CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO
PER L’EMILIA ROMAGNA
VERIFICA DEL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI PREVISTI DALLA NORMATIVA REGIONALE IN MATERIA DI ASILI NIDO
Bologna, giugno 2005
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
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a cura di: Consigliere Carlo Coscioni (relatore) Dott.ssa Annarita Sinigaglia Dott. Giovanni Gastaldello Dott. Stefano Speranzoni Sig.ra Nadia Bovinelli
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INDICE
Premessa...................................................................................................... 5
Capitolo 1 Quadro di sintesi e considerazioni conclusive ............................................ 7 Capitolo 2 L’intervento pubblico in materia di asili nido – Quadro normativo ........ 10
2.1 Il nuovo assetto costituzionale.......................................................................... 10 2.1.1 Cenni sulle funzioni amministrative ante riforma del titolo V .................. 10 2.1.2 La riforma del titolo V della Costituzione................................................. 11
2.2 Analisi delle norme statali in tema di asili d’infanzia. ..................................... 12 2.3 L’art. 70 della l. 448/01 e la sentenza della Corte cost. n. 370/03.................... 14 2.4 L’art. 91 della legge n. 289 del 2002 e la sentenza n. 320/04 della Corte costituzionale .......................................................................................................... 16 2.5 Gli interventi regionali in materia di asili nido.................................................16
2.5.1 La legge regionale n. 1/2000 (e modifiche apportate con legge r. n. 8 del 2004) ................................................................................................................... 16 2.5.2 Altre norme regionali rilevanti in materia di asili nido ............................. 21 2.5.3 Atti amministrativi generali adottati in ambito regionale in materia di asili nido ..................................................................................................................... 23
Capitolo 3 Le risorse finanziarie................................................................................. 30 3.1 I finanziamenti di Stato e Regione.................................................................... 30 3.2 La ripartizione alle Province e ai Comuni. ....................................................... 32
Capitolo 4 Modalità di gestione (gestione diretta, affidamento, accreditamento)...... 36 4.1 Sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna. ....... 36 4.2 Modalità di gestione dei servizi educativi. .......................................................37 4.3 Incidenza della popolazione inferiore a 3 anni sul totale abitanti..................... 40
Capitolo 5 Analisi dei servizi comunali...................................................................... 42 5.1 Comune di Piacenza.......................................................................................... 43 5.2 Comune di Parma.............................................................................................. 49 5.3 Comune di Reggio Emilia................................................................................. 55 5.4 Comune di Modena........................................................................................... 61 5.5 Comune di Bologna .......................................................................................... 67 5.6 Comune di Ferrara ............................................................................................ 73 5.7 Comune di Ravenna.......................................................................................... 79 5.8 Comune di Forlì ................................................................................................ 85 5.9 Comune di Cesena ............................................................................................ 91 5.10 Comune di Rimini........................................................................................... 97 5.11 Comune di Imola .......................................................................................... 103 5.12 Comune di Carpi........................................................................................... 109 5.13 Comune di Sassuolo...................................................................................... 115 5.14 Comune di Faenza ........................................................................................ 121
Capitolo 6 Indicatori di efficacia: comparazione tra i diversi sevizi comunali ........ 127
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Premessa
La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti dell’Emilia-Romagna,
con delibera n 1 /2004, adottata nell’adunanza del 13 gennaio 2004, ha approvato
il programma del controllo per l’anno 2004 sulla gestione delle Amministrazioni
pubbliche aventi sede nella Regione.
All’art.1, punto 6, della predetta delibera è prevista l’indagine riguardante la
verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in
materia di asili-nido con referto al Consiglio regionale e ai Consigli Comunali di
Bologna, Imola, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena, Carpi, Sassuolo, Parma, Piacenza,
Ravenna, Faenza, Reggio Emilia, Rimini.
Va ricordato come il controllo sulla gestione svolto dalla Corte dei Conti ai
sensi dell’art. 3, comma 4, della legge 20 del 1994 e dell’art. 7, comma 7, della
legge n. 131 del 2003, abbia natura collaborativa e sia rivolto a verificare il
perseguimento degli obiettivi posti dalle leggi statali e regionali di principio e di
programma.
L’indagine ha lo scopo di verificare, nel rispetto dell’autonomia
costituzionalmente garantita alle Regioni, il grado di attuazione della legge
regionale n.1 del 10 gennaio 2000 e successive modificazioni e di accertare che gli
interventi realizzati rispondano ai criteri dell’efficacia, dell’efficienza e
dell’economicità che sono alla base dell’azione amministrativa, e siano effettuati nel
rispetto del principio della legalità.
Con la presente relazione la Corte dei Conti intende inoltre offrire al
Consiglio regionale e ai Consigli comunali delle città specificamente interessate
dall’indagine elementi conoscitivi e di riflessione in merito all’attività svolta
dall’amministrazione regionale e da quelle comunali relativamente al servizio degli
asili nido.
La scelta dei Comuni da sottoporre all’indagine è avvenuta secondo il criterio
demografico della popolazione individuando quelli con popolazione superiore ai
30.000 abitanti (fonte: sito internet demo istat.it): ciò ha permesso di raffrontare e
comparare 14 diverse realtà territoriali.
Sul piano metodologico l’indagine ha comportato l’acquisizione, presso il
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza della Regione Emilia-Romagna,
di dati e documenti inerenti la popolazione iscritta e le strutture esistenti su tutto il
territorio della Regione. Per completare il quadro informativo utile all’indagine si è
poi proceduto all’acquisizione diretta presso i 14 Comuni dell’Emilia-Romagna di
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ulteriori dati di carattere demografico, strutturale ed economico raccolti in 13
schede di rilevazione predisposte dalla Sezione regionale di controllo.
Allo scopo di illustrare il carattere e la finalità dell’indagine nonché di
assicurare più uniformi criteri di compilazione delle schede si è poi ritenuto
opportuno tenere una riunione illustrativa a cui sono stati invitati i responsabili dei
servizi educativi comunali, i dirigenti delle strutture provinciali e il dirigente
regionale del Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza. Gli Uffici regionali
provinciali e comunali hanno fornito sempre puntuale e tempestiva collaborazione.
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Capitolo 1 Quadro di sintesi e considerazioni conclusive
1.1 L’indagine, come è precisato in premessa, ha interessato i comuni della
regione con popolazione superiore a 30.000 abitanti. Pertanto ai comuni capoluogo
di provincia si sono aggiunti i comuni di Imola, Carpi, Sassuolo e Faenza.
La parte introduttiva del referto è dedicata al quadro normativo. Dopo un ex
cursus nei principi costituzionali che interessano la materia ed, in particolare, delle
recenti norme che hanno significativamente inciso sull’assetto delle competenze, si
è dato spazio alle norme - statali e regionali - che disciplinano gli asili nido.
Dalle disposizioni contenute nel regolamento sulla protezione e l’assistenza
della maternità e dell’infanzia (R.D. 15 aprile 1926, n. 718 - art. 137), si è passati
ad illustrare le leggi intervenute nel dopoguerra:
- la legge 6 dicembre 1971, n. 1044 di approvazione del piano
quinquennale degli asili-nido comunali che ha qualificato gli asili-nido come servizio
sociale di interesse pubblico con lo scopo di provvedere alla temporanea custodia
dei bambini;
- la legge n. 285 del 1997 e la legge n. 328 del 2000 che pur non
riguardanti direttamente la materia, contengono norme che in qualche modo
interessano gli asili-nido.
Particolare rilievo ha assunto la legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge
finanziaria 2002), il cui articolo 70, nell’istituire il fondo per gli asili-nido, li definisce
“strutture dirette a garantire la formazione e la socializzazione dei bambini di età
fra tre mesi e tre anni” e dispone che la loro disciplina rientri tra le competenze
esclusive dello Stato; norma, quest’ultima, dichiarata illegittima dalla Corte
costituzionale, con la sentenza n. 370 del 2003.
1.2 La Regione è intervenuta nella materia con la legge 10 gennaio 2000, n.1,
modificata successivamente con la legge n. 8 del 2004, il cui contenuto è
ampiamente riportato nella relazione. Così come largo spazio è riservato alle altre
leggi che hanno stretta aderenza con la materia, quali la legge regionale n. 26 del
2001 e la legge n. 9 del 2005. Quest’ultima, tra l’altro, istituisce la figura del
garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.
L’intervento regionale si è altresì realizzato attraverso numerosi atti
amministrativi, sia del Consiglio che della Giunta, che hanno disciplinato in modo
compiuto il funzionamento dei servizi educativi per la prima infanzia ed i requisiti
strutturali ed organizzativi degli asili-nido.
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1.3 Il finanziamento per i nidi di infanzia è posto in parte a carico dello Stato, in
parte a carico della Regione.
I fondi pervengono ai Comuni tramite le Province. Un’apposita tabella
fornisce il quadro dei fondi affluiti dal 2001 al 2003. Da essa si può rilevare che
mentre i fondi di provenienza statale sono gradualmente aumentati, quelli regionali
hanno subito nel 2003 una contrazione rispetto al 2002, in relazione alla istituzione
del nuovo fondo statale per gli asili-nido, intervenuta con la legge n. 448 del 2001.
Quanto alla ripartizione tra Province e Comuni, essa è devoluta al Consiglio
regionale che ogni triennio è chiamato ad approvare il programma regionale per i
servizi della prima infanzia.
Tale ripartizione è graficamente rappresentata nella relativa tabella.
1.4 L’Emilia-Romagna si colloca tra le regioni d’Italia con un’alta percentuale di
servizi educativi per la prima infanzia. Infatti i bambini iscritti nell’anno 2002-2003
sono pari al 23,2% dei bambini di età compresa fra 0 e 3 anni, rispetto ad una
media nazionale molto inferiore.
Dal 2000, anno di entrata in vigore della legge regionale n. 1, al 2003 i nidi
di infanzia nella Regione sono passati da 438 a 602, consentendo un’offerta di
22.684 posti, con un incremento del 19,5% rispetto al 2000.
Ciò, peraltro, ha consentito di soddisfare solo in parte le richieste di accesso
al servizio, dal momento che gli iscritti in lista d’attesa sono anch’essi aumentati del
14,23%, rispetto al 2000.
1.5 I servizi possono essere gestiti oltre che dai comuni o da altri soggetti
pubblici, ma anche da soggetti privati, accreditati o autorizzati.
Una tabella mette in evidenza la situazione degli asili-nido; da essa risulta
che su 305 asili-nido 173 (pari al 56,72%) sono direttamente gestiti dai comuni e
degli altri 132 ben 106 (pari al 80,30%) sono destinatari di contributi pubblici.
La relazione illustra anche alcune innovative esperienze gestionali realizzate
a Parma ed a Reggio Emilia e fornisce un quadro rappresentativo della potenziale
utenza dei servizi comunali e dell’incidenza del numero di bambini da 0 a 3 anni sul
totale degli abitanti; incidenza che per il 2003 è del 2,53%, in lieve costante
aumento rispetto al 2000.
1.6 L’ultima parte del referto contiene schede illustrative , accompagnate da
apposite tabelle, dell’attività dei singoli comuni.
Da tali schede è possibile rilevare una serie di dati relativi alla popolazione
residente,al numero di bambini tra 0 e 3 anni, al numero degli asili-nido, ai servizi
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comunali presenti, al rapporto tra domanda ed offerta, nonché al numero di
educatori in servizio ed al costo globale sostenuto.
Conclude tale parte una comparazione tra i diversi servizi comunali operata
mediante un serie di indicatori di efficacia, quali:
- il tasso di insoddisfazione della domanda;
- il grado di soddisfazione della domanda potenziale;
- il tasso di utilizzo dei servizi;
- il tasso di frequenza;
- il rapporto tra iscritti ed educatori ed addetti ai servizi;
- il rapporto tra iscritti e superficie complessiva.
Anche questi risultati sono espressi graficamente con apposite tabelle.
1.7 L’indagine compiuta ha consentito di rilevare un risultato nel complesso
positivo ove si consideri la particolare attenzione rivolta dagli enti interessati alla
cura della prima infanzia, anche se permangono aspetti di criticità per quanto
concerne il rapporto tra domanda ed offerta di posti negli asili nido, e su questo
versante la Sezione ritiene che debbano concentrarsi gli impegni di Regione,
Province e Comuni, ciascuno per la propria parte di competenza.
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Capitolo 2 L’intervento pubblico in materia di asili nido – Quadro
normativo
2.1 Il nuovo assetto costituzionale
2.1.1 Cenni sulle funzioni amministrative ante riforma del titolo V
L’art. 5 della carta costituzionale, dopo aver premesso, in modo solenne,
l’unità ed indivisibilità della repubblica, enuncia i principi della autonomia e del (più
ampio possibile) decentramento amministrativo.
A loro volta, gli originari testi degli artt. 117 e 118 conferivano, il primo,
potestà legislativa alle regioni ordinarie in determinate materie - fatti salvi i principi
fondamentali posti dalle leggi dello Stato -, e, il secondo, le funzioni amministrative
alle regioni stesse in ordine alle medesime materie, secondo il principio del
parallelismo. Il secondo e terzo comma, poi, dell’art. 118 prevedevano un sistema
di delega a cascata, secondo il quale lo Stato “può, con legge, delegare alla regione
altre funzioni amministrative”, che le regioni, a loro volta, delegavano di norma agli
enti locali, salva facoltà di avvalersi dei loro uffici. In tale quadro costituzionale, si
dava per scontata la titolarità statale di larghissima parte delle funzioni
amministrative; non a caso gli artt. 97 e 98 cost., intitolati la pubblica
amministrazione, costituivano (e costituiscono) la sezione II del titolo III, dedicato
al Governo: dunque, la P.A. era in primo luogo l’ apparato del governo.
Come noto, solo negli anni ’70 –ed in particolare con la legge delega 22
luglio 1975, n. 382, e conseguente D.P.R. attuativo, n. 616 del 24 luglio 1977 – il
trasferimento di funzioni divenne effettivamente operante.
Successivamente, nel quadro delle riforme degli anni ’90, e non solo di
carattere amministrativo, volte al tentativo di mantenere il paese competitivo
nell’ambito della UE, la legge delega n. 59 del 15 marzo 1997, agli artt. 1 e 2,
operò una sorta di inversione “metodologica” degli allora vigenti artt. 117 e 118
cost.: fatte salve determinate materie, spettanti allo Stato, le funzioni ed i compiti
amministrativi relativi alla cura degli interessi localizzabili nei rispettivi territori,
furono conferiti alle regioni ed agli enti locali, nell’osservanza del principio di
sussidiarietà (art. 1). Dunque, il punto di partenza erano le funzioni; e la disciplina
legislativa circa le predette materie spettavano in toto alle regioni in relazione alle
materie di cui all’art. 117 1° comma, fermo rimanendo la competenza legislativa
integrativa di cui all’art. 117, 2° comma. (art. 2).
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La delega fu esercitata con numerosi decreti, di cui, per quanto qui rileva, il
più importante è certamente il D. lgs. n. 112/98. Conformemente alle previsioni
dell’art. 3 della legge n. 59/97, il Decreto legislativo n. 112 del 1998, per ogni
materia: a) individua i compiti da mantenere in capo alle amministrazioni statali;
b) indica le funzioni da conferire alle regioni ed agli enti locali; c) individua le
procedure e gli strumenti di raccordo dei vari livelli.
Se per alcuni la l. 59/97 costituiva “il massimo decentramento possibile a
costituzione invariata”; per altri essa violava la ripartizione di competenze
costituzionalmente prevista. Chiamata a pronunciarsi, la Corte costituzionale, con
sentenza n. 408/98, giudicò compatibili il “vecchio” principio del parallelismo con il
“nuovo” principio (ora costituzionalizzato) di sussidiarietà.
2.1.2 La riforma del titolo V della Costituzione
Con legge cost. n. 3 del 2001, come noto, si sono apportate modifiche al
titolo V della Carta fondamentale. In particolare, si sono ridisegnati gli articoli 117 e
118. L’art. 117 stabilisce le materie per le quali sussiste la potestà esclusiva dello
Stato e quelle per le quali, invece, essa è concorrente con la potestà legislativa
regionale. Per le materie non espressamente elencate, in via residuale, la
competenza è riservata alle Regioni. Dunque, il rapporto tra le diverse fonti
normative non è più in termini gerarchici, bensì in termini di competenza.
Dal canto suo, il nuovo art. 118 dà innanzitutto chiara contezza
dell’accoglimento del principio di sussidiarietà, disponendo che: “le funzioni
amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio
unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato..” .
Il secondo comma dello stesso art. 118 prevede che i comuni siano titolari di
funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale e regionale,
secondo le rispettive competenze.
Occorre ora accennare alla circostanza che la L. 131/03 ha delegato il
Governo ad individuare le funzioni fondamentali degli EE. LL. ex art 117 lett. p),
secondo il criterio che esse sono quelle essenziali ed imprescindibili per il loro
funzionamento e per il soddisfacimento di bisogni primari della comunità di
riferimento. La medesima legge ha previsto che fino a quando Regioni e Stato non
provvederanno a dare attuazione all’art. 118, le funzioni amministrative continuino
ad essere esercitate secondo le attribuzioni stabilite dalle disposizioni vigenti.
Dunque, occorre avere presente il nuovo assetto ex T.U. 267/00 e, specificamente
per le funzioni, il citato D. Lgs. 112/98, emanato in forza della legge delega n.
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59/97, in un quadro tutt’altro che semplice che, peraltro, sfugge alle finalità proprie
della presente relazione.
Aspetto rilevante assume l’ultimo comma dell’art. 118, che nello statuire che
gli Enti locali favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per
lo svolgimento di attività di interesse generale, accoglie il principio della c.d.
sussidiarietà in senso orizzontale, con il che si mira a far sì che la cura delle attività
d’ interesse generale sia, per quanto più possibile, svolta da privati, associazioni,
società convenzionate, etc., nella considerazione che questi riescano più
rapidamente e con minor costi a soddisfare le esigenze che occorre tutelare.
2.2 Analisi delle norme statali in tema di asili d’infanzia.
La più risalente disciplina legislativa statale configurava gli asili nido come
servizi aziendali di carattere sanitario ed assistenziale a favore delle madri che
lavoravano nelle maggiori aziende industriali e commerciali. Nello stesso senso era
finalizzata la creazione dei primi asili nido pubblici (art. 137, comma 2° regio
decreto 15 aprile 1926, n. 718, di approvazione del regolamento per l’esecuzione
della legge 10 dicembre 1925, n. 2277, sulla protezione e l’assistenza della
maternità e dell’infanzia).
Solo nel dopoguerra, ed in presenza di profonde trasformazioni economiche
e sociali, gli asili-nido divengono un vero e proprio servizio sociale a favore
dell’infanzia e della famiglia, aperto tendenzialmente alla totalità della popolazione.
La legge 6 dicembre 1971, n. 1044, recante “piano quinquennale per
l’istituzione1 di asili-nido comunali con il concorso dello stato, ha sostituito la
precedente normativa istituiva dell’ ONMI2, e dei nidi aziendali, introducendo gli
asili-nido come servizio sociale di interesse pubblico, con lo scopo di provvedere alla
temporanea custodia dei bambini, per assicurare assistenza alla famiglia e per
facilitare l’accesso della donna al lavoro. Alle regioni, con proprie norme legislative,
spettava il compito di fissare i criteri per la costruzione e gestione degli stessi,
tenendo conto delle esigenze delle famiglie e dotandoli di personale qualificato, tale
da garantire l’assistenza psico-pedagogica e l’armonico sviluppo del bambino.
Per quanto concerne i mezzi finanziari, venne istituito un fondo speciale,
alimentato in parte da un aumento dei contributi INPS, e per 70 miliardi3 da un
1 L’obiettivo della legge era la costruzione di almeno 3.800 asili-nido per il quinquennio 1972-76. 2 Opera nazionale per la protezione della maternità ed infanzia. 3 10 miliardi peri il 1972; 12 miliardi per il 1973; 14 miliardi per il 1974; 16 miliardi per il 1975; 18 miliardi per il 1976.
