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Libreremo
Questo libro è il frutto di un percorso di lotta per l’accesso alle conoscenze e alla formazione promosso dal CSOA Terra Terra, CSOA Officina 99, Get Up Kids!, Neapolis Hacklab. Questo libro è solo uno dei tanti messi a disposizione da LIBREREMO, un portale finalizzato alla condivisione e alla libera circolazione di materiali di studio universitario (e non solo!).
Pensiamo che in un’università dai costi e dai ritmi sempre più escludenti, sempre più subordinata agli interessi delle aziende, LIBREREMO possa essere uno strumento nelle mani degli studenti per riappropriarsi, attraverso la collaborazione reciproca, del proprio diritto allo studio e per stimolare, attraverso la diffusione di materiale controinformativo, una critica della proprietà intellettuale al fine di smascherarne i reali interessi.
I diritti di proprietà intellettuale (che siano brevetti o copyright) sono da sempre – e soprattutto oggi - grosse fonti di profitto per multinazionali e grandi gruppi economici, che pur di tutelare i loro guadagni sono disposti a privatizzare le idee, a impedire l’accesso alla ricerca e a qualsiasi contenuto, tagliando fuori dalla cultura e dallo sviluppo la stragrande maggioranza delle persone. Inoltre impedire l’accesso ai saperi, renderlo possibile solo ad una ristretta minoranza, reprimere i contenuti culturali dal carattere emancipatorio e proporre solo contenuti inoffensivi o di intrattenimento sono da sempre i mezzi del capitale per garantirsi un controllo massiccio sulle classi sociali subalterne.
L’ignoranza, la mancanza di un pensiero critico rende succubi e sottomette alle logiche di profitto e di oppressione: per questo riappropriarsi della cultura – che sia un disco, un libro, un film o altro – è un atto cosciente caratterizzato da un preciso significato e peso politico. Condividere e cercare canali alternativi per la circolazione dei saperi significa combattere tale situazione, apportando benefici per tutti.
Abbiamo scelto di mettere in condivisione proprio i libri di testo perché i primi ad essere colpiti dall’attuale repressione di qualsiasi tipo di copia privata messa in atto da SIAE, governi e multinazionali, sono la gran parte degli studenti che, considerati gli alti costi che hanno attualmente i libri, non possono affrontare spese eccessive, costretti già a fare i conti con affitti elevati, mancanza di strutture, carenza di servizi e borse di studio etc...
Questo va evidentemente a ledere il nostro diritto allo studio: le università dovrebbero fornire libri di testo gratuiti o quanto meno strutture e biblioteche attrezzate, invece di creare di fatto uno sbarramento per chi non ha la possibilità di spendere migliaia di euro fra tasse e libri originali... Proprio per reagire a tale situazione, senza stare ad aspettare nulla dall’alto, invitiamo tutt* a far circolare il più possibile i libri, approfittando delle enormi possibilità che ci offrono al momento attuale internet e le nuove tecnologie, appropriandocene, liberandole e liberandoci dai limiti imposti dal controllo repressivo di tali mezzi da parte del capitale.
Facciamo fronte comune davanti ad un problema che coinvolge tutt* noi! Riappropriamoci di ciò che è un nostro inviolabile diritto!
csoaTerraaTerra
Get Up Kids! Neapolis Hacklab csoa Terra Terra csoa Officina 99
www.getupkids.org www.neapolishacklab.org www.csoaterraterra.org www.officina99.org
www.libreremo.org
Gestione della Produzione Industriale[1]
Il flusso di Pianificazione, Programmazione e ControlloIl flusso di Pianificazione, Programmazione e Controllo
Gestione della Produzione Industriale[2]
ALCUNI CENNI SULLA PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
Production and Operations Management Production and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[3]
Cenni sui principi di programmazione operativaCenni sui principi di programmazione operativa
A differenza di ciò che succede nella programmazione aggregata, gli obiettivi della programmazione operativa non vengono formalizzati in una funzione di costo, poiché:
-È difficile tradurre in costo termini come il grado di utilizzazione delle macchine o i ritardi di consegna
-Data la brevità dell’orizzonte temporale considerato, vengono trascurati i costi di mantenimento a scorta cioè non viene assegnata alcuna penalità all’anticipo dell’avvio di lavorazione di un lotto, purchè questo avvenga tra la data di possibile inizio e la data di consegna
Queste ipotesi costituiscono la principale differenza tra i problemi concettuali di programmazione aggregata e programmazione operativa.
La programmazione operativa traduce le richieste di produzione in ordini operativi.
Gestione della Produzione Industriale[4]
Grandezze della programmazione operativaGrandezze della programmazione operativa
Per ogni job si definiscono:
Tij: tempo di lavorazione dell’operazione i sulla macchina j
I : data di ingresso dell’ordine nel sistema
d : data concordata per la consegna
C : data di completamento
Risulta allora:
Di tutto il sistema si definisce il
F = C – I flowtime (tempo di attraversamento)
L = C – d latenessT = max(L;0) tardiness (non considera l’anticipo)
MAK = max(C) – min (I) makespan
Gestione della Produzione Industriale[5]
Gli obiettivi della programmazione operativaGli obiettivi della programmazione operativa
Gli obiettivi della programmazione possono quindi essere molti, ed alcuni possono essere contrastanti o in contrapposizione tra loro:
-Massimizzare l’utilizzazione delle macchine-Ridurre il tempo perso per attrezzaggi-Rispettare le scadenze di consegna (minimizzare lateness o tardiness medio)-Massimizzare il ritmo produttivo (minimizzare il flowtime medio)-Minimizzare il makespan-Minizzare il WIP
Si procede quindi perseguendo un obiettivo prioritario, considerando gli altri obiettivi come vincoli.
Gestione della Produzione Industriale[6]
Modelli della programmazione operativaModelli della programmazione operativa
Uno dei problemi più interessanti è il JOB SHOP: la sequenza di operazione che ogni lotto deve seguire è la stessa, ma le stazioni di lavoro non necessariamente devono processare i lotti in ordine.
l’obiettivo prioritario la massimizzazione della capacità produttiva ovvero del coefficiente di utilizzo (saturazione) delle macchine.
- Assegnazione delle operazioni alle macchine
- Sequenza delle operazioni per ogni macchina
- Collocazione temporale delle operazioni
VARIABILI VINCOLI
- Capacità produttiva delle macchine
- Date di consegna
- Date di possibile inizio delle lavorazioni
Visto che i tempi di lavorazione sono solitamente incomprimibili, ciò su cui agisce uno scheduling efficace sono i tempi di setup e le attese dovute alle interferenze con altri job, che dipendono infatti dalla sequenza di lavorazione delle macchine.
La risoluzione di un problema di programmazione operativa richiede quasi sempre lo studio e l’applicazione di un complesso algoritmo di scheduling.
Gestione della Produzione Industriale[7]
Esempio di scheduling JOBSHOPEsempio di scheduling JOBSHOP
Rappresentazione grafica della sequenza temporale delle operazioni che devono essere effettuate su un lotto da 100 pezzi, divise per centri di lavoro.
Studiando questo grafico si possono trarre utili informazioni su tempi di attraversamento e grado di saturazione delle macchine.
= 3 ore
CM 1 60CM 1 30O FFM 057TRAR032O FFM 1 89
T attr max 9 2,7%336 9 2,7%
ore disp ore utilizzo % utilizzo336 1 1 4 33,9%
T attr max 1 53 45,5%336 51 1 5,2%
Gestione della Produzione Industriale[8]
IL CALCOLO DEI FABBISOGNI DI CAPACITÀ - CRP
Production and Operations ManagementProduction and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[9]
Il Capacity Requirements Planning (CRP)Il Capacity Requirements Planning (CRP)
Il Capacity Requirements Planning (CRP) ha l’obiettivo di quantificare il fabbisogno di capacità (carico di lavoro per ogni
risorsa) relativo alle occorrenze dei fabbisogni tempificati dal MRP.
– Viene svolta a capacità finita incrociando l’output del MRP con i cicli di lavorazione.
– Verifica che il piano dei fabbisogni sia fattibile.– Verifica che i carichi di lavoro sulle risorse siano bilanciati nel
tempo.– Individua i “colli di bottiglia”.
Gestione della Produzione Industriale[10]
Capacity Requirement PlanningCapacity Requirement Planning
SCOPO
• Calcolare il carico di lavoro tempificato nei reparti,
• Verificare che i carichi siano bilanciati nel tempo
• Verificare che la risorsa MANODOPERA sia sufficiente
• Verificare che la risorsa IMPIANTI sia sufficiente
• Individuare i reparti che presentano le strozzature
Gestione della Produzione Industriale[11]
Capacity Requirement Planning – i dati di inputCapacity Requirement Planning – i dati di input
DATI RELATIVI ALLA PRODUZIONE• Ordini di produzione dei prodotti, semilavorati e componenti
provenienti dal MRPDATI RELATIVI AL SISTEMA PRODUTTIVO• Calendario• Distinta base• Cicli di lavorazione• Capacità produttiva• Efficienza degli impianti • Disponibilità degli impianti (set-up, fermate)DATI RELATIVI ALLA SITUAZIONE NEI REPARTI• Work in process
Gestione della Produzione Industriale[12]
Capacity Requirement Planning – i dati di outputCapacity Requirement Planning – i dati di output
ALLA PIANIFICAZIONE
• Carico dettagliato per reparto
• Segnalazione colli di bottiglia
ALLA PRODUZIONE
• Ordini produzione ai reparti
ALLE VENDITE
• Evadibilità degli ordini
Gestione della Produzione Industriale[13]
I profili di caricoI profili di carico
t
ore
16
LUN MAR MER GIO VEN
Profilo a capacità infinita
t
ore
16
LUN MAR MER GIO VEN
Profilo a capacità finita
Sommando i Lead Time richiesti da ogni fabbisogno pianificato su una data risorsa…
Gestione della Produzione Industriale[1]
DIMENSIONAMENTO DELLA SCORTA DI SICUREZZA
Gestione della Produzione IndustrialeGestione della Produzione Industriale
Gestione della Produzione Industriale[2]
Il concetto di aleatorietàIl concetto di aleatorietà
d
f(d)
d
σd
Distribuzione gaussiana della Domanda
TA
f(TA)
TA
σTA
Distribuzione gaussiana del Tempo di Approvvigionamento
Per ora ci concentriamo sulla aleatorietà della Domanda, ma solo per ora…
Gestione della Produzione Industriale[3]
La variabile zLa variabile z
2d
ddzσ−=
d
f(d)
d
σd
z
f(z)
0
1
σ⋅+= zddScorte di sicurezza
Dipende dal LS
Gestione della Produzione Industriale[4]
Il criterio del Costo di RotturaIl criterio del Costo di Rottura
• CT costi totali
• Per ipotesi gli unici costi che variano con la dimensione del lotto sono CM e CR
CMCRCT +=
( )( )EOQDzPCrzCmCT ⋅−⋅+⋅⋅= 1σ
ovvero
Gestione della Produzione Industriale[5]
Criterio del Costo di Rottura – soluzione analiticaCriterio del Costo di Rottura – soluzione analitica
( ) 00 =⋅⋅−⋅⇒=∂
∂ zpEOQDCrCm
zCT σ
( )EOQDCr
Cmzp⋅
⋅= σ ( )2
21
21 z
ezp⋅−
⋅=π
Ricordiamo che…
Gestione della Produzione Industriale[6]
Criterio del Livello di ServizioCriterio del Livello di Servizio
TAddTA ⋅=TAdd TA ⋅=
σ⋅= zSS
22dd TA
TAσσ ⋅=
Il Livello di Servizio diventa un input…
È una scorta dimensionata sull’unità di tempoma la SS deve servire a “coprire” l’intero TA…
TAzSS ddTA⋅⋅= σ
Gestione della Produzione Industriale[7]
Aleatorietà del Tempo di ApprovvigionamentoAleatorietà del Tempo di Approvvigionamento
TAddTA ⋅=dTAd TA ⋅=
dzSS TATA ⋅⋅= σ
222TAd d
TAσσ ⋅=
Consideriamo la domanda deterministica ed il Tempo di Approvvigionamento aleatorio
222 dTAzSSTATAdtotale ⋅+⋅⋅= σσ
Gestione della Produzione Industriale[1]
EOQ ed EPQ
Production and Operations ManagementProduction and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[2]
Economic Order Quantity - EOQEconomic Order Quantity - EOQ
E’ un metodo per scegliere la dimensione del lotto di approvvigionamento (order). Assume le ipotesi del modello di Wilson
• Domanda nota e costante• Tempo di approvvigionamento costante• Prezzo unitario del prodotto costante• Consegna del lotto non frammentata• Beni non deperibili• Domanda interamente soddisfatta• Lotto di ordine illimitato
L’ipotesi principale è che solamente due costi variano se si agisce sulla dimensione del lotto: i costi di immagazzinamento ed i costi di lancio ordine.
