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AMILOIDOSI CARDIACA E RENALE:
RECENTI ACQUISIZIONI
PER UN VECCHIO PROBLEMA
TESTI RILEVATI DA PUBBLICAZIONI DEL
http://www.mei.it/wordpress/nefro/lezione_prova.pdfDr. Giovanni Palladini
- Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi Sistemiche – Fondazione Istituto di
Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Policlinico San Matteo e
Dipartimento di Medicina Molecolare – Università di Pavia, Pavia, Italia
LE AMILOIDOSIVEDI LINK :HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF
Le amiloidosi sono patologie in cui proteine autologhe diverse e tra loro non correlate vanno in contro ad alterazioni conformazionali che le portano ad aggregare e a depositarsi nei tessuti sotto forma di fibrille insolubili. Questo processo, nelle forme sistemiche di amiloidosi, porta a un danno degli organi coinvolti, che, se non è arrestato da una terapia efficace, ha esito fatale. Si conoscono circa trenta tipi diversi di amiloidosi, classificati sulla base della proteina che forma le fibrille. Le più comuni forme di amiloidosi sistemica sono riportate nella Tabella 1.
Le amiloidosi sistemiche sono malattie rare, con un’incidenza stimata di circa 9 casi per milione di persone anno.3 Questo significa che i pazienti con amiloidosi si trovano ad affrontare i problemi comuni ai soggetti affetti da malattie rare: ritardi nella diagnosi, difficoltà nell’ottenere informazioni adeguate, necessità di viaggiare fino a centri di riferimento per accedere a procedure …
SEGUE: LE AMILOIDOSIHTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF
…diagnostiche adeguate e a terapie efficaci. Infatti, soltanto presso centri di riferimento nazionali si possono raccogliere un numero sufficiente di casi per addestrare medici esperti, rendere economicamente giustificata la presenza delle costose e complesse tecnologie necessarie per la diagnosi e condurre la ricerca clinica sui nuovi farmaci. Il centro di riferimento di Pavia è attivo dal 1986, i medici del centro si dedicano esclusivamente alla cura dei pazienti con amiloidosi e alla ricerca in questo campo (http://54.246.121.13/amiloidosi.it/index.php/it/)
Per venire incontro alle esigenze dei pazienti con amiloidosi, dal 1996 il centro di Pavia coordina una rete nazionale di istituzioni che forniscono cure facilmente accessibili ai pazienti affetti da amiloidosi sistemica. Un approccio di questo tipo, basato sull’interazione tra un centro di coordinamento clinico nazionale e istituzioni periferiche, può migliorare la prognosi dei pazienti affetti da amiloidosi.4
PRESENTAZIONE CLINICAHTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO
/LEZIONE_PROVA.PDF
I sintomi, segni clinici e i dati strumentali che dovrebbero indurre a sospettare il più precocemente possibile una forma sistemica di amiloidosi sono poco specifici e richiedono un alto grado di attenzione da parte del clinico. Sono comunemente riferiti astenia, inappetenza, disgeusia e calo ponderale. Inoltre, può fare parte della storia clinica, precedendo la diagnosi anche di mesi o anni, il riscontro di una sindrome del tunnel carpale, più frequentemente
bilaterale. L’amiloidosi deve sempre essere considerata nella diagnosi differenziale di una neuropatia periferica sensitivo-motoria, in particolare se associata a neuropatia autonomica in pazienti non diabetici, o in presenza di epatomegalia senza lesioni focali. Il riscontro di proteinuria glomerulare (>0.5 g/24 ore) in un paziente non diabetico, di una cardiomiopatia ipertrofica all’esame ecocardiografico, di un’elevata concentrazione di peptide natriuretico di tipo B (BNP) o della porzione N-terminale del suo propeptide (NT-proBNP) dovrebbero indurre prontamente il sospetto di amiloidosi. La prognosi di tutte le forme sistemiche di amiloidosi dipende in modo sostanziale dalla precocità della diagnosi e, pertanto, la presenza di uno o più dei segni clinici menzionati è sempre meritevole di un approfondimento diagnostico.
