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CORSO INTRODUTTIVO LA CHIAVE DEL SUCCESSO CORSO INTRODUTTIVO DI YOGA ISTITUTO SUPERIORE DI STUDI VEDICI. Questa Lezione l'introdurrà nel meraviglioso mondo dello yoga; gli darà un'idea circa i benefici che lei può ottenere praticando yoga e meditazione. Caro Studente: Benvenuto alla fraternità degli yogis. Lei ha preso una posizione molto saggia. Il successo nella vita dipende da prendere la decisione corretta. Ci permetta di congratularlo per la sua azzeccata decisione. Questo corso l'introdurrà in suoi sconosciuti poteri interni, aprendogli le porte del successo. Impari i segreti dei vecchi saggi e domini come essi il mondo materiale, mediante lo sviluppo di tutte le sue energie spirituali. L'essere umano è qualcosa più che una semplice combinazione di differenti atomi materiali. L'essere umano possiede l'energia spirituale, la quale è più potente e luminosa della luce solare stessa. Tutti desideriamo essere felici e vivere senza nessuna complicazione, ma nella nostra vita giornaliera ci troviamo sfortunatamente, con migliaia di difficoltà e molto poche allegrie. Come raggiungere allora quella piattaforma che ci garantisca la chiave del successo nella nostra vita giornaliera? Come sviluppare le nostre multiple potenze e fare che gli altri rispetti la nostra posizione, e perfino c'imitino? La pratica dello yoga l'aiuterà a sviluppare tutte questi potenze. Primo che tutto, diventa necessario un completo controllo sulla mente ed i sensi. Stiamo vivendo attualmente in un'epoca di molta agitazione, e è necessario sviluppare l'atto-controllo, il quale può ottenersi solo mediante le semplici e pratiche tecniche dello yoga. Lo yoga è una strada per finire con le innumerabili sofferenze del nostro corpo. Lo yoga può darci forze con le quali non avevamo sognato prima. È un processo meraviglioso, pieno di gradevoli sorprese. Questa strada lo condurrà alle regioni più profonde del suo essere. Lo yoga proviene dalla cultura più antica del mondo, la cultura dell'India. Molte storie mistiche dell'India ci contano come un yogi può controllare la materia. Tutti i poteri mistici provengono da Yogesvara, il Maestro di tutti i poteri mistici. Il nostro proprio corpo possiede molti poteri che ci differenziano degli animali. Tuttavia, degli yogis impariamo che l'uomo comune che non pratica yoga utilizza solamente il 10 percento della sua capacità intellettuale. Tutti stiamo cercando opulenza, desideriamo essere voluti per gli altri, vogliamo dominare il male affinché questo non ci colpisca. Vogliamo sicurezza e forza. Tutto questo, lo crede o no, sta ora nelle sue mani. Osservi come il processo di yoga cambia il suo destino. Lo yoga e la meditazione sono regali del mondo trascendentale. Molti l'affermarono già, e noi siamo molto contenti che anche lei abbia scelto questo processo, poiché avrà un'opinione vivencial sperimentando gli esercizi ed imparare le tecniche che presentiamo in questo corso introduttivo. In una parola, Benvenuto! Gli augura tutti i successi B. A. PARAMADVAITI SWAMI DIRETTIVO ISEV. CAPITOLO 1 CHE COSA È YOGA? Lo yoga è una scienza che purifica il nostro corpo e la nostra mente, liberandoci di tutte le perturbazioni. Lo yoga può arrivare a svegliare in noi luminosi sentimenti e felicità, i quali fortificano le nostre relazioni con nostra moglie, i bambini, genitori, vicini e colleghi. Così, come il vento allontana le nuvole che coprono il sole, lo yoga rimuove gradualmente i dolori fisici e pensieri indesiderabili, dunque, rivelando la conoscenza interna, incrementa la nostra stima per la vita. Lo yoga c'insegna a controllare i nostri sensi e la nostra mente impaziente, ed a metterci in armonia con le Leggi Universali, amministrando così le nostre energie della migliore maniera. Come un strumento musicale emette suoni molto gradevoli all'essere toccato per un professionista, allo stesso modo, il nostro corpo, mente ed intelligenza, ci porteranno molta felicità all'essere diretti perfettamente. La disciplina yógica c'insegna anche a vedere gli altri, amici o nemici, con gli occhi dell'amore. Una persona che pratica seriamente yoga, si chiama yogi. Lo yogi si occupa giornalmente allo sviluppo pratico della scienza dello yoga, ed impara i differenti esercizi e tecniche, tanto dello yoga come della meditazione. Cominciamo con esercizi molto facili e semplici, ma di gran effettività. CAPITOLO 2 COME FUNZIONA LO YOGA? Con la pratica di certi esercizi e la regolazione della respirazione, il processo di yoga purifica il nostro sangue, nervi e differenti organi, rilassando così il corpo e la mente. In questo modo, si facilita la concentrazione della mente per lo sviluppo di qualunque attività. La meditazione c'aiuta a controllare la mente e ridurre le tensioni, incrementando simultaneamente l'atto-controllo, la semplicità ed i pensieri puri. I cambiamenti causati per lo yoga sono naturali e rimangono per molto tempo. La pratica dello yoga c'allevia i carichi delle intense esigenze della vita moderna, perché l'eccesso di ansietà distrugge la salute e la felicità. La medicina moderna ha concluso che l'ansietà giornaliera è origine di molte malattie, ed invece, la tranquillità porta come conseguenza una buona salute. Benché vogliamo sempre incolpare alle forze o fattori esterni per le nostre difficoltà, la pratica dello yoga dimostra che molti problemi possono essere risoluti mediante la nostra autodisciplina. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che le onde del cervello di yogis che si trovano in stato

Corso di yoga in 24 lezioni

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CORSO INTRODUTTIVO LA CHIAVE DEL SUCCESSO CORSO INTRODUTTIVO DI YOGA ISTITUTO SUPERIORE DI STUDI VEDICI. Questa Lezione l'introdurrà nel meraviglioso mondo dello yoga; gli darà un'idea circa i benefici che lei può ottenere praticando yoga e meditazione. Caro Studente: Benvenuto alla fraternità degli yogis. Lei ha preso una posizione molto saggia. Il successo nella vita dipende da prendere la decisione corretta. Ci permetta di congratularlo per la sua azzeccata decisione. Questo corso l'introdurrà in suoi sconosciuti poteri interni, aprendogli le porte del successo. Impari i segreti dei vecchi saggi e domini come essi il mondo materiale, mediante lo sviluppo di tutte le sue energie spirituali. L'essere umano è qualcosa più che una semplice combinazione di differenti atomi materiali. L'essere umano possiede l'energia spirituale, la quale è più potente e luminosa della luce solare stessa. Tutti desideriamo essere felici e vivere senza nessuna complicazione, ma nella nostra vita giornaliera ci troviamo sfortunatamente, con migliaia di difficoltà e molto poche allegrie. Come raggiungere allora quella piattaforma che ci garantisca la chiave del successo nella nostra vita giornaliera? Come sviluppare le nostre multiple potenze e fare che gli altri rispetti la nostra posizione, e perfino c'imitino? La pratica dello yoga l'aiuterà a sviluppare tutte questi potenze. Primo che tutto, diventa necessario un completo controllo sulla mente ed i sensi. Stiamo vivendo attualmente in un'epoca di molta agitazione, e è necessario sviluppare l'atto-controllo, il quale può ottenersi solo mediante le semplici e pratiche tecniche dello yoga. Lo yoga è una strada per finire con le innumerabili sofferenze del nostro corpo. Lo yoga può darci forze con le quali non avevamo sognato prima. È un processo meraviglioso, pieno di gradevoli sorprese. Questa strada lo condurrà alle regioni più profonde del suo essere. Lo yoga proviene dalla cultura più antica del mondo, la cultura dell'India. Molte storie mistiche dell'India ci contano come un yogi può controllare la materia. Tutti i poteri mistici provengono da Yogesvara, il Maestro di tutti i poteri mistici. Il nostro proprio corpo possiede molti poteri che ci differenziano degli animali. Tuttavia, degli yogis impariamo che l'uomo comune che non pratica yoga utilizza solamente il 10 percento della sua capacità intellettuale. Tutti stiamo cercando opulenza, desideriamo essere voluti per gli altri, vogliamo dominare il male affinché questo non ci colpisca. Vogliamo sicurezza e forza. Tutto questo, lo crede o no, sta ora nelle sue mani. Osservi come il processo di yoga cambia il suo destino. Lo yoga e la meditazione sono regali del mondo trascendentale. Molti l'affermarono già, e noi siamo molto contenti che anche lei abbia scelto questo processo, poiché avrà un'opinione vivencial sperimentando gli esercizi ed imparare le tecniche che presentiamo in questo corso introduttivo. In una parola, Benvenuto! Gli augura tutti i successi B. A. PARAMADVAITI SWAMI DIRETTIVO ISEV. CAPITOLO 1 CHE COSA È YOGA? Lo yoga è una scienza che purifica il nostro corpo e la nostra mente, liberandoci di tutte le perturbazioni. Lo yoga può arrivare a svegliare in noi luminosi sentimenti e felicità, i quali fortificano le nostre relazioni con nostra moglie, i bambini, genitori, vicini e colleghi. Così, come il vento allontana le nuvole che coprono il sole, lo yoga rimuove gradualmente i dolori fisici e pensieri indesiderabili, dunque, rivelando la conoscenza interna, incrementa la nostra stima per la vita. Lo yoga c'insegna a controllare i nostri sensi e la nostra mente impaziente, ed a metterci in armonia con le Leggi Universali, amministrando così le nostre energie della migliore maniera. Come un strumento musicale emette suoni molto gradevoli all'essere toccato per un professionista, allo stesso modo, il nostro corpo, mente ed intelligenza, ci porteranno molta felicità all'essere diretti perfettamente. La disciplina yógica c'insegna anche a vedere gli altri, amici o nemici, con gli occhi dell'amore. Una persona che pratica seriamente yoga, si chiama yogi. Lo yogi si occupa giornalmente allo sviluppo pratico della scienza dello yoga, ed impara i differenti esercizi e tecniche, tanto dello yoga come della meditazione. Cominciamo con esercizi molto facili e semplici, ma di gran effettività.

CAPITOLO 2 COME FUNZIONA LO YOGA? Con la pratica di certi esercizi e la regolazione della respirazione, il processo di yoga purifica il nostro sangue, nervi e differenti organi, rilassando così il corpo e la mente. In questo modo, si facilita la concentrazione della mente per lo sviluppo di qualunque attività. La meditazione c'aiuta a controllare la mente e ridurre le tensioni, incrementando simultaneamente l'atto-controllo, la semplicità ed i pensieri puri. I cambiamenti causati per lo yoga sono naturali e rimangono per molto tempo. La pratica dello yoga c'allevia i carichi delle intense esigenze della vita moderna, perché l'eccesso di ansietà distrugge la salute e la felicità. La medicina moderna ha concluso che l'ansietà giornaliera è origine di molte malattie, ed invece, la tranquillità porta come conseguenza una buona salute. Benché vogliamo sempre incolpare alle forze o fattori esterni per le nostre difficoltà, la pratica dello yoga dimostra che molti problemi possono essere risoluti mediante la nostra autodisciplina. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che le onde del cervello di yogis che si trovano in stato

di meditazione sono più armoniose delle onde del cervello di persone che dormono in sonno profondo o di persone che si trovano sotto il processo ipnotico o che sono sveglie. Altre investigazioni ed esperimenti dimostrano che gli yogis che praticano regolarmente le differenti tecnici yógicas, aumenta le sue abilità di rilassamento, riducono la velocità nei battiti del cuore, riducono la pressione del sangue e controllano, fino ad un certo punto, il sistema nervoso, il quale era stato considerato, per la scienza medico occidentale, come incontrollabile per mezzo della coscienza. Perciò, funziona lo yoga, offrendo nuove e multiple opportunità di migliorare e regolare la nostra salute.

CAPITOLO 3 ALCUNI RACCOMANDAZIONI E PREVENZIONI A. MANGI Si ottiene migliori risultati dello yoga quando si pratica con lo stomaco vuoto. Dopo i cibi speri per lo meno quattro ore di iniziare la pratica di esercizi. Se ha mangiato un po', deve aspettare per lo meno un'ora. Se inevitabilmente deve mangiare un'ora prima della pratica, prenda solamente un succo di frutte o un annacqua di erbe. Si raccomanda la dieta vegetariana, il quale è il regime alimentare tradizionale degli yogis di tutto il mondo. B. VESTIARIO I vestiti che usiamo nella pratica lo yoga devono offrirci libertà di movimenti. Niente deve stringere il corpo; realizzi gli esercizi senza occhiali, orologi, gioielli, etc. Le donne non devono usare gonne. C. ATTENZIONI Se lei sente dolori nel suo viso, o eccessiva tensione praticando qualche esercizio, non si sforzi nell'esecuzione di tale esercizio. Qualunque mal di testa, significa che lei deve sospendere l'esercizio, e più tardi, fare un altro tentativo più soave. Nel caso in cui lei soffra alcuno malattia, consulti col suo medico l'approvazione dei suoi esercizi. Non si sforzi mai troppo. Roma non Fu Costruita In Un Giorno, ed il nostro corpo ha bisogno di tempo per adattarsi a questa disciplina. D. AVVERTENZE SPECIALI PER LE DONNE Nei primi tre mesi di gravidanza, possono essere praticati tutti gli esercizi in posizione di seduti. Le posizioni in piedi, nelle quali, è necessaria l'inclinazione del tronco, devono essere praticate soavemente, senza pressione alcuna sul ventre. Nell'ultimo mese prima del parto non devono praticarsi esercizi di nessun tipo. Un mese dopo la nascita del bebè, possono incominciare gli esercizi, di accordo con la comodità che lei siede praticandoli. E. EFFETTI DI LE PRATICHE Gli esercizi, giustiziati correttamente, gli faranno sentire migliore, tanto mentale come fisicamente. Nel caso in cui lei si fa male praticando qualche esercizio, è possibile che stia commettendo qualche errore. Riveda accuratamente le istruzioni, e se non riesce a risolvere il problema, consulti i nostri istruttori. L'ISEV conta su un dipartimento di corrispondenza, nel quale saranno risoluti tutti i suoi problemi ed inquietudini, senza costo addizionale, per i nostri professori di yoga e meditazione. F. OSSERVAZIONE GENERALE CIRCA GLI ESERCIZI Gli esercizi devono praticarsi sempre lentamente e con respirazione controllata. Se la pratica si fa regolarmente, gli effetti positivi si incrementeranno Forza, vitalità, controllo di peso e la possibilità di una vita più lunga e piena di salute, sono i risultati naturali di questo processo.

CAPITOLO 4 DOVE PRÁCTICAR YOGA? Molte persone desiderano sapere quale l'ambiente più favorevole è per praticare yoga. Per realizzare gli esercizi, lo raccomandiamo separare una stanza nella sua casa. Se è possibile, tolga tutti i mobili ed oggetti che possano deviare la sua mente della pratica. Se lei possiede quadri che mostrino qualche motivo spirituale o dell'India, li collochi; essi l'aiutano a creare un ambiente appropriato. Scelga un posto tranquillo e ben ventilato. Il successo della pratica dipende anche da un posto silenzioso, libero di rumori e perturbazioni. Per evitare la distrazione della sua mente, raccomandiamo che non ci siano altre persone a meno che desideri realizzare le pratiche in gruppo Nelle scuole di yoga e nelle classi di gruppi, si preferisce l'uso di una sala molto pulita e tranquilla, con piano di legno o tappetato.

CAPITOLO 5 COME PREPARARE IL POSTO PER I NOSTRI ESERCIZI? Il posto non deve essere molto soave né brandisco. Idealmente, si preferisce il piano tappetato; o nel suo difetto può usare una ripara o una schiuma di approssimativamente 6 centimetri di spessore. La schiuma e la ripara hanno l'inconveniente che scivolano, problema che non si presenta col piano tappetato. Chiunque sia il posto che lei utilizzi, questo deve mantenersi sempre pulito; pertanto, non utilizzi scarpe in detto posto

CAPITOLO 6 QUANDO IL NOSTRO PRÁCTICAR EJERCICIOS? La maggior parte degli yogis praticano molto presto i suoi esercizi nella mattina. Il migliore momento per la pratica dello yoga è prima o durante l'alba; prima che siamo pieni di migliaia di responsabilità. Inoltre, durante queste prime ore del giorno sono molto poche cose che ci perturbano, carri, persone, etc.,

La pratica dello yoga a questa ora è molto importante. È il più utilizzata per gli yogis che non hanno una stanza esclusiva per le sue pratiche, poiché è il momento nel quale gli altri riposano. Il tempo previo all'apparizione del sole è molto favorevole per lo yoga e la meditazione. In lingua Sanscrita si conosce a questa ora come" Brahma muhurta", si raccomanda l'orario dalle 5 a 6:30. La pace mentale è assolutamente necessaria per potere praticare gli esercizi. Per questo, è molto importante che lei scelga un orario stabile (30 a 60 minuti).

CAPITOLO 7 COME RESPIRARE COME UN YOGI? La respirazione è molto importante in ogni esercizio. Con l'adeguata ossigenazione del corpo, lei svilupperà tutte le sue potenzialità fisiche. Il primo passo che dobbiamo dare nel sentiero dello yoga è prendere coscienza della respirazione. Nel corso avanzato insegniamo tecniche chiamato Pranayama, del Sanscrito PRANA: forza vitale o eterica che occupa il cosmo; e YAMA: controllare, ma come introduzione, è importante imparare a respirare lentamente durante tutti gli esercizi, osservando come mette l'aria nei suoi polmoni, ed anche come si svuotano quando lei esala. Eviti di fumare o respirare aria inquinata, poiché, per mezzo di nuetros polmoni e la circolazione del sangue, detti tossico sono distribuiti rapidamente per tutto il corpo. Osservi come entra ed esce l'aria attraverso i suoi polmoni. Può respirare coi polmoni o con lo stomaco. È molto importante che lei respiri la cosa più lenta e profondo che possa. Mediti il come la sua vita è dosata per una quantità determinata di respirazioni, e che se arriviamo a respirare lentamente, potremo vivere più tempo. Nei Himalayas vive yogis che, mediante gli esercizi del Pranayama, impararono a controllare completamente l'aria dentro il suo corpo, e raggiungono una vita di 300 e 400 anni. CAPITOLO 8 GLI ESERCIZI E LA SUA PRATICA Ad alcuni persone sono facilitate loro più alcuni esercizi che altri. Per ciò, è molto difficile affermare quali esercizi sono più raccomandabili per ogni tipo di persona. Generalmente raccomandiamo i nostri studenti che sperimentino con tutti gli esercizi che presentiamo loro e che scelgano i più utili, nel senso che questi esercizi migliorino le sue condizioni fisico-mentali. Impari tutte le tecniche ed elabori il suo proprio programma affinché lo pratichi giornalmente. A poco a poco gli si sarà stato facilitando lo sviluppo di tutti gli esercizi. Quando disponga di tempo, li pratichi tutti. Sappiamo che lei sforza si ferma arrivare rapidamente alla perfezione. CAPITOLO 9 GLI ESERCIZI CON ILLUSTRAZIONI E SPIEGAZIONI CIRCA LA TECNICA ED I BENEFICI DI OGNUNO In questa breve introduzione nel sentiero dello yoga, realizzeremo alcuni esercizi che l'aiuteranno a conoscere il suo corpo ed a capire l'importanza di un'adeguata respirazione, e riuscire così un migliore funzionamento di ognuno dei suoi organi. È possibile che all'inizio lei non riesca ad eseguire gli esercizi come noi li descriviamo, ma questa non deve essere causa di disperazione né ansietà. Con la pratica costante, lei continuerà a notare come Lei flexibilizan i suoi muscoli, facilitandosi così lo sviluppo dell'esercizio. La pratica deve portare a termine nella mattina, la cosa più presto possibile, cinque della mattina o alci. Deve cercarsi un posto sufficientemente ventilato, dove non ci siano polvere accumulata o brutti odori, e se è possibile, un posto dove ci siano alberi. Si raccomanda praticare gli esercizi dopo un breve bagno. È molto importante non forzare troppo l'organismo, perché potrebbe dovere abbandonare l'apprendistato dovuto a quello laceri di qualche muscolo. Sforzi Lei, ma non tensione eccessivamente i muscoli. Ricordi che ogni movimento deve essere realizzato di un modo armonico. NON DIMENTICHI MAI L'IMPORTANZA DI LA RESPIRAZIONE. Deve mantenersi cosciente di questa in ognuno degli esercizi. il. TECNICA. In posizione in piedi. I piedi insieme ed il corpo completamente retto. Unisca le palme delle mani all'altezza del petto e con le dita verso l'alto. VARIANTE I. Inali lenta e profondamente. Simultaneamente separi le palme dalle mani, portando le braccia completamente rette verso il basso, continuando il movimento fino a formare una croce col corpo. Esali dopo lentamente e contemporaneamente torni a collocare le palme delle mani nella posizione iniziale. Ripeta l'esercizio dieci volte. VARIANTE II. Lo stesso esercizio anteriore. Quando le braccia stiano in croce, le palme delle mani si rovesciano verso l'alto. Le braccia rimangono retti e si trattiene la respirazione. In questa posizione le braccia si lanciano all'indietro ed all'altezza delle spalle. Quindi tornano a collocare le palme delle mani verso il basso ed emana come nel variante I. Ripeta l'esercizio dieci volte. VARIANTE III. Lo stesso esercizio anteriore. Alzando le braccia, alzano simultaneamente i talloni e si scendono simultaneamente con l'esalazione. In questo esercizio lo sguardo deve stare diretta davanti ed ad un punto fisso per potere mantenere l'equilibrio. Benefici: Questo esercizio c'insegna a respirare. Sviluppa in noi l'armonia, base fondamentale del processo di yoga. Nella variante II si esercitano le spalle. Nella variante III si esercitano i muscoli del polpaccio ed i talloni. Aumenta la nostra capacità di concentrazione. 2a. TECNICA. In posizione in piedi. I piedi insieme ed il corpo completamente retto. Le braccia allungate durante il corpo coi dorsi delle mani insieme. Inali lento e profondo. In maniera simultanea, alzi le braccia al di sopra della testa formando un V. Pieghi il tronco e tenti di toccare il piano con le palme delle mani. Esali in tre tempi toccando il piano. Cerchi di non piegare le ginocchia. Tuttavia, se lo è ostacolato eseguire l'esercizio senza piegare le ginocchia, potrà farlo fino a che i suoi muscoli stiano sufficientemente flexibilizados. Ripeta l'esercizio dieci volte. Benefici: Questo esercizio amplia i polmoni, sviluppa in noi armonia, flexibiliza la vita ed i muscoli posteriori della gamba. Elimina e previene le indisposizioni stomacali ed addominali. Riduce l'eccesso di grasso nell'addome e migliora la digestione. Flexibiliza la colonna. 3a. TECNICA. In posizione in piedi. I piedi insieme. Le braccia incrociate e toccando il petto. Inali lenta e profondamente. Simultaneamente, alzi le braccia incrociate fino all'altezza del mento. Mantenga l'aria e doppio le ginocchia fino a rimanere coccoloni. Cerchi di non alzare i talloni. Torni a mettere le gambe rette ed esali mentre abbassa le braccia incrociate fino al petto. Mantenga davanti lo sguardo ed ad un punto fisso per facilitare l'equilibrio. Ripeta l'esercizio dieci volte.

Benefici: Questo esercizio aumenta il nostro equilibrio fisico e spirituale, amplia la nostra capacità respiratoria, aumenta il nostro coordinazione motoscafo, diminuisce la stipsi, flexibiliza i muscoli del polpaccio e le caviglie sviluppando la nostra concentrazione. 4a. TECNICA. In posizione in piedi. I talloni insieme e le punte dei piedi separati. Il corpo retto. I pollici si uniscono nella base della colonna. Inali lento e profondamente. Simultaneamente, alzi i talloni. Mantenga l'aria ed assuma la posizione di cuclillas, aprendo al massimo le gambe, ma senza separare i talloni, ritorni in piedi alla posizione ed esali dopo, abbassando simultaneamente i talloni. La colonna deve rimanere davanti retta, lo sguardo ed ad un punto fisso per non perdere l'equilibrio. Ripeta l'esercizio dieci volte. Benefici: Questo esercizio c'insegna a mantenere la colonna retta, amplia la nostra capacità respiratoria, aumenta la nostra capacità di coordinazione, diminuisce la stipsi, flexibiliza i muscoli del polpaccio e le caviglie sviluppando la nostra concentrazione. 5a. TECNICA. In posizione in piedi. I pollici si uniscono nella base della colonna. I piedi separati alla larghezza delle spalle. In questa posizione si piega il tronco fino all'altezza della vita, se gli è possibile. Guardata sempre davanti ed ad un punto fisso. In questa posizione giri il tronco verso la destra. Inali iniziando il giro ed esali mentre finisce di farlo. Ripeta l'esercizio in senso contrario, cinque volte cominciando l'esercizio e cinque volte in senso contrario. Benefici: Questo esercizio flexibiliza la colonna e la vita. Dà un massaggio agli organi interni dell'addome ed i suoi muscoli. Esercita il nervo ottico ed i muscoli dell'occhio ed elimina la stipsi. 6a. TECNICA. VARIANTE I. In posizione seduta. Le gambe incrociate. La colonna retta. Muova all'indietro la testa e dopo in avanti. Inali portando all'indietro la testa ed esali portandola in avanti. I movimenti devono essere lenti. Ripeta l'esercizio dieci volte. VARIANTE II. Collochi l'orecchio destro nella spalla destra. Porti la testa al centro. Collochi dopo l'orecchio sinistro nella spalla sinistra. Giri la testa al centro. Inali ogni volta che alzi la testa ed esali portandola al lato. Ripeta l'esercizio dieci volte. VARIANTE III. Collochi il mento vicino allo sterno. Inizi giri per la destra, tentando di non alzare la testa. Il movimento deve essere lento. Inizi l'inalazione al principio del giro ed inizio ad esalare in mezzo a questo. Ripeta l'esercizio cinque volte. Inizi dopo giri per la sinistra. Ripeta l'esercizio cinque volte. Benefici: Questo esercizio c'aiuta ad ottenere un piacevole rilassamento dei muscoli del collo, il quale Lei tensiona eccessivamente durante il giorno. Ricordi che i nervi che collegano col cervello e le altre parti del corpo passano per questa zona. Dobbiamo praticare giornalmente questo esercizio. 7a. TECNICA. In posizione seduta. Le gambe incrociate. Le braccia di fianco al corpo. Le dita delle mani devono rimanere nel piano durante tutto l'esercizio. Inizi in avanti giri delle spalle. Ripeta l'esercizio cinque volte. Inizi all'indietro giri. Ripeta l'esercizio cinque volte. Benefici: Questo esercizio c'aiuta a rilassare le spalle, eliminando le tensioni che si concentrano lì durante il giorno. 8a. TECNICA. Corichi Lei supino con le gambe allungate e le braccia ai lati del corpo. Levante del suolo la gamba destra. Questa deve rimanere completamente retta. Le faccia girare in direzione dell'orologio. Ripeta l'esercizio cinque volte. Ora abbassi la gamba destra e ripeta l'esercizio con la gamba sinistra. Respirazione libera. Giri ora le gambe in senso contrario. Benefici: Questo esercizio elimina i gas dello stomaco e degli intestini, risolve la stipsi e l'indigestione. È molto utile come terapia di riabilitazione per le persone che soffrono di qualche disordine neuromuscolare o fratturi delle ossa. 9a. TECNICA. VARIANTE I. Corichi Lei supino. Pieghi la gamba destra e collochi la coscia vicino al petto. Intrecci ora le dita delle mani e li collochi sul ginocchio destro. Inali lenta e profondamente. Esali dopo. Simultaneamente con l'esalazione, levante la testa ed il petto. Tenti di portare il ginocchio fino al naso. Inali e simultaneamente porti lentamente la schiena e la testa fino al suolo. Il corpo deve essere rilassato. Ripeta l'esercizio cinque volte. Ripeta l'esercizio con la gamba contraria. VARIANTE II. Pieghi le gambe sul petto e collochi le braccia attorno alle ginocchia. Ripeta le indicazioni dell'esercizio anteriore. Benefici: Questo esercizio dà un massaggio allo stomaco e finisce con la ventosità e la stipsi. 10a. TECNICA. In posizione seduta e con le gambe allungate davanti. Muova Lei come se stesse remando una scialuppa. Mantenga giunte le gambe. Inclini in avanti il corpo ed all'indietro. Ripeta l'esercizio dieci volte. Benefici: Questo esercizio è eccellente per le donne che aspettano un figlio, possono praticarlo durante i primi tre mesi di gravidanza. Inoltre, attiva l'addome, massaggiando muscoli ed organi addominali. Capitolo 10 CHE COSA È MEDITAZIONE? Abbiamo fatto già conoscere alcuni aspetti su meditazione. Andiamo ora ad approfondire questo aspetto dello yoga. I benefici principali della meditazione sono: tranquillità della mente, sollievo di tensioni ed ansietà, sviluppo dei poteri mentali, memoria acuta, potere di convinzione, autorrealización, e scoperta delle nostre potenze e piaceri interni. Esistono molte forme di meditare. Nel passato, gli yogis si allontanava dalla società e si addentravano nelle montagne per riuscire così una migliore meditazione. Questo distanziamento c'insegna che nel processo di meditazione non dobbiamo prestare attenzione ad oggetti mondani. Si ha bisogno di concentrazione ed aiuta della nostra coscienza per riuscire il successo nella meditazione. Benché la meditazione sia un processo avanzato di yoga, si presenta in questo corso introduttivo una tecnica semplice, affinché lei, caro studente, possa sperimentare i meravigliosi effetti del sentiero dello yoga. La conoscenza vedica ci presenta una gran varietà di aspetti pratici per la nostra vita, e di tutti essi, la meditazione è la più facile da apprezzare. Capitolo 11 CHE COSA È UN MANTRA? Etimológicamente, la parola mantra proviene dai vocaboli sanscrito MAN: menzioni e TRA: liberare. In altre parole, il mantra è una vibrazione sonora che permette di liberare la nostra mente di multiple influenze come incubi, ansietà, etc. Esiste molti mantras nelle Proibizioni, come il seguente: OM NAMOH BHAGAVATE VASUDEVAYA KRISHNAS IL TUO BHAGAVAN SVAYAM OM NAMOH NARAYANAH Il mantra più conosciuto e raccomandato di tutti, è il famoso: FARÒ KRISHNA FARÒ KRISHNA KRISHNA KRISHNA FARÒ FARÒ FARÒ RAMO FARÒ RAMO RAMO RAMO FARÒ FARÒ

Affinché un mantra causi effetto, non è necessario capire la lingua del mantra. Già il suono del mantra è sufficiente per ottenere il risultato desiderato. Tecnica: Il mantra deve essere pronunciato molto accuratamente e come si iscrive, ad eccezione della lettera H, la quale si pronuncia come una J in Farò. Dopo i nostri esercizi, dobbiamo sederci per cinque minuti e ripetere il mantra in voce sufficiente come per ascoltarci stessi. Dobbiamo ripetere lo stesso mantra un ed un'altra volta. Lasci che la sua mente si lavi nella vibrazione purificatrice che deriva dal mantra. Dimentichi Lei di tutto il resto. Rilassi Lei e respiri l'atmosfera millenaria degli yogis autorrealizados. La meditazione ha un altro gran vantaggio, perché lei può praticarla in qualunque parte ed a qualunque ora del giorno: viaggiando nell'autobus o dentro un aeroplano, quando disponga solo di cinque minuti, o quando sia noioso per qualcosa o qualcuno. Continuando a ripetere il mantra, lei si allontanerà immediatamente dal mondano rumore ed i suoi pensieri diventeranno più chiari.

Capitolo 12 LA SUA SALUTE Essere salutare fa la vita più felice. Nessuno vuole ammalarsi, benché in realtà siamo colpevoli di molte delle nostre malattie, dovuto alla mancanza di attenzione del nostro corpo. Le malattie si devono a tre cause principali: 1. Ansietà. 2. Mancanza di pulizia. 3. Mangiare in eccesso. L'acqua inquinata, gli alimenti prodotti con chimici, respirare fumo e gas di carri, etc., sono anche altre cause importanti di molte malattie. È molto difficile, allora, liberarsi di esse. Tuttavia, se noi pratichiamo yoga, potremo controllare molte di queste cause nella radice stessa, mediante la forza del nostro atto-controllo, per godere così una vita pienamente salutare. La salute fisica e la salute mentale, sono la chiave per l'avanzamento dell'uomo. La nostra mente può essere protetta, specialmente mediante gli esercizi di meditazione. Dobbiamo evitare per esempio qualunque azione violenta o carente di buone motivazioni umane:, tortura di animali, etc.. Questo tipo di influenze causano traumi psicologici e squilibrano la nostra mente e le nostre emozioni. La mente e l'intelligenza sono molto difficili da controllare; per quel motivo la meditazione offre una meravigliosa forma di dirigere, per il nostro beneficio, il nostro corpo sottile. Capitolo 13 L'IO SUPERIORE E L'IO INFERIORE Le Proibizioni discriminano nel nostro corpo otto elementi, a sapere: 1. Terra, 2. Acqua, 3. Fuoco, 4. Aria, 5. Etere, i quali compongono quello che si conosce come corpo grossolano. In un stato più elevato troviamo: 6. La mente, 7. L'intelligenza e 8. Il falso ego, cioè l'identificazione della nostra coscienza col corpo temporaneo. Questi tre ultimi elementi formano il corpo sottile, nel quale agiscono i desideri, frustrazioni, emozioni, sonni, etc. In un stato ancora più elevato, si trova l'anima spirituale, manifestata mediante la coscienza, penetra il quale tutto il corpo per mezzo dei globuli rossi del nostro sangue. Quando l'anima non abita oramai il corpo, questo diventa inutile, cioè, morto. Lo Yogi deve imparare le differenze tra il corpo grossolano, il corpo sottile ed il corpo spirituale. Così, egli saprà cercare sempre i veri interessi dell'Io superiore. Capitolo l4 DIETA RACCOMANDATA Presentiamo loro tre famose ricette vegetariane, le quali offrono loro una dimostrazione delle deliziose preparazioni della cucina vedica. Nel nostro corso completo, diamo una guida su alimentazione, con molte ricette più. È importante sapere che classe di alimenti consumiamo, poiché l'alimento penetra tutto il nostro organismo e colpisce la nostra coscienza. Alimenti che contengano sangue, carne, etc., sono la causa dell'aggressività e tensioni nella nostra vita giornaliera. In questo corso completo, gli offriamo un studio dettagliato della scienza vegetariana. Ora, goda i deliziosi piatti indù. CHAPURI INGREDIENTI: 1 tazza di farina di grano integrale, 1/4 Cucchiaiata di sale, 1/2 Tazza di acqua tibia o siero, 1/2 Cucchiaiata di zucchero, 1 Cucchiaiata di burro, 1 Pizzico di polvere di infornare. Preparazione: Mescolare insieme la farina, il sale, lo zucchero, la polvere di infornare ed il burro. Aggiunga gradualmente l'acqua fino a che la massa sia soave, ma non umida e possa essere maneggevole. Ama Lei ella approssimativamente 5 minuti, la copra e le lasci riposare per 1/2 ora. Lubrifichi il tavolo ed il rullo, divida la massa in palle di 1 1/2" di diametro. Caldo nel frattempo l'olio o il ghee, estenda col rullo le palle fino a che rimangano ben magre, collochi il chapuri nella padella e quando appaiano bolle lo rovesci e speri che si gonfi. Lo serva caldo. Dà 6 Chapuris. Prescrive Non. 2 SABJI. INGREDIENTI: 1 Zapallo medio (auyama); 2 Zucchine (zuchini); 2 Pimentos o Papriche; 1 Cetriolo piccolo; 4 Cucchiaiate di olio di oliva; 2 Tazze di brodo vegetale con papi; 3/4 Tazza di salsa di pomodoro; 3 Pomodori; 2 Cucchiaiate di sale; 1 Pizzico di cumino. PREPARAZIONE: Si offendono gli zapallos in cubi di 1", le papriche in strisce, la zucchina in strisce di 1", il cetriolo pelato e senza semi si unisce picchiata. Caldo l'olio di oliva in un gran polsonetto ed aggreghi il cumino. Dopo, aggreghi la zucchina, lo zapallo e la paprica, lo mescoli affinché tutto si impregni di olio; al vegetale caldo è aggregato il brodo di papi, la salsa di pomodoro ed il sale al gusto, dopo aggiunga i cetrioli. Cucini lentamente il vegetale con questo liquido. Rimescoli lentamente fino a che il liquido si volatilizzi, questo si

approssimativamente per un'ora fa. I vegetali devono rimanere soffici, ma senza disintegrarsi. Nel frattempo tagli i pomodori in ottavi e mancando 1 o 2 minuti per ritirarlo del fuoco aggiunga i pomodori. Deve accompagnarsi con rotoli di pane fresco e caldo. Dà 8 porzioni. Prescrive Non. 3 PALLINE MERAVIGLIOSE INGREDIENTI: 2 tazze di latte in polvere; 1 Tazza di burro od olio; 1 e 3/4 tazze di zucchero a velo; 1/2 Tazza di noci senza sale, cocco o uve uvette. PREPARAZIONE: Sciolga l'olio o burro in una padella e lasci raffreddare un po' il burro od olio. Aggreghi lo zucchero a velo e rimescoli fino a che diventi cremoso, uguale senza grumi. Aggreghi dopo gradualmente latte in polvere e continui a mescolare continuamente. Tenti di fare una pallina di più o meno 2.5 cms. di diametro. Se ancora sta troppo inumidito, aggreghi un po' più di latte in polvere. Se è troppo secca, allora aggreghi un po' di olio o burro sciolto. Continui facendo palline di 2.5 cms. di diametro. Sono già pronte per servirsi. Capitolo 15 BREVE COMMENTO CIRCA L'INDIANA Il nostro Istituto conta su molti centri di studi in India. Noi visitiamo regolarmente questo meraviglioso paese. Molta gente pensa all'India come un paese molto povero ma, in realtà, grazie alla sua eredità della conoscenza dello yoga e la meditazione, l'India conserva l'incantesimo del davvero umano, benché le sue grandi città siano orribili, tali e come lo sono le città grandi del mondo moderno, e specialmente, quelle della chiamata terzo mondo. I nostri centri in Vrindavan, Mayapur, Hyderabad e Bombay, sono situati in ambienti molto gradevoli, e costruiti in base all'antica architettura vedica, e sono centri di rifugio per molti che vogliono riposarsi un po' delle tremende tensioni dalla società moderna. Anche lei sarà benvenuto ai nostri centri dell'India. Per maggiori informi, entri in contatto col nostro segretario. Tradizionalmente l'India è il paese dello yoga. Le Scritture più antiche del mondo sono i libri chiamate Proibizioni, i quali insegnano tutti gli aspetti relazionati con lo yoga e la meditazione. Nel corso completo studiamo i differenti ed interessanti aspetti della cultura vedica. Sappiamo che l'India è la culla dell'Astrologia, la Filosofia, l'Architettura e la Letteratura. L'uomo può arricchire la sua vita con questa saggezza. Capitolo 16 YOGA E CONOSCENZA Le Proibizioni spiegano che un yogi deve coltivare conoscenza circa l'Io superiore. Il processo di yoga è una scienza che ci rivela multipli aspetti di gran utilità per la vita. Di tutti i libri di yoga, il più importante è" Il Bhagavad-gita Scienza Suprema" tradotto allo Spagnolo per l'ISEV. Questo libro, e la" India Misteriosa", sono attualmente i libri di yoga più spacciati nel mondo, e l'aiuteranno ad approfondire la sua comprensione circa lo yoga e la meditazione. Questi due libri vengono compresi nel nostro corso completo di yoga. In totale, l'ISEV ha tradotto più di 30 libri della lingua sanscrita alla lingua spagnola. Se lei è interessato in alcuno di essi, può sollecitarci più informazione. Capitolo 17 ULTIMI PAROLE. La finalità di questo corso introduttivo, è iniziare una nuova tappa nella sua vita. Lei sa già che cosa è essere yogi, e sicuro che ha sperimentato i vantaggi di questo sentiero, pieno di realizzazioni personali. L'invitiamo affinché prosegua e c'accompagni in questo processo, e possa ottenere risultati completi. Il corso gli farà godere della conoscenza dei saggi, esplorando i segreti della vita mistica, sviluppando i poteri che provengono dalla fonte di tutti i poteri.