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contributo a carico dello Stato. Detti fondi venivano assegnati alle regioni, e da
queste trasferiti ai Comuni, sotto forma di contributi4
Con L. 29 novembre 1977, n. 891, al fine di assicurarne il completamento, il
piano venne rifinanziato.
Con la proposta di legge C 58385, presentata nel corso della XIII legislatura,
i proponenti si posero l’obiettivo di superare la dimensione meramente assistenziale
degli asili nido, evidenziandone anche la dimensione formativa6. Detta proposta di
legge veniva definita coerente con la normativa più recente in materia, come la
legge 285/97. Nella relazione tecnica si evidenziava come i nidi fossero poco di più
di 2000, frequentati solo dal 6% della popolazione di riferimento7; il basso ricorso
veniva collegato a fattori culturali ma ancor più alla carente offerta di servizi nelle
strutture pubbliche.
La legge n. 285 del 1997, ed anche la legge n. 328 del 2000, non
concernono direttamente gli asili-nido, ma riguardano misure che vi si possono
riflettere (ad. es., favorendo l’ingresso nei nidi di minori con famiglie in stato di
disagio, etc). Con la prima di dette leggi, recante “disposizioni per la promozione di
diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”, il bambino diviene da oggetto di
assistenza a soggetto di diritti8. La legge istituisce un fondo nazionale, ripartito per
il 50 % in proporzione alla popolazione, e per il 50% in ragione di criteri rivelatori
dello stato dei bisogni9. Fra le finalità dei progetti, si annoverano i servizi educativi,
ludici e culturali e di aggregazione per bambini da o a tre anni, che prevedano la
presenza di genitori, precisando che essi “non sono sostituivi degli asili-nido di cui
alla l. 1044/71”.10.
La legge n. 328 del 2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali) è volta a “prevenire il disagio, contrastare la
povertà, migliorare la qualità della vita offrendo sostegno ed aiuto durante tutto il
4 Contributi che erano di due tipi:il primo, pari a 40 milioni, veniva erogato quale concorso alle spese di costruzione ed arredamento dell’asilo nido; il secondo, pari a 20 milioni annuali, per la sua gestione e manutenzione. 5 Il disegno non venne mai approvato. 6 Si prevedeva di affiancarvi nidi part-time, centri-gioco, spazi comuni bimbi-genitori. Cfr relazione tecnico normativa disponibile sul sito camera.it 7 intorno agli 1,5 milioni di bimbi fra 0 e 2 anni compiuti. Cfr. relazione tecnica disponibile sul sito camera.it 8 Cfr. pag. 80 “atti del seminario regionale nov. 2001 – Il coordinatore pedagogico per l’infanzia nei servizi pubblici e privati dell’Emilia- romagna 9 Quali a) carenza di strutture per la prima infanzia; b) numero minori presenti in presidi assistenziali; c) percentuale di dispersione scolastica nella scuola dell’obbligo; d) percentuale di minori che vivono sotto la soglia di povertà, etc. 10 Si evidenzia altresì come altre funzioni della legge siano il contrasto della povertà e della violenza, il provvedere all’affidamento di minori con genitori detenuti, il promuovere misure alternative al ricovero dei minori stessi in istituti educativo-assistenziali,; istituire case di accoglienza di genitori soli in difficoltà; interventi di prevenzione e assistenza nei casi di abuso o sfruttamento sessuale, maltrattamenti, etc.
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ciclo della vita.”11 : l’attenzione passa dai bisogni sociali al diritto di cittadinanza,
dalla riparazione del danno alla promozione del benessere.12 In essa emergono i
principi di non discriminazione, e di prevenzione e riduzione del disagio sociale,
secondo una ripartizione delle competenze improntata alla sussidiarietà, e
nell’impostazione dettata dalla L. 59/97 e D. lgs. n. 112/98.
Il sistema di finanziamento delle politiche sociali, delineato dall’art. 4, è
alquanto complesso, sia per le diverse finalità perseguite sia per le numerose
norme che concorrono a disciplinarlo. Esso trova fondamento nel fondo istituito con
la legge n. 449 del 199713; mentre la l. n. 388 del 200014, come modificata dalla l.
448/0115, ne ha stabilito la composizione. A titolo esemplificativo, in esso
affluiscono fondi previsti da norme volte a ridurre il disagio dell’handicap16, a
contrastare il traffico di stupefacenti17, a favorire l’integrazione degli immigrati18,
etc. Per quanto qui interessa, vi affluisce anche il precitato fondo per l’infanzia e
l’adolescenza (art. 1 L. 285/97), il fondo per gli asili nido (art. 70 L. 448/01),
nonché il fondo di rotazione per il finanziamento dei datori di lavoro per la
realizzazione di micro-nidi (art. 91, comma 1, l. 289/0319). Con D. M. 1 luglio
200420, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha determinato in €
1.884.346.940,00 l’importo complessivo del fondo per il 2004, di cui € 150.000.000
quale fondo ex art. 70 L. 448/01. Di questi, alla regione Emilia-Romagna compete
lo 7,05%, secondo percentuali identiche a quelle del 2003.
2.3 L’art. 70 della l. 448/01 e la sentenza della Corte cost. n. 370/03
La più volte citata legge 28 dicembre 2001, n. 448 all’art. 70, nell’istituire il
fondo per gli asili nido, ha definito i medesimi “strutture dirette a garantire la
formazione e la socializzazione dei bambini di età fra tre mesi e tre anni. ed a
sostenere le loro famiglie”, precisando che essi rientrano fra le competenze
esclusive dello Stato. Il 4° comma prevede che siano le regioni a ripartire le risorse
ai comuni richiedenti, per la costruzione e gestione degli asili nido e dei micro-nidi
aziendali.
11 Cfr. pag. 24 atti del seminario regionale nov. 2001 – Il coordinatore pedagogico per l’infanzia nei servizi pubblici e privati dell’Emilia- Romagna, dalla relazione dell’allora Min. per le politiche sociali. 12 Ibidem, pag, 92 intervento del Dirigente dei servizi sociali e sanità della provincia di Bologna 13 Art. 59, comma 44, l. 27 dicembre 1997, n. 449 – finanziaria per l’anno 1998. 14 Art. 80, comma 17, l. 23 dicembre 2000, n. 388 – finanziaria per l’anno 2001 15 Art. 52, comma 2, l. 28 dicembre 2001, n. 448 – finanziaria 2002 16 L. 5 febbraio 1992, n. 104; 17 T.U. stupefacenti, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 e ss. mm. 18 D, lgs 25 luglio 1998, n. 286 e ss. mm 19 L. 27 dicembre 2002, n. 289, - finanziaria per l’anno 2003 20 In G.U. S.G. n. 228 del 28/09/04
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A seguito di ricorso di legittimità costituzionale in via principale21, la Corte
Costituzionale, con sentenza n. 370 del 17-23 dicembre 2003, ha dichiarato –fra
l’altro- costituzionalmente illegittimo l'art. 70, comma 2, limitatamente alle parole
"fondamentali dello Stato". Appare, infatti, - rileva il giudice delle leggi - “estraneo
e contraddittorio con l'art. 117 della Costituzione - ed estraneo al quadro
costituzionale per come ricostruito - affermare che gli asili nido rientrino "tra le
competenze fondamentali dello Stato"; in riferimento, poi, alle funzioni
amministrative, tale disposizione contrasta con l'art. 118 della Costituzione e con il
principio di sussidiarietà, da questa disposizione individuato quale normale criterio
di allocazione di tali funzioni, che ne impone la ordinaria spettanza agli enti
territoriali minori, già peraltro, attributari di queste in base alla legislazione
vigente”.
La stessa Corte costituzionale, escludendo che la disciplina legislativa degli
asili nido possa spettare esclusivamente allo Stato sulla base del secondo comma
dell'art.117 della Costituzione, e parimenti escludendo la riconducibilità alle materie
che il quarto comma dell'art. 117 della Costituzione attribuisce alla competenza
legislativa “residuale” delle Regioni (e, in particolare, alle materie dell'assistenza e
dei servizi sociali), ha asserito essere -si legge in motivazione-22: “ indubbio che - in
relazione alle funzioni educative e formative via via riconosciute, nonche' in
considerazione della finalità di rispondere alle esigenze dei genitori lavoratori -,
utilizzando un criterio di prevalenza, detta disciplina non possa che ricadere
nell'ambito della materia dell'istruzione23 (sia pure in relazione alla fase pre-scolare
del bambino) nonchè, per alcuni profili, nella materia della tutela del lavoro, che
l'art. 117, terzo comma, della Costituzione affida alla potestà legislativa
concorrente, nell'ambito della quale il legislatore statale e' abilitato alla
determinazione dei relativi principi fondamentali; fatti salvi, naturalmente, gli
interventi del legislatore statale che trovino legittimazione nei titoli “trasversali” di
cui all'art. 117, secondo comma, della Costituzione.
La medesima sentenza, a sostegno del superamento della funzione di mero
servizio sociale, non ha mancato di sottolineare che numerose leggi regionali hanno
riconosciuto agli asili nido anche funzioni educative. Fra le più significative24, è
citata la legge della regione Emilia-Romagna 10 gennaio 2000, n. 1(v. infra).
21 promosso dalle regioni Marche, Toscana, Emilia-Romagna ed Umbria 22 La Sentenza, pubblicata in G.U., serie spec., 31/12/2003, n. 52, fa un ampio excursus storico-normativo in materia di asili nido. 23 Peraltro, già in precedenza, con Sent. N. 467/02, la medesima Corte aveva affermato che “il servizio fornito dall’asilo nido non si riduce a funzione di sostegno alla famiglia nella cura dei figli o di mero supporto per facilitare l’accesso dei genitori al lavoro, ma comprende finalità formative, essendo rivolto a favorire le potenzialità cognitive, affettive e relazionali del bambino..” 24 Altre, sono: la L.R. Liguria, n. 21/88; la L.R. Umbria, n. 30/87; la L.R. Toscana n. 32/2002
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2.4 L’art. 91 della legge n. 289 del 2002 e la sentenza n. 320/04
della Corte costituzionale
Le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Veneto hanno impugnato l’art. 91
della legge 27/12/02 n.289 (finanziaria per l’a. 2003), che prevedeva ed era volto
a disciplinare, come fondo ministeriale, un fondo di rotazione per il finanziamento
dei datori di lavoro che realizzano servizi di asili-nido o micro-nidi. Le censure
rivolte avverso l’intero25 art. 91 della l. 289/02 si fondano sull’assunto
dell’incostituzionalità sia di un intervento legislativo dello Stato in tema di asili nido
– e cioè in una materia di competenza residuale delle Regioni o concorrente – sia
della creazione di un fondo statale di finanziamento dei datori di lavoro, in quanto
tali previsioni contrasterebbero con gli artt. 117 e 119 Cost.
La Corte costituzionale, richiamando la precedente sentenza n. 370/03, pur
negando che la disciplina possa essere ricondotta alle materie di competenza
esclusiva delle Regioni ai sensi del quarto comma dell’art. 117 Cost., ha piuttosto
ritenuto che essa ricada (ed utilizzando il medesimo criterio di prevalenza) nella
potestà legislativa concorrente. La Corte così prosegue: ..”In questi ambiti il
legislatore statale può determinare soltanto i principi fondamentali della materia e
non dettare una disciplina dettagliata ed esaustiva, quale quella contenuta nei primi
cinque commi dell’art. 91 della l. 289/02, mediante la quale gli organi statali
provvedono ad agevolare la realizzazione di asili-nido nei luoghi di lavoro”. Ha
quindi ritenuto fondata la questione di costituzionalità della norma censurata.
2.5 Gli interventi regionali in materia di asili nido
2.5.1 La legge regionale n. 1/2000 (e modifiche apportate con legge
r. n. 8 del 2004)
Con la legge regionale 10 gennaio 2000, n. 1, recante norme in
materia di servizi educativi per la prima infanzia il sistema dei servizi educativi per
la prima infanzia rivolto ai bambini in età 0-3 anni (nidi e servizi integrativi) viene
regolamentato attraverso una nuova normativa quadro, con l’intento di disciplinare
l’intera materia in modo più adeguato, altresì abrogando al contempo tutta la
legislazione previgente (che concerneva i nidi, mentre i servizi integrativi ricevono
dalla nuova legge la loro prima disciplina) La legge definisce varie tipologie di
25 La Corte ha poi ritenuto inammissibile la censura del comma 6° dell’art. 91, stante che esso fornisce una mera interpretazione autentica dell’art. 70 della l. 448/01, in ordine alla deducibilità di alcuni oneri dai redditi imponibili dei genitori, giudicata dalla stessa Corte costituzionale, nella precedente sentenza n. 370/03, concernere profili irrilevanti rispetto alle contestazioni regionali relative alla tutela della potestà normativa delle Regioni.
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servizi, stabilendone finalità e caratteristiche. Di rilievo è la circostanza che per la
prima volta vengono introdotti, nel campo dei servizi educativi per l’infanzia, istituti
quali l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento.
Detta legge è stata oggetto di modifiche nel 2004 (l.r. n. 8, intitolata
“modifiche alla l.r. 10 gennaio 2000, n. 1), sia per essere adeguata e raccordata
alla legge costituzionale n. 3 del 2001 e alle leggi statali (legge n. 448 del 2001,
art. 70 – finanziaria 2002), sia per interventi di “manutenzione”26 occorrenti per
mantenerla al passo con l’emergere di nuovi bisogni.
Per sintesi, si farà riferimento al testo integrato, non mancando di rilevare,
specie con l’uso di note, le novità introdotte con legge n. 8/2004:
- l’art. 1 stabilisce che la regione riconosce i/le bambini/e quali soggetti di
diritti27 individuali, giuridici, civili, sociali, e che essa opera perché siano rispettati
come persone;
- l’art. 2 definisce espressamente il nido d’infanzia come servizio educativo e
sociale, aperto a tutti i bambini d’età fra 3 mesi e tre anni, che concorre con le
famiglie alla loro crescita e formazione..nel rispetto della loro identità. Finalità dei
nidi è: a) la formazione e socializzazione dei bimbi, con riguardo al loro benessere
psicofisico e dello sviluppo delle loro capacità cognitive, affettive e relazionali; b)
cura dei bambini in situazione di affidi extra-familiare; c) sostegno alle famiglie
nella cura e nelle scelte educative. Il terzo comma prevede la possibilità..di
individuare moduli organizzativi e strutturali differenziati..rispetto ai tempi di
apertura dei servizi28. I nidi possono essere a tempo pieno, parziale, e, in relazione
alla loro ricettività, micro-nidi;
- l’art. 3 disciplina i servizi integrativi e sperimentali, per rispondere alle
esigenze non solo educative ma anche ludiche e di aggregazione sociale, aperti ai
bambini accompagnati da adulti. L’ultimo comma prevede la figura dell’educatore
domiciliare, che è il servizio sperimentale più richiesto29, e che si realizza tramite
accordo di alcune famiglie con figli infratreenni, una delle quali mette a disposizione
il proprio domicilio per affidare figli in modo stabile e continuativo agli educatori;
- l’art. 4 definisce il sistema educativo integrato, costituito da nidi, servizi
integrativi e sperimentali, e detta norme di coordinamento ed integrazione dei
26 Così si esprime testualmente la relazione al progetto di legge, in B.U.R. n. 276 del 14 novembre 2003 27 Naturalmente, il riconoscimento di diritti da parte della Regione ha valore di “promozione e rafforzamento” di diritti preesistenti, di derivazione dell’ordinamento giuridico statale ed internazionale. 28 La legge di modifica ha previsto che i servizi integrativi possano essere ubicati nella stessa struttura, onde consentirne un pieno utilizzo. 29 Cfr relazione al progetto di legge –poi confluito in l. n. 8 del 2004 – in B.u.r. del 14/11/2003
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servizi ad opera di Regione ed enti locali, prevedendo una continuità con gli altri
servizi educativi, e specie con la scuola d’infanzia;
- l’art. 5 concerne la gestione dei servizi, che può, oltre ai comuni, essere
affidata ad altri soggetti pubblici, a privati convenzionati ovvero scelti con
procedure ad evidenza pubblica, (cfr.artt 113 e ss T.U. enti locali n. 267/00, come
modificato dal d.l. 269/03);
- l’art. 6 prevede che l’accesso sia aperto a tutti i bambini senza distinzione
alcuna30, e favorendo in particolare l’inserimento dei disabili, dei socialmente
svantaggiati31 e degli stranieri. Il comma 2bis32, prevede che i nidi aziendali di cui
all’art. 70 l. 448/01 siano aperti anche a bambini non figli di dipendenti33. In
particolare, il comma 3, lettera b), stabilisce la partecipazione alle spese attraverso
contribuzione differenziata in relazione alle condizione socio-economiche delle
famiglie e sulla base di criteri di equità e tutela dei meno abbienti, nel rispetto della
vigente normativa34…in materia di prestazioni assistenziali e sanitarie agevolate;
- l’articolo 7 ribadisce il diritto e la speciale tutela in favore dei bambini
disabili, dei bambini in condizioni di disagio relazionale e socio-culturale,
demandando ai servizi educativi e sociali ed alle A.s.l. la prevenzione di ogni forma
di svantaggio ed emarginazione;
l’art. 8 prevede, da parte dei gestori dei servizi, la massima trasparenza e la
partecipazione necessaria dei genitori utenti alle scelte educative;
- l’art. 10 disciplina le “funzioni della regione”, prevedendo al primo comma
che il Consiglio regionale approvi, a cadenza triennale, il programma regionale dei
servizi educativi per la prima infanzia, contenente linee di indirizzo: a) per la
programmazione e ripartizione delle risorse tra le province35; b)per l’attuazione di
iniziative formative; c) per progetti di ricerca, nonché di verifica e valutazione della
qualità dei servizi. Il comma 2 prevede che la giunta regionale adotti – dal canto
suo - la delibera di programma per i finanziamenti ed il riparto fra le province, e che
attui annualmente, per le spese correnti, il citato piano triennale36;
30 in relazione al sesso, religione, etnia, ed anche se stranieri, o apolidi 31 La situazione di svantaggio sociale e culturale, naturalmente, si riferisce al contesto di provenienza del minore. 32 Introdotto con l. n. 8 del 2004 33 Così favorendo il collegamento del servizio con il territorio. 34 Con l. 8/2004 è’ scomparso il previgente inciso “statale”, dappoichè tale materia, prima di competenza legislativa esclusiva, è ora devoluta a quella concorrente. 35 ..per la qualificazione dei servizi, per l’attuazione di forme di continuità e raccordo tra i servizi educativi sociali e sanitari..anche al fine di realizzazione del sistema educativo integrato e dei servizi sperimentali 36 Sembra così semplificarsi la procedura per le spese correnti, stante la cessazione dell’obbligo, da parte delle Province, della trasmissione dei loro programmi. La congruità di essi con la programmazione regionale è documentata con una relazione annuale, che le Province trasmettono alla regione.
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- l’art. 11 disciplina invece le “funzioni delle province”, prevedendo che
queste, in linea con gli indirizzi del Consiglio regionale, elaborino il piano provinciale
dei servizi per la prima infanzia37, istituiscano la commissione tecnico-consultiva38,
ed effettuino il monitoraggio di detti servizi sul territorio, in collaborazione con i
Comuni;
- l’art. 12 riserva ai Comuni numerose funzioni: gestiscono i servizi;
concedono l’autorizzazione al funzionamento dei servizi educativi per la prima
infanzia e vigilano sul loro espletamento; concedono l’accreditamento39;
concorrono, con loro proposte, alla formazione dell’anzidetto programma
provinciale; richiedono alle Province contributi in conto capitale40; attuano
interventi formativi del personale;
- l’art. 13 devolve alle A.S.L. la vigilanza igienico-sanitaria sulle strutture;
- l’art. 14 prevede che la Giunta regionale, ai fini dell’attuazione dei
programmi a livello regionale e provinciale, assegni alle province : a) fondi per
spese di investimento per costruzioni, acquisti o risanamenti conservativi da
destinare a servizi educativi per la prima infanzia (detti fondi sono poi girati ai
Comuni e, sentiti i Comuni interessati, ad altri soggetti pubblici41 od operatori
privati42); b) risorse per il funzionamento della Commissione tecnica e per il
sostegno ai coordinamenti pedagogici;
- l’art. 16 prevede che l’autorizzazione al funzionamento di detti servizi43 sia
concessa dal Comune di riferimento, a seguito di presentazione di denuncia di inizio
attività – DIA - da parte del richiedente. Il successivo art. 17 detta una serie di
requisiti, quali: rispondenza delle strutture a determinati standards; possesso da
parte del personale del necessario titolo di studio richiesto; applicazione dei CCNL di
categoria; rispetto del rapporto numerico educatori/bambini44; adozione della
tabella dietetica approvata dall’ASL45;
- l’art. 18 conferisce alla Regione il compito di rilasciare ai soggetti gestori
l’accreditamento in via sostitutiva, qualora il Comune non vi provveda entro 90 gg.
