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D.V.R. – I RISCHI D.V.R. – I RISCHI Stefano Dall’Ara

I Rischi Nei Luoghi Di Lavoro

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D.V.R. – I RISCHI D.V.R. – I RISCHI

Stefano Dall’Ara

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Quanto ci costa Quanto ci costa l’insicurezza sui luoghi di l’insicurezza sui luoghi di lavoro?lavoro?

L’insicurezza sui luoghi di lavoro da dei costi umani, economici e socialiOgni anno in Europa 10 milioni di persone sono coinvolte in infortuni, incidenti o malattie sul luogo di lavoro: 8000 persone muoiono per infortuni sul lavoro ,153 milioni di giornate si perdono a causa di infortuni, incidenti e malattie professionali.Ogni anno in Italia si verificano circa un milione di infortuni sul lavoro e sono riconosciute 30000 malattie professionali.Secondo l’INAIL, gli infortuni sul lavoro sono stati nell’anno 2007 circa 913.000.

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Quanto ci costa Quanto ci costa l’insicurezza sui luoghi di l’insicurezza sui luoghi di lavoro?lavoro?

•Per i lavoratori i costi sono incalcolabili perché riguardano i danni alla loro salute, che è un bene senza prezzo

•Per le aziende e gli enti i costi si riferiscono all’aumento dei premi assicurativi, le giornate di assenza del lavoratore infortunato o malato, le spese legali, la diminuzione della produttività complessiva, la maggiore conflittualità, le riserve dei lavoratori a svolgere lavorazioni a rischio e la perdita d’immagine

•Per la collettività i costi sono quelli che derivano dai pagamenti per il risarcimento dei danni ai lavoratori, e dai possibili danni all’ambiente Stefano Dall'Ara D.Lgs. 81/08 -I

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Quanto ci costa Quanto ci costa l’insicurezza sui luoghi di l’insicurezza sui luoghi di lavoro?lavoro?

La sicurezza sul lavoro è un obiettivo a cui tutti insieme dobbiamo tendere perché conviene a tutti e soprattutto perché è un segno di civiltà.

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Il processo di Il processo di realizzazione della realizzazione della prevenzione a protezioneprevenzione a protezione

L’elemento cardine del sistema di prevenzione e protezione aziendale del D. lgs. 81/08 è l’obbligo della valutazione del rischio a carico del datore di lavoro

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Il processo di Il processo di realizzazione della realizzazione della prevenzione a protezioneprevenzione a protezione

Il datore d lavoro Ha doppia responsabilità

Processo di valutazione del rischio

Elaborazione del Documento di valutazione del rischio(DVR)

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Gli enti preposti alla prevenzioneGli enti preposti alla prevenzione

VIGILANZA E CONTROLLOASL Provvedi all’igiene e medicina del lavoro, alla prevenzione degli infortuni e malattie professionali, in quanto ha la competenza di effettuare le visite ispettive nei locali di lavoro,le indagini sugli infortuni e le malattie professionali, gli interventi su richiesta dell’Autorità Giudiziaria, le verifiche tecniche e periodiche di impianti ed apparecchiVigili del fuoco provvedono agli accertamenti e ai sopralluoghi negli insediamenti industriali e presso gli impianti per valutare direttamente i fattori di rischio, verificare la rispondenza alle norme e ai criteri di prevenzione incendi e l’attuazione degli obblighi a carico dei responsabili delle attività soggette a controlloISPESL Ha funzioni tecnico-scentifiche di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione, formazione ed informazione circa la prevenzione degli infortuniINAIL Oltre ad assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio, effettua controlli sanitari sul personale infortunato o affetto da malattia professionale e raccoglie ed elabora le informazioni relative ai rischi e ai danni denunciati da infortuni durante l’attività lavorativa.

