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CANDIDATA: CLAUDIA PIZZO Palermo, 30 luglio 2013

2016

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CANDIDATA: CLAUDIA PIZZO

Palermo, 30 luglio 2013

Traccia estratta CAMPO DI ESPERIENZA: La conoscenza del mondo

UNITA’ DI APPRENDIMENTO: La candidata predisponga un percorso didattico, per una sezione di cinque anni, per far ricostruire al bambino sequenze logiche.

LOGICA STUDIA I PROCESSI FORMALI DEL RAGIONAMENTO

COERENZA DEL RAGIONAMENTO E CONSEQUENZIALITA’ DEL

COMPORTAMENTO

SEQUENZE LOGICHE

Organizzate rispetto a: •  PRINCIPI ORDINATORI •  RELAZIONI LOGICHE

Fasi del progetto

FASE IDEATIVA

FASE POST-ATTIVA

FASE ATTIVA

Motivazione e finalità I bambini si trovano immersi in un

mondo sconosciuto e ricco di stimoli percettivi. Spetta alla

scuola dell’infanzia far scoprire loro i codici di lettura, nonché i

principi interpretativi che permettono di percepire, discriminare, confrontare,

analizzare sempre meglio cose ed eventi per giungere al processo di

simbolizzazione che dà luogo all’acquisizione dei concetti

astratti.

SERIAZIONE

CLASSIFICAZIONE

GENERALIZZAZIONE

PROGETTAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA

TARGET

CONTESTO SEZIONE

TARGET

SEZIONE ARCOBALENO (5 ANNI)

CONTEST

O

CONTESTO TERRITORIALE URBANO

SEZIONE

22 ALUNNI

Il compito della scuola è da una parte cercare di fornire al bambino con bisogni educativi speciali le abilità necessarie ad affrontare situazioni problematiche, evitando la messa in atto di meccanismi di difesa che, se reiterati nel corso degli anni, potrebbero essere causa di disturbi della personalità difficili da gestire; dall’altra, aiutarlo a valorizzare le proprie risorse, ad impiegarle in maniera ottimale, motivandolo all’impegno, all’autocritica e alla condivisione dei propri risultati con gli altri.

Accorgimenti per l’inclusione

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE U.E. Raccomandazioni del 18/12/2006

•  Comunicazione nella madrelingua •  Competenze matematiche e competenze

di base in scienze e tecnologie •  Competenza digitale •  Imparare a imparare •  Competenze sociali e civiche •  Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

FINALITA’ DELLA

SCUOLA DEL’INFANZIA

IDENTITA’

CITTADINANZA

AUTONOMIA

COMPETENZA

Campo di esperienza prevalente

LA CONOSCENZA DEL MONDO

BISOGNI DI:

-  Conoscenza -  Esplorazione

-  Scoperta

LA CONOSCENZA DEL MONDO

ORGANIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE, COMPETENZE TRASVERSALI

INTERAZIONE CON LO SPAZIO, GLI OGGETTI, IL NUMERO, LA MISURA, I

VIVENTI E IL MONDO

TRASFORMAZIONE DELLA MATERIA, MACCHINE, STRUMENTI, ARTEFATTI

TECNOLOGICI

Altri campi di esperienza coinvolti

Immagini,

suoni e colori

I discorsi

e le parole

Il sé e l’altro

Il corpo e il movimento

Obiettivi

Fare abbinamenti logici per attinenza

Sviluppare le capacità logiche Precisare il linguaggio

Percepire, distinguere e riconoscere le proprietà

degli oggetti

Cogliere il concetto di appartenenza

Da trasformare in

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Relativi al campo di esperienza: LA CONOSCENZA DEL MONDO

•  Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta

•  Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone;

•  Si orienta nel tempo della vita quotidiana. •  Prova interesse per la tecnologia e i suoi strumenti. •  E’ curioso, esplorativo, pone domande, discute,

confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. •  Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le

osservazioni o le esperienze.

Metodologia

Learning by doing

Cooperative

learning Circle time

Brainstorming

Problem solving

Strategie

Spazi

Angolo del gioco

Angolo motricità

Angolo attività

grafiche Angolo lettura Angolo LIM

Tempi

•  Da ottobre a giugno.

MEDIATORI DIDATTICI

Si utilizzeranno alcuni mediatori didattici per

garantire una pluralità di approcci e consentire ai

bambini una personalizzazione

dell’apprendimento, poiché questi hanno la funzione di

“trasformare” la realtà rendendola comprensibile a

tutti.

ICONICI

ANALOGICI

SIMBOLICI

Materiali

•  predispone lo spazio e i materiali in relazione ai bambini;

•  osserva le scoperte dei bambini per valorizzarle;

•  guida il bambino nel prendere coscienza di sé,

•  valuta le sue esigenze e riequilibra via via le proposte educative in base a tali esigenze.