Lezione 1 Benvenuto all'Istituto Superiore di Studi Vedici, ed allo studio della scienza dello yoga per corrispondenza. Il tuo successo è la nostra meta. Il corso fu compilato affinché lo yoga possa arrivare a posti lontani ed isolati e possa aiutare le persone che non possano uscire delle sue case. La relazione personale dell'alunno col professore è molto difficile da sostituire per qualcosa scritto. Tuttavia, l'insegnamento spirituale non dipende da contatto fisico. La tua relazione coi grandi maestri dell'India comincerà quando studi le istruzioni con profonda attenzione. Apre il tuo intelletto ed il tuo cuore. Comunica le tue inquietudini e dubbi ai professori che sono a tua disposizione nella corrispondenza. Il nostro grande maestro Srila Prabhupada e Srila Sridhar Maharajá ispirarono questo corso. Essi desiderano che da tutte le parti del mondo possano conoscere i benefici trascendentali che lo Yoga può offrire. L'Istituto offre varietà di programmi: tra essi i grandi festival per gli alunni nella sua Proprietà in Granada-Cundinamarca. La Biblioteca sonora e letteraria dell'ISEV che serve gli alunni con grandi varietà di materiali per studi avanzati, etc. Ti auguro forza e determinazione in questo sentiero importante. Il tuo domestico, B.A Paramadvaiti Svami. CONSACRAZIONE La composizione di questo corso per corrispondenza dello yoga non sarebbe stata mai possibile senza l'ispirazione del mio amato maestro spirituale Om Visnupada Paramahansa Parivrajakacarya 108 Srimad Bhaktivedanta Svami Prabhupada ed Om Visnupada Paramahansa Parivrajakacarya 108 Bhakti Raksaka Sridhar Deva Gosvami Maharaja. Siamo completamente indebitati con essi e la consacrazione di questo corso ad essi è unicamente una piccola dimostrazione della gratitudine che sentiamo per essi. Che le benedizioni di essi si estendano a tutti i cercatori sinceri che studiano questo corso è il nostro anelito. GRATITUDINE Il numero dei miei collaboratori in questa opera è molto grande. Da 1980, fino a 1985, lavoriamo affinché il corso di yoga per corrispondenza possa terminare. Nello stesso tempo fu tradotto all'Inglese e si preparò una variante in cinese. Finalmente, per l'aiuto di tanto devoti possiamo presentare al pubblico ispanofono la versione finale del corso, affinché tutti abbiano i segreti dello yoga alla sua portata. Ringraziamo a: Acharya Bhakti Bhimala Harijana Maharaja per la sua amicizia ed ispirazione. I membri della Rivista Di Giro al Supremo ed Istituto Bhaktivedanta per i suoi articoli scientifici della Scienza del Bhakti. I membri dell'ISEV che mi hanno appoggiato col suo sacrificio immotivato. Specialmente, Nell'edizione a: Vaidjanath Dai Adhikary, Jaya Jagadish Dai Adhikary, Ranadhir Dai Adhikary, Loka Svami Dai Adhikary, Atulananda Dai Adhikary. Nella direzione a: Sri Rupa Manjari Devi Dasi. Nella traduzione a: Ivonne López. Produzione a: Lokanath Dai Brahmacary, Laksmi Sahasranama Devi Dasi, Svarupa Damodara Dai Brahmacary. Nell'arte a: Varsana D.D, Jamadagni Dai, Baladeva Dai Brahmacary. Eternamente grato, B.A Paramadvaiti Svami. Caro Studente: Abbiamo il gusto di presentargli oggi la prima lezione, la quale consta di un'introduzione ad ognuna delle sette sezioni sviluppate in ogni fascicolo del nostro corso, le quali si andranno svolgendo fino a fargli conoscere la visione trascendentale della conoscenza vedica. Lo yoga, Scienza dell'Autorrealización, richiede necessariamente la base di una conoscenza speciale e la guida adeguata per facilitare allo studente la conseguente realizzazione spirituale. Le basi della conoscenza di questo corso sono state prese degli scritti della Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada chi fino alla sua sparizione, in 1977, pubblicò più di 80 volumi ed una serie di commenti circa le eterne scritture sanscrite delle proibizioni, il corpo di conoscenza spirituale più antica ed estesa del mondo. Uno dei nostri propositi fondamentali è fare arrivare queste vitali conoscenze al maggiore numero possibile di persone. Dovuto a ciò si è scelto la modalità dell'istruzione per corrispondenza, per facilitare in questa forma, senza uscire di casa, la pratica della disciplina yoga. Naturalmente, continuando ad avanzare in questa strada, lei si troverà con differenti domande ed inquietudini che speriamo gli siano risolute soddisfacentemente in lezioni più avanzate. Anche cosí, se lei sente la necessità di consultarci specialmente su qualche tema, non dubiti un momento di comunicarsi per lettera, telefono o personalmente se è il caso. Siamo sempre disposti ad aiutarlo. Sarà anche molto favorevole per lei discutere le sue lezioni con amici che siano altrettanto attratti al tema, così come praticare e studiare insieme ad essi. Ora, e molto brevemente, alcuni parole circa il materiale che lei utilizzerà: 1. Il Bhagavad-gita Scienza Suprema, per la Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami. Questa opera che studieremo dopo di una breve introduzione; lo scoprirà finalmente i tesori filosofici che rinchiude ognuna delle sue pagine e l'autorizzata utilità per la sua propria vita. Approfittando della nostra guida, lei potrà studiare un capitolo del Bhagavad-gita insieme ad ogni lezione. 2. L'India Misteriosa, scritta per Walter Eidlitz ci permetterà di scoprire gli aspetti più profondi della saggezza dell'India. In temi tali come la Vegetarianismo reincarnazione, Astrologia e lo Yoga. Questo racconto sarà un incentivo immediato per continuare nella ricerca della cosa spirituale. 3.- Un nastro registrato, parlata e redatta per la Sua Santità B.A Paramadvaiti Svami. Questa porta, in primo luogo, la pronuncia corretta di ognuno dei 24 versi o mantras i quali gli suggeriamo memorizzare, ricordare e ripetere frequentemente. Cantando o

pronunciare questi versi in Sanscrito uno può liberare la mente dei differenti problemi ed ansietà. La parola" mantra" viene dalle radici Sanscrita man e tra, le quali significano rispettivamente" mente" e" liberazione." Così, i mantras è parole speciali che liberano la mente. Dopo dei 24 versi o slokas, lei potrà ascoltare alcuni canti vedici e musica strumentale dell'India (shenai) che l'aiuteranno nelle sue meditazioni. 1.- Le migliori ore per meditare sono quelle dell'alba, chiamate per i saggi" Brahma-muhurta." In questo periodo, l'ambiente è più tranquillo e la mente è più rilassata ed in calma. Scelga un posto col minimo di perturbazioni esterne, e se questo lo è ostacolato, chiuda la porta della sua stanza, e se è necessario, collochi in lei un'insegna che dica": non disturbi, sto meditando." Questo può sembrare qualcosa attore comico, ma è molto serio e delicato. Tutti abbiamo il diritto e l'obbligo di approfondire sinceramente in noi stessi, di inquisire, affrontare e risolvere i problemi essenziali della vita con piena maturità mentale, liberi di qualunque perturbazione esterna. 2.- Ogni lezione è divisa in sette sezioni ed il corso è progettato affinché lei possa studiare approssimativamente ogni lezione per due settimane. La sua meditazione giornaliera deve includere un po' di ognuna delle sette sezioni, enfatizzando chissà in un o due delle stesse, dipendendo dalla lezione specifica e della sua propria preferenza personale. Tuttavia, la cosa più importante è che lei possa sviluppare stretta regolarità nella sua pratica. Tenti di studiare e meditare simultaneamente tutti i giorni. Facciamo speciale enfasi nell'importanza di stabilire così così una pratica e perseverare in lei. Benché molte altre cose altrettanto importanti possano apparire per distrarrlo, queste devono essere respinte, e benché niente esterno appaia, la nostra mente svilupperà a volte internamente molte ragioni per le quali potremmo posporre più tardi per la nostra pratica giornaliera. Se noi permettiamo questo, non possiamo sperare mai di fare progressi costanti nella vita spirituale. 3.- Per studiare le sue lezioni, realizzi i suoi esercizi e meditazioni, destini per lo meno ogni mattina mezz'ora. Se lo desidera, può aumentare questo tempo ma non investa meno di mezz'ora. Tenti di non passare per alto un solo giorno. Il progresso costante è basato nello sforzo costante ed in che non ci siano interruzioni. Segua regolarmente questo programma giornaliero e la sua ricompensa sarà la perfezione vera e la felicità reale e durevole. Gli auguriamo molti successi, piena soddisfazione e la forza necessaria per superare tutti quegli ostacoli che possano presentarsi nel percorso per il rifugio verso lo yogi. OM TAT SAT.

LEZIONE 1 SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. Tutte le persone di qualunque livello culturale conoscono "quasi per lo meno il nome" Bhagavad-gita." Penso che saranno cioè di accordo con me in che non ha fatto fino ad ora parte del nostro ecosistema culturale, che non è stato incorporato né assimilato dentro le nostre vite, dovuto, non tanto a che sia un libro sconosciuto, bensì a che abbiamo mancato della classe di commento fedelmente interpretato come quello che ci presenta Svami Bhaktivedanta, un commento scritto non solamente per un erudito, bensì per un apprendista, un punto di vista di un devoto devoto durante tutta la sua vita." (Denis Levertov). * Il Famoso Libero BHAGAVAD-GITA Fu Dietro Parlati 5.000 Anni In Indiana, Per KRISHNA Ad ARJUNA IL BHAGAVAD-GITA. GLI INSEGNAMENTI ETERNI CIRCA L'IO E L'UNIVERSO. Tutti i giorni siamo bombardati con massiccia dose di informazione: la radio, la televisione, steccati, calcolatrici, libri, riviste, giornali, film, registrazioni, etc. Quasi senza eccezione questa informazione è progettata affinché ci vediamo. Così, sulla base dei nostri concetti, rispondiamo cambiando opinione, comprando un prodotto o votando per un certo candidato. Fortunatamente, sempre di più persone stanno cominciando a sentire, già sia in una maniera vaga o molto chiaramente che esiste qualcosa più che il nostro proprio corpo per essere alimentato, vestito e portato di qua per là in automobili ed in aeroplani. Incominciano a sentire anche che il vasto universo non è più che un rodo per le interminabili sfilate di trionfi e disastri economici e politici dell'uomo. Presto o tardi la maggioranza di noi si trattiene a domandare: Chi sono io?, Che cosa sto facendo con la mia vita?, Per che motivo tutto questo mondo?, Da dove viene? e quale è il suo proposito?. Durante migliaia di anni, persone inquisitive hanno consultato il Bhagavad-gita, il dialogo eterno tra il Sig. Krishna ed il suo discepolo Arjuna, in ricerca di risposte alle sue più profonde indagini circa l'io e dell'universo. Gli insegnamenti del Gita, considerato" il gioiello" della saggezza spirituale dell'India, trascendono le limitazioni di tempo e posto per applicarsi agli sforzi umani più fondamentali di comprendere l'identità e l'esistenza. In questo corso lei imparerà circa la coscienza, la reincarnazione, la Legge del karma, l'origine dell'universo, le tecniche di meditazione ed altri temi spiegati nel Gita. Questi conformano gli insegnamenti centrali dell'ISEV. Il Bhagavad-gita è un poema filosofico di 700 versi, scritto originalmente in lingua Sanscrita. È una delle opere letterarie e filosofiche più importanti che l'uomo abbia conosciuto mai. Su questo libro si sono iscritti più commenti che ecceda qualunque altro nella storia dell'umanità. Questo storico tesoro della perenne letteratura classica è il sostentamento spirituale della cultura più antica dell'umanità, la cultura vedica. Il Gita ha determinato la vita sociale, etica, culturale e fino a politica dell'India per cientos di anni; ancora oggigiorno le sue glorie emergono nonostante le influenze straniere di Greche, Musulmani ed Inglesi. Il Gita ha influito profondamente il pensiero di generazioni di filosofi, teologi, educatori, scienziati e scrittori del mondo occidentale. Per esempio, Henry David Thoreau scrisse nel suo diario": Tutte le mattine lavo il mio intelletto con la stupenda e cosmogonica filosofia del Bhagavad-gita... in paragone con questi insegnamenti, la nostra civiltà e letteratura moderne sembrano meschine e triviali." Il Gita è stato considerato per molto tempo come l'essenza della letteratura vedica, il vasto corpo delle antiche scritture che compongono la base della filosofia e la spiritualità vediche. Come essenza dei 108 Isopanisads, il Bhagavad-gita è conosciuto come Gitopanisad. Benché sia stato pubblicato e letto come un libro indipendente, il Bhagavad-gita appare originalmente come un episodio del Mahabharata, o la gran epica storica, dove occupa dal capitolo 25 fino al 42 del Bhisma Parva. Tradizionalmente si è attribuito il

lavoro di autore a Vedavyasa (Srila Vyasadeva) chi è considerato per l'ortodossa storiografia vedica come la" incarnazione letteraria di Dio", e chi apparve approssimativamente cinque mille anni fa per redigere l'eterna filosofia vedica al principio dell'era di kali-yuga, l'era attuale di ignoranza ed oscurità spirituale. Quando incominciamo a leggere il Gita, troviamo che è una narrazione di Sanjaya, discepolo di Vyasadeva, al Re cieco Dhrtarastra chi è il padre degli infedeli ed irreligioso Kauravas. Reddito lontano dalla battaglia, Sanjaya è capace di raccontare gli eventi che hanno lì luogo, poiché detti avvenimenti gli sono rivelati per Vyasadeva, attraverso una visione soprannaturale. Il Bhagavad-gita è un dialogo tra il Sig. Krishna ed Arjuna. Questo dialogo succede giustamente prima del principio del primo incontro bellico nella battaglia di Kuruksetra, la gran guerra fratricida in due eserciti: Kauravas e Pandavas, per determinare il destino politico di quell'epoca. In un momento dato, Arjuna dimentica completamente il suo dovere prescritto come guerriero o Ksatriya, il quale è lottare per una causa giusta in una guerra sacra. Per motivi personali, Arjuna decide di non lottare nel campo di battaglia. Krishna, la Suprema Personalità di Dio, chi aveva accettato essere l'autista della quadriga del suo amico e devoto Arjuna, trova a questo completamente perplesso ed in illusione. Krishna decide allora di illuminare ad Arjuna, ricordandogli il suo dovere sociale come guerriero, e qualcosa di più importante ancora, il suo dovere eterno e la sua natura (sanatana-dharma) come entità spirituale eterna in relazione con Dio. Gita significa canzone e bhagavad si riferisce alla parola" Bhagavan", un termine Sanscrito che significa Dio, il possessore, vat, di tutte le opulenze (bhaga). Il Bhagavad-gita è allora, il canto del Sig. di tutte le opulenze. IL BHAGAVAD-GITA. INTRODUZIONE. Ora, prima di proseguire, legga le tre primi pagine dell'introduzione del suo Bhagavad-gita come è. Nei giorni dopo, lei leggerà per lo meno tre pagine ogni giorno, fino a che finisca di leggere tutta l'introduzione. Con sicurezza lei troverà che esistono moltissimi concetti nuovi e difficili da capire o accettare immediatamente. Non si preoccupi, se prosegue con questo corso, raggiungerà una comprensione graduale dei differenti concetti. Dopo avere completato le 24 lezioni, gli suggeriamo rileggere l'introduzione. Lei si sorprenderà di quanto meglio può capirla e quanta realizzazione ha ottenuto di lei. SEZIONE 2 Il verso della Quindicina. Dopo avere studiato un capitolo del Bhagavad-gita, nella sezione due lei familiarizzerà ora con un sloka o verso particolare dello stesso libro. Abbiamo selezionato per il suo studio i testi più importanti ed applicabili. La memorizzazione del verso ha l'effetto di portarlo alla meditazione circa la filosofia e le frasi originali parlate per Krishna. Lei può preparare un piccolo libretto coi versi e studiarli durante il giorno. Come memorizzare il verso? Legga a voce alta la pronuncia Sanscrite ripetute volte. Guidi Lei mediante la registrazione del cassette. Un buono aiuto per l'apprendistato dei versi è utilizzare la traduzione parola per parola che si trova sotto al testo in Sanscrito, e così capirà quello che sta memorizzando. Di seguito presentiamo il suo verso: Bhagavad-gita, Capitolo 2 Verso 12 na tv evaham jatu nasam na tvam neme janadhipah na caiva na bhavisyamah sarve vayam atah param na - non è; tuo - che; eva - in realtà; aham - io; jatu - qualche tempo; nao - no; asma - esistei; nao - né, neanche; tvam - tuo; na - né; ime - tutti questi; janadhipah - re; na - né; ca - neanche; eva - in realtà; na - che non; bhavisyamah - esisteremo; sarve - tutti; vada - noi; atah param - in nessun tempo futuro. Traduzione: non ci fu mai un tempo in che Io non esistessi; né tu né tutti questi re; né nel futuro nessuno di noi smetterà di esistere. Mediti durante uno o due minuti circa il significato di questo verso e ricordi la cosa studiata un o due volte durante il resto del giorno. Egli" Io" ed il" tu" del quale parla qui Krisna trascendono la natura finita e temporale di tutti i corpi materiali (Ksetras). Così, questo indica un'esistenza oltre lo spazio temporaneo del corpo fisico. La nostra identità reale si trova in realtà molto oltre questo corpo temporaneo, ed arrivare a sapere che cosa il" è io accampamento" è il primo passo nella vita spirituale. Ripeta il verso in Sanscrito durante tre o quattro minuti tutti i giorni fino a che l'abbia memorizzato e dopo memorizzi la traduzione. Nei giorni dopo, ripeta il verso e la traduzione durante due o tre minuti e mediti contemporaneamente sul significato. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. INTRODUZIONE. Affinché ottenga un maggiore beneficio della sua meditazione giornaliera, lo raccomandiamo eseguire in primo luogo alcuni pochi esercizi semplici per rilassare il suo corpo e calmare la sua mente. Quale è il significato di yoga e che cosa è la meditazione? Nel Bhagavad-gita Krishna dice": So fermo nello yoga Oh Arjuna! esegue il tuo dovere ed abbandona ogni attaccamento per il successo o il fallimento. Simile stabilità mentale si chiama yoga." (Capitolo 2) verso 48.) Lo yoga non si riferisce ad una serie di pratica sofisticate di ginnastica fisica o mentale, ancora quando ella prescriva qualche tipo di esercizi. Lo yoga è un stato spirituale e psicologico nel quale si usano certe posizioni fisiche o" asanas." Ma questi esercizi stanno destinati solamente a rilassare la mente ed il corpo ed a preparare questi elementi di tale forma che la coscienza possa andare oltre la piattaforma materiale. Ricordi, come già lo spieghiamo nell'introduzione di questo corso che il parola yoga proviene del vocabolo Sanscrito yug che significa vincolare. Avanzare durante il tragitto dello yoga significa conoscersi migliore e più profondamente, e la vera conoscenza significa la capacità di autocontrolarse e finalmente stabilire un vincolo con la Verità Assoluta. In questo programma di meditazione si usano alcuni esercizi fisici e mentali per aiutare a rilassare il corpo e la mente. Come lo spiega Krishna nel Bhagavad-gita": Per quell'il cui mente è sfrenata, l'autorrealización è un lavoro difficile. Ma quell'il cui mente è controllata e che si sforza mediante i mezzi corretti, ha assicurato il successo. Quella è la Mia opinione." (Capitolo 6) testo 36.

È importante il non dare preferenza agli esercizi e trascurare così la pratica della cosa mentale o psicologico che sono le vere mete di questo programma. Lei può imparare a respirare molto abilmente ed a collocare il suo corpo in differente asanas, ma questo non gli garantisce né la pace mentale né il progresso spirituale. Oggigiorno si uguaglia l'avanzamento spirituale con migliaia e migliaia di cose che non hanno relazione con la vera liberazione dell'anima, o del suo confino in questa esistenza materiale. Infine, il valore di qualunque sentiero deve giudicarsi per il frutto che produce. In conclusione, ricordi che la parte più importante del successo nella sua meditazione consiste nel diligente studio di ogni lezione. Allo stesso tempo non dimentichi che la meditazione deve essere eseguito calmadamente, con gran attenzione, mente aperta ed in un atteggiamento contemplativo adeguato. Per incominciare la sua meditazione, prepari nel piano un posto che non sia troppo soffice, né neanche troppo cinque pesetas. Si raccomanda utilizzare una stuoia vegetale che copra il sedile utilizzato. Situi Lei comodamente in lui, attraversi le sue gambe e respiri lenta e profondamente. Mantenga eretto e diritto il corpo, il collo e la testa. Con gli occhi socchiusi, guardi fissamente la punta del naso, chiuderli significherebbe completamente la possibilità di addormentarsi; aprirli del tutto significherebbe la possibilità di essere distratto per gli oggetti che stanno intorno a suo. Krishna dice": La situazione yoga è quella del disinteresse di tutte le attività sensuali. Chiudendo tutte le porte dei sensi e fissando la mente al cuore e l'aria vitale nella parte superiore della testa, uno si situa nello yoga." , B.G. Capitolo 8, verso 12. Gli esercizi riaffermano il controllo sulla sua mente; lei arriverà ad essere esente di tutte le paure e completamente libero di pensieri sensuali. Mediti circa la grazia e protezione dell'Assolute, la meta ultima della sua vita. In questo modo, lei deve prepararsi a sé stesso ogni giorno. Incominci a meditare giornalmente per un minuto e dopo aumenti il suo tempo di meditazione un minuto ciascuno giorno fino a completare tre minuti di meditazione giornalieri. In altre lezioni gli saranno dati differenti esercizi per praticare, ma ogni sessione di meditazione del Gita dovrà incominciare e finire con tre minuti di tranquilla meditazione. Ricordi che non importa quanto lungo sia la strada, incomincia col primo passo. Rimanga fisso nel sentiero con tenacia, intelligenza e pazienza, ed arriverà a liberarsi di tutte le tensioni. SEZIONE 4 Differenti aspetti della conoscenza vedica Opinioni degli scienziati circa l'origine della cultura vedica. In questa sezione discuteremo alcuni temi relazionati con l'origine e la psicologia della conoscenza vedica. La conoscenza vedica ed il processo di yoga non sono basati nella fede cieca, pertanto, dobbiamo aumentare la nostra convinzione studiando molto accuratamente questa sezione. In questa opportunità c'occuperemo degli aspetti storici ed archeologici della cultura vedica. Gli attrezzi utilizzati dagli ideologi empirici sono le correnti scientifiche della storia, l'antropologia, l'archeologia, la filologia e discipline perfezioni. Tuttavia, gli erudito sono di accordo in cui la ricostruzione critica dell'origine e natura della cultura vedica è altamente incerta. L'archeologia ovviamente, è una scienza specialmente appropriata per verificare circa le culture antiche, ma, quello che fu certo per i registri storici vedici è anche certo per le scoperte archeologiche, i quali non ci danno fino al presente una visione chiara della civiltà vedica? Ovviamente, molti dei posti geografici menzionati nelle scritture vediche si conoscono ancora, e di accordo con la tradizione, molti dei tempii in India sono stati conservati durante migliaia di anni, ma questi posti non hanno lasciato evidenze archeologiche solide. Conseguentemente, i costumisti menzionano che la letteratura vedica fu scritta nei principi dell'era di Kali, approssimativamente cinque mille anni fa e che i filosofi, yogis e Rsis vissero fa molti milioni di anni furono gli abili osservatori. Benché molto spesso gli scienziati empirici considerino esagerata tale sofisticazione nell'umanità antica, essi ammettono che" la storia della razza umana si sta riscrivendo con nuovi processi di computo e con emozionanti scoperte attorno al mondo." La tendenza generale di tornare a scrivere la storia dell'umanità è per comprovare i dati teorici, dai principi della civiltà umana avanzata ed andando all'indietro fino a quello che arrivò ad essere conosciuto come preistoria. E per quel che riguarda l'archeologia in India, gli scavi di città e tempii non hanno prodotto ancora dati empirici concludenti circa la prima apparizione della cultura vedica. L'archeologia occidentale iniziò i suoi lavori nei principi del secolo XIX, quando gli investigatori dell'East India Company scoprirono molti tempii, santuari, monete antiche ed iscrizioni scritte in lingue morte. Nella decade degli anni 30 del secolo 19 si decifrarono gli editti dell'imperatore Asoka e si situò alla civiltà Indù nell'anno 300 prima di Cristo. Nel secolo 20, incominciarono lavori a gran scala. Le scoperte archeologiche più famose in relazione col periodo preistorico ebbero luogo basso la supervisione dell'archeologo Sri John Marshall chi nell'epoca degli anni 20 scoprì le città di Harappa e Mohenjaro, localizzate in quello che oggi è il Pakistan. Queste erano le città di un'efficiente comunità sociale urbana, chiamata ora la civiltà indù e la quale partita a credito da 3.000 anni A.C. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. Cominceremo questa sezione investigando le fonti dove questi filosofi della trascendenza calmarono in realtà la sua sete Assoluta. Che cosa sono le Proibizioni? Da dove provengono? Che cosa dicono? Chi li scrisse o compilò? Commentando il Vedanta Sutra (2.1.6), Madhva, uno dei principali maestri della filosofia vedica, cita il Bhavisya Purana come segue: Rg - yajuh - samartharvas ca bharatam pancaratrakam mula-ramayanam caiva proibisce ity eva sabditah Puranani ca yaniha vaisnavani vido vidhu "Il Rig-proibizione, lo Yajur-proibizione, il Sama-proibizione, l'Atharva-proibizione, il Mahabharata, il quale include il Bhagavad-gita, il Pancaratra e la Ramayana originale, sono considerati tutti come letteratura vedica. I Puranas supplementi Vaisnavas, sono anche letteratura vedica." Noi possiamo includere anche le scritture corollario come i Samhitas ed i commenti dei grandi maestri chi hanno guidato per secoli il corso del pensiero vedico. Affinché sia accettata come vedica una scrittura deve conservare lo stesso proposito dei testi vedici originale. Le scritture vediche, Costumisti, comprendono un tutto armonioso con una conclusione armoniosa (siddhanta). In conseguenza, noi dobbiamo accettare come scrittura vedica fededegna qualunque opera che sviluppi il siddhanta vedico senza cambiare il suo significato, perfino se l'opera non fa parte delle scritture originali. In effetti la tradizione vedica necessita di più opere autorizzate che trasmettano il messaggio di

accordo col tempo ed il posto. Tuttavia, per essere genuine queste estensioni della letteratura vedica devono adattarsi strettamente alle dottrine delle Proibizioni, i Puranas ed il Vedanta-sutra. La letteratura vedica non è morta né è arcaica. Nonostante, qualunque opera letteraria, sia antica o moderna, deve essere considerata non vedica se devia del Siddhanta Vedico. Così, il Buddismo, il Jainismo ed il Sikhismo, benché siano definitivamente risultato della letteratura vedica, non sono considerati come tali. Perfino la concezione di induismo è altrui alla conclusione vedica, come lo vedremo più tardi. Le scritture vediche sono estese e varie. Solamente il Rig-proibizione consta di 1.017 inni, il Mahabharata consta di 110.000 paia di versi e le 18 Puranas principali contiene cientos di migliaia di versi. SEZIONE 6 LO YOGI E LE SUE RELAZIONI CON IL MONDO. LO YOGI, AMICO DI TUTTI. "Se la nascita e la morte non esistessero, e né l'età né la paura della cosa amata si frustrasse, se tutto non perisse tanto rapido, Che vita non sarebbe cosa di apprezzare? Pancatantra. Una domanda che uno si deve fare è: perché devo cercare l'autorrealización? La risposta è che la nostra sofferenza, sia grande o piccolo, è causato per il fatto che non sappiamo chi siamo, da dove veniamo e verso dove andiamo. Le difficoltà che si vanno incrementando tra le persone, i gruppi e perfino le nazioni, hanno la stessa causa: non sappiamo chi siamo o chi il nostro vicino è. Questo è il perché finalmente richiediamo una soluzione efficiente. Da molti anni la gente ha tentato di risolvere i problemi che angosciano l'uomo ed il mondo, e sono accorsi alle differenti scienze sociali tali come la Filosofia, la Sociologia, la Psicologia e la Politica, elaborando qualche sistemazione materiale e pertanto temporale, per tentare di evitare d'un colpo per tutti tali problemi, ma benché essi si siano sforzati dura e sinceramente in queste sistemazioni, il beneficio ottenuto non ha risolto veramente alla comunità intera i problemi che penetra la natura materiale. Di un altro lato, una persona intelligente capisce che la ricerca della sua felicità e quella degli altri esseri, assolo può essere contrario dentro sé stesso. Questo è il vero intendimento dell'esistenza come esseri spirituali eterni: la comprensione dell'anima come l'Essere e del corpo materiale come il veicolo temporaneo nel quale abita l'anima. Di accordo con la comprensione vedica: gli animali, le piante, gli insetti, etc., sono tutti essi esseri vivi dovuto alla presenza dell'anima, la quale si manifesta mediante la coscienza. Dentro il corpo di ogni essere vivo si trova l'anima, già sia, il corpo di un filamento di erba, una piccola farfalla, un gigantesco elefante, un cigno, una vacca o un uomo. Tutti questi esseri vivono dovuto alla presenza dell'anima. Perfino mediante l'osservazione sprovveduta, possiamo vedere che tutti i corpi si vedono differenti. Quella differenza dipende dal" desa, kala e patra" (tempo) posto e dettaglia. In ogni sposo, il corpo è differente e la coscienza è differente, ma l'anima è la stessa. L'anima in un uomo è della stessa qualità che l'anima in un filamento di erba. Questa è la vera comprensione vedendo gli altri esseri. Sappiamo anche che, col proposito di mantenersi a sé stesso, uno deve ammazzare ed alimentarsi di altri esseri, tali come le piante. Nella letteratura vedica si dice": In questo mondo materiale tutte le entità viventi conservano la sua vita alimentandosi di altre entità viventi." Così, deplorevolmente uno deve causare dolore ad un'altra entità vivente. Ed in questa confusa situazione è molto difficile capire come potere vivere e lavorare per il beneficio di tutti gli altri, ma per quello che capisce la vita da un punto di vista spirituale, conosce le cose come sono; la sua visione si trasforma ed immediatamente si trasforma anche la sua relazione con gli altri esseri viventi. Egli non li considera oramai come semplici macchine per la sua propria soddisfazione personale, ma vedrà in essi fratelli più avanzati e fratelli meno avanzati che egli, ma sempre i suoi fratelli, ed in conseguenza, egli sarà gentile con tutti ed agirà da tale forma che causerà il minore danno ed il maggiore beneficio entrando in contatto con questi esseri. Come dice il Gita nel capitolo 6, verso 32: "Oh Arjuna! è un yogi perfetto chi mediante il paragone con suo proprio io, vedi la vera uguaglianza di tutti gli esseri tanto nella sua felicità come nella sua afflizione." Le scritture vediche descrivono le qualità di un yogi: egli è amichevole con tutti, egli non vede nessuno come il suo nemico, in lui può confidarsi, è uguale verso tutti, nessuno può trovarlo una mancanza, è magnanimo, soave, sempre pulito, lavora sempre per il beneficio di tutti, è molto pacifico, è sempre devoto al supremo, è studioso, autocontrolado, non mangia più della cosa necessaria, non è influenzato per l'energia inferiore o illusoria, Maya, offre sempre i suoi rispetti a tutti, non desidera nessun rispetto per lui, è sempre grave, misericordioso, poetico, esperto e silenzioso. Orbene, se lei volesse studiare medicina o musica dovrebbe seguire un processo, egualmente, l'autorrealización richiede anche un processo graduale. Non può sperarsi che qualcuno che affliggi incomincia in queste discipline spirituali sia già un essere perfetto che abbia sviluppato tutte quelle meravigliose qualità; tuttavia, potremo migliorare gradualmente il nostro carattere personale, sviluppando maturità e stabilità mentale con una coscienza illuminata. Di questa maniera, potremo essere stimati per gli altri perché staremo in capacità di comprendere le persone e le cose, in termini della sua reale natura. Se lei segue questi insegnamenti seriamente capirà, ovviamente, quale è il beneficio che può ottenere e di che maniera può aiutare a tutte le altre entità viventi che sono dopo tutti i suoi fratelli. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE. Questa sezione lo servirà tanto da guida in tutti gli aspetti fisici come nella sua dieta e nella sua salute mentale e spirituale. Vicino alle gradevoli preparazioni vegetariane, la nutrizione perfettamente oscillata ed una comprensione profonda della natura spirituale degli alimenti che lei consuma, possono combinare si ferma creare in lei una vita felice e salutare. Lei può godere di una buona alimentazione e contemporaneamente potrà ottenere comprensione spirituale. Anche questa sezione tratterà della medicina ayurvédica ed alla fine di ogni lezione lei troverà sempre una semplice, ma squisita ricetta vegetariana. Primo che tutto, faremo una breve introduzione circa la scienza della medicina vedica, la quale c'aiuterà a conoscere meglio il nostro corpo, la sua natura e le sue attenzioni, l'alimentazione e l'igiene, infine, insegnamenti pratici per mantenere questo corpo, il quale è considerato per tutte le filosofie e religioni come un tempio di Dio. L'Ayurveda, originario delle proibizioni, è la Scienza Medica per una vita salutare. Include campi perfeziona della conoscenza come biologia, botanica, herbología, anatomia, nutrizione, igiene, medicina e chirurgia. Questo ramo specializzato della conoscenza Vedica fu rivelata originalmente per Sri Dhanvantari, un'incarnazione del Sig. Supremo.

Si crede che originalmente esistessero sedici parti dell'Ayur-proibizione. Si dice anche che questa scienza dell'Ayur-proibizione fu parlata per il gran saggio Atreya Rsi ai saggi di Naimisaranya, un bosco in quello che è attualmente Bengal occidentale, e che posteriormente fu redatta e reescrita per differenti autori in distinte epoche. Il Sarak Samhita ed il Sushruta Samhita sono i commenti più antichi ed autorizzati di tutti. Noi discuteremo molte di questi insegnamenti pratici in altre lezioni. Le Proibizioni provvedono una completa descrizione della scienza che parla circa la nutrizione, ma vanno anche oltre una buona nutrizione, perfino gli animali più bassi sanno proprio che mangiare per mantenersi salutari, e c'insegnano come spiritualizzare il processo di alimentazione mediante la trasformazione di tutte le attività culinarie offrendoli al Supremo. Questa arte è abbastanza semplice e gli apprendisti avanzati di yoga non lo dimenticano mai. In lezioni posteriori lei imparerà gradualmente questo processo. Speriamo che nel frattempo, lei sviluppi gradualmente sempre di più attrazione per gli alimenti vegetariani. Non solamente arriverà ad essere più ricco e saggio, bensì più salutare; gradualmente lei si renderà conto che una dieta pura è essenziale per lo sviluppo di una coscienza pura. Ora viene una squisita ricetta dalla cucina vegetariana molto facile da preparare. INSALATA DI CETRIOLO CETRIOLO (RAITA) 1 cetriolo grande; 2 Tazze di Yoghurt; 1/2 Cucchiaiata di cumino in polvere; 1/2 Cucchiaiata di sale; Un pizzico di pepe in polvere. Peli e grattugi il cetriolo. Aggiunga lo Yoghurt e le specie. Agiti soavemente. Raffreddi nel frigorifero. Speriamo che preparando questa insalata gradevole e rinfrescante lei ricorderà l'origine degli ingredienti e darà grazie al Sig. Supremo per la sua generosa creazione. Mediante tale remembranza, lei si purificherà ed arricchirà spiritualmente. Come raccomanda il Bhagavad-gita": Oh figlio di Kunti, tutto quello che faccia, tutto quello che mangi, tutto quello che offra e regala, così come tutte le austerità che esegua, devi farli come un'offerta a Me." , Bg. 9.27). Questo è tutto per oggi. Un'altra volta gli auguriamo pieni successi in questo gran sentiero, il quale ha incominciato giustamente ora. Prima di concludere la sua pratica giornaliera, assicuri Lei di ripetere la meditazione che imparò nella prima parte di questa lezione.

