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Il racconto fantastico. Esperimenti di scrittura collettiva

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Sommario

L'ambientazione

I personaggi

Il narratore e lo stile

La scrittura della storia

La (non) conclusione della storia e la revisione

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Per prima cosa devi decidere dove vuoi ambientare il tuo racconto fantastico.

Ricorda che l'ambientazione gioca un ruolo simbolico fondamentale: in particolare gli spazi (aperti o chiusi) possono essere metafora delle condizioni della vita del protagonista, come la stanza in cui vive Gregor Samsa (protagonista de Le metamorfosi di Kafka) o il mare e la terraferma per Stefano Roi nel racconto di Buzzati Il colombre.

Individua l'ambientazione

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Scegli lo spazio con cura. Può essere:

chiuso

È la scelta più comune. Di solito si tratta di luoghi squallidi che riflettono la vita

quotidiana e monotona dei protagonisti.

Ad esempio può essere una bettola che rifletta la degradazione morale e fisica

del protagonista; una cantina, luogo misterioso dove il protagonista svolge

attività segrete; una castello con molte stanze quante sono le personalità del

protagonista...

Il luogo aperto (il mare, un bosco...) è comunque dominato da

un'atmosfera cupa e minacciosa.

Non devono essere presenti riferimenti a luoghi reali

(indeterminatezza), né deve essere possibile stabilire il

luogo geografico.

aperto

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Il tempo

Spesso il tempo è vissuto dai personaggi come un eterno presente.

Deve essere impossibile stabilire con precisione l'epoca in cui il racconto è ambientato.

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Le condizioni climaticheSono importanti per sottolineare l'intonazione del racconto e contribuire a creare angoscia o suspance.

Sono generalmente presenti:

● Condizioni climatiche avverse (tempesta, forte pioggia, vento impetuoso...)

● Temperature estreme (ambientazione invernale con neve e ghiaccio, luogo torrido, afoso e soffocante)

● Ore notturne

Ricorda: le condizioni all'interno del racconto

possono cambiare!

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una persona normale

Il protagonista è dunque una persona qualunque, di cui non si dice neppure il nome,

perché con lui il lettore possa facilmente identificarsi.

Trova il protagonista

La scelta del protagonista (e degli altri personaggi) è importante: tratteggiane un breve ritratto che ti servirà per farli agire nel corso del racconto, facendone emergere le caratteristiche principali, sia fisiche che psicologiche.

Ricorda che, di solito, nei racconti fantastici, il protagonista è

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Qualche suggerimento sui personaggi...

Il protagonista, quasi sempre maschile, ha

una sensibilità eccessiva, al di sopra della media, mentre

fisicamente può essere fragile o

malato.

Lo affianca spesso un doppio, maschio o femmina, oppure si scontra con un personaggio dalle caratteristiche

strane, che lasciano molti dubbi sulla sua

natura umana.

La descrizione del protagonista quasi

sempre è molto dettagliata, anche se non realistica perché

la realtà diventa simbolica: i caratteri fisici del protagonista

diventano indice di particolari aspetti e problemi dell'anima.

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Gli altri personaggi

Delinea brevemente una lista degli altri personaggi e delle loro caratteristiche. Puoi far comparire:

● Un aiutante del protagonista (o più).

● L'avversario (più o meno nascosto e segreto).

● L'aiutante dell'avversario.

● Le comparse.

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Vuoi farlo coincidere con il protagonista? Allora dovrai narrare la storia

in prima persona.

La vicenda può anche essere narrata in prima persona da un testimone

non protagonista.

Scegli il narratore

Non coincide con il protagonista? Allora la

storia sarà in terza persona (narratore

esterno). Scelta meno →praticata e meno

opportuna.

Il narratore esterno comunque non deve mai

essere onnisciente (eliminerebbe tutto il

pathos!)

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Consigli di stile

Cerca di alternare periodi ampi e ben strutturati, in cui magari delinei le situazioni di (relativa) calma e quotidianità, a periodi brevi e concisi con i quali introduci gli elementi più strani e fantastici.

Questa alternanza avrà effetti sul ritmo del tuo racconto: lentissimo, quasi irreale in

alcuni punti e incalzante nei momenti di maggiore suspance.

Il lessico deve essere ricco di aggettivi in modo tale da cogliere tutte le sfumature

dei sentimenti e delle emozioni.

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Gioca con le metafore!

“la furia di un demonio si impadronì di me” (da Il gatto nero di Edgar Allan Poe)

Utilizza le metafore in modo che non sia chiaro al lettore se interpretarle in senso letterale o meno. Ad esempio:

Il lettore può intendere: metaforicamente “mi prese una furia terribile come quella di un demonio”, oppure letteralmente “un

demonio si impossessò di me inculcandomi la sua furia”. Nel racconto fantastico le due interpretazioni coesistono e il

lettore non sa mai se sia valida la prima o la seconda.