Nell’amiloidosi AL, la formazione dei depositi di amiloide può interessare, se pure con diversa frequenza, praticamente tutti gli organi con l’eccezione del sistema nervoso centrale (Tabella 1). Per questo motivo, le manifestazioni della malattia sono eterogenee e si possono presentare in diverse combinazioni, rendendo in alcuni casi difficile formulare il sospetto diagnostico. Tuttavia, in circa il 15% dei pazienti, la deposizione di amiloide nei tessuti molli dà luogo a segni che si possono considerare patognomonici di amiloidosi AL, come la macroglossia, con frequente coinvolgimento dei tessuti molli sottomandibolari, e la porpora periorbitale. Gli organi più frequentemente coinvolti nell’amiloidosi AL sono il cuore e il rene. L’interessamento renale si manifesta nel 93% dei casi con proteinuria. Più della metà dei pazienti con amiloidosi AL si presenta con sindrome nefrosica all’esordio. L’insufficienza renale, al contrario, è meno frequente al momento della diagnosi, anche se circa il 20% dei pazienti va incontro nel corso della malattia a insufficienza renale terminale.
Amiloidosi AL: presentazione clinica e prognosi (1)http://www.mei.it/wordpress/nefro/lezione_prova.pdf
MACROGLOSSIAESAME PATOGNOMONICO PER PORRE DIAGNOSI DI AMILOIDOSI
SEGUE:HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDFLa progressione del danno renale dipende dalla funzione renale
residua e dall’entità della proteinuria, ma può essere arrestata da una terapia efficace. Questo sottolinea l’importanza della diagnosi precoce. La possibilità di sopperire con la dialisi alla perdita della funzione renale fa sì che l’interessamento del rene non condizioni la sopravvivenza. Infatti, la maggioranza dei pazienti con coinvolgimento renale muore per cause legate all’interessamento del cuore da parte della malattia.
L’interessamento cardiaco si rende evidente all’ecocardiografia con ispessimento del setto e delle pareti ventricolari. I ventricoli non sono dilatati, anzi, le camere ventricolari possono essere di volume inferiore alla norma in un quadro di cardiomiopatia restrittiva. L’infiltrazione da parte dell’amiloide conferisce al miocardio un’iperecogenicità granulare “a vetro smerigliato”. Fino a stadi avanzati della malattia, la funzione sistolica globale, espressa dalla frazione d’eiezione, si mantiene normale. All’ispessimento delle pareti ventricolari si accompagnano caratteristicamente bassi voltaggi elettrocardiografici nelle derivazioni periferiche
SEGUE:HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF Questa discrepanza spesso aiuta a distinguere
l’amiloidosi dalle altre condizioni in cui si ha un ispessimento delle pareti ventricolari, ad esempio la cardiopatia ipertensiva. Il quadro clinico è d’insufficienza cardiaca destra, evidente nel 40% dei pazienti alla diagnosi. L’amiloidosi cardiaca rappresenta la causa di morte più comune nell’amiloidosi AL: circa la metà dei pazienti giunge a morte per scompenso cardiaco e in un quarto dei casi la morte avviene improvvisamente a causa di aritmie cardiache. Le aritmie ventricolari ripetitive (coppie di battiti ectopici ventricolari o episodi di tachicardia ventricolare non sostenuta) rilevate al monitoraggio elettrocardiografico delle 24 ore secondo Holter, si associano alla morte cardiaca improvvisa.
