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La fine della repubblica Catilina e Cesare

La fine della Repubblica romana

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Dalla fine della dittatura sillana alla morte di Cesare: cronologia ragionata e commentata

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La fine della repubblica

Catilina e Cesare

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79 a.C.

• Silla si ritira dalla vita politica. Il suo disegno di restaurazione del potere senatorio si scontra con l’incapacità del senato nel gestire la situazione politica

• Era necessario un uomo forte, un capo militare che assicurasse al senato l’appoggio dell’esercito: Gneo Pompeo. Aveva militato sotto Silla e domato la ribellione di Quinto Sertorio per l’indipendenza della Lusitania.

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• La rivolta di Spartaco. Trace, si forma alla più celebre scuola di gladiatori a Capua. Il suo progetto di scappare e ritornare a casa, valicando le Alpi, si trasforma in una rivolta.

• A capo di un esercito di 150.000 persone tiene testa a 8 legioni romane, che alla fine però prevalgono, sotto la guida di Marco Licinio Crasso (l’uomo più ricco di Roma, grazie alle proscrizioni sillane). I 5.000 sopravvissuti sono sbaragliati in Etruria da Pompeo, di ritorno dalla Spagna.

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• Pompeo e Crasso si alleano. Le loro legioni sono alle porte di Roma: vogliono il potere. Ottengono il favore dei populares promettendo modifiche a loro favorevoli della constitutio sillana. Riescono a farsi eleggere consoli contro ogni regola costituzionale

• Scandalo di Verre

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• Il tribuno della plebe Aulo Gabinio propone una legge – accettata dal senato per la pressione del popolo – che concede poteri straordinari a Pompeo per debellare il problema dei pirati. In tre mesi Pompeo riesce a liberare il mediterraneo.

• La plebe vuole la garanzia dell'arrivo costante di frumento

• Gli equites vogliono la sicurezza dei commerci

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• Ancora una volta pieni poteri a Pompeo per sconfiggere definitivamente Mitridate.

• Pompeo guadagna a Roma l’oriente ellenizzato: la Siria diventa una provincia, la Palestina un protettorato. Pompeo non approfitta del suo potere per instaurare un principato monarchico: congeda l’esercito chiedendo la ratifica dei suoi provvedimenti in Asia e le terre ai suoi veterani

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Lo scontro tra popolari e ottimati • Confronto sempre più duro: Pro aristocrazia senatoria:• Cicerone: homo novus. Sosteneva che gli ottimati fossero gli unici

capaci di difendere le istituzioni repubblicane.• Catone: di famiglia aristocratica

Pro populares:• Crasso• Cesare: nipote di Mario, sposato con la figlia di Cinna. Durante la

guerra civile si era salvato solo grazie alle sue amicizie nel ceto aristocratico.

• Catilina: durante i due anni in cui è pretore della provincia dell’Africa viene accusato di concussione (repetundae), cosa che gli impedisce di presentare la sua candidatura al consolato nel 65. L’anno dopo è invece sconfitto per pochi voti. Ancora nel 63, nonostante promettesse la cancellazione generale dei debiti è sconfitto per la terza volta. Viene abbandonato anche da Cesare e Crasso, per via delle reazioni seguite alla sua campagna.

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La congiura di Catilina.

• 63: Disperando di poter ottenere il potere per vie legali Catilina organizza un’insurrezione armata: un esercito arruolato in Etruria avrebbe dovuto occupare Roma

Cicerone al senato

Palazzo Madama, Cesare Maccari

Il 21 ottobre Cicerone ne viene a conoscenza e la denuncia al senato. Catilina fugge a Fiesole dove erano le sue truppe; i congiurati a Roma decidono di attaccare ugualmente, ma prima che riescano a passare all’azione vengono arrestati e condannati a morte senza appello. Solo Cesare in senato chiede che non si compia questa gravissima illegalità. Nel 62 Catilina e i suoi muoiono da valorosi a Pistoia.

