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Anni Settanta: il mondo giovanile come universo a sé, tra fallimento del riformismo e riflusso nel privato
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Il ’68 e gli anni Settanta: 1/4 la cronaca
Il ’68 e gli anni Settanta: 2/4 una politica che è solo
far carriera
Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede, nei miti eterni della patria o dell’eroe perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto e un dio che è morto, nei campi di sterminio dio è morto, coi miti della razza dio è morto con gli odi di partito dio è morto...
Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico. (...) I diritti e le libertà che furono fattori di importanza vitale alle origini e nelle prime fasi della società industriale cedono il passo a una fase più avanzata di questa: essi vanno perdendo il contenuto e il fondamento logico tradizionali. Le libertà di pensiero, di parola e di coscienza erano essenzialmente idee critiche, al pari della libera iniziativa, che servivano a promuovere e a proteggere, intese com’erano a sostituire una cultura materiale e intellettuale obsolescente con una più produttiva e razionale. Una volta istituzionalizzati, questi diritti e libertà condivisero il fato delle società di cui erano divenuti parte integrante. La realizzazione elimina le premesse.
Voi dite di avere bocciato i cretini e gli svogliati. Allora sostenete che Dio fa nascere i cretini e gli svogliati nelle
case dei poveri. Ma Dio non fa questi dispetti ai poveri. E' più facile che i dispettosi siate voi...
Se in un'industria un operaio sbaglia il 25% dei pezzi, la colpa non è dei pezzi non riusciti, ma dell'operaio che
quantomeno viene sanzionato. Nella scuola no, la colpa è dei bambini e non delle maestre.
Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica.Sortirne da soli è l’avarizia.
Il ’68 e gli anni Settanta: 3/4 la contestazione
“L’operaio non ha maggiori rischi dell’impiegato?
Quando si ammala l’operaio, perché deve
perdere il 40% del salario in più rispetto
all’impiegato?”
“Moriva il genitore di un impiegato: tre
giorni di permesso; di un operaio: mezza
giornata”
De Mita, ministro dell’Industria, nel 1974: “il finanziamento dei partiti è un fatto stabile.
Improvvisamente si scopre che l’Enel finanziò i partiti, come non si sapesse che è, diciamo, fra i suoi obblighi sub-istituzionali” Corriere 14-2-74
La corruzione non distorsione eccezionale, ma funzionamento quotidiano del sistema
“la “ragion di partito” ha finito con il prevalere su ogni altra considerazione”
In questo contesto, quasi all’unanimità, il Parlamento non approva drastiche misure
di repressione degli illeciti, ma la legge sul finanziamento pubblico dei partiti,
con controlli evanescenti ...
1978 referendum abrogativo
proposto dai Radicali, i partiti
del 97% degli elettori invitano al
“no”, ottiene il 44%, insufficiente
degrado dell’impresa
pubblica +
degenerazione del sistema
dei partiti=
20%di inflazione
Il ’68 e gli anni Settanta: 4/4 i giovani come
nuova categoria sociale