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Gli enti preposti alla prevenzioneGli enti preposti alla prevenzione

ASSISTENZA, CONSULENZA ED INFORMAZIONE

Regioni, Vigili del fuoco, ISPESL, Ispettorato del lavoro, Ministero dell’Industria, INAIL, Patronati

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Accordo interconfederale per il recepimento Accordo interconfederale per il recepimento dell’accordo quadro europeo sullo stress dell’accordo quadro europeo sullo stress

lavoro correlatolavoro correlato

E’ ormai assodata la nuova presenza nell’ambito lavorativo dei cosiddetti rischi Psico-sociali

E’ fondamentale sviluppare la sensibilità di tutti gli attori della sicurezza nei confronti di ciò che ormai sta diventando una delle principali cause di alterazione della salute sul posto di lavoro

L’individuo che normalmente è in grado di sostenere un’esposizione di breve durata alla tensione, incontra difficoltà a sostenere una esposizione prolungata ad una pressione intensa, causata da fattori che possono essere i più diversi: il contenuto del lavoro, l’eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione del lavoro, l’ambiente di lavoro ed il clima organizzativo, carenze nella comunicazione, ecc..

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Accordo interconfederale per il recepimento Accordo interconfederale per il recepimento dell’accordo quadro europeo sullo stress dell’accordo quadro europeo sullo stress

lavoro correlatolavoro correlato

All’interno dell’Accordo viene precisato come prevenire , eliminare o ridurre i problemi derivati dallo stress lavoro-correlato.In pratica chiarisce che è necessario adottare misure che individuano sia i fattori di stress individuali sia una politica aziendale integrata sulla prevenzione e di intervento sui fattori di stress

Le misure anti stress, una volta adottate, devono essere continuamente riviste nella loro efficacia, idoneità e necessità.Laddove non siano presenti figure professionali adeguate a gestirle è necessario rivolgersi ad esperti esterni, ed è fondamentale l’attenzione alla comunicazione aziendale, alla gestione e definizione di ruolo all’interno dell’azienda, alla gestione delle responsabilità, ai processi di lavoro, alle condizioni lavorative, all’ambiente di lavoro, alla formazione, informazione e consultazione dei lavoratori

Tali misure spettano al Datore di lavoro e devono essere condivise sia dai lavoratori che dai loro rappresentanti

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La procedura sanzionatoriaLa procedura sanzionatoriaIl D. Lgs. 81/01, integrato dal D. Lgs. 758/94, prevede sanzioni a carico di tutti i soggetti per i quali la normativa stabilisce obblighi: Datore di lavoro, Dirigenti e Preposti, Medico Competente e lavoratori, Progettisti, Fabbricanti, Venditori ed Installatori

A SEGUITO DI CONTRAVVENZIONEL’organo di Vigilanza accerta la violazione e impartisce una apposita prescrizione fissando il termine per l’adeguamento, dando la notizia di reato al Pubblico Ministero.

Il procedimento penale è sospeso

Alla scadenza dei termini per l’adeguamento, l’organo di vigilanza verifica la situazione:

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La procedura sanzionatoriaLa procedura sanzionatoriaIN CASO DI VIOLAZIONE PERSISTENTEL’organo di vigilanza comunica alla Magistratura la persistenza della violazione ed il procedimento penale riprende il suo corso.Se nella persistenza della violazione accadesse un infortunio con lesione gravi o gravissime o morte dell’infortunato scattano le sanzioni pecuniarie per l’azienda da 250 a 1.000 quote(l’importo di una quota va da un minimo di €258,23 ad un massimo di € 1.549,37 , a seconda delle condizioni economiche e patrimoniali della società) più l’eventuale sanzione interdittiva (chiusura dell’azienda) fino ad un anno.

VIOLAZIONE ELIMINATAL’organo di vigilanza ammette il contravventore a pagare una somma pari a un quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione commessaA seguito della comunicazione dell’organo di vigilanza, la Magistratura archivia il procedimento penale.

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I RISCHII RISCHIRASSEGNA DELLE PRINCIPALI SITUAZIONI DI RISCHIO NEI LUOGHI DI LAVORO

TIPOLOGIA DI RISCHIORischi per la sicurezza, relativi all’ambiente, ai locali di lavoro, alle macchine, impianti e attrezzature

Rischi igienico-ambientali, legati alla presenza di fattori chimici(polveri, fumi, gas, etc.), fisici ( rumori, vibrazioni, etc.), biologici (virus, batteri etc.)

