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Racconti di un indipendentista veneto

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Raffaele Serafini

RACCONTI DI UNINDIPENDENTISTA

VENETO

stampato a Marostega - Venetia1a edizione Aprile 2015

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HO FATTO UN SOGNO

Sono a casa seduto sul divano, premo con frenesia sulvideocomando e scazzo fra un canale e l'altro, così percreàre movimento e uccidere la monotonia. Holavorato una vita, e quando torno dal lavoro mi sfogo.Ma durerà ancora pòco, fra qualche giorno vado inpensione, io ho finito di soffrire e alla mattina misiederò al bar a guardare gli ex colleghi che siaffannano a correre per timbrare. Li sfotterò comeusano fare gli altri con me adesso. Con la pensionefiniranno i miei problemi e mi lascerò alle spalle lapolitica e l'economia, per entrare nel paradiso per cuiho mandato giù ogni umiliazione in tutti questi anni,ho rinunciato a vivere per il domani che adesso sto perraggiungere.Mio figlio entra in càsa, non saluta, mi guarda male.In questi ultimi tempi è diventato strano, parla maledell'Italia, va fuori alla sera e torna tardi. Mia mogliemi dice che ha sempre tutti i vestiti sporchi di colore,e poi quando va a dormire controlliamo il suozainetto: è sempre pieno zeppo di bombolette spray evolantini inneggianti a slogan politici. Mah, gioventù,

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capiscili tu questi adolescenti!Intanto salto sul canale delle notizie, parlano sempredella crisi, ma oggi di buono c'è che incominciano adire che ne siamo fuori, adesso si sono decisi apassare alla nuova lira. E' l'euro che ci ha portati allarovina, con la lira sarà l'italia a prendersi cura di noi.Incominciano edizioni straordinarie dove tutti igiornalisti ci parlano di questa nuova lira. Vespa,Santoro, Lerner, Fiorello.. sono tutti insieme neglistudi televisivi e ci presentano queste nuove lire cherisolveranno tutti i nostri problemi. Sono momentiemozionanti. Dalla zecca di stato intervistano gliaddetti alla stampa che lavoreranno anche di notte perfarci avere questi soldi il giorno dopo. Il primoministro ci ha salvati, adesso è lui la nostra speranza,Beppe, si finalmente Giuseppe Grillo ha accettato dirisolvere i nostri problemi. Il collegamento diretto conla zecca di stato lo chiude lui, la solita battutina, lastrizzatina d'occhio e ci rassereniamo. Lui ci salverà.Dopo mangiato esco e vado a tirare un pò di soldi colbancomat ma non funziona, fra l'altro ce la fila. Forsec'è un blackout elettronico. Non importa, fino adomani resisto, poi di sera che grosse spese dovreifare? Sono anni che non vado più a puttane.Mi rimetto davanti alla tv, mio figlio esce sempre con

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quei suoi amicacci e lo zainetto. In tv la gente ècontenta, tutti esprimono ottimismo e attesa per questanuova moneta. Sono momenti storici e io ne sonotestimone con la diretta tv, mi sento parte della storia.Ci avvertono però che ci sono dei diffamatori chegirano per le strade a fanno volantinaggio o scritte suimuri. Ecco, dobbiamo denunciare questa gente,perche seminano il panico fra i risparmiatori e fra iconsumatori. Non dobbiamo dar retta a questipessimisti.Si è fatto tardi, è ora che vada a dormire, domani nonvado a lavorare, la fabbrica è chiusa per inventario(così ci hanno detto) e io sono libero.La mattina mi sveglio, faccio colazione e trovo miofiglio che dorme sul divano, ha fatto tardi e per nonsvegliarci si è fermato li. Sua madre lo difendesempre, ecco a cosa porta il buonismo. Questi giovanivogliadifareuncazzo solo capaci a criticare, sono ilprodotto delle loro madri. Lasciamo stare, gli do lasolita occhiata commiserante e mi bevo il mio belcaffè.Esco in paese. I muri sono pieni di scritte, lesarcinesche delle botteghe abbassate. Mi dirigo inbanca, sono anch'io come tutti, ansioso di vederequeste nuove lire, di toccarle di scambiarle. Vado in

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banca, c'è la fila, si fa veramente fatica ad entrare.Dalla testa si sentono urla. Vedo uscire da una portasecondaria il direttore, il sindaco, il notaio, ilmaresciallo, e anche il parroco che escono con dellevaligette, è strano hanno la testa bassa e non salutano.Intanto arriva il mio turno, allo sportello chiedo dipoter prelevare 500 euri (è il nuovo limite),l'impiegata mi dice che l'euro non c'è, che siamopassati alla nuova lira. E io istintivamente:-“Come cazzo? Ma io voglio i miei euri!”. Non c'èverso, mi spiega che tutti i nostri soldi ci sono masono convertiti in nuove lire. E' tutto così strano,nessuno mi ha chiesto niente, non possiamo neanchescegliere. Dopo questo primo smarrimento, mi facciocoraggio e dico con un sorriso fiducioso:- “Ma si va, mi dia 500 euro di nuove lire”.L'impiegata mi dice che non esiste più limite diprelievo, adesso siamo liberi. Contento chiedo didarmi tutto il mio risparmio e lascio appena ilminimo. Stranamente l'impiegata non dice nulla esenza fiatare apre un cassetto pien zeppo di questa“nova lira” italiana. Una lira = 1 euro, finalmentehanno tolto gli zeri. Tutti dietro di me sono ansiosi emi dicono di muovermi, qualcuno allunga il collo perguardare questi nuovi soldi. Io ne approfitto e li faccio

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vedere a tutti. Io però ho svuotato il conto, non si samai, ma non lo dico a nessuno.Esco fra, le colonne di folla e mi dirigo al bar dagliamici. ma è chiuso, non ne capisco la ragione. Allorami dirigo verso casa e passo di fronte al distributore dibenzina. Non capisco, vedo i prezzi espressi in lire.Un litro costa 100 lire! - “Cos'è uno scherzo”? Faccio al benxinaio, lui sorrideed esce con un “magari”.Corro a casa, mio figlio dorme ancora, accendo la tv.I telegiornali parlano di scontri, di gente che riempiele piazze, di assalti alle banche. Dei pazzi hannoaddirittura ucciso un direttore di banca. La borsa diMilano è stata presa d'assedio. Roma è assediata e ilcronista dice di non farsi prendere dal panico. Il primoministro Grillo invita alla calma e dice di aver fiducia,bisogna resistere e salvare l'italia.Spengo la tv, lancio il telecomando fuori dallafinestra, prendo lo zainetto pieno zeppo di bonbolettedi mio figlio, ed esco in strada anch'io.

TOUR DI UN CAMMIONISTA FRA LADECADENZA

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Troia di una sveglia, ancora 1 minuto di riposo e poisu in piedi nell'oscurità del mattino. Mi dirigo verso ilpiazzale dove salgo su un vecchio camioncino privodi aria condizionata e rumoroso all'inverosimile.Trasporto secchi di plastica per conto di un'aziendaall'osso, indebitata fino al collo e costretta adassumere gli operai come ditte individuali. Leasing,mutui, cambiali, assegni, sono un incubo quotidiano.A volte mancano i soldi per la benzina, fortuna inveceche i muletti vanno a corrente e quella anche se non sipaga basta cambiare fornitore. Parto e passo fra ipaesetti immersi nella campagna Veneta tutti pienizeppi di fotovelox come fossi un uccello braccatodalle doppiette. Mi immetto nell'autostrada e miincodo con gli altri camion. Dal finestrino il verde deicampi è alternato dai poli industriali con i cartelli:affittasi/vendesi. Arrivo a Brescia, all'uscita delcasello intravvedo i militari della Guardia di Finanzache mi puntano e mi fermo. Apro la porta e comesempre parlo Veneto. Il militare è un ragazzo, non è ilsolito calabrese arrogante, mi risponde gentilmente edaccenna a parlare Bresciano, mi dice che è solo unaformalità. Su al comando gli dicono di fare controllied esibire verbali, da Roma è arrivato l'ordine di fare

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multe. Lui mi dice che non se la sentono di fare illavoro sporco, ha il padre imprenditore che soffre e staper chiudere, capisce il dramma e alla fine miconfessa che da Roma è arrivata la lettera a tutti isubalterni che non riceveranno la tredicesima a natalee di star pronti che se non scovano gli evasori per loroci saranno riduzioni di stipendio.Riparto e raggiungo la fabbrica dove scarico. Ilmulettista è un bresciano, preciso, veloce, si lamentache la consegna non è preparata a dovere; io glirispondo che è colpa dei bangladesi che abbiamo infabbrica e che non siamo fortunati ad avere i sickindiani come loro. Si, la fabbrica produce sostanzetossiche, tutte robe da far morire la gente in pochianni, all'interno lavorano tutti sick con la barba lungae il turbante: cianuri, acidi di ogni tipo, mercurio,piombo un vero inferno di veleni, dentro il capannonemanca persino la luce e questi poveracci mescolanopentoloni pieni di veleni mentre fanno l'aerosol con leesalazioni letali,Riparto e mi rimetto in autostrada. L'afa si sente tutta,non avere l'aria condizionata mi aiuta a perderequalche chilo, la temperatura supera i 40 gradi e ilsudore fa diventare i vestiti bianchi di sale. Vadopiano per non consumare perchè i soldi non bastano,