Gestione della Produzione Industriale[3]
Modello di WilsonModello di Wilson
Andamento del livello di magazzino- grafico a dente di sega - q
tempo
G
Q
G= giacenza media =
2Q
N.B: domanda nota e costante = d
Gestione della Produzione Industriale[4]
Economic Order Quantity – costi di immagazzinamentoEconomic Order Quantity – costi di immagazzinamento
€
Dimensione del lotto
CmEOQCM ⋅=2
CmGCM ⋅=
• Per ipotesti i costi di immagazzinamento variano linearmente con la dimensione del lotto
• I beni non sono deperibili
• Cm = costo di mantenimento a scorta di 1 unità di prodotto per tutto il periodo di riferimento
• CM = costo di mantenimento di tutta la scorta nel periodo di riferimento
ovvero
Gestione della Produzione Industriale[5]
Economic Order Quantity – costi di lancio ordineEconomic Order Quantity – costi di lancio ordine
€
Dimensione del lotto
=EOQ
D
• Ovviamente i costi di lancio ordine vengono sostenuti solo quando si lancia l’ordine
• Cl = costo di lancio di 1 ordine
• CL = costo totale di lancio di tutti gli ordini nel periodo di riferimento
• L’andamento del grafico è una iperbole equilatera
• D = totale nel periodo di riferimento
numero di lanci ordine, allora ClEOQ
DCL ⋅=se
Gestione della Produzione Industriale[6]
Economic Order Quantity – costi totaliEconomic Order Quantity – costi totali
€
Dimensione del lotto
• CT costi totali
• Per ipotesi gli unici costi che variano con la dimensione del lotto sono CM e CL
• Il punto di minimo cade alla intersezione tra le curve di CM e CL
• In prossimità del minimo di CM la curva è molto piatta (robustezza)
CMCLCT += ClEOQ
DCmEOQCT ⋅+⋅=2
ovvero
EOQ
Gestione della Produzione Industriale[7]
Economic Order Quantity – soluzione analiticaEconomic Order Quantity – soluzione analitica
CMCLCT +=
ClEOQ
DCmEOQCT ⋅+⋅=2
02
0 2 =⋅−⇒=∂
∂ ClEOQ
DCmEOQCT
ClEOQ
DCm ⋅= 22 CmClDEOQ ⋅⋅= 2
da cui
Gestione della Produzione Industriale[8]
Economic Production QuantityEconomic Production Quantity
E’ un metodo per scegliere la dimensione del lotto di produzione. Si assimila al metodo dell’EOQ senza l’ipotesi di “approvvigionamento istantaneo”, visto che i prodotti vengono accumulati al tasso Tp. La domanda è sempre costante e pari a d.
q
t
EPQ
Tpd
Tp - d
T
Gestione della Produzione Industriale[9]
Economic Production Quantity – soluzione analiticaEconomic Production Quantity – soluzione analitica
q
ClTpT
DCmdTpTCT ⋅⋅
+⋅−=2
)(
⇒=⋅∂
∂ 0)( TpT
CT
−⋅
⋅⋅=
TpdCm
ClDEPQ1
2
t
EPQ
Tpd
Tp - d
T
TpTEPQ ⋅=2
)( dTpTG −⋅=
TpTDClCL⋅
⋅=
CmdTpTCM ⋅−⋅=2
)(
cioè
Gestione della Produzione Industriale[10]
Lotto economico di approvvigionamento a valoreLotto economico di approvvigionamento a valore
Solitamente Cm = V · i
iVClDEOQ
⋅⋅⋅= 2
iVClD
iVClDVEOQV ⋅⋅⋅=
⋅⋅⋅⋅=⋅ 22
VDkVDiClEOQV ⋅⋅=⋅⋅⋅=⋅ 2
Valore del lotto di approvvigionamento
Gestione della Produzione Industriale[11]
Economic Order Quantity con backlogEconomic Order Quantity con backlog
Nell’ipotesi di ammissibilità del backlog, l’EOQ viene modificato attraverso i parametri:B = massimo backlog ammissibile (in numero di pezzi)Cb = costo unitario dell’ordine soddisfatto con backlogCB = costo totale del backlogging
q
t
Q
B0
NB: EOQ = Q* + B*
Gestione della Produzione Industriale[12]
Economic Order Quantity con backlogEconomic Order Quantity con backlog
BQQQG+
⋅=2
CMCBCLCT ++=
+⋅⋅⋅+
+⋅⋅⋅=
CbCmCm
CbClD
CbCmCb
CmClDEOQ 22
backlog
BQBBB+
⋅=2
BQDClCL+
⋅=
CmGCM ⋅=giacenza media
backlog medio
da cui
minimizzando in Q+B si ottiene
CbBCB ⋅=
costo di lancio
da cui
e quindi
È evidente che se Cb = ∝, si ha che EOQbacklog = EOQ
Gestione della Produzione Industriale[13]
Economic Production Quantity con backlogEconomic Production Quantity con backlog
+⋅
−
⋅⋅=Cb
CbCm
TpdCm
ClDEPQ1
2backlog
In maniera del tutto analoga, il lotto di produzione diventa
t
Imax
B0
Tp-ddB
Tpd
QI −−
=1
max
GRADO DI INTEGRAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVOGRADO DI INTEGRAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO
AD INTEGRAZIONE VERTICALE:estensione verso monte o verso valle delle lavorazioni, che complessivamente costituiscono il cosiddetto “ciclo integrato” (dalla materia prima al prodotto finito).
AD INTEGRAZIONE ORIZZONTALE:incremento del volume di produzione acquisendo commesse dello stesso prodotto (o prodotti simili) da più fornitori.
VANTAGGI E RISCHI DELL’INTEGRAZIONEVANTAGGI E RISCHI DELL’INTEGRAZIONE
VANTAGGI– Aumento del valore aggiunto d’impresa– Controllo più efficace di consegne e qualità– Recupero di ogni rendita legata all’esistenza di un fattore scarso– Erezione di barriere all’entrata– Collegamento di fasi critiche del processo con miglioramento della qualità– Migliore programmabilità– Minori costi di intermediazione– Maggiore trasparenza del mercato
RISCHI– Appesantimento del processo con l’aggiunta di fasi economicamente poco interessanti– Sbilanciamento della capacità produttiva– Irrigidimento della struttura– Incremento del BEP– Rinuncia a collaborazioni proficue
Numero fasi integrate
oppure
Valore aggiunto delle fasi integrate
DEFINIZIONE DI FLESSIBILITÀDEFINIZIONE DI FLESSIBILITÀ
FLESSIBILITÀ STATICA: capacità di riassortire in tempi e costi contenuti un’ampia gamma di prodotti già realizzati.
FLESSIBILITÀ DINAMICA: capacità di industrializzare un nuovo prodotto in tempi e costi ragionevoli.
FLESSIBILITÀ DI MIX: capacità di modificare con costi e tempi contenuti un piano di produzione.
FLESSIBILITÀ DI VOLUME: capacità di modificare il volume complessivo di produzione con limitate ripercussioni sul costo unitario di produzione.
MISURE DI FLESSIBILITÀMISURE DI FLESSIBILITÀ
FLESSIBILITÀ STATICA
FLESSIBILITÀ DINAMICA
FLESSIBILITÀ DI MIX
Riconfigurabilità Lead Time di consegna
Convertibilità
Riconfigurabilità
Time to Market
Tempo di congelamento
SISTEMA IMPIANTI MISURE
ElasticitàFLESSIBILITÀ DI VOLUME Break-even-point
Gestione della Produzione Industriale[1]
MODELLI PER LA GESTIONE DELLE SCORTE
Gestione della Produzione IndustrialeGestione della Produzione Industriale
Gestione della Produzione Industriale[2]
Sistemi di controllo delle scorte: ROLq
t
LR
SS
TA TATA TA
• ROL = Re-Order Level, si ordina appena la giacenza raggiunge LR
• monitoraggio continuo del magazzino
• quantitativi di riordino fissi, EOQ
• scorta di sicurezza standard
SSTAdLR +⋅=
222 dTAkSS TAd ⋅+⋅= σσ
EOQLotto =
Gestione della Produzione Industriale[3]
Sistemi di controllo delle scorte: ROC
t
LR’
SS’
TA
• ROC = Re-Order Cycle• Quantitativi di riordino fissi, EOQ• Si può ordinare solo allo scadere di IR• Si ordina solo se si è sotto il livello di riordino• Monitoraggio discreto del magazzino• Scorta di sicurezza maggiorata
')(' SSIRTAdLR ++⋅=
222 )(' dIRTAkSS TAd ⋅++⋅= σσ
TA TA
IR
EOQLotto =
q
Gestione della Produzione Industriale[4]
Sistemi di controllo delle scorte: IR fisso, con LO
• Intervallo di riordino fisso, con livello obiettivo• Quantitativi di riordino variabili a seconda
della giacenza• Si deve ordinare sempre e solo allo scadere
di IR• Monitoraggio discreto del magazzino• Scorta di sicurezza maggiorata
')( SSIRTAdLO ++⋅=
222 )(' dIRTAkSS TAd ⋅++⋅= σσ
GiacenzaLOLotto −=
t
LO
TA TA TA TA
IR IR
SS’
q
Gestione della Produzione Industriale[5]
Sistemi di controllo delle scorte: (s,S)
• (s,S) = scorta minima e massima• Quantitativi di riordino variabili, che tendono ad
EOQ• Si può ordinare solo allo scadere di IR• Si ordina solo se si è sotto la scorta minima• Monitoraggio discreto del magazzino• Scorta di sicurezza maggiorata
')( SSIRTAdminS ++⋅=
222 )(' dIRTAkSS TAd ⋅++⋅= σσ
GiacenzamaxSLotto −=
t
S min
S max
SS’
TA IR TA TA
2IRdEOQminSmaxS ⋅−+=
Gestione della Produzione Industriale[6]
Confronto tra i sistemi di controllo delle scorte
Intervallo di riordino fisso• Lotto: variabile a seconda della distanza
della giacenza da LO• Monitoraggio: DISCRETO, SS’ maggiorata• Si ordina quando: sempre allo scadere di IR
ROL • Lotto: EOQ fisso• Monitoraggio: CONTINUO, SS standard• Si ordina non appena il livello raggiunge
LR, ordini completamente asincroni
ROC• Lotto: EOQ fisso• Monitoraggio: DISCRETO, SS’
maggiorata• Si ordina quando: allo scadere di IR,
se il livello è inferiore ad LR’
(s,S)• Lotto: variabile a seconda della
distanza della giacenza da Smax
• Monitoraggio: DISCRETO, SS’ maggiorata
• Si ordina quando: allo scadere di IR, se il livello è inferiore ad Smin = LR’
2IRdEOQminSmaxS ⋅−+=
DEOQT
EOQD
TIR ⋅==
222EOQ
DEOQTdIRd =
⋅⋅⋅=⋅
2EOQminSmaxS +=
Nota Bene: nell’ipotesi che con il sistema (s,S) il lotto venga lanciato una volta ogni due IR, si ha che la dimensione del lotto è proprio pari ad EOQ, visto che:
e visto che
Si ha allora
e dunque
ovvero il lotto medio, lanciato ogni IR, è EOQ/2.
Gestione della Produzione Industriale[1]
GESTIRE L’INCERTEZZA NELLA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE
Production & Operations ManagementProduction & Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[2]
MRP ed incertezzaMRP ed incertezza
Incertezza relativa alle quantità o alla tempistica ?
100100Planned order receipts5070Net Requirements
-120-70060060Projected on-hand inv.
100Scheduled receipts
1010101010Gross requirements (internal)4060503050Gross requirements (external)543210Periodo
Che sarebbe successo se nel periodo 3 il fabbisogno esterno fosse aumentato di anche solo 1 unità (aleatorietà nella quantità) ?
Che cosa succederebbe se questo item fosse il prodotto finito ? Come cambierebbe la tempistica di ordine nei livelli bassi della distinta base?
