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Eutanasia

L' eutanasia

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Eutanasia

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Che cosa è l‘eutanasia …Per eutanasia in senso vero e proprio si deve intendere un'azione o un'omissione

che di natura sua e nelle intenzioni procura la morte, allo scopo di eliminare ogni

dolore. L'eutanasia si situa, dunque, al livello delle intenzioni e dei metodi usati"

(Evangelium Vitae, n.65, Giovanni Paolo II).

L'eutanasia, chiamata in modo fuorviante "dolce morte", viene sempre più proposta

come soluzione delle sofferenze che l'uomo non può (o sa) sopportare. E'

fuorviante l'associazione che viene spesso fatta con l'accanimento terapeutico che

invece riguarda "interventi medici non più adeguati alla reale situazione del malato,

perché ormai sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare o anche perché

troppo gravosi per lui e per la sua famiglia" (Evangelium Vitae). Oggi è possibile

lenire la sofferenza attraverso le cure palliative e del dolore, che permettono alla

persona di essere adeguatamente accompagnate nella fase finale della vita.

Accettando, suggerendo e applicando l'eutanasia, "la medicina offre - invece - una

sensazione di impotenza che prelude all'abbandono del malato e della sua famiglia

alla solitudine" (Si veda Scienza e Vita, Manifesto tematico sull'eutanasia).

L'uomo per natura chiede di essere accolto, consolato e curato: "Il germe

dell'eternità che porta in sé, irriducibile com'è ala sola materia, insorge contro la

morte" (Gaudium et Spes, Concilio Vaticano II).

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EUTANASIAL'eutanasia letteralmente vuol dire buona morte, è il procurare

intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica;

l'eutanasia è attiva diretta quando il decesso è provocato tramite la somministrazione di farmaci che inducono la morte;

l'eutanasia è attiva indiretta quando l'impiego di mezzi per alleviare la sofferenza (per esempio: l'uso di morfina) causa, come effetto secondario, la diminuzione di tempi di vita;

l'eutanasia è passiva quando provocata dall'interruzione o l'omissione di un trattamento medico necessario alla sopravvivenza dell’individuo.

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L’ Eutanasia in Europa Il percorso dell’eutanasia, accidentato e contestato, ha attraversato in questi anni l’Europa e l’ha spaccata in due tracciando una linea tra Paesi che ne hanno riconosciuto la validità e Paesi che hanno continuato a bandirla come omicidio. È stata l’Olanda, il primo aprile del 2002, a legalizzare - primo Paese al mondo - l’eutanasia diretta, seguita a pochi mesi di distanza proprio dal Belgio che, nel settembre dello stesso anno, autorizzò dopo un acceso dibattito il suicidio assistito e che ha appena esteso la legge anche ai minori. In dieci anni migliaia di malati terminali sono ricorsi all’aiuto di farmaci e medici per porre fine a quelle che la legislazione ha definito «sofferenze insopportabili e interminabili». Da allora, secondo dati della Società reale di medicina olandese, circa 4.000 persone l’anno sono state aiutate a morire: in particolare malati terminali di tumore, ma anche pazienti colpiti dalla malattia di Alzheimer in stadio avanzato. Nel vicino Lussemburgo, nel marzo del 2009 è stata legalizzata l’eutanasia che vale tuttavia solo per adulti e pazienti in condizioni di salute considerate «senza via d’uscita». Vi sono poi Paesi come la Svizzera che prevede sia l’eutanasia attiva indiretta (assunzione di sostanze i cui effetti secondari possono ridurre la durata della vita), sia quella passiva (interruzioni dei dispositivi di cura e di mantenimento in vita), sia il suicidio assistito; o come la Francia, che ha introdotto con la legge Leonetti del 2005 il concetto di diritto al «lasciar morire», che favorisce le cure palliative.