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andare piano vuol dire risparmiare gasolio. Entro neimiei pensieri: l'imu che non ho pagato, il lavoro chenon rende, le opportunità che non ci sono, i vecchipieni di privilegi, lo stato che prolunga l'agonia invecedi gettare la spugna.... Bah, non me ne frega un cazzo,non ho più nulla da perdere, peggio di così resta solola morte. Dal finestrino alla mia destra vedo una vaccatricolore appesa, si tratta della protesta degli allevatorisulle quote latte, ma potrebbe benissimo essere l'italiache ormai scompare, manca poco, resisti. Dopo 3 oredi sauna arrivo, quando scendi dal camion dopo oreseduto, rischi di cadere, tutti i tuoi muscoli sonoatrofizzati e addormentati come gli astronauti quandoarrivano a casa.Vado dal capo, come il solito fa finta di niente, è senzasoldi pelato come un ciclista, gli dico se per casoha...... si gira dall'altra parte e fa “oggi proprio no, hodovuto pagare il commercialista”.

NEGLI UFFICI ITALIANI

In attesa davanti al municipo, si allunga la coda deisudditi che aspettano che i portinai del potere aprano

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le porte. Fuori aspettano tutte persone di fretta, genteche lavora e non parassiti. Gli statali invece si avvianoal lavoro in un trascinare i loro corpi goffi e inbruttitidal servilismo, sembrano muoversi come tartarughe,in un ostentazione di pietosa compostezza, quasi adare un senso nobile ad un esistenza inutile e schiava.Non possono aprire gli sportelli prima, ma la genteaspetta li da mezzora. Alle 9 in punto inizia la ressa ele code agli sportelli.Un bangladese in attesa allo sportello mi confida chesta attendendo il passaporto italiano e sottolinea che lovuole perché gli permette di andare a vivere inInghilterra e dare ai propri figli quel futuro che quinon possono avere. Non adopera mezzi termini nelladescrizione della bolgia italia e del suo sistema alcollasso. Persino loro, i reietti della società si sonoschifati dell'italia.Io faccio il contrario sto avviando le pratiche perrinunciare alla cittadinanza italiana, provo orrore,vergogna, umiliazione ogni qualvolta qualcuno migrida: "italiano!". Non sono uno di loro, io non hosulla mia pelle e storia gli strati infami di genocidi edetnocidi. Io non ho perso tutte le guerre, io non hotradimenti da scontare, io non porto la divisa e lacravatta dei raccomandati, non sono un prete

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stupratore, non mangio pizza o pasta e neppuregesticolo come una scimmia quando parlo, odio ilcaffè, non ho la tv e non parlo neppure italiano, se nonquello che mi hanno obbligato con la frusta adimparare quando studiavo nelle carceri scuola italiane.I militari della prefettura chiaccherano fra loro ed odoquella frase infame : "lo stato è il nostro datore dilavoro e dobbiamo salvarlo". Non c'è neppur più unminimo di etica in cui ci si pone la domanda se questoessere impersonale non fa piuttosto del male e cheinvece andrebbe abbattuto. Come gli operai di unostabilimento tossico difendono strenuamente il dirittodi far del male, di inquinare la società con uno statomarcio e corrotto all'inverosimile. In ogni parolasfoggiano ipocrisia ed il loro individuale interesse faperder loro ogni capacità e visione reale. Sonoschifato di questi uomini in divisa, loro sono ilsimbolo dell'italia.

ODISSEA POSTALE: LE POSTE ALLO SFASCIO

Lunedì 14 aprile vado alle poste per chiedere iltariffario per effettuare spedizioni superiori ai 100

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pezzi..... Mi rispondono che mi manderanno via maille informazioni necessarie e mi chiameranno pertelefono. Il giovedì 17 mi faccio vivo di nuovo perchènessuno mi ha contattato, mi rispondono che ormaisono tutti chiusi perchè c'è il weekend Pasquale eanche il lunedì. Io rispondo loro che nel restod'Europa le poste funzionano tutti i giorni e fannoturni. Mi sento rispondere allegramente:"Ma qui siamo in Italia".Il mercoledì 23 aprile mi mandano una mail con lecondizioni. Circa 70 pagine di regolamenti chefrancamente non mi servono, non capisco perchè mimandano un libro quando ho chiesto un prezzo e delelcondizioni. Il giorno dopo vado di nuovo allosportello con il campione in mano e mi dicono che laquestione è più semplice, tutti quei regolamentiillustrano tutte le casistiche, non occorre leggerlo....Però, per fare il contratto ci vorrà almeno 1settimana. Però a aprtire dal lunedì 28 aprile perchèfanno il ponte del 25 aprile. Io penso alla Germania,all'Austria, persino alla Slovenia, ma no parlo più hocapito che razza sono gli statali.Intanto sono pieno di buste e le porto all'ufficiopostale, pago e appena terminato mi dicono:"Fino a lunedì non parte nulla! Il giovedì pomeriggio

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bloccano tutto perchè il venerdì è festa! Sabato edomenica è ancora festa! Le consegne ripartirannolunedì a mezzogiorno!".Sottovoce tiro un porco e mi guardano come fossi unabestia allo zoo e loro pieni di civiltà perchè dietro unbanco di inefficienza.Non posso aspettare le lungaggini contrattuali,pressato dall'urgenza e disperato, mi presentoall'ufficio postale il lunedì mattina alle 8.30 orario diapertura. Ho con me 350 buste tutte uguali e sonopronto a pagare la tariffa più alta con posta prioritaria.Mi presento allo sportello e chiedo dove consegnare laroba. Mi dicono che non si può, debbo mettere ifrancobolli. Io dico che pago e che mettano in modoelettronico e meccanico i francobolli senza perderetempo come in tutto il resto del mondo. La risposta è:"Qui siamo in Italia".Mi dicono che non si può, dovrei farlo a mano.Chiedo allora di poter acquistare i francobolli. Dopo20 minuti esatti dalla richiesta non vedendo ifrancobolli incomincio ad arrabbiarmi. L'impiegata midice che sono andati al secondo piano a prenderli eche c'è una procedura da seguire ogni qualvolta siprelevano valori bollati dalla cassaforte. Mi dice cheme ne darà un pò di quelli autoadesivi così faccio

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prima! Rispondo allucinato: "Ma avete ancora quelli che si attaccano con lasaliva?". Gentilmente l'impiegata mi da il classico vasetto conla spugnetta umida dove inzuppare il francobollo. Misento umiliato, siamo nel 2014 e in Europa.Alle ore 9.00 arrivano i francobolli, raffigurano tuttisanti e papi e non capisco se siano emissioni Vaticaneo Italiane. Guardo il valore dei francobolli e rimangoallibito. Io debbo affrancare buste per un valorestandard di 2.10 e invece di fare francobolli per i pesie valori standard le poste mi danno francobolli da 0.70euro. Dovrò metterne 3 per ogni busta! Mi passa anche il senso di umiliazione, mi rendoconto di essere all'interno di un centro per cerebrolesicompletamente staccati dalla realtà.Gli impiegati mi chiedono se è mia intenzione farel'operazione li davanti agli sportelli, rispondo di si. Mifaccio in parte su un angolino per terra ed inizio adaffrancare, non mi vergogno, lavoro e cerco dirisolvere al più presto un problema: far arrivare lebuste ai destinatari per servirli al meglio perchèpagano! Dopo 1 ora mi accorgo che i 5 impiegati,sono soli allo sportello, non c'è neppure un cliente. Miviene un dubbio e chiedo:

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"Scusate, ma perchè agli altri che vengono allosportello, affrancate voi le buste?".Silenzio glaciale. Insisto. Un impiegata dice: "Lei ha troppe buste!".Allibito chiedo: "Ma quante dovrei averne perchè facciate voil'operazione?".Fra i denti mi risponde: "Fino a 20, facciamo noi l'operazione".Prendo 20 buste e gliele do. E lei mi fa: "Deve prendere il numero e mettersi in fila". Allibito, umiliato di nuovo, corro a prendere ilnumero e siccome l'ufficio era visibilmente vuotoconsegno le 20 buste a questa sfaticata statale italiana.Effettuo l'operazione 3 volte e noto che l'impiegata èesattamente 3 volte più lenta di me ad affrancare. Epeggio ancora quando pago, i conti non tornano mai, estranamente sono sempre per eccesso. Pago senza fartroppe storie perchè voglio uscire da quel manicomio,verrà un giorno che potremo prendere a calci in culoquesti parassiti dello stato e non potranno piùproteggersi dietro la frase: "Siamo in Italia".Non ho parole, la mia odissea è iniziata il 14 aprile, idestinatari riceveranno le buste dopo oltre 2settimane, io ho pagato la tariffa più alta proprio

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grazie alle lungaggini delle poste Italiane, quindi sonostato beffato 2 volte, ho pagato triplo e ho avutoritardi per aver dato fiducia alle poste Italiane, oltreche umiliato da un sistema e da un'accozzaglia distatali sfaticati all'inverosimile che ignorano il rispettoe servizio per chi paga!Quando esco dall'edificio, trovo un amico e mi diceche a breve le poste Italiane verranno quotate in borsa,ci guardiamo negli occhi e ci mettiamo a ridere tutti edue!Una busta da qualsiasi paesino della Cina arriva almio paese del Veneto in 5 giorni con ben 30 passaggitutti monitorati via web in tempo reale, tutto questocon Dhl, Ups, Tnt...