37 Il piano, di norma triennale, è detto “di sviluppo e qualificazione”. 38 Di cui all’art. 23. 39 Che, nei primi due anni, su richiesta dei Comuni, ex art. 37, c.7, può essere concesso anche dalla Regione. 40 Lettera d bis, aggiunta dalla l. n. 8/04. 41 Es, ex IPAB, AUSL. 42 Costoro perdono il finanziamento se non ottengono, o qualora venga poi revocata, l’autorizzazione al funzionamento. Il vincolo di destinazione dell’immobile deve essere almeno ventennale (si veda il successivo art. 28). 43 Ivi compresi i micro-nidi di cui all’art. 70 l. 448/01. 44 di cui al successivo art. 32, che senza determinare il rapporto, raccomanda particolare considerazione alla presenza di minori di mesi 12 ed alle situazioni di handicap o disagio. 45 Che deve conformarsi alle prescrizioni CE, adottate con DPR 128/99, e che inoltre escludano l’utilizzo di alimenti OGM e privilegino il consumo di alimenti biologici.
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I requisiti necessari per l’accreditamento riguardano la predisposizione di un
progetto pedagogico che contempli corsi di formazione, l’accesso di cui all’art. 6 e la
partecipazione delle famiglie agli organismi di gestione. Per i servizi privati
l’accreditamento costituisce condizione per l’accesso ai finanziamenti pubblici;
- l’art. 21 introduce il regime sanzionatorio per “chiunque eroghi un servizio
educativo senza autorizzazione ovvero senza D.I.A.”, consistente nella sospensione
dal servizio, nell’assegnazione di un termine per provvedere, e
nell’assoggettamento alla sanzione da € 2000 a € 10.00046;
- l’art. 22 disciplina la facoltà dei Comuni di convenzionarsi, per la gestione
dei predetti servizi, con soggetti accreditati, sulla base di schema-tipo di
convenzione approvata dalla Giunta regionale Gli appalti di servizi sono aggiudicati
a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa, e valutata cioè in relazione a
diversi elementi (qualità del progetto, modalità gestionali, rapporto numerico
educatori/bambini, prezzo);
- gli artt. 23 e 24 stabiliscono che per ogni Provincia è istituita una
Commissione tecnica, composta da personale con specializzazioni destinate ad
integrarsi tra di loro (pedagogisti, operatori igienico-sanitari, tecnici del settore
edilizio), e guidate da un Dirigente. Alla commissione spetta il compito di esprimere
parere obbligatorio47 in ordine alle richieste di accreditamento e di autorizzazione al
funzionamento, nonché parere vincolante in relazione all’accreditamento dei servizi
pubblici. Inoltre, essa svolge attività di consulenza in favore dei Comuni e relaziona
periodicamente alla Provincia ed alla Regione sull’attività autorizzatoria e di
accreditamento.
Il Titolo III (artt. 25-28) si occupa delle caratteristiche delle aree e strutture,
da ubicarsi in zone soleggiate, pianeggianti (in prevalenza), protette da fonti di
inquinamento e dotate di area verde attrezzata. In relazione ai nuovi insediamenti,
è favorita l’integrazione tra servizi (tra nidi d’infanzia, scuole elementari, servizi
sociali e sanitari). In materia di opere pubbliche, oltre agli imprescindibili requisiti di
sicurezza, di igiene, di salute e benessere, deve prendersi a riferimento anche il
progetto pedagogico. L’art. 28 impone, sugli edifici destinatari di finanziamenti
regionali (ex art. 14), un vincolo di destinazione di quindici o venti anni48, nonché la
revoca dei finanziamenti in caso di mancato rilascio o ritiro dell’autorizzazione.
46 La sanzione è stata introdotta per effetto delle modifiche intervenute nel 2004, con l. r. n. 8. 47 Vale a dire che esso deve essere richiesto. 48 A seconda siano destinati a Comuni ( lettera a) ovvero a privati ( lettera b), ex art. 14, comma 2°, legge medesima. E’ altresì prevista la rimozione anticipata del vincolo, a precise condizioni, e la conseguente, parziale, restituzione dei contributi.
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Il Titolo IV concerne il personale dei nidi e dei servizi integrativi. Viene posto
in risalto il lavoro collegiale e la collaborazione con le famiglie. La determinazione
del rapporto numerico educatori/bambini viene demandato al Consiglio regionale, il
quale dovrà porre particolare attenzione ai bambini di età inferiore ai dodici mesi ed
a quelli disabili o che presentino situazioni di svantaggio. All’art. 33 viene introdotta
la figura del coordinatore pedagogico, con compiti di indirizzo e sostegno tecnico
agli operatori, di monitoraggio e raccordo dei servizi, di collaborazione con le
famiglie. L’insieme dei coordinatori costituisce il coordinamento pedagogico
provinciale, con compiti di scambio di esperienze e supporto alla innovazione e
qualificazione dei servizi.
L’art. 36, nell’introdurre il Titolo V, detta norme finanziarie, prevedendo
espressamente che ai relativi oneri si faccia fronte (anche) attingendo dal fondo
nazionale per le politiche sociali.
L’art. 37 stabilisce che le norme di cui ai Titoli II e III (artt. da 16 a 28) si
applicano solo per strutture di nuova realizzazione, introducendo un regime
transitorio, invece, per le strutture funzionanti al 29/1/2000, le quali devono
adeguarsi entro tre anni alle direttive di prima attuazione e concernenti il Titolo II
(autorizzazione al funzionamento e accreditamento dei nidi), ed entro cinque anni
alle direttive d’attuazione concernenti il Titolo III (caratteristiche delle aree e
strutture).
2.5.2 Altre norme regionali rilevanti in materia di asili nido
Altre norme che , pur se da diversa angolazione, riguardano la prima
infanzia, sono:
a) la legge regionale 8 agosto 2001, n. 26, recante: “diritto allo studio
ed all’apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della l. r. n. 10 del
1999”, che ha la finalità dir rendere effettivo il diritto di ognuno ad accedere a tutti
i gradi del sistema scolastico e formativo, assegnando a Regioni ed autonomie locali
il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che vi si
frappongono. A tal fine, vengono individuate azioni49 ed interventi50 in favore dei
49 Le “azioni” consistono: nel promuovere interventi in favore degli alunni, nel rispetto della loro autonomia ed identità; nell’offrire servizi ed interventi differenziati, per favorire l’accesso all’ istruzione, con priorità verso gli strati della popolazione con bassi livelli di scolarità; nel raccordare fra loro le istituzioni scolastiche e socio-sanitarie, nonché i servizi educativi e culturali. 50 Gli interventi sono sia volti a facilitare l’accesso e la frequenza alle attività scolastiche (fornitura gratuita o semi-gratuita di libri di testo, servizi di mensa, di trasporto, sussidi e borse di studio, servizi individualizzati per disabili), sia volti a garantire i livelli di qualità formativa ed educativa.
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destinatari, che spaziano dalla prima infanzia all’età adulta51, con particolare
attenzione ai soggetti in situazione di handicap;
b) la legge regionale 28 dicembre 1999, n. 40, recante “Promozione delle
città dei bambini e delle bambine”, il cui art. 1 riconosce i fanciulli come
soggetti titolari di autonomi diritti e bisogni, ed afferma la loro centralità nella vita
sociale;
In particolare, l’articolo 2 prevede una serie di azioni, specie nei contesti
urbani, mirate a:
- accrescere la possibilità di fruizione dell’ambiente naturale ed urbano;
- migliorare la qualità ambientale delle città;
- realizzare interventi di riqualificazione di spazi e di percorsi urbani in
favore dell’infanzia;
- effettuare una pianificazione e progettazione urbana ispirata al rispetto
ed all’ascolto delle esigenze dei bambini;
- promuovere la vita sociale dei bambini e diffondere i loro diritti
c) modifiche a detta legge sono state apportate con la l.r. n. 2 del 2003,
recante norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali. Essa costituisce attuazione regionale
della legge nazionale quadro sugli interventi e servizi sociali (legge n. 328/00).
Di particolare rilevanza è l’art. 4, 1° comma, lettera c), in virtù del quale
“hanno diritto alle prestazioni (oltre i cittadini italiani e UE) gli stranieri ed apolidi
regolarmente soggiornanti ai sensi della normativa statale, nonché i minori stranieri
o apolidi. La distinzione tra stranieri adulti e minori, e la virgola disgiuntiva, fanno
ritenere che il requisito del regolare soggiorno (introdotto con le modifiche
apportate dalla legge n. 5 del 200452), quale condizione di accesso ai servizi,
occorra solo per gli adulti, e che i minori ne abbiano comunque diritto, in virtù della
speciale protezione loro spettante.
L’art. 47 di detta l. r. disciplina la gestione del fondo sociale regionale,
destinato per quota parte anche al sostegno delle attività in favore dell’infanzia,
previste dalla l. 285/97;
d) da ultimo, con legge 17 febbraio 2005, n. 9, è stato istituito il garante
regionale per l’infanzia e l’adolescenza, al fine di (art. 1) assicurare piena
attuazione dei diritti riconosciuti ai bambini/e ed ai ragazzi/e, promuovendone la
52 Intitolata “norme per l’integrazione sociale degli stranieri immigrati”.
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23
conoscenza e l’affermazione. Il Garante, che presenta al Consiglio regionale una
relazione annuale sulla propria attività: vigila sull’applicazione della Convenzione di
New York del 1989 sui diritti del fanciullo53; rappresenta i diritti ed interessi
dell’infanzia e segnala la lesione di essi ai servizi sociali ed all’autorità giudiziaria;
accoglie le segnalazioni provenienti da persone anche di minore età, dalle famiglie,
dalle scuole, associazioni, e fornisce consulenza e tutela sull’esercizio dei diritti;
segnala alle P.a. fattori di rischio o di danno, o di violazione dei diritti, a causa di
situazioni ambientali carenti dal punto di vista igienico-sanitario e abitativo;
promuove iniziative per diffondere una cultura rispettosa dei diritti dell’infanzia;
esprime –se richiesto- pareri e rilievi su progetti di legge e di regolamento circa il
possibile impatto sui bambini e ragazzi.
Al garante spetta altresì (art. 3) la tutela degli interessi diffusi dell’infanzia,
in presenza di fattori di rischio o di danno, ed ha facoltà d’intervento ai
procedimenti, di accedere agli atti e di presentare memorie, ai sensi degli artt. 9 e
10 l. 241/90.
Egli può (art. 4) agire d’ufficio o su segnalazione, raccomandando alle
amministrazioni competenti interventi di aiuto o sostegno, nonché segnalando
situazioni di rischio e/o pregiudizio, e richiamando le P.a. competenti a perseguire,
ai sensi dell’articolo 3 della Convenzione, il preminente interesse del fanciullo.
Gli articoli successivi concernono la cultura della tutela (art. 5), la
collaborazione con il difensore civico regionale (art. 6) e l’avvalimento dei medesimi
uffici di quest’ultimo (art. 12); le procedure di nomina ed il regime delle
incompatibilità (artt. 7 e 8); la durata del mandato e le indennità (artt. 9 e 10), la
pubblicazione della relazione annuale sul B.u.r. (art. 11); la facoltà di stabilire con
regolamento regionale l’organizzazione degli uffici; i requisiti professionali degli
addetti (art. 13); l’imputazione e gli adempimenti di bilancio in relazione agli oneri
(art. 14).
2.5.3 Atti amministrativi generali adottati in ambito regionale in
materia di asili nido
L’intervento regionale nella materia degli asili nido si è altresì realizzato
attraverso atti amministrativi generali emanati in attuazione della normativa
generale di riferimento. Tali:
53 Ratificata e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991, n. 176.
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I - La Delibera n. 227/01 del Consiglio regionale contenente la direttiva
sull’autorizzazione al funzionamento di servizi educativi per la prima infanzia gestiti
da soggetti privati, emanata ai sensi dell’art. 1 l.r. 1/00.
Al punto 1 la direttiva detta diverse tempistiche per l’autorizzazione al
funzionamento: immediata, per i soggetti già operanti nel pieno rispetto dei
requisiti necessari, condizionata al rispetto delle prescrizioni, qualora siano
soddisfatti solo parzialmente i requisiti, ovvero negata in caso di non conformità.
L’autorizzazione al funzionamento ha durata quinquennale, ed è rinnovabile. La
domanda deve indicare il possesso di dettagliati requisiti, quali l’idoneità
dell’edificio54, possesso degli spazi necessari per la tipologia del servizio,
rispondenza degli arredi, aspetti organizzativi55 del servizio offerto. Il gestore dovrà
produrre planimetria dettagliata con indicazione delle vie di fuga e di sicurezza,
nonché tabella dietetica approvata dall’Ausl competente. La funzione di vigilanza56
spetta ad apposito organismo tecnico-collegiale, su base comunale o sovra-
comunale, il quale ha anche funzioni istruttorie e di supporto all’organo competente
al rilascio dell’autorizzazione.
Circa i tempi di risposta, l’art. 5 prevede che le domande siano esitate in 90
gg., ovvero che i privati possano attivare il servizio in caso di silenzio. Anche in
relazione al parere della commissione tecnico-provinciale, è previsto che da esso,
se non reso entro 30 gg., si possa prescindere57.
Una parte della delibera è dedicata ai requisiti strutturali ed
organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia (sia pubblici che
privati). Particolare rilevanza riveste la premessa, che fornisce un quadro preciso di
riferimento per le famiglie, consentendo di orientare le loro scelte58. Con Delibera
del Consiglio regionale n. 646 del 20 gennaio 200559, sono state apportate
modifiche a detti requisiti; dei principali, se ne darà conto nelle pagine seguenti.
In ordine ai requisiti strutturali, impiantistici e di arredo, vengono
menzionate:
- l’ubicazione delle strutture, che devono essere facilmente accessibili;
54 Conformità edilizia, resistenza meccanica e stabilità, superamento barriere architettoniche. 55 Orari, età, numero di bambini, numero di educatori, CCNL applicato, etc). 56 compito rilevante, anche in considerazione che molti requisiti sono autocertificabili, ex T.U. approvato con D.P.R. 445/00. 57 Tale schema è del tutto conforme a quello introdotto con l. 127/97, in tema di semplificazione dei procedimenti amministrativi. 58 Ad esempio, si precisa che il termine “micro-nidi” sta solo ad indicare dei nidi con ridotto numero di utenti, senza che sia diverso il servizio; che il termine nido condominiale indica (non un diverso servizio, ma) una collocazione degli stessi in luogo più accessibile; che l”educatrice familiare” è figura ben diversa da quella della baby-sitter. 59 In B.u.r. n. 17 del 14 febbraio 2005, “Direttiva sui requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia e relative norme procedurali..”
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- le caratteristiche degli spazi, che devono tenere presente il progetto
pedagogico;
- la sicurezza, l’igiene e la funzionalità dell’ambiente60, che devono garantire i
requisiti di stabilità, sicurezza in caso d’incendio nonché nell’arredo e nei giochi,
dovendosi limitare al massimo i rischi di incidenti quali ustioni, folgorazioni,
intossicazioni, nonché traumi da caduta e schiacciamenti; deve inoltre essere
garantito il benessere ambientale61.
In ordine all’assetto organizzativo dei nidi d’infanzia, vengono
menzionati:
- gli standards qualitativi dell’area, la cui superficie, comunque non inferiore
a 1300 mq., deve per 2/3 essere destinata ad area all’aperto. Con le modifiche del
2005, sparisce detto limite, nonché la sua destinazione prevalentemente all’aperto.
Di norma la struttura deve essere collocata a pianterreno ed essere su di un unico
livello. La superficie dell’area, che inizialmente doveva garantire un minimo di mq.
50 per bambino, è stata ridotta62 a mq 45 –di cui almeno mq. 30 per lo spazio
esterno (spazio esterno ridotto però a 10 mq per i centri storici63, che peraltro,
anche in precedenza, avevano tale limite ma con apposita deroga);
- gli spazi essenziali del nido: con un vano d’ingresso dotato di ambiente
filtro; sezioni quali unità funzionali minime; spazi comuni a tutti i bambini, spazi per
operatori ed area esterna;
- il rapporto tra superficie coperta e capienza,con almeno 8,5/mq per
bambino per le zone destinate al gioco, che scendono a mq 7,5 con le modifiche del
2005;
- i criteri per l’organizzazione degli spazi esterni, che devono essere recintati
e consentire l’esplorazione libera, il gioco strutturato, motorio e simbolico. Essi
devono inoltre prevedere una zona pavimentata intermedia fra esterno ed interno,
zone attrezzate per il gioco e zone attrezzate solo a verde;
- i criteri per l’organizzazione degli spazi interni, che devono essere
organizzati con riferimento all’unità minima, e cioè la sezione, da integrarsi con altri
spazi destinati a gioco, laboratori o altre attività, utilizzati a rotazione o
contemporaneamente con altri gruppi (e per attività sia individuali che di gruppo).
60 La delibera n. 646 del 2005 (punto 1.3) ha previsto che gli spazi debbano essere articolati, preferibilmente, su un unico livello. 61 e cioè respiratorio, olfattivo, acustico , visivo, microclimatico; contenendo altresì il rischio chimico e allergico, anche con riferimento agli arredi –fissi e mobili- ed ai materiali. 62 Per effetto della citata delibera 646/05, punto 2.1 63 Oltre che per “gli ambiti urbani consolidati”.
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- la definizione e organizzazione delle unità funzionali minime, che sono le
sezioni, distinte per fasce d’età omogenee ovvero miste, e dotata di distinti e
appositi spazi per il gioco, il riposo, il pasto e l’igiene personale;
- gli spazi per i genitori, collocati all’ingresso del servizio, ed attrezzati per la
vestizione;
- gli spazi generali, costituiti da spazi per il personale, spazi per laboratori,
cucina e lavanderia;
- le tabelle dietetiche e pasti, approvate dalla locale A.u.s.l.64, che devono
privilegiare l’utilizzo di prodotti biologici e comunque non contenenti OGM. I pasti
devono garantire un’alimentazione diversificata, nel rispetto delle differenze
etniche, religiose e culturali;
- la ricettività minima e massima, che è fissata rispettivamente in 16 e 60
posti bambino, suscettibili di incremento/decremento nella misura di non oltre il
15%;
- i micro-nidi, che con la delibera 227/01, si differenziavano solamente per
l’accoglienza di un numero più ridotto di bambini, da minimo 6 a massimo 14
bambini, fermo rimanendo la predetta flessibilità del 15% in più o in meno. Con la
delibera del 200565, la ricettività massima viene portata a 20 bambini, con la
previsione di uno spazio esterno di almeno 10 mq/bambino;
- il rapporto numerico tra personale e bambini, che è uno dei principali
elementi che concorrono a determinare la qualità del servizio. Tale rapporto,
lasciato immutato dalla delibera n. 646/05, è il seguente:
a) non oltre 5 bambini per ogni educatore, per la fascia d’età da 3 a 12
mesi;
b) non oltre 7 (8 se part-time) bambini per ogni educatore, per la fascia
d’età da 12 a 36 mesi;
c) non oltre 10 bambini per educatore per fascia d’età (esclusivamente) da
24 a 36 mesi66;
II - La più volte citata delibera n. 646/05 ha dedicato un apposito capitolo
ai servizi sperimentali, precisando che l’art. 3 l. r. 1/000, con le modifiche del 2004,
li destina a far fronte a particolari situazioni sociali e territoriali, quali – ad esempio
64 E previsto il meccanismo del silenzio-assenso. 65 che dedica ai micro-nidi un’apposita trattazione composta di 8 paragrafi.
