Presentazione costituzione definitivo 4 i

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  • 1. Un laboratorio di costituzioni Dai principi dell'89 Alle costituzioni dell'800 (e del' 900) La rivoluzione francese:

2. Le fonti

  • Oggetto del nostro lavoro sono stati:
    • Gli eventi e soprattutto le tre costituzioni del periodo rivoluzionario (1791,1793,1795)
    • L'elaborazione filosofica ed ideologica che precede ed affianca la rivoluzione,da Hobbes a Rousseau

3. La RIVOLUZIONE FRANCESE

  • La Rivoluzione Francese un laboratorio di movimenti sociali, strutture politiche, costituzioni che segneranno in Europa
  • il passaggio dallo stato assoluto allo stato liberale e democratico

4. Da: G. Lefebvre La rivoluzione francese, Parigi 1951 In Francia la nobilt pretese a un tempo di imporsi al re e di tenere in rispetto il terzo stato; contro di essa, la borghesia si fece la banditrice dell'uguaglianza dei diritti e, grazie all'intervento della forza popolare, l'Antico Regime rovin bruscamente: l'aristocrazia perdette non soltanto i propri privilegi, ma anche una parte della sua ricchezza e, quindi, della sua autorit sociale. Ma artigiani e contadini, dopo aver sostenuto i notabili nella lotta contro l'aristocrazia, volsero contro di loro il principio dell'eguaglianza dei diritti di cui si erano armati; e la Rivoluzione mise capo per un momento alla democrazia politica, poi a un tentativo di democrazia sociale. Rendendo cos precipitosa l'evoluzione per mezzo di mutazioni brusche, la Rivoluzione dest, di l dei confini della Francia, speranze entusiastiche, ma anche la violenta reazione dei re e delle aristocrazie minacciate. Cos, dal 1789 al 1815, la storia dei paesi di cultura europea si ordina in gran parte attorno a questo grande avvenimento. 5. La DICHIARAZIONE dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino

  • Viene proclamata il 26 Agosto 1789 e sancisce i diritti dellUomo e del Cittadino:
  • Separazione dei poteri
  • Diritti naturali dellIndividuo
  • Sovranitnazionale
  • Nella Dichiarazione confluiscono il Costituzionalismo di Locke e Montesquieu e la Dottrina democratica di Rousseau

6. Gli strumenti della politica

  • La libert di pensieroe di stampa proclamate dalla Dichiarazione dei diritti portano alla formazione di una opinione pubblica che si esprime attraverso:
    • I club come quello degli Amici della Costituzione che prende il nome dallex convento dei Giacobini, dove si riuniva associazioni di dibattito politico che si svilupperanno poi nei partiti
    • La stampa politica con la creazione di decine di giornali

7. Le parole della politica

  • Nel clima della Rivoluzione nascono anche alcune parole chiave della politica come: destra e sinistra
  • Questo modo di indicare gli orientamenti politici deriva dal fatto che i deputati della Costituente contrari ad ogni cambiamento, in particolarea ridurre i poteri del re, sedevano alla destra del presidente, mentre quelli favorevoli a riforme pi democratiche sedevano alla sua sinistra

8. PREAMBOLO: Prima Costituzione1791 LAssemblea nazionale, volendo stabilire la Costituzione francese sui principi che essa ha riconosciuto e dichiarato, abolisce irrevocabilmente le istituzioni che ferivano la libert e leguaglianza dei diritti.

  • Non vi pi n nobilt, n paria, n distinzioni ereditarie, n distinzione di ordini, n regime feudale, n giustizie patrimoniali, n alcuno dei titoli, denominazioni e prerogative che ne derivavano, n alcun ordine di cavalierato, n alcuna delle corporazioni o decorazioni, per le quali si esigevano prove di nobilt, o che presupponevano distinzioni di nascita, n alcuna altra superiorit se non quella dei funzionari pubblici nellesercizio delle loro funzioni.
  • Non vi pi n venalit, n ereditariet di alcun ufficio pubblico.
  • Non vi pi, per alcuna parte della Nazione, n per alcun individuo, alcun privilegio, n eccezione al diritto comune di tutti i Francesi.
  • Non vi sono pi n giurande , n corporazioni di professioni, arti e mestieri.
  • La legge non riconosce pi n voti religiosi, n alcun altro impegno che sia contrario ai diritti naturali, o alla Costituzione.

9. LA PRIMA COSTITUZIONE (1791) 10. Il pensiero liberale

  • La Costituzione del 1791 frutto prevalentemente del pensiero liberale che ha tra i suoi iniziatori John Locke

11. JOHN LOCKE

  • il teorico dello STATO LIBERALE .Lo stato:
  • Non pu disporre dei diritti naturali e dei beni degli individui
  • Deve governare per mezzo di leggi promulgate e fisse e giudici autorizzati
  • Non pu imporre tasse senza il consenso della maggioranza
  • Deve attuare la divisione dei poteri (e subordinare l'esecutivo al legislativo)

12. LA PROPRIETA' COME DIRITTO NATURALE

  • il governo non ha altro fine che proteggere la propriet (J.Locke)
  • La propriet privata dunque ilfondamento della societ civile.

