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l’approccio bio psico sociale
Noi per Loro o.n.l.u.s. e SIPO Emilia Romagnacon il patrocinio di A.I.E.O.P. e SICP
l’approccio bio-psico-socialeal bambino malato e
alla sua famiglia"N t tt d l b bi l t è l t ""Non tutto, del bambino malato, è malato"
La nuova legge nazionaleLa nuova legge nazionalee le ricadute sul territorio
M i ll M ti i El M iMariella Martini, Elena MarriDirezione generale sanità e politiche sociali
Regione Emilia Romagna
Centro Congressi Paganini Parma, 7 ottobre 2011
Legge 15 Marzo 2010, n.38
è
gg 5 o 0 0, 38Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010
Obbligo del monitoraggio del dolore in cartella clinica
Cosa è cambiato?
dolore in cartella clinica
Il progetto è divenuto ospedale –territorio senza dolore
Si semplificano le procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolorep
Formazione del personale medico e sanitario
Reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore
Elena Marri
“Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”
Art.2 DefinizioniArt.2 Definizioni
d) “Reti” la rete nazionale per le cure palliative e la retenazionale per la terapia del dolore, volte a garantire lacontinuità assistenziale del malato dalla strutturacontinuità assistenziale del malato dalla strutturaospedaliera al suo domicilio e costituite dall’insiemedelle struttura sanitarie, ospedaliere e territoriali, eassistenziali, delle figure professionali e degli, g p ginterventi diagnostici e terapeutici disponibili nelleregioni e nelle P.A., dedicati all’erogazione delle curepalliative, al controllo del dolore in tutte le fasi dellamalattia, con particolare riferimento alle fasi avanzatee terminali della stessa, e al supporto dei malati e deiloro familiari.
Elena Marri
Legge 15 marzo 2010, n.38 (G.U. 19.03.2010, n.65)
Art. 5. Reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore
delle figure professionali con riferimento
Demanda all’Accordo Stato-Regioni l’individuazione:
delle figure professionali con riferimento all’interdisciplinarietà, alle competenze e all’esperienza, anche per l’età pediatrica;delle tipologie di strutture in cui si articolano le reti;dei requisiti minimi e standard per l'accreditamento delle strutture di assistenza dei malati in fase terminale e dellestrutture di assistenza dei malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e della terapia del dolore domiciliari;
…Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica
Legge 15 marzo 2010 n 38
Elena Marri
Legge 15 marzo 2010, n.38 (G.U. 19.03.2010, n.65)
LE CURE PALLIATIVE PEDIATRICHELE CURE PALLIATIVE PEDIATRICHE
Le cure palliative pediatriche sono definitecome l’attiva presa in carico globale del corpo,della mente e dello spirito del bambino chedella mente e dello spirito del bambino, checomprende il supporto attivo alla famiglia.Cancer Pain Relief and Palliative Care in ChildrenCancer Pain Relief and Palliative Care in Children,WHO-IASP, 1998
. ..L'obiettivo delle cure palliative è il raggiungimento della migliore
lità di it i i ti l l f i li M lti ttiqualità di vita per i pazienti e per le loro famiglie. Molti aspetti
dell'approccio palliativo sono applicabili anche più precocemente
nel co so della malattia “ (OMS 1990)
Elena Marri
nel corso della malattia.“ (OMS 1990)
LEGGE N. 38, DEL 15 MARZO 2010
GRUPPO DI LAVORO “LA RETE DELLE CURE PALLLIATIVE
PEDIATRICHE” DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Stima del bisogno assistenziale;Individuazione:
Obiettivi del mandato egionale al
Individuazione:principali funzioni dei nodi della rete;
l dregionale al gruppo di lavoro sulle
principali procedure clinico/gestionali per la continuità assistenziale;
cure palliative pediatriche
obiettivi e i contenuti della formazione;aspetti di comunicazione;p aspetti di comunicazione;
Redigere linee di indirizzo per larete delle Cure Palliative.