INDIPENDENZA TIPOLOGIE POLITICHE:RITRATTO DELLA MASSA POPOLARE

Fa un freddo boia, ho le dita indurite e non riesconeppure a separare i volantini, a volte ne do dueattaccati. Ho messo i cartelloni bene in vista sulla viaed obbligo i passanti a dirigersi verso di me come unimbuto. Alcuni rifiutano persino il volantino, in genere sono

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dipendenti statali o di Equitalia, del tribunale,dell'ufficio imposte, gente ai ranghi alti delparassitismo sociale, loro odiano i Veneti, loro vivonodi sfruttamento. I vertici di queste sanguisughe sonoin genere da lontano hanno accento calabrese,napoletano, siciliano, eppure anche loro soffrono nellaloro terra, hanno dovuto emigrare sempre per colpadell'Italia, e non si rendono conto che ne tengono leredini e perpetuano lo sfruttamento. I carabinieri e quelli della guardia di finanza miguardano storto, anche loro vivono di parassitismo,loro debbono giustificare le dottrine antivenete, lorodebbono credere sul serio che siamo tutti ignorantiubriaconi, ladri, sfruttatori, e le nostre donneprostitute, si perchè così diventa più facile farci delmale. Il boia ha bisogno di essere motivato per torcerele sue vittime.I vecchi meridionali si fermano, e ogni volta sioffrono di dare la firma per l'indipendenza, loro è dadecenni che vivono qui e hanno capito tutto, loro sonodei nostri. I giovani meridionali invece sono pieni dipregiudizi, loro vivono di pregiudizi, sono freschi,appena arrivati e si sono sorbiti gli spot video Rai efilm razzisti finanziati con il denaro pubblico, e tirispondono: "voi Veneti siete contro di noi".

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Le suore tutte vecchie e semirincoglionite prendono ilvolantino per pura educazione, ma dopo anni dilavaggio del cervello hanno un encefalogrammapiatto. I preti, lo rifiutano ed inneggiano a quell'Italia chepassa loro lo stipendio e il privilegio, e li ha aiutati astuprare migliaia di bambini.Quelli alti distinti, tutti impomatati non ti caganoneanche, loro si sentono l'intellighentsia, loro trovanotroppo volgare mescolarsi con il volgo veneto, loroparlano distintamente italiano e sputano su chi parlaveneto. Sono pochi per fortuna, anzi almeno la metàdi costoro, invece si ferma e spontaneamente ci da lafirma.Quelli che portano la sciarpa dell'intifada col cazzoche ti danno la firma, lo si vestono da sinistroidi, lorohanno lo schema già preparato e ragionano a scatolestagne: "i Veneti sono razzisti e fascisti perche ilmondo si divide fra destra e sinistra fra bianchi e rossicome i globuli, fra cattivi e buoni. I cattivi parlanoveneto e alcuni buoni l'italiano, chi vuole il venetoindipendente è egoista , è razzista contro i negri",mentre i comunisti loro distruggono la diversità eomogeinizzano tutto al culto fraterno delnazionalismo italico, aiutano i marocchini ad

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integrarsi, mentre proibiscono ai veneti di scrivere eparlare Veneto, traducono tutte le scritte in arabo."Il vecchio pensionato è un rincoglionito con le gambeche lo tengono in piedi, la risposta classica di questiidiotizzati da bar è: "io ho la pensione, sono a postocosì". Mentre le loro mogli corrono tutte a firmare,loro si che sentono il peso dell'oppresione emaschilismo italiano, loro girano sempre con i pesidella spesa come i minatori col carbone, loro corronoa preparare, a pulire, si alzano per prime e vanno aletto per ultime, loro si che sanno quanto l'Italia le havessate e discriminate.L'insegnante è inconfondibile, distinto un pòtrasandato sul sinistroide, ti dice: "sonocontrario/assolutamente no", come fosse portatore diuna verità filosofica universale. Di filosofico perquesti c'è solo la paghetta che mamma Italia passa, el'onore di essere stati accettati come riproduttoridell'ideologia nazionale.Qualche vecchio "partigiano" si ferma e grida: "Maallora sono tutti morti per niente nella prima e secondaguerra mondiale?". La risposta è "si", e all'udirlaquesti poveri fessi se ne vanno esterrefatti. A costorosi potrebbe rispondere in molti modi, ad esempio conuna domanda: "I morti nella campagna napoleonica di

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Russia, sono morti per niente? E i tedeschi mortinell'assedio di Stalingrado?".Ogni tanto capita qualche intellettuale di sinistra chevuole misurarsi e se ne va sconcertato, credeva ditrovare il solito leghista xenofobo semianalfabeta, einvece è nata la vera borghesia veneta quella che stafacendo la rivoluzione per l'indipendenza.I marocchini invece, si offrono spesso per firmare eanche tutti i macedoni, i bosniaci, i kossovari, irumeni....sembra un paradosso, ma non lo è, lorohanno capito che un Veneto indipendente sarà piùricco e ce ne sarà anche per loro. L'immigrato vienequi per fare i soldi non per sentirsi raccontare lepanzane sui partigiani buoni e su Garibaldi, a loro nongliene frega una tega della patria, del risorgimento e disalvare l'Italia. Loro vogliono il grano, vogliono fare isoldi e pagare il meno possibile, ed hanno capito tuttoin fretta. Loro sono per l'indipendenza.Il resto, non ne parliamo neanche sono lastramaggioranza e sono tutti con noi.

LE TENTAZIONI DI UN INDIPENDENTISTA

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Adesso che gli indipendentisti si presentano a senato ecamera mi presento anch'io. Lo faccio per la causamica per i soldi, non sono come quelli seduti a Romache prendono soldi e non si accorgono di noi. Io mimetto in lista per l'indipendenza, lo faccio per liberarsidell'Italia. Prenderemo un sacco di voti e quasisicuramente diventerò senatore. Ma, noi rinunciamoanche allo stipendio, così dicono e anche ai rimborsielettorali, noi non siamo come gli altri.Però la pensione quella, quella me la danno,l'importante è fare almeno 1 anno, bisogna che ilgoverno stia su almeno 1 anno. E poi magari arrivanogli sponsor e la crisi passa e almeno le spese me ledanno. Dovrò pur vivere di qualcosa!A pensarci un senatore viaggia gratis, gli regalanotutto, ha la macchina i portaborse, mangia dove vuolerimborsi a non finire. Almeno quello me lo lasciano,se no che figura faccio? Da indipendentista dovròpure dare una buona immagine di me stesso, unminimo di decoro, se no sputtano la causa.E se l'italia resiste e l'indipendentismo affoga, io sonosempre senatore di uno stato grande con uno stipendiogrande. Non ci avevo pensato, non ho un cazzo daperdere a presentarmi, se va bene faccio un figurone emi preparo la carriera dentro l'indipendentismo, se va

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male sono senatore di uno dei più ricchi stati delmondo. Magari mi chiedono di entrare in un altroschieramento, magari divento ministro o entro inEuropa, ho davanti un futuro brillante, io insieme aObama e Putin, proprio io che tutti mi prendevano ingiro perche non ero bravo a scuola o perchè non cisapevo fare con le ragazze e mi toccava farmi leseghe. Adesso vedranno chi sono. Cazzo che affare,non ci avevo pensato, non è colpa mia se mi dannotutto questo, cosa devo sputarci sopra? Perchè buttarevia le opportunità? Gli altri che cosa farebbero alposto mio? Basta farsi seghe mentali! In fin dei contiio sono indipendentista e mi sono anche impegnato,perchè rifiutare quello che ti danno? Io però faròl'interesse di chi mi ha votato. Io non sono come glialtri.

L'ORO FATALE E L'IDEA INDIPENDENTISTA

Quando le persone sono povere e sognano di andare acercare l'oro, condividono la loro miseria aiutandosiuno con l'altro e si immergono in discussioniamichevoli senza fine.