66 Nei servizi integrativi tale rapporto è variabile da 8 a 12 bambini per educatore, in relazione
alle diverse fasce d’età. Se è prevista la presenza dei genitori, il numero massimo è 15
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- la collocazione in area montana o in piccoli insediamenti abitativi; l’esistenza di
liste d’attesa; la forte presenza di famiglie immigrate e prive di reti parentali.
Nell’ambito dei servizi sperimentali, spicca la figura dell’ educatrice familiare,
da attuarsi in un ambiente domestico abitativo di una delle famiglie che ne
fruiscono. Il rapporto non deve superare 3 bambini per educatrice, che verrà scelta
dalle famiglie destinatarie del servizio. Interessante la previsione per cui, con una
periodicità di circa 4 mesi, il domicilio sarà soggetto a rotazione, per mantenere
stabili i punti di riferimento dei bambini. E’ previsto, a sostegno del servizio, che la
Regione stanzi, in sede di bilancio, appositi contributi da erogarsi agli enti locali. I
comuni dovranno garantire la messa in rete del servizio di educatrice con i nidi
d’infanzia con diversi strumenti, quali la formazione del personale, l’informazione
alle famiglie, e la supervisione del progetto da parte dei coordinatori pedagogici.
La stessa delibera n. 646 del 2005 ha altresì introdotto la figura dell’
educatrice domiciliare, con massimo 5 bambini; ma in questo caso il locale non sarà
quello domestico, ma messo a disposizione dal “servizio”, con relative descrizione
degli ambienti, nonché di carattere sanitario e dietetico;
III - La deliberazione del Consiglio regionale 26 luglio 2001, n.238,
che ha approvato il programma degli interventi per lo sviluppo e la qualificazione
dei servizi educativi rivolto ai bambini 0-3 anni. Essa costituisce attuazione dell’art.
10 l. r. 1/2000 (il quale prevede che il Consiglio, su proposta della giunta, approvi
di norma ogni 3 anni il programma regionale dei servizi per la prima infanzia).
Il programma si divide in due parti: una premessa e le azioni prioritarie di
intervento:
a) nella premessa si afferma che la Regione intende ampliare
ulteriormente le opportunità di scelta dei genitori, nel primo anno di vita dei
bambini, favorendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, e facilitando la
scelta delle famiglie verso quelle tipologie di servizio ritenute le più adeguate ai
propri bisogni educativi ed organizzativi. La finalità è di sollecitare:
- un superamento progressivo degli squilibri territoriali nel rapporto tra
domanda e offerta dei servizi;
- una risposta ad una domanda ancora in parte inevasa e che
determina liste d’attesa, in particolare nelle realtà di maggiori dimensioni e di più
recente espansione, e dove, nello specifico, è più alta la presenza di giovani coppie
con figli piccoli;
bambini/educatore. Tali rapporti sono modificabili, sia per i nidi che per i servizi, in presenza di bambini disabili, ed è variabile in relazione della gravità dell’handicap o dello svantaggio socio-culturale.
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- il continuo monitoraggio, anche attraverso i coordinatori pedagogici,
degli standards qualitativi e quantitativi dei servizi;
- una comunicazione tra le diverse realtà, in grado di socializzare le
esperienze più avanzate, facendole divenire occasione di crescita degli educatori;
b) le azioni prioritarie di intervento concernono:
- l’estensione dell’offerta educativa per i bambini 0-3 anni al fine di
contrastare gli squilibri territoriali, e di superare le liste d’attesa, con un aumento
dei posti disponibili. L’analisi del rapporto domanda/offerta deve avvenire a livello
provinciale, di modo che le Province possano orientare i Comuni ad una
programmazione mirata degli interventi, ripartendo fra essi le relative risorse
finanziarie;
- il consolidamento dei servizi educativi, al fine di sostenere i gestori di nidi
d’infanzia ( nonché di servizi integrativi quali centri per bambini e genitori) nelle
spese di gestione, in considerazione dell’elevato costo di tali servizi, al fine di
favorirne la diffusione non solo nelle grandi città, ma anche nei centri di minori
dimensioni;
- la qualificazione dei servizi, al fine di sostenere il processo di qualificazione
con diversi interventi67;
67 Tali interventi riguardano in particolare:
- il coordinamento pedagogico sovraccomunale. Esso sostiene i soggetti gestori affinché si dotino di tale strumento in forma associata, ritenendo tale strumento indispensabile ai fini della programmazione educativa e dei bisogni sociali delle famiglie. Il coordinatore è indispensabile per garantire il raccordo dei servizi per la prima infanzia, secondo i principi di coerenza e continuità degli interventi. La figura del coordinatore è il principale snodo per l’effettiva integrazione tra i servizi pubblici e privati;
- il coordinamento pedagogico provinciale. Il progetto mira ad una maggiore omogeneizzazione degli interventi, investendo nella crescita professionale degli operatori e perfezionando la loro competenza progettuale, affinché essa sia adeguata a sostenere gli interventi necessari alla realizzazione del sistema integrato dei servizi. A tale scopo la Regione promuove la formazione comune ed il confronto sistematico tra tutti i coordinatori pedagogici, operanti a livello provinciale, funzionali alla conoscenza delle differenti culture pedagogiche. Pertanto le Province possono sostenere l’azione del comune capoluogo, affidando ad esso il coordinamento;
- la formazione permanente degli operatori dei nidi d’infanzia. L’obiettivo è promuovere la formazione degli operatori dei nidi e dei servizi integrativi e sperimentali. Nell’ambito della formazione i coordinatori pedagogici svolgono compiti di programmazione e consulenza organizzativa, anche favorendo la visibilità delle competenze tecnico-operative acquisite nel tempo dagli operatori dei servizi, prevedendo la conduzione da parte di essi di alcuni corsi. In questa prospettiva, i servizi per l’infanzia assumono un’identità di “centri di produzione di cultura”, ed i saperi costituiscono la “banca delle professionalità”.
- i progetti migliorativi. L’obiettivo è qualificare e migliorare l’offerta educativa, anche coinvolgendo i genitori. In particolare, verranno considerati progetti che: perfezionino gli stili di accoglienza dei bambini e dei genitori; sostengano la formazione in servizio degli operatori; promuovano incontri, iniziative e occasioni di confronto con i genitori.
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- la realizzazione di servizi sperimentali, al fine di ampliare l’offerta con
risposte più differenziate e volte al soddisfacimento di specifiche esigenze delle
famiglie.
IV - Le deliberazioni della Giunta regionale 1927/0168, n. 1527/0269
1770/0370, costituiscono dal canto loro il programma di attuazione,
rispettivamente per il 2001, 2002 e 2003, degli indirizzi di programmazione di cui
alla delibera di Consiglio n. 238/01.
Esse individuano gli obiettivi con maggior dettaglio in relazione alle linee di
indirizzo e fissano i relativi budgets, determinando concretamente i criteri di
ripartizione dei fondi tra le Province, con riguardo ai singoli tipi di intervento:
- per l’estensione dell’offerta educativa;
- per il consolidamento dei servizi;
- per i servizi integrativi;
- per il coordinamento pedagogico sovracomunale;
- per il coordinamento pedagogico provinciale;
- per la formazione permanente degli operatori;
- per i progetti migliorativi;
- per le azioni sperimentali: educatrice familiare ed altri servizi;
Di seguito alle deliberazioni sono poi pubblicate le tabelle che offrono alle
amministrazioni Provinciali l’immediata percezione di quanto loro spettante in
relazione ai singoli interventi;
V - Le deliberazioni della Giunta regionale n. 2588/0171 n. 2247/0272 2002, e
n. 2252/0373 , rispettivamente concernono la ripartizione delle risorse,per gli anni
2001, 2002 e 2003, fra le diverse Province, in relazione alla tipologia dei progetti.
Aspetto rilevante di esse è che individuano concretamente i progetti sperimentali
oggetto di finanziamento (ad es., per l’anno 2001, n. 14 progetti relativi alle
educatrici familiari nonchè altri 4 progetti sperimentali di altra natura).
68 In B.u.r. Regione Emilia-Romagna – parte seconda – n. 99 del 19 ottobre 2001. 69 Delibera Giunta 2 agosto 2002, n. 1527, in B.u.r. n. 139 del 3.10.2002. 70 Delibera Giunta 16 settembre 2003, n. 1770, in B.u.r. n. 153 del 10.10. 2003. 71 Del 26 novembre 2001 72 Delibera Giunta 25 novembre 2002, n. 2247. 73 Delibera Giunta 10 Novembre 2003, n. 2252.
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30
Capitolo 3 Le risorse finanziarie
3.1 I finanziamenti di Stato e Regione
Il tema dei nidi d’infanzia è – anche nella Regione Emilia-Romagna – uno dei
più sentiti argomenti di discussione, sia per l’elevato costo di un iscritto, a fronte di
una parziale copertura tramite retta, sia per il limitato grado di soddisfazione della
domanda – che si manifesta in costante crescita.
Il problema del reperimento delle risorse finanziarie necessarie e del loro
utilizzo ottimale è quindi di estrema rilevanza per la realizzazione degli obbiettivi di
sviluppo e qualificazione dei servizi, così come enunciati nelle pagine precedenti.
I flussi finanziari destinati al sostegno del “sistema educativo integrato” per
la prima infanzia pervengono ai Comuni – attraverso le Province - pressoché
esclusivamente da due filoni: quello statale e quello regionale.
I finanziamenti provenienti dal bilancio statale sono, per il 2001,
rappresentati da una frazione della quota assegnata alla Regione del Fondo
nazionale per le politiche sociali (istituito con L.328/2000)74.
Dal 2002 a tale contributo si aggiunge un ulteriore finanziamento derivante
da un fondo di nuova istituzione75 denominato Fondo per gli asili nido, le cui quote -
pur ripartite – sono state assegnate per il 2002 in modo “virtuale”, e rientrano nella
effettiva disponibilità delle Regioni destinatarie solo nel 200376.
La Regione concorre a sua volta a finanziare il servizio con fondi propri,
nell’ambito degli stanziamenti disposti per sostenere le politiche sociali.
La tabella che segue rappresenta il quadro dei finanziamenti di derivazione
statale e regionale per i servizi educativi per la prima infanzia, relativo al triennio
2001/2003 oggetto della presente relazione.
74 con Dm del Ministero del lavoro si ripartiscono annualmente fra le regioni le risorse disponibili, indistinte e non vincolate, che poi la Regione stessa finalizza al sostegno delle varie politiche sociali
75 Legge Finanziaria 2002, n.448 del 28.12.2001, art. 70 76 la quota per la Regione Emilia-Romagna risulta iscritta al cap. 7168 delle entrate del bilancio 2002 come entrata di competenza di esercizi futuri
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tab. n. 1
FINANZIAMENTI
DALLO STATO
Fondo nazionale politiche sociali
Fondo asili nido
DALLA REGIONE
TOTALE
2001 3.615.198,29 13.323.038,62 16.938.236,91
2002 3.900.000,00 10.214.725,84 14.114.725,84
2003 4.998.309,00 3.326.091,38 7.980.545,95 16.304.946,33
Emerge con chiarezza come, a fronte di un costante incremento della quota
del fondo statale assegnato per le politiche sociali che la Regione destina agli asili
nido (+ 38,26% dal 2001 al 2003), il contributo da bilancio regionale decresce
significativamente già dal 200277.
A una valutazione complessiva, i finanziamenti – pur non considerando la
brusca flessione del 2002 – sopportano nel triennio un trend al ribasso (- 3,74%
dal 2001 al 2003).
Con riguardo alla ripartizione delle risorse fra i diversi obbiettivi di
intervento, cui di seguito si dà una sintetica esposizione in tabella, mentre si
mantengono costanti o in crescita i valori riferiti ai finanziamenti per il
consolidamento dei servizi educativi e per la qualificazione dei medesimi attraverso
coordinamento pedagogico, formazione degli operatori, progetti migliorativi etc. ,
gli investimenti finalizzati all’estensione dell’offerta educativa si riducono nel
triennio in modo significativo (-14,15% fra il 2001 e il 2003).
tab. n. 2
77 presumibilmente in relazione con l’aspettativa determinata dalla creazione del nuovo fondo asili nido statale ex art. 70 l.finanziaria 448/01 surrichiamato.
Stato Regione totale Stato Regione totale Stato Regione totale
2001 10.329.137,98 10.329.137,98 3.615.198,29 2.582.284,50 6.197.482,79 411.616,15 411.616,15
2002 6.787.756,00 6.787.756,00 3.900.000,00 2.943.804,32 6.843.804,32 483.165,52 483.165,52
2003 3.326.091,38 5.541.381,00 8.867.472,38 4.998.309,00 1.955.999,43 6.954.308,43 483.165,52 483.165,52
INVESTIMENTI GESTIONE
RIPARTIZIONE DEI FONDI PER OBBIETTIVO
ALTRO (coordinamento pedagogico,
formazione degli operatori, progetti
migliorativi etc)
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3.2 La ripartizione alle Province e ai Comuni.
In base a quanto stabilito dalla L.R. 1/2000, che agli artt. 10, 11 e 12
definisce rispettivamente le funzioni della Regione, delle Province e dei Comuni, il
Consiglio regionale approva ogni triennio il programma regionale dei servizi per la
prima infanzia che, oltre a definire le linee di indirizzo e di programmazione, fissa i
criteri generali per la ripartizione delle risorse fra le Province.
Successivamente, con atto annuale, la Giunta regionale, dopo aver valutato
la conformità al programma regionale dei diversi programmi provinciali, approva il
riparto dei fondi per l’attuazione dei singoli interventi.
Di tale riparto fra le nove Province della Regione si dà conto nella tabella che
segue, precisando che i valori riportati sono al netto dei fondi erogati per la
gestione dei servizi integrativi (Centri per bambini e genitori e Spazi bambini) e per
finanziare l’attuazione di servizi sperimentali in quanto esulano dall’ambito della
presente indagine.
Sono pure stati esclusi i fondi destinati a progetti di interesse regionale (per
formazione, ricerca, monitoraggio etc.) qualificati come spese dirette della Regione.
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33
tab. n. 3
Fonte: delibere regione Emilia-Romagna di ripartizione dei fondi 2001, 2002 e 2003
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34
Alle Province, nel rispetto delle linee di indirizzo regionali e sulla base delle
proposte formulate dai Comuni, spetta il compito di approvare programmi e piani
provinciali comprensivi dei diversi interventi, indicando nel contempo i beneficiari
dei contributi regionali e disponendone l’erogazione.
La tabella che segue fornisce il quadro completo dei finanziamenti distribuiti dalle
rispettive Province ai Comuni oggetto della presente indagine, ripartiti per anno di
stanziamento e per obbiettivo.
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tab n. 4
Fonti: delibere provinciali di ripartizione dei fondi 2001, 2002 e 2003
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Capitolo 4 Modalità di gestione (gestione diretta, affidamento,
accreditamento)
4.1 Sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-
Romagna.
L’Emilia-Romagna è tra le Regioni d’Italia con la percentuale più alta di
servizi educativi per la prima infanzia; i bambini iscritti nell’anno scolastico 2002-
2003 sono pari al 23,2% dei bambini in età, a fronte di una media nazionale del
7,5%.78
Questo dato ha rappresentato per le amministrazioni regionali e comunali un
impegno a incrementare e migliorare ulteriormente l’offerta, tenuto conto che è in
continua crescita la richiesta di accesso al servizio da parte delle famiglie.
Con la legge regionale n.1 del 10 gennaio 2000, modificata nel 2004 con la
legge n.8, la Regione, come già riferito nel paragrafo 1.5.1., ha voluto sviluppare e
consolidare il patrimonio dei servizi esistenti prefigurando un sistema di strutture
socio-educative e di opportunità a livello territoriale che insieme concorressero
all’attuazione dei diritti dei bambini, al loro benessere e al soddisfacimento delle
esigenze delle famiglie, definendo nel contempo i tratti qualitativi e unificanti del
sistema.
Ad oltre 4 anni dall’entrata in vigore della legge l’indagine ha consentito di
registrare un incremento dei servizi, grazie all’impegno congiunto
dell’amministrazione regionale e degli Enti locali; l’introduzione e la disciplina degli
istituti quali l’accreditamento e l’autorizzazione al funzionamento ha reso inoltre
manifesta l’esistenza di servizi per l’infanzia prima sconosciuti.
Dal 2000, anno di entrata in vigore della legge, al 2003 i nidi di infanzia
nella Regione Emilia-Romagna sono passati da 438 a 602 (tenuto conto delle
strutture comunali, di quelle convenzionate ed anche degli istituti autorizzati)
consentendo un’offerta di 22684 posti (pari a + 19,5% nel 2003 rispetto al 2000)
Ciò ha consentito, anche se solo in parte, di soddisfare le richieste di accesso
al servizio, stante che gli iscritti in lista di attesa sono a loro volta aumentati
(+14,23% nel 2003 rispetto al 2000).
78 Relazione sul progetto di legge “Modifiche alle l.r. 10 gennaio 2000, n.1 recante norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia” in Bollettino Ufficiale Regione Emilia-Romagna n.276 del 14 novembre 2003.
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tab. n. 5
4.2 Modalità di gestione dei servizi educativi.
In relazione alle modalità di gestione dei servizi educativi per la prima
infanzia dispone l’art.5 della legge regionale 10 gennaio 2000, n 1 che i medesimi
possano essere gestiti:
• dai Comuni, anche in forma associata;
• da altri soggetti pubblici;
• da soggetti privati, accreditati ai sensi dell’art.19,
convenzionati con i Comuni;
• da soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad
evidenza pubblica;
• da soggetti privati autorizzati al funzionamento.
L’indagine condotta sui 14 Comuni dell’ Emilia-Romagna con popolazione
superiore ai 30.000 abitanti ha evidenziato la situazione esposta nella tabella che
segue.
Domanda ed offerta di nido d'infanzia nella Regione Emilia-Romagna Dati provinciali e regionali
Anno scolastico
Totale nidi d'infanzia
Posti disponibili
Tot. sez. Totale iscritti Pop. 0-2 dei Comuni sedi
di nido
% bambini iscritti sulla
pop.
1999/00 438 18.983 1.324 18.092 82.164 22,0
2000/01 458 19.778 1.182 19.100 88.119 21,7
2001/02 * 521 21.366 1.371 20.584 91.436 22,5
2002/03 602 22.684 1.430 22.321 96.337 23,2
* Dall'anno scolastico 2001/2002 i dati sono comprensivi delle sezioni di nido aggregate a scuole dell'infanzia Fonte: dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna
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38
1 Sono inseriti i dati relativi ai nidi d'infanzia che beneficiano di finanziamenti pubblici , compresi i cosidetti "nidi comunali a
gestione indiretta" (cioè quelli nei quali l'attività educativa è attribuita a personale non comunale), i nidi privati convenzionati
e quelli autorizzati con una riserva di posti convenzionati.
2 nella colonna "soggetti gestori che non ricevono contributi pubblici" sono compresi i nidi - anche aziendali - per i quali il
contributo pubblico viene erogato direttamente alle famiglie
3 Incluse società in mano pubblica di cui all’art. 113-bis T.U.E.E.L.L. 267/00
(*) di cui 4 plessi in gestione a Parmainfanzia SpA società partecipata con il Comune di Parma minoritario (i dati verranno rilevati
come gestione indiretta)
_____________________________________________________
FONTE: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dai Comuni
Detta tabella consente di rilevare che la modalità prevalente di gestione è
quella diretta attraverso strutture comunali (173 su 305); i nidi d’infanzia comunali
coesistono sul territorio con 132 strutture gestite da privati o da altri soggetti
pubblici, delle quali 106 destinatarie di contributi pubblici.
