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LA FABBRICA DEL TERREMOTO IL PROGETTO DI INDUSTRIALIZZAZIONE IN IRPINIA E BASILICATA
DOPO IL TERREMOTO DEL 1980
Venezia, Persistenze e Rimozioni 46 e 7 marzo 2014
Stefano Ventura
INDICE DEGLI ARGOMENTI
2
L’Irpinia prima e dopo il sisma
Ricostruzioni e sviluppo: alcuni casi
L’articolo 32 della 219/81
Problemi e prospettive dell’intervento
Aree industriali Avellino
Aree industriali Salerno e Potenza
Aree interne: le condizioni di contesto, i problemi, la crisi
Le proposte
L’analisi, il futuro
3
Rapporto 2011 dell’Osservatorio sul Doposisma
prefazione -intervista a
Gianfranco Viesti Antonello Caporale
Area Research Monte dei Paschi
di Siena Pietro Simonetti – Stefano
Ventura Teresa Caruso
Scaricabile gratuitamente in formato pdf su www.osservatoriosuldoposisma.com
La fabbrica del terremoto
Come i soldi affamano il Sud
L’IRPINIA PRIMA E DOPO IL SISMA
PRIMA DOPO
Alcune aree produttive (Valle Ufita, solofrano, hinterland)
Emigrazione, rimesse, agricoltura
Pubblica amministrazione Alcune eccellenze (artigianato,
produzioni agricole) Dati dettaglio occupati
agricoltura, Emigrazione
Rossi Doria e il centro di Portici “Partito unico della spesa
pubblica” e “economie della catastrofe”; nuovo intervento straordinario dopo la CASMEZ
Consumi, Pubblica Amministrazione e clientele, dalle infrastrutture agli individui
Il sostegno al reddito passa dalle imprese a i privati (Bevilacqua, Trigilia)
Attesa per le promesse della ricostruzione
4
VAJONT 1963
FRIULI 1976
5
BELICE 1968
RICOSTRUZIONE E SVILUPPO: GLI ALTRI CASI
S. GIULIANO DI PUGLIA 2002
L’ARTICOLO 32 DELLA 219
Obiettivi dell’interventoCreare : 20 aree industriali nelle province
di Avellino, Salerno e Potenza quasi 14mila posti di lavoro 255 nuove aziende
Il dibattito Studi di Rossi Doria Dibattito prima della legge Posizione del governo Posizione della DC locale Posizione della sinistra
6
7
Il presupposto teorico: la teoria dello sviluppo polarizzato di Perroux
“Il meccanismo espansivo viene avviato solo
quando si insediano unità produttive esterne
all’area di intervento, capaci di promuovere una
funzione aggregante ed imitativa di iniziative
imprenditoriali autoctone al punto da ottenere
una rottura del relativamente stazionario
equilibrio preesistente”.