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Quando partono per cercare l'oro e combattono controgli elementi della natura, in molti sono ancora solidali,cooperano e si donano per gli altri, solo i piùambiziosi risparmiano energie per il futuro.Quando credono di aver trovato l'oro, ogniuno sichiude in se stesso e sogna da solo, guarda gli altricon sospetto e cerca alleanze per sopraffarli, lamenzogna ed il tradimento diventano consuetudine.Iniziano lotte furibonde per accaparrarsi le licenze, iterreni, le concessioni...Quando inizia lo sfruttamento della miniera, l'invidiadiventa regina, l'egoismo sovrano.I più periranno, in ben pochi trarranno profitto alprezzo della loro integrità morale.L'idea indipendentista è come cercare l'oro, in moltiaccorrono e quando a tutti è chiaro che c'è e che nonera un sogno, inizia lo sfruttamento personale elobbistico della miniera idea indipendenza.

OPPOSIZIONE E CORAGGIO

Due faccie della stessa medaglia. Senza coraggio nonc'è opposizione. Opporsi è dialettica, opporsi vuol dire

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cambiare il corso della storia, come il fiume deviatoda uno spuntone di pietra.Il coraggio di dire "no", è dare un senso ad una vitavissuta per subire le volontà altrui. Disertare la propriapaura è un atto di dignità che bisogna fare per noncadere nella schiavitù. Tanti "no" messi insieme,fanno un esercito di esseri che cambiano le cose elasciano un segno. Disertare collettivamente contro lostato italiano, contro la sua immoralità è unimperativo etico.

GLI EROI

Gli eroi sono coloro che si sacrificano prima ancorache qualcuno veda la luce della vittoria. Gli eroivivono di sogni. Gli eroi danno senza ricevere. Glieroi tirano come i cavalli l'aratro della libertà e nonguardano mai indietro se qualcuno viene ad aiutarli.Gli eroi trovano piacere nell'atto stesso di donarsi perla causa e si dissetano alla fonte delle loro certezze.

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VIAGGIO IN SLOVENIA

Dopo pranzo partiamo alla volta della Slovenia, omeglio di Nova Gorica, di quella città stuprata dagliitaliani e divisa a metà dove tempo addietro un muroinfame venne eretto fra cittadini di una stessa città.Tutto ciò in nome della democrazia e delnazionalismo italiano.Siamo un gruppo di indipendentisti veneti, siamoimprenditori gente che cerca di lavorare di fare e cheormai arranca nel vuoto disperata assalita dalletelefonate di banche antropofaghe e di fornitoridisperati. Andiamo in Slovenia perchè li potremosperare, potremo aprire una ditta europea ed operarenello stato italiano senza delocalizzarci fisicamente.Non vogliamo andarcene, non vogliamo abbandonarela nostra terra, vogliamo vivere dove siamo nati evogliamo continuare a sognare. Le leggi dello statoitaliano ci hanno messo in ginocchio e rendono vanoogni nostro sforzo o volontà di lottare. Ci sentiamoogni giorno più buoi da tiro e neppure più cavalli dacorsa del fantino italiano.Arriviamo a Gorizia e sull'ex confine v'è solo unasgualcita bandiera italiana con gli edifici della guardiadi finanza decrepiti e abbandonati (di certo non li

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hanno licenziati). Gli Sloveni invece hanno tolto tuttoperchè si sentono europei ed apprezzano al libertàoltre che civiltà. Non hanno bisogno di sfoggiarestupidi nazionalismi di facciata.Appena in Slovenia notiamo le colonne di macchineche fanno benzina, costa 1.4 euri al litro contro i 1.9che l'italia ci fa pagare! Notiamo subito le strade piùordinate, la pulizia, l'efficienza. Le case sono basse amisura d'uomo, i giardini curati, la gente composta.Sembra un altro mondo. Questo è l'effettoindipendenza. Loro erano servi di Belgrado, sudditidella Jugoslavia, adesso sono liberi, ricchi, felici. 30anni fa andavamo portare loro una scatola di caffè e leSlovene si prostituivano, adesso veniamo noi adelemosinare di poter aprire una ditta da loro. Laqualità della vita in Slovenja è più alta che nello statoitaliano, che ora è il fanalino di coda dell'Europa.Una volta arrivati presso gli uffici, dobbiamo aspettareoltre 1 ora, c'è la fila di gente dal Veneto e dal Friuliche vogliono aprire la ditta in Slovenja, tutti come noidisperati che odiano l'italia e vogliono farla finita conroma e vogliono ritornare a sperare.Incontriamo il commercialista Sloveno, è moltogiovane e conosce bene la materia, non ha vissuto diprivilegi, di titoli, di posizione come i suoi colleghi

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italiani.Noi increduli lo ascoltiamo. Lo stato italiano ci hacosì bastonato che ogni altra soluzione è come unacarezza.Le condizioni che possiamo trovare in Slovenia edoperare nello stato italiano con la nostra ditta Slovenavivendo e stando in Veneto a casa nostra, il tutto inmodo legale alla luce del sole, sono moltointeressanti. Le srl Slovene (d.o.o.) sono tassate il18% ed ogni anno lo stato sloveno abbassa di 1 puntocon previsione del 15% nel 2015. Nel 2010 era del20%! Noi che viviamo in Veneto fattureremo con unaditta Slovena abilitata ad operare in tutta Europa. Fral'altro quando acquistiamo o vendiamo merce nellostato italiano con una ditta slovena, l'iva non è dovutasecondo i trattati che l'italia ha siglato. Per i conguagliiva, lo stato Sloveno ci rimborsa ogni 3 mesi e nonogni 7 anni come lo stato italiano.Il costo per aprire una ditta con atto notarile,attribuzione del codice fiscale, partita iva, durc validoin tutta Europa e apertura del conto bancario, è di2300 euri, mentre il commercalista la tenuta contabileè di 2400 euri annuali. Inoltre possiamo intestare automobili e camion alladitta Slovena ed operare per suo conto sul territorio

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italiano, che è Europa secondo i trattati di liberoscambio. Le tasse dei bolli e assicurazione costano 3volte meno che nello stato italiano! Fra l'altro con latarga slovena non paghiamo più le multe e non cifermano. Noi possiamo continuare a vivere ed operarein Veneto come dipendenti di questa società, il costomensile contributivo è di 280 euri e la pensione ce lapasserà la Slovenja che è di certo più affidabile e riccadello stato italiano. La paga minima da erogare è di550 euri mensili. L'utile della società slovena verràtassato del 18%. Se ci portiamo fuori i soldi dallasocietà ci vengono tassati un ulteriore 20%. Inoltre sipuò fare la residenza individuale per 5 anni che dadiritto a richiedere anche la cittadinanza previo esamelinguistico. Il domicilio fisico presso prestanome(commercialista) costa 100 euri mensili anche per laditta, a meno che non si decida di affittare una sedepermanente.Dopo due ore di spiegazioni, usciamo e ci sentiamocome Alice uscita dal Paese delle Meraviglie. Dopo dinoi altri attendono di poter parlare e riceverespiegazioni. Fra la fila di chi aspetta vi sono anchecommercialisti Veneti che iniziano a portare i loroclienti fuori dal giogo dello stato italiano.Il viaggio di ritorno discutiamo animatamente sul da

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farsi e ci rendiamo conto che almeno finché nonraggiungeremo l'Indipendenza Veneta, dovremolottare per sopravvivere facendoci aiutare da entitàgeopolitiche meno vessatorie dell'italia.

L'ULTIMO PACCO

Nastro adesivo, cartone, una penna e scrivo l'indirizzosu un pacco. Lo spedisco lontano, lo spedisco dovesogno di poter lavorare, di poter fare, di potercostruire i miei sogni, di poter vivere di nuovo condignità lontano da uno stato italiano che tutto vuole,che tutto toglie, che tutto distrugge.Questo pacco contiene dei campioni, dei prodotti chequi ormai, sotto dominazione italiana, non è piùpossibile fare. Ci stanno togliendo la possibilità divivere, ci tolgono i mezzi per poter lavorare. E' inutilemigliorare, è inutile automatizzare, è inutile fareinvestimenti, è inutile dare la colpa ai cinesi, loro noncentrano nulla, la colpa, il dito, lo dobbiamo puntaresul sistema italia, sul nazionalismo mefitico che hadistrutto chi vuole fare, chi vuole lavorare e crescere.Il nazionalismo italiano è un muro assassino di ogni

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spirito imprenditoriale. Monopolismo, nepotismo,massoneria e lobbysmo, sono l'anima delle istituzioni,sono l'anima dello stato italiano e di tutti i suoi servifino al più misero impiegato statale. E purtroppo,questo virus, ha contaminato anche le categorieprivate, che si sono crogiolate grazie a licenze,patentini, certificazioni e permessi, che in sostanzadavano loro uno status privilegiato ed inibivano iconcorrenti.Questo pacco finirà lontano dove quel sogno di farecontinuerà, tragica conclusione di un popolopellegrino che da un secolo e mezzo lotta e si spargenel mondo con le conoscenze, l'intraprendenza, leinvenzioni e il concetto di fare che fa crescerel'umanità.Vado all'ufficio postale gremito di vecchi che incodaticome pecore da tosare, pagano l'Imu. I terminali sonobloccati, aspetto mezzora, mi consolo è l'ultima attesa,io me ne vado. E' il mio turno, finche aspetto, vedo unvecchio che compila un infinità di moduli, èarrabbiato e si lamenta della burocrazia, una signoraprotesta con l'inpiegato chiedendo una modulisticaseria con ricevuta per pagare l'Imu. Egli esclama:"tanto non ci saranno controlli, chi paga paga e chi nono". La situazione è così ingarbugliata che è evidente

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che lo stato italiano sta solo saccheggiando lapopolazione, manca poco alla fine, nessuno andrà acercare i morosi, lo stato italiano cerca solo pollisottomessi da spennare, cerca gli schiavi del consenso,quei vecchi che pagano e mai si ribelleranno.Un vecchio mi dice, e lei è qui per pagare? Lo guardoe dico a voce alta: "no io sono qui per andarmene, perchiudere, per portare via lavoro, lascio a voi leillusioni".

