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DAVID di MICHELANGELO
MICHELANGELO BUONARROTI
Nasce a Caprese in Toscana il 6 marzo 1475
Avviato alla guida degli studi umanistici, dimostra inclinazione per il disegno
Scopre la sua grande passione per la scultura
Notato da Lorenzo il Magnifico e accolto nel suo palazzo arricchisce la sua cultura
Si dirige a Roma dove scolpisce una delle sue più famose opere ‘La pietà Vaticana’
Torna a Firenze dove subisce l’influenza Leonardesca e scolpisce il famosissimo ‘David’
Nel 1508 Papa Giulio II gli commissiona la decorazione del soffitto della Cappella Sistina
Sempre in Vaticano affresca la Cappella Paolina
Michelangelo fu acclamato come maggior artista di tutti i tempi, influì su tutta l’arte del secolo
Muore il 18 febbraio 1564 a Roma
Dal testamento: “di tre parole: che lasciava l’anima sua nelle mani di Dio, il suo corpo alla terra, e la roba a parenti più prossimi“
DAVID
Realizzato dal 1501 al 1504 a Firenze
410 cm di altezza
Cinque tonnellate di peso
Interamente in marmo
Inizialmente collocata in piazza della Signoria, ora conservata alla Galleria dell’Accademia a Firenze
“Veramente che questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine”
Il soggetto è stato rappresentato nudo, come le altre statue religiose dell’artista, e in un iconografia innovativa, senza la testa di Golia ai piedi e quindi prima della micidiale sfida
Il David è da sempre considerato l’ideale di bellezza maschile nell’arte.
Venne da sempre celebrata come l’opera capace di mutare il gusto estetico del suo tempo
STORIA DELL’OPERA:L'eroe biblico è rappresentato nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia, il gigante filisteo; nella mano destra, infatti, stringe il sasso con il quale sconfiggerà il nemico da lì a poco. Lo sguardo fiero e concentrato è rivolto al nemico, con le sopracciglia aggrottate, le narici dilatate e una leggera smorfia sulle labbra che forse tradisce un sentimento di disprezzo verso Golia. Nella realizzazione degli occhi Michelangelo perfezionò la tecnica di perforare le pupille affinché potessero evitare la luce e creare un gioco di ombre che rende gli occhi molto più penetranti.Per evitare di porre il peso della statua sulla parte sinistra del blocco, più debole, Michelangelo appoggia tutto il peso sulla gamba destra, rafforzata da un piccolo tronco che ha una funzione essenzialmente statica, come nella statuaria antica. La posa è quella tipica del contrapposto, che, tramandata anche nel medioevo, derivava dal canone di Policleto. Infatti il braccio destro e la gamba sinistra sono rilassate, al contrario le altre due estremità.
Il corpo atletico, al culmine della forza giovanile, si manifesta tramite un accuratissimo studio dei particolari anatomici, dalla torsione del collo
attraversato da una vena, alla struttura dei tendini, dalle venature su mani e piedi, alla tensione muscolare delle gambe, fino alla perfetta muscolatura del
torso.
Per dare maggiore espressività e risalto Michelangelo ingrandisce leggermente la testa e le mani, nodi cruciali, perfezionati armonicamente con la veduta privilegiata dal basso. Si possono leggere motivazioni di carattere filosofico: la testa rappresenta la ragione, quindi il mezzo che permette all'uomo di pensare e di distinguersi dalle bestie; le mani sono invece lo strumento di cui la ragione si serve per operare e creare.
I muscoli del corpo sono poderosi ma ancora a riposo, tuttavia capaci di trasmettere il senso di una straordinaria potenza fisica L'espressione accigliata e lo sguardo penetrante rivelano la forte concentrazione mentale, manifestando quindi la potenza intellettuale che va a sommarsi a quella fisica.
ATTUALIZAZIONE DELL’OPERACanoni di bellezza al giorno d’oggi;Non si parla nemmeno piu di “canoni” ma di definire ciò che è bello o ciò che piace.
DONNE:BiondeMagreAlte
UOMINI:Muscoloso
MoroCon la tartaruga
Questi ideali, talvolta sbagliati,danno vita a problemi alimentari da non sottovalutare..
Anoressia e Bulimia sono stati finora le patologie tipiche delle ragazze in età adolescenziale, sembrava che i coetanei maschi ne fossero immuni, e invece non è così. Sono sempre di più, infatti, i ragazzi ‘fissati’ col peso e con la definizione muscolare.
