1
Via Canalina, 21 - 42123 Reggio Emilia (RE)
P.I. e C.F. 91168510351
Tel.: 0522 325711/0522 551019 FAX: 0522 294233
E-mail: [email protected] PEC: [email protected]
Società Cooperativa
2
Sommario
Il nostro progetto
Composizione gruppo di progetto
L’idea
Cos’è il WORKERS BUYOUT?...
I fondi mutualistici
Chi è Coopfond
Alcune riflessioni…
Chi è CFI
…e Reggio Emilia?...
Il logo e la denominazione sociale
Eticamente responsabile…eticamente sostenibile…
Il bilancio sociale
Il bilancio ambientale
Eticamente…OptoLab
Il video di presentazione
Sintesi del progetto
La società
I prodotti e i servizi
L’analisi di mercato
La strategia di marketing
L’organizzazione
Il piano economico-finanziario
Descrizione strumenti per il laboratorio
Atto costitutivo
Statuto
Diario di bordo
Bellacoopia…emozioni, sensazioni, ricordi…
Letture di approfondimento
3
Il nostro progetto
Simulare la costituzione di una società cooperativa nel nostro campo di studi, l’ottica, è
stata un’impresa molto stimolante. Sapere e conoscere quali sono le tappe, i documenti, le
analisi da predisporre e, non da ultimo, i costi da sostenere per iniziare un’attività
economica ci ha fornito un’idea di quello che, ci auguriamo, potrà capitarci nel nostro
futuro lavorativo. Fingere poi la rilevazione di un’impresa da parte di noi, che ci siamo finti
ex dipendenti di una catena di negozi di ottica fallita, sull’esperienza del workers buyout,
ha aggiunto un tassello in più al nostro progetto, perché da un lato ci ha costretto a vedere
il mondo del lavoro con gli occhi di chi, dopo anni di esperienza, ha perso il proprio lavoro,
dall’altro ci ha incuriosito e ci ha portato a indagare un fenomeno, quello appunto del
WBO, che ha visto rinascere e ridare la speranza a tanti lavoratori nella nostra provincia in
periodo di crisi economica, dove tutto pare impossibile da realizzare.
Il lavoro che segue è stato prodotto attraverso un percorso iniziato lo scorso novembre e
che si è svolto attraverso lezioni, visite, incontri, lavori di gruppo, lavori individuali, lavori di
ricerca svolti in classe e a casa. Molti degli incontri, come si può osservare dal diario di
bordo, sono avvenute di pomeriggio.
Nel presentare il nostro progetto, abbiamo seguito le indicazioni forniteci nello schema di
presentazione. La parte iniziale, quella che segue le nostre presentazioni, è un lavoro
propedeutico fondamentale per la parte successiva, e costituisce parte integrante del
nostro progetto.
4
Composizione gruppo di progetto
Per la nostra presentazione abbiamo scelto una modalità che tenesse conto del nostro
corso di studi, l’indirizzo ottico, che coincide con l’attività oggetto della nostra cooperativa.
Per tale motivo, il gruppo “creatività” ha realizzato per ciascuno di noi un paio di occhiali in
cartone “personalizzandoli” a seconda delle indicazioni date da ciascuno di noi. Nella
pagina successiva abbiamo poi indicato alcuni dati che ci caratterizzano.
5
6
Abito a: San Giuliano Terme (PI)
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: The Reason (HOOBASTANK)
Lo sport più bello è: Formula 1
Colore preferito: Azzurro
Cibo preferito: Pizza da grande vorrei fare: Giornalista Materia preferita: Italiano
esperienze professionali: Lavoro svolto all’interno di un
negozio di ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Altruista, Simpatica, Realista
7
8
Abito a: Salsomaggiore tERME
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti e ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore ottico
Canzone preferita: Vola colomba bianca (Claudio Villa)
Lo sport più bello è: Rugby
Colore preferito: Nero
Cibo preferito: Porchetta da grande vorrei fare: Ottico Materia preferita: Ottica
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Disordinato, Lento, Volenteroso.
9
10
Abito a: Cadelbosco sopra
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: A te (Jovanotti)
Lo sport più bello è: Pallavolo
Colore preferito: Blu
Cibo preferito: Pizza da grande vorrei fare: Ottico Materia preferita: Educazione fisica
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Solare, Simpatico, Positivo.
11
12
Abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Arabo
Altre lingue: Italiano ( C ), Inglese (B2)
Competenze: : Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore ottico.
Canzone preferita: L’essenziale (Marco Mengoni)
Lo sport più bello è: Pallavolo
Colore preferito: verde chiaro
Cibo preferito: Kebab da grande vorrei fare: Ottico Materia preferita: matematica
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage
Io in 3 aggettivi: Divertente, Permalosa, Simpatica.
13
14
abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: Ho perso le parole (Ligabue)
Lo sport più bello è: Ginnastica artistica
Colore preferito: Rosa
-Cibo preferito: Carbonara
-da grande vorrei fare: Ortottista
-Materia preferita: Optometria
-esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Egocentrica, Altruista, Pigra.
15
16
Abito a: Monteveglio
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Ottima disegnatrice, buona la relazione
con i clienti, ottima padronanza con gli strumenti
specifici nel settore ottico.
Canzone preferita: The islander (Nightwish)
Lo sport più bello è: Tennis
Colore preferito: giallo
Cibo preferito: Borlengo da grande vorrei fare: tatuatrice Materia preferita: Matematica
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Allegra, Realista, Altruista.
17
18
Abito A: SAnt’ilArio d’EnzA
Lingue parlate: Italiano, Arabo
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: Désolé (sexion d'assout)
Lo sport più bello è: calcio
Colore preferito: Rosso
Cibo preferito: Pizza
da grande vorrei fare: Maestro di Karate
Materia preferita: optometria
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Allegro, Ottimista, Forte.
19
20
Abito a:Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: Chiamami ancora amore (Roberto
Vecchioni)
Lo sport più bello è: Nuoto
Colore preferito: giallo
Cibo preferito: Pizza
da grande vorrei fare: Sottoufficiale della marina
Materia preferita: matematica
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Lunatica, Testarda, Socievole.
21
22
Abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: Revolution (Nickelback)
Lo sport più bello è: Pallavolo
Colore preferito: Nero
Cibo preferito: Pizza
da grande vorrei fare: Informatico
Materia preferita: Matematica
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Modesto, Cordiale, Volenteroso.
23
24
Abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: Come se non fosse stato mai amore (Laura
Pausini)
Lo sport più bello è: nuoto
Colore preferito: rosa cipria
Cibo preferito: Purè di patate da grande vorrei fare: Fotografa Materia preferita: anatomia
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Timida, Socievole, Schizzinosa.
25
26
Abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: A te (Jovanotti)
Lo sport più bello è: Calcio
Colore preferito: Giallo
Cibo preferito:Pizza
da grande vorrei fare: Calciatore
Materia preferita: Storia
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Solare, Simpatico, Altruista.
27
28
Abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (B1)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico
Canzone preferita: boulevard of broker dreams (Green day)
Lo sport più bello è: Scherma
Colore preferito: verde
Cibo preferito: lasagne da grande vorrei fare: Avvocato Materia preferita: diritto
esperienze professionali: lavorato presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Sensibile, Testarda, Altruista.
29
30
Abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (B1)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico
Canzone preferita: Diamond eyes (shinedown)
Lo sport più bello è: Judo
Colore preferito: Nero
Cibo preferito: carne alla griglia
da grande vorrei fare: Ingegnere Materia preferita: ottica
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Pignolo, Altruista, Simpatico.
31
32
Abito a: Prignano sulla secchia (MO)
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore
ottico.
Canzone preferita: Vivo per lei (Bocelli)
Lo sport più bello è: Boxe
Colore preferito: Nero
Cibo preferito: pizza da grande vorrei fare:
Materia preferita: Anatomia
esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Lunatica, Solare, Pazza.
33
34
Abito a: Reggio Emilia
Lingue parlate: Italiano, Albanese
Altre lingue: Inglese (B1)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima
padronanza con gli strumenti specifici nel settore ottico.
Canzone preferita: All of me
Lo sport più bello è: Basket
Colore preferito: Blu
Cibo preferito: Kebab
da grande vorrei fare: Oculista
Materia preferita: inglese
esperienze professionali: lavorato presso un negozio di
ottica durante il periodo di stage, attualmente lavoro
presso un negozio di abbigliamento.
Io in 3 aggettivi: Solare, Socievole, Simpatica
35
36
Abito a: Sassuolo
Lingue parlate: Italiano
Altre lingue: Inglese (A2)
Competenze: Buona la relazione con i clienti, ed
inoltre, ottima padronanza con gli strumenti specifici
nel settore ottico
Canzone preferita: Ho ancora forza (Ligabue)
Lo sport più bello è: nuoto
Colore preferito: Blu
Cibo preferito: Sushi da grande vorrei fare: l’insegnante Materia preferita: Italiano
esperienze professionali: lavoro presso un negozio di ottica
durante il periodo di stage.
Io in 3 aggettivi: Disponibile, comprensiva e allegra.
37
L’idea
Il nostro progetto nasce dall’esigenza di approfondire e “toccare con mano” nei suoi
diversi aspetti una realtà economica molto importante della provincia di Reggio Emilia
che ha costituito, soprattutto in questi ultimi anni, un importante antidoto alla crisi
economica per molte famiglie. Stiamo parlando delle cooperative nate, nei diversi
settori, attraverso le modalità del WORKERS BUYOUT. Noi studenti della 5ᵃB
indirizzo ottico dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di Reggio Emilia abbiamo dunque immaginato
di essere dipendenti licenziati da una catena di tre negozi di ottica, appartenenti alla
stessa proprietà, a causa del fallimento dell’impresa stessa. Dopo un primo momento
di comprensibile smarrimento e sconforto, nasce in noi l’idea di rilevare la nostra
“vecchia” azienda. I passi successivi ricalcano il percorso seguito normalmente da
tutte le cooperative nate con tali modalità. In particolare, ci siamo ispirati a quanto ci
hanno raccontato i soci di due cooperative di produzione e lavoro con cui abbiamo
avuto un incontro: la Greslab di Scandiano e l’Art Lining di Calerno. Fondamentale
nel loro percorso è stato il sostegno di Legacoop in una duplice forma: attraverso
l’affiancamento e la formazione (molti di loro hanno frequentato corsi organizzati
proprio da Legacoop) ma anche con un importante aiuto economico, realizzato
attraverso i Fondi mutualistici (Coopfond e CFI). Sia i soci di Art Lining sia il dott.
Caselli di Greslab ci hanno detto che senza questi aiuti non avrebbero potuto
realizzare i loro progetti.
Nel nostro progetto abbiamo dunque realizzato il business plan in tutte le sue
componenti, modificando diversi aspetti (soprattutto prodotti e servizi) legati alla
gestione precedente, come vedremo in seguito. Abbiamo poi ipotizzato che il nostro
progetto fosse “accettato” da Legacoop, quindi abbiamo provveduto alla redazione
dell’atto costitutivo e dello statuto per la nascita della nostra società cooperativa.
Oltre agli incontri di cui si è detto in precedenza, nel nostro percorso siamo stati
affiancati dal tutor dott. Federico Parmeggiani, aiuto prezioso in tutte le fasi del nostro
lavoro. Abbiamo poi incontrato la dott.ssa Arianni Correggi di Nutworks per la
realizzazione della grafica relativa al logo e alla denominazione. Siamo poi stati alla
mostra “Reggio Emilia City of Cooperation” presso il Centro Gerra di Reggio E., che
ci ha fatto comprendere l’importanza del fenomeno cooperativo nella nostra
provincia. Infine, last but not the least, dobbiamo ringraziare tutti i nostri docenti per
38
averci permesso, attraverso il loro sostegno e il loro aiuto nella redazione dei grafici,
dei verbali (ma anche “rubando” tante ore durante l’anno…), di realizzare il nostro
progetto. Un “bravo” per ultimo anche a noi per l’impegno, l’interesse e la
partecipazione a questo bel lavoro che ci ha coinvolti a 360° non solo durante le tante
mattine a scuola ma anche nei diversi incontri che abbiamo previsto di pomeriggio,
oltreché al lavoro personale di ricerca e analisi che abbiamo svolto a casa.
Cos’è il WORKERS BUYOUT?....
Prima di iniziare il percorso del progetto Bellacoopia Impresa a.s. 2014-2015, noi
studenti della 5ᵃB ottico non sapevamo nemmeno cosa fosse il WBO. Quando
l’insegnante ci ha parlato della nostra partecipazione a questo progetto, siamo stati
contenti, soprattutto di affrontare una disciplina come diritto commerciale in modo più
“pratico” e “concreto”. Non nascondiamo, tuttavia, che all’inizio abbiamo avuto un po’
di timore, non sapendo nemmeno il significato dell’espressione WBO, inserita proprio
nel titolo del nostro progetto! L’insegnante ci ha tranquillizzato e spiegato che, oltre a
lei, saremmo stati accompagnati in questo percorso da un tutor che ci avrebbe
assegnato Legacoop. Inoltre, non lo nascondiamo, l’idea di competere in un progetto
con altre scuole della nostra provincia ci ha “caricati” e spinti a lavorare al meglio!!!
Anche l’idea di lavorare a gruppi è stata molto apprezzata: non da solo, come nello
spirito della cooperativa, ma in gruppo, si lavora decisamente meglio: tante volte, nel
corso di questi mesi, l’avere preso le decisioni in comune, dopo averci lavorato su, è
stato molto appagante. Le stesse idee sono scaturite non da un’unica testa, ma da
tante, da tutte. Come nello spirito cooperativo, “una testa, un voto”, nel nostro gruppo
nessuno di noi ha primeggiato, ma tutte le idee sono state ascoltate poi si è sempre
deciso democraticamente.
Torniamo dunque alla domanda iniziale: cos’è il Workers Buyout?
E’ un’esperienza che trae origine dal mondo anglosassone (dove è nato con
l’espressione “EMPLOYEE BUYOUT”) nel quale ex lavoratori di imprese fallite (ma
non solo, come vedremo nel caso della reggiana Arbizzi s.r.l., per il quale si è avuto
un ricambio generazionale) la comprano o la affittano, diventando così da dipendenti
a imprenditori. Per effettuare questa operazione sono necessari diversi passaggi.
Vediamoli.
39
- Un’impresa viene posta in liquidazione o fallisce, oppure conosce un momento di
difficoltà (ad esempio per la mancanza di un successore naturale del titolare,
come un figlio).
- I dipendenti, non necessariamente tutti, possono riunirsi in cooperativa e rilevare i
beni aziendali per proseguire o riavviare la produzione.
- Il primo passo consiste nel prendere contatto con le strutture territoriali di
Legacoop per valutare attentamente cosa comporta partecipare ad una
cooperativa.
- Gli ex dipendenti devono poi valutate, insieme anche ai sindacati di zona, le
condizioni affinché l’operazione possa avere successo.
- Se l’esito di questa prima verifica è positivo, per mettere la cooperativa in
condizione di avviare l’attività i soci devono mettere a disposizione risparmi
personali. A questo proposito, oltre al denaro già posseduto dal socio, la legge
italiana consente di chiedere all’INPS l’anticipo dell’indennità di mobilità che
sarebbe spettata al dipendente disoccupato, per un massimo di 12 mensilità. Tale
anticipo è consentito qualora il denaro serva al lavoratore per iniziare una nuova
attività. Inoltre, un altro possibile finanziamento è rappresentato dal TFR che il
dipendente percepisce (o avrebbe dovuto percepire) all’atto del licenziamento.
- Il capitale messo insieme dai soci può poi essere raddoppiato dal sostegno dei
Fondi mutualistici (Coopfond, CFI). Tali Fondi concedono i prestiti al termine di
un’istruttoria nella quale viene verificato il nuovo piano industriale redatto dalla
nuova compagine sociale: esso deve ovviamente differire rispetto a quello
precedente (nel caso ovviamente in cui l’impresa rilevata sia fallita). Il Fondo può
intervenire concedendo un prestito o acquisendo pro tempore una partecipazione
nella cooperativa.
- I primi passi della nuova impresa sono sostenuti da Legacoop sia attraverso le
altre strutture di sistema (CCFS, CFI, Cooperfidi…) sia mettendo a disposizione
un sistema di relazioni con potenziali fornitori, partner e clienti e con il sistema
banche, necessario per l’acquisizione di ulteriori prestiti di cui la società potrebbe
avere bisogno.
40
Per poter nascere, crescere e svilupparsi, una società cooperativa che nasce attraverso
un’esperienza di WBO ha il bisogno, come dicevamo, di essere sostenuta anche, ma non
solo, finanziariamente. Chi sono i soggetti che finanziano le cooperative? I Fondi
mutualisitici.
I Fondi mutualistici
I Fondi mutualistici nascono con la Legge n. 59 del 1992 per la promozione e lo sviluppo
della cooperazione, dando vita ad un circuito virtuoso in grado di sviluppare la forma
cooperativa con risorse generate al suo interno. I Fondi operano sotto la vigilanza del
Ministero delle Attività Produttive, sono gestiti da società finanziarie non operanti con il
pubblico; sono controllate dalle rispettive centrali cooperative ed hanno l’obbligo di
certificare i propri bilanci, ossia i loro bilanci, oltre al controllo interno operato dal collegio
sindacale, devono passare al vaglio di una società esterna di certificazione il cui scopo è
quello di certificare che quanto indicato nel bilancio corrisponda a verità, certezza e
correttezza, e che i dati ivi indicati siano in linea con le scritture contabili. Tutto ciò al fine
di garantire una giusta amministrazione di una grande quantità di denaro.
Le risorse dei Fondi provengono:
- dal 3% degli utili delle cooperative esistenti;
- dai patrimoni residui delle cooperative poste in liquidazione;
- dagli utili di gestione prodotti dal Fondo stesso.
41
Autorizzati alla costituzione e alla gestione dei fondi, sono le associazioni nazionali di
rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativistico, riconosciute dall’art. 5
comma 2 del D.L.C.P.S. 14 dicembre 1947, n. 1577 e attualmente denominate Centrali
Cooperative. I fondi possono essere gestiti senza scopo di lucro da società per azioni o da
associazioni.
L’oggetto sociale deve consistere esclusivamente nella promozione e finanziamento di
nuove imprese e in iniziative di sviluppo cooperativistico, con preferenza all’incremento
dell’occupazione e sviluppo del Mezzogiorno. La realizzazione dei fondi può avvenire:
a) tramite la costituzione di società cooperative o di loro consorzi;
b) l’assunzione di partecipazioni in società cooperative o società a queste controllate;
c) finanziamento di specifici programmi di sviluppo di società cooperative o di loro
consorzi;
d) organizzazione o gestione di corsi di formazione professionale del personale
dirigente, amministrativo o tecnico del settore della cooperazione;
e) promozione di studi e ricerche su temi economici e sociali di interesse per il
movimento cooperativistico.
I principali Fondi mutualistici sono due: Coopfond e CFI.
Chi è Coopfond
Coopfond è la società che gestisce il Fondo mutualistico per la promozione
cooperativa alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti a
Legacoop (Lega Nazionale Cooperative e Mutue) e dai patrimoni residui di quelle poste in
liquidazione. E’ stata costituita ai sensi della legge n. 59 del 31 Gennaio 1992. Nel 1993 il
42
Fondo è stato costituito sotto forma di società per azioni, con un capitale sociale di
120.000 Euro. Il pacchetto azionario è interamente controllato da Legacoop Nazionale che
ne detiene il 100%.
La società è sottoposta alla vigilanza del Ministero per le Attività Produttive.
Abbiamo chiesto a Coopfond di inviarci i dati relativi ai loro interventi. Il dott. Stefano
Vezzani ci ha risposto con tempestività inviandoci la seguente tabella riassuntiva dei dati
relativi ai finanziamenti erogati da Coopfond dal 2007 agli inizi del 2015, suddivisi per
anno. Per ogni intervento, come si può osservare, sono indicati gli ex dipendenti divenuti
soci della cooperativa, il numero di addetti (che ricomprende evidentemente i soci stessi e
lavoratori dipendenti assunti dalla cooperativa) e la regione di appartenenza.
Dati statistici Coopfond sui finanziamenti erogati a società cooperative di WBO dal 2007 a oggi.
data
delibera anno società soci addetti regione
1 02/07/2008 2008 Cnp 13 18 veneto
2 25/09/2008 2008 Micronix 18 19 toscana
3 18/12/2008 2008 Art Linig 12 13 er
4 04/06/2009 2009 Ipt 34 37 toscana
5 26/11/2009 2009 Italcom 18 18 toscana
6 04/05/2010 2010 Aico 8 12 toscana
7 08/07/2010 2010 L&Q 30 30 marche
8 08/07/2010 2010 Territori e servizi 9 28 lombardia
9 30/09/2010 2010 Cooprint 9 13 toscana
10 30/09/2010 2010 Arcaland 9 9 er
11 26/10/2010 2011 Greslab 35 43 er
12 26/10/2010 2011 Csv 16 16 toscana
13 17/11/2010 2011 Master 9 9 lazio
14 07/12/2010 2011 Mcm 9 15 er
15 27/01/2011 2011 Performa 9 17 er
16 22/02/2011 2011 Italtac, ex Diaures 24 24 er
17 31/03/2011 2011 D&C 12 16 veneto
18 21/04/2011 2011 Cooptima 17 26 Toscana
19 21/04/2011 2011 Vetrerie Empolesi 14 28 Toscana
20 06/07/2011 2011 infissi design 12 12 er
21 20/12/2011 2012 Nuova Bulleri 11 11 toscana
22 20/12/2011 2012 Fenix Pharma 39 41 Lazio
23 25/01/2012 2012 Alfa Engineering 11 14 Er
24 29/03/2012 2012 Textyle 61 64 er
43
25 29/03/2012 2012 Casa Italia, ex Siamesi 9 15 Er
26 29/05/2012 2012 NCS 11 12 Er
27 04/07/2012 2012 Clab 27 27 toscana
28 20/09/2012 2012 2012 autotrasporti 9 9 Umbria
29 18/12/2012 2013 aurora cucine 9 15 Toscana
30 24/04/2013 2013 tsi 30 46 Emilia
31 26/02/2014 2014 Raviplast 23 25 Emilia
32 14/05/2014 2014 Coop Food 11 11 Toscana
33 24/06/2014 2014 Arbizzi 17 17 Emilia
34 31/07/2014 2014 Concerie del Tolentino 40 55 Marche
35 31/07/2014 2014
Coop Lavoratori Zanardi 45 45 Veneto
36 17/09/2014 2014 Centro Olimpo 33 35 Sicilia
37 29/10/2014 2015 Pirinoli 154 154 Piemonte
38 29/10/2014 2015 Fail 9 20 Umbria
39 10/12/2014 2015 Sportarredo 7 7 Veneto
40 10/12/2014 2015 Social Pneus 9 9 Emilia
41 10/12/2014 2015 Isolex 19 23 Sardegna
42 03/02/2015 2015 Kuni 11 13 Veneto
43 03/02/2015 2015 3Elle N 64 78 Emilia R
44 03/02/2015 2015 Birrificio di Messina 15 15 Sicilia
Totale 991 1.164
Elaborando i dati di questa tabella, emergono le seguenti informazioni:
Progetti approvati 44
Numero dei soci coinvolti 991
Numero lavoratori interessati 1.164
Capitale sociale immesso da Coopfond 6.731.000 €
Finanziamenti erogati da Coopfond 6.207.000 €
Totale intervento Coopfond 12.938.000 €
Investimenti attivati 50.934.000 €
44
In base agli anni di intervento, osserviamo i seguenti dati:
Esercizi di competenza n. finanziamenti effettuati
2008 3
2009 2
2010 5
2011 10
2012 8
2013 2
2014 6
2015 8
Un’altra analisi interessate che abbiamo fatto è relativa alla suddivisione dei
finanziamenti per regione di appartenenza della cooperativa interessata.
Regioni Numero di interventi
Emilia Romagna 16
Toscana 12
Veneto 5
Lazio 2
Marche 2
Umbria 2
Sicilia 2
Lombardia 1
Piemonte 1
Sardegna 1
Totale interventi 44
Coopfond ci ha fornito inoltre altri dati per meglio rendersi conto delle
“dimensioni” reali delle operazioni effettuate. Intanto, gli interventi deliberati sono
quasi egualmente ripartiti tra capitale e presito.
45
Circa le dimensioni delle operazioni:
- 3 sono di importo rilevante, oltre gli 800.000 €;
- 6 di importo “medio”, tra i 400.000 € e gli 800.000€;
- 35 di importo medio-piccolo, dal 100.000 € a 400.000 €.
Relativamente agli investimenti:
- In 19 casi sono stati superiori a 1.000.000 €;
- In 9 casi sono stati compresi tra 500.000 € e 1.000.000 €;
- In 16 casi invece sono stati inferiori a 500.000 €.
Circa la base sociale:
- In 11 casi si tratta di cooperative con più di 30 soci;
- In 20 casi di cooperative tra i 10 e i 30 soci;
- In 13 casi di cooperative con meno di 10 soci.
Alcune riflessioni…..
L’analisi di questi dati ci consente di osservare un picco in corrispondenza
all’anno 2011, anno cruciale per la crisi economica che ha investito il nostro
paese: di fronte alla quasi certezza della disoccupazione, alcuni lavoratori si
sono “rimboccati” le maniche e, mettendo a rischio i loro risparmi e le loro
indennità di mobilità, si sono buttati in un’impresa dal futuro senz’altro incerto.
Ci è venuto in mente a questo proposito il diritto al lavoro enunciato all’articolo 4
della nostra Carta Costituzionale: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al
lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.” (Art. 4, 1°c. Cost.).
Cosa significa questo articolo? Cosa hanno voluto intendere i nostri Padri Costituenti?
Cosa fare se non ho un lavoro? Posso pretenderlo dallo Stato, in virtù del citato 1°comma
dell’art.4?
La risposta ci è venuta riflettendo con l’ing. Caselli durante l’incontro avvenuto presso la
sede del nostro istituto il 9 gennaio di quest’anno: parlando della loro esperienza, l’ing.
Caselli sosteneva che diritto al lavoro significa diritto a costruirmi un lavoro, diritto a poter
agire, essere intraprendente, darmi da fare senza che lo Stato, attraverso le sue leggi e la
burocrazie, metta “i bastoni tra le ruote”. Anzi, proprio l’art. 4 sostiene che lo Stato deve
promuovere, favorire, aiutare l’espandersi di quelle condizioni che poi possano contribuire
a far sì che veramente il diritto al lavoro sia realizzato. Purtroppo non sempre è così. L’ing.
46
Caselli, amaramente, ci ha detto che nella fase iniziale di decisione, ciò se partire o no
come società cooperativa, i sindacati di zona si sono opposti, in quanto per i soci era
necessario ridurre le retribuzioni mensili ma, al contempo, lavorare di più. E questo non
solo per i soci lavoratori, ma anche per i dipendenti che la società avrebbe assunto. Come
è finita? Col paradosso che i soci, che avevano e stavano rischiando in prima persona,
anche col capitale conferito, percepivano una retribuzione mensile inferiore a quella dei
dipendenti non soci della cooperativa, lavorando peraltro di più. Questo ci è parso
profondamente ingiusto, e l’abbiamo percepito proprio come un “mettere i bastoni tra le
ruote” da parte di un ente che invece avrebbe dovuto porsi in modo assolutamente
favorevole a questo tipo di esperienza, in quanto poteva salvaguardare tanti posti di
lavoro.
Inoltre, abbiamo visto nell’esperienza del WBO anche realizzato il secondo comma dell’art.
4: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Questo perché se una persona ha competenze da spendere, “DEVE” farlo, “DEVE”
spendersi, “DEVE” potersi realizzare. Per noi il diritto al lavoro significa essere
intraprendenti, avere idee e metterle in pratica, senza aspettare passivamente che
qualcosa cambierà ma facendosi “attori” del cambiamento.