LETTERA DI UN IMPRENDITORE SUICIDA

Cari figli e cara moglie, sento il dovere di spiegare ilperchè di ciò che sto per fare. Ho dedicato una vita allavoro, fin da quando terminai le scuole medie, primasotto padrone ad imparare il mestiere e poi a soli 20anni firmavo i debiti in banca ed iniziavo a lavorareda solo nel garage di casa. In piedi alla mattina alle 6e avanti come un treno fino alla sera, quando miaddormentavo in capannone. Con gli anni e la crescitale prime assunzioni, l'acquisto del terreno e lacostruzione del capannone, gli uffici, i nuoviimpiegati, le fiere, gli operai, la sponsorizzazione

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della squadra ciclistica. Io ero ciò che facevo e conesso mi identificavo e cresceva la stima che avevo dime. Anni duri, anni di sacrifici, anni di ottimismodove la soddisfazione faceva passare il dolore dellafatica, dove il sacrificio veniva alleviato dallasperanza di dare a voi ed a chi lavorava con me unfuturo migliore. Ho vissuto per il domani, ho vissutodi speranza e senza di essa muoio. La rabbia è ormaipassata, l'odio verso quella politica fatta di promesse,di slogan, delle eterne chimere riformistiche, è ormaiquietato. Non serbo rancori, provo solo pietà perquegli ignoranti di politici, Veneti in prima fila, che cihanno abbindolato, che ci hanno illuso e tradito, soche per loro la fine e il disonore sono vicini.Io invece sono stremato, non sopporto più le ritorsionirazziste della Guardia di Finanza, dove i prodimeridionali in uniforme vengono a controllarci finoall'inverosimile, quando invece al loro paese nonsognerebbero neppure di fare simili angherie controchi lavora. Non ne posso più degli ispettori del lavoroche si attaccano fino al cavillo per appiopparti multe,proprio a me che ho senpre pagato tutto e tutti, proprioa me che vivo come una vergogna non poter pagare leliquidazioni dei miei dipendenti, proprio io che tengoalla loro salute più della mia. Non ne posso più delle

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infinite carte, delle infinite accise, dei balzelli, dellaburocrazia che lo stato italiano pretende in continuoda me. Mi sveglio la notte sognando i dipendenti diEquitalia con i loro denti aguzzi e la loro fame didenaro. Un senso di repulsione mi raggiunge quandovedo un dipendente di questo stato, che seduto dietrola scrivania del potere fa finta di non vedere e sentireil dramma che il suo privilegio produce. Speriamo cheun giorno finisca l'Italia ed il suo impero di privilegi.Vivo con angoscia infinita questi momenti in cui laperdita di competività, il crollo dei fatturati e deimargini, mi impedisce di assolvere ai miei impegni edoveri persino di padre. Non sono un vigliacco, nonce la faccio proprio più, soffro come mi piantassero ichiodi alle mani. Ogni istante di vita è come una spinaconficcata sul mio capo, ed ogni respiro un frustatasalata sulla mia pelle denudata e sanguinante.Credetemi la morte diventa sollievo, diventa pace,diventa liberazione. Lì, più nessuno potrà rincorrermi,potrà fare false promesse, illudermi, obbligarmi apagare. Lì potrò riposare quelle ore perdute dentro lafabbrica e in ufficio, quelle ore che ho sottratto a voiprivandovi della mia presenza in famiglia.Vi lascio, con affetto.

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ITALIA PORCA, UCCIDIAMOLA

Questa troia vestita di rosso verde ci ha portato vìatutto,Ci ha tolto la ricchezza, ci ha tolto l'identità,ci ha tolto il lavoro e i mezzi per sopravvivere.Questa vecchia baldracca fatta di privilegi e massonici sta spolpando al suicidio.Questo fetido stato ottocentesco ci ha tolto la voglia difare,quella voglia di creare impresa e benessere per noi eper gli altri.Questa puttana sifilitica chiamata italia ci ha tolto lacosa più importantela speranza che è l'essenza della vita.Uccidiamola, dall'Etna alle Alpi, per una solo voltaschiavi italiani uniamoci fraternamente e distruggiamo questo mostroche ci imprigiona.

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IN RICEVITORIA

Entro per comperare la ricarica telefonica. E' unaricevitoria bar, la clientela è tutta fatta di pensionatisopra i 60 anni, di quelli che sono in pensione, diquelli che hanno il privilegio del vitazio ed hannoavuto un mucchio di opportunità. Loro, questi luridilerci di vecchi, hanno anche i soldi da mangiarsi albar, ma non basta fanno scommesse, giocano al lotto,al superenalotto, fanno schedine, comperano bigliettidella lotteria. Ma non è finita, passano le giornate agiocare al videopoker e mangiarsi le pensioni che noigli paghiamo, gli mancano solo le puttane a braccetto.Alla faccia della giustizia, questi parassiti oltre adaver ipotecato il nostro futuro e presente, oltre ad avermonopolizzato tutto e a schiavizzarci, se ne stannobelli a spendere mentre noi giovani non abbiamo neun lavoro ne una rendita, oltre naturalmente allamancanza di opportunità. E come non bastasse, questiinfami di pensionati, se ne vanno pure in vacanza aMadjugorie, a Lourdes, da padre Pio, a Fatima, o aBetlemme.E' una situazione assurda. Un intera generazione si

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mangia i soldi stupidamente, quei soldi rubati a noigiovani, quei soldi che rappresentano l'ipoteca dellanostra vita. Non esiste futuro per una società chearricchisce i vecchi e fa morire i giovani.

I VECCHI CI RUBANO LA VITA

È sempre più dura quando cerchi lavoro ti trovisempre un vecchio che te lo porta vìa, un vecchiopensionato che da 20 o 30 anni si gode la pensione edin più lavora. Sfido io a fare concorrenza a chi ha ilvitalizio, sfido io a fare concorrenza ad uno che ha 20anni di esperienza e di contatti. Un vecchio pensionatopuò anche lavorare a sottocosto, tanto lui ha ilvitalizio che io sarei costretto a pagargli.Il mio amico architetto è uscito qualche anno fadall'università ed è disoccupato, ma in compenso suopadre professore in pensione da quando ne aveva 42,esercita come geometra e porta a casa un bellostipendio. Quest'anno speravo di lavorare almenocome bracciante agricolo, speravo mi prendessero apotare i vigneti, ma poi ho saputo che in quel settorelavorano tutti gli infermieri in pensione, quelli che da

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30 anni prendono la pensione. Per loro la paga oraria ètrattabile, tanto portano a casa 1000 euro al mese avita. Loro addirittura non hanno figli da allevare damandare a scuola come noi "giovani", loro pensanosolo a divertirsi a fare feste. Molti di questi li vedidavanti ai bar seduti a dire che loro hanno lavoratotutta una vita e che noi giovani siamo degli sfaticati,in questo modo giustificano la loro posizioneprivilegiata. Ho quattro soldi in tasca, giusto percomperare il pane, me li passa mio padre uncarabiniere in pensione di quelli andati all'eta di 38anni. Fortuna che c'è lui che ha il vitalizio. Dal fornaiomi serve il mio ex professore di musica, adesso èvecchio, andò in pensione a 37 anni di età, adesso neha quasi 70, e ha sempre lavorato, ha sempre portatovia lavoro a noi che eravamo suoi studenti, e hasempre preso quel vitalizio che noi gli dobbiamopagare. Ricordo persino il suo ultimo giorno di scuolaquando ci salutò dicendo: "tò me ne vàdo inpensione". Ero un bambino ma capivo dove saremmoarrivati e che ipoteca mettevano sulle nostre giovanivite.Quando cammino per le strade del paese, li vedo tuttibelli felici, sicuri della loro certezza, della loropensione che a sentir loro si sono guadagnati. Io sono