Il Comune di Faenza, unico tra i Comuni oggetto di indagine, non gestisce
direttamente alcun nido ma eroga il servizio attraverso 4 strutture convenzionate.
soggetti
pubblici diversi
dal comune3
istituzioni
religiose,
cooperative e
associazioni3
imprese
commerciali
istituzioni
religiose,
cooperative e
associazioni
Piacenza 7 9 2 18
Parma 15 = 6 (*) 0 1 25
Reggio Emilia 13 13 26
Modena 19 1 10 8 4 43
Bologna 52 0 9 0 3 66
Ferrara 14 3 18
Ravenna 10 1 16 1 1 31
Forlì 9 0 11 0 0 20
Cesena 8 2 4 14
Rimini 9 3 12
Imola 6 3 1 10
Carpi 7 2 2 11
Sassuolo 4 3 7
Faenza 4 4
Totali 173 2 86 18 17 305
NUMERO DEI NIDI D'INFANZIA PER TIPOLOGIA DEL SOGGETTO GESTORE (situazione al 31 dicembre 2003)
tab. n. 6
Comune
soggetti gestori che ricevono
contributi pubblici1
soggetti gestori che non
ricevono contributi
pubblici2
imprese
commerciali
2
0
3
1
9
Totali
2
1
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39
Nel panorama regionale esistono alcune innovative esperienze gestionali, di
seguito riportate:
a) PARMAINFANZIA S.P.A. c/o il Comune di Parma
Essa è una società per azioni a capitale misto pubblico/privato (Comune di
Parma 49% e Pro.Ges.S.crl 51%) costituitasi il 30 luglio 2003 con i seguenti ambiti
di intervento:
• la gestione di servizi per l’infanzia;
• la promozione e la diffusione del modello culturale sviluppato a
Parma nei servizi educativi;
• l’organizzazione di eventi (mostre, convegni, seminari ecc.)
sulle tematiche dell’educazione e della scuola;
• la promozione di ricerche, studi, iniziative di formazione su
tematiche inerenti l’educazione;
• la pubblicazione di libri, periodici e riviste inerenti temi
educativi.
A circa un anno dalla nascita è stato consentito, tramite l’aumento di
capitale, l’ingresso di un terzo socio, il Comune di Noceto, con una partecipazione
pari all’1%.
Nell’ambito del Comune di Parma, 4 plessi vengono gestiti da detta società.
b) ISTITUZIONE DELLE SCUOLE E DEI NIDI DI INFANZIA c/o il
Comune di Reggio nell’Emilia
Il Comune di Reggio nell’Emilia ha dato vita ad uno strumento giuridico
idoneo a garantire autonomia gestionale, amministrativa, culturale e pedagogica
nell’organizzazione dei servizi educativi. Non è stata effettuata alcuna
privatizzazione, bensì si è costituito un ente strumentale, non dotato di autonoma
personalità giuridica, allo scopo di organizzare con più efficacia, tramite la
ricomposizione di funzioni precedentemente distribuite tra diversi settori del
Comune, la gestione dei nidi e delle scuole di infanzia. Gli organi previsti, nominati
dal Sindaco sono: Presidente, Consiglio di amministrazione e Direttore.
Quanto alle dimensioni quantitative l’Istituzione assorbe circa il 20% delle
risorse comunali e circa un terzo del personale.
Il Comune gestisce attraverso l’Istituzione 13 nidi d’infanzia; altrettanti sono
gestiti da associazioni religiose, cooperative ed associazioni destinatarie di
contributi pubblici.
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40
4.3 Incidenza della popolazione inferiore a 3 anni sul totale abitanti.
Un quadro rappresentativo della potenziale utenza dei servizi comunali
(popolazione 0-3 anni ) e dell’incidenza della medesima popolazione sul totale degli
abitanti, nel triennio 2001-2003, è offerto dalla tabella n. 7: i dati evidenziano un
trend in leggero ma costante aumento passando da una percentuale di 2,47 nel
2001 al 2,53 % nel 2003.
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41
tab. n. 7
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dai Comuni
COMUNE Abitanti al 31/12/2001 Popolazione 0-3
al 31/12/2001
% di popolazione 0-3
su totale abitanti
Piacenza 95.594 2.187 2,29
Parma 163.457 4.156 2,54
Reggio Emilia 141.877 4.663 3,29
Modena 175.502 4.739 2,70
Bologna 371.217 8.153 2,20
Ferrara 130.992 2.419 1,85
Ravenna 134.631 3.300 2,45
Forlì 108.335 2.518 2,32
Cesena 90.948 2.184 2,40
Rimini 128.656 3.445 2,68
Imola 64.348 1.640 2,55
Carpi 61.476 1.657 2,70
Sassuolo 39.852 1.182 2,97
Faenza 53.641 1.269 2,37
Totali 1.760.526 43.512 2,47
COMUNE Abitanti al 31/12/2002 Popolazione 0-3
al 31/12/2002
% di popolazione 0-3
su totale abitanti
Piacenza 97.295 2.241 2,30
Parma 164.716 4.207 2,55
Reggio Emilia 144.313 4.794 3,32
Modena 176.584 4.813 2,73
Bologna 373.018 8.266 2,22
Ferrara 130.169 2.494 1,92
Ravenna 136.618 3.498 2,56
Forlì 109.122 2.699 2,47
Cesena 91.564 2.283 2,49
Rimini 129.675 3.563 2,75
Imola 65.637 1.665 2,54
Carpi 62.588 1.743 2,78
Sassuolo 41.336 1.205 2,92
Faenza 53.981 1.332 2,47
Totali 1.776.616 44.803 2,52
COMUNE Abitanti al 31/12/2003 Popolazione 0-3
al 31/12/2003
% di popolazione 0-3
su totale abitanti
Piacenza 98.583 2.343 2,38
Parma 164.528 4.155 2,53
Reggio Emilia 146.705 4.863 3,31
Modena 178.874 4.912 2,75
Bologna 373.539 8.306 2,22
Ferrara 131.135 2.508 1,91
Ravenna 139.021 3.661 2,63
Forlì 110.209 2.761 2,51
Cesena 92.714 2.287 2,47
Rimini 131.785 3.537 2,68
Imola 65.832 1.627 2,47
Carpi 63.316 1.749 2,76
Sassuolo 41.393 1.194 2,88
Faenza 54.315 1.386 2,55
Totali 1.791.949 45.289,00 2,53
Incidenza popolazione inferiore a 3 anni su totale abitanti
ANNO 2003
ANNO 2002
ANNO 2001
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42
Capitolo 5 Analisi dei servizi comunali
Nelle pagine seguenti vengono analizzati con separate tabelle, per ognuno
dei 14 Comuni oggetto dell’indagine, i dati analitici relativi all’utenza, alla dotazione
strutturale e ai costi e ricavi dei nidi d’infanzia, relativamente al triennio 2001-
2003.
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43
5.1 Comune di Piacenza
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Piacenza alla data del 31 dicembre
2003 era di 98.583 abitanti di cui 2.343 in età compresa tra 0-3 anni, pari al 2,38%
della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era rispettivamente
del 2,29 e del 2,30.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 18 nidi d’infanzia, di cui 7
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione, 9 privati con contribuzione
pubblica e posti in convenzione e 2 gestiti da privati, senza alcuna contribuzione.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part
time, 438 posti nelle strutture gestite direttamente e 148 posti nelle strutture
convenzionate.
Sia il servizio di anticipazione che quello di prolungamento dell’orario di
funzionamento sono stati offerti dalle strutture comunali e dalla maggior parte delle
strutture convenzionate, mentre le 2 strutture private senza contribuzione non
hanno attivato nessun servizio.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 591 di cui
125 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 21,15%, in diminuzione
sia rispetto al 2002 che, soprattutto, al 2001 (cfr tabella n.78). Il tasso di
propensione alla richiesta del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 30,35%
(cfr tabella n. 78), in aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente
27,80% nel 2001 e 25,44% nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 670, di cui solo 31 a tempo
parziale (stesso numero di iscritti part-time nel 2002, mentre nel 2001
ammontavano a 20): il servizio di part-time è offerto solamente dalle strutture
private convenzionate, e si tratta di posti non in convenzione.
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 91,53%, in
ulteriore diminuzione rispetto agli anni pregressi, in cui comunque i posti
complessivi non sono mai risultati interamente coperti dagli iscritti; il tasso di
frequenza è stato pari al 63,91% (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 70,5179 educatori con un
rapporto di una unità ogni 6,21 bambini iscritti e 36,3679 addetti ai servizi generali,
pari ad una unità ogni 12,05 iscritti; nel periodo, non risulta presente personale a
titolo gratuito.
79 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
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44
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 26.020 metri quadrati, pari a 59 mq. per ogni singolo posto-nido,
leggermente superiore allo standard richiesto dalla normativa regionale80 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 4.086.000 euro determinando un costo medio per
posto-nido di 9.329 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.901 e 11.304 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in aumento ( 612.000 di euro nel 2003, 530.000
nel 2002, 520.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per
bambino iscritto rispettivamente di 1.397, 1.380 e 1.354 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta fluttuante nel triennio, passando dal
15,21% del 2001 al 12,20% e al 14,97% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
80 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
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45
tab. n. 8
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2187 no 608 477 175 433 18 0 20 4712002 2241 no 570 527 112 458 46 0 31 5352003 2343 no 711 591 125 586 53 0 31 670
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di PIACENZA
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (5)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazion
e centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
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46
tab. n. 9
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta7 438 +54 +54 70,51 36,36 0 4.120 4.120 200,00 10,30 7 7
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
148 +74 +99
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
122 +34 +55
nidi privati senza
contribuzione pubblica2 24 +14 +24 2,66 2,198 0 259 130 226,00 7,30 0 0
totale 18 732 14 13
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
7 63.604 774 224,23 9,489 32,23 10,97 0
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di PIACENZA
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
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47
tabb. n 10 - 11
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 2.513 130 212 22 2 206 0 0 63 208 11 51 3.418 8,90
2002 2.679 122 235 23 4 206 0 0 32 982 11 47 4.341 11,30
2003 2.838 143 125 99 4 206 0 0 17 555 66 33 4.086 9,33
Anni
2001
2002
2003
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICOComune di PIACENZA
Totale
(importi in migliaia di Euro)
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
235
481
0074
0
74235486
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un
4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in
ragione del 10% del costo di acquisto.
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
0
5
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48
tab. n. 12
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
530 612 0 100
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblicaNidi privati senza
contribuzione
pubblica
520
337 688
91
30127 229 302 140
00 7 27
0 0 0
0 0 0 0 0
0 0
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Piacenza
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5.2 Comune di Parma
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Parma alla data del 31 dicembre
2003 era di 164.528 abitanti di cui 4.155 in età compresa tra 0-3 anni, pari al
2,53% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 2,54 e del 2,55.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 25 nidi d’infanzia, di cui 15
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione, 6 (di cui 4 in gestione a
Parmainfanzia spa81) con contribuzione pubblica e posti in convenzione ed, infine, 4
privati autorizzati che non ricevono alcun contributo.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time, 792 posti nelle strutture gestite direttamente e 202 posti nelle strutture
convenzionate.
Nessuna struttura ha effettuato un servizio di anticipazione dell’orario di
funzionamento, in quanto l’orario normale di apertura è già fissato per tutti alle ore
7,30; il servizio di prolungamento è stato proposto da 6 strutture comunali, da tutti
gli asili convenzionati e da 1 asilo privato senza contribuzione.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 1272 di
cui 437 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 34,36% (era del
34,52% nel 2001 e del 33,68% nel 2002 - cfr tabella n. 78). Il tasso di propensione
alla richiesta del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 34,44% (cfr tabella n.
78), in leggero aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente 33,30% nel
2001 e 33,73% nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 1149, di cui 25182 a tempo
parziale (quest’ultimo dato si mantiene pressoché costante nel triennio).
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 95,12% in
leggero aumento rispetto agli anni pregressi, mentre il tasso di frequenza è stato
pari al 64,57% (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 124,5083 educatori con
un rapporto di una unità ogni 6,36 bambini iscritti; 71,583 addetti ai servizi generali,
pari ad una unità ogni 11,08 iscritti e 583 persone a titolo gratuito pari ad una unità
ogni 158,40 iscritti.
81 V. sopra, cap. 4.2, punto a) 82 il dato è parziale: solo 2 nidi privati su 4 hanno fornito risposta. 83 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
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50
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 41.056 metri quadrati, pari a 52 mq. per ogni singolo posto-nido, in
linea quindi con lo standard richiesto dalla normativa regionale84 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 8.091.000 euro determinando un costo medio per
posto-nido di 10.216 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.694 e 9.191 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in aumento (1.498.000 euro nel 2003, 1.354.000
nel 2002, 1.348.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per
bambino iscritto rispettivamente di 1.891, 1.709 e 1.702 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta stabile nel triennio, passando dal
19,57% del 2001 al 18,60% e al 18,51% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
84 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
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51
tab. n. 13
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 4156 no 1384 1240 428 713 110 ** 243 0 ** 1.0662002 4207 no 1419 1262 425 751 139 ** 243 8 ** 1.1412003 4155 no 1431 1272 437 751 147 ** 243 8 ** 1.149
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
** sono stati inseriti d'ufficio i dati di due nidi privati, che non hanno fornito risposta
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazion
e centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Bambini iscritti a tempo
pieno
Bambini iscritti a tempo
parziale
in altre
strutture
(5)
in altre
strutture
(5)
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di PARMA
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52
tab. n. 14
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta15 792 +0 +0 124,50 71,5 5 9.502 9.335 198,00 9,00 0 4 7
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione 1202 +0 +38
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
45 +3 +2
nidi privati senza
contribuzione pubblica 4 110 2 +5 +43 10,00 2,7 0,4 3 535 0 212,00 10,00 0 4 1
totale 25 1149 0 14
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo1 di cui 4 plessi in gestione a ParmaInfanzia SpA società partecipata con il Comune di Parma minoritario (i dati verranno rilevati come gestione indiretta)2 sono stati inseriti d'ufficio i dati di 2 nidi privati che non hanno risposto alla richiesta del Comune3 il dato riguarda solo 2 nidi su quattro; le restanti 2 strutture non hanno fornito risposta4 il servizio di asilo nido offerto apre alle ore 7,30; non esiste pertanto servizio di anticipo orario
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di PARMA
superficie interna
disponibilen.
strutture
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
6 38,50 18 2,5
n. posti
complessivi *
0 4 63.065 0 198,00 10,27
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
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53
tabb. n. 15 –16
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzioni
ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo medio
per posto-
nido
2001 4.968 222 449 155 7 473 3 14 106 426 45 18 6.886 8,69
2002 5.218 232 366 227 7 473 6 25 72 576 55 22 7.279 9,19
2003 5.722 428 420 119 11 474 3 62 55 707 63 27 8.091 10,22
Anni
2001
2002
2003
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICOComune di PARMA
NOTA: l'Amministrazione segnala che i costi e gli oneri sono stati rilevati sulla base dei consuntivi finanziari con riferimento all'anno solare in quanto il Comune di Parma non gestisce la
contabilità economica divisa per centri di costo.
Totale
(importi in migliaia di Euro)
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
514
676
00328
0
328514676
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in ragione
del 10% del costo di acquisto.5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
0
0
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54
tab. n. 17
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
1.354 1.498 69 300
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblicaNidi privati senza
contribuzione
pubblica
1.348
0 0
281
0
* il dato riguarda solo 1 nido su quattro; le restanti 3 strutture non hanno fornito risposta
443 537 587 0
0*29* 29* 29*
0 0 0
10* 10* 10* 0* 0*
0 0
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di PARMA
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55
5.3 Comune di Reggio Emilia
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Reggio Emilia alla data del 31
dicembre 2003 era di 146.705 abitanti di cui 4.863 in età compresa tra 0-3 anni,
pari al 3,31% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 3,29 e del 3,32.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 26 nidi d’infanzia, di cui 13
comunali gestiti tramite l’ “Istituzione delle scuole e dei nidi d’infanzia”, Ente
strumentale dell’Amministrazione85 e 13 privati con contribuzione pubblica e posti
totalmente in convenzione.
I servizi comunali hanno il completo monopolio dell’offerta, mettendo a
disposizione complessivamente, tra tempo pieno e part-time, 845 posti nelle
strutture gestite dall’ l’Istituzione e 585 posti nelle strutture private convenzionate.
Tutte le strutture hanno effettuato il servizio di anticipazione dell’orario di
funzionamento mentre il servizio di prolungamento è stato offerto da 9 strutture
dell’Istituzione e da tutti i nidi in convenzione.
Le domande dell’utenza risultano gestite attraverso il Centro unico di
iscrizione, attivo già dal 1971.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 1305 di
cui 541 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 41,46% in diminuzione
sia rispetto al 2001 che al 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso di propensione alla
richiesta del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 40,53% (cfr tabella n. 78),
in aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente 38,32% nel 2001 e
37,92% nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 1.430, di cui 217 a tempo
parziale ( nel 2001 gli iscritti part-time sono stati 165 e nel 2002 sono ammontati
a 220).
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 100%, in linea
con gli anni pregressi, mentre il tasso di frequenza è stato pari a 92,32% (cfr
tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi gestiti dall’Istituzione hanno prestato servizio 137,0786
educatori con un rapporto di una unità ogni 6,16 bambini iscritti; 59,0886 addetti ai
servizi generali, pari ad una unità ogni 14,30 iscritti e 4,6286 persone a titolo
gratuito pari ad una unità ogni 182,90 iscritti.
85 In proposito,si rimanda alle considerazioni esposte al cap. 3.2, punto b) 86 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
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56
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 62.738 metri quadrati, pari a 74,25 mq. per ogni singolo posto-nido,
nettamente superiore quindi allo standard richiesto dalla normativa regionale87 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
tramite Istituzione è stato pari a 6.970.000 di euro determinando un costo medio
per posto-nido di 8.249 di euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.139 e 8.071 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in leggera flessione ( 1.683.000 euro nel 2003,
1.621.000 nel 2002, 1.707.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo
dell’utenza per bambino iscritto rispettivamente di 1.992, 2.039 e 2.155 euro,
anch’esso in diminuzione.88
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in aumento nel triennio, passando dal
26,48% del 2001 al 25,35% e al 24,14% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
87 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.” 88 Secondo quanto precisato dall’Amministrazione questo è attribuibile alla graduale trasformazione - dal 2001 al 2003- di 3 nidi da tempo pieno a part-time (tot. 198 bambini): la retta per il part-time è di circa il 28% inferiore rispetto alla retta per il tempo pieno
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57
tab. n. 18
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 4663 si 1787 1191 514 1108 0 165 0 12732002 4794 si 1818 1201 501 1097 0 220 0 13172003 4863 si 1971 1305 541 1213 0 217 0 1430
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazion
e centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (5)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di REGGIO EMILIA
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
58
tab. n. 19
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
m q .d i c u i in p r o p r ie tà
n id i c o m u n a l i -
g e s t io n e d ir e t ta1 3 8 4 5 +5 3 +5 3 1 3 7 ,0 7 5 9 ,0 8 0 1 1 .4 2 5 7 .9 5 9 2 1 5 ,3 8
n id i c o n
c o n tr ib u z io n e p u b b l ic a - p o s t i in c o n v e n z io n e
5 8 5 +6 3 +1 0 4
n id i c o n
c o n tr ib u z io n e p u b b l ic a - p o s t i n o n in c o n v e n z io n e
0 +0 +0
n id i p r iv a t i s e n z a c o n tr ib u z io n e
p u b b l ic a0 0 +0 +0 0 0 0 0 0 0 ,0 0
to ta le2 6 1 4 3 0
* c o m p r e n d e te m p o p ie n o e te m p o p a r z ia le
* * i l n um e r o d e g li o p e r a to r i ( c h e c o m p r e n d e a p p o g g io h a n d ic a p e c o o r d in a to r e p e d a g o g ic o ) é e s p r e s s o in a n n i-u o m o
e d u c a to r i
* *
n um e ro m e d io
g io r n a te
a n n u e d i a p e r tu r a
NID I D 'INF A NZ IA - Q UA DRO S TRUTTURA LE
( s itu a z io ne a l 3 1 d ic em b re 2 00 3 )
C om une d i R EG G IO EM IL IA
s u p e r f ic ie in te r n a d is p o n ib ile
n .
s tr u ttu r e
n . p o s ti c o m p le s s iv i
*
in c r e m e n to /d e c r e m e n to
s u l 2 0 0 2
in c r e m e n to /d e c r e m e n to
s u l 2 0 0 1
a d d e tti s e r v iz i
g e n e r a li * *
p e r s o n a le a tito lo
g r a tu ito * *
1 3 9 1 ,7 3 1 0 8 .5 3 4 3 .8 4 9 2 1 8 ,4 6
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
59
tabb. n. 20 – 21
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 5.377 142 393 139 6 131 1 28 42 186 0 6.445 8,14
2002 5.311 168 380 21 5 203 11 44 63 187 0 6.393 8,07
2003 5.707 205 404 146 10 161 8 14 69 246 0 6.970 8,25
Anni
2001
2002
2003
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
1.706
001.383
0
1.706
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in
ragione del 10% del costo di acquisto.5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
0
0
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
Comune di REGGIO EMILIANIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
1.3831.5421.542
Totale
(importi in migliaia di Euro)
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
60
tab. n. 22
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di REGGIO EMILIA
0 0 0
0 0 0 0 0
0 001.771 1.621 1.531 1.367
00 0 0
1.707
1.548 1.694
227
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
1.621 1.683 27 230
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblicaNidi privati senza
contribuzione
pubblica
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
61
5.4 Comune di Modena
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Modena alla data del 31 dicembre
2003 era di 178.874 abitanti di cui 4.912 in età compresa tra 0-3 anni, pari al
2,75% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 2,70 e del 2,73.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 43 nidi d’infanzia, di cui 19
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione, 19 privati con contribuzione
pubblica e posti in convenzione e 5 gestiti da privati, senza alcuna contribuzione .