Se osserviamo la tabella relativa alla suddivisione degli interventi per regione,
notiamo che la regione certamente più virtuosa è la nostra, l’Emilia Romagna,
seguita dalla Toscana. Crediamo che questo dato possa spiegarsi attraverso
queste due principali motivazioni:
- Le società che nascono attraverso esperienze di WBO nascono
necessariamente in forma di imprese cooperative anche, ma non solo,
perché necessitano di aiuti (corsi di formazione, sostegno in senso ampio,
finanziamenti). Non è un caso che la maggior parte di imprese nate in tal
modo sono situate in regione in cui il movimento cooperativo è attivo da
decenni;
- Per attuare un WBO bisogna “sentirsi bene”, come ci hanno detto sia l’ing.
Caselli di Greslab sia la sig.ra Ghidoni di Art Lining, nel senso che è
un’avventura che inizia in un tunnel buio dove in fondo non si vede la luce.
I rischi sono tanti e le certezze sono poche. Per buttarsi in un’avventura del
genere bisogna essere intraprendenti, decisi, consapevoli di dover lavorare
47
sodo, in altre parole non risparmiarsi. E gli emiliani sono così: ce lo
dimostra ciò che è avvenuto dopo il terribile terremoto del maggio 2013
nella bassa reggiana, modenese e bolognese: gli emiliani non hanno atteso
aiuti, si sono rimboccati le maniche e hanno rimesso in piedi le loro case,
le loro aziende, il loro lavoro. E noi, studenti-soci della nostra cooperativa,
siamo emiliani e abbiamo la volontà e il desiderio di riuscire in
quest’impresa!
I dati sotto riportati ci sono invece stati forniti dal fondo CFI.
Chi è CFI
CFI, acronimo che sta per “Cooperazione Finanza Impresa”, è una società cooperativa per
azioni che opera dal 1986 per la promozione delle imprese cooperative di produzione e
lavoro e delle cooperative sociali. È partecipata dal Ministero dello Sviluppo
Economico, da Invitalia Spa e da 270 imprese cooperative. Essendo un investitore
istituzionale, CFI ha le seguenti funzioni:
- partecipa al capitale sociale delle imprese ed eroga finanziamenti finalizzati a piani
di investimento, con l'obiettivo di creare valore, salvaguardare e incrementare
l'occupazione;
- promuove la nascita, lo sviluppo e il riposizionamento delle imprese impegnate in
progetti imprenditoriali con profili economici e finanziari sostenibili, innovativi e
socialmente rilevanti;
- fornisce al management delle aziende partecipate un supporto costante nelle
decisioni strategiche e nelle scelte operative.
CFI aderisce alle organizzazioni cooperative nazionali Agci, Confcooperative e Legacoop,
alla organizzazione internazionale Cecop-Cicopa (European Confederation of
Cooperatives and Worker-Owned Enterprises) e all'Aifi (Associazione italiana del Private
Equity e Venture Capital); inoltre collabora stabilmente con i fondi mutualistici (Coopfond,
48
Fondosviluppo, Generalfond), con Cooperfidi Italia e con altri istituti finanziari che operano
all’interno del network cooperativo.
CFI ha in portafoglio 70 imprese cooperative che operano su tutto il territorio nazionale in
diverse combinazioni prodotto/mercato, realizzano un valore della produzione consolidato
di 400 milioni di euro e un totale di 2.500 addetti. Ha un capitale sociale di 84 milioni di
euro, riserve patrimoniali per 15 milioni di euro.
- nei primi 15 anni di attività ha favorito il reimpiego di 6.000 lavoratori, finanziando,
per complessivi 85 milioni, 160 operazioni di WBO, nella forma di cooperative di
produzione e lavoro; molte realtà nate negli anni ’90 del secolo scorso sono ancora
oggi sul mercato;
- nel 2011-2014, su 107 interventi deliberati favorevolmente, 45 sono stati finalizzati
a sostenere progetti di WBO, 12 di start up;
- Cfi ha un patrimonio netto di 97 milioni; impieghi per 107 milioni; un portafoglio di 80
imprese cooperative; è partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico e da
270 cooperative;
- la struttura organizzativa è composta da 14 risorse interne; il cda è rappresentato
dalle tre associazioni cooperative (Agci - Confcooperative - Legacoop) e dal MSE.
I dati che ci ha fornito CFI per la nostra analisi statistica sono relativi al periodo
2001-2015. CFI ci ha inviato anche i dati relativi al periodo 1985 – 2002; questi
dati sono relativi a un periodo in cui venivano erogati finanziamenti solo a
cooperative WBO (L. 49/1985). Noi abbiamo analizzato l ’ultimo periodo, il 2001-
2015.
Come si può osservare dalla seguente tabella, che abbiamo riportato un po’
modificata e semplificata rispetto ai prospetti riepilogativi inviatici da CFI, sono
indicate le diverse società cooperative distinte per regione, zona e settore; viene
inoltre indicato di che tipo di intervento si è trattato (a noi sono interessate
ovviamente solo i finanziamenti su WBO), l’importo del finanziamento deliberato,
l’importo sinora erogato con l’anno di erogazione.
Dati statistici CFI sui finanziamenti erogati a società cooperative dal 2001 a oggi.
COOPERATIVA REGIONE ZONA SETTORE INTERV. DELIBERATO ANNO
EROGAZ. EROGATO
ALFA ENGINEERING
Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 120.000 2014 40.000
49
ALFEA CINEMATOGRAFICA
Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 60.000 2014 60.000
ANDROMEDA Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 100.000 2011 100.000 ARCHEOLOGIA Toscana CENTRO COSTRUZIONI CONS.NTO 600.000 2013 550.000 BENESSERE 1° tranche finanziamento
Basilicata SUD SOCIALE SVILUPPO 150.000 2011 100.000
BENESSERE 2° tranche finanziamento
Basilicata SUD SOCIALE SVILUPPO 2012 50.000
BOLLITA Basilicata SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 1.000.000 2013 1.000.000 C.O.M. S.C.P.A. Soc. Coop. Officine Meccaniche P.A
Basilicata SUD INDUSTRIA SVILUPPO 340.000 2013 340.000
CANTIERI NAVALI MEGARIDE
Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 900.000 2005 900.000
CAST Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 450.000 2010 450.000 CELLINI Toscana CENTRO IMPIANTISTIC
A E INFISSI SVILUPPO 400.000 2014 400.000
CITIGAS Abruzzo CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 400.000 2007 400.000
COGEST 1° finanziamento
Sicilia SUD SERVIZI WBO 60.000 2014 60.000
COGEST 2° finanziamento
Sicilia SUD SERVIZI WBO 200.000 2015 200.000
COLLI LUCANI 1° finanziamento
Basilicata SUD INDUSTRIA START UP 300.000 2014 300.000
COLLI LUCANI 2° finanziamento
Basilicata SUD INDUSTRIA START UP 200.000 2014 200.000
COLONIA SARACENA
Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 50.000 2009 50.000
COLORI E SAPORI Emilia Romagna
NORD SOCIALE START UP 25.000 2014 25.000
COOP. BOLFRA Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 40.000 2013 40.000
COOPERATIIVA SOCIALE AIRONE
Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000
COOPERATIVA PACCAGNINI 1° finanziamento
Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 130.000 2009 130.000
COOPERATIVA PACCAGNINI 2° finanziamento
Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 20.000 2009 20.000
D. & C. Modelleria Soc. Coop.
Veneto NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2011 150.000
E.S.T.E.S.A. Sicilia SUD SERVIZI WBO 40.000 2014 35.000 ECOLIVING Emilia
Romagna NORD SOCIALE START UP 50.000 2013 50.000
50
FENIX PHARMA Lazio CENTRO SERVIZI WBO 100.000 2014 100.000 FONDITORI SALERNO
Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 5.000.000 2006 5.000.000
GASMAN Puglia SUD SERVIZI SVILUPPO 3.000.000 2005 3.000.000 GERI Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 50.000 2013 50.000 GIULIANI SOCIETA' COOPERATIVA
Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 1.000.000 2013 1.000.000
GRESLAB Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 225.000 2012 225.000
GRESLAB Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 300.000 2014 300.000
I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA TOSCANA 1° finanziamento
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 400.000 2010 400.000
I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA TOSCANA 2° finanziamento
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000 2012 150.000
INFISSI DESIGN Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 100.000 2011 100.000
ITALTSTICK ex ITALTAC ex EX DIAURES 1° finanziamento
Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 100.000 2011 100.000
ITALTSTICK ex ITALTAC ex EX DIAURES 2° finanziamento
Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 200.000 2012 200.000
IVV Industria Vetraria Valdarese 1° finanziamento
Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 150.000 2011 150.000
IVV Industria Vetraria Valdarese 2° finanziamento
Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 100.000 2012 100.000
IVV Industria Vetraria Valdarese 3° finanziamento
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000 2014 150.000
LA NUVOLA ONLUS
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 500.000 2013 500.000
L'AQUILONE Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 150.000 2014 150.000 LAVORANTI IN LEGNO
Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 900.000 2013 900.000
L'INTERNAZIONALE
Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 1.000.000 2005 1.000.000
MASTER Lazio CENTRO INDUSTRIA WBO 150.000 2011 150.000 METAL DISPLAY Marche CENTRO INDUSTRIA START UP 40.000 2013 40.000
51
1° finanziamento METAL DISPLAY 2° finanziamento
Marche CENTRO INDUSTRIA START UP 50.000 2014 50.000
NIKES Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 30.000 2013 30.000 ODONTOCOOP Lazio CENTRO SOCIALE START UP 50.000 2014 50.000 OPEN.CO EX COOP LEGNO SOCIETA' COOPERATIVA
Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 900.000 2013 900.000
PERGO Sardegna SUD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2013 50.000 PROGETTO OLIMPO
Sicilia SUD SERVIZI BCM 150.000 2014 150.000
RAVIPLAST Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2014 150.000
RETE SOCIALE TRIBUTI
Lombardia NORD SOCIALE START UP 150.000 2014 150.000
TECNOS Marche CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 300.000 2014 300.000 TRAFILCOOP Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 400.000 2009 400.000 AGG TECNOLOGY PAINTING
Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 125.000
AGORA' ONLUS Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 250.000 AREA Lazio CENTRO SERVIZI SVILUPPO 200.000 C.C.M.S. Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.250.000 C.E.C.I. Emilia
Romagna NORD INDUSTRIA SVILUPPO 360.000
C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI SCPA
Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 200.000
C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI SCPA
Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 1.000.000
C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI SCPA
Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 500.000
C.N.P. POLESANO Veneto NORD INDUSTRIA SVILUPPO 1.100.000 CAST Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 225.000 CEMS Campania SUD IMPIANTISTIC
A E INFISSI SVILUPPO 500.000
COLONIA SARACENA
Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.500.000
COOPERATIVA COSTRUZIONI
Calabria SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 50.000
52
CALABRESI COOPERATIVA PACCAGNINI
Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 150.000
COSERPLAST 1° finanziamento
Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 350.000
COSERPLAST 2° finanziamento
Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 250.000
CSV CRISTALLERIE
Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 100.000
DOLCIARIA TOSCANA
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.350.000
EDIZIONI MODERNA
Emilia Romagna
NORD SERVIZI WBO 60.000
EUREKA COOPERATIVA SOCIALE
Veneto NORD SERVIZI SVILUPPO 948.500
FRATERNITA' IMPRESA SOCIALE
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 200.000
I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA TOSCANA 3° finanziamento
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 500.000
ISOLEX Sardegna SUD INDUSTRIA WBO 100.000 KUNI Veneto NORD INDUSTRIA WBO 100.000 LA CASA DI MARTA
Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 2.500.000
METALCOOP Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 350.000 METALCOOP Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 300.000 NCS INFISSI Emilia
Romagna NORD IMPIANTISTIC
A E INFISSI WBO 80.000
SOCAM Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.300.000 SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA
Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.335.000
SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA
Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 550.000
C.C.I.L. Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.200.000 2004 1.200.000 C.C.I.L. Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 4.800.000 2004 4.800.000 CALZATURIFICIO LUIS
Marche CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 250.000 2007 250.000
DONNA FUTURA Marche CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 80.000 2011 80.000 FONDITORI SALERNO
Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 2.500.000 2009 2.500.000
OPE Sardegna SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 500.000 2011 500.000 VETRERIE EMPOLESI
Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 200.000 2012 200.000
C.C.M.S. Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 625.000 2006 187.500 CERRO TORRE COOPERATIVA
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 100.000 2013 100.000
53
SOCIALE FENIX PHARMA Lazio CENTRO SERVIZI WBO 100.000 2013 100.000 IDROTEL IMPIANTI prima tranche OBC
Friuli Venezia Giulia
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 125.000 2014 50.000
IDROTEL IMPIANTI seconda tranche OBC
Friuli Venezia Giulia
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 2014 75.000
LA PEONIA Sardegna SUD SOCIALE START UP 280.000 2007 280.000 MUCAFER P.O. Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 2.396.328 2004 2.396.328 OPE Sardegna SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 500.000 2008 500.000 BIRRIFICIO MESSINA
Sicilia SUD INDUSTRIA WBO 150.000
CARTIERA PIRINOLI
Piemonte NORD INDUSTRIA WBO 200.000
PALCOGIOVANI SERVIZI
Lombardia NORD SOCIALE START UP 100.000 2006 100.000
AL.MA.RI.NA. Liguria NORD INDUSTRIA WBO 330.000 2004 330.000 ALFA ENGINEERING
Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2013 150.000
ALFEA CINEMATOGRAFICA
Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 10.000 2014 10.000
ANDROMEDA prima tranche
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 80.000 2011 1.000
ANDROMEDA seconda tranche
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 2013 79.000
ARBIZZI Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 100.000 2014 100.000
ARCHEOLOGIA 2° intervento prima tranche
Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 1.000.000 2006 350.000
ARCHEOLOGIA 2° intervento seconda tranche
Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 2009 330.000
ARCHEOLOGIA 2° intervento terza tranche
Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 2009 320.000
AUSSAMETAL 1° intervento
Friuli Venezia Giulia
NORD INDUSTRIA WBO 200.000 2011 150.000
AUSSAMETAL 2° intervento
Friuli Venezia Giulia
NORD INDUSTRIA WBO 135.000 2013 135.000
BENESSERE Basilicata SUD SOCIALE SVILUPPO 1.000 2011 1.000 BOLLITA Basilicata SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 1.000 2013 1.000 C.C.M.S. Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.250.000 2003 625.000 C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI
Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 600.000 2012 400.000
54
DELLE COSTRUZ. SCPA prima tranche C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZ. SCPA seconda tranche
Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 2012 200.000
C.N.P. POLESANO Veneto NORD INDUSTRIA SVILUPPO 780.000 2004 780.000 C.O.M. S.C.P.A. Soc. Coop. Officine Meccaniche P.A
Basilicata SUD INDUSTRIA SVILUPPO 10.000 2013 10.000
CASA ITALIA Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 150.000 2013 150.000
CELLINI Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 100.000 2014 100.000
CEMS Campania SUD IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 500.000 2004 500.000
CERRO TORRE COOPERATIVA SOCIALE
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2013 50.000
CITIGAS Abruzzo SUD IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 590.000 2007 590.000
CMT Cooperativa Mobilità e Trasporti
Umbria CENTRO SERVIZI WBO 200.000 2013 200.000
COGEST 1° intervento
Sicilia SUD SERVIZI WBO 90.000 2013 90.000
COGEST 2° intervento
Sicilia SUD SERVIZI START UP 50.000 2015 50.000
COLLI LUCANI Basilicata SUD INDUSTRIA START UP 50.000 2014 50.000 COLORI E SAPORI Emilia
Romagna NORD SOCIALE START UP 25.000 2014 25.000
COMUNITA' FRATERNITA'
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 150.000 2014 150.000
COOP. BOLFRA Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 40.000 2013 40.000
COOP3 SOCIETA' COOPERATIVA
Toscana CENTRO SERVIZI WBO 75.000 2014 75.000
COOPERATIIVA SOCIALE AIRONE
Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 20.000 2014 20.000
COOPERATIVA CARTIERA RIVALTA
Veneto NORD INDUSTRIA SVILUPPO 800.000 2005 800.000
COOPERATIVA SOCIALE DELLA PALLACORDA
Piemonte NORD SOCIALE SVILUPPO 260.000 2006 260.000
COOPERATIVA SOCIALE INAQUA
Emilia Romagna
NORD SOCIALE SVILUPPO 200.000 2006 200.000
55
COSERPLAST Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 250.000 2013 250.000
CRESCO COOPERATIVA SOCIALE 1° intervento
Lombardia NORD SOCIALE START UP 50.000 2013 50.000
CRESCO COOPERATIVA SOCIALE 2° intervento
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000
D. & C. Modelleria Soc. Coop.
Veneto NORD INDUSTRIA WBO 1.000 2011 1.000
E.S.T.E.S.A. prima tranche
Sicilia SUD SERVIZI WBO 20.000 2014 20.000
E.S.T.E.S.A. seconda tranche
Sicilia SUD SERVIZI WBO 2014 5.000
ECOLIVING Emilia Romagna
NORD SOCIALE START UP 50.000 2012 50.000
EDIZIONI MODERNA
Emilia Romagna
NORD SERVIZI WBO 20.000 2014 20.000
F.I.N.A. FABBRICA ITALIANA NUOVE ATTREZZATURE
Umbria CENTRO INDUSTRIA START UP 5.000 2008 5.000
FAIL SOCIETA' COOPERATIVA prima tranche
Umbria CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 150.000 2014 75.000
FAIL SOCIETA' COOPERATIVA seconda tranche
Umbria CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 2015 75.000
FENIX PHARMA Lazio CENTRO SERVIZI WBO 200.000 2012 200.000 FRATERNITA' CREATIVA
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000
FRATERNITA' GIOVANI
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 70.000 2014 70.000
FRATERNITA' IMPRONTA
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 120.000 2014 120.000
FRATERNITA' SISTEMI 2° intervento
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 5.000.000 2009 5.000.000
GASMAN Puglia SUD SERVIZI SVILUPPO 516.000 2003 516.000 GBM Umbria CENTRO IMPIANTISTIC
A E INFISSI WBO 100.000 2014 100.000
GERI Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 50.000 2013 50.000 GIULIANI SOCIETA' COOPERATIVA
Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 100.000 2013 100.000
GRESLAB Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 300.000 2011 300.000
I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.300.000 2012 1.300.000
56
TOSCANA IDROTEL IMPIANTI
Friuli Venezia Giulia
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 25.000 2014 25.000
INFISSI DESIGN Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 1.000 2011 1.000
ITALTSTICK ex ITALTAC ex EX DIAURES
Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2011 150.000
IVV Industria Vetraria Valdarese
Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 1.000 2011 1.000
KALEIDO'S Emilia Romagna
NORD SOCIALE SVILUPPO 80.000 2013 80.000
KUNI Veneto NORD INDUSTRIA WBO 50.000 2014 50.000 L&Q Marche CENTRO INDUSTRIA WBO 300.000 2010 300.000 LA CJALDERIE Friuli
Venezia Giulia
NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000
LA NUVOLA ONLUS
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 300.000 2013 300.000
LA PEONIA Sardegna SUD SOCIALE START UP 5.000 2007 5.000 L'AQUILONE Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000 LAVORANTI IN LEGNO
Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 100.213 2013 100.213
L'INCONTRO COOPERATIVA SOCIALE
Veneto NORD SOCIALE SVILUPPO 1.400.000 2007 1.400.000
L'INTERNAZIONALE prima tranche
Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 1.120.000 2004 970.000
L'INTERNAZIONALE seconda tranche
Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 2004 150.000
MASTER Lazio CENTRO INDUSTRIA WBO 1.000 2011 1.000 METAL DISPLAY Marche CENTRO INDUSTRIA START UP 40.000 2013 40.000 METALCOOP prima tranche
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 450.000 2005 150.000
METALCOOP seconda tranche
Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 2008 300.000
NCS INFISSI Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
WBO 100.000 2012 100.000
NIKES Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 40.000 2013 40.000 NUOVA OSSIGENO NAPOLI
Campania SUD SERVIZI WBO 150.000 2014 75.000
ODONTOCOOP Lazio CENTRO SOCIALE START UP 15.000 2014 15.000 ONEOVEN Lombardia NORD INDUSTRIA WBO 60.000 2014 60.000 OPEN.CO EX COOP LEGNO SOCIETA' COOPERATIVA
Emilia Romagna
NORD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 100.000 2013 100.000
57
PERGO Sardegna SUD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2013 50.000 PINOCCHIO SOC. COOP. SOCIALE ONLUS
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 100.000 2013 100.000
PRISMA Basilicata SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 150.000 2012 150.014 PROGETTO OLIMPO
Sicilia SUD SERVIZI BCM 150.000 2014 150.000
RAVIPLAST Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2014 150.000
RETE SOCIALE TRIBUTI
Lombardia NORD SOCIALE START UP 100.000 2013 100.000
ROMA CITTA' FUTURA
Lazio CENTRO SERVIZI START UP 750.000 2004 750.000
SOCAM Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.200.000 2004 850.000 SOCAM quote di CCFS
Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 2005 103.540
SOLCOSALUTE ex FUORI C'ENTRO prima tranche
Emilia Romagna
NORD SOCIALE SVILUPPO 750.000 2007 250.000
SOLCOSALUTE ex FUORI C'ENTRO seconda tranche
Emilia Romagna
NORD SOCIALE SVILUPPO 2008 200.000
SOLCOSALUTE ex FUORI C'ENTRO terza tranche
Emilia Romagna
NORD SOCIALE SVILUPPO 2008 300.000
T.S.I. Emilia Romagna
NORD SERVIZI WBO 200.000 2013 200.000
TECNOS Marche CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 200.000 2014 200.000 TEXTYLE Emilia
Romagna NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2012 150.000
TRAFILCOOP prima tranche
Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.800.000 2005 600.000
TRAFILCOOP seconda tranche
Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 2006 600.000
ARCHEOLOGIA 1° intervento
Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 350.000 2003 350.000
BOLLITA Basilicata SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 600.000 2005 600.000 CALZATURIFICIO LUIS
Marche CENTRO INDUSTRIA WBO 100.000 2005 100.000
COLONIA SARACENA
Puglia SUD INDUSTRIA START UP 90.000 2005 45.000
COMUNITA' FRATERNITA'
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 1.200.000 2005 1.200.000
FRATERNITA' EDILE
Lombardia NORD COSTRUZIONI SVILUPPO 800.000 2007 800.000
FRATERNITA' GESTIONI (EX MONDO PALCOGIOVANI)
Lombardia NORD SOCIALE START UP 200.000 2006 200.000
FRATERNITA' SISTEMI 1°
Lombardia NORD SOCIALE START UP 540.000 2006 540.000
58
intervento MUCAFER 1° intervento
Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 103.290 2004 103.290
MUCAFER 2° intervento
Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 1.000.364 2005 1.000.364
PRO.GE.I. Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 5.000 2004 5.000 SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA
Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 240.000 2005 215.500
AGG TECNOLOGY PAINTING
Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA WBO 25.000
AGORA' ONLUS Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 150.000 ARCA DI NOE' Lombardia NORD SERVIZI SVILUPPO 190.000 AREA Lazio CENTRO SERVIZI SVILUPPO 5.000 BIRRIFICIO MESSINA
Sicilia SUD INDUSTRIA WBO 150.000
C.C.C. SOCIETA' COOPERATIVA COSTRUZIONI CALABRESE
Calabria SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 250.000
C.E.C.I. Emilia Romagna
NORD INDUSTRIA SVILUPPO 450.000
CALL.IT Lazio CENTRO SOCIALE SVILUPPO 150.000 CARTIERA PIRINOLI
Piemonte NORD INDUSTRIA WBO 400.000
CMT Cooperativa Mobilità e Trasporti
Umbria CENTRO SERVIZI WBO 150.000
CONCERIA DEL CHIENTI
Marche CENTRO INDUSTRIA WBO 150.000
COOPERATIVA LAVORATORI ZANARDI
Veneto NORD INDUSTRIA WBO 250.000
COSERPLAST Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI
CONS.NTO 200.000
CSV CRISTALLERIE
Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 1.000
ELCE SOCIETA' COOPERATIVA A R. L.
Lazio CENTRO SERVIZI SVILUPPO 150.000
ERA SOCIALE Campania SUD SOCIALE START UP 150.000 EUREKA COOPERATIVA SOCIALE
Veneto NORD SERVIZI SVILUPPO 100.000
FRATERNITA' IMPRESA SOCIALE
Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 20.000
GASMAN Puglia SUD SERVIZI SVILUPPO 1.500.000 GENESI Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 500.000 IL MAGO DI OZ Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 120.000
59
INVENTO Lombardia NORD SERVIZI SVILUPPO 140.000 ISOLEX Sardegna SUD INDUSTRIA WBO 150.000 LA CASA DI MARTA
Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 50.000
MUCAFER Puglia SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 1.000.000 NUOVA SOCIALITA'
Piemonte NORD SOCIALE SVILUPPO 200.000
RETE SOCIALE TRIBUTI
Lombardia NORD SOCIALE START UP 50.000
SOCIAL PNEUS Emilia Romagna
NORD SERVIZI WBO 150.000
SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA
Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000
SPORTARREDO Veneto NORD INDUSTRIA WBO 60.000 TURRIS SLEEVE Sardegna SUD INDUSTRIA START UP 250.000 CLAB Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 300.000 2012 300.000 CMG GARFAGNANA prima tranche
Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 850.000 2004 425.000
CMG GARFAGNANA seconda tranche
Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI
SVILUPPO 2005 425.000
COOPERATIVA PACCAGNINI
Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 2.000 2009 2.000
DONNA FUTURA Marche CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000 2005 150.000 EDILATELLANA Campania SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 2.500.000 2003 2.500.000 FONDITORI SALERNO
Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.000.000 2004 1.000.000
IL GUADO Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 500.000 2003 500.000 NAUTILUS prima tranche
Calabria SUD SERVIZI SVILUPPO 1.800.000 2005 1.200.000
NAUTILUS seconda tranche
Calabria SUD SERVIZI SVILUPPO 2006 600.000
OPE Sardegna SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 500.000 2008 500.000 PALCOGIOVANI SERVIZI
Lombardia NORD SOCIALE START UP 100.000 2006 100.000
SPES Marche CENTRO SERVIZI CONS.NTO 1.000.000 2011 500.000 TS SOC. COOP. Umbria CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 250.000 2005 250.000 VETRERIE EMPOLESI
Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 1.000 2012 1.000
I dati che seguono riassumo i progetti finanziati da Cfi relativi a WBO e start up;
la penultima colonna indica il numero di addetti per ciascuna cooperativa, quindi i
posti di lavoro “salvati”.