Rischi organizzativi, legati a ritmi di lavoro usuranti, posizioni di lavoro, turnazioni, lavoro ripetitivi etc

Rischi psico-sociali (mobbing, stress, lavoro correlato)

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LUOGHI DI LAVOROLUOGHI DI LAVOROINTRODUZIONEConsiderare tra i possibili rischi quelli relativi ai locali di lavoro, significa, valutare alcuni concetti fondamentali, per esempio:La struttura dei localiLa tipologia d’usoLa disposizione delle persone, dei veicoli e dei materiali

RISCHI PER LA SALUTEI rischi per la salute connessi ai luoghi di lavoro dove si svolgono le attività lavorative sono di difficile definizione in quanto possono comportare danni tra loro molto diversi: rischi di tipo ambientale(microclima, aerazione, illuminazione) rischi connessi all’ergonomia,rischi conseguenti alla struttura dei locali che possono sfociare in eventi traumatici(caduta scale), rischi che determinano situazione di stress psicofisico

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LUOGHI DI LAVOROLUOGHI DI LAVOROLA PREVENZIONE

Gli edifici devono essere appropriati al tipo di utilizzo per quanto riguarda: struttura, solidità e spazio.L’organizzazione dei flussi delle persone, dei veicoli e dei materiali deve essere concepita in maniera razionale e sicura in modo che siano ridotte al minimo le interferenze pericolose, che le zone dove devono spostarsi i lavoratori nell’ambito della loro attività non siano pericolose, che, se sussiste pericolo (segnalazione e controllo d’accesso delle zone pericolose), siano prese disposizioni particolari.Deve essere poi prevista la pulizia e la manutenzione dei luoghi di lavoro, degli impianti e dei dispositivi(in particolare quelli di sicurezza)

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LUOGHI DI LAVOROLUOGHI DI LAVOROInoltre, nella sistemazione dei locali, oltre al rispetto delle vigenti norme di igiene e sicurezza sul lavoro, si deve tenere conto in particolare di questi fattori:

Illuminazione naturale e artificiale, orientamento delle postazione di lavoro in rapporto alle finestre e altre fonti luminose

Aerazione e purificazione dell’aria

Microclima

Acustica insonorizzazione delle pareti, separazione dei reparti, isolamentio delle fonti

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Sistemazione di un posto di lavoroSistemazione di un posto di lavoroINTRODUZIONESi presentano spesso nei luoghi lavoro alcune situazioni che predispongono ad infortuni e patologie derivanti dalle condizioni in cui si opera e dal cattivo rapporto tra il lavoratore e l’ambiente circostante.E’ perciò necessario porre molta attenzione alla sistemazione di una postazione di lavoro tenendo conto delle differenze tra gli individui, stando quindi attenti alla sua ergonomia

EFFETTI SULLA SALUTE Le caratteristiche dimensionali del posto di lavoro possono obbligare l’operatore, per, esempio, ad adottare delle posizioni poco confortevoli. Con il passare del tempo, gli effetti sulla loro salute possono prendere altre forme più durevoli: male alla schiena, dolori e problemi di circolazione del sangue alle gambe dalla prolungata posizione in piedi.

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Sistemazione di un posto di lavoroSistemazione di un posto di lavoroI PRINCIPI DELLA PREVENZIONELe norme sulla corretta organizzazione dei posti di lavoro(seduti,seduti e in piedi, in piedi) esistono ed è necessario conoscerle ed utilizzarle per eliminare eventuali anomalie e determinare le migliori condizioni delle postazioni.Il posto di lavoro non deve essere percepito come un luogo limitato che si riduce ad un tavolo, ma deve essere visto come una serie di azioni legate al compito principale da svolgere, che si succedono nel tempo, con spostamenti che possono essere multipli e suddivisi su una vasta area.Pertanto la dimensione e l’ubicazione delle attrezzature, la concatenazione delle situazioni devono essere compatibili con il contenuto reale del lavoro.

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Sistemazione di un posto di lavoroSistemazione di un posto di lavoroI PRINCIPI DELLA PREVENZIONELe norme sulla corretta organizzazione dei posti di lavoro(seduti,seduti e in piedi, in piedi) esistono ed è necessario conoscerle ed utilizzarle per eliminare eventuali anomalie e determinare le migliori condizioni delle postazioni.Il posto di lavoro non deve essere percepito come un luogo limitato che si riduce ad un tavolo, ma deve essere visto come una serie di azioni legate al compito principale da svolgere, che si succedono nel tempo, con spostamenti che possono essere multipli e suddivisi su una vasta area.Pertanto la dimensione e l’ubicazione delle attrezzature, la concatenazione delle situazioni devono essere compatibili con il contenuto reale del lavoro.