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time, 963 posti nelle strutture gestite direttamente e 493 posti nelle strutture
convenzionate.
Tutte le strutture comunali e convenzionate hanno effettuato un servizio di
anticipazione dell’orario di funzionamento mentre il servizio di prolungamento è
stato offerto da un numero limitato di strutture (6 comunali e 2 convenzionate).
Le domande dell’utenza risultano gestite attraverso il Centro unico di
iscrizione, attivo già dal 1996.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 1.401 di
cui 390 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 27,84% che esprime un
significativo aumento sia rispetto al 2001 che al 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso di
propensione alla richiesta del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 36,34%
(cfr tabella n. 78), anch’esso in aumento rispetto agli anni precedenti
(rispettivamente 32,26% nel 2001 e 33,28% nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 1.545, di cui 325 a tempo
parziale ( nel 2001 gli iscritti part time sono stati 309, nel 2002 sono ammontati a
250).
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 94,79% in
diminuzione rispetto agli anni pregressi, in particolare rispetto al 2001, anno in cui i
posti complessivi sono risultati coperti per il 101,87% dagli iscritti; il tasso di
frequenza è stato pari al 84,42% (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 148,9289 educatori con
un rapporto di una unità ogni 6,79 bambini iscritti; 86,6489 addetti ai servizi
generali, pari ad una unità ogni 11,67 iscritti; nel periodo, non risulta operante
personale a titolo gratuito.
89 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
62
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 47.097 metri quadrati, pari a 48,91 mq. per ogni singolo posto-nido,
leggermente inferiore quindi allo standard richiesto dalla normativa regionale90 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 9.189.000 euro determinando un costo medio per
posto-nido di 9.542 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.812 e 8.963 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in aumento ( 1.821.000 euro nel 2003, 1.770.000
nel 2002, 1.670.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per
bambino iscritto rispettivamente di 1.801, 1.797 e 1.786 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta più o meno costante nel triennio,
passando dal 20,11% del 2001 al 20,17% e al 19,69% rispettivamente del 2002 e
del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
90 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
63
tab. n. 23
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 4739 si 1529 1325 260 979 74 290 19 13622002 4813 si 1602 1385 301 1073 78 228 22 14012003 4912 si 1785 1401 390 1100 120 295 30 1545
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di MODENA
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (5)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazion
e centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
64
tab. n. 24
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta19 963 -16 +21 148,92 86,64 0 10.360 9.928 195,00 10,45 19 6
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
493 +124 +202
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
70 +70 +70
nidi privati senza
contribuzione pubblica5 88 -16 -34 n.d. n.d. n.d. 1.471,17 1.233 200,00 11,00 n.d. n.d.
totale 43 1614 38 8
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
19 24.625 987 195,00 10,4519 67,27 34 0
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di MODENA
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
65
tabb. n. 25 - 26
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 6.424 197 365 48 3 598 8 0 34 314 310 0 8.301 8,81
2002 6.705 208 463 47 3 598 17 0 284 101 349 0 8.775 8,96
2003 7.147 172 483 56 3 613 14 0 223 119 359 0 9.189 9,54
Anni
2001
2002
2003
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICOComune di MODENA
Totale
(importi in migliaia di Euro)
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
968
1.043
057854
0
9111.0391.119
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in
ragione del 10% del costo di acquisto.5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
71
76
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
66
tab. n. 27
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
1.770 1.821 221 230
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblicaNidi privati senza
contribuzione
pubblica
1.670
71 76
234
0801 707 710 57
0127 196 191
0 0 0
0 0 0 0 0
0 0
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di MODENA
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
67
5.5 Comune di Bologna
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Bologna alla data del 31 dicembre
2003 era di 373.539 abitanti di cui 8.306 in età compresa tra 0-3 anni, pari al
2,22% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 2,20 e del 2,22.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 66 nidi d’infanzia, di cui 52
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione, 9 con contribuzione pubblica e
5 nidi privati senza contribuzione pubblica.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time, 2479 posti nelle strutture gestite direttamente e 89 posti in convenzione nelle
strutture private; infine 95 e 77 posti rispettivamente nelle strutture private con e
senza contribuzione pubblica.
Solo 7 strutture private con contribuzione pubblica e 2 strutture private
senza contribuzione pubblica hanno effettuato un servizio di anticipazione dell’orario
di funzionamento mentre il servizio di prolungamento è stato offerto da 47 strutture
comunali, 7 strutture private con contribuzione pubblica, 3 strutture private senza
contribuzione pubblica.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 2.872 di
cui 352 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 12,26% in flessione sia
rispetto al 2001 che al 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso di propensione alla richiesta
del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 36,65% (cfr tabella n. 78), in
aumento rispetto al 2001 (34,40) ed in leggera flessione rispetto al 2002 (36,72).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 2692, di cui 284 a tempo
parziale (nel 2001 gli iscritti part-time sono stati 165, nel 2002 sono ammontati a
211).
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 98,25% in
leggera flessione rispetto agli anni pregressi, mentre il tasso di frequenza è stato
pari al 66,79% (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 551,7791 educatori con
un rapporto di una unità ogni 4,41 bambini iscritti; 272,3291 addetti ai servizi
generali, pari ad una unità ogni 8,93 iscritti; nel periodo, non risulta operante
personale a titolo gratuito.
91 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
68
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 138.006 metri quadrati, pari a 55,67 mq. per ogni singolo posto-nido,
rientra quindi nello standard richiesto dalla normativa regionale92.
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 27.179.000 di euro determinando un costo medio per
posto-nido di 10.960 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 10.800 e 11.070 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali è
stato pari a 2.900.000 euro nel 2003, 2.993.000 nel 2002, 2.841.000 nel 2001, cui
ha corrisposto un contributo dell’utenza per bambino iscritto rispettivamente di
1.193; 1.337 e 1.295 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in aumento nel triennio, passando dal
11,97% del 2001 al 11,87% e al 10,67% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
92 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
69
tab. n. 28
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 8.153 no 2.805 2.630 408 2.085 147 140 25 2.3972002 8.266 no 3.035 2.882 534 2.138 152 172 39 2.5012003 8.306 no 3.044 2.872 352 2.272 136 248 36 2.692
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (4)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di BOLOGNA
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
70
tab. n. 29
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione diretta 52 2479 +202 +281 551,77 272,32 0 29.090 26.043 208,50 10,25 0 47
nidi con contribuzione pubblica -
posti in convenzione89 +17 +57
nidi con contribuzione pubblica -
posti non in convenzione95 -11 +93
nidi privati senza contribuzione
pubblica5 77 -8 -93 14 8 2 1.311 384 211,00 9,18 2 3
Totali 66 2740 9 57
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di Bologna
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
9 28,76 12,56 8,25 7 72.338 1.488 207,00 10,10
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
71
tabb. n. 30 - 31
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
Anni
2001
2002
2003
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
195
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
0
Comune di Bologna
602
195
763
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
0
0
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
602
763
0
0
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
serviziAssicurazioni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominialiImposte
Manutenzioni
ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti e
oneri
pluriennali4
Altre
spese5 Totale
Costo medio
per posto-
nido
2001 19.906 549 123 815 235 1.432 29 0 361 259 7 21 23.737 10,80
2002 21.245 652 677 208 176 1.524 50 0 473 155 33 10 25.203 11,07
2003 22.686 717 723 224 185 1.469 32 0 393 743 7 0 27.179 10,96
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali indirette
sostenute dell’amministrazione comunale.
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il Coordinatore
pedagogico.3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà dell’amministrazione
comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in ragione del 10% del
costo di acquisto.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
72
tab. n. 32
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
Nidi comunali
a gestione diretta2.841 2.993 2.900 8 485 443 0 0 0
Nidi
con contribuzione pubblica120 283 535 369 393 619 0 0 0
Nidi privati
senza contribuzione pubblica483 362 354 0 4 0 1 0 0
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Bologna
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
73
5.6 Comune di Ferrara
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Ferrara alla data del 31 dicembre
2003 era di 131.135 abitanti di cui 2508 in età compresa tra 0-3 anni, pari al
1,91% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 1,85 e del 1,92.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 18 nidi d’infanzia, di cui 14
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione e 4 privati senza contribuzione
pubblica.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time, 735 posti nelle strutture gestite direttamente e 48 posti nelle strutture private
senza contribuzione pubblica.
Nessuna struttura ha effettuato un servizio di anticipazione dell’orario di
funzionamento mentre il servizio di prolungamento è stato offerto da 3 strutture
comunali ed 1 struttura privata senza contribuzione pubblica.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 685 di cui
290 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 42,34% in aumento
rispetto al 2001 ed in leggera flessione rispetto al 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso
di propensione alla richiesta del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 41,67%
(cfr tabella n. 78), in aumento rispetto al 2001 (34,27%) e in leggera flessione
rispetto al 2002 (41,14%).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 755, nel triennio non ci state
iscrizioni al part-time.
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 96,42% in
flessione rispetto agli anni pregressi in cui i posti complessivi sono risultati coperti
interamente dagli iscritti, mentre il tasso di frequenza è stato pari al 67,14% (cfr
tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 15593 educatori con un
rapporto di una unità ogni 4,74 bambini iscritti; 4193 addetti ai servizi generali, pari
ad una unità ogni 17,93 iscritti; nel periodo, non risulta operante personale a titolo
gratuito.
93 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
74
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 51.140 metri quadrati, pari a 69,58 mq. per ogni singolo posto-nido,
superiore quindi allo standard richiesto dalla normativa regionale94 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 6.358.000 di euro determinando un costo medio per
posto-nido di 8.650 di euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.060 e 8.390 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in aumento ( 586.000 euro nel 2003, 559.000 nel
2002, 581.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per bambino
iscritto rispettivamente di 797, 761 e 807 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in diminuzione nel triennio, passando
dal 10,01% del 2001 al 9,06% e al 9,22% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
94 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
75
tab. n. 33
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2419 no 829 495 111 718 0 0 0 7182002 2494 no 1026 662 291 735 0 0 0 7352003 2508 no 1045 685 290 731 24 0 0 755
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di Ferrara
Anniin altre
strutture
(5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture
(4)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
76
tab. n. 34
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta14 735 0 +15 155 41 0 13.025 13.025 192,00 9,30 0 3
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
0 0 0
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
0 0 0
nidi privati senza
contribuzione pubblica4 48 +48 +48 1,5 0,5 0 400 0 200,00 10,50 0 1
Totali 18 783 0 4
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi
con servizio di
anticipazione
orario
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di Ferrara
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento /
decremento
sul 2002
incremento /
decremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito
**
0 0 0 0 0 00 0 0,00 0,00
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
77
tab. n. 35 - 36
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
Anni
2001
2002
2003
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
0
000
0
000
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
0
0
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
0
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominialiImposte
Manutenzioni
ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo medio
per posto-
nido
2001 4.514 232 315 261 18 0 0 0 36 85 316 26 5.803 8,06
2002 4.850 193 335 335 20 0 0 0 42 112 269 13 6.169 8,39
2003 4.720 194 288 742 20 0 0 0 43 65 270 15 6.358 8,65
4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in ragione del 10% del
costo di acquisto.5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali indirette
sostenute dell’amministrazione comunale.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il Coordinatore
pedagogico.
Comune di FerraraNIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
78
tab. n. 37
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
Nidi comunali a gestione
diretta581 559 586 38 357 116 0 0 0
Nidi con
contribuzione pubblica0 0 0 0 0 0 0 0 0
Nidi privati senza
contribuzione pubblica0 0 40 0 0 0 0 0 0
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Ferrara
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1
Altri ricavi correlati al servizio1
Erogazioni liberali2
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
79
5.7 Comune di Ravenna
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Ravenna alla data del 31 dicembre
2003 era di 139.021 abitanti di cui 3.661 in età compresa tra 0-3 anni, pari al
2,63% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 2,45 e del 2,56.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 31 nidi d’infanzia, di cui 10
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione, 18 con contribuzione pubblica e
3 strutture private senza contribuzione pubblica.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time, 483 posti nelle strutture gestite direttamente e 228 posti in convenzione nelle
strutture private; infine 166 e 49 posti rispettivamente nelle strutture private con e
senza contribuzione pubblica.
Solo 9 strutture private con contribuzione pubblica hanno effettuato un
servizio di anticipazione dell’orario di funzionamento mentre il servizio di
prolungamento è stato offerto da 5 strutture private con contribuzione pubblica.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 1189 di
cui 299 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 25,15% in aumento sia
rispetto al 2001 che al 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso di propensione alla richiesta
del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 33,08% (cfr tabella n. 78), anch’esso
in aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente 30,00% nel 2001 e
30,85% nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 912, di cui 124 a tempo
parziale ( nel 2001 gli iscritti part-time sono stati 73, nel 2002 sono ammontati a
89).
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 98,49% in
diminuzione rispetto agli anni pregressi, mentre il tasso di frequenza è stato pari a
34,37% (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 7795 educatori con un
rapporto di una unità ogni 6,08 bambini iscritti; 30,3395 addetti ai servizi generali,
pari ad una unità ogni 15,43 iscritti e 1,3695 operatori a titolo gratuito pari ad una
unità ogni 344,12 iscritti.
95 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
80
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 23.205 metri quadrati, pari a 48,04 mq. per ogni singolo posto-nido,
inferiore quindi allo standard richiesto dalla normativa regionale96 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 3.690.000 di euro determinando un costo medio per
posto-nido di 7.640 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 7.500 e 8.530 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato un aumento nel triennio (791.000 euro nel 2003, 569.000 nel 2002,
584.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per bambino iscritto
rispettivamente di 1.690, 1.213 e 1.227 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in aumento nel triennio, passando dal
16,36% del 2001 al 14,21% e al 21,44% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
96 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
81
tab. n. 38
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 3.300 no 990 849 160 632 125 57 16 8302002 3.498 no 1.079 911 219 621 150 71 18 8602003 3.661 no 1.211 1189 299 613 175 98 26 912
*il dato relativo alle domande fà riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di Ravenna
Totale
iscritti
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (4)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Domande presentate (1)
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
82
tab. n. 39
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione diretta 10 483 +14 +7 77 30,33 1,36 5.758 5.758 213,50 9,15 0 0
nidi con contribuzione pubblica -
posti in convenzione228 +5 +15
nidi con contribuzione pubblica -
posti non in convenzione166 +42 +64
nidi privati senza contribuzione
pubblica3 49 +5 +10 5,12 2,92 0,19 419 0 247,33 8,40 0 0
Totali 31 926 9 5
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
9 55.348 7.872 224,72 9,1518 56,22 25,06 4,47
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE
(situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di Ravenna
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
83
tabb. n. 40-41
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
Anni
2001
2002
2003
1.006
536
1.207
1.000
1.156
6
0
12
0
39
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
537
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
1
Comune di Ravenna
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
serviziAssicurazioni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominialiImposte
Manutenzioni
ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti e
oneri
pluriennali4
Altre
spese5Totale
Costo medio
per posto-
nido
2001 2.577 198 58 316 17 288 - 7 90 - 20 - 3.570 7,50
2002 2.922 216 61 402 22 288 0 8 57 0 25 0 4.002 8,53
2003 2.788 176 60 321 16 288 0 5 9 0 27 0 3.690 7,64
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
Comune di Ravenna
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali indirette sostenute
dell’amministrazione comunale.
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il Coordinatore
pedagogico.3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà dell’amministrazione
comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in ragione del 10% del
costo di acquisto.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
84
tab. n. 42
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
Nidi comunali
a gestione diretta584 569 791 4 7 104 0 13 0
Nidi
con contribuzione pubblica460 593 661 20 59 31 0 8 0
Nidi privati
senza contribuzione pubblica32 54 124 0 0 0 0 0 0
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Ravenna
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
85
5.8 Comune di Forlì
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Forlì alla data del 31 dicembre 2003
era di 110.209 abitanti di cui 2.761 in età compresa tra 0-3 anni pari a 2,51% della
popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era rispettivamente del
2,47 e del 2,32.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 19 nidi d’infanzia di cui 9
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione e 11 con contribuzione pubblica.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time, 495 posti nelle strutture gestite direttamente, 70 (posti in convenzione) e 182
(posti non in convenzione) nelle strutture con contribuzione pubblica.
Solo 4 strutture che ricevono contributi pubblici hanno effettuato un servizio
di anticipazione dell’orario di funzionamento mentre il servizio di prolungamento
non è stato offerto da nessuna struttura.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 699 di cui
402 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 57,51% in aumento
rispetto al 2001 ed al 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso di propensione alla richiesta
del servizio – sempre nel 2003 - è stato pari al 41,58% (cfr tabella n. 78), in
aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente 37,89% nel 2001 e 40,24%
nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 746, di cui 192 a tempo
parziale (nel 2001 gli iscritti part-time sono stati 144; nel 2002, sono aumentati a
191).
Il tasso di utilizzo del servizio sempre nel 2003 è stato del 99,87% in
diminuzione rispetto agli anni pregressi, mentre il tasso di frequenza è stato pari a
73,12% (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 72,6797 educatori con un
rapporto di una unità ogni 6,81 bambini iscritti; 49,5297 addetti ai servizi generali,
pari ad una unità ogni 10,00 iscritti; nel periodo, non risulta operante personale a
titolo gratuito.
97 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
86
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 31.994 metri quadrati, pari a 64,63 mq. per ogni singolo posto-nido,
superiore allo standard richiesto dalla normativa regionale98 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 4.415.000 euro determinando un costo medio per
posto-nido di 8.920 euro nel 2003; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 9.280 e 9.410 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in aumento ( 883.000 euro nel 2003, 778.000 nel
2002, 770.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per bambino
iscritto rispettivamente di 1.787, 1.553 e 1.546 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in aumento nell’anno 2003, passando
dal 16,82% del 2001 al 16,71% e al 20,00% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune offrendo per la
maggior parte dei dati una informazione dell’andamento nel triennio 2001-2003.