60
PORTAFOGLIO PROGETTI WBO 2015 addetti
1 Italcables cavi acciaio Lega Campania wbo 45
2 Terramia lavorazione olio Lega Sicilia wbo 9
3 3elle infissi e serramenti Lega Emilia R. wbo 70
4 Caseificio Santi caseificio - gorgonzola Lega Piemonte wbo 40
5 Tecnol cilindri per moto Lega Toscana wbo 25
6 Il Manifesto media Lega Lazio wbo 20
7 Ci-ty distribuzione Lega Fvg wbo 40
8 Brebey sistemi di isolamento Lega Sardegna start up 10
INTERVENTI 2011 - 2014 addetti
1 Italtac cartario Lega Emlia R. wbo 24
2 D&C stampi Lega Veneto wbo 14
3 Aussametal carpenteria Lega Fvg wbo 14
4 Master arredobagno Lega Lazio wbo 10
5 Vetrerie Empolesi artig.to in vetro Lega Toscana wbo 29
6 Infissi Design infissi in legno Lega Reggio E. wbo 12
1 Fenix Pharma farmaceutico Lega Lazio wbo 40
2 Alfa Engineering giunti isoltanti Lega Reggio E. wbo 14
3 Textyle tessile Lega Reggio E. wbo 58
4 Greslab ceramica Lega Emlia R. wbo 36
5 NCS infissi Lega Emilia R wbo 12
6 Casa Italia pvc Lega Emilia R wbo 9
7 Clab arredo bagno Lega Toscana wbo 27
8 Ecoliving sociale B Conf Emilia R. start up 9
9 Italstik cartario Lega Emlia R. wbo 24
10 Cresco sociale B Conf Lombardia start up 9
2011
2012
61
1 Aussametal carpenteria Lega Friuli wbo 14
2 CMT servizi Lega Umbria wbo 80
3 TSI - Aristea segnaletica/manut.ne stradaleLega Emilia R. wbo 45
4 Rete Sociale Tributi sociale B Conf Lombardia start up 12
5 Coop Bolfra profili in legno Lega Toscana wbo 9
6 Metal Display di splay in metallo Marche start-up 9
7 Era Sociale sociale A Lega Campania start up 200
8 Cogest supermercati Lega Sicilia wbo 20
9 Colli Lucani impianto biogas Lega Basilicata start up 15
10 Raviplast plastico ACI Emilia R. wbo 25
11 Odontocoop sociale A AGCI Lazio start up 16
1 Fenix Pharma farmaceutico Lega Lazio wbo 41
2 Metaldisplay display in metallo - Marche start-up 6
3 Colli Lucani impianto biogas Lega Basilicata start up 15
4 Ncs infissi Lega Emilia R. wbo 12
5 Nuova Ossigeno Napoli gas tecnici Lega Campania wbo 8
6 Estesa installaz. linee telef. Conf Sicilia wbo 9
7 Greslab ceramica Lega Emlia R. wbo 61
8 Alfa Eng. giunti isoltanti Lega Emlia R. wbo 18
9 Cmt servizi Lega Umbria wbo 80
10 Coop3 grande dist.ne Lega Toscana wbo 10
11 One Oven forni per rist.ne Lega Lombardia wbo 4
12 Kuni arredi navali Lega Veneto wbo 10
13 Turris Sleeve film retroretraibile Lega Sardegna start up 24
14 Agg verniciature ind.li Lega Emilia R. wbo 23
15 Fail serramenti Lega Umbria wbo 15
16 Arbizzi prodotti x imballaggio Lega Emlia R. wbo 17
17 Edizioni Moderna tipografia Agci Emilia R. wbo 13
18 Progetto Olimpo gdo food Lega Sicilia wbo 51
19 Conceria del Chienti conceria Lega Marche wbo 40
20 Gruppo Zanardi tipografia Lega Veneto wbo 156
21 Rete Sociale Tributi sociale B Conf Lombardia start up 12
22 Colori e Sapori sociale B Conf Emilia R. start up 9
23 GBM impiantistica Lega Umbria wbo 20
24 Cartiera Pirinoli cartiera Lega Piemonte wbo 100
25 Cogest supermercati Lega Sicilia wbo 20
26 Birrificio Messina birra Lega Sicilia wbo 15
27 Isolex lastre polistirene Lega Sardegna wbo 23
28 Sportarredo Sales manut.app. solarium Lega Veneto wbo 7
29 Kuni arredi navali Lega Veneto wbo 13
30 Social Pneus distribuzione pneumatici Lega Emilia R. wbo 10
2013
2014
62
Nelle seguenti elaborazioni, abbiamo cercato di individuare gli elementi di
maggior interesse.
Numero di WBO finanziati dal CFI per regione
Regioni Numero
Campania 1
Emilia Romagna 23
Friuli Venezia Giulia 2
Lazio 5
Liguria 1
Lombardia 1
Marche 3
Piemonte 2
Sardegna 2
Sicilia 8
Toscana 8
Umbria 5
Veneto 6
0
5
10
15
20
25
Regioni
WBO finanziate da CFI per regione
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Piemonte
Sardegna
Sicilia
Toscana
Umbria
63
Numero di WBO finanziati da CFI per settore
Settore Numero
Impiantistica e infrastrutture 10
Industria 40
Servizi 8
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Numero
Workers Buy Out per settore
Impiantistica e infrastrutture
Industria
Servizi
64
Finanziamenti erogati da CFI suddivisi per regione
Regione Totale in euro
Campania € 75.000
Emilia Romagna € 2.021.000
Friuli Venezia Giulia € 285.000
Lazio € 451.000
Liguria € 330.000
Lombardia € 60.000
Marche € 400.000
Sicilia € 115.000
Toscana € 616.000
Umbria € 450.000
Veneto € 51.000
Totale somme erogate per regione
€0
€500.000
€1.000.000
€1.500.000
€2.000.000
€2.500.000
Totale in euro
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Sicilia
Toscana
Umbria
Veneto
65
…..e Reggio Emilia?...
Nella nostra provincia, in base ai dati fornitici da Legacoop, sono state 5 le
cooperative nate dall’esperienza del WBO finanziate e sostenute da Legacoop e
dai Fondi mutualisitici. Le analizziamo nella seguente tabella.
Imprese diventate cooperative a Reggio Emilia e provincia attraverso il WBO
cooperative anno addetti settore comune
Art-ling 2009 13 interni per cravatte Sant ilario d'Enza
Arbizzi 2014 17 imballaggi Reggio emilia
Textyle 2012 61 tessile Bibbiano
Greslab 2011 43 ceramica Scandiano
Infissi desing 2011 12 infissi per legno Carpineti
66
Impresa Attività Anno costituzione
N. soci lavoratori fondatori
Fatturato
ART LINING Produzione interni per
cravatte
2009 12 2.000.000 €
GRESLAB ceramica 2011 30 15.000.000 €
INFISSI
DESIGN
Serramentistica e case in
legno
2011 10 1.000.000 €
TEXTILE Controllo e qualità tessuti 2012 60 2.500.000 €
ARBIZZI Commercializzazione
materiale da imballaggio
2014 16 10.000.000 €
67
Di queste cooperative, quattro sono nate dal dissesto (fallimento) della società
precedente, mentre l’Arbizzi s.r.l. nasce per esigenza di ricambio generazionale: il titolare,
prossimo alla pensione e con nessun erede interessato a continuare l’attività, ha deciso di
venderla ai propri dipendenti, per non disperdere il know – how e tutte le conoscenze,
competenze e abilità maturate dai dipendenti stessi nel corso degli anni di lavoro.
Fonte: Il Corriere della Sera
Questa cartina dell’Italia mostra, ancora una volta, la concentrazione di WBO in Emilia
Romagna.
68
Il logo e la denominazione sociale
Quando nasce una nuova impresa, la scelta del nome (la denominazione sociale, essendo
una società) e del logo non sono aspetti secondari, come ci ha ben spiegato la dott.ssa
Correggi.
Iniziamo dalla denominazione sociale. Per sceglierla, abbiamo fatto tantissime
proposte: ognuno di noi ha espresso la propria opinione: Visione d'insieme, Presa
visione, Il Fiore all'occhiello, Colpo d'occhio, Guardiamo insieme, Emporio
dell'ottico, Otticando, Occhio allo sguardo, OptoLab, Refottica, Forottica, Together
vision, Sguardo al futuro, PinOcchio. La dott.ssa Correggi ci ha confermato nella
nostra scelta di maggioranza: OptoLab, nome corto, d’impatto, immediato, facile da
ricordare. Abbiamo dunque deciso di chiamarci “OptoLab società cooperativa”. Ci
ha poi spiegato l’importanza della scelta del font per la scrittura. A tal proposito, ci
ha illustrato una tabella dalla quale emerge che ciascun font è collegato a una
emozione, a un concetto diverso. Nel nostro caso, la storia della nascita della
nostra cooperativa richiama concetti di amicizia, trasformazione, creatività.
Anche per il logo ci è stata spiegata la sua importanza. La dott.ssa Correggi ci ha
mostrato alcuni loghi famosi spiegandoci come sono stati costruiti e perché hanno
funzionato (come nel caso della Coca-Cola, di Twitter, di McDonald’s). La nostra
idea è che attraverso il nostro logo passino due messaggi:
- la nascita, anzi, la ri-nascita della nostra impresa attraverso lo spirito di
intraprendenza e di unione tra noi soci;
- l’oggetto della nostra attività.
Non abbiamo avuto dubbi nella costruzione del logo: tante mani con i palmi in su,
unite, che sostengono un paio di occhiali. Ci è parsa l’immagine più bella, più vera,
più concreta per esprimere la storia e la mission della nostra cooperativa.
Abbiamo dunque realizzato tanti schizzi, mettendo nero su bianco tutte le idee che
ci venivano, ispirandoci anche a immagini tratte dal web. Alla fine, tra le varie
proposte, abbiamo scelto quella che più ci rimanda al concetto che volevamo
esprimere e al messaggio che volevamo inviare.
Sia per il logo, sia per la denominazione sociale, anche la scelta del colore è di
fondamentale importanza. Anche qui, a ciascun sentimento/emozione corrisponde un
colore; nel nostro caso, i colori corrispondenti sono il rosso, il viola e l’azzurro. Decidiamo
di puntare su rosso e viola, che sono sulla stessa scala cromatica rispetto all’azzurro.
69
Per la realizzazione sia del logo sia della denominazione, la dott.ssa Correggi ci ha
suggerito di farli a mano. Questo perché, osservando i nostri disegni, ne ha apprezzato il
tratto molto preciso e definito. Abbiamo ritenuto che, realizzati in tal modo, i nostri “simboli”
fossero ancora più personalizzati.
Eticamente responsabile…..eticamente sostenibile….
Quand’è che un’impresa è etica? Ce lo siamo chiesti prima di iniziare il nostro lavoro.
Sempre più spesso sentiamo parlare di bilanci sociali e bilanci ambientali e ci siamo
chiesti che collegamento ci sia tra questi bilanci e il bilancio d’esercizio. Anche la nostra
attività dovrà redigere, alla fine di ogni periodo amministrativo, il bilancio d’esercizio,
composto da tre documenti: Stato Patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa.
Questo bilancio, utile per definire la situazione patrimoniale-finanziaria della società, oltre
che a verificarne il risultato della gestione, è obbligatorio per legge, nel senso che nessuna
impresa può esserne esentata.
I bilanci sociali e ambientali sono invece una cosa diversa soprattutto perché partono da
esigenze e presupposti diversi. Il discorso inizia a prendere piede negli USA già verso la
metà del secolo scorso, quando iniziò un dibattito sugli obblighi sociali dell’impresa.
Accanto agli shareholders, ossia ai soci, presatori di capitali, iniziò a farsi strada il termine
di stakeholders, ossia portatori di interessi. Obiettivo delle imprese, fino ad allora, era
esclusivamente il raggiungimento di un profitto a tutto vantaggio degli azionisti; inizia però
a farsi strada un nuovo approccio che attribuisce dignità e attenzione anche ai portatori di
interessi, ossia coloro che hanno un interesse a che l’impresa agisca in un certo modo,
con altri obiettivi che vadano oltre il raggiungimento del massimo utile possibile. Esempi di
stakeholders sono le comunità locali in cui l’impresa opera, le associazioni sindacali, i
cittadini stessi.
Questa nuova sensibilità politica e culturale rispetto alle responsabilità delle imprese
comportò l’elaborazione di nuovi modelli di gestione aziendale: vengono così elaborati
nuovi standard che le aziende che vogliono definirsi “socialmente responsabili” sono
chiamate a rispettare. Per esempio, la SAI (Social Accountability International),
un’organizzazione internazionale, ha emanato uno standard che si è rapidamente
affermato fino a diventare il più diffuso su scala planetaria. Tale standard, denominato SA
8000, prevede che un’azienda si attenga ai seguenti requisiti:
70
rispettare le norme in materia di orari di lavoro
garantire ai lavoratori la tutela derivante dalla contrattazione collettiva
garantire la sicurezza e la salubrità dei e sui luoghi di lavoro
corrispondere una retribuzione dignitosa ai dipendenti
escludere il lavoro minorile e il lavoro forzato
garantire la libertà di associazionismo sindacale
impedire qualsiasi discriminazione basta su razza, sesso, orientamenti (politici,
religiosi, sessuali).
Come possiamo osservare, si tratta di indicatori che non hanno nulla a che vedere con gli
standard economici, ma con quelli relativi alla responsabilità sociale.
Il riconoscimento degli standard SA 8000 avviene dopo che sono stati verificati gli appositi
requisiti da parte di organismi indipendenti che provvedono a certificare la conformità dei
comportamenti aziendali rispetto agli standard.
E’ interessante poter constatare che una tra le prime aziende a richiedere e ottenere la
certificazione SA 8000 è stata una cooperativa, Coop Italia, nel 1998.
Il bilancio sociale
Le imprese che ritengono di essere socialmente responsabili hanno iniziato a rendicontare
agli stakeholders le loro attività e le conseguenze delle loro strategie nel cosiddetto
71
bilancio sociale. Si tratta di un documento che, a differenza del bilancio civile, è volontario,
nel senso che l’impresa può decidere o meno di redigere; attraverso tale documento, essa
comunica all’esterno dati relativi alla propria attività, evidentemente non solo di natura
contabile e finanziaria.
Il bilancio sociale può definirsi anche come l’esito di un processo con cui
un’organizzazione pubblica o privata, quindi non solo un’impresa, rende conto delle scelte,
delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da
permettere agli stakeholders di conoscere e formulare un proprio giudizio su come sta
operando l’organizzazione. Anche se non esiste un modello unico di rendicontazione,
normalmente il bilancio sociale è costituito da tre parti:
- Una parte descrittiva dell’organizzazione e dei suoi obiettivi, della sua
organizzazione e dell’ambito economico, ambientale e culturale in cui agisce;
- I benefici che gli stakeholders possono trarre dall’operato dell’impresa (se
un’impresa agisce correttamente, i vantaggi si espandono a tutta la collettività);
- Le relazioni sociali tra i diversi soggetti operanti nell’organizzazione.
72
Il bilancio ambientale
La crescente attenzione all’ambiente e la lotta all’inquinamento ha portato le
organizzazioni a redigere un ulteriore tipologia di rendicontazione: il bilancio ambientale. Si
tratta di un particolare tipo di bilancio sociale che si concentra su aspetti particolari delle
attività dell’organizzazione, che riassume le principali relazioni tra l’organizzazione stessa
e l’ambiente. Nei bilanci ambientali si rendicontano degli indicatori relativi ai seguenti
aspetti:
- gestione ambientale: questa parte contiene la descrizione degli sforzi che l’azienda
compie nel controllare gli aspetti negativi legati all’ambiente relativamente alla
propria attività produttiva;
- impatto ambientale: serve a misurare l’impatto dell’attività di produzione
sull’ambiente esterno;
- impatto potenziale: misura a priori l’impatto che l’attività produttiva potrebbe avere
rispetto all’ambiente esterno.
Anche per il bilancio ambientale, come per il bilancio sociale, vi sono appositi enti di
certificazione che verificano la sussistenza di determinati standard, come la norma ISO
14031 o lo schema Global Reporting Initiative.
Eticamente… OptoLab
Fin dall’inizio della sua attività, OptoLab società cooperativa si prefigge il raggiungimento,
oltre che di obiettivi economici, di obiettivi etici.
73
Lo Statuto, per decisione unanime dei soci, indica all’ultimo punto l’obbligatorietà della
redazione annuale del bilancio sociale e del bilancio ambientale e la loro pubblicazione sul
sito web della società. Si prevede inoltre di affiggere, alle pareti dei tre punti vendita e
all’ingresso del negozio, l’informativa ai clienti circa la redazione di tali documenti. Inoltre,
entrambi i bilanci saranno pubblicati sul sito web della nostra cooperativa.
Nello specifico, sia rispetto al lavoro dei soci, sia a quello di eventuali futuri dipendenti,
OptoLab garantisce:
il rispetto delle normativa in materia di orari di lavoro;
l’applicazione di tutta la disciplina derivante dal contratto collettivo di lavoro
applicato a tutela dei soci lavoratori e dei dipendenti;
la garanzia della sicurezza e della salubrità degli ambienti di lavoro: tutti i punti
vendita devono essere dotati dei dispositivi di sicurezza prescritti dalla normativa
vigente e controllati periodicamente dal Responsabile della sicurezza di ogni
negozio;
la retribuzione corrisposta mensilmente ai lavoratori non sarà inferiore a quella
stabilita dal contratto collettivo applicato; straordinariamente, nella fase iniziale
dell’attività, al fine di ammortizzare più velocemente i costi di costituzione, la
retribuzione potrà essere inferiore al massimo del 20% per i primi tre anni;
divieto assoluto del lavoro minorile e del lavoro forzato;
i soci saranno liberi di associarsi a qualunque forma sindacale;
saranno vietate qualsivoglia tipo di discriminazione basata su razza, sesso,
orientamento politico, sessuale o religioso.
Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, OptoLab ha deciso di:
- privilegiare la fornitura dei materiali e delle attrezzature necessarie presso imprese
eticamente sostenibili; per gli occhiali, ci si rivolgerà a fornitori che utilizzano
plastica riciclata o legno per la produzione delle montature. Nello specifico, si è
preso contatto con un’impresa che produce montature attraverso il riciclo dei vecchi
dischi in vinile;
74
- utilizzare pannelli solari fotovoltaici per la produzione dell’energia elettrica
utilizzabile dai negozi; ciò consentirà peraltro uno sconto fiscale pari al 50% della
spesa sostenuta da scontarsi nei prossimi dieci anni;
- per effettuare le consegne degli occhiali da sole e delle lenti a contatto a domicilio,
oltre che per effettuare le visite optometriche sempre a domicilio, utilizzeremo
furgoncini elettrici. Ciò ha due vantaggi: da un lato vi è un importante discorso di
eco-sostenibilità, dall’altra ciò consentirà un maggiore mobilità all’interno dei centri
abitati. Sarà necessario chiedere al comune il permesso di circolazione
permanente.
75
- effettuiamo visite optometriche a domicilio: questo servizio è stato pensato
soprattutto per quelle persone che faticano a muoversi, come anziani e ammalati,
che in tal modo possono evitare di doversi recare personalmente presso il punto
vendita per la scelta, la prova e la messa a punto degli occhiali;
- posizionare in ogni punto vendita un contenitore per la raccolta degli occhiali vecchi
dei clienti: questi saranno risistemati dai soci della cooperativa e utilizzati per
donazioni a persone bisognose; ai clienti che consegneranno gli occhiali saranno
riconosciuti sconti sull’acquisto di nuovi occhiali;
- Riteniamo tuttavia che, oltre all’aspetto della sostenibilità ambientale, OptoLab
nasca da un’idea di responsabilità sociale. Un’impresa che fallisce rappresenta, per
l’intera collettività, un enorme costo sociale, in termini di posti di lavoro persi,
indennità di disoccupazione da pagare a carico degli enti pubblici previdenziali
(quindi dello Stato, quindi di tutti noi…), conoscenze e competenze che vanno
perse. La “rinascita” di un’impresa fallita elimina questi costi e, anzi, crea valore
aggiunto: si conservano i posti di lavoro precedenti e spesso se ne creano di nuovi
(come nel caso di Greslab partita con 30 soci e che ora conta più di 60 addetti, un
numero maggiore rispetto a quello che aveva Optima, la società rilevata, al
momento della chiusura), si riduce sensibilmente il costo degli ammortizzatori
76
sociali e, soprattutto, non viene disperso il know how e tutto quel bagaglio di
competenze raggiunte in tanti anni di attività. Questo discorso è tanto più
amplificato dal fatto che OptoLab nasce come società cooperativa, di cui uno dei
principi basilari è proprio la solidarietà intergenerazionale, ossia la tendenza della
cooperativa a conservarsi nel tempo per le generazioni future, alimentando in tal
modo un circuito d’investimento e innovazione e, soprattutto, il trasferimento delle
competenze e delle abilità dai soci anziani a quelli giovani. La nascita di una società
cooperativa costituisce già di per sé un fenomeno di importanza rilevante per il
territorio, per tutti i valori e i principi di cui è portatrice; quando poi la cooperativa
nasce da un’esperienza di workers buyout, tutti questi valori e principi sono
amplificati per effetto di quel valore aggiunto di cui si è appena detto, di
azzeramento degli elevati costi sociali che si producono in seguito al fallimento di
un’impresa.
Disegno realizzato dalla studentessa Chiara Guerrini
77
Il video di presentazione
Come presentare il nostro lavoro? Abbiamo avuto diverse idee, discusse insieme al nostro
regista Franco Brambilla. Innanzitutto dovevamo decidere quale “storia” raccontare:
potevamo puntare sul raccontare la storia della nascita della nostra cooperativa (anzi, ri-
nascita come vedremo in seguito) oppure concentrarci sulla qualità dei nostri prodotti e
servizi offerti. Abbiamo deciso per la prima delle due ipotesi perché ci sembrava
fondamentale lanciare ai futuri clienti il messaggio che comprare gli occhiali da noi
significa sostenere un’idea innovativa, un bel progetto, uno spirito intraprendente, la forza
dell’unione, la salvaguardia di posti di lavoro, l’abbattimento dei costi sociali dovuti al
precedente fallimento, tutto ciò e tanto altro ancora. La qualità del nostro servizio e dei
prodotti offerti non viene tralasciata, attraverso immagini che testimoniano l’utilizzo di
strumenti all’avanguardia e immagini di occhiali griffati, oltre che dei nostri sorrisi. Lo
slogan “VEDERE OLTRE” è da intendere in due sensi: vedere rispetto a non vedere, cioè
attraverso la nostra attività noi operiamo per correggere i difetti della vista; ma vedere oltre
significa anche invitare il cliente a guardare al di là, non solo il negozio bello e i servizi
innovativi che offriamo, ma anche la nostra storia, chi siamo, cosa siamo stati capaci di
fare, i rischi che abbiamo corso ad intraprendere questa avventura.
Pensando a quale potesse essere il messaggio finale, abbiamo scelto RI-NATI PER LA
TUA VISTA: ancora una volta, ciò che vogliamo comunicare è che la nostra è una
cooperativa nuova ma che nasce da una precedente esperienza fallimentare che noi
vogliamo far tornare a vivere, ecco perché ri-nati. “Per la tua vista” è stato preferito a “per i
tuoi occhi” perché richiama maggiormente il concetto che noi lavoriamo per far vedere
bene le persone, attraverso tutti i nostri prodotti, dagli occhiali da vista, a quelli da sole,
alle lenti a contatto.
Sintesi del progetto
Tutta la parte precedente costituisce parte integrante del progetto. Riassumiamo qui di
seguito gli elementi essenziali.
Per l’elaborazione del nostro progetto, come detto, abbiamo ipotizzato che noi sedici
studenti della classe 5ᵃB fossimo dipendenti di una catena di tre negozi di ottica
appartenenti alla stessa proprietà. Di questi tre punti vendita, abbiamo simulato che uno si
trovasse nel centro di Reggio Emilia mentre gli altri due in provincia. Questi negozi erano
78
gestite in modo tradizionale e conservatore: offrivamo infatti solo servizi di vendita e
riparazioni semplici, in quanto il proprietario era restio a cercare nuove soluzioni di
marketing, era chiuso all’innovazione e non osservava le esigenze del mercato. I suoi
prodotti e servizi erano standard, non innovativi e alla moda, essenzialmente rivolti a un
pubblico “tradizionale”, che non ricercava l’elemento di novità. I clienti giovani, ad
esempio, erano quasi del tutto spariti, proprio perché questo target non trovava in questi
negozi quanto ricercava. Il fatturato era in continuo calo, i costi crescevano incontrollati e i
debiti erano in forte aumento. Nel giro di pochi anni, causa anche la crisi economica, il
proprietario è stato costretto dalla pesante situazione finanziaria a chiudere due dei tre
punti vendita e a licenziare parte del personale. Nonostante questo taglio di costi, la
situazione continuava a deteriorarsi e le vendite precipitavano. Poco dopo, il titolare è
stato costretto a chiudere l’ultimo punto vendita rimasto, presentando egli stesso istanza di
fallimento. Dopo un periodo di comprensibile smarrimento e sconforto, di fronte alla
prospettiva di non avere un lavoro, ci siamo recati presso un commercialista che ci ha
informati sulla possibilità di rilevare i negozi in cui eravamo stati dipendenti, coinvolgendo
anche gli ex dipendenti messi in mobilità, costituendo, attraverso un WBO, una
cooperativa per rilanciare la vecchia impresa diventando noi stessi proprietari della nuova
società. Siamo stati anche informati della possibilità di un aiuto finanziario da parte di
Legacoop, in quanto con le sole nostre forze non saremmo stati in grado di “comprare” la
società sottoscrivendo le nostre quote. Per poterci aiutare, Legacoop necessita di
verificare che il nostro nuovo “piano industriale”, il nostro progetto, le nostre idee,
apportino modifiche significative e innovative rispetto alla gestione precedente. Ciò
significa ristrutturare ex novo prodotti e servizi offerti in modo da non commettere
nuovamente gli stessi errori della precedente titolarità. Per fare ciò è evidente che risulta
imprescindibile effettuare nuovi importanti investimenti per innovare profondamente il
business della costituenda cooperativa.
Siamo sedici potenziali soci in possesso di diploma e abilitazione all’arte di ottico, tre dei
quali sono anche possesso della qualifica utile all’esercizio della contattologia (Carmen
Fontanarosa, Rayan El Ouardy, Denita Tonuzi) e altri quattro con laurea in optometria
(Vittoria Ternelli, Anna Chiara Parrillo, Antonio Pezzella, Messaoud Chiheb).
Ogni socio versa una quota pari a 14.000 €, di cui 12.500 € come quota di capitale sociale
sottoscritta (così da avere un capitale sociale pari a 200.000 €), e 1.500 € a titolo di
finanziamento a fondo perduto a favore della cooperativa.
79
La società
OptoLab è una società cooperativa di produzione e lavoro. Essendo una società
cooperativa, il fine non è lucrativo ma mutualistico; nello specifico, essendo nata da ex
dipendenti che avevano perso il proprio lavoro, la costituzione della società ha avuto il
principale obiettivo di “dare” un posto di lavoro a chi l’aveva perso. E’ una cooperativa di
lavoro perché si avvale delle prestazioni lavorative dei soci; non è escluso che in futuro, se
l’attività dovesse progredire, il numero degli addetti possa aumentare, sia grazie
all’ingresso di nuovi soci che all’assunzione di personale dipendente. Rispetto alla
gestione precedente, OptoLab non effettua solo la vendita degli occhiali, ma anche la loro
“produzione”, intendendo in tal senso l’attività di assemblaggio delle montature con le lenti.
Tale attività fa della nostra cooperativa una società non solo commerciale (vendita) ma
anche artigianale (assemblaggio).
I fattori di successo di OptoLab sono prevalentemente incentrati sui prodotti e i servizi che
offriamo, così riassumbili:
- I servizi (sui quali punteremo) di personalizzazione degli occhiali e astucci;
- la vendita di montature ecologiche;
- la qualità del servizio: avere a disposizione un contattologo e un optometrista in
ogni nostro negozio è un punto di forza, in quanto nei negozi di Reggio Emilia e
provincia queste sono figure assenti;
- l'ottico a domicilio per chiunque non riesca ad accedere fisicamente al nostro
negozio, agevolando così molte persone, soprattutto anziani e disabili. Per fare
questo utilizzeremo un furgoncino elettrico, così da rispettare anche l'ambiente;
- sito web per l’acquisto on-line per effettuare l’acquisto di occhiali da sole, lenti a
contatto e soluzioni saline (consegnate poi a domicilio), prenotare le visite dell'ottico
a domicilio, avere un'assistenza gratuita telefonica; è inoltre possibile scegliere la
personalizzazione della montatura e dell'astuccio e richiedere la carta fedeltà. La
carta fedeltà sarà un mezzo in più per usufruire degli sconti e delle promozioni che
ci sono in negozio; inoltre il possesso della carta dà il diritto a uno sconto all'interno
di una cooperativa di medici oculisti;
- avendo rilevato i punti vendita già preesistenti, siamo già conosciuti nel territorio e
presso la clientela che si è già servita da noi e pertanto conosce già le nostre
competenze;
- riteniamo inoltre che il più importanti dei fattori di successo della nostra cooperativa
80
derivi dalla nostra storia, dalla nostra esperienza, il fatto cioè che siamo nati con un
WBO; come abbiamo spiegato, non si tratta solo di una nuova impresa, ma di
un’impresa “ri-nata”, che riduce enormemente i costi sociali di un fallimento. Proprio
questo, che per noi rappresenta il valore aggiunto del nostro progetto, sarà reso
noto alla clientela attraverso l’affissione in tutti e tre i punti vendita di un’immagine
significativa che rappresenta la nostra storia con una breve descrizione di chi
siamo, da dove siamo partiti e cosa abbiamo saputo fare.
