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scuole-medie-superiori
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Lucidi del corso sulle forme e tecniche di comunicazione (comunicazione non verbale e role play) tenuto dal prof. Andrea Vianello all'ITCS "Maria Lazzari" di Dolo (VE), nell'ambito del progetto Alternanza scuola-lavoro (anno scolastico 2013-14).
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“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita....”.
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
FORME E TECNICHE DI COMUNICAZIONE
ANDREA VIANELLO
© Andrea Vianello 2013
Contenuto del corso La dinamica del processo di
comunicazione Le modalità della comunicazione
verbale La comunicazione non verbale La dinamica della relazione
interpersonale La relazione con l’interlocutore
© Andrea Vianello 2013
Obiettivi Conoscere la comunicazione in tutte
le sue forme Riconoscere l’importanza della
comunicazione nelle relazioni interpersonali
Imparare a comunicare con efficacia Osservare e interpretare
correttamente il linguaggio del corpo
© Andrea Vianello 2013
DEFINIZIONE DICOMUNICAZIONE
Comunicazione, dal latino comunico, significa condivisione.Non significa "mandare messaggi", ma va intesa come un atto sociale e reciproco di partecipazione, atto mediato dall'uso di simboli significativi tra individui e gruppi diversi.
Comunicare = interagire, mettere in comune, mettere in relazione
Teoria classica: approccio matematico-cibernetico
© Andrea Vianello 2013
Elementi del processo comunicativo
© Andrea Vianello 2013
Approccio sistemico-relazionale
1. Impossibilità di non comunicare comportamento = comunicazione
2. I livelli della comunicazione: contenuto e relazione
3. Punteggiatura delle interazioni Il problema dell’interpretazione
4. Comunicazione numerica (verbale) e analogica (non verbale)
5. Interazioni simmetriche e complementari
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
SISTEMI DI COMUNICAZIONE
La comunicazione può essere:Comunicazione verbaleComunicazione non verbaleComunicazione simbolica
© Andrea Vianello 2013
La comunicazione “ecologica”(Jerome K. Liss)
La comunicazione rispetta l'equilibrio tra I bisogni dell'individuo.
Il «principio ecologico» nella comunicazione ci porta a rispettare l'individuo («rispettare la diversità») e nello stesso tempo a cooperare con il gruppo («rispettare il contesto»). (Liss 1992)
© Andrea Vianello 2013
La comunicazione “ecologica”(Jerome K. Liss)
La comunicazione ecologica insegna a trasformare i giudizi pesanti che si ricevono in suggerimenti positivi (gestione del negativo);
• insegna a comunicare restando nel positivo ed evitando le frasi negative;
• insegna ad integrare sistematicamente negativo e positivo, educandoci a sostare nel negativo, ad esplorarne le potenzialità, la vitalità ed a trasformarle in energia positiva.
© Andrea Vianello 2013
La comunicazione “ecologica”(Jerome K. Liss)
Applicazione dei principi ecologici alle relazioni umane:
• coltivare le risorse di ogni persona,• rispettare la diversità e nello stesso
tempo mantenere una coesione globale in modo che le persone possano agire insieme per un obiettivo comune. […]
© Andrea Vianello 2013
Contenuto della seconda giornata
La dinamica del processo di comunicazione
Le modalità della comunicazione verbale
La comunicazione non verbale La dinamica della relazione
interpersonale La relazione con l’interlocutore
© Andrea Vianello 2013
Obiettivi Le differenze tra persuasione e
convincimento. La corretta formulazione delle
domande I livelli di ascolto La valenza positiva e negativa della
parola
LA COMUNICAZIONE VERBALE
La CV è la comunicazione linguistica che si attua attraverso uno scambio di atti linguistici tra due o più interlocutori
L’atto linguistico è un messaggio verbale o scritto codificato da un mittente e decodificato da un destinatario attraverso l’uso della lingua, cioè di un sistema condiviso di segni linguistici• Esso è parte dell’evento linguistico che consiste nella
concatenazione di più atti linguistici
• L’evento linguistico è a sua volta parte dell’evento comunicativo
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
LA COMUNICAZIONE VERBALE
In un convento.