98 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
87
tab. n. 43
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2.518 no 954 545 241 548 21 20 124 7132002 2.699 no 1.086 600 332 551 12 20 171 7542003 2.761 no 1.148 699 402 543 11 21 171 746
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (4)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di Forlì
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
88
tab. n. 44
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta9 495 +0 +2 72,67 49,52 0 6.214 6.214 194,00 9,27 0 0
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
70 +0 +2
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
182 -1 +37
nidi privati senza
contribuzione pubblica0 0 0 0 0 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0
totali 19 747 4 0
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
4 03.993 3.240 194,00 7,0010 23,24 12,38 3,64
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di Forlì
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
89
tabb. n. 45 -46
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 2875 215 231 38 1 311 0 0 13 369 27 498 4.577 9,28
2002 2948 217 229 33 2 311 0 0 16 324 25 553 4.656 9,41
2003 2949 200 239 99 1 311 0 0 17 0 36 564 4.415 8,92
Anni
2001
2002
2003
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICOComune di Forlì
Totale
(importi in migliaia di Euro)
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
310
321
013260
0
273329367
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in
ragione del 10% del costo di acquisto.5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
19
46
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
90
tab. n. 47
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
778 883 115 140Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblicaNidi privati senza
contribuzione
pubblica
770
468 497
116
1114 258 270 446
00 0 0
0 0 0
0 0 0 0 0
2 2
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Forlì
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
91
5.9 Comune di Cesena
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Cesena alla data del 31 dicembre
2003 era di 92.714 abitanti di cui 2.287 in età compresa tra 0-3 anni, pari al 2,47%
della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era rispettivamente
del 2,40 e del 2,49.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 14 nidi d’infanzia, di cui 8
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione e 6 con contribuzione pubblica,
2 di questi ultimi hanno 2 sezioni primavera.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time, 346 posti nelle strutture gestite direttamente, 133 posti nelle strutture con
contribuzione pubblica con posti in convenzione e 9 posti nelle strutture con
contribuzione pubblica con posti non in convenzione.
Il servizio di anticipazione dell’orario di funzionamento è stato offerto in n. 8
strutture comunali ed in n. 1 struttura privata con contribuzione pubblica mentre il
servizio di prolungamento orario di funzionamento è stato offerto da n. 1 struttura
comunale e da n. 1 struttura privata con contribuzione pubblica.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 389 di cui
30 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 7,71% in diminuzione sia
rispetto al 2001 che al 2002 (cfr tabella n. 78).
Il tasso di propensione alla richiesta del servizio – sempre nel 2003- è stato
pari al 24,02% (cfr tabella n. 78), in aumento rispetto agli anni precedenti
(20,74%, nel 2001, e 20,67%, nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 406, di cui 37 a tempo
parziale (nel 2001 gli iscritti part-time sono stati 51, nel 2002 sono ammontati a
36).
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 83,20% in
diminuzione rispetto agli anni pregressi, mentre il tasso di frequenza è stato pari a
69,66 (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 6499 educatori (di cui 3
incaricati a supporto handicap) con un rapporto di una unità ogni 5,41 bambini
iscritti; 3099 addetti ai servizi generali, pari ad una unità ogni 11,53 iscritti; nel
periodo, non risulta operante personale a titolo gratuito.
99 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
92
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 13.393 metri quadrati, pari a 38,71 mq. per ogni singolo posto-nido,
inferiore quindi allo standard richiesto dalla normativa regionale100 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 3.035.000 euro determinando un costo medio per
posto-nido di 8.770 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.750 e 8.500 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in aumento (762.000 euro nel 2003, 759.000 nel
2002, 685.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per bambino
iscritto rispettivamente di 2.202, 2.1943 e 1.985 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in aumento nel triennio, passando dal
22,77% del 2001 al 25,80% e al 25,11% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
100 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
93
tab. n. 48
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2.184 si 453 373 50 319 33 34 17 4032002 2.283 si 472 368 44 337 55 17 19 4282003 2.287 si 436 389 30 337 32 17 20 406
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di Cesena
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (4)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
94
tab. n 49
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione diretta 8 346 +0 +2 64 30 0 3.505 0 193,00 8,00 8 1
nidi con contribuzione pubblica -
posti in convenzione133 +10 +49
nidi con contribuzione pubblica -
posti non in convenzione9 +1 -8
nidi privati senza contribuzione
pubblica0 0 0 0 0 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0
totali 14 488 9 2
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
1 11.100 1.100 200,00 8,006 7,5 4 8
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di Cesena
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
95
tabb. n. 50 - 51
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
Anni
2001
2002
2003 0
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
8
19
183
145
190
3
227
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
208
0
148
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
0
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
serviziAssicurazioni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominialiImposte
Manutenzioni
ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti e
oneri
pluriennali4
Altre
spese5Totale
Costo medio
per posto-
nido
2001 2.559 102 185 26 3 0 0 0 55 44 11 25 3.009 8,75
2002 2.514 94 194 34 3 0 0 2 39 20 15 25 2.941 8,50
2003 2.572 92 192 40 3 0 0 6 36 50 15 28 3.035 8,77
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali indirette
sostenute dell’amministrazione comunale.
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il Coordinatore
pedagogico.3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà dell’amministrazione
comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in ragione del 10% del
costo di acquisto.
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICOComune di Cesena
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
96
tab. n. 52
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
Nidi comunali
a gestione diretta685 759 762 29 92 117 0 0 0
Nidi
con contribuzione pubblica202 87 499 0 0 0 0 0 0
Nidi privati
senza contribuzione pubblica0 0 0 0 0 0 0 0 0
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Cesena
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
97
5.10 Comune di Rimini
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Rimini alla data del 31 dicembre
2003 era di 131.785 abitanti di cui 3.537 in età compresa tra 0-3 anni, pari al
2,68% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 2,68 e del 2,75.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 12 nidi d’infanzia, di cui 9
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione e 3 con contribuzione pubblica
senza posti in convenzione.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part
time, 459 posti nelle strutture gestite direttamente e 104 posti nelle strutture non
convenzionate.
Solo le strutture comunali hanno effettuato un servizio di anticipazione
dell’orario di funzionamento mentre il servizio di prolungamento non è stato offerto
da nessuna struttura.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 642 di cui
299 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 46,57% in aumento sia
rispetto al 2001 che al 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso di propensione alla richiesta
del servizio – sempre nel 2003- è stato pari al 21,92% (cfr tabella n. 78), anch’esso
in aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente 20,55% nel 2001 e
21,44% nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti sono stati 600, di cui 302 a tempo
parziale (nel 2001 gli iscritti part-time sono stati 257, nel 2002 sono ammontati a
315).
Il tasso di utilizzo del servizio, sempre nel 2003, è stato del 106,57% in
aumento rispetto agli anni pregressi, in particolare rispetto al 2001, anno in cui i
posti complessivi non sono risultati coperti interamente dagli iscritti, mentre il tasso
di frequenza è stato pari a 52,21% (cfr tabella n. 78).
Nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 65,29101 educatori con un
rapporto di una unità ogni 6,97 bambini iscritti; 38101 addetti ai servizi generali,
pari ad una unità ogni 11,97 iscritti e 4101 operatori a titolo gratuito pari ad una
unità ogni 113,75 iscritti.
101 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
98
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 15.145 metri quadrati, pari a 33 mq. per ogni singolo posto-nido,
inferiore quindi allo standard richiesto dalla normativa regionale102 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 4.294.000 di euro determinando un costo medio per
posto-nido di 9.360 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.600 e 8.470 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali ha
evidenziato nel triennio un trend in aumento (654.000 euro nel 2003, 525.000 nel
2002, 453.000 nel 2001), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per bambino
iscritto rispettivamente di 1.430; 1.140 e 1.150 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in aumento nel triennio, passando dal
13,43% del 2001 al 13,49% e al 15,23% rispettivamente del 2002 e del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune, con
riferimento al triennio 2001-2003.
102 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
99
tab. n. 53
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 3.445 708 560 224 227 43 165 92 5272002 3.563 764 601 170 209 41 248 67 5652003 3.537 819 642 299 258 40 197 105 600
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
no
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di RIMINI
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (5)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro unico
iscrizione (2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
100
tab. n. 54
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta9 459 0 +67 65,29 38 4 5.428 5.428 200 7,91 9 0
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
0 0 0 0
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
3 104 -4 -9
nidi privati senza
contribuzione pubblica0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOTALE12 563 9 0
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
0 0629 0 245 9,1716,61 5 4
NIDI D 'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di RIMINI
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
101
tabb. n. 55 - 56
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
Anni
2001
2002
2003
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
813130
0
0
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
13
13
008
0
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 2.693 69 168 0 8 271 0 13 38 0 82 30 3.372 8,60
2002 3.199 63 165 0 9 271 0 6 50 0 116 11 3.890 8,47
2003 3.481 62 188 0 16 271 0 30 36 44 152 14 4.294 9,36
Comune di RIMINI
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un
4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in
ragione del 10% del costo di acquisto.
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
102
tab. n. 57
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
525
386
0 0
1030 17
0
362
0 0 0 0 0
106
386 5 19 5 0 1 0
0 0
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di RIMINI
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
Nidi comunali a gestione
diretta
Nidi con contribuzione
pubblica
Nidi privati senza
contribuzione pubblica
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
453
0
654
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
103
5.11 Comune di Imola
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Imola alla data del 31 dicembre
2003 era di 65.832 abitanti di cui 1627 in età compresa tra 0-3 anni pari a 2,47%
della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era rispettivamente
del 2,55 e del 2,54.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 11 nidi d’infanzia, di cui 6
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione, 4 nidi con contribuzione
pubblica e un nido privato senza contribuzione pubblica.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part
time, 400 posti nelle strutture gestite direttamente e 98 posti nelle strutture
convenzionate; altri 20 posti sono stati messi a disposizione da altri soggetti
gestori.
Nei nidi a gestione diretta non viene effettuato il servizio di orario anticipato,
mentre il prolungamento è stato offerto solo da 3 strutture comunali sulle 6
esistenti.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 434, di
cui 83 insoddisfatte, pari ad un tasso di insoddisfazione del 19,12% (nel 2001 era
stato del 18,85% e nel 2002 del 23,68%). Il tasso di propensione alla richiesta del
servizio- sempre nel 2003- è stato pari al 34,36% (cfr tabella n. 78), anch’esso in
aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente 33,29% nel 2001 e 34,29%
nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti, con riguardo al 2003, sono stati 509, di
cui 116 a tempo parziale, in leggero aumento rispetto agli anni pregressi (+22 sul
2001 e + 15 sul 2002).
Il tasso di utilizzo del servizio è stato del 98,26% in leggera flessione
rispetto agli anni 2001-2002 (100%) mentre il tasso di frequenza, riguardante
sempre il 2003, è stato pari a 57,79% (cfr tabella n. 78).
Nel medesimo anno nei nidi comunali hanno prestato servizio 65103 educatori
con un rapporto di una unità ogni 6,02 bambini iscritti, 25103 addetti ai servizi
generali, pari ad una unità ogni 15,64 iscritti e 3103 unità di personale a titolo
gratuito con un rapporto di uno a centrotrenta iscritti.
103 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
104
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata di 17.937 metri quadrati, pari a 44,84 mq. per ogni singolo posto-nido, al
limite rispetto allo standard richiesto dalla normativa regionale104 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è stato pari a 3.402.000 euro determinando un costo medio per
posto-nido di 8.510 euro, in leggero aumento rispetto al costo medio 2001 e 2002
(rispettivamente 7.980 e 8.290 euro).
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali è
stato pari a 833.000 euro nel 2003, 775.000 nel 2002, 767.000 nel 2001, cui
corrisponde un contributo medio dell’utenza per bambino iscritto rispettivamente di
2.100 euro nel 2003 e 1.900 nel 2001 –2002.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del
servizio per una quota percentuale oscillante nel triennio, con un andamento del
24,69% nel 2001, del 23,59% nel 2002 e del 24,48% nel 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune con
riferimento al 2001-2003.
104 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
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105
tab. n 58
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 1.640 546 382 72 372 0 102 13 4872002 1.665 571 380 90 382 0 99 13 4942003 1.627 559 434 83 373 20 103 13 509
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
Totale
iscritti
no
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di IMOLA
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (5)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
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106
tab. n. 59
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
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107
tabb. n. 60 - 61
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
Anni
2001
2002
2003
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
446
431
00443
0
443446431
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE
INDIRETTA
0
0
0
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo medio
per posto-nido
2001 2.525 57 153 217 2 9 0 4 52 0 86 1 3.106 7,98
2002 2.693 61 155 236 2 9 0 15 36 0 75 2 3.284 8,29
2003 2.760 67 153 297 2 9 0 1 30 0 79 4 3.402 8,51
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in ragione
del 10% del costo di acquisto.
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICOComune di IMOLA
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
108
tab. n. 62
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
Nidi privati senza
contribuzione
pubblica
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
767
0
833
*Sono comprese le entrate derivanti dai trasferimenti e contributi della Provincia
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di IMOLA
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblica
0
0 0 0 0 0 0 0
181* 48*
0
0
0 0 0 0 0
775
0
0 0
0106* 0
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
109
5.12 Comune di Carpi
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Carpi alla data del 31 dicembre
2003 era di 63.316 abitanti di cui 1749 in età compresa tra 0-3 anni pari a 2,76%
della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era rispettivamente
del 2,70 e del 2,78.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 11 nidi d’infanzia di cui 7
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione, 2 strutture con contribuzione
pubblica e 2 sezioni primavera aggregate a 2 scuole d’infanzia private.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part
time, 389 posti nelle strutture gestite direttamente, 126 posti in strutture con
contribuzione pubblica e 43 presso le sezioni primavera.
Tutte le strutture hanno effettuato un servizio di anticipazione e di
prolungamento dell’orario di funzionamento.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 578, di
cui 155 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 26,82% (nel 2001 era
stato del 21,97%, nel 2002 pari al 44,77%) (cfr tabella n. 78). Il tasso di
propensione alla richiesta del servizio ha presentato nel triennio un andamento
fluttuante partendo da una percentuale del 34,38 nel 2001 per arrivare al 41,31 ed
attestarsi intorno al 37,11 nel 2003.
I bambini complessivamente iscritti, sempre nel 2003, sono stati 537, di cui
70 a tempo parziale; le iscrizioni part-time nello stesso anno hanno registrato un
leggero ma costante aumento (+27 sul 2001 e + 37 sul 2002).
Il tasso di utilizzo del servizio nel 2003 è stato del 96,24% ed è stato
caratterizzato nel triennio da un andamento oscillante ( 101,39% nel 2001 e 95,6%
nel 2002); il tasso di frequenza nel 2003 è stato pari al 55,49% (cfr tabella n. 78).
Sempre nel 2003 nei nidi comunali hanno prestato servizio 69105 educatori
con un rapporto di una unità ogni 5,64 bambini iscritti e 15104 addetti ai servizi
generali, pari ad una unità ogni 25,93 iscritti.
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali era di
22692 metri quadrati, pari a 64,04 mq. per ogni singolo posto-nido, ampiamente al
di sopra dello standard richiesto dalla normativa regionale106 .
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è risultato pari a 3.758.000 euro determinando un costo medio per
105 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo.
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
110
posto-nido di 9.660 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 11.050 e 10.550 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali è
risultato pari a 583.000 euro nel 2003, 615.000 nel 2002, 610.000 nel 2001, cui
corrisponde un contributo medio dell’utenza per bambino iscritto rispettivamente di
1.490; 1.720 e 1.710 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in flessione nel triennio, pur con un
andamento fluttuante che passa dal 16,43% del 2001 al 15,51% del 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune con
riferimento al triennio 2001-2003.
106 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
111
tab. n. 63
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 1657 576 487 107 411 41 58 n.d. 5102002 1743 720 583 261 400 41 59 n.d. 5002003 1749 649 578 155 424 43 70 n.d. 537
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione;il dato relativo alle strutture convenzionate (posti non in convenzione) non è disponibile.
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di CARPI
Totale
iscritti
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale
NO
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazion
e centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
112
tab. n. 64
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta7 389 +33 +53 69 15 0 3.256 3.256 219 11 7 7
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
105 +2 -8
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
21 -2 +8
nidi privati senza
contribuzione pubblica2*** 43 +2 +2 n.d. n.d. n.d. 773 773 219 n.d. 2 2
Totale11 558 11 11
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
*** si tratta di 2 sezioni primavera aggregate a 2 scuole d'infanzia private che non ricevono nessun contributo per le sezioni di nido
2 21.136 0 219 122 20,33 3,5 0
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di Carpi
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
113
tabb. n. 65 - 66
tab. n. 67
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni d i
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni d i
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 2.133 52 171 826 0 163 0 0 12 171 177 7 3.712 11,05
2002 2.209 58 125 944 0 163 0 0 8 67 182 0 3.756 10,55
2003 2.194 63 123 1.028 0 163 0 0 9 0 178 0 3.758 9,66
NIDI D 'INFANZIA - Q UADRO ECO NO M ICO
Com une di CARPI
(importi in m igliaia di Euro) COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA
1
1 Tutti i costi, al lordo d i IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza econom ica e non sulla base dei consuntiv i finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti g li emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota d i indennità d i fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
3 Canoni di locazione – Per g li ed ific i in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amm inistrazione comunale o in comodato) è calcolato un
4 Ammortamenti e oneri p luriennali – I beni strumentali d iversi dagli immobili utilizzati nell’attiv ità e g li oneri p luriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote d i ammortamento in
ragione del 10% del costo d i acquisto.
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese d irettamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
ind irette sostenute dell’amm inistrazione comunale.
Anni
2001
2002
2003
399498494
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
0
0
0
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
498
494
00399
0
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
114
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
615 583 22 204
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblicaNidi privati senza
contribuzione
pubblica
610
0 0
112
0152 206 191 0
n.d.n.d. n.d. n.d.
0 0 0
n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
0 0
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Carpi
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
115
5.13 Comune di Sassuolo
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Sassuolo alla data del 31 dicembre
2003 era di 41.393 abitanti di cui 1194 in età compresa tra 0-3 anni, pari al 2,88%
della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era rispettivamente
del 2,97 e del 2,92.
Nel territorio comunale sono risultati presenti 7 nidi d’infanzia di cui 4
comunali gestiti direttamente dall’Amministrazione e 3 gestiti da imprese
commerciali con contribuzione pubblica.
I servizi comunali hanno offerto complessivamente, tra tempo pieno e part-
time 184 posti nelle strutture gestite direttamente e 60 posti nelle strutture
convenzionate; altri 46 posti sono stati messi a disposizione da altri soggetti
gestori.
Tutte le strutture hanno effettuato un servizio di anticipazione dell’orario di
funzionamento mentre il prolungamento è stato offerto solo da 5 nidi.
Le domande presentate nel 2003 per le nuove iscrizioni sono state 305, di
cui 135 insoddisfatte pari ad un tasso di insoddisfazione del 44,26% in sensibile
aumento rispetto al 2001 e 2002 (cfr tabella n. 78). Il tasso di propensione alla
richiesta del servizio, sempre nel 2003- è stato pari al 35,09% (cfr tabella n. 78),
anch’esso in aumento rispetto agli anni precedenti (rispettivamente 32,66% nel
2001 e 32,95% nel 2002).
I bambini complessivamente iscritti, con riguardo al 2003, sono stati 222, di
cui 42 a tempo parziale; le iscrizioni part-time nel triennio hanno registrato un
leggero ma costante aumento (+27 sul 2001 e + 37 sul 2002).
Il tasso di utilizzo del servizio è stato del 76,55% in diminuzione rispetto al
2001 (80,9%) e al 2002 (79,18) mentre il tasso di frequenza, riguardante sempre il
2003, è stato pari al 85,70% (cfr tabella n. 78).
Nel medesimo anno nei nidi comunali hanno prestato servizio 29,77107
educatori con un rapporto di una unità ogni 6,11 bambini iscritti e 13,18107 addetti
ai servizi generali, pari ad una unità ogni 13,8 iscritti.
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture comunali è
risultata 11.784 metri quadrati, pari a 64,74 mq. per ogni singolo posto-nido,
ampiamente al di sopra dello standard richiesto dalla normativa regionale108.
107 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo. 108 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
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116
Il costo globale sostenuto dal Comune nel 2003 per le strutture gestite
direttamente è risultato pari a 1.544.000 euro determinando un costo medio per
posto-nido di 8.390 euro; nel 2001 e nel 2002 il costo medio era stato
rispettivamente di 8.510 e 8.350 euro.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi comunali è
risultato pari a 371.000 euro nel 2003, 339.000 nel 2002 e 349.000 nel 2001, cui
corrisponde un contributo medio dell’utenza per bambino iscritto rispettivamente di
2.030; 1.830 e 1.890 euro.