LEZIONE 2 Oggi stiamo cominciando la seconda lezione del suo corso di Yoga: Un passo più in avanti nel sacro sentiero dello Yoga. Costruiamo insieme un mondo più gentile. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il fatto che il Bhagavad-gita rimanga in piena validità, può essere giudicato per la maniera come grandi riformatori tali Mahatma Gandhi e Vinoda Bhave basarono come spontaneamente le sue vite e le sue azioni su lui e lo commentarono in dettaglio ai suoi discepoli." (Thomas Merton). La sezione una di ogni lezione consta di un esame del Bhagavad-gita, capitolo per capitolo, permettendogli due settimane per completare il suo studio. Per capire il pieno significato degli insegnamenti di Krishna ad Arjuna, è importante studiare contemporaneamente poche pagine. In questa seconda lezione del suo corso di Yoga, offriamo in primo luogo un'introduzione alle basi storiche del Bhagavad-gita, e discutiamo dopo il primo capitolo," Osservando gli eserciti nel campo di Battaglia di Kuruksetra." Basi Storiche. La narrazione principale del Mahabharata tratta circa la guerra tra i Kauravas," i cento figli di Dhritarastra", diretti per Duryodana, e del lato opposto, i suoi cugini," i Pandavas", i figli di Pandu, guidati per Yudhistira suo fratello maggiore. Pandu e Dhritarastra erano i figli del Re Vicitravirya, un discendente del Re Bharata, antico sovrano del mondo di chi devia il nome del Mahabharata. Dhritarastra era il figlio maggiore ed il legittimo successore del trono, ma per essere nato cieco, il trono fu dedito a suo fratello minore Pandu. Tuttavia, Pandu morì essendo molto giovane ed i suoi cinque figli (Yudhistira) Bhima, Arjuna, Nakula e Sahadeva, rimasero bassi la tutela parziale di Dhritarastra. Questo non accettò mai la supremazia di suo fratello, e desiderando che, invece dei figli di Pandu, i suoi propri figli governassero al mondo, egli cospirò contro la vita dei Pandavas e la sua madre vedova Pritha (Kunti). I Pandavas, tuttavia, scapparono dalle sue atrocità un ed un'altra volta, dovuto principalmente all'amorosa protezione di Krishna chi era nipote di Kunti e, pertanto, parente di essi. Infine, Duryodhana, un politico molto abile e figlio maggiore di Dhritarastra, ingannò ai Pandavas e li privò del suo regno e la sua libertà in una partenza di gioco. Dopo essere stato forzati a passare tredici anni nell'esilio, i Pandavas ritornò e reclamarono il suo regno a Duryodhana chi bruscamente ricusò consegnarlo. I Pandavas, obbligati moralmente come Ksatriyas ad occuparsi in alcuno forma dell'amministrazione politica, ridussero le sue domande a solo cinque province. Quando anche questa miserabile petizione fu respinta, Arjuna ed i suoi fratelli ricorsero alle armi, preparando lo scenario per quello che risulterebbe essere una devastatrice guerra globale. Yudhistira era il fratello maggiore dei Pandavas, e per guadagnare il trono o per opporsisi a, si riunirono i grandi guerrieri di tutti gli angoli della terra. Come gesto fine per evitare la guerra, Yudhistira inviò a Krishna per proporre una tregua, ma Krishna trovò a Duryodhana determinato a dirigere il mondo alla sua maniera. Mentre i Pandavas, uomini dei più elevati principi religiosi e morali, riconoscevano a Krishna come quello Sig. Supremo Stesso, gli empi figli di Dhritarastra non l'accettavano così. Tuttavia, Krishna si offrì a partecipare alla guerra di accordo coi desideri dei rivali. Come Dio, Egli non si farebbe personalmente carico del tema, ma chi lo desiderasse potrebbe scegliere tra approfittarsi dell'esercito di Krishna o avere a Krishna stesso. Come consigliere ed aiutante, Duryodhana, il geniale politico, voleva strappare l'esercito a Krishna, mentre Yudhistira fu altrettanto ansioso di avere a Krishna Stesso. Di questa maniera, Krisna si trasformò nell'auriga di Arjuna, assumendo il carico di condurre la quadriga del leggendario arciere. Questo ci porta al punto nel quale comincia il Bhagavad-gita, coi due eserciti in formazione ed intelligenti per iniziare il combattimento. CAPITOLO UNO: OSSERVANDO GLI ESERCITI IN IL CAMPO DI BATTAGLIA DI KURUKSETRA. Come lo racconta il Mahabharata, di seguito gli eserciti in lotta, i quali sono diretti per i Pandavas ed i Kauravas rispettivamente, si sentono ora disposti per la prima battaglia della gran guerra di Kuruksetra. Dopo il tumultuoso tocco delle conchiglie di ognuno degli eserciti, segnalando così il principio della battaglia, Arjuna chiede a Krishna - chi ha consentito agire come il suo auriga - che collochi la sua quadriga tra i due eserciti. Arjuna vedi allora per il suo orrore, ai suoi genitori, nonni, zii, fratelli, figli ed amici nelle file di entrambi gli eserciti, preparandosi per la battaglia. Oppresso di dolore e vedendo i suoi parenti intimi, maestri ed amici riuniti con simile spirito bellicoso, Arjuna, pieno di compassione, si sente abbattuto e decide di non lottare. Perché Arjuna decise di non lottare? Per compassione? Per debolezza?, o fu per ignoranza caso nel quale Arjuna non si intendeva l'importanza della sua propria partecipazione di questa guerra decisiva nell'ostacolare l'avanzamento degli empi Kauravas?. Nel capitolo uno e nei primi versi del capitolo due, ascoltiamo i propri argomenti di Arjuna giustificando la sua decisione di non lottare. Quindi ascolteremo al Sig. Supremo Sri Krishna chi spiega ad Arjuna perché i suoi argomenti non hanno nessun valore. È importante per noi tenere in conto che Arjuna era un gran devoto ed un'anima pienamente autorrealizada, benché nel racconto del Gita egli dimostri essere molto confuso, realmente è stato posizionato nella sua posizione" ignorante" per Krishna, il direttore di scena di questo dramma, e sta giocando solamente un ruolo, affinché così possa Krishna comunicare i suoi insegnamenti trascendentali per il beneficio di tutto il mondo. Come la conversazione di Krishna dissipa tutti i dubbi di Arjuna e lo libera di ogni ansietà, le parole di Krishna hanno anche il potere di liberare tutti ed ognuno di noi delle legature di questa esistenza materiale, se abbiamo realmente il desiderio di accettarli nel cuore. Ognuno di noi, di un o un'altra forma, è mantenuta per gli stessi problemi che esprime Arjuna nel Gita. Pertanto, se desideriamo capire le istruzioni liberadoras di Krishna, dobbiamo identificarci primo con Arjuna ed i suoi problemi. Questo è facile, poiché, come Arjuna, siamo attratti ai nostri propri corpi, alle nostre famiglie, ai nostri lavori, al nostro paese, etc. Essere attratto non significa necessariamente che tali cose ci piacciano troppo, ma semplicemente le nostre vite girano attorno a, e sono grandemente affettate per queste designazioni materiali temporali di una forma o altra e pertanto dobbiamo fare attenzione al risultato delle nostre azioni. Come Krishna fa notare ad Arjuna, nei versi 16 e 17 queste designazioni cangianti non esistono realmente dal punto di vista cosmico, e l'unica cosa che importa in realtà è l'Io eterno ed immutabile, l'indistruttibile anima spirituale. Questa è la base di tutta la conoscenza trascendentale, e perfino se lei non avesse assimilato nient'altro di questo corso, se lei realizza pienamente che" io non sono questo

corpo, io sono un'anima spirituale, parte e porzione del Sig. Supremo", lei avrà dominato l'essenza dello yoga. Continui leggendo e rileggendo il capitolo due durante le prossime due settimane e mediti profondamente su tutti i concetti importanti. SEZIONE 2 Bhagavad-gita, Capitolo 2, Testo 22 vasamsi jirnani yatha vihaya navani grhnati naro parani tatha sarirani vihaya jirnani anyani samyati navani dehi vasamsi - vestiti; jirnani - vecchie e consunte; yatha - come è; vihaya - lasciando; navani - vestiti nuovi; grhnati - accetta; narah - un uomo; aparani - altre; tatha - allo stesso modo; sarirani - corpi; vihaya - abbandonando; jirnani vecchi ed inutili; anyani altri corpi; samyati - in realtà accetta; navani - nuovo dehi - anima corporificada. Traduzione": come una persona si mette nuovi paramenti rifiutando le vecchie, in forma simile, l'anima accetta nuovi corpi materiali abbandonando i vecchi ed inutili." Mediti sui differenti corpi che lei ha avuto in questa vita e nei quali avrà man mano che invecchia. Il suo corpo cambia permanentemente, ma lei, l'io reale, rimane sempre lo stesso, agendo come un osservatore dal cambiamento. L'idea chiave in questo verso è" Cambiamento." Il cambiamento di un corpo ad un altro non è niente strano. I corpi vecchi sono comparati con paramenti sconquassati ed inutili e pertanto, li cambiamo con corpi nuovi. L'anima non può rimanere in un corpo vecchio ed inutile e pertanto, ella cambia dimora nel momento opportuno. Ripeta il verso in Sanscrito durante tre o quattro minuti tutti i giorni, usando il cassette affinché l'aiuti nella pronuncia. Tenti di memorizzare il verso e lo ripeta dopo mentre medita sul significato, durante due o tre minuti tutti i giorni. Continui ripetendo anche il verso della lezione uno, tanto spesso che non lo dimentichi. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. PAVANAMUKTASANAS: Rilassamento delle Gambe. Primo investa tre minuti in tranquilla meditazione, come si spiegò nella lezione uno. Ora incominciamo gli esercizi di oggi, imparando un po' più circa il corpo e come rilassarlo. "Oh Arjuna! il Sig. Supremo è situato nel cuore di tutti e dirige il vagare di tutte le entità viventi che stanno situato come in una macchina fatta di energia materiale." , B.g.18. 61). Il corpo fisico è simile ad una macchina, ma dovuto alle brutte posizioni, molte volte, le sue differenti parti spendono prematuramente, specialmente le congiunture. Inoltre, la maggioranza dei corpi soffrono di secrezioni, le quali producono tensioni ed inibizioni muscolari. A volte sentiamo dolori in differenti parti del corpo senza una ragione apparente, ma se teniamo in conto che il corpo umano non è più che una macchina, allora sapremo che quella macchina ha bisogno di attenzione ed accomodamenti speciali per il suo corretto funzionamento. I seguenti esercizi si denominano Pavanamuktasanas. Pavana si riferisce ai fluidi corporali come i gas, i quali spiegheremo più avanti in una sezione sulla salute. Mukta, fa riferimento alla" liberazione" ed asana significa" posizione." Così Pavanamuktasanas è posizioni che liberano i fluidi corporali ed eliminano prodotti di rifiuto che si sono accumulati in certe parti sensitive. Quando il corpo si libera di ogni tipo di tensioni può funzionare perfettamente, come una macchina quando è stato ben oliata. Praticando giornalmente questi esercizi, stiamo stimolando le differenti parti del corpo, ed il risultato è completo rilassamento ed ovviamente un miglioramento della salute. Incominciamo oggi col rilassamento delle gambe. a, Senti Lei comodamente. Allunghi ora in avanti le sue gambe. Le mani nel suolo, di fianco alle anche. Piedi insieme. Incominci per contrarre in avanti le dita dei piedi ed all'indietro senza muovere le caviglie. Una contrazione in avanti ed all'indietro è una volta. Lo ripeta dodici volte, Raffigura 1. b, Contragga in avanti le caviglie ed all'indietro. Ripeta l'esercizio dodici volte. , Raffigura 2. c, Separi i piedi circa quaranta centimetri. Incominci a girare il piede destro in direzione delle lancette dell'orologio. Conti fino a dodici. Ora giri il piede destro in senso contrario uguale numero di volte. Ripeta l'esercizio in entrambi i sensi col piede sinistro. Ora d, giri contemporaneamente entrambi i piedi, usando lo stesso processo ed uguale numero di volte. e, Allacci le mani sotto alla coscia destra. Pieghi la gamba fino a che il suo ginocchio tocchi il suo petto, l'estenda dopo nuovamente in avanti. Lo ripeta dodici volte. Allacci ora le mani sotto alla coscia sinistra. Segua lo stesso processo con uguale numero di volte, Fig. 3). f, Unisca le sue gambe. Collochi la mano destra sotto alla coscia destra e la mano sinistra sotto alla coscia sinistra. Doppio entrambe le gambe e porti le ginocchia al petto. Lo ripeta dodici volte, Fig. 4) Ora g, allacci le sue braccia sotto alla coscia destra. Giri la gamba, descrivendo un ampio circolo. Ripeta l'esercizio dodici volte. Faccia dopo la stessa cosa con la gamba sinistra. Li giri primo nella direzione delle lancette dell'orologio e dopo in senso contrario. h, Unisca le gambe ed unione le braccia sotto alle cosce. Giri simultaneamente entrambe le gambe descrivendo un ampio circolo. Ripeta l'esercizio dodici volte. Li giri primo nella direzione delle lancette dell'orologio e dopo in senso contrario, Fig. 5). i, Corica Lei di spalle. Braccia e gambe separati, le palme delle mani guardando verso l'alto. Chiuda gli occhi. Respiri profondamente e rilassi Lei per cinque minuti. , Fig. 6). Nota: prima delle pratiche deve darsi sempre un bagno di acqua fredda e dopo gli esercizi asciugarsi il sudore del corpo con un asciugamano. L'Ayur-proibizione raccomanda non lavarsi con acqua fredda dopo avere praticato gli esercizi. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. Quanto lei valga? "Quello che abbandona quello che è imperituro per quello che è perituro, perde quello che è perituro e quello che è imperituro. La cosa peritura è niente in sé stesso." (Canakya Pandit). "Grazie all'inflazione, leggiamo in un recente ufficio dell'Associated Press," lei vale ora cinque e mezze volte più di quello che valeva fa solo pochi anni. Il calcio, il magnesio, il ferro ed altri chimici nel corpo di un adulto avevano un valore di 98 centesimi di dollaro nei primi anni della decade dei 70 ed ora hanno un valore di US$5.60 di accordo col dottore Harry Monsen, professore di anatomia

nella scuola di medicina dell'Illinois. Ed il prezzo continuerà ad aumentare come sta succedendo con cadaveri e scheletri, disse. Siamo messi nella spirale inflazionaria." In quello che siamo messi è più che la spirale inflazionaria. siamo messi in quello che la letteratura Vedica segnala come la vera essenza dell'illusione, il fallimento di capire chiaramente chi siamo. "La maggior parte del corpo umano, continua l'articolo, è acqua. In una persona di 50 chili, disse il dottore Monsen, ci sono approssimativamente 5 chili di calcio, 1 chilo di fosfati, 18 once di potassio approssimativamente ed un po' più di 12 once di zolfo e sodio, un po' più di 2 once di magnesio ed un po' meno di 2 once di ferro, rame ed iodio." Ora, gli sembra che quello lei è? mediti su questo per un momento. Il corpo è acqua nella sua maggiore parte, dice il dottore Monsen, ma, quando lei pensa circa chi lei è, quando pensa circa suo io, della sua identità, Pensa di lei stesso come annacquato? Nel corso della sua vita lei ha bevuto moltissima acqua e ha evacuato anche molta. L'acqua è andata e venuto, ma lei sta lì ancora. Che cosa è quello lei? calcio, fosfato, potassio, zolfo? è questa la composizione essenziale della nostra identità? sodio, magnesio ferro, rame...? La questione è semplice. Se analizziamo i nostri corpi non troveremo più che un barile pieno di acqua e chimici per valore di cinque o sei dollari. Tuttavia, se meditiamo circa noi stessi, chi siamo realmente, sapremo intuitivamente che siamo più qualcosa, conclusione? noi non siamo questi corpi materiali. Mediante la discriminazione intelligente, dobbiamo tentare di capire la differenza tra il corpo e l'Io. Il corpo è fatto di chimici: solfori, iodio, etc., ma l'Io, l'identità reale dell'essere vivente è la coscienza. Il corpo con coscienza è una persona il corpo senza lei è un cadavere. I cadaveri, annota l'AP" stanno più cari che mai." Il dottore Munsen predice che pronto il prezzo raggiungerà gli US$200. La coscienza, tuttavia, non ha prezzo. L'intelletto, l'ambizione, la bontà e l'amore sono tutti sintomi della coscienza. Così, in questo senso, è che la coscienza è l'elemento essenziale ed invaluable del corpo. L'AP ha inviato un interessante ufficio circa il valore del corpo, ma, quanto più interessati dobbiamo stare nella comprensione dell'io dentro il corpo? Che cosa è quello che c'incita ad attaccarci tanto ai nostri corpi mentre stiamo in essi? Se inquisiamo in questa forma, vedremo finalmente l'importanza della coscienza. È la coscienza quella che dà vita al corpo e quella che fa temporaneamente a questo tanto prezioso. Questa coscienza è conosciuta anche come anima, o spirito. La letteratura Vedica pertanto, ci dice che se noi desideriamo comprendere il vero valore della vita, dobbiamo inquisire circa la nostra identità spirituale, oltre i nostri corpi materiali. La maggioranza di noi pensa che siamo il corpo. Quando pensiamo di noi stessi come americani, indù, giapponesi o tedeschi, bianchi o neri, uomini o donne. Che cosa sono queste designazioni bensì dettagliate descrizioni dei nostri corpi? Prestiamo troppa attenzione ai nostri corpi il cui valore è praticamente nessuno, ed ignoriamo l'anima invaluable, o la coscienza dentro il corpo. Quando fu detto alla gente che valeva solo 98 centesimi di dollaro, si sentirono offesi," disse il dottore Monsen." Si sentirono meglio al sapere che valevano US$5.60." Se possiamo liberarci delle designazioni corporali, capiremo che definitivamente non siamo questi corpi, e riconosceremo chi siamo realmente, ma non ci sarà limite per sentirci molto meglio. Srila Vyasadeva scrisse le Proibizioni per la guida dell'umanità nell'era di Kali. SEZIONE 5 FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. CHE COSA SONO LE PROIBIZIONI? Ora studieremo un'introduzione breve, ma completa dell'origine delle Proibizioni. Nel Brhad-Aranyaka Upanisad (2.4.10) ci si informa": Il Rg-proibizione, lo Yajur-proibizione, il Sama-proibizione, l'Atharva-proibizione e gli Itihasas, storie come il Mahabharata ed i Puranas, stanno tutti ispirati per la Verità Assoluta. Questi derivano dal Bramino Supremo senza nessun sforzo della sua parte. "Di accordo con la tradizione Vedica, le Proibizioni sono assolute e per se stessi autorizzati. Non dipendono più che di se stessi per essere spiegati. Questo stesso principio viene dalle labbra di Sri Krishna nel Bhagavad-gita (3.15): Brahmaksara samudbhavam" Le Proibizioni sono manifestati direttamente dell'infallibile suprema Personalità di Dio." Il commentatore Sridhara Swami (Bhavarthadipika 6.1.40) annota che le Proibizioni sono supremamente autorizzate perché essi derivano da Narayana stesso. Jiva Gosvami annota che la scrittura Vedico Madhyandina-sruti attribuisce tutte le Proibizioni (Sama) Atharva, Rg e Yajur, così come i Puranas e gli Itihasas alla respirazione dell'essere Supremo. Finalmente l'Atharva-proibizione afferma che Krishna chi istruì a Brahma in principio disseminò la conoscenza Vedica nel passato. Come abbiamo visto, le scritture si descrivono a loro stesse come apauruseya, volendo significare che esse non provengono materialmente da nessuna persona condizionata, bensì del Supremo, un'origine trascendentale alla dualità mondana.) La conoscenza Vedica fu impartito a Brahma negli albori della creazione. Brahma istruì dopo a Narada i cui realizzazioni appaiono attraverso la letteratura Vedica. La conoscenza Vedica è considerata eterno, ma poiché l'universo materiale sta in flusso costante, gli insegnamenti Vedici devono essere riaffermati. Benché anche l'universo materiale sia considerato eterno, continua a passare per tappe di creazione, manutenzione ed annichilazione. Anteriormente le Proibizioni si trasmettevano in forma orale, ma dopo il saggio Vyasadeva compilò tutti i costumisti in forma scritta. SEZIONE 6 LO YOGI E LE SUE RELAZIONI CON IL MONDO. LO YOGI E LA PULIZIA DIVINA. Leggiamo nel capitolo 13, testi 8 al 12 di Bhagavad-gita": L'umiltà, l'assenza di orgoglio, la non violenza, la tolleranza, la semplicità, l'avvicinarsi ad un maestro spirituale fededegno, la pulizia, la costanza, e l'atto-controllo... tutti questi aspetti sono caratteristici della conoscenza, il contrario è ignoranza." La pulizia fa riferimento tanto alla pulizia esterna come all'interna. Pulizia interna significa una mente pulita e pura, la quale manifesta la luce e la verità dell'anima. In questo stato di purezza uno può utilizzare la mente in forma costante per incrementare ed espandere la comprensione spirituale. Questo l'abilita ad uno per controllarsi a sé stesso in tutte le circostanze ed a mantenere un atteggiamento positivo. La pulizia interna significa dissipare sempre l'oscurità dell'ignoranza con la torcia della conoscenza. Il sistema Vedico per la pulizia esterna può essere riassunto come segue: Presto nella mattina prima dell'uscita del sole, uno deve lavarsi. Prima di ciò, uno deve lavarsi accuratamente i denti ed evacuare. Le Proibizioni prescrivono che uno deve lavarsi sempre le mani e la bocca dopo avere

mangiato, dopo avere toccato qualcosa di impuro, come sostanze inquinate e quando esce dai posti che generalmente sono visitati da persone che non hanno abitudini di pulizia. Inoltre, è importante essere attento alla pulizia della casa, specialmente nell'area dove uno medita. Nessuno dovrà entrare alla stanza di meditazione con le scarpe sistemate. Le scarpe entrano in contatto con cose molto sporche. Come la meditazione e lo studio si praticano generalmente essendo seduti sul piano, deve fare gran attenzione a mantenere la cosa bella copia e togliersi le scarpe è un gran aiuto. Se l'apprendista, sia uomo o donna, ha i capelli lunghi, questo deve essere legato dietro la testa durante la meditazione. Di accordo con le scritture Vediche, il cotone si purifica o pulisce con acqua. La lana si purifica col sole e gli altri tessili devono lavarsi regolarmente. I materiali plastici sono considerati impuri sotto ogni circostanza, per essere essi prodotti mediante idrocarburi. Per sviluppare una coscienza più elevata, è importante mantenere sempre puliti e puliti l'ambiente ed i vestiti. Il Bhagavad-gita dice," L'austerità del corpo consiste in questo: il rispetto al Sig. Supremo, i brahmanas, il maestro spirituale ed i superiori tali come il padre e la madre. La pulizia, la semplicità, il celibato e la non violenza sono anche austerità del corpo." (Capitolo 17) testo 14. Come tale, la pulizia è descritta come una delle austerità del corpo, ma quello che arriva a diventare molto regolato, si abituerà anche a questi principi, e naturalmente non avrà inconveniente alcuno, al contrario, arrivasse ad apprezzare ed allora ad assaggiare realmente l'atmosfera spirituale, la quale è mantenuta in un ambiente di pulizia esterna ed interna. La sua vita arriverà ad arricchirsi con la luce chiara della verità, ed incomincerà a sentire prosperità e felicità illimitate. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE. Rifletti su un'alimentazione umana. "Se qualcuno mi offre con amore e devozione, una foglia, un fiore, una frutta o acqua, Io l'accetterò." , Bg. 9. 26). In questa occasione investigheremo insieme scientificamente i principi di una nutrizione appropriata alle necessità e finalità della vita umana. Sappiamo molto bene che la scienza riconosce che alla dieta di qualunque essere vivente gli corrisponde una struttura anatomica e fisiologica speciale, ed ugualmente, certe condizioni naturali proprie ed ambientali. (Ecosistema). In questo senso, mediante la nostra esperienza pratica possiamo notare che la fisiologia, la costituzione anatomica visibile, i sistemi e funzioni digestivi, sono differenti nei distinti regni della natura. L'essere umano e la tigre sono buoni esempi di questo acuto contrasto. Di accordo con le sue diete, possiamo stabilire dentro i vertebrati tre gruppi principali a sapere: I carnivoro, gli erbivori ed i frugívoros. Esaminiamo da vicino alcune delle sue caratteristiche principali e decidiamo dopo dentro quale categoria potrebbe ubicarsi all'essere umano. 1.- Gli Animali Carnivori. Questo gruppo include animali tali come il leone, il cane, il gatto, la tigre, etc. Una caratteristica notevole del suo sistema digestivo, è che è generalmente breve, approssimativamente tre volte la longitudine dei suoi corpi. Questo si deve a che la carne, la sua dieta naturale, si scomporsi rapidamente ed i prodotti risultanti di questa putrefazione diventano tossici in forma rapida se non sono espulsi immediatamente del corpo. Un sistema digestivo breve permette l'evacuazione rapida dei chimici tossici che derivano dalla decomposizione della carne. Lo stomaco degli animali carnivori trattiene solitamente dieci volte più acido cloridrico che lo stomaco dagli animali non carnivori. Solitamente i carnivoro cacciano durante la notte e dopo riposano e dormono durante il giorno. Essi mancano, in generale, di ghiandole sudoripare le quali servono per pulire e rinfrescare la pelle. La lingua rimpiazza queste funzioni. Invece animali vegetariani come la vacca, il cavallo, il cervo, l'elefante, etc., digeriscono la maggior parte della sua alimentazione durante la giornata diurna e traspirano liberamente attraverso i pori della sua pelle col fine di rinfrescare il suo corpo. La differenza più significativa tra questi due gruppi la troviamo nei suoi denti. Oltre ai suoi affilati artigli, tutti i carnivoro possiedono poderose mandibole ed appuntiti ed allungati denti chiamati canini, i quali attraversano la pelle più dura, partono e rompono ossa. I carnivoro non possiedono molari, i denti piani posteriori, i quali sono imprescindibili affinché un animale di dieta vegetariana possa macinare il suo alimento. A differenza dei grani, la carne non deve masticarsi nella bocca per essere predigerita, si digerisce nella sua maggiore parte nello stomaco e gli intestini. Può osservarsi che per esempio, il gatto ed il cane appena se possono masticare. 2. Gli Animali Erbivori. Questo gruppo di animali include l'elefante, la vacca, la pecora, il cammello, etc. Si alimentano di erbe, foglie e piccoli germogli presi dei rami degli alberi. La sua digestione comincia nella bocca con una classe di enzima chiamato ptialina, la quale si trova nella sua saliva. Il processo di assimilazione è lento negli erbivori ed il suo alimento deve essere masticato accuratamente e ben mischiato con la ptialina per ottenere una digestione completa e corretta. Per questa ragione, gli erbivori possiedono 24 molari speciali e non possiedono artigli né affilati denti. Bevendo acqua l'aspirano a differenza dei carnivoro che la bevono con la lingua. Come non si alimentano di sostanze che si scomporsi rapidamente, come è il caso dei carnivoro con la carne, ed il suo alimento ha bisogno di maggiore tempo per essere digerito, possiedono un sistema digestivo ed intestini più lunghi, che in generale misurano fino a dieci volte il volume dei suoi corpi. Studi realizzati recentemente, hanno dimostrato che una dieta basata nella carne produce effetti eccessivamente dannosi in animali erbivori. 3. Gli animali frugívoros. Questo gruppo di animali include principalmente le scimmie antropoidi, i quali sono molto simili anatomicamente agli esseri umani. La sua dieta alimentare consiste principalmente in frutte secche e fresche, foglie e radici. Gli animali frugívoros possiede milioni di pori nella sua pelle. Possiedono anche molari per macinare e masticare gli alimenti. La sua saliva è alcalina e come quella degli erbivori, trattiene ptialina per la predigestione dalle frutte ed i vegetali. Finalmente, studieremo agli esseri umani e le sue caratteristiche. In molti aspetti sono simili agli erbivori e frugívoros e completamente differenti ai carnivoro. Come nel caso delle scimmie antropoidi, il nostro sistema digestivo è anche dodici volte il volume del nostro corpo. La pelle umana possiede vicino a tre milioni di pori, per dove si volatilizza l'acqua e si rinfresca il corpo mediante il sudore. Come gli animali vegetariani, l'essere umano beve acqua mediante suzione. La struttura dentale e la forma della mandibola sono appropriate per una dieta esclusivamente vegetariana. La saliva umana è alcalina e trattiene anche ptialina per la

predigestione dagli alimenti. Per queste differenti caratteristiche anatomiche e fisiologiche, si vede chiaramente che l'essere umano non è progettato per essere carnivoro. Nel rivista Carosello numero 276 del 25 di Novembre di 1.983, pubblicata per il diario Il Tempo di Bogotà, il prestigioso Cardiologo Colombiano, Dottore Diego Augusto Leiva Samper, affermava la sua intervistatrice che" quasi che è una sfida che faccio alla scienza medica e biochimica, ed aspetterò la sentenza in relativamente poco tempo: Circa 20 anni. L'uomo non è programmato per consumare proteine animali, ed esse sono l'inizio di gravi problemi di salute, come sono le malattie degenerative cronache, chiami Lei diabete, reumatismo, artrite o arteriosclerosi, con la sua sequela di malattie cardiovascolari e perfino il cancro. Stiamo elaborando col professore Wedt dell'Università di Monaco e col dottore Schnitzer della Germania, lavori che provano, mediante investigazioni di anatomia patologica che sono le proteine animali quelle che si depositano nella membrana bazal dell'endotelio vascolare, arterie ed arteriali, producendo l'ingrossamento e l'indurimento delle sue pareti." I quattro denti canini che si trovano nella bocca dell'essere umano, significano che l'uomo, in un piccolo grado, gli è stato dato la facilità di alimentarsi con cibo animale. Tuttavia, questo è solamente una concessione per tempi di emergenza. In tutti i libri sacri del mondo, specialmente nelle Proibizioni, troviamo che la migliore nutrizione degli esseri umani consiste in grani, ebree, noci, vegetali, frutte, zucchero e latte. Ora viene una squisita ricetta molto facile da digerire e di preparare. LATTE MASALA 2 tazze di latte fresco. 2 cucchiaiate di Zucchero. 6 mandorle già pelate. 1/4 di cucchiaiata di noce moscada. 10 a 12 pistacchi già pelato 1 Pizzico di Zafferano. Bolla il latte tre volte senza che si sparga e diminuisca dopo il fuoco. Aggiunga tutti gli ingredienti, rimescoli e cucini per cinque minuti. La tolga dopo del fuoco e le lasci riposare. L'offra al Sig. Supremo e dopo diletti Lei con questa deliziosa e nutritiva preparazione. E così salutiamo, ricordandogli l'importanza di risolvere qualunque inquietudine, commento o domanda che si sia svegliato in lei. Siamo sempre disposti ad aiutarlo. Veda la sua prossima lezione. Non dimentichi concludere ogni sezione con tre minuti di silenziosa meditazione OM TAT SAT. Gli Istruttori. LE INDIMENTICABILI ISTRUZIONI DI SRI KRISHNA AD ARJUNA IN IL BHAGAVAD-GITA SONO STATE DIETRO LA GUIDA PER GLI ASPIRANTI DELLO YOGA DA MIGLIAIA DI ANNI.

LEZIONE 3 Oggi nuovamente ci riuniamo per continuare ad avanzare, attraverso queste profonde istruzioni e meravigliose conoscenze che questi scoprendo. Om Tat Sat Gli Istruttori SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il Bhagavad-gita è per l'induismo il canto grandioso ed insuperabile che scopre il segreto della vita umana nella resa incondizionata e cosciente a Krishna." (Thomas Merton). CAPITOLO DUE. Contenuti riassunti del Bhagavad-gita. Gli insegnamenti filosofici del Bhagavad-gita in queste istruzioni di Krishna al guerriero Arjuna, cominciano in questo capitolo. Stordito e perplesso in quanto al corso appropriato dell'azione, Arjuna si arrende come discepolo di Krishna e gli chiede istruzione. "Ora sono confuso circa il mio dovere ed a causa della mia magrezza ho perso ogni riparazione. In questa condizione ti chiedo che mi dica chiaramente quello che è migliore per me, ora sono il Tuo discepolo ed un'anima devota a Te. Per favore istruiscimi, Bg. 2.7). Krishna comincia il suo insegnamento ad Arjuna presentando la filosofia Sankhya, lo studio analitico della materia e lo spirito. Per calmare il suo orrore davanti all'idea di ammazzare i suoi parenti, Krishna contrasta l'eternità dell'anima, l'io reale, con la temporalità del corpo materiale, la coperta esterna dell'anima. L'anima, atma, è eterno, continua esistendo dopo la morte del corpo materiale. Ci non sono "mai nascita né morte per l'anima. Né essendo stato una volta, smette di essere mai. L'anima è sempre innaciente, eterno, esistente, immortale e primordiale. Non lo è ammazzato quando si ammazza al corpo." , Bg. 2. 20). Nel momento della morte, l'anima trasmigra verso un nuovo corpo": come una persona si mette nuovi paramenti rifiutando le vecchie, in forma simile, l'anima accetta nuovi corpi materiali, abbandonando i vecchi ed inutili." , Bg. 2. 22). L'uomo saggio è quello che conoscendo all'io l'anima eterna, non si ammattisce come mai per il cambiamento del corpo (morte) e è indifferente ai piaceri temporanei e dolori del corpo materiale. Tale persona è eleggibile per la liberazione dell'incarnazione materiale. Come quell'io accampamento è eterno e non è mai soggetto alla morte, Arjuna non deve dispiacersi di dovere ammazzare i corpi esterni e temporali nel compimento del suo dovere come Ksatriya (soldato). Più ancora, il suo dovere come Ksatriya è lottare nella battaglia": Considerando il tuo dovere specifico come Ksatriya, devi sapere che non esiste per te un'occupazione migliore che quella di lottare in base ai principi religiosi, cosicché non c'è necessità di titubare." , Bg. 2. 31). Krishna spiega dopo: la" arte di agire", karma yoga. Per compiere il nostro dovere verso il Supremo in forma disinteressata, (senza desiderare i frutti dell'azione, uno raggiunge la liberazione delle legature materiali. Arjuna chiede dopo a Krishna che enumeri le caratteristiche di quello che sta autorrealizado e reddito nella coscienza disaffezionata e trascendentale. Nel resto del capitolo Krishna descrive elaboratamente lo sthita-prajña, la persona fissa nella coscienza del Supremo. Tale persona pienamente conoscitrice della sua identità spirituale e della differenza con la materia, non è interessata nel piacere materiale. Coi sensi controllati e con la mente e l'intelligenza fissi nel Supremo, egli non è colpito per le dualità materiali tali come la felicità ed il dolore, la perdita ed il guadagno. Tale persona lasciando il corpo attuale, raggiunge il mondo spirituale. , Bg. 2. 55 - 72) SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 2,Texto 17 avinasi il tuo tad viddhi yena sarvam idam tatam vinasam avyayasyasya na kascit kartum arhati avinasi - imperituro; tuo - ma; tat - quello; viddhi - sappilo; yena - per chi; sarvam tutto il corpo; idam - questo; tatam - ampiamente invalso; vinasam - distruzione; avyayasya - della cosa imperitura; asya di ciò; na kascit - nessuno; kartum - fare; arhati - capace Traduzione": Sappiate che quello che penetra tutto il corpo è indistruttibile. Nessuno può distruggere l'anima imperitura" La parola chiave in questo verso è" anima." Se l'anima entra nel corpo, da dove proviene? E quando esce dal corpo a dove va? ad un nuovo corpo? o arriva a liberarsi della catena di nascite e morti ripetuti? Può esistere l'anima senza il corpo? Pensi a queste domande quando mediti su questo verso e continui ripetendo tanto spesso come sia necessario affinché non dimentichi i versi imparati nelle lezioni uno e due, con le sue rispettive traduzioni e significati. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. PAVANAMUKTASANAS: Rilassamento delle braccia. Continuiamo oggi con la seconda serie di posizioni di Pavanamuktasanas. Questi l'aiuteranno a rilassare le sue braccia. Le asanas richieste per il rilassamento delle braccia è dinamica ed esigono speciale attenzione nell'area delle mani, perché molte articolazioni stanno localizzate lì. Essere capace di rilassare le braccia e le mani significa una maggiore capacità di lavoro dato che le mani e le braccia sono quelle che ricevono il maggiore carico di lavoro nel corso delle nostre attività giornaliere. Se noi tutti i giorni dedichiamo un tempo alla pratica di questi esercizi, eventualmente saremo capaci di rilassare perfettamente tutte le parti del nostro corpo. La vita giornaliera significa dovere affrontare molte classi di problemi, ma se il nostro corpo fisico deve essere aggiunto alla lista di questi problemi, allora tutto diventa molto più difficile. Dobbiamo imparare a mantenere controllo sulle nostre funzioni corporali per potere canalizzare appropriatamente le nostre energie verso una meta specifica. Sperimentare tensione quando lavoriamo significa su sforzo e perdita di energia. D'altra parte, essere libero della tensione, significa una maggiore flessibilità e minore sforzo in qualunque attività. Le nostre vite devono essere intelligentemente pratiche e l'applicazione di questa classe di conoscenza scientifica c'aiuterà a sviluppare un senso di logica. Questa serie di lezioni c'aiuteranno ad avere armonia perfetta nei nostri corpi fisici ed il risultato pratico sarà una vita più gradevole e felice. Gli ricordiamo che gli esercizi devono realizzarsi tenendo in conto la respirazione. Ogni volta che siede che la sua respirazione si è agitata per l'esercizio, lo sospende fino a che questa si normalizzi. Dopo ogni serie di esercizi riposi uno o due minuti. Ed ora la pratica. Per cominciare pratichi tre minuti di tranquilla meditazione ed esegua la prima serie di pavanamuktasanas descritto nella lezione due.

a, Senti Lei nel suolo e metta le gambe davanti al corpo. Allunghi le mani, parallele con le gambe, la schiena deve essere retta. , Fig. 1). b, Apra e tensione le sue mani. Lo ripeta dieci volte. Quindi chiuda la mano col pollice tra le altre dita. Apra e chiuda le mani. Lo ripeta 10 volte. , Fig. 2). c, Col pollice tra le altre dita, inizi la rotazione dei polsi, primo nel senso delle lancette dell'orologio, 10 volte, e dopo in senso contrario. , Fig. 3). d, Con le braccia allungate, apra le mani ed inizi la flessione dei polsi salendo ed abbassando le mani. Ripeta l'esercizio 10 volte, Fig. 4) e, Nella stessa posizione seduta, porti le dita delle mani alla spalla corrispondente. Inizi il giro dei gomiti attorno alla spalla, primo in un senso e dopo in senso contrario. Ripeta l'esercizio 10 volte in ognuno dei sensi. , Fig. 5). RAFFIGURA 5 f, Con le mani aperte e le palme verso l'alto allunghi in avanti le braccia e pieghi dopo i gomiti, toccando le spalle con la punta delle dita. Ripeta 10 volte il movimento. , Fig. 6). RAFFIGURA 6 Ora che ha terminato questa serie di esercizi, riposi tre minuti. Per quello tempo lei può ripetere questo mantra, la vibrazione sonora che libera la mente,: FARÒ KRISHNA, FARÒ KRISHNA, KRISHNA KRISHNA, FARÒ FARÒ, FARÒ RAMO, FARÒ RAMO, RAMO RAMO, FARÒ FARÒ La H si pronuncia come J. Discuteremo questo ed altri mantras in più dettaglio nelle future lezioni, ma per adesso dovrà essere sufficiente accettare il consiglio del Bhagavad-gita a questo rispetto. Nel capitolo 10 Krishna cita questa mantra-meditazione come la forma più elevata di autorrealización": Dei grandi saggi io sono Bhrgu, delle vibrazioni sono l'OM trascendentale, Dei sacrifici sono il canto dei Sacri Nomi (Japa) e delle cose immobili sono i Himalayas", Bg. 10. 25) Qui," sacrificio" si usa nel suo vero senso, il quale è" fare qualcosa di sacro." Attualmente," sacrificio" è arrivato a significare abbandonare qualcosa, ma la derivazione originale di questa parola proviene da sacer che significa santo, sacro, e facere che significa fare. Così, sacrificio significa realmente" girare santo o spiritualizzare", occupandosi in questo processo di autorrealización. In questo verso, Krishna la Suprema Personalità chi possiede grandezza oltre quello che possiamo immaginare, per definizione menziona vari grandi fenomeni materiali, i quali possono utilizzarsi per rappresentare al Supremo. Ogni tema menzionato può essere compreso come il più grandioso nella sua rispettiva categoria. Così, di tutti i processi spirituali, il canto dei Sacri Nomi, Japa, è definito qui, come il metodo più elevato di autorrealización. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. VITA ED ANIMA. In questa opportunità, gli presenteremo due articoli sull'importante tema": non Siamo Questo Corpo." Il viso che vediamo tutti i giorni nello specchio, riflessa una luce che brilla negli occhi e che manifesta vita. Attraverso gli anni, il nostro viso cambia l'infanzia alla gioventù e della vita adulta alla vecchiaia. Ma attraverso tutti i cambiamenti del nostro corpo, noi rimaniamo come la stessa persona cosciente. Tutti possiamo capire intuitivamente che siamo differenti del corpo fisico. Quando guardiamo i membri del nostro corpo, noi diciamo": questo è la mia mano" o" questo è la mia gamba." Egli Io è il possessore e l'osservatore del corpo. Questo Io si rivela mediante la coscienza. Quando la coscienza esce, il corpo materiale si trasforma in un cadavere inanimato e senza vita. Il dottore Bigelow, capo di chirurgia del cuore dell'ospedale generale di Toronto descrisse questo fenomeno": Esistono certi casi nei quali lei si trova presenti per caso nel momento nel quale la gente passa di un stato animato alla morte, ed alcuni misteriosi cambiamenti hanno luogo. Uno dei più notevoli è la repentina mancanza di vita o lucentezza negli occhi. Questi diventano opachi e letteralmente senza vita, disabitati." Gli scienziati hanno compilato una montagna di dati di laboratorio circa gli importanti chimici contrari nel sistema vivente, tali come proteine, acidi nucleici, DNA e RNA, carboidrati, etc. Ma tutti i tentativi di spiegare il fenomeno della coscienza prodotto di una reazione chimica coordinata non ha prodotto come mai nessun risultato tangibile. Discutendo la sua ricerca di tutta la vita del mistero della coscienza, il vincitore del premio novello di Chimico Albert Szent-Gyorgi disse": Nella mia investigazione circa l'essenza della vita, lasciai ad un lato la concezione di atomi ed elettroni, i quali non possiedono in assoluto vita. Per quel motivo nella mia vecchiaia, io sto ora ritornando sui miei passi." Che esiste vita oltre gli atomi ed elettroni fu riconosciuto dal famoso Biologo Thomas Huxley chi disse": mi sembra evidente che esista un terzo elemento nell'universo, cioè la coscienza, la quale non posso concepire come materia né energia, né come qualunque combinazione tra entrambe." Ma a parte riconoscere l'esistenza della coscienza, la scienza è pressata a dare maggiore informazione della sua scoperta. Il premiato premio novello di fisico Niels Bohr scrisse una volta": Reconocidamente, lei non può trovare niente in fisica o chimica che abbia una relazione remota con la coscienza. Tuttavia, tutti noi sappiamo che esiste tale elemento come coscienza, semplicemente perché è in noi stessi. In conseguenza, a parte le leggi della fisica, della chimica e della teoria del cuanto, esiste questo altro elemento differente agli studiato, la coscienza, e che dobbiamo accettare come parte della natura. Eugene Wigner, un altro nobel di fisica fu di accordo in che": la meccanica quantica non può descrivere la vita e la coscienza." Ma perfino benché fisici moderni non abbiano informazione solida circa la natura della coscienza, in antichi testi Sanscriti tali come il Bhagavad-gita, si trovano dettagliate descrizioni della coscienza come un fenomeno naturale, fondamentale ed irriducibile. Nel Gita il Sig. Krishna spiega": Sappiate che quello che penetra tutto il corpo è indistruttibile. Nessuno può distruggere l'anima imperitura. Solo il corpo materiale dell'entità vivente, la quale è indistruttibile, incommensurabile ed eterna, è soggetto a distruzione, pertanto, lotta, Oh discendente di Bharata"!. , Bg. 2.17 - 18).