I possibili fattori di criticità possono essere:
- alcuni negozi di ottica già esistenti e affermati offrano già a Reggio Emilia e
provincia alcuni dei nostri servizi (La fabbrica dell'ottica, Ottica Lama, Ottici Galvani,
Salmoiraghi&Viganò, Avanzi); molti di questi sono catene di negozi, spesso in
franchising, che possono contare su una pubblicità nazionale molto superiore a
quella che potremo permetterci noi. Quasi tutte queste imprese offrono il servizio
dello shopping online; alcune di queste presentano un servizio simile all'ottico a
domicilio, altre hanno la carta fedeltà e altre ancora hanno delle produzioni proprie
di soluzioni saline. Cercheremo di superare tale criticità attraverso un servizio
attento, curato, preciso; accetteremo le eventuali lamentele del cliente con l’idea
che un cliente che esce soddisfatto è sempre preferibile a uno che esce scontento,
anche se da un punto di vista economico questo possa significare una perdita o un
guadagno inferiore;
- la nostra poca esperienza come soci-imprenditori; rispetto alla situazione
precedente, che ci vedeva come dipendenti quindi lavoratori di un’impresa non
nostra, adesso siamo titolari, quindi responsabili di tutto. Non ci scoraggia tutto
questo, anche perché sappiamo che Legacoop sostiene le cooperative attraverso
corsi di formazione per imparare a diventare “imprenditori”.
81
Disegno realizzato dalla studentessa Chiara Guerrini
I prodotti e i servizi
Nello spirito di differenziarci sensibilmente rispetto alla precedente gestione, abbiamo
pensato di proiettare la nostra società verso servizi innovativi offerti da poche catene di
ottica. Riassumiamo i prodotti e i servizi che si potranno trovare nei nostri punti vendita:
- vendita e montaggio di occhiali e lenti a contatto;
- riparazioni sia semplici (sostituzione naselli, viti, ecc..), sia complesse (cambio aste,
saldature, ecc…);
- visita optometrica e contattologica completa, dato che nei punti vendita sono sempre a
disposizione un contattologo e un optometrista;
- montaggio degli occhiali all’interno del negozio: questo è uno dei servizi che ci differenzai
maggiormente rispetto alla gestione precedente, che per effettuare tale operazione si
serviva presso un altro laboratorio. La nostra attività è pertanto un’attività sia commerciale
sia artigianale;
82
- personalizzazione della montatura e dell’astuccio (anche tale servizio nella precedente
impresa non era contemplato);
- creazione di montature a nostro marchio, altro elemento di novità;
- consegna e visita a domicilio, con i veicoli elettrici per la tutela dell’ambiente, effettuata
dal nostro optometrista Chiheb Messaoud;
- convenzione con un medico oculista che presta i suoi servizi presso una clinica
cooperativa per eventuali esigenze patologiche riscontrate dai nostri clienti; è previsto uno
sconto per i possessori della carta fedeltà;
- vendita di montature ecosostenibili: ci serviremo prevalentemente presso aziende che
producono con materiali biodegradabili (legno) o di riciclo (plastica riciclata);
- carta fedeltà, che prevede accesso agli sconti e alle promozioni attive nei diversi punti
vendita.
L’analisi del mercato
Al fine di verificare la bontà del progetto ideato, si è deciso di effettuare una rilevazione
statistica che sondi il potenziale gradimento da parte del pubblico dei servizi offerti. A tal
proposito abbiamo strutturato un questionario in cui poniamo sei tipi di quesiti, utili al fine
della nostra analisi.
Ciò che si vuole verificare attraverso il sondaggio è appunto il possibile grado di
gradimento relativo ai nostri nuovi prodotti e servizi che pensiamo di offrire.
Ecco di seguito il questionario.
QUESTIONARIO
1.Qual è la tua età? -
2.
83
3.Ti piacerebbe poter personalizzare gli occhiali da vista o da sole? (ad esempio il colore della montatura, scrivere qualcosa sull’astina, inserire un disegno, ecc.)
4.
5.Ti piacerebbe poter ordinare on-line i tuoi occhiali da sole, potendo scegliere la montatura e la personalizzazione direttamente da casa tu
6.
Se SI’, quale ________________________________
Il campo d’indagine che abbiamo preso in considerazione è la provincia di Reggio Emilia;
a questo punto si è simulato che la popolazione della provincia di Reggio Emilia
corrisponda alla popolazione del nostro istituto scolastico, l’I.I.S. Galvani – Iodi. Nella
scelta del campione rappresentativo, si sono scelte alcune classi appartenenti alle diverse
fasce d’età e alcuni rappresentanti del corpo docente, del personale ATA e del personale
amministrativo. Nello specifico, abbiamo scelto le seguenti classi:
1ª L, 1ª H, 2ª B, 2ª L, 3ª B, 3ªD, 4ª A, 4ªD, 5ª I.
Si è scelta una sola quinta perché nel periodo in cui abbiamo somministrato il sondaggio
tutte le classi quinte, tranne noi e un’altra, erano in stage.
Dopo aver somministrato il questionario si è proceduto allo spoglio delle schede e
all’analisi dei dati ottenuti.
Prima domanda: Qual è la tua età?
Risulta abbastanza evidente che l’età media risulta molto bassa, data la popolazione molto
giovane del nostro istituto. Nello specifico, i dati raccolti sono stati i seguenti:
Su 213 intervistati è emerso che:
meno di 20 anni: 162 (pari a circa il 76%)
20-40: 17 (pari a circa l’8%)
40-60: 26 (pari a circa il 12%)
84
Oltre 60: 8 (pari a circa il 4%)
Seconda domanda: Porti gli occhiali o le lenti a contatto?
Su 213 intervistati è emerso che 104 (49%) di essi porta occhiali o lenti a contatto e 109
(51%) non porta né gli uni né le altre.
Terza domanda: Ti piacerebbe poter personalizzare gli occhiali da vista o da sole?
Su 213 intervistati 154 (72%) hanno risposto in maniera affermativa e 59 (28%) in maniera
negativa.
Quarta domanda: Ti piacerebbe poter personalizzare la custodia?
Su 213 intervistati, 132 (62%) hanno risposto in maniera affermativa e 82 (38%) in
maniera negativa.
Quinta domanda: Ti piacerebbe poter ordinare on-line i tuoi occhiali da sole, potendo
scegliere la montatura e la personalizzazione direttamente da casa tua?
Su 213 intervistati, 143 (67%) hanno risposto in maniera affermativa e 70 (33%) in
maniera negativa.
Sesta domanda: Conosci qualche negozio che offre questi servizi?
Su 213 intervistati, 24 (11%) hanno risposto in maniera affermativa, dei quali 16 (7,5%)
hanno indicato il nome di un negozio tradizionale o online, mentre 189 (88%) hanno
risposto in maniera negativa.
I negozi indicati dagli intervistati nell’ultima domanda, che offrirebbero servizi simili a quelli
che prevediamo noi, sono i seguenti:
La fabbrica dell’ottico: 4
85
Freddy Chierici (S.Ilario d’Enza): 2
Ottica in vista: 1
Ottica 1946: 1
Atelier ottico (Montecchio): 1
Ottica Diego Rodriguez: 1
Ottica Lama (Centro Commerciale “I Petali”): 1
Ottica Guastalla Due: 1
Ottica Angela: 1
Ottica S.Ilario: 1
Ottica Galvani: 1
Amazon: 1
Era dunque necessario a questo punto verificare se i dati raccolti, con riferimento a questo
ultimo punto, fossero attendibili o meno. Abbiamo dunque provveduto ad analizzare i
negozi di ottica concorrenti indicati dagli intervistati.
È emerso che solo tre di essi hanno un sito internet dotato di shop online, sebbene offrano
una gamma di servizi diversi tra loro:
Fabbrica dell’Ottica, Via Carlo Cafiero, 2 (RE): offre un vasto assortimento di montature sia
da sole sia da vista, nonché di lenti a contatto. Inoltre offre anche un servizio di “Ottico a
domicilio” a pagamento, un servizio di assistenza telefonica gratuita e un sistema di offerte
tramite Groupon.
Ottica Lama, presso il centro commerciale “I Petali” (RE): dispone di un assortimento non
molto vasto di montature, da sole e da vista, e di lenti a contatto.
Ottica Galvani, Via Martiri della Libertà, 16/E Scandiano (RE): oltre a disporre di un vasto
assortimento di montature di occhiali da sole, da vista e lenti a contatto di vari tipi (toriche,
sferiche, oftalmiche, multifocali, ecc.), è l’unico shop online a offrire anche un’ampia
gamma di liquidi per la manutenzione delle LAC e accanto alle marche più famose offre
anche un prodotto, a basso costo, con il proprio marchio.
86
Oltre ai negozi appena esaminati abbiamo preso in considerazione anche alcune delle più
grande catene italiane:
Salmoiraghi & Viganò: questa famosa catena italiana è capillarmente diffusa in tutto il
territorio nazionale e ha anche un punto vendita sito in centro storico a Reggio Emilia.
Oltre ai servizi di cui dispongono i concorrenti sopra elencati, offre anche la possibilità
della prenotazione online della visita, un’ampia scelta di strumento ottici e articoli non
inerenti al campo dell’ottica. Presenta inoltre svariate offerte speciali e promozioni ai
possessori della loro carta fedeltà.
Avanzi: questa catena famosa a livello nazionale ha un punto vendita nel centro storico di
Reggio Emilia. Nel sito online dispone solo di una bacheca illustrativa di alcuni modelli
presenti in negozio; inoltre incentiva l’acquisto dei prodotti con la carta fedeltà.
Alla luce dell’analisi effettuata emerge che la nostra cooperativa si porrebbe sul mercato
on-line offrendo non solo i servizi già disponibili presso gli altri concorrenti, ma anche
servizi di personalizzazione delle montature, degli astucci e dei pannetti in microfibra
relativi alle marche più conosciute sul mercato, nonché la possibilità di costruire “da zero”
il proprio occhiale tramite le montature a nostro marchio, peraltro meno costosi rispetto a
quelli griffati. A ciò si aggiunge anche una serie di servizi di assistenza post vendita, con la
possibilità di spedizione a domicilio degli occhiali riparati. Per incentivare la fidelizzazione
della clientela, tutti questi servizi saranno offerti con una politica di sconti per coloro che
dispongono della nostra carta fedeltà; saranno inoltre previste promozioni sia tramite siti
specializzati (Groupon), sia in generale per coloro che acquistano sullo shop online.
Personalizzazione: il nostro negozio offre un servizio di personalizzazione utilizzando le
lastre che vengono utilizzate per la produzione degli occhiali a nostro marchio; queste
verranno applicate successivamente su richiesta del cliente con la forma desiderata anche
su occhiali di altre marche. La personalizzazione consiste nell’incisione di caratteri o
disegni sulle aste della montatura.
Un’altra fase della personalizzazione riguarda gli astucci, che verranno modificati o creati
con decorazioni a scelta del cliente (disegni, applicazioni o scritte scelte dal cliente) con
annesso panno in microfibra.
Spedizione a domicilio: il nostro negozio offre la possibilità di ricevere direttamente a
domicilio gli occhiali riparati e gli occhiali da sole ordinati on-line (occhiali rigorosamente
87
senza gradazione, in quanto per gli occhiali da vista la presenza del cliente nel negozio è
essenziale). La consegna avverrà con i furgoncini elettrici eco-drive, che possono circolare
liberamente nel centro storico.
Carta fedeltà: oltre all’accumulo di punti che portano a degli sconti e promozioni aggiuntive
ai clienti proprietari della tessera (soprattutto su prodotti acquistati sullo shop online, che si
vuole in tal modo incentivare), si potranno inoltre effettuare visite oculistiche presso una
cooperativa di oculisti specializzati.
Creazione di un nostro marchio: con questo servizio offriamo ai nostri clienti una nostra
linea di prodotti a un prezzo più basso, mantenendo peraltro inalterata la qualità.
La strategia di marketing
Il nuovo piano di marketing della OptoLab, come detto, modifica sensibilmente la
precedente gestione. Riassumiamo quanto detto in precedenza nella nostra strategia di
marketing utilizzando le quattro leve del marketing mix.
- Prodotto. Abbiamo già indicato i prodotti e i servizi che offriamo. Qui ci limitiamo a
sottolineare che puntiamo su diversi aspetti di innovazione, con l’obiettivo di far
breccia in una nicchia di mercato specifica, quella dei giovani, oltreché per
fidelizzare la clientela più conservatrice e tradizionale.
- Prezzo. Per poter accontentare tutte le esigenze, disponiamo di una linea di
prodotti e servizi con prezzi differenti. Tra i diversi marchi offerti, la linea a nostro
marchio ha mediamente un prezzo più basso rispetto ai marchi più famosi ma più
88
costosi. In una fase iniziale la fissazione dei prezzi avverrà con l’obiettivo di
penetrazione, ossia prezzi più bassi per introdurre il prodotto sul mercato con lo
scopo di far crescere la nostra quota di mercato, anche se il margine di profitto
risulterà inferiore. Per attirare i clienti, alcuni prodotti avranno un “prezzo civetta”,
molto basso; si utilizzerà anche la modalità dei prezzi psicologici, come i prezzi
limite (es. 49,00 €).
- Promozione. Non possiamo permetterci, nella fase iniziale, di investire molto nella
promozione. Cercheremo di sfruttare la nostra storia attraverso la partecipazione a
trasmissioni televisive locali (come Buongiorno Reggio di Telereggio) per
raccontare la nostra esperienza e quindi “approfittare” di una pubblicità gratuita.
Faremo dei volantini per l’inaugurazione dei tre punti vendita. Costituisce
promozione la carta fedeltà, che predisporremo e che darà diritto ad agevolazioni di
varia natura. Riteniamo tuttavia che la promozione migliore sia rappresentata dal
passaparola che, ci auguriamo, i nostri clienti inizieranno a fare non appena
avranno sperimentato i nostri prodotti e servizi.
- Distribuzione. I nostri negozi svolgono prevalentemente un servizio al cliente
all’interno del punto vendita: ciò si rende necessario soprattutto per gli occhiali da
vista, in quanto è indispensabile la presenza fisica del cliente per l’ottico. Tutti e tre i
punti vendita dispongono poi di un servizio di consegna a domicilio che avviene con
furgoncini elettrici.
L’organizzazione
OptoLab è organizzata secondo il modello classico delle società di capitali:
- L’assemblea dei soci;
- Il consiglio di amministrazione;
- Il collegio sindacale.
La composizione e le funzioni di tali organi obbligatori per legge sono indicate nell’atto
costitutivo e nello statuto.
OptoLab società cooperativa è costituita da tre punti vendita: una presso il centro di
Reggio Emilia, che ha la funzione di sede centrale e amministrativa, mentre le altre due in
provincia, una a Rubiera e l'altra a Sant'Ilario D'Enza. In ogni negozio è presente un
89
responsabile. La scelta di mantenere i tre precedenti negozi risponde a una duplice
necessità: da un lato utilizzare locali già predisposti per essere negozi di ottica con gli
arredi e un minimo di strumentazione; dall’altro il fatto di essere conosciuti e stimati dalla
precedente clientela, che ci si prefigge di riconquistare. Nella sede centrale è presenta
tutta la strumentazione necessaria per la visita optometrica e contattologa: infatti il riunito
costituito da lampada a fessura, cheratometro, topografo e autorefrattometro sono
necessari per effettuare una visita optometrica completa ed efficace; nel laboratorio è
presente la mola automatica per la lavorazione/rifinitura delle lenti. Nelle altre due sedi è
presente il riunito fornito solo del proiettore per la visita optometrica; inoltre, in laboratorio
si possono effettuare riparazioni semplici o complesse. Presso tutti i negozi è disponibile
l'acquisto e l'ordine di lenti a contatto.
Nella sede centrale lavoreranno: l'optometrista Pezzella Antonio, la contattologa
Fontanarosa Carmen e i soci Neviani Riccardo, Bassi Greta e Vaccaro Nicole. Il
responsabile del negozio è Restuccia Federica.
Nella sede di Rubiera lavoreranno: l'optometrista Ternelli Vittoria, la contattologa Tonuzi
Denita e i soci: Montone Federica e Butti Davide. Il responsabile del negozio è Reverberi
Vittorio.
Nella sede di Sant'Ilario D'Enza lavoreranno: l'optometrista Parrillo Anna Chiara, la
contattologa El Ouardy Rayan e i soci: Guerrini Chiara e Messaoud Chiheb. Il
responsabile del negozio è Cagnolati Federico.
90
Il piano economico-finanziario
Per dimostrare la sostenibilità del progetto imprenditoriale relativo alla nostra cooperativa,
abbiamo compiuto uno studio concernente i costi che saranno sostenuti, i ricavi che
prevedibilmente saranno percepiti nonché una previsione prudenziale della situazione
patrimoniale- finanziaria (Stato Patrimoniale) ed economica (Conto Economico) relativa ai
prossimi esercizi.
Piano degli investimenti
Investimento Costo Anno previsto di
acquisto
N° anni
ammortamento
Ammortamento
annuo
1) Mola automatica con
funzione di bisello, bisello
piano e trapano per
glasant, canalino per nilor,
lucidatrice, con dischi per
Cr39, cristallo e
policarbonato
€ 25.000 2015 5 € 5.000
2) Mola manuale
€ 3.000 2015 5 € 600
3) Biolf Topografo
Corneale
€ 10.000 2015 5 € 2.000
4) Riunito con proiettore
di ottotipi
€ 7.000 2015 5 € 1.400
5) Computer (6 unità) € 4.800 2015 5 € 960
Totale € 49.800 € 9.960
91
Costi stimati
Linea prodotto/servizio
Costo Materie Prime Costi del Personale Diretti Totale costi diretti
Vendita lenti Zeiss € 52.500 € 875 € 53.375
Vendita lenti Optovista € 78.750 € 1.523 € 80.273
Vendita occhiali da sole € 60.000 € 7.000 € 67.000
Vendita montatura € 66.000 € 8.400 € 74.400
Riparazione € 2.000 € 1.165 € 3.165
Personalizzazione montatura / astuccio € 312 € 4.375 € 4.687
Vendita Lac giornaliere € 100.000 € 3.625 € 103.625
Vendita Lac quindicinali € 1.275 € 43 € 1.318
Vendita Lac mensili € 13.500 € 435 € 13.935
Vendita Lac annuali € 500 € 15 € 515
Vendita soluzioni saline € 1.125 € 725 € 1.850
Visita optometrica € 263 € 263
Visita contattologica € 1.050 € 1.050
Produzione montature € 20.000 € 5.600 € 25.600
TOTALE € 395.962 € 35.094 € 431.056
92
Ricavi stimati
Linea prodotto/servizio
Prezzo
unitario
di vendita
Quantità
Unità
Misura
Ricavo
Atteso
Vendita lenti Zeiss € 150 1.500 Pz. € 225.000
Vendita lenti Optovista € 100 2.625 Pz. € 262.500
Vendita occhiali da sole € 150 1000 Pz. € 150.000
Vendita montature di marca € 120 1.200 Pz. € 144.000
Vendita montature
nx marchio
€ 100 800 Pz. € 80.000
Riparazione € 20 1000 € 20.000
Personalizzazione montatura / astuccio € 30 625 € 18.750
Vendita Lac giornaliere € 25 6.250
Confezione da
30 pz.
€ 156.250
Vendita Lac quindicinali € 25 75
Confezione da
6 pz.
€ 1.875
Vendita Lac mensili € 45 750
Confezione da
3 pz.
€ 33.750
Vendita Lac annuali € 150 25
Confezione da
1 pz
€ 3.750
Vendita soluzioni saline € 10 1250 Flacone da 50 ml € 12.500
Visita optometrica € 30 75 € 2.250
Visita contattologica € 40 300 € 12.000
Totale (A+B+C) € 1.122.625
93
Conto Economico previsionale (con previsione di crescita annuale del fatturato stimata a circa 5%)
ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3
Ricavi dalle vendite € 1.122.625,00 € 1.180.000,00 € 1.250.000,00
Variazione rimanenze prodotti finiti € - € - € -
Altri ricavi e proventi € - € - € -
A) Valore della produzione € 1.122.625,00 € 1.180.000,00 € 1.250.000,00
Acquisti di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci € 395.962,00 € 400.000,00 € 450.000,00
Acquisto di servizi, utenze, consulenze, trasporti, pubblicità € 40.000,00 € 45.000,00 € 45.000,00
Variazione delle rimanenze di materie prime e merci € 20.000,00 € 40.000,00 € 50.000,00
Affitti passivi e canoni per locazioni € 120.000,00 € 120.000,00 € 120.000,00
Costo del Personale € 300.000,00 € 300.000,00 € 300.000,00
Accantonamenti € 20.000,00 € 25.000,00 € 30.000,00
Ammortamenti € 9.960,00 € 10.000,00 € 10.000,00
Oneri diversi di gestione € 5.000,00 € 5.000,00 € 5.000,00
B) Costi della produzione € 910.922,00 € 945.000,00 € 1.010.000,00
Risultato Operativo (A-B) € 211.703,00 € 235.000,00 € 240.000,00
Proventi Finanziari € - € - € -
Interessi e oneri finanziari € 24.500,00 € 24.500,00 € 24.500,00
C) Proventi e oneri finanziari € 24.500,00 € 24.500,00 € 24.500,00
Proventi straordinari € - € - € -
Oneri straordinari € - € - € -
D) Proventi e oneri straordinari € - € - € -
Risultato prima delle imposte (A-B+C+D) € 187.203,00 € 210.500,00 € 215.500,00
Imposte sul reddito d'esercizio € 51.480,00 € 57.885,00 € 58.262,00
Utile netto (perdita) dell'esercizio € 135.723,00 € 152.615,00 € 157.238,00
94
Stato patrimoniale (ex art. 2424 C.c.)
Stato Patrimoniale
Attivo Passivo
A) Crediti verso soci per
finanziamenti ancora dovuti € - A) Patrimonio netto €
B) Immobilizzazioni € 233.000 I) Capitale sociale € 200.000
I) Immateriali € 113.000 II) - VII) Riserve € 90.000
II) Materiali € 120.000 B) Fondo per rischi e oneri € 30.000
III) Finanziarie € - C) TFR € 23.000
C) Attivo circolante € 550.000 D) Debiti € 440.000
I) Rimanenze € 85.000
II) Crediti € 165.000
III) Attività finanziarie
non immobilizzate € -
IV) Disponibilità liquide € 300.000
Totale Attivo: A + B + C + D € 783.000
Totale Passivo A + B + C + D +
E € 783.000
95
Laboratorio lenti strumenti Prezzi €
1) Mola automatica con funzione di bisello, bisello piano e trapano per glasant, canalino per nilor, lucidatrice, con dischi per Cr39, cristallo e policarbonato
25000 (Briot Alta)
2) Mola manuale
3000
3) Fresa manuale per nilor
1000
4) Trapano manuale per glasant
1000
5) lucidatrice
1500
6) Ventiletta ad aria calda
900
7) Polariscopio
250
8) Pulitore ad ultrasuoni
200
9) Saldatore elettrico
3000
10) Frontifocometro digitale
3000
11) Macchina per il colore 12) Set di cacciaviti normali e a stella e a dado
100
13) Pinze per gli anelli
500 14) Pinze per musetti
15) Pinze normali 16) Pinzette 17) Tenaglie
2,90
18) Martello piccolo in gomma
15
19) Smerigliatrice piccola
100
20) Morsetto
10
21) Punteruolo
2,50
22) Pannetto in microfibra
0,20 pz
23) Computer
1200 (Apple)
24) Pennarello indelebile
2,50
** materiali 24) Set di viti per occhiale di varie lunghezze e calibri
350
25) Set di dadi per viti di vari calibri 26) Set di naselli di varie grandezze a pressione e a
vite 27) Filo per nilor
28) Spessore per anello montatura 29) Tubetti per glasant
40 conf.
30) colla fissante per glasant
10
31) Filo di stagno per saldare
15
32) Pasta per lucidatrice
3
33) Colorante e decolorante per lenti in Cr39
34) alcol
1,80
35) Adesivi normali e per antiriflesso per ventose
30 conf
36) Fornitura di lenti sferiche + e -
4,50/5 pz
37) Fornitura di lenti cilindriche
4,50/5 pz
38) fornitura di filtri neutri e colorati 10 alla coppia
96
**39) Autoref.
5000
**70) Cappa aspirante
15000
**71) Liquido antigelo per colorante 10
Laboratorio di optometria e contattologia Strumenti
Prezzi €
1) Biolf
10000 2) Topografo corneale
3) Riunito con proiettore di ottotipi
7000
4) Schiascopio con lenti 1200 5) oftalmoscopio
6) Cassetta di lenti di prova con: lenti sferiche posotive e negative, lenti cilindriche positive e negative, Jcc, prismi, filtri e dissocianti, occlusore, fessure e oculus
1000
7) Stecca dei prismi
800
8) Microscopio
2850
9) Vetrini per microscopio
9\15
10) Ventosa per aplicazione di Lac
3,50 pz
11) Banco di contattologia
1500
12) Capillare in vetro
30
13) Computer
1200 (Apple)
14) Interpupillometro
250
15) Ottotipo per vicino
omaggio
Materiali
16) Fluoresceina
40
17) Carta bibula
40
18) Soluzione salina
0,90 pz 19) Fornitura di lenti a contatto sferiche e toriche di prova 2000
20) Sapone
3
Cassa e parte espositiva del negozio
Strumenti
Prezzi €
1) Due Computer
2400
2) Lettore di codici a barre
150
3) Registratore di cassa
650
4) Panno in microfibra
0,20 pz
5) Cancelleria
100
6) Programma gestionale per pc 10000 (Focus Blu Data)
forniture per la vendita
7) Cordine per occhiali
1 pz
8) Lenti a contatto
16/19
9) Soluzione unica
5
10) Soluzioni disinfettanti
9
97
11) Liquido per la conservazione e contenitore per Lac
12) Pannetti in microfibra
0,20 pz
13) Astucci personalizzabili
3
14) Sprai per occhiali
2 40pz
15) Lenti di ingrandimento
3\5
16) Montature vista, sole e sportive
60/65
vendite su ordinazione
17) Binocoli
18) Telescopi
19) microscopi
20) Barometri
21) Lenti sferiche + e -
22) Lenti cilindriche
23) Filtri neutri e da sole
24) Lenti a contatto
Arredamento per i laboratori
1300 Arredamento per il frontale (espositori e bancone)
Totale € 104360,70
Totale € 119610,70 (totale con materiale al pezzo)
Descrizione strumenti per il laboratorio
Mola: Strumento che serve per la ritaglio e/o per la modificazione delle lenti minerali
(vetro, lantanio, titanio), materiali organici con base cr39.
Fresa per nylor: Strumento di laboratorio che serve per creare un canalino per inserire un
filo di nylon, di supporto, per la realizzazione di occhiali nylor.
Frontifocometro: Strumento che serve per valutare il potere della lente oftalmica e
centrarla.
Macchina del colore: Questo strumento serve per la colorazione di lenti da vista, quindi in
vetro trasparente, utile per avere sfumature precise richieste dal cliente.
Descrizione degli strumenti per la visita optometrica
98
Autorefrattometro: è uno strumento che serve per avere un'informazione sull'acuità visiva
del cliente in modo oggettivo.
Riunito: (fornito di proiettore e schermo ottotipico) il proiettore ha come immagini al suo
interno le tabelle per misurare la vista in maniera soggettiva che vengono proiettate sullo
schermo, inoltre è fornito della poltrona posizionata ad una distanza precisa.
Cassetta lenti di prova: Sono lenti per la misurazione della vista, al suo interno possiamo
avere la stecca dei prismi che serve per la valutazione delle forie/tropie (strabismo).
Olftalmometro: Strumento che è integrato nel riunito, che serve per la valutare
l'astigmatismo corneale e la sua curvatura.
Lampada a fessura: Strumento che è integrato nel riunito, che serve per una valutazione
oggettiva e visiva del segmento anteriore dell'occhio (corne, limbus, congiuntiva, sclera,
film lacrimale, ciglia).
Questo strumento si usa soprattutto nella contattologia per la valutazione del soggetto.
Topografo: Strumento per la valutazione oggettiva della curvatura corneale del soggetto.
