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Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Cos’è
Come nasce
Un esempio concreto
Qualche consiglio
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Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Startup è un organizzazione t e m p o r a n e a con l’obiettivo di fare impresa.
Una Start-Up è definita come "un'organizzazione temporanea, creata per ricercare un business model che sia ripetibile e scalabile"
(Blank 2012).
La parola chiave "Organizzazione Temporanea" denota che la Start-Up ha un periodo di vita ben definito che si conclude con la validazione del business model.
TEMPORANEA
Il business model è il meccanismo con cui si crea una straordinaria crescita dell’azienda.
BUSINESS MODEL
"Ripetibile" è legato al puro concetto temporale, ossia la capacità che ha la Start-Up di svolgere più e più volte nel corso del tempo quell'insieme di operazioni capaci di fornire ogni volta sempre gli stessi risultati.
Come riuscire ad ottenere più volte nel tempo un ricavo a fronte dell'erogazione di un determinato servizio che viene prodotto internamente dalla Start-Up e che stia alla base del suo core business.
RIPETIBILE
"Scalabile” fa riferimento alla potenzialità dell'attività di generare una crescita significativa dei guadagni, in modo più veloce della crescita dei costi di base.
Utilizzando la parola "ricerca", Blank suggerisce che tale business model che si vuole testare non sia ancora stato adottato da altre organizzazioni, ma che sia invece una novità e quindi è lecito dedurre che una Start-Up è un'organizzazione avente un elevato contenuto innovativo.
SCALABILE
I quattro fattori più importanti per il successo di un’attività imprenditoriale sono: - Provenire da una precedente esperienza lavorativa, - Imparare dai successi e dai fallimenti, - Il team - La fortuna.
(Wadhwa, Aggarwal, Holly, Salkever 2009)
L'innovazione apportata dalla Start-Up può essere di prodotto, di servizio o diprocesso.
Il processo di creazione e sviluppo inizia quando un individuo o un gruppo di individui organizzati in Team ritiene di avere un'idea di business model innovativo.
Un’idea è qualcosa che alla sua rivelazione genera entusiasmo e crea valore per sé e per gli altri.
Una buona idea imprenditoriale è quella che non si basa esclusivamente sulla sua genialità, ma soprattutto sulla sua realizzabilità.
IDEA
Tante idee, all’apparenza geniali, si sono sgonfiate di fronte alla difficile applicabilità reale. Viceversa, idee molto concrete ed apparentemente troppo semplici sono state portate a termine con successo. Un’idea imprenditoriale deve essere almeno realizzabile e generare valore per i clienti. Il valore di qualsiasi idea, dalle piccole innovazioni commerciali a quelle di grandissima portata tecnologica, rimane l a t e n t e fi n o a q u a n d o n o n v i e n e commercializzata e il mercato ne giudica il valore.
Vi è un periodo iniziale, successivo al concepimento dell'idea, in cui l'imprenditore studia la fattibilità del progetto. Questa fase prende il nome di "pre–Seed " . Non sono previsti solitamente investimenti finanziari (e dunque costi) così come non sono previste vendite e ricavi.
Solitamente questa fase si conclude con lo sviluppo di un business plan, il documento utilizzato come guida per lo sviluppo delle attività successive.
PRE-SEED
Si parla di Seed (letteralmente: seme) quando il progetto imprenditoriale ha bisogno di un periodo di tempo necessario allo sviluppo dell'idea da un punto di vista tecnico. E' tipico per quelle Start-Up ad alto contenuto tecnologico oppure operanti nel settore digitale. E' una fase in cui ancora non è possibile dimostrare l'effettiva efficacia dell'idea imprenditoriale e sono richiesti finanziamenti da 20.000€ ma anche dell'ordine dei 500.000€ per dimostrare la validità tecnica del prodotto o servizio che si vuole portare sul mercato. Quando il prodotto o servizio è pronto per essere venduto è possibile parlare di Start- Up a tutti gli effetti. A questo punto dovrebbero iniziare ad arrivare i primi clienti e dunque i primi ricavi.