Un novizio chiede al Priore: “Padre, posso fumare mentre prego?” e viene severamente rimproverato
Allora un secondo novizio chiede allo stesso Priore: “ Padre posso pregare mentre fumo?” e viene lodato per la sua devozione!
LA PERSUASIONE
PERSUADERE
O
CONVINCERE
?
© Andrea Vianello 2013
LA PERSUASIONE
La persuasione come processo di influenzamento reciproco
Il principio della reciprocità Il principio dell’impegno e della
coerenza Il principio della simpatia
© Andrea Vianello 2013
EFFETTO ALONE
© Andrea Vianello 2013
PERSUASIONE ATTRAVERSO IL DIALOGO
LA TECNICA DELLE DOMADE
Sono le domande che creano le risposte e non viceversa
Domande aperte Domande chiuse Domande alternative
© Andrea Vianello 2013
LA CAPACITA’ DI ASCOLTO
© Andrea Vianello 2013
SAPER ASCOLTARE
L’ascolto è un meccanismo automatico, presupposto automatico per una comunicazione efficace, indispensabile se vogliamo che una strategia di persuasione raggiunga il suo obiettivo
© Andrea Vianello 2013
CAPACITA’ DI ASCOLTO
Si può dividere in 3 livelli: Ascolto intermittente Ascolto selettivo Ascolto empatico
© Andrea Vianello 2013
LA VALENZA SUGGESTIVA DELLA PAROLA
“CIO’ CHE E’ ESPRESSO E’ ESPRESSO”
nel preciso istante in cui pronunciamo una parola, noi creiamo nella nostra mente e in quella del nostro interlocutore l’immagine del significato della parola.
La suggestione negativa
La valenza positiva© Andrea Vianello 2013
LEGGERE TRA LE BUGIE
Introduzione agli argomenti che vedremo il prossimo incontro
http://www.youtube.com/watch?v=B2kVBbiep7U
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
Contenuto della 3^ giornata
La dinamica del processo di comunicazione
Le modalità della comunicazione verbale
La comunicazione non verbale La dinamica della relazione
interpersonale La relazione con l’interlocutore
© Andrea Vianello 2013
Obiettivi Collegare i segnali non verbali al loro
significato Conoscere le componenti della CNV L’importanza delle emozioni
© Andrea Vianello 2013
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
“SE VUOI CAPIRE UNA PERSONA NON ASCOLTARE LE SUE PAROLE MA OSSERVA IL SUO COMPORTAMENTO”
(A. Einstein)
© Andrea Vianello 2013
DEFINIZIONE DICOMUNICAZIONE NON VERBALE
La CNV è una comunicazione extra-linguistica che accompagna e talvolta sostituisce il parlato
Essa comprende una molteplicità di processi comunicativi che coinvolgono la voce, la mimica facciale, lo sguardo, i gesti, la postura, il contatto e la distanza interpersonale, la sincronia comunicativa, l’abbigliamento e il trucco
COMUNICAZIONE LOGICA E ANALOGICA
© Andrea Vianello 2013
RAPPORTO TRA COMUNICAZIONE VERBALE E COMUNICAZIONE NON VERBALE NELL’EVENTO
COMUNICATIVO
Nell’evento comunicativo il sistema di codificazione linguistica interagisce con uno o più sistemi di comunicazione extra-linguistica, automaticamente e/o volontariamente messi in atto
Alla CV è affidata l’efficacia significazionale alla CNV è affidata l’efficacia relazionale
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
La decodificazione
La decodificazione del messaggio è un atto interpretativo delle significazioni verbali e delle segnalazioni non verbali paralinguistiche, cinestesiche, aptiche, prossemiche, cronemiche e vestemiche
È resa possibile dalla condivisione cognitiva dei diversi sistemi di CV e CNV
IL NOSTRO CERVELLO
© Andrea Vianello 2013
IL NOSTRO CERVELLO
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
Classificazione dei segnali non verbali (M.Cook, 1971)
Aspetti staticivolto
conformazione fisicatimbro di voce
abiti, acconciatura, trucco, ecc.