Interpupillometro: Serve per la misurazione della distanza interpupillare tra i centri pupillari.
Schiascopio: Strumento per la valutazione oggettiva dell'ametropia (ipermetropia, miopia,
in caso anche astigmatismo).
Oftalmoscopio: Serve per la valutazione sia del fondo oculare sia del segmento anteriore
(Come se fosse una piccola lampada a fessura “portatile”).
Strumenti per la contattologia
Fluorescina: Colorante da poter instillare nell'occhio per la valutazione del segmento
anteriore e per effettuare diversi test.
99
Autorefrattometro Lampada a fessura
100
Repertorio n.000000 Raccolta n. 00000
ATTO COSTITUTIVO
REPUBBLICA ITALIANA
L’anno 2015 (duemilaquindici), il giorno due del mese di febbraio in Reggio Emilia
provincia di Reggio Emilia, via della Canalina n. 21, presso l’istituto Galvani-Iodi, innanzi a
me _____________, facente funzioni di Notaio nella simulazione didattica, senza
l’assistenza dei testimoni per avervi i comparenti rinunziato espressamente, d’accordo tra
loro e con il mio consenso,
SONO PRESENTI
NOME E COGNOME
LUOGO E DATA DI
NASCITA
COMUNE DI
RESIDENZA
CODICE FISCALE
Carmen
Fontanarosa
Benevento (BN)
6/07/1996
Reggio Emilia (RE) FNTCMN96L46A783Z
Greta Bassi Correggio (RE)
27/09/1996
San Giuliano Terme
(PI)
BSSGRT96P67D037K
Anna Chiara Parrillo Reggio Emilia (RE)
8/03/1996
Reggio Emilia (RE) PRRNCH96C48H223Z
Federico Cagnolati Reggio Emilia (RE)
12/09/1993
Cadelbosco Sopra
(RE)
CGNFRC93P12H223W
Antonio Pezzella Napoli (NA)
27/09/1994
Reggio Emilia (RE) PZZNTN94P27F839E
Federica Montone Reggio Emilia (RE)
2/11/1996
Reggio Emilia (RE) MNTFRC96S42H223Z
Rayan El ouardy Castelnovo né Monti
(RE)
02/03/1996
Reggio Emilia (RE) LRDRYN96C42C219W
Federica Maria
Restuccia
Palermo (PA)
24/07/1997
Reggio Emilia (RE) RSTFRC97L64G273X
101
Davide Butti Fidenza (PR)
19/08/1996
Salsomaggiore T.
(PR)
BTTDVD96M29B034B
Mariem Aissa Reggio Emilia (RE)
03/03/1996
Cavriago (RE) SSAMRM96C43H223X
Chiheb Messaoud Tunisia 25/04/1996 Sant’Ilario (RE) MSSCHB96D25Z352D
Vittorio Reverberi Reggio Emilia (RE)
15/12/1995
Reggio Emilia (RE) RVRVTR95T15H223I
Riccardo Neviani Montecchio Emilia
(RE) 22/11/1994
Reggio Emilia (RE) NVNRCR94S22F463P
Chiara Guerrini Bologna (BO)
15/06/1995
Valsamoggia (BO)
GRRCHR95H55A944P
Vittoria Ternelli Sassuolo (MO)
30/01/1995
Prignano Sulla
Secchia
TRNVTR95A70I462K
Denita Tonuzi Albania 08/08/1995 Reggio Emilia (RE) TNZDNT95M48Z100D
Nicole Vaccaro Sassuolo (MO)
03/03/1996
Casalgrande (MO) VCCNCL96C43I462N
Dell’identità personale di essi costituiti, cittadini italiani, io Notaio sono certo.
Si precisa che i codici fiscali sopra indicati sono stati forniti e dichiarati dai titolari.
CON IL PRESENTE ATTO
si conviene e si stipula quanto segue
Art.1) E’ costituita una Società Cooperativa denominata “OptoLab Società Cooperativa”.
Art.2) La società ha sede legale in Reggio Emilia, provincia di Reggio Emilia, Via della
Canalina n. 21; si potrà con deliberazione dell’assemblea istituire sia in Italia sia all’estero
succursali, filiali, agenzie, rappresentanze e sopprimerle.
102
Art.3) La società ha per scopo ed oggetto sociale quanto indicato nell’Art.4 dell’allegato
Statuto di cui in seguito e che si abbia per qui letteralmente ed integralmente riportato e
trascritto.
Art.4) La durata della società è fissata fino al 31 dicembre 2030 e potrà essere prorogata o
anticipatamente sciolta con deliberazione dell’assemblea straordinaria dei soci.
Art.5) I costituiti sottoscrivono ciascuno una quota del valore nominale di Euro 12.500
cadauna; pertanto il capitale sociale iniziale della cooperativa è pari a Euro 200.000.
Art.6) I costituiti nominano all’unanimità componenti il Consiglio di Amministrazione i
signori:
Fontanarosa Carmen (Presidente)
Reverberi Vittorio (Vice presidente)
Butti Davide (Consigliere)
Bassi Greta (Consigliere)
Tonuzi Denita (Consigliere)
precisandosi che lo stesso resterà in carica per i prossimi tre esercizi.
Gli Amministratori qui presenti chiedono ai sensi dell’art. 2383 quarto comma del C.C.
l’iscrizione della propria nomina nel Registro delle Imprese e dichiarano che a proprio
carico non sussiste alcuna delle cause di ineleggibilità o di decadenza previste dall’art.
2382 del C.C. o da altre norme di legge, delegando me Notaio ad espletare gli adempienti
conseguenti.
Art. 7) A comporre il collegio sindacale vengono nominati i signori:
103
Federico Parmeggiani, Presidente
Laura Spallanzani, membro effettivo
Romina Bravi, membro effettivo
Rosaria Sicignano, membro supplente
Maria Eva Reali, membro supplente
precisandosi che lo stesso resterà in carica per i prossimi tre esercizi.
Art. 8) L’incarico di controllo contabile, per i primi tre esercizi sociali, viene conferito allo
Studio Dott. Mussini Pierpaolo con sede in Scandiano (R.E.), Via Trento n. 2.
Art.9) Gli esercizi sociali si chiudono il 31 dicembre di ogni anno.
Art.10) La cooperativa è retta dallo Statuto che si allega al presente atto sotto la lettera A)
per formarne parte integrante e sostanziale.
Art.11) Il presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sua qualità di rappresentante
legale, è autorizzato da tutti i costituiti a introdurre nel presente atto costitutivo e
all’allegato statuto tutte le soppressioni, modifiche e aggiunte che eventualmente
venissero richieste dall’Autorità Amministrativa ai fini della concessione di tutti i benefici
previsti dalla vigente legislazione sulle cooperative.
Art.12) I costituiti dichiarano che l’importo globale approssimativo delle spese per la
costituzione poste a carico della cooperativa ai sensi dell’art. 2328 C.C. n. 12 è pari ad
Euro 2.000 (duemila/00).
104
Art.13) Le spese tutte del presente atto e consequenziali a carico della cooperativa, che
invoca tutti i benefici e le agevolazioni fiscali previste dalle leggi sulla cooperazione in
generale.
Art.14) Avendo io Notaio accertato in relazione all’atto avanti esteso la sussistenza delle
condizioni richieste dalla legge per l’iscrizione nel Registro Imprese, provvederò ad
effettuare tale adempimento a mia cura entro i termini stabiliti dal Vigente Codice Civile.
E’ data dispensa del dare lettura dell’allegato.
Per l’apposizione delle firme marginali vengono delegati i signori:
_____________________________________________________________________
Del che richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto, scritto su elaborazione elettronica
da persona di mia fiducia e da me integrato a mano, e ne ho dato lettura alle parti che
l’approvano e con me lo sottoscrivono.
Firmato:
Firmato:
Firmato:
Firmato:
Firmato:
Firmato:
Firmato:
Firmato: ___________ Notaio, segue sigillo
105
STATUTO
ART.1 DENOMINAZIONE E SEDE
E’ costituita con sede nel comune di Reggio Emilia, sita in via della Canalina n. 21 la
cooperativa denominata “Optolab Società Cooperativa”.
ART.2 DURATA
La società avrà la durata fino al 31 dicembre 2030 e potrà essere prorogata con
deliberazione dell’assemblea dei soci.
ART.3 SCOPO
La cooperativa si basa principalmente sul principio mutualistico, il cui fine non è il profitto
ma quello di realizzare gli scambi mutualistici con i soci. Lo scopo è la produzione e la
vendita di occhiali da vista e da sole, lenti a contatto e accessori.
ART.4 OGGETTO
L’oggetto dell’attività è relativo alla:
- produzione e vendita di occhiali;
- montaggio di lenti su montature da vista e da sole;
- applicazione di lenti a contatto ad opera di un contattologo esperto;
- visita eseguita da un optometrista esperto;
- servizio di assistenza tecnica: riparazione di astine, cerniere, naselli, musetto, ponte
(solo per occhiali glasant);
- servizio di sostituzione di lenti graffiate, da vista e da sole, e del filo in nylon per gli
occhiali in nylor;
- servizio di personalizzazione della montatura e colorazione delle lenti (per gli
occhiali da sole il servizio è disponibile anche on-line);
- servizio di visita oculistica presso un oculista di fiducia;
- servizio di visita con contattologo;
- vendita di materiali per la pulizia (detersione, disinfezione e mantenimento) delle
lenti a contatto;
106
- vendita di materiali per la manutenzione degli occhiali (custodia, spray, panni in
microfibra);
- servizio di spedizione a domicilio (solo per occhiali da sole non graduati).
ART.5 REQUISITI DEI SOCI
Il numero dei soci cooperatori è illimitato, ma non può essere inferiore al minimo stabilito
dalla legge. Il numero minimo per costituire una cooperativa è di tre soci persone fisiche.
I requisiti minimi necessari per poter entrare a far parte della compagine sociale sono:
- età minima diciotto anni;
- possedere diploma da ottico;
- possedere certificato di abilitazione all’arte di ottico;
- non aver riportato condanne penali;
- non aver subito l’interdizione dai pubblici uffici.
Tutti coloro che possiedono i requisiti indicati al punto precedente sono ammessi, dietro
loro richiesta, ad entrare a far parte della cooperativa in virtù del principio della “porta
aperta”.
ART.6 DOMANDA D’AMMISSIONE
La domanda deve essere presentata al Consiglio di Amministrazione, il quale delibera in
merito entro sessanta giorni dalla ricezione della domanda.
In caso di diniego l’ aspirante socio può investire della questione l’assemblea dei soci, la
quale delibera in merito in occasione della prima assemblea organizzata.
ART.7 CARATTERISTICHE DELLE QUOTE
Il capitale sociale è suddiviso in quote di partecipazione. Se un socio intende trasferire la
propria quota ad altro soggetto, deve comunicarlo al CdA con lettera raccomandata A/R.
La decisione degli amministratori deve essere comunicata al socio entro sessanta giorni
dalla data del ricevimento della richiesta. Il silenzio del CdA va interpretato come silenzio-
assenso: in tal caso, il socio può liberamente trasferire la propria quota e la società ha
l’obbligo di registrare il nuovo socio nel libro dei soci.
ART.8 OBBLIGHI DEI SOCI
107
I soci cooperatori sono obbligati:
1) al versamento delle quote sottoscritte, con le modalità e nei termini stabiliti dal
Consiglio di Amministrazione;
2) all'osservanza dello statuto, dei regolamenti interni e delle deliberazioni legalmente
adottate dagli organi sociali;
3) a utilizzare le proprie competenze in ambito professionale e il proprio lavoro in base
al tipo dell'attività svolta.
ART.9 DIRITTI DEI SOCI
I soci hanno diritto a essere informati dal Consiglio di Amministrazione sugli affari sociali
della cooperativa, partecipare alle deliberazioni dell'assemblea ed alla elezione delle
cariche sociali, nonché a prendere visione dei libri sociali.
ART.10 RECESSO
Il socio può esercitare il diritto di recesso dando comunicazione al Consiglio di
Amministrazione con raccomandata A/R.
Oltre ai casi previsti dalla legge, il socio può recedere nel caso in cui:
1) abbia perso i requisiti necessari per l’ammissione;
2) non sia più in grado di raggiungere gli scopi sociali.
Il socio che intenda recedere deve provvedere a comunicare alla società le sue intenzioni
con raccomandata A/R. Il CdA provvederà a esaminare entro sessanta giorni dalla data di
ricezione la richiesta pervenuta verificando se i motivi rientrano tra quelli che legittimano il
recesso. Se non esistono tali presupposti, il CdA deve comunicarlo al socio. i sei mesi
dalla data della comunicazione. Nel caso invece in cui il CdA accolga la domanda, il
recesso ha luogo a far data dalla data della delibera di accoglimento della domanda.
ART.11 ESCLUSIONE
Oltre ai casi previsti dalla legge, costituiscono cause di esclusione:
– collaborazione all’attività di altre società aventi oggetto sociale analogo a qualsiasi
titolo;
– assenze superiori alla metà più una delle assemblee previste durante l’anno;
– l'aver arrecato danni gravi alla cooperativa, verso soggetti terzi, soprattutto se clienti
e verso l'immagine pubblica della cooperativa stessa;
108
– l'ingiustificato motivo del socio di rifiutarsi di partecipare ai lavori della cooperativa;
– il raggiungimento dei requisiti per il godimento dei trattamenti pensionistici previsti
dalla legge.
ART.12 LIQUIDAZIONE
I soci che recedono o vengono esclusi hanno diritto al rimborso della quota versata,
eventualmente rivalutata.
La liquidazione avverrà sulla base del bilancio dell'esercizio in cui lo scioglimento del
rapporto sociale diventa operativo. Il pagamento viene eseguito entro tre mesi
dall'approvazione del bilancio.
ART.13 ORGANI
Sono organi della Società:
1. l'Assemblea dei soci;
2. il Consiglio d’Amministrazione;
3. il Collegio sindacale.
La composizione del Consiglio d’Amministrazione e del Collegio sindacale è prevista
rispettivamente all’art. 6 e 7 dell’atto costitutivo.
ART.14 ASSEMBLEA DEI SOCI
I soci deliberano sulle seguenti materie:
- l'approvazione del bilancio,
- la nomina e revoca amministratori,
- la nomina e revoca dei componenti del Collegio Sindacale,
- le modifiche all'atto costitutivo,
- la decisione di compiere interventi di modifica dell’oggetto sociale determinato
nell’atto costitutivo o dei diritti dei soci.
ART.15 MODALITA’ DI CONVOCAZIONE
La convocazione dell'assemblea avviene attraverso lettera raccomandata o
comunicazione via fax, e-mail o altro mezzo adatto a garantirne il ricevimento, da parte di
ciascun socio, almeno dieci giorni prima dell’adunanza.
109
La convocazione deve contenere l'ordine del giorno, il luogo, la data e l’ora della prima e
della seconda convocazione.
L'assemblea è validamente costituita, anche in mancanza dell'adempimento delle modalità
di cui sopra, quando siano rappresentati tutti i soci e tutti gli amministratori e sindaci siano
comunque informati della riunione e non ci sia il rifiuto di trattare gli argomenti.
ART.16 QUORUM COSTITUTIVI E DELIBERATIVI
Si riferisce al numero di soci e di voti che servono affinché l’assemblea sia validamente
costituita e affinché la delibera possa essere ritenuta valida.
L’assemblea, sia ordinaria che straordinaria, è costituita:
1. In prima convocazione, quando intervengano la metà più uno dei voti spettanti ai soci;
2. in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei soci intervenuti, aventi diritto al
voto.
Nelle votazioni si procederà per alzata di mano escludendo la votazione a scrutinio
segreto.
Per la validità di entrambe le assemblee è necessaria la maggioranza assoluta dei voti dei
soci presenti o rappresentanti.
Per lo scioglimento e la liquidazione della società, per entrambe le assemblee, sono
necessari i 3/5 dei voti spettanti ai soci presenti o rappresentanti.
ART.17 INTERVENTO – VOTO
Nelle assemblee ha diritto di voto chi risulta iscritto nel libro dei soci da almeno novanta
giorni.
Ogni socio ha diritto a un solo voto, qualunque sia la percentuale della sua partecipazione,
in ottemperanza al principio “una testa, un voto”.
ART.18 AMMINISTRAZIONE
L’amministrazione della cooperativa è affidata a un Consiglio di Amministrazione,
composto da cinque membri, scelti dai soci. Le riunioni del CdA sono presiedute dal
Presidente o, in sua assenza, dal vice presidente o da altro amministratore designato
110
dall’assemblea stessa con il voto della maggioranza dei presenti. Ogni volta che il CdA si
riunisce viene nominato un segretario, sempre a maggioranza dei voti presenti. Nel caso
di atto pubblico, la nomina del segretario non è necessaria. Le riunioni del CdA avvengono
tutte le volte che il Presidente le convoca oppure se lo richiedono almeno un terzo degli
amministratori. La convocazione deve contenere l’ordine del giorno, il luogo, la data a l’ora
della riunione e deve essere spedita a tutti gli amministratori e i sindaci effettivi almeno tre
giorni prima della riunione stessa (in caso di urgenza, un giorno). Le deliberazioni sono
prese a maggioranza assoluta.
Il CdA ha i seguenti compiti:
- la redazione del bilancio d’esercizio e della relazione sulla gestione;
- la tenuta del libro soci, del libro dei verbali delle assemblee, del libro verbali del
CdA;
- compiere tutte le operazioni necessarie per il raggiungimento dell’oggetto sociale;
- formulare piani strategici e finanziari;
- prendere decisioni in merito all’assetto organizzativo, amministrativo e contabile
della società;
- deliberare in merito all’ammissione di nuovi soci;
- esamina, approva o respinge le dichiarazioni di recesso dalla società;
- si pronuncia in merito all’esclusione di un socio;
- dispone relativamente alla liquidazione della quota al socio uscente.
Il Presidente:
- convoca il CdA, ne fissa l’ordine del giorno, coordina i lavori, provvede affinché
siano fornite adeguate informazioni in merito all’ordine del giorno a tutti i consiglieri;
- ha potere di firma della società e la sua rappresentanza legale di fronte ai terzi e in
giudizio; tuttavia, egli non può compiere atti deliberativi e decisionali che rimangono
in capo all’intero CdA.
ART.19 COLLEGIO SINDACALE
Il collegio sindacale viene eletto dalla Assemblea dei soci. E’ composto da tre membri
effettivi e due supplenti aventi i requisiti di legge.
I sindaci restano in carica per tre esercizi e sono rileggibili.
Devono riunirsi almeno ogni novanta giorni redigendo un verbale.
Il collegio sindacale ha il compito di controllare che l’operato degli amministratori sia in
111
linea con le disposizioni normative di legge e con l’atto costitutivo.
Il collegio sindacale effettua un controllo contabile in merito alla regolare tenuta della
contabilità; verifica che il bilancio d’esercizio corrisponda alle scritture contabili.
ART.20 PATRIMONIO
Il patrimonio della cooperativa è costituito:
a) dal capitale sociale, che è variabile ed è rappresentato da quote, ciascuna del
valore non inferiore e non superiore ai limiti stabiliti dalla legge;
b) dalla riserva legale formata con gli utili;
c) da ogni altro fondo di riserva costituito dall’assemblea e/o previsto per legge.
ART.21 RISTORNI
E’ il vantaggio mutualistico riconosciuto al socio derivato dall’avanzo di gestione, in base
alla quantità e alla qualità dello scambio mutualistico realizzato nel corso dell’esercizio
I parametri che saranno utilizzati per la ripartizione del ristorno dei soci sono definiti da
una prescrizione che dovrà essere approvata dell’Assemblea dei Soci.
L’assemblea può deliberare la ripartizione dei ristorni:
1. In forma liquida
2. Tramite aumento proporzionale delle rispettive quote.
ART.22 ESERCIZIO SOCIALE
L’esercizio sociale va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
Al termine di ogni esercizio gli amministratori devono redigere il bilancio, secondo la legge.
Il bilancio deve essere presentato all’Assemblea dei Soci per l’approvazione, entro
centoventi giorni successivi alla chiusura dell’esercizio.
ART.23 DESTINAZIONE DELL’UTILE
112
a) una quota non inferiore al 30% alla riserva legale;
b) una quota pari al 3% ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della
cooperazione, ai sensi dell’articolo 11 della L.59/1992;
c) ad eventuale remunerazione del capitale sociale effettivamente versato in misura
non superiore all’interesse massimo dei buoni postali fruttiferi, aumentato di due
punti e mezzo;
d) un’eventuale quota ad aumento gratuito del capitale sociale sottoscritto e versato
dai soci cooperatori, ai sensi e nei limiti stabiliti dall’articolo 7 della Legge 59/1992;
e) quanto residua alla riserva straordinaria indivisibile.
ART.24 SCIOGLIMENTO
In caso di scioglimento della cooperativa, l’intero patrimonio, dedotto il capitale
effettivamente versato dai soci ed eventualmente rivalutato, deve essere destinato ai fondi
mutualistici.
L’assemblea straordinaria, che dichiarerà lo scioglimento, dovrà procedere alla nomina di
uno o più liquidatori, stabilendone i poteri.
ART.25 BILANCIO SOCIALE E BILANCIO AMBIENTALE
Alla fine di ogni anno la cooperativa redigerà, oltre al bilancio d’esercizio, il bilancio sociale
e ambientale, che verrà pubblicato sul sito on-line della società stessa.
DIARIO DI BORDO
Per presentare il nostro diario di bordo abbiamo scelto la modalità della redazione di
verbali, proprio come fa una società. Qualche verbale è stato correlato di immagini relative
ai diversi momenti (incontri, lavori di gruppo, …).
VERBALE n. 1 del 19 novembre 2014
Il giorno 19/11/14 alle ore 11:00 nell’aula 32 dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di Reggio E. si è
riunita la classe 5ᵃ B per discutere il seguente ordine del giorno:
113
- Ammissione della classe al progetto Bellacopia Impresa a.s. 2014-2015;
- Discussione sul tema del progetto stesso;
- Pianificazione del lavoro da svolgere.
Viene individuato come segretario il sig. Antonio Pezzella.
Prende inizialmente la parola la prof.ssa Spallanzani che comunica alla classe
l’ammissione al progetto Bellacoopia Impresa per l’a.s. 2014-2015 della classe, sulla base
della bozza di progetto inviato il mese precedente.
La prof.ssa Spallanzani fa poi un breve riassunto dell’incontro avvenuto il giorno
precedente presso la sede di Legacoop di Reggio Emilia in cui sono state fornite le prime
indicazioni per la partecipazione al progetto stesso, che consiste nella simulazione di
costituzione di un’impresa cooperativa. Nello specifico, il progetto deve contenere:
- Una descrizione dei soci della cooperativa con i dati anagrafici e altri dati a scelta,
da effettuarsi in modo libero a scelta della classe;
- Il business plan, un documento importantissimo per la costituzione di una nuova
impresa, che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale,
che deve comprendere una sintesi del progetto, la tipologia di società, i prodotti e/o
i servizi offerti, un’analisi di mercato, la strategia di marketing, la denominazione e il
logo della cooperativa, l’organizzazione, il piano economico-finanziario;
- L’atto costitutivo e lo statuto della cooperativa;
- Il diario di bordo che descriva le tappe del percorso svolto;
- Altri documenti relativi a visite, esperienze, materiali studiati, utili al fine della
realizzazione del progetto stesso.
Viene poi riferito dalla professoressa che l’ipotesi di progetto indicata all’atto della richiesta
della partecipazione è relativa alla costituzione di un’impresa da parte di ex lavoratori
licenziati dall’impresa per cui lavoravano causa fallimento, esperienza meglio nota come
“workers buyout”. La proposta che fa l’insegnante è dunque quella di lavorare alla
simulazione di un’impresa cooperativa di workers buyout nell’ambito del settore ottico.
La classe è concorde nel seguire tale proposta e si inizia a discutere sul tipo di impresa da
costituire, dopo aver concordato comunque di operare nel settore dell’ottica, essendo
l’indirizzo di studi della classe. Si decide dunque di simulare la costituzione di un’impresa
cooperativa da parte degli studenti della classe 5ᵃ B che ipotizziamo essere i lavoratori di
114
un’impresa fallita. Si deve tuttavia decidere che tipo di impresa, nel settore ottico,
scegliere. Nella discussione, gli studenti avanzano diverse proposte, che vengono di
seguito trascritte:
- impresa di produzione diretta di attrezzature per ottici (mole, microscopi, ecc.) che
vende ai negozi;
- impresa di produzione diretta di occhiali, lenti e materiali per ottici (custodie, prodotti
per la pulizia di lenti e occhiali, ecc.) che vende ai negozi;
- negozio (o catena di negozi) di ottica di vendita di occhiali, lenti a contatto e
accessori al pubblico;
- negozio (o catena di negozi) di ottica di produzione e vendita di occhiali, lenti a
contatto e accessori al pubblico.
L’insegnante, sulla base delle diverse proposte, invita gli studenti a riflettervi per scegliere
la proposta che potrà diventare l’oggetto stesso del nostro progetto.
La seduta viene tolta alle ore 12:00.
Il segretario
Antonio Pezzella
_____________
Verbale n. 2 del 28/11/2014
In data 28/11/2014 alle ore 8:00 si sono riuniti presso l’aula 32 dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” i
componenti della classe 5ᵃB del medesimo istituto per discutere il seguente o.d.g.:
- lezione del nostro tutor dott. Sergio Nasi di Lega Coop sul movimento cooperativo.
Sono presenti tutti gli studenti e la professoressa Laura Spallanzani.
Viene scelto come verbalizzatore lo studente Vittorio Reverberi.
La prof.ssa Spallanzani presenta alla classe il dott. Sergio Nasi, che ci è stato assegnato
come tutor che ci seguirà nella realizzazione del nostro progetto.
Il dottor Nasi prende la parola illustrando il contratto di società secondo il codice civile.
Procede poi a spiegare la differenza tra società lucrative e società a scopo mutualistico,
come le società cooperative. Vengono analizzate le principali caratteristiche delle società
di persone e delle società di capitali. In particolare, il dottor Nasi ci spiega l’importanza
delle cooperative all’interno di un territorio, e l’esigenza che esse siano radicate nel luogo
in cui sorgono continuando a trasmettersi di generazione in generazione, a differenza di
quanto succede per altre società che delocalizzano la produzione all’estero per contenere
i costi di produzione. In seguito viene illustrato molto in sintesi il concetto di bilancio
115
ambientale rispetto al bilancio sociale, e l’importanza che esso sta sempre più assumendo
per una società rispetto alla percezione che di essa hanno i terzi (definiti “stakeholders”).
Da inoltre consigli utili alla classe in merito alla direzione del progetto e spiega in breve il
concetto di business plan. La prof. Spallanzani fornisce inoltre al signor Nasi ragguagli
sulle idee emerse all’interno della classe nel corso delle precedenti lezioni in merito alla
strada migliore da intraprendere per l’elaborazione del progetto.
Alle 9:00 la lezione termina.
Il segretario
Vittorio Reverberi
______________
VERBALE n. 3 DEL 19/12/2014
Oggi 19 dicembre 2014 alle ore 8:00 presso l’Aula Magna dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di
Reggio Emilia si è tenuto il terzo incontro della classe 5ªB in merito alla realizzazione del
progetto Bellacoopia. La novità è che la classe ha un nuovo tutor: il dott. Nasi ha infatti
ricevuto un incarico importante che lo porta lontano da Reggio per diversi giorni, per cui
non può più seguirci. Al suo posto, Legacoop ci ha assegnato come nuovo tutor il dott.
Federico Parmeggiani. L’ordine del giorno di oggi è dunque il seguente:
- conoscenza del nuovo tutor;
- analisi del lavoro fin qui svolto;
- impostazione del lavoro da svolgere.
Viene scelto come verbalizzatore Chiheb Messaoud.
Il dott. Parmeggiani prende la parola e si presenta: è un ricercatore dell’Università di
Reggio Emilia di diritto commerciale e consigliere d’amministrazione di Coop consumatori
Nord-Est.
