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1 Via Canalina, 21 - 42123 Reggio Emilia (RE) P.I. e C.F. 91168510351 Tel.: 0522 325711/0522 551019 FAX: 0522 294233 E-mail: [email protected] PEC: [email protected] Società Cooperativa

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Via Canalina, 21 - 42123 Reggio Emilia (RE)

P.I. e C.F. 91168510351

Tel.: 0522 325711/0522 551019 FAX: 0522 294233

E-mail: [email protected] PEC: [email protected]

Società Cooperativa

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Sommario

Il nostro progetto

Composizione gruppo di progetto

L’idea

Cos’è il WORKERS BUYOUT?...

I fondi mutualistici

Chi è Coopfond

Alcune riflessioni…

Chi è CFI

…e Reggio Emilia?...

Il logo e la denominazione sociale

Eticamente responsabile…eticamente sostenibile…

Il bilancio sociale

Il bilancio ambientale

Eticamente…OptoLab

Il video di presentazione

Sintesi del progetto

La società

I prodotti e i servizi

L’analisi di mercato

La strategia di marketing

L’organizzazione

Il piano economico-finanziario

Descrizione strumenti per il laboratorio

Atto costitutivo

Statuto

Diario di bordo

Bellacoopia…emozioni, sensazioni, ricordi…

Letture di approfondimento

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Il nostro progetto

Simulare la costituzione di una società cooperativa nel nostro campo di studi, l’ottica, è

stata un’impresa molto stimolante. Sapere e conoscere quali sono le tappe, i documenti, le

analisi da predisporre e, non da ultimo, i costi da sostenere per iniziare un’attività

economica ci ha fornito un’idea di quello che, ci auguriamo, potrà capitarci nel nostro

futuro lavorativo. Fingere poi la rilevazione di un’impresa da parte di noi, che ci siamo finti

ex dipendenti di una catena di negozi di ottica fallita, sull’esperienza del workers buyout,

ha aggiunto un tassello in più al nostro progetto, perché da un lato ci ha costretto a vedere

il mondo del lavoro con gli occhi di chi, dopo anni di esperienza, ha perso il proprio lavoro,

dall’altro ci ha incuriosito e ci ha portato a indagare un fenomeno, quello appunto del

WBO, che ha visto rinascere e ridare la speranza a tanti lavoratori nella nostra provincia in

periodo di crisi economica, dove tutto pare impossibile da realizzare.

Il lavoro che segue è stato prodotto attraverso un percorso iniziato lo scorso novembre e

che si è svolto attraverso lezioni, visite, incontri, lavori di gruppo, lavori individuali, lavori di

ricerca svolti in classe e a casa. Molti degli incontri, come si può osservare dal diario di

bordo, sono avvenute di pomeriggio.

Nel presentare il nostro progetto, abbiamo seguito le indicazioni forniteci nello schema di

presentazione. La parte iniziale, quella che segue le nostre presentazioni, è un lavoro

propedeutico fondamentale per la parte successiva, e costituisce parte integrante del

nostro progetto.

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Composizione gruppo di progetto

Per la nostra presentazione abbiamo scelto una modalità che tenesse conto del nostro

corso di studi, l’indirizzo ottico, che coincide con l’attività oggetto della nostra cooperativa.

Per tale motivo, il gruppo “creatività” ha realizzato per ciascuno di noi un paio di occhiali in

cartone “personalizzandoli” a seconda delle indicazioni date da ciascuno di noi. Nella

pagina successiva abbiamo poi indicato alcuni dati che ci caratterizzano.

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Abito a: San Giuliano Terme (PI)

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: The Reason (HOOBASTANK)

Lo sport più bello è: Formula 1

Colore preferito: Azzurro

Cibo preferito: Pizza da grande vorrei fare: Giornalista Materia preferita: Italiano

esperienze professionali: Lavoro svolto all’interno di un

negozio di ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Altruista, Simpatica, Realista

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Abito a: Salsomaggiore tERME

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti e ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore ottico

Canzone preferita: Vola colomba bianca (Claudio Villa)

Lo sport più bello è: Rugby

Colore preferito: Nero

Cibo preferito: Porchetta da grande vorrei fare: Ottico Materia preferita: Ottica

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Disordinato, Lento, Volenteroso.

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Abito a: Cadelbosco sopra

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: A te (Jovanotti)

Lo sport più bello è: Pallavolo

Colore preferito: Blu

Cibo preferito: Pizza da grande vorrei fare: Ottico Materia preferita: Educazione fisica

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Solare, Simpatico, Positivo.

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Abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Arabo

Altre lingue: Italiano ( C ), Inglese (B2)

Competenze: : Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore ottico.

Canzone preferita: L’essenziale (Marco Mengoni)

Lo sport più bello è: Pallavolo

Colore preferito: verde chiaro

Cibo preferito: Kebab da grande vorrei fare: Ottico Materia preferita: matematica

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage

Io in 3 aggettivi: Divertente, Permalosa, Simpatica.

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abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: Ho perso le parole (Ligabue)

Lo sport più bello è: Ginnastica artistica

Colore preferito: Rosa

-Cibo preferito: Carbonara

-da grande vorrei fare: Ortottista

-Materia preferita: Optometria

-esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Egocentrica, Altruista, Pigra.

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Abito a: Monteveglio

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Ottima disegnatrice, buona la relazione

con i clienti, ottima padronanza con gli strumenti

specifici nel settore ottico.

Canzone preferita: The islander (Nightwish)

Lo sport più bello è: Tennis

Colore preferito: giallo

Cibo preferito: Borlengo da grande vorrei fare: tatuatrice Materia preferita: Matematica

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Allegra, Realista, Altruista.

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Abito A: SAnt’ilArio d’EnzA

Lingue parlate: Italiano, Arabo

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: Désolé (sexion d'assout)

Lo sport più bello è: calcio

Colore preferito: Rosso

Cibo preferito: Pizza

da grande vorrei fare: Maestro di Karate

Materia preferita: optometria

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Allegro, Ottimista, Forte.

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Abito a:Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: Chiamami ancora amore (Roberto

Vecchioni)

Lo sport più bello è: Nuoto

Colore preferito: giallo

Cibo preferito: Pizza

da grande vorrei fare: Sottoufficiale della marina

Materia preferita: matematica

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Lunatica, Testarda, Socievole.

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Abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: Revolution (Nickelback)

Lo sport più bello è: Pallavolo

Colore preferito: Nero

Cibo preferito: Pizza

da grande vorrei fare: Informatico

Materia preferita: Matematica

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Modesto, Cordiale, Volenteroso.

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Abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: Come se non fosse stato mai amore (Laura

Pausini)

Lo sport più bello è: nuoto

Colore preferito: rosa cipria

Cibo preferito: Purè di patate da grande vorrei fare: Fotografa Materia preferita: anatomia

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Timida, Socievole, Schizzinosa.

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Abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: A te (Jovanotti)

Lo sport più bello è: Calcio

Colore preferito: Giallo

Cibo preferito:Pizza

da grande vorrei fare: Calciatore

Materia preferita: Storia

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Solare, Simpatico, Altruista.

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Abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (B1)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico

Canzone preferita: boulevard of broker dreams (Green day)

Lo sport più bello è: Scherma

Colore preferito: verde

Cibo preferito: lasagne da grande vorrei fare: Avvocato Materia preferita: diritto

esperienze professionali: lavorato presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Sensibile, Testarda, Altruista.

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Abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (B1)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico

Canzone preferita: Diamond eyes (shinedown)

Lo sport più bello è: Judo

Colore preferito: Nero

Cibo preferito: carne alla griglia

da grande vorrei fare: Ingegnere Materia preferita: ottica

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Pignolo, Altruista, Simpatico.

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Abito a: Prignano sulla secchia (MO)

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore

ottico.

Canzone preferita: Vivo per lei (Bocelli)

Lo sport più bello è: Boxe

Colore preferito: Nero

Cibo preferito: pizza da grande vorrei fare:

Materia preferita: Anatomia

esperienze professionali: Lavoro presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Lunatica, Solare, Pazza.

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Abito a: Reggio Emilia

Lingue parlate: Italiano, Albanese

Altre lingue: Inglese (B1)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ottima

padronanza con gli strumenti specifici nel settore ottico.

Canzone preferita: All of me

Lo sport più bello è: Basket

Colore preferito: Blu

Cibo preferito: Kebab

da grande vorrei fare: Oculista

Materia preferita: inglese

esperienze professionali: lavorato presso un negozio di

ottica durante il periodo di stage, attualmente lavoro

presso un negozio di abbigliamento.

Io in 3 aggettivi: Solare, Socievole, Simpatica

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Abito a: Sassuolo

Lingue parlate: Italiano

Altre lingue: Inglese (A2)

Competenze: Buona la relazione con i clienti, ed

inoltre, ottima padronanza con gli strumenti specifici

nel settore ottico

Canzone preferita: Ho ancora forza (Ligabue)

Lo sport più bello è: nuoto

Colore preferito: Blu

Cibo preferito: Sushi da grande vorrei fare: l’insegnante Materia preferita: Italiano

esperienze professionali: lavoro presso un negozio di ottica

durante il periodo di stage.

Io in 3 aggettivi: Disponibile, comprensiva e allegra.

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L’idea

Il nostro progetto nasce dall’esigenza di approfondire e “toccare con mano” nei suoi

diversi aspetti una realtà economica molto importante della provincia di Reggio Emilia

che ha costituito, soprattutto in questi ultimi anni, un importante antidoto alla crisi

economica per molte famiglie. Stiamo parlando delle cooperative nate, nei diversi

settori, attraverso le modalità del WORKERS BUYOUT. Noi studenti della 5ᵃB

indirizzo ottico dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di Reggio Emilia abbiamo dunque immaginato

di essere dipendenti licenziati da una catena di tre negozi di ottica, appartenenti alla

stessa proprietà, a causa del fallimento dell’impresa stessa. Dopo un primo momento

di comprensibile smarrimento e sconforto, nasce in noi l’idea di rilevare la nostra

“vecchia” azienda. I passi successivi ricalcano il percorso seguito normalmente da

tutte le cooperative nate con tali modalità. In particolare, ci siamo ispirati a quanto ci

hanno raccontato i soci di due cooperative di produzione e lavoro con cui abbiamo

avuto un incontro: la Greslab di Scandiano e l’Art Lining di Calerno. Fondamentale

nel loro percorso è stato il sostegno di Legacoop in una duplice forma: attraverso

l’affiancamento e la formazione (molti di loro hanno frequentato corsi organizzati

proprio da Legacoop) ma anche con un importante aiuto economico, realizzato

attraverso i Fondi mutualistici (Coopfond e CFI). Sia i soci di Art Lining sia il dott.

Caselli di Greslab ci hanno detto che senza questi aiuti non avrebbero potuto

realizzare i loro progetti.

Nel nostro progetto abbiamo dunque realizzato il business plan in tutte le sue

componenti, modificando diversi aspetti (soprattutto prodotti e servizi) legati alla

gestione precedente, come vedremo in seguito. Abbiamo poi ipotizzato che il nostro

progetto fosse “accettato” da Legacoop, quindi abbiamo provveduto alla redazione

dell’atto costitutivo e dello statuto per la nascita della nostra società cooperativa.

Oltre agli incontri di cui si è detto in precedenza, nel nostro percorso siamo stati

affiancati dal tutor dott. Federico Parmeggiani, aiuto prezioso in tutte le fasi del nostro

lavoro. Abbiamo poi incontrato la dott.ssa Arianni Correggi di Nutworks per la

realizzazione della grafica relativa al logo e alla denominazione. Siamo poi stati alla

mostra “Reggio Emilia City of Cooperation” presso il Centro Gerra di Reggio E., che

ci ha fatto comprendere l’importanza del fenomeno cooperativo nella nostra

provincia. Infine, last but not the least, dobbiamo ringraziare tutti i nostri docenti per

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averci permesso, attraverso il loro sostegno e il loro aiuto nella redazione dei grafici,

dei verbali (ma anche “rubando” tante ore durante l’anno…), di realizzare il nostro

progetto. Un “bravo” per ultimo anche a noi per l’impegno, l’interesse e la

partecipazione a questo bel lavoro che ci ha coinvolti a 360° non solo durante le tante

mattine a scuola ma anche nei diversi incontri che abbiamo previsto di pomeriggio,

oltreché al lavoro personale di ricerca e analisi che abbiamo svolto a casa.

Cos’è il WORKERS BUYOUT?....

Prima di iniziare il percorso del progetto Bellacoopia Impresa a.s. 2014-2015, noi

studenti della 5ᵃB ottico non sapevamo nemmeno cosa fosse il WBO. Quando

l’insegnante ci ha parlato della nostra partecipazione a questo progetto, siamo stati

contenti, soprattutto di affrontare una disciplina come diritto commerciale in modo più

“pratico” e “concreto”. Non nascondiamo, tuttavia, che all’inizio abbiamo avuto un po’

di timore, non sapendo nemmeno il significato dell’espressione WBO, inserita proprio

nel titolo del nostro progetto! L’insegnante ci ha tranquillizzato e spiegato che, oltre a

lei, saremmo stati accompagnati in questo percorso da un tutor che ci avrebbe

assegnato Legacoop. Inoltre, non lo nascondiamo, l’idea di competere in un progetto

con altre scuole della nostra provincia ci ha “caricati” e spinti a lavorare al meglio!!!

Anche l’idea di lavorare a gruppi è stata molto apprezzata: non da solo, come nello

spirito della cooperativa, ma in gruppo, si lavora decisamente meglio: tante volte, nel

corso di questi mesi, l’avere preso le decisioni in comune, dopo averci lavorato su, è

stato molto appagante. Le stesse idee sono scaturite non da un’unica testa, ma da

tante, da tutte. Come nello spirito cooperativo, “una testa, un voto”, nel nostro gruppo

nessuno di noi ha primeggiato, ma tutte le idee sono state ascoltate poi si è sempre

deciso democraticamente.

Torniamo dunque alla domanda iniziale: cos’è il Workers Buyout?

E’ un’esperienza che trae origine dal mondo anglosassone (dove è nato con

l’espressione “EMPLOYEE BUYOUT”) nel quale ex lavoratori di imprese fallite (ma

non solo, come vedremo nel caso della reggiana Arbizzi s.r.l., per il quale si è avuto

un ricambio generazionale) la comprano o la affittano, diventando così da dipendenti

a imprenditori. Per effettuare questa operazione sono necessari diversi passaggi.

Vediamoli.

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- Un’impresa viene posta in liquidazione o fallisce, oppure conosce un momento di

difficoltà (ad esempio per la mancanza di un successore naturale del titolare,

come un figlio).

- I dipendenti, non necessariamente tutti, possono riunirsi in cooperativa e rilevare i

beni aziendali per proseguire o riavviare la produzione.

- Il primo passo consiste nel prendere contatto con le strutture territoriali di

Legacoop per valutare attentamente cosa comporta partecipare ad una

cooperativa.

- Gli ex dipendenti devono poi valutate, insieme anche ai sindacati di zona, le

condizioni affinché l’operazione possa avere successo.

- Se l’esito di questa prima verifica è positivo, per mettere la cooperativa in

condizione di avviare l’attività i soci devono mettere a disposizione risparmi

personali. A questo proposito, oltre al denaro già posseduto dal socio, la legge

italiana consente di chiedere all’INPS l’anticipo dell’indennità di mobilità che

sarebbe spettata al dipendente disoccupato, per un massimo di 12 mensilità. Tale

anticipo è consentito qualora il denaro serva al lavoratore per iniziare una nuova

attività. Inoltre, un altro possibile finanziamento è rappresentato dal TFR che il

dipendente percepisce (o avrebbe dovuto percepire) all’atto del licenziamento.

- Il capitale messo insieme dai soci può poi essere raddoppiato dal sostegno dei

Fondi mutualistici (Coopfond, CFI). Tali Fondi concedono i prestiti al termine di

un’istruttoria nella quale viene verificato il nuovo piano industriale redatto dalla

nuova compagine sociale: esso deve ovviamente differire rispetto a quello

precedente (nel caso ovviamente in cui l’impresa rilevata sia fallita). Il Fondo può

intervenire concedendo un prestito o acquisendo pro tempore una partecipazione

nella cooperativa.

- I primi passi della nuova impresa sono sostenuti da Legacoop sia attraverso le

altre strutture di sistema (CCFS, CFI, Cooperfidi…) sia mettendo a disposizione

un sistema di relazioni con potenziali fornitori, partner e clienti e con il sistema

banche, necessario per l’acquisizione di ulteriori prestiti di cui la società potrebbe

avere bisogno.

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Per poter nascere, crescere e svilupparsi, una società cooperativa che nasce attraverso

un’esperienza di WBO ha il bisogno, come dicevamo, di essere sostenuta anche, ma non

solo, finanziariamente. Chi sono i soggetti che finanziano le cooperative? I Fondi

mutualisitici.

I Fondi mutualistici

I Fondi mutualistici nascono con la Legge n. 59 del 1992 per la promozione e lo sviluppo

della cooperazione, dando vita ad un circuito virtuoso in grado di sviluppare la forma

cooperativa con risorse generate al suo interno. I Fondi operano sotto la vigilanza del

Ministero delle Attività Produttive, sono gestiti da società finanziarie non operanti con il

pubblico; sono controllate dalle rispettive centrali cooperative ed hanno l’obbligo di

certificare i propri bilanci, ossia i loro bilanci, oltre al controllo interno operato dal collegio

sindacale, devono passare al vaglio di una società esterna di certificazione il cui scopo è

quello di certificare che quanto indicato nel bilancio corrisponda a verità, certezza e

correttezza, e che i dati ivi indicati siano in linea con le scritture contabili. Tutto ciò al fine

di garantire una giusta amministrazione di una grande quantità di denaro.

Le risorse dei Fondi provengono:

- dal 3% degli utili delle cooperative esistenti;

- dai patrimoni residui delle cooperative poste in liquidazione;

- dagli utili di gestione prodotti dal Fondo stesso.

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Autorizzati alla costituzione e alla gestione dei fondi, sono le associazioni nazionali di

rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativistico, riconosciute dall’art. 5

comma 2 del D.L.C.P.S. 14 dicembre 1947, n. 1577 e attualmente denominate Centrali

Cooperative. I fondi possono essere gestiti senza scopo di lucro da società per azioni o da

associazioni.

L’oggetto sociale deve consistere esclusivamente nella promozione e finanziamento di

nuove imprese e in iniziative di sviluppo cooperativistico, con preferenza all’incremento

dell’occupazione e sviluppo del Mezzogiorno. La realizzazione dei fondi può avvenire:

a) tramite la costituzione di società cooperative o di loro consorzi;

b) l’assunzione di partecipazioni in società cooperative o società a queste controllate;

c) finanziamento di specifici programmi di sviluppo di società cooperative o di loro

consorzi;

d) organizzazione o gestione di corsi di formazione professionale del personale

dirigente, amministrativo o tecnico del settore della cooperazione;

e) promozione di studi e ricerche su temi economici e sociali di interesse per il

movimento cooperativistico.

I principali Fondi mutualistici sono due: Coopfond e CFI.

Chi è Coopfond

Coopfond è la società che gestisce il Fondo mutualistico per la promozione

cooperativa alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti a

Legacoop (Lega Nazionale Cooperative e Mutue) e dai patrimoni residui di quelle poste in

liquidazione. E’ stata costituita ai sensi della legge n. 59 del 31 Gennaio 1992. Nel 1993 il

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Fondo è stato costituito sotto forma di società per azioni, con un capitale sociale di

120.000 Euro. Il pacchetto azionario è interamente controllato da Legacoop Nazionale che

ne detiene il 100%.

La società è sottoposta alla vigilanza del Ministero per le Attività Produttive.

Abbiamo chiesto a Coopfond di inviarci i dati relativi ai loro interventi. Il dott. Stefano

Vezzani ci ha risposto con tempestività inviandoci la seguente tabella riassuntiva dei dati

relativi ai finanziamenti erogati da Coopfond dal 2007 agli inizi del 2015, suddivisi per

anno. Per ogni intervento, come si può osservare, sono indicati gli ex dipendenti divenuti

soci della cooperativa, il numero di addetti (che ricomprende evidentemente i soci stessi e

lavoratori dipendenti assunti dalla cooperativa) e la regione di appartenenza.

Dati statistici Coopfond sui finanziamenti erogati a società cooperative di WBO dal 2007 a oggi.

data

delibera anno società soci addetti regione

1 02/07/2008 2008 Cnp 13 18 veneto

2 25/09/2008 2008 Micronix 18 19 toscana

3 18/12/2008 2008 Art Linig 12 13 er

4 04/06/2009 2009 Ipt 34 37 toscana

5 26/11/2009 2009 Italcom 18 18 toscana

6 04/05/2010 2010 Aico 8 12 toscana

7 08/07/2010 2010 L&Q 30 30 marche

8 08/07/2010 2010 Territori e servizi 9 28 lombardia

9 30/09/2010 2010 Cooprint 9 13 toscana

10 30/09/2010 2010 Arcaland 9 9 er

11 26/10/2010 2011 Greslab 35 43 er

12 26/10/2010 2011 Csv 16 16 toscana

13 17/11/2010 2011 Master 9 9 lazio

14 07/12/2010 2011 Mcm 9 15 er

15 27/01/2011 2011 Performa 9 17 er

16 22/02/2011 2011 Italtac, ex Diaures 24 24 er

17 31/03/2011 2011 D&C 12 16 veneto

18 21/04/2011 2011 Cooptima 17 26 Toscana

19 21/04/2011 2011 Vetrerie Empolesi 14 28 Toscana

20 06/07/2011 2011 infissi design 12 12 er

21 20/12/2011 2012 Nuova Bulleri 11 11 toscana

22 20/12/2011 2012 Fenix Pharma 39 41 Lazio

23 25/01/2012 2012 Alfa Engineering 11 14 Er

24 29/03/2012 2012 Textyle 61 64 er

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43

25 29/03/2012 2012 Casa Italia, ex Siamesi 9 15 Er

26 29/05/2012 2012 NCS 11 12 Er

27 04/07/2012 2012 Clab 27 27 toscana

28 20/09/2012 2012 2012 autotrasporti 9 9 Umbria

29 18/12/2012 2013 aurora cucine 9 15 Toscana

30 24/04/2013 2013 tsi 30 46 Emilia

31 26/02/2014 2014 Raviplast 23 25 Emilia

32 14/05/2014 2014 Coop Food 11 11 Toscana

33 24/06/2014 2014 Arbizzi 17 17 Emilia

34 31/07/2014 2014 Concerie del Tolentino 40 55 Marche

35 31/07/2014 2014

Coop Lavoratori Zanardi 45 45 Veneto

36 17/09/2014 2014 Centro Olimpo 33 35 Sicilia

37 29/10/2014 2015 Pirinoli 154 154 Piemonte

38 29/10/2014 2015 Fail 9 20 Umbria

39 10/12/2014 2015 Sportarredo 7 7 Veneto

40 10/12/2014 2015 Social Pneus 9 9 Emilia

41 10/12/2014 2015 Isolex 19 23 Sardegna

42 03/02/2015 2015 Kuni 11 13 Veneto

43 03/02/2015 2015 3Elle N 64 78 Emilia R

44 03/02/2015 2015 Birrificio di Messina 15 15 Sicilia

Totale 991 1.164

Elaborando i dati di questa tabella, emergono le seguenti informazioni:

Progetti approvati 44

Numero dei soci coinvolti 991

Numero lavoratori interessati 1.164

Capitale sociale immesso da Coopfond 6.731.000 €

Finanziamenti erogati da Coopfond 6.207.000 €

Totale intervento Coopfond 12.938.000 €

Investimenti attivati 50.934.000 €

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In base agli anni di intervento, osserviamo i seguenti dati:

Esercizi di competenza n. finanziamenti effettuati

2008 3

2009 2

2010 5

2011 10

2012 8

2013 2

2014 6

2015 8

Un’altra analisi interessate che abbiamo fatto è relativa alla suddivisione dei

finanziamenti per regione di appartenenza della cooperativa interessata.

Regioni Numero di interventi

Emilia Romagna 16

Toscana 12

Veneto 5

Lazio 2

Marche 2

Umbria 2

Sicilia 2

Lombardia 1

Piemonte 1

Sardegna 1

Totale interventi 44

Coopfond ci ha fornito inoltre altri dati per meglio rendersi conto delle

“dimensioni” reali delle operazioni effettuate. Intanto, gli interventi deliberati sono

quasi egualmente ripartiti tra capitale e presito.

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Circa le dimensioni delle operazioni:

- 3 sono di importo rilevante, oltre gli 800.000 €;

- 6 di importo “medio”, tra i 400.000 € e gli 800.000€;

- 35 di importo medio-piccolo, dal 100.000 € a 400.000 €.

Relativamente agli investimenti:

- In 19 casi sono stati superiori a 1.000.000 €;

- In 9 casi sono stati compresi tra 500.000 € e 1.000.000 €;

- In 16 casi invece sono stati inferiori a 500.000 €.

Circa la base sociale:

- In 11 casi si tratta di cooperative con più di 30 soci;

- In 20 casi di cooperative tra i 10 e i 30 soci;

- In 13 casi di cooperative con meno di 10 soci.

Alcune riflessioni…..

L’analisi di questi dati ci consente di osservare un picco in corrispondenza

all’anno 2011, anno cruciale per la crisi economica che ha investito il nostro

paese: di fronte alla quasi certezza della disoccupazione, alcuni lavoratori si

sono “rimboccati” le maniche e, mettendo a rischio i loro risparmi e le loro

indennità di mobilità, si sono buttati in un’impresa dal futuro senz’altro incerto.

Ci è venuto in mente a questo proposito il diritto al lavoro enunciato all’articolo 4

della nostra Carta Costituzionale: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al

lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.” (Art. 4, 1°c. Cost.).

Cosa significa questo articolo? Cosa hanno voluto intendere i nostri Padri Costituenti?

Cosa fare se non ho un lavoro? Posso pretenderlo dallo Stato, in virtù del citato 1°comma

dell’art.4?

La risposta ci è venuta riflettendo con l’ing. Caselli durante l’incontro avvenuto presso la

sede del nostro istituto il 9 gennaio di quest’anno: parlando della loro esperienza, l’ing.

Caselli sosteneva che diritto al lavoro significa diritto a costruirmi un lavoro, diritto a poter

agire, essere intraprendente, darmi da fare senza che lo Stato, attraverso le sue leggi e la

burocrazie, metta “i bastoni tra le ruote”. Anzi, proprio l’art. 4 sostiene che lo Stato deve

promuovere, favorire, aiutare l’espandersi di quelle condizioni che poi possano contribuire

a far sì che veramente il diritto al lavoro sia realizzato. Purtroppo non sempre è così. L’ing.

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Caselli, amaramente, ci ha detto che nella fase iniziale di decisione, ciò se partire o no

come società cooperativa, i sindacati di zona si sono opposti, in quanto per i soci era

necessario ridurre le retribuzioni mensili ma, al contempo, lavorare di più. E questo non

solo per i soci lavoratori, ma anche per i dipendenti che la società avrebbe assunto. Come

è finita? Col paradosso che i soci, che avevano e stavano rischiando in prima persona,

anche col capitale conferito, percepivano una retribuzione mensile inferiore a quella dei

dipendenti non soci della cooperativa, lavorando peraltro di più. Questo ci è parso

profondamente ingiusto, e l’abbiamo percepito proprio come un “mettere i bastoni tra le

ruote” da parte di un ente che invece avrebbe dovuto porsi in modo assolutamente

favorevole a questo tipo di esperienza, in quanto poteva salvaguardare tanti posti di

lavoro.

Inoltre, abbiamo visto nell’esperienza del WBO anche realizzato il secondo comma dell’art.

4: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,

un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Questo perché se una persona ha competenze da spendere, “DEVE” farlo, “DEVE”

spendersi, “DEVE” potersi realizzare. Per noi il diritto al lavoro significa essere

intraprendenti, avere idee e metterle in pratica, senza aspettare passivamente che

qualcosa cambierà ma facendosi “attori” del cambiamento.

