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1 Corso attivisti Ass.ne ME MMT Toscana Economia per la piena occupazione Sesta lezione: LA SVALUTAZIONE Relatore Filippo Abbate http://memmttoscana.wordpress.com/ http://memmt.info/site/

Lezione 6- la svalutazione

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Corso attivisti Ass.ne

ME MMT Toscana Economia per la piena occupazione

Sesta lezione: LA SVALUTAZIONE

Relatore Filippo Abbate

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Svalutazione e bilancia commerciale

Il tasso di cambio nominale e reale

La Bilancia dei Pagamenti

Tassi di cambio e economia reale

Svalutazione e inflazione

Cos è la svalutazione

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L’inflazione misura il valore interno della moneta tramite il potere di acquisto, la svalutazione (o rivalutazione) serve invece a quantificare il valore esterno della moneta tramite il tasso di cambio.

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La svalutazione è la perdita di valore di una moneta nei confronti di una o più monete, regolate da un regime di cambi fissi, in seguito allo sganciamento della valuta da un’altra moneta forte. E’ un aggiustamento del tasso di cambio coerente ai parametri reali dell’economia di un Paese.

Quando invece ci si trova in un regime di cambi variabili si parla di deprezzamento della moneta. Esso avviene in un mercato di cambi flessibili in cui la domanda e l'offerta di un tipo di moneta regolano il prezzo della stessa.

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Il tasso di cambio nominale è il prezzo di una valuta in termini di un’altra.

Questo prezzo può essere definito in due modi: • il primo metodo, detto quotazione incerto per certo, definisce il tasso di cambio come quantità di valuta nazionale scambiata per una unità di valuta estera.

Se ad esempio diciamo che il tasso di cambio £/$ = 1200 significa che 1200 £= 1 $

Il tasso di cambio nominale: Definizione e metodi di quotazione

• il secondo, detto quotazione certo per incerto, definisce il tasso di cambio come quantità di valuta estera scambiata per una unità di valuta nazionale.

Se ad esempio diciamo che il tasso di cambio €/$ è oggi a 1,35 significa 1 € = 1.35 $

Si noti che mentre noi in Europa utilizziamo il metodo certo per incerto (1=x), il tasso di cambio del dollaro verso le valute dei paesi emergenti si basa sul metodo contrario, incerto per certo, ossia quante unità di valuta locale si ottengono in cambio di un dollaro (x=1).

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Nel nostro sistema quindi, un aumento del tasso di cambio significa che la valuta si apprezza - con lo stesso euro compreremo una maggior quantità di dollari, mentre nella quotazione incerto per certo un un aumento del tasso di cambio significa che la valuta si deprezza.

certo per incerto Quanti $ per 1 €

incerto per certo Quante Lire per 1 Ecu/DM

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Come abbiamo detto, il tasso di cambio è il prezzo relativo di due monete. Se astraiamo dalle transazioni di carattere finanziario e in particolare speculativo (ad esempio, le operazioni di arbitraggio), un agente economico che acquista una valuta estera lo fa per perfezionare degli scambi di beni (cioè delle transazioni reali): ad esempio, un importatore acquista dollari per pagare le materie prime o i prodotti finiti che importa, un turista acquista rupie per finanziare la propria vacanza all’estero (dove acquisterà beni e servizi), ecc. ecc.

Questa misura è data dal tasso di cambio reale

In tutte queste transazioni sono coinvolti, oltre ai tassi di cambio, anche i prezzi dei beni e dei servizi scambiati. I due elementi (prezzi e tasso di cambio) concorrono nel determinare la convenienza per un operatore economico ad acquistare in un paese piuttosto che in un altro. È quindi utile disporre di una misura del tasso di cambio che tenga conto dell’effetto dei prezzi, o, per dirla in un altro modo, che venga definito come prezzo relativo non fra due valute, ma fra due insiemi di beni.

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Il tasso di cambio reale é il prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni esteri.

Il tasso di cambio reale

Il tasso di cambio reale compara i prezzi di un bene nazionale e di uno straniero all’interno di una economia e dipende dal tasso di cambio nominale e dai prezzi del bene nazionale e di quello straniero, misurati nelle valute locali.

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Per esempio: Se il tasso di cambio EUR/USD é di 1,20 e un’auto in Italia costa 30.000 euro e in USA costa 36.000 dollari, significa che l’automobile ha in realtà lo stesso valore. Questo perché 36.000 dollari hanno lo stesso valore di 30.000 euro.