SEGUE:HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF La sopravvivenza mediana dei pazienti con amiloidosi AL è in
lento progressivo aumento grazie ai progressi nella terapia e si avvicina ora ai quattro anni. Nell’amiloidosi AL, la prognosi dipende dal coinvolgimento cardiaco. L’entità del danno cardiaco può essere determinata misurando la concentrazione di marcatori biochimici di disfunzione cardiaca: l’NT-proBNP e le troponine. Il NT-proBNP è un marcatore molto sensibile di interessamento cardiaco e, nell’amiloidosi AL, tutti i pazienti con coinvolgimento del cuore hanno un’elevata concentrazione di NT-proBNP.7 Il NT-proBNP e le troponine cardiache sono i più importanti indicatori prognostici. È stato sviluppato un accurato sistema di stadiazione basato su questi due marcatori, che permette di dividere i soggetti con amiloidosi AL in tre gruppi con prognosi molto diversa.9 I pazienti che alla diagnosi si presentano con una concentrazione elevata sia di NT-proBNP sia di troponina hanno una sopravvivenza di pochi mesi soltanto. Più recentemente, nostri studi hanno evidenziato che la troponina misurata con metodi ad alta sensibilità permette di identificare il danno miocardico molto precocemente, e la
SEGUE:HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF La sopravvivenza mediana dei pazienti con amiloidosi AL è in
lento progressivo aumento grazie ai progressi nella terapia e si avvicina ora ai quattro anni. Nell’amiloidosi AL, la prognosi dipende dal coinvolgimento cardiaco. L’entità del danno cardiaco può essere determinata misurando la concentrazione di marcatori biochimici di disfunzione cardiaca: l’NT-proBNP e le troponine.
Il NT-proBNP è un marcatore molto sensibile di interessamento cardiaco e, nell’amiloidosi AL, tutti i pazienti con coinvolgimento del cuore hanno un’elevata concentrazione di NT-proBNP.7 Il NT-proBNP e le troponine cardiache sono i più importanti indicatori prognostici. È stato sviluppato un accurato sistema di stadiazione basato su questi due marcatori, che permette di dividere i soggetti con amiloidosi AL in tre gruppi con prognosi molto diversa.9 I pazienti che alla diagnosi si presentano con una concentrazione elevata sia di NT-proBNP sia di troponina hanno una sopravvivenza di pochi mesi soltanto. Più recentemente, nostri studi hanno evidenziato che la troponina misurata con metodi ad alta sensibilità permette di identificare il danno miocardico molto precocemente, e la sua concentrazione è un marcatore prognostico molto potente.10 La proadrenomedullina si è recentemente dimostrata un nuovo marcatore di disfunzione cardiaca nell’amiloidosi AL
NT-PROBNP
IL VALORE DEL NT- proBNP è un markers importante che indica la disfunzione cardiaca. Il valore di questo Peptide per poter affrontare l'autotrapianto delle cellule staminali deve essere < 153. Il mio valore attuale è 105,7 (anche se in un anno è aumentato di parecchio! valore al 16.04.2012 ERA 49 ng/l. Comunque nei paramentri per autotrapianto cellule staminali!!!!
DALLA RELAZIONE DI PAVIA DEL 16 APRILE 2012
VEDI TROPONINA!!!!?????
CONSEGUENZA CARDIACA L’amiloidosi può essere asintomatica o mortale. Riveste notevole
importanza l’eventuale impegno renale con proteinuria, sindrome nefrosica ed ipoalbuminemia accompagnata dalla conseguente insufficienza renale. Altre volte si riscontrano insufficienza cardiaca congestizia ed aritmia, L'amiloidosi deve essere considerata nella diagnosi differenziale in cardiomiopatia restrittiva,
malassorbimento e diarrea. Nel caso di sindrome nefrosica non diabetica, ipertrofia del ventricolo sinistro all'ecocardiografia, epatomegalia in assenza di alterazioni morfologich all'ecografia o alla TAC e polineuropatia. La diagnosi di amiloidosi richiede la dimostrazione istologica dei depositi di amiloide. La struttura altamente ordinata delle fibrille conferisce ai depositi colorati con rosso Congo una tipica birifrangenza verde in luce polarizzata, che è patognomonica. L'aspirato con ago sottile di grasso periombelicale può sostituire la biopsia degli organi coinvolti nella grande maggioranza dei pazienti con amiloidosi AL sistemica [64].
