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Learning 2.0
Collaborazione e condivisione della
conoscenza in azienda a sostegno dell'innovazione
Eleonora Pantò - [email protected]
Il training online come strumento per affrontare la crisi
Bolzano 9 giugno 2009, TIS innovation park
Il cambiamentoche
stiamo vivendo
Di fallimento in fallimento…
La crisi investe i modelli di leadership, di organizzazione…
Nelle imprese si respira un clima di incertezza e non si riesce a immaginare il futuro
La competizione è sempre più accesa: non siamo più un Paese a basso costo del lavoro e dobbiamo riorganizzare la produzione in un Paese high cost
Dalla New Economy alla Enterprise 2.0
La new economy ha lasciato:
La divisione del lavoro cognitivo su scala molto estesa, grazie a Internet
La fabbrica flessibile - intelligenza dei processi produttivi in grado di produrre a lotto 1
I confini dell’impresa
4000 medie imprese italiane comprano l’81% in valore di ciò che vendono ai loro clienti
Una fabbrica estesa che impiega 19 lavoratori dentro e 81 fuori
Nuovi modelli organizzativi
La rete è un sistema di supporto alla divisione del lavoro, alla comunicazione e all’impegno reciproco che lega i membri fra loro
La rete sostituisce le piramidi chiuse e autoreferenti della storica esperienza fordista
Non è definita da legami giuridici o di contratto ma dall’esistenza di investimenti specifici fatti da un certo numero di imprese o di persone in risorse connettive che le legano, rendendo più facile la divisione del lavoro tra loro rispetto all’esterno
Dalla New Economy all’Enterprise 2.0
I vantaggi del modello a rete
Le reti sono usate dalle grandi imprese per essere meno rigide e pesanti, ma sono soprattutto abilitanti verso le piccole imprese, che le rendono
• Efficienti, se si specializzano in un campo specifico
• Flessibili, possono avere accesso alle competenze, alle lavorazioni e agli investimenti fatti dagli altri
• Creative, perché in rete possono contattare creativi che stanno in altri contesti
Le reti consentono l’innovazione aperta
Si sfumano le distinzioni fra produttore e consumatore:
• Il consumatore intelligente, elabora significati e pone domande nel contesto di uso del prodotto
• Il consumatore utilizza il prodotto, in modi che il produttore non immagina
• Il produttore flessibile e creativo è interessato a conoscere questi usi, perché migliorando al qualità del suo prodotto potrà ottenere un prezzo migliore
Dalla new economy all’enterprise 2.0
• Il termine Enterprise 2.0 è stato coniato da Andrew McAfee, professore alla Hardvard Business School (Technology and Operations Management Unit) e significa:
• “l’uso di piattaforme di social software in modo emergente all’interno delle società o tra le società ed i loro partner e clienti”
• L’Enterprise 2.0 traccia un percorso di introduzione in aziende delle tecnologie e degli approcci tipici del web 2.0 per stimolare un dialogo ed una collaborazione più efficiente e produttiva tra i dipendenti ed i loro interlocutori all’esterno.
http://en.wikipedia.org/wiki/Image:Web_2.0_Map.svg
Migliorare e facilitare la comunicazione all’interno e fra i gruppi di lavoro
Perché adottare il social software
Fornire strumenti di collaborazione
Abbassare le barriere tra i soggetti
Rendere esplicita la conoscenza tacita e incorporata
Costruire una base di conoscenza condivisa
Wikinomics
Apertura
Peering
Condivisione
Azione globale
Innovazione grazie a clienti, partner, fornitori, collaboratori
Quante persone ci vogliono per cambiare una lampadina?