Abbiamo fatto un esempio il cui calcolo si può fare semplicemente a mente, per gli altri casi, ecco la formula:

E = e (P/P*) dove: E é il tasso di cambio reale e il tasso di cambio nominale P il prezzo dei beni nazionali P* il prezzo dei beni esteri.

Quindi, nel nostro esempio: E= 1,20 (30.000/36.000) = 1

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Il cambio reale è la determinante chiave nelle quantità di importazione e esportazione di una economia

Esempi: E= 1,20 (30.000/36.000) = 1

Se E assume valori > oppure < di 1 significa che il cambio reale tra le due valute si sta apprezzando o deprezzando.

Caso 1: Apprezzamento dell’€; il cambio da 1,20 passa a 1,30 a prezzi invariati

E= 1,30 (30.000/36.000) = 1,083

L’apprezzamento del cambio reale rende più conveniente il bene prodotto all’estero => Aumento importazioni del Paese € e aumento esportazioni del Paese $

Caso 2: Deprezzamento dell’€; il cambio da 1,20 passa a 1,10 a prezzi invariati

E= 1,10 (30.000/36.000) = 0,916

Il deprezzamento del cambio reale rende più conveniente il bene prodotto all’interno => Aumento esportazioni del Paese € e aumento importazioni esportazioni del Paese $

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Esempi: E= 1,20 (30.000/36.000) = 1

Se E assume valori > oppure < di 1 significa che il cambio reale tra le due valute si sta apprezzando o deprezzando.

Caso 3: Inflazione nel Paese €; il prezzo da 30.000 passa a 33.000 a cambio invariato

E= 1,20 (33.000/36.000) = 1,1

L’aumento del prezzo in € rende più conveniente il bene prodotto all’estero => Aumento importazioni del Paese € e aumento esportazioni del Paese $

Caso 4: Inflazione nel Paese $; il prezzo da 36.000 passa a 39.000 a cambio invariato

E= 1,20 (30.000/39.000) = 0,923

L’aumento del prezzo in $ rende più conveniente il bene prodotto all’interno => Aumento esportazioni del Paese € e aumento importazioni del Paese $

Il cambio reale è la determinante chiave nelle quantità di importazione e esportazione di una economia

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In particolare, il tasso di cambio reale aumenta, cioè si apprezza, quando: • aumentano i prezzi interni , • il cambio si rivaluta, • diminuiscono i prezzi esteri

In tutti questi casi per gli agenti economici residenti nel paese di riferimento diventa più conveniente acquistare beni esteri anziché beni nazionali, o perché i beni nazionali sono più cari, o perché quelli esteri sono meno cari, o perché la valuta estera costa meno; di conseguenza il paese i subisce una perdita di competitività.

Viceversa una diminuzione, cioè un deprezzamento, del tasso di cambio reale implica un aumento di competitività, che può essere determinato o da movimenti relativi dei prezzi, o da una svalutazione del cambio nominale.

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Come si determina il tasso di cambio

Il tasso di cambio è determinato dall'incontro della domanda e dell'offerta di valuta nel mercato dei cambi, mercato chiamato Forex (Foreign Exchange Market).

La domanda e l'offerta di una valuta avviene in seguito al cambio da una valuta all'altra necessario per effettuare gli scambi internazionali.

Ad ogni esportazione corrisponde un cambio di valuta straniera con valuta nazionale, al fine di pagare le merci del paese, e quindi un acquisto di valuta nazionale.

Ad ogni importazione, viceversa, ci sarà una vendita di valuta nazionale per pagare le importazioni in valuta straniera.

Quindi se il saldo degli scambi con l'estero è attivo, la forte domanda della valuta ne spingerà in alto il prezzo. Viceversa, la valuta tenderà a perdere valore.

Il tasso di cambio dipende, in definitiva dalla bilancia dei pagamenti di un paese, e in particolare: • dagli scambi commerciali: importazioni ed esportazioni di beni, compreso il turismo da un paese all'altro; • dagli investimenti finanziari (ad es.: acquisto di buoni del tesoro stranieri) - questo volume di scambio è legato in particolar modo al livello del tasso di interesse che se alto attira capitali alla ricerca di buoni rendimenti.