Nel Capitolo settimo del Bhagavad-gita, la coscienza è descritta come l'energia universale superiore alla materia. I nostri corpi fisici formati con elementi materiali sono parte dell'energia inferiore eternamente cangiante. Ma la forza vitale che attiva il corpo umano è una particella dell'antimateria, potenza superiore,; ella è la fonte della coscienza e la diffonde per tutto il corpo, esattamente come il sole sparge i suoi raggi per il cielo. Nel suo stato puro la coscienza si confronta all'aria pulita. Benché la natura dell'aria sia inodore, quando si mette in contatto con un oggetto si percepisce il suo aroma. Quando corre il vento per un giardino di fiori, l'aria si riempie con la sua dolce fragranza, una brezza dell'oceano galleggiando sulle frangente onde si converte in un'aria salata e confortante, ma il vento passando per un netturbino, diventa pestilente. Con tutto, questi odori sono essenzialmente differenti dell'aria in sé stesso. Allo stesso modo, la coscienza umana passa per innumerabili designazioni fisiche transitorie. Si concepisce qualcuno come un uomo o una donna, grasso o debole, americano tedesco o russo, fattore, avvocato o politico, giovane, maturo o vecchio, ricco, povero o di classe mezza, ma tutte questi entità sono cangianti; esse vengono e vanno via col passo del tempo. Oggi sono un dottore, ma quando stava bambino non era un dottore. Tutti questi concetti materiali si prendono e si lasciano dietro. Come le nuvole nel cielo, queste designazioni mentali e corporali sono scopate per i venti del tempo e finalmente finendo la vita, cambiano. Tuttavia, la coscienza continua esistendo oltre la morte del corpo. Quale è il suo destino? e Che cosa forzi guidano il suo invisibile ed impercettibile viaggio o giornata? Siamo Anime Spirituali. Tutti ricordiamo avere visto uno di quegli uomini trasparenti fatti di plastica con gli organi esposti: il cuore, polmoni, cervello, vene, muscoli e tutto il resto, ma non ci domandiamo mai quale è la parte che fa che il corpo viva. Nelle classi di Biologia ed i nostri Chimica professori ci dicevano un ed un'altra volta che una complessa ordinazione di atomi è quella che dà luogo a che l'essere umano viva, completato con una personalità unica, emoziona, opinioni ed intelligenza. Ma gli atomi dei nostri corpi sono gli stessi atomi delle automobili, i televisori, le camere e gli altri oggetti inanimati. Che cosa è quello che fa che una complessa organizzazione di atomi abbia vita ed altre no? Uno dei pochi posti dove lei può trovare una risposta precisa a questa questione è l'antico classico dell'India": Il Bhagavad-gita." Oltre a questa natura inferiore, Oh Arjuna quello delle poderose braccia!, c'è un'energia superiore Mia la quale consiste in tutte le entità viventi che lottano con la natura materiale e che sostengono l'universo." , Bg. 7. 5). GLI SCRITTI DI SRILA PRABHUPADA DIEDERO L'ISPIRAZIONE PER CREARE QUESTO CORSO DI YOGA, DI TALE MANIERA CHE IL MESSAGGIO ARRIVI A TUTTA LA CITTÀ E VILLAGGIO DEL MONDO. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. Il Guru ed il Parampara. Esamineremo ora il concetto Vedico del maestro (guru) e dallo studente (sisya). Non solamente lo studente deve accorrere alla letteratura Vedica per la conoscenza perfetta, se non che deve ricevere conoscenza di un maestro con chi manterrà una relazione speciale. Tecnicamente il parola" guru" significa" pesante", ed il guru qualificato deve essere pesante o serio con la conoscenza. Chiunque che sia stordito per i problemi inerenti all'esistenza deve avvicinarsi ad un maestro spirituale per acquisire conoscenza. In questo modo, il Bhagavad-gita presenta la relazione ideale tra il maestro ed il discepolo. Dovendo lottare nella battaglia contro i suoi amici e parenti, Arjuna si sentì molto sconfortato ed oppresso. Un notevole Psicologo ha commentato che Arjuna sperimentò cioè quello che si denomina" ansietà ontologica", perse la visione della sua identità e del suo dovere. Per quel motivo egli si avvicinò al suo guru, al suo maestro, Krishna, chi è accettato per le Proibizioni come la Suprema Persona, il conoscitore ed il compilatore delle Proibizioni. Ho perso ogni riparazione", disse Arjuna. "Per favore istruiscimi." , Bg.2. 7). Posteriormente, il Sig. Krishna dice ad Arjuna che tutto il mondo deve accettare un maestro spirituale genuino. Nel Mundaka Upanisad (1.2.12) leggiamo testualmente: tad-vijñanartham sa gurum eva bhigacchet samit-panih srotri - yam brahma-nistham Che tradotto significa: Per imparare la scienza trascendentale, uno deve avvicinarsi sommessamente ad un maestro spirituale genuino che stia nella linea discipular e che sia fisso nella Verità Assoluta. Di questa maniera, il messaggio delle Proibizioni discende attraverso il maestro spirituale. Come abbiamo menzionato già, le Proibizioni sostengono che la conoscenza acquisita, tanto per percezione sensuale o per speculazione, non può abilitare mai lo studente per raggiungere la meta più elevata della vita. La Verità Vedica arriva dallo studente per il processo discendente, dalle Proibizioni e passando per il guru. Questa catena di trasmissione si chiama" guru-parampara", la successione discipular. Nel Bhagavad-gita (4.2) Krishna dice ad Arjuna," evam parampara praptam"," Questa scienza suprema, il bhakti-yoga, o conoscenza mediante il servizio devozionale, fu ricevuta così attraverso la catena di successione discipular." Cosicché la relazione dallo studente non è solo col suo proprio maestro spirituale, ma anche col maestro spirituale del suo maestro spirituale e col maestro spirituale di quello maestro, e così via, in un'infrangibile catena di maestri. La catena di maestri nella quale un" guru" particolare ascolto e parla la verità si denomina il suo" sampradaya." Per esempio, nel" Brahma-sampradaya" la conoscenza Vedica discende da Brahma, e nel" Kumara sampradaya" discende dai Rsis Kumara (saggi). Nel concetto Vedico, questi" sampradaya" incominciò con la creazione dell'universo e perdurano fino al momento attuale nella persona del proprio guru dallo studente. Grazie alla consistenza della trasmissione, tutti i guru previ sono presenti negli insegnamenti del maestro spirituale attuale. Lo studente riceve il messaggio Vedico sigaro, dello stesso modo egli può ricevere come un manico di una catena di persone situate nei rami dell'albero di manico. L'uomo nella cosa più alta dell'albero prende la frutta e l'uvetta con attenzione all'uomo che sta sotto. Così la frutta discende da un uomo ad altro ed arriva al che sta nel suolo, senza nessun danno e senza cambiamento alcuno. Uno può domandarsi se una linea di maestri può passare esattamente il messaggio di uno ad un altro senza cambiare, togliere o addizionare qualcosa. Nessuno può darsi arie da parlare circa la conoscenza Vedica ricevuta in successione di anteriori maestri solamente il guru perfetto. Se il messaggio rimane puro e procede di un guru qualificato si assicura il successo nel processo Vedico. SEZIONE 6 LO YOGI E LE SUE RELAZIONI CON IL MONDO. LO YOGI E LA VERACITÀ.

Il Sig. Santo disse": Oh figlio di Bharata!, l'assenza di paura, la purificazione dell'esistenza propria, la coltivazione della conoscenza spirituale, la qualità, l'atto-controllo, l'esecuzione di sacrifici, lo studio delle Proibizioni, l'austerità, la semplicità, la non violenza, la veracità, l'essere libero dell'ira, la rinuncia, la tranquillità, l'avversione a cercare difetti negli altri, la compassione e l'assenza di avidità; la mansuetudine, la modestia e la ferma determinazione, il vigore, l'indulgenza, la forza, la pulizia, la carenza di lussuria e la passione per l'onore, queste qualità trascendentali appartengono agli uomini pi dotati per la natura divina." , Bg. 16. 1 - 3). Oggi discuteremo circa l'importanza della veracità, dobbiamo capire che chiunque che desideri avanzare nella vita spirituale e perfezionare la sua meditazione, deve essere onesto in ogni tempo e sotto ogni circostanza": Il male è male, e come il saggio non lo tratterà mai bene, benché assetato si trovi, acqua della strada non berrà (Pancatantra). Questo significa che uno deve essere onesto con sé stesso e con gli altri. Lo studente che non ha preparato il suo esame può copiarlo di qualcuno più e pertanto ottenere buoni risultati, ma ovviamente si sta sbagliando a sé stesso. Allo stesso modo, non c'è scorciatoia per quella quale veramente desidera l'autorrealización. Egli deve praticare compiutamente la sua meditazione e capire con sincerità quale la meta ultima è della vita. È facile coltivare l'apparenza esterna di successo nella vita spirituale, ma le apparenze non significano risultati reali. Attualmente, il più grande inganno è quello che" siamo questi corpi." In effetti questo corpo è fatto di elementi materiali, i quali sono temporanei ed insoddisfacenti per l'anima eterna che costituisce la nostra identità reale. Sicuramente stiamo in capacità di godere quelli corpi temporanei, ma per quanto tempo? Possedere un corpo materiale ed identificarsi falsamente con lui significa in ultime accettare il peso della malattia e la vecchiaia, delle quali nessuno nel concetto temporaneo può fuggire, e le quali possono distruggere eventualmente i nostri piani di piacere materiale. Pertanto, la persona intelligente supera i lacci del corpo ed i sensi e guida la sua vita con ogni determinazione verso la realizzazione spirituale e la felicità che sono eterne e felici. L'energia illusoria o Maya è tanto forte che a volte la nostra mente può suggestionarci o ancora forzarci a fare cose che finiscono alla fine per essere molto sfavorevoli, fisica, mentale o spiritualmente. Ancora dopo avere saputo quello che sta passando, la mente continua imponendoci i suoi capricci: fa' questo, fa' la cosa altra, guarda qua. Quindi, qualcuno che è onesto tenterà sempre di controllare la sua mente usando la sua intelligenza, perché l'intelligenza che è differente alla mente, appartiene in realtà all'energia superiore. Ha la capacità ed il potere per controllare la mente se è allenata di forma appropriata. Possiamo osservare questa energia illusoria nella pratica. Quando ad una persona malata il suo medico gli consiglia di astenersi da fumare e bere, è perché il dottore sa che se il malato continua facendolo, morrà. Ma benché la persona malata abbia ascoltato il consiglio di un'autorità qualificata, è probabile che non sia capace di controllare i suoi sensi e la sua mente, e pertanto continuerà a tentare di godere delle attività distruttive proibite, nonostante il fatto che il suo fine sarà certamente doloroso e molto male. In conseguenza, egli è e solamente egli che si sta causando tanti problemi. Questo è quello che significa sbagliarsi a sé stesso. Abbia questo presente: solamente può derivare frustrazione dalla ricerca di piacere come una finalità, o di perseguire cose che sono inutili, non necessarie o antinaturali alla nostra essenza, l'io reale o anima. Tuttavia, se solamente cerchiamo quello che è necessario, utile e nativo per l'anima, non saremo mai ingannati. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE. AYUR-PROIBIZIONE. "La gente deve dare un'accoglienza calda alla religione, la ricchezza, il mais, l'istruzione di un maestro spirituale e la medicina." (Canakya Pandit). La malattia è una delle quattro miserie basilari del corpo, e questo deve badare pertanto seriamente conservando la cosa pulita di sterpaglia o inimica che lo facciano inutile per la coltivazione dell'autorrealización. Di accordo con le Proibizioni la malattia deve trattarsi come se fosse il fuoco: estinguerlo non appena appaia. Migliore è ancora portare una vita salutare per prevenire i malesseri del corpo. Oggi gli presenteremo l'Ayur-proibizione," la scienza della vita naturale e promossa." Ovviamente solo menzioneremo alcuni principi che l'aiuteranno a capire le funzioni del corpo. Inoltre, spiegheremo alcuni diete e rimedi casalinghi. Per malattie serie lei deve consultare sempre il medico. Che cosa è l'Ayur-proibizione? L'Ayur-proibizione è il sistema medico tradizionale dell'India antica e moderna, ha le sue radici nelle Proibizioni. Nella lingua sanscrito Corredo significa" vita" e Proibisce significa" scienza." Pertanto, Ajur-proibizione significa" Scienza della Vita", ed anche" la conoscenza per avere una vita lunga e pacifica." L'Ayur-proibizione unisce la cosa fisica con la cosa metafisica, collega la più elevata coscienza con una salute più soddisfacente. Promuove le tecniche per l'attenzione preventiva e curativa della salute, integrando le discipline mentali, spirituali e fisiche. La tradizione scritta nell'Ayur-proibizione sale a molte migliaia di anni. È stato praticato senza interruzione dall'antichità fino ai nostri giorni. Il Sig. Ampthill, governatore del Sud dell'India durante il periodo coloniale, disse": La gente dell'India questo abituata con la medicina preventiva e curativa, mentre l'Europa si trova in un stato di ignoranza selvaggia... La scienza della medicina nacque in India e di lì la portarono in primo luogo all'Arabia e dopo all'Europa." L'ayur-proibizione presenta concetti ed avvicinamenti di tale grandezza che potrebbe rivoluzionare la medicina moderna. Contiene una classificazione di tecniche terapeutiche che non ha parallelo con nessuna scuola di medicina. Herbología e farmacologia, terapia fisica e massaggi, terapia dietetica e nutrizionale, chirurgia, psichiatria, l'uso di mantras spirituali, tecniche di meditazione e purificazione, fanno parte della terapia dell'Ayur-proibizione. Le tre Doshas. L'ayur-proibizione è basato nello studio delle tre energie del corpo: Vata, fischia e kapha, le tre Doshas. Questi termini sono stati tradotti a volte come aria, bile e mucosità, sostanze questi che troviamo profusamente dentro il nostro corpo. Più correttamente, questi sono i principi energetici o centri di energia che producono e distribuiscono le sostanze menzionate, insieme ad altri più, per mantenere il corpo in forma. Caro Studente: come lei ricorderà, nella nostra lezione introduttiva si menzionarono i cinque elementi grossolani che compongono il mondo materiale: terra, acqua, fuoco, aria ed etere. Mischiandosi questi elementi si risolve la costituzione di tutti ed ognuno degli

oggetti, compreso i nostri corpi grossolani. Inoltre esistono i tre principi sottili che controllano la materia, le tre modalità della natura" bontà, passione ed ignoranza." Queste modalità determinano le qualità materiali, tanto dei corpi grossolani come dei sottili, degli oggetti e delle situazioni. Un buon esempio di queste tre modalità sono i colori, giallo, per la bontà, rosso, per la passione, ed azzurro, per l'ignoranza. Con questi tre colori principali un artista può produrre qualunque colore e dipingere un numero illimitato di quadri. Allo stesso modo, il Sig. Supremo unisce tutti i corpi e situazioni della vita tirandoli fuori da un miscuglio delle tre modalità della natura. Queste modalità saranno discusse nuovamente nella lezione 12 di questo Corso. Se lei desidera, può ampliare la sua conoscenza nel tema consultando nel frattempo i capitoli 14, 17 e 18 del Bhagavad-gita come È. Il Vata (aria) che si riferisce all'energia vitale, domina i movimenti e la percezione del dolore, le attività sensore e motoscafi, la mobilità delle cellule, gli impulsi dei morsetti nervosi, la respirazione e la digestione, il dolore ed il piacere. L'Ayur-proibizione distingue dieci" arie" differenti, i quali controllano tutte le funzioni sensoriali del corpo, e sono importanti per il progresso nel Hatha-yoga. Parleremo più dettagliatamente circa queste" arie" nelle lezioni 10 e 15, sezione terza, di questo Corso. Fischia Dosha:, L'energia revisore della bile che è liquida e di colore giallo chiaro, è l'energia calorica che c'è in ogni cellula, e è situata nei seguenti sette componenti del corpo ai quali controlla anche: ombelico, stomaco, ghiandole sudoripare, sanguini, linfa, occhi e pelle. Della Fischia Dosha si genera l'ultima delle Doshas: Kapha che è il principio dell'energia solida che domina gli elementi mucosi. Gli aminoacidi e le proteine con le quali si costruisce il corpo, cadono sotto la categoria di kapha. La Kapha è situata nei seguenti punti, ai quali controlla anche: Petto, gola, naso, lingua, testa, intestino grosso, membrane sinoviales e grasso. Oltre a controllare i differenti corpi, anche le Doshas determina la qualità dell'ambiente. Ricordi che "Vata" si riferisce all'inizio delle arie vitali, "Fischia" all'inizio dell'energia calorica e "Kapha" all'inizio delle sostanze solide, affinché possa comprendere che anche i cambiamenti nell'ambiente alterano il bilancio delle Doshas. Per esempio, in una regione montagnosa predomina "Vata"; nel livello del mare la kapha Dosha; mentre nel deserto la fischia Dosha sta nell'atmosfera. Gli alimenti stanno dominati anche per i principi energetici sottili. Da parte sua, essi hanno influenza sulle Doshas del corpo. Caro studente: in questo corso vogliamo dargli un'idea dei principi dell'Ayur-proibizione, ed in nessun modo vogliamo scoraggiarlo affinché lei consulti il suo medico in caso di malattia. Tuttavia, lei potrà capire come procedono i dottori Ayur-vedici quando trattano una malattia, la quale è definita come un squilibrio delle tre Doshas nel corpo. Invece di iniettare chimici e veleni nel sistema del paziente che sono strani e che nella maggioranza dei casi producono effetti negativi, o ancora di utilizzare lo scalpello e la catena montuosa, i medici Ayur-vedici con l'aiuto della conoscenza totale del corpo, gli alimenti, le piante e l'ambiente, correggono lo squilibrio delle tre Doshas, per mezzo delle diete, un possibile cambiamento dell'ambiente e medicine naturali che si sentono prodotte per la natura. Queste medicine sono più poderose dei chimici inventati per l'uomo e non producono effetti negativi. I medici Ayur-vedici comprendono tutte le leggi circostanti, di accordo con le quali, il Sig. Supremo ha creato questo mondo. Per mantenere un bilancio appropriato delle tre Doshas, l'Ayur-proibizione enfatizza i cinque fattori seguenti: 1. Dieta adeguata, 2. Esercizio, 3. Regolazione sessuale, 4. Attività mentale appropriata, 5. Ambienti disinquinato. Tutti questi fattori si faranno conoscere nel nostro corso come ingredienti naturali nella pratica dello yoga. Primo parliamo di una dieta appropriata in questa sezione. Una buona salute dipende dalle nostre abitudini per mangiare: L'Ayur-proibizione vedi allo stomaco come il centro del corpo, dato che riceve gli alimenti che sono convertiti in nutrienti delle Doshas. Pertanto, la buona salute dipende in larga misura da esercitare con moderazione tanto il mangiare come quello dormire": Quello che è regolato nelle sue abitudini di mangiare, dormire, lavorare e divertirsi, può mitigare tutti i disturbi materiali con la pratica dello yoga." , Bg. 6. 17). Quando mangiamo e dormiamo in eccesso, in forma deficiente, in posti inappropriati ed inopportunamente, con ogni sicurezza le Doshas sarà distorta. Il mangiare o dormire troppo si chiama athiyoga ed il mangiare o dormire molto poco si chiama henayoga. Quando lei diminuisce artificialmente la quantità di alimenti o di sonno le Doshas si altera e gradualmente si ammalerà. Le azioni inappropriate per rispondere alle domande del corpo si chiamano mithyayoga. Un esempio di questo è mangiare inopportunamente o nel posto sbagliato. L'Ayur-proibizione raccomanda il Samayoga per conservare le necessità del corpo regolate e soddisfatte. La scienza Vedica della nutrizione descrive alcuni regole ed idee per praticare il Samayoga nel momento di mangiare. Dobbiamo tenere in conto sei fattori per la buona nutrizione: il posto, il momento del giorno, il tempo che abbia passato tra cibo e cibo, la classe di alimenti, l'ordine in cui si mangiano, e, finalmente, la condizione mentale della persona che sta mangiando. Il posto o l'atmosfera in che si mangia deve essere pacifico e spunto. Con questo fine, è molto meglio non discutere temi mondani. Al contrario, dato che l'anima autorrealizada accetta il suo cibo come prasadam, la povertà del Sig., l'alimentarsi è un'altra opportunità per ricordare al Sig. Supremo. Krishna spiega nel Bhagavad-gita Capitolo 15, testo 14": Io Sono il fuoco della digestione in ogni corpo vivente, ed Io Sono l'aria vitale sporgenza ed entrante, per mezzo del quale Io digerisco i quattro tipi di alimenti." Pertanto, è anche saggio mangiare in un'atmosfera appropriata per la digestione. Pianterreno tali circostanze spirituali, Vaishvanara, una rappresentazione del Sig. Supremo, presente nei nostri corpi come il fuoco della digestione nello stomaco, digerirà il nostro cibo soave ed amorevolmente. Dobbiamo mangiare anche all'ora corretta. Come esistono momenti più consigliabili per realizzare una certa classe di attività, ci sono certe ore del giorno che sono le più appropriate per i differenti cibi. Jataragni, o Vaishvanara, è più forte quando il sole sta nel suo punto mezzo. Pertanto, il cibo più sostanziale si deve fare poco dopo di mezzogiorno. In quello momento, le due terzi parti della capacità dello stomaco possono riempirsi, e gli alimenti saranno lentamente digeriti ancora se è un cibo forte. Tuttavia, nella mattina si deve fare una colazione soave (frutta) latte, frittelle di riso, piselli freschi, etc., ma se la colazione è forte, tenti di riempire solamente una terza parte del suo stomaco. Allo stesso modo, se lei vuole mangiare nella notte, allora deve riempire unicamente la terza parte del suo stomaco. Tutti abbiamo sperimentato quella sensazione di fastidio che rimane dopo un cibo abbondante ed importuna. Questo si deve all'alterazione delle Doshas, come lo spieghiamo anteriormente. Mangiare meno della cosa necessaria altera anche la vata-dosha, l'energia che controlla la nostra aria vitale, ma il mangiare in eccesso produce una reazione immediata in tutte le Doshas. L'antidoto per la soddisfazione è aspettare più tempo prima di fare il seguente cibo. In questo modo, il fuoco della digestione avrà più tempo per

digerire l'eccesso di cibo. L'ayur-proibizione consiglia di prendere un cibo ogni sei ore. Il giorno ha 24 ore, se sottraiamo le sei ore di sonno, ci rimangono 18 ore. Cosicché di accordo con l'ayur-proibizione, solo si deve mangiare tre volte al giorno. Il cibo che è completamente digerita ed assimilata si chiama liscia, l'elemento primario di combustione del corpo. Ma se lei mangia di nuovo molto rapido, gli alimenti del cibo anteriore si trasformeranno in am, o mangi senza digerire nello stomaco ed il duodeno. Il mangiare alimenti inadeguati porta anche all'accumulazione di materie senza digerire e putrefatte nel tratto intestinale. Così, per esempio, è prestato attualmente molta attenzione alla medicina moderno nativo nella pratica di pulire tutto il tratto intestinale per eliminare le materie eliminabili, si attaccano i quali alle pareti intestinali come se fossero gomma. L'ayur-proibizione spiega che am non è né livella (linfa), né cattiva, acqua rimanenza che si elimina, cioè, feci ed orina. L'am si fermenta, e tanto più rimanga nel corpo, tanto più tossico diventerà. Essendo il primo nella lista delle cause nelle alterazioni delle Doshas. Le Doshas è dispersa per tutto il corpo, ma sono specialmente sensibili nello stomaco. Quando c'è am nello stomaco, questo può alterare le altri Doshas in qualunque parte del corpo. In conseguenza, mangiare è appropriatamente il fattore più importante per prevenire le malattie. Il corpo è un'unità con lo stomaco come un centro, e tutto deriva da questo centro in forma di onde o vibrazioni. Mangiare assicura appropriatamente l'armonia di tutto il corpo. Discuteremo nelle prossime lezioni i differenti tipi di alimenti e l'ordine in cui devono mangiarsi. Nella nostra classe di cucina impareremo a preparare il ghee, un ingrediente importante nella Cucina Vegetariana Vedica. Il Ghee, un tipo di burro chiarificato, si usa per friggere e cucinare. Il suo sapore è squisito e non ha equivalente nella cucina occidentale. Ricetta per preparare il Ghee 3 libbre di burro senza sale. Collochi il burro senza sale in una pentola, quelle che non si attaccano sono ideali. Il processo sarà più facile se il burro sciolto occupa solo la metà o le due terzi parti della stesse. Sciolga il burro a fuoco mezzo fino a che cominci a produrre una schiuma. Con un cucchiaio lungo, rimuova la schiuma man mano che esce. Abbassi il fuoco a lento. A poco a poco usciranno tutti i solidi e man mano che lei il sacco, il burro diventerà più chiara. Continui tirando fuori i solidi ogni venti minuti fino a che il Ghee prenda una colore ambra ed i solidi non salgano più. Questo processo prenderà un'ora e mezza a due ore e mezza. Tiri fuori con un mestolo il ghee chiarificato e lasci approssimativamente in fondo un pollice della pentola. Tenti di non rimuovere i solidi che abbiano potuto rimanere in fondo. La ghee eccedente può essere colata con un tessuto di cotone per avere appena rimosso i solidi proteici. Il ghee può conservarsi per tempo indefinito senza necessità di refrigerarlo. I solidi possono conservarsi ed utilizzarli per fare pane, torte, vegetali al vapore e cereali. Qui hanno un piatto per preparare con ghee. Malpouras 1 tazza di Zucchero a velo, 1 Tazza di Farina Bianca, 1 Tazza di Fragole partenze in pezzi piccoli, 3 Tazze di Yoghurt fresco e soave. Acqua per impastare e Ghee per fritar. Primo faccia una massa. Usi lo zucchero, la farina ed acqua in quantità sufficiente affinché la pasta gli rimanga soave ed uniforme. Caldo il Ghee in una stoviglia fonte che sia il sufficientemente grande e fionda come per friggere. Badi a non scaldare il ghee tanto che gli esca fumo. Tiri fuori con un cucchiaino porzioni di massa e lasci loro cadere nel ghee caldo. Li rovesci occasionalmente, man mano che Lei fritan. Li tiri fuori quando siano dorate. Lasci loro sgocciolare in un tessuto o in un tovagliolo di carta. Quindi li collochi in una refrattaria grande e li copra con lo yoghurt e le fragole. Lasci riposare da tre a quattro ore prima di servire, migliore ancora se colloca la refrattaria nel frigorifero. Non dimentichi offrire questa preparazione al Sig. Supremo. Quindi la serva e la goda. Buono, si termina più una lezione. Non dimentichi i suoi tre minuti di tranquilla meditazione alla fine di ogni sezione. Gli auguriamo che il suo avanzamento per questo sentiero sia più rapido ogni giorno.

LEZIONE 4 Oggi cominciamo una nuova lezione, e come ogni arte richiede costanza, gli ricordiamo l'importanza di sviluppare l'abitudine da studiare regolarmente le lezioni. Tenti di assimilare i contenuti con gran attenzione ed attenzione, tentando di realizzare le pratiche con simile interesse. Questa è la maniera positiva di dimostrare il suo progresso spirituale, e è anche la chiave per sperimentare un cambiamento interno giorno dopo giorno. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Arjuna sente una ripugnanza istintiva per la guerra, e questa è la ragione principale per la quale gliela sceglie come esempio di un dovere difficile da compiere. Il Bhagavad-gita sta dicendo che, ancora in quello che sembra meno spirituale, uno può agire con intenzioni pure e pertanto, essere guidato per la coscienza di Krishna. Questa coscienza per sé stessa imporrà le limitazioni più strette sull'uso della violenza, perché questo uso non è diretto per i propri interessi egoisti, e molto meno per la crudeltà, il sadismo ed il semplice desiderio del sangue." Thomas Merton. Cominciando il capitolo tre vediamo che Arjuna questo confuso per le anteriori istruzioni che Krishna gli ha dato.. Egli ha pensato erroneamente che è incompatibile il controllo dei sensi ed il fissare la mente ed intelligenza al Supreme con l'esecuzione dell'azione. Di quella maniera, egli domanda a Krishna che perché è suo dovere il compromettersi in una guerra, Bg. 3.1-2). Rispondendogli, Krishna gli spiega il Karma-yoga, o l'esecuzione delle azioni, affezionata al Supremo e libero della guadagno fruitiva e di desideri personali, Bg. 3. 3-35) . Karma o lavoro fruitivo porta con sé due aspetti: la compiacenza e la sofferenza materiale. Tuttavia, essi lo legano ad uno alla catena di nascite e morti ripetuti nel mondo materiale. Krishna spiega inoltre che l'inazione non è sufficiente per salvarlo ad una delle reazioni materiali, e delle susseguenti legature al mondo materiale. Di natura, tutto il mondo è forzato ad agire. Ancora per mantenere il corpo fisico, uno deve lavorare. Per quel motivo, uno deve lavorare di una maniera che uno non si complichi più in legature materiali, ma lo guidi alla liberazione finale. Quell'arte del lavoro è karma-yoga, lavorare ed agire con la direzione del Supremo, Visnu o Krishna, per la Sua soddisfazione. Il lavoro deve eseguirsi come un sacrificio a Visnu, altrimenti il lavoro lo lega ad uno a questo mondo materiale. Pertanto, iOh figlio di Kunti!, esegue i tuoi doveri prescritti per la Sua soddisfazione e di quella forma rimarrai sempre disaffezionato e liberi della cattività", Bg. 3. 9). Come si descrive in capitoli susseguenti del Gita, Karma Yoga l'eleva gradualmente ad uno al Bhakti-yoga, o servizio devozionale sigaro a Krishna. Di seguito segue un dialogo su yajña (sacrificio), i doveri prescritti nelle Proibizioni, i quali purificano e promuovono gradualmente l'esecutore, dalle attività fruitivas fino alle attività spirituali, Bg. 3.10-16) . Quello che sta completamente Autorrealizado non ha bisogno oramai dell'esecuzione di tali doveri, perché egli è completamente purificato e così il suo dovere è atto-illuminato per il Sig.. Tuttavia, egli deve continuare realizzando doveri non fruitivos per servire da esempio a quelli che sono affezionati ai frutti dell'azione, Bg. 3.l7-29. Krishna finisce le Sue istruzioni in Karma-yoga e Yajña, ordinando ad Arjuna": Consegnandomi tutte le tue opere, con la tua mente assorta in Me, senza desiderio di guadagno e liberi di egoismo e letárgia, lotta." Allora Krishna gli dice in somma perché deve lottare, Bg. 30-35). Nell'ultima sezione di questo capitolo, Arjuna domanda," perché è uno sospinto alle azioni peccaminose, ancora involontariamente, come compromesso per la forza?" , Bg. 3.36). Krishna gli risponde che è la lussuria, il desiderio materiale, la" distruttrice della conoscenza e dell'autorrealización", la quale incita agli atti peccaminosi, ed Egli prescrive il metodo per conquistarla: la regolazione dei sensi inspirata per l'atto-conoscenza spirituale. I sensi (indriyas), la mente, sgorghi, e l'intelligenza (budhi), sono i recipienti della lussuria. Conoscendo che l'Io è trascendentale ai sensi materiali, la mente e l'intelligenza," uno deve controllare qualcosa di inferiore per mezzo dell'io superiore e così mediante la forza spirituale conquistare a questo nemico insaziabile conoscente come lussuria", Bg. 3.37-43). Ora legga sette versi del Capitolo tre tutti i giorni e mediti su essi, specialmente in relazione con l'effetto pratico che possano avere nel suo proprio lavoro e nella sua vita personale. SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 2 Testo 13. dehino smin yatha dehe kaumaram yauvanam jara tatha dehantara praptir dhiras tatra na muhyati dehinah - del corporificado; asmin - in questo; yatha - come; dehe - nel corpo; kaumaram-infanzia; yauvanam - gioventù; jara - vecchiaia; tatha - in forma simile; deha-antara - bonifico del corpo; praptih risultato; dhirah - il sobrio; tatra - allora; na - mai; muhyati - allucinato. Traduzione: come in questo corpo, continuamente l'anima corporificada passa dell'infanzia alla gioventù e dopo alla vecchiaia, in forma simile, quando arriva la morte l'anima passa ad un altro corpo. L'anima autorrealizada non si confonde per tale cambiamento. Il tema chiave di questo verso è" cambiamento di corpi." Mediti lo studente su questo: Dove sta il corpo che lei aveva a 5 anni? Ed il corpo di quando aveva 15? Dove stanno? Ma lei continua ad essere lo stesso. Già in una stessa vita ha cambiato corpo. Mediti su questi luoghi comuni. Il suo corpo cambia sempre, ma lei, l'anima, è eterna ed otterrà nuovi corpi dopo che il suo corpo muoia. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. SIDDHASANA E PADMASANA. Oggi impareremo a sederci in SIDDHASANA ed in PADMASANA (Posizione di Loto). Entrambe le posizioni sono per meditare. Tuttavia, faccia in primo luogo specialmente gli esercizi che imparò nella Sezione Tre delle Lezioni due tre, quelli destinati a rilassare i muscoli delle ginocchia e delle anche. Queste asanas è facili da realizzare, e lei deve farli prima della sua meditazione tutti i giorni durante alcuni minuti. Per sedersi in una posizione perfetta di meditazione, niente migliore che la posizione conosciuta come Loto. A volte le persone tentano, senza nessuna preparazione previa, sedersi in questa posizione, ma questo non è corretto. La parte del corpo che più problema presenta è la regione delle ginocchia. Piegare la parte inferiore in un angolo di più di 90 gradi è qualcosa che solamente si ottiene con

la pratica di distensione dei muscoli del ginocchio. È anche importante rilassare i muscoli della parte bassa dell'anca. Se questi due posti stanno perfettamente distensionados, allora, potremo sederci in maniera comoda e per lungo tempo. Come tutti i corpi non sono uguali, diamo come alternativa la posizione di SIDDHASANA che è una perfetta posizione di meditazione per i corpi meno flessibili. La cosa importante di una posizione di meditazione non è la posizione, bensì la comodità che si trova stando così per lungo tempo. PADMASANA Senti Lei con le gambe allungate in avanti. Pieghi una gamba e collochi il piede sopra alla coscia della gamba contraria. La pianta del piede deve stare verso l'alto ed il tallone deve toccare l'osso pelvico. Pieghi l'altra gamba e collochi il piede della stesso sull'altra coscia. SIDDHASANA Senti Lei con le gambe allungate davanti. Pieghi la gamba destra e metta la pianta del piede contro la coscia sinistra, col tallone facendo pressione sul perineo, l'area tra i genitale e l'ano. Pieghi la gamba sinistra e collochi il piede sul polpaccio della gamba destra. Col suo tallone sinistro pressi esattamente l'osso pelvico sui genitale. Inserisca le dita del piede sinistro tra il polpaccio e la coscia della gamba destra. Forse gli sia necessario muovere il piede destro e girarlo a mettere nel suo posto per potere farlo. Afferri le dita del piede destro e li inserisca nello spazio tra la coscia ed il polpaccio sinistro. Le gambe devono rimanere fisse, le ginocchia sul suolo ed il tallone sinistro sopra al diritto. La colonna deve essere fermo, retta ed eretta. Tenti di mantenere questa posizione per tre minuti. Se lo è ostacolato all'inizio, smetta di farla quando si siede stanco, ed annoti il tempo che potè rimanere così. Lei potrà mantenersi un po' in questa posizione più ciascuno giorno, ed alla fine della prima settimana starà in capacità di sedersi così per tre minuti senza nessuna difficoltà. Quando lei si trovi nella sua posizione di meditazione, cominci a cantare soavemente il mantra che imparò nella Sezione 3a. della lezione anteriore. FARÒ KRISHNA, FARÒ KRISHNA, KRISHNA KRISHNA, FARÒ FARÒ, FARÒ RAMO, FARÒ RAMA,RAMA RAMA, FARÒ FARÒ. Questo mantra gli sarà di gran aiuto per fissare la sua mente alla piattaforma trascendentale, col quale lei si libererà di tutte le distrazioni fisiche e mentali. Per cantare questo mantra che sta raccomandato specialmente nel Kalisantarana Upanisad, lei può superare tutte le ansietà, inquietudini e distrazioni interne ed esterne, e diventare fisso nell'autorrealización. SEZIONE 4 ASPETTI VARI DELLA CONOSCENZA VEDICA. Gli occhi che usiamo per vedere l'Io. "Come esiste aroma nel fiore, olio nel seme di ajonjolí, fuoco nel legno, burro chiarificato nel latte e zucchero nella canna di zucchero, egualmente, mediante la conoscenza, devi vedere lo spirito che sta dentro il corpo." Canakya Pandit. Come tutti noi sappiamo, l'organo per vedere è l'occhio; l'occhio riceve i raggi specchiati per qualunque cosa che ci circonda e li concentra sulla sua retina. Poi invia le immagini al cervello per mezzo del nervo ottico. Certamente, esistono alcuni cose che non possiamo vedere coi nostri occhi. Alcune sono tanto piccole che precisiamo usare un microscopio per vederli. Altre stanno tanto lontano che necessitiamo usare un telescopio. Ancora più, altre cose, come i raggi ultravioletti o infrarosso e le onde di televisione, sono tanto sottili che possiamo vederli solo se disponiamo degli strumenti adeguati per tale fine. Cosicché nonostante nostro limitato potere, possiamo percepire di un o un'altra maniera gli elementi grossolani e sottili del mondo. Per la nostra comprensione, le antiche letterature Vediche dell'India classificano questi elementi in materia solida, liquida, energia radiante, gas, etere, mente, intelligenza ed ego. Ogni elemento è progressivamente sempre di più sottile. Il liquido è più sottile della materia solida, l'energia radiante è più sottile del liquido; il gas è più sottile dell'energia radiante, e così via. Certamente possiamo vedere la materia solida, il liquido, possiamo vedere l'energia radiante, ma non possiamo vedere il gas o l'etere. È più, possiamo percepire il gas nei palloni gonfiati e l'etere nelle trasmissioni di radio e televisione. Ma non possiamo vedere gli elementi più sottili, la mente e l'intelligenza. Tuttavia, possiamo percepire i risultati della mente nei pensieri, e dell'intelligenza nei discernimenti sagaci. Allora, chi o che cosa è quello che fa che percepiamo queste cose? Tu sei, l'anima che vive dentro il tuo corpo. Tutti noi siamo anime spirituali, più sottili che il più sottile degli elementi materiali. Naturalmente che non possiamo vedere l'anima coi nostri grossolani occhi materiali. Ma il fatto che non possiamo vederla, non significa che l'anima non esista. Se qualcuno arguisce": Io non posso vedere l'atomo, cosicché per ciò penso che "non esiste", quello non avrà influenza su qualcuno che sappia quanto piccolo è realmente l'atomo. E l'anima è ancora più piccola che l'atomo. Come ce l'informano le letterature Vediche, il suo volume è la diezmilésima parte della punta di un capello. Non importa che non possiamo vedere l'anima, perché esiste una maniera di percepirla. Come un fisico percepisce l'atomo mediante certi processi, allo stesso modo possiamo percepire l'anima per il processo della conoscenza trascendentale. E, che cosa è la conoscenza trascendentale? Il Sig. Krishna dice nel Bhagavad-gita che conoscenza trascendentale significa comprendere la differenza tra l'anima e la materia. Come Krishna spiega, l'anima è cosciente, ma la materia no. Ognuno di noi può capire che" Io sono un essere vivente cosciente", poiché se qualunque parte del nostro corpo fosse amputata, quella parte smetterebbe di essere cosciente. In questo modo, possiamo comprendere che il corpo in se non ha coscienza propria, egli riceve la sua coscienza dell'anima. Neanche possiamo generare coscienza combinando elementi incoscienti. La coscienza è il sintomo dell'anima, e l'anima è la più sottile degli elementi esistenti. Anche Krishna segnala che l'anima rimane, ma che la materia cambia": come in questo corpo, continuamente l'anima corporificada passa dell'infanzia alla gioventù e dopo alla vecchiaia, in forma simile, quando arriva la morte, l'anima passa ad un altro corpo. L'anima autorrealizada non si confonde per tale cambiamento", Bg. 2.13). Ora che sono un giovane, posso ricordare quando era un ragazzo più piccolo. E quando sia vecchio, ricorderò quando era un adulto. Il mio corpo materiale sta costantemente cambiando. Ma in qualche modo, io sono ancora sempre la stessa persona, in modo che posso vedere che non sono il corpo, bensì l'anima che sta dentro il mio corpo. E dopo la morte, sicuramente il corpo cambierà, ma "io" l'anima, rimarrò essendo lo stesso. Come spiega il Sig. Krishna, una persona che ha la conoscenza trascendentale non è confuso per questa trasmigrazione dell'anima. Poiché ha perfetta conoscenza dell'anima, della materia e della differenza tra essi, egli vedi perfettamente.