Chiede poi a ogni studente della classe di presentarsi, aggiungendo ai dati anagrafici
qualche altro dato relativo a ciò che ognuno desidererebbe fare per il futuro. Ciascuno
studente dunque si presenta parlando un po’ di sé.
La prof.ssa Spallanzani ragguaglia il dott. Parmeggiani del lavoro sinora svolto. Indica su
quale tipo di costituzione di società la classe ha deciso di lavorare; informa inoltre che,
poiché si è scelta di lavorare su un’esperienza di workers buyout, è stato programmato un
primo incontro col dott. Caselli della società cooperativa Greslab di Scandiano, impresa
costituita proprio attraverso il workers buyout, per il prossimo 9 gennaio.
116
Nasce inoltre l’idea di costituire un gruppo facebook (segreto) da utilizzare per fissare le
date degli incontri, inviare materiale, predisporre le attività. Viene designata la studentessa
Carmen Fontanarosa quale amministratrice incaricata di creare il gruppo.
Col dott. Parmeggiani viene poi fissato di rivedersi nel prossimo incontro col dott. Caselli
per programmare le successive attività. Invita per il momento la classe a riflettere su quale
delle diverse ipotesi formulate precedentemente conviene lavorare.
Abbiamo inoltre deciso di creare un gruppo Facebook “chiuso”, i membri sono gli studenti
della classe, i docenti e il tutor dott. Parmeggiani per poter più facilmente comunicare e
postare materiali raccolti e prodotti.
Alle ore 9:00 la seduta viene tolta.
Il segretario
Chiheb Messaoud
_______________
VERBALE n. 4 DEL 9 gennaio 2015
Il giorno 09/01/2015 alle ore 8:30 presso l’Aula Magna dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di Reggio
Emilia si è tenuto il quarto incontro relativo al progetto Bellacoopia. L’o.d.g. è il seguente:
- Incontro con l’ingegner Antonio Caselli della società cooperativa Greslab di
Scandiano (R.E.).
Sono presenti, oltre al dott. Caselli, tutti gli studenti della classe, il tutor dott. Federico
Parmeggiani e la prof.ssa Spallanzani.
Prende la parola la prof.ssa Spallanzani che presenta alla classe il dott. Caselli. Riassume
al dott. Caselli e agli studenti quanto era già stato anticipato telefonicamente: la classe sta
partecipando al progetto Bellacoopia Impresa e il progetto che si è scelto di realizzare è
relativo ad una esperienza di workers buyout. Poiché la società Greslab è nata proprio
attraverso l’esperienza del workers buyout, si è ritenuto fondamentale conoscere da vicino
una realtà concreta.
Prende la parola l’ingegner Caselli.
Ingegner Caselli: In seguito al fallimento della nostra azienda, avvenuto dopo la crisi del
2008, noi dipendenti ci siamo trovati senza un lavoro. Prima di fallire, la nostra società
contava circa 160 dipendenti. Alla fine del 2008, quando stava per partire il periodo di
cassa integrazione, con altri operai siamo stati contattati da un commercialista in provincia
di Reggio Emilia che ci ha spiegato quali fossero le possibilità di formare una cooperativa,
accedere ai finanziamenti di LegaCoop e acquisire il ramo d’azienda produttivo di Optima,
117
la nuova società nata dalle ceneri dell’ex Ceramica Magica, la società fallita per cui
lavoravamo. Quando abbiamo saputo che la cosa era fattibile, abbiamo fondato la
cooperativa Greslab e abbiamo cominciato una lunga trattativa per mandare in porto
l’operazione. Quindi che cosa abbiamo fatto: sapevamo che ogni azienda si può
suddividere essenzialmente in due parti: Bad Company e Good Company. La Good
Company è la parte dell’azienda che frutta che ha quindi un buon rendimento, la Bad
company invece è la parte dell’azienda che è destinata a fallire che non ha quindi un buon
rendimento. Nella nostra azienda la Bad Company ha lavorato in concordato per un certo
periodo di tempo e successivamente è stata chiusa. Tutto ciò è avvenuto perché la crisi è
stata estremamente sottovaluta tutti pensavano che sarebbe stata transitoria, invece ne
stiamo risentendo gli effetti tutt’oggi. Il denaro necessario è stato in parte avuto dall’Inps:
ognuno degli ex dipendenti divenuto poi socio nella nuova cooperativa ha riscattato la
propria indennità di mobilità pari a dodici mensilità, come la legge consente in questo
caso. Ma il denaro così raccolto non era sufficiente. Un grosso aiuto ci è venuto da
LegaCoop e da altri finanziatori, in particolare Coopfond, il fondo mutualistico per la
promozione e lo sviluppo cooperativo di Legacoop e Cfi, investitore istituzionale in capitale
di rischio. Per poter usufruire di questi aiuti economici, Legacoop ha voluto vedere il nostro
piano industriale: dovevamo cambiare rispetto al passato, eliminare le cause che avevano
portato al fallimento della nostra ex società. Quindi, abbiamo cambiato il sistema di
produzione, eliminato il marchio aziendale (noi ora produciamo per altre imprese) e
diversificato le nostre vendite, quando prima invece l'80% circa della nostra produzione
era riversata sul mercato statunitense. Quando è arrivata la crisi negli Usa, ne abbiamo
ovviamente risentito pesantemente anche noi.
Tutti questi aiuti finanziari ci hanno permesso di arrivare alla quota necessaria per affittare
il ramo d'azienda e quindi acquisirlo. Il 1 giugno 2011 è stata per noi una data molto
importante: abbiamo riaperto lo stabilimento e ricominciato la produzione. E' stato un
momento davvero emozionante: conserviamo ancora la prima piastrella che è uscita dalla
produzione quel giorno. Legacoop ci ha offerto il suo aiuto oltre che a livello economico
anche a livello amministrativo, poiché nessuno degli ex dipendenti aveva una formazione
tale da consentirgli di essere imprenditore. Per questo motivo, Legacoop ci ha fatto
frequentare un corso di formazione e ci ha sostenuto in tutte le fasi della nostra
“avventura”.
All'inizio, gli ex lavoratori che hanno aderito sono stati una trentina; adesso, tra soci e
dipendenti, siamo in 61. Molti degli ex dipendenti all'inizio di questa avventura non hanno
118
voluto aderire al nostro progetto; in realtà, considerati i tempi difficili, l'unica alternativa per
molti di noi sarebbe stata probabilmente la disoccupazione: basta pensare alla situazione
del comprensorio delle ceramiche nella nostra zona, dove la crisi si è fatta sentire in modo
pesante. Solo in provincia di Reggio Emilia si sono persi dal 2008 più di mille posti di
lavoro.
Studente Fontanarosa: E’ stata solo l’innovazione ad aver fatto ripartire l’azienda?
Dott. Caselli: No, noi da soli non avremmo fatto nulla. E' stato fondamentale l'aiuto di
Legacoop e dello Stato attraverso la normativa relativa all'anticipo dell'indennità di
mobilità.
Domanda Prof Spallanzani: Perché le società cooperative sono concentrate soprattutto
in Emilia Romagna?
Dottor Caselli: Beh, sicuramente nella nostra zona è molto sviluppato il fenomeno
cooperativo, e esperienze di workers buyout possono nascere solo attraverso una
cooperativa.
Domanda studentessa Tonuzi: Perché il sindacato era contraria alla nascita della vostra
società cooperativa?
Dott. Caselli: Poiché non era d’accordo alle tre precondizioni poste, ossia alla riduzione
necessaria dello stipendio che ci siamo imposti. Alcuni ex dipendenti sono stati assunti
come dipendenti a stipendio pieno, mentre noi soci che lavoravamo più ore avevamo uno
stipendio ridotto. Questo non è giusto.
Interviene a questo punto il tutor dott. Parmeggiani a sottolineare un punto molto
importante per le società cooperative.
Tutor Parmeggiani: Tra le società cooperative vi è una forte collaborazione, traducibile
nella cosiddetta “mutualità verso l’esterno”: oltre alla mutualità interna, ossia le società
hanno come scopo il fatto di dare vantaggi ai soci, per le società cooperative è fatto
obbligo di destinare una parte dei loro utili annui al sostegno del movimento cooperativo,
attraverso la destinazione di esso ad un apposito fondo (i due più importanti sono CFI e
Coopfond). I fondi qui versati sono poi utilizzati per aiutare le società cooperative in
difficoltà oppure per sovvenzionare la nascita di nuove cooperative, come nel caso della
Greslab.
Alle ore 10:00 la seduta è tolta.
Il segretario
Davide Butti
____________
119
L’incontro col dott.Caselli di Greslab presso l’Aula Magna del nostro istituto
_______________________________________________________________________
Verbale n° 5 del 16 gennaio 2015
In data 16/01/2015 alle ore 11.00, la classe 5° B ottico si è riunita presso l’aula 27 per
discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
- Lezione col dott. Parmeggiani, nostro tutor Legacoop, sulle cooperative: storia,
principi, tipologie di cooperative, come si costituisce una società cooperativa.
Il dott. Parmeggiani ha iniziato la lezione introducendo brevemente la storia del fenomeno
cooperativo. Ha poi continuato parlando dei principi fondanti delle società cooperative.
I Principi Fondanti della Cooperazione sono in totale otto:
- Una testa, un voto: qualunque sia la quota di capitale sottoscritta, il valore del socio
in assemblea è sempre uguale a uno.
- Partecipazione: è un principio generale che deve incentivare i soci a partecipare
attivamente alla partecipazione.
120
- Natura mutualistica: il fine di una cooperativa non è lo scopo di lucro, ma quello di
realizzare gli scambi mutualistici con i soci.
- Natura non speculativa: in caso di scioglimento, i soci non possono dividersi il
patrimonio della cooperativa, né possono vendere la società nel suo complesso.
- Porta aperta: chiunque ne condivida i principi mutualistici può chiedere di farne
parte ed essa può accettare tale richiesta purché sia in grado di soddisfare il
bisogno di lavoro o di servizio.
- Solidarietà intergenerazionale: le cooperative che si trovano in un buono stato
economico, raccolgono le risorse e le distribuiscono alle cooperative in difficoltà.
- Solidarietà intercooperativa: ciò consente a qualunque impresa di essere parte
integrante di un movimento che vuole affermare valori di efficienza e di solidarietà.
- Mutualità verso l'esterno: attraverso contributi diretti ed indiretti, far nascere nuove
cooperative. A questo fine tutte le cooperative destinano una percentuale dei propri
utili ad un fondo mutualistico finalizzato alla promozione e allo sviluppo della
cooperazione.
Il punto successivo analizzato è relativo alle modalità di costituzione di una società
cooperativa.
Per procedere alla legale costituzione di una cooperativa è necessario che i soci siano
almeno tre.
Se la cooperativa è formata da tre a otto soci, è obbligatorio che siano persone fisiche
e che la società adotti le norme della società di capitali. Se la cooperativa è formata da
almeno nove soci valgono le regole della società di capitali Sapa.
Il punto successivo analizzato è relativo alle varie tipologie di società cooperativa.
Esistono varie tipologie di cooperativa a seconda del tipo di rapporto mutualistico che
intercorre tra la cooperativa ed il socio. Noi abbiamo analizzato le:
- Cooperativa di utenza
- Cooperativa di supporto
- Cooperativa di lavoro.
La prima svolge la propria attività in favore dei soci, consumatori o utenti di beni e servizi:
un esempio di tale tipo di cooperativa è la Coop.
La seconda si avvale nello svolgimento delle loro attività delle prestazioni lavorative dei
121
soci stessi (ad esempio la Coopservice).
La terza si avvale nello svolgimento delle loro attività degli apporti di beni e servizi da parte
dei soci. Come ad esempio le cooperative agricole.
Oltre a queste, troviamo altre tipologie di società cooperative, come le cooperative sociali
che sono regolamentate dalla legge n. 381 del 1981 che perseguono l'interesse generale
della comunità, la promozione umana e l'integrazione sociale dei cittadini. Esse si dividono
in due categorie:
Tipologia A e tipologia B.
La prima, eroga servizi socio-sanitari ed educativi.
La seconda, prevede attività di diverso tipo finalizzate all'inserimento lavorativo di persone
svantaggiate.
L’incontro è stato animato da frequenti domande da parte di noi studenti, che abbiamo
interrotto più volte l’esposizione del dott. Parmeggiani per chiedere chiarimenti e porre
domande.
Nello specifico, uno studente ha chiesto se sia la Coop che la Conad sono due
cooperative. La risposta è stata: sì, tuttavia sono due cooperative molto diverse. La Coop
è una cooperativa di consumo, dove i soci sono coloro che vanno a fare la spesa; in
pratica, i vantaggi dei soci sono relativi alla possibilità di acquistare prodotti a prezzi
inferiori rispetto a quelli di mercato. La Conad è invece una cooperativa di lavoro, nella
quale i soci sono i lavoratori che lavorano all’interno del supermercato; il loro vantaggio è
quello di godere di condizioni di lavoro migliori rispetto a quelle di mercato. Per
comprendere meglio il concetto, la prof.ssa Spallanzani ci ha mostrato le due carte
plastificate della Coop e della Conad: in quella della Coop risultava la dicitura “socio
Coop”, mentre in quella della Conad no, in quanto si trattava solo di una fidelity card data
dal supermercato al cliente.
La lezione si è svolta attraverso l’utilizzo di diapositive in PPT che ci hanno aiutato a
fissare meglio i concetti spiegati.
L’incontro si è concluso alle ore si conclude alle ore 12.30.
Il segretario
Carmen Fontanarosa
_____________________
VERBALE n. 6 del 20 gennaio 2015
Il giorno 20/01/2015 la classe 5ªB dell'istituto Galvani-Iodi di Reggio Emilia si è recata
122
presso la società cooperativa “Art-Lining” di Calerno di Sant'Ilario d'Enza (RE) dove si è
tenuto il sesto incontro relativo al progetto “Bellacoopia” con il seguente o.d.g:
- Incontro col Presidente di Art Lining e alcuni soci relativo al racconto della loro
esperienza di workers buyout che ha concesso loro di rilevare la precedente azienda
fallita.
Oltre alla classe, è presente anche la classe 2ᵃB indirizzo ottico del nostro istituto in
quanto anch’essi stanno lavorando a un progetto relativo al workers buyout.
Prende la parola la vicepresidente sig.ra Stefania Ghidoni, che inizia spiegando che Art-
Lining è un'azienda che si occupa della produzione di interni per cravatte per diverse case
di moda come ad esempio Armani, Hugo Boss e Salvatore Ferragamo. La Art Lining
impiega esclusivamente materie prime di elevata qualità, come lana, cotone, viscosa,
acrilico, misto lana, realizzando interni finemente garzati o smerigliati con finissaggi
personalizzati. I tessuti utilizzati sono di ottima qualità: lana, misto lana, veline.
L'azienda che oggi è attiva e ben funzionante in realtà è stata “fatta ripartire” sulle ceneri
della vecchia società, la Lincra s.r.l., dopo un grande periodo di crisi iniziato nel 2003
quando la concorrenza cinese ha preso sempre più piede mettendo in crisi le imprese
italiane, soprattutto a causa dei bassi costi di produzione che consentono di vendere i
prodotti a prezzi decisamente inferiori, a tutto discapito della qualità. Nel 2005 sono iniziati
i vari licenziamenti fino ad arrivare nel 2008 quando l'azienda è arrivata alla dichiarazione
di fallimento.
Questo fallimento spinse dodici dipendenti di Lincra verso una decisione importante:
risanare l'azienda creando così una società cooperativa che nel gennaio del 2009 nacque
col nome appunto di “Art-Lining”.
In un primo momento ci sono stati spiegati i veri obiettivi dell'azienda: il loro primo
proposito fu quello di recuperare i posti di lavoro che rischiavano di essere persi per
sempre, mentre il secondo fu quello di prendere decisioni imprenditoriali differenti rispetto
a quelle della vecchia impresa, evitando così di fallire nuovamente.
Un altro traguardo da raggiungere era quello di garantire un servizio ed una qualità di
altissimo livello e ciò poteva avvenire grazie all’acquisizione degli immobili, degli impianti e
delle attrezzature della ex Lincra, cosa che di fatto si è concretizzata.
Dopo queste spiegazioni, i soci ci hanno portato nello stabilimento di produzione, dove ci
hanno mostrato come viene suddiviso il lavoro all'interno dell'impresa, dalla stenditura dei
tessuti per gli interni delle cravatte alla stanza dove viene valutata la vera e propria qualità
della cravatta. Ci hanno fatto assistere alla realizzazione al PC di un prototipo di cravatta,
123
attraverso un programma software molto complesso. Infine siamo stati condotti nel settore
relativo al controllo qualità di cravatte a marca Salvatore Ferragamo, dove ci hanno
spiegato come avviene il controllo, ossia ogni singola cravatta è controllata in ogni minimo
particolare e inserita poi in un’apposita busta pronta poi per la spedizione.
Il segretario
Anna Chiara Parrillo
________________
124
VERBALE n. 7 del 21 gennaio 2015
Il giorno 21 del mese di Gennaio dell’anno 2015 alle ore 14:00 nella sede dell’Istituto
Galvani-Iodi di Reggio Emilia, gli studenti della classe 5ªB si sono riuniti nell’aula
informatica dell’istituto scolastico per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
- Decisione da prendere relativamente alla tipologia di attività che la nuova società
cooperativa svolgerà rispetto a quella svolta dalla precedente attività fallita rilevata
dai soci;
- Divisione dei compiti per gruppi
- Decisione delle attività specifiche da svolgere da parte della nuova società
- Varie ed eventuali.
Si inizia a discutere sul primo punto all’o.d.g. in quanto si ritiene di fondamentale
importanze non rimandare ulteriormente la decisione, basilare per le decisioni successive.
Si ribadisce che è stato volutamente procrastinata il momento in cui fare tale scelta per
dare la possibilità è il tempo ad ognuno degli studenti/soci di scegliere la soluzione
ottimale. La prof.ssa Spallanzani ricorda quali erano le possibilità individuate dagli studenti
nella riunione del 19 novembre 2014:
1. impresa di produzione diretta di attrezzature per ottici (mole, microscopi, ecc.) che
vende ai negozi;
125
2. impresa di produzione diretta di occhiali, lenti e materiali per ottici (custodie, prodotti
per la pulizia di lenti e occhiali, ecc.) che vende ai negozi;
3. negozio (o catena di negozi) di ottica di vendita di occhiali, lenti a contatto e
accessori al pubblico;
4. negozio (o catena di negozi) di ottica di produzione e vendita di occhiali, lenti a
contatto e accessori al pubblico.
Si inizia la discussione, nella quale si cercano di analizzare i pro e i contro delle quattro
opzioni. Alla fine la scelta ricade sull’ipotesi numero quattro. La decisione è stata presa
sulla base di due fattori essenziali:
- è un tipo di realtà più vicina a quella che uno studente che ha frequentato una
scuola per ottici può trovare per il suo futuro lavorativo; ciò significa che sarà molto
più probabile che un ottico lavori in un negozio di ottica piuttosto che in un’impresa
di produzione di materiali per ottici;
- l’altro motivo è invece relativo al progetto: la possibilità di avere finanziamenti da
parte dei fondi di Legacoop per costituire la nuova società cooperativa rilevando la
vecchia azienda fallita è fatta sulla base di un nuovo piano industriale che dovrà
avere degli elementi di novità rispetto alla vecchia gestione. L’idea è quindi quella di
ipotizzare che la vecchia attività operasse solo nel campo commerciale, ossia di
vendita, mentre nella nostra nuova attività noi soci svolgeremo anche attività di tipo
artigianale, come spiegato nella parte relativa alla descrizione della nostra società.
Si passa poi alla discussione relativa al punto n. 2, ossia la divisione dei compiti per
gruppi.
Noi studenti della classe 5ª B partecipanti al progetto “Bellacoopia” organizzeremo il
nostro lavoro dividendoci in quattro gruppi differenti:
- gruppo giuridico: si occuperò della parte relativa alla stesura dei documenti giuridici, in
particolare atto costitutivo e statuto;
- gruppo creativo: si occuperà della presentazione degli studenti/soci, ideando una
presentazione simpatica e curata nell’aspetto estetico/grafico;
- gruppo analisi di mercato: effettuerà l’analisi di mercato ai fini dello studio del mercato
per prendere poi le decisioni migliori relative alla tipologia di prodotti/servizi da offrire ai
clienti e delle modalità relative alla promozione e alla distribuzione;
- gruppo business plan: si occuperà della parte relativa alla predisposizione dei documenti
126
relativi alla previsione di costi, ricavi e investimenti da effettuare.
Si decide, sulla base delle caratteristiche personali e delle peculiarità dei singoli studenti,
di formare i gruppi nel seguente modo:
GRUPPO 1 – ARTISTICO
- Bassi Greta
- Guerrini Chiara
- El Ouardy Ryan
- Vaccaro Nicole
GRUPPO 2 – GRUPPO GIURIDICO
- Fontanarosa Carmen
- Cagnolati Federico
- Tonuzi Denita
- Parrillo Annachiara
- Pezzella Antonio
GRUPPO 3 – BUSINESS PLAN - ANALISI DI MERCATO
- Restuccia Federica
- Butti Davide
- Messaoud Chieb
- Montone Federica
GRUPPO 4 – BUSINESS PLAN - ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA
- Reverberi Vittorio
- Neviani Riccardo
- Aissa Meriem
- Ternelli Vittoria
Si concorda che il primo studente/socio di ogni gruppo sarà il responsabile e il referente
del gruppo stesso, che terrà i contatti con gli altri gruppi, con la docente e col tutor.
Si passa alla discussione del punto n. 3: decisione delle attività da svolgere da parte della
nuova società cooperativa. Si inizia discutendo di quali potevano essere le attività svolte
dalla precedente gestione e si cerca di capire cosa modificare in senso migliorativo.
127
Le nuove attività che sono state scelte per migliorare sono le seguenti:
-produzione e vendita di occhiali;
-montaggio di lenti su montature da vista e da sole;
-applicazione di lenti a contatto ad opera di un contattologo esperto;
-visita eseguita da un optometrista esperto;
-servizio di assistenza tecnica: riparazione di astine, cerniere, naselli, musetto, ponte (solo
per occhiali glasant);
-servizio di sostituzione di lenti graffiate, da vista e da sole, e del filo in nylon per gli
occhiali in nylor;
-servizio di personalizzazione della montatura e colorazione delle lenti (per gli occhiali da
sole il servizio è disponibile anche on line);
-servizio di visita oculistica presso un oculista di fiducia;
-servizio di visita con contattologo;
-vendita di materiali per la pulizia (detersione, disinfezione e mantenimento) delle lenti a
contatto;
-vendita di materiali per la manutenzione degli occhiali (custodia, spray, panni in
microfibra);
-servizio di spedizione a domicilio (solo per occhiali da sole non graduati).
- Vendita delle montature attraverso un sito web e la possibilità di provare gli occhiali
scelti presso il negozio.
- Possibilità di personalizzare la propria custodia per gli occhiali.
La spiegazione relativa alle specifiche attività è illustrata nella parte relativa alle
caratteristiche della società.
La riunione si conclude alle ore 16:00.
Il segretario
Greta Bassi
___________________
VERBALE n. 8 del 2 febbraio 2015
Il giorno 2 del mese di febbraio dell’anno 2015 alle ore 14:00 presso a sede dell’Istituto
Galvani-Iodi di Reggio Emilia, gli studenti della classe 5ªB si sono riuniti nell’aula
informatica dell’istituto stesso per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
- Analisi della normativa di legge relativa al contenuto dell’atto costitutivo
128
- Redazione dell’Atto Costitutivo della società cooperativa
- Redazione dello Statuto (eventuale).
Sono presenti gli studenti del gruppo giuridico, il tutor Parmeggiani e la prof.ssa
Spallanzani.
Il tutor Parmeggiani illustra l’importanza dell’atto costitutivo per una società cooperativa.
L’art. 2521 del Codice civile disciplina la costituzione delle società cooperative e stabilisce
in primo luogo che essa debba avvenire per atto pubblico, ossia redatto da un notaio.
Esso, di cui è parte integrante lo statuto, stabilisce le regole per lo svolgimento dell’attività
mutualistica e può prevedere che la società svolga la propria attività anche con terzi. Per
legge l’atto costitutivo deve obbligatoriamente indicare:
• il cognome e il nome o la denominazione, il luogo e la data di nascita o di costituzione, il
domicilio o la sede, la cittadinanza dei soci;
• la denominazione e il comune ove è posta la sede della società e le eventuali sedi
secondarie;
• l’indicazione specifica dell’oggetto sociale con riferimento ai requisiti e agli interessi dei
soci;
• la quota di capitale sottoscritta da ciascun socio, i versamenti eseguiti e, se il capitale è
ripartito in azioni, il loro valore nominale;
• il valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura;
• i requisiti e le condizioni per l’ammissione dei soci, nonché il modo e il tempo in cui
devono essere eseguiti i
conferimenti;
• le condizioni per l’eventuale recesso o per l’esclusione dei soci;
• le regole per la ripartizione degli utili e i criteri per la ripartizione dei ristorni;
• le forme di convocazione dell’assemblea, diverse dalle disposizioni di legge;
• il sistema di amministrazione adottato, il numero degli amministratori ed i loro poteri,
indicando quali tra essi hanno la rappresentanza della società;
• il numero dei componenti il collegio sindacale;
129
• la nomina dei primi amministratori e sindaci;
• l’importo globale, almeno approssimativo, delle spese per la costituzione poste a carico
della società.
Dopo aver analizzato l’articolo di legge, si passa quindi alla redazione dell’atto costitutivo
della nostra società cooperativa.
Vengono inizialmente riportati, come richiesto dalla legge, i dati anagrafici dei soci; viene
quindi scelta la sede legale, lo scopo, l’oggetto sociale, la quota che ogni socio si impegna
a sottoscrivere, la formazione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.
Non viene per il momento decisa la denominazione sociale in quanto ogni studente ha
idee diverse; inoltre, alla riunione non sono presenti tutti gli studenti. Si decide pertanto di
rimandare la decisione ad altro momento.
Alle ore 15.30, terminato l’atto costitutivo, si decide di non iniziare la stesura dello statuto
per il poco tempo rimasto; si decide dunque di rimandare la sua spiegazione e la sua
stesura ad altro momento.
La riunione termina alle ore 15.30.
Il segretario
Ryan El Ouardy
_____________
VERBALE n. 9 del 12 febbraio 2015
In data 12/02/2015 presso l’aula di informatica dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” si sono riuniti i
gruppi del business plan insieme alla professoressa Spallanzani e al tutor dott. Federico
Parmeggiani per discutere e lavorare sul seguente o.d.g.:
4) Resoconto del lavoro fin qui svolto;
5) Continuazione dei lavori dei gruppi del business plan.
Con riferimento al primo punto all’o.d.g., vengono analizzati i compiti che sono stati già
svolti. Vengono poi indicati quali sono i compiti che devono ancora essere svolti dai singoli
gruppi:
- Gruppo Business Plan – analisi di mercato: descrivere la società, raccontandone
la storia,con l’utilizzo dei dati di workers buyout, descrivendo i servizi, offerti dalla
società,in modo semplice. Viene dato come compito la ricerca se nel territorio
130
reggiano sono già presenti negozi che offrono i servizi che la nostra nuova società
cooperativa intende offrire.
- Gruppo Business Plan – piano economico-finanziario: viene assegnato il
compito di fare un elenco dei vari costi relativi all’acquisto dei vari materiali che
servono per avviare l’attività, escludendo quelli già esistenti della vecchia società
rilevata (macchinari e mezzi di trasporto). A tal riguardo, viene suggerito di far
riferimento ai negozi dove è stato fatto lo stage per avere informazioni più precise o
per eventuali contratti stipulati con i vari fornitori.
- Gruppo creativo: occuparsi della presentazione dei soci, cercando una modalità
che sia aderente al nostro corso di studi; inoltre, lavorare sulla strategia di
marketing. Qualcuno suggerisce di attivare carte sconti (tipo fidelity cards) e una
promozione con lenti più economiche e meno particolari, soprattutto per i ragazzi
che hanno minori possibilità economiche e più esigenze di cambiare spesso gli
occhiali.