Se osserviamo la tabella relativa alla suddivisione degli interventi per regione,

notiamo che la regione certamente più virtuosa è la nostra, l’Emilia Romagna,

seguita dalla Toscana. Crediamo che questo dato possa spiegarsi attraverso

queste due principali motivazioni:

- Le società che nascono attraverso esperienze di WBO nascono

necessariamente in forma di imprese cooperative anche, ma non solo,

perché necessitano di aiuti (corsi di formazione, sostegno in senso ampio,

finanziamenti). Non è un caso che la maggior parte di imprese nate in tal

modo sono situate in regione in cui il movimento cooperativo è attivo da

decenni;

- Per attuare un WBO bisogna “sentirsi bene”, come ci hanno detto sia l’ing.

Caselli di Greslab sia la sig.ra Ghidoni di Art Lining, nel senso che è

un’avventura che inizia in un tunnel buio dove in fondo non si vede la luce.

I rischi sono tanti e le certezze sono poche. Per buttarsi in un’avventura del

genere bisogna essere intraprendenti, decisi, consapevoli di dover lavorare

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sodo, in altre parole non risparmiarsi. E gli emiliani sono così: ce lo

dimostra ciò che è avvenuto dopo il terribile terremoto del maggio 2013

nella bassa reggiana, modenese e bolognese: gli emiliani non hanno atteso

aiuti, si sono rimboccati le maniche e hanno rimesso in piedi le loro case,

le loro aziende, il loro lavoro. E noi, studenti-soci della nostra cooperativa,

siamo emiliani e abbiamo la volontà e il desiderio di riuscire in

quest’impresa!

I dati sotto riportati ci sono invece stati forniti dal fondo CFI.

Chi è CFI

CFI, acronimo che sta per “Cooperazione Finanza Impresa”, è una società cooperativa per

azioni che opera dal 1986 per la promozione delle imprese cooperative di produzione e

lavoro e delle cooperative sociali. È partecipata dal Ministero dello Sviluppo

Economico, da Invitalia Spa e da 270 imprese cooperative. Essendo un investitore

istituzionale, CFI ha le seguenti funzioni:

- partecipa al capitale sociale delle imprese ed eroga finanziamenti finalizzati a piani

di investimento, con l'obiettivo di creare valore, salvaguardare e incrementare

l'occupazione;

- promuove la nascita, lo sviluppo e il riposizionamento delle imprese impegnate in

progetti imprenditoriali con profili economici e finanziari sostenibili, innovativi e

socialmente rilevanti;

- fornisce al management delle aziende partecipate un supporto costante nelle

decisioni strategiche e nelle scelte operative.

CFI aderisce alle organizzazioni cooperative nazionali Agci, Confcooperative e Legacoop,

alla organizzazione internazionale Cecop-Cicopa (European Confederation of

Cooperatives and Worker-Owned Enterprises) e all'Aifi (Associazione italiana del Private

Equity e Venture Capital); inoltre collabora stabilmente con i fondi mutualistici (Coopfond,

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Fondosviluppo, Generalfond), con Cooperfidi Italia e con altri istituti finanziari che operano

all’interno del network cooperativo.

CFI ha in portafoglio 70 imprese cooperative che operano su tutto il territorio nazionale in

diverse combinazioni prodotto/mercato, realizzano un valore della produzione consolidato

di 400 milioni di euro e un totale di 2.500 addetti. Ha un capitale sociale di 84 milioni di

euro, riserve patrimoniali per 15 milioni di euro.

- nei primi 15 anni di attività ha favorito il reimpiego di 6.000 lavoratori, finanziando,

per complessivi 85 milioni, 160 operazioni di WBO, nella forma di cooperative di

produzione e lavoro; molte realtà nate negli anni ’90 del secolo scorso sono ancora

oggi sul mercato;

- nel 2011-2014, su 107 interventi deliberati favorevolmente, 45 sono stati finalizzati

a sostenere progetti di WBO, 12 di start up;

- Cfi ha un patrimonio netto di 97 milioni; impieghi per 107 milioni; un portafoglio di 80

imprese cooperative; è partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico e da

270 cooperative;

- la struttura organizzativa è composta da 14 risorse interne; il cda è rappresentato

dalle tre associazioni cooperative (Agci - Confcooperative - Legacoop) e dal MSE.

I dati che ci ha fornito CFI per la nostra analisi statistica sono relativi al periodo

2001-2015. CFI ci ha inviato anche i dati relativi al periodo 1985 – 2002; questi

dati sono relativi a un periodo in cui venivano erogati finanziamenti solo a

cooperative WBO (L. 49/1985). Noi abbiamo analizzato l ’ultimo periodo, il 2001-

2015.

Come si può osservare dalla seguente tabella, che abbiamo riportato un po’

modificata e semplificata rispetto ai prospetti riepilogativi inviatici da CFI, sono

indicate le diverse società cooperative distinte per regione, zona e settore; viene

inoltre indicato di che tipo di intervento si è trattato (a noi sono interessate

ovviamente solo i finanziamenti su WBO), l’importo del finanziamento deliberato,

l’importo sinora erogato con l’anno di erogazione.

Dati statistici CFI sui finanziamenti erogati a società cooperative dal 2001 a oggi.

COOPERATIVA REGIONE ZONA SETTORE INTERV. DELIBERATO ANNO

EROGAZ. EROGATO

ALFA ENGINEERING

Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 120.000 2014 40.000

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49

ALFEA CINEMATOGRAFICA

Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 60.000 2014 60.000

ANDROMEDA Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 100.000 2011 100.000 ARCHEOLOGIA Toscana CENTRO COSTRUZIONI CONS.NTO 600.000 2013 550.000 BENESSERE 1° tranche finanziamento

Basilicata SUD SOCIALE SVILUPPO 150.000 2011 100.000

BENESSERE 2° tranche finanziamento

Basilicata SUD SOCIALE SVILUPPO 2012 50.000

BOLLITA Basilicata SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 1.000.000 2013 1.000.000 C.O.M. S.C.P.A. Soc. Coop. Officine Meccaniche P.A

Basilicata SUD INDUSTRIA SVILUPPO 340.000 2013 340.000

CANTIERI NAVALI MEGARIDE

Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 900.000 2005 900.000

CAST Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 450.000 2010 450.000 CELLINI Toscana CENTRO IMPIANTISTIC

A E INFISSI SVILUPPO 400.000 2014 400.000

CITIGAS Abruzzo CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 400.000 2007 400.000

COGEST 1° finanziamento

Sicilia SUD SERVIZI WBO 60.000 2014 60.000

COGEST 2° finanziamento

Sicilia SUD SERVIZI WBO 200.000 2015 200.000

COLLI LUCANI 1° finanziamento

Basilicata SUD INDUSTRIA START UP 300.000 2014 300.000

COLLI LUCANI 2° finanziamento

Basilicata SUD INDUSTRIA START UP 200.000 2014 200.000

COLONIA SARACENA

Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 50.000 2009 50.000

COLORI E SAPORI Emilia Romagna

NORD SOCIALE START UP 25.000 2014 25.000

COOP. BOLFRA Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 40.000 2013 40.000

COOPERATIIVA SOCIALE AIRONE

Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000

COOPERATIVA PACCAGNINI 1° finanziamento

Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 130.000 2009 130.000

COOPERATIVA PACCAGNINI 2° finanziamento

Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 20.000 2009 20.000

D. & C. Modelleria Soc. Coop.

Veneto NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2011 150.000

E.S.T.E.S.A. Sicilia SUD SERVIZI WBO 40.000 2014 35.000 ECOLIVING Emilia

Romagna NORD SOCIALE START UP 50.000 2013 50.000

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50

FENIX PHARMA Lazio CENTRO SERVIZI WBO 100.000 2014 100.000 FONDITORI SALERNO

Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 5.000.000 2006 5.000.000

GASMAN Puglia SUD SERVIZI SVILUPPO 3.000.000 2005 3.000.000 GERI Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 50.000 2013 50.000 GIULIANI SOCIETA' COOPERATIVA

Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 1.000.000 2013 1.000.000

GRESLAB Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 225.000 2012 225.000

GRESLAB Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 300.000 2014 300.000

I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA TOSCANA 1° finanziamento

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 400.000 2010 400.000

I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA TOSCANA 2° finanziamento

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000 2012 150.000

INFISSI DESIGN Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 100.000 2011 100.000

ITALTSTICK ex ITALTAC ex EX DIAURES 1° finanziamento

Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 100.000 2011 100.000

ITALTSTICK ex ITALTAC ex EX DIAURES 2° finanziamento

Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 200.000 2012 200.000

IVV Industria Vetraria Valdarese 1° finanziamento

Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 150.000 2011 150.000

IVV Industria Vetraria Valdarese 2° finanziamento

Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 100.000 2012 100.000

IVV Industria Vetraria Valdarese 3° finanziamento

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000 2014 150.000

LA NUVOLA ONLUS

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 500.000 2013 500.000

L'AQUILONE Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 150.000 2014 150.000 LAVORANTI IN LEGNO

Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 900.000 2013 900.000

L'INTERNAZIONALE

Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 1.000.000 2005 1.000.000

MASTER Lazio CENTRO INDUSTRIA WBO 150.000 2011 150.000 METAL DISPLAY Marche CENTRO INDUSTRIA START UP 40.000 2013 40.000

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1° finanziamento METAL DISPLAY 2° finanziamento

Marche CENTRO INDUSTRIA START UP 50.000 2014 50.000

NIKES Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 30.000 2013 30.000 ODONTOCOOP Lazio CENTRO SOCIALE START UP 50.000 2014 50.000 OPEN.CO EX COOP LEGNO SOCIETA' COOPERATIVA

Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 900.000 2013 900.000

PERGO Sardegna SUD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2013 50.000 PROGETTO OLIMPO

Sicilia SUD SERVIZI BCM 150.000 2014 150.000

RAVIPLAST Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2014 150.000

RETE SOCIALE TRIBUTI

Lombardia NORD SOCIALE START UP 150.000 2014 150.000

TECNOS Marche CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 300.000 2014 300.000 TRAFILCOOP Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 400.000 2009 400.000 AGG TECNOLOGY PAINTING

Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 125.000

AGORA' ONLUS Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 250.000 AREA Lazio CENTRO SERVIZI SVILUPPO 200.000 C.C.M.S. Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.250.000 C.E.C.I. Emilia

Romagna NORD INDUSTRIA SVILUPPO 360.000

C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI SCPA

Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 200.000

C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI SCPA

Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 1.000.000

C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI SCPA

Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 500.000

C.N.P. POLESANO Veneto NORD INDUSTRIA SVILUPPO 1.100.000 CAST Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 225.000 CEMS Campania SUD IMPIANTISTIC

A E INFISSI SVILUPPO 500.000

COLONIA SARACENA

Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.500.000

COOPERATIVA COSTRUZIONI

Calabria SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 50.000

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CALABRESI COOPERATIVA PACCAGNINI

Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 150.000

COSERPLAST 1° finanziamento

Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 350.000

COSERPLAST 2° finanziamento

Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 250.000

CSV CRISTALLERIE

Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 100.000

DOLCIARIA TOSCANA

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.350.000

EDIZIONI MODERNA

Emilia Romagna

NORD SERVIZI WBO 60.000

EUREKA COOPERATIVA SOCIALE

Veneto NORD SERVIZI SVILUPPO 948.500

FRATERNITA' IMPRESA SOCIALE

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 200.000

I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA TOSCANA 3° finanziamento

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 500.000

ISOLEX Sardegna SUD INDUSTRIA WBO 100.000 KUNI Veneto NORD INDUSTRIA WBO 100.000 LA CASA DI MARTA

Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 2.500.000

METALCOOP Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 350.000 METALCOOP Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 300.000 NCS INFISSI Emilia

Romagna NORD IMPIANTISTIC

A E INFISSI WBO 80.000

SOCAM Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.300.000 SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA

Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.335.000

SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA

Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 550.000

C.C.I.L. Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.200.000 2004 1.200.000 C.C.I.L. Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 4.800.000 2004 4.800.000 CALZATURIFICIO LUIS

Marche CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 250.000 2007 250.000

DONNA FUTURA Marche CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 80.000 2011 80.000 FONDITORI SALERNO

Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 2.500.000 2009 2.500.000

OPE Sardegna SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 500.000 2011 500.000 VETRERIE EMPOLESI

Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 200.000 2012 200.000

C.C.M.S. Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 625.000 2006 187.500 CERRO TORRE COOPERATIVA

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 100.000 2013 100.000

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53

SOCIALE FENIX PHARMA Lazio CENTRO SERVIZI WBO 100.000 2013 100.000 IDROTEL IMPIANTI prima tranche OBC

Friuli Venezia Giulia

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 125.000 2014 50.000

IDROTEL IMPIANTI seconda tranche OBC

Friuli Venezia Giulia

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 2014 75.000

LA PEONIA Sardegna SUD SOCIALE START UP 280.000 2007 280.000 MUCAFER P.O. Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 2.396.328 2004 2.396.328 OPE Sardegna SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 500.000 2008 500.000 BIRRIFICIO MESSINA

Sicilia SUD INDUSTRIA WBO 150.000

CARTIERA PIRINOLI

Piemonte NORD INDUSTRIA WBO 200.000

PALCOGIOVANI SERVIZI

Lombardia NORD SOCIALE START UP 100.000 2006 100.000

AL.MA.RI.NA. Liguria NORD INDUSTRIA WBO 330.000 2004 330.000 ALFA ENGINEERING

Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2013 150.000

ALFEA CINEMATOGRAFICA

Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 10.000 2014 10.000

ANDROMEDA prima tranche

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 80.000 2011 1.000

ANDROMEDA seconda tranche

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 2013 79.000

ARBIZZI Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 100.000 2014 100.000

ARCHEOLOGIA 2° intervento prima tranche

Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 1.000.000 2006 350.000

ARCHEOLOGIA 2° intervento seconda tranche

Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 2009 330.000

ARCHEOLOGIA 2° intervento terza tranche

Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 2009 320.000

AUSSAMETAL 1° intervento

Friuli Venezia Giulia

NORD INDUSTRIA WBO 200.000 2011 150.000

AUSSAMETAL 2° intervento

Friuli Venezia Giulia

NORD INDUSTRIA WBO 135.000 2013 135.000

BENESSERE Basilicata SUD SOCIALE SVILUPPO 1.000 2011 1.000 BOLLITA Basilicata SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 1.000 2013 1.000 C.C.M.S. Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.250.000 2003 625.000 C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI

Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 600.000 2012 400.000

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DELLE COSTRUZ. SCPA prima tranche C.L.C. COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZ. SCPA seconda tranche

Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 2012 200.000

C.N.P. POLESANO Veneto NORD INDUSTRIA SVILUPPO 780.000 2004 780.000 C.O.M. S.C.P.A. Soc. Coop. Officine Meccaniche P.A

Basilicata SUD INDUSTRIA SVILUPPO 10.000 2013 10.000

CASA ITALIA Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 150.000 2013 150.000

CELLINI Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 100.000 2014 100.000

CEMS Campania SUD IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 500.000 2004 500.000

CERRO TORRE COOPERATIVA SOCIALE

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2013 50.000

CITIGAS Abruzzo SUD IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 590.000 2007 590.000

CMT Cooperativa Mobilità e Trasporti

Umbria CENTRO SERVIZI WBO 200.000 2013 200.000

COGEST 1° intervento

Sicilia SUD SERVIZI WBO 90.000 2013 90.000

COGEST 2° intervento

Sicilia SUD SERVIZI START UP 50.000 2015 50.000

COLLI LUCANI Basilicata SUD INDUSTRIA START UP 50.000 2014 50.000 COLORI E SAPORI Emilia

Romagna NORD SOCIALE START UP 25.000 2014 25.000

COMUNITA' FRATERNITA'

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 150.000 2014 150.000

COOP. BOLFRA Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 40.000 2013 40.000

COOP3 SOCIETA' COOPERATIVA

Toscana CENTRO SERVIZI WBO 75.000 2014 75.000

COOPERATIIVA SOCIALE AIRONE

Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 20.000 2014 20.000

COOPERATIVA CARTIERA RIVALTA

Veneto NORD INDUSTRIA SVILUPPO 800.000 2005 800.000

COOPERATIVA SOCIALE DELLA PALLACORDA

Piemonte NORD SOCIALE SVILUPPO 260.000 2006 260.000

COOPERATIVA SOCIALE INAQUA

Emilia Romagna

NORD SOCIALE SVILUPPO 200.000 2006 200.000

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COSERPLAST Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 250.000 2013 250.000

CRESCO COOPERATIVA SOCIALE 1° intervento

Lombardia NORD SOCIALE START UP 50.000 2013 50.000

CRESCO COOPERATIVA SOCIALE 2° intervento

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000

D. & C. Modelleria Soc. Coop.

Veneto NORD INDUSTRIA WBO 1.000 2011 1.000

E.S.T.E.S.A. prima tranche

Sicilia SUD SERVIZI WBO 20.000 2014 20.000

E.S.T.E.S.A. seconda tranche

Sicilia SUD SERVIZI WBO 2014 5.000

ECOLIVING Emilia Romagna

NORD SOCIALE START UP 50.000 2012 50.000

EDIZIONI MODERNA

Emilia Romagna

NORD SERVIZI WBO 20.000 2014 20.000

F.I.N.A. FABBRICA ITALIANA NUOVE ATTREZZATURE

Umbria CENTRO INDUSTRIA START UP 5.000 2008 5.000

FAIL SOCIETA' COOPERATIVA prima tranche

Umbria CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 150.000 2014 75.000

FAIL SOCIETA' COOPERATIVA seconda tranche

Umbria CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 2015 75.000

FENIX PHARMA Lazio CENTRO SERVIZI WBO 200.000 2012 200.000 FRATERNITA' CREATIVA

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000

FRATERNITA' GIOVANI

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 70.000 2014 70.000

FRATERNITA' IMPRONTA

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 120.000 2014 120.000

FRATERNITA' SISTEMI 2° intervento

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 5.000.000 2009 5.000.000

GASMAN Puglia SUD SERVIZI SVILUPPO 516.000 2003 516.000 GBM Umbria CENTRO IMPIANTISTIC

A E INFISSI WBO 100.000 2014 100.000

GERI Campania SUD SERVIZI SVILUPPO 50.000 2013 50.000 GIULIANI SOCIETA' COOPERATIVA

Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 100.000 2013 100.000

GRESLAB Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 300.000 2011 300.000

I.P.T. INDUSTRIA PLASTICA

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 1.300.000 2012 1.300.000

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TOSCANA IDROTEL IMPIANTI

Friuli Venezia Giulia

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 25.000 2014 25.000

INFISSI DESIGN Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 1.000 2011 1.000

ITALTSTICK ex ITALTAC ex EX DIAURES

Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2011 150.000

IVV Industria Vetraria Valdarese

Toscana CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 1.000 2011 1.000

KALEIDO'S Emilia Romagna

NORD SOCIALE SVILUPPO 80.000 2013 80.000

KUNI Veneto NORD INDUSTRIA WBO 50.000 2014 50.000 L&Q Marche CENTRO INDUSTRIA WBO 300.000 2010 300.000 LA CJALDERIE Friuli

Venezia Giulia

NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000

LA NUVOLA ONLUS

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 300.000 2013 300.000

LA PEONIA Sardegna SUD SOCIALE START UP 5.000 2007 5.000 L'AQUILONE Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2014 50.000 LAVORANTI IN LEGNO

Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 100.213 2013 100.213

L'INCONTRO COOPERATIVA SOCIALE

Veneto NORD SOCIALE SVILUPPO 1.400.000 2007 1.400.000

L'INTERNAZIONALE prima tranche

Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 1.120.000 2004 970.000

L'INTERNAZIONALE seconda tranche

Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 2004 150.000

MASTER Lazio CENTRO INDUSTRIA WBO 1.000 2011 1.000 METAL DISPLAY Marche CENTRO INDUSTRIA START UP 40.000 2013 40.000 METALCOOP prima tranche

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 450.000 2005 150.000

METALCOOP seconda tranche

Toscana CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 2008 300.000

NCS INFISSI Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

WBO 100.000 2012 100.000

NIKES Sicilia SUD SOCIALE SVILUPPO 40.000 2013 40.000 NUOVA OSSIGENO NAPOLI

Campania SUD SERVIZI WBO 150.000 2014 75.000

ODONTOCOOP Lazio CENTRO SOCIALE START UP 15.000 2014 15.000 ONEOVEN Lombardia NORD INDUSTRIA WBO 60.000 2014 60.000 OPEN.CO EX COOP LEGNO SOCIETA' COOPERATIVA

Emilia Romagna

NORD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 100.000 2013 100.000

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PERGO Sardegna SUD SOCIALE SVILUPPO 50.000 2013 50.000 PINOCCHIO SOC. COOP. SOCIALE ONLUS

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 100.000 2013 100.000

PRISMA Basilicata SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 150.000 2012 150.014 PROGETTO OLIMPO

Sicilia SUD SERVIZI BCM 150.000 2014 150.000

RAVIPLAST Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2014 150.000

RETE SOCIALE TRIBUTI

Lombardia NORD SOCIALE START UP 100.000 2013 100.000

ROMA CITTA' FUTURA

Lazio CENTRO SERVIZI START UP 750.000 2004 750.000

SOCAM Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.200.000 2004 850.000 SOCAM quote di CCFS

Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 2005 103.540

SOLCOSALUTE ex FUORI C'ENTRO prima tranche

Emilia Romagna

NORD SOCIALE SVILUPPO 750.000 2007 250.000

SOLCOSALUTE ex FUORI C'ENTRO seconda tranche

Emilia Romagna

NORD SOCIALE SVILUPPO 2008 200.000

SOLCOSALUTE ex FUORI C'ENTRO terza tranche

Emilia Romagna

NORD SOCIALE SVILUPPO 2008 300.000

T.S.I. Emilia Romagna

NORD SERVIZI WBO 200.000 2013 200.000

TECNOS Marche CENTRO INDUSTRIA CONS.NTO 200.000 2014 200.000 TEXTYLE Emilia

Romagna NORD INDUSTRIA WBO 150.000 2012 150.000

TRAFILCOOP prima tranche

Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.800.000 2005 600.000

TRAFILCOOP seconda tranche

Puglia SUD INDUSTRIA SVILUPPO 2006 600.000

ARCHEOLOGIA 1° intervento

Toscana CENTRO COSTRUZIONI SVILUPPO 350.000 2003 350.000

BOLLITA Basilicata SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 600.000 2005 600.000 CALZATURIFICIO LUIS

Marche CENTRO INDUSTRIA WBO 100.000 2005 100.000

COLONIA SARACENA

Puglia SUD INDUSTRIA START UP 90.000 2005 45.000

COMUNITA' FRATERNITA'

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 1.200.000 2005 1.200.000

FRATERNITA' EDILE

Lombardia NORD COSTRUZIONI SVILUPPO 800.000 2007 800.000

FRATERNITA' GESTIONI (EX MONDO PALCOGIOVANI)

Lombardia NORD SOCIALE START UP 200.000 2006 200.000

FRATERNITA' SISTEMI 1°

Lombardia NORD SOCIALE START UP 540.000 2006 540.000

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intervento MUCAFER 1° intervento

Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 103.290 2004 103.290

MUCAFER 2° intervento

Puglia SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 1.000.364 2005 1.000.364

PRO.GE.I. Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 5.000 2004 5.000 SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA

Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 240.000 2005 215.500

AGG TECNOLOGY PAINTING

Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA WBO 25.000

AGORA' ONLUS Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 150.000 ARCA DI NOE' Lombardia NORD SERVIZI SVILUPPO 190.000 AREA Lazio CENTRO SERVIZI SVILUPPO 5.000 BIRRIFICIO MESSINA

Sicilia SUD INDUSTRIA WBO 150.000

C.C.C. SOCIETA' COOPERATIVA COSTRUZIONI CALABRESE

Calabria SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 250.000

C.E.C.I. Emilia Romagna

NORD INDUSTRIA SVILUPPO 450.000

CALL.IT Lazio CENTRO SOCIALE SVILUPPO 150.000 CARTIERA PIRINOLI

Piemonte NORD INDUSTRIA WBO 400.000

CMT Cooperativa Mobilità e Trasporti

Umbria CENTRO SERVIZI WBO 150.000

CONCERIA DEL CHIENTI

Marche CENTRO INDUSTRIA WBO 150.000

COOPERATIVA LAVORATORI ZANARDI

Veneto NORD INDUSTRIA WBO 250.000

COSERPLAST Basilicata SUD IMPIANTISTICA E INFISSI

CONS.NTO 200.000

CSV CRISTALLERIE

Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 1.000

ELCE SOCIETA' COOPERATIVA A R. L.

Lazio CENTRO SERVIZI SVILUPPO 150.000

ERA SOCIALE Campania SUD SOCIALE START UP 150.000 EUREKA COOPERATIVA SOCIALE

Veneto NORD SERVIZI SVILUPPO 100.000

FRATERNITA' IMPRESA SOCIALE

Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 20.000

GASMAN Puglia SUD SERVIZI SVILUPPO 1.500.000 GENESI Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 500.000 IL MAGO DI OZ Lombardia NORD SOCIALE SVILUPPO 120.000

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INVENTO Lombardia NORD SERVIZI SVILUPPO 140.000 ISOLEX Sardegna SUD INDUSTRIA WBO 150.000 LA CASA DI MARTA

Toscana CENTRO SERVIZI SVILUPPO 50.000

MUCAFER Puglia SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 1.000.000 NUOVA SOCIALITA'

Piemonte NORD SOCIALE SVILUPPO 200.000

RETE SOCIALE TRIBUTI

Lombardia NORD SOCIALE START UP 50.000

SOCIAL PNEUS Emilia Romagna

NORD SERVIZI WBO 150.000

SOLUZIONI PLASTICHE VITTORIA

Lazio CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000

SPORTARREDO Veneto NORD INDUSTRIA WBO 60.000 TURRIS SLEEVE Sardegna SUD INDUSTRIA START UP 250.000 CLAB Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 300.000 2012 300.000 CMG GARFAGNANA prima tranche

Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 850.000 2004 425.000

CMG GARFAGNANA seconda tranche

Toscana CENTRO IMPIANTISTICA E INFISSI

SVILUPPO 2005 425.000

COOPERATIVA PACCAGNINI

Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 2.000 2009 2.000

DONNA FUTURA Marche CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 150.000 2005 150.000 EDILATELLANA Campania SUD COSTRUZIONI SVILUPPO 2.500.000 2003 2.500.000 FONDITORI SALERNO

Campania SUD INDUSTRIA SVILUPPO 1.000.000 2004 1.000.000

IL GUADO Lombardia NORD INDUSTRIA SVILUPPO 500.000 2003 500.000 NAUTILUS prima tranche

Calabria SUD SERVIZI SVILUPPO 1.800.000 2005 1.200.000

NAUTILUS seconda tranche

Calabria SUD SERVIZI SVILUPPO 2006 600.000

OPE Sardegna SUD COSTRUZIONI CONS.NTO 500.000 2008 500.000 PALCOGIOVANI SERVIZI

Lombardia NORD SOCIALE START UP 100.000 2006 100.000

SPES Marche CENTRO SERVIZI CONS.NTO 1.000.000 2011 500.000 TS SOC. COOP. Umbria CENTRO INDUSTRIA SVILUPPO 250.000 2005 250.000 VETRERIE EMPOLESI

Toscana CENTRO INDUSTRIA WBO 1.000 2012 1.000

I dati che seguono riassumo i progetti finanziati da Cfi relativi a WBO e start up;

la penultima colonna indica il numero di addetti per ciascuna cooperativa, quindi i

posti di lavoro “salvati”.