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Sistemazione di un posto di lavoroSistemazione di un posto di lavoroMISURE GENERALI DI TUTELA•Sono state osservate tutte le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, come definite•all’ art. 15 del D.Lgs. 81/08, e precisamente:•E’ stata effettuata la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, così come descritta nel presente•DVR.•E’ stata prevista la la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo•coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori•dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro•Come dettagliato nel documento di valutazione, si è provveduto•alll’eliminazione dei rischi e, ove ciò non è possibile, alla loro riduzione al•minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico•Sono stati rispettati i principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella•concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella•definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre•gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo•E’ stata attuata, per quanto possibile, la riduzione dei rischi alla fonte•E’ stata prevista a sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è,•o è meno pericoloso•E’ stato limitato al minimo il numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio•E’ stato previsto un utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro•E’ stata data la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale•E’ stato previsto il controllo sanitario dei lavoratori•Si provvederà all’ allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua•persona e all’adibizione, ove possibile, ad altra mansione•Verrà effettuata l’ adeguata informazione e formazione per i lavoratori, per dirigenti, i preposti e per i•rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza•Verranno impartite istruzioni adeguate a tutti i lavoratori•E’ stata prevista la partecipazione e la consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la•sicurezza•E stata effettuata un’ attenta programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento•nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi. A tale•proposito è stato istituito uno specifico scadenziario che consentirà il controllo nel tempo delle azioni•previste per il miglioramento nel tempo della sicurezza dei lavoratori•Sono state dettagliate le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di•evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato, compreso l’uso di segnali di avvertimento e di•sicurezza•E’ stata programmata la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo•ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.•Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non comporteranno mai oneri•finanziari per i lavoratori

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ILLUMINAZIONEILLUMINAZIONE

INTRODUZIONEI luoghi di lavoro devono essere adeguatamente illuminati e quindi dotati di:Una quantità di luce adeguata per una corretta visibilità dell’ambiente di lavoroUna distribuzione ed una collocazione adeguata delle fonti di illuminazione per evidenziare situazioni di pericolo ed evitare fenomeni di abbagliamentoUna quantità di illuminazione che consenta di distinguere in modo corretto i colori

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ILLUMINAZIONEILLUMINAZIONE

EFFETTI SULLA SALUTE La carenza di tali requisiti può produrre conseguenze sulla corretta regolazione dell’ apparato visivo con effetti sulla nitidezza dell’immagine e l’adattamento alla quantità di luceLa necessità di effettuare molteplici regolazioni della vista a causa di sfavorevoli condizioni di illuminazione può affaticare sensibilmente l’apparato visivoDetto fenomeno si manifesta agli inizi con irritazione degli occhi e finisce per determinare veri e propri disturbiInoltre la postura, eventualmente assunta per compensare insufficienti o inidonee condizioni di illuminazione del posto di lavoro, può provocare disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico

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ILLUMINAZIONEILLUMINAZIONE

PREVENZIONEAl fine di prevenire i danni alla salute occorre adottare i correttivi che le norme di legge e quelle di buona tecnica prescrivono in relazione alle possibili cause di rischio.Quanto all’intensità ed alle caratteristiche dell’illuminazione è opportuno che esse vengano adeguate in relazione al tipo di lavorazione espletata.Schermature, tendaggi e veneziane possono essere adottate contro l’incidenza diretta o riflessa del flusso luminoso.Ove possibile, occorre prevedere il corretto posizionamento delle postazioni di lavoro rispetto alle fonti di illuminazione.

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MICROCLIMAMICROCLIMA

INTRODUZIONE

Il corpo umano tende a mantenere il più costante possibile la propria temperatura interna (37°).Assume pertanto rilevanza la valutazione dell’ambiente termico in cui l’uomo si trova ad operareI fattori oggettivi ambientali da valutare sono: temperatura, umidità relativa, velocità dell’aria ed irraggiamento da superfici calde.L’insieme di questi parametri che caratterizzano un ambiente confinato rappresentano il cosiddetto microclima.