Compreso una persona che possieda conoscenza materiale può vedere meglio che qualcuno i cui occhi sono nuvolosi per l'ignoranza. Per esempio, quando un orologiaio guarda dentro il suo orologio, egli può vedere che cosa funziona male. Ma lei non può vederlo, poiché non ha quella conoscenza. Un marinaio guarda il porto ed anche lei lo fa, ma il marinaio sa come portare la barca a porto sicuro e lei non lo sa. Ambedue guardano al porto, ma uno ha la conoscenza e l'altro non l'ha. In modo che quello che ha la conoscenza, realmente quello può vedere. Dobbiamo imparare di una persona che ha la conoscenza se vogliamo espandere la nostra visione e vedere perfettamente. Una mattina in Perth, Australia, la Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada camminava per la spiaggia. Egli disse": voi vogliono giudicare tutte le cose per quello che possono vedere coi suoi occhi. Ma, possono vedere voi all'India? Io sono venuto di là. Sta là nell'oceano, ma voi non possono vederla. Significa quello che l'India non esiste? No. Se voi vogliono conoscenza, voi devono imparare di qualcuno che l'abbia visto" già. Il Bhagavad-gita lo stabilisce molto semplicemente": Tenta di imparare la verità avvicinandoti ad un maestro spirituale fededegno. Inquisisce sommessamente di lui e rendigli servizio. Il maestro spirituale può impartirti la conoscenza trascendentale perché egli ha visto la verità." Nel Bhagavad-gita come È, Srila Prabhupada ci mostra come riuscire la conoscenza trascendentale e vedere perfettamente l'anima. Come possiamo vedere i microbi mediante un microscopio e le stelle con un telescopio, allo stesso modo possiamo vedere l'anima per mezza del Bhagavad-gita," il campo di azione dell'anima." SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. Le qualificazioni del Guru. Poiché il guru deve trasmettere perfettamente le verità della conoscenza Vedica, egli svolge un ruolo decisivo. In conseguenza, le Proibizioni raccomandano al presunto discepolo mettersi alla corrente delle qualificazioni di un guru genuino. Deplorevolmente, negli anni recenti molti maestri indù ed occidentali, in disaccordo con la versione Vedica, hanno debilitato la credibilità del guru. Attualmente abbiamo guru professionali che riscuotono per mantras segreti e permettono che i suoi discepoli omettano tutte le austerità regolative Vediche che insegnano lo yoga come un sforzo ginnico; che affermano che il proposito dello yoga è il benessere materiale; che così sfidano alle Proibizioni all'atto-declararse o farsi dichiarare come Dio, e così via. È appena comprensibile che quando sentiamo il parola" guru" siamo abbastanza scettici. Di accordo con le Proibizioni, la relazione guru-sisya è una verità eterna che una persona può realizzare solamente se si avvicina sinceramente ad un guru genuino. Per quel motivo è necessario comprendere in primo luogo le caratteristiche di un guru genuino, cioè, di un maestro spirituale che ha ricevuto e può impartire conoscenza pura. Srila Rupa Gosvami, un filosofo Vedico del secolo 16 e discepolo di Sri Krishna Caitanya, enumera nel suo Upadesamrta sei sintomi principali di un guru": Qualunque persona sobria che possa tollerare gli impulsi della parlata, le esigenze della mente, gli impulsi dell'ira, della lingua, dello stomaco e dei genitale, è qualificato per fare discepoli per tutto il mondo." Il maestro spirituale è anche un" Acharya", cioè quello che insegna con l'esempio personale. La lucidità intellettuale non autorizza un uomo di dubbioso carattere personale, affezionato alla compiacenza egoista e l'interesse personale, per essere un maestro spirituale. Sri Krishna Caitanya disse": apani acari bhakti karila pracara"," Primo diventa perfetto, e dopo puoi insegnare." In altre parole, il guru deve essere un Svami, o amo dei sensi e non un schiavo dei dettati di essi. Nessuno dovesse assumere capricciosamente i titoli di guru, Svami o sannyasi, quello che rinuncia ad attività mondane. Il candidato deve dimostrare realmente qualità di guru, Svami o sannyasi. Due grandi maestri spirituali che gli consegnarono Coscienza di Krishna al mondo sufriente. Per definizione, il guru impartisce istruzioni di accordo con gli insegnamenti della letteratura Vedica. Egli non devia degli insegnamenti Vedici mediante la speculazione mentale, né è un ateo, un politico mondano o un humanitarista. Egli sostiene che la conoscenza spirituale è il benessere ultimo per l'umanità; per quel motivo egli stesso porta una vita che dimostra il disinteresse del piacere materiale. In altre parole lui deve essere felicemente unito col Supremo. La Letteratura Vedica ammette che tale persona è Sudurlabha, molto difficile da trovare. Da parte sua, il guru stesso deve essere un sisya, discepolo, di un maestro spirituale genuino nella successione discipular. Esiste anche un sistema di accertamento chiamato" guru-costumista-sadhu." Gli insegnamenti del guru devono corrispondere con quelle del sadhu, il maestro spirituale previo nella successione discipular, quelle che a sua volta, devono corrispondere col significato diretto dei costumisti, o scritturi. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI E LA SUA FAMIGLIA. Quando una persona comincia a praticare yoga, frequentemente si trova con l'incomprensione da parte di suoi vicina sulle differenti attività ed idee intraprese nel nuovo processo. Idealmente, le relazioni familiari devono essere molto affettuose, piene di amore e sentimenti spirituali. È inevitabile, chiaro sta che incomincino ad esistere situazioni contraddittorie. Nelle" feste" tradizionali per esempio, è molto comune il consumo di sigarette e liquori, e queste attività si praticano e considerano come normali", ma qualcuno che sta tentando di purificare la sua coscienza; si sentirà comprensibilmente riluttante a" seguire la corrente della massa." Nello Srimad-Bhagavatam, scritto già più di 5.000 anni fa, si commenta la relazione tra il gran yogi Prahlada Maharaja e suo padre Hiranya Kasipu chi non sentiva nessuna attrazione per i principi spirituali, al contrario, volle forzare suo figlio ad imparare l'arte della politica e l'inganno, e la maniera di prendere vantaggio sugli altri. Egli tentò di inculcare in suo figlio i valori materiali più bassi, tali come l'avarizia, la lussuria ed il gusto per l'intossicazione. La storia racconta che, malgrado Hiranya Kasipu fosse molto poco gentile con suo figlio, Prahlada Maharaja fu sempre molto gentile con suo padre, dandogli buone istruzioni e tentando di elevarlo ed influirlo per mezzo della sua saggezza trascendentale. Seguendo l'esempio della storia anteriore, dobbiamo dunque, avere molto amore e comprensione per i membri della nostra famiglia, tentando di darloro buone istruzioni, in modo che essi possano avanzare nella sua vita spirituale, la quale è la missione reale della vita umana. Col tempo, essi comprenderanno il beneficio vero che lei sta ricevendo praticando lo yoga, rendendosi conto della superiorità di questa pratica in relazione con le ansietà e problemi causati per la lotta materiale dell'esistenza.

Durante le sue pratiche di yoga, lo yogi deve tentare di essere solo e di non essere interrotto nel suo studio e meditazione. Per l'adeguata pratica dello yoga si raccomandano le ore della mattina, nelle quali la maggioranza della gente dorme. L'atmosfera è inoltre sempre più calmata, quello che ci permette una migliore meditazione ed un aumento nella nostra capacità di studio e comprensione. Nella preparazione dei cibi vegetariani lo yogi deve cucinare sufficiente quantità per comunicare di questa ai suoi parenti ed amici, di tale maniera che essi possano apprezzare anche il meraviglioso sapore dei cibi vegetariani, le quali sono salutari, naturali e riempi di molto eccellenti e superiori vibrazioni. Migliorare sempre le sue relazioni familiari deve essere uno dei desideri dello yogi. Se sorge qualche problema, lo yogi deve controllare la sua mente, dando esempio per mezzo della tolleranza e l'amore. In alcuni casi, a partire dal comportamento dello yogi, i membri della famiglia incominciano a condividere il processo con gran entusiasmo, e così la vita familiare diventa felice e piena di ispirazione e molta pace. Lo yogi non deve essere molto affezionato ai membri della sua famiglia, sapendo bene che in qualunque momento tanto essi egli possono andare come (morire), poiché questo corpo materiale non è eterno. Nelle antiche scritture Vediche si racconta la storia di un re chi dopo un lungo tempo di attesa, ottenne, per mezzo della benedizione di un santo, l'arrivo di un figlio. Al poco tempo di nascere, suo figlio morì. Il re incominciò a lamentarsi circa la benedizione che egli aveva ricevuto ed in quello momento si apparve il saggio e domandò al re": Che cosa vuoi?. Quale è il tuo desiderio"?. Ed immediatamente il re rispose": per favore ritornami a mio figlio, portalo di nuovo al suo corpo. Guarda quanto soffro. Il santo per mezzo dei suoi poteri mistici portò l'anima al corpo del figlio del Re. E ritornando a quello, il bambino vide il saggio e gli disse: "perché mi portasti di nuovo? Io andavo già in strada verso la mia prossima tappa di esistenza." A quello che il saggio rispose": Io ti chiamai di nuovo perché tuo padre voleva vederti." "A che padre ti riferisci"?, domandò attonito il bambino. "Io ebbi migliaia di genitori nelle mie distinte nascite", disse. Ora quale padre vuole vedermi ""?. Sentendo questa discussione, il re comprese che stava cercando un falso rifugio in una relazione familiare, poiché tutto il mondo sta qui solo temporaneamente. Pertanto, non dobbiamo essere molto affezionati ai nostri parenti, benché dobbiamo avere un curato naturale per essi e tentare di illuminarli spiritualmente. Nel Bhagavad-gita si dice che l'uomo saggio non si lamenta né per i vivi né per i morti, ma ancora così, i suoi sentimenti di affetto, compassione ed amore includono a tutte le entità viventi e così egli sta situato perfettamente. Così, se l'ha compreso ben caro studente, lei vedrà alla sua famiglia in una maniera differente, con maggiore chiarezza ed anche più responsabilità. SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE. Il Bibbia ed il Vegetarianismo. "Se quello che taglia alberi ed ammazza bestiame, o fa fango sanguinante nella battaglia, e per tutto quello raggiunge il cielo, allora mi lasci domandare, chi va all'inferno"?. Pancatantra. Con alcuno frequenza, quelli che presentano ragioni etiche e biologiche per praticare il Vegetarianismo sono combattuti con argomenti basati nel Bibbia, suppostamente i quali favoriscono il consumo della carne. Come sappiamo già, la carne non è necessaria né per la salute né per migliorare le nostre vite. Perciò, vediamo che se alcuni passaggi del Bibbia sembrano ancora giustificare il massacro di animali, non è una ragione valida per rimanere moralmente stupendamente in un stato di sviluppo. I dipsomaniaci possono osservare che Gesù bevve vino, ma quello non giustifica l'alcolismo. Se desideriamo continuare mangiando animali morti e perpetuare la bestialità dei mattatoi, possiamo tentare di riferirci al Bibbia, ma passeremo solo per tonti cercando posti nei quali si raccomandino i mattatoi. È questione di escogencia personale: o possiamo essere gli ultimi in continuare con un'abitudine demoniaca, o possiamo essere i primi a seguire una strada verso un migliore modo di vivere in pace con tutti gli altri esseri, rispettando i suoi diritti naturali alla vita. Non è una casualità che le civiltà nelle quali si consumano molta carne mostrino anche un'alta frequenza di assassini e guerre, perché il sentimento per le altre entità viventi è appannato. Lei è preparato oggi per ammazzare ad un'entità cosciente come una vacca o un coniglio, per il semplice piacere della sua lingua, e domani una persona commetterà aggressioni immisericordiose contro i suoi congeneri umano. Per esempio, le nazioni del mondo si sono viste avvolte molte volte in lotte e guerre solamente per assicurare la detenzione di beni superflui come le spezie, o per un eccesso di petrolio e gas. I vegetariani sono in generali molto meno aggressivi delle sale da pranzo di carne. Attraverso la storia, uomini e donne illuminati hanno lottato per migliorare la condizione umana. Ebbe chi crederono che i lavoratori avevano diritti elementari, quelli che litigarono per abolire lo schiavitú e quelli che tentarono di fermare il lavoro dei bambini. Attraverso le epoche troviamo piccoli gruppi di pionieri che scorsero la realtà del presente e dedicarono le sue vite al progresso dell'umanità per un migliore futuro. I primi Cristiani, includendo Cristo stesso, dedicarono le sue vite a propagare un insegnamento di amore e compassione, protestando contro i sacrifici di animali e l'oppressione di Roma. Essi non si sentirono legati per le tradizioni, gli intrighi religiosi e le parole scritte. Noi stiamo ora in una posizione simile. Possiamo continuare la strada facile della tradizione cattiva capita, o possiamo incominciare ad applicare elevati concetti di morali nella vita giornaliera. Il più grande comandamento del Nuovo Testamento, rinnovato per Cristo stesso e reiterato un ed un'altra volta per la letteratura Vedica, è amare a Dio su tutte le cose ed al nostro prossimo come a noi stessi. E, Chi è quello prossimo?. Gli altri uomini, le vacche, i cani, i piccoli insetti, compreso gli alberi e le piante. E le parole" noi stessi", si riferiscono realmente all'Io spirituale, all'anima interna e non solamente a questo corpo temporaneo. Se realmente il Bibbia appoggiasse il mangiare carne avrebbe alcuno giustificazione per continuare con quella pratica; ma niente sta più lontano dalla realtà. In lei il Vegetarianismo non è solamente indicato bensì realmente reclamato. Per esempio, nel Genesi 9:4,5 si proibisce direttamente di mangiare carne": Ma carne con la sua vita che è il suo sangue, "non mangerete." "Perché certamente chiederò il sangue delle vostre vite; di mano di ogni animale la chiederò; e di mano dell'uomo, di mano dell'uomo suo fratello, chiederò la vita dell'uomo." A meno che si specifichi un'altra cosa, gli appuntamenti Biblici furono presi della Bibbia collezione Istoria Universale della letteratura Editoriale Pecora Nera, 1.984. Nel Levítico (Cap.3) Ver.17, si dice": Questo è un decreto perpetuo che viene da generazione in generazione e dove voglia che vivano. Gli Israeliti non mangeranno né grasso né sanguini." Posteriormente nel 7:23 si dice": non mangeranno sebo di bue, né di agnello, né di capra." Nello stesso capitolo si dice": Perché tutto

quello che mangia grasso di qualche animale che normalmente offre in sacrificio al Sig., non sarà considerato per più tempo figlio di Dio. Non importa dove vivano gli Israeliti, non devono utilizzare mai il sangue di uccelli o animali per il cibo (Levítico) 7:25,26. Il massacro conforme al rituale ebreo di tagliare la gola dell'animale e lasciare che il sangue esca, non evade queste istruzioni, poiché non tutto il sangue di un animale può essere bonificato o eliminata delle sue arterie, e l'uso delle parti anteriori e posteriori non evita la presenza di grasso... Pertanto, le abitudini giudaice sembrano essere un chiaro tentativo di evitare le istruzioni dell'Antico Testamento circa non mangiare entità viventi che avessero sangue dentro esse. Le piante, ovviamente, non sanguinano. Nei libri posteriori del Bibbia, i Profeti maggiori condannano anche il mangiare carne: Isaia (1:11,12,15 e 16) afferma": per che motivo mi serve"?, dice Geova," la moltitudine dei vostri sacrifici? Disgustato sto di olocausti di montoni e di sebo di animali grassi; non voglio sangue di buoi, né di pecore, né di maschi caprini." "Chi chiede questo delle vostre mani?, quando venite a presentares davanti a Me per calpestare i Miei atri?...." Quando estendiate le vostre mani, Io nasconderò di voi i Miei occhi; egualmente quando moltiplichiate il discorso, Io non vi sentirò; piene stanno delle vostre sangue mani." "Lavaggi e puliti; togliete l'iniquità delle vostre opere davanti dei Miei occhi; smettete di fare la cosa brutta." Di accordo con Isaia, 66. 3, il massacro delle vacche è particolarmente aberrante": Quello che sacrifica bue è come se ammazzasse un uomo...." Troviamo anche nel Bibbia la storia di Daniel chi mentre stette in prigione in Babilonia si rifiutò di ricevere la carne che gli offrivano i suoi carcerieri, preferendo mangiare semplicemente cibo vegetariana. Nel Genesi (1:11,12), si dice": Dopo disse Dio: produca la terra erba verde, erba che dia seme; albero di frutto che dia frutto secondo il suo genere che il suo seme stia in lui ecceda la terra." E fu così. "Produsse, dunque, la terra erba verde, erba che dà seme secondo la sua natura, ed albero che dà frutto il cui seme sta in lui secondo il suo genere. E vide Dio che era buono." "E disse Dio: Ho qui che vi ho dato ogni pianta che dà seme che sta su tutta la terra, ed ogni albero in che c'è frutto e che dà seme; vi saranno per mangiare." "Ed ad ogni bestia della terra, ed a tutti gli uccelli dei cieli, ed a tutto quello che striscia sulla terra in cui c'è vita, ogni pianta verde sarà loro per mangiare. E fu così" (Gen.1:29,30). Potrebbe stare più qualcosa in favore del Vegetarianismo che quello che abbiamo appena letto? La storia ufficiale della Chiesa ammette che l'edizione del Bibbia si fece posteriormente nel Secolo IV, nel Concilio di Nicea (D.C.325), quando l'Imperatore Romano Constantino accettò una forma di cristianità che gli permettesse di continuare con la tradizionale vita romana. Non è che suggeriamo che il Vegetarianismo fu appoggiato prima di questo momento, ma nei tempi moderni abbiamo visto un esempio di un cambiamento di interpretazione molto sottile dando alla parola" ammazzare" il senso di assassinare, limitando con questo la proibizione di ammazzare solo gli esseri umani. Ed ora, altro delizioso piatto vegetariano: PAKORAS RIPIENI Ripieno: Melanzane tagliate in fette molto magre, Pezzi piccoli di cavolfiore, Paprica verde tagliata in bastoncini molto fini, Punte di asparagi, Rametti di prezzemolo, Fette di zucchini o cetriolo cetriolo, Fette di carote o tagliate finemente alla cosa molto, 1/4 di cucchiaiata di pepe, 2 cucchiaiate di coriandolo, 1/2 cucchiaiata di cúrcuma, 1/2 a 3/4 tazza di acqua. Pascola: 1-1/2 tazza di farina di cece, 2 Cucchiaiate di Sale, 2 Cucchiaiate di Ghee od olio vegetale, 1/2 Cucchiaiata di polvere di asafétida soave. I pezzi di vegetale non devono misurare più di un pollice. I vegetali si immergono nella pasta e dopo si friggono in ghee sufficiente come per coprirli completamente. Friggerli fino a che siano dorati, dopo li tiri fuori con un cucchiaio striato, collocando le PAKORAS su un tovagliolo grosso affinché sgoccioli l'olio. Li serva scalda. Buono caro studente, la sua conoscenza e pratica hanno aumentato. Continui perseverando e praticando regolarmente la sua meditazione, e sarà premiato coi più grandi doni. LA VITA SPIRITUALE PORTA ALLEGRIA DI L'INFANZIA A LA VECCHIAIA.

LEZIONE 5 Tutte le nostre benedizioni per un assicurazione avanzamento in questa sacra strada, e come dice il Bhagavad-gita, 7.19,": dopo molte nascite e morti, quello che realmente ha conoscenza a Me si arrende, conoscendo mi mangio la causa di tutte le cause e di tutto quello che esiste. Tale gran anima si trova molto raramente." Benché tale gran anima sia molto rara di trovare, chiunque che cerchi di raggiungere questo sentiero con entusiasmo, intelligenza e firmi costanza interna, proverà con ogni sicurezza il nettare divino della liberazione delle catene materiali. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Questo è il libro che mi ha dato la più grande illuminazione durante tutta la mia vita." Johann wolangvon Goethe. La Conoscenza Trascendentale. Nei capitoli anteriori, il Karma-yoga, l'azione non fruitiva, e lo yajña (sacrificio), furono raccomandati per l'elevazione spirituale. Ora, nel quarto capitolo, Krishna spiega che il jñana-yoga, l'elevazione verso la coscienza di Dio mediante la coltivazione della conoscenza spirituale, è più elevata poiché tanto il Karma-yoga come lo Yajña culmina nella conoscenza trascendentale. Questa conoscenza trascendentale, cioè quello conoscenza relativa a Dio, la jiva, o anima individuale, e la sua relazione eterna, è presentata in questo capitolo del Gita. Krishna menziona in primo luogo la storia della trasmissione orale del Gita che ha la sua origine in Sé Stesso, attraverso una successione discipular (parampara). E poiché col tempo questa successione si ruppe, Krishna sta parlando ora nuovamente nel Gita ad Arjuna chi come devoto di Krishna è qualificato per comprendere" il mistero trascendentale di questa scienza" (1-3). Nei seguenti versi La Persona Suprema spiega la Sua natura trascendentale come quello Sig. Supremo e la ragione per la quale Egli discende periodicamente alla regione dalle attività mondane, per ristabilire il dharma o i principi religiosi (4-8). Quello che comprende la natura trascendentale della Sua apparizione e delle Sue attività, raggiunge la liberazione. Quelli che prendono rifugio in Lui sono purificati per tale conoscenza e riescono amore per Lui. Krishna corrisponde alla jiva di accordo col grado di rendimento verso Lui. Nei versi 14 al 24 Krishna spiega nuovamente gli intrecci dell'azione e come per situarsi nella conoscenza trascendentale uno arriva a liberarsi delle reazioni karmice. L'uomo saggio, sapendo pienamente che il suo essere quello (Io) è spirituale e che sta subordinando al Supremo, rinuncia all'interesse personale delle azioni ed agisce solo per il Supremo. Abbandonando ogni senso di proprietà sui suoi possessi ed agendo solamente per le necessità basilari dalla vita, egli non è colpito per le reazioni del lavoro. Krishna descrive differenti tipi di sacrifici raccomandati nelle Proibizioni (25-32) e dice che tutti essi culminano nella conoscenza trascendentale. Allora egli rivela i processi per raggiungere la conoscenza trascendentale, avvicinandosi ad un guru autorrealizado, ed Egli spiega quale la conoscenza ultima è che tutte le jivas è parti di Krishna (34-35). La conoscenza trascendentale distrugge le reazioni karmice e porta con sé la" suprema pace spirituale" (36-39). Tuttavia, quelli che non hanno fede nella conoscenza trascendentale, non raggiungono né felicità né coscienza di Dio. In conclusione, Krishna ordina ad Arjuna che distrugga i suoi dubbi con la conoscenza spirituale": Armato con lo yoga", Egli dice ad Arjuna," alzati e lotta" (41-42). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 3, Testo 37 Sri Bhagavan uvaca kama quella krodha quella rajoguna-samudbhavah maha-sano maha-papma viddhy enam iha vairinam Sri Bhagavan uvaca - La Personalità di Dio disse; kamah - lussuria; esah - tutti questi; krodhah - ira; esah - tutti questi; rajah-guna - la modalità della passione; samudbhavah - nato di; maha-sanah - che distrugge tutto; maha-papma - molto peccaminosa; viddhi - sa; enam - questo; iha - nel mondo materiale; vairinam - il peggiore nemico. Traduzione: Il Sig. Santo disse: È unicamente la lussuria, Arjuna, la quale nasce dal contatto con le modalità materiali della passione. Dopo questa lussuria si trasforma in ira, lo divora tutto e costituisce il nemico Peccaminoso di questo mondo. Mediti specialmente qualche tempo su questo significato. La parola chiave di questo verso è" lussuria." Mediti su questa parola. Mediti sull'ira che è solo lussuria, la quale nasce dalla brutta comprensione che siamo questi corpi materiali. Pensi profondamente su questi luoghi comuni, ancora nella sua vita giornaliera. Mediti come l'ira e la lussuria distruggono tutto quello che toccano. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. Nidra-yoga. Prima Parte. Oggi studieremo questa interessante pratica. Nidra significa" sonno"; Yoga significa" vincolo." Nidra-yoga è un sistema di rilassamento mediante il quale possiamo mantenere un stato particolare della coscienza in un strato più profondo della nostra mente. Potremmo dire che Nidra-yoga significa: sogno síquico o avere coscienza dentro il sonno. Una persona cosciente dentro lo stato del sognare riesce a comprendere che la sua coscienza può muoversi oltre il corpo fisico ed essere libero di questo. Gli antichi yogis comprese che non essendo il corpo, potevano essere esenti di ogni tipo di tensione. In generale, i problemi del corpo fisico sorgono poiché la persona identifica erroneamente la sua coscienza col corpo. Ma attraverso questo sistema di autorrealización possiamo comprendere praticamente che non è così. TECNICA: Metta il suo corpo fisico in posizione di Chadvasana, Chad - morto; asana - posizione. Chadvasana significa la posizione di un corpo inerte. Per eseguire questa tecnica, corichi Lei di spalle, le gambe separate, la testa retta nella stessa direzione del tronco e guardando verso l'alto. Le mani devono essere separate circa 20 cms. del corpo e le gambe devono essere separate circa 40 cms. tra sé ed equidistanti di una linea perpendicolare dal tronco, sentendosi comodo. Chiuda lentamente gli occhi e prenda coscienza della sua respirazione. Questo significa che deve fissare la sua attenzione al processo di inalare ed esalare l'aria, senza arrivare ad esercitare una fastidiosa concentrazione in ciò. Ora calmi completamente tutto il suo corpo fisico e cerchi di non fare più movimenti non necessari. Continui a percepire, senza sforzarsi, la sua respirazione normale e naturale. In questo processo di aquietamiento del corpo fisico ed in quello di essere cosciente della respirazione, usi sette minuti. ORA VA A PRENDERE COSCIENZA TOTALE DEL CORPO FISICO.

Incominci a concentrarsi sul suo piede sinistro. Prenda coscienza del dito grande del suo piede sinistro, dopo delle altre dita dello stesso piede. Ora la pianta del piede, tanto quanto la sua parte dorsale. Mentre prende coscienza di ogni parte del piede, rilassi e si riposi ognuna dalle parti delle quali continua ad essere cosciente. Ora prenda coscienza di tutto il piede sinistro. Dia si racconta che sia perfettamente rilassato. Quindi faccia la stessa cosa con la caviglia. Elevi la sua percezione della coscienza verso il polpaccio. Continui a rilassare ogni parte della quale presa coscienza. Ora percepisca il suo ginocchio sinistro, tanto nella parte dorsale come nella parte ventrale. Continui portando sulla sua concentrazione verso la coscia e dopo prenda coscienza della sua anca sinistra. A questa altezza tutta la sua gamba deve essere completamente rilassata. Man mano che sta facendo cosciente dalle differenti parti del piede fino all'anca sinistra, la sua concentrazione deve essere graduale e graduale, riposata e soave. Ora ripeta il processo incominciando col piede destro e finendo nell'anca destra. Tutto questo si riesce senza nessun sforzo. Di seguito prenda coscienza che i suoi piedi, le sue gambe e le sue anche sono perfettamente rilassati. Quasi non li sente. Ora prenda coscienza della sua mano sinistra, delle dita di quella mano, e continui a ruotare quella percezione per ognuno delle dita, e mentre fa questo, continui a rilassare le sue parti. Quindi diriga quella percezione verso la palma della sua mano e prenda coscienza di lei. Già la sua mano sinistra deve essere completamente rilassata. Quindi porti su quella percezione verso il polso e continui fino all'avambraccio. Prenda coscienza del gomito del suo braccio sinistro, tanto del lato dorsale come del ventrale. Quindi faccia Lei cosciente del braccio sinistro, lo riposi soavemente. Quindi giri quella percezione verso la sua spalla sinistra e lo rilassi. A questa altezza faccia Lei cosciente di tutto il suo braccio sinistro. Finalmente, prenda coscienza che tutto il suo braccio sinistro e le due gambe insieme ai suoi piedi sono perfettamente rilassati. Ora ripeta lo stesso processo con la sua mano e braccio destro e dopo prenda coscienza che le sue due braccia, mani, gambe e piedi, sono perfettamente rilassati. Ora faccia la stessa cosa con la sua anca. Già devono essere perfettamente rilassate. Rilassi naturalmente tutta la sua zona glútea. Prenda coscienza della parte bassa della sua schiena. Faccia Lei cosciente dell'area dove comincia la colonna vertebrale. Rilassi soave e naturalmente quella parte, senza sforzo. Quindi prenda coscienza della parte sinistra della sua schiena. Continui dirigendo quella percezione verso la scapola sinistra, e lo rilassi soavemente. Ora prenda coscienza della parte dorsale della clavicola sinistra nella sua schiena. Rilassi tutta quella parte. Quindi lo farà sulla parte destra della sua schiena, la scapola destra e continui così fino alla parte dorsale della clavicola destra nella sua schiena. Rilassi tutta questa parte. Ora prenda coscienza della sua colonna vertebrale, incominciando dalla parte bassa, fino ad arrivare alla parte alta. Rilassi Lei sempre di un modo soave e naturale. Tutti i giorni deve tentare di concentrarsi sempre di più sul processo di Nidra-yoga. Questo lo preparerà per la meditazione. Sia paziente e determinato. Sia felice ed entusiasta. Ora lei incomincia la ricerca della verità con lei stesso. La verità oltre la relatività. Man mano che rilassa ogni parte del suo corpo, canti il mantra che imparò nella lezione tre, sezione terza, il mantra Farò Krishna. Questo mantra perfezionerà il suo rilassamento e l'aiuterà a liberare la coscienza del suo corpo. Il significato completo di questo mantra sarà spiegato nella prossima lezione. ESERCIZIO DI DONDOLIO SU LA SCHIENA: Questo esercizio non deve essere praticato da persone che abbiano problemi nella colonna vertebrale. Corichi Lei supino e prenda Lei entrambe le gambe con le mani. Culli sulla colonna vertebrale e tenti di rimanere coccoloni. Faccia attenzione a non farsi male. ESERCIZIO DI DONDOLIO LATERALE Questo esercizio non deve essere praticato da persone che abbiano problemi nella colonna. TECNICA: Corichi Lei supino e pieghi le gambe sul petto. Intrecci le dita delle mani e li collochi dietro la testa. Inizi il dondolio di sinistra a destra, conservando i gomiti nel suolo. Ripeta l'esercizio dieci volte. BENEFICI: Massaggia la schiena, le natiche e le anche. SEZIONE 4 ASPETTI VARI DELLA CONOSCENZA VEDICA. I misteri della Creazione. (Maha-Visnu) l'espansione di Krishna chi è il creatore del Cosmo materiale, è situato oltre la portata dei sensi e degli strumenti materiali. Gli scienziati che investigano l'universo visibile non possono scoprire la forma di Dio come un telespettatore non può vedere il produttore del programma, La creazione è illimitata. Le Proibizioni c'informano del cielo spirituale così come del Cosmo Materiale. Molti scienziati non sono soddisfatti con le teorie dei suoi colleghi circa l'origine dell'universo perché queste tendono ad eliminare completamente la possibilità di Dio. Albert Einstein disse nei suoi ultimi giorni": Solamente voglio sapere come Dio creó l'universo. Tutto il resto sono semplici dettagli." Il dottore Carl Sagan, in un film filmato in India della serie di televisione" Cosmo", elogiò la concezione Vedica della creazione, annotando che di tutti i pensieri religiosi, gli antichi insegnamenti Vedici circa l'origine dell'universo, sono i più accettabili in termini della scienza moderna. Sagan spiegò che la scienza Vedica della creazione non è molto differente di alcune delle teorie scientifiche moderne circa l'origine dell'universo, perché suggerisce che la creazione e la dissoluzione dell'universo succede con intervalli regolari che durano miliardi di anni. Il principio Vedico della creazione può descriversi come" emanacionismo", cioè, che la materia non fu creato sorpresivamente del niente. La materia è una delle energie esterne del Sig.. Sotto la supervisione del Sig. questa energia genera universi che sono predestinati, e hanno cicli di creazione, permanenza e distruzione. Di accordo con le Proibizioni, i periodi di manifestazione e no-manifestazione durano 4.3 miliardi di anni. Di accordo col Bhagavad-gita, il principio creativo essenziale che sta dietro la creazione universale è l'introduzione dell'energia spirituale nella materia inerte. La materia è dotata con gli ingredienti necessari affinché cresca e si sviluppi, ma lo spirito proporziona l'energia che inizia il processo di crescita e sviluppo. Un'analogia di questo processo si osserva nell'utero della donna, somministra il quale tutti gli ingredienti organici per la produzione di un corpo umano. Ma il nuovo corpo non può cominciare a svilupparsi se non si introdursi lo spermatozoide maschile, il quale provvede l'impeto iniziale per la crescita umana.

La creazione cosmica ha luogo quando Krishna fecondo la natura materiale universale con le anime viventi, influenzando la materia inerte con la sua potenza creativa, ed attraverso l'azione del tempo. Egli lo spiega brevemente nel Bhagavad-gita": La sostanza materiale totale chiamato Bramino, è la fonte della nascita, e è quello Bramino al quale Io ingravido, facendo possibile la nascita di tutti gli esseri viventi... tutte le specie di vita appaiono dovuto alla sua nascita nella natura materiale, ed a che Io Sono il Padre che apporta la semente". ( Bg.14. 3-4) . La descrizione Vedica della storia comincia col tempo della creazione. Il tempo si calcola in relazione con l'atomo e la ripetuta creazione e distruzione dell'universo. Per dargli un'idea circa questi calcoli, abbiamo preparato un diagramma speciale basato in un segmento della vita del primo essere vivente di questo universo chi è empoderado per il Supremo per creare pianeti, etc. Egli vive fino al fine di ogni creazione. , Per favore veda il diagramma nella pagina seguente. Le Proibizioni danno una descrizione molto dettagliata dell'universo. La prima entità vivente creata direttamente per Dio, si chiama Brahma, e sta empoderada per creare tutte le cose dell'universo. Nel diagramma lei potrà ottenere alcuno comprensione circa lui. Brahma prega nel Brahma-Samhita: "Io adoro a Govinda (Krishna), il Sig. Primordiale." L'ordine del sistema planetario suggerisce un designer intelligente ed un controllore. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. Le qualificazioni del discepolo. Un studente anche deve essere qualificato, e la sua condizione basilare si presenta chiaramente nel Bhagavad-gita. Il discepolo deve inquisire sommessamente del Guru e rendergli servizio" (Bg.4.34). La fede nel Guru è della maggiore importanza e lo qualifica ad uno per l'iniziazione. Lo Svetasvatara Upanisad (6.23) afferma: yasya deve per bhaktir yatha deve tatha gurau tasyaite kathita hy arthah prakasante maharmanah "Solo a quelle grandi anime che hanno fede implicita nel Suprema e nel Maestro Spirituale, sono loro rivelati tutti i significati della conoscenza Vedica." La fede nel Guru è il tema trattato in una narrazione nel Bhagavata-Purana (10.8) ecceda Sri Krishna. Ricordando i passatempi della Sua adolescenza, Krishna si ricorda che una volta Egli andò a raccogliere combustibile per il Suo Guru, e così Egli ed il Suo amico si erano persi nel bosco per un gran temporale, ed in questo modo passarono tutta la notte deambulando di qui per là. Di mattina, quando finalmente il Guru ed altri discepoli trovarono a Krishna, il Guru era molto compiaciuto e benedisse a Krishna di questa maniera: "È sommamente meraviglioso che Tu abbia sofferto tante inconvenienze per Me. Badare al suo corpo piace a tutto il mondo come la prima considerazione, ma Tu sei tanto buono e leale al Tuo Guru che ti sei sacrificato per la compiacenza del Tuo maestro spirituale senza importarti le scomodità del Tuo corpo. È il dovere del discepolo dedicare la sua vita al servizio del maestro spirituale. Mio più caro delle due volte nati (1), sono molto compiaciuto per la Tua azione, e ti benedico affinché tutti i tuoi desideri ed ambizioni siano soddisfatte. Che la comprensione delle Proibizioni, i quali hai imparato di me, rimangano sempre nella Tua memoria, affinché continuamente possa ricordare gli insegnamenti delle Proibizioni e cita le sue istruzioni senza difficoltà. In questo modo mai sarai defraudato in questa vita o nella prossima." E Krishna si ricorda dell'incidente in questo modo: "Senza le benedizioni del Maestro Spirituale, nessuno può essere felice. Per la povertà del maestro spirituale, e per le sue benedizioni, uno può riuscire la pace e prosperità, ed essere capace di portare a termine la missione della vita umana." Qui la fede descritta non è ovviamente semplicemente un accordo intellettuale su qualche tema teologico. Piuttosto, il discepolo deve arrendersi completamente in corpo ed in mente come il domestico del Guru e prendere le istruzioni del Guru come la missione della sua vita. Allora non è un'esagerazione dire che" la selezione di un Guru è più significativa della selezione di un marito o una moglie." Le Proibizioni fanno enfasi nella necessità di tale compromesso. Dopo tutto, il Guru agisce come il salvatore dal discepolo, solamente egli può impartire la conoscenza Vedica e, pertanto, la liberazione. Per quel motivo, il discepolo ha un debito col suo Guru chi personalmente l'ha tirato fuori dall'ignoranza condizionata e l'ha benedetto con la perfezione dell'eternità, la prosperità e la conoscenza. A sua volta, il Guru deve eseguire umilmente i suoi doveri, come un domestico del Supremo e del suo proprio Guru nella successione discipular. Se uno compiace il Guru per il servizio sincero ed in realtà capisce la conclusione Vedica, riceve l'iniziazione di Brahmana (2). Un Brahmana è una persona erudita che è il sufficientemente responsabile come per illuminare gli altri. In India c'è molti Smarta-Brahmanas, o Brahmanas coscienti della casta chi insistono in che uno non può essere elevato allo stato Brahminico a meno che sia nato da una famiglia Brahmana. Decisamente questo concetto di Brahmana per nascita non è Vedico. Un saggio scrisse: Nello Srimad - Bhagavad-Gita-mucchio-dhyayah del Mahabharata, Vasudeva-Krishna dice in termini molto chiari che la classificazione della gente in quattro Varnas, casto, è basata nel Guna-karma, cioè, basato nelle qualità spirituali e nella condotta." C'è un racconto popolare nel Chandogya Upanisad su un ragazzo chiamato Satyakama che si avvicinò ad un Guru affinché l'illuminasse. "Sei figlio di Brahmanas"?, gli domandò il Guru. Il ragazzo disse che egli non sapiente chi suo padre era. Il Guru gli disse che domandasse a sua madre, ma la madre del ragazzo gli disse francamente che dato che ella aveva conosciuto molti uomini non era sicura di chi suo padre era. Allora il ragazzo ritornò dove il Guru e gli disse": Mia madre non sa." Compiaciuto con l'onestà del ragazzo, il maestro spirituale concluse": Tu sei un Brahmana." Secondo le norme Vediche chiunque può essere elevato per mezzo dell'istruzione a questa piattaforma spirituale. Nel Hari-bhakti-vilasa di Sanatana Gosvami si regge che certamente quello che è appropriatamente iniziato, diventa un Brahmana, come il metallo della campana si trasforma in oro quando è mischiato con mercurio. Nel Settimo Canto del Bhagavad-Purana (7.11.35), Narada dice al Re Yudhisthira che se uno ha le qualità di un Brahmana, uno deve essere accettato come Brahmana. Di questa maniera, nascere in una famiglia, razza o religione in questione, non è una qualificazione per un sisya. I più importanti di tra tutte le qualificazioni del discepolo sono la fede, il servizio e le domande sottomesse. Tuttavia, il discepolo non deve seguire ciecamente il suo Guru. Nel Bhagavad-gita, Arjuna fa una serie di domande escudriñantes, e Sri Krishna gli risponde con ragionamenti filosofici e riferendosi ai costumisti ed i sadhus.