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giovane, sono un perdente, sono un reietto, io sono aimargini di questo mondo dominato dai vecchiprivilegiati, dominato dagli statali che mai hannopagato per i loro sbagli e per le loro inefficienze.Quella pensione è stato il biglietto del consenso quelbavaglio che li ha tenuti buoni per decenni e non gliha mai fatto dubitare che qualcosa non funzionasse. Ilmondo fiabesco in cui vivono si riassume nellarisposta che questi parassiti ti danno quando aibanchetti politici chiedi loro una firma per cambiare lecose. Ti rispondono: "a me non interessa la politica, iosono a posto io sono in pensione". Ecco che cosa èquella pensione, un vero e proprio anestetico che noisiamo costretti a pagare. Pensioni, vitalizi, reversibili,accompagnatorie, questi vecchi hanno tutto. Nel restod'Europa danno l'accompagnatoria ai bambini e allemadri che li crescono, qui li danno ai morituri. Ma checazzo di società vogliono? Quanto può durare?E' tutto così paradossale, noi giovani non troviamolavoro perche ce lo prendono quei vecchi cui noidobbiamo pagare anche il vitalizio. Loro hanno tuttoperchè costava poco, perchè potevano fare un mutuosenza garanzie, perchè ripagavano i debiti in pochianni. Loro facevano tutto il nero che volevano, loroavevano lavoro all'infinito, loro non avevano

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normative da rispettare. Loro non avevano bisogno dicertificazioni, bastava lavorare. Guardate l'età di chi è al potere in politica. Unpresidente da centro geriatrico, ministri fra 60 e 70anni!E la bassa bassa manovalanza? Per quello non ci sonoproblemi, non trovi lavoro neanche a pulire le strade,perchè per quello sfornano i permessi di soggiornocome stampare soldi. Milioni di persone sono senza imezzi per sopravvivere, e questi continuano astampare permessi a chi non ha diritti politici a chinon protesterà a chi non chiederà mai di cambiare,proprio perchè arriva da un luogo peggiore. E cosìviene anestetizzato anche il dissenso, noi giovaniautoctoni diventiamo specie in via d'estinzione,mentre i nostri vecchi si integrano godendo il vitaliziocon le badanti dell'est.

LA PERCOISA

Esiste una forma di violenza che va al di là di quellafisica, persino di quella corporale, è una forma diviolenza psicologica ed affettiva nello stesso tempo.

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Si tratta della perquisizione, quello strumento che èdiventato ormai la regola all'interno dello statoitaliano e che viene adoperato ormai al solo scopointimidatorio e di rappresaglia politica. Nel passatoquesto strumento veniva adoperato per ricercare armied esplosivi, oggi si continua ad usarlo per far passarela voglia alle persone di fare politica.Prefetti, magistrati abusano di questo strumento alsolo fine di terrorizzare la popolazione proprioattraverso la violazione dell'intimità ed il sequestro diquegli oggetti che servono a lavorare, a socializzare, acomunicare ad immagazzinare idee, pensieri,immagini video. Telefoni, smartphones, computers,chiavette usb, portatili, dischi fissi, cd....questi sono itarget delle perquisizioni.La prova più eclatante che la funzione di questeignobili azioni è di carattere politico ed intimidatorio,è che tutti questi oggetti vengono restituiti dopo anni,ed addirittura ciò avviene anche quando questi oggettivengono dichiarati ufficialmente inutili alle indagini.Le perquisizioni, sono diventate un metodoterroristico di stato. I mandatari di questi attiterroristici sono ai vertici del potere e sono giudici,magistrati, prefetti molto ben ammalgamati con ilpotere politico. Gli esecutori sono agenti di polizia,

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carabinieri, che conoscono bene le procedure e sonoben coscienti di questo crimine. Costoro rimuovono eperseverano nel prestare il braccio a queste azioni ilpiù delle volte ignobili.Li vediamo alla mattina alle 4 o alle 5 suonare ilcampanello o battere alla porta in modo violento edarrogante con modi degni delle SS quando andavano aprendere la gente per caricarla sui treni, entrano nellevostre abitazioni fino ad arrivare nei luoghi più intimicome dei ladri in cerca di oro. La funzione è soloquella di impaurire non certo quella di fare indagini ogiustizia. Sequestrano persino oggetti di bambini, dipersone completamente estranee, frugano nei cassettie all'occorrenza mettono tutto sottosopra.Alla fine vi invitano a seguirli nei loro uffici dove viforniranno i rapporti degli avvenuti sequestri e leimputazioni a vostro carico, che badate bene il piùdelle volte vengono archiviate perchè prive difondamento. Certo, l'obiettivo della perquisa eraterrorizzarvi, distogliervi dal ronpere le scatolefacendo politica, impedirvi di cambiare le cose in unmondo congelato dal privilegio e dall'ingiustizia.E' la vostra intimità che hanno distrutto, è l'angosciache ritorneranno che ti attanaglierà nel sonno e che tisveglierà per il resto della tua vita. Quel campanello

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che suona e i battiti sulla porta li sentirai per anni nelsonno e ti sveglierai improvvisamente temendo per letue cose ed i tuoi cari.Ecco che strumento di tortura sono le perquisizioni dioggi.Ecco perchè chi è complice di queste azioni non puòessere assolto ed è immorale, è un essere sporco diingiustizia, lurido di violenza nei confronti degli altri.

CHI AMA I CANI NON FA BAMBINI: LADEGENERAZIONE FEMMINILE

Vi siete mai chiesti perché una donna Veneta parla initaliano al suo cane?Il cane sostituisce il figlio! Il cane lo porti al parco e gli raccogli la merda con ilguantino di plastica invece di cambiare il pannolino alfiglio che non c'è. Molte donne si fanno baciare (leccare) o baciano ilproprio cane esattamente come fa una madre con ilfiglio. Le parole rivolte alle bestie canine? "Caro", "amore","sei un tesoro", "vieni amore", "non fare i capricci",

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"ti voglio bene", "sono la tua mammina". In molte tengono il cane in casa o addirittura incamera se non addirittura a letto! La bestia vieneantropomorfizzata, adorata.La donna con il cane veste il cane ed adopera ognipremura per nutrirlo. Tutte quelle carezze, quel cibo, quell'affetto, quellerisorse, vengono tolti ai bambini che non ci sono, queibambini che le donne Venete non vogliono più fare eche lo stato rimpiazza con scrofe d'oltre mare arrivatecon il canotto od il consueto ricongiungimentofamiliare.Negozi di cibo, vestiti, cucciette, giuochi, crocchette,guinzagli nascono come funghi mentre spariscono inegozi di giocattoli per bambini!Nelle corsie degli ospedali ci sono solo vecchi espariscono i centri pediatrici a favore delle clinicheveterinarie, si effettuano persino trapianti di cuore aicani!Cimiteri, funerali, cofani funebri...tutto in funzionecanina.I musulmani ridono e non hanno tutti i torti a malgiudicare le donne Venete, che sostituscono i figli coni cani. I musulmani disprezzano i cani perchè il cane èservile e sporco all'infinito. I cinesi ridono anche loro

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perchè i cani li mangiano e non li adorano al posto deibambini.La cultura del cane è suicida, una cultura che porteràentro un secolo alla completa distruzione dellapopolazione e cultura Europea ed occidentale.

IN NORVEGIA I CANI NON ABBAIANO

I cani italiani abbaiano, mordono, cagano ovunque episshano ovunque, sono grassi, viziati, sporchi, comel'anima dei loro padroni.In Norvegia i cani sono magri, anzi slanciati, nonabbaiano. Rotweilers, bulldogs, dobberman sono tuttiquieti e senza museruola.I loro padroni e padrone sono alti, magri, camminanodritti a testa alta, composti e dignitosi. Stonano sologli zingari e molti musulmani che si trascinano comezombies nel centro di una Oslo invasa dall'inciviltà. Inorvegesi tollerano questi intrusi per sentirsi“umanitari”. Ma quanto durerà? Questi parassitiafroasiatici non lavorano, scopano come conigli e neapprofittano di un sistema sociale garantista, un pòcome i calabresi, pugliesi, napoletani, ne sappiamo

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qualcosa anche noi Veneti.Biciclette e macchine elettriche sono ovunque. Invecedi fare parcheggi, i norvegesi costruiscono pisteciclabili. Di fronte alle stazioni dei treni troviamomigliaia di biciclette parcheggiate, e le macchine? Lemacchine, le automobili, spariscono lentamente. Nelcuore di New york ci sono 8 corsie per le automobili,nel cuore di Mosca addirittura 16! Beh, nel cuoricinodi Oslo solo 4! Ma 2 sono riservate al traffico degliautobus! L'aria è pulita e ti viene voglia di respirare.I norvegesi fanno molto footing, molta biciclettaalmeno finchè il solito afroasiatico non ruba loro labici, solo a Oslo ne vengono rubate 50 al giorno,servono a finanziare la droga fra una gioventùimportata che si fa di ero e si autoaffoga nella birra.I norvegesi hanno gli occhi azzurri, le donne sonobionde, alte, fornite come un supermercato il sabatomattina con gli scaffali stracolmi. Se provi a flirtare, illoro sguardo è sempre lo stesso, e ti da la sensazioneche non capiscano, ti viene da pensare che questagente non prova emozioni. E invece no, sentono,vedono, soffrono, amano da morire, ma sono statieducati a tener tutto dentro, ad avere fiducia nelleistituzioni e nel vortice sociopolitico in cui sonoimmersi e di cui sono parte. Non sono tanto diversi