E ancora la Gran Bretagna, dove l’interruzione delle cure a certe condizioni è autorizzata dal 2002 e si è introdotto anche il concetto dell’aiuto al suicidio «per compassione», che dal 2010 è sanzionato in modo meno duro che in passato. La Svezia ha legalizzato l’eutanasia passiva nel 2010, tollerata anche in Germania e in Austria su richiesta del paziente.

In altri Paesi, come Danimarca, Norvegia, Ungheria, Spagna e Repubblica Ceca ciascun malato può rifiutare le cure o comunque l’accanimento terapeutico, mentre in Portogallo sono condannate eutanasia passiva e attiva ma è consentito a un comitato etico di interrompere le cure in «casi disperati». La «buona morte» è infine ancora vietata e considerata un reato in Italia.

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L’EUTANASIA

L’eutanasia al centro dei dibattiti moderni è

molto diversa dal concetto rispetto al passato

che in generale indicava una morte

relativamente serena,purché in armonia con la

vita vissuta dal morente o in ogni modo

almeno con gli obiettivi prefissatisi

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Ad esempio per un guerriero una buona

morte sarebbe potuta essere quella sul

campo di battaglia o per un uomo d’affari

morire serenamente lasciando una

cospicua eredità ai propri eredi

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Nel mondo antico era già presente quella chepotremmo chiamare eutanasia sociale, nel

senso che la società sopprimeva o abbandonava alla propria sorte persone che

potessero risultare un peso per essa. Tale pratica attestata a Sparta, nel mondo romano,

ma anche in culture più arcaiche (come ad esempio tra le popolazioni cannibali dell'isola

di Sumatra)

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L’Eutanasia in Francia

Francia: sì alla "seduzione terminale"

In Francia l'eutanasia non è legale. Solo in casi particolari stabiliti dal tribunale alcuni malati terminali possono ricevere cure palliative o eutanasia passiva. Il Consiglio Nazionale francese dell’ordine dei medici ha dato nel 2013 il suo consenso alla “seduzione terminale” per casi eccezionali di pazienti in fine vita che abbiano fatto “richieste persistenti, lucide e ripetute”.

Nelle motivazioni del consenso il “dovere di umanità in caso di agonie prolungate e dolori incontrollabili”.

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LA GERMANIA Forma di governo: Repubblica federale

Governo: Parlamentare

Presidente: Joachim Gauck

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EUTANASIA IN GERMANIA

La Corte Suprema della Germania ha legalizzato l’eutanasia. Adesso i malati gravi la cui la vita è sostenuta artificialmente, previo accordo personale, si può staccare la spina dai macchinari medicali legalmente. “La morte dolce” come l’eutanasia è definita nel dizionario di Oxford, è considerata come atto criminale dalla maggior parte dei Paesi europei;

Adesso i malati gravi tedeschi non debbono più cercare “la morte dolce” all’estero. Per togliersi legalmente la vita i malati gravi chiedevano ai parenti di essere portarti in Paesi dove l’eutanasia è legalizzata;

In molti Paesi nessuno ha diritto di togliersi la vita volontariamente, soprattutto aiutare qualcuno a farlo, anche con l’aiuto di medicine, e dare così termine alle sofferenze. Noi parliamo di persone che soffrono e vogliono lasciare la vita. Perciò esiste un tipo di turismo speciale, quando le persone partono per gli altri Paesi dove l’eutanasia è legalizzata.

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L’EUTANASIA IN ITALIA

• In Italia l’eutanasia attiva è assimilabile in generale, all’omicidio (ex articolo 575) in caso di consenso del malato ci si riferisce all’articolo 579 codice penale, rubricato con omicidio del consenziente punito con la reclusione da 6 a 15 anni. Anche il suicidio assistito è un reato. L’eutanasia passiva viene consentita in ambito ospedaliero nei casi di morte celebrale devono essere interpellati i parenti dell’interessato e si richiede la presenza ed il permesso scritto del primario, medico legale e di un medico curante. In caso di parere discordante fra medici e parenti si va in giudizio e in questo caso è il giudice a decidere.