Ruolo dell’insegnante

All’interno di ogni attività il processo di insegnamento-apprendimento

sarà diviso in tre fasi:

INPUT

SITUAZIONE INIZIALE

MOTIVANTE

ELABORAZIONE

ESPERIENZA DIRETTA

OUTPUT

ATTIVITA’ DI SVILUPPO

MEDIAZIONE DIDATTICA

INPUT

ELABORAZIONE

OUTPUT

AZIONE DELL’ALUNNO CHE APPRENDE

Giochiamo con i blocchi logici Materiali: -blocchi logici Dienes -Cartoncini colorati -Forbici

Si formano dei gruppi di quattro bambini ai quali verranno fornite scatole di blocchi logici (possono essere costruite anche dai bambini con del cartoncino). Si chiede ai bambini di: -raggruppare per forma -raggruppare per dimensione -raggruppare per spessore -raggruppare per colore

Le attività con i blocchi logici hanno la caratteristica di presentare le proprietà in modo estremamente evidente.

Creare sequenze e ritmi con perle di legno colorate.

L’uccellino vola e va L’uccellin dal becco giallo Esce, canta, poi zampetta. Tanti semi lui becchetta Poi sen va nel cielo blu

L’insegnante dopo la lettura e la rappresentaz ione gestuale della poesia invita i bambini a ricomporre sui loro banchi la storia in sequenze logiche

Gioco motorio: ora tocca a me! Dopo la notte c’è il mattino

Dopo il sonno ch’è il risveglio Dopo la corsa c’è il traguardo Dopo il bocciolo c’è il giglio Dopo il padre viene il figlio

Dopo le nuvole viene la pioggia Dopo la pioggia viene il sereno Dopo la tempesta l’arcobaleno

Dopo il girino c’è la rana Dopo la pecora la lana

Ogni bambini avrà una scheda con la rappresentazione di una azione

della poesia, man mano che l’insegnante legge ogni bambino

dovrà posizionarsi lungo una linea in ordine secondo l’immagine che ha.

Michele aveva un gallo Michele aveva un gallo

Bianco, rosso, verde e giallo E per farlo ben cantare Gli dava da mangiare:

Panettone, latte e miele Quel simpatico Michele

In cerchio l’insegnante dopo una prima lettura del testo, mostra ai bambini le figure, i bambini dovranno riconoscere tra le figure presentate, quelle che

corrispondono alla descrizione fatta nella filastrocca.

Il gallo di Michele era…

Il gallo di Michele mangiava…

La leggenda del girasole In un giardino era nato uno strano fiore: brutto, storto, con un enorme disco marrone appoggiato su uno stelo sottile. Gli altri fiori lo guardavano con disprezzo e gli animali del cortile lo schernivano chiamandolo “brutto sgorbio”. Il fiore soffriva in silenzio e guardava il Sole, che amava e ammirava con tutte le sue forze. Il Sole allora si commosse e decise di premiare quel povero fiore sfortunato. Gli regalò alcuni dei suoi raggi, che circondarono il disco marrone di una meravigliosa corona d’oro. “Porterai il mio nome” gli disse il Sole “tra tutti i fiori sarai il mio prediletto”. Da quel giorno, il girasole segue nel cielo il corso del Sole al quale deve la sua bellezza.

•  Lettura della leggenda •  Drammatizzazione •  Rappresentazione grafica in

sequenza

Catena di parole…

•  Pronunciare una parola e invitare a turno ogni bambino a pronunciarne un’altra che abbia attinenza con la precedente

L’insegnante comincia con “sedia” Il primo bambino dirà “sedia” fa pensare a

“tavolo” Il secondo bambino dirà “tavolo” fa pensare

a “legno”….. E così via…..

Per fare un tavolo ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l'albero per fare l'albero ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il frutto per fare il frutto ci vuole un fiore ci vuole un fiore, ci vuole un fiore, per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re. Per fare un fiore ci vuole un ramo per fare il ramo ci vuole l'albero per fare l'albero ci vuole il bosco per fare il bosco ci vuole il monte per fare il monte ci vuol la terra per far la terra vi Vuole un fiore per fare tutto ci vuole un fio-r-e Per fare un tavolo ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l'albero per fare l'albero ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il frutto per fare il frutto ci vuole il fiore ci vuole il fiore, ci vuole il fiore, per fare tutto ci vuole un fio-o-re. .

Indovina chi?

