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Se la capacità di disobbedireha segnato l’inizio della storia umanapuò darsi benissimo che l’obbedienza
ne provochi la fineE. Fromm
Salvatore Cianciabellapresenta
Siamo uomini e caporaliPsicologia della dis obbedienza
FRANCOANGELI EDITORE
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Nota introduttiva di Liliana De Curtis(figlia di Totò)
con intervista al prof. Philip Zimbardo
(Professore Emerito della Stanford University)
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…è da sempre che il caporale mi perseguita…
• CHI SONO I «CAPORALI» PER TOTÒ?
• DA DOVE NASCE LA SUA«TEORIA DEGLI UOMINI E DEI
CAPORALI» ?
1952
«Siamo uomini o caporali?»
Questa frase ha una storia iniziata durante la mia vita
militare […] Fui destinato all’88mo
Reggimento di stanza a Livorno. Fu in questo glorioso
reggimento che mi ritrovai come superiore il famigerato
caporale, il caporale per antonomasia, il caporale a vita,
uno di quei personaggi che ti fanno odiare, per un numero imprecisato di generazioni, la
disciplina militare.
Al caporale tutto quello che io facevo non piaceva. Trovava da
ridire su ogni minuzia e mi imponeva sempre di rifare i
servizi, anche se erano eseguiti alla perfezione […] Un’ira sorda,
un rancore ancora più forte perché represso, mi invasero l’anima e, in
quel clima esasperato, giunsi a identificare il peggio dei difetti
umani nella categoria dei caporali, divenuti il simbolo della
prevaricazione dei forti nei confronti dei più deboli: il
massimo della vigliaccheria e della cattiveria.
Ai caporali contrapposi gli uomini, ossia le persone perbene, capaci anche di
esercitare la loro autorità, se ne hanno, senza abusarne […] In caserma mi capitò spesso di
esclamare davanti ai miei commilitoni oppressi:
«Guardiamoci in faccia… siamo uomini o caporali?»
Rientrai nella vita civile con il bagaglio della mia burrascosa esperienza militare e continuai
ad applicare il sistema di catalogare le persone secondo
quanto avevo imparato in caserma.
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La gente in genere divide l’umanità in
amici e nemici, buoni e cattivi.
Io invece la divido in uomini e caporali:
i primi esprimono il bene,gli altri il male.
ANTONIO DE CURTIS
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«CAPORALI SI NASCE!»«SIGNORI SI NASCE!»
SONO AFFERMAZIONI RAPPRESENTATIVE DELL’IDEA PREDOMINANTE NELLA CULTURA OCCIDENTALE SECONDO CUI LE AZIONI SONO L’ESITO DELLA «PERSONALITÀ» O DEL «PATRIMONIO GENETICO» DI CHI LE COMPIE
NE CONSEGUE CHE BISOGNA SCAVARE ALL’INTERNO DEGLI INDIVIDUI PER CAPIRE LE
RAGIONI DEL LORO COMPORTAMENTO
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Questa IMPOSTAZIONE «DISPOSIZIONALE» è piuttosto
SEMPLICISTICA
COSÌ COME LA DICOTOMIA BENE / MALE
CHE ESSA INGLOBA
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perché questo modo di pensare è così
popolare?
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LA POPOLARITÀ DI TALE IDEA È LEGATA AI BENEFICI CHE NE DERIVANO:
1. PER IL SISTEMA CHE COSÌ VIENE ALLEGGERITO DALLA RESPONSABILITÀ DI AVER CREATO I PRESUPPOSTI ALLA ATTUAZIONE DEL MALE
2. PER CHI NON HA ANCORA AGITO IN MANIERA CATTIVA CHE COSÌ PUÒ CONTINUARE A CREDERE DI ESSERE DIVERSO DA «QUEL GENERE DI PERSONE»
NOI «LIBERI DAL MALE»
28 APRILE 2004
LE TV DI MEZZO MONDO TRASMISEROIMMAGINI TERRIFICANTI…
…SUGLI ABUSI PERPETRATI DAI MILITARI AMERICANI AI DANNI DEI SOLDATI IRACHENI AD ABU GHRAIB
L’AMMINISTRAZIONE BUSH E L’APPARATO MILITARE DIEDERO LA
COLPA A “UN GRUPPO DI MELE MARCE”
“UN GRUPPO DI SOLDATI DELINQUENTI”
CONDANNANDO IL SERGENTEIVAN “CHIP” FREDERICK
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Sono veramente le PERSONE
«buone» o « cattive» o lo è la SITUAZIONE entro la
quale si attua un determinato
comportamento ?