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MICROCLIMAMICROCLIMA

EFFETTI SULLA SALUTE

Quando in un ambiente le condizioni del microclima diventano sfavorevoli, il sistema di termoregolazione del corpo umano mette in funzione opportuni meccanismi di difesa e l’organismo tende rispettivamente a ridurre o ad aumentare il numero e le dimensioni dei vasi sanguigniIn questo modo il sistema di termoregolazione riesce a mantenere l’equilibrio termico del corpo.Questa situazione viene definita di stress termico

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MICROCLIMAMICROCLIMA

LA PREVENZIONE

La prevenzione dei danni da calore si attua principalmente con una buona progettazione dei locali e della loro disposizioneUn mezzo di prevenzione diffuso è la ventilazione ma la soluzione ideale sarebbe il condizionamento generale dell’ambiente di lavoro.Nel caso di situazioni termiche elevate, misure di carattere preventivo vanno individuate anche nella organizzazione del lavoro: si possono prevedere oltre che un’idonea preparazione tecnica dei lavoratori, adeguati periodi di acclimazione, pause e periodi di riposo.Le pause durante la giornata lavorativa dovranno essere trascorse in locali climatizzati correttamente con a disposizione bevande fresche e sali. Stefano Dall'Ara D.Lgs. 81/08 -I

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AERAZIONE/PURIFICAZIONE AERAZIONE/PURIFICAZIONE DELL’ARIADELL’ARIA

INTRODUZIONELa composizione dell’aria negli ambienti di lavoro deve essere compatibile con il fabbisogno respiratorio dei soggetti che vi soggiornano: a tal fine occorre che siano assicurati il ricambio e l’eliminazione dell’aria viziata.Il ricambio può essere effettuato mediante gli appositi dispositivi di aerazione o di purificazione e mediante l’apertura di finestre, porte o vetrate.Nei locali con inquinamento non specifico (dovuto alla sola presenza umana) il ricambio dell’aria deve soddisfare due esigenze:Essere adeguato, in termini quantitativi e qualitativi, a preservare lo stato di salute dei lavoratoriNon comportare sbalzi di temperatura

Nei locali con inquinamento specifico (provocato, cioè dall’emissione di sostanze pericolose usate o prodotte durante la lavorazione) , si deve provvedere anche ad eliminare i fattori nocivi.

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AERAZIONE/PURIFICAZIONE AERAZIONE/PURIFICAZIONE DELL’ARIADELL’ARIA

EFFETTI SULLA SALUTE

L’inquinamento non specifico dell’aria può concorrere all’insorgenza di modesti disturbi per la salute(manifestazioni irritative o allergiche a carico delle vie respiratorie)

L’inquinamento specifico può provocare rilevanti conseguenze per la salute (malessere, asma, intossicazione,vere e proprie malattie da agenti tossici inalati) che possono aggravarsi in relazione alla durata ed alla intensità dell’esposizione

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AERAZIONE/PURIFICAZIONE AERAZIONE/PURIFICAZIONE DELL’ARIADELL’ARIA

LA PREVENZIONE

In caso di eventuale utilizzazione negli ambienti di lavoro di prodotti inquinanti devono essere predisposti specifici e adeguati dispositivi di aerazione degli ambienti interessati o di aspirazione alla fonte.Si devono altresì fornire, per l’occasione, attrezzature di protezione individuale idonee ad affrontare le suddette situazioni di rischio, ed assicurare la manutenzione regolare degli impianti e dei dispositivi, per garantirne un costante livello di efficienza.Identici criteri debbono adottarsi anche per gli impianti di climatizzazione.

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ESPOSIZIONE AL RUMOREESPOSIZIONE AL RUMOREAi sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 81/08, dovrà essere valutato il rumore durantele effettive attività lavorative , prendendo in considerazione in particolare:Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione arumore impulsivoI valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all’art. 189Tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumoreGli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti dalle interazioni tra rumore e sostanzeototossiche connesse all’attività svolta e fra rumore e vibrazioni, seguendo attentamente l’orientamentodella letteratura scientifica e sanitaria ed i suggerimenti del medico competenteLe informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature impiegate, in conformitàalle vigenti disposizioni in materiaL'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;Il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui e'responsabileLe informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quellereperibili nella letteratura scientifica;La disponibilita' di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione

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ESPOSIZIONE AL RUMOREESPOSIZIONE AL RUMORE

CLASSI DI RISCHIO E RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE

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VIBRAZIONIVIBRAZIONIINTRODUZIONEI materiali hanno una elasticità variabile in funzione dello stato di aggregazione proprio di ogni sostanza cje li compone.Una perturbazione esterna al materiale determina un moto oscillatorio,rispetto alla situazione di equilibrio, producendo le vibrazioni meccaniche.In relazione alle lavorazioni, è possibile distinguere due criteri di rischi: il primo interessa le vibrazioni con bassa frequenza (si riscontrano ad esempio nei conducenti di veicoli), il secondo interessa quelle con alta frequenza(con riscontro nelle lavorazione che utilizzano attrezzi manuali a percussione)

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VIBRAZIONIVIBRAZIONIEFFETTI SULLA SALUTE

La nocività delle vibrazioni dipende dalle caratteristiche e dalle condizioni in cui vengono trasmesse: esenzione della zona di contatto con l’oggetto che vibra(mani, piedi,glutei etc.) , frequenza della vibrazione, direzione di propagazione, tempo di esposizione.Gli effetti nocivi interessano nella maggior parte dei casi, sulla base di dati statistici, le ossa e le articolazioni della mano, del polso e del gomito,sono anche facilmente riscontrabili affaticamento psicofisico e problemi di circolazione.

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VIBRAZIONIVIBRAZIONILA PREVENZIONE

La prevenzione deve essere fondata su provvedimenti di tipo tecnico e organizzativo, distinta a seconda se si è in presenza di basse o alte frequenze di vibrazione.Le misure di ordine tecnico devono tendere a diminuire la formazione di vibrazioni da parte di macchine e attrezzi(in sede di progettazione),a limitarne la propagazione diretta e indiretta sull’individuo(utilizzando adeguati dispositivi di protezione individuali come i guanti antivibrazione)Il lavoro con strumenti vibranti è da considerarsi tra quelli comportanti maggior affaticamento psicofisico, è opportuno introdurre turni di lavoro con avvicendamenti o pause.

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ELETTRICITA’ELETTRICITA’

INTRODUZIONEGli effetti del passaggio della corrente elettrica nel corpo umano sono legati alle intensità della corrente elettrica, al percorso all’interno del corpo, alle caratteristiche dei tessuti interessati al passaggio della corrente ed alla forma dell’onda.

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ELETTRICITA’ELETTRICITA’EFFETTI SULLA SALUTEI movimenti muscolari del corpo sono originati da impulsi elettrici generati dal cervello. Le fasce muscolari, quando vengono interessate da correnti che hanno origine da sorgenti esterne al corpo, si contraggono obbedendo anche ad esse:Se la corrente esterna è più intensa di quella interna possono generarsi situazioni di pericolo e le conseguenze, sul corpo umano, possono essere:La contrazione muscolare L’eccitazione motoriaL’arresto respiratorioL’arresto cardiacoLe ustioni

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ELETTRICITA’ELETTRICITA’LA PREVENZIONELa prevenzione degli infortuni si basa sull’uso di macchine ed impianti realizzati a regola d’arte, su una loro adeguata manutenzione e sul loro corretto uso.Gli impianti e le apparecchiature realizzati secondo norme CEI sono da considerarsi sicuri.Gli impianti elettrici devono essere realizzati secondo i principi individuati dalla legge 46/90 e ogni componente elettrico deve essere fornito degli elementi che lo identificano compiutamente

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SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICISOSTANZE E PRODOTTI CHIMICIRisultano interessate tutte le attività lavorative nelle quali vi sia la presenza di prodotti, originati da una reazionechimica voluta e controllata dall’uomo, potenzialmente pericolosi per l’uomo stesso

Prima dell’attività•tutte le lavorazioni devono essere precedute da una valutazione tesa ad evitare l’impiego di sostanze chimiche nocive e a sostituire ciò che è nocivo con ciò che non lo è o lo è meno;•prima dell’impiego della specifica sostanza occorre consultare l’etichettatura e le istruzioni per l’uso al fine di applicare le misure di sicurezza più opportune (il significato dei simboli, le frasi di rischio ed i consigli di prudenza sono di seguito riportati);•la quantità dell’agente chimico da impiegare deve essere ridotta al minimo richiesto dalla lavorazione;•tutti i lavoratori addetti o comunque presenti devono essere adeguatamente informati e formati sulle modalità di deposito e di impiego delle sostanze, sui rischi per la salute connessi, sulle attività di prevenzione da porre in essere e sulle procedure anche di pronto soccorso da adottare in caso diemergenza