13. ...MONTESQUIEU

  • il pi importante teorico della divisione dei poteri.Egli afferma infatti che,per salvaguardare i diritti dei cittadini siano fondamentali l'equilibrio e il controllo reciproco fra:
  • Potere legislativo (o sovrano)
  • Potere esecutivo
  • Potere giudiziario

14. IMMANUEL KANT

  • Kant traccia le linee di uno stato ideale che deve servire da modello per la creazione degli Stati empirici, fondato sui principi del diritto e che non ha altro scopo se non la garanzia della vita giuridica, essendo esso sottoposto al rispetto delle norme giuridiche.
  • Questo Stato ideale e razionale basato sulla divisione dei poteri: il potere sovrano, il potere esecutivo, il potere giudiziario.

Con Kant viene definito un altro concetto fondamentale del costituzionalismo moderno: quello di stato di diritto . 15. Jean Jacques Rousseau

  • 1762: con il Contratto Sociale nasce la prima definizione moderna di Stato Democratico:
    • Sovrano tutto il popolo
    • La legge deriva dalla volont generale, basata sulla capacit degli individui di cogliere lunico interesse generale
    • A questo deve venir subordinata la propriet privata

16. Seconda costituzione Giugno 1793 (anno I)

  • Diritto di voto per i maschi di et superiore ai 21 anni
  • Questi eleggono un deputato ogni 40.000 elettori
  • I deputati formano la Convenzione Nazionale che detiene il potere legislativo e dirige il governo, con il potere esecutivo
  • Magistratura ed amministrazione periferica erano elettive

17. Una nuova dichiarazione dei diritti

  • La costituzione del 93 era preceduta da una significativa dichiarazione dei diritti tra i quali venivano elencati :
    • I diritti sociali (articolo 21 suldiritto al lavoro ed allassistenza, art. 22 sullistruzione pubblica)
    • I diritti tesi a scongiurare il dispotismo politico (art. 33 sul diritto allesistenza alloppressione, art. 35 sul diritto di insurrezione),
  • Sono diritti che verranno ripresi dalla costituzione repubblicana del 1848

18. Dalla Convenzione al Comitato di Salute Pubblica

  • 21 settembre: viene proclamata la Repubblica
  • Nella convenzione si affermano i Giacobini, che sostengono lalleanza tra borghesia e ceti popolari (i sanculotti):
    • Chiamata alle armi dellintera nazione
    • Repressione delle rivolte interne in Vandea ed in altre province
    • Controllo delleconomia
    • No allabolizione della propriet privata
    • Rafforzamento del potere centrale
      • dittatura rivoluzionaria: la sovranit nazionale si identifica con la componente giacobina della convenzione sostenuta dal popolo di Parigi
      • Comitato di Salute Pubblica (Terrore)

19. 1795: La terza Costituzione

  • 1794 1795: reazione Termidoriana ed antigiacobina
  • Fine del Terrore e della Democrazia giacobina e dellegualitarismo radicale
  • Abbandono del suffragio universale
  • Ritorno alle norme elettorali del 1791 con il prevalere dellalta borghesia

Repubblica e democrazia rimasero pio meno formalmente in piedi, ma i Termidoriani diffidavano del popolo ed il loro regimesopravvisse attraverso una serie di colpi di stato affidandosi infine alla dittatura del generale Bonaparte 20. Da: G. Lefebvre La rivoluzione francese, Parigi 1951 Tra la Costituente e la Convenzione c' un distacco molto meno profondo di quanto sia stato detto; e, per questo rispetto, la solidariet rivoluzionaria si estende sino ai montagnardi.Ma, per questi ultimi, la guerra civile e contro lo straniero esigeva un governo autoritario e, finch fosse durata, condannava la rivoluzione alla dittatura.Appoggiandosi ai sanculotti per instaurarla, essi avevano tentato, dall'altra parte, un primo abbozzo di democrazia sociale.Cos il terzo stato si era diviso.Nell'intenzione degli uomini della Costituente, la rivoluzione avrebbe dovuto fondare la libert e conferire il potere politico e sociale all'alta borghesia.N diversamente la pensava la maggioranza della Convenzione.Di qui l'importanza della reazione termidoriana: essa volle chiudere l'intermezzo giacobino e ricollegarsi alla tradizione della Costituente.Monarchici costituzionali e termidoristi repubblicani erano indubbiamente in contrasto per quanto concerneva il titolo e le attribuzioni del capo del potere esecutivo; ma, elaborando la costituzione dell'anno III, si trovarono d'accordo nel giudicare necessario il ripristino di un governo elettivo e costituzionale e l'attribuzione della direzione politica ed economica ai notabili, ossia ai proprietari per lo meno agiati. 21. Da: G. Lefebvre La rivoluzione francese, Parigi 1951