Un'alternativa alla biopsia d'organo può anche essere la biopsiaeloma multiplo a catene leggere (proteina di Bence Jones). Amiloidosi sistemica (o localizzata) primitiva (forma AL).
HTTP://AIM.LABMEDINFO.ORG/DOCS/LINEE-GUIDA-DIAGNOSI-2011.PDF
VEDI PAGFINA 7/8 DELLE LINEE GUIDA
. 3.1.3 Interpretazione dell’agoaspirato di grasso periombelicale I vetrini di grasso periombelicale devono essere esaminati al microscopio ottico in luce polarizzata (con una potente fonte di luce). Sono diagnostiche aree con ben definita birifrangenza verde mela. Anche la positività focale (presenza di poche aree con birifrangenza) è sufficiente per porre diagnosi. È consigliato riportare nel referto la quantità di aree birifrangenti, perché questo permette di prevedere la facilità di tipizzare l’amiloide sul tessuto in esame
Figura 1 - Agoaspirato di
grasso periombelicale in un paziente con amiloidosi AL (colorazione
con rosso Congo,
osservazione in luce
polarizzata, 400x)
FIGURA 1
SOSPETTO AMILOIDOSIVISITA DEL
08.02.2010 AL CENTRO
AMILOIDOSI DI PAVIA
REFERTO BIOPSIA GRASSO PERIOMBELICALE
POSITIVO PER DEPOSITI DI AMILOIDEESAME RITENUTO PATOGNOMONICO
CHE SI RIFERISCE ESCLUSIVAMENTE ALLA PATOLOGIA DELL’AMILOIDOSI E NON AD ALTRE
ECOCARDIO DEL 23.09.2012SPESSORE SETTO INTERVENTRICOLARE SINISTRO
11 MM (PARAMENTRO PER AMILOIDOSI CARDIACA 12 MM) !!!!!!!!!!!
ULTIMO ECOARDIO: FIBROSI VALVOLARE
PARAMETRO SETTO INTERV.SINISTRO 12 MM.
FIBROSI/AMILOIDOSI Scopo del lavoro Dal momento che nell’amiloidosi cardiaca il danno ai cardiomiociti e la fibrosi interstiziale
sono associati a deposito di sostanza amiloide, scopo del presente studio è da una parte analizzare la prevalenza di fQRS nei
pazienti con amiloidosi cardiaca, dall’altra scoprire se questo elemento abbia un valore prognostico. Infatti,
alcuni studi hanno dimostrato come la presenza di fQRS correli con una maggiore incidenza di morte
cardiaca improvvisa nel contesto di una provata cardiopatia ischemica [13, 28]. È verosimile che questo
avvenga anche nel caso di interessamento cardiaco da sostanza amiloide, considerato che la maggior parte
dei pazienti con amiloidosi cardiaca decede per eventi cardiaci maggiori, frequentemente rappresentati sia
da tachi- o bradiaritmie, sia da dissociazione elettromeccanica [7]. Materiali e metodi Sono stati arruolati pazienti consecutivi mai trattati, la cui prima diagnosi è stata fatta nel
triennio 2008-2010, sottoposti a valutazione multidisciplinare presso il Centro per lo Studio e la Cura
delle Amiloidosi Sistemiche di Pavia. La diagnosi di amiloidosi è stata formulata in accordo con i
criteri della International Society of Amyloidosis (ISA), così come la valutazione del coinvolgimento d’organo alla diagnosi [16]. La presenza del coinvolgimento cardiaco è stata definita ecocardiograficamente, considerando o uno spessore medio ventricolare sinistro >12 mm, o
l’aspetto a granular sparkling della trama cardiaca, in aggiunta a criteri clinici (insufficienza cardiaca),
elettrocardiografici (bassi voltaggi o pseudonecrosi) o biochimici (livelli elevati di NT-proBNP). La
biopsia endomiocardica è stata eseguita solo nei casi dubbi. Inoltre, tutti i pazienti sono stati sottoposti
a visita medica generale, ECG a 12 derivazioni standard, ecocardiogramma e prelievi
LIEVE ATEROMASIA CAROTIDEA
TAC TORACE
Due linfonodi con aspetto a vetro smerigliato????ANGIOMA VERTEBRALE?????