Passano più tempo davanti allo specchio delle loro coetanee. Questo fenomeno, per altro, si accompagna all’assunzione di sostanze pericolose, come integratori, ormoni della crescita e steroidi, senza parlare di diete ferree fai-da-te per favorire una muscolatura vigorosa.
Quella che poteva finora essere solo una percezione, già denunciata da molti psicologi, è confermata da un’indagine che ha coinvolto 5.527 teenager americani, svolta dal Children’s hospital di Boston e pubblicata su Jama pediatrics. Ne emerge che i ragazzi preoccupati per il proprio peso e l’aspetto
fisico sono il 17,9 %. Chi si concentra sui muscoli consuma integratori e ormoni ed è anche più predisposto al consumo di alcolici. Il problema non riguarda però soltanto i ragazzi d’oltreoceano,
ma anche in Italia il fenomeno è in crescita: il 9,2 % dei maschi è
preoccupato per i muscoli, mentre il 6,3 % più in generale per l’aspetto.
COMPLESSO di ADONE(vigoressia, bigoressia)
Per vigoressia intendiamo la fissazione di voler diventare più vigorosi e muscolosi. La vigoressia chiamata anche “anoressia inversa” è l’altra faccia dalla classica anoressia Chi soffre di questa patologia sono soggetti che hanno una percezione distorta del loro corpo, ma non individui magrissimi che continuano a vedersi grassi e bisognosi di dimagrire, quanto soggetti muscolarmente ipertrofici che si percepiscono come flaccidi e poco tonici, tanto da ricercare in modo esasperato un ideale di bellezza e perfezione che inevitabilmente è sempre un po’ più distante del livello raggiunto
La spirale in cui si viene risucchiati espone a tutta una serie di rischi per la propria salute fisica, ma non solo, poiché la vigoressia porta ad un progressivo
isolamento dal contesto sociale in cui si vive, ritenendo gli altri inadeguati e incapaci di comprendere che l’unica via corretta è proprio quella di un comportamento rigido e finalizzato all’aumento dei volumi muscolari.
Il desiderio di emulazione diviene talmente grande che si è disposti a intraprendere qualsiasi strada, non ultimo l’impiego di steroidi anabolizzanti che in molti casi possono portare ad eventi gravosi sino alla morte del soggetto.
ANORESSIA
Anoressia letteralmente significa “senza appetito“, ma in realtà il malessere provocato da questa malattia riguarda qualcosa di molto più serio, qualcosa che va oltre una semplice inappetenza, in quanto può provocare una vera repulsione ossessiva nei confronti del cibo. In moltissimi casi l’anoressia produce uno stato di malnutrizione che può portare addirittura alla morte.
BULIMIALa bulimia letteralmente significa “fame da bue“. E’ una patologia che è apparentemente opposta all’anoressia. La bulimia consiste in un’incotrollabile necessità di ingerire grandi quantità di cibo. Queste grandi abbuffate provocano dei grandi sensi di colpa, e quindi il grande bisogno di liberarsi al più presto di tutto ciò che si è ingerito, attraverso le cosidette “condotte di eliminazione” che consistono nel vomito autoindotto, nell’uso frequente di clisteri e nell’assunzione esagerata di purghe o di altri farmaci.
Nonostante la credenza comune che solo le ragazze soffrano di tali disturbi,
vediamo che anche molti ragazzi (in genere dai 19 anni in su) ovvero il 30% di malati di anoressia/bulimia sono maschi appunto (in un rapporto 1:6).
Generalmente negli uomini è più frequente negli adolescenti e giovani adulti, in una fascia d’età dunque in cui il corpo è maggiormente soggetto a
modificazione legate allo sviluppo, nonché al raggiungimento di una piena maturità sessuale. In questo un ruolo rilevante viene assunto anche dalle pressioni mediatiche e sociali, attraverso l’adeguamento ad immagini di
bellezza e perfezione corporea irraggiungibili.
OBESITàVolendo analizzare tutte le patologie alimentari bisogna tenere in considerazione anche l’obesità, fenomeno altrettante preoccupante. In Italia, il 33,1% della popolazione è in sovrappeso (41% degli uomini e 25,7% delle donne) e il 9,7% è obesa.
L'obesità è una condizione medica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che può portare effetti negativi sulla salute con una conseguente riduzione dell‘aspettativa di vita. Le cause per le quali si giunge a questo stato sono principalmente due:iperalimentazione e scarsa attività fisica.