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PORTAFOGLIO PROGETTI WBO 2015 addetti

1 Italcables cavi acciaio Lega Campania wbo 45

2 Terramia lavorazione olio Lega Sicilia wbo 9

3 3elle infissi e serramenti Lega Emilia R. wbo 70

4 Caseificio Santi caseificio - gorgonzola Lega Piemonte wbo 40

5 Tecnol cilindri per moto Lega Toscana wbo 25

6 Il Manifesto media Lega Lazio wbo 20

7 Ci-ty distribuzione Lega Fvg wbo 40

8 Brebey sistemi di isolamento Lega Sardegna start up 10

INTERVENTI 2011 - 2014 addetti

1 Italtac cartario Lega Emlia R. wbo 24

2 D&C stampi Lega Veneto wbo 14

3 Aussametal carpenteria Lega Fvg wbo 14

4 Master arredobagno Lega Lazio wbo 10

5 Vetrerie Empolesi artig.to in vetro Lega Toscana wbo 29

6 Infissi Design infissi in legno Lega Reggio E. wbo 12

1 Fenix Pharma farmaceutico Lega Lazio wbo 40

2 Alfa Engineering giunti isoltanti Lega Reggio E. wbo 14

3 Textyle tessile Lega Reggio E. wbo 58

4 Greslab ceramica Lega Emlia R. wbo 36

5 NCS infissi Lega Emilia R wbo 12

6 Casa Italia pvc Lega Emilia R wbo 9

7 Clab arredo bagno Lega Toscana wbo 27

8 Ecoliving sociale B Conf Emilia R. start up 9

9 Italstik cartario Lega Emlia R. wbo 24

10 Cresco sociale B Conf Lombardia start up 9

2011

2012

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1 Aussametal carpenteria Lega Friuli wbo 14

2 CMT servizi Lega Umbria wbo 80

3 TSI - Aristea segnaletica/manut.ne stradaleLega Emilia R. wbo 45

4 Rete Sociale Tributi sociale B Conf Lombardia start up 12

5 Coop Bolfra profili in legno Lega Toscana wbo 9

6 Metal Display di splay in metallo Marche start-up 9

7 Era Sociale sociale A Lega Campania start up 200

8 Cogest supermercati Lega Sicilia wbo 20

9 Colli Lucani impianto biogas Lega Basilicata start up 15

10 Raviplast plastico ACI Emilia R. wbo 25

11 Odontocoop sociale A AGCI Lazio start up 16

1 Fenix Pharma farmaceutico Lega Lazio wbo 41

2 Metaldisplay display in metallo - Marche start-up 6

3 Colli Lucani impianto biogas Lega Basilicata start up 15

4 Ncs infissi Lega Emilia R. wbo 12

5 Nuova Ossigeno Napoli gas tecnici Lega Campania wbo 8

6 Estesa installaz. linee telef. Conf Sicilia wbo 9

7 Greslab ceramica Lega Emlia R. wbo 61

8 Alfa Eng. giunti isoltanti Lega Emlia R. wbo 18

9 Cmt servizi Lega Umbria wbo 80

10 Coop3 grande dist.ne Lega Toscana wbo 10

11 One Oven forni per rist.ne Lega Lombardia wbo 4

12 Kuni arredi navali Lega Veneto wbo 10

13 Turris Sleeve film retroretraibile Lega Sardegna start up 24

14 Agg verniciature ind.li Lega Emilia R. wbo 23

15 Fail serramenti Lega Umbria wbo 15

16 Arbizzi prodotti x imballaggio Lega Emlia R. wbo 17

17 Edizioni Moderna tipografia Agci Emilia R. wbo 13

18 Progetto Olimpo gdo food Lega Sicilia wbo 51

19 Conceria del Chienti conceria Lega Marche wbo 40

20 Gruppo Zanardi tipografia Lega Veneto wbo 156

21 Rete Sociale Tributi sociale B Conf Lombardia start up 12

22 Colori e Sapori sociale B Conf Emilia R. start up 9

23 GBM impiantistica Lega Umbria wbo 20

24 Cartiera Pirinoli cartiera Lega Piemonte wbo 100

25 Cogest supermercati Lega Sicilia wbo 20

26 Birrificio Messina birra Lega Sicilia wbo 15

27 Isolex lastre polistirene Lega Sardegna wbo 23

28 Sportarredo Sales manut.app. solarium Lega Veneto wbo 7

29 Kuni arredi navali Lega Veneto wbo 13

30 Social Pneus distribuzione pneumatici Lega Emilia R. wbo 10

2013

2014

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Nelle seguenti elaborazioni, abbiamo cercato di individuare gli elementi di

maggior interesse.

Numero di WBO finanziati dal CFI per regione

Regioni Numero

Campania 1

Emilia Romagna 23

Friuli Venezia Giulia 2

Lazio 5

Liguria 1

Lombardia 1

Marche 3

Piemonte 2

Sardegna 2

Sicilia 8

Toscana 8

Umbria 5

Veneto 6

0

5

10

15

20

25

Regioni

WBO finanziate da CFI per regione

Campania

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Piemonte

Sardegna

Sicilia

Toscana

Umbria

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Numero di WBO finanziati da CFI per settore

Settore Numero

Impiantistica e infrastrutture 10

Industria 40

Servizi 8

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Numero

Workers Buy Out per settore

Impiantistica e infrastrutture

Industria

Servizi

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Finanziamenti erogati da CFI suddivisi per regione

Regione Totale in euro

Campania € 75.000

Emilia Romagna € 2.021.000

Friuli Venezia Giulia € 285.000

Lazio € 451.000

Liguria € 330.000

Lombardia € 60.000

Marche € 400.000

Sicilia € 115.000

Toscana € 616.000

Umbria € 450.000

Veneto € 51.000

Totale somme erogate per regione

€0

€500.000

€1.000.000

€1.500.000

€2.000.000

€2.500.000

Totale in euro

Campania

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Sicilia

Toscana

Umbria

Veneto

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…..e Reggio Emilia?...

Nella nostra provincia, in base ai dati fornitici da Legacoop, sono state 5 le

cooperative nate dall’esperienza del WBO finanziate e sostenute da Legacoop e

dai Fondi mutualisitici. Le analizziamo nella seguente tabella.

Imprese diventate cooperative a Reggio Emilia e provincia attraverso il WBO

cooperative anno addetti settore comune

Art-ling 2009 13 interni per cravatte Sant ilario d'Enza

Arbizzi 2014 17 imballaggi Reggio emilia

Textyle 2012 61 tessile Bibbiano

Greslab 2011 43 ceramica Scandiano

Infissi desing 2011 12 infissi per legno Carpineti

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Impresa Attività Anno costituzione

N. soci lavoratori fondatori

Fatturato

ART LINING Produzione interni per

cravatte

2009 12 2.000.000 €

GRESLAB ceramica 2011 30 15.000.000 €

INFISSI

DESIGN

Serramentistica e case in

legno

2011 10 1.000.000 €

TEXTILE Controllo e qualità tessuti 2012 60 2.500.000 €

ARBIZZI Commercializzazione

materiale da imballaggio

2014 16 10.000.000 €

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Di queste cooperative, quattro sono nate dal dissesto (fallimento) della società

precedente, mentre l’Arbizzi s.r.l. nasce per esigenza di ricambio generazionale: il titolare,

prossimo alla pensione e con nessun erede interessato a continuare l’attività, ha deciso di

venderla ai propri dipendenti, per non disperdere il know – how e tutte le conoscenze,

competenze e abilità maturate dai dipendenti stessi nel corso degli anni di lavoro.

Fonte: Il Corriere della Sera

Questa cartina dell’Italia mostra, ancora una volta, la concentrazione di WBO in Emilia

Romagna.

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Il logo e la denominazione sociale

Quando nasce una nuova impresa, la scelta del nome (la denominazione sociale, essendo

una società) e del logo non sono aspetti secondari, come ci ha ben spiegato la dott.ssa

Correggi.

Iniziamo dalla denominazione sociale. Per sceglierla, abbiamo fatto tantissime

proposte: ognuno di noi ha espresso la propria opinione: Visione d'insieme, Presa

visione, Il Fiore all'occhiello, Colpo d'occhio, Guardiamo insieme, Emporio

dell'ottico, Otticando, Occhio allo sguardo, OptoLab, Refottica, Forottica, Together

vision, Sguardo al futuro, PinOcchio. La dott.ssa Correggi ci ha confermato nella

nostra scelta di maggioranza: OptoLab, nome corto, d’impatto, immediato, facile da

ricordare. Abbiamo dunque deciso di chiamarci “OptoLab società cooperativa”. Ci

ha poi spiegato l’importanza della scelta del font per la scrittura. A tal proposito, ci

ha illustrato una tabella dalla quale emerge che ciascun font è collegato a una

emozione, a un concetto diverso. Nel nostro caso, la storia della nascita della

nostra cooperativa richiama concetti di amicizia, trasformazione, creatività.

Anche per il logo ci è stata spiegata la sua importanza. La dott.ssa Correggi ci ha

mostrato alcuni loghi famosi spiegandoci come sono stati costruiti e perché hanno

funzionato (come nel caso della Coca-Cola, di Twitter, di McDonald’s). La nostra

idea è che attraverso il nostro logo passino due messaggi:

- la nascita, anzi, la ri-nascita della nostra impresa attraverso lo spirito di

intraprendenza e di unione tra noi soci;

- l’oggetto della nostra attività.

Non abbiamo avuto dubbi nella costruzione del logo: tante mani con i palmi in su,

unite, che sostengono un paio di occhiali. Ci è parsa l’immagine più bella, più vera,

più concreta per esprimere la storia e la mission della nostra cooperativa.

Abbiamo dunque realizzato tanti schizzi, mettendo nero su bianco tutte le idee che

ci venivano, ispirandoci anche a immagini tratte dal web. Alla fine, tra le varie

proposte, abbiamo scelto quella che più ci rimanda al concetto che volevamo

esprimere e al messaggio che volevamo inviare.

Sia per il logo, sia per la denominazione sociale, anche la scelta del colore è di

fondamentale importanza. Anche qui, a ciascun sentimento/emozione corrisponde un

colore; nel nostro caso, i colori corrispondenti sono il rosso, il viola e l’azzurro. Decidiamo

di puntare su rosso e viola, che sono sulla stessa scala cromatica rispetto all’azzurro.

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Per la realizzazione sia del logo sia della denominazione, la dott.ssa Correggi ci ha

suggerito di farli a mano. Questo perché, osservando i nostri disegni, ne ha apprezzato il

tratto molto preciso e definito. Abbiamo ritenuto che, realizzati in tal modo, i nostri “simboli”

fossero ancora più personalizzati.

Eticamente responsabile…..eticamente sostenibile….

Quand’è che un’impresa è etica? Ce lo siamo chiesti prima di iniziare il nostro lavoro.

Sempre più spesso sentiamo parlare di bilanci sociali e bilanci ambientali e ci siamo

chiesti che collegamento ci sia tra questi bilanci e il bilancio d’esercizio. Anche la nostra

attività dovrà redigere, alla fine di ogni periodo amministrativo, il bilancio d’esercizio,

composto da tre documenti: Stato Patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa.

Questo bilancio, utile per definire la situazione patrimoniale-finanziaria della società, oltre

che a verificarne il risultato della gestione, è obbligatorio per legge, nel senso che nessuna

impresa può esserne esentata.

I bilanci sociali e ambientali sono invece una cosa diversa soprattutto perché partono da

esigenze e presupposti diversi. Il discorso inizia a prendere piede negli USA già verso la

metà del secolo scorso, quando iniziò un dibattito sugli obblighi sociali dell’impresa.

Accanto agli shareholders, ossia ai soci, presatori di capitali, iniziò a farsi strada il termine

di stakeholders, ossia portatori di interessi. Obiettivo delle imprese, fino ad allora, era

esclusivamente il raggiungimento di un profitto a tutto vantaggio degli azionisti; inizia però

a farsi strada un nuovo approccio che attribuisce dignità e attenzione anche ai portatori di

interessi, ossia coloro che hanno un interesse a che l’impresa agisca in un certo modo,

con altri obiettivi che vadano oltre il raggiungimento del massimo utile possibile. Esempi di

stakeholders sono le comunità locali in cui l’impresa opera, le associazioni sindacali, i

cittadini stessi.

Questa nuova sensibilità politica e culturale rispetto alle responsabilità delle imprese

comportò l’elaborazione di nuovi modelli di gestione aziendale: vengono così elaborati

nuovi standard che le aziende che vogliono definirsi “socialmente responsabili” sono

chiamate a rispettare. Per esempio, la SAI (Social Accountability International),

un’organizzazione internazionale, ha emanato uno standard che si è rapidamente

affermato fino a diventare il più diffuso su scala planetaria. Tale standard, denominato SA

8000, prevede che un’azienda si attenga ai seguenti requisiti:

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rispettare le norme in materia di orari di lavoro

garantire ai lavoratori la tutela derivante dalla contrattazione collettiva

garantire la sicurezza e la salubrità dei e sui luoghi di lavoro

corrispondere una retribuzione dignitosa ai dipendenti

escludere il lavoro minorile e il lavoro forzato

garantire la libertà di associazionismo sindacale

impedire qualsiasi discriminazione basta su razza, sesso, orientamenti (politici,

religiosi, sessuali).

Come possiamo osservare, si tratta di indicatori che non hanno nulla a che vedere con gli

standard economici, ma con quelli relativi alla responsabilità sociale.

Il riconoscimento degli standard SA 8000 avviene dopo che sono stati verificati gli appositi

requisiti da parte di organismi indipendenti che provvedono a certificare la conformità dei

comportamenti aziendali rispetto agli standard.

E’ interessante poter constatare che una tra le prime aziende a richiedere e ottenere la

certificazione SA 8000 è stata una cooperativa, Coop Italia, nel 1998.

Il bilancio sociale

Le imprese che ritengono di essere socialmente responsabili hanno iniziato a rendicontare

agli stakeholders le loro attività e le conseguenze delle loro strategie nel cosiddetto

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bilancio sociale. Si tratta di un documento che, a differenza del bilancio civile, è volontario,

nel senso che l’impresa può decidere o meno di redigere; attraverso tale documento, essa

comunica all’esterno dati relativi alla propria attività, evidentemente non solo di natura

contabile e finanziaria.

Il bilancio sociale può definirsi anche come l’esito di un processo con cui

un’organizzazione pubblica o privata, quindi non solo un’impresa, rende conto delle scelte,

delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da

permettere agli stakeholders di conoscere e formulare un proprio giudizio su come sta

operando l’organizzazione. Anche se non esiste un modello unico di rendicontazione,

normalmente il bilancio sociale è costituito da tre parti:

- Una parte descrittiva dell’organizzazione e dei suoi obiettivi, della sua

organizzazione e dell’ambito economico, ambientale e culturale in cui agisce;

- I benefici che gli stakeholders possono trarre dall’operato dell’impresa (se

un’impresa agisce correttamente, i vantaggi si espandono a tutta la collettività);

- Le relazioni sociali tra i diversi soggetti operanti nell’organizzazione.

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Il bilancio ambientale

La crescente attenzione all’ambiente e la lotta all’inquinamento ha portato le

organizzazioni a redigere un ulteriore tipologia di rendicontazione: il bilancio ambientale. Si

tratta di un particolare tipo di bilancio sociale che si concentra su aspetti particolari delle

attività dell’organizzazione, che riassume le principali relazioni tra l’organizzazione stessa

e l’ambiente. Nei bilanci ambientali si rendicontano degli indicatori relativi ai seguenti

aspetti:

- gestione ambientale: questa parte contiene la descrizione degli sforzi che l’azienda

compie nel controllare gli aspetti negativi legati all’ambiente relativamente alla

propria attività produttiva;

- impatto ambientale: serve a misurare l’impatto dell’attività di produzione

sull’ambiente esterno;

- impatto potenziale: misura a priori l’impatto che l’attività produttiva potrebbe avere

rispetto all’ambiente esterno.

Anche per il bilancio ambientale, come per il bilancio sociale, vi sono appositi enti di

certificazione che verificano la sussistenza di determinati standard, come la norma ISO

14031 o lo schema Global Reporting Initiative.

Eticamente… OptoLab

Fin dall’inizio della sua attività, OptoLab società cooperativa si prefigge il raggiungimento,

oltre che di obiettivi economici, di obiettivi etici.

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Lo Statuto, per decisione unanime dei soci, indica all’ultimo punto l’obbligatorietà della

redazione annuale del bilancio sociale e del bilancio ambientale e la loro pubblicazione sul

sito web della società. Si prevede inoltre di affiggere, alle pareti dei tre punti vendita e

all’ingresso del negozio, l’informativa ai clienti circa la redazione di tali documenti. Inoltre,

entrambi i bilanci saranno pubblicati sul sito web della nostra cooperativa.

Nello specifico, sia rispetto al lavoro dei soci, sia a quello di eventuali futuri dipendenti,

OptoLab garantisce:

il rispetto delle normativa in materia di orari di lavoro;

l’applicazione di tutta la disciplina derivante dal contratto collettivo di lavoro

applicato a tutela dei soci lavoratori e dei dipendenti;

la garanzia della sicurezza e della salubrità degli ambienti di lavoro: tutti i punti

vendita devono essere dotati dei dispositivi di sicurezza prescritti dalla normativa

vigente e controllati periodicamente dal Responsabile della sicurezza di ogni

negozio;

la retribuzione corrisposta mensilmente ai lavoratori non sarà inferiore a quella

stabilita dal contratto collettivo applicato; straordinariamente, nella fase iniziale

dell’attività, al fine di ammortizzare più velocemente i costi di costituzione, la

retribuzione potrà essere inferiore al massimo del 20% per i primi tre anni;

divieto assoluto del lavoro minorile e del lavoro forzato;

i soci saranno liberi di associarsi a qualunque forma sindacale;

saranno vietate qualsivoglia tipo di discriminazione basata su razza, sesso,

orientamento politico, sessuale o religioso.

Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, OptoLab ha deciso di:

- privilegiare la fornitura dei materiali e delle attrezzature necessarie presso imprese

eticamente sostenibili; per gli occhiali, ci si rivolgerà a fornitori che utilizzano

plastica riciclata o legno per la produzione delle montature. Nello specifico, si è

preso contatto con un’impresa che produce montature attraverso il riciclo dei vecchi

dischi in vinile;

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- utilizzare pannelli solari fotovoltaici per la produzione dell’energia elettrica

utilizzabile dai negozi; ciò consentirà peraltro uno sconto fiscale pari al 50% della

spesa sostenuta da scontarsi nei prossimi dieci anni;

- per effettuare le consegne degli occhiali da sole e delle lenti a contatto a domicilio,

oltre che per effettuare le visite optometriche sempre a domicilio, utilizzeremo

furgoncini elettrici. Ciò ha due vantaggi: da un lato vi è un importante discorso di

eco-sostenibilità, dall’altra ciò consentirà un maggiore mobilità all’interno dei centri

abitati. Sarà necessario chiedere al comune il permesso di circolazione

permanente.

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- effettuiamo visite optometriche a domicilio: questo servizio è stato pensato

soprattutto per quelle persone che faticano a muoversi, come anziani e ammalati,

che in tal modo possono evitare di doversi recare personalmente presso il punto

vendita per la scelta, la prova e la messa a punto degli occhiali;

- posizionare in ogni punto vendita un contenitore per la raccolta degli occhiali vecchi

dei clienti: questi saranno risistemati dai soci della cooperativa e utilizzati per

donazioni a persone bisognose; ai clienti che consegneranno gli occhiali saranno

riconosciuti sconti sull’acquisto di nuovi occhiali;

- Riteniamo tuttavia che, oltre all’aspetto della sostenibilità ambientale, OptoLab

nasca da un’idea di responsabilità sociale. Un’impresa che fallisce rappresenta, per

l’intera collettività, un enorme costo sociale, in termini di posti di lavoro persi,

indennità di disoccupazione da pagare a carico degli enti pubblici previdenziali

(quindi dello Stato, quindi di tutti noi…), conoscenze e competenze che vanno

perse. La “rinascita” di un’impresa fallita elimina questi costi e, anzi, crea valore

aggiunto: si conservano i posti di lavoro precedenti e spesso se ne creano di nuovi

(come nel caso di Greslab partita con 30 soci e che ora conta più di 60 addetti, un

numero maggiore rispetto a quello che aveva Optima, la società rilevata, al

momento della chiusura), si riduce sensibilmente il costo degli ammortizzatori

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sociali e, soprattutto, non viene disperso il know how e tutto quel bagaglio di

competenze raggiunte in tanti anni di attività. Questo discorso è tanto più

amplificato dal fatto che OptoLab nasce come società cooperativa, di cui uno dei

principi basilari è proprio la solidarietà intergenerazionale, ossia la tendenza della

cooperativa a conservarsi nel tempo per le generazioni future, alimentando in tal

modo un circuito d’investimento e innovazione e, soprattutto, il trasferimento delle

competenze e delle abilità dai soci anziani a quelli giovani. La nascita di una società

cooperativa costituisce già di per sé un fenomeno di importanza rilevante per il

territorio, per tutti i valori e i principi di cui è portatrice; quando poi la cooperativa

nasce da un’esperienza di workers buyout, tutti questi valori e principi sono

amplificati per effetto di quel valore aggiunto di cui si è appena detto, di

azzeramento degli elevati costi sociali che si producono in seguito al fallimento di

un’impresa.

Disegno realizzato dalla studentessa Chiara Guerrini

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Il video di presentazione

Come presentare il nostro lavoro? Abbiamo avuto diverse idee, discusse insieme al nostro

regista Franco Brambilla. Innanzitutto dovevamo decidere quale “storia” raccontare:

potevamo puntare sul raccontare la storia della nascita della nostra cooperativa (anzi, ri-

nascita come vedremo in seguito) oppure concentrarci sulla qualità dei nostri prodotti e

servizi offerti. Abbiamo deciso per la prima delle due ipotesi perché ci sembrava

fondamentale lanciare ai futuri clienti il messaggio che comprare gli occhiali da noi

significa sostenere un’idea innovativa, un bel progetto, uno spirito intraprendente, la forza

dell’unione, la salvaguardia di posti di lavoro, l’abbattimento dei costi sociali dovuti al

precedente fallimento, tutto ciò e tanto altro ancora. La qualità del nostro servizio e dei

prodotti offerti non viene tralasciata, attraverso immagini che testimoniano l’utilizzo di

strumenti all’avanguardia e immagini di occhiali griffati, oltre che dei nostri sorrisi. Lo

slogan “VEDERE OLTRE” è da intendere in due sensi: vedere rispetto a non vedere, cioè

attraverso la nostra attività noi operiamo per correggere i difetti della vista; ma vedere oltre

significa anche invitare il cliente a guardare al di là, non solo il negozio bello e i servizi

innovativi che offriamo, ma anche la nostra storia, chi siamo, cosa siamo stati capaci di

fare, i rischi che abbiamo corso ad intraprendere questa avventura.

Pensando a quale potesse essere il messaggio finale, abbiamo scelto RI-NATI PER LA

TUA VISTA: ancora una volta, ciò che vogliamo comunicare è che la nostra è una

cooperativa nuova ma che nasce da una precedente esperienza fallimentare che noi

vogliamo far tornare a vivere, ecco perché ri-nati. “Per la tua vista” è stato preferito a “per i

tuoi occhi” perché richiama maggiormente il concetto che noi lavoriamo per far vedere

bene le persone, attraverso tutti i nostri prodotti, dagli occhiali da vista, a quelli da sole,

alle lenti a contatto.

Sintesi del progetto

Tutta la parte precedente costituisce parte integrante del progetto. Riassumiamo qui di

seguito gli elementi essenziali.

Per l’elaborazione del nostro progetto, come detto, abbiamo ipotizzato che noi sedici

studenti della classe 5ᵃB fossimo dipendenti di una catena di tre negozi di ottica

appartenenti alla stessa proprietà. Di questi tre punti vendita, abbiamo simulato che uno si

trovasse nel centro di Reggio Emilia mentre gli altri due in provincia. Questi negozi erano

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gestite in modo tradizionale e conservatore: offrivamo infatti solo servizi di vendita e

riparazioni semplici, in quanto il proprietario era restio a cercare nuove soluzioni di

marketing, era chiuso all’innovazione e non osservava le esigenze del mercato. I suoi

prodotti e servizi erano standard, non innovativi e alla moda, essenzialmente rivolti a un

pubblico “tradizionale”, che non ricercava l’elemento di novità. I clienti giovani, ad

esempio, erano quasi del tutto spariti, proprio perché questo target non trovava in questi

negozi quanto ricercava. Il fatturato era in continuo calo, i costi crescevano incontrollati e i

debiti erano in forte aumento. Nel giro di pochi anni, causa anche la crisi economica, il

proprietario è stato costretto dalla pesante situazione finanziaria a chiudere due dei tre

punti vendita e a licenziare parte del personale. Nonostante questo taglio di costi, la

situazione continuava a deteriorarsi e le vendite precipitavano. Poco dopo, il titolare è

stato costretto a chiudere l’ultimo punto vendita rimasto, presentando egli stesso istanza di

fallimento. Dopo un periodo di comprensibile smarrimento e sconforto, di fronte alla

prospettiva di non avere un lavoro, ci siamo recati presso un commercialista che ci ha

informati sulla possibilità di rilevare i negozi in cui eravamo stati dipendenti, coinvolgendo

anche gli ex dipendenti messi in mobilità, costituendo, attraverso un WBO, una

cooperativa per rilanciare la vecchia impresa diventando noi stessi proprietari della nuova

società. Siamo stati anche informati della possibilità di un aiuto finanziario da parte di

Legacoop, in quanto con le sole nostre forze non saremmo stati in grado di “comprare” la

società sottoscrivendo le nostre quote. Per poterci aiutare, Legacoop necessita di

verificare che il nostro nuovo “piano industriale”, il nostro progetto, le nostre idee,

apportino modifiche significative e innovative rispetto alla gestione precedente. Ciò

significa ristrutturare ex novo prodotti e servizi offerti in modo da non commettere

nuovamente gli stessi errori della precedente titolarità. Per fare ciò è evidente che risulta

imprescindibile effettuare nuovi importanti investimenti per innovare profondamente il

business della costituenda cooperativa.

Siamo sedici potenziali soci in possesso di diploma e abilitazione all’arte di ottico, tre dei

quali sono anche possesso della qualifica utile all’esercizio della contattologia (Carmen

Fontanarosa, Rayan El Ouardy, Denita Tonuzi) e altri quattro con laurea in optometria

(Vittoria Ternelli, Anna Chiara Parrillo, Antonio Pezzella, Messaoud Chiheb).

Ogni socio versa una quota pari a 14.000 €, di cui 12.500 € come quota di capitale sociale

sottoscritta (così da avere un capitale sociale pari a 200.000 €), e 1.500 € a titolo di

finanziamento a fondo perduto a favore della cooperativa.

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La società

OptoLab è una società cooperativa di produzione e lavoro. Essendo una società

cooperativa, il fine non è lucrativo ma mutualistico; nello specifico, essendo nata da ex

dipendenti che avevano perso il proprio lavoro, la costituzione della società ha avuto il

principale obiettivo di “dare” un posto di lavoro a chi l’aveva perso. E’ una cooperativa di

lavoro perché si avvale delle prestazioni lavorative dei soci; non è escluso che in futuro, se

l’attività dovesse progredire, il numero degli addetti possa aumentare, sia grazie

all’ingresso di nuovi soci che all’assunzione di personale dipendente. Rispetto alla

gestione precedente, OptoLab non effettua solo la vendita degli occhiali, ma anche la loro

“produzione”, intendendo in tal senso l’attività di assemblaggio delle montature con le lenti.

Tale attività fa della nostra cooperativa una società non solo commerciale (vendita) ma

anche artigianale (assemblaggio).

I fattori di successo di OptoLab sono prevalentemente incentrati sui prodotti e i servizi che

offriamo, così riassumbili:

- I servizi (sui quali punteremo) di personalizzazione degli occhiali e astucci;

- la vendita di montature ecologiche;

- la qualità del servizio: avere a disposizione un contattologo e un optometrista in

ogni nostro negozio è un punto di forza, in quanto nei negozi di Reggio Emilia e

provincia queste sono figure assenti;

- l'ottico a domicilio per chiunque non riesca ad accedere fisicamente al nostro

negozio, agevolando così molte persone, soprattutto anziani e disabili. Per fare

questo utilizzeremo un furgoncino elettrico, così da rispettare anche l'ambiente;

- sito web per l’acquisto on-line per effettuare l’acquisto di occhiali da sole, lenti a

contatto e soluzioni saline (consegnate poi a domicilio), prenotare le visite dell'ottico

a domicilio, avere un'assistenza gratuita telefonica; è inoltre possibile scegliere la

personalizzazione della montatura e dell'astuccio e richiedere la carta fedeltà. La

carta fedeltà sarà un mezzo in più per usufruire degli sconti e delle promozioni che

ci sono in negozio; inoltre il possesso della carta dà il diritto a uno sconto all'interno

di una cooperativa di medici oculisti;

- avendo rilevato i punti vendita già preesistenti, siamo già conosciuti nel territorio e

presso la clientela che si è già servita da noi e pertanto conosce già le nostre

competenze;

- riteniamo inoltre che il più importanti dei fattori di successo della nostra cooperativa

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derivi dalla nostra storia, dalla nostra esperienza, il fatto cioè che siamo nati con un

WBO; come abbiamo spiegato, non si tratta solo di una nuova impresa, ma di

un’impresa “ri-nata”, che riduce enormemente i costi sociali di un fallimento. Proprio

questo, che per noi rappresenta il valore aggiunto del nostro progetto, sarà reso

noto alla clientela attraverso l’affissione in tutti e tre i punti vendita di un’immagine

significativa che rappresenta la nostra storia con una breve descrizione di chi

siamo, da dove siamo partiti e cosa abbiamo saputo fare.