SPESSO, infatti, osserviamo«BRAVE» PERSONE…
…trasformarsi e DIVENTARE «CATTIVE»
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ESPERIMENTI COME QUELLO DELLA STANFORD PRISON,,
PROGETTATO E COORDINATO DAL PROF. ZIMBARDO NEL
1971, HANNO DIMOSTRATO CON QUALE FACILITÀ ANCHE
«BRAVE» PERSONE, POSSANO TRASFORMARSI IN CATTIVE UNA VOLTA ASSUNTO UN
RUOLO DI POTERE…
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…SI SIANO GRADUALMENTE TRASFORMATI IN PERFETTI OBBEDIENTI AL SISTEMA
…E, COSA ANCOR PIÙ INTERESSANTE,
OSSERVARE CON QUALE FACILITÀ SEMPRE ALTRI STUDENTI «MODELLO»
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PERMETTENDO AI COLLEGHI - «CARNEFICI» DI INFLIGGERE
PUNIZIONI «LEGGERE» COME FLESSIONI …
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…MA ANCHE PIÙ UMILIANTI
COME PULIRE LA TAZZA DEL BAGNO A MANI NUDE
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…FINO A CAUSARE IN ALCUNI PRIGIONIERI FORTI REAZIONI DI STRESS PER VIA DEGLI ABUSI DA PARTE DELLE GUARDIE COSÌ DA COSTRINGERE GLI
SPERIMENTATORI AD INTERROMPERE L’ESPERIMENTO PRIMA DEL PREVISTO:
DOPO SOLO 6 GIORNI !LA SITUAZIONE ERA ANDATA
FUORI CONTROLLO
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…era un ordine del nostro comando…
…lei vive in questo periodo, ma noi vivevamo nel 1933…
…NON ABBIAMO COMMESSO UN CRIMINE, ABBIAMO FATTO CIÒ
CHE CI È STATO ORDINATO, NON È STATO UN CRIMINE!
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ADOLFEICHMANNResponsabile delle operazioni di identificazione e trasporto degli ebrei verso i campi di concentramento.Si è occupato, con zelo, dello sterminio di un popolo.
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Arrestato nel 1960 a Buenos Aires – si era nascosto in Sud America sotto falso nome (Riccardo Klement) – con la pesantissima accusa di essere uno dei principali artefici della Shoah.
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1961 - PROCESSO AD ADOLF EICHMANN GERUSALEMME (ISRAELE)
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Nel corso del processo, in Israele, questo
«blocco di marmo» dichiarò in maniera ossessiva DI AVER SOLO OBBEDITO A
DEGLI ORDINI
per molti si trattava di un INDIVIDUO DECISAMENTE
PERVERSO ma non per tutti,
almeno non per Hannah Arendt,la giornalista presente al
processo
1961 Processo a Gerusalemme,
(Israele)
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«il guaio del caso Eichmann era che di uomini come lui ce n’erano tanti e che
questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali»
H. Arendt
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Anche Stanley Milgram come psicologo sociale prediligeva l’analisi del contesto immediato a quella dei «tratti di personalità»,
l’esterno all’interno.Si orientò da subito su una spiegazione che riportava la condotta di
Eichmann a un’obbedienza cieca anziché a un’aberrazione disposizionale
Ebbe modo di verificarela validità di tale ipotesi
con quello che poi sarebbe diventato uno
dei più controversi esperimento della storia
della Psicologia Sociale…
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Esperimento di Milgram
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…Milgram ebbe così modo di dimostrare che DUE PERSONE SU TRE obbedirebbero ad un’autorità
considerata legittima infliggendo scariche elettriche fino a 450 V a uno sconosciuto !!