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La Bilancia dei Pagamenti registra tutti i movimenti di valuta tra un paese e il resto del mondo.

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La Bilancia dei Pagamenti

Conto delle Partite Correnti Conto Capitale

Bilancia commerciale

Servizi

Redditi capitale/lavoro

Trasferimenti unilaterali

Investimenti diretti

Investimenti di portafoglio

Riserve Ufficiali

Errori e omissioni

Il Saldo della Bilancia dei Pagamenti

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Equilibrio

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Ma se i pagamenti non sono in equilibrio, i casi sono due: 1) c’è stato eccesso di domanda di valuta nazionale (da parte di esportatori di beni o importatori di capitali): e in questo caso il cambio tenderà ad apprezzarsi;

2) c’è stato eccesso di offerta di valuta nazionale (da parte di importatori di beni o esportatori di capitali): e in questo caso il cambio tenderà a deprezzarsi.

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A seconda delle circostanze, le autorità monetarie possono preferire che il tasso di cambio segua liberamente le forze della domanda e dell'offerta, oppure possono preferire che esso non si allontani da un determinato valore. Queste diverse possibilità di scelta si esprimono mediante accordi tra autorità monetarie che danno vita al sistema monetario internazionale. Da questo punto di vista si distinguono due principali regimi di cambio:

- Il regime a cambi fissi, che si realizza quando due o più paesi concordano di mantenere il tasso di cambio tra le loro valute ad un determinato valore ( più frequentemente, entro una certa fascia), o di aderire ad una unione monetaria.

- Il regime a cambi fluttuanti, che si realizza quando uno o più paesi decidono di lasciare che i tassi di cambio della propria valuta con tutte le altre siano liberamente determinati dal mercato valutario.

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Il regime dei cambi fissi favorisce gli scambi internazionali grazie alla stabilità del cambio, ma in caso di pressioni sul cambio dovute a uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti, in un regime a cambi fissi non si può far scendere il valore della moneta, ma bisogna adottare politiche restrittive per diminuire la domanda e le importazioni, aumentare i tassi di interesse, e insomma il riequilibrio passa necessariamente attraverso una crisi economica interna al paese.

In un regime di cambi fluttuanti, il riequilibrio della bilancia avviene automaticamente col deprezzamento della valuta nei confronti delle altre valute che renderà più competitive le esportazioni. Naturalmente se il paese dipende parecchio dalle importazioni ci sarà il rovescio della medaglia, perché le importazioni diventeranno più costose.

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SVALUTAZIONE REALE Il cambio è fisso mentre l'inflazione è variabile

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Nelle precedenti occasioni storiche di sganciamento di una valuta da un’altra moneta forte (per noi l’euro-marco), i fatti e i dati empirici ci dicono che il cambio, in seguito ad uno sganciamento, tende a recuperare la competitività di prezzo perduta nei confronti del paese principale dell’area valutaria.

La PPA relativa afferma che la variazione percentuale del tasso di cambio tra due valute coincide in ogni periodo con la differenza tra le variazioni percentuali dei livelli di prezzo nazionali.

Si chiama: Teoria della parità relativa dei poteri di acquisto

Limiti alla teoria della parità di potere d’acquisto

• Beni che non sono perfetti sostituti

• Beni non facilmente trasportabili (quasi tutti i servizi, in particolare alla persona)

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Il tasso di cambio tra due monete (se la teoria è valida e comunque secondo una interpretazione di buon senso) deve riflettere i differenti livelli di prezzo nei due paesi.

Inoltre, i paesi con alta inflazione (relativa) avranno monete che si deprezzano e quelli a bassa inflazione (relativa) avranno monete che si apprezzano.

……… ovvero ………

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La PPA relativa afferma che la variazione percentuale del tasso di cambio tra due valute tende a coincidere in ogni periodo con la differenza tra le variazioni percentuali dei livelli di prezzo

nazionali.

Differenziale di inflazione cumulato e svalutazione

2001 1994 1997 1982 1997 1992

182

19 21

206

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Tassi di cambio fissi e economia reale

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Tassi di cambio variabili e economia reale

E = e (P/P*) e = (P/P*) / E e = (105/102) / 1 = 1,03

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….quali conseguenze ……..

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….quali conseguenze ……sulla competitività?

http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html

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….quali conseguenze sulla competitività?

Facciamo il punto: • a partire dalla metà degli anni ’80 i differenziali di inflazione fra paesi partner dell’eurozona e Germania si sono ridotti; • questo processo è continuato anche dopo l’entrata nell’euro, che quindi non ha né causato né amplificato i differenziali di inflazione;

• al contempo, questi differenziali sono sempre rimasti in media positivi, cioè gli altri paesi hanno continuato ad avere più inflazione della Germania, e quindi non cè stata convergenza fra tutti i partner dell'eurozona;

• questo ha determinato una svalutazione reale della Germania rispetto a tutti i partner, se pure in misura variabile (e simmetricamente una rivalutazione reale dei partner rispetto alla Germania); • questa svalutazione reale ha contribuito al grande successo delle esportazioni tedesche, successo che, è molto più marcato rispetto ai partner dell’eurozona che rispetto al resto del mondo. Il che è ovvio, visto che il resto del mondo, per difendersi, ha a disposizione lo strumento della flessibilità del cambio.

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Tassi di cambio variabili e economia finanziaria

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Tassi di cambio fissi e economia finanziaria

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Il cambio è fisso mentre l'inflazione è variabile. Ne consegue che i Paesi che riescono a tenerla più bassa di altri, che sono sì geograficamente vicini ma anche competitori nella dinamica delle esportazioni e delle importazioni di merci e capitali, in pratica effettuano una sorta di svalutazione monetaria indiretta. Ed è quello che sta succedendo a Germania e Francia rispetto a Paesi come Italia, Spagna e Portogallo.

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Una svalutazione della nuova valuta del 30% NON comporta assolutamente un’inflazione della stessa entità. Il meccanismo mentale che porta ad una conclusione contraria è assurdo, illogico, dato che un’eventualità del genere avverrebbe solo se l’Italia non producesse nulla e importasse tutto dall’estero, ma proprio tutto: materie prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi.

Fonte: http://tempesta-perfetta.blogspot.it

Svalutazione e inflazione

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Una verifica storica………… Svalutazione e inflazione

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Una verifica storica…………

forte rivalutazione della lira del 22% avvenuta nel 1979

inflazione crescente

svalutazione della lira del 20% settembre 1992

inflazione decrescente

Fonte: http://goofynomics.blogspot.it

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Dal luglio del 2001 al febbraio del 2004 la moneta polacca si deprezza del 47%, cosa sarà successo all’inflazione in Polonia?

Dall’agosto del 2008 al febbraio del 2009 la moneta polacca si deprezza del 51%, cosa sarà successo all’inflazione in Polonia?

Forti deprezzamenti avvenuti in Polonia

Una verifica moderna …………

Deprezzamento del 47% Deprezzamento del 51%

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Dall’agosto del 2008 al febbraio del 2009 l’inflazione in Polonia diminuisce dal 4% al 3,2%! Ma, secondo il ragionamento dell’automa, non sarebbe dovuta schizzare in altissimo?

Dal luglio del 2001 al febbraio del 2004 l’inflazione in Polonia diminuisce dal 4,2% al 3%! Ma, secondo il ragionamento dell’automa, non sarebbe dovuta schizzare in altissimo?

…………..e l’inflazione?

Fonte: http://www.indexmundi.com/

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una precisazione dovuta ….

Il coefficiente di trasferimento (pass-through) è l'intensità con cui una variazione del tasso di cambio (di solito una svalutazione) si trasferisce sul prezzo dei beni nazionali: per esempio se in seguito ad una svalutazione del 10% l'inflazione aumenta del 5%, allora il pass-through è dello 0,5 (ovvero 50%).

Il coefficiente pass-through italiano è stato stimato intorno al 15% nel primo anno e del 36% nel secondo (Goldfajn e Werlang), per cui ipotizzando una svalutazione del 20%, solo il 15% di tale svalutazione si tradurrebbe in inflazione l'anno successivo; ipotizzando un'inflazione del 2%-2,5% il prossimo anno, il 15% del 20% è uguale al 3%, per cui vuol dire che l'inflazione l'anno successivo all'uscita potrebbe essere del 5,5% (2,5+3). Si tratta di valori tutto sommato esigui e facilmente controllabili (anche ipotizzandola fino al 9-10% totale) e che sono comunque immaginati nel caso di totale assenza di politiche anti-inflazionistiche (impensabile che il Governo o la Banca Centrale rimangano immobili).

Fonte: http://varieanalisi.blogspot.it

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44 http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/ Goldfajn – Werlang: The Pass-through from Depreciation to Inflation: A Panel Study1

Il coefficiente pass-through italiano

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45 http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/

Brigitte Granville Prof. di Economia Internazionale e

Politica Economica. Queen Mary University, London

http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2013/10/THE-PRETENCE-OF-BARGAINING-POWER-IN-THE-EMU.pdf

Incremental Annualized Inflation Impact post EMU Dissolution Based on FX Passthrough Estimates

THE PRETENCE OF BARGAINING

POWER IN THE EMU: FRANCE VERSUS GERMANY

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La svalutazione della nuova valuta comporterà un aumento delle vendite e delle esportazioni grazie al recupero della competitività di prezzo delle aziende italiane rispetto a quelle estere e ad un miglioramento della domanda interna.

Inoltre c’è anche un altro fattore da considerare …………

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Supponiamo che la bilancia commerciale parta da una posizione di equilibrio. Potremmo esprimere questo equilibrio così:

PX = EPfM

dove P sono i prezzi nazionali, X le esportazioni, E il tasso di cambio incerto per certo (quantità di valuta nazionale per una unità di valuta estera), Pf i prezzi esteri in valuta estera, M le importazioni

Svalutazione e bilancia commerciale

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Ragioniamo …………

In realtà sappiamo benissimo, perché lo osserviamo da sempre sui mercati, che importazioni ed esportazioni reagiscono al tasso di cambio, sono cioè “elastiche” al cambio.

Quello che succede alla fine della storia dipende appunto da quanto sono elastiche esportazioni e importazioni.

Il fatto è che quando il cambio si svaluta (E cresce) i prodotti nazionali diventano più convenienti (le esportazioni aumentano) e quelli esteri meno convenienti (le importazioni diminuiscono).

Questi effetti evidentemente contrastano l’effetto negativo determinato dalla svalutazione del cambio sul costo delle importazioni. L’aumento del costo delle importazioni fa peggiorare la situazione, ma sia l’aumento del volume delle esportazioni che la riduzione di quello delle importazioni tendono a far migliorare la situazione.

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Allora il problema è:

QUANTO devono essere elastiche esportazioni e importazioni affinché il movimento dei loro volumi compensi l’effetto negativo dato dall’aumento del valore delle importazioni?

La regola è molto semplice e si chiama condizione di Marshall-Lerner: bisogna che la somma dei valori delle due elasticità, presi tutti col segno positivo (cioè in valore assoluto) sia maggiore di uno.

Qualche esempio:

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Dalla teoria alla pratica

Ma queste elasticità, in pratica, quanto valgono? Quanto è plausibile che siano così grandi da tirarci fuori dai guai?

Fonte: Commissione Europea

Le elasticità delle esportazioni al cambio secondo gli esperti della commissione.

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……ma ci mancano le elasticità al prezzo delle importazioni…

Ma con una elasticità simile, maggiore di uno, se anche le importazioni in volume non si muovessero, l’aumento di costo determinato dalla necessità di pagare di più la valuta estera verrebbe più che compensato dall’aumento di ricavi prodotto dall’incremento del volume delle esportazioni. Quindi in tutti questi paesi (che guarda caso sono tutti del Sud, Francia inclusa) una uscita con svalutazione avrebbe necessariamente effetti positivi sul saldo commerciale.

E avete notato un altro fatto interessante. In quale paese le esportazioni sono più elastiche al prezzo?

E quindi a quale paese converrebbe di più

tirarsi fuori dall’euro?

Fonte: http://goofynomics.blogspot.it

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61 http://memmt.info/site/ http://memmt.info/site/

Brigitte Granville Prof. di Economia Internazionale e

Politica Economica. Queen Mary University, London

http://www.asimmetrie.org/wp-content/uploads/2013/10/THE-PRETENCE-OF-BARGAINING-POWER-IN-THE-EMU.pdf

Impact on Exports post EMU Dissolution Based on FX Pass‐through

THE PRETENCE OF BARGAINING

POWER IN THE EMU: FRANCE VERSUS GERMANY

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Svalutazione e bilancia commerciale

Il tasso di cambio nominale e reale

La Bilancia dei Pagamenti

Tassi di cambio e economia reale

Svalutazione e inflazione

Cos è la svalutazione

http://www.youtube.com/watch?v=i4K3msIVZgU

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