AMILOIDOSI CARDIACA Il cuore è comunemente interessato nell'amiloidosi AL
e ATTR, raramente nell'amiloidosi AA. Nell'anziano, vi può essere un esordio talvolta lento e progressivo fino all'insufficienza cardiaca destra, con comparsa di marcata elevazione della pressione venosa giugulare, edemi periferici, epatomegalia. Le manifestazioni più comuni sono l’insufficienza cardiaca congestizia, la cardiomegalia (con giugulare, epatomegalia, edemi periferici). Assai frequenti i disturbi della conduzione (arresto sinusale, blocco in uscita senoatriale, blocco atrio-ventricolare), le aritmie (tra le più comuni: le sistoli ventricolari premature e le tachiaritmie sopraventricolari, solitamente mal controllate dai farmaci). Uno strumento molto utile nella diagnostica di amiloidosi con interessamento cardiaco è
…AMILOIDOSI CARDIACA ASPETTO A VETRO SMERIGLIATO
l'ecocardiogramma: man mano che aumentano i sintomi di insufficienza cardiaca il setto interventricolare e la parete posteriore del ventricolo sinistro si ispessiscono, indicativi di una cardiomiopatia restrittiva. Caratteristico è l'aspetto ecografico del miocardio “a vetro smerigliato” che, in realtà, anche in presenza di amiloidosi certa., può talvolta mancare. Tra gli esami di laboratorio, il Pro-NT-BNP (ormone natriuretico atriale) e la Troponina-I sono in grado di fornire una specifica e sensibile stima del grado di insufficienza cardiaca presente.
SEGUE:HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF Diagnosi di amiloidosi La diagnosi di amiloidosi
richiede la documentazione istologica dei depositi di amiloide nei tessuti. In circa l’80% dei casi, depositi di amiloide si possono rilevare per mezzo di agoaspirato di grasso periombelicale (Figura 1), una procedura semplice e poco invasiva, che permette di risparmiare la biopsia d’organo, che nell’amiloidosi è gravata da complicanze emorragiche più frequentemente che in altre malattie, alla maggior parte dei pazienti. La sensibilità dell’agoaspirato di grasso periombelicale è maggiore nell’amiloidosi AL e nell’amiloidosi AA e minore nelle altre forme. Se nel grasso periombelicale non …
CONTINUA…HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF …s’individuano depositi di amiloide, ma il
sospetto clinico persiste, si può far ricorso alla biopsia delle ghiandole salivari minori labiali, che ha una sensibilità del 58% nei casi in cui il grasso periombelicale è negativo.18 Se anche nelle ghiandole salivari minori labiali non si individuano depositi di amiloide, in presenza d’un forte sospetto clinico, si può ricorrere alla biopsia dell’organo interessato, con ogni precauzione per minimizzare il rischio emorragico. L’individuazione dei depositi di amiloide è soltanto il primo passo per la diagnosi.