I possibili fattori di criticità possono essere:

- alcuni negozi di ottica già esistenti e affermati offrano già a Reggio Emilia e

provincia alcuni dei nostri servizi (La fabbrica dell'ottica, Ottica Lama, Ottici Galvani,

Salmoiraghi&Viganò, Avanzi); molti di questi sono catene di negozi, spesso in

franchising, che possono contare su una pubblicità nazionale molto superiore a

quella che potremo permetterci noi. Quasi tutte queste imprese offrono il servizio

dello shopping online; alcune di queste presentano un servizio simile all'ottico a

domicilio, altre hanno la carta fedeltà e altre ancora hanno delle produzioni proprie

di soluzioni saline. Cercheremo di superare tale criticità attraverso un servizio

attento, curato, preciso; accetteremo le eventuali lamentele del cliente con l’idea

che un cliente che esce soddisfatto è sempre preferibile a uno che esce scontento,

anche se da un punto di vista economico questo possa significare una perdita o un

guadagno inferiore;

- la nostra poca esperienza come soci-imprenditori; rispetto alla situazione

precedente, che ci vedeva come dipendenti quindi lavoratori di un’impresa non

nostra, adesso siamo titolari, quindi responsabili di tutto. Non ci scoraggia tutto

questo, anche perché sappiamo che Legacoop sostiene le cooperative attraverso

corsi di formazione per imparare a diventare “imprenditori”.

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Disegno realizzato dalla studentessa Chiara Guerrini

I prodotti e i servizi

Nello spirito di differenziarci sensibilmente rispetto alla precedente gestione, abbiamo

pensato di proiettare la nostra società verso servizi innovativi offerti da poche catene di

ottica. Riassumiamo i prodotti e i servizi che si potranno trovare nei nostri punti vendita:

- vendita e montaggio di occhiali e lenti a contatto;

- riparazioni sia semplici (sostituzione naselli, viti, ecc..), sia complesse (cambio aste,

saldature, ecc…);

- visita optometrica e contattologica completa, dato che nei punti vendita sono sempre a

disposizione un contattologo e un optometrista;

- montaggio degli occhiali all’interno del negozio: questo è uno dei servizi che ci differenzai

maggiormente rispetto alla gestione precedente, che per effettuare tale operazione si

serviva presso un altro laboratorio. La nostra attività è pertanto un’attività sia commerciale

sia artigianale;

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- personalizzazione della montatura e dell’astuccio (anche tale servizio nella precedente

impresa non era contemplato);

- creazione di montature a nostro marchio, altro elemento di novità;

- consegna e visita a domicilio, con i veicoli elettrici per la tutela dell’ambiente, effettuata

dal nostro optometrista Chiheb Messaoud;

- convenzione con un medico oculista che presta i suoi servizi presso una clinica

cooperativa per eventuali esigenze patologiche riscontrate dai nostri clienti; è previsto uno

sconto per i possessori della carta fedeltà;

- vendita di montature ecosostenibili: ci serviremo prevalentemente presso aziende che

producono con materiali biodegradabili (legno) o di riciclo (plastica riciclata);

- carta fedeltà, che prevede accesso agli sconti e alle promozioni attive nei diversi punti

vendita.

L’analisi del mercato

Al fine di verificare la bontà del progetto ideato, si è deciso di effettuare una rilevazione

statistica che sondi il potenziale gradimento da parte del pubblico dei servizi offerti. A tal

proposito abbiamo strutturato un questionario in cui poniamo sei tipi di quesiti, utili al fine

della nostra analisi.

Ciò che si vuole verificare attraverso il sondaggio è appunto il possibile grado di

gradimento relativo ai nostri nuovi prodotti e servizi che pensiamo di offrire.

Ecco di seguito il questionario.

QUESTIONARIO

1.Qual è la tua età? -

2.

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3.Ti piacerebbe poter personalizzare gli occhiali da vista o da sole? (ad esempio il colore della montatura, scrivere qualcosa sull’astina, inserire un disegno, ecc.)

4.

5.Ti piacerebbe poter ordinare on-line i tuoi occhiali da sole, potendo scegliere la montatura e la personalizzazione direttamente da casa tu

6.

Se SI’, quale ________________________________

Il campo d’indagine che abbiamo preso in considerazione è la provincia di Reggio Emilia;

a questo punto si è simulato che la popolazione della provincia di Reggio Emilia

corrisponda alla popolazione del nostro istituto scolastico, l’I.I.S. Galvani – Iodi. Nella

scelta del campione rappresentativo, si sono scelte alcune classi appartenenti alle diverse

fasce d’età e alcuni rappresentanti del corpo docente, del personale ATA e del personale

amministrativo. Nello specifico, abbiamo scelto le seguenti classi:

1ª L, 1ª H, 2ª B, 2ª L, 3ª B, 3ªD, 4ª A, 4ªD, 5ª I.

Si è scelta una sola quinta perché nel periodo in cui abbiamo somministrato il sondaggio

tutte le classi quinte, tranne noi e un’altra, erano in stage.

Dopo aver somministrato il questionario si è proceduto allo spoglio delle schede e

all’analisi dei dati ottenuti.

Prima domanda: Qual è la tua età?

Risulta abbastanza evidente che l’età media risulta molto bassa, data la popolazione molto

giovane del nostro istituto. Nello specifico, i dati raccolti sono stati i seguenti:

Su 213 intervistati è emerso che:

meno di 20 anni: 162 (pari a circa il 76%)

20-40: 17 (pari a circa l’8%)

40-60: 26 (pari a circa il 12%)

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Oltre 60: 8 (pari a circa il 4%)

Seconda domanda: Porti gli occhiali o le lenti a contatto?

Su 213 intervistati è emerso che 104 (49%) di essi porta occhiali o lenti a contatto e 109

(51%) non porta né gli uni né le altre.

Terza domanda: Ti piacerebbe poter personalizzare gli occhiali da vista o da sole?

Su 213 intervistati 154 (72%) hanno risposto in maniera affermativa e 59 (28%) in maniera

negativa.

Quarta domanda: Ti piacerebbe poter personalizzare la custodia?

Su 213 intervistati, 132 (62%) hanno risposto in maniera affermativa e 82 (38%) in

maniera negativa.

Quinta domanda: Ti piacerebbe poter ordinare on-line i tuoi occhiali da sole, potendo

scegliere la montatura e la personalizzazione direttamente da casa tua?

Su 213 intervistati, 143 (67%) hanno risposto in maniera affermativa e 70 (33%) in

maniera negativa.

Sesta domanda: Conosci qualche negozio che offre questi servizi?

Su 213 intervistati, 24 (11%) hanno risposto in maniera affermativa, dei quali 16 (7,5%)

hanno indicato il nome di un negozio tradizionale o online, mentre 189 (88%) hanno

risposto in maniera negativa.

I negozi indicati dagli intervistati nell’ultima domanda, che offrirebbero servizi simili a quelli

che prevediamo noi, sono i seguenti:

La fabbrica dell’ottico: 4

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Freddy Chierici (S.Ilario d’Enza): 2

Ottica in vista: 1

Ottica 1946: 1

Atelier ottico (Montecchio): 1

Ottica Diego Rodriguez: 1

Ottica Lama (Centro Commerciale “I Petali”): 1

Ottica Guastalla Due: 1

Ottica Angela: 1

Ottica S.Ilario: 1

Ottica Galvani: 1

Amazon: 1

Era dunque necessario a questo punto verificare se i dati raccolti, con riferimento a questo

ultimo punto, fossero attendibili o meno. Abbiamo dunque provveduto ad analizzare i

negozi di ottica concorrenti indicati dagli intervistati.

È emerso che solo tre di essi hanno un sito internet dotato di shop online, sebbene offrano

una gamma di servizi diversi tra loro:

Fabbrica dell’Ottica, Via Carlo Cafiero, 2 (RE): offre un vasto assortimento di montature sia

da sole sia da vista, nonché di lenti a contatto. Inoltre offre anche un servizio di “Ottico a

domicilio” a pagamento, un servizio di assistenza telefonica gratuita e un sistema di offerte

tramite Groupon.

Ottica Lama, presso il centro commerciale “I Petali” (RE): dispone di un assortimento non

molto vasto di montature, da sole e da vista, e di lenti a contatto.

Ottica Galvani, Via Martiri della Libertà, 16/E Scandiano (RE): oltre a disporre di un vasto

assortimento di montature di occhiali da sole, da vista e lenti a contatto di vari tipi (toriche,

sferiche, oftalmiche, multifocali, ecc.), è l’unico shop online a offrire anche un’ampia

gamma di liquidi per la manutenzione delle LAC e accanto alle marche più famose offre

anche un prodotto, a basso costo, con il proprio marchio.

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Oltre ai negozi appena esaminati abbiamo preso in considerazione anche alcune delle più

grande catene italiane:

Salmoiraghi & Viganò: questa famosa catena italiana è capillarmente diffusa in tutto il

territorio nazionale e ha anche un punto vendita sito in centro storico a Reggio Emilia.

Oltre ai servizi di cui dispongono i concorrenti sopra elencati, offre anche la possibilità

della prenotazione online della visita, un’ampia scelta di strumento ottici e articoli non

inerenti al campo dell’ottica. Presenta inoltre svariate offerte speciali e promozioni ai

possessori della loro carta fedeltà.

Avanzi: questa catena famosa a livello nazionale ha un punto vendita nel centro storico di

Reggio Emilia. Nel sito online dispone solo di una bacheca illustrativa di alcuni modelli

presenti in negozio; inoltre incentiva l’acquisto dei prodotti con la carta fedeltà.

Alla luce dell’analisi effettuata emerge che la nostra cooperativa si porrebbe sul mercato

on-line offrendo non solo i servizi già disponibili presso gli altri concorrenti, ma anche

servizi di personalizzazione delle montature, degli astucci e dei pannetti in microfibra

relativi alle marche più conosciute sul mercato, nonché la possibilità di costruire “da zero”

il proprio occhiale tramite le montature a nostro marchio, peraltro meno costosi rispetto a

quelli griffati. A ciò si aggiunge anche una serie di servizi di assistenza post vendita, con la

possibilità di spedizione a domicilio degli occhiali riparati. Per incentivare la fidelizzazione

della clientela, tutti questi servizi saranno offerti con una politica di sconti per coloro che

dispongono della nostra carta fedeltà; saranno inoltre previste promozioni sia tramite siti

specializzati (Groupon), sia in generale per coloro che acquistano sullo shop online.

Personalizzazione: il nostro negozio offre un servizio di personalizzazione utilizzando le

lastre che vengono utilizzate per la produzione degli occhiali a nostro marchio; queste

verranno applicate successivamente su richiesta del cliente con la forma desiderata anche

su occhiali di altre marche. La personalizzazione consiste nell’incisione di caratteri o

disegni sulle aste della montatura.

Un’altra fase della personalizzazione riguarda gli astucci, che verranno modificati o creati

con decorazioni a scelta del cliente (disegni, applicazioni o scritte scelte dal cliente) con

annesso panno in microfibra.

Spedizione a domicilio: il nostro negozio offre la possibilità di ricevere direttamente a

domicilio gli occhiali riparati e gli occhiali da sole ordinati on-line (occhiali rigorosamente

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senza gradazione, in quanto per gli occhiali da vista la presenza del cliente nel negozio è

essenziale). La consegna avverrà con i furgoncini elettrici eco-drive, che possono circolare

liberamente nel centro storico.

Carta fedeltà: oltre all’accumulo di punti che portano a degli sconti e promozioni aggiuntive

ai clienti proprietari della tessera (soprattutto su prodotti acquistati sullo shop online, che si

vuole in tal modo incentivare), si potranno inoltre effettuare visite oculistiche presso una

cooperativa di oculisti specializzati.

Creazione di un nostro marchio: con questo servizio offriamo ai nostri clienti una nostra

linea di prodotti a un prezzo più basso, mantenendo peraltro inalterata la qualità.

La strategia di marketing

Il nuovo piano di marketing della OptoLab, come detto, modifica sensibilmente la

precedente gestione. Riassumiamo quanto detto in precedenza nella nostra strategia di

marketing utilizzando le quattro leve del marketing mix.

- Prodotto. Abbiamo già indicato i prodotti e i servizi che offriamo. Qui ci limitiamo a

sottolineare che puntiamo su diversi aspetti di innovazione, con l’obiettivo di far

breccia in una nicchia di mercato specifica, quella dei giovani, oltreché per

fidelizzare la clientela più conservatrice e tradizionale.

- Prezzo. Per poter accontentare tutte le esigenze, disponiamo di una linea di

prodotti e servizi con prezzi differenti. Tra i diversi marchi offerti, la linea a nostro

marchio ha mediamente un prezzo più basso rispetto ai marchi più famosi ma più

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costosi. In una fase iniziale la fissazione dei prezzi avverrà con l’obiettivo di

penetrazione, ossia prezzi più bassi per introdurre il prodotto sul mercato con lo

scopo di far crescere la nostra quota di mercato, anche se il margine di profitto

risulterà inferiore. Per attirare i clienti, alcuni prodotti avranno un “prezzo civetta”,

molto basso; si utilizzerà anche la modalità dei prezzi psicologici, come i prezzi

limite (es. 49,00 €).

- Promozione. Non possiamo permetterci, nella fase iniziale, di investire molto nella

promozione. Cercheremo di sfruttare la nostra storia attraverso la partecipazione a

trasmissioni televisive locali (come Buongiorno Reggio di Telereggio) per

raccontare la nostra esperienza e quindi “approfittare” di una pubblicità gratuita.

Faremo dei volantini per l’inaugurazione dei tre punti vendita. Costituisce

promozione la carta fedeltà, che predisporremo e che darà diritto ad agevolazioni di

varia natura. Riteniamo tuttavia che la promozione migliore sia rappresentata dal

passaparola che, ci auguriamo, i nostri clienti inizieranno a fare non appena

avranno sperimentato i nostri prodotti e servizi.

- Distribuzione. I nostri negozi svolgono prevalentemente un servizio al cliente

all’interno del punto vendita: ciò si rende necessario soprattutto per gli occhiali da

vista, in quanto è indispensabile la presenza fisica del cliente per l’ottico. Tutti e tre i

punti vendita dispongono poi di un servizio di consegna a domicilio che avviene con

furgoncini elettrici.

L’organizzazione

OptoLab è organizzata secondo il modello classico delle società di capitali:

- L’assemblea dei soci;

- Il consiglio di amministrazione;

- Il collegio sindacale.

La composizione e le funzioni di tali organi obbligatori per legge sono indicate nell’atto

costitutivo e nello statuto.

OptoLab società cooperativa è costituita da tre punti vendita: una presso il centro di

Reggio Emilia, che ha la funzione di sede centrale e amministrativa, mentre le altre due in

provincia, una a Rubiera e l'altra a Sant'Ilario D'Enza. In ogni negozio è presente un

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responsabile. La scelta di mantenere i tre precedenti negozi risponde a una duplice

necessità: da un lato utilizzare locali già predisposti per essere negozi di ottica con gli

arredi e un minimo di strumentazione; dall’altro il fatto di essere conosciuti e stimati dalla

precedente clientela, che ci si prefigge di riconquistare. Nella sede centrale è presenta

tutta la strumentazione necessaria per la visita optometrica e contattologa: infatti il riunito

costituito da lampada a fessura, cheratometro, topografo e autorefrattometro sono

necessari per effettuare una visita optometrica completa ed efficace; nel laboratorio è

presente la mola automatica per la lavorazione/rifinitura delle lenti. Nelle altre due sedi è

presente il riunito fornito solo del proiettore per la visita optometrica; inoltre, in laboratorio

si possono effettuare riparazioni semplici o complesse. Presso tutti i negozi è disponibile

l'acquisto e l'ordine di lenti a contatto.

Nella sede centrale lavoreranno: l'optometrista Pezzella Antonio, la contattologa

Fontanarosa Carmen e i soci Neviani Riccardo, Bassi Greta e Vaccaro Nicole. Il

responsabile del negozio è Restuccia Federica.

Nella sede di Rubiera lavoreranno: l'optometrista Ternelli Vittoria, la contattologa Tonuzi

Denita e i soci: Montone Federica e Butti Davide. Il responsabile del negozio è Reverberi

Vittorio.

Nella sede di Sant'Ilario D'Enza lavoreranno: l'optometrista Parrillo Anna Chiara, la

contattologa El Ouardy Rayan e i soci: Guerrini Chiara e Messaoud Chiheb. Il

responsabile del negozio è Cagnolati Federico.

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Il piano economico-finanziario

Per dimostrare la sostenibilità del progetto imprenditoriale relativo alla nostra cooperativa,

abbiamo compiuto uno studio concernente i costi che saranno sostenuti, i ricavi che

prevedibilmente saranno percepiti nonché una previsione prudenziale della situazione

patrimoniale- finanziaria (Stato Patrimoniale) ed economica (Conto Economico) relativa ai

prossimi esercizi.

Piano degli investimenti

Investimento Costo Anno previsto di

acquisto

N° anni

ammortamento

Ammortamento

annuo

1) Mola automatica con

funzione di bisello, bisello

piano e trapano per

glasant, canalino per nilor,

lucidatrice, con dischi per

Cr39, cristallo e

policarbonato

€ 25.000 2015 5 € 5.000

2) Mola manuale

€ 3.000 2015 5 € 600

3) Biolf Topografo

Corneale

€ 10.000 2015 5 € 2.000

4) Riunito con proiettore

di ottotipi

€ 7.000 2015 5 € 1.400

5) Computer (6 unità) € 4.800 2015 5 € 960

Totale € 49.800 € 9.960

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Costi stimati

Linea prodotto/servizio

Costo Materie Prime Costi del Personale Diretti Totale costi diretti

Vendita lenti Zeiss € 52.500 € 875 € 53.375

Vendita lenti Optovista € 78.750 € 1.523 € 80.273

Vendita occhiali da sole € 60.000 € 7.000 € 67.000

Vendita montatura € 66.000 € 8.400 € 74.400

Riparazione € 2.000 € 1.165 € 3.165

Personalizzazione montatura / astuccio € 312 € 4.375 € 4.687

Vendita Lac giornaliere € 100.000 € 3.625 € 103.625

Vendita Lac quindicinali € 1.275 € 43 € 1.318

Vendita Lac mensili € 13.500 € 435 € 13.935

Vendita Lac annuali € 500 € 15 € 515

Vendita soluzioni saline € 1.125 € 725 € 1.850

Visita optometrica € 263 € 263

Visita contattologica € 1.050 € 1.050

Produzione montature € 20.000 € 5.600 € 25.600

TOTALE € 395.962 € 35.094 € 431.056

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Ricavi stimati

Linea prodotto/servizio

Prezzo

unitario

di vendita

Quantità

Unità

Misura

Ricavo

Atteso

Vendita lenti Zeiss € 150 1.500 Pz. € 225.000

Vendita lenti Optovista € 100 2.625 Pz. € 262.500

Vendita occhiali da sole € 150 1000 Pz. € 150.000

Vendita montature di marca € 120 1.200 Pz. € 144.000

Vendita montature

nx marchio

€ 100 800 Pz. € 80.000

Riparazione € 20 1000 € 20.000

Personalizzazione montatura / astuccio € 30 625 € 18.750

Vendita Lac giornaliere € 25 6.250

Confezione da

30 pz.

€ 156.250

Vendita Lac quindicinali € 25 75

Confezione da

6 pz.

€ 1.875

Vendita Lac mensili € 45 750

Confezione da

3 pz.

€ 33.750

Vendita Lac annuali € 150 25

Confezione da

1 pz

€ 3.750

Vendita soluzioni saline € 10 1250 Flacone da 50 ml € 12.500

Visita optometrica € 30 75 € 2.250

Visita contattologica € 40 300 € 12.000

Totale (A+B+C) € 1.122.625

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Conto Economico previsionale (con previsione di crescita annuale del fatturato stimata a circa 5%)

ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3

Ricavi dalle vendite € 1.122.625,00 € 1.180.000,00 € 1.250.000,00

Variazione rimanenze prodotti finiti € - € - € -

Altri ricavi e proventi € - € - € -

A) Valore della produzione € 1.122.625,00 € 1.180.000,00 € 1.250.000,00

Acquisti di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci € 395.962,00 € 400.000,00 € 450.000,00

Acquisto di servizi, utenze, consulenze, trasporti, pubblicità € 40.000,00 € 45.000,00 € 45.000,00

Variazione delle rimanenze di materie prime e merci € 20.000,00 € 40.000,00 € 50.000,00

Affitti passivi e canoni per locazioni € 120.000,00 € 120.000,00 € 120.000,00

Costo del Personale € 300.000,00 € 300.000,00 € 300.000,00

Accantonamenti € 20.000,00 € 25.000,00 € 30.000,00

Ammortamenti € 9.960,00 € 10.000,00 € 10.000,00

Oneri diversi di gestione € 5.000,00 € 5.000,00 € 5.000,00

B) Costi della produzione € 910.922,00 € 945.000,00 € 1.010.000,00

Risultato Operativo (A-B) € 211.703,00 € 235.000,00 € 240.000,00

Proventi Finanziari € - € - € -

Interessi e oneri finanziari € 24.500,00 € 24.500,00 € 24.500,00

C) Proventi e oneri finanziari € 24.500,00 € 24.500,00 € 24.500,00

Proventi straordinari € - € - € -

Oneri straordinari € - € - € -

D) Proventi e oneri straordinari € - € - € -

Risultato prima delle imposte (A-B+C+D) € 187.203,00 € 210.500,00 € 215.500,00

Imposte sul reddito d'esercizio € 51.480,00 € 57.885,00 € 58.262,00

Utile netto (perdita) dell'esercizio € 135.723,00 € 152.615,00 € 157.238,00

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Stato patrimoniale (ex art. 2424 C.c.)

Stato Patrimoniale

Attivo Passivo

A) Crediti verso soci per

finanziamenti ancora dovuti € - A) Patrimonio netto €

B) Immobilizzazioni € 233.000 I) Capitale sociale € 200.000

I) Immateriali € 113.000 II) - VII) Riserve € 90.000

II) Materiali € 120.000 B) Fondo per rischi e oneri € 30.000

III) Finanziarie € - C) TFR € 23.000

C) Attivo circolante € 550.000 D) Debiti € 440.000

I) Rimanenze € 85.000

II) Crediti € 165.000

III) Attività finanziarie

non immobilizzate € -

IV) Disponibilità liquide € 300.000

Totale Attivo: A + B + C + D € 783.000

Totale Passivo A + B + C + D +

E € 783.000

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Laboratorio lenti strumenti Prezzi €

1) Mola automatica con funzione di bisello, bisello piano e trapano per glasant, canalino per nilor, lucidatrice, con dischi per Cr39, cristallo e policarbonato

25000 (Briot Alta)

2) Mola manuale

3000

3) Fresa manuale per nilor

1000

4) Trapano manuale per glasant

1000

5) lucidatrice

1500

6) Ventiletta ad aria calda

900

7) Polariscopio

250

8) Pulitore ad ultrasuoni

200

9) Saldatore elettrico

3000

10) Frontifocometro digitale

3000

11) Macchina per il colore 12) Set di cacciaviti normali e a stella e a dado

100

13) Pinze per gli anelli

500 14) Pinze per musetti

15) Pinze normali 16) Pinzette 17) Tenaglie

2,90

18) Martello piccolo in gomma

15

19) Smerigliatrice piccola

100

20) Morsetto

10

21) Punteruolo

2,50

22) Pannetto in microfibra

0,20 pz

23) Computer

1200 (Apple)

24) Pennarello indelebile

2,50

** materiali 24) Set di viti per occhiale di varie lunghezze e calibri

350

25) Set di dadi per viti di vari calibri 26) Set di naselli di varie grandezze a pressione e a

vite 27) Filo per nilor

28) Spessore per anello montatura 29) Tubetti per glasant

40 conf.

30) colla fissante per glasant

10

31) Filo di stagno per saldare

15

32) Pasta per lucidatrice

3

33) Colorante e decolorante per lenti in Cr39

34) alcol

1,80

35) Adesivi normali e per antiriflesso per ventose

30 conf

36) Fornitura di lenti sferiche + e -

4,50/5 pz

37) Fornitura di lenti cilindriche

4,50/5 pz

38) fornitura di filtri neutri e colorati 10 alla coppia

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**39) Autoref.

5000

**70) Cappa aspirante

15000

**71) Liquido antigelo per colorante 10

Laboratorio di optometria e contattologia Strumenti

Prezzi €

1) Biolf

10000 2) Topografo corneale

3) Riunito con proiettore di ottotipi

7000

4) Schiascopio con lenti 1200 5) oftalmoscopio

6) Cassetta di lenti di prova con: lenti sferiche posotive e negative, lenti cilindriche positive e negative, Jcc, prismi, filtri e dissocianti, occlusore, fessure e oculus

1000

7) Stecca dei prismi

800

8) Microscopio

2850

9) Vetrini per microscopio

9\15

10) Ventosa per aplicazione di Lac

3,50 pz

11) Banco di contattologia

1500

12) Capillare in vetro

30

13) Computer

1200 (Apple)

14) Interpupillometro

250

15) Ottotipo per vicino

omaggio

Materiali

16) Fluoresceina

40

17) Carta bibula

40

18) Soluzione salina

0,90 pz 19) Fornitura di lenti a contatto sferiche e toriche di prova 2000

20) Sapone

3

Cassa e parte espositiva del negozio

Strumenti

Prezzi €

1) Due Computer

2400

2) Lettore di codici a barre

150

3) Registratore di cassa

650

4) Panno in microfibra

0,20 pz

5) Cancelleria

100

6) Programma gestionale per pc 10000 (Focus Blu Data)

forniture per la vendita

7) Cordine per occhiali

1 pz

8) Lenti a contatto

16/19

9) Soluzione unica

5

10) Soluzioni disinfettanti

9

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97

11) Liquido per la conservazione e contenitore per Lac

12) Pannetti in microfibra

0,20 pz

13) Astucci personalizzabili

3

14) Sprai per occhiali

2 40pz

15) Lenti di ingrandimento

3\5

16) Montature vista, sole e sportive

60/65

vendite su ordinazione

17) Binocoli

18) Telescopi

19) microscopi

20) Barometri

21) Lenti sferiche + e -

22) Lenti cilindriche

23) Filtri neutri e da sole

24) Lenti a contatto

Arredamento per i laboratori

1300 Arredamento per il frontale (espositori e bancone)

Totale € 104360,70

Totale € 119610,70 (totale con materiale al pezzo)

Descrizione strumenti per il laboratorio

Mola: Strumento che serve per la ritaglio e/o per la modificazione delle lenti minerali

(vetro, lantanio, titanio), materiali organici con base cr39.

Fresa per nylor: Strumento di laboratorio che serve per creare un canalino per inserire un

filo di nylon, di supporto, per la realizzazione di occhiali nylor.

Frontifocometro: Strumento che serve per valutare il potere della lente oftalmica e

centrarla.

Macchina del colore: Questo strumento serve per la colorazione di lenti da vista, quindi in

vetro trasparente, utile per avere sfumature precise richieste dal cliente.

Descrizione degli strumenti per la visita optometrica

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Autorefrattometro: è uno strumento che serve per avere un'informazione sull'acuità visiva

del cliente in modo oggettivo.

Riunito: (fornito di proiettore e schermo ottotipico) il proiettore ha come immagini al suo

interno le tabelle per misurare la vista in maniera soggettiva che vengono proiettate sullo

schermo, inoltre è fornito della poltrona posizionata ad una distanza precisa.

Cassetta lenti di prova: Sono lenti per la misurazione della vista, al suo interno possiamo

avere la stecca dei prismi che serve per la valutazione delle forie/tropie (strabismo).