SEED
Quando la Start-Up inizia ad espandersi si entra nella fase di Early stage: il numero di clienti e le vendite aumentano e con essi il fatturato.In questa fase potrebbe essere necessaria un'ulteriore iniezione di capitali, necessari a soddisfare la domanda crescente: questi soldi sono utilizzati per espandere l’attività, assumendo personale ad esempio. A questo punto del ciclo di vita, i rischio legato all'attività imprenditoriale tende ad essere ridotto, in quanto a questo punto si hanno sufficienti dati per capire la consistenza del mercato di riferimento.
EARLY STAGE
Se le attività sono svolte correttamente ed il Team è capace di sostenere questa fase di crescita iniziale si entra nell'ultima fase di crescita sostenibile, che porterà la Start- Up ad una exit.Per exit si intende l'uscita dalla fase di Start-Up, ma non necessariamente la trasformazione in azienda vera e propria. In questo momento del ciclo di vita vengono restituiti i soldi prestati dagli investitori nel capitale di rischio e possono avvenire cinque tipologie di exit:
EXIT: Startup Impresa
- IPO (Initial Pubblic Offering): la Start-Up diventa pubblica e quindi viene quotata in borsa;
- Acquisizione: l'azienda viene acquisita da terzi;
- Buyback: l'imprenditore riacquista le quote della Start-Up (cedute precedentemente durante la fase di raccolta di investimenti) e rimane l'unico proprietario dell'azienda;
- Secondary Sale: l'imprenditore vende le quote della società a terzi, ma ne mantiene una parte;
- Write-off: gli investitori si ritirano dall'investimento, solitamente quando la Start-Up è prossima al fallimento;
PRESEED
MICROSEED
SEED EARLY STAGE
LATER STAGE
No money 60k-500k20k-60k 500k-5Mil +5mil
. Competizioni
. Università
. Incubatori
. Percorsi formativi
. Family e Friends. Acceleratori. Business Angels
. Business AngelsFinanziamenti Pubblici
. Venture CapitalFinanziamenti Pubblici
. Venture Capital. Banche
EXIT
Scarsa disponibilità di capitali e operatori nella fase di seed
Trade sale IPO
La startup ha bisogno di risorse umane e finanziarie.Il Pitch è lo strumento con cui la startup si presenta ai partner chiave.
PITCH
10 Slide in 5minuti
• Problem.• Your solution.• Business model.• Underlying magic/technology.• Marketing and sales. • Competition.• Team.• Projections and milestones.• Status and timeline.• Summary and call to action.
DEVE SPIEGARE IN MANIERA CHIARA E VELOCE :
Il business model canvas utilizza il linguaggio visuale per creare e sviluppare modelli di business innovativi.
Descrive la logica in base alla quale un’organizzazione crea,distribuisce e cattura valore.
BUSINESS MODEL CANVAS
5 forze di Porter:
Analisi del settore
Value Proposition
Ambiente esterno Ambiente interno
Matrice di Abell:
Definizione del Business
Catena del valore di Porter:
Attività e loro organizzazione
Business Model
Canvas
Definisce in maniera chiara e precisa gli obiettivi del business e le caratteristiche del prodotto/servizio offerto.
BUSINESS PLAN
Strategia, previsioni e analisi
- L’ammontare di capitale necessario a conseguire gli obiettivi aziendali
- Chiarisce il vantaggio competitivo del prodotto rispetto ad altre soluzioni attualmente presenti sul mercato
- Dimostra che il bisogno di mercato che il prodotto intende soddisfare è reale.
- Dimostra l’adeguatezza del team per raggiungere gli obiettivi prefissati.
- Sottolinea la validità dell’opportunità proposta in termini di fattibilità e profittabilità
- Executive summary- Descrizione del prodotto/servizio- Analisi del mercato - Piano marketing- Previsione delle vendite- Posizione competitiva- Milestones- Analisi dei rischi- Management e organizzazione - Parte finanziaria
Deve spiegare Deve contenere
ToJob ti mette in contatto con le persone vicino a te in grado di risolvere il tuo
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Piattaforma web per intermediazione del lavoro occasionale
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Professional SkillsSoft SkillsRipetizioniBabysittingPulizieGiardinaggioFotografiaAssistenza ITPersonal trainerNails e make up
RicercheTraduzioniGrafica e ITTrascrizioniComunicazioneMarketing Social media marketingBusiness planArchitettura e progettazione 2C C
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Incontro Domanda e
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Strategia di sviluppo
10-1606-16
Inizio sviluppo prodotto
Inizio promozione regionale
e ricerca clienti
06-16
Lancio territorio nazionale
Promozione nazionale
10-16
Timeline
Dott. Paolo De SilvestriDott. Mario D’Achille Strategia e contabilità
EconomiaInnovazione e progettazione
Ingegneria Gestionale
Team
Il Team deve essere:
1) eterogeneo2) grandi ambizioni
3) elevata motivazione
Si investe sulle persone e non sulle idee!