Elena Marri6
LEGGE N. 38, DEL 15 MARZO 2010
GRUPPO DI LAVORO “LA RETE DELLE CURE PALLLIATIVE
PEDIATRICHE” DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
La realizzazione della rete deve tenere conto della necessità di provvedere:conto della necessità di provvedere:alla assistenza domiciliare;all’assistenza ospedaliera;all assistenza ospedaliera;all’assistenza residenziale.
Con un utilizzo delle risorse indirizzato ad assicurare in ogni azienda lo sviluppo ad assicurare in ogni azienda lo sviluppo e il coordinamento della rete.
Elena Marri
LEGGE N. 38, DEL 15 MARZO 2010
GRUPPO DI LAVORO “LA RETE DELLE CURE PALLLIATIVE
PEDIATRICHE” DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
La rete assistenziale deve garantire la risposta ai principali bisogni di salute, relazionali e di supporto psico-sociale del
fminore e della famiglia.
Il team di cure palliative pediatriche, deve rispondere ai bisogni clinici emozionali ludici e culturali ed evolutivi delbisogni clinici, emozionali , ludici e culturali ed evolutivi del bambino e della sua famiglia e, attraverso la rete assistenziale, assicurare continuità di presa in carico nelle 24 , pore.
Devono essere garantite le azioni essenziali nell'ambito del processo di assestment diagnostico e di presa in carico, con la partecipazione attiva nei processi decisionali della famiglia e per quanto possibile per età e condizione del bambino
Elena Marri
e, per quanto possibile per età e condizione, del bambino.
Welfare universalistico, equo, radicatoll i à l li ll inelle comunità locali e nella regione
PSR 1999-2001 DELIBERAZIONE n. 1235/99 DGR 456/2000 Programma rete delle cure palliative
L’HOSPICE E LA RETE DELLE CURE
PALLIATIVE;
IL PROGETTO OSPEDALE-
TERRITORIO SENZA DOLORE;
ACCREDITAMENTO CURE PALLIATIVE
PIANO SOCIALE E SANITARIO 2008 2010
E DOLORE;
OBIETTIVI PRIORITARI:
APPLICARE L 38/2010;SANITARIO 2008 -2010 DELIBERAZIONE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
APPLICARE L. 38/2010;
RIDEFINIRE LE RETI CP E TD
CON PIÙ COORDINAMENTO DEI REGIONE EMILIA-ROMAGNA22 maggio 2008, n. 175 (Proposta della Giunta regionale in data 1 ottobre 2007 n 1448)
SETTING ASSISTENZIALI;
RETE DELLE CURE PALLIATIVE
PEDIATRICHE.
Elena Marri
2007, n. 1448)
LE RETI PER LE CURE PALLIATIVELE RETI PER LE CURE PALLIATIVE
Strutture di terapia
del dolore
HOSPICECentri
Residenziali di
OSPEDALEComitati
“ d l i iADI
CP-TDD
cure palliative “Ospedale-territorioSenza
Dolore”
Personae famiglia
Volontariatoe famiglia
RSA CPe CP SERVIZI
SOCIALIDEI
COMUNI
Serv. Ass.Anziani
Elena Marri E PER LA TERAPIA DEL DOLORE
IL CONTROLLO DEL DOLORE DA PROCEDURE MEDICO INVASIVE IN ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICAMEDICO INVASIVE IN ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA
Gruppo di lavoroL’inutile dolore delle pratiche diagnostiche-terapeutiche si aggiunge a quello della patologia, aumenta il peso della malattia, mentre un adeguato trattamento
à
T. Antonelli T. Antonelli -- Ferrara,Ferrara,D. D. BarantaniBarantani -- Parma,Parma,S. Baroncini S. Baroncini -- Bologna, Bologna, S. Bonarelli S. Bonarelli -- Cesena, Cesena,
G. C. G. C. IzziIzzi -- Parma, Parma, V. Mancini V. Mancini -- Modena, Modena, M. Martelli M. Martelli -- Bologna,Bologna,T. Matarazzo T. Matarazzo -- Ferrara, Ferrara,
antalgico migliora la qualità di vita del bambino e dell’intero nucleo familiare.