Aspetti dinamiciorientazione
distanzepostura, gesti, movimenti
espressione del voltodirezione dello sguardo
tono di voceritmo dell’eloquio
© Andrea Vianello 2013
I CANALI DI COMUNICAZIONENON VERBALE
I vari canali di CNV sono:
• il sistema prossemico
• il sistema aptico
• il sistema cinestesico
• il sistema paralinguistico• il sistema cronemico
• il sistema vestemico
IL SISTEMA PROSSEMICO
Prossemica: è il sistema di percezione, organizzazione e uso dello spazio e della distanza interpersonale
Nella mutua regolazione della distanza spaziale tra gli interlocutori si individuano delle zone in base al tipo di relazione interpersonale: zona intima (0-0,5 cm), zona personale (0,5-1m), zona sociale, zona pubblica
Il rispetto o il venir meno del rispetto della distanza spaziale assume pertanto importanti significati a livello comunicativo
© Andrea Vianello 2013
LA PROSSEMICA
© Andrea Vianello 2013
LA PROSSEMICA
© Andrea Vianello 2013
LA PROSSEMICA
© Andrea Vianello 2013
DIFFERENZE DI GENERE
© Andrea Vianello 2013
La postura
All’interno di ogni sistema esistono regole più o meno implicite che stabiliscono la correttezza delle posture.
Rispetto ai rapporti possono essere: dominanti/sottomesse di amicizia /ostilità di formalità/informalità di autonomia/cooperazione/competizione.Rispetto all’individuo dipendono da: situazione e attività stato d’animo ed emozioni.
© Andrea Vianello 2013
Dominanza Sottomissione
LA POSTURA
© Andrea Vianello 2013
IL SISTEMA APTICO
Aptica: è il sistema di contatto corporeo, cioè l’insieme delle azioni di contatto che possono intervenire tra gli interlocutori di un atto comunicativo (mano sulla spalla, schiaffetto, carezza)
Il toccare l’altro influenza la natura e la qualità della relazione ed esprime diversi atteggiamenti interpersonali
© Andrea Vianello 2013
IL SISTEMA CINESICO
Comprende i movimenti del corpo, del volto e degli occhi
La postura, la gestualità e l’espressione che accompagnano il parlato sono l’oggetto di studio della cinesica
Sono componenti cinestesiche:
1. Mimica facciale 2. Sguardo
3. Sorriso 4. Gesti
© Andrea Vianello 2013
IL SISTEMA CINESICO
Linguaggio del corpo e gesti
http://www.youtube.com/watch?v=Hff_Qoptgfs
© Andrea Vianello 2013
Mimica facciale
I movimenti del volto costituiscono un sistema semiotico privilegiato di segnalazione in situazioni cognitive, emotive e interattive
Le ricerche elettromiografiche sui muscoli facciali hanno messo in evidenza un flusso continuo di informazioni nervose in condizioni emotivamente e cognitivamente attivate
Gli studi mirati alla codificazione e classificazione dei movimenti facciali hanno individuato 44 unità di movimento delle componenti anatomo-fisiologiche e oltre 7000 espressioni facciali
© Andrea Vianello 2013
Valore e funzioni
Le espressioni facciali servono per manifestare determinati stati mentali ed emotivi dell’individuo, le esperienze, le intenzioni, gli atteggiamenti interpersonali
Come meccanismo automatico o volontario, la mimica facciale riveste un valore emotivo o una funzione comunicativa
© Andrea Vianello 2013
Espressioni del volto
Indicano: caratteristiche della personalità (tipiche e
costanti) emozioni (entro 7 tipi principali: felicità,
sorpresa, interesse, paura, tristezza, disgusto, collera)
reazioni di interattività (alla comunicazione altrui o al contesto)
© Andrea Vianello 2013
Prospettiva emotiva
Secondo Ekman le espressioni facciali hanno valore emotivo in quanto sono l’emergenza immediata e spontanea delle emozioni: ad ogni emozione corrisponde un’espressione facciale.
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
Prospettiva comunicativa
Le espressioni facciali hanno una funzione comunicativa, perché manifestano le intenzioni del soggetto. In funzione del contesto si può sorridere di felicità ma anche di imbarazzo, di ansia, di incertezza. Si può piangere di gioia o di tristezza.