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dai veneti, solo che loro non si trovano incatenatidall'italia e dall'italianità.I norvegesi guadagnano molto, 3-4 volte più di unnostro operaio, i beni di consumo alimentare costanocirca il doppio, la benzina invece come dentro iconfini dell'Italia. La tassazione complessiva è del42% e in molti la pagano volentieri perchè in cambiohanno tutto persino il dentista! La denuncia dei redditite la manda lo stato e non esiste il sostituto di imposta,le tasse le vedi e le paghi tu. I bambini non paganonulla fino al ventesimo anno di età, anzi i genitorivengono imbottiti di denaro per il fatto di aver edaccudire i futuri norvegesi. I soliti afroasiatici (quasitutti musulmani) ne approfittano e scopano come iconigli australiani.Il lavoro? E' pieno, l'inportante è parlare bokmal lalingua dei danesi che hanno dominato questa terra peroltre 4 secoli. I norvegesi sono tutti laureati, loro lachiesa l'hanno messa fuori gioco da quasi 100 anni edhanno scelto la via del sapere. A scuola si fa moltamatematica, biologia, informatica e diritti umani. Lareligione cattolica o qualsiasi altra sono bandite dallescuole e dagli uffici pubblici. Ai giovani delle scuolesuperiori insegnano inglese e spagnolo al posto dellatino. Certo, perchè con il latino non si trova lavoro

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neanche a fare il canpanaro!Polizia, si ce n'è, ma così poca che quando ti serveperdi mezzora a cercarla. I poliziotti sono tuttigiovani, anzi, in Norvegia sono i giovani checonducono il paese, e fra l'altro le donne occupanooltre il 60% dei luoghi di potere. Mentre nello statoitaliano è ancora uno sport stuprare le donne, mentre èuna consuetudine pestare le persone dentro le casermedei carabinieri, qui sono cose così inaudite. Lacorruzione è quasi inesistente, la cultura delnepotismo, la cultura del raccomandato, la culturamassonica e del privilegio sono ben lontane dal tipiconorvegese.E gli statali? In Norvegia non esiste l'istituzionemonolito dello statale. In Norvegia, assumono elicenziano quando serve, tanto e comunque tutti sonotutelati senza distinzione. In Norvegia non esistonocategorie privilegiate, le donne che lavorano nelprivato fanno figli alla stregua delle statali e fare lostatale non è assolutamente un ambizione. Quinessuno ha paura a fare figli e le mamme non figlianoa 40-50 anni come in Veneto! Basta osservare un ufficio di collocamento norvegeseed uno italiano. Nel primo ci sono 20 computer, 1consulente e connessioni velocissime dove chi cerca

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lavoro incontra le offerte in un mercato libero senzamediatori. E' il disoccupato che viene messo nellacondizione di cercare lavoro in tempo reale su banchedati pubbliche. Nel secondo ci sono 20 impiegati, chescrivono fiumi di carte inutili, con le colonne didisoccupati che vengono intervistati e reiscrittiperiodicamente. Gli uffici di collocamento italianihanno solo una funzione: creare lavoro per chi cilavora dentro, dare una giustificazione per una classedi parassiti inutili. Il verde norvegese è sovrano, il motto è: togliamocemento e piantiamo alberi. Per capirlo basta vedere iparchi con piante secolari che la dicono lunga sullapolitica del posto.I norvegesi non hanno voluto l'euro come del restotutti i paesi scandinavi. Loro sono ricchi, loro nonvolevano mescolare la loro sana economia con queglistati che hanno stampato e stampano debito sulla pelledelle giovani generazioni. La Norvegia non ha debitopubblico, la Norvegia produce ricchezza e quindi lacorona norvegese è solida e credibile!La Norvegia non ha una religione di stato, nonvogliono pompare soldi ai cattolici o ai musulmani,che si arrangino, che la smettano di parassitarepromettendo vite eterne dopo la morte.

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Qui si può divorziare in poche settimane egratuitamente, non c'è nessun ostacolo, è un diritto.L'aborto? A parte casi estremi, perche abortire in unpaese che aiuta la donna e la famiglia?Le insolvenze sono quasi inesistenti, il norvegese nonsi pone questo problema. In tutto il mondo scandinavoil concetto italiano di “fregare” è estraneo. Le ditteche falliscono o sono insolventi, in genere sono tuttedi afroasiatici impiantati qui.Si, fa freddo, fa un freddo boia, ma sono tuttiorganizzati per affrontarlo e così non muore nessunocongelato o di reumatismi. I norvegesi affrontano ledifficoltà con razionalità. I giornali non parlano di morti, non deificano leoperazioni della polizia, la cronaca nera èun'invenzione italiana per tenere nell'eterno timore lapopolazione. Qui piuttosto finisce nei giornali unricercatore, una donna che lotta per i diritti umani.In Norvegia c'è il partito dei pirati quelli di internet,quelli che coi loro blogg denunciano chi adopera lasegretezza per stampare debito, per imbrogliare, perlegalizzare il privilegio. In Norvegia però nonchiudono i siti web, non mettono in prigione chi gridache i principi sono nudi e che le banche imbroglianola popolazione.

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Non tutto è rose, anche qui ci sono le basi di invasioneUsa come in Veneto, anche qui Microsoft e Mac fannoda padroni, ma qui molti giovani passano ad Android,a Linux....qui hanno capito.La criminalità è confinata alle grosse città, anzi allasola Oslo dove 200 mila afroasiatici musulmanigesticono il traffico della droga e i mali correlati. Amolti sono comprensibili alcune delle rivendicazionidi Breivik, l'inciviltà ed arroganza musulmanastridono con l'onestà, la compostezza e razionalità deinorvegesi. Lo sapete quanto ci vuole per trasformare un terrenoda agricolo in urbano e poter partire con i lavori: 1mese! Se si è si, se no è no, e non esistono sanatorie,varianti, condoni.

COME SI VIVE IN NORVEGIA

Le mele costano meno di un euro al chilo, la frutta ingenere costa meno od uguale ai mercatoni del Veneto,ma qui importano tutto da lontano, come mai invecefrutta e verdura costa cosi tanto in Veneto?Il pane integrale costa 1 euro a kg. Il riso costa 1 euro

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al kg. Il pesce costa la metà che in Veneto!Nei negozi vendono poca pasta, in Norvegiamangiano sano non è un allevamento di polli Rai-Mediaset. La corrente elettrica costa 6 centesimi di euro a kw ela producono tutta con le pale eoliche! In Veneto costa30 centesimi!A Oslo circolano il 30% di macchine elettriche epresto chiuderanno il traffico a tutte le automobili.Tutti in bici , tutti a piedi o con i mezzi pubblici. Lagente è magra ben fatta.

I Norvegesi lavorano poco, 7 ore scarse x 5 giorni asettimana, anche nelle fabbriche e lavorano moltotranquilli, qui non c'è gente stressata. I cani sonomagri con il pelo lucido, educati composti, i Bulldog eRotweiler sono buoni affettuosi, non sono stressati.Le scuole fra le migliori al mondo sono gratuite finoall'università, i bambini pagano nulla fino al 18esimoanno di eta. Le madri percepiscono 1600 euro al meseper 12 mensilita per 18 anni per ogni figlio.Il primo ministro norvegese guadagna in un annoquanto quello italiano in 1 mese!Le pensioni sono uguali per tutti, non esistono vitalizi,gli statali non hanno alcun privilegio.