Olftalmometro: Strumento che è integrato nel riunito, che serve per la valutare

l'astigmatismo corneale e la sua curvatura.

Lampada a fessura: Strumento che è integrato nel riunito, che serve per una valutazione

oggettiva e visiva del segmento anteriore dell'occhio (corne, limbus, congiuntiva, sclera,

film lacrimale, ciglia).

Questo strumento si usa soprattutto nella contattologia per la valutazione del soggetto.

Topografo: Strumento per la valutazione oggettiva della curvatura corneale del soggetto.

Interpupillometro: Serve per la misurazione della distanza interpupillare tra i centri pupillari.

Schiascopio: Strumento per la valutazione oggettiva dell'ametropia (ipermetropia, miopia,

in caso anche astigmatismo).

Oftalmoscopio: Serve per la valutazione sia del fondo oculare sia del segmento anteriore

(Come se fosse una piccola lampada a fessura “portatile”).

Strumenti per la contattologia

Fluorescina: Colorante da poter instillare nell'occhio per la valutazione del segmento

anteriore e per effettuare diversi test.

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99

Autorefrattometro Lampada a fessura

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100

Repertorio n.000000 Raccolta n. 00000

ATTO COSTITUTIVO

REPUBBLICA ITALIANA

L’anno 2015 (duemilaquindici), il giorno due del mese di febbraio in Reggio Emilia

provincia di Reggio Emilia, via della Canalina n. 21, presso l’istituto Galvani-Iodi, innanzi a

me _____________, facente funzioni di Notaio nella simulazione didattica, senza

l’assistenza dei testimoni per avervi i comparenti rinunziato espressamente, d’accordo tra

loro e con il mio consenso,

SONO PRESENTI

NOME E COGNOME

LUOGO E DATA DI

NASCITA

COMUNE DI

RESIDENZA

CODICE FISCALE

Carmen

Fontanarosa

Benevento (BN)

6/07/1996

Reggio Emilia (RE) FNTCMN96L46A783Z

Greta Bassi Correggio (RE)

27/09/1996

San Giuliano Terme

(PI)

BSSGRT96P67D037K

Anna Chiara Parrillo Reggio Emilia (RE)

8/03/1996

Reggio Emilia (RE) PRRNCH96C48H223Z

Federico Cagnolati Reggio Emilia (RE)

12/09/1993

Cadelbosco Sopra

(RE)

CGNFRC93P12H223W

Antonio Pezzella Napoli (NA)

27/09/1994

Reggio Emilia (RE) PZZNTN94P27F839E

Federica Montone Reggio Emilia (RE)

2/11/1996

Reggio Emilia (RE) MNTFRC96S42H223Z

Rayan El ouardy Castelnovo né Monti

(RE)

02/03/1996

Reggio Emilia (RE) LRDRYN96C42C219W

Federica Maria

Restuccia

Palermo (PA)

24/07/1997

Reggio Emilia (RE) RSTFRC97L64G273X

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101

Davide Butti Fidenza (PR)

19/08/1996

Salsomaggiore T.

(PR)

BTTDVD96M29B034B

Mariem Aissa Reggio Emilia (RE)

03/03/1996

Cavriago (RE) SSAMRM96C43H223X

Chiheb Messaoud Tunisia 25/04/1996 Sant’Ilario (RE) MSSCHB96D25Z352D

Vittorio Reverberi Reggio Emilia (RE)

15/12/1995

Reggio Emilia (RE) RVRVTR95T15H223I

Riccardo Neviani Montecchio Emilia

(RE) 22/11/1994

Reggio Emilia (RE) NVNRCR94S22F463P

Chiara Guerrini Bologna (BO)

15/06/1995

Valsamoggia (BO)

GRRCHR95H55A944P

Vittoria Ternelli Sassuolo (MO)

30/01/1995

Prignano Sulla

Secchia

TRNVTR95A70I462K

Denita Tonuzi Albania 08/08/1995 Reggio Emilia (RE) TNZDNT95M48Z100D

Nicole Vaccaro Sassuolo (MO)

03/03/1996

Casalgrande (MO) VCCNCL96C43I462N

Dell’identità personale di essi costituiti, cittadini italiani, io Notaio sono certo.

Si precisa che i codici fiscali sopra indicati sono stati forniti e dichiarati dai titolari.

CON IL PRESENTE ATTO

si conviene e si stipula quanto segue

Art.1) E’ costituita una Società Cooperativa denominata “OptoLab Società Cooperativa”.

Art.2) La società ha sede legale in Reggio Emilia, provincia di Reggio Emilia, Via della

Canalina n. 21; si potrà con deliberazione dell’assemblea istituire sia in Italia sia all’estero

succursali, filiali, agenzie, rappresentanze e sopprimerle.

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102

Art.3) La società ha per scopo ed oggetto sociale quanto indicato nell’Art.4 dell’allegato

Statuto di cui in seguito e che si abbia per qui letteralmente ed integralmente riportato e

trascritto.

Art.4) La durata della società è fissata fino al 31 dicembre 2030 e potrà essere prorogata o

anticipatamente sciolta con deliberazione dell’assemblea straordinaria dei soci.

Art.5) I costituiti sottoscrivono ciascuno una quota del valore nominale di Euro 12.500

cadauna; pertanto il capitale sociale iniziale della cooperativa è pari a Euro 200.000.

Art.6) I costituiti nominano all’unanimità componenti il Consiglio di Amministrazione i

signori:

Fontanarosa Carmen (Presidente)

Reverberi Vittorio (Vice presidente)

Butti Davide (Consigliere)

Bassi Greta (Consigliere)

Tonuzi Denita (Consigliere)

precisandosi che lo stesso resterà in carica per i prossimi tre esercizi.

Gli Amministratori qui presenti chiedono ai sensi dell’art. 2383 quarto comma del C.C.

l’iscrizione della propria nomina nel Registro delle Imprese e dichiarano che a proprio

carico non sussiste alcuna delle cause di ineleggibilità o di decadenza previste dall’art.

2382 del C.C. o da altre norme di legge, delegando me Notaio ad espletare gli adempienti

conseguenti.

Art. 7) A comporre il collegio sindacale vengono nominati i signori:

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103

Federico Parmeggiani, Presidente

Laura Spallanzani, membro effettivo

Romina Bravi, membro effettivo

Rosaria Sicignano, membro supplente

Maria Eva Reali, membro supplente

precisandosi che lo stesso resterà in carica per i prossimi tre esercizi.

Art. 8) L’incarico di controllo contabile, per i primi tre esercizi sociali, viene conferito allo

Studio Dott. Mussini Pierpaolo con sede in Scandiano (R.E.), Via Trento n. 2.

Art.9) Gli esercizi sociali si chiudono il 31 dicembre di ogni anno.

Art.10) La cooperativa è retta dallo Statuto che si allega al presente atto sotto la lettera A)

per formarne parte integrante e sostanziale.

Art.11) Il presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sua qualità di rappresentante

legale, è autorizzato da tutti i costituiti a introdurre nel presente atto costitutivo e

all’allegato statuto tutte le soppressioni, modifiche e aggiunte che eventualmente

venissero richieste dall’Autorità Amministrativa ai fini della concessione di tutti i benefici

previsti dalla vigente legislazione sulle cooperative.

Art.12) I costituiti dichiarano che l’importo globale approssimativo delle spese per la

costituzione poste a carico della cooperativa ai sensi dell’art. 2328 C.C. n. 12 è pari ad

Euro 2.000 (duemila/00).

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Art.13) Le spese tutte del presente atto e consequenziali a carico della cooperativa, che

invoca tutti i benefici e le agevolazioni fiscali previste dalle leggi sulla cooperazione in

generale.

Art.14) Avendo io Notaio accertato in relazione all’atto avanti esteso la sussistenza delle

condizioni richieste dalla legge per l’iscrizione nel Registro Imprese, provvederò ad

effettuare tale adempimento a mia cura entro i termini stabiliti dal Vigente Codice Civile.

E’ data dispensa del dare lettura dell’allegato.

Per l’apposizione delle firme marginali vengono delegati i signori:

_____________________________________________________________________

Del che richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto, scritto su elaborazione elettronica

da persona di mia fiducia e da me integrato a mano, e ne ho dato lettura alle parti che

l’approvano e con me lo sottoscrivono.

Firmato:

Firmato:

Firmato:

Firmato:

Firmato:

Firmato:

Firmato:

Firmato: ___________ Notaio, segue sigillo

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105

STATUTO

ART.1 DENOMINAZIONE E SEDE

E’ costituita con sede nel comune di Reggio Emilia, sita in via della Canalina n. 21 la

cooperativa denominata “Optolab Società Cooperativa”.

ART.2 DURATA

La società avrà la durata fino al 31 dicembre 2030 e potrà essere prorogata con

deliberazione dell’assemblea dei soci.

ART.3 SCOPO

La cooperativa si basa principalmente sul principio mutualistico, il cui fine non è il profitto

ma quello di realizzare gli scambi mutualistici con i soci. Lo scopo è la produzione e la

vendita di occhiali da vista e da sole, lenti a contatto e accessori.

ART.4 OGGETTO

L’oggetto dell’attività è relativo alla:

- produzione e vendita di occhiali;

- montaggio di lenti su montature da vista e da sole;

- applicazione di lenti a contatto ad opera di un contattologo esperto;

- visita eseguita da un optometrista esperto;

- servizio di assistenza tecnica: riparazione di astine, cerniere, naselli, musetto, ponte

(solo per occhiali glasant);

- servizio di sostituzione di lenti graffiate, da vista e da sole, e del filo in nylon per gli

occhiali in nylor;

- servizio di personalizzazione della montatura e colorazione delle lenti (per gli

occhiali da sole il servizio è disponibile anche on-line);

- servizio di visita oculistica presso un oculista di fiducia;

- servizio di visita con contattologo;

- vendita di materiali per la pulizia (detersione, disinfezione e mantenimento) delle

lenti a contatto;

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- vendita di materiali per la manutenzione degli occhiali (custodia, spray, panni in

microfibra);

- servizio di spedizione a domicilio (solo per occhiali da sole non graduati).

ART.5 REQUISITI DEI SOCI

Il numero dei soci cooperatori è illimitato, ma non può essere inferiore al minimo stabilito

dalla legge. Il numero minimo per costituire una cooperativa è di tre soci persone fisiche.

I requisiti minimi necessari per poter entrare a far parte della compagine sociale sono:

- età minima diciotto anni;

- possedere diploma da ottico;

- possedere certificato di abilitazione all’arte di ottico;

- non aver riportato condanne penali;

- non aver subito l’interdizione dai pubblici uffici.

Tutti coloro che possiedono i requisiti indicati al punto precedente sono ammessi, dietro

loro richiesta, ad entrare a far parte della cooperativa in virtù del principio della “porta

aperta”.

ART.6 DOMANDA D’AMMISSIONE

La domanda deve essere presentata al Consiglio di Amministrazione, il quale delibera in

merito entro sessanta giorni dalla ricezione della domanda.

In caso di diniego l’ aspirante socio può investire della questione l’assemblea dei soci, la

quale delibera in merito in occasione della prima assemblea organizzata.

ART.7 CARATTERISTICHE DELLE QUOTE

Il capitale sociale è suddiviso in quote di partecipazione. Se un socio intende trasferire la

propria quota ad altro soggetto, deve comunicarlo al CdA con lettera raccomandata A/R.

La decisione degli amministratori deve essere comunicata al socio entro sessanta giorni

dalla data del ricevimento della richiesta. Il silenzio del CdA va interpretato come silenzio-

assenso: in tal caso, il socio può liberamente trasferire la propria quota e la società ha

l’obbligo di registrare il nuovo socio nel libro dei soci.

ART.8 OBBLIGHI DEI SOCI

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I soci cooperatori sono obbligati:

1) al versamento delle quote sottoscritte, con le modalità e nei termini stabiliti dal

Consiglio di Amministrazione;

2) all'osservanza dello statuto, dei regolamenti interni e delle deliberazioni legalmente

adottate dagli organi sociali;

3) a utilizzare le proprie competenze in ambito professionale e il proprio lavoro in base

al tipo dell'attività svolta.

ART.9 DIRITTI DEI SOCI

I soci hanno diritto a essere informati dal Consiglio di Amministrazione sugli affari sociali

della cooperativa, partecipare alle deliberazioni dell'assemblea ed alla elezione delle

cariche sociali, nonché a prendere visione dei libri sociali.

ART.10 RECESSO

Il socio può esercitare il diritto di recesso dando comunicazione al Consiglio di

Amministrazione con raccomandata A/R.

Oltre ai casi previsti dalla legge, il socio può recedere nel caso in cui:

1) abbia perso i requisiti necessari per l’ammissione;

2) non sia più in grado di raggiungere gli scopi sociali.

Il socio che intenda recedere deve provvedere a comunicare alla società le sue intenzioni

con raccomandata A/R. Il CdA provvederà a esaminare entro sessanta giorni dalla data di

ricezione la richiesta pervenuta verificando se i motivi rientrano tra quelli che legittimano il

recesso. Se non esistono tali presupposti, il CdA deve comunicarlo al socio. i sei mesi

dalla data della comunicazione. Nel caso invece in cui il CdA accolga la domanda, il

recesso ha luogo a far data dalla data della delibera di accoglimento della domanda.

ART.11 ESCLUSIONE

Oltre ai casi previsti dalla legge, costituiscono cause di esclusione:

– collaborazione all’attività di altre società aventi oggetto sociale analogo a qualsiasi

titolo;

– assenze superiori alla metà più una delle assemblee previste durante l’anno;

– l'aver arrecato danni gravi alla cooperativa, verso soggetti terzi, soprattutto se clienti

e verso l'immagine pubblica della cooperativa stessa;

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108

– l'ingiustificato motivo del socio di rifiutarsi di partecipare ai lavori della cooperativa;

– il raggiungimento dei requisiti per il godimento dei trattamenti pensionistici previsti

dalla legge.

ART.12 LIQUIDAZIONE

I soci che recedono o vengono esclusi hanno diritto al rimborso della quota versata,

eventualmente rivalutata.

La liquidazione avverrà sulla base del bilancio dell'esercizio in cui lo scioglimento del

rapporto sociale diventa operativo. Il pagamento viene eseguito entro tre mesi

dall'approvazione del bilancio.

ART.13 ORGANI

Sono organi della Società:

1. l'Assemblea dei soci;

2. il Consiglio d’Amministrazione;

3. il Collegio sindacale.

La composizione del Consiglio d’Amministrazione e del Collegio sindacale è prevista

rispettivamente all’art. 6 e 7 dell’atto costitutivo.

ART.14 ASSEMBLEA DEI SOCI

I soci deliberano sulle seguenti materie:

- l'approvazione del bilancio,

- la nomina e revoca amministratori,

- la nomina e revoca dei componenti del Collegio Sindacale,

- le modifiche all'atto costitutivo,

- la decisione di compiere interventi di modifica dell’oggetto sociale determinato

nell’atto costitutivo o dei diritti dei soci.

ART.15 MODALITA’ DI CONVOCAZIONE

La convocazione dell'assemblea avviene attraverso lettera raccomandata o

comunicazione via fax, e-mail o altro mezzo adatto a garantirne il ricevimento, da parte di

ciascun socio, almeno dieci giorni prima dell’adunanza.

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La convocazione deve contenere l'ordine del giorno, il luogo, la data e l’ora della prima e

della seconda convocazione.

L'assemblea è validamente costituita, anche in mancanza dell'adempimento delle modalità

di cui sopra, quando siano rappresentati tutti i soci e tutti gli amministratori e sindaci siano

comunque informati della riunione e non ci sia il rifiuto di trattare gli argomenti.

ART.16 QUORUM COSTITUTIVI E DELIBERATIVI

Si riferisce al numero di soci e di voti che servono affinché l’assemblea sia validamente

costituita e affinché la delibera possa essere ritenuta valida.

L’assemblea, sia ordinaria che straordinaria, è costituita:

1. In prima convocazione, quando intervengano la metà più uno dei voti spettanti ai soci;

2. in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei soci intervenuti, aventi diritto al

voto.

Nelle votazioni si procederà per alzata di mano escludendo la votazione a scrutinio

segreto.

Per la validità di entrambe le assemblee è necessaria la maggioranza assoluta dei voti dei

soci presenti o rappresentanti.

Per lo scioglimento e la liquidazione della società, per entrambe le assemblee, sono

necessari i 3/5 dei voti spettanti ai soci presenti o rappresentanti.

ART.17 INTERVENTO – VOTO

Nelle assemblee ha diritto di voto chi risulta iscritto nel libro dei soci da almeno novanta

giorni.

Ogni socio ha diritto a un solo voto, qualunque sia la percentuale della sua partecipazione,

in ottemperanza al principio “una testa, un voto”.

ART.18 AMMINISTRAZIONE

L’amministrazione della cooperativa è affidata a un Consiglio di Amministrazione,

composto da cinque membri, scelti dai soci. Le riunioni del CdA sono presiedute dal

Presidente o, in sua assenza, dal vice presidente o da altro amministratore designato

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dall’assemblea stessa con il voto della maggioranza dei presenti. Ogni volta che il CdA si

riunisce viene nominato un segretario, sempre a maggioranza dei voti presenti. Nel caso

di atto pubblico, la nomina del segretario non è necessaria. Le riunioni del CdA avvengono

tutte le volte che il Presidente le convoca oppure se lo richiedono almeno un terzo degli

amministratori. La convocazione deve contenere l’ordine del giorno, il luogo, la data a l’ora

della riunione e deve essere spedita a tutti gli amministratori e i sindaci effettivi almeno tre

giorni prima della riunione stessa (in caso di urgenza, un giorno). Le deliberazioni sono

prese a maggioranza assoluta.

Il CdA ha i seguenti compiti:

- la redazione del bilancio d’esercizio e della relazione sulla gestione;

- la tenuta del libro soci, del libro dei verbali delle assemblee, del libro verbali del

CdA;

- compiere tutte le operazioni necessarie per il raggiungimento dell’oggetto sociale;

- formulare piani strategici e finanziari;

- prendere decisioni in merito all’assetto organizzativo, amministrativo e contabile

della società;

- deliberare in merito all’ammissione di nuovi soci;

- esamina, approva o respinge le dichiarazioni di recesso dalla società;

- si pronuncia in merito all’esclusione di un socio;

- dispone relativamente alla liquidazione della quota al socio uscente.

Il Presidente:

- convoca il CdA, ne fissa l’ordine del giorno, coordina i lavori, provvede affinché

siano fornite adeguate informazioni in merito all’ordine del giorno a tutti i consiglieri;

- ha potere di firma della società e la sua rappresentanza legale di fronte ai terzi e in

giudizio; tuttavia, egli non può compiere atti deliberativi e decisionali che rimangono

in capo all’intero CdA.

ART.19 COLLEGIO SINDACALE

Il collegio sindacale viene eletto dalla Assemblea dei soci. E’ composto da tre membri

effettivi e due supplenti aventi i requisiti di legge.

I sindaci restano in carica per tre esercizi e sono rileggibili.

Devono riunirsi almeno ogni novanta giorni redigendo un verbale.

Il collegio sindacale ha il compito di controllare che l’operato degli amministratori sia in

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111

linea con le disposizioni normative di legge e con l’atto costitutivo.

Il collegio sindacale effettua un controllo contabile in merito alla regolare tenuta della

contabilità; verifica che il bilancio d’esercizio corrisponda alle scritture contabili.

ART.20 PATRIMONIO

Il patrimonio della cooperativa è costituito:

a) dal capitale sociale, che è variabile ed è rappresentato da quote, ciascuna del

valore non inferiore e non superiore ai limiti stabiliti dalla legge;

b) dalla riserva legale formata con gli utili;

c) da ogni altro fondo di riserva costituito dall’assemblea e/o previsto per legge.

ART.21 RISTORNI

E’ il vantaggio mutualistico riconosciuto al socio derivato dall’avanzo di gestione, in base

alla quantità e alla qualità dello scambio mutualistico realizzato nel corso dell’esercizio

I parametri che saranno utilizzati per la ripartizione del ristorno dei soci sono definiti da

una prescrizione che dovrà essere approvata dell’Assemblea dei Soci.

L’assemblea può deliberare la ripartizione dei ristorni:

1. In forma liquida

2. Tramite aumento proporzionale delle rispettive quote.

ART.22 ESERCIZIO SOCIALE

L’esercizio sociale va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.

Al termine di ogni esercizio gli amministratori devono redigere il bilancio, secondo la legge.

Il bilancio deve essere presentato all’Assemblea dei Soci per l’approvazione, entro

centoventi giorni successivi alla chiusura dell’esercizio.

ART.23 DESTINAZIONE DELL’UTILE

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a) una quota non inferiore al 30% alla riserva legale;

b) una quota pari al 3% ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della

cooperazione, ai sensi dell’articolo 11 della L.59/1992;

c) ad eventuale remunerazione del capitale sociale effettivamente versato in misura

non superiore all’interesse massimo dei buoni postali fruttiferi, aumentato di due

punti e mezzo;

d) un’eventuale quota ad aumento gratuito del capitale sociale sottoscritto e versato

dai soci cooperatori, ai sensi e nei limiti stabiliti dall’articolo 7 della Legge 59/1992;

e) quanto residua alla riserva straordinaria indivisibile.

ART.24 SCIOGLIMENTO

In caso di scioglimento della cooperativa, l’intero patrimonio, dedotto il capitale

effettivamente versato dai soci ed eventualmente rivalutato, deve essere destinato ai fondi

mutualistici.

L’assemblea straordinaria, che dichiarerà lo scioglimento, dovrà procedere alla nomina di

uno o più liquidatori, stabilendone i poteri.

ART.25 BILANCIO SOCIALE E BILANCIO AMBIENTALE

Alla fine di ogni anno la cooperativa redigerà, oltre al bilancio d’esercizio, il bilancio sociale

e ambientale, che verrà pubblicato sul sito on-line della società stessa.

DIARIO DI BORDO

Per presentare il nostro diario di bordo abbiamo scelto la modalità della redazione di

verbali, proprio come fa una società. Qualche verbale è stato correlato di immagini relative

ai diversi momenti (incontri, lavori di gruppo, …).

VERBALE n. 1 del 19 novembre 2014

Il giorno 19/11/14 alle ore 11:00 nell’aula 32 dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di Reggio E. si è

riunita la classe 5ᵃ B per discutere il seguente ordine del giorno:

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113

- Ammissione della classe al progetto Bellacopia Impresa a.s. 2014-2015;

- Discussione sul tema del progetto stesso;

- Pianificazione del lavoro da svolgere.

Viene individuato come segretario il sig. Antonio Pezzella.

Prende inizialmente la parola la prof.ssa Spallanzani che comunica alla classe

l’ammissione al progetto Bellacoopia Impresa per l’a.s. 2014-2015 della classe, sulla base

della bozza di progetto inviato il mese precedente.

La prof.ssa Spallanzani fa poi un breve riassunto dell’incontro avvenuto il giorno

precedente presso la sede di Legacoop di Reggio Emilia in cui sono state fornite le prime

indicazioni per la partecipazione al progetto stesso, che consiste nella simulazione di

costituzione di un’impresa cooperativa. Nello specifico, il progetto deve contenere:

- Una descrizione dei soci della cooperativa con i dati anagrafici e altri dati a scelta,

da effettuarsi in modo libero a scelta della classe;

- Il business plan, un documento importantissimo per la costituzione di una nuova

impresa, che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale,

che deve comprendere una sintesi del progetto, la tipologia di società, i prodotti e/o

i servizi offerti, un’analisi di mercato, la strategia di marketing, la denominazione e il

logo della cooperativa, l’organizzazione, il piano economico-finanziario;

- L’atto costitutivo e lo statuto della cooperativa;

- Il diario di bordo che descriva le tappe del percorso svolto;

- Altri documenti relativi a visite, esperienze, materiali studiati, utili al fine della

realizzazione del progetto stesso.

Viene poi riferito dalla professoressa che l’ipotesi di progetto indicata all’atto della richiesta

della partecipazione è relativa alla costituzione di un’impresa da parte di ex lavoratori

licenziati dall’impresa per cui lavoravano causa fallimento, esperienza meglio nota come

“workers buyout”. La proposta che fa l’insegnante è dunque quella di lavorare alla

simulazione di un’impresa cooperativa di workers buyout nell’ambito del settore ottico.

La classe è concorde nel seguire tale proposta e si inizia a discutere sul tipo di impresa da

costituire, dopo aver concordato comunque di operare nel settore dell’ottica, essendo

l’indirizzo di studi della classe. Si decide dunque di simulare la costituzione di un’impresa

cooperativa da parte degli studenti della classe 5ᵃ B che ipotizziamo essere i lavoratori di

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un’impresa fallita. Si deve tuttavia decidere che tipo di impresa, nel settore ottico,

scegliere. Nella discussione, gli studenti avanzano diverse proposte, che vengono di

seguito trascritte:

- impresa di produzione diretta di attrezzature per ottici (mole, microscopi, ecc.) che

vende ai negozi;

- impresa di produzione diretta di occhiali, lenti e materiali per ottici (custodie, prodotti

per la pulizia di lenti e occhiali, ecc.) che vende ai negozi;

- negozio (o catena di negozi) di ottica di vendita di occhiali, lenti a contatto e

accessori al pubblico;

- negozio (o catena di negozi) di ottica di produzione e vendita di occhiali, lenti a

contatto e accessori al pubblico.

L’insegnante, sulla base delle diverse proposte, invita gli studenti a riflettervi per scegliere

la proposta che potrà diventare l’oggetto stesso del nostro progetto.

La seduta viene tolta alle ore 12:00.

Il segretario

Antonio Pezzella

_____________

Verbale n. 2 del 28/11/2014

In data 28/11/2014 alle ore 8:00 si sono riuniti presso l’aula 32 dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” i

componenti della classe 5ᵃB del medesimo istituto per discutere il seguente o.d.g.:

- lezione del nostro tutor dott. Sergio Nasi di Lega Coop sul movimento cooperativo.

Sono presenti tutti gli studenti e la professoressa Laura Spallanzani.

Viene scelto come verbalizzatore lo studente Vittorio Reverberi.

La prof.ssa Spallanzani presenta alla classe il dott. Sergio Nasi, che ci è stato assegnato

come tutor che ci seguirà nella realizzazione del nostro progetto.

Il dottor Nasi prende la parola illustrando il contratto di società secondo il codice civile.

Procede poi a spiegare la differenza tra società lucrative e società a scopo mutualistico,

come le società cooperative. Vengono analizzate le principali caratteristiche delle società

di persone e delle società di capitali. In particolare, il dottor Nasi ci spiega l’importanza

delle cooperative all’interno di un territorio, e l’esigenza che esse siano radicate nel luogo

in cui sorgono continuando a trasmettersi di generazione in generazione, a differenza di

quanto succede per altre società che delocalizzano la produzione all’estero per contenere

i costi di produzione. In seguito viene illustrato molto in sintesi il concetto di bilancio

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ambientale rispetto al bilancio sociale, e l’importanza che esso sta sempre più assumendo

per una società rispetto alla percezione che di essa hanno i terzi (definiti “stakeholders”).

Da inoltre consigli utili alla classe in merito alla direzione del progetto e spiega in breve il

concetto di business plan. La prof. Spallanzani fornisce inoltre al signor Nasi ragguagli

sulle idee emerse all’interno della classe nel corso delle precedenti lezioni in merito alla

strada migliore da intraprendere per l’elaborazione del progetto.

Alle 9:00 la lezione termina.

Il segretario

Vittorio Reverberi

______________

VERBALE n. 3 DEL 19/12/2014

Oggi 19 dicembre 2014 alle ore 8:00 presso l’Aula Magna dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di

Reggio Emilia si è tenuto il terzo incontro della classe 5ªB in merito alla realizzazione del

progetto Bellacoopia. La novità è che la classe ha un nuovo tutor: il dott. Nasi ha infatti

ricevuto un incarico importante che lo porta lontano da Reggio per diversi giorni, per cui

non può più seguirci. Al suo posto, Legacoop ci ha assegnato come nuovo tutor il dott.