Attività con la Lim

•  http://www.puzzlepuzzles.it/puzzle-educativi.html

Dia

gnos

tica Analisi della

situazione di partenza attraverso l’osservazione sistematica e occasionale e attraverso un periodico colloquio con i genitori

Form

ativ

a Osservazione occasionale e sistematica volta a verificare la partecipazione alla realizzazione delle varie attività del progetto, la progressiva conquista di autonomia operativa, l’impegno , l’attenzione, la creatività, la capacità di lavorare in gruppo

Som

mat

iva Documentazione e

lavori creati dai Bambini, griglie di valutazione

Valutazione

Compito in situazione

Documentazione

•  Carpetta personale dell’alunno contenente le foto di ciascun bambino all’opera, le proprie produzioni, le didascalie con i commenti ai lavori ed alle attività.

•  Creazione di un Power Point con video, audio, foto che testimoniano tutte le fasi del percorso svolto da pubblicare sul sito della scuola in modo da renderlo visibile ai genitori.

Valutazione Valutare significa attribuire un valore ai risultati ottenuti. Data la natura del percorso d’apprendimento ho scelto l’osservazione come prima operazione della verifica e della valutazione. L’osservazione permetterà di raccogliere dati che non si limitano propriamente ai campi cognitivi ma investono anche gli aspetti relazionali, affettivi, emotivi, psicomotori, creativi, comunicativi.

Valutazione del processo

Attraverso la valutazione si intende stabilire il grado in cui l’azione didattica è riuscita ad incidere sugli obiettivi programmati, non tanto per attribuire giudizi di merito, ma al fine di rilevare il sapere e il saper fare di ciascun alunno nonché l’efficacia delle strategie metodologiche-didattiche poste in essere.

Valutazione degli esiti P e r e f f e t t u a r e u n ’ o s s e r v a z i o n e pedagogicamente adeguata alla fine di ogni situazione di a p p r e n d i m e n t o h o individuato alcuni indicatori che permettono di rilevare le competenze attese alla fine dell’ incontro e dopo le attività di consolidamento.

OBIETTIVO RAGGIUNTO PARZIALMENTE RAGGIUNTO

NON RAGGIUNTO

1Percepire, distinguere e riconoscere le proprietà degli oggetti

2. Sviluppare le capacità logiche

3. Fare abbinamenti logici per attinenza

4. Cogliere il concetto di appartenenza

5. Precisare il linguaggio

Attraverso la valutazione si intende stabilire il grado in cui l’azione didattica è riuscita ad incidere sugli obiettivi programmati, non tanto per attribuire giudizi di merito, ma al fine di rilevare il sapere e il saper fare di ciascun alunno nonché

l’efficacia delle strategie metodologiche-didattiche poste in essere.

AL TAL FINE E’ STATA PREDISPOSTA UNA GRIGLIA PER LA RILEVAZIONE

Riflessione e auto-valutazione dell’insegnante

Metodologia

Didattica

Relazione

Relazione

1.  Mi rivolgo a tutti gli alunni della classe utilizzando un linguaggio chiaro.

2.  Rispondo a tutte le domande che mi rivolgono i bambini.

3.  Incoraggio gli alunni che dimostrano difficoltà.

4.  So pormi in ascolto. 5.  Ho rispetto dei differenti tempi di

apprendimento.

Metodologia 1.  Coinvolgo i bambini. 2.  Ricorro all’utilizzo di sussidi didattici

idonei al contesto e al tema. 3.  Metto in atto strategie personalizzate in

modo da coinvolgere tutti i canali di apprendimento.

4.  Alterno attività da svolgersi in autonomia con attività da eseguirsi in gruppo.

5.  Pongo attenzione ai processi emotivi e metacognitivi dei bambini.

Didattica

1.  Espongo con chiarezza quello che intendo fare. 2.  Tramite domande mi accerto che gli alunni

abbiano capito chiaramente le mie consegne e il significato dei termini utilizzati.

3.  Riprendo alcune argomentazioni per accertarmi che gli alunni abbiano acquisito i concetti.

4.  Procedo proponendo attività da svolgere insieme che giustifichino le argomentazioni proposte.

5.  Osservo le produzioni degli alunni e, se necessario, aiuto individualmente il bambino.

Bibliografia e sitografia

•  http://math.unipa.it/~grim/ •  http://www.puzzlepuzzles.it/puzzle-educativi.html •  Allasia D., Montel V., Rinaudo G., La fisica per maestri, Libreria

Cortina, Torino, 2004 •  Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell'infanzia e

del primo ciclo di istruzione, 2012 •  Capaldo N, Cramerotti S., Ianes D., Rondanini L, Insegnare

domani. Prova orale. Progettare e condurre una lezione, Ed Erickson, Trento, 2013

•  M. Belli - G. Santilli - L. e B. Petrocchi; La scatola magica. Percorsi di attività didattiche per la Scuola dell'Infanzia, Ed. Piccoli, 2012

•  M. Pantaleo M., Speciale C., Le unità di apprendimento, Ed. Immedia, 2005