…era un ordine del nostro comando…
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Tra il 1961 e il 1963…• mentre Eichmann veniva
processato,• la Arendt scriveva «La banalità
del male»,• Milgram sperimentava il paradigma scientifico dell’Obbedienza
all’Autorità,
Totò si impegnava a realizzare i seguenti film…
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1. Sua Eccellenza si fermò a mangiare: il ladruncolo Totò si spaccia per il dott. Tanzarella, il medico personale di Mussolini;
2. Totò, Peppino e la Dolce Vita: Totò è un «pezzo da novanta» della politica.3. Totòtruffa ’62. Totò è un modesto attore di varietà specializzato in travestimenti che
interpreta i seguenti ruoli: diplomatico, Cav. Antonio Trevi (proprietario dell’omonima fontana), ingegnere del «Comuno» e, perfino, Fidel Castro.
4. I due marescialli: Totò è un ladro travestito da prete e da maresciallo dei Carabinieri.5. Totò Diabolicus: nei ruoli dei fratelli di Torrealta, Totò è marchese, baronessa, generale
fascista, chirurgo, monsignore.6. Totò contro Maciste: Totò è addirittura figlio del Dio Amon.7. Totò, Peppino divisi a Berlino: l’attore è un ex gerarca nazista.8. I due colonnelli: Totò è un colonnello dell’esercito italiano.9. Il giorno più corto: Totò non è un’autorità ma un soldato-eroe, rievocando il concetto
di disobbedienza come atto eroico.10. Totò contro i quattro: Totò è un Commissario di Polizia.11. Le motorizzate: nell’episodio «Il vigile ignoto» Totò interpreta il ruolo di Vigile
metropolitano.12. Gli onorevoli: è un ex colonnello in pensione in lotta contro le manipolazioni
persuasive delle autorità politiche in periodo elettorale.13. Il comandante: Totò interpreta il ruolo del colonnello Antonio Cavalli che, lo stesso
giorno in cui riceve la promozione va in pensione, da Generale.
1961
1962
1963
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ben 13 film basati sul rapporto d’autorità
mostrando in film come«Totò Diabolicus» o «Totòtruffa ‘62»
i rischi dell’obbedienza «cieca»…
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VARIANTI DELL’ESPERIMENTO DI MILGRAM
«Reazione vocale» (Voice feedback): introdotte proteste verbali. L’allievo continuava a non essere visto, in quanto posto nell’altra stanza ma potevano essere udite le sue voci attraverso la parete.
«Vicinanza» (Proximity): allievo nella stessa stanza dell’insegnante ad una distanza di meno di un metro.
«Contatto fisico»: la vittima era posta nella stessa stanza dell’insegnante con la variante che la scossa elettrica poteva essere ricevuta dall’allievo soltanto ponendo il suo braccio su una piastra metallica.
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RIDUCENDO LA DISTANZA FISICA TRA INSEGNANTE E
ALLIEVO, I LIVELLI DI OBBEDIENZA DIMINUIVANO
DRASTICAMENTE
dal 65 % al 20 %
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La prossimità implica il riconoscimento dell’altro, prossimo, attraverso il cui volto è possibile proiettarsi,
identificarsi, riconoscersi simili, empatizzare.
Ciò che favorisce l’attivazione di condotte disumane è l’isolamento
della vittima non soltanto in termini fisici ma, soprattutto morali,
escludendo il contatto empatico e la complicità che un semplice scambio
di sguardi potrebbe instaurare.
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Zygmunt Bauman:«l’esperimento di Milgram ha
mostrato come è possibile facilitare l’esecuzione di condotte riprovevoli
attraverso l’isolamento della vittima dal carnefice... Isolando la vittima e
rendendola non visibile all’esecutore, il carnefice non vede e non sente
direttamente ciò che viene causato dalle sue azioni sentendosi, così,
meno responsabile».
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«È per questo motivo che si tende a fare in modo che gli occhi della vittima non incontrino mai quelli del carnefice. Il contatto visivo con la vittima
aumenta la probabilità che uno spettatore si immedesimi nella sua situazione e si senta impegnato ad agire. […] Quando uno spettatore si trova
vis-à-vis con la vittima, egli avverte un certo grado di associazione con la stessa e così sarà molto più probabile che agisca in modo responsabile».
