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Il Benessere Equo Sostenibile delle Province: primi risultati e prospettive Elena Marchesich e Roberto Costa 22 ottobre 2015

Il Progetto BES delle province: primi risultati e prospettive - Roberto Costa

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Il Benessere Equo Sostenibile

delle Province: primi risultati e prospettive

Elena Marchesich e Roberto Costa

22 ottobre 2015

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Sommario

• Il contesto

• Gli obiettivi

• La progettazione degli indicatori

• La rete

• Il modello partecipativo: l’indagine tra dirigenti delle province

• I risultati

• Dimensioni e indicatori per la misurazione del Bes

• Il profilo Bes della provincia: punti di forza e di debolezza, rischi

e opportunità

• Conclusioni

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Il contesto nazionale

• Iniziativa congiunta Istat-Cnel per la misurazione in Italia del

Benessere Equo e Sostenibile: nuovi indicatori in grado di offrire

una visione condivisa di progresso per l’Italia.

• Studio progettuale ‘‘Analisi e ricerche per la valutazione del

benessere Equo e Sostenibile delle province’’ inserito nel

Programma statistico Nazionale 2011-2013 (PSU – 00003)

condotto dall’Ufficio Statistica della Provincia di Pesaro ed Urbino

con la compartecipazione metodologica e tecnica dell’Istat.

• Progetto UrBes: creazione di una rete di città metropolitane per la

sperimentazione e il confronto di indicatori di benessere urbano

equo sostenibile.

• Estensione dello studio progettuale (accordo Istat-Cuspi) Bes delle

province: Sistema Informativo Statistico sul Benessere Equo e

Sostenibile a livello territoriale.

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• Misurare stato, livello e dinamiche del Bes della

comunità locale.

• Valutare il contributo dell’azione dell’Ente locale al Bes

del territorio.

• Alimentare e sostenere nel tempo i flussi informativi.

Obiettivi del Bes delle province

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Obiettivi del progetto per il 2015

• Completamento studio di fattibilità e implementazione del

Sistema Informativo Statistico (2015 – 2016).

• Sviluppo dei supporti di diffusione e della reportistica e

aggiornamento del sito di progetto.

• Promozione dell’allargamento della rete di progetto ed

estensione dei risultati raggiunti.

• Prosecuzione dello studio di fattibilità e dello sviluppo del

Sistema Informativo Statistico – modulo degli indicatori

specifici (a partire dagli indicatori di Pesaro e Urbino).

• Partecipazione, disseminazione e comunicazione dei

risultati del progetto.

• Sviluppo della base dati pubblicata.

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La rete

Per condividere

Indicatori di contesto

Indicatori specifici

Sviluppo della reportistica

Azioni e risultati della

diffusione e consultazione a

livello locale

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25 Uffici di statistica

provinciali in 14 regioni

(23%)

17 Sedi territoriali Istat

115 referenti di progetto

1 Comitato di coordinamento

nazionale CUSPI-Istat

1 nucleo di supporto tecnico

metodologico Istat

14 Gruppi di lavoro territoriali

Istat-Enti di area vasta

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Analisi del contesto

• Misure del Bes nazionale ©

• Proxy degli indicatori del Bes nazionale

• Ulteriori indicatori rilevanti per lo specifico contesto territoriale e

istituzionale di analisi (Altri indicatori generali)

Analisi dell’azione dell’Ente locale (Indicatori specifici)

• Livello dei bisogni

• Livello dei risultati

Progettazione degli indicatori

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Il modello partecipativo

• Indagine CAWI con questionario semi-strutturato tra

dirigenti delle province che hanno partecipato al

progetto nel 2014;

• Obiettivi: indagare eventuali atteggiamenti critici

verso le scelte effettuate, aspetti poco chiari, e -

soprattutto - le ulteriori esigenze informative da

soddisfare con riferimento agli indicatori pubblicati;

• 165 rispondenti su 245 dirigenti invitati (tasso di

risposta 67,3%), 139 questionari completi (tasso di

completezza 56,7%).

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Risultati dell’indagine

• I rispondenti concordano che sia molto importante

valutare il progresso tenendo conto anche di aspetti

che rispecchiano la vita delle persone e il benessere

sociale di una comunità (punteggio medio 4,4 in una

scala da 0 a 5).

