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I MISTERI DEL DISEGNO DI LEGGE SVELATI Settembre 2017

I MISTERI DEL DISEGNO DI LEGGE SVELATI

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I MISTERI DEL DISEGNO DI LEGGE SVELATI

Settembre 2017

COS’È UN DISEGNO DI LEGGE?

È una proposta di testo normativo redatta in articoli e preceduta da una relazione esplicativa, che viene sottoposta all’esame delle Camere del Parlamento.Può essere presentato:

da ciascun membro delle Camere, dal Governo o da almeno cinquantamila elettori – art. 71 della Costituzione;dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) – art. 99, comma terzo della Costituzione;da un Consiglio Regionale – art. 121, comma secondo della Costituzione.

CURIOSITÀ

In generale, quando ci si riferisce indifferentemente a tutte le ipotesi di iniziativa legislativa, si parla di progetti di legge.

Solo alla Camera dei Deputa-ti, i testi presentati dal Gover-no vengono definiti disegni di legge, mentre tutti gli altri vengono denominati propo-ste di legge. Al Senato invece si usa il termine disegno di legge per tutte le iniziative legislative.

Un testo normativo deve essere sintetico, privo di ambiguità semantica e sintattica, semplice, preciso e coerente nei contenuti, e anche puntuale nel richiamo ai riferimenti normativi.I Presidenti delle Camere, d’intesa con il Presidente del Consiglio, hanno emanato una circolare di “Regole e raccomandazioni per la redazione dei testi normativi”. Della sua applicazione ai disegni di legge se ne occupano specifici servizi delle Camere.Nel corso dell’iter di approvazione di un ddl, specie se il testo è complesso o sono stati approvati molti emendamenti, può emergere la necessità di aggiustamenti formali o di modifiche di coordinamento.

OCCHIO ALLA FORMA!

UN PO’ DI NUMERI: QUANTI

Nel corso dell’attuale XVII le-gislatura, iniziata il 15 marzo 2013, sono stati presentati 7.135 disegni di legge (ddl), di cui ben 3.108 soltanto nel 2013. Un fenomeno che si ri-pete ad ogni inizio di legisla-tura, con la riproposizione di quei ddl che non ce l’hanno fatta.

La grande maggioranza (6.627, di cui 4.182 alla Camera dei Deputati e 2.674 al Senato) sono di iniziativa parlamentare, 390 governativa, 71 regionale, 41 popolare e 6 del CNEL.Ma non tutti diventano legge dello Stato. Da inizio legislatura, il Parlamento ha approvato in via definitiva 327 ddl.

UN PO’ DI NUMERI: QUANTO TEMPO

Nessuno dei 6 ddl presentati dal CNEL è stato ancora ap-provato in via definitiva.

Il tempo medio di approvazione è di 314 giorni al Senato e 271 alla Camera per i ddl di iniziativa parlamentare, contro gli “appena” 97 e 57 giorni per quelli presentati dal Governo. Le proposte di iniziativa regionale sono generalmente approvate in 106 giorni al Senato e 75 alla Camera, mentre i ddl popolari sono approvati in 71 giorni al Senato e ben 295 alla Camera.

DOPO LA PRESENTAZIONE…

I ddl sono stampati e distribuiti nel più breve tempo possibile e contestualmente pubblicati sul sito della Camera dove sono presentati. Vengono annunciati all’Assemblea tramite una menzione nell’ordine del giorno generale.

I ddl sono individuati mediante un numero progressivo, in due serie separate per il Senato e la Camera che ripartono da zero ad inizio legislatura. Quando un disegno di legge è approvato da un ramo e trasmesso all’altro, qui assume un nuovo numero della rispettiva serie; nell’eventuale navette successiva, conserverà sempre i numeri assegnatigli dai due rami.

A questo punto il ddl è pronto per intraprendere quel percorso che lo porterà a diventare Legge dello Stato: il procedimento legislativo.

Dopo l’annuncio all’Assemblea del ramo del Parlamento in cui sono presentati, i ddl sono assegnati alla Commissione permanente competente per la materia trattata e un parlamentare, solitamente della maggioranza, svolge il ruolo di relatore.

Il procedimento ordinario si articola in due fasi:esame da parte della Commissione, incaricata di svolgere una istruttoria e una valutazione preliminare e di preparare un testo per la discussione in Assemblea (e che per ciò viene detta Commissione in sede referente);discussione e deliberazione da parte dell’Assemblea.

ASSEGNAZIONE ALLA COMMISSIONE

LA COMMISSIONE IN SEDE REFERENTE

I componenti della Commis-sione delineano le posizioni delle varie parti politiche sul contenuto del provvedimen-to e presentano proposte di emendamenti sulle quali la Commissione delibera.Durante l’esame, la Commis-sione competente acquisisce i pareri di altre Commissioni (sede consultiva) che possono avanzare suggerimenti sulle parti di loro competenza.

Inoltre possono essere acquisiti, attra-verso audizioni di enti pubblici e sog-getti privati, le opinioni e i dati ritenuti ne-cessari all’esame.Al termine del proprio lavoro, la Commis-sione incarica il relatore di preparare la relazione per l’Assemblea, che riporta il testo predisposto dalla Commissione e alla quale possono aggiungersi relazioni di minoranza.