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Dalle Catilinarie…1. Fino a che punto, Catilina, approfitterai della nostra

pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? A che limiti si spingerà una temerarietà che ha rotto i freni? Non ti hanno turbato il presidio notturno sul Palatino,

le ronde che vigilano in città, la paura della gente, l'accorrere di tutti gli onesti, il riunirsi del Senato in questo luogo

sorvegliatissimo, l'espressione, il volto dei presenti? Non ti accorgi che il tuo piano è stato scoperto? Non vedi che tutti sono a conoscenza della tua congiura, che la tengono sotto

controllo? O ti illudi che qualcuno di noi ignori cos'hai fatto ieri notte e la notte ancora precedente, dove sei stato, chi hai

convocato, che decisioni hai preso?Busto di Cicerone

2. Questi i tempi! Questo il malcostume! Il Senato conosce l'affare, il console lo vede, ma lui è vivo. È vivo? Addirittura si presenta in Senato, prende parte alla seduta, indica e marchia con lo sguardo chi ha destinato alla morte. E noi, uomini di coraggio, crediamo di fare abbastanza per lo Stato se riusciamo a schivare i pugnali di un pazzo! A morte, Catilina, già da tempo dovevamo condannarti per ordine del console e ritorcerti addosso la rovina che da tempo prepari contro noi tutti!

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Primo triumvirato• 60: Pompeo si era viste rifiutare

dal senato le sue richieste dopo la campagna d’Africa. Si allea dunque con Cesare e Crasso: un accordo privato e personale noto come primo triumvirato. Prevedeva:

• che Pompeo appoggiasse la candidatura di Cesare al consolato del 59

• che Cesare, una volta console, facesse approvare i provvedimenti di Pompeo

• che Crasso sostenesse presso gli esponenti della classe finanziaria la distribuzione di terre ai veterani

Busti di Pompeo e Cesare

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• Cesare console onora gli impegni e per di più fa distribuire terre alla plebe, usando il bottino proveniente dall’Asia.

• Si assicura inoltre il comando proconsolare per 5 anni nella Gallia Cisalpina (Italia Settentrionale), nell’Illirico e successivamente anche nella Gallia Narbonese (Provenza). Non erano zone ricche, anzi turbolente: si prestavano però ad un’azione di conquista per allargare oltre i confini l’impero.

• Prima di partire allontana da Roma i suoi nemici Catone e Cicerone (una legge ad personam condannava all’esilio chi avesse fatto condannare a morte un cittadino romano senza concedergli diritto di appello)

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• L’occasione per attaccare battaglia è data dalla richiesta di aiuto da parte della tribù degli Edui, alleati dei romani minacciati dagli Elvezi: Cesare li sconfigge a Bibracte.

• Sconfigge ancora i Germani, ricacciandoli oltre il Reno.

• Si forma una coalizione antiromana promossa dai Belgi, sgominata anch’essa da Cesare. La Gallia è interamente conquistata.

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Il secondo accordo di Lucca e la fine del primo triumvirato

• A Roma intanto gli aristocratici si servivano delle bande armate di un certo Milone per sopraffare i populares.

• 56: Cesare si reca a Lucca per rinegoziare l’accordo con Pompeo e Crasso:

Cesare avrebbe avuto il proconsolato in Gallia per altri 5 anni

Crasso e Pompeo sarebbero stati consoli nel 55 L’anno successivo Pompeo e Crasso avrebbero ottenuto

il proconsolato rispettivamente di Spagna e Oriente: Crasso intendeva godere dei vantaggi di una guerra di conquista e la conquista del regno dei Parti (attuale Iran) era l’occasione che cercava.

► LOTTIZZAZIONE DELLE CARICHE PUBBLICHE, attuata da privati

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•Ma l’accordo tra i triumviri si era incrinato: Pompeo non lascia Roma per la Spagna. Lì si schiera dalla parte degli aristocratici, presentandosi come difensore delle istituzioni contro chi a loro attentava: Cesare

53:

•Crasso muore combattendo contro i Parti a Carre

•Pompeo è nominato console senza collega e incaricato di reclutare un esercito per controllare la città: il Senato, contrariamente ad ogni regola istituzionale, gli aveva conferito il potere assoluto di governo.