SEGUE:HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF Diagnosi di amiloidosi La diagnosi di amiloidosi
richiede la documentazione istologica dei depositi di amiloide nei tessuti. In circa l’80% dei casi, depositi di amiloide si possono rilevare per mezzo di agoaspirato di grasso periombelicale (FIGURA 1), una procedura semplice e poco invasiva, che permette di risparmiare la biopsia d’organo, che nell’amiloidosi è gravata da complicanze emorragiche più frequentemente che in altre malattie, alla maggior parte dei pazienti. La sensibilità dell’agoaspirato di grasso periombelicale è maggiore nell’amiloidosi AL e nell’amiloidosi AA e minore nelle altre forme. Se nel grasso periombelicale non
SEGUE:HTTP://WWW.MEI.IT/WORDPRESS/NEFRO/LEZIONE_PROVA.PDF Per procedere alla terapia, è assolutamente indispensabile
caratterizzare in modo inequivocabile i depositi di amiloide, cioè individuare la proteina che forma le fibrille. Una caratterizzazione sbagliata dei depositi di amiloide può portare a errori terapeutici catastrofici, come trapiantare il midollo osseo invece del fegato.19-22 L’analisi immunoistochimica in microscopia ottica è utile,23 ma è sufficientemente affidabile soltanto per riconoscere l’amiloidosi AA, mentre può indurre in errore nell’amiloidosi AL (questo è vero anche per l’immunofluorescenza su biopsia renale).24,25 L’analisi immunoistochimica in microscopia elettronica è molto più affidabile, perché permette di co-localizzare gli anticorpi diretti contro la proteina precursore e le fibrille; inoltre si può eseguire su agoaspirato di grasso periombelicale Recentemente, sono state messe a punto tecniche di proteomica basate sulla spettrometria di massa, che sono ora considerate il “gold standard” per la caratterizzazione delle amiloidosi.27-29 L’analisi del DNA è necessaria peindividuare le mutazioni nei geni delle proteine amiloidogeniche nelle forme ereditarie. La necessità di tecniche così costose e complesse per la diagnosi di amiloidosi, impone il ricorso a centri di riferimento nazionali, riferendo i pazienti direttamente o attraverso le reti.
CONTINUA…. Nell’amiloidosi AL, una volta che è stato dimostrato che le
fibrille di amiloide sono costituite da catene leggere immunoglobuliniche, è necessario individuare il clone plasmacellulare responsabile della loro produzione, per verificare la tipizzazione dell’amiloidosi e, soprattutto, per avere i dati basali necessari a valutare in seguito la risposta alla terapia. Il clone plasmacellulare alla base dell’amiloidosi AL è generalmente di piccole dimensioni e può essere difficile da individuare.30 Per ottenere la massima sensibilità, oltre al mieloaspirato e/o alla biopsia osteomidollare, è necessaria la combinazione di elettroforesi con immunofissazione del siero e delle urine e la quantificazione nefelometrica delle catene leggere libere circolanti (FLC).31 La Tabella 2 indica gli esami necessari per la valutazione di un paziente con amiloidosi AL alla diagnosi.
RAPPORTO CATENE LEGGERE KAPPA/LAMBDA – VALORI DI RIFERIMENTO: RAPPORTO NORMALE 026/1,65
AMILOIDOSI AL – CATENE LEGGERE – IMMUNOGLOBINE IL DOSAGGIO DELLE CATENE LIBERE NEL SIERO: aprire link sottostante
http://myeloma.org/pdfs/u-freelite_ital09_c5web.pdf Le catene leggere libere sieriche (FLC o Free Light Chains)
Metabolismo e loro uso nella pratica clinica Nel midollo osseo e nei linfonodi vengono prodotte le catene leggere (L.C. o Light Chains)
che in gran parte vengono “montate” per formare le immunoglobuline complete e in piccola
parte vengono prodotte in eccesso, in forma libera, (Free Light Chains). Quando si chiede al laboratorio il “dosaggio delle catene leggere “ solitamente ci viene dato il dosaggio