BogoLight: un esempio di innovazione aperta
Il futuro del lavoro sarà diverso dai modelli consolidati
Per il lavoro del futuro,
servono nuove
competenze
Il cambiamento che stiamo vivendo
Prima Adesso
Analogico Digitale
Statico Mobile
Isolato Connesso
Generico Personale
Consumo Creatività
Chiuso Aperto
LearningTecnologie a servizio dell’educazione
+
e-
e-Learning Web 2.0
Learning 2.0
Cambiano le tecnologie
Source: Jeff Weinberger and Amar Dhaliwal, Learning 2.0
Personal Learning Environment
Organizzazione
Knowledge Management
Formazione
Social computing
Quando la conoscenza non è condivisa ed esplicita
perdita di conoscenza individuale
conoscenza dimenticata
conoscenza non abbastanza collettiva
lentezza di apprendimento e di collaborazione
saperi & competenze
ignorate
perdita di conoscenza collettiva
conoscenza non rinnovata
Conoscenza
Collaborazione e condivisione delle informazioni in azienda
COLLABORARE per creare e condividere i saperi
Wiki LinksBlog
ANIMAZIONE per federare le COMUNITA di pratica e stimolare gli scambi fra gli attori
Animazione
RICERCARE e consultare facilmente i contenuti utili
DIFFONDERE in modo personalizzato l'informazione utile ad ogni persona (profiling)
CAPITALIZZARE per preservare e valorizzare le competenze e l'esperienzaBase
di contenuti
Tutti contribuiscono con contenutiReti di pari per favorire lo scambio di
informazioniLa conoscenza dev’essere ricercabile Abilitare lo scambio di conoscenza
L’organizzazione che apprende
ProgettiProgetti
CompetenzeCompetenze
StruttureStrutture
La collaborazione è basata sulla condivisione e sulla dichiarazione di competenze interne
La conoscenza diventa esplicita attraverso la descrizione delle proprie attività
La biografia personale rende chiare le relazioni fra progetti, competenze e strutture
Strumenti e modelli per l’organizzazione che apprende
FORMAZIONE E COMUNICAZIONE: GRADI DI BLENDING
Strumenti
Messaggi
TECNOLOGIA Interazione diffusa a bassa intensità
EVENTI “LIVE” Interazione concentrata ad alta intensità
ADDESTRAMENTO Identità commerciale,Messaggi standardizzati
APPARTENENZA Messaggi valorialiIdentità culturale
E-Learning
Virtual CommunitiesCorporate
Portals
Comunicazione
Formazione
Formazione d’aula modello di servizio - ruolo manageriale - identità aziendale
- Conventions- Road Shows
House Organ
Narrazionedi storie
Case HistoryCase Study
- Bacheche- Circolari- news letter
Prof.Paolo Ferri – presentazione Docebo Day 2007
•Creazione di autobiografie professionali•Facilità di trasferimenti (di competenze, di
attività)•Raccolta di punti di vista diversi all’interno
dell’organizzazione•Emersione di fattori di disagio, disturbo•Condivisione di buone pratiche•Raccolta e memorizzazione di documenti•Aumento e promozione della conoscenza
interna•Aumento dell’efficienza
A cosa serve il learning 2.0
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Come si misurano i risultati delle attività formative
• Misurare l’efficacia di un’attività di formazione attraverso la matrice di Kirkpatrick (1975)– Livello 1 – Gradimento– Livello 2 – Apprendimento– Livello 3 – Trasferimento sul lavoro– Livello 4 – Risultati di business (ROI)
• Da una dimensione individuale a una dimensione sociale
• Servono nuove metriche di valutazione e nuovi strumenti– Mappe di Affinità
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In sintesi
• Promuovere l’apprendimento continuo significa impostare processi e strumenti attraverso cui le persone possono valutare la propria conoscenza in riferimento a situazioni date, ed essere in grado di scoprire come colmare le carenze quando lo necessitano
• L’introduzione di sistemi di Personal Knowledge Management all’interno delle organizzazioni promuove le differenze cognitive, facilita gli scambi al di là degli archivi centralizzati e regolarizzati
We share ideas at their earliest stages, before we have an idea of a product.
We talk about our problems, our failures.
That takes a lot of
courage and trust” Art Fry, Inventore del Post-it
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Crediti
• Forum Enterprise 2.0 – Milano, 3 giugno 2009, per le sollecitazioni sul tema enterprise 2.0 http://enterprise2forum.com
• Enzo Rullani, “L’epoca della flessibilità” in Diogene, 14 marzo 2009, Giunti Editori
• D. Tapscott, A.D. Williams, Wikinomics, Etas, Rizzoli,2007 • Paolo Ferri, Presentazione su Learning 2.0 a Docebo Day, 2007• Alcune immagini sono tratte da Stock.xchng www.sxx.hu • La foto di Art Fry è della 3M• La foto di Richard S. Fuld, Jr., Presidente Lehman Brothers è di
Susan Walsh / AP fil • La copertina del Time è del 25 maggio 2009
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