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SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICISOSTANZE E PRODOTTI CHIMICIDurante l’attività•è fatto assoluto divieto di fumare, mangiare o bere sul posto di lavoro;•è indispensabile indossare l’equipaggiamento idoneo (guanti, calzature, maschere per la protezione delle vie respiratorie, tute etc.) da adottarsi in funzioni degli specifici agenti chimici presenti.Dopo l’attività•tutti gli esposti devono seguire una scrupolosa igiene personale che deve comprendere anche il lavaggio delle mani, dei guanti, delle calzature e degli altri indumenti indossati;•deve essere prestata una particolare attenzione alle modalità di smaltimento degli eventuali residui dellalavorazione (es. contenitori usati).

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SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICISOSTANZE E PRODOTTI CHIMICIRICONOSCIMENTO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE NEI PRODOTTI CHIMICILe norme, discendenti dalla legge 29 maggio 1974, n. 256 concernente la “classificazione e disciplinadell’imballaggio e dell’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi”, impongono di riportare sullaconfezione di tali sostanze determinati simboli e sigle e consentono, per gli oltre mille prodotti o sostanze per le quali tali indicazioni sono obbligatorie, di ottenere informazioni estremamente utili.Analoghe informazioni sono riportate, in forma più esplicita, nella scheda tossicologica relativa al prodotto pericoloso che è fornita o può essere richiesta al fabbricante.Prodotti non soggetti all’obbligo di etichettatura non sono considerati pericolosi.Specie le informazioni deducibili dall’etichettatura non sono di immediata comprensione in quanto vengono date tramite simboli e sigle che si riferiscono ad una ben precisa e codificata “chiave” di lettura.Al di là del nome della sostanza o del prodotto, che essendo un nome “chimico” dice ben poco all’utilizzatore,elementi preziosi sono forniti:•dal simbolo•dal richiamo a rischi specifici•dai consigli di prudenza

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SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICISOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI

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I SIMBOLI

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CAMPI ELETTROMAGNETICI E CAMPI ELETTROMAGNETICI E RADIAZIONI IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI

INTRODUZIONEUno dei rischi per la salute e la sicurezza deriva dall’esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz) , durante il lavoroEFFETTI SULLA SALUTEPer quanto concerne i danni da esposizione ai campi elettromagnetici possiamo dire che gli organi bersaglio sono la cute, gli occhi, il sistema nervoso, apparato urogenitaleLA PREVENZIONEPer prevenire esposizioni ai valori limite è necessarioLa ricerca di lavoro che implicano una minore esposizione ai campi elettromagneticiLa scelta di attrezzature che emettano campi elettromagnetici di intensità inferiore L’uso di d.p.i.,schermatureLa progettazione dei luoghi di lavoro La limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione

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RADIAZIONI OTTICHERADIAZIONI OTTICHEINTRODUZIONESono tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda tra 100 mm e 1 mm, si dividono in radiazioni ultraviolette,radiazioni visibili e radiazioni infrarosse e radiazione laserEFFETTI SULLA SALUTEDanno all’apparato oculareLA PREVENZIONEIl datore di lavoro definisce a attua un programma d’azione che comprende misure tecniche e/o organizzative destinate ad evitare che l’esposizione superi i valori limite tenendo conto di:Altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni otticheScelta di attrezzature che emettano meno radiazioni otticheOpportuni programmi di manutenzioneDella limitata durata all’esposizioneDei d.p.i. adeguati all’attività svolta dal lavoratore

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MACCHINE E ATTREZZATURE DA LAVOROMACCHINE E ATTREZZATURE DA LAVORO

Come indicato all’ art. 69 del D.Lgs. 81/08, si intende per attrezzatura di lavoro qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro, mentre si intende per uso di un’attrezzatura di lavoro qualsiasi operazione lavorativa connessa ad una attrezzatura di lavoro, quale la messa in servizio o fuori servizio, l'impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione, la pulizia, il montaggio, lo smontaggio

Qualsiasi zona all'interno ovvero in prossimità di una attrezzatura di lavoro nella quale la presenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso viene definita zona pericolosa e qualsiasi lavoratore che si trovi interamente o in parte in una zona pericolosa viene definito quale lavoratore esposto.

