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SISTEMA DI GESTIONE SALUTE E SISTEMA DI GESTIONE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVOROSICUREZZA SUL LAVORO
Corrado [email protected]
PREMESSA
infortuni e malattie professionali moto spesso hanno una causa, o una concausa organizzativa.
Prevenire attraverso un'organizzazione che consenta un'agevole ma efficace gestione degli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro.
ESEMPIO
Un lavoratore scivola su una macchina d'olio
Un lavoratore scivola su una macchina d'olio
Mancata valutazione del rischio
Mancata valutazione del rischio
carenza misure di prevenzione
carenza misure di prevenzione
carenza verifiche e controlli
carenza verifiche e controlli
Pulizia inadeguataPulizia inadeguataManutenzione inadeguata
Manutenzione inadeguata
LA REALTA'
Si riscontrano ancora:
Valutazioni dei rischi incomplete-imprecise
Infortuni con la medesima dinamica
Formazione inadeguata
Coinvolgimento dei lavoratori assente
Gestione degli appalti approssimativa ...etc..
Molte imprese sono “malate”....
serve una cura!!!”
LA CURA? ...SGS e MOG
SGSSL: definisce le modalità per individuare, all'interno della struttura organizzativa aziendale:
le responsabilità,
le procedure,
i processi
le risorse
per realizzare la politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme vigenti
PROCESSO
insiemi strutturati di attività e di informazioni correlati o interagenti tra loro e dipendenti uno dall’altro
trasforma qualcosa “che entra” (input) in qualcos’altro “che esce” dal processo (output) mediante metodologie ben precise (procedure, istruzioni di lavoro)
InputInput PROCESSOPROCESSO procedure, istruzioni misurazioni
Risorse, norme di legge, denaro
OutputOutput
COMPITO E PROCESSO
COMPITO
Riparare o sostituire il riparo di un'attrezzatura di lavoro
PROCESSO
Sviluppare un sistema che permetta di garantire
che i ripari rimangano efficienti ed efficaci nel tempo
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Il M.O.G.
Modello Organizzativo Gestionale (art 2 D.Lgs 81/08)
modello organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590 C.P. commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro
D.LGS 231/01
art. 25 septies D.Lgs. n.231/2001
Responsabilità amministrativa degli enti anche per i reati art 589 e art 590 c.p. commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro.
infortunio sul lavoro con violazioni, possibile: Responsabilità personale (datore, dirigente..) Responsabilità amministrativa dell'ente
SGSSL E D.LGS 231/01
Se L'azienda dimostra:
di aver adottato ed efficacemente attuato il MOG (o SGSSL)
di aver affidato ad un Organismo dell’azienda (ODV) il compito di vigilare
che gli autori hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente il MOG (o SGSSL)
viene sollevata dalla responsabilità amministrativa
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PRESUPPOSTI FONDAMENTALI
effettiva volontà del datore di lavoro convinzione che SGS sia un’opportunità di crescita
continuo sforzo per migliorare continuamente Tutti svolgano il loro ruolo; ogni lavoratore è artefice
positivo o negativo per la riuscita del sistema. Vengano messe a disposizione risorse e competenze
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UN VANTAGGIO..O UN COSTO?
SGS è un costo, un impegno, ma porta vantaggi: Evitare responsabilità personali e d'impresa
Riduzione del numero d’incidenti sul lavoro Riduzione dei costi per la “non sicurezza” Definizione delle responsabilità, delle funzioni Coinvolgimento dei lavoratori Miglioramento dell’ambiente di lavoro Miglioramento della professionalità dei lavoratori Qualificazione dell'impresa etc...etc....
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UN IMPEGNO
Stabilire e mantenere un SGS è un impegno:
“stabilire” - il SGS non è attivo finchè tutti gli elementi non sono implementati.