• Circa la metà degli intervistati ritiene che gli indicatori

del Bes delle province offrano una sintesi molto

efficace (punteggi 4 e 5 nella scala 0-5) del livello di

benessere del proprio territorio, cui poter fare

riferimento nelle attività di programmazione,

pianificazione e rendicontazione del proprio Ente.

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Risultati dell’indagine

• Il 96% degli intervistati ritiene che sia importante poter

disporre di un’adeguata base di informazione

statistica a supporto dei processi decisionali degli Enti

locali.

• Per il 32% è preferibile svolgere di volta in volta le

analisi statistiche che servono.

• Per valutare lo sviluppo di un territorio è necessario

disporre di opportuni parametri statistici di

confronto: concorda il 95% degli intervistati.

• Il 93% degli intervistati ritiene importante verificare le

dinamiche degli indicatori nel tempo per monitorare

l'evoluzione del Bes nel territorio.

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82 indicatori per 11 dimensioni

per 25 province aderenti, le

rispettive regioni e l’Italia

Disponibili on-line

• Volumi

• Metadati

• Documentazione metodologica

www.besdelleprovince.it

Il Bes delle province – Anno 2015

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Dimensioni e indicatori per la misurazione del Bes

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• Descrivono sinteticamente fenomeni legati al Bes del territorio sui quali

la Provincia non ha specifiche competenze o ha comunque competenze

circoscritte;

• Sono informazioni utili a:

• definire il contesto locale rispetto ad altri territori;

• indirizzare l’azione dell’Ente (ex ante) e a valutarne gli esiti (ex

post) anche se in maniera indiretta e aggregata;

Misure del Bes e altri indicatori di contesto

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• Sono progettati in modo da presentare una relazione univoca e non

controversa con l’aspetto di Bes misurato. Ciascuno di essi è

contraddistinto da un segno ‘‘+’’ o ‘‘-’’ a seconda che al suo variare si

possa ipotizzare una variazione del livello di benessere della collettività

nella stessa direzione (+) o contraria (-);

• Sono suddivisi in:

• indicatori Istat-Cnel (evidenziati in arancione): corrispondono o

approssimano accettabilmente le misure del Bes definite a livello

nazionale;

• altri indicatori di rilevanza generale;

• Sono organizzati per dimensioni e per temi; ogni tema è un particolare

aspetto della dimensione considerata.

Misure del Bes e altri indicatori di contesto

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Profilo strutturale della Provincia di Trieste

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Profilo di BES della provincia

S Strenghts

W Weaknesses

O Opportunities

T Threats

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• Reddito: situazione economica favorevole misurata attraverso la stima del

reddito lordo disponibile per famiglia (44.556 euro), la retribuzione media dei

lavoratori dipendenti (24.400 euro), l’importo medio delle pensioni (20.329

euro) e la percentuale di pensionati con assegni di basso importo (8,0%);

• Patrimonio culturale: buona densità di verde storico e parchi urbani, elevata

incidenza di strutture museali fruibili (1,8 per 10.000 abitanti) e di visitatori

delle stesse;

• Ricerca: consistenti flussi di nuovi laureati in discipline tecnico-scientifiche e

la percentuale di imprese con attività principale in settori ad alta intensità di

conoscenza (34,0%);

• Innovazione: le domande di brevetto sono inferiori alla media nazionale e

regionale, ma è elevata l’incidenza di brevetti nel settore High-tech (25,0%),

nel settore ICT e in quello delle biotecnologie (entrambi 31,0%);

• Sicurezza stradale: bassa frequenza di incidenti stradali con esiti mortali;

• Qualità dei servizi socio-sanitari, di pubblica utilità e mobilità: quota di

bambini che usufruiscono di servizi per l’infanzia poco al di sotto della media

regionale, bassa emigrazione ospedaliera fuori regione, efficienza del

servizio di energia elettrica e buona l’offerta di trasporto pubblico locale.

