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Corso di Laurea di I° Livello in Scienze dei Beni Culturali SIRACUSA Indirizzo Archivistico – Librario Anno Accademico 2007 - 2008 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA LABORATORIO DI APPLICAZIONI INFORMATICHE Curato dal Prof. Leo Giuseppe Oceano Massaro Agata – matricola n. 682/001057

Il Caso Fiumara d'Arte

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Power Point creato con la mia amica Tea Massaro in occasione di un suo esame, appunto, sul caso Antonio Presti e la Fiumara d'Arte, in Sicilia.

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Corso di Laurea di I° Livello in Scienze dei Beni CulturaliSIRACUSA

Indirizzo Archivistico – LibrarioAnno Accademico 2007 - 2008

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA

LABORATORIO DI APPLICAZIONI INFORMATICHE

Curato dal Prof. Leo Giuseppe Oceano

Massaro Agata – matricola n. 682/001057

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V i a g g i o n e l l a “ F i u m a r a ”La Sicilia, terra di forti contrasti…mentre la politica e la pubblica amministrazione sperperano e non fanno, un privato, Antonio Presti, con la forza della volontà e del credo, riesce da solo a mettere in moto una macchina tanto veloce da trasformare in meno di un decennio un pezzo di territorio sperduto in un’isola di grande interesse, dove l’arte – questa volta contemporanea – dialoga con la natura del luogo accrescendone la bellezza ed il mistero della sua magnificenza.Tutto ha inizio nel 1986 con un giovanissimo imprenditore che promuove l’arte donandola al paesaggio della Fiumara di Tusa,

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una stretta e lunga vallata che siincunea per

chilometri tra le montagne,

raggiungendoi piccoli e sperduti

paesini arrampicatisui Nebrodi,

dall’alto dei quali l’occhio si perde

sino ad incontrareil mare. Quel mareda dove comincia

il percorsodell’arte e della vita.

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Museo-Albergo “Atelier sul Mare”Lasciando giù alle spalle l’albergo-museo

“Atelier sul mare”,attraverso una

stradina tortuosae in salita tra

minuscole caseraggiungiamo la

statale, lapercorriamo un po’, verso Messina,

sino ad attraversare un ponte su un letto di un fiume secco, che solo d’inverno si

gonfia e copre sterpaglie e lingue di pietre.

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“La materia poteva non esserci”Girando poi subito a destra, giù sull’antico letto della fiumara, appare piccola la grande scultura astratta di Pietro Consagra “La materia poteva non esserci”, quasi due mani giunte in preghiera, sotto un enorme, spropositato, schiacciante ponte in cemento della famosa – se non altro per gli scandali – autostrada Messina – Palermo.

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“Energia Mediterranea”

Proseguendo verso l’interno, tra la natura che si fa sempre più incontaminata, su di una lieve altura brulla, al limite del paese Motta D’Anfermo, si adagia, come gonfiata dal vento l’azzurra “Onda Mediterranea” di Antonio Di Palma, sulla quale si può salire, lasciarsi scivolare e riparare sotto, facendo, di questa curva sinuosa a stretto contatto con la natura, quasi un’architettura dell’intimità.

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“Una curva gettata alle spalle del tempo”Il percorso prevede un’altra pausa, stavolta ad un incrocio, un bivio tra una vecchia strada di campagna e la via nuova, dove si impone una presenza organica, un corpo in trasformazione che sembra essersi lasciato modellare dal soffio dell’aria come un cavallo al vento.Un cavallo antico dentro la sua armatura, un corpo incompiuto di cemento ancora fasciato dalla sua carpenteria metallica che conserva i segni lasciati dal tempo.“Una curva gettata alle spalle del tempo” di Paolo Schiavocampo.

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“Labirinto di Arianna”Poco prima di arrivare a Castel di Lucio, adagiato su un’altura raggiungibile attraverso un viottolo, appare il “Labirinto di Arianna” di Italo Lanfredini. Un arco acuto, svettante ne segna l’ingresso,un percorso aspirale portaal centro eriporta indietrosenza ansie e smarrimenti.

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“Arethusa”Prima di scenderea valle,sulla via del ritorno, si puòsostare aCastel di Lucioper vedere “Arethusa”, lacaserma dei Carabiniericon gli astratti decori inceramica colorata diPiero Dorazio e Graziano Marini.

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“Il muro della vita”

Più avanti, lungo la provinciale, si incontra il “Muro della vita”, opera collettiva di autori vari. Un invito a ripensare il nostro mondo sottraendolo alla soffocazione del grigio e dell’anonimato banale quotidiano.

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Antonio Presti“Fiumara d’arte – dice Antonio Presti – è un’unica grande opera totale, anche se non ha un progetto di linguaggio uniforme, nasce piuttosto dagli incontri e dagli accadimenti e il suo valore non risiede nelle singole opere quanto nel disegno che le unisce”.

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“Stanza di Barca d’oro”

Ma ciò che più di ogni altra opera cattura il visitatore è la “Stanza di Barca d’oro” di Hidetoshi Nagasawa, perché vi si avverte la misura ed il pudore delle cose nascoste. Non è facile arrivarci, le indicazioni sono approssimative e ci si perde sulle strade dei Nebrodi, bisogna seguire il silenzio animato solo dal suono dell’acqua e delle foglie prima di avvicinarsi all’ingresso della stanza… ogni parola, qui, pare superflua!

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“Finesta sul mare”

Il viaggio si conclude tornando al mare, sulla spiaggia di Villa Margi, tra Castel di Tusa e Santo Stefano di Camastra dove si erge una gigantesca cornice quadrata di cemento azzurra, con magrittiane nuvole bianche, opera di Tano Festa che, proprio come una finestra sul mare, inquadra l’azzurro infinito del Mediterraneo. Quel mare ricco di storia e di eventi, solcato da vele, mercantili, da navi belliche e da “carrette” cariche di corpi umani in balìa dei venti, alla ricerca sempre più disperata di un luogo atto ad una vita migliore.