“mantenere”- una volta strutturato, il sistema deve restare operativo
Molto spesso il SGSSL è
ben “stabilito” ma poi non
è correttamente “mantenuto”
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PARTI COMUNI SGS E MOG
La ciclicità (ciclo di Deming)
Rispetto delle normative di legge-regolamenti
La documentazione del sistema (procedure, registrazioni)
I controlli sul sistema
La definizione delle responsabilità-compiti
Il concetto di miglioramento continuo
CICLO DI DEMING - PDCA
Metodologia basata su 4 fasi cicliche per assicurare processo di miglioramento continuativo:
Plan - PIANIFICARE il da farsi prima di agire
Do - ATTUARE ciò che è stato stabilito
Check - VERIFICARE l'esito di ciò che è stato fatto
Act - RIESAMINARE il processo e....quindi:
standardizzare, se l'esito è positivo;
ripetere il ciclo, se l'esito è negativo
CICLO DI DEMING
PLAN
DO
CHECK
ACT
PIANIFICARE
ATTUARE
CONTROLLARE
AGIRE
CICLO TRADIZIONALE
ATT
SUCC.
AGIRE
ACT
ATTESA..NELLA SPERANZA CHE NON SUCCEDA NULLA
SE SUCCEDE QUALCOSA SI TROVANO LE CAUSE
SI AGISCE DI CONSEGUENZA
SI SPERA DI AVER RISOLTO IL PROBLEMA ED INVECE.......
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PARTI TIPICHE DEL M.O.G.
organo di vigilanza (ODV)
Organismo dell'azienda dotato di autonomi poteri d'iniziativa e di controllo
sistema disciplinare interno
Sistema idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel M.O.G.
Aspetti non considerati in nessuno degli standard di riferimento (OSHAS 18001, modello UNI INAIL)
DVR, SGS, MOG 231
Art 30 Art 30
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SGS esimenti
OHSAS 18001: 2007 certificabile da parte terza Occupational health and safety management systems – Requirements -
UNI INAIL asseverabile (art 51 D.Lgs 81/08)
Linee guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul luogo di Lavoro –
DM 13/02/2014 asseverabile (art 51 D.Lgs 81/08)
Procedure semplificate MOG per le PMI
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PROCEDURE SEMPLIFICATE
D.M. 13/02/2014 – indicazioni organizzative semplificate, di natura operativa, utili per predisporre ed attuare un M.O.G.
semplici
Non una linea guida
Facoltative
Non esaustive (mancano le procedure ed istruzioni operative)
Dirette alle PMI (tra 10 e 250 dipendenti)
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CAMPO DI APPLICAZIONE
Indipendentemente dal numero di lavoratori: aziende con un'organizzazione semplice aziende ben organizzate (ISO 9000, 14000)
Chi decide di applicare le procedure DEVE applicare pienamente l'art 30 D.Lgs 81/08
Il mancato rispetto di anche un solo requisito comporta la nullità del M.O.G.
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ART 30 D.LGS 81/08
Il MOG deve assicurare:
rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge
attività di valutazione dei rischi
attività di natura organizzativa (emergenze, appalti)
attività di sorveglianza sanitaria
attività di informazione e formazione dei lavoratori;
attività di vigilanza sul rispetto delle procedure
acquisizione documentazioni-certificazioni obbligatorie
periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate
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ASSEVERAZIONE
organismi paritetici su richiesta delle imprese, rilasciano un'attestazione (asseverazione) dell'adozione e della efficace attuazione dei MOG (Art.51 D.Lgs 81/08)
D.lgs. n. 81/2008 non definisce l'asseverazione:
NO – certificazione di conformità al D.Lgs 81/08
SI – efficacia esimente d.lgs. n. 231/2001.
ELEMENTI DEL SGS
MIGLIORAMENTO CONTINUO
MIGLIORAMENTO CONTINUO
RIESAME DELLA GESTIONE
RIESAME DELLA GESTIONE
IMPLEMENTAZIONE ED OPERATIVITÀ
IMPLEMENTAZIONE ED OPERATIVITÀ
PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE
POLITICA DELLA SICUREZZA
POLITICA DELLA SICUREZZA
ANALISI INIZIALEANALISI INIZIALE
CONTROLLO ED AZIONI
CORRETTIVE
CONTROLLO ED AZIONI
CORRETTIVE
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FASI OPERATIVE DEL SISTEMA
PLAN Analisi iniziale Definizione della politica -obbiettivi Pianificazione degli obbiettivi
DO Definizione dell'organizzazione Definizione strumenti di gestione (procedure) Avvio del SGSSL
CHECK audit di verifica
ACT Riesame e miglioramento continuo
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ANALISI INIZIALE
Confronto tra la situazione aziendale esistente ed i requisiti previsti da norme volontarie, normativa vigente, buone prassi, linee guida etc..etc..