Si discute poi su come effettuare l’analisi di mercato al fine di valutare se le attività che si
pensa di porre in essere possano essere apprezzate dai futuri clienti. Si pensa di
ipotizzare che la popolazione statistica della provincia di Reggio Emilia (ovvero i potenziali
clienti della nostra azienda) corrisponda alla popolazione scolastica del nostro istituto,
comprendendo in tal senso sia i docenti, sia gli studenti, sia il personale amministrativo,
sia quello ausiliario. All’interno della “popolazione statistica” verrà scelto un campione
rappresentativo sulla base di criteri che poi saranno scelti.
Ciò che si vuole verificare è appunto il possibile grado di gradimento relativo ai nostri nuovi
prodotti e servizi che pensiamo di offrire. Dopo aver a lungo discusso, viene stilato il
seguente questionario che si somministrerà al nostro campione rappresentativo:
QUESTIONARIO
1. Qual è la tua età? meno di 20 20-40 da 40 a 60 oltre 60
2. Porti gli occhiali o le lenti a contatto? SI’ NO
131
3. Ti piacerebbe poter personalizzare gli occhiali da vista o da sole? (ad esempio il colore della montatura, scrivere qualcosa sull’astina, inserire un disegno, ecc.)
SI’ NO
4. Ti piacerebbe poter personalizzare la custodia? SI’ NO
5. Ti piacerebbe poter ordinare on-line i tuoi occhiali da sole, potendo scegliere la
montatura e la personalizzazione direttamente da casa tua? SI’ NO
6. Conosci qualche negozio che offre questi servizi? SI’ NO
Se SI’, quale ________________________________
Con riferimento ai servizi che si pensa di offrire, si è pensato a come poterli migliorare nei
particolari; è del tutto evidente che bisognerà attendere i risultati cui si perverrà dopo lo
spoglio delle schede per valutare nello specifico quali servizi offrire.
Il segretario
Chiara Guerrini
____________
VERBALE n. 10 del 13 febbraio 2015
Il giorno 13 febbraio 2015 alle ore 8:00 nei locali dell’Istituto Galvani – Iodi la classe 5ᵃ B si
è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:
- Valutazione finale in merito al questionario da sottoporre al nostro campione;
- Scelta del campione rappresentativo;
- Somministrazione del questionario al campione stesso.
Sono presenti gli studenti e la prof.ssa Spallanzani.
Con riferimento al primo punto all’o.d.g., la classe ritiene che le domande poste nel
questionario redatto nel precedente incontro siano adeguate.
Si procede quindi alla scelta del campione rappresentativo: a tal fine, la prof.ssa
132
Spallanzani ricorda che, per essere veramente rappresentativo, il campione deve essere
scelto in modo appropriato. A tal fine vengono dunque identificate le classi in modo da
ricomprendere nel campione sia gli studenti più giovani sia quelli degli ultimi anni, in modo
equo. Tenendo conto anche che alcune classi del triennio sono in stage, pertanto risulta
impossibile somministrare ad essi il questionario, si decide di scegliere le seguenti classi:
1ª L, 1ª H, 2ª B, 2ª L, 3ª B, 3ªD, 4ª A, 4ªD, 5ª I.
Inoltre, vengono scelte alcune componenti degli altri soggetti che operano all’interno della
scuola (personale ausiliario, personale amministrativo, personale docente).
Fatto ciò, e ottenuta l’autorizzazione a procedere dal Dirigente Scolastico, gli studenti
vengono inviati nelle diverse classi per la somministrazione del questionario.
Una volta terminata la raccolta delle schede, queste vengono raccolte e poste nell’armadio
della classe in attesa del loro spoglio e della successiva analisi.
La riunione termina alle ore 9:00.
Il segretario
Greta Bassi
_____________
VERBALE n. 11 del 25 febbraio 2015
Il giorno 25 febbraio 2015 presso l’aula 37 del nostro istituto gli studenti della classe 5ᵃB si
sono ritrovati con la docente prof. Spallanzani e il tutor dott. Parmeggiani per discutere sul
seguente o.d.g.:
6) Spoglio delle schede relative al questionario somministrato;
7) Analisi dei dati ottenuti.
Si è iniziato dunque lo spoglio delle schede e abbiamo proceduto a tabellare a computer i
dati così ottenuti. Da una prima valutazione emerge che la maggior parte delle persone
che hanno partecipato al nostro sondaggio apprezza i nostri nuovi servizi. Inoltre, in pochi
alla domanda “Conosci qualche negozio che offre questi servizi?” ha risposto sì. Il tutor
Parmeggiani incarica dunque il gruppo Analisi di mercato di verificare se quanto indicato
nelle schede del questionario corrisponde a verità.
Mentre il gruppo Analisi di mercato lavorava sullo spoglio delle schede, il gruppo Creativo
pensava a come effettuare la presentazione degli alunni/soci. Dopo una lunga
discussione, si è scelto di disegnare degli occhiali, segno distintivo del nostro corso di
studi, su cartoncini. Ogni studente viene invitato a pensare alla personalizzazione del
133
proprio occhiale, sia con riferimento alla forma, sia al colore, sia ad altri elementi che
caratterizzino e personalizzino la specificità della persona. Il gruppo Creativo ha chiesto
quindi ad ognuno dei compagni una frase, un oggetto, un animale o un idolo che lo
raffigurasse per poterlo rappresentare nell’occhiale di cui loro stessi sceglievano anche la
forma e le diverse tonalità per poterlo colorare.
Con l’aiuto di anche gli altri gruppi si è iniziato a disegnare le prime bozze degli occhiali.
Infine, per rendere originale la presentazione, si è pensato che, una volta terminata la
realizzazione degli “occhiali personalizzati”, verrà scattata una foto di ciascuno degli
studenti con in mano o indossati sul viso i propri occhiali.
La riunione termina alle ore 10:00.
Il segretario
Nicole Vaccaro
____________
VERBALE n. 12 del 6 marzo 2015
Il giorno 6 marzo presso l’aula 42 dell’Istituto Galvani-Iodi la classe 5ªB si è riunita per
discutere del seguente punto all’o.d.g.:
- Incontro col regista Franco Brambilla di Milano per discutere in merito all’idea e alla
realizzazione del video illustrativo che riassuma visivamente e sinteticamente la
nostra idea di progetto.
Prende la parola la prof.ssa Spallanzani che presenta alla classe il dott. Brambilla. Il dott.
Brambilla dunque si presenta spiegando in cosa consiste il suo compito all’interno del
progetto Bellacoopia. La prof.ssa Spallanzani invita i ragazzi a spiegare al dott. Brambilla
l’idea di progetto che stiamo realizzando.
Il regista ha iniziato il suo discorso dicendo che lui avrebbe curato la parte relativa al
montaggio del video, mentre le riprese o le foto sono compito degli studenti. Al PC ha poi
mostrato un video di una pubblicità (quella della FIAT 500) per far capire cosa significa
messaggio pubblicitario.
Si parte con l’idea di realizzare un video. La prima idea che ci è venuta è stata quella di
realizzare il video partendo da un bambino che da un armadio prende un scatola e che
aprendola trova diverse foto e inizia a guardarle una dopo l’altra: dalla foto che
rappresentava il fallimento di un’impresa alla foto che porta all’ idea del workers buy out e
a quella dopo con il successo della nuova cooperativa nata.
Dopo diverse discussione si è deciso di realizzare il video con delle foto che in sette fasi
134
raffigurano la storia dell’impresa.
Le fasi individuate sono le seguenti:
- il fallimento
- la reazione dei soci
- l’idea della soluzione al problema
- incoraggiamento tra i soci per poter procedere con il workers buyout
- i soci sono pronti a rischiare tutto
- la nascita della società cooperativa
- il successo dell’impresa.
Le foto saranno precedute da in supporto lette da una persona con il sottofondo di una
melodia.
Il segretario
Ryan El Ouardy
____________
VERBALE n. 13 del 13 marzo 2015
Il giorno 13/03/2015 i gruppi business plan e il gruppo creativo del Progetto Bellacoopia
Impresa della classe 5ᵃB si è ritrovato presso l’aula informatica dell’Istituto “Galvani-Iodi”
per discutere e lavorare al seguente o.d.g.:
- Continuazione del lavoro relativo all’analisi di mercato, nello specifico procedere nel
documentarsi sui servizi forniti nei diversi negozi di ottica presenti sul territorio della
provincia di Reggio Emilia.
Il gruppo in questione ha focalizzato l'attenzione su due catene di ottiche famose in Italia:
"Saimoraghi & Viganò" e "Avanzi", analizzando uno dei loro punti di forza: la possibilità di
visualizzare tutte le loro montature sul sito web dell’azienda. L’acquisto diventa tuttavia
impossibile da effettuarsi on-line dato che, per predisporre nel modo più accurato un
occhiale da vista, è necessario che il cliente si rechi nel punto vendita dove il tecnico
proverà di persona l’occhiale, aggiustandolo alle esigenze del cliente.
Questa analisi è servita per fare un paragone sui servizi delle ottiche presenti e quello che
vorremmo offrire noi come cooperativa.
Nel frattempo l'altro gruppo della comunicazione si è occupato del logo e della
presentazione, continuando nella realizzazione degli occhiali con cui fare le fotografie.
Il secondo gruppo del busness plan, con referente lo studente Vittorio Reverberi, insieme
135
al tutor dott. Parmeggian, si è occupato della realizzazione dei documenti economico-
finanziari: lo stato patrimoniale,elenco annuale e i conti economici provvisoriali.
Il segretario
Greta Bassi
__________
Verbale n. 14 del 17 marzo 2015
Nell’aula 42 dell’Istituto Galvani, alle ore 12.00 del giorno 17/03/2015, la classe 5ᵃB si è
incontrata per una seconda volta con il regista dott. Brambilla per discutere sul seguente
o.d.g.:
- Continuazione del lavoro relativo alla predisposizione del video di presentazione del
progetto.
In questo secondo incontro si è avuto un dibattito tra noi ragazzi, la prof.ssa Spallanzani e
il regista dott. Brambilla,dal quale è emersa l’idea di costruire la presentazione del nostro
percorso tramite delle foto.
Queste foto rappresentano momenti fondamentali del nostro percorso:
Foto di un cartello davanti alla serranda del negozio con su scritto “CHIUSO PER
FALLIMENTO”;
Foto in cui ci siamo noi che decidiamo cosa far attorno a un tavolo;
Foto dove ci siamo noi ex dipendenti che andiamo via dal negozio;
Foto di qualcuno che pensa come pagare le bollette;
Foto di uno di noi che cerca degli annunci sul giornale;
Foto del gruppo riunito dopo che è venuta l’idea del workers buyout;
Foto che parlano del successo della nostra nuova cooperativa.
Ci si accorda dunque di iniziare a fare le foto: già nel pomeriggio alcune studentesse si
recheranno in centro a Reggio per cercare un negozio con la serranda abbassata cui sarà
attaccato un cartello “chiuso per ferie”. Ci si accorda inoltre col regista di iniziare a inviare
le prime foto fatte.
Alle ore 13.30 la seduta è tolta.
136
Il segretario
Nicole Vaccaro
_____________
Verbale n. 15 del 27 marzo 2015
Il giorno 27/03/2015 presso l’Istituto Galvani, alle ore 08.00, la classe 5ᵃB si è riunita per
procedere a lavorare sul seguente o.d.g.:
- Realizzazione di parte di alcune fotografie relative alla presentazione del progetto.
La classe si è recata in vari ambienti nel corso della riunione, al fine di realizzare le scene
nel migliore dei modi possibili. Nella fattispecie ci siamo recati:
- Nel laboratorio di ottica 1, dove abbiamo simulato la disperazione dei dipendenti
alla notizia del fallimento dell’impresa;
- Nel laboratorio di cucina dove, al tavolo, una studentessa ha simulato di essere una
ex dipendente afflitta per non riuscire a pagare le bollette delle utenze;
- Nell’aula magna dove, intorno al tavolo, abbiamo simulato la discussione tra noi ex
dipendenti cui viene l’idea di costituire la cooperativa; relativamente a questo punto,
abbiamo realizzato il documento sotto riportato, che gli studenti analizzano, dal
quale nasce l’idea tra gli ex dipendenti di dar vita a una cooperativa WBO sulla
base di quello che potrebbe essere una stampa di un articolo di giornale;
- Nel laboratorio di ottica 2 dove, con le mole, i microscopi e gli altri macchinari
utilizzati in campo ottico, abbiamo simulato la “ripartenza” della nostra attività.
Una studentessa, particolarmente brava a disegnare, ha mostrato alla classe due disegni
da lei realizzati che possono servire sia per la presentazione sia per il logo.
La seduta è tolta alle ore 09.30.
Il segretario
Chiara Guerrini
_____________
137
Una soluzione contro la crisi:
“Ci licenziate? E noi rileviamo l’azienda”
La storia degli operai-imprenditori della Greslab di Scandiano:
un caso di WORKERS BUYOUT.
“Essere allo stesso tempo operaio e amministratore diun’azienda è una grossa responsabilità.
Bisogna capire come funzionaun’impresa, studiare tanto, prendere decisioni impegnative. Io mi
impegno almassimo e cerco di migliorarmi ogni giorno”. Dal giugno del 2011, Luca Bellei,49
anni, fa due mestieri: lavora come fuochista per Greslab, una cooperativa diScandiano (Reggio
Emilia) attiva nella produzione di piastrelle in gresporcellanato per pavimenti, e
contemporaneamente, in quanto socio lavoratore, èuno degli undici consiglieri d’amministrazione
della società in cui prestaservizio. Bellei si trova a svolgere questo doppio ruolo perché con
altricolleghi ha costituito una cooperativa e ha rilevato l’azienda di cui eradipendente, Optima
(ex Ceramica Magica), che aveva già chiesto il concordatopreventivo ed era prossima alla chiusura.
138
139
Verbale n. 16 del 14 aprile 2015
Il giorno 14/04/2015 alle ore 11:00 la classe 5ᵃB dell’Istituto Galvani-Iodi si è recata presso
lo Spazio Gerra di Reggio Emilia per il seguente ordine del giorno:
- Visita alla mostra “Reggio Emilia – City of Cooperation”.
La visita alla mostra è stata molto interessante. Ancora una volta abbiamo capito
l’importanza del fenomeno cooperativo per la nostra provincia: il video che abbiamo visto
ripercorre a grandi linee la nascita e lo sviluppo delle cooperative in terra reggiana. Al
primo piano della mostra sono esposti oggetti inviati da diverse cooperative reggiane
(abbiamo individuato quelli esposti da Greslab e Art Lining!). Un nostro compagno si è poi
offerto per fare il “gioco” interattivo sul parmigiano – reggiano, prodotto doc della nostra
zona. Alla fine della nostra visita abbiamo lasciato le nostre impressioni nel librone posto
all’ingresso della mostra stessa.
Alle ore 12.15 abbiamo lasciato lo Spazio Gerra.
Il verbalizzatore
Greta Bassi
____________
140
141
Verbale n. 17 del 14 aprile 2015
Il giorno 14/04/2015 alle ore 14:00 presso l’aula info dell'istituto Galvani-Iodi, gli studenti
della classe 5ᵃB si sono riuniti per continuare il lavoro sul seguente ordine del giorno:
1. Continuazione lavori per gruppi;
2. Decisione della denominazione sociale della cooperativa.
Con riferimento al primo punto all’o.d.g., il gruppo artistico ha proceduto a risistemare i
verbali e ha concluso la realizzazione degli occhiali da utilizzare per la presentazione.
Il gruppo giuridico si è occupato di completare lo statuto: nello specifico ha compilato
l'articolo 4 e 5. I due gruppi del business plan si sono occupati della redazione del piano
economico finanziario.
L’ultima parte della riunione è stata dedicata alla scelta della denominazione sociale. E’ da
tempo che gli studenti, insieme all’insegnante, meditano sul nome da scegliere. La
docente insiste nell’indicare nella denominazione un riferimento all’esperienza del workers
buyout, utilizzando parole come “insieme”, “uniti”, ecc. Secondo alcuni studenti conviene
puntare l’attenzione sull’attività di ottica, inserendo quindi termini come “occhio”, “visione”,
“sguardo”. Si decide di scrivere alla lavagna tutte le proposte avanzate da tutti i membri
del progetto di lavoro, per poi decidere sulla base di una votazione. Le proposte sono le
seguenti:
Visione d'insieme
Presa visione
Fiore all'occhiello
Colpo d'occhio
Guardiamo insieme
Emporio dell'ottico
Otticando
Occhio allo sguardo
Optolab
Refottica
Forottica
142
Together vision
Sguardo al futuro
PinOcchio
Si decide dunque di mettere ai voti le diverse proposte. La maggioranza dei voti va alla
proposta “Optolab”: si decide pertanto per la denominazione sociale “Optolab Società
Cooperativa”. Si decide tuttavia di sottoporre la scelta all’esame della dott.ssa Correggi
nell’incontro che fisseremo per la definizione anche del logo.
La riunione termina alle ore 16:00.
Il segretario
Ryan El Ouardy
_______________
Verbale n. 18 del 15 aprile 2015
Il giorno 15/04/2015 alle ore 08:00 presso l’aula 14 dell'istituto Galvani-Iodi, gli studenti
della classe 5ᵃB si sono riuniti per procedere relativamente al seguente ordine del giorno:
- Lavori da ultimare relativamente alla presentazione dei soci/studenti.
In questa seduta abbiamo fatto le fotografie per la presentazione e discusso su quanto
avevamo già ipotizzato in precedenza su cosa mettere come dati, oltre ai principali dati
anagrafici. Abbiamo deciso di rendere “creativa” questa parte, inserendo informazioni
come la canzone preferita, lo sport preferito, oltre che alcuni dati relativi al curriculum
europeo (come la conoscenza delle lingue e le competenze.
Terminate le foto, gli studenti del gruppo “presentazione” hanno postato nel gruppo chiuso
Facebook che abbiamo creato (Progetto Bellacoopia) l’elenco di informazioni che ogni
studente doveva compilare con le proprie informazioni, oltre allo sfondo desiderato, in
modo che si potesse completare questa parte.
Alle ore 9:00 i lavori sono terminati.
Il segretario
El Ouardy Ryan
_____________
143
144
Verbale n.19 del 24 aprile 2015
Il giorno 23/04/2015 presso l’aula 11 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si è riunita per
discutere sul seguente o.d.g.:
- Incontro con la dott.ssa Arianna Correggi della cooperativa Nutworks per la
definizione del logo e della denominazione sociale.
La dott.ssa Correggi ci ha spiegato la differenza tra brand e logo. Il logo è un insieme di
simboli, grafici e tipografici che identificano un’azienda o un prodotto in modo esclusivo
allo scopo di distinguerla dalla concorrenza. Il brand è invece non solo il simbolo che
identifica l’azienda ma anche tutto ciò che essa evoca, i valori, le sensazioni, le emozioni.
Detta in altre parole, il brand è l’anima dell’impresa, la sua personalità, tutto ciò che non è
tangibile.
Fare un logo non è così semplice. Bisogna partire da un’idea chiara e precisa. Per punti, la
definizione di un logo si può così riassumere:
- Dire qualcosa (tell something);
- Ricerca (research): cercare nella concorrenza quali sono le idee emergenti;
- Fare schizzi (sketch): se anche all’inizio ci sembrano brutti o non ci piacciono è lo
stesso; facendo schizzi vengono idee, quindi bisogna farne molti, il più possibile;
145
- Sintetizzare (synthesize): alla fine del lavoro bisognerà fare la scelt.
Come si fa un logo? All’inizio bisogna dimenticarsi dei colori, perché il logo deve
funzionare anche in bianco e nero. Deve inoltre essere rimpicciolito senza pericolo di
perdere informazioni. E’ inoltre necessario lasciare spazi intorno al logo.
Deciso ciò si può passare ai colori: i colori hanno personalità, vanno scelti in base alla
funzione universale non in base ai gusti personali. Il blu ad esempio rappresenta la
saggezza, dà un sensazione rilassante. Il rosso infonde invece una situazione di energia e
di potere. Anche per il font è importante la scelta.
La dott.ssa Correggi ci ha chiesto dunque, per il nostro progetto, dall’idea da cui siamo
partiti per il nostro logo. La denominazione della nostra società cooperativa è OptoLab
associabile a concetti come “trasformazione”, “amicizia”, “creazione”. I colori
corrispondenti sono gli spicchi sui colori rosso, viola, azzurro. Le abbiamo mostrato i
disegni realizzati finora. Ci ha invitato a farne altri. Abbiamo poi iniziato a lavorare insieme
dividendoci in due gruppi: un primo gruppo ha lavorato sulla denominazione sociale, l’altro
sul logo.
Terminato il tempo a disposizione, siamo rimasti d’accordo con la dott.ssa Correggi che le
avremmo inviato via mail le nostre “prove” per un suo consiglio professionale.
La riunione termina alle ore 10:00.
Il verbalizzatore
Nicole Vaccaro
____________
146
Verbale n.20 del 24 aprile 2015
Il giorno 19/04/2015 alle ore 11:00 presso l’aula 39 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si
è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:
147
- Incontro col regista Franco Brambilla per terminare il video di presentazione e
iniziare a discutere in merito alla presentazione del progetto per la festa del 12
maggio 2015.
Il regista Brambilla ci ha mostrato il video che ha realizzato in base a quanto stabilito nei
precedenti incontri e alle foto che gli abbiamo inviato. Il video ci è piaciuto molto, anche se
tutta la classe è stata concorde nel chiedere di sostituire la musica iniziale con un motivo
diverso, più triste e malinconico, poiché nella prima parte sono proiettate le immagini del
fallimento per cui il nostro stato d’animo che visivamente si percepisce dalle immagini tristi
dei nostri visi deve essere reso anche attraverso la melodia. Per la musica della seconda
parte, quella in cui decidiamo di rilevare l’azienda e di fondare OptoLab, concordiamo tutti
che va bene. Anche la scelta delle foto ci trova concordi. Decidiamo inoltre che le
didascalie inserite graficamente nel video ci convincono, mentre inizialmente ritenevamo
fosse meglio solo che si sentisse una voce registrata. Procediamo dunque alla
registrazione vocale delle didascalie, che a questo punto si somma alla grafica.
Iniziamo poi a discutere della presentazione del 12 maggio. Una prima idea è che
possiamo presentare il nostro progetto simulando un “teatro di marionette” in cui le
marionette siamo noi. A turno, sbucando da dietro un telone, raccontiamo con frasi ad
effetto la nostra storia. Usando una carta geografica appesa a una parete facciamo le
prove e la cosa ci diverte! Decidiamo di provare a stendere un copione delle possibili
battute e di acquistare un telo nero che funge da sipario per l’ultimo incontro di martedì
prossimo.
Alle ore 12:00 la riunione è conclusa.
Il verbalizzatore
Greta Bassi
___________
Verbale n.21 del 28 aprile 2015
Il giorno 28/04/2015 alle ore 08:00 presso l’aula 32 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si
è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:
- Incontro col regista Franco Brambilla per provare la presentazione del progetto;
- Ultimazione logo e denominazione.
Abbiamo iniziato l’incontro facendo leggere al regista Brambilla il copione che avevamo
scritto per rappresentare il nostro progetto nella festa del 12 maggio p.v. Dopo aver
148
apportato alcune modifiche, ci siamo divisi i ruoli e abbiamo iniziato a provare. L’idea
iniziale delle marionette funziona: le battute sono veloci, in rapida successione, e questa
velocità aumenta il pathos della nostra rappresentazione! Dopo aver provato diverse volte,
il regista è rimasto soddisfatto del risultato; ci ha suggerito tuttavia di continuare a provare
altre volte.
Siamo poi passati alla scelta del logo, sulla base di diverse prove fatte: dopo aver
concordato quella che ci sembrava più appropriata, abbiamo scansionato il disegno e la
denominazione. Il risultato ci soddisfa!
La riunione termina alle ore 10:00.
Il segretario
Greta Bassi
_________
149
Verbale n.22 del 28 aprile 2015
Il giorno 28/04/2015 alle ore 14:00 presso l’aula 11 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si
è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:
- Ultimo incontro del progetto Bellacoopia Impresa a.s. 2014-2015: lavori di “rifinitura”
del nostro progetto.
Siamo giunti al termine di questo percorso. In questo ultimo incontro abbiamo rivisto il
progetto con tutto il materiale che abbiamo prodotto. Abbiamo aggiunto il logo e la
denominazione. Abbiamo sistemato l’ultimo verbale. Abbiamo riprovato la presentazione
del progetto. La prof.ssa Spallanzani ci ha chiesto di postare sul nostro gruppo Facebook
le nostre emozioni, sensazioni, commenti e qualunque altra cosa sentissimo su questo
progetto giunto in dirittura d’arrivo. Lo faremo.
La riunione si chiude alle 15:30.
Il verbalizzatore
El Ouardy Ryan
_____________
150
BELLACOOPIA……..
…EMOZIONI, SENSAZIONI, RICORDI, ….
E’ stato bello, perché ci siamo uniti di più
Come classe, conosciuto posti nuovi (Greslab,
Art Lining, Centro Gerra) e anche persone nuove…
…a parte il lavoro che ho svolto con il mio gruppo,
in particolare mi è piaciuto aver fatto le foto per
il video della presentazione.
Annachiara
A me è piaciuto perché ho potuto capire quanto mi piace disegnare
e mi ha fatto piacere vedere i miei disegni nella presentazione
e con gli occhiali creati da me addosso ai miei compagni…
e più di tutto, mi è piaciuto il fatto che comunque
chi più chi meno era contento del mio lavoro e di quello degli altri.
Chiara
E’ stato un lavoro che mi ha insegnato qualcosa di nuovo,
è stato molto interessante! E’ stato bello collaborare, lavorare tutti insieme.
E’ stato un modo per passare del tempo insieme e capire
che insieme si possono fare tante cose!!!
Una bellissima esperienza.
Vittoria
E’ stato un progetto stupendo perché,
oltre ad approfondire l’argomento sulle cooperative,
abbiamo imparato a collaborare tra di noi come classe,
151
migliorandoci e sostenendoci in tutti ciò
che svolgevamo anche all’interno dei diversi gruppi!
Se dovessi dare un votoa questo progetto?
Sicuramente 10!
Carmen
Il progetto mi è piaciuto molto, perché mi ha dato la possibilità
di applicare ciò che ho imparato in questi anni scolastici
in una situazione nuova e verosimile,
che sicuramente mi potrà essere d’aiuto in un futuro prossimo.
Vittorio
E’ stata un’esperienza bella perché ho imparato
cose nuove e ho conosciuto la realtà
delle cooperative reggiane di cui prima non era a conoscenza.
Soprattutto mi è piaciuto perché abbiamo collaborato
molto tra di noi, imparando a gestire anche
le situazioni di stress dovute alle scadenze.
Federica R.
Il progetto mi è piaciuto perché ho potuto confrontarmi
con situazioni lavorative che spesso
non vengono assegnate in ambito scolastico.
Ho potuto dimostrare quello che so fare meglio.
Inoltre nella mia classe mi sono trovata bene
per la collaborazione che c’è stata tra di noi.
Greta
152
Credo che questo progetto
mi sia stato di grande aiuto perché,
come è successo con lo stage,
sia andato oltre i limiti del programma scolastico,
aiutandomi quindi a immedesimarmi
in una realtà a me sconosciuta.
Credo che questo tipo di progetto
debba essere promosso da altre scuole
per dare la possibilità ai ragazzi
di ampliare i propri orizzonti.
Davide
E’ stata una bella esperienza perché ci ha permesso
di mettere in evidenza le nostre competenze
e scoprirne delle nuove.
Ci ha fatto collaborare come classe
e ci ha permesso anche di capire
cosa vuol dire fallire e avere la forza
di rimettersi in piedi.
Nicole
Questo progetto è stata una bella esperienza
perché ci ha fatto capire come lavorare in gruppo.
E’ stato bello collaborare e lavorare tutti insieme,
ci siamo uniti di più come classe
e abbiamo trascorso momenti felici insieme.
153
E’ stata una esperienza nuova e molto coinvolgente.
Federico
E’ stata una esperienza molto significativa, molto bella,
ci ha uniti come classe,
mi sono sentito proiettare in una realtà diversa.