La prospettiva comunicativa ingloba quella emotiva inserendola in un orizzonte più ampio.
© Andrea Vianello 2013
Persino per via elettronica …
© Andrea Vianello 2013
Sorriso
È uno dei segnali fondamentali della specie umana formalmente e funzionalmente diversificato, a differenza dell’omologa espressione facciale delle scimmie usata come atto univoco di difesa o di sottomissione
Gli studi sulla classificazione dei movimenti facciali hanno individuato 19 configurazioni diverse di sorriso
© Andrea Vianello 2013
Sguardo Rappresenta una potente modalità comunicativa Intensità, durata e direzione dello sguardo variano
in relazione:
• ai diversi contesti e al grado di intimità (familiare o estraneo)
• all’emozione sottostante (gioia, imbarazzo, vergogna, disgusto)
• al valore sociale in un dato contesto culturale (fissazione oculare può avere valore di sfida, sincerità, pericolo, minaccia)
© Andrea Vianello 2013
La principessa Diana usavachinare la testa e sollevarelo sguardo per suscitareempatia. Teneva il mento abbassato e lasciava esposto il collo, generando sentimentimaterni soprattutto quandoera soggetta a critiche daparte della famiglia reale.Abbassare la testa guardandoverso l’alto conferisce un’ariainfantile.
Sguardo
© Andrea Vianello 2013
Gesti
Costituiscono un modo spaziale di rappresentazione simbolica e semiotica autonoma o in sincronia con le rappresentazioni linguistiche ad esse associate
I gesti possono essere condivisi da una o più culture (gesti convenzionali: gesto OK) o essere creati dal parlante in maniera personalizzata (gesti non convenzionali: il gesticolare individuale)
© Andrea Vianello 2013
Gesti convenzionali
Sono gesti con significato autonomo e globale e pertanto possono sostituire il linguaggio verbale
Sono parte integrante del discorso: esiste una continuità funzionale tra gesto e parola in quanto i gesti integrano e specificano il significato attivato dal linguaggio
© Andrea Vianello 2013
Gesti non convenzionali
Sono gesti scevri di un significato autonomo e globale e pertanto accompagnano e si sincronizzano con il linguaggio verbale, conferendogli un ampliamento a livello visuospaziale
© Andrea Vianello 2013
Gesti e pragmatica
Pragmaticamente, i gesti sono marcatori dell’atteggiamento del parlante nei confronti di ciò che sta dicendo e, al tempo stesso, manifestano le sue aspettative nei confronti di come il destinatario deve intendere le sue parole
© Andrea Vianello 2013
IL SISTEMA PARALINGUISTICO
Concerne la prosodia, cioè l’andamento e la dinamica del flusso fonatorio
Le componenti paralinguistiche del messaggio comunicato sono le unità prosodiche della catena parlata nel suo insieme
Tali componenti sono quelle che consentono il riconoscimento di una voce familiare vs. una voce sconosciuta, una voce giovane vs. una voce anziana, un tono arrabbiato vs. un tono benevolo
© Andrea Vianello 2013
Le unità prosodiche
Durata, intensità, altezza, accento, tono, intonazione, velocità dell’esecuzione (o dell’eloquio), pause piene (ehm mmh) e pause vuote (silenzio)
© Andrea Vianello 2013
• Il tono può esprimere apprezzamento o disappunto, entusiasmo o apatia, interesse o noia(ha la funzione della matita quando leggiamo: sottolinea i concetti importanti per evidenziarli meglio)
• Il timbro è il colore alla voce• Il volume corrisponde all’intensità sonora e serve a sottolineare i concetti o a ridestare l’attenzione• Il ritmo serve a dare più o meno incisività ai concetti espressi• La pausa, come il silenzio, può essere strategica o d’imbarazzo
Componenti paralinguistiche(intonazione, enfasi, pause, ritmi, silenzi
…)
© Andrea Vianello 2013
Le qualità paralinguistiche dipendono…
• Fattori biologici (sesso, età)• Fattori sociali (cultura, regione di provenienza, posizione sociale)• Fattori di personalità (temperamento ansioso, depresso, euforico ecc.)• Fattori transitori (emotività, situazioni, contesto)
© Andrea Vianello 2013
Con la voce posso
mettere a disagio le persone (urlo vicino a loro) essere invadente oppure arrogante (parlo forte,
aggressivo e cerco di parlare più forte di loro) comunicare tranquillità e calma (parlo normalmente) avvicinarmi alle persone lontane (parlo forte così mi
sentono) allontanarmi dalle persone troppo vicine (parlo forte
così le respingo) creare una situazione di vicinanza, unione (sussurro)
© Andrea Vianello 2013
Il silenzio
E’ un modo strategico di comunicare e il suo significato varia con le situazioni, le relazioni e la cultura di riferimento.