Profilo di BES della provincia

- Punti di forza S

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• Aspettativa di vita: leggermente più bassa della media regionale e

nazionale sia per gli uomini (79,2 anni) che per le donne (83,9 anni);

• Mortalità: tassi di mortalità per tumore e per cause potenzialmente evitabili

superiori alla media regionale e nazionale;

• Disuguaglianza: consistente differenza di genere e intergenerazionale tra le

retribuzioni dei lavoratori dipendenti, con differenze superiori ai 10.000 euro

tra uomini e donne e tra lavoratori ultraquarantenni e colleghi più giovani;

• Disabilità: sotto la media la percentuale di scuole prive di barriere

architettoniche interne ed esterne (19,4%);

• Partecipazione elettorale: preoccupante disaffezione dell’elettorato; alle

ultime elezioni europee ha votato il 50,9% degli aventi diritto, alle regionali il

45,8%;

• Criminalità: tasso di omicidi, di delitti denunciati e di delitti violenti

denunciati superiori alla media nazionale e regionale. Meno preoccupante il

tasso di delitti diffusi denunciati (furti di ogni tipo e rapine in abitazione), pari

a 227,3 ogni 10.000 abitanti, comunque superiore alla media regionale.

Profilo di BES della provincia

- Punti di debolezza W

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• Partecipazione al lavoro, occupazione e disoccupazione: gli indicatori

descrivono una condizione migliore rispetto alla media nazionale, ma i

confronti sfavorevoli con i tassi regionali di mancata partecipazione e di

occupazione evidenziano margini di miglioramento. Le donne si trovano in

posizione svantaggiata rispetto agli uomini, ma meno di quanto accada in

regione o nel resto del Paese;

• Sicurezza sul lavoro: 26,6 infortuni sul lavoro ogni 1.000 abitanti, meno che

in regione, ma più della media nazionale. Gli infortuni gravi hanno invece

un’incidenza minore sia rispetto alla regione che all’Italia;

• Società civile: diffusa presenza delle cooperative sociali (2,9 per 10.000

abitanti) per la gestione di servizi sociosanitari ed educativi e per lo

svolgimento di attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone

svantaggiate. Larga diffusione anche delle istituzioni non profit (80,2 per

10.000 abitanti) e presenza di volontari in esse operanti, ma in misura minore

rispetto alla regione;

• Servizi di pubblica utilità: scarsa diffusione della raccolta differenziata dei

rifiuti urbani (27,2%), anche se in crescita rispetto all’anno precedente.

Profilo di BES della provincia

O - Opportunità

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• Istruzione e formazione: dati positivi relativamente alla quota di persone in

età lavorativa aventi al massimo la licenza media (29,7%), elevata

partecipazione all’istruzione terziaria (45,9%) e alla formazione permanente

(15,5%). Segnali d’allarme provengono invece da un tasso di abbandono

precoce degli studi (15,4%) di poco inferiore alla media italiana e superiore a

quella regionale, da una più bassa partecipazione all’istruzione secondaria

superiore (88,5%) e da livelli di competenza alfabetica e numerica migliori di

quelli nazionali, ma peggiori rispetto ai punteggi medi regionali;

• Amministrazioni locali: nutrita la presenza di donne nelle amministrazioni

comunali (30,9%), ma scarsa quella di giovani al di sotto dei 40 anni (22,4%).

Efficienza dell’amministrazione provinciale e di quelle comunali nella

riscossione dei tributi dovuti, ma scarso grado di finanziamento interno;

• Ambiente: superiore alla media nazionale la disponibilità di verde urbano e

la densità di piste ciclabili, inferiore il numero di giornate con superamento dei

limiti di inquinamento dell’aria (17). Rischio sostenibilità a causa della bassa

percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili (4,8%) ed elevato

consumo di elettricità ed acqua potabile;

• Servizi carcerari: +28,1% rispetto alla capienza regolamentare.

Profilo di BES della provincia

- Rischi T

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Sviluppi futuri

• Il Bes delle province, come anche il progetto Urbes,

può essere un ‘’ponte’’ tra statistica e politica.

• Un Sistema Informativo Statistico sul Bes del territorio

contribuisce a far crescere le capacità di

rendicontazione sociale degli Enti locali.

• In questo spazio gli Uffici di Statistica delle Province e

delle Città metropolitane possono agire non solo a

servizio della propria amministrazione, ma anche

degli Enti del proprio territorio.

E. Marchesich e R. Costa - Trieste, 22/10/2015

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Grazie per l’attenzione

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