Gestione della Produzione Industriale[3]
Incertezza - le soluzioniIncertezza - le soluzioni
SAFETY TIME
Per proteggersi dall’incertezza in generale si usano tre soluzioni
SAFETY CAPACITY
SAFETY STOCK
Gestione della Produzione Industriale[4]
Approccio SAFETY TIMEApproccio SAFETY TIME
I tempi di avvio delle produzioni sono ANTICIPATI rispetto al momento di effettiva necessità
• Se questo viene effettuato ad ogni stadio di lavorazione, i tempi di programmazione si allungano
• L’allungamento dei tempi attiva il “loop negativo”
• L’anticipo viene solitamente stimato “ad occhio”
Gestione della Produzione Industriale[5]
Approccio SAFETY CAPACITYApproccio SAFETY CAPACITY
In caso di necessità, è possibile aumentare il ritmo di produzione e velocizzare la lavorazione di alcune parti…
… a patto di avere materiali da lavorare !!!
• … ma questo è ragionevole poiché solitamente l’approvvigionamento avviene a lotti
• Si evita di SPECIALIZZARE i materiali (safety stock)
• Si evita di sovraccaricare TUTTI i centri di lavoro (safety stock)
• Facilmente controllabile poiché l’aumento di velocità viene attivato su richiesta (safety time, safety stock)
• Non distorce i tempi di consegna (safety time)
Gestione della Produzione Industriale[6]
Approccio SAFETY STOCKApproccio SAFETY STOCK
Si mantiene un ulteriore quantitativo di scorta in magazzino
• Distorsione della tempistica dei fabbisogni
• Effetto “rilassamento” nelle priorità di lavoro
• Si nascondono gli effetti delle perturbazione che potrebbero essere evitate
• Meccanismo difficile da comprendere….
Gestione della Produzione Industriale[7]
Posizionamento della SAFETY STOCK nell’MRPPosizionamento della SAFETY STOCK nell’MRP
La scorta di sicurezza nell’MRP deve essere opportunamente localizzata SOLAMENTE a livello di MPS ovvero di prodotti soggetti a
DOMANDA INDIPENDENTE
• La SS a livello MPS garantisce la conservazione di scorta in accordo alle proporzioni di assemblaggio…
• Prevedere SS a livello di componenti e materie prime è inutile, a meno che la σTA non sia completamente fuori controllo
• In generale in MRP ben programmati, con facilità di rescheduling, la SS può essere ridotta al minimo o eliminata
Gestione della Produzione Industriale[8]
SAFETY STOCK nell’MRP (1/2)SAFETY STOCK nell’MRP (1/2)
periodoprev.
40
20 20 20 20
3020
10
20
110
210
310
410
replenishment
periodoprev.
40
2010 10 10
3020
10
10
11020
210
310
410
replenishment
40
20 20 20 20
2010
replenishment
actual
OR
DER
PO
INT
LOG
ICM
RP
LOG
IC
periodoprev.
11020
210
310
410
actual
20
INVENTORY ON HAND
Gestione della Produzione Industriale[9]
periodoprev.
40
20 20 20 20
3020
10
20
110
210
310
410
replenishment
periodoprev.
40
2010
30
2010
11020
21020
310
410
replenishment
40
20 20 20 20
20
replenishment
actual
OR
DER
PO
INT
LOG
ICM
RP
LOG
IC
periodoprev.
11020
21020
310
410
actual
20
Anticipando l’emissione dell’ordine, la logica MRP tende ad evitare l’uso della scorta di sicurezza, che risulta così effettivamente “Dead Stock”, e potrebbe essere eliminato…
SAFETY STOCK nell’MRP (2/2)SAFETY STOCK nell’MRP (2/2)
Richiami di Teoria dei Sistemi
SISTEMA = insieme di elementi e di interrelazioni costituenti una entità concepibile in modo unitario
SISTEMA = complesso di elementi mutuamente legati attraverso una serie di relazioni concorrenti alla realizzazione di attività preordinate al raggiungimento di un fine comune
Un sistema risulta caratterizzato dal complesso delle relazioni (organizzazione) che sussistono tra gli elementi che lo compongonoe dagli obiettivi che gli stessi elementi concorrono a perseguire
Richiami di Teoria dei Sistemi
Tipologia delle possibili relazioni intercorrenti tra gli elementi di un sistema
- Relazioni di I° ordine (necessità)Relazioni di simbiosi tra elementi simultaneamente necessari alla funzionalità del sistema
- Relazioni di II° ordine (opportunità)Relazioni di sinergia tra elementi in mutua complementarietà, la cui presenza, simultanea a quella degli elementi necessari consente al sistema di perseguire obiettivi di livello superiore a quelli altrimenti consentiti al sistema medesimo
- Relazioni di III° ordine (ridondanza o incompatibilità)Condizioni di eccedenza per elementi superflui rispetto ad altri già esistenti, o di antinomia tra elementi di impossibile coesistenza simultanea in ordine alla funzionalità e agli obiettivi del sistema
Richiami di Teoria dei Sistemi
Complessità dei sistemi
Un sistema può in generale essere riguardato come parte (subsistema) di un sistema più complesso
In un sistema è individuabile una gerarchia di subsistemi, il cui numero è correlato alla complessità del sistema
Un sistema è caratterizzato da una serie di obiettivi parziali (obiettivi dei subsistemi) che insieme concorrono a realizzare l’obiettivo finale del sistema di cui fanno parte
Richiami di Teoria dei Sistemi
1) Livello delle strutture (sistemi statici)
2) Livello dei meccanismi (sistemi dinamici)
3) Livello dei controlli (sistemi cibernetici)
4) Livello della cellula (sistemi aperti a struttura autonoma)
5) Livello genetico-sociale (sistemi vegetali)
6) Livello del sistema animale (sistemi intelligenti)
7) Livello del sistema umano (sistemi ad intelligenza superiore)
8) Livello dei sistemi sociali (sistemi di complessità superiore)
9) Livello dei sistemi trascendenti
Tassonomia dei sistemi (K. Boulding)
Produzione di beni e di servizi
PRODUZIONE = attività che realizza la combinazione di risorse materiali e/o immateriali, giàdisponibili, per dar luogo ad altre risorse materiali e/o immateriali, altrimenti non disponibili, destinate all’uso di consumatori finali oppure all’impiego in altre attività produttive
Tripartizione delle attività di produzione (Fisher-Clark)
Produzione di beni e di servizi
- Settore Primarioproduzione agricola, zootecnica, forestale, ittica, di beni naturali in genere
- Settore Secondarioproduzione per trasformazione, organizzata in forma artigiana o industriale
- Settore Terziarioproduzione di servizi (energia, trasporti, comunicazioni, credito, assicurazioni, servizi sanitari), attività commerciali, turistiche, ricreative, ecc.
Terziario avanzatoproduzione di servizi ad alto contenuto di prestazioni di intelletto: servizi di Ingegneria, di Informatica, di Consulenza, di Ricerca, servizi speciali nell’Area del Credito (parabancario: leasing, factoring, ecc.)
Produzione di beni e di servizi
Produzione = Trasformazione
fisicachimicabiologicanello spazionel tempoda persona a persona
Produzione
di beni
di servizi
miste
Produzione di beni e di servizi
PRODOTTO = bene materiale o immateriale (servizio) altrimenti non disponibile, risultante di un processo e concepito al fine di soddisfare un bisogno
(esempi: prodotto agricolo, prodotto finanziario, prodotto assicurativo, prodotto turistico, prodotto artigiano, prodotto industriale, ecc.)
Le tipologie della produzione industriale
Produzione di beni e di servizi
1) produzione di materiali (grezzi indefiniti) per successivi impieghi industriali (produzione di materie prime per l’industria manifatturiera)
2) produzione di parti standard e speciali (componenti semplici, sottogruppi, gruppi) destinati ad impiego nella produzione di manufatti complessi
3) produzione di manufatti complessi, realizzata attraverso la combinazione di parti provenienti da produzioni di “livello 2” con altre fabbricate autonomamente mediante lavorazioni effettuate su materiali provenienti da produzioni di “livello 1”
Classificazione tipologica dei prodotti industriali
Produzione di beni e di servizi
1) beni materiali e immateriali (servizi)
2) beni industriali e beni di consumo
3) beni di consumo immediato e durevole
4) commodities e prodotti differenziabili
5) beni di prima necessità e beni di lusso
6) beni a consumo costante e beni stagionali
Produzione di beni e di servizi
PROCESSO = sequenza di attività, in correlazione logica, che impiegano risorse (persone, procedure, mezzi produttivi, materiali) con la finalità di fornire un prodotto o un servizio per un cliente interno o esterno
Processi a ciclo obbligato (processi continui)
Produzione di beni e di servizi
- in tali processi si realizza il flusso ininterrotto dei materiali da trasformare, fino al raggiungimento del prodotto finito, attraverso stadi di trasformazione tra loro contigui inseparabili, a monte e a valle dei quali il prodotto in lavorazione non ha una autonoma identità;
- nelle industrie di processo, l’impianto – anche se articolato in sezioni separate, corrispondenti ai diversi stadi del processo – ha il carattere di unicum inscindibile, e al suo interno le fasi di trasformazione e di movimentazione del materiale in processo sono in continua combinazione tra loro;
- l’impianto svolge un processo a ciclo obbligato (tale cioè da non consentire alternative tecnologiche e di sequenza) e fornisce una sola tipologia di prodotto, per un periodo di tempo predeterminato. A valle di questo possono anche presentarsi varianti della materia prima (es. industria cartaria, industria delle paste alimentari, ecc.) e/o cambi di attrezzaggio (es. cambio rulli di laminazione nell’acciaieria, cambio trafile nel pastificio, ecc.), per dar luogo a prodotti diversi, pur sempre assoggettati allo stesso ciclo obbligato;
- nelle produzioni con processo continuo, le fermate sono limitate agli interventi di manutenzione e agli eventuali cambi di prodotto (cambio materie prime, cambio attrezzaggi).
(esempi: cementifici, cartiere, pastifici, acciaierie, raffinerie, ecc)
Processi discreti (manifatturieri)
Produzione di beni e di servizi
- il processo di trasformazione viene realizzato attraverso una successione di stadi di lavorazione che avvengono presso distinti e separati centri operativi;
- nel corso del processo, il materiale in lavorazione ha una sua ben definita identità, e la singola fase di trasformazione può essere anche interrotta e poi ripresa senza compromettere la qualità del prodotto;
- a monte e a valle dei singoli centri operativi, possono realizzarsi accumuli di prodotto semilavorato;- il singolo centro di lavoro (macchina, stazione di collaudo, stazione di assemblaggio, cabina di
verniciatura, forno di trattamento, ecc.) può avere una sua capacità operativa non legata alla specificità del prodotto.
- i distinti centri di lavoro, presso i quali avvengono le diverse fasi del processo produttivo di un manufatto complesso, possono essere totalmente svincolati tra loro (con possibilità di accumuli interoperazionali: es. calzaturifici, mobilifici, officine per attrezzeria); oppure essere rigidamente interconnessi, attraverso sistemi di movimentazione meccanizzata dei materiali (trasportatori a nastro, a tapparelle, convogliatori aerei, ecc.) che rispondono ad una ben definita cadenza produttiva compatibile con la complessiva capacità del sistema.
- le produzioni manifatturiere possono svilupparsi a flusso intermittente (produzione a lotti; es: calzaturifici, abbigliamento, mobilifici) oppure a flusso teso (produzione continua; es: autoveicoli, elettrodomestici, elettronica civile, ecc ).
(esempi: produzione di mezzi di trasporto, produzione di elettrodomestici, produzione di apparati elettronici, produzione di parti semplici o complesse per successivi impieghi industriali,ecc.)
Produzione di beni e di servizi
Profilo del ciclo tecnologico (Configurazione del processo)
A B C
D E A)monogenico, monolinea, monoprodottoB)poligenico, monolinea, monoprodottoC)poligenico, convergente (o sintetico),
monoprodottoD)monogenico, divergente (o analitico),
multiprodottoE) poligenico, convergente/divergente,
multiprodotto
Produzione di beni e di serviziProduzione push (in anticipo sull’ordine)Produzione pull (innescata dall’ordine)
Progettazione Approvvigion. Fabbricazione Assemblaggio
T=0
T=0
Area PUSH
Progettazione Approvvigion. Fabbricazione Assemblaggio
Area PUSHtempodi
consegnasecondocontratto
Tempo di attraversamento
Area PULL
produzione per magazzino (commodities, alimentari, beni di largo consumo in genere)
produzione mista (mobili componibili, macchine agricole, gruppi meccanici, ecc)
produzione standard per commessa(automobili utilitarie, elettrodomestici,componentistica ricorrente per l’industria manifatturiera, ecc.)
produzione personalizzate per commessa (manufatti convenzionali, contenenti optional non ricorrenti)
produzione speciali non ricorrentieffettuate in base a nuovo progetto (grandi cantieri navali, nautica di lusso, macchinari speciali per industrie)
Make-to-Stock
Assemble-to-Order
Make-to-Order
Engineer-to-Order
Purchase-to-Order
Produzione di manufatti complessi o PER PARTIcon logica di sviluppo convergente
Produzione di beni e di servizi
1. Fabbricazione di componenti secondo vari processi di lavorazione
2. Assemblaggi progressivi (sub-assiemi e assiemi)
3. Processi terminali di montaggio, finissaggio e confezionamento
- I prodotti intermedi realizzati nel corso di processi del tipo sub 1 e sub 2 formano largo oggetto di outsourcing
- I processi terminali sub 3 sono di specifica competenza della grande industria manifatturiera detentrice del marchio che contrassegna il prodotto.