Federico Parmeggiani. L’ordine del giorno di oggi è dunque il seguente:

- conoscenza del nuovo tutor;

- analisi del lavoro fin qui svolto;

- impostazione del lavoro da svolgere.

Viene scelto come verbalizzatore Chiheb Messaoud.

Il dott. Parmeggiani prende la parola e si presenta: è un ricercatore dell’Università di

Reggio Emilia di diritto commerciale e consigliere d’amministrazione di Coop consumatori

Nord-Est.

Chiede poi a ogni studente della classe di presentarsi, aggiungendo ai dati anagrafici

qualche altro dato relativo a ciò che ognuno desidererebbe fare per il futuro. Ciascuno

studente dunque si presenta parlando un po’ di sé.

La prof.ssa Spallanzani ragguaglia il dott. Parmeggiani del lavoro sinora svolto. Indica su

quale tipo di costituzione di società la classe ha deciso di lavorare; informa inoltre che,

poiché si è scelta di lavorare su un’esperienza di workers buyout, è stato programmato un

primo incontro col dott. Caselli della società cooperativa Greslab di Scandiano, impresa

costituita proprio attraverso il workers buyout, per il prossimo 9 gennaio.

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Nasce inoltre l’idea di costituire un gruppo facebook (segreto) da utilizzare per fissare le

date degli incontri, inviare materiale, predisporre le attività. Viene designata la studentessa

Carmen Fontanarosa quale amministratrice incaricata di creare il gruppo.

Col dott. Parmeggiani viene poi fissato di rivedersi nel prossimo incontro col dott. Caselli

per programmare le successive attività. Invita per il momento la classe a riflettere su quale

delle diverse ipotesi formulate precedentemente conviene lavorare.

Abbiamo inoltre deciso di creare un gruppo Facebook “chiuso”, i membri sono gli studenti

della classe, i docenti e il tutor dott. Parmeggiani per poter più facilmente comunicare e

postare materiali raccolti e prodotti.

Alle ore 9:00 la seduta viene tolta.

Il segretario

Chiheb Messaoud

_______________

VERBALE n. 4 DEL 9 gennaio 2015

Il giorno 09/01/2015 alle ore 8:30 presso l’Aula Magna dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” di Reggio

Emilia si è tenuto il quarto incontro relativo al progetto Bellacoopia. L’o.d.g. è il seguente:

- Incontro con l’ingegner Antonio Caselli della società cooperativa Greslab di

Scandiano (R.E.).

Sono presenti, oltre al dott. Caselli, tutti gli studenti della classe, il tutor dott. Federico

Parmeggiani e la prof.ssa Spallanzani.

Prende la parola la prof.ssa Spallanzani che presenta alla classe il dott. Caselli. Riassume

al dott. Caselli e agli studenti quanto era già stato anticipato telefonicamente: la classe sta

partecipando al progetto Bellacoopia Impresa e il progetto che si è scelto di realizzare è

relativo ad una esperienza di workers buyout. Poiché la società Greslab è nata proprio

attraverso l’esperienza del workers buyout, si è ritenuto fondamentale conoscere da vicino

una realtà concreta.

Prende la parola l’ingegner Caselli.

Ingegner Caselli: In seguito al fallimento della nostra azienda, avvenuto dopo la crisi del

2008, noi dipendenti ci siamo trovati senza un lavoro. Prima di fallire, la nostra società

contava circa 160 dipendenti. Alla fine del 2008, quando stava per partire il periodo di

cassa integrazione, con altri operai siamo stati contattati da un commercialista in provincia

di Reggio Emilia che ci ha spiegato quali fossero le possibilità di formare una cooperativa,

accedere ai finanziamenti di LegaCoop e acquisire il ramo d’azienda produttivo di Optima,

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la nuova società nata dalle ceneri dell’ex Ceramica Magica, la società fallita per cui

lavoravamo. Quando abbiamo saputo che la cosa era fattibile, abbiamo fondato la

cooperativa Greslab e abbiamo cominciato una lunga trattativa per mandare in porto

l’operazione. Quindi che cosa abbiamo fatto: sapevamo che ogni azienda si può

suddividere essenzialmente in due parti: Bad Company e Good Company. La Good

Company è la parte dell’azienda che frutta che ha quindi un buon rendimento, la Bad

company invece è la parte dell’azienda che è destinata a fallire che non ha quindi un buon

rendimento. Nella nostra azienda la Bad Company ha lavorato in concordato per un certo

periodo di tempo e successivamente è stata chiusa. Tutto ciò è avvenuto perché la crisi è

stata estremamente sottovaluta tutti pensavano che sarebbe stata transitoria, invece ne

stiamo risentendo gli effetti tutt’oggi. Il denaro necessario è stato in parte avuto dall’Inps:

ognuno degli ex dipendenti divenuto poi socio nella nuova cooperativa ha riscattato la

propria indennità di mobilità pari a dodici mensilità, come la legge consente in questo

caso. Ma il denaro così raccolto non era sufficiente. Un grosso aiuto ci è venuto da

LegaCoop e da altri finanziatori, in particolare Coopfond, il fondo mutualistico per la

promozione e lo sviluppo cooperativo di Legacoop e Cfi, investitore istituzionale in capitale

di rischio. Per poter usufruire di questi aiuti economici, Legacoop ha voluto vedere il nostro

piano industriale: dovevamo cambiare rispetto al passato, eliminare le cause che avevano

portato al fallimento della nostra ex società. Quindi, abbiamo cambiato il sistema di

produzione, eliminato il marchio aziendale (noi ora produciamo per altre imprese) e

diversificato le nostre vendite, quando prima invece l'80% circa della nostra produzione

era riversata sul mercato statunitense. Quando è arrivata la crisi negli Usa, ne abbiamo

ovviamente risentito pesantemente anche noi.

Tutti questi aiuti finanziari ci hanno permesso di arrivare alla quota necessaria per affittare

il ramo d'azienda e quindi acquisirlo. Il 1 giugno 2011 è stata per noi una data molto

importante: abbiamo riaperto lo stabilimento e ricominciato la produzione. E' stato un

momento davvero emozionante: conserviamo ancora la prima piastrella che è uscita dalla

produzione quel giorno. Legacoop ci ha offerto il suo aiuto oltre che a livello economico

anche a livello amministrativo, poiché nessuno degli ex dipendenti aveva una formazione

tale da consentirgli di essere imprenditore. Per questo motivo, Legacoop ci ha fatto

frequentare un corso di formazione e ci ha sostenuto in tutte le fasi della nostra

“avventura”.

All'inizio, gli ex lavoratori che hanno aderito sono stati una trentina; adesso, tra soci e

dipendenti, siamo in 61. Molti degli ex dipendenti all'inizio di questa avventura non hanno

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voluto aderire al nostro progetto; in realtà, considerati i tempi difficili, l'unica alternativa per

molti di noi sarebbe stata probabilmente la disoccupazione: basta pensare alla situazione

del comprensorio delle ceramiche nella nostra zona, dove la crisi si è fatta sentire in modo

pesante. Solo in provincia di Reggio Emilia si sono persi dal 2008 più di mille posti di

lavoro.

Studente Fontanarosa: E’ stata solo l’innovazione ad aver fatto ripartire l’azienda?

Dott. Caselli: No, noi da soli non avremmo fatto nulla. E' stato fondamentale l'aiuto di

Legacoop e dello Stato attraverso la normativa relativa all'anticipo dell'indennità di

mobilità.

Domanda Prof Spallanzani: Perché le società cooperative sono concentrate soprattutto

in Emilia Romagna?

Dottor Caselli: Beh, sicuramente nella nostra zona è molto sviluppato il fenomeno

cooperativo, e esperienze di workers buyout possono nascere solo attraverso una

cooperativa.

Domanda studentessa Tonuzi: Perché il sindacato era contraria alla nascita della vostra

società cooperativa?

Dott. Caselli: Poiché non era d’accordo alle tre precondizioni poste, ossia alla riduzione

necessaria dello stipendio che ci siamo imposti. Alcuni ex dipendenti sono stati assunti

come dipendenti a stipendio pieno, mentre noi soci che lavoravamo più ore avevamo uno

stipendio ridotto. Questo non è giusto.

Interviene a questo punto il tutor dott. Parmeggiani a sottolineare un punto molto

importante per le società cooperative.

Tutor Parmeggiani: Tra le società cooperative vi è una forte collaborazione, traducibile

nella cosiddetta “mutualità verso l’esterno”: oltre alla mutualità interna, ossia le società

hanno come scopo il fatto di dare vantaggi ai soci, per le società cooperative è fatto

obbligo di destinare una parte dei loro utili annui al sostegno del movimento cooperativo,

attraverso la destinazione di esso ad un apposito fondo (i due più importanti sono CFI e

Coopfond). I fondi qui versati sono poi utilizzati per aiutare le società cooperative in

difficoltà oppure per sovvenzionare la nascita di nuove cooperative, come nel caso della

Greslab.

Alle ore 10:00 la seduta è tolta.

Il segretario

Davide Butti

____________

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L’incontro col dott.Caselli di Greslab presso l’Aula Magna del nostro istituto

_______________________________________________________________________

Verbale n° 5 del 16 gennaio 2015

In data 16/01/2015 alle ore 11.00, la classe 5° B ottico si è riunita presso l’aula 27 per

discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

- Lezione col dott. Parmeggiani, nostro tutor Legacoop, sulle cooperative: storia,

principi, tipologie di cooperative, come si costituisce una società cooperativa.

Il dott. Parmeggiani ha iniziato la lezione introducendo brevemente la storia del fenomeno

cooperativo. Ha poi continuato parlando dei principi fondanti delle società cooperative.

I Principi Fondanti della Cooperazione sono in totale otto:

- Una testa, un voto: qualunque sia la quota di capitale sottoscritta, il valore del socio

in assemblea è sempre uguale a uno.

- Partecipazione: è un principio generale che deve incentivare i soci a partecipare

attivamente alla partecipazione.

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- Natura mutualistica: il fine di una cooperativa non è lo scopo di lucro, ma quello di

realizzare gli scambi mutualistici con i soci.

- Natura non speculativa: in caso di scioglimento, i soci non possono dividersi il

patrimonio della cooperativa, né possono vendere la società nel suo complesso.

- Porta aperta: chiunque ne condivida i principi mutualistici può chiedere di farne

parte ed essa può accettare tale richiesta purché sia in grado di soddisfare il

bisogno di lavoro o di servizio.

- Solidarietà intergenerazionale: le cooperative che si trovano in un buono stato

economico, raccolgono le risorse e le distribuiscono alle cooperative in difficoltà.

- Solidarietà intercooperativa: ciò consente a qualunque impresa di essere parte

integrante di un movimento che vuole affermare valori di efficienza e di solidarietà.

- Mutualità verso l'esterno: attraverso contributi diretti ed indiretti, far nascere nuove

cooperative. A questo fine tutte le cooperative destinano una percentuale dei propri

utili ad un fondo mutualistico finalizzato alla promozione e allo sviluppo della

cooperazione.

Il punto successivo analizzato è relativo alle modalità di costituzione di una società

cooperativa.

Per procedere alla legale costituzione di una cooperativa è necessario che i soci siano

almeno tre.

Se la cooperativa è formata da tre a otto soci, è obbligatorio che siano persone fisiche

e che la società adotti le norme della società di capitali. Se la cooperativa è formata da

almeno nove soci valgono le regole della società di capitali Sapa.

Il punto successivo analizzato è relativo alle varie tipologie di società cooperativa.

Esistono varie tipologie di cooperativa a seconda del tipo di rapporto mutualistico che

intercorre tra la cooperativa ed il socio. Noi abbiamo analizzato le:

- Cooperativa di utenza

- Cooperativa di supporto

- Cooperativa di lavoro.

La prima svolge la propria attività in favore dei soci, consumatori o utenti di beni e servizi:

un esempio di tale tipo di cooperativa è la Coop.

La seconda si avvale nello svolgimento delle loro attività delle prestazioni lavorative dei

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soci stessi (ad esempio la Coopservice).

La terza si avvale nello svolgimento delle loro attività degli apporti di beni e servizi da parte

dei soci. Come ad esempio le cooperative agricole.

Oltre a queste, troviamo altre tipologie di società cooperative, come le cooperative sociali

che sono regolamentate dalla legge n. 381 del 1981 che perseguono l'interesse generale

della comunità, la promozione umana e l'integrazione sociale dei cittadini. Esse si dividono

in due categorie:

Tipologia A e tipologia B.

La prima, eroga servizi socio-sanitari ed educativi.

La seconda, prevede attività di diverso tipo finalizzate all'inserimento lavorativo di persone

svantaggiate.

L’incontro è stato animato da frequenti domande da parte di noi studenti, che abbiamo

interrotto più volte l’esposizione del dott. Parmeggiani per chiedere chiarimenti e porre

domande.

Nello specifico, uno studente ha chiesto se sia la Coop che la Conad sono due

cooperative. La risposta è stata: sì, tuttavia sono due cooperative molto diverse. La Coop

è una cooperativa di consumo, dove i soci sono coloro che vanno a fare la spesa; in

pratica, i vantaggi dei soci sono relativi alla possibilità di acquistare prodotti a prezzi

inferiori rispetto a quelli di mercato. La Conad è invece una cooperativa di lavoro, nella

quale i soci sono i lavoratori che lavorano all’interno del supermercato; il loro vantaggio è

quello di godere di condizioni di lavoro migliori rispetto a quelle di mercato. Per

comprendere meglio il concetto, la prof.ssa Spallanzani ci ha mostrato le due carte

plastificate della Coop e della Conad: in quella della Coop risultava la dicitura “socio

Coop”, mentre in quella della Conad no, in quanto si trattava solo di una fidelity card data

dal supermercato al cliente.

La lezione si è svolta attraverso l’utilizzo di diapositive in PPT che ci hanno aiutato a

fissare meglio i concetti spiegati.

L’incontro si è concluso alle ore si conclude alle ore 12.30.

Il segretario

Carmen Fontanarosa

_____________________

VERBALE n. 6 del 20 gennaio 2015

Il giorno 20/01/2015 la classe 5ªB dell'istituto Galvani-Iodi di Reggio Emilia si è recata

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presso la società cooperativa “Art-Lining” di Calerno di Sant'Ilario d'Enza (RE) dove si è

tenuto il sesto incontro relativo al progetto “Bellacoopia” con il seguente o.d.g:

- Incontro col Presidente di Art Lining e alcuni soci relativo al racconto della loro

esperienza di workers buyout che ha concesso loro di rilevare la precedente azienda

fallita.

Oltre alla classe, è presente anche la classe 2ᵃB indirizzo ottico del nostro istituto in

quanto anch’essi stanno lavorando a un progetto relativo al workers buyout.

Prende la parola la vicepresidente sig.ra Stefania Ghidoni, che inizia spiegando che Art-

Lining è un'azienda che si occupa della produzione di interni per cravatte per diverse case

di moda come ad esempio Armani, Hugo Boss e Salvatore Ferragamo. La Art Lining

impiega esclusivamente materie prime di elevata qualità, come lana, cotone, viscosa,

acrilico, misto lana, realizzando interni finemente garzati o smerigliati con finissaggi

personalizzati. I tessuti utilizzati sono di ottima qualità: lana, misto lana, veline.

L'azienda che oggi è attiva e ben funzionante in realtà è stata “fatta ripartire” sulle ceneri

della vecchia società, la Lincra s.r.l., dopo un grande periodo di crisi iniziato nel 2003

quando la concorrenza cinese ha preso sempre più piede mettendo in crisi le imprese

italiane, soprattutto a causa dei bassi costi di produzione che consentono di vendere i

prodotti a prezzi decisamente inferiori, a tutto discapito della qualità. Nel 2005 sono iniziati

i vari licenziamenti fino ad arrivare nel 2008 quando l'azienda è arrivata alla dichiarazione

di fallimento.

Questo fallimento spinse dodici dipendenti di Lincra verso una decisione importante:

risanare l'azienda creando così una società cooperativa che nel gennaio del 2009 nacque

col nome appunto di “Art-Lining”.

In un primo momento ci sono stati spiegati i veri obiettivi dell'azienda: il loro primo

proposito fu quello di recuperare i posti di lavoro che rischiavano di essere persi per

sempre, mentre il secondo fu quello di prendere decisioni imprenditoriali differenti rispetto

a quelle della vecchia impresa, evitando così di fallire nuovamente.

Un altro traguardo da raggiungere era quello di garantire un servizio ed una qualità di

altissimo livello e ciò poteva avvenire grazie all’acquisizione degli immobili, degli impianti e

delle attrezzature della ex Lincra, cosa che di fatto si è concretizzata.

Dopo queste spiegazioni, i soci ci hanno portato nello stabilimento di produzione, dove ci

hanno mostrato come viene suddiviso il lavoro all'interno dell'impresa, dalla stenditura dei

tessuti per gli interni delle cravatte alla stanza dove viene valutata la vera e propria qualità

della cravatta. Ci hanno fatto assistere alla realizzazione al PC di un prototipo di cravatta,

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attraverso un programma software molto complesso. Infine siamo stati condotti nel settore

relativo al controllo qualità di cravatte a marca Salvatore Ferragamo, dove ci hanno

spiegato come avviene il controllo, ossia ogni singola cravatta è controllata in ogni minimo

particolare e inserita poi in un’apposita busta pronta poi per la spedizione.

Il segretario

Anna Chiara Parrillo

________________

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VERBALE n. 7 del 21 gennaio 2015

Il giorno 21 del mese di Gennaio dell’anno 2015 alle ore 14:00 nella sede dell’Istituto

Galvani-Iodi di Reggio Emilia, gli studenti della classe 5ªB si sono riuniti nell’aula

informatica dell’istituto scolastico per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

- Decisione da prendere relativamente alla tipologia di attività che la nuova società

cooperativa svolgerà rispetto a quella svolta dalla precedente attività fallita rilevata

dai soci;

- Divisione dei compiti per gruppi

- Decisione delle attività specifiche da svolgere da parte della nuova società

- Varie ed eventuali.

Si inizia a discutere sul primo punto all’o.d.g. in quanto si ritiene di fondamentale

importanze non rimandare ulteriormente la decisione, basilare per le decisioni successive.

Si ribadisce che è stato volutamente procrastinata il momento in cui fare tale scelta per

dare la possibilità è il tempo ad ognuno degli studenti/soci di scegliere la soluzione

ottimale. La prof.ssa Spallanzani ricorda quali erano le possibilità individuate dagli studenti

nella riunione del 19 novembre 2014:

1. impresa di produzione diretta di attrezzature per ottici (mole, microscopi, ecc.) che

vende ai negozi;

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2. impresa di produzione diretta di occhiali, lenti e materiali per ottici (custodie, prodotti

per la pulizia di lenti e occhiali, ecc.) che vende ai negozi;

3. negozio (o catena di negozi) di ottica di vendita di occhiali, lenti a contatto e

accessori al pubblico;

4. negozio (o catena di negozi) di ottica di produzione e vendita di occhiali, lenti a

contatto e accessori al pubblico.

Si inizia la discussione, nella quale si cercano di analizzare i pro e i contro delle quattro

opzioni. Alla fine la scelta ricade sull’ipotesi numero quattro. La decisione è stata presa

sulla base di due fattori essenziali:

- è un tipo di realtà più vicina a quella che uno studente che ha frequentato una

scuola per ottici può trovare per il suo futuro lavorativo; ciò significa che sarà molto

più probabile che un ottico lavori in un negozio di ottica piuttosto che in un’impresa

di produzione di materiali per ottici;

- l’altro motivo è invece relativo al progetto: la possibilità di avere finanziamenti da

parte dei fondi di Legacoop per costituire la nuova società cooperativa rilevando la

vecchia azienda fallita è fatta sulla base di un nuovo piano industriale che dovrà

avere degli elementi di novità rispetto alla vecchia gestione. L’idea è quindi quella di

ipotizzare che la vecchia attività operasse solo nel campo commerciale, ossia di

vendita, mentre nella nostra nuova attività noi soci svolgeremo anche attività di tipo

artigianale, come spiegato nella parte relativa alla descrizione della nostra società.

Si passa poi alla discussione relativa al punto n. 2, ossia la divisione dei compiti per

gruppi.

Noi studenti della classe 5ª B partecipanti al progetto “Bellacoopia” organizzeremo il

nostro lavoro dividendoci in quattro gruppi differenti:

- gruppo giuridico: si occuperò della parte relativa alla stesura dei documenti giuridici, in

particolare atto costitutivo e statuto;

- gruppo creativo: si occuperà della presentazione degli studenti/soci, ideando una

presentazione simpatica e curata nell’aspetto estetico/grafico;

- gruppo analisi di mercato: effettuerà l’analisi di mercato ai fini dello studio del mercato

per prendere poi le decisioni migliori relative alla tipologia di prodotti/servizi da offrire ai

clienti e delle modalità relative alla promozione e alla distribuzione;

- gruppo business plan: si occuperà della parte relativa alla predisposizione dei documenti

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relativi alla previsione di costi, ricavi e investimenti da effettuare.

Si decide, sulla base delle caratteristiche personali e delle peculiarità dei singoli studenti,

di formare i gruppi nel seguente modo:

GRUPPO 1 – ARTISTICO

- Bassi Greta

- Guerrini Chiara

- El Ouardy Ryan

- Vaccaro Nicole

GRUPPO 2 – GRUPPO GIURIDICO

- Fontanarosa Carmen

- Cagnolati Federico

- Tonuzi Denita

- Parrillo Annachiara

- Pezzella Antonio

GRUPPO 3 – BUSINESS PLAN - ANALISI DI MERCATO

- Restuccia Federica

- Butti Davide

- Messaoud Chieb

- Montone Federica

GRUPPO 4 – BUSINESS PLAN - ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA

- Reverberi Vittorio

- Neviani Riccardo

- Aissa Meriem

- Ternelli Vittoria

Si concorda che il primo studente/socio di ogni gruppo sarà il responsabile e il referente

del gruppo stesso, che terrà i contatti con gli altri gruppi, con la docente e col tutor.

Si passa alla discussione del punto n. 3: decisione delle attività da svolgere da parte della

nuova società cooperativa. Si inizia discutendo di quali potevano essere le attività svolte

dalla precedente gestione e si cerca di capire cosa modificare in senso migliorativo.

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Le nuove attività che sono state scelte per migliorare sono le seguenti:

-produzione e vendita di occhiali;

-montaggio di lenti su montature da vista e da sole;

-applicazione di lenti a contatto ad opera di un contattologo esperto;

-visita eseguita da un optometrista esperto;

-servizio di assistenza tecnica: riparazione di astine, cerniere, naselli, musetto, ponte (solo

per occhiali glasant);

-servizio di sostituzione di lenti graffiate, da vista e da sole, e del filo in nylon per gli

occhiali in nylor;

-servizio di personalizzazione della montatura e colorazione delle lenti (per gli occhiali da

sole il servizio è disponibile anche on line);

-servizio di visita oculistica presso un oculista di fiducia;

-servizio di visita con contattologo;

-vendita di materiali per la pulizia (detersione, disinfezione e mantenimento) delle lenti a

contatto;

-vendita di materiali per la manutenzione degli occhiali (custodia, spray, panni in

microfibra);

-servizio di spedizione a domicilio (solo per occhiali da sole non graduati).

- Vendita delle montature attraverso un sito web e la possibilità di provare gli occhiali

scelti presso il negozio.

- Possibilità di personalizzare la propria custodia per gli occhiali.

La spiegazione relativa alle specifiche attività è illustrata nella parte relativa alle

caratteristiche della società.

La riunione si conclude alle ore 16:00.

Il segretario

Greta Bassi

___________________

VERBALE n. 8 del 2 febbraio 2015

Il giorno 2 del mese di febbraio dell’anno 2015 alle ore 14:00 presso a sede dell’Istituto

Galvani-Iodi di Reggio Emilia, gli studenti della classe 5ªB si sono riuniti nell’aula

informatica dell’istituto stesso per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

- Analisi della normativa di legge relativa al contenuto dell’atto costitutivo

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- Redazione dell’Atto Costitutivo della società cooperativa

- Redazione dello Statuto (eventuale).

Sono presenti gli studenti del gruppo giuridico, il tutor Parmeggiani e la prof.ssa

Spallanzani.

Il tutor Parmeggiani illustra l’importanza dell’atto costitutivo per una società cooperativa.

L’art. 2521 del Codice civile disciplina la costituzione delle società cooperative e stabilisce

in primo luogo che essa debba avvenire per atto pubblico, ossia redatto da un notaio.

Esso, di cui è parte integrante lo statuto, stabilisce le regole per lo svolgimento dell’attività

mutualistica e può prevedere che la società svolga la propria attività anche con terzi. Per

legge l’atto costitutivo deve obbligatoriamente indicare:

• il cognome e il nome o la denominazione, il luogo e la data di nascita o di costituzione, il

domicilio o la sede, la cittadinanza dei soci;

• la denominazione e il comune ove è posta la sede della società e le eventuali sedi

secondarie;

• l’indicazione specifica dell’oggetto sociale con riferimento ai requisiti e agli interessi dei

soci;

• la quota di capitale sottoscritta da ciascun socio, i versamenti eseguiti e, se il capitale è

ripartito in azioni, il loro valore nominale;

• il valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura;

• i requisiti e le condizioni per l’ammissione dei soci, nonché il modo e il tempo in cui

devono essere eseguiti i

conferimenti;

• le condizioni per l’eventuale recesso o per l’esclusione dei soci;

• le regole per la ripartizione degli utili e i criteri per la ripartizione dei ristorni;

• le forme di convocazione dell’assemblea, diverse dalle disposizioni di legge;

• il sistema di amministrazione adottato, il numero degli amministratori ed i loro poteri,

indicando quali tra essi hanno la rappresentanza della società;

• il numero dei componenti il collegio sindacale;

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• la nomina dei primi amministratori e sindaci;

• l’importo globale, almeno approssimativo, delle spese per la costituzione poste a carico

della società.

Dopo aver analizzato l’articolo di legge, si passa quindi alla redazione dell’atto costitutivo

della nostra società cooperativa.

Vengono inizialmente riportati, come richiesto dalla legge, i dati anagrafici dei soci; viene

quindi scelta la sede legale, lo scopo, l’oggetto sociale, la quota che ogni socio si impegna

a sottoscrivere, la formazione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

Non viene per il momento decisa la denominazione sociale in quanto ogni studente ha

idee diverse; inoltre, alla riunione non sono presenti tutti gli studenti. Si decide pertanto di

rimandare la decisione ad altro momento.

Alle ore 15.30, terminato l’atto costitutivo, si decide di non iniziare la stesura dello statuto

per il poco tempo rimasto; si decide dunque di rimandare la sua spiegazione e la sua

stesura ad altro momento.

La riunione termina alle ore 15.30.

Il segretario

Ryan El Ouardy

_____________

VERBALE n. 9 del 12 febbraio 2015

In data 12/02/2015 presso l’aula di informatica dell’I.I.S. “Galvani-Iodi” si sono riuniti i

gruppi del business plan insieme alla professoressa Spallanzani e al tutor dott. Federico

Parmeggiani per discutere e lavorare sul seguente o.d.g.:

4) Resoconto del lavoro fin qui svolto;

5) Continuazione dei lavori dei gruppi del business plan.

Con riferimento al primo punto all’o.d.g., vengono analizzati i compiti che sono stati già

svolti. Vengono poi indicati quali sono i compiti che devono ancora essere svolti dai singoli

gruppi:

- Gruppo Business Plan – analisi di mercato: descrivere la società, raccontandone

la storia,con l’utilizzo dei dati di workers buyout, descrivendo i servizi, offerti dalla

società,in modo semplice. Viene dato come compito la ricerca se nel territorio

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reggiano sono già presenti negozi che offrono i servizi che la nostra nuova società

cooperativa intende offrire.

- Gruppo Business Plan – piano economico-finanziario: viene assegnato il

compito di fare un elenco dei vari costi relativi all’acquisto dei vari materiali che

servono per avviare l’attività, escludendo quelli già esistenti della vecchia società

rilevata (macchinari e mezzi di trasporto). A tal riguardo, viene suggerito di far

riferimento ai negozi dove è stato fatto lo stage per avere informazioni più precise o

per eventuali contratti stipulati con i vari fornitori.

