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Una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità: un commento Giorgia Giovannetti Università di Firenze & EUI Roma IAI 17 marzo 2016

Una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità: un commento

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Una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità:

un commento

Giorgia GiovannettiUniversità di Firenze & EUIRoma IAI 17 marzo 2016

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Il contestoL’architettura iniziale dell’Unione Monetaria

– la politica monetaria comune può assorbire shock simmetrici (la maggioranza)– L’integrazione finanziaria può contribuire alla convergenza macroeconomica– Fiducia nel patto di stabilità e crescita

La crisi ha messo in discussione i meccanismi di trasmissione e la governance dell’UME, evidenziando fragilità e contraddizioni

All’interno dell’UME, peculiarità dell’eurozona:– «una unione monetaria senza sovranità (A. Bénassy- Queré, 2016)

I recenti passi avanti (nell’eurozona): L’Unione Bancaria, l’European Stability mechanism, il Quantitative easing (che di fatto ha indotto anche una ristrutturazione del debito)

Le cose ancora da fare (molti suggerimenti nella presentazione di PCP)

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Il contesto: in evidenza

• Il finanziamento dei beni pubblici comuni (europei): stabilità monetaria; difesa, etc

• Ruolo importante della BCE (che sta facendo cose che potrebbero essere fra i compiti di una autorità fiscale)

• Le misure prese aumento della resilienza• L’Europa è (deve essere/ essere percepita)

parte della soluzione, non della crisi

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Rilancio Investimenti:

1. piano Junker e Fondo Europeo Investimenti strategici (EFSI)

D1: a che punto siamo? Cosa è stato fatto? eterogeneità nei diversi paesi?D2: Che fare per usare al meglio il Piano Juncker? Per le grandi opere l'importante è avere progetti fatti bene e ridurre le incertezze politiche.

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Il piano Junker dovrebbe finanziare beni comuni europei

D1: a che punto siamo?

Moltiplicatore maggiore per fondi a PMI

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…. finora pochi risultati

Fonte OECD, 2016, Interim Economic Outlook, February

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Specialmente in alcuni paesi…Esempio: In Italia: 7 progetti infrastrutture e innovazione (Euro 1,3 miliardi, con Inv attesi per euro 4,3 miliardi e 3200 posti di lavoro) e 10 progetti per PMI (euro 189 mil, Inv attesi 3,5 miliardi con benefici per 15000 PMI e start up)

Unico approvato a gennaio 2016 (ultimi dati disponibili)

Italia

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Completamento Unione Bancariaeurozona

2. il bene pubblico in questione è la stabilità del sistema bancario• La responsabilità della supervisione bancaria è condivisa a livello

eurozona, tramite il Single Supervision Mechanism, • il rischio residuo è almeno in parte condiviso (Single Resolution Fund)

Ancora incompleta, l’UB ha bisogno di essere ripensata. Discussione aperta sul sistema di Garanzia Europea dei depositi per depositi superiori a 100mila euro (alcune preoccupazioni su possibilità di azzardo morale) per assicurare efficienza e stabilità;

Notevoli passi avanti ma restano cose da fare e i tempi di andare a regime sono lunghi

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Percentuale eterogenea di titoli di debito sovrano su attività totali detenuti da istituzioni finanziarie

internazionali

Fonte, ESRB, 2015

Italia

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Politica di bilancio

3. è un bene pubblico (l’instabilità in uno stato si può trasmettere ad altri che acquistano i titoli di stato, gli spillover si trasmettono etc)

Le cose fatte (Six Pack, European Semester, the Treaty on Stability, Coordination and Governance etc) non hanno dato risultati sperati (punti di vista molto diversi su politica fiscale)

L’ European Fiscal Board dovrebbe formulare politiche fiscali per l’eurozona nel suo insieme. Funziona come elemento di «peer pressure». Ma gli incentivi devono essere disegnati meglio

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European Stability Mechanism (ESM): una organizzazione intergovernativa

• ESM, istituito da stati membri eurozona; la sua capacità di prestiti si limita a assistenza finanziaria a paesi in crisi [non copre il finanziamento dei beni pubblici: infrastrutture, difesa, sicurezza, né dei trasferimenti fra individui, né per la stabilizzazione economica].

• Non è disegnato per «risk sharing», ma avrebbe senso che lo fosse

• Estende di fatto la maturità del debito a 30 anni

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I fatti: l’assistenza fornita

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Rafforzamento del mercato unico:

UME e eurozona hanno avuto successoOpportunità da non perdere Per rafforzare il mercato unico devono essere approvate riforme in vari campi

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Stabilizzazione del mercato del lavoro

• Serve un nuovo approccio per facilitare gli aggiustamenti: interessante ma difficile da disegnare (siamo molto indietro e non vedo progressi nel breve periodo)

• Schema assicurativo per suddividere i rischi ma al tempo stesso incentivi per evitare problemi di azzardo morale

• Azzardo morale probabile dato che i punti di partenza sono molto diversi fra i paesi dell’eurozona.

• Eterogeneità nel costo del lavoro, nel livello di disoccupazione, nella produttività etc.

• Difficile «assicurare» se le differenze sono cosi grandi

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L’occupazione

Spagna

Volatilità della Spagna

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Costo unitario del lavoro in % di eurozona (a 18)

Germania

Italia

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La produttività

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Molte questioni ancora aperte

• Il dibattito sulla ristrutturazione del debito • ESM: convertire il debito in debito a 30 anni;

ok se fatto bene ma rimuove gli incentivi (a pagare sarà la prossima generazione)

• Perché ora?• Mancanza di Investimenti in capitale umano• Problemi a livello UE: difesa, migranti, etc

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Le questioni, 2

• Incapacità di EU di tracciare linee nette (da un lato l’impostazione si basa su «si può assorbire tutto il debito» dall’altro si riscontra che non è vero; da un lato «totale solidarietà per tutti i migranti» dall’altro posizioni di paesi che chiudono con muri le frontiere ai migranti etc.)

• Difficoltà a governare l’Europa e l’eurozona

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RiassumendoAlcune cose sono state fatte, esempio il piano Junker, Unione Bancaria; ma metodi e risultati sollevano dubbi:• Piano Junker: Origine dei fondi (erano fondi già

stanziati per Europa 2020?); miopia (risultati subito; se investimenti in capitale umano, risultati più solidi ma nel lungo periodo)

• Scelta del timing (why now?)• L’orizzonte temporaleMolto resta da fare

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In conclusioneMisure di austerità troppo radicali (soprattutto in alcuni paesi) ma manca ancora in Europa l’abilità di seguire politiche fiscale anticicliche e al contempo soddisfare una disciplina fiscaleLe misure di austerità non affrontano alle radici i problemi, ma neanche alcune delle proposte di cui si parlaIn particolare si devono evitare i disincentivi a fare riforme o a investire in capitale umanoEs il problema della bassa produttività resta….

Quello che è stato fatto e si pensa di fare permette di avere una prospettiva più lunga, se non sopravvengono problemi (e.g. migranti?)Costo della «non azione» è altissimo: induce discontinuità difficilmente recuperabili

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GRAZIE

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