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Petrarca (Elisa)

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Francesco Petrarca nacque ad Arezzo nel 1304. La famiglia era di origine fiorentina; il padre era stato esiliato per ragioni politiche, come Dante. Ancora bambino,Petrarca si trasferì in Francia, ad Avignone, dove era stata temporaneamente trasferita la sede papale.

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Qui fece i suoi studi, con una breve parentesi a Bologna (sede di una delle più importanti università dell'epoca); e qui, poco dopo i vent'anni, conobbe Laura, la donna resa famosa dai versi del suo capolavoro, il Canzoniere. Petrarca si impegnò per tutta la vita nella stesura del Canzoniere, che vide la luce solo dopo la sua morte.

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Ma la sua fama in vita fu legata ad altre opere, e in particolare ad alcune in latino, che rivelano l'amore del poeta per i classici antichi: ricordiamo soprattutto il poema epico Africa, ispirato all'Eneide di Virgilio, e l'autobiografia Secretum, in cui il poeta, ispirandosi alle Confessioni di Sant' Agostino,racconta la tormentata storia della sua vita e confida ai lettori le preoccupazioni che affliggono il suo animo inquieto.

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Nel corso della sua vita, Petrarca si recò spesso a Roma, sia per svolgere missioni diplomatiche come inviato della corte papale, sia per studiare i manoscritti antichi. Nel 1347, gli giunse la notizia del tentativo rivoluzionario di Cola di Rienzo, un popolano che a Roma era riuscito a impadronirsi del potere e che tentava di instaurare un governo repubblicano sull'esempio dell'antica repubblica romana.

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Perciò Petrarca,non nascondendo le simpatie per i rivoluzionari, partì per Roma, ma il fallimento dell'impresa capeggiata da Cola gli impedì di proseguire il viaggio e deluse le sue speranze politiche. Dell'interesse con cui il poeta seguiva le vicende del suo tempo resta traccia nel Canzoniere: accanto alle poesie d'amore,se ne trovano alcune legate proprio alla condizione dell'Italia e di Roma.

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Nel 1348, l'Europa intera fu investita da una terribile pestilenza, la cosiddetta peste nera (ne parla anche Boccaccio nel suo Decameron, ambientato a Firenze proprio ai tempi della peste). Laura fu tra le vittime dell'epidemia, e anche di questo rimane traccia nel Canzoniere, tradizionalmente diviso in due parti proprio dalla morte della donna amata dal poeta.

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Alla morte (con riferimento a quella di Laura) è dedicato anche uno dei trionfi, una serie di poemetti allegorici, che costituiscono la seconda opera importante di Petrarca scritta in lingua volgare. Negli anni successivi, Petrarca divenne amico di Boccaccio, che spinse allo studio dei classici e della lingua greca, e di cui contribuì a diffondere la fama.

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Nel 1307 si ritirò ad Arquà, in Veneto, e si dedicò alla sistemazione delle sue opere, in particolare delle Lettere e del Canzoniere. Morì nel 1374.

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