• In Italia a differenza di tanti paesi dove addirittura i bambini possono usufruire dell’eutanasia nel nostro paese non è consentita.

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• Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore dell'eutanasia legale, per poter scegliere, in determinate condizioni, una morte opportuna invece che imposta nella sofferenza. I vertici dei partiti e la stampa nazionale, invece, preferiscono non parlarne: niente dibattiti su come si muore in Italia, tranne quando alcune storie personali si impongono: Eluana e Beppino Englaro, Giovanni Nuvoli, i leader radicali Luca Coscioni e Piero Welby.

• Oggi, chi aiuta un malato terminale a morire, magari un genitore o un figlio che implora di porre fine alla sofferenza del proprio caro - rischia molti anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volontà è costantemente violato, anche solo per paura, o per ignoranza.

• La conseguenza è il rafforzamento della piaga tanto dell'eutanasia clandestina che dell'accanimento terapeutico. Per rimediare a questa situazione, proponiamo poche regole e chiare, che stabiliscano con precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle proprie decisioni in materia di trattamenti sanitari.“Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia”

Proposta di legge di iniziativa popolare su:

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L’EUTANASIA INFANTILE

• Dopo un lungo iter, con uno storico voto, l'eutanasia infantile in Belgio è ora realtà. Passata con larga maggioranza 86 sì, 44 no e 12 astensioni nel corso dell'ultima tappa legislativa, la nuova norma permetterà la dolce morte a quei minori gravemente malati e sofferenti, ma ancora nel pieno delle loro facoltà intellettive. In Belgio i maggiorenni possono farvi ricorso già dal 2002. La nuova legge sancisce, tuttavia, determinate restrizioni. Il piccolo malato deve essere cosciente, in caso di cancro terminale, sofferenza costante e insopportabile che non possa essere alleviata, con il consenso di entrambi i genitori - e in questo caso si apre il problema dei genitori che non hanno la stessa volontà - e con l’approvazione di uno psicologo o di uno psichiatra esterno. Il dolore psicologico, che dagli adulti può essere addotto come motivazione non è contemplato per quanto riguarda i bambini e i ragazzi. Approvazione alquanto scontata visto che a dicembre la proposta era stata già largamente favorita dal Senato (13 voti pro e 4 contro) e dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.

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L’EUTANASIA INFANTILE

Con questa legge, il Belgio diventerà il secondo paese dopo l'Olanda ad adottare una pratica del genere, ma il primo al mondo a non fissare alcun limite d'età. I Paesi Bassi, infatti, prevedono un limite di età fissato a 12 anni in caso di dolore insopportabile e i ragazzi di 16 e 17 anni possono scegliere l’eutanasia solo dopo aver notificato la loro decisione ai genitori. Decisione che ha creato profonde spaccature popolari. Da ricordare, infatti, le innumerevoli e dure proteste da parte di medici, Chiesa e fedeli, così come una inaspettata lettera a favore della legge firmata da 16 pediatri. La legge entrerà in vigore dopo che verrà firmata dal Re, da parte del quale non è attesa alcuna opposizione. Il Consiglio d’Europa, invece, in un suo parere ha raccomandato al Belgio di rivedere il provvedimento.

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EUTANASIA E FINE VITA IN SPAGNA

L’eutanasia significa buona morte o dolce morte , è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione condizione psichica.

In Spagna la “Dolce morte” è legale, nel marzo 2010 il parlamento dell’Andalusia ha approvato la prima legge sull’eutanasia, che consente al paziente di rifiutare un trattamento che prolunghi la sua vita in modo artificiale e proibisce in questo caso l’accanimento terapeutico.