“COME SIAMO MESSI?”
informazioni utili a : Mettersi a norma Migliorare la salute e sicurezza Definire la propria politica della sicurezza Definire gli obbiettivi
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ANALISI INZIALE
Identificare leggi e regolamenti applicabili
Identificare gli aspetti di sicurezza legati alle attività dell’organizzazione
Valutare le prestazioni in rapporto a norme, regolamenti, standard
Individuare prassi e procedure esistenti
Valutare dati su incidenti già avvenuti.
Considerare il punto di vista delle parti interessate.
Considerare l’influsso di altri sistemi organizzativi
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POLITICA
visione,valori essenziali e convinzioni dell’azienda quadro di riferimento per le azioni da intraprendere e per definire gli obiettivi
Appropriata alla natura e dimensioni dell'azienda
affinchè sia concreta e significativa deve:
Nascere da un’intima convinzione del datore di lavoro
Essere condivisa ed applicata da tutti
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POLITICA DI SICUREZZA
Contenuti, impegno a:
rispettare e applicare integralmente la legislazione
prevenire infortuni e malattie professionali
migliorare nel tempo le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro attraverso l’individuazione di aree di miglioramento
verificare periodicamente e ad aggiornare la Politica
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ESEMPIO POLITICA DI SICUREZZA
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ESEMPIO POLITICA DI SICUREZZA
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PIANIFICAZIONE
attività necessarie per raggiungere gli obbiettivi prefissati
piano che individua per ogni obiettivo:
le attività necessarie,
risorse richieste,
tempi,
soggetti incaricati
Soggetti incaricati della verifica,
Indicatori
grado di raggiungimento degli obiettivi.
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
“misurabile” attraverso opportuni indicatori di sistema, riporta:
Gli obbiettivi Le Responsabilità, Le tempistiche, Le priorità degli interventi da realizzare Le risorse umane, strumentali e finanziarie
necessarie
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Allegato 2 – D.I. 13/02/2014
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INDICATORI
Parametro in grado di “misurare” il grado di raggiungimento degli obbiettivi prefissati
numero interventi formativi pianificati/realizzati Numero eventi negativi per rischi non valutati Numero di quasi infortuni Segnalazioni trasmesse dal
personale/Suggerimenti Numero e frequenza delle non conformità rilevate
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
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COMPITI E RESPONSABILITA'
dirigenti, preposti, lavoratori ..TUTTI devono operare e dimostrare di essere continuamente coinvolti nel miglioramento
Definire chiaramente( matrice responsabilità, organigramma):
compiti e responsabilità di ogni “attore”
legami gerarchici/funzionali tra le varie funzioni, incluso quelle esterne
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COMPITI E RESPONSABILITA'
Vanno chiaramente individuati:
Datore di Lavoro
preposti, (se presenti);
dirigenti (se presenti);
RSPP
ASP
Addetti alle Emergenze ,Primo Soccorso;
Lavoratori ed RLS
Medico competente (MC);
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COMUNICAZIONE-CONSULTAZIONE
Comunicazione: sistema di informazione verso l'interno e l'esterno dell'azienda
Consultazione: scambio di informazioni e di idee (datore-lavoratori, datore-RSPP, datore-MC..etc)
Riunione periodica art 35 - Momento di consultazione
Procedura che definisca chi, come, quando viene coinvolto-consultato
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RISPETTO DELLA NORMATIVA
assicurare il rispetto degli standard tecnico strutturali fissati dalla legge (Art 30 c. 1 lett. a):
in fase di implementazione in occasione di acquisti (ad esempio di macchine, impianti, DPI, materie prime, etc.)
in fase di mantenimento della conformità di macchine/attrezzature/impianti/luoghi di lavoro.