- Gruppo creativo: occuparsi della presentazione dei soci, cercando una modalità

che sia aderente al nostro corso di studi; inoltre, lavorare sulla strategia di

marketing. Qualcuno suggerisce di attivare carte sconti (tipo fidelity cards) e una

promozione con lenti più economiche e meno particolari, soprattutto per i ragazzi

che hanno minori possibilità economiche e più esigenze di cambiare spesso gli

occhiali.

Si discute poi su come effettuare l’analisi di mercato al fine di valutare se le attività che si

pensa di porre in essere possano essere apprezzate dai futuri clienti. Si pensa di

ipotizzare che la popolazione statistica della provincia di Reggio Emilia (ovvero i potenziali

clienti della nostra azienda) corrisponda alla popolazione scolastica del nostro istituto,

comprendendo in tal senso sia i docenti, sia gli studenti, sia il personale amministrativo,

sia quello ausiliario. All’interno della “popolazione statistica” verrà scelto un campione

rappresentativo sulla base di criteri che poi saranno scelti.

Ciò che si vuole verificare è appunto il possibile grado di gradimento relativo ai nostri nuovi

prodotti e servizi che pensiamo di offrire. Dopo aver a lungo discusso, viene stilato il

seguente questionario che si somministrerà al nostro campione rappresentativo:

QUESTIONARIO

1. Qual è la tua età? meno di 20 20-40 da 40 a 60 oltre 60

2. Porti gli occhiali o le lenti a contatto? SI’ NO

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3. Ti piacerebbe poter personalizzare gli occhiali da vista o da sole? (ad esempio il colore della montatura, scrivere qualcosa sull’astina, inserire un disegno, ecc.)

SI’ NO

4. Ti piacerebbe poter personalizzare la custodia? SI’ NO

5. Ti piacerebbe poter ordinare on-line i tuoi occhiali da sole, potendo scegliere la

montatura e la personalizzazione direttamente da casa tua? SI’ NO

6. Conosci qualche negozio che offre questi servizi? SI’ NO

Se SI’, quale ________________________________

Con riferimento ai servizi che si pensa di offrire, si è pensato a come poterli migliorare nei

particolari; è del tutto evidente che bisognerà attendere i risultati cui si perverrà dopo lo

spoglio delle schede per valutare nello specifico quali servizi offrire.

Il segretario

Chiara Guerrini

____________

VERBALE n. 10 del 13 febbraio 2015

Il giorno 13 febbraio 2015 alle ore 8:00 nei locali dell’Istituto Galvani – Iodi la classe 5ᵃ B si

è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:

- Valutazione finale in merito al questionario da sottoporre al nostro campione;

- Scelta del campione rappresentativo;

- Somministrazione del questionario al campione stesso.

Sono presenti gli studenti e la prof.ssa Spallanzani.

Con riferimento al primo punto all’o.d.g., la classe ritiene che le domande poste nel

questionario redatto nel precedente incontro siano adeguate.

Si procede quindi alla scelta del campione rappresentativo: a tal fine, la prof.ssa

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Spallanzani ricorda che, per essere veramente rappresentativo, il campione deve essere

scelto in modo appropriato. A tal fine vengono dunque identificate le classi in modo da

ricomprendere nel campione sia gli studenti più giovani sia quelli degli ultimi anni, in modo

equo. Tenendo conto anche che alcune classi del triennio sono in stage, pertanto risulta

impossibile somministrare ad essi il questionario, si decide di scegliere le seguenti classi:

1ª L, 1ª H, 2ª B, 2ª L, 3ª B, 3ªD, 4ª A, 4ªD, 5ª I.

Inoltre, vengono scelte alcune componenti degli altri soggetti che operano all’interno della

scuola (personale ausiliario, personale amministrativo, personale docente).

Fatto ciò, e ottenuta l’autorizzazione a procedere dal Dirigente Scolastico, gli studenti

vengono inviati nelle diverse classi per la somministrazione del questionario.

Una volta terminata la raccolta delle schede, queste vengono raccolte e poste nell’armadio

della classe in attesa del loro spoglio e della successiva analisi.

La riunione termina alle ore 9:00.

Il segretario

Greta Bassi

_____________

VERBALE n. 11 del 25 febbraio 2015

Il giorno 25 febbraio 2015 presso l’aula 37 del nostro istituto gli studenti della classe 5ᵃB si

sono ritrovati con la docente prof. Spallanzani e il tutor dott. Parmeggiani per discutere sul

seguente o.d.g.:

6) Spoglio delle schede relative al questionario somministrato;

7) Analisi dei dati ottenuti.

Si è iniziato dunque lo spoglio delle schede e abbiamo proceduto a tabellare a computer i

dati così ottenuti. Da una prima valutazione emerge che la maggior parte delle persone

che hanno partecipato al nostro sondaggio apprezza i nostri nuovi servizi. Inoltre, in pochi

alla domanda “Conosci qualche negozio che offre questi servizi?” ha risposto sì. Il tutor

Parmeggiani incarica dunque il gruppo Analisi di mercato di verificare se quanto indicato

nelle schede del questionario corrisponde a verità.

Mentre il gruppo Analisi di mercato lavorava sullo spoglio delle schede, il gruppo Creativo

pensava a come effettuare la presentazione degli alunni/soci. Dopo una lunga

discussione, si è scelto di disegnare degli occhiali, segno distintivo del nostro corso di

studi, su cartoncini. Ogni studente viene invitato a pensare alla personalizzazione del

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proprio occhiale, sia con riferimento alla forma, sia al colore, sia ad altri elementi che

caratterizzino e personalizzino la specificità della persona. Il gruppo Creativo ha chiesto

quindi ad ognuno dei compagni una frase, un oggetto, un animale o un idolo che lo

raffigurasse per poterlo rappresentare nell’occhiale di cui loro stessi sceglievano anche la

forma e le diverse tonalità per poterlo colorare.

Con l’aiuto di anche gli altri gruppi si è iniziato a disegnare le prime bozze degli occhiali.

Infine, per rendere originale la presentazione, si è pensato che, una volta terminata la

realizzazione degli “occhiali personalizzati”, verrà scattata una foto di ciascuno degli

studenti con in mano o indossati sul viso i propri occhiali.

La riunione termina alle ore 10:00.

Il segretario

Nicole Vaccaro

____________

VERBALE n. 12 del 6 marzo 2015

Il giorno 6 marzo presso l’aula 42 dell’Istituto Galvani-Iodi la classe 5ªB si è riunita per

discutere del seguente punto all’o.d.g.:

- Incontro col regista Franco Brambilla di Milano per discutere in merito all’idea e alla

realizzazione del video illustrativo che riassuma visivamente e sinteticamente la

nostra idea di progetto.

Prende la parola la prof.ssa Spallanzani che presenta alla classe il dott. Brambilla. Il dott.

Brambilla dunque si presenta spiegando in cosa consiste il suo compito all’interno del

progetto Bellacoopia. La prof.ssa Spallanzani invita i ragazzi a spiegare al dott. Brambilla

l’idea di progetto che stiamo realizzando.

Il regista ha iniziato il suo discorso dicendo che lui avrebbe curato la parte relativa al

montaggio del video, mentre le riprese o le foto sono compito degli studenti. Al PC ha poi

mostrato un video di una pubblicità (quella della FIAT 500) per far capire cosa significa

messaggio pubblicitario.

Si parte con l’idea di realizzare un video. La prima idea che ci è venuta è stata quella di

realizzare il video partendo da un bambino che da un armadio prende un scatola e che

aprendola trova diverse foto e inizia a guardarle una dopo l’altra: dalla foto che

rappresentava il fallimento di un’impresa alla foto che porta all’ idea del workers buy out e

a quella dopo con il successo della nuova cooperativa nata.

Dopo diverse discussione si è deciso di realizzare il video con delle foto che in sette fasi

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raffigurano la storia dell’impresa.

Le fasi individuate sono le seguenti:

- il fallimento

- la reazione dei soci

- l’idea della soluzione al problema

- incoraggiamento tra i soci per poter procedere con il workers buyout

- i soci sono pronti a rischiare tutto

- la nascita della società cooperativa

- il successo dell’impresa.

Le foto saranno precedute da in supporto lette da una persona con il sottofondo di una

melodia.

Il segretario

Ryan El Ouardy

____________

VERBALE n. 13 del 13 marzo 2015

Il giorno 13/03/2015 i gruppi business plan e il gruppo creativo del Progetto Bellacoopia

Impresa della classe 5ᵃB si è ritrovato presso l’aula informatica dell’Istituto “Galvani-Iodi”

per discutere e lavorare al seguente o.d.g.:

- Continuazione del lavoro relativo all’analisi di mercato, nello specifico procedere nel

documentarsi sui servizi forniti nei diversi negozi di ottica presenti sul territorio della

provincia di Reggio Emilia.

Il gruppo in questione ha focalizzato l'attenzione su due catene di ottiche famose in Italia:

"Saimoraghi & Viganò" e "Avanzi", analizzando uno dei loro punti di forza: la possibilità di

visualizzare tutte le loro montature sul sito web dell’azienda. L’acquisto diventa tuttavia

impossibile da effettuarsi on-line dato che, per predisporre nel modo più accurato un

occhiale da vista, è necessario che il cliente si rechi nel punto vendita dove il tecnico

proverà di persona l’occhiale, aggiustandolo alle esigenze del cliente.

Questa analisi è servita per fare un paragone sui servizi delle ottiche presenti e quello che

vorremmo offrire noi come cooperativa.

Nel frattempo l'altro gruppo della comunicazione si è occupato del logo e della

presentazione, continuando nella realizzazione degli occhiali con cui fare le fotografie.

Il secondo gruppo del busness plan, con referente lo studente Vittorio Reverberi, insieme

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al tutor dott. Parmeggian, si è occupato della realizzazione dei documenti economico-

finanziari: lo stato patrimoniale,elenco annuale e i conti economici provvisoriali.

Il segretario

Greta Bassi

__________

Verbale n. 14 del 17 marzo 2015

Nell’aula 42 dell’Istituto Galvani, alle ore 12.00 del giorno 17/03/2015, la classe 5ᵃB si è

incontrata per una seconda volta con il regista dott. Brambilla per discutere sul seguente

o.d.g.:

- Continuazione del lavoro relativo alla predisposizione del video di presentazione del

progetto.

In questo secondo incontro si è avuto un dibattito tra noi ragazzi, la prof.ssa Spallanzani e

il regista dott. Brambilla,dal quale è emersa l’idea di costruire la presentazione del nostro

percorso tramite delle foto.

Queste foto rappresentano momenti fondamentali del nostro percorso:

Foto di un cartello davanti alla serranda del negozio con su scritto “CHIUSO PER

FALLIMENTO”;

Foto in cui ci siamo noi che decidiamo cosa far attorno a un tavolo;

Foto dove ci siamo noi ex dipendenti che andiamo via dal negozio;

Foto di qualcuno che pensa come pagare le bollette;

Foto di uno di noi che cerca degli annunci sul giornale;

Foto del gruppo riunito dopo che è venuta l’idea del workers buyout;

Foto che parlano del successo della nostra nuova cooperativa.

Ci si accorda dunque di iniziare a fare le foto: già nel pomeriggio alcune studentesse si

recheranno in centro a Reggio per cercare un negozio con la serranda abbassata cui sarà

attaccato un cartello “chiuso per ferie”. Ci si accorda inoltre col regista di iniziare a inviare

le prime foto fatte.

Alle ore 13.30 la seduta è tolta.

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Il segretario

Nicole Vaccaro

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Verbale n. 15 del 27 marzo 2015

Il giorno 27/03/2015 presso l’Istituto Galvani, alle ore 08.00, la classe 5ᵃB si è riunita per

procedere a lavorare sul seguente o.d.g.:

- Realizzazione di parte di alcune fotografie relative alla presentazione del progetto.

La classe si è recata in vari ambienti nel corso della riunione, al fine di realizzare le scene

nel migliore dei modi possibili. Nella fattispecie ci siamo recati:

- Nel laboratorio di ottica 1, dove abbiamo simulato la disperazione dei dipendenti

alla notizia del fallimento dell’impresa;

- Nel laboratorio di cucina dove, al tavolo, una studentessa ha simulato di essere una

ex dipendente afflitta per non riuscire a pagare le bollette delle utenze;

- Nell’aula magna dove, intorno al tavolo, abbiamo simulato la discussione tra noi ex

dipendenti cui viene l’idea di costituire la cooperativa; relativamente a questo punto,

abbiamo realizzato il documento sotto riportato, che gli studenti analizzano, dal

quale nasce l’idea tra gli ex dipendenti di dar vita a una cooperativa WBO sulla

base di quello che potrebbe essere una stampa di un articolo di giornale;

- Nel laboratorio di ottica 2 dove, con le mole, i microscopi e gli altri macchinari

utilizzati in campo ottico, abbiamo simulato la “ripartenza” della nostra attività.

Una studentessa, particolarmente brava a disegnare, ha mostrato alla classe due disegni

da lei realizzati che possono servire sia per la presentazione sia per il logo.

La seduta è tolta alle ore 09.30.

Il segretario

Chiara Guerrini

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Una soluzione contro la crisi:

“Ci licenziate? E noi rileviamo l’azienda”

La storia degli operai-imprenditori della Greslab di Scandiano:

un caso di WORKERS BUYOUT.

“Essere allo stesso tempo operaio e amministratore diun’azienda è una grossa responsabilità.

Bisogna capire come funzionaun’impresa, studiare tanto, prendere decisioni impegnative. Io mi

impegno almassimo e cerco di migliorarmi ogni giorno”. Dal giugno del 2011, Luca Bellei,49

anni, fa due mestieri: lavora come fuochista per Greslab, una cooperativa diScandiano (Reggio

Emilia) attiva nella produzione di piastrelle in gresporcellanato per pavimenti, e

contemporaneamente, in quanto socio lavoratore, èuno degli undici consiglieri d’amministrazione

della società in cui prestaservizio. Bellei si trova a svolgere questo doppio ruolo perché con

altricolleghi ha costituito una cooperativa e ha rilevato l’azienda di cui eradipendente, Optima

(ex Ceramica Magica), che aveva già chiesto il concordatopreventivo ed era prossima alla chiusura.

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Verbale n. 16 del 14 aprile 2015

Il giorno 14/04/2015 alle ore 11:00 la classe 5ᵃB dell’Istituto Galvani-Iodi si è recata presso

lo Spazio Gerra di Reggio Emilia per il seguente ordine del giorno:

- Visita alla mostra “Reggio Emilia – City of Cooperation”.

La visita alla mostra è stata molto interessante. Ancora una volta abbiamo capito

l’importanza del fenomeno cooperativo per la nostra provincia: il video che abbiamo visto

ripercorre a grandi linee la nascita e lo sviluppo delle cooperative in terra reggiana. Al

primo piano della mostra sono esposti oggetti inviati da diverse cooperative reggiane

(abbiamo individuato quelli esposti da Greslab e Art Lining!). Un nostro compagno si è poi

offerto per fare il “gioco” interattivo sul parmigiano – reggiano, prodotto doc della nostra

zona. Alla fine della nostra visita abbiamo lasciato le nostre impressioni nel librone posto

all’ingresso della mostra stessa.

Alle ore 12.15 abbiamo lasciato lo Spazio Gerra.

Il verbalizzatore

Greta Bassi

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Verbale n. 17 del 14 aprile 2015

Il giorno 14/04/2015 alle ore 14:00 presso l’aula info dell'istituto Galvani-Iodi, gli studenti

della classe 5ᵃB si sono riuniti per continuare il lavoro sul seguente ordine del giorno:

1. Continuazione lavori per gruppi;

2. Decisione della denominazione sociale della cooperativa.

Con riferimento al primo punto all’o.d.g., il gruppo artistico ha proceduto a risistemare i

verbali e ha concluso la realizzazione degli occhiali da utilizzare per la presentazione.

Il gruppo giuridico si è occupato di completare lo statuto: nello specifico ha compilato

l'articolo 4 e 5. I due gruppi del business plan si sono occupati della redazione del piano

economico finanziario.

L’ultima parte della riunione è stata dedicata alla scelta della denominazione sociale. E’ da

tempo che gli studenti, insieme all’insegnante, meditano sul nome da scegliere. La

docente insiste nell’indicare nella denominazione un riferimento all’esperienza del workers

buyout, utilizzando parole come “insieme”, “uniti”, ecc. Secondo alcuni studenti conviene

puntare l’attenzione sull’attività di ottica, inserendo quindi termini come “occhio”, “visione”,

“sguardo”. Si decide di scrivere alla lavagna tutte le proposte avanzate da tutti i membri

del progetto di lavoro, per poi decidere sulla base di una votazione. Le proposte sono le

seguenti:

Visione d'insieme

Presa visione

Fiore all'occhiello

Colpo d'occhio

Guardiamo insieme

Emporio dell'ottico

Otticando

Occhio allo sguardo

Optolab

Refottica

Forottica

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Together vision

Sguardo al futuro

PinOcchio

Si decide dunque di mettere ai voti le diverse proposte. La maggioranza dei voti va alla

proposta “Optolab”: si decide pertanto per la denominazione sociale “Optolab Società

Cooperativa”. Si decide tuttavia di sottoporre la scelta all’esame della dott.ssa Correggi

nell’incontro che fisseremo per la definizione anche del logo.

La riunione termina alle ore 16:00.

Il segretario

Ryan El Ouardy

_______________

Verbale n. 18 del 15 aprile 2015

Il giorno 15/04/2015 alle ore 08:00 presso l’aula 14 dell'istituto Galvani-Iodi, gli studenti

della classe 5ᵃB si sono riuniti per procedere relativamente al seguente ordine del giorno:

- Lavori da ultimare relativamente alla presentazione dei soci/studenti.

In questa seduta abbiamo fatto le fotografie per la presentazione e discusso su quanto

avevamo già ipotizzato in precedenza su cosa mettere come dati, oltre ai principali dati

anagrafici. Abbiamo deciso di rendere “creativa” questa parte, inserendo informazioni

come la canzone preferita, lo sport preferito, oltre che alcuni dati relativi al curriculum

europeo (come la conoscenza delle lingue e le competenze.

Terminate le foto, gli studenti del gruppo “presentazione” hanno postato nel gruppo chiuso

Facebook che abbiamo creato (Progetto Bellacoopia) l’elenco di informazioni che ogni

studente doveva compilare con le proprie informazioni, oltre allo sfondo desiderato, in

modo che si potesse completare questa parte.

Alle ore 9:00 i lavori sono terminati.

Il segretario

El Ouardy Ryan

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Verbale n.19 del 24 aprile 2015

Il giorno 23/04/2015 presso l’aula 11 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si è riunita per

discutere sul seguente o.d.g.:

- Incontro con la dott.ssa Arianna Correggi della cooperativa Nutworks per la

definizione del logo e della denominazione sociale.

La dott.ssa Correggi ci ha spiegato la differenza tra brand e logo. Il logo è un insieme di

simboli, grafici e tipografici che identificano un’azienda o un prodotto in modo esclusivo

allo scopo di distinguerla dalla concorrenza. Il brand è invece non solo il simbolo che

identifica l’azienda ma anche tutto ciò che essa evoca, i valori, le sensazioni, le emozioni.

Detta in altre parole, il brand è l’anima dell’impresa, la sua personalità, tutto ciò che non è

tangibile.

Fare un logo non è così semplice. Bisogna partire da un’idea chiara e precisa. Per punti, la

definizione di un logo si può così riassumere:

- Dire qualcosa (tell something);

- Ricerca (research): cercare nella concorrenza quali sono le idee emergenti;

- Fare schizzi (sketch): se anche all’inizio ci sembrano brutti o non ci piacciono è lo

stesso; facendo schizzi vengono idee, quindi bisogna farne molti, il più possibile;

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- Sintetizzare (synthesize): alla fine del lavoro bisognerà fare la scelt.

Come si fa un logo? All’inizio bisogna dimenticarsi dei colori, perché il logo deve

funzionare anche in bianco e nero. Deve inoltre essere rimpicciolito senza pericolo di

perdere informazioni. E’ inoltre necessario lasciare spazi intorno al logo.

Deciso ciò si può passare ai colori: i colori hanno personalità, vanno scelti in base alla

funzione universale non in base ai gusti personali. Il blu ad esempio rappresenta la

saggezza, dà un sensazione rilassante. Il rosso infonde invece una situazione di energia e

di potere. Anche per il font è importante la scelta.

La dott.ssa Correggi ci ha chiesto dunque, per il nostro progetto, dall’idea da cui siamo

partiti per il nostro logo. La denominazione della nostra società cooperativa è OptoLab

associabile a concetti come “trasformazione”, “amicizia”, “creazione”. I colori

corrispondenti sono gli spicchi sui colori rosso, viola, azzurro. Le abbiamo mostrato i

disegni realizzati finora. Ci ha invitato a farne altri. Abbiamo poi iniziato a lavorare insieme

dividendoci in due gruppi: un primo gruppo ha lavorato sulla denominazione sociale, l’altro

sul logo.

Terminato il tempo a disposizione, siamo rimasti d’accordo con la dott.ssa Correggi che le

avremmo inviato via mail le nostre “prove” per un suo consiglio professionale.

La riunione termina alle ore 10:00.

Il verbalizzatore

Nicole Vaccaro

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Verbale n.20 del 24 aprile 2015

Il giorno 19/04/2015 alle ore 11:00 presso l’aula 39 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si

è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:

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- Incontro col regista Franco Brambilla per terminare il video di presentazione e

iniziare a discutere in merito alla presentazione del progetto per la festa del 12

maggio 2015.

Il regista Brambilla ci ha mostrato il video che ha realizzato in base a quanto stabilito nei

precedenti incontri e alle foto che gli abbiamo inviato. Il video ci è piaciuto molto, anche se

tutta la classe è stata concorde nel chiedere di sostituire la musica iniziale con un motivo

diverso, più triste e malinconico, poiché nella prima parte sono proiettate le immagini del

fallimento per cui il nostro stato d’animo che visivamente si percepisce dalle immagini tristi

dei nostri visi deve essere reso anche attraverso la melodia. Per la musica della seconda

parte, quella in cui decidiamo di rilevare l’azienda e di fondare OptoLab, concordiamo tutti

che va bene. Anche la scelta delle foto ci trova concordi. Decidiamo inoltre che le

didascalie inserite graficamente nel video ci convincono, mentre inizialmente ritenevamo

fosse meglio solo che si sentisse una voce registrata. Procediamo dunque alla

registrazione vocale delle didascalie, che a questo punto si somma alla grafica.

Iniziamo poi a discutere della presentazione del 12 maggio. Una prima idea è che

possiamo presentare il nostro progetto simulando un “teatro di marionette” in cui le

marionette siamo noi. A turno, sbucando da dietro un telone, raccontiamo con frasi ad

effetto la nostra storia. Usando una carta geografica appesa a una parete facciamo le

prove e la cosa ci diverte! Decidiamo di provare a stendere un copione delle possibili

battute e di acquistare un telo nero che funge da sipario per l’ultimo incontro di martedì

prossimo.

Alle ore 12:00 la riunione è conclusa.

Il verbalizzatore

Greta Bassi

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Verbale n.21 del 28 aprile 2015

Il giorno 28/04/2015 alle ore 08:00 presso l’aula 32 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si

è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:

- Incontro col regista Franco Brambilla per provare la presentazione del progetto;

- Ultimazione logo e denominazione.

Abbiamo iniziato l’incontro facendo leggere al regista Brambilla il copione che avevamo

scritto per rappresentare il nostro progetto nella festa del 12 maggio p.v. Dopo aver

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apportato alcune modifiche, ci siamo divisi i ruoli e abbiamo iniziato a provare. L’idea

iniziale delle marionette funziona: le battute sono veloci, in rapida successione, e questa

velocità aumenta il pathos della nostra rappresentazione! Dopo aver provato diverse volte,

il regista è rimasto soddisfatto del risultato; ci ha suggerito tuttavia di continuare a provare

altre volte.

Siamo poi passati alla scelta del logo, sulla base di diverse prove fatte: dopo aver

concordato quella che ci sembrava più appropriata, abbiamo scansionato il disegno e la

denominazione. Il risultato ci soddisfa!

La riunione termina alle ore 10:00.

Il segretario

Greta Bassi

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Verbale n.22 del 28 aprile 2015

Il giorno 28/04/2015 alle ore 14:00 presso l’aula 11 dell’I.I.S. Galvani – Iodi la classe 5ᵃB si

è riunita per discutere sul seguente o.d.g.:

- Ultimo incontro del progetto Bellacoopia Impresa a.s. 2014-2015: lavori di “rifinitura”

del nostro progetto.

Siamo giunti al termine di questo percorso. In questo ultimo incontro abbiamo rivisto il

progetto con tutto il materiale che abbiamo prodotto. Abbiamo aggiunto il logo e la

denominazione. Abbiamo sistemato l’ultimo verbale. Abbiamo riprovato la presentazione

del progetto. La prof.ssa Spallanzani ci ha chiesto di postare sul nostro gruppo Facebook

le nostre emozioni, sensazioni, commenti e qualunque altra cosa sentissimo su questo

progetto giunto in dirittura d’arrivo. Lo faremo.

La riunione si chiude alle 15:30.

Il verbalizzatore

El Ouardy Ryan

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BELLACOOPIA……..

…EMOZIONI, SENSAZIONI, RICORDI, ….

E’ stato bello, perché ci siamo uniti di più

Come classe, conosciuto posti nuovi (Greslab,

Art Lining, Centro Gerra) e anche persone nuove…

…a parte il lavoro che ho svolto con il mio gruppo,

in particolare mi è piaciuto aver fatto le foto per

il video della presentazione.

Annachiara

A me è piaciuto perché ho potuto capire quanto mi piace disegnare

e mi ha fatto piacere vedere i miei disegni nella presentazione

e con gli occhiali creati da me addosso ai miei compagni…

e più di tutto, mi è piaciuto il fatto che comunque

chi più chi meno era contento del mio lavoro e di quello degli altri.

Chiara

E’ stato un lavoro che mi ha insegnato qualcosa di nuovo,

è stato molto interessante! E’ stato bello collaborare, lavorare tutti insieme.

E’ stato un modo per passare del tempo insieme e capire

che insieme si possono fare tante cose!!!

Una bellissima esperienza.

Vittoria

E’ stato un progetto stupendo perché,

oltre ad approfondire l’argomento sulle cooperative,

abbiamo imparato a collaborare tra di noi come classe,

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migliorandoci e sostenendoci in tutti ciò

che svolgevamo anche all’interno dei diversi gruppi!

Se dovessi dare un votoa questo progetto?

Sicuramente 10!

Carmen

Il progetto mi è piaciuto molto, perché mi ha dato la possibilità

di applicare ciò che ho imparato in questi anni scolastici

in una situazione nuova e verosimile,

che sicuramente mi potrà essere d’aiuto in un futuro prossimo.

Vittorio

E’ stata un’esperienza bella perché ho imparato

cose nuove e ho conosciuto la realtà

delle cooperative reggiane di cui prima non era a conoscenza.

Soprattutto mi è piaciuto perché abbiamo collaborato

molto tra di noi, imparando a gestire anche

le situazioni di stress dovute alle scadenze.

Federica R.

Il progetto mi è piaciuto perché ho potuto confrontarmi

con situazioni lavorative che spesso

non vengono assegnate in ambito scolastico.

Ho potuto dimostrare quello che so fare meglio.

Inoltre nella mia classe mi sono trovata bene

per la collaborazione che c’è stata tra di noi.

Greta

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Credo che questo progetto

mi sia stato di grande aiuto perché,

come è successo con lo stage,

sia andato oltre i limiti del programma scolastico,

aiutandomi quindi a immedesimarmi

in una realtà a me sconosciuta.

Credo che questo tipo di progetto

debba essere promosso da altre scuole

per dare la possibilità ai ragazzi

di ampliare i propri orizzonti.

Davide

E’ stata una bella esperienza perché ci ha permesso

di mettere in evidenza le nostre competenze

e scoprirne delle nuove.

Ci ha fatto collaborare come classe

e ci ha permesso anche di capire

cosa vuol dire fallire e avere la forza

di rimettersi in piedi.

Nicole

Questo progetto è stata una bella esperienza

perché ci ha fatto capire come lavorare in gruppo.

E’ stato bello collaborare e lavorare tutti insieme,

ci siamo uniti di più come classe

e abbiamo trascorso momenti felici insieme.

