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RICERCA FATTA DA:
AURORA,ISMAELE ENICOLO’.
Come per molti stati, anche in Italia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, seguì un periodo di profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali.
Trasformazioni socio-culturali
Dagli anni ‘50 agli anni ‘60 l’Italia divenne una nazione decisamente industriale, mentre prima era un paese prevalentemente basato sull’agricoltura.
Il piano Marshall venne adottato anche in Italia,
essa fu rifornita di materie prime.
La prospettiva era quella di un rilancio economico.
I settori industriali ebbero la possibilità di espandersi. Si sviluppò soprattutto l’industria automobilistica, chimica e metallurgica.
Anche l’agricoltura tornò ad espandersi grazie alle innovazioni meccaniche e alle più efficaci tecniche di coltivazione. Lo sviluppo fu sostenuto dalla disponibilità di energia.
Nel 1949 vennero attivate nella pianura Padana giacimenti di gas metano. Nel 1953 Enrico Mattei fondò l’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) basato su questi giacimenti.
Il nord era più sviluppato del sud grazie alla vicinanza con i mercati dell’Europa settentrionale. Di conseguenza si rafforzò il triangolo industriale formato dalle più importanti città del nord.
Tra gli anni ‘58 e ‘63 l’Italia conobbe una straordinaria espansione economica.
Gli anni fino al ‘73 furono anche chiamati come i «trenta gloriosi» o come la Golden age (l’età d’oro).
In questi anni l’Italia riuscì a ridurre il divario economico con l’Inghilterra e la Germania e a eguagliare sistemi economici come quello belga, olandese e svedese.
La riforma agraria degli anni Cinquanta distribuì terra ai braccianti agricoli, che nell’immediato dopoguerra avevano dato vita ad una massiccia occupazione delle terre. In quegli anni nel sud morirono decine di contadini negli scontri con le forze dell’ordine o per mano dei sicari della mafia.
Negli anni Cinquanta venne creata la cassa per il mezzogiorno, un ente pubblico che prevedeva la realizzazione di infrastrutture per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’industria. Molte di queste opere però non furono terminate. Questo portò ad una crisi e quindi all’immigrazione non all’estero, ma al nord del paese.
Come già visto lo sviluppo economico non si sviluppò in modo equo ma bensì per lo più al nord. Così che le immigrazioni provenienti del sud crebbero a dismisura causando al nord grosse difficoltà nella costruzione di abitazioni.
Si creò così, la figura del «palazzinaro» cioè colui che utilizzava ogni metro possibile per costruire abitazioni, senza rispettare i piani regolatori. In poco tempo si fecero edificare molti palazzi messi in disordine.
Con il miglioramento dell’economia, ci fu un aumento dei salari e quindi le famiglie iniziarono a comperare i beni durevoli (automobili, frigoriferi, motociclette e poi i televisori.)
Nuove macchine (seicento fiat)
Nuove macchine da scrivere
Scooter (Vespa)
Alla fine degli anni Cinquanta le famiglie italiane iniziarono a comperare le televisioni in bianco e nero. La gente iniziò ad andare al cinema; qui si radunavano le persone che non avevano la tv per vedere programmi televisivi come: «Lascia o raddoppia?» un programma condotto da Mike Buongiorno.
In quegli anni le persone iniziarono a:
Comperare più libri e giornali
Andare al cinema o ai teatri
Curare il modo di vestire
Curare l’arredamento della casa
Fare più gite di fine settimana e vacanze estive
https://it.wikipedia.org/wiki/Miracolo_economico_italiano
http://doc.studenti.it/riassunto/storia/3/boom-economico.html
Bibliografia S. Zavoli, Bompiani 2015, «I passi della storia
3».