S. Bonarelli S. Bonarelli Cesena, Cesena, C. Bonvicini C. Bonvicini –– Bologna, Bologna, S. Capretto S. Capretto -- Parma, Parma, A. Carrà A. Carrà -- Piacenza, Piacenza, S Ferrari S Ferrari -- Bologna Bologna
T. Matarazzo T. Matarazzo Ferrara, Ferrara, P. Paolucci P. Paolucci -- Modena, Modena, A. A. PessionPession -- Bologna,Bologna,R. Pericoli R. Pericoli -- Rimini, Rimini, D Scarponi D Scarponi -- BolognaBologna
Obiettivo condividere e diffondere orientamenti terapeutici e comportamenti
S. Ferrari S. Ferrari Bologna, Bologna, A. Guberti A. Guberti -- Ferrara,Ferrara,
CoordCoord E Marri RER E Marri RER
D. Scarponi D. Scarponi Bologna,Bologna,F. Vagnarelli F. Vagnarelli -- Ravenna, Ravenna, B. Verri B. Verri -- FerraraFerrara
p pcorretti sotto il profilo dell’ appropriatezza, efficacia e sicurezza.
CoordCoord. E. Marri RER. E. Marri RER
Elena Marri
Art. 7 - Obbligo di riportare la rilevazione deld l ll’i t d ll t ll li idolore all’interno della cartella clinica
IN EMILIA ROMAGNA
Il Comitato regionale per la lotta al dolore ha adottato, sulla basedelle evidenze scientifiche, la scala numerica (NRS), già ampiamentediffusa in Emilia Romagna quale strumento unico regionale per la
IN EMILIA – ROMAGNA
diffusa in Emilia-Romagna, quale strumento unico regionale per lamisurazione del dolore sia in ospedale, sia sul territorio.
Una corretta valutazione del dolore è fondamentale per il suo efficacetrattamentotrattamento.
Per il monitoraggio del dolore viene adottata la scala NRS
(Numerical Rating Scale)
Elena Marri
Art. 7 - Obbligo di riportare la rilevazione deld l ll’i t d ll t ll li idolore all’interno della cartella clinica
.
Elena Marri
COSA DESIDERA ADESSO1PER PROVARE SOLLIEVO? 1
Presenza di persone care
Informazioni complete e chiare sulla terapia
Maggiore autosufficienza nel muovermi o nel camminare
Non essere di peso ai miei familiari
Sentire meno dolore
Aiuto economico per le terapie
Assistenza sanitaria a casa
Essere rassicurato e tranquillizzato
Informazioni complete e chiare sulla terapia
Luogo di cura più confortevole
Sperare con più forza
Aiuto morale e spirituale
Sostegno psicologico
M%F%
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
Altro
Dare un senso alla mia sofferenza
Luogo di cura più confortevole
Elena Marri
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
COSA DESIDERA ADESSO2PER PROVARE SOLLIEVO? 2
Graf. 5a 'Cosa desidera adesso per provare sollievo ?' ( Area oncologica)
Presenza di persone care
Informazioni complete e chiare sulla terapia
Non essere di peso ai miei familiari
Essere rassicurato e tranquillizzatoONCOLOGIA
Assistenza sanitaria a casa
Sostegno psicologico
Sperare con più forza
Maggiore autosufficienza nel muovermi o nel camminare
Sentire meno dolore
Presenza di persone care
Altro
Luogo di cura più confortevole
Dare un senso alla mia sofferenza
Aiuto economico per le terapie
Aiuto morale e spirituale M%F%
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
CHIRURGIA
Elena Marri AREA MEDICA
C U G
LA FORMAZINE IN CURE PALLIATIVENELLA REGIONE EMILIA ROMAGNANELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
La formazione dei pediatri in ambito palliativo è una condizioneindispensabile nella costituzione della rete di cure palliativeregionaleregionale.
Il programma di formazione in cure palliative pediatriche deveriguardare gli aspetti psicologici e relazionali della presa in caricodel bambino e dell’intero nucleo familiare.