  • La Costituzione dell'anno terzo suggell la reazione e ne prepar gli ulteriori sviluppi.
  • Nella nuova dichiarazione dei diritti che la precedeva, venne soppresso, come pericoloso, l'articolo essenziale della Dichiarazione del 1789: gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti.
  • E si ebbe cura di precisare che: l'eguaglianza consiste in ci: che la legge eguale per tutti.
  • Furono soppressi similmente gli articoli della Dichiarazione del 1793 che apparvero capaci di giustificare la democrazia sociale, mentre, ben s'intende, fu esplicitamente confermata la libert economica.
  • Si aggiunse, infine, una dichiarazione dei doveri dei cittadini sebbene a una parte di essi venisse negato il diritto di partecipare alla elaborazione di leggi che tutti avevano l'obbligo di rispettare.
  • Il suffragio universale fu, infatti, abbandonato.

22. Un esempio significativo

  • Il cambiamento politico introdotto dal Direttorio risulta chiaramente esemplificato dalla politica relativa allistruzione pubblica
  • Ne parla ancora Lefebvre nellopera citata:

23. Il diritto allistruzione

  • ma le scuole centrali, che essi (il Direttorio) prescrissero di aprire in ogni dipartimento, erano adatte soltanto agli adolescenti della borghesia; ed essi, - dopo aver ridotto, nell'anno III, il numero delle scuole primarie pubbliche, - le condannarono, di fatto, alla rovina, sopprimendo, il 3 brumaio anno IV (25 ottobre 1795), lo stipendio dei maestri a carico dello Stato.
  • Il tesoro era, s, in gravissime condizioni; ma, al pari di Boissy D'Anglas, molti ritenevano imprudente favorire la formazione d'una minoranza parassitaria e ambiziosa di poveri istruiti.

24. BENJAMIN CONSTANT

  • Lesperienza della Francia rivoluzionaria al centro della riflessione del pensatore liberale moderato Benjamin Constant, che riprende il tema della centralit dei diritti individuali:

25. La sovranit del popolo ed i suoi limiti

  • Quando si riconosce il principio di sovranit popolare, cio della supremazia della volont generale su ogni volont particolare, necessario comprendere bene la natura di questo principio e determinarne con cura lestensione .
  • Il riconoscimento astratto della sovranit non vale per niente ad aumentare la somma delle libert individuali
  • Quando si stabilisce che la sovranit del popolo illimitata si crea e si getta a caso nella societ umana un grado di potere troppo grande di per s, e che un male nelle mani di chiunque sia posto
  • In una societ fondata sulla sovranit popolare, certo che non spetta a nessun individuo, a nessuna classe sottomettere gli altri alla propria volont particolare, ma falso che la societ nel suo insieme possegga sui suoi membri una sovranit senza limiti la sovranit non esiste che in modo limitato e relativo .

26. Sovranit e democrazia costituzionale

  • La riflessione sulla sovranit e sul potere della rappresentanza popolare sar ripresa nellottocento da John Stuart Mill, con la sua polemica contro la dittatura della maggioranza e per la difesa dei diritti delle minoranze.
  • Per la riflessione su questo tema nel novecento baster citare il primo articolo della costituzione italiana:
    • L'Italia una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranit appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

27. Il pensiero politico nel Risorgimento italiano Al laboratorio della Rivoluzione francese ed alle successive elaborazioni nellottocento (in particolare nel 1848) del pensiero politico in Francia si ispirano anche gli intellettuali e politici del risorgimento italiano 28. CARLO CATTANEO

  • Esponente del pensiero della borghesia progressista, Carlo Cattaneo:
    • sostiene che leconomia si deve sviluppare senza limiti n impedimenti per realizzare un mercato internazionale;
    • propone come forma di governo per lItalia il federalismo perch esso pu favorire il progresso nazionale, laffermarsi delle libert personali, la partecipazione popolare attraverso il suffragio universale;
    • prevede una serie di interventi sociali per le classi pi svantaggiate e luguaglianza delle opportunit di partenza garantita ad ogni cittadino;
    • Pensa che dallo stato federale nazionale si debba passare alla nascita dellEuropa unita grazie ad un patto tra gli stati.