procedura che assicuri l'aggiornamento-rispetto della normativa
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ALLEGATO 3
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VALUTAZIONE DEI RISCHI
art 30 comma 1 lett. b) D.Lgs 81/08
processo di valutazione documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori
Rispetto dei contenuti dell'art 28 D.Lgs 81/08
Attività indelegabile da parte del datore di lavoro
procedura tecnica per attuare il processo di valutazione dei rischi
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VALUTAZIONE RISCHI
Sono confermate le fasi (punto 5 D.I. 14/02/2014):
Identificazione dei pericoli
valutazione di tutti i rischi per processi e mansioni
identificazione di misure (eliminare - ridurre -DPI)
priorità e pianificazione degli interventi
valutazione e monitoraggio
Istruzione operativa che definisca gli elementi per la corretta redazione del DVR
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ATTIVITA ORGANIZZATIVA
art. 30 C. 1 lett. c) D.Lgs 81/08:
Emergenze,
primo soccorso,
appalti,
riunioni periodiche,
consultazione dei lavoratori
informazione-formazione
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EMERGENZE
Individuare le possibili emergenze Individuare le modalità di gestione Designazione lavoratori incaricati Assicura un'adeguata formazione Assicura una presenza costante definizione di un piano di emergenza ed
evacuazione periodiche esercitazioni Analisi delle non conformità (miglioramento)
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APPALTI
Attuazione dell'art 26 D.Lgs 81/08 Procedura di selezione degli appaltatori Comunicare all'appaltatore la propria politica
efficace attuazione del MOG: osservanza delle prescrizioni e regole operative sanzioni disciplinari parte integrante del contratto controllo affidato ad un soggetto identificato; Inadempimenti collegati meccanismi di reazione e
di sanzione (economica, contrattuale); assicurata l’applicazione delle sanzioni.
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INFORMAZIONE-FORMAZIONE
procedura gestionale per un'efficace e corretta gestione delle attività di informazione e formazione
Parte dell'attività di pianificazione: programma annuale di in-formazione (anche
ditte appalto) Individuazione di un responsabile Registrazione dei presenti Modalità della verifica di apprendimento
Definire e registrare anche le attività di addestramento
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ALLEGATO VI
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ALLEGATO VII
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ALLEGATO VIII
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ALLEGATO IX
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VIGILANZA
direttive per la realizzazione di un sistema di controllo sul rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro
individuare le figure del sistema di sicurezza conferire i relativi incarichi e le responsabilità
Comunicare il tutto ai lavoratori ed ai soggetti interessati ( anche esterni)
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SISTEMA DISCIPLINARE
definire formalizzare e diffondere a tutti le modalità per individuare e sanzionare comportamenti che violano le procedure del MOG
tipo ed entità delle sanzioni determinati, in relazione: CCNL all’intenzionalità del comportamento alla rilevanza della violazione di norme al grado di negligenza, imprudenza o
imperizia al livello delle responsabilità connesse alle
mansioni
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SISTEMI DI REGISTRAZIONE
documentazione necessaria alla gestione e verifica:
Moduli/Registrazioni
Istruzioni Operative (se ritenute opportune)
Manuale (se ritenuto opportuno)
Procedure (se ritenute opportune)
Definire modalità con cui gestire e custodire la documentazione
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MONITORAGGIO
Parte fondamentale del SGSSL
Procedura per misurare, monitorare e quindi migliorare le proprie prestazioni
Scopi principali:
determinare se gli obbiettivi sono stati raggiunti
verificare se le misure di controllo sono rispettate e se sono efficaci
imparare dagli errori (infortuni, near miss)
fornire informazioni utili a rivedere il SGS
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MONITORAGGIO
Monitoraggio attivo:
Ispezioni dei luoghi di lavoro
Verifica del non superamento dei limiti di legge
Verifica se i neo assunti sono formati
Verifica sulle protezioni delle macchine
Monitoraggio reattivo:
Guasti di macchinari
Near miss
Verifica dell'efficacia della formazione
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TECNICHE DI MONITORAGGIO
Ispezione macchinari per verificare sistemi sicurezza