Produzione di beni e di servizi
Processi metallurgiciLaminazione (lamiera in coils, profilati a sezione definita per impieghi nell’edilizia industriale e civile)Estrusione (elementi metallici lunghi in leghe leggere, a sezione definita per impieghi termotecnici, per applicazioni varie nell’oggettistica di arredamento)Trafilatura (produzione di cavi metallici di varia sezione per impieghi meccanici ed elettrici)Riempimento di forme: pani di ghisa, di acciaio, di alluminio, di leghe leggere (Al, Mg, Zn) per successivi impieghi di processo (fonderie, pressofonderie, ecc)
Processi di produzione di materie grezze e semilavorati primari
Processi chimiciProcessi di raffinazione, distillazione, piroscissione, ecc. per l’ottenimento di materiali allo stato liquido (benzine, vernici, oli lubrificanti, alcool, ecc.), allo stato gassoso (acetilene, altri gas tecnici), allo stato granulare (gomma, PVC, PE, ABS, Nylon, resine, tecnopolimeri vari)
Processi meccaniciLavorazioni del legno (vaposfogliatura, produzione di segati, tavolati, multistrati, agglomerati, truciolati, ecc.) processi dell’industria tessile (filatura del cotone, della lana, delle fibre sintetiche), produzione di carta e cartone
Processi misti (chimico-meccanici)Produzione di vetro, materiali compositi (tecnopolimeri armati con fibre vetro, di carbonio), ecc.
Processi di fabbricazione di componenti e di oggettistica realizzata a disegno
Produzione di beni e di servizi
Modalità di formatura- formatura per distacco
(asportazione di materiale)
- formatura per deformazione plastica
- formatura per riempimento (a gravità o a pressione)
- formatura per giunzione
- formatura di finitura
Processolavorazioni alle macchine utensili (tornitura, fresatura, ecc.),elettroerosione (fresatura chimica), taglio al laser, taglio al plasma, ecc
stampaggio di lamiera, imbutitura, piegatura, tranciatura, fucinatura al maglio (in forme)
getti di fonderia, pressofusioni, sinterizzazione, stampaggio di materie plastiche
saldatura, accoppiamenti forzati, aggraffatura, ecc
trattamenti termici, chimici e meccanici: tempra, bonifica, nitrurazione, trattamenti galvanici, pallinatura, sabbiatura, lappatura, ecc
Produzione di beni e di servizi
Matrice prodotto-processo (classificazione delle produzioni in base al grado di ripetitività del prodotto)
Gradodi
varietà della
produzione
ProcessoCONTINUO
Produzione in linea a flusso teso
(FLOW-SHOP)
Produzionia grandi lotti
(linea spezzata)
Produzionia lotti piccoli
(JOB-SHOP)
Produzioneunica
(per progetto)
Ripetitività del prodotto
Volume di produzione
Gradodi
versatilitàdelle
risorseproduttive
Produzione di beni e di servizi
Matrice prodotto-processo (inquadramento di tipologie di produzione)
Gradodi
varietà della
produzione
Volume di produzione
Produzioni di macchinario, stampi e attrezzi vari per l’industria,
nautica da diporto, produzioni artigiane
Industria cinematografica,Ingegneria impiantisticaGrandi infrastrutture,Cantieristica navale, Edilizia civile,
Gradodi
versatilitàdelle
risorseproduttive
Ripetitività del prodotto
Mobili componibili, calzature, abbigliamento, farmaceutica, chimica fine
Autoveicoli, elettrodomestici, foto-ottica elettronica civile
Petrolchimica, Chimica di base,
industria alimentare non stagionaleprocessi metallurgici,
produzione cartaria cementifici, ecc.
Tipicità dei processi classificati in base al grado di ripetitività del prodotto
Produzione di beni e di servizi
PROCESSI CONTINUI
- Prodotto unico o limitata varietà produttiva- Sistemi produttivi capital intensive, produzioni di relativamente basso valore
aggiunto, necessità di alta saturazione degli impianti per beneficiare di economie di scala
- Produzione con pura logica push, basata su previsione della domanda- Alta rigidità (i.e. scarsa convertibilità) dell’impianto- Assenza di scorte intermedie e generalmente alta giacenza di prodotto finito- Produzione di commodities destinate a competere sul prezzo
Tipicità dei processi classificati in base al grado di ripetitività del prodotto
Produzione di beni e di servizi
PROCESSI IN LINEA A FLUSSO TESO
- Produzioni di tipo standard a bassa diversificazione- Mezzi produttivi di alta e medio-alta flessibilità, anche auto-configurati- Produzione mista push-pull (assemble-to-order e perfino make-to-order)- Prodotti appartenenti ad una unica famiglia merceologica: televisori, frigoriferi,
lavatrici, automobili, prodotti alimentari gelati e surgelati, detersivi per uso domestico, cosmetici, ecc.
Tipicità dei processi classificati in base al grado di ripetitività del prodotto
Produzione di beni e di servizi
PROCESSI INTERMITTENTI PER GRANDI LOTTI
- Produzioni di tipo standard o speciale, realizzate con fabbricazione e assemblaggio di componenti comuni a prodotti diversi, e quindi lavorati o approvvigionati in grandi volumi
- Mezzi produttivi flessibili, da riattrezzare in relazione al modello e al formato lanciato in produzione
- Produzione mista push-pull (assemble-to-order e perfino make-to-order )- Prodotti appartenenti a macrofamiglie merceologiche: arredi componibili,
calzature, piccoli elettrodomestici, componentistica standard e speciale per la grande industria manifatturiera (autoveicoli, elettrodomestici, elettronica civile, ecc), maglieria ed elementi di abbigliamento (capi-spalla, pantaloni, camicie, ecc), oggettistica per impiego domestico, ecc.
Tipicità dei processi classificati in base al grado di ripetitività del prodotto
Produzione di beni e di servizi
PROCESSI INTERMITTENTI PER PICCOLI LOTTI
- Mezzi produttivi versatili e rapidamente riconfigurabili- Produzione make-to-order e perfino purchase-to-order- Produzioni di piccola e piccolissima serie: attrezzature speciali per l’industria
(stampi, conchiglie per fusioni, componenti di primo equipaggiamento e di ricambio per macchine ed impianti), abbigliamento e accessori di lusso, produzione orafa industriale, produzioni prototipiche, ecc.
Tipicità dei processi classificati in base al grado di ripetitività del prodotto
Produzione di beni e di servizi
PROCESSI SPECIALI PER PROGETTO
- Prodotto unico ad alta complessità in relazione alle risorse necessarie - Apparato produttivo eventualmente configurato per lo specifico prodotto unico
da realizzare, anche attraverso acquisizione ad-hoc di beni strumentali (acquisto in proprietà, noleggio, leasing, comodato d’uso, ecc.)
- Produzione cinematografica, grandi opere infrastrutturali (ponti e strade, acquedotti e dighe, reti fognarie, porti e aeroporti, ecc), grandi edifici, complessi industriali e commerciali, ecc.
EFFICACIA
Produzione di beni e di servizi
È una misura del conseguimento di un predeterminato obiettivo
output ottenutooutput atteso
E =
efficacia vendite =
ESEMPIvendite realizzate
vendite previste
efficacia del sistema qualità =qualità ottenuta
qualità attesa
(in quantità o in valore)
efficacia della produzione =quantità prodotta
quantità programmata
efficacia del ciclo logistico =ordini evasi puntualmente nel periodo
ordini accettati per il periodo
EFFICIENZA o RENDIMENTO
Produzione di beni e di servizi
Misura il grado di utilizzo delle risorse assegnate ad una attività
risorse utilizzaterisorse disponibili
E =
η =
ESEMPIore lavorate
ore pagate
produzione effettuata
capacità produttivaη =
PRODUTTIVITÀ =
Produzione di beni e di servizi
Utilizzo x Rendimento = U x R
P(manodopera ) =produzione effettuata
n° addettiore standard equivalenti
ore pagate= = U x R
U =ore lavorateore pagate
R =ore standard equivalenti
ore lavorate
PRODUTTIVITÀ =
Produzione di beni e di servizi
Utilizzo x Rendimento = U x R
P(impianti ) =produzione effettuatacapacità produttiva
ore standard equivalentiore apertura impianti= = U x R
U =ore funzionamento
ore apertura impiantiR =
ore standard equivalentiore funzionamento
Resa dei materiali
Produzione di beni e di servizi
= Resa potenziale x Rendimento = rp x R
RM =n° prodotti finiti
consumi consuntivati
rp =unità standard equivalenti ai consumi
consumi consuntivati
R =n° prodotti finiti
unità standard equivalenti ai consumi
Gestione della Produzione Industriale[1]
JUST-IN-TIME e KANBAN
Gestione della Produzione IndustrialeGestione della Produzione Industriale
Gestione della Produzione Industriale[2]
LA GESTIONE DELLA PRODUZIONE JUST IN TIMELA GESTIONE DELLA PRODUZIONE JUST IN TIME
Un complesso aggregato di tecniche gestionali, mediante le quali è possibile riorganizzare un processo produttivo, con l’obiettivo di garantire contemporaneamente flessibilità, produttività e bassi tempi di risposta.
• Minimizzare il WIP• Minimizzare le fluttuazioni del WIP• Minimizzare la variabilità della produzione prevenendo le fluttuazioni della domanda da una stazione all’altra• Migliorare il controllo attraverso la decentralizzazione
Gestione della Produzione Industriale[3]
JIT E QUALITÀJIT E QUALITÀ
Inaffidabilità dei fornitori
Sbilanciamenti
ScartiInaffidabilità dei fornitori
Sbilanciamenti
Scarti
JITScorte
La tecnica JUST-IN-TIME ha anche un positivo effetto sulla qualità…
Gestione della Produzione Industriale[4]
CONDIZIONI DI IMPIEGO DEL JITCONDIZIONI DI IMPIEGO DEL JIT
• Specializzazione della fabbrica• Semplicità e modularità della produzione• Insaturazione degli impianti (elasticità produttiva)• Riduzione dei tempi di attrezzaggio• Stabilità del programma di produzione• Produzione “zero difetti” • Affidabilità degli impianti• Fornitori affidabili per qualità e tempi di consegna• Manodopera disciplinata, coinvolta e multi-skill• Group Technology
L’implementazione del JIT si differenzia tra Giapponeed occidente. Il JIT NON è sempre applicabile
Gestione della Produzione Industriale[5]
GROUP TECHNOLOGY GROUP TECHNOLOGY
Le macchine sono raggruppate in accordo con il ciclo di lavorazione richiesto per una famiglia di parti piuttosto che per la loro funzione• Un gruppo di macchine differenti produce una stessa famiglia di parti• Il flusso di produzione è unidirezionale
prodotto
operatore
CELLA DI LAVORAZIONE
1 2 3
Gestione della Produzione Industriale[6]
IL CRITERIO DI PRODUZIONE JITIL CRITERIO DI PRODUZIONE JIT
Il JIT stabilisce che la Produzione debba fabbricare:
• esclusivamente i prodotti mancanti
• nelle quantità minime indispensabili
• “solo nel momento di effettivo bisogno”
• Logica Pull ed a ripristino• Flusso di produzione livellato• Carico di lavoro distribuito• Produzione mixed-model
Gestione della Produzione Industriale[7]
LINEE MIXED-MODELLINEE MIXED-MODEL
Piccoli lotti, generalmente unitari, di diversi modelli di uno stesso prodotto vengono alternati con continuità sulla linea
ESEMPIO
802400Deluxe
802400Medio
401200Piccolo
Dom. giornalieraDom. mensileMODELLO
Gestione della Produzione Industriale[8]
LA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE JITLA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE JIT
Programma mensile
aggregato
Programma dettagliato
mensile
Programma annuale
aggregato
Programma giornaliero
Stazione 1 Stazione i Stazione N
FORNITORI
Gestione della Produzione Industriale[9]
LA TECNICA DI CONTROLLO KANBANLA TECNICA DI CONTROLLO KANBAN
M
P
P PPP
MM
MMM
M
Contenitore pieno
Contenitore vuoto
kanban di produzione
kanban di movim.