La formazione, rivolta al personale che opera nei servizi ospedalierit it i li d l tt di t i d i l h le territoriali del settore pediatrico, deve coinvolgere anche le
associazioni di volontariato che operano sul territorio e presso ireparti.
La formazione, basata su approcci comuni delle equipe territorialied ospedaliere, deve prevedere percorsi di confronto econdivisione
Elena Marri
condivisione.
PROGETTO FORMATIVO DELLA RERPROGETTO FORMATIVO DELLA RER
In attuazione dell’Accordo Stato-Regioni del18 ottobre 2010 è stato definito e proposto al18 ottobre 2010 è stato definito e proposto alMinistero della Salute - Comitato LEA ilprogramma formativo di “Potenziamentodella rete ospedale-territorio senza dolore ela definizione del modello di continuità
i t i l “assistenziale “.
Il programma sarà biennale articolandosi insottoprogetti su dolore cronico, dolorepediatrico e cefalea.
Elena Marri
L’APPROCCIO INTEGRATO NELL’ESPERIENZA DELL’EMILIA ROMAGNANELL ESPERIENZA DELL EMILIA-ROMAGNA
Approccio globale, multidimensionale, attento al contempo alcontrollo dei sintomi, compreso il dolore, agli aspetti psicologicicontrollo dei sintomi, compreso il dolore, agli aspetti psicologicie relazionali, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita deipiccoli pazienti e dei familiari.
L’integrazione tra l’approccio palliativo e quello oncoematologicoè l’elemento chiave della qualità delle cure e l’uso appropriatod i i i i i ti l i i i f t di l ttidei servizi per i pazienti oncologici in fase avanzata di malattia
L’applicazione delle cure palliative, in sinergia alle terapiefarmacologiche antineoplastiche, deve prevedere percorsi dicondivisione e integrazione, con la finalità di aumentare lepossibilità terapeutiche e la qualità della vita
Elena Marri
p p q
L’APPROCCIO INTEGRATO NELL’ESPERIENZA DELL’EMILIA ROMAGNANELL ESPERIENZA DELL EMILIA-ROMAGNA
L’esperienza condotta dagli Hospice inEmilia-Romagna si affianca a quella deiEmilia-Romagna si affianca a quella deiComitati “Ospedale-Territorio Senza Dolore”,impegnati anche in area pediatrica inimpegnati anche in area pediatrica inpercorsi di trattamento del dolore delbambinobambino.In particolare in onco-ematologia, le aziende
t i i t l t d llsupportano e si integrano con la rete dellecure palliative rivolte ai minori.
Elena Marri
PRIORITÀ DEL SSRIN CURE PALLIATIVE PEDIATRICHEIN CURE PALLIATIVE PEDIATRICHE
REALIZZAZIONE DELLA RETE DELLE CURE PALLIATIVE PEDIATRICHE E DEL RELATIVO COORDINAMENTO;
INTEGRAZIONE MULTIPROFESSIONALE DEI PERCORSI ASSITENZIALI OSPEDALE - TERRITORIO;
POTENZIAMENTO DELL’INTEGRAZIONE TRA FORMAZIONE, RICERCA ED ASSISTENZA;
PARTECIPAZIONE ATTIVA NEI PROCESSI DECISIONALIPARTECIPAZIONE ATTIVA NEI PROCESSI DECISIONALI DELLA FAMIGLIA E, PER QUANTO POSSIBILE, DEL BAMBINO
CONTRASTO DELL’ISOLAMENTO SOCIALE CHE AGGRAVA LA SOFFERENZA
Elena Marri
Perché un gruppo multidisciplinare risulti efficace, tutti i membri devono accettare tutti i membri devono accettare che nessuno ha tutte le risposte per tutte le domande, dato che ognuno, in qualche modo, dipende dalla cultura e dalla competenza degli altri competenza degli altri. Tutto quello che si ricava dall’assieme è più grande della semplice somma delle parti”.
Elena Marri
Conclusioni del Convegno sulla Valutazione Multidimensionale in Geriatria. Goteborg, 1987