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Ora scrivi l'inizio della storia:

Il tuo protagonista si trova nel luogo da te scelto e sta compiendo azioni del tutto normali e quotidiane. Descrivi brevemente ma in modo efficace il luogo ed inizia a dare al lettore un sintetico ritratto del protagonista (le altre caratteristiche le svelerai piano piano durante la narrazione).

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Adesso l'equilibrio iniziale si rompe, entra in gioco l'elemento fantastico. Puoi scegliere una di queste tre tecniche:

STRANIAMENTO METAMORFOSI DOPPIO

un elemento o un oggetto

normale, del quotidiano

(carta, sasso), assume

fattezze ed appartenenza diversa e/o

paurosa.

qualcuno o qualcosa si trasforma

(vedi ancora Gregor Samsa)

un personaggio diventa

improvvisamente, senza rendersene

conto, crudele, cattivo

(vedi Dr. Jekyll and Mr. Hyde)

La rottura dell'equilibrio

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In questa fase è importante mantenere un clima di suspance e di mistero. In che modo?

in un primo momento non

deve pienamente rendersi conto di quanto sta accadendo.

Gli altri personaggi

alcuni devono pensare che sia

tutto un'allucinazione

altri ammettono immediatamente che l'evento sta

proprio accadendo.

Il protagonista

È importante che anche il lettore rimanga nel dubbio (vedi Il cavaliere del secchio di Kafka)

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Adesso la tua storia come può svilupparsi? Puoi scegliere una di queste strade:

Rottura del confine tra uomo e realtà esterna,

tanto che si può diventare tutt’uno con

la propria casa, ad esempio, e seguirne lo

stesso destino.

Rottura dei confini del tempo e dello spazio, in modo particolare del

confine tra la vita e la morte. Ecco allora irrompere nella vita quotidiana spettri e vampiri, morti che

resuscitano.

Rottura del confine tra la nostra parte cosciente e il

nostro inconscio. Nei racconti più raffinati del

genere, l’elemento perturbante non è

rappresentato da esseri esterni al soggetto, vampiri

o fantasmi che siano, ma dal manifestarsi di

elementi inconsci, paure inspiegabili, conflitti

interiori.

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Durante la narrazione, se lo ritieni opportuno e senza forzature, puoi inserire uno o più elementi simbolici.

Ad esempio: ● La fuga da un animale o un oggetto che rappresenta il

destino (vedi Il colombre di Buzzati)● La collocazione in alto dei personaggi positivi e in basso di

quelli negativi (vedi Il cavaliere del secchio di Kafka ed il Sennin di Ryunosuke)

● L'uso dei colori e dei suoni (come ne La mascherata della morte rossa di Poe)

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Attenzione! Si sta avvicinando il finale della storia. Se non lo hai già fatto, devi decidere ORA come andrà a finire...

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Stiamo arrivando al gran finale... cosa ne sarà del nostro racconto? Scegli tra:

Il protagonista viene proiettato...

...in un mondo assurdo e surreale

...in una situazione assurda e surreale

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Perché “non conclusione”? Perché la vicenda si conclude NON spiegando niente ai lettori.

I misteri non vengono chiariti né rivelati.

Il lettore deve rimanere nel dubbio che i personaggi stessero sognando, o fossero tutti morti, o fosse uno scherzo di

cattivo gusto.

Il tono deve rimanere estremamente serio anche nel finale.

La non conclusione

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Adesso rileggi il tuo racconto.

Correggi gli errori formali (ortografia, sintassi) e cerca di individuare eventuali elementi non coerenti.

Aggiusta i periodi se ti sembrano troppo lunghi o troppo brevi, cerca di capire se il racconto “funziona”, ovvero trasmette un senso di inquietudine al lettore.

Stai ben attento al lessico, non usare parole sciatte e banali... Usa un linguaggio più colloquiale quando parli di cose quotidiane ed alza il tono quando entra in gioco il soprannaturale.

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Quando un racconto fantastico risulta affascinante?

Secondo Friedrich Schelling, filosofo tedesco, un racconto fantastico funziona quando parla di “qualcosa che avrebbe dovuto rimanere nascosto e che è invece riaffiorato”.

Per questo il fantastico esercita su di noi grande fascino: in qualche modo parla dei nostri problemi, realizza desideri che non potremmo mai confessare neanche a noi stessi, dà sfogo a quello che cerchiamo di soffocare.

Vi ricordate di Freud?