flusso di contenitori pieniflusso del cartellino di produzioneflusso del cartellino di mov.flusso dei contenitori vuoti
Kanban di produzione: autorizza la produzione di un container standard di pezzi da parte della stazione a monteKanban di movimentazione: autorizza il trasferimento di un container di parti da un un buffer in uscita al successivo buffer in entrata
Gestione della Produzione Industriale[10]
LA GESTIONE DELLE SCORTE CON IL KANBANLA GESTIONE DELLE SCORTE CON IL KANBAN
L
TA
Q
t
Rilascio del kanban
LO
TA
Q
t
Emissione dell’ordine
L
JIT
Gestione della Produzione Industriale[11]
IL LOTTO ECONOMICO NEL JIT (1/2)IL LOTTO ECONOMICO NEL JIT (1/2)
Quantità
Costi
Costi
Quantità
Quantità
Costi
L*
C*
JIT
Gestione della Produzione Industriale[12]
IL LOTTO ECONOMICO NEL JIT (2/2)IL LOTTO ECONOMICO NEL JIT (2/2)
Costi
QuantitàL*
C*
Un lotto di produzione piccolo:• richiede meno spazio ed investimento di capitale• facilita il monitoraggio della qualità•“stringe” la dipendenza tra le stazioni del processo
Gestione della Produzione Industriale[1]
Riferimenti BibliograficiRiferimenti Bibliografici
- Brandolese, Pozzetti, Sianesi “Gestione della Produzione Industriale” (Hoepli)- Waller, “Operations Management” (Thomson Business Press)- Chase, Aquilano, Jacobs et al. “Operations Management” (McGrawHill)- Shomberger, Knod. “Gestione della Produzione” (McGrawHill)- Waters. “Operations Management” (Addison-Wesley)
- Grando “Organizzazione e Gestione della Produzione Industriale” (EGEA)
- Goldratt, “The Goal” (North River Press)
RIFERIMENTO PRINCIPALE
RIFERIMENTI ALTERNATIVI
LETTURE CONSIGLIATE
Gestione della Produzione Industriale[2]
INTRODUZIONE AL PRODUCTION PLANNING
Production and Operations Management Production and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[3]
Approccio gerarchico alla pianificazioneApproccio gerarchico alla pianificazione
Gestione della Produzione Industriale[4]
Pianificazione o Programmazione ?Pianificazione o Programmazione ?
Livello di aggregazione dei dati
Oriz
zont
e di
rife
rimen
to
livello operativo
livello tattico
livello strategico
Con “Production Planning” si intende quel «processo con cui si stabilisce l’ammontare delle risorse (manodopera, macchinari, attrezzature, materiali, ecc.) di cui l’azienda avrà bisogno per le sue attività produttive future e l’allocazione di tali risorse per ottenere il prodotto desiderato nelle quantità stimate, nel tempo giusto, al posto giusto ed al minore costo totale possibile».
Pianificazione strategica e aggregataPianificazione principale
Programmazione operativa
Gestione della Produzione Industriale[5]
L’ente di programmazione della produzioneL’ente di programmazione della produzione
Gestione della Produzione Industriale[6]
Flussi fisici ed informativiFlussi fisici ed informativi
Gestione della Produzione Industriale[7]
LOGICHE DI PRODUZIONE PUSH & PULL
Production and Operations ManagementProduction and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[8]
Due logiche di gestione della produzioneDue logiche di gestione della produzione
“In prima approssimazione”:
- logica PULL: si compie un’azione in seguito al fabbisogno- logica PUSH: si compie un’azione in anticipo al fabbisogno
Ad esempio:
In una logica PULL, l’ingresso dei materiali in fabbrica è regolato dagli ordini che provengono da valle e non è anticipato rispetto a questi.
In una logica PUSH, l’ingresso dei materiali in fabbrica è anticipato rispetto a gli ordini che provengono da valle, quindi si utilizzano le previsioni
Gestione della Produzione Industriale[9]
Definizioni di sistema PUSH e PULLDefinizioni di sistema PUSH e PULL
Dal punto di vista della pianificazione del processo
- sistema PULL puro: Production Time < Delivery Time (P<D)- sistema PUSH puro: Delivery Time = 0 (P>D)
I sistemi PULL puri- non c’è necessità di effettuare previsioni
- non ci sono prodotti invenduti, non c’è incertezza
- alta rotazione dei magazzini, sia PF che MP
- difficoltà di programmazione, occorre seguire la domanda
- spesso sono considerati un modello di eccellenza
Gestione della Produzione Industriale[10]
Una schematizzazione del processo produttivoUna schematizzazione del processo produttivo
AZIENDA
CLI
EN
TI
FOR
NIT
OR
Izona
a MONTEzona
a VALLE
reparto a VALLE
reparto a MONTE
reparto 2reparto 1 reparto N
Gestione della Produzione Industriale[11]
I costi delle scorteI costi delle scorte
Processo produttivo
MP PFSL
Costi di immobilizzoCosti di trattamento – conservazioneCosti di obsolescenza – deperibilitàCosti per la sicurezza…
Percorrendo il processo produttivo i materiali assorbono valore aggiunto e si specializzano
Gestione della Produzione Industriale[12]
Il processo frammentatoIl processo frammentato
E’ necessario aumentare il D-time oppure diminuire il P-time(frammentiamo il processo produttivo costituendo delle scorte)
Processo produttivo
P1 time (4h)P2 time (8h)P3 time (8h)
D time (15h)
P time (20h)
NOTAZIONE ASME
Lavorazione 1Lavorazione 2Lavorazione 3
Gestione della Produzione Industriale[13]
Il sistema misto PUSH-PULLIl sistema misto PUSH-PULL
Al confine tra PUSH e PULL si costituisce una scorta(CERNIERA PUSH PULL)
Pi time < D time
D time
PUSH PULL PULLPUSH
CriticitàGestione delle scorte
CriticitàCapacità produttiva
Gestione della Produzione Industriale[14]
Sistemi misti PUSH-PULL e tipologie di processoSistemi misti PUSH-PULL e tipologie di processo
cerniera cerniera
molti materiali in ingresso
molti PFin uscita
pochi materialiin ingresso
molti PFin uscita
pochi PFin uscita
molti materiali in ingresso
P tim
e
D ti
me
P -
D
D/P = “indice di programmazione”
Gestione della Produzione Industriale[15]
Il sistema a ripristino della scortaIl sistema a ripristino della scorta
Evol
uzio
ne: J
IT
D ≥ Ai + Pi e lo stadio i del processo lavora in PULL
Ord
ine
Con
segn
a
Ord
ine
Con
segn
a
Ord
ine
Con
segn
a
Tempo
Ord
ine
Con
segn
a
Ai Pi
D≥P Scorta
Assemblaggio
Fabbricazione
Fabbricazione
Ord
ine
Con
segn
a
Ord
ine
Con
segn
a
Ord
ine
Con
segn
a
Tempo
Ord
ine
Con
segn
a
Ai Pi
D
Scorta
Lavorazione
Assemblaggio
Fabbricazione
Fabbricazione
Gestione della Produzione Industriale[16]
Le cinque fattispecie produttiveLe cinque fattispecie produttive
ProgettazioneApprovvigion.FabbricazioneAssemblaggio
T=0
T=0
Area PUSH
ProgettazioneApprovvigion.FabbricazioneAssemblaggio
Area PU S Htempodi
consegna secondocontratto
Tempo di attraversamento
Area PU LL
produzione per mag azzino (commodities, alimentari, beni di largo consumo in genere)
produzione mis ta (mobili componibili, macchine agricole, gruppi meccanici, ecc)
produzione s tandard per commes s a (automobili utilitarie, elettrodomestici, componentistica ricorrente per l’industria manifatturiera, ecc.)
produzione pers ona lizzate per commes s a (manufatti convenzionali, contenenti optional non ricorrenti)
produzione s pec ia li non ricorrenti effettuate in base a nuovo progetto (grandi cantieri navali, nautica di lusso, macchinari speciali per industrie)
M ake-to-S tock
As s emble-to-Order
M ake-to-Order
E ng ineer-to-Order
Purchas e-to-Order
Gestione della Produzione Industriale[1]
Il flusso di Pianificazione, Programmazione e ControlloIl flusso di Pianificazione, Programmazione e Controllo
Gestione della Produzione Industriale[2]
I FABBISOGNI DI MATERIALE - MRP
Production and Operations ManagementProduction and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[3]
La pianificazione del fabbisogno di materialiLa pianificazione del fabbisogno di materiali
• Joseph Orlicky (1965). La maggiore diffusione si ha nel 1972 grazie alla promozione dell’ APICS (American Production and Inventory Control Society)
• Ha l’obiettivo di esplodere il piano degli ordini di produzione fornito dal MPS, proponendo un piano di ordini di approvvigionamento e produzione tempificati a tutti i livelli della distinta base, sincronizzando le attività e i flussi logistici interni ed esterni all’unità produttiva
• Viene svolta livello per livello attraverso l’esplosione della Distinta Base (BOM) sino al massimo livello di dettaglio
• Coinvolge un orizzonte temporale di media lunghezza (solitamente 6 mesi o meno) con dettaglio in genere mensile o settimanale
• Avviene periodicamente con una cadenza (solitamente mensile o settimanale) che dipende dalla tipologia del prodotto/mercato e dalla velocità di risposta dell’azienda al mercato
Gestione della Produzione Industriale[4]
Input ed output di un MRP standardInput ed output di un MRP standard
Gestione della Produzione Industriale[5]
La Distinta Base (Bill of Materials - BoM)La Distinta Base (Bill of Materials - BoM)
La Bill of Materials di un prodotto è l’elenco degli item (semilavorati, componenti, materie prime) che lo compongono,
organizzato in modo da evidenziare le relazioni o legami gerarchici che esistono tra i vari item ed il prodotto stesso.
La BoM fornisce una serie di preziose informazioni …
– Informazioni anagrafiche di ogni item (codice, descrizione, unità di misura, ecc.).
– Il coefficiente di impiego, cioè la quantità dell’item “figlio” necessaria per realizzare un’unità dell’item “padre”.
– Il coefficiente di scarto.– Parametri gestionali (Lead Time, lotto di ordine, scorta di sicurezza,
codice dei fornitori, ecc.).
Gestione della Produzione Industriale[6]
Esempio di distinta base semplificataEsempio di distinta base semplificata
Gestione della Produzione Industriale[7]
Il piano delle distinte baseIl piano delle distinte base
Preproc. su macchina M34N°1B20734
N°3B23340
scarti lav. = 10%Gr3A22908
Altre informazioniUnità di misura
QuantitàSimbolo
COMPOSIZIONE
Descrizione:
C2934Simbolo
LIVELLO 3: materia prima
LIVELLO 2: componenti
LIVELLO 1: semilavorati
LIVELLO 0: prodotti finiti
Piano delle distinte base
– Ogni riga della tabella rappresenta un item.
– Sulla riga sono riportati tutti i dati dell’item relativo.
– La struttura è quella di un albero rovesciato.
– I nodi radice rappresentano i prodotti finiti.
– I vari item sono collocati sui rami, e riportano il loro codice o part-number (P/N)
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
Gestione della Produzione Industriale[8]
MRP – InputMRP – Input & Output & Output
DATI RELATIVI AI FABBISOGNI– Production orders del MPS– Domanda esterna di ricambi o materiali a vendita diretta
DATI RELATIVI AL PRODOTTO– Bill of Materials (BoM) strutturale– Tasso di scarto nelle lavorazioni– Scorte di sicurezza– Lotto di ordine (ad es. lotto minimo)– Lead time di approvvigionamento e di produzione
DATI RELATIVI ALLA SITUAZIONE DEI MAGAZZINI– Livello di giacenze fisiche– Quantità prenotate
DATI RELATIVI ALLA SITUAZIONE NEI REPARTI– Quantità in arrivo
ALLA PRODUZIONE– Fabbisogni tempificati di semilavorati
– Necessità di anticipo o opportunità di ritardo nelle lavorazioni (change notice: expediting / deferring)
– Informazioni circa la possibilità o impossibilità di rispettare le consegne (exceptions report)
AI FORNITORI– Fabbisogni tempificati di materie prime e
componenti
– Necessità di anticipo o opportunità di ritardo negli approvvigionamenti (change notice: expediting / deferring)
INPUT OUTPUT
Gestione della Produzione Industriale[9]
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
(1) Netting Determinare i fabbisogni netti (net requirement) a partire dai fabbisogni lordi (gross requirements), tenendo conto la disponibilità di scorte (projected inventory on hand), i fattori di scarto (scrap), gli ordini in corso (scheduled receipts). I fabbisogni lordi sono distinguibili in fabbisogni esterni o interni a seconda che si tratti o meno di materiali a vendita diretta. Gli ordini in corso indicano la presenza di consegne relative ad ordini lanciati nel precedente periodo di pianificazione dell’MRP.