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L’eutanasia nel Regno Unito è illegale ma da questo momento i dottori e le infermiere che praticano il suicidio assistito non verranno incriminati. La direttrice della procura della Repubblica, Alison, Saunders, ha infatti cambiato le linee guida per questi casi, di fatto “depenalizzando”. È stato stabilito che dovranno essere perseguiti solo quegli operatori sanitari che «hanno esercitato una certa pressione sulla vittima».

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Se la legge sul suicidio assistito passasse alla Camera dei Lord, i medici sarebbero liberi di fornire farmaci letali ai malati terminali con un’aspettativa di vita di massimo sei mesi. Chi ha proposto il provvedimento ha assicurato che la legge varrà per pochissimi casi. Lo stesso Parlamento inglese, però, è stato avvertito delle possibili derive che già si vedono in Belgio e Olanda da Theo Boer, docente all’università di Utrecht e membro della commissione olandese che controlla e monitora gli effetti della legge.

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Le nuove linee guida prevedono responsabilità penali per medici e infermiere solo nel caso in cui tra loro e le vittime ci siano rapporti di confidenza. Lo scopo è di evitare che chi sceglie l’eutanasia, che nel paese è ancora illegale, sia costretto a farlo. I promotori della campagna contro la legge presentata in aula da Lord Falconer si sono scagliati contro una decisione che «indebolisce le tutele per le persone malate e vulnerabili», sottolineando che «il lavoro della Procura consiste nell’amministrare la legge, non nell’usurpare l’autorità democratica del Parlamento.

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Il Giappone è uno stato insulare dell’Asia

orientale.

Situato nell’Oceano Pacifico, si trova a est

del Mar del Giappone,Cina,Corea del

nord,Corea del sud e Russia. Si sviluppa

nell'area compresa tra il Mar di Ohotsk nel

nord, fino al Mar Cinese orientale e Taiwan nel

sud.

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Il Giappone allo stato attuale non ha

leggi riguardanti la pratica

dell'eutanasia e la corte suprema non

si è mai pronunciata sulla questione,

vi sono però stati due casi giudiziari -

uno nel 1962 e l'altro nel 1995 che

hanno dato modo ad un tribunale

d'esprimersi.

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Casi giudiziari:-Eutanasia passiva-Eutanasia attiva

L’eutanasia passiva consiste nella morte del paziente interrompendo tutti i supporti vitali.

L’eutanasia attiva invece si basa sulle iniezioni. Le decisioni sono state enunciate all'interno d'un quadro giuridico dando una serie di condizioni specifiche per considerare legale l'eutanasia.Il paziente dev’essere affetto da una malattia incurabile ed il cui recupero sia altamente improbabile, deve dare il suo esplicito consenso per l'interruzione dei trattamenti medici, devono essersi esaurite tutte le altre misure di sollievo dalla sofferenza.

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EUTANASIA IN SVEZIA

Nell’aprile 2010 l'autorità’ sanitaria nazionale da’

il via libera, spiegando che l’interruzione del

dispositivo medico vitale su richiesta del paziente

era legale.

L'eutanasia attiva è proibita in Svezia, mentre

viene tollerato il suicidio assistito.

In Svezia l'assistenza al suicidio è un delitto non

punibile. Il medico può in casi estremi, spegnere

le macchine che aiutano a respirare.

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REALIZZATO DALLA 1^D SIA

Con la collaborazione della prof. essa Vicenza Balestra e il supporto tecnico dell’alunno Strambelli Roberto.

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1^D SIA

• Battaglia Dalila Mangialardo Giuseppe

• Bitetto Fabio Mastromarco Alessandro

• Brucoli Barbara Mastromarco Piergiorgio

• Cavallo Valeria Morea Federica

• Corallo Martina Morga Francesco

• De Marco Michele Nitti Leonardo

• De Marzo Andrea Nori Alessia

• Fiore Lucia Panza Cristina

• Franco Francesco Perilli Natalia

• Grassi Enrico Santoiemma Marika

• La Forge Giuseppe Scianatico Giuseppe

• Ladisa Alessia Strambelli Roberto