L’ESAME IN ASSEMBLEA

La discussione in Assemblea parte dall’illustrazione del relatore, dall’intervento del rappresentante del Governo e da quelli dei parlamentari che intervengono sulle linee generali del provvedimento, esprimendo la posizione dei gruppi. Vengono poi esaminati i singoli articoli del ddl, e si votano gli emendamenti presentati al testo predisposto dalla Commissione. Nella fase finale, dopo l’esame di eventuali ordini del giorno (che sono documenti di indirizzo al Governo su come dovrà essere applicata la futura legge) e dopo le dichiarazioni di voto sul provvedimento, si procede all’approvazione del progetto nel suo complesso.

Accanto al procedimento ordinario sono previsti due procedimenti abbreviati:

sede legislativa (o deliberante), il procedimento si conclude interamente all’interno di una Commissione, che provvede all’esame istruttorio e alla approvazione finale del ddl;sede redigente, prevede l’approvazione in Assemblea di un ddl i cui articoli sono formulati in Commissione, senza che l’Aula possa modificarne il testo.

I PROCEDIMENTI ABBREVIATI

Un ddl già approvato da una Camera viene esaminato dall’altra secondo la stessa procedura.Se dopo la prima lettura da parte delle due Camere, il ddl torna ad una Camera perché l’altra vi ha apportato delle ulteriori modifiche, l’esame in seconda lettura riguarderà le sole parti modificate.Nel nostro sistema di bicameralismo perfetto, la navette fra Camera e Senato continua fino a quando i due rami del Parlamento non concordano nell’approvare un testo perfettamente identico.

L’ESAME DEI DDL GIÀ APPROVATI NELL’ALTRO RAMO DEL PARLAMENTO

Sarà compito del Parlamento sintetizzare i diversi interessi par-ticolari.

Il lobbista lavora affinché le istanze dei portatori di inte-resse, la sua organizzazione o suoi committenti, vengano presentate e prese in consi-derazione dal decisore pub-blico.

E IL LOBBISTA COSA FA?

Per fare questo, il lobbista:studia il testo originario del ddl e individua possibili ambiti di intervento;incontra il relatore e i rappresentanti dei gruppi parlamentari in Commissione (in sede referente e, se necessario, in sede consultiva) per presentare le istanze dei suoi committenti e le eventuali criticità riscontrate; presenta, d’accordo con i suoi interlocutori istituzionali, proposte emendative – corredate da una nota esplicativa di sostegno – e organizza la partecipazione della propria organizzazione, o dei suoi committenti, ad audizioni parlamentari.

La stessa attività di lobbying viene condotta nel corso dell’esame in Assemblea e, successivamente, nell’altro ramo del Parlamento. In seconda lettura il margine di intervento è ridotto, dai vincoli di procedura, solo alle parti ulteriormente modificate.

E IL LOBBISTA COME LO FA?

La Costituzione (art. 138) prevede un procedimento rafforzato (procedura aggravata) per l’approvazione dei ddl di revisione della Costituzione e i ddl costituzionali.Questi devono infatti essere approvati da ciascun ramo del Parlamento con due distinte deliberazioni (la seconda a maggioranza assoluta), tra le quali devono intercorrere almeno tre mesi. L’art. 72 della Costituzione esclude che i ddl costituzionali possano essere approvati dalle Commissioni in sede legislativa.Entro tre mesi dalla pubblicazione può essere richiesto un referendum confermativo da un quinto dei membri di una Camera, cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali; la legge in questo caso è promulgata solo se è stata approvata dalla maggioranza dei votanti. Il referendum non può essere richiesto se la legge è stata approvata da 2/3 dei componenti di ciascuna Camera alla seconda votazione.

segue

IL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

Il 12 aprile 2016 il Parlamento ha approvato una proposta di revisione della Costituzio-ne che prevedeva, tra l’altro, il superamento del bicamera-lismo perfetto e la riduzione del numero dei parlamentari (la c.d. Legge Boschi).

Su iniziativa parlamentare e tramite una raccolta firme è stato richiesto un refe-rendum confermativo, dal momento che la legge era stata approvata con una maggioranza inferiore ai 2/3. La riforma è stata respinta da circa il 60% dei votanti alla consultazione re-ferendaria del 4 dicembre 2016 e non è pertanto entrata in vigore.

IL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

La promulgazione è l’atto con il quale il Presidente della Repubblica attesta che un testo è stato approvato dal Parlamento, e ne ordina la pubblicazione e l’osservanza. La promulgazione deve avvenire entro un mese dall’approvazione definitiva della legge. Il Presidente della Repubblica può rinviare la legge alle Camere, con messaggio motivato, per chiedere una nuova deliberazione. Il rinvio da parte del Presidente riapre il procedimento legislativo, e se la legge viene nuovamente approvata essa deve essere promulgata.

GLI ULTIMI PASSI: LA PROMULGAZIONE E...

Subito dopo la promulgazione, la legge è pubblicata. La pubblicazione della legge avviene ad opera del Ministro della Giustizia e consiste, tecnicamente, nell’inserzione del testo nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana e nella pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. La legge entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, a meno che la legge stessa non prescriva un termine minore o maggiore.

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