Francois Perroux, 1968
8
Localizzazione ( 20 aree troppo vicine; 60% imprenditori richiese di andare solo in 5 aree)
Titolarità esterna (su 50 consorzi solo 3 gestiti da imprenditori locali)
Settori produttivi, scelta piuttosto casuale Poca formazione classe imprenditoriale, tecnica e maestranze
L’EVOLUZIONE DEL PROGETTO
La svolta degli anni ‘90 (contratti d’area, programmazione negoziata, patti territoriali)
il buio degli anni Duemila I casi di successo (EMA, Desmon, Ferrero, Almec, FG-Tek) 2 voci: infrastrutturazione esterna, contributi La concessione e l’infiltrazione malavitosa
GLI ERRORI DI VALUTAZIONE
Aree industriali (art. 32, legge 219/81) fonte: consorzi ASI
Nucleo Provaziende previste
aziende attive LUGLIO 2011
aziende attive
GENNAIO 2012
addetti previsti
addetti occupatiLuglio 2011
addetti occupatiGENNAIO 2012
CalabrittoAvelli
no8 5 5 312 85 109
Calaggio (Lacedonia-
Bisaccia)" 12 10 10 616 280 337
Calitri " 13 5 6 766 193 84
Conza della Campania
" 5 6 6 193 212 180
Lioni-Nusco-S.Angelo
" 19 16 15 1148 878 830
Morra de Sanctis
" 7 11 11 638 910 844
Porrara " 6 4 3 305 559 473
San Mango sul Calore
" 9 9 8 463 292 260
totale AVELLINO
79 66 64 4541 3409 31179
Nucleo Provinciaaziende previste
aziende attive
addetti previsti
addetti occupati
Buccino Salerno 32 22 1920 998
Contursi Terme " 10 6 398 103
Palomonte " 8 7 360 109
Oliveto Citra " 16 8 624 339
Totale SALERNO
69 35 3349 1549
Balvano Potenza 6 3 463 450
Baragiano " 23 13 1555 122
Isca pantanelle “ 7 4 287 141
Melfi " 16 12 990 121
Nerico " 6 0 344 0
Tito " 23 17 1091 411
Viggiano " 10 8 387 345
Valle di Vitalba " 16 10 945 256
TOTALE POTENZA
107 67 6062 1846
TOTALE art.32, legge
219/81 255
168 (lug 11)162
(genn12)
13805
6804 (lug 11)
6512 (genn12)
10
RISULTATI
Posti di lavoro creati : 6512 (Dato di gennaio 2012, è il 49% delle previsioni, ma il
dato è sovrastimato)
Fondi statali spesi: Circa 13 milioni di euro
(pari a 25mila miliardi di lire)Fonte: La fabbrica del terremoto,
Osservatorio sul Doposisma – Area Ricerche Monte dei Paschi di Siena, 2011
LE CIFRE DELLA RICOSTRUZIONE
Per il terremoto di Campania e Basilicata
lo Stato italiano, al 2008, ha speso
circa 63mila miliardi di lire (pari a 32.363.593.779
€)
Ricostruzione compiuta al 95%
13
Nascita di circa 100 cooperative di lavoro Settori: agricoltura, edilizia, ricamo,
ristorazione Nate dalla solidarietà dei volontari,
sottoscrizioni sindacali e centrali di promozione sociali scandinave, svizzere e tedesche
Ciclo di vita abbastanza lungo, piccole realtà ma connesse alla realtà territoriale dei luoghi terremotati
Mancato sostegno pubblico, tutto sul progetto industriale
La cooperazione, una possibile via alternativa
Lo spopolamento e il “vicolo cieco del sottosviluppo” : nell’area del Cratere in 10 anni 3mila residenti in meno. Conseguenze: Meno lavoro, meno concorrenza, meno vitalità economica, meno servizi.
Tagli ai servizi primari, cittadinanza di serie B, fenomeni di ribellismo fiscale.
Effetti della globalizzazione: l’indotto subisce di più, cambia il mercato del lavoro.
I migranti, un fenomeno da tener presente. Badanti, lavoro nero, economia sommersa: quali diritti?
Nell’ultimo governo è stato soppresso il Ministero per la Coesione Territoriale (guidato nei governi precedenti da Fabrizio Barca e Carlo Trigilia)
AREE INTERNE: LE CONDIZIONI DI CONTESTO, I PROBLEMI, LA CRISI
14
IL FUTURO
“ In un paese c iv i le non è la
d iscord ia d i in teress i che s i deve temere; essa non può produrre che bene, po i che aumenta le at t iv i tà , aumenta i l contro l lo , d iminu isce l 'abuso.
C iò che s i deve temere è la rassegnaz ione torp ida da una parte , la spo l iaz ione s is temat ica da l l 'a l t ra” .
Francesco Saverio Nitti15
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
16
Irpinia, 2014
Stefano Ventura
www.osservatoriosuldoposisma.co
m
Alcune immagini sono tratte dal concorso Oper-Azione (2013)
dell’associazione Bandiera Bianca