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MACCHINE E ATTREZZATURE DA LAVOROMACCHINE E ATTREZZATURE DA LAVORO

REQUISITI DI SICUREZZACome indicato all’ art. 70 del D.Lgs. 81/08, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. Per le attrezzature di lavoro lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari o messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto verrà controllata la conformità ai requisiti generali di sicurezza riportati nell’ allegato V del D.Lgs. 81/08.

Le attrezzature di lavoro lavoro costruite secondo le prescrizioni dei decreti ministeriali adottati ai sensi dell’articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ovvero ell’articolo 28 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, potranno essere considerate conformi, come indicato al comma 3 dello stesso art. 70 del D.Lgs. 81/08.

Saranno messe a disposizione dei lavoratori esclusivamente attrezzature conformi ai requisiti di sicurezza indicati, idonee ai fini della salute e sicurezza ed adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che devono essere utilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delle direttive comunitarie

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MACCHINE E ATTREZZATURE DA LAVOROMACCHINE E ATTREZZATURE DA LAVORO

All'atto della scelta delle nuove attrezzature di lavoro, come indicato all’ art. 71, comma 2, del D.Lgs. 81/08, ildatore di lavoro prenderà in considerazione:le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stessei rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.

Al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all’uso delle attrezzature di lavoro e per impedire che detteattrezzature possano essere utilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte,verranno adottate adeguate misure tecniche ed organizzative e verranno rispettate tutte quelle riportate nell’allegato VI del D.Lgs. 81/08.

Tutte le attrezzature di lavoro sono state installate correttamente e si controllerà, tramite un preposto a ciòincaricato, che le stesse vengano utilizzate conformemente alle istruzioni d’uso.

Si assicurerà, inoltre, che le attrezzature di lavoro:siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezzasiano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzionesiano assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza eventualmente stabilitecon specifico provvedimento regolamentare o in relazione al grado di evoluzione della tecnica dellaprevenzione e della protezione

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INCENDIOINCENDIO

Nei luoghi di lavoro aziendali sono state adottate idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori, ai sensi dell’ art. 46 del D.Lgs. 81/08.

In particolare, sono stati applicati i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al decreto del Ministro dell’interno in data 10 marzo 1998.

Per la valutazione dettagliata del Rischio di Incendio, effettuata secondo lo stesso decreto 10 marzo 1998 e successive modifiche o integrazioni, si rinvia alla allegata relazione specifica ed ai relativi allegati documentali e grafici, tra cui il Piano di Sicurezza ed Evacuazione.

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AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICIINTRODUZIONEIl rischio di possibile esposizione agli agenti biologici deriva dal contatto con microrganismi, colture cellulari o endoparassitari umani.Deve essere distinti l’impiego volontario (in cui il contatto avviene in strutture e ambienti a ciò dedicati), dall’esposizione involontaria a sorgenti di emissione incontrollate che configura uno dei rischi più elevati.Il rischio da contagio per motivi professionali assume particolare rilevanza nei laboratori, nelle strutture sanitarie, veterinarie, cimiteriali ed in quelle preposte alla raccolta e trattamento dei rifiuti, sia per il rapporto continuativo e diretto con degenti, visitatori ed utenti.Tuttavia, nessun ambiente aperto al pubblico ne è completamente esente quando il contagio può avvenire per via aerea. Stefano Dall'Ara D.Lgs. 81/08 -I

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AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICIEFFETTI SULLA SALUTEI rischi per la salute sono strettamente correlati all’agente biologico con cui si è avuto il contagioLA PREVENZIONEI principi della prevenzione e le misure di sicurezza in tre ambiti di intervento:Misure di protezione ambientale – controllo dell’accesso, verifica periodica della corretta funzionalità delle aree di contenimento,disinfezione e disinfestazione, corretto funzionamento del sistema di filtrazione dell’ariaMisure di protezione personale – maschere ed autorespiratori, guanti, indumenti monouso, sistemi di lavaggio e disinfezione, corretto impiego delle apparecchiature e dello strumentarioMisure di sicurezza – organizzazione del lavoro, segnaletica di sicurezza, formazione ed informazione, aria filtrata con filtri idonei e ricambio degli stessi, ambienti in depressione, corretto trattamento dei reflui e dei rifiuti

I lavoratori esposti ad agenti biologici vanno sottoposto a sorveglianza sanitaria

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