(2) Lot-sizing Organizzare i fabbisogni netti in ordini di approvvigionamento o di produzione, tenendo conto delle dimensioni ottimali dei lotti, sulla base dei costi di stoccaggio e dei costi di lancio ordine (e della situazione relativa alla capacità produttiva…). Si utilizzano criteri generali (lot-for-lot…), soluzioni ottimizzate (EOQ…), complessi algoritmi (wagner-within…) o euristiche semplificate (CTM…)
(3) Offsetting Calcolare le dati di lancio degli ordini di approvvigionamento e di produzione, sulla base dei tempi di lavorazione e di consegna da parte dei fornitori. Occorre tenere anche in conto i relativi possibili ritardi, sia di produzione che di consegna, derivabili da eventi imprevisti: per questo motivo il calcolo dell’anticipo con cui lanciare l’ordine è effettuato « in sicurezza » sovrastimando i tempi necessari.
(4) BOM explosionGenerare i fabbisogni lordi degli item al successivo livello della distinta base.
Gestione della Produzione Industriale[10]
NETTING
LOT-SIZING
Proseguire con il successivo livello o ITEM
della BoM
È questo l’ultimo ITEM
dell’ultimo livello della
BoM?
SI
NO
OFFSETTING
Procedura di base del sistema MRP: notaProcedura di base del sistema MRP: nota
FINAL PLANNED ORDER RELEASE
Nota: prima di prendere in analisi un codice, l’MRP accumula tutta la domanda di quel codice proveniente dai livelli precedenti della distinta base
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400common items
A, B → 100 200 300 500
Level 0 Level 1
A, B → 200 → 100 → 300 500 …
Level 0 Level 1
Gestione della Produzione Industriale[11]
100
A
200
300 400
Demand
3030303010502015Gross requirements
87654321Part A
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Netting
3030303010502015Gross requirements
−5 15Projected on-hand
30303030105050Net requirement
87654321Part A
Determinare i net requirement
Initial on-hand inventory = 30 units No scheduled receipts
On-hand inventory + Scheduled receipts – Gross requirement = 30 – 15 – 0 = 15
max { 0, Gross requirement – On-hand inventory – Scheduled receipts } = max {0, 15 – 30 – 0} = 0
Gestione della Produzione Industriale[12]
Lot sizing Lot size = 75 units
30303030105050Net requirements
757575Planned order receipts
3030303010502015Gross Requirements
−5 15Projected on-hand
87654321Part A
75 = 5 + 50 + 10 + 10 20 units rimangono nel periodo 5.
75 = 20 + 30 + 25 5 units rimangono nel periodo 7.
Offsetting (Time Phasing)Lead time = 1 week
757575Planned order receipts
757575Planned order releases
30303030105050Net requirements
3030303010502015Gross Requirements
−5 15Projected on-hand
87654321Part A
BOM explosion Genera i gross requirements degli item 100 e 200, e poi degli item 300 e 400
100
A
200
300 400
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Gestione della Produzione Industriale[13]
Expediting e deferring nell’MRPExpediting e deferring nell’MRP
Durante la fase di NETTING, l’MRP può suggerire l’anticipo (expediting) o il ritardo (deferring) di una consegna (di approvvigonamento o di produzione) per coprire la carenza di scorta disponibile.
10020Adjusted SR
1001010Scheduled receipts (SR)
Planned order receipts
Planned order releases
303015Net requirements
3030303010502015Gross requirements
-151545555 5Projected on-hand 20
87654321Part A
Initial on-hand inventory
Deferring
Expediting t* = 15
Gestione della Produzione Industriale[14]
10020Adjusted SR
1001010Scheduled receipts (SR)
Planned order receipts
Planned order releases
303015Net requirements
3030303010502015Gross requirements
-151545555 5Projected on-hand 20
87654321Part A
3045Planned order receipts
303015Net requirement
Regola di Lot-Sizing: Fixed Order Period (per 2 periodi)
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Gestione della Produzione Industriale[15]
3045Planned order receipts
303015Net requirement
3045Planned order release
3045Planned order receipts
Offsetting: lead time = 2 periodi
3045Planned order release (Part A)
6090Gross requirements (Part 100)
3045Gross requirements (Part 200)
BoM Explosion
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
I planned order release della parte A generano I fabbisogni lordi (gross requirements) per i codici 100 e 2002 unità
Perchè non si prosegue con i 100? Perchè il codice 100 qui è “figlio “ del codice 500, quindi anche l’MPR del 500 genererà altri fabbisogni lordi per 100…
Il prossimo elemento da considerare è B
1 unità
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Gestione della Produzione Industriale[16]
BOM Explosion Calculation for part B
Adjusted SR
Scheduled receipts (SR)
153035Planned order receipts
153035Planned order releases
1515152015Net requirements
1515152020101510Gross requirements
-----15515 30Projected on-hand 40
87654321Part B
Lot sizing: fixed order period (P = 2) Lead time = 2 periods
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400No scheduled receipts, Initial inventory = 40
2 units
Finished
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Gestione della Produzione Industriale[17]
BOM Explosion 100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
Calculation for part 500 Lot sizing: lot-for-lot Lead time = 4 periods, No scheduled receipts, Inital inventory = 40
Adjusted SR
Scheduled receipts (SR)
1525Planned order receipts
1525Planned order releases
1525Net requirements
153035Gross requirements
-----255540Projected on-hand 40
87654321Part 500
2 units
153035Planned order releases (B)
Late start
Esempio di “Late Start”
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Gestione della Produzione Industriale[18]
BOM Explosion
Calculation for part 100
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
2 units
Lot sizing: lot-for-lot Lead time = 2 periods, No scheduled receipts, Inital inventory = 40
Adjusted SR
Scheduled receipts (SR)
6090Planned order receipts
6090Planned order releases
6090Net requirements
60901525Gross requirements
-----900015Projected on-hand 40
87654321Part 100
1525Planned order releases (500)
3045Planned order releases (A)2 units
Unione di due vettori di ordini
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Gestione della Produzione Industriale[19]
BOM Explosion
Calculation for part 300
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
2 units
Lot-for-lot, Lead time = 1 period Inital inventory = 50, Scheduled receipts (100 in period 2)
100Adjusted SR
100Scheduled receipts (SR)
1565Planned order receipts
1565Planned order releases
1565Net requirements
1590125Gross requirements
-----65252550Projected on-hand 50
87654321Part 300
153035Planned order releases (B)
6090Planned order releases (100)
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRPUnione di due vettori di ordini
Gestione della Produzione Industriale[20]
Risultato finale: piano degli ordini output dell’MRP
Week 2
Week 1
Week 5
Week 3
Week 4
Week 2
Week 6
Week 4
Week 2
Week 6
Week 4
-
-
Planned orderRelease Date
OK15Week 6500Planned order release
Late start25Week 4500Planned order release
OK15Week 6300Planned order release
OK65Week 4300Planned order release
OK60Week 6100Planned order release
OK90Week 4100Planned order release
OK15Week 8BPlanned order release
OK30Week 6BPlanned order release
OK35Week 4BPlanned order release
OK30Week 8APlanned order release
OK45Week 6APlanned order release
Expedite100Week 3Week 4AChange notice
Defer10Week 2Week 1AChange notice
NoticeQuantityPlanned order receipts
Old due datePart NumberTransaction
Procedura di base del sistema MRPProcedura di base del sistema MRP
Gestione della Produzione Industriale[21]
Frequenza di aggiornamento (updating frequency / refresh)
Elevata frequenza di aggiornamento
Bassa frequenza di aggiornamentoLa procedura termina con un piano di ordini inadeguato
Il sistema viene sommerso da exception reports e ciò porta a ripetuti cambiamenti nel piano di lancio degli ordinitrade-off
Ordini inamovibili, la cui data di lancio non viene modificata nonostante gli aggiornamenti del sistema
La procedura MRP li considera come scheduled receiptsLa loro presenza minimizza l’irregolarità del piano degli ordini,modificato dagli aggiornamenti
Firm Planned Order
Sistema MRP: ri-pianificazioneSistema MRP: ri-pianificazione
Gestione della Produzione Industriale[22]
Analisi della causa dell’ordine (pegging)
Il pianificatore deve poter risalire alla domanda che ha generato il lancio di ogni ordine
1565Planned order receipts
1565Planned order releases
…
1590125Gross requirements
87654321Part 300
153035Planned order releases (B)
6090Planned order releases (100)
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
2 units
Parts A and 500
Risalire la procedura MRP
Sistema MRP: ri-pianificazioneSistema MRP: ri-pianificazione
Gestione della Produzione Industriale[23]
Adjusted SR
100Scheduled receipts (SR)
50Projected on-hand 50
1590125Gross requirements
87654321Part 300
153035Planned order releases (B)
6090Planned order releases (100)
Nel week 1 si apprende che la SR del week 2 non arriverà in tempo.Reazione immediata: lancio di un nuovo ordine di part 300auspicabilmente l’ordine arriverà nel week 2, altrimenti nel week 3
ri-pianificazione le 50 unità disponibili all’istante 0 verranno destinate a soddisfare gli ordini delle part B o delle part 100 ?
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
2 units
Ri-pianificazione bottom-up
Sistema MRP: ri-pianificazioneSistema MRP: ri-pianificazione
Gestione della Produzione Industriale[24]
Se le 50 unità di part 300 disponibili sono utilizzate per gli ordini di part 100, si potranno soddisfare ordini per un totale di 50 delle 90 unità di part 100 richieste nel week 2…Ciò comporterà poter soddisfare solo 25 dei 45 ordini di part A richiesti per il week 4…
6090Planned order receipts
6090Planned order releases
…
60901525Gross requirements
87654321Part 100
1525Planned order releases (500)
3045Planned order releases (A)
Occorre verificare se è possibile posporre la consegna delle rimanenti 20 unità di part A al week successivo o accorparle alla consegna nel week 6…
100
A
200
300 400
300
B
500
100 600
300 400
2 units
Sistema MRP: ri-pianificazioneSistema MRP: ri-pianificazioneRi-pianificazione bottom-up
Gestione della Produzione Industriale[25]
L’MRP lavora con l’ipotesi di capacità infinita
Capacità finita
Questo crea molti problemi quando il sistema è prossimo alla saturazione
Moduli inclusi nell MRP II Rough-cut capacity planning (RCCP) per il Master Production ScheduleCapacity requirement planning (CRP) per la verifica di capacità dell’output dell’MRP
Lead Time deterministici
L’MRP usa Lead Time deterministici, sovrastimati in sicurezza
Ciò porta a incrementi nei livelli di stoccaggio
Ciò porta a dichiarare tempi di produzione più lunghi del necessario
Sistema MRP: principali difettiSistema MRP: principali difetti
La sovrastima di un lead time, per operare in sicurezza, in realtà porta ad un’aumento dell’incertezza, considerato che si allunga il periodo di aleatorietà(negative self-reinforcing loop)
Gestione della Produzione Industriale[26]
Prendiamo un semplice sistema a due livelli prima che si verifichi un cambiamento nell’MPS…
A
BComponent
1 unit
Sistema MRP: nervosismo del sistema (1)Sistema MRP: nervosismo del sistema (1)
14Adjusted SR
14Scheduled receipts (SR)
48Planned order receipts
48Planned order releases
48Net requirements
5014Gross requirements
---4822222Projected on-hand 2
87654321Component B
Adjusted SR
Scheduled receipts (SR)
5014Planned order receipts
5014Planned order releases
5043151Net requirements
5043153242Gross requirements
------1226Projected on-hand 28
87654321Product A
Product
Lead time = 4 periods Lot-for-lot lot
Lead time = 2 periods Fixed order period (P = 5)
Gestione della Produzione Industriale[27]
Adjusted SR
Scheduled receipts (SR)
63Planned order receipts
506314Planned order releases
504315Net requirements
5043153232Gross requirements
----0326Projected on-hand 28
87654321Item A
24 → 23… ora la domanda di Product A nel week 2 varia da 24 a 23 unità.