Mediamente, alle famiglie è stato richiesto di contribuire al costo del servizio
per una quota percentuale che si manifesta in rialzo nel 2003 e precisamente del
22,30% nel 2001, del 22,05% nel 2002 e del 24,02% nel 2003.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune con
riferimento al triennio 2001-2003.
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117
tab. n. 68
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 1.182 386 281 101 185 8 30 10 2332002 1.205 397 299 88 178 6 35 13 2322003 1.194 419 305 135 173 7 29 13 222
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione;il dato relativo alle strutture convenzionate (posti non in convenzione) non è disponibile.
Domande presentate (1)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di Sassuolo
Totale
iscritti
in altre
strutture (5)
nei nidi a
gestione diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture
Bambini iscritti a tempo
pieno
Bambini iscritti a tempo
parziale
no
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro
unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
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118
tab. n. 69
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta4 184 0 0 29,77 13,18 0 2.504 2.504 197 10 4 3
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
60 0 +6
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
46 -3 -4
nidi privati senza
contribuzione pubblica0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale7 290 7 5
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di Sassuolo
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
3 19,25 2,16 0,15 3 2711 0 221 11
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119
tab. n. 70 - 71
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 1.001 45 77 4 0,2 125 0 1,33 34 172 38 68 1.566 8,51
2002 1.054 43 76 2 0,5 125 0 2,72 30 82 42 79 1.536 8,35
2003 1.146 33 82 2 0,7 125 0 0,03 46 29 43 38 1.545 8,40
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un
4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in
ragione del 10% del costo di acquisto.
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
Comune di Sassuolo
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
Anni
2001
2002
2003
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
1231741910
0
0
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
174
191
00123
0
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
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120
tab. n. 72
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Sassuolo
0 0 0
0 0 0 0 0
0 00203 209 214 0
00 0 0
349
0 0
80
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
339 371 109 71
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblicaNidi privati senza
contribuzione
pubblica
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1
Altri ricavi correlati al servizio1
Erogazioni liberali2
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121
5.14 Comune di Faenza
Anni 2001/2003
La popolazione residente nel Comune di Faenza alla data del 31 dicembre
2003 era di 54.315 abitanti di cui 1.386 in età compresa tra 0-3 anni, pari al
2,55% della popolazione totale; negli anni 2001 e 2002 la percentuale era
rispettivamente del 2,37 e del 2,47.
Nel territorio comunale non sono risultati presenti nidi d’infanzia gestiti
direttamente dall’ente; tutti i posti sono forniti in convenzione attraverso 2 nidi
privati convenzionati e 2 strutture comunali gestite da una Cooperativa di servizi.
Per queste due ultime strutture la Cooperativa che gestisce in convenzione i
nidi si occupa dell’organizzazione degli stessi mentre il Comune, proprietario degli
immobili, cura l’assegnazione dei posti, riscuote le rette, effettua la manutenzione
straordinaria degli edifici. Per una delle due strutture, il Comune effettua anche la
manutenzione ordinaria, provvede al pagamento delle utenze varie e fornisce 3
educatori dipendenti comunali.
Attraverso le convenzioni, nel 2003, sono stati offerti complessivamente, tra
tempo pieno e part time, 208 posti; tutte le strutture hanno effettuato un servizio
di anticipazione e di prolungamento dell’orario di funzionamento.
L’amministrazione comunale raccoglie le domande e cura l’assegnazione dei
posti: le richieste possono avere ad oggetto il solo servizio nido, oppure il solo
servizio integrativo od anche essere indifferenziate per entrambi i servizi. Si
procede poi alla formazione di un'unica graduatoria fra tutte le domande presentate
e all’assegnazione dei posti disponibili con modalità tali da rendere impossibile ogni
rigida distinzione tra domande presentate per l’accesso ad un posto nido o ad un
servizio integrativo.
Per tale motivo si è ritenuto opportuno omettere nelle tabelle che seguono le
indicazioni relative alle domande presentate e alle rinunce operate.
I bambini iscritti nel 2003 sono stati 207, tutti a tempo pieno.
Il tasso di utilizzo del servizio, con riguardo al 2003, è risultato pari al
99,52% in leggera flessione rispetto al 2001 ( 103,11%); il tasso di frequenza di
frequenza nel 2003 è stato pari al 74,44% (cfr tabella n. 78).
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122
Nel 2003 nei nidi convenzionati hanno prestato servizio 32,20109 educatori
con un rapporto di una unità ogni 6,43 bambini iscritti e 12,40109 addetti ai servizi
generali, pari ad una unità ogni 16,69 iscritti.
La superficie complessiva, interna ed esterna, delle strutture convenzionate
è risultata pari a 9.193 metri quadrati, corrispondenti a 44,20 mq. per ogni singolo
posto-nido, leggermente inferiore allo standard richiesto dalla normativa
regionale110 .
Non avendo il Comune nidi gestiti direttamente non sono stati rilevati i costi,
medi e globali.
L’introito per le rette a carico delle famiglie degli iscritti ai nidi convenzionati
ha evidenziato nel triennio un trend in aumento ( 272.000 euro nel 2001, 278.000
nel 2002, e 297.000 nel 2003), cui ha corrisposto un contributo dell’utenza per
bambino iscritto rispettivamente di 1.360, 630 e 1.430 euro.
Le tabelle che seguono espongono i dati più significativi relativi alle
strutture, all’utenza e alle risorse economiche impiegate dal Comune con
riferimento al triennio 2001-2003.
109 Il numero degli operatori è espresso in anni uomo. 110 La delibera del Consiglio regionale n. 1390/00 e successive modificazioni stabilisce che “La superficie dell’area deve garantire un minimo di mq. 50 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 16 e i 49 bambini, e di mq. 45 per ogni posto bambino per una capienza compresa fra i 50 e i 60 bambini.”
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123
tab. n. 73
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 1.269 178 0 21 0 1992002 1.332 440 0 0 0 4402003 1.386 207 0 0 0 207
*il dato relativo alle domande fa riferimento - più precisamente - al 31 ottobre per gli anni 2001 e 2002, e al 31 dicembre per il 2003.
(1) il dato è riferito ai posti a gestione diretta, convenzionati e appaltati
(3) Il dato è relativo alle nuove iscrizioni e alle riconferme
(5) Strutture pubbliche o private senza contribuzione; strutture convenzionate (posti non in convenzione)
**Il dato è da riferire a tutte le domande presentate per l'accesso sia ai nidi che ai soli servizi integrativi al nido e non è pertanto rapportabile al numero di bambini iscritti che si riferisce
effettivamente agli iscritti al nido d'infanzia.
(4) Sono escluse le rinunce sia iniziali che in corso d'anno
Anni
Popolazione
0-3 anni
Attivazione
centro unico
iscrizione
(2)
nei nidi a
gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
Complessive
(3)
Per nuove
iscrizioni
**
Insoddisfatte
(4)
(2) Per centro unico di iscrizione si intende il servizio di raccolta delle domande presso qualunque tipo di nido d'infanzia (comunale, convenzionato,appaltato o privato)
NIDI D'INFANZIA - DATI SULL'UTENZA
( situazione al 31 dicembre )*
Comune di FAENZA
in altre
strutture (5)
nei nidi a gestione
diretta,
convenzionati,
appaltati
in altre
strutture (5)
Bambini iscritti a tempo pieno Bambini iscritti a tempo parziale Totale
iscritti
NO
Domande presentate (1)
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124
tab. n. 74
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
mq.di cui in
proprietà
nidi comunali - gestione
diretta0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
nidi con contribuzione
pubblica -posti in
convenzione
4 208 0 +15
nidi con contribuzione
pubblica -posti non in
convenzione
0 0 0 0
nidi privati senza
contribuzione pubblica0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale4 208 4 4
*comprende tempo pieno e tempo parziale
** il numero degli operatori (che comprende appoggio handicap e coordinatore pedagogico) é espresso in anni-uomo
incremento/d
ecremento
sul 2001
addetti
servizi
generali
**
personale a
titolo
gratuito**
n. nidi con
servizio di
prolungamento
orario
educatori
**
numero
medio
giornate
annue di
apertura
numero
medio ore
giornaliere di
apertura
n. nidi con
servizio di
anticipazione
orario
32,2 12,4 0
NIDI D'INFANZIA - QUADRO STRUTTURALE (situazione al 31 dicembre 2003)
Comune di FAENZA
superficie interna
disponibilen.
strutture
n. posti
complessivi
*
incremento/de
cremento sul
2002
4 43.232 1.800 220,00 11,00
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125
tabb. n. 75 - 76
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
AnniSpese per il
personale2 Utenze
Acquisti
beni di
consumo
Acquisti di
servizi
Assicurazio
ni
Canoni di
locazione
effettivi o
figurativi3
Spese
condominial
i
ImposteManutenzio
ni ordinarie
Manutenzioni
straordinarie
Ammortam.ti
e oneri
pluriennali4Altre spese5 Totale
Costo
medio per
posto-nido
2001 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
2002 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
2003 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Comune di FAENZA
NIDI D'INFANZIA - QUADRO ECONOMICO
3 Canoni di locazione – Per gli edifici in locazione è considerato il canone contrattualmente previsto per l’intero esercizio – per gli edifici per i quali non è dovuto alcun canone (di proprietà
dell’amministrazione comunale o in comodato) è calcolato un
4 Ammortamenti e oneri pluriennali – I beni strumentali diversi dagli immobili utilizzati nell’attività e gli oneri pluriennali sono stati valorizzati sotto forma di quote di ammortamento in
ragione del 10% del costo di acquisto.
5 Altre spese – sono ricomprese in questa voce tutte le altre spese direttamente inerenti alla produzione del servizio. Non è stata considerata a questi fini la quota parte delle spese generali
indirette sostenute dell’amministrazione comunale.
(importi in migliaia di Euro)
COSTI NIDI D'INFANZIA COMUNALI A GESTIONE DIRETTA1 (anni 2001 - 2002 - 2003)
1 Tutti i costi, al lordo di IVA, e gli oneri sono rilevati secondo il criterio della competenza economica e non sulla base dei consuntivi finanziari.Il riferimento è all’anno solare.
2 Spese per il personale – sono inserite in tale voce tutti gli emolumenti e i contributi dovuti per l'esercizio, nonché la quota di indennità di fine rapporto maturata. E' compresa la spesa per il
Coordinatore pedagogico.
Anni
2001
2002
2003
PARTECIPAZIONE DEL COMUNE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI AI COSTI DEI NIDI DI INFANZIA A GESTIONE INDIRETTA
1.0181.1541.1930
56
53
Contributi in conto esercizio erogati da altri
enti pubblici
Contributi pubblici erogati direttamente alle
famiglie (asili aziendali, etc)
1.098
1.140
001.018
0
Totale
(importi in migliaia di Euro)
Oneri a carico del Comune al netto delle
rette sostenute dalle famiglie
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126
tab. n. 77
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dal Comune
2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003
0 0 0 0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0 0Nidi privati senza
contribuzione
pubblica
(importi in migliaia di Euro)
Strutture
Rette a carico delle famiglie1 Altri ricavi correlati al servizio1 Erogazioni liberali2
272 278 297
NIDI D'INFANZIA - RICAVI(Triennio 2001-2003)
Comune di Faenza
1 Le rette a carico delle famiglie e gli altri ricavi sono determinati secondo il criterio della competenza economica.Il riferimento è all'anno solare e non all'anno
scolastico.
2 Le erogazioni liberali vanno considerate nell'anno di effettiva erogazione
Nidi comunali a
gestione diretta
Nidi con
contribuzione
pubblica
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127
Capitolo 6 Indicatori di efficacia: comparazione tra i diversi sevizi
comunali
Le pagine che seguono espongono i risultati dell’applicazione di alcuni
indicatori di efficacia ai servizi dei 14 Comuni oggetto dell’indagine. Va precisato
che per il Comune di Faenza, stante l’impossibilità di disporre del dato relativo alle
domande presentate per le ragioni già esposte a pag 121, non sono stati calcolati
alcuni indicatori (tasso di insoddisfazione della domanda e tasso di propensione alla
richiesta del servizio).
L’efficacia del servizio, espressa dal grado di soddisfacimento dei bisogni
della collettività ovvero dalla corrispondenza dell’offerta alla domanda, è stata
misurata attraverso l’applicazione dei seguenti indicatori:
a) Tasso di insoddisfazione della domanda (nei nidi a gestione
diretta e convenzionati). E’ dato dal rapporto tra le domande non
accolte e le domande per nuove iscrizioni ed indica in quale misura
non viene soddisfatta la domanda espressa.
b) Grado di soddisfazione della domanda potenziale. E’ dato dal
rapporto tra i posti e la popolazione residente nella fascia 0-3 anni
ed indica in quale percentuale l’offerta soddisfa la domanda
potenziale che è espressa dai residenti nella classe di età 0-3 anni.
c) Tasso di propensione alla richiesta del servizio. E’ dato dal
rapporto tra le domande presentate e la popolazione residente nella
fascia 0-3 anni ed indica in quale misura l’utenza potenziale
manifesta la volontà di accedere al servizio. Le domande presentate,
tuttavia, non possono essere considerate come una esplicitazione dei
bisogni esistenti che potrebbero in parte rimanere inespressi per una
pluralità di ragioni (costo, possibilità di soluzioni alternative in ambito
familiare, consapevolezza della limitazione dell’offerta del servizio).
d) Tasso di utilizzo del servizio. E’ ottenuto dal rapporto tra gli
iscritti e i posti ed indica - tra l’altro – la capacità, nel caso in cui
esistano liste di attesa, di rimpiazzare i posti disponibili. Anche per
questo l’indice talvolta può essere superiore al 100% in quanto su un
posto risultano 2 iscritti: chi ha rinunciato e chi è subentrato.
e) Tasso di frequenza. E’ ottenuto dal rapporto tra le giornate
effettive di presenza e le giornate potenziali di frequenza ed indica
l’effettivo utilizzo del servizio da parte degli iscritti.
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128
f) Indice iscritti - educatori. E’ ottenuto dal rapporto tra gli iscritti e
gli educatori, espressi in anno uomo, ed indica quanti iscritti vi sono
per ogni educatore.
g) Indice iscritti – addetti ai servizi generali. E’ ottenuto dal
rapporto tra gli iscritti e gli addetti ai servizi generali, ed indica
quanti iscritti vi sono per ogni addetto.
h) Indice iscritti – personale a titolo gratuito. E’ ottenuto dal
rapporto tra gli iscritti e il personale a titolo gratuito, espresso in
anno uomo, ed indica quanti iscritti vi sono per ogni unità di
personale che presta servizio a titolo gratuito. Va precisato che in
alcune strutture non esiste tale tipologia di personale.
i) Indice iscritti – superficie complessiva. E’ ottenuto dal rapporto
tra i posti esistenti e la superficie interna ed esterna ed indica quanto
sia lo spazio disponibile per singolo bambino.
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129
tab. n. 78
2001 2002 2003 su posti totali su posti
pubblici2001 2002 2003 2001 2002 2003
Piacenza 36,69 21,25 21,15 31,24 25,01 27,80 25,44 30,35 94,20 96,92 91,53 63,91
Parma 34,52 33,68 34,36 29,07 23,92 33,30 33,73 34,44 92,94 94,93 95,12 64,57
Reggio Emilia 43,16 41,72 41,46 29,41 29,41 38,32 37,92 40,53 99,22 100,23 100,00 92,32
Modena 19,62 21,73 27,84 32,86 29,64 32,26 33,28 36,34 101,87 96,49 94,79 84,42
Bologna 15,51 18,53 12,26 32,99 30,92 34,40 36,72 36,65 99,79 98,46 98,25 66,79
Ferrara 22,42 43,96 42,34 31,22 29,31 34,27 41,14 41,67 100,00 100,00 96,42 67,14
Ravenna 18,85 24,04 25,15 25,29 19,42 30,00 30,85 33,08 100,00 100,00 98,49 34,37
Forlì 17,67 23,68 26,57 27,06 20,46 37,89 40,24 41,58 100,99 101,07 99,87 73,12
Cesena 13,40 11,96 7,71 21,34 20,94 20,74 20,67 24,02 90,56 89,73 83,20 69,66
Rimini 40,00 28,29 46,57 15,07 12,28 20,55 21,44 21,92 84,86 101,07 106,57 52,21
Imola 18,85 23,68 19,12 31,84 29,81 33,29 34,29 34,36 100,00 100,00 98,26 57,79
Carpi 21,97 44,77 26,82 31,90 28,24 34,39 41,31 37,11 101,39 95,60 96,24 55,49
Sassuolo 35,94 29,43 44,26 24,29 20,44 32,66 32,95 35,09 80,90 79,18 76,55 85,70
Faenza 15,01 15,01 19,23 34,91 15,95 103,11 211,54 99,52 74,44
INDICATORI DI EFFICACIA
Tasso di insoddisfazione
della domanda nei nidi a
gestione diretta e
convenzionati
Tasso di propensione alla
richiesta
del servizio
Grado di
soddisfazione della
domanda potenziale
dati al 31 dicembre
2003
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dai Comuni
Tasso di
frequenza
dati al 31
dicembre
2003
ComuniTasso di utilizzo del servizio
_____________________________________________________________________________________________________ Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna Verifica del perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa regionale in materia di asili nido
130
tab n. 79
Comune
Gestori che
ricevono
contributi
pubblici
Gestori che
non ricevono
contributi
pubblici
Comune
Gestori che
ricevono
contributi
pubblici
Gestori che
non ricevono
contributi
pubblici
Comune
Gestori che
ricevono
contributi
pubblici
Gestori che
non ricevono
contributi
pubblici
Comune
Gestori che
ricevono
contributi
pubblici
Gestori che
non ricevono
contributi
pubblici
Piacenza 6,21 6,48 8,65 12,05 19,05 10,46 0,00 0,00 0,00 59,41 29,75 30,46
Parma 6,36 6,42 11,00 11,08 13,72 40,74 158,40 98,80 275,00 51,84 37,70 18,95
Reggio Emilia 6,16 6,38 9,00 14,30 18,87 0,00 182,90 99,49 0,00 74,25 22,41 0,00
Modena 6,79 6,75 n.d. 11,67 13,35 n.d. 0,00 0,00 n.d. 48,91 22,24 32,13
Bologna 4,41 6,40 5,50 8,93 14,65 9,63 0,00 22,30 38,50 55,67 64,14 58,77
Ferrara 4,74 0,00 16,00 17,93 0,00 48,00 0,00 0,00 0,00 69,58 0,00 19,17
Ravenna 6,08 6,74 9,38 15,43 15,12 16,44 344,12 84,79 252,63 48,04 52,07 26,22
Forlì 6,81 10,84 0,00 10,00 20,36 0,00 0,00 69,23 0,00 64,63 15,85 0,00
Cesena 5,41 0,67 0,00 11,53 1,25 0,00 0,00 1,25 0,00 38,71 28,80 0,00
Rimini 6,97 8,73 0,00 11,97 29,00 0,00 113,75 36,25 0,00 33,00 18,52 0,00
Imola 6,02 5,76 8,00 15,64 23,06 13,33 130,33 49,00 20,00 44,84 19,99 127,25
Carpi 5,64 5,16 n.d. 25,93 30,00 n.d. 0,00 0,00 n.d. 58,33 39,86 17,98
Sassuolo 6,11 2,08 0,00 13,81 18,52 0,00 0,15 0,00 0,00 64,04 14,35 0,00Faenza 0,00 6,43 0,00 0,00 16,69 0,00 0,00 44,20 0,00
INDICATORI DI EFFICACIA
Indice iscritti/educatori
dati al 31 dicembre 2003
Indice iscritti/addetti ai servizi
generali
dati al 31 dicembre 2003
Indice superficie disponibile
per posto
dati al 31 dicembre 2003
Fonte: elaborazione Corte dei conti di Bologna su dati forniti dai Comuni
Comuni
Indice iscritti/personale a titolo
gratuito
dati al 31 dicembre 2003