Riccardo
Questa esperienza mi ha dato la possibilità
di conoscere la realtà di aclune cooperative di Reggio E.,
della voglia di mettersi in gioco dei loro soci.
Antonio
Mi è piaciuto molto
lavorare a questo progetto
perché ho imparato cose nuove
in più ci ha fatti unire di più come classe.
Federica
E’ stato un bel progetto;
è stato bello perché abbiamo lavorato tutti insieme.
Abbiamo conosciuto la realtà di aclune cooperative,
la loro storia.
L’esperienza è stata molto impegnativa,
ma utile perché ci ha proiettato nel mondo del lavoro.
Chiheb
154
LETTURE DI APPROFONDIMENTO
Per approfondire i contenuti relativi alle cooperative e al WBO, oltre ad aver visitato il sito
di Legacoop, abbiamo cercato alcune letture che ci aiutassero a comprendere meglio
questi concetti. Le riproponiamo di seguito.
La storia di Art Lining è la storia dei lavoratori che hanno salvato la propria azienda dal fallimento,
rilanciandola.
Cooperativa di Sant’Ilario d’Enza (RE), specializzata nella produzione d’interni per cravatte, Art
Lining nasce nel 2009 dalle ceneri della fallita Lincra (workers buyout). Gli 11 soci fondatori (8
donne e 3 uomini) sono una parte degli ex dipendenti, rimasti all’epoca senza lavoro, che hanno
rilevato l’azienda in crisi, grazie anche al supporto tecnico ed economico di Legacoop.
Lavoro, dignità e partecipazione
La nuova cooperativa, pur conservando il nucleo storico e il know-how delle persone impiegate
nella vecchia società, si è posta l’obiettivo di superare i limiti della vecchia gestione attraverso una
maggiore partecipazione dei singoli individui.
Il primo anno, sebbene difficile, è stato sicuramente di grande crescita professionale per i soci che
hanno potuto riflettere, confrontarsi e capire quali fossero i punti deboli e i punti di forza, ma
soprattutto quali fossero gli obiettivi da conseguire e come conseguirli. L’unità del gruppo ha fatto
la differenza.
La mission dall’azienda è stata da subito quella di mantenere i posti di lavoro per tutti i soci e
portare il proprio prodotto ai massimi livelli.
155
Dal 2010 il fatturato ha cominciato a salire, seppur leggermente, e questo ha permesso alla
cooperativa di continuare a investire in qualità e crescita professionale.
Oggi Art Lining al sesto anno di attività continua a lavorare con un portafoglio clienti costituito da
aziende leader mondiali dell’alta moda. Non ha ancora raggiunto la sua piena capacità produttiva,
ma continua la sua ricerca in innovazione per proiettare la sua produzione nel futuro.
Tanti i fattori che hanno influito nella realizzazione del progetto, ma su tutti quello che ha contato di
più è stato il fattore umano: la condivisione di valori tra i soci e la trasmissione di questi alle altre
risorse impiegate.
Impresa, comunità e territorio
Il successo di Art lining è anche il successo dell’intera filiera, fatta di artigiani e piccole aziende con
un patrimonio professionale immenso, piccole economie che avrebbero chiuso per sempre con un
conseguente impoverimento del tessuto sociale.
http://qualeindustria.fondazionerosselli.org/storie/artlining-soc-coop/
La via dell’innovazione sociale – Expo 2015
Art Lining è un’azienda leader nella produzione d’interni per cravatte, costituita in novembre 2008 e attiva dal gennaio 2009.
I soci fondatori sono undici ex dipendenti di Lincra srl, azienda fallita nel settembre del 2008, che da sempre hanno contribuito
alla gestione amministrativa, commerciale e produttiva della stessa acquisendo in tal modo esperienza e rilevanti qualifiche
professionali.
La nuova cooperativa conserva il nucleo storico e il know-how ventennale della vecchia società ma, si è posto l’obiettivo di
superare i limiti gestionali e operativi che gli erano imposti in precedenza attraverso una maggiore partecipazione dei singoli
individui.
156
Acquisendo il ramo d’azienda, gli impianti, le attrezzature e infine l’immobile, è in grado di garantire un servizio e un prodotto di
altissima qualità che soddisfa la clientela più esigente, ovvero le migliori griffe di alta sartoria del mercato nazionale ed
internazionale.
Art Lining “l’arte dell’interno” come ben noto agli addetti del
settore, costituisce una componente fondamentale nella costruzione
della cravatta, conferendole corpo, peso, elasticità ed importanza.
Per produrre un prodotto di così alta qualità, rigorosamente Made in Italy e nel rispetto delle normative Reach e ambientali, Art
Lining utilizza materie prime pregiate come pura lana vergine, cotone, viscosa seguendo direttamente tutte le delicate fasi di
lavorazione (acquisto delle materie prime, filatura e tessitura) consegnando ai suoi clienti, interni finemente garzati o smerigliati
con finissaggi personalizzati, garantendo così un prodotto pregiato e costante nel tempo.
http://reggioemiliacityofcooperation.it/
L’IMPRESA FALLISCE, I LAVORATORI RILANCIANO: LA CRAVATTA RINASCE IN COOPERATIVA
157
«Il paradosso è un’elegantissima cravatta che, a stringer troppo, diventa un nodo scorsoio», scriveva nel
1953 Pitigrilli, al secolo Dino Segre, nel suo Dizionario Antiballistico. Per i dipendenti di Art Lining, tra i
primissimi esempi di workers buyout in Italia dal 2008, il destino sembrava essere scritto. Poi, però, la loro
storia lavorativa ha preso una direzione diversa. La cooperativa tessile del comune emiliano di Sant’Ilario
d’Enza è specializzata nella produzione di interni per cravatte per tutte le più grandi marche del mercato:
Armani, Salvatore Ferragamo, Brioni, Ermenegildo Zegna.
Per realizzare questo simbolo di eleganza universale, condiviso da politici, impiegati, uomini d’affari,
dirigenti, sono necessarie delle strisce, di cotone o di lana, che vengono inserite nell’incavo del tessuto
esterno; circa un metro e mezzo di stoffa che deve essere rifinito con massima precisione per non rovinare il
risultato finale. Ad Art Lining la chiamano, con una certa poesia, l’animadella cravatta. Un lavoro di
artigianato che vicino a Reggio Emilia ha dato vita ad una lunga storia di eccellenza. I soci della cooperativa
sono tra i maggiori specialisti mondiali del settore e la qualità dei partner commerciali – aziende leader nel
mercato della moda, tra cui quelle citate in precedenza – è sempre stata lì a dimostrarlo.
Eppure tutto questo know-how, questa qualità, questa tradizione – le radici dell’azienda arrivano fino ai
primi anni ’80, la precedente società si chiamava Lincra – rischiavano di andare perduti quando, negli anni
zero, i primi sintomi della crisi e la concorrenza di mercati più economici iniziarono a guastare i conti,
portando in poco tempo l’azienda vicina alla bancarotta. La vecchia proprietà si era ormai rassegnata alla
chiusura: mantenere in vita quell’azienda storica, che durante gli anni ’90 era diventata il leader
internazionale nella produzione di interni per cravatte, sarebbe equivalso a prolungare un’agonia,
rendendola ancora più straziante. O almeno, così sembrava.
Invece, una volta accertata l’ineluttabilità del fallimento – nel 2008 – alcuni dei dipendenti capirono che
non tutto era da buttare: la loro esperienza restava ancora un’eccellenza, e i clienti storici non avevano
intenzione di affidarsi ad altri. Per i lavoratori rimasti appiedati, inoltre, trovare lavoro nello stesso settore
produttivo sarebbe stato quasi impossibile, trattandosi di una nicchia tanto ridotta. Così, su suggerimento del
curatore fallimentare, decisero di riscrivere il finale della loro storia: investire una parte del loro patrimonio e
comprarsi l’azienda, formando una cooperativa con un nuovo nome. Art Lining, appunto.
Un nuovo inizio fatto di coraggio, intraprendenza e di discontinuità con la vecchia proprietà. «Ci siamo
rivolti a Legacoop e con loro, in pochi mesi, abbiamo sviluppato un progetto imprenditoriale condiviso,
158
individuando 11 soci lavoratori, di cui 8 donne», racconta oggi Stefania Ghidoni, vice presidente della
cooperativa. «Il nostro intento era anche quello di recuperare alcune professionalità che, in caso di chiusura
dell’azienda, sarebbero andate perse e difficilmente recuperate».
Partita con un capitale sociale da 400mila euro, di cui circa 120mila raccolti dai soci, 80mila da CFI e i
restanti 200mila attraverso un finanziamento di Coopfond, la nuova cooperativa – un progetto pilota al quale
si sono ispirati molti dei workers buyout successivi – ha conservato il nucleo storico della forza lavoro di
Lincra: personale specializzato, impiegato nel settore da 25 anni. «Abbiamo cercato di capire quali fossero i
limiti della precedente esperienza imprenditoriale», spiega Ghidoni. «I primi sei mesi sono stati molto duri,
con gli ordini che arrivavano a rilento, ma è stato anche un periodo di grande crescita a livello di
consapevolezza e di compattezza del gruppo. Oggi non ci consideriamo imprenditori, non ancora. Per
passare dal ruolo di dipendenti a quello di soci di una coop è stato necessario uno scatto mentale».
Attualmente Art Lining ha raggiunto il pareggio di bilancio, producendo i primi utili e bruciando anche
alcune tappe: il ramo d’azienda è stato rilevato con un anno e mezzo di anticipo rispetto alla scadenza
temporale preventivata inizialmente, e l’edificio dello stabilimento è stato acquisito durante l’asta pubblica
grazie ad un sacrificio economico non indifferente da parte di tutti i soci. «Passettino dopo passettino,
nonostante un fatturato non altissimo, stiamo riuscendo a raggiungere tutti gli obiettivi preposti», analizza
Ghidoni. «Ora ci concentriamo sulla crescita». Tutto questo con passione, tenacia e apertura al confronto:
Art Lining dialoga con altre cooperative locali che hanno affrontato lo stesso tragitto. Tra esse c’è Greslab,
che produce piastrelle.
«Con Antonio (Caselli, presidente di Greslab, ndr) ci sentiamo spesso e ci scambiamo opinioni sulla
gestione, dandoci a vicenda consigli e suggerimenti». Cooperare, oggi come ieri, significa anche questo.
http://www.glistatigenerali.com/cooperative_pmi/limpresa-fallisce-i-lavoratori-rilanciano-la-cravatta-
rinasce-in-cooperativa/
L’azienda è in crisi? Noi la compriamo
159
Dipendenti che diventano proprietari per evitare il fallimento. È il fenomeno dei workers buy out. Che dagli Stati Uniti si sta diffondendo anche in Italia
Dipendenti che diventano amministratori delegati. Cooperative di lavoratori che rilevano imprese sull’orlo del precipizio.
Newco da milioni di euro di fatturato nate sulle ceneri di vecchie glorie dell’industria. È il workers buy out (Wbo), fenomeno
d’importazione Usa che con la crisi si fa largo anche in Italia. E che consiste nell’acquisto di un’azienda da parte dei propri
impiegati, pronti a giocarsi fondi pensione e Tfr, oltre ai risparmi di una vita. Un’operazione alla quale si ricorre anche per
problemi di ricambio generazionale, quando un imprenditore non ha eredi. Ma negli ultimi tre anni sono i casi di Wbo collegati
al fallimento di un’azienda ad avere preso il sopravvento. E in particolare quelli che vedono i dipendenti-proprietari fare ricorso
almodello cooperativo.
Un trend confermato dai dati di Coopfond relativi al 2011: il fondo mutualistico di Legacoop, attivo dal 1994, lo scorso anno
ha contribuito di tasca sua a una decina di salvataggi di questo tipo. Più altri due in questo inizio 2012. Non male, se si
considera che in 14 anni, ovvero dalla sua nascita fino al 2008, i Wbo sostenuti da Coopfond sono stati appena 15.
Ma che qualcosa stava cambiando si era intuito già qualche anno fa. Tra il 2008 e il 2010 sono state infatti 22 le operazioni
messe a segno grazie all’appoggio del fondo della Lega delle cooperative. Il meccanismo è semplice: i lavoratori
costituiscono una nuova società, spesso una cooperativa; trovano l’accordo sindacale, passaggio non facile, se è previsto
un ridimensionamento dell’organico; infine si rivolgono al liquidatore per l’acquisto, o al limite l’affitto, dell’azienda.
«Solo a quel punto vengono da noi per chiedere il nostro intervento» spiega a Panorama Economy il direttore generale di
Coopfond, Aldo Soldi. Non tutte le operazioni vanno a buon fine. «Alcune non presentano i giusti requisiti» prosegue Soldi, alla
guida del fondo da gennaio 2011. «Per ottenere il nostro sostegno non solo le società formate dai dipendentidevono essere
delle cooperative, ma necessitano anche di un business plan convincente». A fronte dei 10 Wbo finanziati lo scorso anno,
altrettanti sono quelli a cui è stato detto no.
Per queste operazioni Coopfond ha erogato complessivamente 7 milioni di euro mettendo in moto investimenti per 26 milioni. I
soci coinvolti sono stati 367, in media circa 15 per cooperativa. Sono 455 i posti di lavoro salvati. «Interveniamo entrando nel
capitale dell’azienda o tramite un prestito» racconta Soldi «ma si tratta di un intervento dinatura temporanea. Una volta che
l’azienda è in grado di camminare con le proprie gambe, i lavoratori riacquistano le quote in nostro possesso, oppure ci
restituiscono la somma che abbiamo prestato».
Tutto ha avuto inizio in Emilia-Romagna e in Toscana, dove le aziende resuscitate grazie al metodo del workers buy out sono
più numerose. Poi il fenomeno si è diffuso. E ormai riguarda realtà di tutte le stazze: microimprese, Pmi e persino multinazionali.
Come la Warner Chicoltt, il colosso farmaceutico che ha chiuso di recente le sue sedi in Europa e che da noi è stato
rimpiazzato dalla cooperativa Fenix Pharma, fondata da cinque ex manager italiani della compagnia Usa.
Diverse le imprese rimesse in pista dai propri impiegati che vantano una storia importante. Dalla Italtac, ex Diaures, con sede
a Soliera in provincia di Modena, 24 dipendenti e 6 milioni di fatturato, che tra le altre cose produce la carta autoadesiva delle
figurine Panini, alla Art Lining di Calerno, ex Lincra, la coop delle cravatte al servizio di Armani, Ferragamo e Boss, con
160
un fatturato in crescita costante (previsto un +10% nel 2012, dopo il +30% registrato nel 2011 quando è stata toccata quota 2,5
milioni) con otto consiglieri di amministrazione donna su 11. Hanno investito tutti 10 mila euro, di cui 6 mila dalla mobilità. Li
davano per spacciati. Loro, lo scorso anno, sono tornati all’utile.
www.archivio.panorama.it
Le Iene visitano la coop Greslab di Scandiano
Un servizio sull'esperienza della coop costituita, con Legacoop, dai lavoratori di un'azienda in crisi
L
REGGIO EMILIA - Dopo i recenti servizi su Panorama e su Repubblica on line anche la trasmissione “Le Iene
show” ha parlato dell’esperienza reggiana delle cooperative costituite dai lavoratori di aziende in crisi o fallite. E’
una esperienza – nota in inglese come “workers buyout” – che si è particolarmente sviluppata nella nostra
provincia, grazie alla scelta di numerosi lavoratori di costituire una cooperativa per rilevare la loro azienda in crisi,
e con l’attivo supporto di Legacoop e dei sui strumenti finanziari, come Coopfond e Ccfs.
Nei giorni scorsi la iena Pablo Trincia ha girato un servizio presso la sede della cooperativa Greslab di Scandiano,
una delle prime e più famose cooperative nate con il “workers buyout”. Abbandonati i toni ironici e feroci tipici delle
Iene, il giornalista ha approfondito con grande serietà questo interessante fenomeno, intervistando il presidente di
Greslab Antonio Caselli, Matteo Pellegrini dell’Ufficio economico-finanziario di Legacoop Reggio Emilia e la
presidente di Legacoop Simona Caselli. Nel servizio, andato in onda mercoledì scorso, si è parlato della storia
della cooperativa Greslab, nata dalla crisi di una importante ceramica scandianese, e degli sforzi e dell’impegno
dei lavoratori decisi a non far morire la loro azienda.
Pablo Trincia ha poi voluto approfondire il ruolo della cooperazione e di Legacoop in particolare, che grazie alla
competenza di una vera e propria “task force” dedicata al “workers buyout” e alla rete degli strumenti finanziari di
Legacoop, ha già contribuito nella nostra provincia alla nascita di quattro cooperative.
“Un fenomeno – ha sottolineato Simona Caselli – che vede la cooperazione reggiana protagonista in Italia,
sviluppando un grande attenzione in molti territori dove si stanno affrontando situazioni di crisi aziendali, e
suscitando l’attenzione dei più importanti organi di informazione italiani”. Le Iene hanno poi visitato il moderno
stabilimento della Greslab: la cooperativa sta affrontando con impegno la crisi del settore, investendo in nuove
tecnologie e ricerca.
www.reggionline.com
161
E’ nata la cooperativa Arbizzi, nuovo esempio di workers buy out I lavoratori, in questo caso, non hanno rilevato un'azienda in crisi ma lo strumento è stato utilizzato per il ricambio
generazionale
I soci della nuova cooperativa
REGGIO EMILIA - Reggio Emilia è un po’ la capitale del workers buy out, il percorso che permette ai lavoratori di
aziende in crisi o fallite di rilevare l’attività costituendo una cooperativa. Ora la costituzione in questi giorni della
nuova cooperativa Arbizzi di Corte Tegge può rappresentare una nuova frontiera del workers buyout, che vede
sempre la cooperazione reggiana in prima fila.
“Il workers buyout – spiega Daniela Cervi, responsabile dell’Ufficio economico finanziario di Legacoop Reggio
Emilia – è l’affitto o l’acquisto dell’azienda da parte dei lavoratori. Negli ultimi anni di ciclo economico negativo è
stato un modello particolarmente utilizzato in situazioni di crisi aziendale per rilanciare l’attività di imprese in
fallimento o altra procedura concorsuale (vedi nella nostra provincia i noti casi di Greslab, Art Lining…). Ma questa
della cooperativa Arbizzi è una storia del tutto diversa. Qui partiamo da un’azienda sana, con ottimi risultati di
bilancio e in questo caso il workers buyout è stato utilizzato in funzione al ricambio generazionale”.
Si parte dalla Arbizzi Srl, società fondata da Emilio Arbizzi nel 1997 con sede a Corte Tegge, che opera nel campo
della commercializzazione di prodotti e materiali per l’imballaggio industriale. L’azienda svolge esclusivamente
attività commerciale, concentrandosi prioritariamente sulla scelta di prodotti innovativi ed a sostenibilità
ambientale. La capacità di stoccare elevati volumi, garantendo al proprio cliente flessibilità, rapidità e
personalizzazione del servizio, rappresenta il principale vantaggio competitivo rispetto alla nutrita concorrenza.
Emilio Arbizzi, al centro, con Walter Bonacini e Simone Vallieri
Il progetto della “Arbizzi società cooperativa” nasce quindi a seguito della decisone della proprietà, assistita dallo
Studio Labanti e Pasini, in assenza di un ricambio generazionale diretto, di trasferire l’azienda ai propri dipendenti,
essendo loro già i principali detentori del know-how ed avendo maturato negli anni di lavoro a fianco
dell’imprenditore le competenze necessarie per gestire autonomamente l’azienda. La strategia progettuale è
improntata alla prosecuzione delle linee guida imprenditoriali già tracciate negli ultimi 10-15 anni e mira al
consolidamento della propria posizione di mercato, forte del nome e del know how e grazie all’appoggio di
Legacoop e al supporto economico e finanziario del Movimento cooperativo (Coopfond e Cfi, Cooperazione
Finanza Impresa) che ha favorito la nascita della cooperativa con un importante intervento finanziario sia in termini
di capitalizzazione, sia di finanziamento a medio lungo termine e mettendo a disposizione i necessari strumenti di
garanzia per l’accesso al credito.
“Tutto è iniziato – racconta Emilio Arbizzi – nella cantina di casa come ufficio, in un garage di 8 mq come
magazzino, con un vecchio computer e un furgoncino di seconda mano. Con volontà e dedizione siamo pian piano
cresciuti e oggi l’azienda opera in uffici spaziosi, magazzini attrezzati, e utilizza un sistema informatico aggiornato,
ed ha un invidiato parco clienti e fornitori, ma specialmente è una grande squadra. Ho preferito cedere il passo ad
una fiorente cooperativa, con soci i miei collaboratori, una squadra intraprendente e determinata”.
“Se dobbiamo esprimere due impressioni a caldo sulla situazione a nome di tutti i nostri colleghi - spiegano il
presidente della cooperativa Simone Vallieri e il vicepresidente Walter Bonacini – possiamo dire che il passaggio
di testimone da parte d Emilio Arbizzi ci ha riempito di orgoglio. Lavorando al suo fianco per anni in un ambiente
sereno e stimolante abbiamo avuto la possibilità di crescere umanamente e professionalmente. Con grande
entusiasmo da parte di tutti affronteremo questa sfida dura e ambiziosa, dimostrando con coraggio e
determinazione il nostro valore sul campo”.
162
La cooperativa Arbizzi
L’azienda impiega 18 dipendenti, oltre ad una decina di agenti operanti sul territorio, e si è progressivamente
sviluppata negli anni raggiungendo un fatturato intorno ai 10 milioni di euro nel 2013 con buona redditività e un
patrimonio netto superiore ai 2 milioni euro.
L’azienda, nonostante la crisi economica generale, è stata in grado di mantenere la propria quota di mercato,
consolidare i legami con la propria clientela e realizzare profitti costanti. L’attuale bacino di penetrazione
commerciale è rappresentato dal Nord Italia, con fortissima preminenza dell’Emilia Romagna ed un portafoglio
clienti di primordine.
La cooperativa ha firmato l’atto costitutivo davanti al notaio lo scorso 26 giugno ed ha stipulato il contratto d’affitto
d’azienda con la Arbizzi srl a decorrere dal 1 luglio. Tutti i 18 dipendenti della Arbizzi srl sono passati alla
cooperativa, mantenendo il proprio inquadramento e le proprie condizioni retributive, e in 16 sono diventati “soci
lavoratori” della nuova società. E’ stato nominato un consiglio di amministrazione composto da 6 membri, di cui 1
consigliere indipendente e 5 consiglieri nominati fra i soci lavoratori, scelti tra i “responsabili” delle principali aree di
attività aziendale (commerciale, acquisti, amministrazione finanza e controllo, logistica), ed è stato nominato il
collegio sindacale.
Il progetto prevede l’affitto del ramo d’azienda da Arbizzi srl per la durata di 6 anni, un arco di tempo stimato
congruo alle capacità della nuova cooperativa di raggiungere un equilibrio economico/finanziario tale da
consentire l’investimento costituito dall’acquisizione a titolo definitivo dell’azienda. Le risorse necessarie per
l’acquisto dell’azienda, saranno pressochè generate dall’autofinanziamento, nell’ipotesi estremamente realistica di
conseguire nei prossimi esercizi i medesimi risultati reddituali degli anni passati.
I soci lavoratori della Arbizzi hanno sottoscritto il capitale della nuova cooperativa nella misura di € 5.000 cadauno
per un totale di 80.000 €, cui si aggiungono altri 120.000 € di capitale sottoscritto da Emilio Arbizzi in qualità di
socio finanziatore (senza nessun ruolo operativo nella cooperativa) e altri 100.000€ di capitale sottoscritto da CFI
(Cooperazione Finanza Impresa).
L’intervento finanziario del sistema cooperativo si completa poi con il finanziamento deliberato da Coopfond
(Fondo di Promozione Cooperativa di Legacoop) per ulteriori 290.000 €.
L’idea è in definitiva quella di portare avanti un’attività che ha un mercato rilevante ed in cui la capacità di
soddisfare il cliente garantendo un servizio rapido, personalizzato e flessibile, rappresenta un assoluto punto di
forza da preservare. Si sottolinea poi come il “marchio” Arbizzi costituisca un valore aggiunto ed è quindi stato
mantenuto nella denominazione della nuova cooperativa.
www.reggionline.it
Crisi, 'workers buyout': una cooperativa per salvare le aziende in difficoltà Oggi a Scandiano si presenta un caso-scuola: quello della cooperativa GresLab, nata dalle ceneri di Optima spa, industria
del settore della ceramica
Reggio Emilia, 20 giungo 2011 - Formare una cooperativa per salvare l’azienda in cui si lavora. Un’operazione, chiamata in
linguaggio tecnico “workers buyout”, che con la crisi economica sta diventando un’opzione sempre più praticata. Oggi a
Scandiano (Reggio Emilia) si presenta un caso-scuola: quello della cooperativa GresLab, nata dalle ceneri di Optima spa,
industria del settore della ceramica. L’azienda, che era a un passo dalla chiusura, è stata salvata dai dipendenti che si sono
costituiti in cooperativa con il supporto di Legacoop e il finanziamento di Banca Etica e Ugf. In totale sono 40 i posti di
lavori salvati sul territorio. “E’ stata un’operazione lunga e complessa- spiega Simona Caselli, presidente di Legacoop
163
Reggio Emilia- fra trattative sindacali e ricerca dei finanziamenti c’è voluto un anno di tempo”.
La neonata GresLab viene presentata oggi alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi, del sindaco di
Scandiano Alessio Mammi e del presidente di Legacoop Emilia -Romagna Paolo Cattabiani. Un parterre che fa capire
l’importanza dell’operazione. Ma il “workers buyout” può essere davvero una soluzione alla crisi economica? “In parte sì-
risponde Caselli- a patto di avere strutture in grado di affrontare il problema. Legacoop si è attrezzata per gestire questo
tipo di operazioni, ma è chiaro che è possibile farlo solo in territori dove la cooperazione e’ forte”.
A Reggio Emilia GresLab non e’ l’unico caso di “workers buyout”. Il modello è già stato applicato per il salvataggio di
ArtLining, un’azienda che produce cravatte per l’alta moda. “Dopo due anni di start-up- spiega la presidente di Legacoop-
quest’anno la cooperativa ha raggiunto l’utile per la prima volta. E attualmente stiamo seguendo un altro caso di workers
buyout nel settore della falegnameria”. Il caso di GresLab tuttavia è doppiamente interessante: da un lato avviene in un
settore come quello della ceramica che attraversa una forte crisi, dall’altro ha visto il coinvolgimento di tanti attori diversi.
A fianco dei lavoratori, infatti, fra i soci finanziatori della cooperativa ci sono Coopfond, fondo mutualistico per la
promozione e lo sviluppo cooperativo di Legacoop, Cfi, investitore istituzionale partecipato dal ministero per lo Sviluppo
economico, e tre società commerciali operanti nel settore: Powergres, Ceramiche Moma e XLStyle. A questi si aggiungono i
due partner finanziari: Ugf, che fornisce le fideiussioni per i fornitori, e Banca Etica, che ha aperto due linee start-up di
finanziamento.
“Il workers buyout è un modello di profit un po’ più democratico- spiega il direttore di Banca Etica Bologna Alessandro
Gentilini- Si può applicare in società in cui non è solo la crisi economica a pesare, ma anche il mancato coinvolgimento dei
dipendenti. Nel caso di GresLab noi ci abbiamo creduto perchè l’operazione ha un forte impatto sociale ma ha anche buone
possibilità di riuscita dal punto di vista economico”. E non è la prima volta che Banca Etica interviene a sostegno dei
lavoratori. La banca ha finanziato di recente anche i dipendenti della ex Modelleria Quadrifoglio di Vigodarzere (Padova)
che, impegnando le somme ricevute a titolo di ammortizzatori sociali dopo il fallimento dell’azienda, hanno dato vita alla
Cooperativa D&C Modelleria: 12 ex dipendenti con un’età media di 35 anni sono diventati cooperatori, anche in questo
caso con il supporto tecnico e finanziario di Legacoop-Veneto.
www.ilrestodelcarlino.it