Nella tradizione Vedica non può essere esagerata l'importanza della relazione Guru-sisya. Certamente il Padma-Purana enfatizza che è impossibile guadagnare conoscenza senza un Guru": a meno che uno sia iniziato per un maestro spirituale fededegno nella successione discipular, il mantra che uno abbia ricevuto non ha nessun effetto." Continuamente i costumisti, scritture vediche, accentuano il valore inestimabile dell'associazione con una persona sacra. È detto che un momento di quell'associazione è più prezioso di migliaia di vite senza lei. L'impazienza del sisya, studente, di sentire del Guru, è in sé stessa una gran qualificazione. Se dopo avere sentito, ubbidientemente egli porta a termine le istruzioni del maestro spirituale, il discepolo avanza oltre la liberazione, all'ultima tappa di amore per Dio. In altre parole, caro studente, praticando il processo di Yoga insegnato nel nostro corso, lei si allenerà per sé stesso per superarsi il livello della fede cieca. E se lei comprende tutto questo, potrà ottenere iniziazione di un maestro spirituale fededegno, dopo c'essere stato preparato attraverso le sue esperienze personali e realizzazioni pratiche. (1) le due volte nati sono quelli che hanno ricevuto l'iniziazione Brahmana, o chi hanno accettato il suo maestro spirituale come suo padre affinché egli li guidi fuori dell'illusione materiale. (2) l'iniziazione di Brahmana può essere ricevuta per quelli yogis molto determinati chi per avere studiato diligente e profondamente la filosofia, hanno compreso le istruzioni date e sono pronti a continuare compreso il processo di yoga fino al fine delle sue vite. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI E LA VIOLENZA. Frequentemente stiamo conoscendo persone nelle nostre classi di Yoga chi fraintendono come questo gran dialogo sul tema dello yoga tra Krishna ed Arjuna prese posto nel campo di KURUKSETRA momenti prima di detta guerra. In generale, la gente pensa che qualunque cosa relazionata col tema spirituale non ha niente a che vedere con la violenza. In realtà è così, ma qui dobbiamo comprendere il significato vero che si vuole trovare la parola" violenza." Questo mondo materiale è basato nel fatto che un'entità vivente deve conservare la sua propria vita prendendo la vita di un'altra entità vivente. Tutti dobbiamo mangiare ed essere mangiati per altre entità viventi. Ancora se mangiamo vegetali, comunque stiamo ammazzando esseri vivi. E benché stiamo a salvo degli animali della selva, i nostri corpi sono destinati a servire da alimento ai batteri, i virus ed altri microorganismi. Questo ci dimostra che in realtà la vita in questo mondo materiale non è divorziato della violenza. E come c'è la necessità di violenza per mantenere la vita di una persona, c'è a volte anche necessità della violenza per mantenere i principi morali e l'avanzamento spirituali, ma solamente basse circostanze molto speciali. Gli esperimenti di Psicologia moderna hanno tentato di migliorare l'uomo, attraverso l'educazione, ma non sono stati capaci di abolire il crimine, l'insicurezza e tanti altri problemi della nostra società. Durante i tempi Vedici, i Ksatriyas, o guerrieri religiosi, difendevano i principi della religione, ancora se c'era necessità di lottare e di ammazzare, col fine di proteggere la gente. "Considerando il tuo dovere specifico come Ksatriya, devi sapere che non esiste per te un'occupazione migliore che quella di lottare in base ai principi religiosi, cosicché non c'è necessità di titubare." (Bg.2.31). Se lei ammazza una tigre quando attacca la sua casa, nessuno lo considererebbe criminale. Allo stesso modo, i Ksatriyas, chi appoggiano le scritture religiose ed i suoi principi e chi difendevano la felicità e la sicurezza di tutte le persone in generali, non incorrevano nelle reazioni peccaminose nelle quali si incorre quando si commette capricciosamente violenza in base ai desideri personali. Questo si chiama Natihimsa. Himsa vuole dire in Sanscrita" violenza" e nati vuole dire" necessaria." Così, la violenza è necessaria a volte nella società umana. Chiaro sta che la violenza non è desiderata per nessuno, ma nel Bg. la posizione di Arjuna era quella di difendere i principi religiosi e fu il Sig. Sri Krishna che gli spiegò che in realtà la morte non è un fatto tanto importante, perché non siamo questo corpo, e stiamo passando continuamente di un corpo ad un altro in questo mondo materiale, e questo corpo c'è dato finalmente secondo le nostre attività anteriori. Se siamo peccaminosi, saremo destinati alla sofferenza, ma se aiutiamo gli altri, allora potremo godere di migliori condizioni materiali nel futuro. Ma, sia che godiamo o soffriamo, il proposito vero di questa vita umana è liberarsi di queste nascite e morti ripetuti, e quello è solo possibile attraverso il processo dell'autorrealización. È per questo che lo yogi tenta di evitare la violenza e preferisce istruire la gente affinché sospendano le sue attività sfavorevoli e riescano realizzazioni più elevate. Questo fu insegnato specificamente per Sri Caitanya chi apparve in India 500 anni fa ed insegnò che in questa era di Kali, la presente era, l'autorrealización ed i principi morali si sono degradati tanto che se applicassimo il sistema Vedico secondo il quale ogni persona peccaminosa è punita in maniera severa e violenta, praticamente tutto il mondo soffrirebbe tale punizione. Pertanto, Egli disse che nell'era di Kali la maniera più adeguata per migliorare le condizioni morali sarebbe a voce alta per il processo di meditazione nel mantra o il canto dei mantras sacri e pubblicamente affinché la gente possa ascoltarli e possano beneficarsi; ed inoltre per la presentazione erudita della filosofia delle scritture Vediche alla gente, affinché ella capisca che con tutte le sue attività irresponsabili sta deviando di quello verso la liberazione. Uno dei maggiori pericoli della violenza attuale è eseguita la per la società moderna, nel massacro di migliaia e migliaia di innocenti animali, con la supposizione che questo è necessario per l'alimentazione delle persone. Benché abbiamo parlato già di questo tema nella Lezione 4, Sezione 7, vogliamo menzionare un'altra volta che il massacro di animali innocenti si considera un'offesa tanto grande per le leggi Vediche che la persona che l'esegue, o la persona che si avvantaggia della sua esecuzione, deve prendere un'altra volta nascita come quell'animale e sperimentare le stesse sofferenze che sentono quelli poveri animali. E che cosa dire di proporzionare tante sofferenze ad amici e parenti in questo mondo. E che cosa dire dei milioni di bebè che sono assassinati nel ventre. Questa classe di violenza è completamente condannata per la società Vedica e, per quel motivo, Ahimsa o la no-violenza, significa evitare qualunque attività violenta non necessaria. Non è solo questione di umanità, ma costituisce il primo passo per capire qualunque idea o filosofia sul proposito di questa vita umana. Rispetto all'inutilità e pericolo della violenza ed il beneficio del sistema di yoga, le scritture Vediche ci raccontano una bella storia: Una volta, in uno dei suoi viaggi, il gran missionario e predicatore Narada Maneggiai, si addentrò nella spessa selva e si trovò lì con una persona che era un gran criminale che spiava nell'oscurità ed attaccava a tutti quelli che passavano per rubarloro il suo denaro, ed a volte li ammazzava perfino. Quando Narada Maneggiai si trovò con questo delinquente potè vedere per il suo viso, un detto popolare dice che il viso è il riflesso della mente, quello che egli stava pensando e che classe di carattere aveva. Narada Maneggiai approfittò di questa opportunità per rimproverarlo molto fortemente": perché ti sei dedicato ad attività tanto degradate e vili? Non sai per caso che la legge del karma non passerà neanche per alta uno solo dei crimini che hai commesso, e per quel motivo dovrai soffrire molto"?. Il ladro replicò": Può che abbia ragione o può che no, ma quello che non posso è fermare queste attività, perché così posso

compiacere solo mia moglie di chi sto molto affezionato, e chi mi ama come niente in questo mondo. E la cosa unica che ella vuole è che gli porti oro, gioielli e molta opulenza. Inoltre non posso fare nient'altro perché non imparai a fare un'altra cosa." Narada Maneggiai sorrise sentendo questa affermazione e gli rispose": davvero credi che tua moglie si ama? Stai in una gran illusione. Ella si sta usando solo per la sua propria compiacenza ed alla fine non farà niente per te." Molto confuso per l'affermazione di Narada Maneggiai, il ladro gli rispose": Che cosa vuoi dire che mia moglie non mi vuole? Sto servendolo fedelmente per moltissimi anni. Ho rubato a tanta gente e perfino ho ammazzato ad alcuni, solo per compiacerla. Come puoi dire che ella non mi vuole?" Narada Maneggiai rispose": perché non fai la prova? Vedi dove sta tua moglie e gli dici": Mia cara moglie, lasciami domandarti qualcosa, sei pronta per accettare solamente il cinquanta percento delle reazioni peccaminose di tutte le attività che ho commesso per compiacerti?" E quando ascolti la risposta comprenderai che ho tutta la ragione." Molto confuso, il ladro corse verso la sua casa, e non appena entrò nella sua casa e vide sua moglie, gli domandò": Mia cara moglie, ti amo tanto, per favore dimmi: come ti ho aiutato io, mi aiuteresti anche accettando il cinquanta percento di tutte le reazioni peccaminose delle attività che ho commesso per compiacerti? Accetteresti solamente la metà delle reazioni"?. Sua moglie diventò immediatamente verso lui e gli gridò": Sei pazzo? Tu sei un stupido. Neanche sei stato capace di avere un lavoro decente e sopra a quello vuoi che soffra per i tuoi peccati. Niente farò! Ed ora vieti di qui, Il ladro rimase ancora più confuso e perturbato, e con la testa bassa ritornò alla selva, senza sapere che cosa fare e senza sapere a dove andare. Ma allora, si ricordò di Narada Maneggiai e pensò": forse posso trovarmi un'altra volta con quella persona." Uscì correndo verso il posto dove aveva visto il saggio. Lì stava Narada Maneggiai sorridendo ed aspettando la risposta. Il ladro gli disse": Mio caro Sig., Tu mi hai illuminato. Sono stato in illusione durante tutta la mia vita, mia moglie non sente nessun amore per me. Semplicemente ella mi utilizza affinché lavori duramente ed arrischi la mia vita solo per compiacerla e non vuole fare niente per me. Per favore, dimmi che cosa è quello che devo fare ora?, Come posso salvarmi di questa condizione tanto miserabile"?. Narada Maneggiai gli disse": c'è una soluzione, ma non è molto facile. Puoi praticare il processo di yoga e canto il sacro nome del Sig., il Sacro Nome di Dio." Il ladro disse": Dio? Non so dove Egli stia e neanche so se esiste." Tuttavia, Narada Maneggiai fu capace di convincere il ladro che il canto mitigherebbe tutti i suoi peccati passati e gli insegnò a cantare il Nome di Dio, Ramo. In questo modo, il ladro entrò in meditazione profonda e dimenticò il suo condizionamento esterno. A poco a poco controllò completamente i suoi sensi e raggiunse l'autorrealización. Anni più tardi, quando Narada ritornò, trovò al ladro vivendo pacificamente con sua moglie che era stato anche illuminata. Quando vide a Narada, il ladro gli offrì riverenze, ma Narada osservò che mentre il ladro lo riveriva aveva molto curato di non schiacciare nessuna formica che potesse stare nella sua strada. Così Narada potè vedere che il gran potere del canto aveva trasformato un criminale in qualcuno pieno di compassione per gli esseri vivi. Inoltre, Narada vide che altri campagnoli erano molto impressionati per il cambiamento del ladro, e lui accorrevano affinché li istruisse nella meditazione e nell'autorrealización. Il sistema del Bhakti-yoga descritto per Sri Caitanya Mahaprabhu sta abilitandoci per insegnare alla gente a liberarsi delle reazioni karmice per mezze del processo della meditazione, e derivare vero entusiasmo spirituale da lei che è la forza necessaria richiesta in un mondo tanto difficile per avere successo nell'esecuzione dello Yoga. Questa è la migliore maniera di eseguire la non violenza. Ricordi purché praticare la no-violenza significa lavorare per l'elevazione spirituale delle altre entità viventi. E, ovviamente, questo comincia con la nostra propria purificazione spirituale. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE Il Bibbia ed il Vegetarianismo: 2a Parte. Continuiamo col nostro articolo sul Bibbia ed il Vegetarianismo. Il Bibbia mette di rilievo il Vegetarianismo. In alcuni sezioni del Vecchio e Nuovo Testamento, tali come nell'Esodo, Levítico, Numeri, Deuteronomio, Josué, Ruth, e Samuel 1º e 2º, troviamo più riferimenti circa gli alimenti e di come prepararli. Tra essi si menzionano: pane, minestrone, latte, miele, manna, olive, differenti classi di frutte, farina raffinata, uve, cetrioli, meloni, porri, coriandolo, granate, fichi, uvette, grano, orzo, acqua, aceto, fagioli, lenticchie ed una gran quantità di vegetali. Solamente quando i figli dell'Israele" piagnucolarono per la carne, noti Lei l'espressione "piagnucolare" per, il Sig. disse loro che dovrebbero mangiarla per un mese intero," fino a che vi esca per i nasi e l'odiate..." (Numeri 11:19,20). E," stava Ancora la carne tra i denti di essi, prima che fosse masticata, quando l'ira di Geova si accese nel paese, ferì al paese con una piaga molto grande." (Numeri 11:33). In questi libri si fa molta enfasi nella dieta vegetariana. Come lei potrà rendersi conto, caro studente, non stiamo tentando di risaltare il Vegetarianismo come tale, se non perché consideriamo che è la dieta appropriata per l'umanità, basato in principi umani. E pertanto, come alimento, la carne è stata sempre menzionata con dispiacere. Negli esempi del Bibbia che si riferiscono a qualcuno che lavora molto duramente, quella persona è sempre ricompensata con ricchezze ed alimenti gradevoli, come il latte ed il miele, e non con le estremità e gli organi degradanti di animali morti. Nelle Canzoni di Salomone troviamo frutte, noci, e fiori, menzionate per illustrare la generosità del Sig. Supremo. Questo conferma quello che Krishna dice nel Bhagavad-gita (9:27)": Se qualcuno mi offre con amore e devozione, una foglia, un fiore, frutta o annacqua, Io l'accetterò." Krishna enfatizza che questo è quello che Egli, come l'oggetto più elevato di tutti i sacrifici, accetta. Egli non dice": Offrimi un uomo, ossa, carne, sangue, uova, pesce...", perché Egli non accetta questa classe di cose. Verdure, grani, frutte ed annacqua, sono gli alimenti adeguati per gli esseri umani, e nella Sua povertà, saggezza e bontà infinite, Egli non accetterà mai qualcosa che sia disastroso per noi. Quindi, dobbiamo accettare che quello che Egli ci dice è buono per noi e che dobbiamo respingere la cosa inutile. Questa è intelligenza, e così è come ci libereremo della catena della sofferenza e la morte. In conclusione, gli chiediamo che esamini questo tema di mangiare carne dal punto di vista della sua propria coscienza e della sua conoscenza. Se lei è sincero, Dio, chi sta situato nel cuore di tutte le entità viventi, lo guiderà dal suo interno. Abbiamo tentato di somministrargli evidenzi tanti nativo, biologici, come delle scritture, e man mano che lei progredisca in questo sentiero, riceverà anche illuminazione del suo interno. L'accoglienza sincera di questa guida dall'interno e l'esterno, gli permetterà di fare un rapida avanzamento nel sentiero dell'illuminazione.

Ed ora, per incominciare a mettere in pratica questi principi di una vera vita umana, basata in principi elevati, una deliziosa preparazione vegetariana. LASSI 3 parti di yoghurt, 1 parte di acqua. Semi di cumino secchi e fette biscottate, Pepe nero, Sale. Mescoli l'acqua con lo yoghurt. Per ogni quattro (4) tazze di Yoghurt ed annacqua aggreghi 1/2 cucchiaiata di sale, 1/4 cucchiaiata di pepe nero e 1 cucchiaiata di seme di cumino tostato. Ora, mescoli molto bene tutto questo. Anche il Lassi può prepararsi mescolando Yoghurt, acqua e dopo aggregando 1/3 di tazza di zucchero per ogni due (2) tazze di Lassi. Questa è specialmente un'altra bibita molto deliziosa quando fa molto caldo. Buono caro studente, così abbiamo terminato più un'altra lezione. Mediti qui molta busta i temi ed insegnamenti trattati, sia sempre un cercatore della Verità ed un guardiano dei principi più elevati della vita umana. IL Signore SRI KRISHNA È IL CONTROLLORE diedi TUTTI I MONDI SPIRITUALI E MATERIALI.

LEZIONE 6 Non eccede ricordargli la cosa importante che è risolvere qualunque inquietudine o interrogante che si sia svegliato in lei. Questo è naturale. Aspettiamo allora la sua lettera manifestando le sue domande, commenti o inquietudini sui temi trattati. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il Bhagavad-gita può vedersi come un gran trattato circa la" vita attiva." Ma realmente è più che quello, perché tende a fondere l'adorazione, l'azione e la contemplazione nel compimento dei doveri giornalieri, quello che trascende tutti i tre per virtù di una coscienza più elevata." Thomas Merton. Capitolo Cinque Karma-yoga: Azione nella Coscienza di Krishna. Nel capitolo terzo, Krishna spiegava che una persona situata nella conoscenza trascendentale si libera della necessità di eseguire i doveri prescritti. E nel Capitolo Quarto Egli dice ad Arjuna che tutti i sacrifici del lavoro culminano nella conoscenza trascendentale. Alla fine del capitolo quarto Krishna consiglia ad Arjuna che lotti. Arjuna, perplesso perché Krishna enfatizza l'importanza di ambedue, tanto del lavoro in devozione come dell'inazione nella conoscenza, chiede a Krishna che stabilisca definitivamente quale dei due sentieri è il più vantaggioso. Arjuna è confuso, perché per lui, lavoro e rinuncia sono incompatibili. Per chiarire la confusione di Arjuna, Krishna spiega nel Capitolo quinto che il lavoro devozionale in conoscenza piena, non implica reazione materiale e per quel motivo è la stessa cosa rinunciare al lavoro. Tuttavia, il lavoro in devozione è il meglio dei due. Dopo Krishna descrive le caratteristiche di quello che lavora in forma disaffezionata, sacrificando i frutti del lavoro ed offrendoli a Lui. Tale lavoratore devozionale, purificato per la conoscenza trascendentale, comprende che egli è un'entità spirituale, poiché è trascendentale al corpo, la mente ed i sensi, e così egli non si identifica con l'azionare di questi elementi. Eseguendo tali azioni senza attaccamento, e consegnare i risultati al Sig. Supremo, egli" non è colpito per la reazione peccaminosa, come la foglia di Loto non è toccata per l'acqua." In questo modo, egli raggiunge la pace. Tale livello di disinteresse arriva a situarsi nella trascendenza, o brahmanirvana. Come un pandita o persona saggia, anche egli è fisso nella conoscenza perfetta dell'io e del Supremo. Egli vedi tutti gli esseri con senso di uguaglianza, e è cosciente della sua natura spirituale oltre il corpo materiale esterno. Egli lavora per il suo benessere spirituale e concentrandosi sul Supremo non è toccato per le qualità di piacere esterno, Bg. 5.18-23) . Come conclusione, Krishna dice che quello che lo conosce come la meta ultima di tutti i sacrifici ed austerità, come quello Sig. Supremo di tutti i mondi, come il migliore amico di tutti gli esseri viventi, raggiunge il sollievo della sofferenza materiale. SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita. Capitolo 8 Verso 16 abrahma-bhuvanal lokah punar avartino rjuna mam upetya il tuo kaunteya punar janma na vidyate abrahma - fino al pianeta Brahmaloka; bhuvanat - dei sistemi planetari, pianeti; punah - un'altra volta; avartinah ritorno; Arjuna - Ah Arjuna; mam - a Me; upetya - arrivando; tuo - ma; kaunteya - Oh figlio di Kunti; punah janma - rinascimento; na - mai; vidyate - succede. Traduzione: Oh figlio di Kunti! dal pianeta più elevato del mondo materiale, fino al più basso, tutti sono posti di miseria dove succedono la nascita e la morte ripetuti, ma quello che raggiunge la Mia dimora non gira mai a nascere. Le parole chiave di questo verso sono": tutti sono posti di miseria." Mediti lo studente su questo significato. Mediti su quello che significa la vera pace. Non può esistere pace dove esista la maggiore miseria che è la nascita e la morte ripetuti. C'è solo lì pace, nella Dimora Suprema, nella nostra casa vera, senza la tragedia di queste miserie di nascita, vecchiaia, malattia e morte ripetuti. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. Nidra-yoga. 2a Parte. Questa è la continuazione dello studio e pratica del Nidra-yoga che cominciamo nella lezione anteriore. Già fatta il rilassamento totale del suo corpo fisico, prenda ora coscienza della sua respirazione. Sia cosciente di come la sua respirazione entra ed esce dal suo corpo fisico. Concentri Lei in lei. Incominci per il naso e segua internamente per il suo corpo fino ai suoi polmoni, uscendo dopo di essi e passando internamente per il suo corpo fino al naso e dopo fino ad uscire. Prenda coscienza soave, ma distintamente, senza nessun sforzo. Respiri lenta e naturalmente. Osservando ogni atto realizzato, senza fare sforzo, mantenga la sua coscienza sveglia e sempre attenta. Ora inizio a contare la sua respirazione; conti come uno ogni respirazione che entra ed esce, due; un'altra respirazione che entra ed esce, tre; un'altra respirazione che entra ed esce; e così via conti ogni respirazione fino a dieci o venti volte. Cerchi di mantenere la sua coscienza sveglia ed osservare ogni cucia. Partendo che i sensi del nostro corpo sono tanto forti, dobbiamo conoscere il nostro corpo in modo che c'intendiamo la vera posizione dell'anima di lui. Questo sarà di profitto per dominare i nostri sensi e così avanzare rapidamente. Vediamo ora un esercizio per dare ai nostri occhi la forza e lucentezza che necessitano. TECNICA: Senti Lei di fronte ad al sole, se è possibile, e chiuda gli occhi. Li mantenga chiusi durante tutta la pratica. Sfreghi Lei le palme delle mani fino a che si riscaldino. Li collochi sugli occhi. Li lasci lì durante qualche tempo, uno o due minuti. Lei sentirà che le sue mani trasmettono caldo ed energia ai suoi occhi. Ripeta l'esercizio cinque volte. Gli esercizi per gli occhi devono praticarsi solo massimo due volte al giorno. BENEFICI: Rilassa, ricarica e rivitalizza il nervo ottico. Come lo promettemmo nella Lezione 5a. Sezione 3a., qui sta la spiegazione circa quello Farò KRISHNA MANTRA: MANTRA di Meditazione Nel linguaggio Sanscrito originale, man significa" mente" e tra significa" liberare." Cosicché mantra è una combinazione di suoni che libera la nostra mente di tutte le ansietà. Le letterature Vediche dell'antica India segnalano come unico un mantra che è il più effettivo per resistere le pressioni ed ansietà dell'epoca attuale. Il mantra è:

FARÒ KRISHNA, FARÒ KRISHNA, KRISHNA KRISHNA, FARÒ FARÒ, FARÒ RAMO, FARÒ RAMO, RAMO RAMO, FARÒ FARÒ. Non è necessario capire il linguaggio di questo mantra per ricevere il suo beneficio. La sola vibrazione sonora produce gli effetti desiderati. Il nome Krishna significa" il più attraente", il nome Ramo significa" il più compiacente", ed il nome Farò si usa per dirigersi all'energia devozionale del Sig.. Pertanto, il maha-mantra significa": Oh, l'ogni attrattiva, il tutto compiacente, oh energia del Sig., per favore occupami nel Tuo servizio devozionale." Tempo e Posto Non esiste nessuna restrizione in quanto al tempo ed al posto in cui deve praticarsi il mantra di meditazione. Tuttavia, le ore più tranquille, sono i migliori. Egualmente, il mantra di meditazione utilizzato prima e dopo gli esercizi, aiuta a mantenere la mente calmata. Pratica Pratichi il mantra di meditazione ripetendolo un ed un'altra volta in tono di conversazione normale. Se è alcuno allora difficoltà in tranquillizzare la mente instancabile ed i sensi, porti su un po' la voce e dopo l'abbassi gradualmente. Deve concentrare sulla pronuncia di ogni sillaba del mantra, fino a che familiarizzi con lui tanto quanto il musicista lo sta con la scala musicale. Assorbendosi completamente nella vibrazione sonora, potrà raggiungere la perfezione della sua meditazione. In India, gli Yogis che ricevevano l'iniziazione di un maestro spirituale Vaisnava, devoto al servizio devozionale, ricevono di lui alcuni conti sacri dell'albero sacro Tulasi. I conti hanno 108 palline più un grandi, separate una di un'altra con nodo. La funzione di questi conti è di regolare la meditazione nel mantra, contando un numero minimo stabilito per il maestro spirituale, meditando su quello Farò KRISHNA MANTRA. Ma nel principio questo non è tanto importante. Aumenti a poco a poco la sua meditazione in quello Farò KRISHNA MANTRA. Non esistono regole strette, ma la concentrazione deve migliorare ed il nostro coraggio di cantare più tempo aumenterà così anche. Lasci che il suono che soavemente deriva dalla sua bocca entri per i suoi uditi ed arrivi diretto al suo cuore. In questa forma il meraviglioso risultato della meditazione lo rivela con prontezza. L'effetto di cantare il mantra, è che quanto più lo senta e lo canti, più comprenderà la sua natura spirituale. Lei sta cantando i nomi di Dio e, in conseguenza, si sta mettendo in contatto con la Suprema Persona. Sta percependo anche il mondo spirituale. Tra più si concentri sulla vibrazione sonora più rapidamente spariranno dalla sua mente le distrazioni. Pertanto, permetta che quello Farà KRISHNA MANTRA l'accompagni molto a tutta la cosa di questo corso e nella sua vita giornaliera. SEZIONE 4 ASPETTI VARI DELLA CONOSCENZA VEDICA. Reincarnazione e Karma. "Un vitello può trovare sua madre tra migliaia di vacche; allo stesso modo la cosa buona e la cosa brutta che abbiamo fatto ritorna per sussurrarci: ‘Sono il tuo '." Pancatantra "Io accettai la teoria della reincarnazione quando aveva 26 anni", disse il conosciuto fabbricante di automobile Henry Ford, ad un giornale il 26 Agosto, di 1.928. Thomas Edison, Benjamín Franklin, Tom Paine, Rubén Darío, Porfirio Barba Jacob, Ciuffo Lizarralde, Thomas Merton, credono che l'anima, quando muore il corpo, passa ad un nuovo corpo. Molte persone hanno l'impressione che la reincarnazione è una recente importazione filosofica dell'India, ma realmente il concetto della reincarnazione ha avuto una carta importante nella tradizione filosofica e teologica del mondo occidentale. Platone, 4 A.C. chi aiutò a collocare i fondamenti della filosofia occidentale, scrisse": L'anima è relazionata con differenti corpi in differenti tempi" (Leggi 10.903). Nel terzo secolo della nostra era, Origini, uno dei Genitori della Chiesa Cristiana, scrisse nel suo libro" Primi Principi"": Per alcuno inclinazione verso il male, alcuni anime persero le sue ali ed entrarono in corpi; primo in corpi di uomini, e dopo, per l'associazione con le passioni irrazionali, terminando il suo ciclo di vita umana, cambiano a bestie, e di lì affondano nel livello di piante. Di questa condizione essi possono di nuovo ascendere e li è restaurati il suo posto nel paradiso." Tuttavia, quando la teologia cristiana si solidificò nel decorso dei secoli, questo punto di vista si trasformò in eresia condannato nell'anno 533, per l'imperatore Giustiniano chi lanciò il suo anatema contro Origini": Se qualcuno crede nella favolosa preesistenza dell'anima e la mostruosa restaurazione che gli seguirebbe, egli deve essere anatematizado o maledetto." Questo editto distrusse quasi dentro il cristianesimo ogni conversazione circa la trasmigrazione. Stava azzeccato Giustiniano condannando l'idea che la reincarnazione era qualcosa" di favolosa" e" mostruosa" o sta realmente l'anima" relazionata con differenti corpi in differenti tempi", come lo credeva Platone? La migliore forma di risolvere il problema è andare direttamente alla fonte - ai primi riferimenti della reincarnazione. Fortunatamente, i documenti più antichi circa la trasmigrazione sono anche filosoficamente i più completi. Si trovano nella letteratura Sanscrita Vedica scritta fa A.C. circa 3.000 in India. La visione Vedica della reincarnazione è chiaramente spiegata nel Bhagavad-gita, il quale è accettato in tutto il mondo come l'essenza della conoscenza spirituale Vedica. Nel Gita, il Supremo Sig. Krishna illumina il Suo studente ed amico, Arjuna, nella scienza dell'autorrealización che comincia con la brillante presentazione del processo della reincarnazione. L'anima è eterna e passa per corpi animali fino a che riesce una forma umana. Immediatamente dopo le Sue istruzioni ad Arjuna, il Sig. Krishna dichiara che la trasmigrazione dell'anima è un fatto"; come in questo corpo, continuamente l'anima corporificada passa dell'infanzia alla gioventù e dopo alla vecchiaia, in forma simile, quando arriva la morte, l'anima passa ad un altro corpo. L'anima autorrealizada non si confonde per tale cambiamento", Bg. 2.13) . L'esistenza dell'anima, un principio cosciente non cangiante dentro il sempre cangiante corpo materiale, è implicato nelle recenti investigazioni della scienza moderna. In" Il Cervello Umano", il Professore John Pfeiffer annota che" il suo corpo non trattiene nessuna dalle molecole che conteneva sette anni" fa. Egli paragona il corpo vivente con un mulinello. La forma non cambia, ma tutti gli ingredienti fluiscono ad un passo vertiginoso. Nella sua pubblicazione" Foundations of Biology", L.L Wooddruff dà un'altra analogia adatta per il caso: "L'antica affermazione che i materiali che formano il corpo umano cambiano completamente ciascuni sette anni, è un riconoscimento tacito che scendo l'influenza dal corpo, il materiale senza vita, in forma di alimento, è gradualmente trasformato in materia vivente simile. Indubbiamente, come un geyser o termale intermittente conserva per il momento la sua individualità a

momento, benché non sia composto in nessuno degli istanti delle due stesse molecole di acqua identicamente posizionata, di quella stessa maniera l'individuo vivente è una concentrazione alla quale mettono materiali, svolgono per un po' il suo ruolo, e dopo emergono per dissolversi nell'ecosistema. Di questa maniera, nella vita di un uomo di settanta anni, in realtà egli è nato" e" morte" dieci volte. Ovviamente, senza tenere in conto l'ultima morte del corpo, quando l'entità personale sembra finire, queste" morti intermedie" non distruggono la struttura e le caratteristiche del corpo. Sia come sia, tuttavia, le sostanze fisiche del corpo di una persona di settanta anni hanno cambiato un ed un'altra volta. Sono stati allora dieci differenti persone? Indubbiamente non. Allora, Che cosa è quello che vogliamo dire esattamente con la parola" persona?" La migliore maniera di rispondere questa domanda è contemplare la persona che meglio conosce, noi stessi, attraverso un esercizio semplice a memoria. Per esempio, la cosa prima che ricordo della mia vita è un giorno quando aveva anno e mezzo. Avvicinando mi domandai a mia madre se ella poteva comprendere quello che io stavo dicendogli. Io non conoscevo le parole corrette e mi frustrai tremendamente. Nella mia mente questo incidente risalta fisica e psicologicamente. Attraverso questi ricordi, posso sperimentare direttamente la continuità della mia esistenza attraverso gli anni. Posso ricordare milioni di cose che feci, vidi, sentii e sentii. Nessuno più godè o soffrì queste cose o situazioni. Quindi, io come persona sono continuo nonostante la discontinuità del mio corpo. Così, andando ancora più lontano, posso rendere conto che le mie emozioni, pensieri e ricordi sono anche cangianti. Sono realmente un osservatore fino a di questi fenomeni mentali. Stanno fluendo davanti ad io così come le molecole del mio corpo fisico. Il mio corpo è una forma grossolana fatta di particelle grossolane, e la mia mente è una forma sottile fatta di particelle sottili. Ma non sono nessuno di essi. La persona che io" chiamo" è in realtà una continuità di coscienza, un'anima spirituale eterna. Ora la domanda che sorge è": perché gli scienziati non hanno trovato l'anima?." La risposta è molto semplice. Un scienziato empirico osserva tutto attraverso i suoi sensi materiali e la mente, i quali sono troppo grossolani per percepire l'anima spirituale. È alcuni scienziati, tuttavia, chi capiscono qualcosa sull'esistenza della persona oltre il corpo e la mente. Per esempio, il fisico Irwin Schroedinger, chi in 1.933, vinse il Premio Novello in Fisica per il suo lavoro in meccanica di longitudine di onda, scrisse la cosa seguente in" Che cosa è vita"?: Ancora quando un ipnotizzatore istruito o professionista avesse successo in cancellare tutti i ricordi anteriori, lei né penserebbe che egli l'avrebbe ammazzato. In nessun caso c'è una perdita di esistenza personale che cosa deplorarsi. Né ci non la sarà mai. Ovviamente, la dichiarazione più definitiva in questa materia è data per il Sig. Krishna molto appropriatamente": ci non sono Mai nascita né morte per l'anima. Né essendo stato una volta, smette di essere mai. L'anima è sempre innaciente, eterno, esistente, immortale e primordiale. Non lo è ammazzato quando si ammazza al corpo." (Bg.2.20). La Dimora dell'Anima Lei, l'anima, passa di un corpo ad un altro, questo spiegato per il Sig. Krishna attraverso un'analogia sorprendente: (Bg.2.22)": come una persona si mette nuovi paramenti rifiutando le vecchie, in forma simile, l'anima accetta nuovi corpi materiali, abbandonando i vecchi ed inutili." Il Sig. Krishna spiega che la mente è il meccanismo dietro queste trasmigrazioni": chiunque sia lo stato di esistenza che uno ricordi quando abbandona il suo corpo, quello stato raggiungerà senza dubbio." (Bg.8.6). Tutto quello che abbiamo pensato e fatto durante la nostra vita fa un'impressione nella nostra mente, e la somma totale di tutte questi impressioni determina i nostri pensieri finali nel momento della morte. Di accordo con la qualità di questi pensieri, meriteremo un corpo nuovo ed adeguato dopo la morte. Ricordo che quando aveva dieci o dodici anni, per il principio degli anni cinquanta, solevamo dire per scherzo cose come questa": non ammazzare quella mosca può essere tuo bisnonno." Non stavamo lontano dalla realtà ma lasciavamo da parte il vero punto della trasmigrazione, il quale afferma che il nostro prossimo corpo, dopo questo, sarà migliore o peggiore di accordo con le qualità delle nostre attività in questa vita. Se siamo sacri riceveremo un corpo di santo la prossima volta, ma se siamo come cani, meglio prepararci per la nostra prossima vita come tali. Questa è la legge del karma che stabilisce che per ogni azione che realizziamo, sia buona o brutta, c'è una reazione appropriata, sia in questa vita o in una vita futura. Cosicché il milionario ed il genio stanno mietendo i benefici di un buon karma, ed il povero, l'indigente o lo stupido, avendo commesso attività peccaminose, sta ricevendo il suo merito giusto. "Queste cinque cose sono determinate per ogni uomo prima di lasciare il ventre: la durata dei suoi giorni, il suo destino, la sua salute, la sua erudizione e la sua tomba." Pancatantra. Forse ci piacerebbe più se tutti si trasformassero in milionari o geni, ma il proposito della legge del karma non è di somministrarci una casa comoda e coperta in questa vita materiale. Il proposito è di portarci al punto di domandarci la cosa più importante": Come posso scappare dal ciclo doloroso di nascita e morte"?. Lei prepara la sua prossima vita di accordo con la forma di vita che porta attualmente. Di accordo con le Proibizioni, la vasta ruota cosmica di nascita e morte arriva a 8.400.000 specie di vita: 900.000 acquatici, 2.000.000 di piante, 1.000.000 di insetti, 1.000.000 di uccelli, 3.000.000 di quadrupedi e 400.000 umano. Se si comincia nella tappa più bassa, primo passa per gli organismi più semplici unicellulari, prima di raggiungere quelli con percezione sensoriale. Finalmente si sviluppa attraverso tutti i mammiferi, fino ad arrivare allo stato umano. Krishna spiega che dopo la morte": Prendendo così un altro corpo grossolano, l'entità vivente ottiene un certo tipo di udito, lingua, naso e senso del tatto, i quali sono attorniati attorno alla mente. Così ella gode un gruppo particolare di oggetti dei sensi" (Bg.15.9). Quindi, ora il tipo di corpo che abbiamo è un'espressione della nostra coscienza nel momento della nostra ultima morte. Come Origini indovinò nel Secolo Terzo, quello verso il Karma non va sempre in salita. Una volta raggiunto lo stato umano, possiamo tornare a cadere in forme più basse di vita se non usiamo adeguatamente le agevolazioni il corpo umano. La forma umana è speciale per che solo gli esseri umani hanno sufficiente intelligenza per inquisire circa i mezzi per potere uscire dal ciclo di nascita e morte. Solo nella forma umana possiamo smettere di identificarci coi corpi per i quali stiamo passando ed imparare a vedere la nostra vera identità spirituale eterna. Una volta che identifichiamo la nostra natura spirituale eterna ed indistruttibile, ci liberiamo del ciclo vizioso della nascita e della morte. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. Gli elementi essenziali del pensiero Vedico. Benché non sia molto abituato con la lingua Sanscrita, un nuovo studente della cultura Vedica deve comprendere molti termini nuovi. Semplicemente per memorizzare le parole di un glossario egli non può soddisfare realmente quella necessità; le Proibizioni stessi

prescrivono che per capire i significati di termini tali come Bramino, Paramatma e Bhagavan, lo studente deve situarsi in una piattaforma superiore di coscienza. Egli deve sapere per esperienza propria la distinzione tra materia, Jada, e spirito, Bramino, e la natura di ambedue, dell'illusione, Maya, e del Supremo Controllore (Isvara). Poiché alcuni parole tali come dharma e livella non hanno equivalenti in Castigliano, la necessità dallo studente di sperimentare personalmente e realizzarsi diventa ancora molto più grande. Per riuscire una comprensione chiara, lo studente deve imparare in primo luogo i significati semplici dei termini Sanscriti ed evitare le interpretazioni allegoriche e la speculazione, per non arrivare a confusioni non necessarie. In altre parole, lo studente avanza più facilmente se accetta il significato diretto che è dato nei costumisti, scritture vediche, e non accettando i significati indiretti espressi per commentatori imperfetti. La letteratura Vedica non è difficile da capire se lo studente impara i termini dei costumisti nel suo significato originale. I TRE ASPETTI DELL'ASSOLUTO. La letteratura Vedica tratta i tre aspetti della Verità Assoluta: Bramino, Paramatma e Bhagavan. Gli Upanisads ci fa conoscere il Bramino, i sistemi dello yoga, il Paramatma, il Bhagavad-gita, i Puranas ed il Bhagavan. Il Bhagavata-Purana (1.2.11) espressa che i tre aspetti sono realmente Uno, visti da differenti angoli": I trascendentalistas eruditi che conoscono alla Verità Assoluta richiama a questa sostanza non duale, Bramino, Paramatma o Bhagavan" 1.- BRAMINO Bramino si riferisce all'aspetto impersonale, l'aspetto tutto penetrante della Verità Assoluta. Le multiple manifestazioni del cosmo, la materia mobile ed immobile, gli atomi, i corpi, i pianeti, lo spazio, non sono la causa ultima in se stessi, né sono neanche eterni. Tutti essi provengono dal Bramino eterno. Il Vedanta-Sutra (1.1.2) espressa chiaramente, jan mady asya yatah": Il Bramino Supremo è l'origine di tutto." Il Mundaka Upanisad (2.2.10-12) offre una spiegazione appropriata: È brillante, luce tra le luci. Quella, la quale i conoscitori dell'anima se conoscono. Il sole non brilla là, né la luna né le stelle. Questi lampi non brillano, molto meno est, terreno, fuoco. Seguendolo, come Egli brilla, così brilla tutto. Tutto questo mondo è illuminato con la Sua luce.... davanti... dietro, a destra a sinistra. Estesa sotto e sopra. Radhakrishna scrive che il Bramino" non può essere definito con categorie logiche o con simboli linguistici. Il Bramino è l'incomprensibile Nirguna, senza qualità, l'Assoluto Sigaro" Il Brhad-aranyaka Upanisad (3.9.26) descrive ai filosofi del Bramino, come quelli che cercano la radice dell'esistenza nei componenti della materia, ma trovano solo Neti Neti": Che l'Io non è né questo, né quello." Quando uno comprende il Bramino, uno conosce lo spirito impersonale in tutte le cose. 2.- PARAMATMA Anima significa" l'Io." Thomas Hopkins scrive": L'Atman si distingue del corpo fisico grossolano; è l'Io interno, il principio o energia che concedè all'uomo la sua natura essenziale, la quale non è distrutta quando il corpo è distrutto." Nel campo di battaglia di Kuruksetra, quando Krishna dà coraggi ad Arjuna, dice: "Non ci fu mai un tempo in che Io non esistessi, né tu né tutti questi re, né nel futuro nessuno di noi smetterà di esistere. Ci non sono mai nascita né morte per l'anima. Né essendo stato una volta, smette di essere mai. L'anima è sempre innaciente, eterno, esistente, immortale e primordiale. Non lo è ammazzato quando si ammazza al cuerpo"(Bg.2.12.20. L'atma o anima individuale è distinta del Paramatma, o Superalma, un'identità che sta oltre l'anima. La parola PARAMA significa" Supremo e Trascendentale", e come nel Katha Upanisad si descrive, il Paramatma e l'atma sono come due uccelli posati in un albero: Ambedue, la Superalma, Paramatma, e l'anima atomica individuale (jiva-atma), sono situati nello stesso albero del corpo dentro lo stesso cuore dell'entità vivente; solamente uno deve liberarsi di tutti i desideri materiali come dei lamenti e così potere comprendere le glorie dell'anima, per la grazia del Supremo (1.2.20). La mera coscienza della relazione di uno col Paramatma è la meta dell'astanga-yoga mistico, insegnato per Patajali, l'autore dello Yoga-SUTRA. Di accordo col Bhagavad-gita," quella Superalma, Paramatma, è percepito per alcuni attraverso la meditazione...." La perfezione della meditazione come risultato della trance yoga è chiamato SAMADHI. Lo stato della perfezione è chiamata trance o SAMADHI, quando la mente di uno è completamente restretta di attività mentali materiali, dovuto alla pratica dello yoga. Si caratterizza per l'abilità di uno per vedere l'io, la mente pura, piaccio e gioia nell'io. In quello stato gioioso, uno si situa in felicità trascendentale illimitata ed uno stesso gode attraverso i sensi trascendentali. Stabilito così, uno non si allontana mai dalla Verità, ed ottenendo questo, non c'è guadagno maggiore. Essendo situato in tale posizione, uno non è mai scosso, ancora in mezzo alle difficoltà più grandi. Questa è in realtà la libertà reale di tutte le miserie, le quali sorgono dal contatto con questo mondo materiale. Questa realizzazione succede quando il mistico vedi la forma trascendentale di Dio dentro il suo cuore. Benché solamente i mistico genuini possano vedere la Superalma, Ella è seduta nei cuori di tutti gli esseri viventi, sia che essi lo realizzino o no. "Io sono seduto nel cuore di ognuno e di Me viene il ricordo, la conoscenza e la dimenticanza." Il Paramatma guida l'anima corporificada, è testimone di tutte le attività e concede ad ognuno i risultati delle sue attività. "La Superalma entra dentro i corpi degli esseri creati chi stanno influenzati per le modalità della natura materiale e sono motivati a che godano gli effetti di queste per mezzi della mente sottile." Al sapere che la Superalma è presente in ogni anima ed in ogni corpo materiale, lo yogi che ha compreso il Paramatma vedi tutti gli esseri con visione di uguaglianza. "Il saggio umile, in virtù della conoscenza vera, vedi con visione di uguaglianza ad un Brahmana tranquillo ed erudito, ad una vacca, ad un elefante, ad un cane ed ad un mangia cani (paria)", (Bg.5.18. In realtà, la visione dello yogi che ha compreso il Paramatma si estende a tutti gli aspetti dell'esistenza. "Tale persona che è situata nella trascendenza e è atto-controllata vedi di uguale forma ciottoli, pietre ed oro. Ella è un yogi perfetto chi, per paragone a suo proprio io, vedi la vera uguaglianza in tutti gli esseri, tanto nella sua felicità come nella sua afflizione, oh Arjuna." , Continuerà. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LA YOGI CELIBE. La Yogi celibe è chiamato brahmacari, o studente celibe. I ragazzi e ragazze giovani hanno così tutto il suo tempo disponibile per dedicarsi allo studio della letteratura Vedica e trasformarsi in esperti in differenti campi.