Esame di particolari situazioni lavorative (lavoro in quota)
Campionamento ambientale (rumore, inquinanti)
Verificare il comportamento dei lavoratori
Analisi della documentazione
Analisi dei near miss
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RIESAME DEL SGSSL
riesamina periodica per assicurarne la continua idoneità, adeguatezza, efficacia del Sistema
Scopo:
Verificare l'attuazione del sistema
Verificare il mantenimento ed il miglioramento delle misure adottate
Garantire il raggiungimento degli obiettivi di SSL
esprimere una valutazione sulle prestazioni
programmare nuovi obbiettivi
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RIESAME DEL SISTEMA
OBBIETTIVI RISULTATI
PIANIFICATI RAGGIUNTI
RIESAME
STANDARDIZZAZIONE
CORREZIONE
MIGLIORAMENTO
CONFRONTO
NUOVIOBBIETTIVI
RIUNIONEPERIODICA
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AUDIT
esame sistematico, documentato e indipendente
Permette di:
Verificare il rispetto delle procedure
effettiva applicazione del sistema disciplinare
Verificare i requisiti dei collaboratori esterni
Verificare il raggiungimento degli obbiettivi
Riesaminare il Sistema
Certificare i requisiti della OSHAS 18001
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GLI AUDIT
di prima parte: verifiche interne condotte da personale interno addestrato allo scopo
di seconda parte: verifiche dei fornitori (es appalto)
di terza parte: verifiche di certificazione condotte da un organismo di certificazione indipendente ed accreditato
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AUDIT INTERNO
IL DL o un suo incaricato deve:
Programmare gli audit
Identificare gli auditor interni
Verificare il rispetto del programma di audit
Verificare in sede di riesame le risultanze dell’audit
ISO 19001: 2012 – linee guida per gli audit di sistemi di gestioni
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CONDUZIONE DI UN AUDIT
pianificazione
Identificare le aree da “auditare”, definire gli
strumenti pianificare le attività di raccolta dati.Analisi e verifica
analisi documentale e verifica dell’adeguatezza
rispetto alla normativa interessataValutazione dei risultati
elaborazione statistica ed eventuale piano di
miglioramento con le misure da adottare.
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RISULTATI DI AUDIT
Non conformità
punti di discordanza tra quanto definito nelle procedure, o le inadempienze normative;
Osservazioni
indicazioni per l’applicazione di diversi processi atti ad ottenere migliorìe
relazione, dalla quale emergono importanti spunti per il miglioramento dei processi o della gestione
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REQUISITI AUDITOR INTERNI
Soggetti ( o soggetto) indipendenti dalle attività oggetto di audit
Indipendente: Personale non direttamente coinvolto nelle attività oggetto di audit.
Audit:
svolto da personale qualificato esterno-interno all’azienda
non può essere effettuato dal DL o da componenti del SPP se questi ha assunto responsabilità operativa diretta nella attività oggetto di audit.
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REQUISITI AUDITOR INTERNI
Formazione:
Sui MOG - SGSSL
modalità di svolgimento delle attività di audit interno ISO 19011:2012
legislazione in materia di salute e sicurezza applicabile all’azienda;
Capacità:
stilare rapporti scritti, redigere check list, intervistare il personale
-
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REQUISITI AUDITOR ESTERNI
Stessi requisiti auditor interni
non essere in conflitto di interessi
Assicurare riservatezza dei dati raccolti
il consulente che ha collaborato negli ultimi due anni precedenti la data dell’audit, nella progettazione o nella gestione del MOG con incarico e responsabilità diretta è in conflitto d'interessi
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PROGRAMMA AUDIT INTERNO
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RAPPORTO DI AUDIT
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DA DOVE INZIARE?
SI è già iniziato!...nel momento in cui si è redatto il D.V.R. (almeno per le PMI)
DVR prevede modalità, azioni e prestazioni tipiche dei SGSSL -MOG:
Programma miglioramento nel tempo (art 28 c.1 lett. c)...., anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi (art 15 )
Individuazione di procedure e responsabilità(art 28 c.1 lett. d)
Obbligo di aggiornamento (art 29 c. 3 )
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DA DOVE INZIARE?
infatti DVR è lo :”...strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione ..” (art 28 c. 2 lett. a)
Quindi.....da ...DVR a.....MGSS:
Manuale aziendale di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro