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Tesi Laurea Magistrale Picari Leonardo

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  • 1. Universit degli studi di Roma La Sapienza Facolt di Architettura Corso di laurea magistrale in: Pianificazione della citt del territorio e dell'ambiente (LM-48 P.C.T.A.) Relatore: Arch. Sergio Fabio Zevi Correlatore: Arch. Giuseppe Occhipinti Laureando: Leonardo Picari UN NUOVO PIANO STRUTTURALE PER IL COMUNE DI ORVIETO VERSO UN MODELLO DI CITT INTELLIGENTE (Relazione di Piano) A.A. 2011/2012

2. Indice Premessa PRIMA PARTE ANALISI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI GENERALI 1. Analisi conoscitiva della precedente strumentazione urbanistica: il P.R.G. di Luigi Piccianto (1966) SECONDA PARTE ANALISI CRITICO-VALUTATIVA DELLARE DI STUDIO 2. Osservazioni sulla situazione economica e sociale: il comprensorio orvietano e il comune di Orvieto 3. Analisi e valutazione dello stato di fatto del comune di Orvieto 4. Valutazione di sintesi delle componenti ambientali insediative della mobilit nel comune di Orvieto TERZA PARTE IL NUOVO PIANO STRUTTURALE 5. Il tema di piano: rafforzare la funzione strategica di nodo territoriale ridefinendo la struttura urbana policentrica 6. Un nuovo piano strutturale per comune di Orvieto Verso un modello di citt intelligente QUARTA PARTE IL PROGETTO URBANO 7. Il progetto urbanistico: norme per la realizzazione del nuovo quartiere eco- sostenibile 3. Premessa Questa tesi nasce dalle esperienze avute in cinque anni di didattica svolta tra esami teorici e laboratori progettuali, con lobiettivo di far coincidere in un unico documento, tutte le conoscenze inerenti al campo della progettazione urbanistica darea vasta e della progettazione urbana, in connessione allaccezione teorica e poi pratica dei concetti di sviluppo sostenibile, green economy e smart city. La tesi si articola in quattro punti: analisi degli strumenti urbanistici generali, analisi critico-valutativa dellarea di studio, il nuovo piano strutturale, il progetto urbano. Nel primo punto vengono sintetizzati tutti gli elementi in grado di descrivere il territorio orvietano e di configurare un quadro conoscitivo esaustivo sotto vari punti di vista; attraverso un approccio analitico multidisciplinare si studiano gli aspetti pi importanti che riguardano la vecchia strumentazione urbanistica (P.R.G. 1966), la situazione socio-economica del comune nel suo comprensorio e lindividuazione degli elementi fisici che definiscono il paesaggio del territorio di Orvieto. La selezione di informazioni da ogni settore, tra cui unanalisi ben dettagliata sugli indicatori socio- economici che descrivono la realt comunale, evidenziano le qualit e i punti di forza presenti sul territorio, ma al tempo stesso, una serie di criticit in grado di compromettere il funzionamento del comune. I maggiori problemi, riscontrati nel campo della mobilit, nei contrasti tra il costruito e le qualit ambientali di maggior pregio, nello stato di abbandono e degrado di aree pubbliche con annessi immobili, saranno il punto di partenza degli obiettivi di piano, indirizzati alla formazione di una citt intelligente che riesca a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, grazie anche all'impiego diffuso della tecnologia, della mobilit, dell'ambiente e dell'efficienza energetica. Lattenzione ai bisogni delle persone, la gestione oculata delle risorse, il tema dello sviluppo sostenibile con la conseguente sostenibilit economica, sono i principi sui quali si fonda il Nuovo Piano Strutturale per il Comune di Orvieto. Partendo dagli obiettivi di piano e dal concetto di citt intelligente, viene redatto un piano capace di rispondere a tutte le problematiche relative al traffico, recuperare il patrimonio comunale esistente al fine di dare nuovi impulsi alleconomia locale, promuovere la crescita di un turismo sostenibile e concentrare la nuova crescita edilizia in un unico quartiere eco-sostenibile in grado di alimentare da solo il proprio fabbisogno energetico. Razionalizzare le risorse e indirizzarle sui bottoni pulsanti delleconomia locale, il fine ultimo della tesi. Per garantire la validit del piano e comprendere come i suoi obiettivi e le sue idee siano realmente attuabili e riproducibili, lultima parte della tesi simula lattuazione di uno degli interventi previsti, la progettazione di un nuovo quartiere in grado di ospitare circa 1.640 abitanti, con lobiettivo di proporre un quartiere modello, eco-sostenibile, capace di offrire uno stile di vita differente; un luogo dove sia disincentivato luso del mezzo privato e garantita una fruizione pedonale degli spazi pubblici. La progettazione architettonica e urbanistica non bastano a garantire la realizzazione di un quartiere eco-sostenibile, alcune buone pratiche influiscono maniera positiva, ma indispensabile definire un piano energetico in grado di soddisfare la domanda di energia elettrica dei cittadini. Viene predisposto un impianto capace di garantire corrente elettrica ad almeno 504 nuclei familiari (3 unit per nucleo), con una copertura del fabbisogno di energia elettrica di circa il 92,4% per ogni abitante. Un intervento economicamente sostenibile grazie ad un beneficio economico complessivo annuale di 323.562 in grado di ripagare linvestimento in appena 12 anni, e far registrare guadagni durante i futuri 8 anni di vita dellimpianto. 4. 1 PRIMA PARTE ANALISI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI GENERALI 1. Analisi conoscitiva della precedente strumentazione urbanistica: il P.R.G. di Luigi Piccianto (1966) La realizzazione di un piano imprescindibile da una fase analitica volta allindividuazione di una serie di elementi che saranno poi necessari per definire gli obbiettivi e quindi le azioni strategiche previste dallo strumento stesso. Generalmente seguendo una classica dottrina urbanistica le fasi analitiche si aprirebbero con lo studio delle componenti fisiche del territorio e le problematiche che queste presentano, tralasciando una serie di indagini cronologiche sulla vecchia strumentazione che ha determinato lattuale immagine della citt, e statistiche, sulla situazione socio-economica del comune, che nel mio caso, sono state fondamentali per definire il quadro conoscitivo di Orvieto. Con quanto premesso, possibile notare come nel primo elaborato (Tav.1) si mostri il ragionamento di piano portato avanti da Luigi Piccinato per la redazione del vecchio P.R.G. comunale nel lontano 1966, con lobiettivo specifico di esaltare quali furono le motivazioni che lo portarono a prendere alcune scelte rispetto ad altre, ma soprattutto per vedere quali elementi, presenti nel suo piano, avessero ancora oggi unimportanza tale da essere inseriti nel nuovo Piano Strutturale. Gi nel 1966 Luigi Piccinato not come questo piccolo comune di appena 24.000 abitanti fosse inserito in un circuito turistico di livello interregionale proprio grazie alla sua posizione strategica di confine tra la Regione Umbria, lalto Lazio e la Toscana, in un contesto paesaggistico e culturale di ampia veduta, che poneva questo comune in una posizione privilegiata, in grado di raddoppiare, nel giro di un decennio (1955-1966), i flussi turistici nel suo splendido territorio. Questa posizione baricentrica, in un contesto inter-regionale di grande importanza, viene a sua volta accentuata dalla presenza del casello autostradale dellA1, e dalla stazione della linea ferroviaria Roma-Firenze, capace di stabilire una connessione diretta con Roma; questi due elementi fanno quindi gravitare sul comune, il traffico locale e sovra-locale nelle direzioni di Roma, Terni, Viterbo e Orbetello. Orvieto con un estensione territoriale di circa 281 Km2 , era ed uno tra i cinquanta comuni pi estesi dItalia, presentava una struttura urbana policentrica composta da quartieri centrali della Citt Storica sopra la rupe, da Orvieto Scalo e dal quartiere di Sferracavallo, e da quattordici frazioni che in quel periodo subivano dinamiche migratorie sia verso i quartieri centrali, sia verso Roma. Per quello che riguarda le dinamiche demografiche, la popolazione presentava una crescita del tutto stazionaria nellultimo decennio (1954-1964), dato in forte contrasto con la domanda sempre pi crescente di vani abitativi dovuta in primo luogo alla scissione dei nuclei familiari, e in secondo luogo allabbandono di abitazioni malsane per la ricerca di una migliore qualit abitativa, proprio per i cambiamenti degli stili di vita che si stavano verificando durante questo periodo. Da unanalisi dettagliata di queste premesse viene ipotizzata una previsione di crescita che avrebbe visto il Comune di Orvieto arrivare a 35.000 abitanti in venticinque anni, previsione che si riveler tuttaltro che esatta, a tal punto che al 1990 il comune ospitava circa 21.800 abitanti, molti di meno rispetto alla situazione di partenza. Con un quadro conoscitivo completo, ma con una previsione di crescita errata, Luigi Piccinato definisce un piano dassetto generale su tutto il territorio comunale, per poi scendere nello specifico con una zonizzazione di dettaglio sul settore centrale del comune, dove individua almeno sei strategie di piano da seguire: 5. 2 1. Accetta una struttura urbana policentrica assegnando ad ognuno dei quartieri centrali, di vecchia e nuova costruzione, una funzione specifica; La Citt Antica con il ruolo di centro storico, assume un carattere identitario di tutto il comune; Orvieto scalo come la porta di entrata e di uscita dal comune; Sferracavallo come quartiere residenziale con servizi di livello locale; Ciconia come il nuovo settore urbano, un nuovo quartiere con servizi di livello locale, urbano ed extra-urbano, dove direzionare e concentrare tutta la crescita demografica. 2. Distribuisce le attrezzature di interesse generale in maniera omogenea su ognuno di questi quartieri, cos da renderli indipendenti ma al tempo stesso direttamente connessi. 3. Recepisce vincoli nazionali di carattere paesaggistico e archeologico e li amplia con un verde privato vincolato con lobiettivo di salvaguardare le visuali paesaggistiche della rupe antica, e direzionare la realizzazione del nuovo quartiere di Ciconia dallaltra sponda del fiume Paglia. 4. Definisce una nuova gerarchia della viabilit principale e secondaria in modo da deviare il traffico sovra-locale generato dal casello autostradale fuori dal quartiere dello scalo, e predispone la realizzazione di un secondo ponte, a monte della citt antica, per creare un collegamento diretto tra il nuovo quartiere di Ciconia e gli altri, cos da separare nel modo migliore gli spostamenti locali da quelli territoriali. 5. Prevede la realizzazione di una nuova zona industriale a nord della citt antica, non a caso, ma per poter offrire posti di lavoro sia ai residenti dei quartieri centrali, sia ai residenti delle frazioni circostanti. 6. Indica in un cronoprogramma i tempi dattuazione del piano, suddividendo in tre fasi principali lattuazione di ogni intervento. SECONDA PARTE ANALISI CRITICO-VALUTATIVA DELLAREA DI STUDIO 2. Osservazioni sulla situazione economica e sociale: il comprensorio orvietano e il comune di Orvieto Terminata lindagine cronologica, e compreso con quali criteri la precedente strumentazione urbanistica, figlia di un modus operandi ormai superato, abbia determinato cambiamenti sia positivi che negativi sul territorio comunale, prende forma lindagine statistica volta a definire in maniera dettagliata il quadro conoscitivo, nonch individuare quali indicatori descrivano nel migliore dei modi le dinamiche socio-economiche che oggi presenta il comune di Orvieto nel suo territorio. Nella stesura sulla situazione economica e sociale stato opportuno paragonare i dati comunali a quello che stato definito Il comprensorio orvietano, un insieme di 12 comuni confinanti con lo stesso Orvieto, tra i quali questultimo, si pone in una posizione privilegiata di capoluogo territoriale, in termini di pesi demografici, di offerta lavorativa, di flussi turistici e di flussi di spostamento giornaliero. Osservando la distribuzione della popolazione al 2011 possibile notare come, il comune di Orvieto, in termini di pesi demografici, sia il comune pi importante visto che assorbe circa il 50% di tutta la popolazione comprensoriale. Attraverso analisi pi accurata si nota come la popolazione residente nel comune di Orvieto aumentata (+0,32%), diversamente da quanto avvenuto negli altri ambiti territoriali considerati, sono state superate le 20.900 unit, cosa che non avveniva pi dal 1994. Tale tendenza alla crescita, seppur limitata, non pu che essere ritenuta importante soprattutto perch 6. 3 rappresenta un cambiamento rispetto agli anni precedenti caratterizzati da riduzioni della popolazione molto consistenti. Tali variazioni dimostrano che il comune di Orvieto, nel 2011, ha esercitato un ruolo di attrazione della popolazione esterna al territorio comunale che, almeno in parte, pu essere stato causato da motivi di lavoro. Nella piramide det, propria del comune di Orvieto, si riscontra una buona percentuale di popolazione attiva (la popolazione in et lavorativa compresa tra i 15 e i 64 anni) dato che allo stesso tempo in contrasto con lindice di dipendenza (quanta popolazione anziana dipende dalla popolazione attiva) pari al 26,3% sul totale, e in crescita negli ultimi anni. Questo fenomeno viene spiegato da unanalisi pi approfondita sulla popolazione straniera residente che, dal 1991 al 2011, ha subito una crescita esponenziale passando da appena 61 abitanti a 922 abitanti, dimostrando quindi di non essere solamente un fenomeno temporale a breve termine, ma una realt ormai consolidata. Individuando e contrapponendo la popolazione attiva dei stranieri residenti con quella degli italiani, si nota che i residenti stranieri si concentrano quasi tutti nella fascia det di popolazione attiva, dimostrando di essere un buon innesto per quello che riguarda la popolazione in et lavorativa, nonch la spiegazione al fenomeno prima indicato (alta percentuale di popolazione attiva in contrasto con la crescita dellindice di dipendenza). Per quello che riguarda la distribuzione della popolazione sul territorio del comune di orvieto, vediamo come i pesi demografici siano distribuiti tra i vari quartieri, notiamo come Ciconia, Sferracavallo, Orvieto scalo e il centro storico, assorbono circa il 76% di tutta la popolazione comunale, configurando ci che pu essere definito il settore centrale urbano: un sistema composto da quattro quartieri che detengono i maggiori pesi demografici e tutti i servizi necessari alla in citt. Analizzando lofferta lavorativa presente nel comprensorio orvietano di nuovo evidente come Orvieto concentri nel suo territorio, pi imprese rispetto agli altri comuni confermando il suo ruolo predominante anche da un punto di vista economico; possiamo per questo affermare che tra tutti, il comune di Orvieto quello che produce pi ricchezza. Studiando da vicino la struttura economica, vengono estrapolati i dati che riguardano i settori pi sviluppati nel comune, quelli cos detti trainanti, che interessano per lappunto: - il commercio allingrosso e al dettaglio; - lagricoltura; - costruzioni; - attivit di servizi di alloggio e ristorazione; - attivit manifatturiere. Studiando in maniera pi approfondita i seguenti settori, si evidenzia una forte correlazione tra agricoltura e settore manifatturiero, in particolare per quello che riguarda la lavorazione e il confezionamento di prodotti agricoli come il vino e lolio; un settore in piena crescita, capace di far aumentare il numero delle bottiglie confezionate da 2,5 milioni del 1960, a 20 milioni del 2011. Questi dati mettono in luce come una delle ricchezze di questo territorio sia proprio il settore agroalimentare, in stretta relazione con quello manifatturiero, sorretto dalla presenza di circa 12 aziende agricole che, oltre a produrre ricchezza in termini di vendita, posso essere le basi sulle quali sviluppare una maggiore offerta turistica legata al paesaggio, alla cultura e alla natura dei luoghi. Unattenzione particolare la merita il settore turistico che fin dagli anni 60 non ha mai subito forti flessioni, crescendo in maniera costante fino a divenire una risorsa importante per il comune di 7. 4 Orvieto. La visuale paesaggistica della rupe stata sempre salvaguardata e valorizzata, fino a divenire il simbolo di questa piccola cittadina; allo stesso tempo si sono valorizzati tutti i beni archeologici e architettonici racchiusi nel centro storico. Si calcolato un afflusso turistico di almeno 390.000 visitatori allanno nei luoghi pi visitati del centro storico, per non contare il turismo di passaggio; questi dati dimostrano come il settore turistico concentri le sue forze in ununica zona molto piccola, quella del centro storico, evidenziando dunque lassenza di un circuito turistico che punti anche alla natura dei luoghi, in grado di accrescere lofferta e attirare maggiori flussi turistici. Le indagini statistiche si concludono con un focus dettagliato sul pendolarismo giornaliero che vi nel comprensorio, per poi scendere nel dettaglio sul comune di Orvieto individuando quali siano i maggiori vettori di spostamento. A livello comprensoriale avviene un fenomeno particolare, ci si aspettava infatti che Orvieto, possedendo quota maggiore di abitanti, generasse pi flussi di traffico rispetto agli altri comuni, ma in questo caso, risulta essere il comune che genera meno spostamenti. Questi dati conferiscono al comune di Orvieto il ruolo di polo attrattore di spostamenti nel comprensorio nonch la funzione di nodo provinciale e regionale, proprio per la presenza della stazione ferroviaria e del casello autostradale che attraggono spostamenti da tutto linterland. Guardando da vicino la situazione comunale possibile vedere dai dati sugli spostamenti relativi al lavoro e allo studio, come Orvieto tende a relazionarsi con il Lazio, Roma e Viterbo, quasi quanto si relazioni con lUmbria, Terni e Perugia; la provincia di Perugia risulta essere il vettore con meno spostamenti proprio per i lunghi tempi di percorrenza, sia su mezzo pubblico che privato. Un ragionamento differente viene fatto per Roma facilmente raggiungibile sia in auto, in circa due ore, che in treno, in neanche unora e venti minuti. Per Viterbo invece la maggior parte degli spostamenti avvengono con mezzo privato, con un tempo medio di percorrenza di circa quaranta minuti. 3. Analisi e valutazione dello stato di fatto del comune di Orvieto Una volta descritto il quadro dinsieme sullo stato economico e sociale del comune dOrvieto e capito come questo centro abbia assunto la funzione di nodo territoriale sotto vari aspetti, tra cui quello della mobilit che gli conferisce un ruolo prioritario e sempre accentrato rispetto ad altri comuni, inizia lultima fase di raccolta dati, momento in cui vengono selezionati gli elementi fisici che compongono e strutturano il paesaggio del territorio orvietano. in questa fase che si fa riferimento alla metodologia danalisi classica individuando gli elementi dei vari sistemi: - Ambientale - Della mobilit - Insediativo funzionale Il vasto territorio del comune di Orvieto presenta ottime qualit ambientale risconoscibili nella presenza di una serie di paesaggi composti da boschi di bassa montagna, aree boscate di collina, aree boscate di bassa collina e praterie sub mediterranee, senza dimenticare una rete idrogeologica complessa di cui fanno parte il fiume Tevere, il lago di Corbara, il fiume Paglia, affluente del Tevere, che divide in due il territorio comunale, ed un reticolo fittissimo di fossi e piccoli corsi dacqua per la maggior parte a tenuta stagionale. Un elemento di grande importanza, che conferma quanto 8. 5 descritto nellindagine socio-economica sulle relazioni tra aziende agricole e manifatturiero specializzato nella trasformazione di prodotti agricoli, la presenza di coltivazioni agricole specializzate nella produzione di vino ed olio. A completare il quadro ambientale sono le emergenze naturalistiche, riserve e parchi istituiti, SIC (siti di interesse comunitario), ZPS (zone a protezione speciale), il Parco fluviale del fiume Tevere e il Sistema Territoriale di interesse Naturalistico Ambientale Monte Paglia e Selva di Meana; caratteri che fanno ben pensare come questo territorio, ricco di tali bellezze, possa puntare anche ad un turismo legato proprio alle bellezze dei suoi paesaggi. Il sistema della mobilit del comune di Orvieto offre due grandi infrastrutture di livello nazione sia per quello che riguarda il trasporto pubblico su ferro, con la ferrovia Roma-Firenze, sia per il trasporto privato con lautostrada A1, la pi importante dItalia, con casello duscita proprio nei pressi del quartiere di Orvieto scalo. Sia la ferrovia che lautostrada tagliano in due il territorio comunale, che a sua volta viene tagliato trasversalmente dalla viabilit di collegamento territoriale che connette Orvieto con Orbetello (Toscana), Viterbo (Lazio) e Terni (Umbria). Fin da un primo inquadramento della mobilit risulta evidente un problema di gerarchizzazione della maglia stradale, proprio per una continua sovrapposizione dei flussi. Di elevata importanze invece quel piccolo sistema di mobilit integrata che mette in connessione, grazie alluso combinato della funicolare e dellattraversamento pedonale sul fiume Paglia, il Centro Storico-Orvieto scalo-Ciconia. Il sistema insediativo funzionale viene analizzato seguendo un ragionamento che individua i tessuti della citt storica, nel centro storico sopra la rupe e in una serie di piccoli borghi di antica formazione situati in ambiti rurali di pregio, borghi che presentano unelevata importanza storico-culturale e che potranno far parte di quel percorso turistico capace di connettere aziende agricole e borghi antichi, in una nuova offerta turistica. Vi poi una citt consolidata che si sviluppa attorno al centro storico composta appunto dai quartieri di Orvieto, Ciconia e Sferracavallo che presentano un buon grado di consolidamento e compattezza del tessuto, in continuit dei quali si sono formati una serie di insediamenti prevalentemente residenziali di recente formazione. Dopo il centro storico e la citt consolidata, vicina ad esso, vengono individuati una serie di nuclei urbani in ambiti rurali, con funzione prevalentemente residenziale, sviluppati seguendo un modello insediativo di tipo lineare, alcuni presentano un buon grado di completezza del tessuto, altri invece no. 4. Valutazione di sintesi delle componenti ambientali insediative della mobilit nel comune di Orvieto Una volta selezionati e analizzati tutti gli elementi presenti nella fase analitica, inizia la fase critico- valutativa, dove si vanno ad evidenziare sia i punti di forza che emergono in questo territorio, sia una serie di problematiche e contrasti che affliggono il comune di Orvieto. Ci troviamo in un comune che amministrativamente fa parte dellUmbria, ma allo stesso tempo ai margini del Lazio dove confina con la provincia di Viterbo; la sua posizione geografica viene inoltre valorizzata dalla presenza di due infrastrutture, lAutostrada A1 e la Linea Ferroviaria Roma-Firenze, che conferiscono alla cittadina una ruolo di Nodo Territoriale sia per quello che riguarda il trasporto su gomma che il trasporto su ferro. Un comune in posizione quasi baricentrica rispetto alla Provincia di Terni, si affaccia verso il Lazio sulla Provincia di Viterbo e su Roma, con la quale instaura un 9. 6 rapporto di pendolarismo giornaliero, generato dal comune di Orvieto e dagli altri comuni della bassa Umbria che giornalmente si relazionano con il comune per dirigersi a Roma. Un territorio che da un punto di vista ambientale presenza aree ad elevata importanza naturalistica tra le quali si estendono coltivazioni intensive specializzate di pregio, entrambi elementi strutturanti del paesaggio orvietano; allo stesso tempo si riscontra lassenza di un circuito turistico legato alla natura dei luoghi presenti nel territorio di Orvieto, capace di mettere a sistema gli antichi borghi e le aziende agricole. Il comune si presenta con una struttura urbana policentrica formata da un settore centrale, composto appunto dal centro storico dal quartiere dello scalo Sferracavallo e da Ciconia, e da un buon numero di centri minori sparsi sul territorio comunale. I quartieri limitrofi alla Citt Storica, hanno assunto il ruolo di attrattori nei confronti delle frazioni, per i servizi e le funzioni urbane che assumono nel contesto comunale; questultime, localizzate in ambiti rurali di pregio, a loro volta instaurano relazioni continue con i quartieri centrali che, a causa di una serie di problematiche legate agli aspetti della mobilit, faticano ad instaurare relazioni di tipo urbano e funzionale tra loro, anche se poco distanti. Il sistema insediativo funzionale manifesta una serie di contrasti con il sistema ambientale, vi sono infatti espansioni urbane in ambiti ambientali di pregio, che accrescono le fragilit ambientali invece di salvaguardale. I problemi maggiori si identificano sul sistema della mobilit, la sovrapposizione dei flussi di traffico locali e sovra-locali provoca situazioni di congestionamento soprattutto allinterno dei centri abitati, dello scalo, proprio per la presenza del casello autostradale che attira forti flussi in entrata e in uscita da Orvieto, e di Sferracavallo, allinterno del quale si scarica il traffico pesante derivante dalla zona industriale a nord dello stesso quartiere. Il quartiere di Ciconia invece, anche mantenendo un traffico regolare di quartiere, presenta problematiche di accesso, visto che lunica via di collegamento che ha con il resto del comune, il solo Ponte sullAbadia, congestionato nelle ore di punta della giornata, che scarica tutti gli spostamenti provenienti da Ciconia allinterno di Orvieto Scalo. Nei quartieri di Ciconia, Orvieto Scalo e della stessa Citt Storica si trovano una serie di aree comunali con annessi immobili, che presentano un elevato stato di degrado ed abbandono ma che allo stesso tempo rappresentano unopportunit per interventi volti al recupero e alla valorizzazione. Tra questi la situazione di abbandono e degrado dellex Caserma Piave, rappresenta una grandissima risorsa sulla quale poter puntare per il rilancio economico del centro storico e dellintero comune. TERZA PARTE IL NUOVO PIANO STRUTTURALE 5. Il tema di piano: rafforzare la funzione strategica di nodo territoriale ridefinendo la struttura urbana policentrica Lindividuazione del tema di piano e di tutti gli obiettivi che serviranno a definirlo rappresentano la premessa del nuovo piano strutturale, inquadrando gli obiettivi che daranno una risposta concreta a tutti i problemi e i contrasti evidenziati in precedenza. Gli obiettivi di piano si articolano appunto in sei punti, ognuno dei quali concorre alla realizzazione del tema di piano: 10. 7 1. La presenza della stazione ferroviaria, nei pressi del quartiere dello scalo, conferisce al comune di orvieto un ruolo privilegiato per il trasporto passeggeri in grado di attirare flussi da tutto il comprensorio, ma al tempo stesso capace di generare una serie di effetti negativi; perseguendo gli obiettivi di piano sar possibile convertire le problematiche in nuove potenzialit rafforzando quindi il ruolo centrale del comune. 2. Costruire una nuova gerarchia della rete viaria capace di deviare i flussi di traffico sovra-locali fuori dai centri abitati, migliorando le connessioni extra-comunali e potenziando la rete locale, con lo scopo di accrescere le relazioni urbane ed extra-urbane. 3. Ridefinire la struttura urbana di una citt policentrica, da un punto di vista morfologico, ma compatta da un punto di vista funzionale. 4. Favorire le relazioni urbane tra i quartieri centrali, configurando un nuovo centro urbano definito da una nuova integrazione tra i quartieri di: Ciconia - sferracavallo - orvieto scalo - citt antica. 5. Prevedere interventi di recupero e valorizzazione orientati al rinnovo degli spazi pubblici, capaci di migliorare la qualit di vita nei quartieri, e azioni di riconversione di immobili comunali per diminuire il consumo di suolo. 6. Stimolare un turismo legato alla natura e alla storia dei luoghi, realizzando un percorso naturalistico capace di mostrare ai visitatori i luoghi che mantengono i caratteri naturali pi tipici del territorio orvietano, arrivando cos alla creazione di un circuito rivolto alla scoperta delle bellezze naturali, degli antichi borghi e dei prodotti enogastronomici realizzati nelle aziende agricole della zona Tra questi obiettivi ve ne sono altri pi specifici e mirati come la scelta di concentrare le nuove iniziative edilizie in un area libera ad ovest di Ciconia, in modo da completare il processo spontaneo di conurbazione tra il quartiere stesso e i tessuti lineari situati nei pressi dello stadio comunale. Servita dalla SR 71, larea in questione sar raggiunta anche dallo svincolo del nuovo ponte sul fiume Paglia, che render larea un settore nevralgico del nuovo sistema urbano. La realizzare di un nuovo ponte con funzione di viabilit locale capace di garantire un secondo attraversamento del fiume Paglia a nord della Citt Antica, cos da aumentare le relazioni urbane tra Ciconia e Sferracavallo, uno degli obbiettivi pi importanti del piano, ripreso proprio dalle direttive del piano di Luigi Piccinato del 1966. Si prevedono interventi importanti soprattutto per migliorare il sistema della mobilit cercando di conferire al comune una nuova gerarchia della maglia viaria; da questo punto di vista vi sono due interventi necessari: il primo prevedere un raccordo stradale in grado di deviare il traffico proveniente dalla zona industriale direttamente sulla SR 71 evitando il transito di mezzi pesanti lungo tutto il centro di Sferracavallo, il secondo, unulteriore raccordo stradale, anche se in contrasto con le componenti naturali, sulla SR 71 indispensabile per deviare i flussi di traffico sovra-locali diretti a Todi e al casello dellAutostrada A1 fuori da Orvieto Scalo evitandone la sovrapposizione con quelli locali. Uno degli obiettivi pi importanti, in grado di conferire al piano una visione pi sostenibile, insito nel concetto di recupero e valorizzazione delle risorse esistenti, che oltre ha rappresentare un patrimonio pubblico di elevata importanza, rappresenteranno se ben gestire, il nuovo motore delleconomia orvietana. quindi tra le prime scelte quella di attuare un intervento di recupero e valorizzazione dellex Caserma Sani (Caserma Piave), con iniziative pubbliche e private capaci di conferire allimmobile un 11. 8 mix di funzioni ricettive, residenziali, commerciali, per il tempo libero e culturali, cos da trasformarlo in un centro polifunzionale. Non meno importante, per perseguire il modello di citt intelligente, lobiettivo di potenziare il collegamento pedonale tra la stazione e il centro servizi di Ciconia attraverso limpiego di tappeti mobili, migliorando la mobilit lenta e accentuando le relazioni urbane tra Ciconia, Orvieto Scalo e la Citt Antica. Questo obiettivo imprescindibile dallintervento di recupero del verde pubblico attrezzato che si pone come cuscinetto ambientale tra lAutostrada A1 e Ciconia. 6. Un nuovo piano strutturale per comune di Orvieto Verso un modello di citt intelligente L'espressione citt intelligente (dall'inglese smart city) indica, in senso lato, un ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualit della vita dei propri cittadini. La citt intelligente riesce a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, grazie anche all'impiego diffuso della tecnologia, in particolare nei campi della comunicazione, della mobilit, dell'ambiente e dell'efficienza energetica. Anche se il significato di tale espressione non sia ancora stato univocamente definito nei dettagli, si riscontra un certo accordo sulle caratteristiche di attenzione ai bisogni delle persone, di gestione oculata delle risorse, di sviluppo sostenibile e di sostenibilit economica. Partendo dunque dagli obiettivi redatti al punto.5 e dal concetto di citt intelligente, attraverso un approccio multidisciplinare allanalisi delle problematiche, ho redatto un nuovo piano strutturale per il comune di Orvieto capace di recuperare in maniera razionalizzare le risorse e presenti sul territorio, rispondere a tutte le problematiche relative al traffico, recuperare il patrimonio comunale esistente in modo da dare nuovi impulsi alleconomia locale, promuovere la crescita di un turismo sostenibile, e concentrare la nuova crescita edilizia in un unico quartiere eco-sostenibile in grado di alimentare da solo il proprio fabbisogno energetico. Razionalizzare le risorse e indirizzarle sui bottoni pulsanti delleconomia locale, il fine ultimo della tesi. Il nuovo piano strutturale individua le invarianti ambientali, quelle parti di territorio che per caratteristiche e qualit insostituibili saranno soggette alle sole azioni di controllo e monitoraggio, mantenendo inalterato il loro stato attuale. Su di esse si costruir un nuovo percorso turistico capace di mettere a sistema le aziende agricole e i borghi di antica fondazione in ambiti rurali di pregio, puntando proprio sul turismo del benessere. Dimensionato su arco temporale di 15 anni, il nuovo piano strutturale per il comune di Orvieto, prevede una crescita massima della popolazione di circa 2.000 unit, e suddivide gli interventi in tre diversi steep, ognuno di cinque anni, conferendo ad ogni intervento una priorit dazione. Gli interventi principali nel campo della mobilit restituiscono al comune di Orvieto una nuova gerarchia della maglia stradale, dove il traffico locale non sar pi in conflitto con il traffico sovra- locale; la realizzazione del nuovo ponte a nord della citt antica sar un innesto diretto tra il nuovo quartiere e quello di Ciconia e di Sferracavallo, senza dimenticare il potenziamento della tratta pedonale che unir definitivamente la stazione, Ciconia e il centro storico, puntando ancora 12. 9 sullutilizzo sempre costante della funicolare. Si configura cos uno spazio pubblico lineare capace di dare una continuit di movimento tra la rupe, lo scalo e Ciconia. Strategiche sono anche le realizzazioni delle due bretelle di collegamento che devieranno i flussi di traffico sovra-locali generati dal casello autostradale e dalla zona industriale, fuori da Orvieto scalo e Sferracavallo. Per quello che riguarda la crescita insediativa il piano individua A.T.O. (ambito a trasformazione ordinaria) dove verr concentrata la futura crescita edilizia, seguendo infatti il modello della compact city, si andr a completare il processo spontaneo di conurbazione tra il quartiere di Ciconia e i tessuti lineari situati nei pressi dello stadio comunale, evitando nuovi consumi di suolo e sfruttando un area gi attrezzata sulla quale si innester il nuovo ponte. LA.T.O. si estende su una superficie di 36 ha, di cui il piano prevede la realizzazione di un parco urbano di 10 HA, che abbia la funzione di cuscinetto ecologico tra il costruito e il corso dacqua, margine orientale dellambito in questione. LA.T.O. avr una funzione prevalentemente residenziale a densit abitativa mista di cui il piano ne fissa le quote e il numero massimo di abitanti insediabili: St a medio-alta densit 5 ha 700 ab St a media densit 9 ha 450 ab St a bassa densit 12 ha 480 ab Totale 26 ha 1.630 ab Laltro intervento strategico, di grande importanza, il recupero dellex Caserma Piave, dove il piano individua un ambito a trasformazione speciale rimandando quindi alla stesura di un piano di riqualificazione, specifico per larea della caserma. La rifunzionalizzazione del complesso ha il compito di innescare e trainare un nuovo processo di sviluppo, tale da coinvolgere il Centro Storico e lintera Orvieto, massimizzando contestualmente il valore immobiliare del bene. Il piano si limita a prescrivere le quote minime di Suc (superficie utile calpestabile) da destinare a nuove funzioni, che dovranno essere rispettare nella stesura di un piano di riqualificazione: Ricettivo turistico non oltre il 30% Residenziale non oltre il 10% Commerciale non oltre il 20% Tempo libero non oltre il 35% Culturale non meno del 10% Artigianale non oltre il 10% Direzionale non oltre il 20% Esigenze pubbliche non oltre il 10% Altro (ricerca, formazione, istituti scolastici, etc.) non oltre il 50% Analizzando le diverse voci tra le funzioni facile osservare come non si punti unicamente ad una grande funzione ma ad un mix integrato di questultime; lidea guida, il concept del progetto di riqualificazione, deve essere quindi impostata sullindividuazione di: - un fattore/funzione trainante, capace immediatamente di creare una nuova identit alla caserma; 13. 10 - un mix di funzioni, correlate ed integrative al fattore trainante, capaci di rafforzare il concept; - una quota minore di altre funzioni, pi legate al contesto locale, capaci a loro volta di integrarsi con il fattore trainante e con le altre funzioni di rango superiore Attuando un intervento di queste dimensioni si alimenter lo sviluppo dellintero centro storico, innescando un processo di crescita della leva immobiliare, con conseguente apprezzamento dei valori di mercato. Un piano che punta al rilancio delleconomia locale partendo proprio dalla valorizzazione delle risorse rurali locali, individua anche una serie di ambiti per nuovi insediamenti per il commercio allingrosso di prodotti tipici locali, in particolare in unarea libera adiacente al casello autostradale, ben visibile ai viaggiatori. Lintervento non si limiter a configurare un luogo dove avverranno solamente scambi commerciali di prodotti locali, ma un vero e proprio polo commerciale e al tempo stesso espositivo, in grado di divenire la nuova vetrina del comune di Orvieto. QUARTA PARTE IL PROGETTO URBANO 7. Il progetto urbanistico: norme per la realizzazione del nuovo quartiere eco-sostenibile La seriet di un piano non un valore stimabile solamente dalla conoscenza dei suoi contenuti pi o meno innovativi, per capire quanto un piano sia valido per avere idea di come i suoi obiettivi e le sue idee siano realmente attuabili e riproducibili, ho deciso di dedicare lultima parte della tesi a simulare lattuazione di uno degli interventi previsti. Come accennato nella premessa ho optato per la progettazione di un nuovo quartiere in grado di ospitare circa 1.640 abitanti, con lobiettivo di discostarmi dai consueti modelli urbani, e di proporre un quartiere modello, eco-sostenibile, dove si potesse praticare un modello di vita differente. Creare un quartiere dove sia disincentivato luso del mezzo privato a favore di mezzi di trasporto molto pi piacevoli e meno inquinanti, la passeggiata e la bicicletta. Larea di progetto si estende su un territorio di 26 ha, tra il quartiere di Ciconia e un insediamento residenziale a bassa densit che si sviluppato attorno allo stadio comunale, delimitata a sud ed ad ovest dalla SR 71, e a est da un piccolo corso dacqua a portata stagionale. Da un punto di vista ambientale presenta buone qualit proprio per la presenza del piccolo corso dacqua che sar un punto focale di partenza nella redazione del concept plan. Larea ben connessa al quartiere di Ciconia ma sar ancora pi integrata al settore contrale urbano (centro storico Sferracavallo Ciconia Orvieto scalo) quando sar realizzato il nuovo ponte che conferir al progetto un ruolo ancora pi importante nel contesto urbano di riferimento. Partendo quindi da una prescrizione di piano che prevede la realizzazione di un parco urbano al ridosso del corso dacqua, in grado di diventare un filtro tra ledificato e lambiente, prende forma un concept plan dove la componente naturalistica del parco non resta fine a se stessa ma penetra allinterno del costruito attraverso quelli che ho denominato assi di penetrazione, nientaltro che semplici percorsi ciclo-pedonali lungo i quali si attestano, in maniera discontinua, edifici in linea con fronte commerciale e a servizi privati. La maglia viaria composta dallattuale SR 71 e da una nuova strada di quartiere posta a margine del parco urbano, tutte e due tangenti al costruito, con una serie 14. 11 di svincoli privati per laccesso alle residenze e alle zone di carico e scarico per le attivit commerciali e terziarie private. Lungo la viabilit tangente si inseriscono una serie di parcheggi di scambio dove possibile lasciare la macchina e dirigersi nel cuore del quartiere o nel parco. Labitato, progettato a misura duomo, percorribile a piedi o in bici senza alcun problema visto che ogni tipo di servizio, privato e non, ricade in un raggio massimo di 500 metri da ogni tipo di abitazione. Ci che ha portato alla realizzazione di un sistema cos efficiente, stata la progettazione accurata dello spazio pubblico definito sia dagli assi di penetrazione sia dalle tre piazze, tutte integrate in un unico sistema. Le piazze ognuna con propria funzione, commerciale con mercato allaperto quella al centro, maggiormente a servizi quella a nord e maggiormente a commercio quella a sud, sono connesse da un unico percorso che attraversa due aree verdi, punti di discontinuit delledificato. Gli assi di penetrazione, tagliando trasversalmente il costruito, compongono una maglia quasi a raggiera dove si inseriscono interventi architettonici a bassa e media densit, si passa infatti da edifici in linea, a corte aperta o a semi corte chiusa con altezze massime di tre piani (12-14 metri), a villette a schiera o case unifamiliari su lotto che variano da uno a due piani (massimo 6 metri); gli assi, oltre a garantire una perfetta mobilit pedonale tra le abitazioni, offrono un collegamento diretto tra il parco e le abitazioni stesse, culminando proprio allinterno di esso e terminando il loro percorso su delle aperture a margine del fiume. Al fine di evitare la realizzazione di un parco monotematico e monofunzionale, si deciso di inserire pi funzioni capaci di accogliere in un unico luogo, spazi per il tempo libero, attrezzature sportive, e un sistema di orti urbani che si articola lungo tutto il parco; proprio agli orti stata riservata una particolare attenzione destinandovi almeno 6.800 mq di