La divisione sociologica delle Proibizioni distingue quattro ordini spirituali o ashramas, e quella di brahmacarya è la prima. Nella società Vedica, tutto il mondo è allenato nel livello di brahmacari approssimativamente fino ai venti o venticinque anni per gli uomini, ed un po' meno per le donne. Di accordo col sistema ashrama, a 5 anni il ragazzo vive al Guru-kula, o il posto dove sta il guru. Lì tutti gli studenti servono il guru, ed imparano di lui tutti gli aspetti della vita, specialmente lo spirituale. Benché la maggioranza di noi non siamo cresciuti in un Guru-kula, se siamo celibi possiamo applicare nelle nostre vite le regole del brahmacari. Il brahmacari è allenato affinché sia celibe e sobrio, ed affinché segua i mandati che sono dati nelle scritture per la purificazione della coscienza. Molte grandi personalità del passato, tali come Sankara, Narada, i Kumaras, Bhisma ed il gran leader spirituale Bhaktisiddhanta Sarasvati, rimase come Brahmacaries celibi tutta la vita e dedicarono completamente il suo tempo all'autorrealización. Più ancora, uno deve cominciare l'allenamento brahmacari benché sposi più tardi, per potere imparare così i principi del controllo dei sensi. Di accordo col Bhagavad-gita stiamo vagando attraverso migliaia di specie di vita, dimenticando sempre la nostra natura spirituale, pensando che siamo il centro di tutto, il disfrutador, il Sig.. Pertanto, non c'è forma di uscire da questa condizione materiale a meno che ascoltiamo di un maestro spirituale circa quale la nostra posizione naturale è: Che siamo parti e porzioni di Dio e che dobbiamo agire da conformità. Questa pratica di Brahmacarya inculca in uno il desiderio di cercare l'autorrealización perché canalizza le tendenze sensuali che altrimenti si trasformano nelle nostre legature a questo mondo materiale. La vita sessuale, essendo la cima del piacere nel mondo materiale, è la prima ragione per la quale rimaniamo fagotti. Nel livello di brahmacari si evita completamente. Attualmente, troviamo molti annunci di processi di yoga, ma in realtà questi non migliorano la coscienza dato che i suoi insegnamenti non esigono la pratica di brahmacarya. La libertà sessuale non è raccomandata in nessun processo di meditazione di yoga né nel servizio devozionale. Vita spirituale significa che dobbiamo tentare di occuparci nella ricerca della Verità Assoluta e nel servizio, non in aumentare il nostro piacere sessuale. Brahmacarya è il fondamento di tutti gli altri ordini come allenamento basilare nella vita spirituale. Sposi o no, o vada direttamente all'ordine rinunciatario di sannyasa, la pratica di brahmacarya lo libererà ad uno dell'intreccio materiale, e ci fisserà positivamente alla Verità Assoluta. Quando il maestro spirituale conosce le qualità dallo studente, egli decide in che cosa deve lavorare il suo discepolo, ed allora si trasforma inoltre in una guida vocazionale. In questa forma lo studente comincia a svolgere il suo mestiere o l'ordine spirituale che gli fu inculcata col seme del servizio devozionale e l'abilità per controllare i suoi sensi sulle quattro tendenze animali (mangiare) dormire, accoppiarsi e difendersi. Egli ha imparato una condotta morale esemplare: "Un uomo saggio vedi sempre una madre in ogni donna, la sua cara vita in ogni essere, e la ricchezza altrui spazzatura è." Pancatantra La yogi celibe deve prendere vantaggi di non avere molte responsabilità. Per esempio, tutto il tempo che un yogi sposato dedica alla sua famiglia, la yogi celibe l'utilizza per inquisire circa la Verità. Anche egli deve associarsi con persone che stanno tentando di avanzare spiritualmente, poiché gioventù significa avere forza, audacia ed agevolazioni per imparare. Ricordi che ovviamente la gioventù non è questione di età. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE. La no-violenza. "So generoso con tutto quello che vive, riceve il forestiero necessitato, se no, la tua propria vita sparirà come i cigni spariscono da un nido di loti." Pancatantra. Oggi spiegheremo una parola di vitale importanza": Ahimsa" che significa" no-violenza." È una considerazione addizionale al tema del vegetarianismo, completandolo così già esposto su salute ed economia. Non dobbiamo prendere capricciosamente un'altra vita, neanche quella di una pianta, a meno che abbiamo una ragione valida. È anche comprendere la vera relazione dell'uomo con tutti gli altri esseri e la forma come egli deve alimentarsi senza rompere questo equilibrio. , Nel Bhagavad-gita, Krishna dice che Egli accetta un'offerta di preparazioni vegetariane. Gruppi di persone, tanto filosofici come spiritualistici, hanno seguito dieta vegetariana perché per essi tutti gli esseri viventi sono sacri, e, pertanto, di questo fatto nasce la necessità da vivere armonicamente senza causare sofferenza alcuno. Di accordo con un punto di vista umano, l'uomo non vede gli animali come i suoi schiavi particolari," creati" per Dio per il suo proprio diletto e compiacenza barbara, né li immagina come la fonte inesauribile della sua alimentazione, ma li vedi come ai suoi fratelli minori. Perché realmente sappiamo che non abbiamo nessun diritto a causarloro dolore ed agonia e prendere brutalmente le sue vite, solamente per soddisfare la nostra lingua. Come chiunque può comprendere, gli animali non camminano felici, offrendosi volontariamente davanti al coltello del macellaio. Siamo noi chi con le nostre estranee idee circa le necessità proteiche, vita subhumana, e gusti gastronomici, li forziamo ad entrare frenetici e storditi alla fine della rampa, della quale non ritorneranno mai. Chiunque che abbia visitato un mattatoio, può attestare la maniera tanto orrenda e miserabile come si annichiliscono milioni di innocenti animali. Per una supposta necessità dietetica solamente negli Stati Uniti si assassinano giornalmente nove milioni di animali. Che cosa dire della Francia, Germania, Russia e dell'Argentina, il maggiore esportatore di cadaveri, e del resto del mondo. Non essere umano né morale quello che stiamo facendo: quelli che piangerebbero sconsolatamente se il suo cane o gattino fossero feriti o morto, ammettono senza nessuna riparazione la non necessaria, barbara e giornaliero massacro di milioni di animali. È un tema che lo studente di Yoga deve conoscere, meditare su lui e trarre le conclusioni morali ed umane di accordo col suo proprio avanzamento spirituale e ferma beneficio dell'umanità intera. A.C. Bhaktivedanta Swami Srila Prabhupada, il gran leader spirituale contemporaneo, spiega la parola" Ahimsa" di questa maniera": Ahimsa significa non ostacolare la vita progressiva di nessun essere vivente." Non si deve pensare che poiché la scintilla spirituale non muore mai, ancora dopo la morte del corpo, non c'è danno in ammazzare animali per gratificare i sensi. Ora la gente è fedele a mangiare animali, nonostante avere un'ampia provvista di grani, frutta e latte. Non c'è necessità di ammazzare gli animali. Il mandato è per tutti. Quando non c'è alternativa, uno può ammazzare un animale, ma questo deve offrirsi in sacrificio, come si prescrive nelle scritture, tanto nel Bibbia come nelle Proibizioni. In ogni caso quando c'è un'ampia provvista di alimento per l'umanità, le persone che desiderano avanzare nella vita spirituale non devono commettere violenza contro gli animali. Vero" Ahimsa" significa non fermare la vita progressiva di nessuno. Anche gli animali stanno avanzando nella sua vita evolutiva, trasmigrando di una categoria animale ad un'altra. Se si ammazza ad un animale particolare, allora si trattiene il suo progresso. Se un animale rimane in un corpo particolare per

molti giorni o anni, e lo è ammazzato prematuramente, allora egli deve ritornare nuovamente a quella forma di vita per completare i giorni o anni restanti, con l'oggetto che sia promosso ad un'altra specie di vita superiore. Così, il progresso di essi non deve fermarsi solo per il fatto di uno soddisfare la sua lingua. A questo lo è chiamato" Ahimsa" Molti altri grandi leader e santi hanno condiviso in differenti epoche storiche questo stesso criterio. E se dal punto di vista della salute non comprendiamo l'importanza di essere vegetariani, di accordo con le nostre responsabilità umane e morali dobbiamo considerare, per lo meno, la possibilità di vivere molto più sanamente ed in pace con gli altri, senza necessità di prendere la vita degli animali e di accordo con le leggi di Dio. Ora, la nostra ricetta vegetariana quindicennale. MELANZANA BHARATA l Berenjena,2 chilli verdi piccoli assaltati, 2 cucchiaiate di burro, l/4 di tazza di cocco grattato, l/4 di uve uvette dorate, l/2 cucchiaiata di coriandolo macinato, l/2 cucchiaiata di sale. Bolla la melanzana col fusto. La tiri fuori dall'acqua quando sia tenera. Gli tolga la pelle, il fusto e dopo schiacci la polpa. Caldo il burro ed annata la polpa, le uve uvette, i chilli ed il sale, ogni picchiata molto finemente. La frigga in ghee per cinque minuti. Aggiunga il cocco grattato, il coriandolo e dopo ritiri del fuoco.

LEZIONE 7 Cominciamo una nuova lezione. Promuoveremo più un gradino nella scala della conoscenza Vedica, un passo più nel rifugio verso lo Yoga. Avanti! SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Deve avere alcuno classe in realtà nel Bhagavad-gita come È, dato che quelli che seguono i suoi insegnamenti esibiscono una gioiosa serenità, normalmente scomparso nelle vite fredde e stridenti della gente contemporanea." - Dottore Elwin Powell, Professore di Sociologia di Bufalo. Sankhya-yoga. Nel Capitolo Sei Krishna descrive il sentiero di dhyanayoga, tecnicamente chiamato" astanga-yoga"," il sentiero óctuple", una pratica di meditazione meccanico tendiente a controllare la mente ed i sensi e mettere a fuoco la nostra concentrazione nel Paramatma, la Superalma, la forma di Krishna che abita dentro il cuore. Dopo avere parlato dell'importanza di controllare la mente, Bg. 6. 5-6, Krishna descrive a quello che lo è riuscito già, lo Yogi o trascendentalista, Bg. 6.7-9, e riassume allora la metodologia e la meta ultima del sistema di asthanga-yoga. Il sedersi, gli esercizi di respirazione ed il controllo della mente ed i sensi, culminano in" samadhi" o la coscienza fissa nella Superalma (Bg.6.10-19). Un Yoga-yukta è quello che ha raggiunto la perfezione nello yoga, ha una mente ferma, fissa nel Supremo. Egli è liberato, la sua mente sta in pace e le sue passioni si sono calmate, egli sperimenta" felicità trascendentale senza attaccamenti", ed egli non è mai agitato ancora in mezzo alle grandi difficoltà. In questo modo, egli è liberato di tutte le miserie che derivano dal contatto dell'anima con la natura materiale. , Bg.6. 20-32). Tuttavia, Arjuna si dispiace di dicendo che il processo di astanga-yoga è molto difficile da praticare, e si dirige a Krishna dicendolo": la mente è inquieta, turbolenta, ostinata e molto forte, mi sembra che soggiogarla è più difficile di controllare il vento." Krishna risponde che controllare la mente è in realtà difficile, ma che ciò" è possibile mediante la pratica costante ed il disinteresse", Bg. 6. 35-36). Poi Arjuna inquisisce circa il destino che aspetta allo yogi che non persevera nella pratica costante e non raggiunge la perfezione (Bg.37-39). Krishna risponde che tale yogi fallita presa in una prossima vita un nascita auspicioso, in una famiglia ricca, pia o di saggi, e così egli rivive la sua pratica, e dopo di molte nascite e molte esperienze raggiunge la perfezione, Bg. 6.40-45). La conclusione del Capitolo Sei e di tutta la prima parte del Bhagavad-gita è data nei versi finali": un yogi è superiore all'asceta, superiore al filosofo empirico e superiore al lavoratore fruitivo. Pertanto, Oh Arjuna, so un yogi in tutte le circostanze. E di tutti gli yogis, quello che si rifugia sempre in Me con gran fede, adorandomi con amoroso servizio trascendentale, è quello che è più intimamente unito con me in yoga, ed il più elevato di tutti" (Bg.6.46-47). Lo Yogi, o quello che stabilisce un vincolo col Supremo, è in questo modo superiore all'asceta (tapasya, al lavoratore fruitivo) karmi, ed al filosofo empirico (jñani). E di tutti i sentieri dello yoga (karma-yoga) jñana-yoga, astanga-yoga, hatha-yoga, scheggia-yoga, etc., il bhakti-yoga, servizio devozionale amoroso a Krishna, è il culmine, la cosa più elevata, perché è la perfezione dell'amore in conoscenza trascendentale. SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 7, Testo 19 bahunam janmanam davanti a jñanavan mam prapadyate vasudevah sarvam iti mahatma sudurlabhah bahunam - molti; janmanam - nascite; davanti a - dopo; jñanavan - quello che possiede conoscenza; mam - a Me; prapadyate - si arrende; vasudevah - la causa di tutte le cause; sarvam - tutto; iti - così; sah - tale; mahatma - gran anima; sudurlabhah - molto rara. Traduzione": dopo molte nascite e morti, quello che realmente ha conoscenza a Me si arrende, conoscendo mi mangio la causa di tutte le cause e tutto quello che esiste. Tale gran anima si trova molto raramente. Le parole chiave di questo verso sono" dopo molte nascite e morti." Mediti lo studente su quello significato con speciale attenzione. Molte nascite e morti ripetuti abbiamo sofferto un ed un'altra volta. Innumerevoli volte. Ma" quello che realmente ha conoscenza a Me" si arrende. Mediti lo studente su questi due luoghi comuni. La ripetuta nascita e morte; e l'ottenimento della vera conoscenza per rompere d'un colpo quell'importuna catena per tutte. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. Nidra-yoga, Terza parte, Meditazione nello scheletro Dopo avere eseguito il processo di rilassamento completo del suo corpo fisico, prenda ora coscienza del corpo interno. Incominci con lo stesso procedimento che nello Yoga-Nidra - uno, ma prendendo coscienza delle ossa del suo corpo fisico. Cominci in primo luogo a prendere coscienza nelle ossa delle dita del suo piede sinistro, e gradualmente salga così fino a quelli dell'anca. Durante questo percorso prenda coscienza di come lei si sta scoprendosi a sé stesso come un scheletro. Quindi concentri Lei in tutta la struttura ossea. Ora ripeta lo stesso processo col piede contrario, fino ad arrivare alla parte superiore della sua anca. Ora sia cosciente totalmente delle sue gambe con ossa all'aperto ed il resto del suo corpo coperto di carne. Ora prenda coscienza delle ossa della mano sinistra, di quelli del suo braccio e spalla sinistra. Ora prenda coscienza del suo braccio destro così come lo fece col sinistro. Ora prenda coscienza di tutte le ossa del suo corpo. Prenda coscienza della sua testa e delle ossa della sua testa. Prenda coscienza di quelli della fronte e della parte occipitale. Prenda coscienza delle ossa della parte alta. Ora prenda coscienza che tutto il suo corpo, testa, braccia e gambe, sono un scheletro. Lei può praticare questo esercizio quando lei voglia. Noi raccomandiamo le ore precoci della mattina per le sue pratiche di yoga. Tenti di dedicare 1 a 1 1/2 ora del suo tempo per il suo studio e pratica dello yoga. L'illustrazione dello scheletro umano può aiutarlo durante la sua meditazione. Continuiamo ora con un magnifico esercizio per i nostri occhi.

Tecnica: In posizione in piedi le braccia allungate davanti. I pugni chiusi, coi pollici insieme e lifting verso l'alto. Pieghi i gomiti ed avvicini lentamente i pollici verso il suo viso. Torni ad allontanarli lentamente, fino a che le braccia stiano completamente lifting. Durante tutto l'esercizio, gli occhi guardano fissamente ai pollici. Ripeta tre volte il ciclo completo. Benefici: Rilassa, ricarica e rivitalizza il nervo ottico. TORSIONE DI LA COLONNA: Posizione Iniziale: Senti Lei nel suolo. Allunghi le gambe ed appoggi le palme delle mani ad ogni lato del corpo ed appoggi Lei in esse. Ora separi le gambe tanto quanto sia possibile, ma senza piegarli e senza costringersi. Mantenga allungati le braccia e diriga la mano destra verso l'alluce del piede sinistro, tentando di toccarlo. Simultaneamente, porti all'indietro il braccio sinistro, di tale maniera che rimanga on-line retta col braccio destro, e giri all'indietro la testa guardando la mano sinistra. Faccia girare ora il tronco e diriga la mano sinistra verso l'alluce del piede destro, tentando di toccarlo. Simultaneamente porti all'indietro il braccio destro guardando la mano destra o sinistra, come sia la mano che stia spostando all'indietro. Ripeta ogni giro dieci volte. Inizi l'esercizio con movimenti lenti e continui ad aumentare dopo la velocità. Inali iniziando un movimento ed esali finendo il seguente. Benefici: Rilassa il tronco e flexibiliza la colonna e la vita. MEZZA FARFALLA: Adotti la posizione iniziale. Pieghi la gamba destra e collochi il piede destro sulla coscia sinistra. Porti la mano sinistra al ginocchio sinistro inizi il movimento del ginocchio destro verso l'alto e verso il basso, aiutandosi con la mano destra. Faccia attenzione a non rovinare uno dei suoi muscoli. Inizi delicatamente l'esercizio. Ripeta l'esercizio col ginocchio sinistro. Col tempo il suo ginocchio toccherà il suolo senza nessun sforzo. Questo esercizio flexibiliza i muscoli delle gambe. Quattro Pesci Eterni. (illustrazione) SEZIONE 4 LA TEORIA DI L'EVOLUZIONE Prima Parte. In questo articolo mostreremo come la teoria dell'evoluzione è, nonostante il dubbio di molti scienziati, insegnata ancora nelle scuole ed università come conoscenza basilare, e ha anche i suoi difetti come qualunque altra teoria materialista. Presenteremo il pensiero Vedico completo nella seconda parte. Durante gli ultimi 150 anni, la propagazione della carta della scienza in quasi tutte le sfere della vita ha prodotto una rivoluzione nelle idee, rivoluzione riassunta per la teoria dell'evoluzione di Chiacchiera Darwin. Benché sia stato solo provata come teoria, milioni di persone l'hanno accettata come un fatto. Discutendo l'influenza ed implicazioni della sua teoria, suggeriremo qui una spiegazione alternativa circa l'evoluzione, cioè, nei due sensi teistico e scientifico, e la quale non è basata nei metodi imperfetti di speculazione utilizzati per Darwin. Come questa teoria che racconta che l'origine dell'uomo fu restretta alla letteratura Vedica, scritta originalmente in Sanscrito e, pertanto, l'uomo occidentale del passato ignorò il suo profondo significato. SCIENZA CONTRO RELIGIONE Attraverso il Medioevo ed il Rinascimento, la civiltà Occidentale credeva fermamente nell'esistenza del Dio Supremo, ed a partire da questa teoria si prodursi la vita. Tuttavia, con la venuta dell'Età della Ragione, la credibilità del Cristianesimo fu provata severamente nel crogiolo dello scrutinio scientifico. Benché molti Cristiani vedessero nella scoperta delle leggi scientifiche nuove rivelazioni per la gloria di Dio, la scienza con la sua investigazione critica le spiegazioni date nel Bibbia sulla creazione, scavando l'autorità tradizionale della dottrina Cristiana. La descrizione letterale Biblica dell'origine dell'uomo soffrì la sua peggiore prova in 1.859, quando Chiacchieri Darwin pubblicò la sua" Origine delle Specie", un trattato che cerca di dimostrare l'evoluzione graduale dell'uomo dalle specie più basse. Fino all'epoca di Darwin, la dottrina Ecclesiastica era stata spiegata per autorità tali come l'Arcivescovo Ussher chi sosteneva che il mondo era stato creato alle" nove della mattina, del 23 di Ottobre dell'anno 4.004 prima di Cristo." Questa data fu calcolata per i dati Biblici, seguendo i rastrelli della storia di Adamo ed Eva e dopo quelli della creazione cosmica. Ma gli uomini della Chiesa trovarono molto difficili confutare le estese spiegazioni di Darwin. Dopo la resistenza iniziale, la maggioranza dei difensori della versione Biblica sull'evoluzione compresero il passo del tempo e cominciarono a lodare a Darwin per dimostrare quanto intelligentemente aveva sistemato Dio l'evoluzione delle specie dalle forme più primitive di vita fino ad arrivare alla forma umana. Ma lo stesso Darwin evitò sempre di menzionare a Dio nei suoi scritti. In privato, egli ammise": Considero tutti i sentimenti umani come attribuibili a qualche origine nell'animale." Alla fine del secolo XIX, l'interpretazione letterale del Bibbia dato per gli Ortodossi non potè sopportare per più tempo l'inseguimento degli scienziati, e le autorità ecclesiastiche tentarono di adattare la teologia Cristiana al cambiamento scientifico. Una comunità di scienziati materialista ogni volta maggiore, vide che era il momento adeguato per attaccare la fede che gli uomini avevano in Dio ed eregir la scienza come una nuova divinità ed a loro stessi come i suoi sacerdoti. In 1.893, per esempio, Ernst March disse": La concezione teologica delle cose cedè passo a conoscenze più rigide che erano accompagnati da una maggiore illuminazione... La filosofia materialista della teologia è un'acquisizione sterile, una retrocessione verso un stato più basso della cultura scientifica." Oggigiorno, le idee di Darwin sono molto unite alla maggioranza delle investigazioni scientifiche. Per esempio, i genetisti e biochimichi moderni hanno esteso il Darwinismo presentando la sua teoria dell'esistenza, nella quale Dio si è trasformato in un estraneo. Promettendo vita fatta in un laboratorio e l'immortalità del corpo carnale, hanno convinto la gente che l'origine della vita è un incidente molecolare e che lo stesso uomo non è più che una combinazione di chimici. Ma se esaminiamo i metodi di Darwin, troveremo che le sue conclusioni sono meno" scientifiche" della sicurezza con che egli li affermò. Teorizzando che tutte le forme di vita si svilupparono a partire da un remoto ancestro, Darwin decise che una forza sconosciuta si accordò col tempo e causo l'evoluzione delle differenti specie che oggi conosciamo. Egli pensò che il passo finale di questo processo fu lo sviluppo dell'uomo a partire dalla scimmia. Darwin trovò negli scritti di Thomas Maltus, una prova sulla popolazione, un meccanismo che darà apparentemente all'evoluzione le sue conclusioni razionali. Malthus diceva che gli animali e l'uomo si riprodursi in progressione geometrica, mentre gli alimenti del mondo lo facevano solo in progressione aritmetica. Arguiva che se una sola delle specie viventi si riprodursi senza nessun impedimento, molto pronto invaderebbe il mondo. Malthus descrisse

una lotta per l'esistenza nella quale tutti gli organismi viventi sono adattati per mantenere un equilibrio nella natura. Darwin suggerì che la lotta per l'esistenza favoriva certe specie di vita, e le più adatte di esse erano quelle che sopravvivevano, attitudine che era misurata in termini della capacità di un organismo per alimentarsi, difendersi e riprodursisi. Egli chiamò questo processo di" selezione naturale", il quale era suppostamente il meccanismo che dava la natura per guidare il cambiamento delle specie per quello verso l'evoluzione. Più tardi, le teorie genetiche di Gregor Mendel ed altre, somministrarono le spiegazioni per le mutazioni. Nel suo diario, Darwin ammette": Una tendenza costante a riempire gli enormi vuoti di conoscenza con ipotesi inesatte e superficiali." Questo suggerisce che la teoria di Darwin sebbene serve per spiegare tutta l'informazione che egli raccolse, ella poggia solamente in evidenza circostanziale. Né Darwin né nessuno ha osservato direttamente la transizione di una specie ad un'altra. Nessuno ha visto almeno che una specie dia vita ad una specie differente. La cosa migliore che Darwin poteva dire a questo rispetto era che tale fatto era successo nel passato. Sentiva che era l'unica forma di spiegare le sue osservazioni. VIVI E BENE L'uomo di Pechino, l'uomo del Nerdental, ed altre scoperte simili sono state menzionate in tutto il mondo come forme umane primitive che hanno preceduto lo sviluppo evolutivo dell'uomo moderno. Questi annunci si avvicinano più alla propaganda che alla verità scientifica. Come possiamo vederlo ad intorno nostro, molte forme primitive vivono di fianco ad altre più avanzate. I Darvinisti dichiararono una volta che un pesce primitivo, il Coelacanth, si era estinto faceva settanta milioni di anni. Ma sorpresivamente, il Coelacanth apparve vivo ed in buon stato nelle acque della Meridionale Africa, senza avere cambiato dietro la sua forma fossilizzata di cientos di milioni di anni. Esistono molti esempi simili, ed in ogni sposo gli scienziati sistemano molto intelligentemente le sue teorie affinché siano di accordo con l'evidenza cangiante. Che l'uomo primitivo esistè, nel passato o al presente, non prova che gli uomini civilizzati siano un'evoluzione recente. L'evidenza contraria negli ultimi anni per il dottore Legga Key nell'Africa, mostra definitivamente forme umane più avanzate che vissero in un periodo anteriore che specie umane meno avanzate che vissero posteriormente. Non c'è evidenza reale di forme più avamposti che abbiano evoluto a partire dalle meno evolute. Se gli scienziati futuri trovassero i resti delle tribù indigene di Nuova Guinea che vivono nel Secolo Venti, marcirebbero essi affermare che quello è la forma di vita umana predominante in detto secolo? Ovviamente che no, perché gli aborigeni della Nuova Guinea rappresentano solamente una piccola frazione della razza umana esistente in questo momento. Più ancora, in India, il centro del mondo antico, il metodo civilizzato di disporre dei cadaveri è stato sempre cremando i corpi, senza lasciare evidenzia pertanto alcuna affinché i paleontologi possano osservare. Scavi di ossa di tribù aborigene dimostrarono che avevano vissuto insieme alla cultura Vedica più avanzata. Pertanto, le prove del Darwinismo poggiano su una superficie molto debole di congettura empirica; e realmente non costituiscono nessuna prova. GLI ANELLI PERSI La teoria più conosciuta ed ovvia contro il darwinismo è l'assenza virtuale di forme intermedie di specie, siano già vive o fossilizzate. Senza questi anelli persi non esistono mezzi di connessione per i quali possa succedere l'evoluzione. Inoltre, i Darvinisti non possono spiegare lo sviluppo dei pesci, gli uccelli, le balene o i delfini. L'ornitorringo Platypus sfida anche le sue spiegazioni, come lo fanno migliaia da altre belle creature. Alcune appuntamenti degli stessi scienziati riveleranno la teoria di Darwin per quello che è: un richiamo non scienziato per soddisfare le menti degli uomini atei: "Il registro dei fossili non c'informa come si crearono i pesci... solamente possiamo indovinare la maniera come nacquero i primi di essi." (Url Lanham) I Pesci. "L'origine degli uccelli è principalmente una questione di deduzione. Non esiste evidenza di fossili circa i sorprendenti cambiamenti, mediante i quali i rettili si trasformarono in uccelli." (A.I Marshal), Biologia e Fisiologia Comparata degli Uccelli. Non ci sono non solamente prove che le forme più basse di vita si siano sviluppate fino a raggiungere altre più complesse ed avanzate, ma la teoria del cambiamento per mutazione, la quale è stata accettata facilmente, ha dimostrato anche essere scorretta. I dottori Alan Wilson, professore di Biochimica nell'Università della California in Berkely, e M. King, un investigatore genetista, presentarono evidenze nella Rivista" Scienza", del 11 di Aprile di 1.975 che dimostrano che le mutazioni non possono spiegare i cambiamenti nelle forme di vita necessari per lo sviluppo evolutivo. I pilastri del Darwinismo si stanno schiantando contro il piano, perché senza una spiegazione valida delle variazioni, tutta l'idea di Darwin si trasforma in un assurdo. Il fatto reale è che non esiste evidenza solida per l'evoluzione di Darwin. Molti l'accettarono alla cieca, senza osare discutere alla comunità scientifica che diede a questa teoria la sua approvazione. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. I TRE ASPETTI DELL'ASSOLUTO Seconda Parte. 3.- Bhagavan La realizzazione di Bhagavan è il visione teista della Verità Assoluta come la Persona Suprema, proprietaria di attributi inconcepibili. Parasara Maneggiai definisce a Bhagavan la Persona Suprema che possiede bellezza, conoscenza, come forza, fama, ricchezza e rinuncia infinite. Benché il concetto della creazione suggerisca molte grandi personalità, o semidei, tutto il senso della parola, Bhagavan si applica solamente all'Essere Supremo, alla Divinità Stessa. Bhagavan è il tratto più elevato dell'Assoluto. È il Bramino Supremo, Parabrahman, e la fonte di Paramatma. Come abbiamo annotato previamente, il Vedanta-Sutra (1.1.2) espressa che la Verità Assoluta è la fonte di tutte le emanazioni (JANMADY ASYA YATAH). Inoltre, il Vedanta ed i Puranas esprimono che, come la fonte di tutto, l'Assoluto deve possedere intelligenza e coscienza. Questi ultimi attributi implicano personalità, ed il tratto personale supremo della Verità Assoluta si chiama Bhagavan. Mentre il Bramino è sprovvisto di qualità materiali o attributi, Bhagavan possiede qualità trascendentali. Tutti gli esseri riposano nel Bramino, ed il Bramino stesso riposa nella Persona Suprema. Le Proibizioni considerano il Bramino come il fulgore, brahmajyoty, del corpo trascendentale della Suprema Personalità di Dio. Il Brahma-Samhita (5-1) postula che Bhagavan è sac-cid-ananda-vigrahah la forma personale di eternità, piena di conoscenza, e di prosperità. Il Bramino impersonale manifesta solamente il tratto" SAT", eternità,

dell'Assoluto Bramino è al Bhagavan come i raggi del sole sono al sole. I raggi del sole sono il fulgore del sole e non hanno esistenza indipendente, separata del sole. Paramatma manifesto gli aspetti" SAT" e "CIT" (conoscenza, dell'Assoluto) ma solo Bhagavan manifesto con pienezza gli aspetti" SAT"," CIT" e" ANANDA", eternità, conoscenza e prosperità. Così, Bhagavan è la corporificación (" vigraha", piena di sac-cid-ananda. Nel preambolo di ognuna delle dichiarazioni del Sig. Krishna nel Bhagavad-gita, sta la frase" Sri Bhagavan Uvaca"," La Suprema Personalità di Dio disse." Inoltre, il Gita stabilisce che Bhagavan, Krishna, è la Verità ultima": non c'è verità superiore a Me." Il Brahma-samhita fa una conferma simile, ISVARAH PARAMA KRISHNA SAC CID ANANDA VIGRAHA": Il Supremo Controllore è Krishna chi ha una forma trascendentale di eternità, prosperità e conoscenza." Ed il Bhagavata Purana (1.3.28) indica che tutte le Trasformazioni procedono del Bhagavan Supremo (Krishna). In un senso, Dio, o Bhagavan, non ha nome, nonostante, per le Sue attività lo sono conosciuto molti nomi. Il nome di Krishna significa" suprema attrattiva." Nella definizione di Parasara Maneggiai, la Persona Suprema deve essere sommamente attraente e sommamente opulenta. Nell'adempimento dei diversi passatempi (lilla), tanto quanto per la sua compiacenza, per creare e sostenere, Bhagavan Krishna si espande in forme tali come Narayana, Vasudeva e Maha-Visnu. Il nome Krishna, anche la Somma attrattiva implica Visnu l'omnipenetrante. Il nome Bhagavan, la somma opulenza, implica i nomi" Isvara", il supremo controllore, e "Purusa", il supremo disfrutador. Il Laghu bhagavatamrta di Rupa Gosvami dice circa i nomi dati all'Assoluti che: "Secondo le relazioni tra Sri Krishna, il Sig. Primordiale, e Suoi devoti i Puranas lo descrive con diversi nomi. A volte Egli è chiamato Narayana; a volte Upendra (Vamana), il fratello minore di Indra, il Re del Cielo (Upa-Indra); ed a volte Ksirodakasayi Visnu. A volte è chiamato Sesa-Naga, quello delle mille teste, ed a volte il Sig. di Vaikuntha. Quando la persona inquisitiva comprende a Bhagavan, la Suprema Personalità di Dio, egli comprende simultaneamente il Bramino ed il Paramatma. Perché abbiamo visto che, lontano da essere separati l'uno dell'altro, i tre aspetti dell'Assoluto stanno tutti presenti dentro Bhagavan. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. Lo Yogi Sposato. Lo Yogi sposato è chiamato" grihasta" (uomo di casa), perché questo accetta la responsabilità di sua moglie e figli. Sri Caitanya chi apparve 500 anni fa in India, introdusse per questa era di Kali il processo pratico di vita spirituale che può essere eseguito ugualmente per celibi e sposati. Nella cerimonia di fuoco chiamato" Agnijotra", si stabilisce il dovere matrimoniale. In questa cerimonia gli sposi promettono al Sig. Supremo che essi non si separeranno e che si proteggeranno materiale e spiritualmente tra sé e conserveranno una relazione molto armonica. La vita matrimoniale di un yogi non è basata semplicemente nell'attrazione sessuale. Il matrimonio è una responsabilità materiale e spirituale; l'attrazione dovuta alla bellezza corporale deve finire in una certa tappa della maturità spirituale. Il vero amore deve basarsi sull'anima spirituale, non nel corpo esterno. Non interessa che qualcuno sia vecchio o giovane, brutto o bello, dunque, la reale bellezza viene dall'anima spirituale. Pertanto, La relazione tra marito ed ammanetta deve essere sempre di rinunciatario e le relazioni sessuali devono essere comprese solamente come un mezzo per la procreazione, cioè, con la finalità di concepire anime pure. Le attività sessuali fossero della relazione matrimoniale sono considerate peccaminose, perché aumentano l'inclinazione di irresponsabilità in questo mondo, tali come non volere badare appropriatamente ai figli ed ovviamente della moglie. Di questa maniera, oltre all'esistenza di figli non desiderati, si causano molti problemi. L'uomo sposato deve sforzarsi a convincere i membri della sua famiglia affinché compiano anche i principi della vita spirituale. Di questa maniera non ci saranno desarmonía né opinioni differenti circa il valore reale della vita. L'uso di anticoncezionali è considerato improprio per lo Yogi, perché gli anticoncezionali causano malattie molto severe ed inoltre, tentano di pervertire il proposito vero della relazione sessuale. Se tanto il marito come la donna stanno in coscienza spirituale, il matrimonio è davvero felice e pacifico, e le relazioni reali di affetto sono basate nell'intendimento dell'anima spirituale eterna. Economicamente, tra i quattro ashramas, l'ashrama grhasta è l'unico produttivo. L'uomo sposato deve guadagnare denaro per mantenere alla sua famiglia ed a volte lavora per migliorare lo sviluppo economico della società. Il brahmacari si occupa nello studio, il vanaprastha, la persona che si sta preparando per la rinuncia, visita i posti sacri, ed il sannyasi, il rinunciatario, predica. Il grihastha riceve il beneficio spirituale degli altri ordini, specialmente dei sannyasis, e è il suo dovere aiutarli con carità e donazioni. Egualmente, affinché possa dare alla sua famiglia guida spirituale, egli è animato ad occuparsi in qualche processo spirituale nella sua casa, come lettura delle scritture, avere un altare, etc. In questo stato di coscienza l'uomo sposato è capace di compiere tutti gli obblighi verso la sua famiglia, e contemporaneamente avanzare spiritualmente. Di questa maniera, quando egli abbia età avanzata potrà rinunciare ai lacci delle relazioni familiari e dedicare completamente la sua vita all'avanzamento spirituale. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE. Il Dolore. Oggi discutiamo su qualcosa che ci colpisce tutti nel mondo materiale: il dolore. La maggioranza delle sofferenze che c'affliggono sono più scomodi che pericolosi, più un disturbo che una minaccia. Ancora ammettendo che le miserie fisiche e mentali sono inconvenienti inevitabili della vita in questo mondo materiale, la natura ha dotato al corpo con meccanismi curativi; lasciando dal nostro parte proprie inclinazioni, stiamo in capacità di fargli di fronte alla gran maggioranza delle nostre indisposizioni. Ma non siamo soli con le nostre inclinazioni. In effetti, siamo sovraccarico con quelle degli altri: Rimedi meravigliosi che vediamo per T.V, riviste in circolazione, medicina senza ricetta medico o che appaiono clandestinamente negli angoli e nelle riunioni sociali. Le droghe, tanto i soavi come i forti, sono usciti dai bassofondi ed arrivato alla gente in generale. Più di un esperto pensa che il fenomeno della società prescritta radica nella necessità culturalmente rinforzata di evitare il dolore. "I più giovani stanno essendo educati di questa maniera", fu il commento che fece per la rivista Newsweek il signore Donald Russakof che dirige un'organizzazione di terapia di gruppo. È stato detto loro da un semplice mal di testa fino a qualunque altro disturbo. È molto difficile dire di chi la colpa è, ma questo è quello che sta succedendo."