© Andrea Vianello 2013
durata
È il tempo della tenuta di un fono della catena parlata. Quando l’allungamento è intenzionale ha una funzione enfatico-espressiva
(es. beeello!!)
© Andrea Vianello 2013
intensità
È il volume dell’emissione fonica. Può andare dal pianissimo al fortissimo
Dal punto di vista prosodico è correlata all’accento d’intensità
Dal punto di vista relazionale la sua variazione esprime diverse intenzioni (aumento dovuto a: arrabbiatura, ambiente disturbato, richiamo dell’attenzione, sordità, ecc.)
© Andrea Vianello 2013
altezza (1)
È la frequenza dell’emissione fonica. Determina la sensazione psicoacustica di acutezza della voce su una scala che va dal grave all’acuto.
Costituisce il fattore fondamentale di caratterizzazione delle voci maschili, femminili e infantili
© Andrea Vianello 2013
altezza (2)
Dal punto di vista prosodico è correlata al tono e all’intonazione
Dal punto di vista relazionale la sua variazione è correlata al significato implicito del messaggio
(modulazioni volontarie del tono)
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L’accento d’intensità È la messa in rilievo di una sillaba
rispetto alle altre tramite la variazione prevalente dell’intensità
Funzioni:• Contrastiva messa in rilievo della
sillaba tonica
• Demarcativa segnalazione del confine di parola
• Oppositiva distintiva di significato (es. fini/finì)
© Andrea Vianello 2013
Il tono
È la messa in rilievo di una sillaba rispetto alle altre tramite la variazione prevalente di altezza
Le modulazioni volontarie del tono della voce, basso-medio-alto, concorrono al significato implicito del messaggio (può denotare imbarazzo, gravità del messaggio comunicato, falsità, ecc.)
© Andrea Vianello 2013
L’intonazione
È l’andamento melodico del flusso fonatorio dato dalle variazioni di altezza nel corso dell’intero enunciato
Ogni lingua presenta una tipologia di intonazione della frase, con diversi schemi intonativi (es. discendente, ascendente, sospensivo) legati al tipo di frase prodotta (es. affermativa, imperativa, interrogativa, incompleta)
© Andrea Vianello 2013
Il silenzio
È una strategia della comunicazioneHa natura ambigua e il suo significato
varia in relazione al contesto situazionale, al tipo di rapporto esistente tra i partecipanti all’atto comunicativo, alla cultura di riferimento
© Andrea Vianello 2013
Funzioni del silenzio
Alcune possibili funzioni:
•Valutazione
•Rivelazione
•Attivazione
•Sfida
© Andrea Vianello 2013
Riferimenti bibliografici
Albano Leoni F., Maturi P., Manuale di fonetica, Roma 2002 (pp. 23-25, 62-79)
Anolli L. (a c. di), Psicologia della comunicazione, Bologna 2002.
McNeill D. (ed.), Language and gesture, Cambridge-New York 2000.
© Andrea Vianello 2013
La documentazione del corso
Potete trovare la documentazione del corso su
www.iltuoprof.it
Classe: Progetto CNV-ITCS LAZZARI
© Andrea Vianello 2013
© Andrea Vianello 2013
Contenuto della 4^ giornata
La dinamica del processo di comunicazione
Le modalità della comunicazione verbale
La comunicazione non verbale La dinamica della relazione
interpersonale La relazione con l’interlocutore
© Andrea Vianello 2013
Obiettivi