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La vittoria di Cesare su Vercingetorige e la conquista della Gallia

• 54: Dopo l’accordo di Lucca Cesare torna in Gallia: giunge ad esplorare la sconosciuta Britannia (stringe alleanza con alcune tribù locali) dopo aver attraversato per la prima volta la Manica

• 53: il giovane e valoroso Vercingetorige, capo degli Alverni, riunisce un esercito formato da molte tribù galliche decise a riconquistare la perduta libertà

• 52: dopo due anni di resistenza durante l’assedio di Alesia (Digione) Vercingetorige è costretto ad arrendersi: 1.000.000 sono i morti e altrettante le persone ridotte in schiavitù. La Gallia, diventa provincia ed è assorbita all’interno del mondo politico e culturale di Roma

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Vercingetorige• Quando Alesia, dopo un assedio terribile dovette arrendersi:

“Vercingetorige, che aveva diretto la guerra, indossò l’armatura più bella, bardò il cavallo, uscì in sella dalla porta e andò a compiere un giro intorno a Cesare che lo aspettava seduto. Poi scese da cavallo, si spogliò di tutte le armi che portava e si sedette ai piedi di Cesare, immobile, finchè non venne consegnato alle guardie per essere custodito in vista del trionfo” (Plutarco, Vita di Cesare)

• Di lui scrisse lo storico tedesco Theodor Mommsen: “Come dopo una fosca giornata il sole, tramontando, dispensa alla terra il suo ultimo raggio, così il destino concede ai popoli che tramontano un ultimo grande uomo; alla fine della storia di Cartagine troviamo Annibale, alla fine di quella dei Celti Vercingetorige. Né l’uno né l’altro poterono liberare la loro nazione dal dominio straniero, ma seppero risparmiarle l’ultima vergogna: una caduta ingloriosa”

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La seconda guerra civile (49-45 a.C.)

• Cesare vuole portare la sua candidatura al consolato, forte delle sue vittorie. Ma il Senato, su consiglio di Pompeo, stabilisce che i candidati alle magistrature debbano essere presenti in città: Cesare avrebbe dovuto lasciare le sue legioni

• Come condizione per farlo Cesare chiede che Pompeo sciolga il suo: il Senato rifiuta di prendere in considerazione la proposta. Cesare allora decide di ricorrere alla forza

• Notte del 10 gennaio 49: Cesare attraversa con le legioni il fiume Rubicone (Rimini), che segna i confini con la Gallia Cisalpina. ►Chiunque conduceva un esercito oltre il Rubicone era considerato nemico di Roma

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• Cesare arriva a Roma senza incontrare resistenze: Pompeo impreparato fugge con una parte dell’aristocrazia in Macedonia, dove spera di radunare un esercito

• Cesare conquista la penisola italica, poi sgomina le legioni pompeiane di stanza in Spagna

• 48: Affronta direttamente Pompeo a Farsalo in Grecia, sconfiggendolo

• Pompeo fugge in Egitto sperando nell’aiuto di Tolomeo XIII, ma questi lo uccide

• Il suo gesto non gli propizia il benvolere di Cesare, forse influenzato da Cleopatra, sorella e moglie secondo le regole della dinastia dei Lagidi, ma avversa a Tolomeo

• Cesare, cinquantaduenne, si innamora della ventunenne Cleopatra e resta nella sua corte 20 mesi

• 45: sgominate tutte le ribellioni Cesare è padrone di Roma

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Il governo di Cesare• 45: Cesare assume la carica di: pontefice massimo imperator (”generale vittorioso”) padre della patria dittatore a vita• Si fa conferire l’inviolabilità tribunizia (lo rendeva sacrosanctus)• In Senato ha il diritto di sedere su un seggio dorato, al mese Quintile

viene dato il suo nome (Iulius), sono coniate monete con la sua effigie e poste sue statue nei templi

►Le istituzioni repubblicane sono formalmente ancora in vita, ma nella sostanza tutti i poteri civili, militari e religiosi sono concentrati nelle mani di una sola persona

Ma Cesare non abuserà del suo potere: si comporta con un senso del governo senza precedenti, dando nel contempo inizio a una organica politica riformatrice

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• Permette agli esiliati il ritorno a Roma• Concede la cittadinanza agli abitanti della Gallia Cisalpina e di

molte province• Emana nuove leggi a favore dell’economia

• Migliora il governo delle province: Controlla i magistrati che le governano Stabilisce con precisione l’ammontare dei tributi che i

pubblicani devono riscuotere (per impedire che questi continuassero ad abusare della loro condizione di potere)

• Razionalizza le distribuzioni gratuite di grano controllando che effettivamente andassero a buon fine: per aiutare i disoccupati intraprende la costruzione di grandi opere pubbliche (completamento del Foro, argine del Tevere, il prosciugamento delle paludi dell’agro pontino)

• Sistema decorosamente molti proletari fuori Roma in colonie appositamente fondate

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La congiura• Cesare aveva tentato di non inimicarsi l’aristocrazia senatoria non

toccando in alcun modo le sue proprietà terriere ►Ma gli ottimati temevano che Cesare aspirasse a diventare sovrano assoluto, instaurando una monarchia di tipo orientale (si diceva che fosse Cleopatra – da cui aveva avuto un figlio, Cesarione – a spingerlo verso questa direzione)

• Anche i sinceri repubblicani erano convinti che Cesare attentasse alla libertà di Roma.

• In questo clima matura una congiura, di cui fa parte anche Marco Giunio Bruto, figlio adottivo di Cesare.

• 15 marzo 44, le Idi di Marzo. Cesare si avvia al Senato, nonostante fosse stato avvertito del complotto. Giuntovi Bruto e Cassio (un partigiano prima di Pompeo poi dello stesso Cesare) gli sbarrano il passo: al vedere il figlio tra i congiurati Cesare capisce che per lui è proprio finita. Pronuncia queste parole “Tu quoque Brute fili mi!” (“Anche tu Bruto, figlio mio!”), si tira la toga sul capo (offre la sua vita agli dei), e cade sotto i colpi di 23 pugnalate

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La situazione di Roma dopo la morte di Cesare

• I congiurati avevano radicalmente sbagliato le loro previsioni: speravano che il popolo li considerasse i campioni della ritrovata libertà. Invece l’esercito rimane fedele ai luogotenenti di Cesare e il senato rimane a guardare.

• Antonio, il più autorevole fra i luogotenenti di Cesare e console, cerca di imporsi come successore di Cesare. Propone ai congiurati:

di tenere a freno l’esercito di non aprire alcuna inchiesta sulla morte di Cesare

In cambio Antonio chiede loro di lasciare in vigore le riforme statali introdotte da Cesare

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• 17 marzo 44: Antonio convoca il senato, che accetta di rispettare le ultime volontà di Cesare. Del tutto incoerentemente lascia impuniti gli assassini mentre accorda solenni funerali a Cesare

►I conservatori rivelano tutta la loro incapacità

• 18 marzo 44: si apre il testamento di Cesare. Con la sorpresa di tutti si scopre che Cesare aveva nominato suo erede non Antonio ma Caio Ottaviano, suo nipote (figlio della sorella Giulia e da lui adottato) di 19 anni.

• Intanto il popolo, che aveva sempre amato Cesare, scopre che questi aveva lasciato 300 sesterzi a ogni membro del proletariato urbano e ai legionari

• 20 marzo 44: durante i funerali di Cesare il popolo chiede la testa degli assassini di Cesare. Le case di Bruto e Cassio sono incendiate e i due devono fuggire in Oriente

► il tentativo di restaurare la repubblica era fallito

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Due monete raffiguranti Antonio e Ottaviano

• Con l’appoggio del senato Antonio pensa di essersi assicurato la successione

• Fine di aprile: Ottaviano (che si trovava in Oriente a combattere contro i parti) torna a Roma. È l’esecutore testamentario di Cesare e vuole far rispettare le sue volontà

• Antonio si rifiuta di consegnare i beni di Cesare ad Ottaviano: allora quest’ultimo vende i suoi beni personali e distribuisce al popolo le somme destinate loro da Cesare

►la sua popolarità presso il popolo cresce enormemente

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• Con grande senso politico Ottaviano non si inimica il senato, ma appoggia i conservatori moderati come Cicerone. La classe senatoria inizia a prendere le distanze da Antonio.

• Intanto Antonio fa approvare una legge che consente la permutazione delle province: aveva infatti ottenuto il governo di una lontana provincia ma non voleva allontanarsi troppo da Roma. Grazie a quella legge commuta la sua provincia con la Gallia Cisalpina, togliendola al suo legittimo assegnatario, Decimo Bruto.

• Contro le sue pretese e i suoi metodi si scaglia Cicerone che lo accusa di essere nemico della patria, pronunciando le celebri orazioni note come Filippiche (perché per la loro veemenza ricordano quelle che Demostene pronuncia contro Filippo)

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• Antonio parte con il suo esercito per occupare la regione con la forza: a Modena si scontra con le truppe di Decimo Bruto (legittimo assegnatario), di Ottaviano e del senato

• 43: Antonio è sconfitto. Si rifugia in Gallia Narbonese raggiungendo il proconsole Marco Emilio Lepido, suo fedelissimo. I due sono dichiarati nemici della repubblica