Psicologia dell'inerzia e della solidarietà (Einaudi, 2001)
Adriano Zamperini, docente di Psicologia sociale presso l'Università di Padova
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Il distacco fisico ed emotivo facilita le condotte disumane e disumanizzanti
al contrario
La vicinanza fisica ed emotiva facilita la
comprensione reciproca
Guardie e ladri. M. Monicelli e Steno, 1951
Totò e Carolina. M. Monicelli e Steno, 1953
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TOTÒ, PRINCIPE CLOWN
Il più comico spettacolo del mondo - 1953 di Mario Mattoli
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Quando dico: clown, penso all’Augusto. Le due figure sono, infatti, il clown Bianco e l’Augusto.
Il primo è l’eleganza, la grazia, l’armonia, l’intelligenza, la lucidità, che si propongono moralisticamente come le situazioni ideali, le uniche, le divinità indiscutibili.
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Ecco, quindi, che appare subito l’aspetto negativo della faccenda:
perché il clown bianco, in questo modo diventa la Mamma, il Papà, il Maestro, l’Artista, il Bello,
insomma quello che si deve fare.
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Allora l’Augusto, che subirebbe il fascino di queste perfezioni se non fossero ostentate con tanto rigore, si rivolta, si ribella a una simile perfezione, si ubriaca, si rotola per terra e anima, perciò, una contestazione perpetua.
Egli vede che le «paillettes» sono splendenti: però la spocchia con cui esse si propongono le rendeirraggiungibili.
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Questa è, dunque, la lotta tra il culto superbo della ragione (che giunge ad estetismo proposto con
prepotenza) e l’istinto, la libertà dell’istinto.Il clown bianco e l’augusto sono la maestria e il bambino,
la madre e il figlio monello; si potrebbe dire infine: l’angelo con la spada fiammeggiante e il peccatore.
…Insomma, essi sono due atteggiamenti
psicologici dell’uomo: la spinta verso l’alto e la spinta verso il basso, divise, separate.
…le due figure incarnano un mito che in fondo è ciascuno di noi: la riconciliazione dei contrari,
l’unicità dell’essere.
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…nel triennio ‘61-’63 film come «Totòtruffa ‘62» mostrano come si
possa cadere nella ragnatela di truffatori che sfruttano l’Autorità come
principio di persuasione…
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PROF. ROBERT CIALDINI
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Negli esperimenti di Milgram e di Zimbardo, non tutti, si
fecero assecondare dall’Effetto Lucifero
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Un numero, seppur minimo, di persone DISOBBEDÌ al SISTEMA nonostante le pressioni sul fatto che certi esperimenti venissero
condotti per il bene della Scienza.
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se è vero che esiste una «banalità del male» che spinge esseri umani come Eichmann a
protendere per il male…
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…è pur vero che esiste anche «banalità del
bene e dell’eroismo»
come quella che ha spinto il nostro
PERLASCA a disobbedire e ad agire contro un
sistema che riteneva ingiusto
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La storia dell’uomo, ha avuto origine da un atto di disobbedienza.
Da Adamo in poi, attraverso altri atti di disobbedienza è stato possibile lo
sviluppo dell’umanità…
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…grazie anche al sacrificio di tanti uomini coraggiosi
che hanno saputo contrastare le leggi
vigenti, le autorità che hanno cercato di
reprimere ogni idea che avrebbe potuto portare
cambiamento a credenze consolidate.
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«Tutti i martiri delle fedi religiose, della libertà e della scienza hanno dovuto disobbedire a coloro che volevano
imbavagliarli, se volevano obbedire alla propria coscienza, alle leggi dell’umanità e
della ragione».
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«L’essere umano capace solo di obbedire, e non di disobbedire, è
uno schiavo; chi sa soltanto disobbedire e non obbedire, è un
ribelle (non un rivoluzionario): costui agisce mosso da collera, da delusione, da risentimento, non già in nome di una convinzione o
di un principio».
“Se uomini con un carattere da caporale cominciano ad appropriarsi del concetto di libertà,
allora la libertà naviga in cattive acque.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo
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Se la capacità di disobbedireha segnato l’inizio della storia umanapuò darsi benissimo che l’obbedienza
ne provochi la fineE. Fromm
Salvatore CianciabellaSiamo uomini e caporali
Psicologia della dis obbedienzaFrancoAngeli
Prefazione di Philip Zimbardo(Professore Emerito della Stanford University)
Nota introduttiva di Liliana De Curtis(figlia di Totò)
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