Sistema MRP: nervosismo del sistema (2)Sistema MRP: nervosismo del sistema (2)
14Adjusted SR
14Scheduled receipts (SR)
47Planned order receipts
47Planned order releases
47Net requirements
63Gross requirements
-------472Projected on-hand 2
87654321Component B
Late start
Lead time = 4 periods Lot-for-lot lot
Lead time = 2 periods Fixed order period (P = 5)
Gestione della Produzione Industriale[28]
Uso ragionato del criterio Lot-for-lot
Uso ragionato del frozen periodAumentare il periodo di congelamento dell’MPS riduce i rescheduling di MRP
Scheduled receipts (SR)
5043153232Gross requirements
87654321Item A
Frozen zone
Il lancio di lotti piccoli (al limite L4L) riduce il nervosismo del sistema e la probabilità che un piano ordini venga stravolto da anche una piccola modifica nell’MPS, però aumenta i costi di lancio totali (setup/trasporti)
Sistema MRP: nervosismo del sistema Sistema MRP: nervosismo del sistema Metodi per ridurre il nervosismo del sistema
Gestione della Produzione Industriale[1]
LOT-SIZING NELL’MRP
Production & Operations ManagementProduction & Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[2]
Una volta determinati i fabbisogni occorre calcolare la quantità da ordinare:
Politiche di riordino più comuni:
Riordino sul fabbisogno(Lot-for-Lot, L4L)
Riordino a quantità fissa(Lotto economico)
Wagner-Within Metodo oneroso, trova il piano di ordini sempre ottimo
È l’unica politica che trova un unico valore della dimensione del lotto, che minimizza costi di lancio e costi di stoccaggio
Politica elementare, basata sulla propagazione della domanda senza alcun meccanismo di stoccaggio
Riordino su PPE(Costo Totale Minimo)
Generalmente efficace, talvolta fornisce una dimensione ottimale dei lotti
Wagner-Within “ridotto” Efficace in molti contesti, complessità ridotta
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-SizingPolitiche di lot-sizing
Riordino a periodo fisso(Fixed Order Period)
Formazione dei lotti basata sul raggruppamento dei fabbisogni in un dato numero di periodi
Gestione della Produzione Industriale[3]
Lot-for-lot
32002400112009600140001080080004600Net requirements
32002400112009600140001080080004600Gross Requirements
0Projected on-hand
87654321Part A
32002400112009600140001080080004600Planned order receipts
Il problema generale di Lot-Sizing consiste nella determinazione del minimo della somma del costo di lancio ordine (di produzione/di approvvigionamento) e del costo di stoccaggio
Obiettivi del lot-sizing
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-Sizing
Si ipotizzi che ogni volta che viene lanciato un ordine si sostiene un costo pari a 400€, ad esempio, per effettuare un setup (produzione) o un trasporto (approvvigionamento.Si ipotizzi che mantenere un item in stoccaggio comporti il costo di 0,02 €/unità*settimana, ad esempio per un item del valore di 20 euro.
400400400400400400400400Costo di lancio ordine
00000000Costo di stoccaggioΣ= 3200 €
Politica adatta ad articoli speciali, di costo elevato, altamente deperibili, prodotti a vendita certa, tempi di consegna/produzione affidabili ed accurati.
Gestione della Produzione Industriale[4]
Lotto fisso (economico)
32002400112009600140001080080004600Net requirements
32002400112009600140001080080004600Gross Requirements
0Projected on-hand
87654321Part A
001786001786017860017860Planned order receipts
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-Sizing
Articoli con fabbisogni distribuiti in modo molto uniforme, componenti comuni ad un gran numero di prodotti, periodi lunghi, necessità di definire una unica dimensione del lotto di produzione o, in questo caso, di approvvigionamento
0040004004000400Costo di lancio ordine
1084013240658016180123205260132600Quantità stoccata (dal periodo prec.)
Σ= 3153,6 €
216,8264,8131,6323,6246,4105,2265,20Costo di stoccaggio
216,8264,8531,6323,6646,4505,2265,2400Costo totale
(2 • 415.000 • 400)0,02 • 52 sett/anno
= 17860EOQ =Dtot = 415.000 unità/anno
7640
Scorte a fine
periodo!
Gestione della Produzione Industriale[5]
Fixed Order Period (P= 3)
32002400112009600140001080080004600Net requirements
32002400112009600140001080080004600Gross Requirements
0Projected on-hand
87654321Part A
0…660000348000023400Planned order receipts
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-Sizing
04000040000400Costo di lancio ordine
320001120020800010800188000Quantità stoccata (dal periodo prec.)
Σ= 2496 €
Politica adatta ad articoli per cui si rende necessario regolarizzare produzione o consegne
64022441602163760Costo di stoccaggio
64400224416400216376400Costo totale
Gestione della Produzione Industriale[6]
Costo Totale Minimo
32002400112009600140001080080004600Net requirements
32002400112009600140001080080004600Gross Requirements
0Projected on-hand
87654321Part A
00168000236000023400Planned order receipts
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-Sizing
00400040000400Costo di lancio ordine
3200560009600010800188000Quantità stoccata (dal periodo prec.)
Σ= 2160 €
64112019202163760Costo di stoccaggio
64112400192400216376400Costo totale
PPE = 400€/0,02€ = 20000 unità
Alternative
4600126002340037400
140002360034800
PP in ciascun periodo
0800018800 1080032800 24800 14000
0960020800 11200
PP Cumulati
08000
2960071600
09600
32000
1° LOTTO
2° LOTTO
Gestione della Produzione Industriale[7]
4484840011200+2400;3200
4646440011200;2400+3200
17648+128011200+2400+3200
4848011200+2400
400040011200;2400
62422440014000+9600;11200
640192+448014000+9600+11200
59219240010800;14000+9600
664280+384010800+14000+9600
68028040010800+14000;9600
280280010800+14000
400040010800;14000
1016216400+4004600;8000+10800
992160+4324004600+8000+10800
960160400+4004600+8000;10800
5601604004600+8000;
8000400+4004600;8000;
Ctot = CL + CMCosto di MantenimentoCosto di LancioPROVE
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-Sizing
32002400112009600140001080080004600Net requirements
87654321Part A
Algoritmo di Wagner-Within
Per ogni fabbisogno in ogni periodo occorre chiedersi: ordino in questo periodo,o copro il fabbisogno del periodo con scorte ereditate dai periodi precedenti ?
Ragiono sul week 2
Ragiono sul week 3
Nel week 1 si ordina
Ragiono sul week 4
Ragiono sul week 5
Ragiono sul week 6
Ragiono sul week 7
Ragiono sul week 8
ipotesi: lotto1=12600
conferma: lotto1=12600
ipotesi: lotto2=10800
ipotesi: lotto2=24800
conferma: lotto2=10800
ipotesi: lotto3=23600
conferma: lotto3=23600
ipotesi: lotto4=11200
ipotesi: lotto4=16800
conferma: lotto4=16800
Gestione della Produzione Industriale[8]
32002400112009600140001080080004600Net requirements
32002400112009600140001080080004600Gross Requirements
0Projected on-hand
87654321Part A
001680002360010800012600Planned order receipts
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-Sizing
0040004004000400Costo di lancio ordine
32005600096000080000Quantità stoccata (dal periodo prec.)
Σ= 2128 €
L’algoritmo non compie l’enumerazione completa solo in virtù del principio di W/W:una volta confermato il lancio di un lotto, la scelta non viene più rimessa in discussione
641120192001600Costo di stoccaggio
64112400192400400160400Costo totale
Algoritmo di Wagner-Within
Gestione della Produzione Industriale[9]
Algoritmo di Wagner-Within ridotto o backward
32002400112009600140001080080004600Net requirements
32002400112009600140001080080004600Gross Requirements
0Projected on-hand
87654321Part A
00026400024800012600Planned order receipts
MRP e Lot-SizingMRP e Lot-Sizing
00040004000400Costo di lancio ordine
3200560016800014000080000Quantità stoccata (dal periodo prec.)
Σ= 2152 €
64112336028001600Costo di stoccaggio
64112336400280400160400Costo totale
Anche qui, per ogni fabbisogno in ogni periodo occorre chiedersi: ordino in questoperiodo, o copro il fabbisogno con scorte ereditate dai periodi precedenti ?La procedura si compie a ritroso, operando una singola scelta periodo per periodo.
Gestione della Produzione Industriale[1]
PIANIFICAZIONE AGGREGATA
Production and Operations ManagementProduction and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[2]
Pianificazione o Programmazione ?Pianificazione o Programmazione ?
Livello di aggregazione dei dati
Oriz
zont
e di
rife
rimen
to
livello operativo
livello tattico
livello strategico
Con “Production Planning” si intende quel «processo con cui si stabilisce l’ammontare delle risorse (manodopera, macchinari, attrezzature, materiali, ecc.) di cui l’azienda avrà bisogno per le sue attività produttive future e l’allocazione di tali risorse per ottenere il prodotto desiderato nelle quantità stimate, nel tempo giusto, al posto giusto ed al minore costo totale possibile».
Pianificazione strategica e aggregataPianificazione principale
Programmazione operativa
Gestione della Produzione Industriale[3]
Il flusso di Pianificazione, Programmazione e ControlloIl flusso di Pianificazione, Programmazione e Controllo
Gestione della Produzione Industriale[4]
Il piano aggregato di produzioneIl piano aggregato di produzione
Ha lo scopo di rendere coerenti tra loro la capacità produttiva necessaria e quella disponibile. La prima è, nei vari periodi dell’anno, una grandezza tipicamente variabile, mentre la seconda è una grandezza sostanzialmente costante.
Lo scopo della pianificazione della produzione è definire un piano di produzione che stabilisca quali e quanti prodotti produrre lungo un arco di tempo definito e variabile a seconda del livello di pianificazione.
Gestione della Produzione Industriale[5]
Modello del piano aggregato di produzioneModello del piano aggregato di produzione
Formulazione del problema
Nota la domanda Ft prevista per ogni periodo t nell’orizzonte, determinare:
– livello di produzione Pt,– il livello di scorte It ed – il livello di manodopera Wt
per i periodi t = 1, 2, …, T, tali che minimizzino i costi totali
Gestione della Produzione Industriale[6]
Il piano aggregato di produzioneIl piano aggregato di produzione
Gestione della Produzione Industriale[7]
Capacità produttiva necessaria e disponibileCapacità produttiva necessaria e disponibile
Gestione della Produzione Industriale[8]
Struttura delle famiglie dei prodottiStruttura delle famiglie dei prodotti
Famiglia Volume di produzione [pz./anno]
Numero Prodotti Finiti
ALFA 1.400.000 15BETA 500.000 46
GAMMA 300.000 8
Numerosità e volumi produttivi delle famiglie
La suddivisione dei prodotti
per famiglie si basa
sull’utilizzo delle risorse
Gestione della Produzione Industriale[9]
Il piano aggregato di produzioneIl piano aggregato di produzione
Gestione della Produzione Industriale[10]
Il flusso del processo di pianificazione aggregataIl flusso del processo di pianificazione aggregata
Gestione della Produzione Industriale[11]
Strategie di produzione level, chase e mixedStrategie di produzione level, chase e mixed
Gestione della Produzione Industriale[12]
STRATEGIE DI PRODUZIONE LEVEL & CHASE
Production and Operations ManagementProduction and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[13]
Capacità produttiva necessaria e disponibileCapacità produttiva necessaria e disponibile
gen dic
domanda
capacità produttivaNecessaria• Previsioni• Ordini
Disponibile• impianto• 6 big losses
Gestione della Produzione Industriale[14]
Strategie LEVEL, CHASEStrategie LEVEL, CHASE
gen dic
domanda
produzione
gen dic
domandaproduzione
LEVELCHASE
CriticitàCapacità produttiva
CriticitàGestione delle scorte
Gestione della Produzione Industriale[15]
Strategia MIXEDStrategia MIXED
gen dic
domanda
produzione
STOCK substitutes TIME !
Capacità prod.
Si compie un’azione in anticipo rispetto al fabbisogno
Gestione della Produzione Industriale[1]
Pianificazione o Programmazione ?Pianificazione o Programmazione ?
Livello di aggregazione dei dati
Oriz
zont
e di
rife
rimen
to
livello operativo
livello tattico
livello strategico
Con “Production Planning” si intende quel «processo con cui si stabilisce l’ammontare delle risorse (manodopera, macchinari, attrezzature, materiali, ecc.) di cui l’azienda avrà bisogno per le sue attività produttive future e l’allocazione di tali risorse per ottenere il prodotto desiderato nelle quantità stimate, nel tempo giusto, al posto giusto ed al minore costo totale possibile».
Pianificazione strategica e aggregataPianificazione principale
Programmazione operativa
Gestione della Produzione Industriale[2]
Il flusso di Pianificazione, Programmazione e ControlloIl flusso di Pianificazione, Programmazione e Controllo
Gestione della Produzione Industriale[3]
PIANIFICAZIONE PRINCIPALE - MPS
Production and Operations ManagementProduction and Operations Management
Gestione della Produzione Industriale[4]
Il Master Production ScheduleIl Master Production Schedule
Il MPS appare quale
disaggregazione del piano
aggregato, caratterizzata da
maggiore dettaglio, sia sotto
il profilo degli oggetti
considerati, sia sotto il profilo
dell’orizzonte temporale
abbracciato, più breve del
precedente.
Mese
Famiglia prodotti A
1 2
Modello 327
Modello 538
Modello 749
20 40 20 10
10 20 20
10 10 15 10
1 2 3 4 5 6 7 8Settimana
Piano Principaledi Produzione
Piano Aggregatodi Produzione
90 95
Dal piano aggregato al piano principaledi produzione
Gestione della Produzione Industriale[5]
Flusso del processo di definizione del MPSFlusso del processo di definizione del MPS
In molte aziende il
processo di definizione del
MPS presuppone
l’esistenza di un sistema di
pianificazione che prevede
una riunione periodica di
organi aziendali di alto
livello.
Gestione della Produzione Industriale[6]
Piano di produzione Long RangePiano di produzione Long Range
PianoMese OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET PIANO DI
0% 0% 10% 20% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% PRODUZIONEVALIDO IN
Piano OTTOBREMese OTT NOV DIC
0% 0% 10%
MESE CORRENTE
Piano NUOVOMese NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET PIANO DI
0% 0% 10% 20% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% PRODUZIONEVALIDO DA
Piano NOVEMBREMese NOV DIC GEN
0% 0% 10%
Piano PROSSIMOMese DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET PIANO DI
0% 0% 10% 20% 100% 100% 100% 100% 100% 100% PRODUZIONEVALIDO DA
Piano DICEMBREMese DIC GEN FEB
0% 0% 10%Fig. 70
100%Modifiche
Modifiche
100%
Modifiche
PRODUCTION PLAN Dic
OTT100%
LONG RANGE PRODUCTION PLAN Novembre
OTTLONG RANGE PRODUCTION PLAN Dicembre
NOV
Dinamica dei piani LRRP e PPLONG RANGE PRODUCTION PLAN Ottobre
PRODUCTION PLAN Ott
PRODUCTION PLAN Nov
Modifiche
Modifiche
Modifiche
Gestione della Produzione Industriale[7]
Generazione del Master Production ScheduleGenerazione del Master Production Schedule
Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6
frozen
(minor changes)(negoziazione)
fixedfullopen
Vista “AGENDA”: time fences per la produzione nel MESE 4
Vista “ROLLING”: flessibilità di mix della terza settimana del MESE 1Mese 1 Mese 2 Mese 3
xMese 4
OPEN per il mese 4
Mese 1x FULL per il mese 3
Mese 1x FROZEN per il mese 2
Q
saturazione della capacità produttiva dedicabile al mese 4
100%
Gestione della Produzione Industriale[8]
Time fences e margine di negoziazioneTime fences e margine di negoziazione
Gestione della Produzione Industriale[9]
MPS automotive: Fiat ‘90MPS automotive: Fiat ‘90
Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6
• matrice pesata, con dettagli su colore/optional per le consegne nel mese 3• inventario fisiologico da 5 a 6 settimane
Previsione su volumi
Lista delle consegne
produzione
froze
nminorchangesnegoziazione
Gestione della Produzione Industriale[10]
MPS automotive: Traditional European ModelMPS automotive: Traditional European Model
Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6
• La conferma può non essere accettata, in tal caso l’ordine slitta al mese successivo
Previsione su famiglia
Conferma modello/optionalogni settimana, con 4 settimane di anticipo
“frozen”rolling
(produzione)
negoziazione
Gestione della Produzione Industriale[11]
MPS automotive: German ModelMPS automotive: German Model
Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6
• Previsione con i Dealer sui volumi ANNUALI;• Ogni settimane si accettano gli ordini, ma la data di consegna non è certa;• L’ordine può essere modificato, se non complica la produzione;
Previsione su famiglia
consegna
frozenminorchanges
Gestione della Produzione Industriale[12]
MPS automotive: Japanese ModelMPS automotive: Japanese Model
• Collaborative Forecasting con Dealers, conferma in due ore• political orders e livellamento• Priorità diversa agli ordini: customer orders, dealers replenishment, NSC per export. • Packaged options
Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6
Previsione su model / major options
produzionefro
zen
La previsione dei volumi produttiviLa previsione dei volumi produttivi
Il tentativo di determinare oggettivamente la natura e l’entità di ciascuna richiesta di volume produttivo che un’azienda può ragionevolmente attendersi in un prefissato periodo di tempo
– le dimensioni della previsione;– le componenti della previsione;– i metodi di previsione;– esercitazione.
Obiettivi ed orizzonte temporale Obiettivi ed orizzonte temporale
Sviluppoprodotto Acquisti Fabbricaz. Assembly Distribuz.
Make To Stock
Assembly to Order
Make to Order
Purchase to Order
Engineering to Order
OrdiniPrevisione
OrdiniPrevisione
OrdiniPrevisione
Ordini
Ordini
Aggregazione di prodotto e di tempoAggregazione di prodotto e di tempo
Marea
Brava
Bravo
Automobili
…
Bravo
Bravo
…
1800
1600
…
1600
1600
…
Bravo
Bravo
…
Argento
Blu
AnnoSemestreMese Settimana
300
250
540
1350
1450
1200
4800
7200
5000
25000
Aggregazione di prodotto
Aggregazione di tempo
PROGRAMMAZIONE
PIANIFICAZIONE
Aggregazione dei dati ed affidabilitàAggregazione dei dati ed affidabilità
5000=bravoσ3200=bravaσ
L’affidabilità delle previsioni aumenta all’aumentare del livello di aggregazione del PRODOTTO
6200=mareaσ
8583222 =++= mareabravabravoaggregata σσσσ
14400=++= mareabravabravototale σσσσ
L’affidabilità delle previsioni aumenta all’aumentare del livello di aggregazione del TEMPO
500=GENσ
320=FEBσ620=MARσ
858222 =++= MARFEBGENtrimestre σσσσ
1440=++= MARFEBGENtotale σσσσ
Le dimensioni della previsioneLe dimensioni della previsione
Orizzonte temporale
Livello di aggregazione
Affidabilità: Buona
Contenuto di informazione: Buono
Affidabilità : Bassa
Contenuto di informazione: Elevato
Affidabilità : Buona
Contenuto di informazione: Buono
Affidabilità : Ottima
Contenuto di informazione: Basso
Trade off costo-accuratezza della previsioneTrade off costo-accuratezza della previsione
Costo
+-Accuratezza della previsione
Costo dell’errore di previsione
Costo della previsione
I metodi di previsioneI metodi di previsione
ORIZZONTE DI PREVISIONE
METODI DI PREVISIONE
Breve Medio Lungo
basati sul giudizio di esperti
SI SI NO
basati su ricerche di mercato
NO SI SI
basati sulle serie temporali
SI SI NO
causali NO SI SI
Le componenti della previsioneLe componenti della previsione
Il metodo della Media Mobile (1/2)Il metodo della Media Mobile (1/2)
t = periodo attualmente in corsoFt+1 = previsione della domanda per il periodo successivoDi = domanda effettiva nel periodo iN = numero di periodi
0
5
10
15
20
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16tempo
Dom
anda
∑+−=
+ ×=t
Ntiit D
NF
)1(1
1
Il metodo della Media Mobile (2/2)Il metodo della Media Mobile (2/2)
( )∑=
×−−N
tba tbatDMin
1
2, )(
∑=
=N
t NtDa
1
)(
∑
∑
=
=
×= N
t
N
t
t
tDtb
1
2
1
)(
1. per ogni periodo j, trovare la media stagionale o ciclica (mj), ovvero la domanda media di ogni periodo su tutto l’arco temporale. Ad esempio, il numero medio di gelati venduti in agosto negli ultimi dieci anni.
2. dividere la media stagionale o ciclica, calcolata al punto precedente, per la media totale (M).
TRENDTREND
CICLICITÀCICLICITÀe/oe/o
STAGIONALITÀSTAGIONALITÀ
ERRORE DI ERRORE DI PREVISIONEPREVISIONE
∑=
−×=N
iii FD
NMAD
1
1 ( )∑=
−×=N
iii FD
NBias
1
1
Il metodo del Livellamento Esponenziale (1/2)Il metodo del Livellamento Esponenziale (1/2)
( )tttt FDFF −×+=+ α1
( ) ttt FDF ×−+×=+ αα 11
( ) 11 1 −− ×−+×= ttt FDF αα
Ft+1 = previsione per il periodo t+1Dt = domanda effettiva al periodo tFt = previsione per il periodo tα indica una costante di smorzamento,α ∈ (0, 1)
( )∑−
=−+ ×−×=
1
01 1
N
kkt
kt DF αα
Il metodo del Livellamento Esponenziale (2/2)Il metodo del Livellamento Esponenziale (2/2)
ttt MMVVARIAZIONE −= ++ 11:
111
++ ×−= tt TRLAGα
α
111 +++ += ttt LAGMF
)(: 1 tttt MDMMMEDIA −+=+ α
)(: 11 tttt TRVTRTRTREND −+= ++ α
MEDIAMEDIA
VARIAZIONEVARIAZIONE
TRENDTREND
LAGLAG
PREVISIONEPREVISIONE
ALLARME DI ROTTAALLARME DI ROTTAMADRSFE *
*Running Sum of Forecast Error
EsercitazioneEsercitazione
DOMANDA
Anno 1 100 120 150 130 107 115
Anno 2 110 130 165 135 113 120
Anno 3 120 134 174 140 125 136
Serie storica
tempo
Dom
anda
Anno 1 Anno 2 Anno 3
Esercizio 1 – La Media Mobile (1/2)Esercizio 1 – La Media Mobile (1/2)
TRENDa 125
b 1,02
N = 12
mj sj= mj/M108 0,86127 1,02158 1,27132 1,06108 0,87115 0,92
DOMANDA DETRENDIZZATA
Anno 1 106 125 154 133 109 116
Anno 2 109 128 162 131 108 114
DOMANDA DESTAGIONALIZZATA
Anno 1 122 123 121 125 125 125
Anno 2 127 127 128 124 125 124
Serie storica detrendizzata e destagionalizzata
tempo
Dom
anda
Anno 1 Anno 2 Anno 3
Esercizio 1 – La Media Mobile (2/2)Esercizio 1 – La Media Mobile (2/2)
σ=1,99 PREVISIONEAnno 3 113 134 169 142 118 126
MAD = 5
Previsione
tempo
Doma
nda
DomandaPrevisione
Anno 1 Anno 2 Anno 3
Bias = 4
Esercizio 2 – Il Livellamento Esponenziale (1/2)Esercizio 2 – Il Livellamento Esponenziale (1/2)
α=0,3 MAD 17,16
RSFE -40,35
TS -2,35
MAD 18,12
RSFE -32,64
TS -1,8
MAD 18,83
RSFE -33,92
TS -1,8
α=0,5 α=0,7
Previsione con Livellamento Esponenziale (α =0,3)
tempo
Doma
nda
Previsione
Domanda
Anno 1 Anno 2 Anno 3
Esercizio 2 – Il Livellamento Esponenziale (2/2)Esercizio 2 – Il Livellamento Esponenziale (2/2)
Previsione con Livellamento Esponenziale
tempo
Dom
anda
Previsione (a=0,3)
Domanda
Previsione (a=0,5)
Previsione (a=0,7)
Anno 1 Anno 2 Anno 3
TEMPO DI APERTURA IMPIANTO (Ta)
Tempo di carico (Tc)
Tempo operativo (To) - Guasti- Set-up
Tempo operativo netto (Ton) - Microfermate- Rallentamenti
T op. a valore agg. (Tva) - Scarti- Rilavoraz.
Non utiliz.
I possibili stati di un impianto
Rendimento Composto Di ImpiantoDISPONIBILITÀ (D)
D = -------------------------- = ------------------------------------------------------------------- tempo operativo
tempo di carico
tempo di carico – (tempo di guasto+tempo setup)
tempo di carico
EFFICIENZA DELLE PRESTAZIONI (Ep)
Ep = ---------------------- = ---------------------------------------------------------------- tempo op. netto
tempo operativo
tempo ciclo teorico x quantità di prodotto totale
tempo operativo
TASSO DI QUALITÀ (Q)
Q = --------------------------------------- = ----------------------------------------------------------- tempo op. a valore aggiunto
tempo op. netto
quantità di prodotto totale – quantità scartata
quantità di prodotto
QED p ××=η