superficie, per attivit che saranno svolte in concomitanza tra tutti i cittadini, interessati a garantirsi una sussistenza alimentare a impatto zero. La sostenibilit energetica del progetto attraverso fonti di energia alternativa La progettazione architettonica e urbanistica non basta a garantire la realizzazione di un quartiere eco-sostenibile, certo la disposizione degli edifici, la creazione di un sistema totalmente pedonale, la predisposizione di un numero maggiore di aree verdi dove vengono inseriti anche gli orti ci aiuta molto, ma per raggiungere lobiettivo prefissato, indispensabile realizzare un piano energetico capace di colmare i fabbisogni dei cittadini. Partendo da questa premessa, ho dedicato lultima parte della tesi alla redazione di un piano energetico dove il consumo di energia elettrica di ogni persona, pari ad una media nazionale di 1.200 Kwh / anno, sia in maggior parte soddisfatta grazie allinstallazione di pannelli fotovoltaici su ogni abitazione connessi in un'unica rete, tale da garantire la copertura dei fabbisogni energetici anche a coloro che abiteranno nei palazzi, dove il rapporto tra domanda energetica e superficie per linstallazione maggiore. Calcolando quindi la superficie di tetto disponibile per ogni singola unit e complesso edilizio, lirraggiamento solare previsto nella provincia di Terni e la predisposizione di pannelli su tetto piani o a terrazza che ne massimizzano lefficienza, ho stimato, attraverso un sistema informatico di conversione automatica, i seguenti fattori: - Potenza impianto - Produzione stimata dell'impianto allanno - Beneficio economico totale annuale - Emissioni annue di Co2 evitate 15. 12 - Costi di realizzazione I risultati vengono mostrati nella tabella: Potenza impianto 1.255,58 Kwp(1 ) Produzione stimata dellimpianto 1.514.749 Kwh / anno Beneficio economico totale 323.562 / anno Emissioni annue di Co2 evitate - 802,5 t / anno Costi di realizzazione 3.766.740 Sapendo che il consumo di energia elettrica di una famiglia italiana al 2012 (fonte enel) di 3.000 Kwh / anno, stimando che su 1.638 abitanti vi saranno almeno 546 nuclei familiari composti da 3 individui, questo impianto potr garantire energia elettrica ad almeno 504 nuclei familiari; nel complesso verr garantita una copertura del fabbisogno di energia elettrica di circa il 92,4% per ogni abitante, un risultato eccellente. Fondamentali quanto importanti sono i costi di realizzazione dellopera; sapendo che questi impianti generano una potenza di 1.255,58 Kwp(1 ) e che il costo di realizzazione per 1 Kwp(1 ) varia dai 2.500 ai 3.500 euro in base alla qualit del pannello fotovoltaico, puntando su pannelli di fascia medio alta con un costo di 3.000 , si stima un costo totale pari a 3.766.740 . Ogni anno si avr un beneficio economico complessivo di 323.562 capace di ripagare linvestimento in appena 12 anni, mentre nei futuri 8 anni di vita dellimpianto si registreranno solo guadagni. Il cash flow dellinvestimento visibile nel grafico. -5000000 -4000000 -3000000 -2000000 -1000000 0 1000000 2000000 3000000 1Anno 2Anno 3Anno 4Anno 5Anno 6Anno 7Anno 8Anno 9Anno 10Anno 11Anno 12Anno 13Anno 14Anno 15Anno 16Anno 17Anno 18Anno 19Anno 20Anno A garantire la realizzazione di un quartiere eco-sostenibile, non basta un progetto urbanistico e architettonico efficiente intento a proporre nuovi modelli in grado di stimolare diversi stili di vita, indispensabile prevedere un piano energetico capace di abbattere i costi e razionalizzare le risorse, nel rispetto dei principi virtuosi inclusi nel concetto di sviluppo sostenibile. 16. 13 Bibliografia Libri: Saskia Sassen (2000), Le citt nelleconomia globale, Milano, Il Mulino Pierini Roberto (2001), Competitive e sostenibili. Le citt del terzo millennio, ETS Gabellini Patrizia (2001), Tecniche urbanistiche Strumenti composizione materiali, Milano, Carocci Carlo Socco, Cavaliere Andrea, Guarini Stefania (2002), Citt sostenibili, Celid Jacques Vron (2006), Lurbanizzazione nel mondo, Milano, Il Mulino Galuzzi Paolo & Vitillo Piergiorgio (2007), Esercizi di progettazione urbana La didattica nei laboratori di Urbanistica, Milano, Maggioli Editore Selicato Francesco & Rotondo Francesco (2009), Progettazione urbanistica Teorie e Tecniche, Milano, McGraw-Hill Giorgieri Pietro & Ventura Paolo (2007), Strada strade, Firenze, EDIFIR-Edizioni Firenze Pierluigi Malavasi (2012), Smart city Riviste: Boccaccio Passoni (2011), Lo sviluppo della Smart City Un percorso di riflessione sui fattori di successo per la costruzione della citt intelligente e sostenibile, Pisa, BoccaccioPassoni Snc Allegati Elaborati grafici: - Tav. 1 Analisi conoscitiva della precedente strumentazione urbanistica: il P.R.G. di Luigi Piccianto (1966) - Tav.2 Osservazioni sulla situazione economica e sociale: il comprensorio orvietano e il comune di Orvieto - Tav.3 Analisi e valutazione dello stato di fatto del comune di Orvieto - Tav.4 Valutazione di sintesi delle componenti ambientali insediative della mobilit nel comune di Orvieto - Tav.5 Il tema di piano: rafforzare la funzione strategica di nodo territoriale ridefinendo la struttura urbana policentrica - Tav.6 Un nuovo piano strutturale per comune di Orvieto Verso un modello di citt intelligente - Tav.7 Il progetto urbanistico: norme per la realizzazione del nuovo quartiere eco-sostenibile - Tav.8 Il progetto morfologico funzionale del nuovo quartiere eco-sostenibile 17. !# $ %' ($ % )0$1 2343567 8 3239@A B ACADA E F $ GH II P $ I $QR$S 649T UV WXY `V ab c XYb d e e f g h i p q d r q e s t t i e q u s i p q d r f f v d r d w q v i f e d v q i t fx q t v d w y g f r e d g q d d g h q f u i r d f q t v d w s r f q d g h q f u d de fg d hii d hj k jllm n jfliij o fl pq r s t u s q v r s t wx w t y vq r z { t | } ~ } } pq r s t u s q w t y vq r z { t pq r s t u s q v r s t wx q r z { t Tavola 1 Tavola 2 r v t Tavola 4 Tavola 5 Tavola 6 Tavola 3 Tavola 7 Tavola 8 ! # $ % ' ( ) 0 0 0 0 1 0 2 3 4 4 5 ( 6 7 8 6 7 $ % 7 % % 7 ! 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