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Militari e polizia sono 10 volte meno pro capite chenello stato italiano! Qui non ci sono carabinieri chestuprano le donne (verrebbero immediatamentesterilizzati a vita) o picchiano e torturano la gente. Inprigione c'è civiltà e le pene piu alte vengonocominate a chi si fa corrompere e a chi non paga.Diritti umani? Qui se si suicida qualcuno in prigione omuore dentro una stazione di polizia od anche si fa ungraffio, vengono indagati e sospesi immediatamentetutti, dal primo in carica al piu misero impiegato. Non esiste segreto bancario, tutti possono saperequanto spende e goadagna chiunque ed in particolare ipolitici. L'eliminazione del segreto bancario nonpermette ai direttori ed impiegati bancari diimbrogliare la gente.La media dei parlamentari è di 40 anni contro quelladi 65 nello stato italiano! Qui le donne comandano edhanno piu del 50% del potere in tutti i settori ecariche, compresa la politica!Nessuno oserebbe fare il politico a 70 annni,figuriamoci il presidente a 91!Qui ridono dei rincoglioniti come Napolitano e perquelli come Berlusconi. Gente come Galan, Zaiafinirebbero sotto inchiesta e passerebbero il resto deiloro giorni in prigione. Qui la corruzione è una rarità,

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non ci sono passanti dove ingrassarsi, qui se crollassel'argine di un paesino finirebbero tutti sotto inchiesta eprocessati per inadempienza e danni. In Norvegia igiornalisti non vengono perseguitati, non vengonochiusi siti web.Le connessioni web? Fra poco partirà il giga secondosu fibra ottica ovunque! Stanno cablando tutto ilpaese, e già adesso le linee funzionano così veloci chein wireless si caricano 20 mega secondo!In mezzo a questo oceano di libertà e diritti stonano laproibizione della prostituzione e la proibizione di berealcolici per strada.La Norvegia finanzia piu di ogni altro statoprogrammi di cooperazione, di emancipazione e aiutoin ogni parte del mondo. In Norvegia non esistereligione di stato, a scuola i bambini non vengonodiscriminati fra chi fa o no religione, l'hannoeliminata. I giornali non parlano mai del monarcaassoluto che governa il Vaticano e neppure le tv. Igiornalisti non hanno alcun patentino, tutti possonoscrivere.A scuola hanno eliminato il latino, fanno pocaletteratura e storia ed insegnano scienza e matematicacosi i futuri cittadini sapranno contare e non si farannofregare. In Norvegia anche i bambini dell'asilo parlano

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inglese e vengono educati al digitale. Il governo licenzia con tranquillita gli statali nonesiste lavoro fisso per nessuno.Alle ultime elezioni ha vinto la destra, i norvegesisono stanchi di essere invasi da Eritrei, Marocchini,Nigeriani che parassitano in tutti i modi il sistema edapprofittano dell'onesta e filantropia dei Norvegesi.Gli Zingari, circa diecimila hanno messo a soqquadroil paese attuando una politica di furti, reciclaggio eaccattonaggio inaudita, vengono tutti dal sud e nehanno approfittato. Presto lo stato iniziarà una politicadi reimpatrio forzato. Il debito pubblico? In Norvegia non esiste debitopubblico, la Norvegia ha abiurato il modelloeconomico del debito e degli interessi da pagare. laNorvegia produce attivo ogni anno, la Norvegiaproduce ricchezza e da dividendi reali sui titoli distato.Le tasse? Totale 40%. Non esistono marche da bollo,imposte, accise etc....Vuoi costruire una casa ti dannoil permesso entro 30 giorni o ti dicono no e se faiabusivo finisci dentro!Se in macchina tiri sotto un ciclista, anche se hairagione ti ritirano patente, automobile e finisci dentro!Nessuna automobile osa superare le biciclette o

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suonare con il clacson. Se poi prendi sotto un pedonefinisci con Breivik.L'aria di Oslo è molto ma molto piu pulita di quella diCortina od Ortisei!!!

I MONUMENTI NORVEGESI NON PARLANO DIGUERRA

La cosa più scioccante quando un marziano visita iterritori sotto occupazione e dominazione italiana, èche in ogni angolo, in ogni parco, in ogni piazza, inogni palazzo si è costretti a vedere monumenti, targhe,iscrizioni, lapidi.... che commemorano soldati epolitici. Ancora piu scioccante è vedere i monumentiche ritraggono soldati armati di bombe a mano, dispade, di baionette, o giovani in veste militaremorenti. Infinite sono le iscrizioni e liste di mortidurante questa o quella guerra. Neppure i cimiteriitaliani sono liberi da questo ossessivo inno allaviolenza ed al ricordo della guerra. Generali emaggiori dominano con la monumentalità lorodedicata persino questi luoghi. Non parliamo poi dellevie, di tutta la toponomastica e onomastica che pullula

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di questo irritante militarismo. Stendiamo un velopietoso sui milioni di cartelli stradali che vi indicanola più vicina caserma dei carabinieri ma neppure uncenno agli ospedali, alle scuole, ai parchi, a queiluoghi veramente utili che fanno crescere la societa. Ei giornali? Anch'essi ripropongono le gesta eroiche incui protagonisti sono sempre uomini d'arme. Un taletipo di cultura lo ritroviamo solo in Nord Korea.Morte, sangue, sacrificio, violenza, paura, terrore....tutta la cultura di regime italiana è impregnata diquesti ideali. Lasciamo perdere le ragioni fin tropposcontate nel loro obiettivo propagandistico(attanagliare la popolazione nella paura ed alimentareuna cultura della violenza) e vediamo invece che cosafanno i paesi civili. Che cosa può un sistema cheproduce tale cultura produrre poi nei fatti? E' forse uncaso che i carabinieri nel 21esimo secolo ancorastuprano le donne nelle loro caserme e torturano lepersone oltre a compiere omicidi veri e propri? E'forse un caso che la repressione sessuale della chiesacattolica ha portato i ministri di culto fino ai livellipapale, a stuprare e seviziare sessualmente i bambini?Passiamo adesso a guardare la monumentalità nellaNorvegia di oggi.In Norvegia nessuno parla di sacrificio o di morte,

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nessuno deifica guerre e violenza, nessuno si riempiela bocca di parole come patria e sacri confini, quinessuno gira con il mitra sfoderato in mezzo allestrade o con le pistole in vista. Mai visto in Norvegiaun solo poliziotto o soldato armato girare in pubblicoo solo mostrare le armi!Nudità, gioco, arte, cultura, lavoro, famiglia, bambini,animali, tecnica, sport sono gli unici protagonisti dellamonumentalità degli ultimi decenni.In Norvegia è pieno di statue ad artisti, a giocollieri, apagliacci, a pittori, a scultori. I bambini e le madrisono protagoniste ovunque di monumenti in granito ebronzo. Gioco, amore, fratellanza regnano nellamonumentalità. La nudità è anch'essa protagonistadell'arte, perché la chiesa cattolica in Norvegia non fae non controlla la politica, la stampa, le università,l'esercito. Gli animali vengono riprodotti anch'essi invari materiali e li potete ritrovare nelle piazzeprincipali delle città Scandinave.Le donne sono le maggiori protagoniste deimonumenti! Si, le donne vengono ritratte neimonumenti di tutta la scandinavia e anche dell'estEuropa. Ma quanto cazzo di donne e bambini vedeteprotagonisti nella monumentalità del regime italiano?

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E poi qualcuno si offende se si grida: "itagliadimmerda!".Non servono parole, i monumenti dicono tutto.

VIZIO, PIACERE, MORALE

Vi sono persone che godono nella pura attività diaccumulare ricchezze, a costoro non interessa laricchezza, ma il solo piacere che da nell'accumularla.Chi colleziona immobili, chi automobili, chi soldatinio francobolli.L'uomo o la donna assatanati di sesso, per cui laricerca del piacere non ha fine, scialacquano ognibene per assaporare il piacere, che non raggiunge maila fine, ecco perché è vizio.Il giocatore dimentica ogni altra distrazione e si buttaalla ricerca della fortuna. Costui non trae piacere nelvincere o nel perdere, ma nel giocare. Il gioco diventapiacere ed il denaro è solo un mezzo che gli permettedi partecipare. Avete mai visto chi accumula libri o scarica quantitàinfinite di giga dal web? Molti di loro non leggerannoneppure mai l'introduzione di quei libri che

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posseggono. In costoro il piacere della conoscenzaviene sostituito da quello dell'accumulo quantitativodi libri o giga, in una forma di autocompiacimento,posati li negli scaffali delle librerie famigliari o neidischi fissi.Il vizio del cibo è così omnipresente nella nostrasocietà che si muore di sovranutrizione è che si èdisposti a pagare per dimagrire. Come è possibilepagare per non mangiare, per perdere peso? Nessunoti dirà od insegnerà a digiunare perchè ciò non generaprofitto se non per la tua salute.Il potere assuefa quanto le droghe, avete mai visto unpersonaggio politico gettare la spugna e cambiareattività? In un modo o nell'altro costui si rigenera edentra in quelle strutture pubbliche dove puòcontinuare ad esercitare un potere su qualcuno oqualcosa, come quei vecchi agonizzanti chealimentano i gatti, gli uccelli perchè li fa sentirepotenti sopra qualcuno.Di tutti possiamo dire che perdono completamenteogni rapporto con la realtà. Chi accumula, chi gioca,chi cerca sesso, chi gozzoviglia fino al vomito, chiaccumula potere.....non ha importanza, il vizio nellesue sfaccettature lacera il genere umano, distrugge allalunga la società.

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La morale, diventa opportunismo, la razionalità lostrumento con cui si escogitano i buoni propositi perperseverare nel vizio e giustificarlo.

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