29. GIUSEPPE MAZZINI

  • La nazione una comunit democratica, con una Costituzione garante delle libert: Italia una, libera, indipendente e repubblicana
  • Le realt nazionali indipendenti devono coesistere in ununica associazione di popoli: Stati Uniti dEuropa
  • Le conquiste sociali, che devono realizzare il principio di eguaglianza, non devono derivare dalla lotta di classe ma dal diritto al suffragio universale, dalla diffusione delleducazione popolare, dallalleanza politica tra le classi medie e la classe operaia
  • La collaborazione fra lavoratori e capitalisti, nel rispetto della propriet e del profitto, deve valorizzare il lavoro , i cui frutti spettano in massima parte a chi li produce.

30. MAZZINI e la Costituzione della Repubblica romana

  • La Costituzione della Repubblica romana rappresent la forma pi avanzata in senso democratico tra le costituzioni del Risorgimento.
  • I precedenti a cui si richiama li troviamo nelle costituzioni francesi del 1791 e del 1793, nella costituzione della repubblica giacobinadel 1798 e nella seconda repubblica francese del 1848
  • Tre elementi evidenziano il suo valore democratico, tale da attribuirle il carattere di esemplarit per la costituzione italiana del 1948:
    • Lessere frutto di unassemblea costituente, democraticamente eletta, e la sua caratteristica di costituzione rigida
    • Lindipendenza del potere giudiziario
    • La presenza al suo interno di contenuti sociali che anticipano lart. 3 della nostra costituzione

31. La Costituzione della Repubblica romana

  • Principi fondamentali:
    • La sovranit per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano costituito in repubblica democratica
    • Il regime democratico ha per regola leguaglianza, la libert, la fraternit. Non riconosce titoli di nobilt, n privilegi di nascita o casta
    • La repubblica, colle leggi e colle istituzioni, promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.

32. Tra passato e presente

  • Molte sono le questioni aperte sulla democrazia che dalla Rivoluzione francese sono giunte fino a noi:
    • La definizione, via via pi articolata;
    • Alcuni aspetti problematici, come il populismo
    • Le strutture e gli strumenti della partecipazione, come i partiti ed i media

33. Le definizioni della democrazia

  • Politica : fondata sulla libert, luguaglianza e la tutela dei diritti dei cittadini
  • Sociale : indica una societ i cui membri vengono considerati e trattati su un piano di assoluta uguaglianza, dove si riconosce a ogni persona il proprio specifico valore
  • Economica : si suddivide in democrazia dimpresa e del lavoro e si basa sullobiettivo di equilibrare il rapporto fra povert e ricchezza, ovvero di produrre e ridistribuire ricchezza in modo da raggiungere un benessere generalizzato
  • Dalla compenetrazione di queste tre forme nasce il concetto contemporaneo di democrazia rappresentativa, in cui la democrazia politica la condizione necessaria affinch possano esistere la altre due.
  • Vi reale democrazia quando si ha una societ libera e aperta, in cui la maggioranza legittimamente eletta nel pieno rispetto dei diritti e della libert delle minoranze, in cui lo Stato a servizio dei cittadini, non i cittadini al servizio dello Stato .

34. Democrazia costituzionale

  • Garanzie dei diritti individuali
  • Diritti politici:
    • Pluralismo
    • Principio di maggioranza
    • Tutela dei diritti delle minoranze
  • Divisione ed equilibrio dei poteri
  • Limiti dei poteri

35. Lideologia populista

  • nella virt e nella sovranit del popolo che bisogna cercare una barriere contro i vizi ed il dispotismo del governo. I mali della societ non provengono mai dal popolo, ma dal governo. E come potrebbe essere diversamente? Linteresse del popolo , infatti, il bene pubblico .Robespierre
  • Lideologia populista nasce come dottrina politica che celebra la virt del popolo: il paese pu essere salvato o rinnovato soltanto dal popolo, sotto la guida di un leader consapevole
  • Per meglio affermare la sovranit popolare si individua un nemico del popolo

36. Regimi populisti

  • Il regime populista si esprime attraverso un governo autoritario retto da un capo carismatico che si rivolge direttamente alle masse basando la propria legittimit sulla convinzione di incarnare la volont e lanima pi profonda del popolo.
  • Pu essere una vera e propria dittatura che soffoca ogni forma di democrazia ( il caso dei regimi totalitari)
  • Pu conciliarsi con un tipo di governo che rispetta formalmente le regole della democrazia e del pluralismo politico, anche se la forte personalizzazione del potere finisce quasi sempre per stravolgere la vita democratica del paese, limitando le funzioni del parlamento e della magistratura

37. La riflessione di Toqueville

  • Lapatia politica ed il conformismo, sui quali il populismo si basa, costituiscono il maggiore problema della democrazia attuale.
  • Gi nellottocento, per, Toquevilleaveva descritto questa problematica in modo sorprendentemente attuale:

38. Toqueville , La democrazia in America, 1840