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E’ stata una esperienza nuova e molto coinvolgente.

Federico

E’ stata una esperienza molto significativa, molto bella,

ci ha uniti come classe,

mi sono sentito proiettare in una realtà diversa.

Riccardo

Questa esperienza mi ha dato la possibilità

di conoscere la realtà di aclune cooperative di Reggio E.,

della voglia di mettersi in gioco dei loro soci.

Antonio

Mi è piaciuto molto

lavorare a questo progetto

perché ho imparato cose nuove

in più ci ha fatti unire di più come classe.

Federica

E’ stato un bel progetto;

è stato bello perché abbiamo lavorato tutti insieme.

Abbiamo conosciuto la realtà di aclune cooperative,

la loro storia.

L’esperienza è stata molto impegnativa,

ma utile perché ci ha proiettato nel mondo del lavoro.

Chiheb

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LETTURE DI APPROFONDIMENTO

Per approfondire i contenuti relativi alle cooperative e al WBO, oltre ad aver visitato il sito

di Legacoop, abbiamo cercato alcune letture che ci aiutassero a comprendere meglio

questi concetti. Le riproponiamo di seguito.

La storia di Art Lining è la storia dei lavoratori che hanno salvato la propria azienda dal fallimento,

rilanciandola.

Cooperativa di Sant’Ilario d’Enza (RE), specializzata nella produzione d’interni per cravatte, Art

Lining nasce nel 2009 dalle ceneri della fallita Lincra (workers buyout). Gli 11 soci fondatori (8

donne e 3 uomini) sono una parte degli ex dipendenti, rimasti all’epoca senza lavoro, che hanno

rilevato l’azienda in crisi, grazie anche al supporto tecnico ed economico di Legacoop.

Lavoro, dignità e partecipazione

La nuova cooperativa, pur conservando il nucleo storico e il know-how delle persone impiegate

nella vecchia società, si è posta l’obiettivo di superare i limiti della vecchia gestione attraverso una

maggiore partecipazione dei singoli individui.

Il primo anno, sebbene difficile, è stato sicuramente di grande crescita professionale per i soci che

hanno potuto riflettere, confrontarsi e capire quali fossero i punti deboli e i punti di forza, ma

soprattutto quali fossero gli obiettivi da conseguire e come conseguirli. L’unità del gruppo ha fatto

la differenza.

La mission dall’azienda è stata da subito quella di mantenere i posti di lavoro per tutti i soci e

portare il proprio prodotto ai massimi livelli.

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Dal 2010 il fatturato ha cominciato a salire, seppur leggermente, e questo ha permesso alla

cooperativa di continuare a investire in qualità e crescita professionale.

Oggi Art Lining al sesto anno di attività continua a lavorare con un portafoglio clienti costituito da

aziende leader mondiali dell’alta moda. Non ha ancora raggiunto la sua piena capacità produttiva,

ma continua la sua ricerca in innovazione per proiettare la sua produzione nel futuro.

Tanti i fattori che hanno influito nella realizzazione del progetto, ma su tutti quello che ha contato di

più è stato il fattore umano: la condivisione di valori tra i soci e la trasmissione di questi alle altre

risorse impiegate.

Impresa, comunità e territorio

Il successo di Art lining è anche il successo dell’intera filiera, fatta di artigiani e piccole aziende con

un patrimonio professionale immenso, piccole economie che avrebbero chiuso per sempre con un

conseguente impoverimento del tessuto sociale.

http://qualeindustria.fondazionerosselli.org/storie/artlining-soc-coop/

La via dell’innovazione sociale – Expo 2015

Art Lining è un’azienda leader nella produzione d’interni per cravatte, costituita in novembre 2008 e attiva dal gennaio 2009.

I soci fondatori sono undici ex dipendenti di Lincra srl, azienda fallita nel settembre del 2008, che da sempre hanno contribuito

alla gestione amministrativa, commerciale e produttiva della stessa acquisendo in tal modo esperienza e rilevanti qualifiche

professionali.

La nuova cooperativa conserva il nucleo storico e il know-how ventennale della vecchia società ma, si è posto l’obiettivo di

superare i limiti gestionali e operativi che gli erano imposti in precedenza attraverso una maggiore partecipazione dei singoli

individui.

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Acquisendo il ramo d’azienda, gli impianti, le attrezzature e infine l’immobile, è in grado di garantire un servizio e un prodotto di

altissima qualità che soddisfa la clientela più esigente, ovvero le migliori griffe di alta sartoria del mercato nazionale ed

internazionale.

Art Lining “l’arte dell’interno” come ben noto agli addetti del

settore, costituisce una componente fondamentale nella costruzione

della cravatta, conferendole corpo, peso, elasticità ed importanza.

Per produrre un prodotto di così alta qualità, rigorosamente Made in Italy e nel rispetto delle normative Reach e ambientali, Art

Lining utilizza materie prime pregiate come pura lana vergine, cotone, viscosa seguendo direttamente tutte le delicate fasi di

lavorazione (acquisto delle materie prime, filatura e tessitura) consegnando ai suoi clienti, interni finemente garzati o smerigliati

con finissaggi personalizzati, garantendo così un prodotto pregiato e costante nel tempo.

http://reggioemiliacityofcooperation.it/

L’IMPRESA FALLISCE, I LAVORATORI RILANCIANO: LA CRAVATTA RINASCE IN COOPERATIVA

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«Il paradosso è un’elegantissima cravatta che, a stringer troppo, diventa un nodo scorsoio», scriveva nel

1953 Pitigrilli, al secolo Dino Segre, nel suo Dizionario Antiballistico. Per i dipendenti di Art Lining, tra i

primissimi esempi di workers buyout in Italia dal 2008, il destino sembrava essere scritto. Poi, però, la loro

storia lavorativa ha preso una direzione diversa. La cooperativa tessile del comune emiliano di Sant’Ilario

d’Enza è specializzata nella produzione di interni per cravatte per tutte le più grandi marche del mercato:

Armani, Salvatore Ferragamo, Brioni, Ermenegildo Zegna.

Per realizzare questo simbolo di eleganza universale, condiviso da politici, impiegati, uomini d’affari,

dirigenti, sono necessarie delle strisce, di cotone o di lana, che vengono inserite nell’incavo del tessuto

esterno; circa un metro e mezzo di stoffa che deve essere rifinito con massima precisione per non rovinare il

risultato finale. Ad Art Lining la chiamano, con una certa poesia, l’animadella cravatta. Un lavoro di

artigianato che vicino a Reggio Emilia ha dato vita ad una lunga storia di eccellenza. I soci della cooperativa

sono tra i maggiori specialisti mondiali del settore e la qualità dei partner commerciali – aziende leader nel

mercato della moda, tra cui quelle citate in precedenza – è sempre stata lì a dimostrarlo.

Eppure tutto questo know-how, questa qualità, questa tradizione – le radici dell’azienda arrivano fino ai

primi anni ’80, la precedente società si chiamava Lincra – rischiavano di andare perduti quando, negli anni

zero, i primi sintomi della crisi e la concorrenza di mercati più economici iniziarono a guastare i conti,

portando in poco tempo l’azienda vicina alla bancarotta. La vecchia proprietà si era ormai rassegnata alla

chiusura: mantenere in vita quell’azienda storica, che durante gli anni ’90 era diventata il leader

internazionale nella produzione di interni per cravatte, sarebbe equivalso a prolungare un’agonia,

rendendola ancora più straziante. O almeno, così sembrava.

Invece, una volta accertata l’ineluttabilità del fallimento – nel 2008 – alcuni dei dipendenti capirono che

non tutto era da buttare: la loro esperienza restava ancora un’eccellenza, e i clienti storici non avevano

intenzione di affidarsi ad altri. Per i lavoratori rimasti appiedati, inoltre, trovare lavoro nello stesso settore

produttivo sarebbe stato quasi impossibile, trattandosi di una nicchia tanto ridotta. Così, su suggerimento del

curatore fallimentare, decisero di riscrivere il finale della loro storia: investire una parte del loro patrimonio e

comprarsi l’azienda, formando una cooperativa con un nuovo nome. Art Lining, appunto.

Un nuovo inizio fatto di coraggio, intraprendenza e di discontinuità con la vecchia proprietà. «Ci siamo

rivolti a Legacoop e con loro, in pochi mesi, abbiamo sviluppato un progetto imprenditoriale condiviso,

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individuando 11 soci lavoratori, di cui 8 donne», racconta oggi Stefania Ghidoni, vice presidente della

cooperativa. «Il nostro intento era anche quello di recuperare alcune professionalità che, in caso di chiusura

dell’azienda, sarebbero andate perse e difficilmente recuperate».

Partita con un capitale sociale da 400mila euro, di cui circa 120mila raccolti dai soci, 80mila da CFI e i

restanti 200mila attraverso un finanziamento di Coopfond, la nuova cooperativa – un progetto pilota al quale

si sono ispirati molti dei workers buyout successivi – ha conservato il nucleo storico della forza lavoro di

Lincra: personale specializzato, impiegato nel settore da 25 anni. «Abbiamo cercato di capire quali fossero i

limiti della precedente esperienza imprenditoriale», spiega Ghidoni. «I primi sei mesi sono stati molto duri,

con gli ordini che arrivavano a rilento, ma è stato anche un periodo di grande crescita a livello di

consapevolezza e di compattezza del gruppo. Oggi non ci consideriamo imprenditori, non ancora. Per

passare dal ruolo di dipendenti a quello di soci di una coop è stato necessario uno scatto mentale».

Attualmente Art Lining ha raggiunto il pareggio di bilancio, producendo i primi utili e bruciando anche

alcune tappe: il ramo d’azienda è stato rilevato con un anno e mezzo di anticipo rispetto alla scadenza

temporale preventivata inizialmente, e l’edificio dello stabilimento è stato acquisito durante l’asta pubblica

grazie ad un sacrificio economico non indifferente da parte di tutti i soci. «Passettino dopo passettino,

nonostante un fatturato non altissimo, stiamo riuscendo a raggiungere tutti gli obiettivi preposti», analizza

Ghidoni. «Ora ci concentriamo sulla crescita». Tutto questo con passione, tenacia e apertura al confronto:

Art Lining dialoga con altre cooperative locali che hanno affrontato lo stesso tragitto. Tra esse c’è Greslab,

che produce piastrelle.

«Con Antonio (Caselli, presidente di Greslab, ndr) ci sentiamo spesso e ci scambiamo opinioni sulla

gestione, dandoci a vicenda consigli e suggerimenti». Cooperare, oggi come ieri, significa anche questo.

http://www.glistatigenerali.com/cooperative_pmi/limpresa-fallisce-i-lavoratori-rilanciano-la-cravatta-

rinasce-in-cooperativa/

L’azienda è in crisi? Noi la compriamo

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Dipendenti che diventano proprietari per evitare il fallimento. È il fenomeno dei workers buy out. Che dagli Stati Uniti si sta diffondendo anche in Italia

Dipendenti che diventano amministratori delegati. Cooperative di lavoratori che rilevano imprese sull’orlo del precipizio.

Newco da milioni di euro di fatturato nate sulle ceneri di vecchie glorie dell’industria. È il workers buy out (Wbo), fenomeno

d’importazione Usa che con la crisi si fa largo anche in Italia. E che consiste nell’acquisto di un’azienda da parte dei propri

impiegati, pronti a giocarsi fondi pensione e Tfr, oltre ai risparmi di una vita. Un’operazione alla quale si ricorre anche per

problemi di ricambio generazionale, quando un imprenditore non ha eredi. Ma negli ultimi tre anni sono i casi di Wbo collegati

al fallimento di un’azienda ad avere preso il sopravvento. E in particolare quelli che vedono i dipendenti-proprietari fare ricorso

almodello cooperativo.

Un trend confermato dai dati di Coopfond relativi al 2011: il fondo mutualistico di Legacoop, attivo dal 1994, lo scorso anno

ha contribuito di tasca sua a una decina di salvataggi di questo tipo. Più altri due in questo inizio 2012. Non male, se si

considera che in 14 anni, ovvero dalla sua nascita fino al 2008, i Wbo sostenuti da Coopfond sono stati appena 15.

Ma che qualcosa stava cambiando si era intuito già qualche anno fa. Tra il 2008 e il 2010 sono state infatti 22 le operazioni

messe a segno grazie all’appoggio del fondo della Lega delle cooperative. Il meccanismo è semplice: i lavoratori

costituiscono una nuova società, spesso una cooperativa; trovano l’accordo sindacale, passaggio non facile, se è previsto

un ridimensionamento dell’organico; infine si rivolgono al liquidatore per l’acquisto, o al limite l’affitto, dell’azienda.

«Solo a quel punto vengono da noi per chiedere il nostro intervento» spiega a Panorama Economy il direttore generale di

Coopfond, Aldo Soldi. Non tutte le operazioni vanno a buon fine. «Alcune non presentano i giusti requisiti» prosegue Soldi, alla

guida del fondo da gennaio 2011. «Per ottenere il nostro sostegno non solo le società formate dai dipendentidevono essere

delle cooperative, ma necessitano anche di un business plan convincente». A fronte dei 10 Wbo finanziati lo scorso anno,

altrettanti sono quelli a cui è stato detto no.

Per queste operazioni Coopfond ha erogato complessivamente 7 milioni di euro mettendo in moto investimenti per 26 milioni. I

soci coinvolti sono stati 367, in media circa 15 per cooperativa. Sono 455 i posti di lavoro salvati. «Interveniamo entrando nel

capitale dell’azienda o tramite un prestito» racconta Soldi «ma si tratta di un intervento dinatura temporanea. Una volta che

l’azienda è in grado di camminare con le proprie gambe, i lavoratori riacquistano le quote in nostro possesso, oppure ci

restituiscono la somma che abbiamo prestato».

Tutto ha avuto inizio in Emilia-Romagna e in Toscana, dove le aziende resuscitate grazie al metodo del workers buy out sono

più numerose. Poi il fenomeno si è diffuso. E ormai riguarda realtà di tutte le stazze: microimprese, Pmi e persino multinazionali.

Come la Warner Chicoltt, il colosso farmaceutico che ha chiuso di recente le sue sedi in Europa e che da noi è stato

rimpiazzato dalla cooperativa Fenix Pharma, fondata da cinque ex manager italiani della compagnia Usa.

Diverse le imprese rimesse in pista dai propri impiegati che vantano una storia importante. Dalla Italtac, ex Diaures, con sede

a Soliera in provincia di Modena, 24 dipendenti e 6 milioni di fatturato, che tra le altre cose produce la carta autoadesiva delle

figurine Panini, alla Art Lining di Calerno, ex Lincra, la coop delle cravatte al servizio di Armani, Ferragamo e Boss, con

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un fatturato in crescita costante (previsto un +10% nel 2012, dopo il +30% registrato nel 2011 quando è stata toccata quota 2,5

milioni) con otto consiglieri di amministrazione donna su 11. Hanno investito tutti 10 mila euro, di cui 6 mila dalla mobilità. Li

davano per spacciati. Loro, lo scorso anno, sono tornati all’utile.

www.archivio.panorama.it

Le Iene visitano la coop Greslab di Scandiano

Un servizio sull'esperienza della coop costituita, con Legacoop, dai lavoratori di un'azienda in crisi

L

REGGIO EMILIA - Dopo i recenti servizi su Panorama e su Repubblica on line anche la trasmissione “Le Iene

show” ha parlato dell’esperienza reggiana delle cooperative costituite dai lavoratori di aziende in crisi o fallite. E’

una esperienza – nota in inglese come “workers buyout” – che si è particolarmente sviluppata nella nostra

provincia, grazie alla scelta di numerosi lavoratori di costituire una cooperativa per rilevare la loro azienda in crisi,

e con l’attivo supporto di Legacoop e dei sui strumenti finanziari, come Coopfond e Ccfs.

Nei giorni scorsi la iena Pablo Trincia ha girato un servizio presso la sede della cooperativa Greslab di Scandiano,

una delle prime e più famose cooperative nate con il “workers buyout”. Abbandonati i toni ironici e feroci tipici delle

Iene, il giornalista ha approfondito con grande serietà questo interessante fenomeno, intervistando il presidente di

Greslab Antonio Caselli, Matteo Pellegrini dell’Ufficio economico-finanziario di Legacoop Reggio Emilia e la

presidente di Legacoop Simona Caselli. Nel servizio, andato in onda mercoledì scorso, si è parlato della storia

della cooperativa Greslab, nata dalla crisi di una importante ceramica scandianese, e degli sforzi e dell’impegno

dei lavoratori decisi a non far morire la loro azienda.

Pablo Trincia ha poi voluto approfondire il ruolo della cooperazione e di Legacoop in particolare, che grazie alla

competenza di una vera e propria “task force” dedicata al “workers buyout” e alla rete degli strumenti finanziari di

Legacoop, ha già contribuito nella nostra provincia alla nascita di quattro cooperative.

“Un fenomeno – ha sottolineato Simona Caselli – che vede la cooperazione reggiana protagonista in Italia,

sviluppando un grande attenzione in molti territori dove si stanno affrontando situazioni di crisi aziendali, e

suscitando l’attenzione dei più importanti organi di informazione italiani”. Le Iene hanno poi visitato il moderno

stabilimento della Greslab: la cooperativa sta affrontando con impegno la crisi del settore, investendo in nuove

tecnologie e ricerca.

www.reggionline.com

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E’ nata la cooperativa Arbizzi, nuovo esempio di workers buy out I lavoratori, in questo caso, non hanno rilevato un'azienda in crisi ma lo strumento è stato utilizzato per il ricambio

generazionale

I soci della nuova cooperativa

REGGIO EMILIA - Reggio Emilia è un po’ la capitale del workers buy out, il percorso che permette ai lavoratori di

aziende in crisi o fallite di rilevare l’attività costituendo una cooperativa. Ora la costituzione in questi giorni della

nuova cooperativa Arbizzi di Corte Tegge può rappresentare una nuova frontiera del workers buyout, che vede

sempre la cooperazione reggiana in prima fila.

“Il workers buyout – spiega Daniela Cervi, responsabile dell’Ufficio economico finanziario di Legacoop Reggio

Emilia – è l’affitto o l’acquisto dell’azienda da parte dei lavoratori. Negli ultimi anni di ciclo economico negativo è

stato un modello particolarmente utilizzato in situazioni di crisi aziendale per rilanciare l’attività di imprese in

fallimento o altra procedura concorsuale (vedi nella nostra provincia i noti casi di Greslab, Art Lining…). Ma questa

della cooperativa Arbizzi è una storia del tutto diversa. Qui partiamo da un’azienda sana, con ottimi risultati di

bilancio e in questo caso il workers buyout è stato utilizzato in funzione al ricambio generazionale”.

Si parte dalla Arbizzi Srl, società fondata da Emilio Arbizzi nel 1997 con sede a Corte Tegge, che opera nel campo

della commercializzazione di prodotti e materiali per l’imballaggio industriale. L’azienda svolge esclusivamente

attività commerciale, concentrandosi prioritariamente sulla scelta di prodotti innovativi ed a sostenibilità

ambientale. La capacità di stoccare elevati volumi, garantendo al proprio cliente flessibilità, rapidità e

personalizzazione del servizio, rappresenta il principale vantaggio competitivo rispetto alla nutrita concorrenza.

Emilio Arbizzi, al centro, con Walter Bonacini e Simone Vallieri

Il progetto della “Arbizzi società cooperativa” nasce quindi a seguito della decisone della proprietà, assistita dallo

Studio Labanti e Pasini, in assenza di un ricambio generazionale diretto, di trasferire l’azienda ai propri dipendenti,

essendo loro già i principali detentori del know-how ed avendo maturato negli anni di lavoro a fianco

dell’imprenditore le competenze necessarie per gestire autonomamente l’azienda. La strategia progettuale è

improntata alla prosecuzione delle linee guida imprenditoriali già tracciate negli ultimi 10-15 anni e mira al

consolidamento della propria posizione di mercato, forte del nome e del know how e grazie all’appoggio di

Legacoop e al supporto economico e finanziario del Movimento cooperativo (Coopfond e Cfi, Cooperazione

Finanza Impresa) che ha favorito la nascita della cooperativa con un importante intervento finanziario sia in termini

di capitalizzazione, sia di finanziamento a medio lungo termine e mettendo a disposizione i necessari strumenti di

garanzia per l’accesso al credito.

“Tutto è iniziato – racconta Emilio Arbizzi – nella cantina di casa come ufficio, in un garage di 8 mq come

magazzino, con un vecchio computer e un furgoncino di seconda mano. Con volontà e dedizione siamo pian piano

cresciuti e oggi l’azienda opera in uffici spaziosi, magazzini attrezzati, e utilizza un sistema informatico aggiornato,

ed ha un invidiato parco clienti e fornitori, ma specialmente è una grande squadra. Ho preferito cedere il passo ad

una fiorente cooperativa, con soci i miei collaboratori, una squadra intraprendente e determinata”.

“Se dobbiamo esprimere due impressioni a caldo sulla situazione a nome di tutti i nostri colleghi - spiegano il

presidente della cooperativa Simone Vallieri e il vicepresidente Walter Bonacini – possiamo dire che il passaggio

di testimone da parte d Emilio Arbizzi ci ha riempito di orgoglio. Lavorando al suo fianco per anni in un ambiente

sereno e stimolante abbiamo avuto la possibilità di crescere umanamente e professionalmente. Con grande

entusiasmo da parte di tutti affronteremo questa sfida dura e ambiziosa, dimostrando con coraggio e

determinazione il nostro valore sul campo”.

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La cooperativa Arbizzi

L’azienda impiega 18 dipendenti, oltre ad una decina di agenti operanti sul territorio, e si è progressivamente

sviluppata negli anni raggiungendo un fatturato intorno ai 10 milioni di euro nel 2013 con buona redditività e un

patrimonio netto superiore ai 2 milioni euro.

L’azienda, nonostante la crisi economica generale, è stata in grado di mantenere la propria quota di mercato,

consolidare i legami con la propria clientela e realizzare profitti costanti. L’attuale bacino di penetrazione

commerciale è rappresentato dal Nord Italia, con fortissima preminenza dell’Emilia Romagna ed un portafoglio

clienti di primordine.

La cooperativa ha firmato l’atto costitutivo davanti al notaio lo scorso 26 giugno ed ha stipulato il contratto d’affitto

d’azienda con la Arbizzi srl a decorrere dal 1 luglio. Tutti i 18 dipendenti della Arbizzi srl sono passati alla

cooperativa, mantenendo il proprio inquadramento e le proprie condizioni retributive, e in 16 sono diventati “soci

lavoratori” della nuova società. E’ stato nominato un consiglio di amministrazione composto da 6 membri, di cui 1

consigliere indipendente e 5 consiglieri nominati fra i soci lavoratori, scelti tra i “responsabili” delle principali aree di

attività aziendale (commerciale, acquisti, amministrazione finanza e controllo, logistica), ed è stato nominato il

collegio sindacale.

Il progetto prevede l’affitto del ramo d’azienda da Arbizzi srl per la durata di 6 anni, un arco di tempo stimato

congruo alle capacità della nuova cooperativa di raggiungere un equilibrio economico/finanziario tale da

consentire l’investimento costituito dall’acquisizione a titolo definitivo dell’azienda. Le risorse necessarie per

l’acquisto dell’azienda, saranno pressochè generate dall’autofinanziamento, nell’ipotesi estremamente realistica di

conseguire nei prossimi esercizi i medesimi risultati reddituali degli anni passati.

I soci lavoratori della Arbizzi hanno sottoscritto il capitale della nuova cooperativa nella misura di € 5.000 cadauno

per un totale di 80.000 €, cui si aggiungono altri 120.000 € di capitale sottoscritto da Emilio Arbizzi in qualità di

socio finanziatore (senza nessun ruolo operativo nella cooperativa) e altri 100.000€ di capitale sottoscritto da CFI

(Cooperazione Finanza Impresa).

L’intervento finanziario del sistema cooperativo si completa poi con il finanziamento deliberato da Coopfond

(Fondo di Promozione Cooperativa di Legacoop) per ulteriori 290.000 €.

L’idea è in definitiva quella di portare avanti un’attività che ha un mercato rilevante ed in cui la capacità di

soddisfare il cliente garantendo un servizio rapido, personalizzato e flessibile, rappresenta un assoluto punto di

forza da preservare. Si sottolinea poi come il “marchio” Arbizzi costituisca un valore aggiunto ed è quindi stato

mantenuto nella denominazione della nuova cooperativa.

www.reggionline.it

Crisi, 'workers buyout': una cooperativa per salvare le aziende in difficoltà Oggi a Scandiano si presenta un caso-scuola: quello della cooperativa GresLab, nata dalle ceneri di Optima spa, industria

del settore della ceramica

Reggio Emilia, 20 giungo 2011 - Formare una cooperativa per salvare l’azienda in cui si lavora. Un’operazione, chiamata in

linguaggio tecnico “workers buyout”, che con la crisi economica sta diventando un’opzione sempre più praticata. Oggi a

Scandiano (Reggio Emilia) si presenta un caso-scuola: quello della cooperativa GresLab, nata dalle ceneri di Optima spa,

industria del settore della ceramica. L’azienda, che era a un passo dalla chiusura, è stata salvata dai dipendenti che si sono

costituiti in cooperativa con il supporto di Legacoop e il finanziamento di Banca Etica e Ugf. In totale sono 40 i posti di

lavori salvati sul territorio. “E’ stata un’operazione lunga e complessa- spiega Simona Caselli, presidente di Legacoop

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Reggio Emilia- fra trattative sindacali e ricerca dei finanziamenti c’è voluto un anno di tempo”.

La neonata GresLab viene presentata oggi alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi, del sindaco di

Scandiano Alessio Mammi e del presidente di Legacoop Emilia -Romagna Paolo Cattabiani. Un parterre che fa capire

l’importanza dell’operazione. Ma il “workers buyout” può essere davvero una soluzione alla crisi economica? “In parte sì-

risponde Caselli- a patto di avere strutture in grado di affrontare il problema. Legacoop si è attrezzata per gestire questo

tipo di operazioni, ma è chiaro che è possibile farlo solo in territori dove la cooperazione e’ forte”.

A Reggio Emilia GresLab non e’ l’unico caso di “workers buyout”. Il modello è già stato applicato per il salvataggio di

ArtLining, un’azienda che produce cravatte per l’alta moda. “Dopo due anni di start-up- spiega la presidente di Legacoop-

quest’anno la cooperativa ha raggiunto l’utile per la prima volta. E attualmente stiamo seguendo un altro caso di workers

buyout nel settore della falegnameria”. Il caso di GresLab tuttavia è doppiamente interessante: da un lato avviene in un

settore come quello della ceramica che attraversa una forte crisi, dall’altro ha visto il coinvolgimento di tanti attori diversi.

A fianco dei lavoratori, infatti, fra i soci finanziatori della cooperativa ci sono Coopfond, fondo mutualistico per la

promozione e lo sviluppo cooperativo di Legacoop, Cfi, investitore istituzionale partecipato dal ministero per lo Sviluppo

economico, e tre società commerciali operanti nel settore: Powergres, Ceramiche Moma e XLStyle. A questi si aggiungono i

due partner finanziari: Ugf, che fornisce le fideiussioni per i fornitori, e Banca Etica, che ha aperto due linee start-up di

finanziamento.

“Il workers buyout è un modello di profit un po’ più democratico- spiega il direttore di Banca Etica Bologna Alessandro

Gentilini- Si può applicare in società in cui non è solo la crisi economica a pesare, ma anche il mancato coinvolgimento dei

dipendenti. Nel caso di GresLab noi ci abbiamo creduto perchè l’operazione ha un forte impatto sociale ma ha anche buone

possibilità di riuscita dal punto di vista economico”. E non è la prima volta che Banca Etica interviene a sostegno dei

lavoratori. La banca ha finanziato di recente anche i dipendenti della ex Modelleria Quadrifoglio di Vigodarzere (Padova)

che, impegnando le somme ricevute a titolo di ammortizzatori sociali dopo il fallimento dell’azienda, hanno dato vita alla

Cooperativa D&C Modelleria: 12 ex dipendenti con un’età media di 35 anni sono diventati cooperatori, anche in questo

caso con il supporto tecnico e finanziario di Legacoop-Veneto.

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