delle catene leggere totali (somma delle LC che sono “legate” sulle Ig complete + le CL libere)
La produzione giornaliera di FLC (free light chains), nel midollo osseo e linfonodi, è di circa
500 mg/die
ANALISI DEL 28.05.2013 RAPPORTO ALTERATO 1,88
ANALISI DEL 11.04.2014 RAPPORTO ALTERATO 2,00
ANALISI PAVIA DEL 28.05.2013RAPPORTO ALTERATO DELLE CATENE LEGGERE
ANALISI DEL 11.4.2014 RAPPORTO ALTERATO CATENE LEGGERE
ASPIRATO MIDOLLARE: PRESENTE COMPONENTE PLASMACELLULARE E LINFOCITI B
CONSEGUENZA RENALE:PROTEINURIA
http://www.assoc-apai.org/attachments/094_05-ar-ed-amiloidosi-renale-caso-clinico-apai.pdf
Coinvolgimento renale IL RISULTATO DELLE MIE ANALISI DEL 28.05.2013 PROTEINURIA FUORI DAL
RANGE DI 150 mg. INFATTI RISULTA 166 CON DIURESI 1700 - ECFR 93 MIO RISULTATO 0.1666 G/24 ORE ???????????? La sindrome nefrosica è la manifestazione precoce più importante. Negli stadi
iniziali può essere rilevata soltanto una lieve proteinuria, ma con il tempo si sviluppa un caratteristico complesso sintomatologico con stato anasarcatico, ipoprotidemia, proteinuria massiva e ipotensione. In gran parte dei pazienti la proteinuria è pari o superiore a 150 mg nelle 24 ore. Di solito, il danno renale non è reversibile ed evolve con progressiva iperazotemia fino all’exitus. Il tempo medio intercorrente tra la diagnosi di sindrome nefrosica e l’indicazione al trattamento dialitico è di 14 mesi; dall’inizio della dialisi la sopravvivenza mediana è di 8 mesi. La morte sopraggiunge, generalmente, per complicanze extrarenali, quali lo scompenso cardiaco e le aritmie, spesso dovute ad un successivo interessamento cardiaco da amiloidosi AL.3,4,11 AL = (amiloide a catena leggera) (da plasmacellule producenti catene leggere delle immunoglobuline). Catene Ig leggere o frammenti N-terminali o entrambi in genere λ ma a volte anche κ. Si associa a discrasie delle plasmacellule
ASSE BIPOLARE AI LIMITI INFERIORI: 9CMUN RENE IPOTROFICO POTREBBE INDICARE AMILOIDOSI RENALESENZA SOTTOVALUTARE L’UTERO DEVIATO!!!!!!!!
CONSEGUENZA RENALE:PROTEINURIA
http://www.assoc-apai.org/attachments/094_05-ar-ed-amiloidosi-renale-caso-clinico-apai.pdf
Coinvolgimento renale IL RISULTATO DELLE MIE ANALISI DEL 28.05.2013 PROTEINURIA FUORI DAL RANGE DI
150 mg. INFATTI RISULTA 166 CON DIURESI 1700 - ECFR 93 MIO RISULTATO 0.1666 G/24 ORE ???????????? La sindrome nefrosica è la manifestazione precoce più importante. Negli stadi iniziali
può essere rilevata soltanto una lieve proteinuria, ma con il tempo si sviluppa un caratteristico complesso sintomatologico con stato anasarcatico, ipoprotidemia, proteinuria massiva e ipotensione. In gran parte dei pazienti la proteinuria è pari o superiore a 150 mg nelle 24 ore. Di solito, il danno renale non è reversibile ed evolve con progressiva iperazotemia fino all’exitus. Il tempo medio intercorrente tra la diagnosi di sindrome nefrosica e l’indicazione al trattamento dialitico è di 14 mesi; dall’inizio della dialisi la sopravvivenza mediana è di 8 mesi. La morte sopraggiunge, generalmente, per complicanze extrarenali, quali lo scompenso cardiaco e le aritmie, spesso dovute ad un successivo interessamento cardiaco da amiloidosi AL.3,4,11 AL = (amiloide a catena leggera) (da plasmacellule producenti catene leggere delle immunoglobuline). Catene Ig leggere o frammenti N-terminali o entrambi in genere λ ma a volte anche κ. Si associa a discrasie delle cel
DAL WEB :AMILOIDOSI DEL RENE
DAL WEB: AMILOIDOSI DEL RENE
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GRAZIE PER L’ATTEZIONE!LAINI FLAVIA
VITTORIAhttp://www.slideshare.net/FLAVIAVITTORIA/amiloidosi-linfonodale-laini-flavia-vittoria