LEAN STARTUPL’idea è di creare velocemente un prodotto minimo commercializzabile
(chiamato MVP – Minimum Viable Product) caratterizzato dal minor numero possibile di funzioni, sufficienti a garantire il funzionamento di ciò che si vuole
portare sul mercato.
In questo modo la commercializzazione avviene il prima possibile, si iniziano a instaurare le relazioni con il cliente e quindi a raccogliere i feedback che permetteranno di perfezionare il prodotto/servizio in modo da soddisfare
pienamente le esigenze ed aspettative della domanda.
Il team deve essere capace di produrre in poco tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un
problema reale per una specifica categoria di clienti.
1 2 3
Sbagliato!
Il team deve essere capace di produrre in poco tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un
problema reale per una specifica categoria di clienti.
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GIUSTO!
Il consumo collaborativo è un vero e proprio modello economico che nasce negli USA alla fine del ‘900 ma che si sviluppa, di fatto, a partire dagli inizi del 2000. Il termine coniato nel 1978 da Marcus Felson and Joe L. Spaeth, rappresenta, almeno inizialmente, poco più di un modello teorico.
Tuttavia, solo una successiva pubblicazione ad opera di Roo Rogers e Rachel Botsman, uscita nel 2010, “What's Mine Is Yours: The Rise of Collaborative Consumption”, rappresenta la svolta vera e propria: dalla teoria si passa all’analisi concreta di strutture e modelli di un sistema che ha le carte in regola per rivoluzionare il nostro modo di consumare.
Sharing economy
Sono 80 Milioni i possessori di un trapano
6-20 minuti tempo di utilizzo medio della sua vita
A noi serve il trapano? o il buco che fa?
Estrarre valore da ciò che abbiamo, facciamo o sappiamo, frazionandolo nel tempo o nello spazio per “consumarlo” come servizio.
Tre
fasi
del
l’eco
nom
ia d
igita
le BRANDEXPERIENCE
CUSTOMER EXPERIENCE COLLABORATIVE ECONOMY
WEB Social media Social, Mobile, Payment system
Le tr
e fo
rze
del c
ambi
amen
to SOCIALI ECONOMICI TECNOLOGICI
Social network Mobile
Payment system Feedback
Generazione YDesiderio di costruire una
comunità Altruismo
Driver inerenti la sostenibilitàAumento densità della
popolazione
Socialità Reputazione
FiduciaEsperienza
Accesso
Monetizzare l'inventario in eccesso o inattivo
Aumentare la flessibilità finanziaria personale
Pagare per usare e non per comprare
Investimenti in startup
Un nuovo trend economico basato sullo scambio di beni, servizi, tempo, competenze.
Migliore sfruttamento delle risorse Risparmio economico
Guadagno
Ci stiamo spostando da un mondo che ruota attorno al possesso di beni e servizi ad uno che ruota attorno al loro accesso
Google trend sharing economy
La sharing economy in Europa vale 572 miliardi. Ma ha bisogno di regole
❖ Vale almeno sulla carta, qualcosa come 572 miliardi di euro. Ma ha bisogno di essere regolamentata. È questa l'immagine della sharing economy che emerge dal rapporto “The cost of non Europe in the sharing economy”, pubblicato dal Parlamento europeo alla fine di gennaio 2016. Uno studio che prova a misurare le potenzial i tà dell 'economia della condivisione, ind icando a l lo s tesso tempo le problematiche poste dallo sviluppo di questa nuova forma di scambio.
FINE
L’innovazione tecnologica apre le porte a nuovi comportamenti sociali, noi abbiamo l’opportunità di disegnare un nuovo futuro.Oggi abbiamo tutti gli strumenti per farlo.
Mario D’AchilleTel. 3464725413