Norman Cousins scrisse nella sua libro" Anatomia di una Malattia", un scrutinio della sua lotta contro una malattia straziante": Gli americani sono probabilmente in tutto il mondo le persone più coscienti del dolore. Per anni l'abbiamo avuto dentro noi: modulo, nella radio, nel T. V., nella conversazione giornaliera. Il minore sintomo di dolore deve essere scacciato come se fosse la più temibile malvagità. Come risultato, ci siamo trasformati in una nazione di pillole, catturati ed ipocondriaci, facendo del più minimo mal di testa una prova terribile." Il Sig. Cousins conclude": Il fatto che tutti ignorano circa il dolore, è che la migliore maniera di eliminarlo è eliminando l'abuso del corpo." Dalla prospettiva Vedica questo è un buon consiglio, ma non è sufficiente per finire definitivamente col dolore. Il dolore, come la vecchiaia o la morte, non potrà mai eliminarsi né è, in questo mondo, quello che si vuole fare. Il dolore è un allarme effettivo, un'indicazione che qualcosa non sta funzionando bene. I tossicodipendenti all'eroina, le sigarette, il Valium, la caffeina, l'aspirina o qualunque altro agente che evita il dolore, portano la sua causa ad un estremo di sconfitta, perché il dolore deve essere soddisfatto non evitato, le sue cause devono essere maneggiate non negate. Apprendisti della scienza dell'autorrealización, come Mahatma Gandhi, hanno riconosciuto il dolore come un sintomo della vita corporificada, la forma in cui la natura ci dà segni. E che cosa è quello che tenta di dirci la natura? Che come siamo esseri eterni, la nostra presenza in questo fragile corpo materiale è un errore. Non importa quanto consentiamolo o viziamolo, sarà sempre un brutto affarone, ma un affarone al quale dobbiamo tirarlo fuori il migliore profitto. Benché dobbiamo riconoscere che l'Io è differente del corpo, non è saggio trascurare le necessità del corpo. I maestri Vedici non ci hanno consigliato mai di cercare il dolore come metodo per raggiungere l'autorrealización. Quando non c'è una cura semplice per il dolore, dobbiamo consultare un Medico. Magari in altri tempi era distinto. Gli asceti dovevano passare molti anni nei boschi o montagne soggetti a pratiche rigorose di yoga per sottomettere i desideri mondani e raggiungere il più elevato Io interno. Ed in realtà, l'austerità è la chiave per occuparsi del dolore in tutte le sue forme. Ma la chiave dell'austerità per l'avanzamento spirituale è la tolleranza, non l'autotortura. Tapasya. La parola Sanscrita per austerità che si riferisce a sacrificare volontariamente qualcosa per un obiettivo più elevato. Come il Sig. Cousins lo suggerì, l'abuso e l'eccesso sono la radice del dolore, allora l'atto-controllo è un pre-requisito dell'atto-soddisfazione. L'austerità nelle nostre abitudini di mangiare, dormire, avere sesso e lavorare richiedono di un allenamento che deplorevolmente è assente delle materie scolare. Tuttavia, nell'educazione Vedica è la cosa più importante. Le scritture Vediche descrivono il corpo come una macchina (yantra). E come tutti quelli che hanno avuto carro lo sanno, ogni macchina ha la sua bisogno particolare. L'abuso può accorciare la sua vita. Una classe sbagliata di benzina può causare problemi nel motore. Un mantenimento inadeguato produce un cattivo funzionamento. Ed ovviamente, la cosa più importante è l'autista dietro il timone. Se egli è trascurato o non è informato circa l'attenzione del suo veicolo, è come se egli desse rodei dovendo viaggiare ad alcuno parte. La maggioranza delle nostre austerità individuali devono essere guidate per il buonsenso. Gandhi chi praticò un grado di austerità che sarebbe molto difficile per noi, credeva che con fede e rinuncia non aveva sacrificio, bensì una semplice sostituzione di un piacere per un altro minorenne. Viviamo e sentiamo, non ferma dedicarci ad alimentare, vestire, proteggere e consentire questo corpo, ma dobbiamo somministrare semplicemente al corpo la cosa necessaria per vivere. L'anima deve avere una residenza temporanea, ma Gandhi sentiva che una capanna di fango pulisce era tanto buona come un palazzo. Sforzarci troppo per avere comodità fisica, solamente devia le nostre energie del proposito reale e spirituale della vita. Finalmente, l'eccesso ed il conseguente sforzo per evitare il dolore sono spiritualmente sintomi di una società smussata, un'i cui membri hanno molto poca, se alcuno comprensione della differenza fondamentale tra l'anima ed il corpo, l'autista ed il veicolo. Ignoranti della nostra vera identità, accettiamo qualunque piacere come qualcosa di buono. E qualunque cosa che ostacoli il piacere, come qualcosa di brutto. Per complicare più le cose, alcuni atto-conclamati visionari offrono conoscenza senza regole di austerità: in altre parole, evitare il dolore. E scegliendo la nostra religione, come scegliendo qualunque comodità, siamo una società di consumo. Stiamo tanto ansiosi come sempre di consumare tutto quello che i mercanti di prosperità distribuiscono sotto le etichette progettate di nirvana e meditazione. Siamo gente che associa l'io con la sensualità, non con la trascendenza, una gente che cerca instancabilmente il divertimento più che la saggezza. Sono alcuni pochi i privilegiati che riescono ad apprezzare il sacrificio e l'austerità, e più pochi ancora, quelli che acquisiscono la conoscenza tecnica per sapere come praticarli. Siamo una società di estremi, tanto radicali nella nostra rinuncia come nel nostro posesividad. D'altra parte, il processo Vedico abbraccia l'austerità appropriata, resistendo le nostre necessità materiali con un forte senso di necessità spirituali. Questa forma di austerità, dedicando il tempo e l'energia di uno all'autorrealización, non sarà tanto sofisticata come le miliardarie campagne di pubblicità che spingono alle medicine che ammazzano il dolore, agli stimolanti ed i modificatori del comportamento, ma proporziona migliori risultati: la conoscenza dell'io oltre tutte le scomodità fisiche e mentali, un io oltre il dolore. Terminiamo ora la nostra lezione con una deliziosa ricetta vegetariana. CAVOLFIORI NEL SUO SUCCO. 1 cavolfiore medio, 2 Cucchiaiate di Ghee, burro chiarificato, od olio vegetale, consulti la Lezione Quarto per la ricetta del Ghee, 1/2 Cucchiaiata di differenti spezie, tali come peperone pesto, cumini, foglie fresche di coriandolo, etc., 1 cucchiaiata di sale, Acqua sufficienza per cucinare i vegetali, 1 Cucchiaiata di burro o ghee. Lavi e sistemi il cavolfiore e la tagli in piccoli pezzi. In una padella grande e forte, quelle che non si attaccano sono ideali. Caldo le due cucchiaiate di ghee od olio e gli aggiunga pepe rosso. Quando il pepe rosso si metta orata, annata le spezie, rimescoli, e collochi i pezzi di cavolfiore. Continui rimescolando i cavolfiori, durante cinque o dieci minuti, fino a che siano dorate, dopo aggiunga annacqua sufficiente affinché i cavolfiori si cucinino. Aggiunga il sale e copra. Rimescoli ogni tanto fino a che i cavolfiori stiano blanditas. Il liquido deve volatilizzarsi completamente durante la cottura. Può aggregare più acqua se è necessario. Aggiunga la cucchiaiata eccedente del ghee e li serva con riso bianco. Come sempre, offra questa preparazione al Sig. ed inviti i suoi amici e familiari a goderla. Speriamo che la sua conoscenza e pace vadano sempre in aumento e che sviluppi fiducia in lei ed in questi insegnamenti. SRI KRISHNA, LA BELLA REALTÀ

LEZIONE 8 Ci riuniamo nuovamente e speriamo che questa lezione riempia le sue migliori inclinazioni ed aspirazioni. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. Gli devo "un giorno magnifico al Bhagavad-gita come È. Fu come se un impero ci parlasse, niente piccolo e senza valore, bensì esteso, metronotte e consistente, la voce di un'antica intelligenza, la quale in un'altra epoca ed ambiente era riflesso e, pertanto, ordinato le stesse domande che ci preoccupano." Ralph Waldo Emerson. La Conoscenza dell'Assoluto. Nei primi sei capitoli del Bhagavad-gita si è stabilito la distinzione basilare tra lo spirito, l'entità vivente, e la materia. L'entità vivente (jiva) si è descritto come non materiale, cioè, anima spirituale, capace di alzarsi dell'identificazione materiale (ahankara), all'autorrealización spirituale mediante differenti tipi o processi di yoga, il sankya, il karma, il jñana e l'astanga. Questi sistemi di yoga sono gradualmente progressivi e culminano, alla fine del capitolo sei, nel bhakti-yoga, o servizio devozionale a Krishna. La parte mezza del Gita, i capitoli dal sette al dodici, tratta principalmente di Krishna Stesso, Purusottama, la" Suprema Personalità di Dio", e la relazione eterna tra la jiva ed Egli, mediante il bhakti-yoga. Il capitolo sette stabilisce la conoscenza di Krishna, il processo di raggiungere questa conoscenza e, finalmente, il risultato ultimo di tale risultato. Ci servono da preludio i tre primi versi, nei quali Krishna dice": Ora, sente, oh figlio di Prtha (Arjuna), come praticando yoga con piena coscienza in Me... potrai conoscermi in pienezza, senza alcun dubbio, Bg. 7.1). Ora ti dichiarerò completamente questa conoscenza tanta fenomenica (materiale) come spirituale, conoscendo il quale non rimarrà nient'altro per conoscersi, Bg. 7.2). Di tra molte migliaia di uomini uno procuri magari la perfezione, e di quelli che sono riusciti la perfezione, uno mi conosce difficilmente in realtà", Bg. 7.3). Krishna incomincia per stabilire le Sue due energie principali: l'energia" inferiore", la materia o apara-prakriti che consta di otto elementi materiali; e l'energia" superiore", lo spirito o per-prakriti che consta delle jivas, le quali sono ora ingarbugliate nella materia, Bg. 7.4-5). Egli è" l'origine ed il fine" di entrambe le energie e è la Suprema Verità, Bg. 7.6-7). Poi Krishna spiega come Egli si manifesta dentro tutti i fenomeni: Egli è" il sapore dell'acqua, la luce del sole e della luna... l'intelligenza degli intelligenti" e così via, Bg. 7.8-12). Poi dichiara che esistono quattro classi di atei che non si arrendono ad Egli e quattro classi di uomini pi che se lo fanno, Bg. 7.15-18). Quelli che sono saggi, sanno che Egli è tutto così come la Suprema Causa ed a Lui, Bg si arrendono. 7.19). D'altra parte gli stupidi, i materialisti, si arrendono ai semidei per riuscire benefici immediato fruitivos, i quali sono limitati e temporanei, Bg. 7.20-23). Anche non gli intelligenti, quelli che concepiscono che la forma personale di Krishna è materiale che sta coperta per Yoga-maya, la Sua potenza esterna, essi non conosceranno mai a Krishna, Bg. 7.24-26). Nei quattro versi finali, Krishna conclude che quelli che sono pi ed intelligenti ed aspirano alla liberazione della legatura materiale, cercano rifugio attraverso il servizio devozionale, conoscendo che Egli è il Sig. Supremo. Tali persone, dice Krishna," possono fortemente con mente, comprendermi e conoscermi perfino nel momento della morte", e raggiungere così la Sua dimora trascendentale nel mondo spirituale, (Bg. 7.27-30). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Il verso di questa lezione corrisponde allo Srimad-Bhagavatam, un'altra scrittura della casa del tesoro Vedico. Fu scritto dallo stesso autore del Bhagavad-gita, Srila Vyasadeva. Srimad-Bhagavatam, Canto 1, Capitolo 1, Testo 14 apannah samsrtim ghoram yan-nama vivaso grnan tatah sadyo vimucyeta yad bibheti svayam bhayam apannah - essendo ingarbugliato; samsrtim - nella maglia della nascita e la morte; ghoram - troppo complicata; yat - quello che; nama - il nome assoluto; vivasah - inconsciamente; grnam - cantando; tatah - di quello; sadyah - immediatamente; vimucyeta - si libera; yat - quello che; bibheti - teme; svayam - personalmente; bhayam - la paura stessa. Traduzione: Gli esseri viventi che sono acchiappati nelle complicate reti della nascita e la morte, possono liberarsi immediatamente con cantare ancora inconsciamente, il Sacro Nome di Krishna che è temuto per la paura personificata. La parola chiave di questo verso è" nama", o il sacro nome del Sig.. Nelle future lezioni impareremo come lo yogi può riferirsi con l'Assoluto per cantare i mantras. Di questa maniera può trovare la completa protezione di ogni tipo di pericoli. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. Nidra-yoga. Quarta Parte. Meditazione nel Sistema Circolatorio. Nella Lezione Sette meditiamo sullo scheletro, ed ora meditiamo sul cuore e la corrente sanguinea. Il cuore è il centro di tutta la circolazione e lì cominceremo la nostra concentrazione nel sistema circolatorio. Prenderà prima coscienza della circolazione arteriale che parte del suo cuore verso l'alto. Abbiamo già la nozione che possediamo un scheletro, ora allora ubichiamo il cuore in quello scheletro ed a partire da lì vedremo come esce l'arteria aorta in direzione verso la testa, fino al posto chiamato" pastorale dell'aorta". Prenda coscienza delle distinte ramificazioni che irrigano la testa. Veda come del cuore partono le arterie polmonari e le distinte ramificazioni che a sua volta partono di queste. Percepisca ora le arterie che partono verso il basso in direzione alle gambe. Man mano che continuiamo a conoscere i posti per dove passano queste arterie, vediamo come continua a sparire la coscienza di scheletro ed appare una visione di arterie sanguinee. Ora prenda coscienza della circolazione venosa. Osservi come partono dalle gambe fino al cuore e capti come partono dei polmoni fino ad arrivare al cuore. Veda come trasportano il sangue dalla testa fino al cuore. Analizzi le differenti ramificazioni che si vanno presentando durante le vene. Ora prenda coscienza tanto della circolazione arteriale come venosa ed osservi come entra ed esce dal cuore. Lei può investire dieci minuti nella pratica di Nidra-yoga. Quando incominci lo faccia passo a passo, gradualmente. Poi può aumentare la velocità. Lasci che la sua mente viaggi per tutto il suo corpo. Lei deve studiare il corpo in ogni piccolo dettaglio. Che cosa è quello che distingue questo corpo dalla materia morta? Chi ci ha dato questa meravigliosa macchina?

Ed ora continuiamo coi nostri esercizi per gli occhi. Non dimentichi praticarli due volte al giorno. TECNICA: In posizione in piedi. Le braccia allungate davanti. I pugni chiusi, coi pollici insieme e lifting verso l'alto. Lasci il braccio sinistro allungato davanti. Diriga il braccio destro, completamente lifting, verso il fianco destro ed all'altezza della spalla. Ritorni il braccio destro fino alla posizione iniziale. Nello spostamento, gli occhi sono fissi nel pollice destro. Ripeta l'esercizio tre volte. Lo pratichi ora col braccio sinistro. La respirazione è libera ed i movimenti si eseguono lentamente. BENEFICI: Rilassa, ricarica e rivitalizza il nervo ottico. FARFALLA COMPLETA VARIANTE 1 Senti Lei ed unisca le palme dei piedi. Sottometta i piedi con entrambe le mani. Avvicini i talloni alle natiche tanto quanto possa. Assente soavemente i gomiti sulle ginocchia, fino a che queste tocchino il piano. Ripeta il movimento venti volte. VARIANTE II La stessa posizione, ma collocando le mani sulle ginocchia. Esercitando pressione verso il basso tenti di portare le ginocchia al piano e dopo lasci loro alzarsi. Ripeta l'esercizio venti volte. BENEFICI: Flexibiliza i muscoli delle gambe. SEZIONE 4 ASPETTI VARI DELLA CONOSCENZA VEDICA. La Teoria dell'Evoluzione. Seconda Parte. La Visione Vedica dell'Evoluzione. L'errore di Darwin fu minimizzare la sua propria debolezza umana. Passando per alto le limitazioni dei suoi sensi e la sua mente, ed ignorando la tendenza umana inevitabile ad illudersi ed a commettere errori, egli ingannò la gente reclamando come un fatto quello che poteva essere solo un'ipotesi di prova. Per trovare una spiegazione concludente circa l'origine delle specie, dobbiamo avvicinarci ad una fonte di conoscenza che stia oltre le imperfezioni dei nostri minuscoli cervelli. Questa fonte infallibile di conoscenza sono le scritture Vediche, le quali, a differenza dei postulati speculativi degli scienziati empirici, sono parlate direttamente per lo stesso Sig. Supremo. Nella letteratura Vedica troviamo una spiegazione ben sostentata, circa l'origine delle numerose specie, tanto del punto di vista teistico come dello scienziato. I Teisti dell'epoca di Darwin non possedevano argomenti scientificamente vitali coi quali potere difendere e spiegare la creazione divina. Per esempio, perché spiega la vita tale varietà di organismi, dall'elementare ameba fino all'essere umano tanto complesso? Quale è la relazione tra la vita animale e l'umana? Le risposte a queste domande si trovano nelle Proibizioni. Di accordo con l'informazione Vedica, il corpo materiale è solo un coperto temporaneo dell'anima eterna, una marionetta che danza per qualche tempo, fino a che l'anima passa alla sua seguente forma di vita. Questo è confermato nel Bhagavad-gita, un libro circa la vita spirituale parlato per il Sig. Krishna (Dio Stesso)": come in questo corpo, continuamente l'anima corporificada passa dell'infanzia alla gioventù e dopo alla vecchiaia, in forma simile, quando arriva la morte l'anima passa ad un altro corpo" (Bg.2.13). Gli scienziati non hanno accesso alla conoscenza dell'anima attraverso i suoi metodi di osservazione empirica e sperimentazione, perché come si descrive, l'anima sta oltre la portata del mondo materiale, incommensurabile coi nostri grossolani sensi. I Darvinisti moderni propongono un'ancestro comune per tutte le specie: un organismo unicellulare con funzioni vitali minime. Anche le Proibizioni specificano un'origine per tutte le entità viventi, ma la conclusione Vedica è che l'origine di tutte le specie è Dio. Come quello Sig. Krishna spieghi nel Bhagavad-gita: Oh, figlio di Kunti! deve comprendersi che tutte le specie di vita appaiono per mezze della sua nascita nella natura materiale, e che Io Sono il padre che apporta la semente" (Bg.14.4). "Io Sono la fonte di tutti i mondi materiali e spirituali. Tutto deriva da Me..." (Bg.10.8). Molti degli attuali seguaci di Darwin sostengono che la vita nacque per un incidente in una primitivo (zuppa) miscuglio chimica, ma quando gli scienziati Vedici vogliono sapere da dove uscì quello (zuppa) mescola, o l'universo per questo caso, i Darvinisti non possono rispondere. La teoria della creazione accidentale dell'universo si basa semplicemente su ipotesi improbabili e nella mancanza di volontà per ammettere la sua ignoranza. Darwin teorizzò che le varietà di forme di vita avevano evoluto gradualmente di un'a un'altra in un'enorme quantità di tempo. Tuttavia, le Proibizioni descrivono esplicitamente il processo per il quale tutte le specie furono create al principio dell'universo. Le Proibizioni fanno la seguente divisione: 900.000 specie di vita acquatica, 2.000.000 di specie di piante ed alberi, 1.100.000 di specie di insetti, 1.000.000 di specie di uccelli, 3.000.000 di specie di bestie e 400.000 specie di vita umana. Le Proibizioni non dicono che tutte questi 8.400.000 specie di vita esistano simultaneamente in un solo pianeta. Ci sono innumerevoli milioni di pianeti nella creazione di Dio, ognuno con forme di vita appropriate per il suo ambiente. Semplicemente perché non vediamo oramai certe classi di vita nella terra, tali come il dinosauro, non possiamo provare che non esistono in qualche altro posto. Il mondo materiale è creato per la piccola minoranza di anime che si ribellarono contro la supremazia di Dio. Il Sig. proporziona un posto per esse dove possano realizzare le sue fantasie come minuscoli dei nella sfera mondana. Tuttavia, contemporaneamente il Sig. proporziona alle anime cadute i mezzi per rivivere la sua coscienza di Dio, e ritornare così al mondo spirituale. Il Piano Perfetto. L'apparente mancanza di povertà divina nella natura, fece che Darwin fosse un incredulo. Egli si lamentava": non posso vedere evidenza alcuna di un proposito benefico." In realtà, le miserie che tutte le creature ereditano in questo mondo materiale sono, in un senso, una benedizione, perché esse spingono all'entità vivente, quando raggiunge la forma umana di vita, ad investigare i mezzi per esulare dalla sua condizione dolorosa. Le sofferenze esisteranno finché tentiamo di sfruttare la natura e rimaniamo ignorando la nostra vera posizione spirituale. L'evoluzione è il mezzo per il quale il Sig. Supremo porta in forma graduale all'entità vivente ad una coscienza totale, e le varietà di vita sono le differenti prigioni per le quali deve passare l'anima durante il suo viaggio per il mondo materiale. Il culmine dell'evoluzione dell'anima è la forma umana di vita, nella quale uno deve terminare il ciclo di nascita e morte e ritornare alla dimora

spirituale. Tuttavia, se uno rovina la vita umana per trascurare la cultura spirituale, allora deve un'altra volta discendere di nuovo alle specie animali ed essere soggetto al processo dell'evoluzione. Il Brahma-vaivarta Purana dice": Uno acquisisce la forma umana di vita dopo essere trasmigrato per le 8.400.000 specie di vita, mediante il processo dell'evoluzione graduale. La forma umana di vita è danneggiata per quelli stupidi vanitosi che non prendono il suo rifugio nei piedi di Loto di Govinda, Dio. Possiamo vedere che anche le Proibizioni parlano di evoluzione. L'entità vivente è in essenza un'anima spirituale vagando di un corpo ad un altro nel ciclo del samsara. Il vagare dell'anima sta determinato per l'evoluzione della coscienza. L'entità vivente deve passare delle forme più basse di vita ai superiori: dopo avere ricevuto una" lezione" delle sue esperienze in una forma di vita, raggiunge il seguente in un livello superiore, accettando una forma corporale più complessa di accordo con la sua coscienza più sviluppata. Di questa maniera, anche le Proibizioni spiegano la somiglianza tra le differenti forme di vita, la quale condusse erroneamente a Darwin a suggerire che le specie erano nate fisicamente di un'in un'altra, per mutazione ed adattamento. Le specie sono solo manifestazioni dei diversi tipi di coscienza, già sia, pianterreni o superiori, per godere questo mondo materiale di molte maniere. Le 8.400.000 forme di corpi furono creati d'un colpo, e sperano per le entità viventi che vogliano accettarli. Dopo avere vagato per le 8.000.000 di forme di piante ed animali, l'anima raggiunge la forma umana come una manifestazione del livello più elevato di coscienza in questo pianeta. Nella forma umana, l'entità vivente ha finalmente l'opportunità di comprendere, attraverso le istruzioni delle Proibizioni che siamo parti e porzioni spirituali di Dio, l'Anima Suprema. Seguendo quelle istruzioni, uno può alzarsi a forme di vita ancora più perfette in altri pianeti (semidei), o può raggiungere il mondo spirituale. Il destino di quelli che sprecano la sua vita umana è descritto nel Bhagavad-gita": A quelli che sono invidiosi e malevoli, i quali sono i più bassi tra gli uomini, Io li lancio nell'oceano dall'esistenza materiale, dentro varie specie demoniache di vita", Bg. 6.19). "Riuscendo nascita ripetuta tra le specie di vita demoniache, tali persone non possono avvicinarsi mai a. Gradualmente si sprofondano fino al più abominevole tipo di esistenza", Bg. 16.20). Se un essere umano sviluppa una coscienza animale, bene può prendere di nuovo il corpo di un animale ignorante. Anche questo si spiega nel Bhagavad-gita, Capitolo 14, verso 15":... e quando muore nella modalità dell'ignoranza, nasce nel regno animale." Le Proibizioni dichiarano enfaticamente che poiché abbiamo raggiunto ora questa forma umana, dobbiamo approfittare dell'opportunità di inquisire circa Dio, l'origine di tutte le cose. L'informazione autorizzata più completa circa Dio e della Sua creazione si trova nelle Proibizioni stessi, e l'essenza della saggezza Vedica è contenuta nello Srimad-Bhagavatam ed il Bhagavad-gita. Questa letteratura, presentata per la prima volta A.C. senza adulterazioni di nessuna classe per la Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Swami Prabhupada, somministra all'investigatore seriamente inquisitivo una spiegazione tanto teistica come scienziata sulla creazione dell'universo e l'origine delle specie, e dà istruzioni precise su come completare il processo evolutivo acquisendo coscienza di Dio in questa forma umana di vita. SEZIONE 5 LE PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. Le Tre Energie dell'assoluto. 1.- CIT Cit-Sakti è l'energia spirituale della Verità Assoluta. Bhagavan, la Persona Suprema, è la fonte energetica, che agisce attraverso la Sua potenza interna (CIT). Egli manifesta il Regno Eterno di Dio e dei Suoi soci eternamente liberati. Come Maya costruisce questo universo mondano coi cinque elementi materiali; allo stesso modo la potenza spirituale (CIT) ha costruito il mondo spirituale. Il mondo spirituale è conosciuto come Vaikuntha," il posto senza ansietà." Il Bhagavad-gita descrive a questo universo separato come quella natura eterna che persiste ancora dopo l'annichilazione dell'universo materiale. Ma esiste un'altra natura, la quale è eterna e trascendentale a questa materia manifesta e non manifesta. Questa natura è suprema e non è mai annichilita. Quando tutto in questo mondo è annichilito, quella parte rimane come è. A quella dimora suprema lo è chiamato non - manifesta ed infallibile e è il destino supremo. Quando va via non si ritorna mai lì. Quella è Io dimora Suprema, Bg. 20 e 21. L'universo spirituale, Vaikuntha, è eterno, cioè, è esente delle dure leggi del mondo materiale, dove tutte le entità viventi soffrono nascita, vecchiaia, malattia e morte. Quando Bhagavan entra all'universo materiale come un'incarnazione (Avatara), Egli non è mai soggetto alle leggi materiali, ma rimane reddito nella sua potenza spirituale interna (CIT). 2. JIVA. La radice verbale" jiv" significa" vivere, stare o rimanere vivo", ed il sostantivo" jiva" si riferisce all'entità vivente individuale o anima. Secondo l'analisi Vedica, l'essere vivente (jiva) è separato del corpo, nonostante, dentro ogni corpo (includendo quello degli uomini) le bestie, gli uccelli e le piante, risiede un'anima individuale (jiva). La coscienza individuale è il sintomo della presenza del jiva o anima. Benché il corpo sia perituro, il jiva è eterno. "Sappiate che quello che penetra tutto il corpo è indistruttibile. Nessuno può distruggere l'anima imperitura." (Bg.2.17). Ci sono innumerabili particelle di atomi spirituali, le quali sono misurate come una dieci millesimo parte della punta di un capello." Chiaramente, il jiva sfida la percezione attraverso i sensi materiali. Secondo la concezione Vedica, la coscienza non proviene da una combinazione materiale; è il sintomo della presenza del jiva dentro il corpo. Quando il jiva abbandona il corpo, la coscienza l'abbandona anche ed il corpo perisce. È il jiva che è l'io vero, ma in contatto con la materia, diventa condizionato. "L'individuo originale o primordiale, il jiva, è limitato in sé stesso per il corpo ed i sensi." Originalmente il jiva è una parte spirituale del Bhagavan Supremo e condivide le Sue qualità di sac-cid-ananda in porzioni minute. La posizione costituzionale del jiva è subordinata a quella del Bhagavan Supremo. Mentre il Bhagavan Supremo non cade mai dentro il controllo dall'energia materiale, il jiva può cadere sotto il controllo di detta energia, dimenticando così la sua relazione col Bhagavan Supremo, dovuto all'illusione ed al cattivo uso del suo libero arbitrio. Desiderando essere una disfrutador indipendente, il jiva entra al mondo materiale. Il jiva soffre nel mondo materiale di molte maniere, rimanendo sotto l'incantesimo della natura materiale, Maya. In realtà l'anima" jiva" non ha niente a che vedere col mondo materiale, ma dovuto a" Maya" (illusione) egli agisce per soddisfarsi a sé stesso, attraverso i sensi materiali. Se per il tempo dell'annichilazione universale egli non è riuscito finalmente la liberazione della cattività del corpo

materiale egli ritorna al corpo del Visnu Supremo e prende un'altra volta nascita nella prossima creazione, affinché possa esprimere nuovamente i suoi desideri, karma. Quando il jiva riesce la liberazione, egli va al Brahmayoti o ancora a Vaikuntha, i pianeti spirituali dove risiede il Supremo nella Sua forma Personale completa. La vera liberazione per il jiva è raggiungere la sua identità spirituale originale (svarupa), perché nella sua forma eterna il jiva può associarsi con Bhagavan, la Suprema Personalità di Dio. La terza energia dell'Assoluta chiamata Maya, sarà spiegata nella prossima lezione. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. Lo yogi e l'educazione dei suoi figli. L'uomo saggio deve educare i suoi figli nei principi morali, perché i bambini che sono buoni e virtuosi sono la felicità della sua famiglia." Canakya Pandit. Naturalmente, se qualcuno è un yogi e vive di accordo con principi elevati o spirituali, a lui non gli piacerebbe vedere che i suoi figli si trasformino in persone materialista, carenti di buone qualità. Sfortunatamente, nella nostra società moderna, tanto nella famiglia come nella scuola e nell'università, preparano i nostri figli affinché lascino ad un lato ogni conoscenza spirituale, e semplicemente si dedichino allo sviluppo economico, la gratificazione dei suoi sensi e le attività sociali mondane. Così, tutti essi stanno tentando di convincere la gente giovane che la vita proviene dalla materia, e che semplicemente è basata in una combinazione casuale di differenti elementi chimici che la produssero in continua e progressiva evoluzione e che si dirige verso un futuro sconosciuto e villaggio di incertezze scientifiche. Questo, ovviamente, sta totalmente contro l'intendimento spirituale, e pertanto di qualunque realizzazione che un yogi possa ottenere. Così, lo yogi deve assicurarsi che anche i suoi figli capiscano che la vita proviene dalla vita, e che la Vita Suprema è la Persona Suprema. Come è possibile che ognuno di noi possiamo avere desideri, felicità, ambizioni, amore, pace o differenti sentimenti propri, se non esiste un perché ed un per che motivo? Come può esistere più tutto questo e molte cose e provenire dal niente, di un incidente casuale, che non possono spiegare, ma che riempie di paure il cuore degli uomini? Sciocchezza, più ancora, sciocchezza e sciocchezza! Per tutto questo, l'educazione moderna sta trascurando il principale intendimento dell'esistenza umana, dalla gioventù facendo dai suoi seguaci, adoratori di una grandiosa civiltà tecnologica, tanto vicino alla sua propria distruzione come lontana di principi umani e spirituali, e, pertanto, considerata per grande yogis e personalità come una società di assassini di anime o atmahanah. Lo yogi deve curare pertanto personalmente che i suoi figli comprendano quale il vero proposito è della vita umana, e che siano allenati anche adeguatamente con questo fine. Possiamo vedere anche che attualmente in molte università e scuole, gran parte degli studenti sta usando differenti tipi di droghe e stupefacenti, perdendo ogni capacità di comprensione di cose molto semplici, e che cosa dire di arrivare all'intendimento spirituale. Questo deve essere fermato immediatamente. Incominciando con una condotta molto stretta dello yogi stesso nei principi a seguire così come con un esempio molto buono per gli altri membri della famiglia e la comunità intera, guidandoli saggia ed amorevolmente nella ricerca di verità e piaceri superiori molto più elevati e spirituali. La responsabilità e dovere di un yogi sta sempre nel suo esempio. L'istituzione appropriata per l'educazione dei nostri figli è chiamata tradizionalmente" Guru-kula", o" la Scuola del Maestro", nella quale i bambini sono allenati da maestri spirituali molto esperti. È insegnato loro non solo come mantenere le sue vite nella lotta per l'esistenza in questo mondo, ma è insegnato loro anche come sviluppare la perfezione dal suo amore spirituale, la compassione spirituale per gli altri esseri, ed il perfezionamento delle sue vite, giorno dopo giorno. Sfortunatamente, tali posti di educazione spirituale sono molto scarsi e difficili da trovare. Ma il" ISEV", cosciente di questa necessità, sta lavorando molto dura ed esforzadamente per stabilire alcuni di questi Istituti di Educazione Basilare, tanto in Colombia come in altre parti del mondo. Perciò, dipende essenzialmente dallo yogi stesso educare i suoi figli e trasmetterloro quello che egli ha compreso dentro il suo cuore, nel processo dell'autorrealización o yoga. In quello che si riferisce a giochi, si raccomanda dare una completa libertà ai figli, più o meno fino ai cinque o sei anni di età. Dopo di questa età, essi devono incominciare ad essere allenati nei principi della conoscenza e del controllo dei sensi. Così, quando più tardi si trasformino in uomini o donne adulti, saranno capaci di controllare e guidare i suoi sensi, e non diventare semplicemente schiavi di questi. Nei tempi Vedici, quando un bambino compiva un anno, i genitori realizzavano una cerimonia nella quale ero consegnato al bambino un libro ed alcuni monete, affinché egli scegliesse. Di questa maniera il bambino dimostrerebbe le sue tendenze naturali verso le attività intellettuali o verso i commerciali. Osservando così le sue inclinazioni generali, potevano guidare il bambino per facilitargli il suo sviluppo nel mondo. Ma contemporaneamente, i genitori non perdevano mai di vista il proposito della vita umana, in termini dell'enorme responsabilità della purificazione spirituale. Ovviamente, questa cerimonia era sempre eseguita sotto la supervisione di un astrologo qualificato o di un Brahmana chi sono molto difficili da trovare attualmente. Il principio basilare dell'educazione Vedica è che il bambino deve capire come fare la sua vita felice, pacifica ed utensile per sé stesso e per gli altri. Se costantemente egli ricorda questo e contemporaneamente segue il buon esempio dei suoi genitori, sicuramente sarà protetto e guidato durante il tragitto spirituale. Altrimenti egli correrà il grave pericolo di essere derivato della sua strada per questa così chiamata società moderna, e perderà finalmente tutta la sua potenza spirituale, felicità, pace e conoscenza. L'educazione deve dare valori superiori al materialismo, altrimenti i bambini sono ingannati, saranno infelici e causeranno solo problemi. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE I PRIMI GENITORI CRISTIANI "L'uomo intellettuale non deve stare in ansietà per la sua propria manutenzione. Deve essere ansioso solamente per conoscere la religione. Gli alimenti per ogni uomo sono creati per lui nel momento della sua nascita." Canakya Pandit I primi Genitori Cristiani non praticarono solo e difesero il vero Vegetarianismo nei campi spirituale ed ascetico, ma furono eccessivamente energici coi suoi compagni che desideravano gli alimenti basati nella carne. Tertuliano, per esempio, disse": Quanto

ingegnosamente essi insistono nell'esempio di Gesù Cristo per mangiare e bere, col fine di soddisfare la sua lussuria! Mi sembra che Egli chiamasse una persona" benedetta" quando questa dichiarava che facesse il suo lavoro per compiere la volontà del Padre, e non ferma soddisfare in eccesso la sua fame e la sua sete. Credo che Egli era abituato a restringersi, istruendo gli altri circa non lavorare per questi" alimenti che non li portano alla vita eterna né pregare per il piacere di alimenti ricchi e succulenti, bensì solamente per pane." Per quello visto, anche Tertuliano dovette affrontare il problema di mangiare carne. Egli si vide obbligato a dire": il Suo stomaco è il suo Dio, il suo fegato è il suo tempio, il suo ventre è il suo altare, il cuoco è il suo sacerdote, ed il fumo del grasso è il suo Spirito Santo. I condimenti e le salse sono il suo olio devoto ed i suoi rutti sono le sue profezie." Clementino scrisse nelle sue Omelie": L'alimentazione antinaturale di cibi basati nella carne, è tanto profana come l'adorazione pagana di demoni, con sacrifici e festival impuri nei quali un uomo arriva a sedersi insieme ai demoni a mangiarsi al suo compagno." È interessante annotare qui che tutte le dottrine spirituali affermano enfaticamente che l'uso di alimenti basati nella carne, diminuisce l'intuizione ed aísla l'anima della comunione con le sfere spirituali superiori. Clemente di Alessandria, il più ammirabile dei filosofi del suo tempo, scrisse": Quelli che abituano i cibi frugali sono i più forti, i più salutari ed i più nobili... dobbiamo evitare quelle classi di alimenti che c'inducono a mangiare quando non abbiamo fame... perché c'è dentro una sobria semplicità, una salutare varietà di vegetali commestibili, radici, olive, erbe, latte, formaggio, frutte e tutti gli alimenti secchi... Quelli che si sentono attorno a tavoli opulenti, alimentando le sue proprie malattie, sono diretti per la malattia più licenziosa che per caso chiamerò il demonio dello stomaco." In questo appuntamento abbiamo un indicativo delle abitudini di dieta di quelli che stettero vicino a Cristo. Si è suggerito, nelle Omelie di Clementino, XII, Cap. 6 che Pedro e Mateo furono vegetariani. È molto possibile che almeno il Maestro avrebbe avuto associazione coi" Nazareni" (nome di una setta pre-cristiana di Ebrei Siriani) simile in alcuni aspetti agli Esenios che menzionano Plinio ed Epifanio. Le ordine più esoteriche dei Nazareni e gli Esenios si asteneva di avvinazzato alcoliche e di cibi carnivori. Poiché il Maestro è descritto tradizionalmente come un Nazareno, con capelli lunghi, barba e vestito semplice, e dato che esenio significa" costume da bagno", in modo che essere battezzato implica l'iniziazione nella setta. Sembra che Pablo dia una buona spiegazione circa il comportamento delle persone rispetto agli alimenti, quando scrive nei Romani, 14: 20.22,": non distruggere l'opera di Dio per causa del cibo. Tutte le cose fatte in forma corretta sono pulite, ma è cattivo che l'uomo faccia imbattersi ad altri in quello che mangia. Buono è non mangiare carne, né bere vino, né niente in che tuo fratello inciampi, o si offenda, o si debiliti. Hai tu fede? Abbila verso te davanti a Dio..." Ed ora la nostra ricetta quindicennale: PALLE DOLCI DI PAPA: 4 papi dolci mediane; un po' di farina, 1 Cucchiaiata di noce moscada, 2 Tazze di zucchero, 1 Tazza di acqua, Ghee per friggere. PREPARAZIONE: Lavi bene le patate. Li cucini in acqua fino a che siano tenere. Quindi tolga loro la pelle fino a che rimangano come un purè, dopo gli aggreghi i condimenti e la farina. Ami bene ed ugualmente. Faccia anche un sciroppo con lo zucchero e l'acqua, lo lasci che bolla per cinque (5) minuti a fuoco basso affinché non si scotti. Quindi faccia palline piccole della massa delle patate e li frigga non nel ghee molto caldo fino a che siano dorate e duri. Li tiri fuori e li sgoccioli con tovaglioli. Quindi con un cucchiaio li prende e segni di correzione un bagno nello sciroppo caldo. Variazione: possono fare anche Lei in distinte forme come triangoli, cilindri, etc., ma deve seguirsi sempre prima il procedimento descritto. Commentando le sue inquietudini ed avanzamenti. Il suo progresso in questo sentiero è importante, lei non fermi solo bensì per tutti noi.

LEZIONE 9. La parola" intelligenza" viene dal Latino" inteligentia", e significa" facoltà di comprendere"," di conoscere." L'intelligenza vera significa l'abilità per comprendere la differenza tra oscurità e luce; scegliere tra la strada che porta a Dio e quello che conduce ad un maggiore intreccio materiale. Dato che lei si sta dedicando a quello verso lo Yoga, può essere sicuro di acquisire un'intelligenza spirituale accampamento, e pertanto, la sua purificazione e perfezione ultime sono garantite. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. Raggiungendo il Supremo. Il capitolo otto del Gita è relazionato quasi esclusivamente col momento della morte, il momento nel quale la jiva abbandona il corpo materiale. Cominciando il capitolo, Arjuna fa a Krishna sette domande": Arjuna inquisì: Oh mio Sig.! Oh Persona Suprema!, che cosa è il Bramino? che cosa è l'Io? che cosa sono le attività fruitivas? che cosa è questa manifestazione materiale? e che cosa sono i semidei? Per favore spiegami questo. Oh Madhusudana! Come vive nel corpo questo Sig. del Sacrificio ed in che cosa parte vive? E come possono conoscerti nel momento della morte quelli che si occupano nel servizio devozionale?" , Bg. 8.1-2). Krishna risponde molto brevemente alle prime sette domande (3-4), poiché Egli si è occupato estesamente di esse. Ma Egli risponde all'ultima domanda, la relazionata col ricordo di Krishna al momento della morte, fino al fine del capitolo. Krishna dice ad Arjuna che chiunque che abbandoni il corpo ricordandolo, raggiungerà la Sua dimora Suprema, Bg. 8.5). La qualità della nostra coscienza al momento della morte determina il nostro prossimo destino, Bg. 8.6). Poiché la capacità dei nostri pensieri e memoria è, a sua volta, influenzata per la nostra coscienza ed attività durante la vita, Krishna istruisce ad Arjuna affinché pensi costantemente a Lui, ancora nel compimento del suo dovere prescritto, Bg. 8.7-8). Per tale meditazione costante, uno raggiunge Krishna dopo avere lasciato il corpo materiale. Nel verso nono, Krishna istruisce come uno dovrebbe meditare su Lui. Nei quattro versi seguenti, Bg. 8.10-13, Krishna descrive il difficile metodo di astanga yoga, meditazione in Krishna per raggiungere i pianeti spirituali. Poi Krishna conclude che Egli è molto facilmente raggiunto per quello che non vacilla in essere Suo devoto, bhakti-yoga, (Bg. 8.14). Dopo avere raggiunto Krishna nel mondo spirituale, l'apprendista di bhakti-yoga non ritorna mai al mondo materiale, il quale è pieno di miserie, Bg. 8.15-16). Oltre il mondo materiale, il quale è creato perpetuamente e distrutto, sta il mondo trascendentale, la dimora eterna e suprema di Krishna, e dopo essere stato raggiunto uno non ritorna mai al mondo materiale, Bg. 8.17-21). Krishna reitera che uno raggiunge questo destino supremo per devozione pura, Bg. 8.22). Poi Krishna descrive come le differenti classi di yogis abbandonano particolarmente i suoi corpi in momenti auspiciosos per raggiungere l'elevazione i pianeti celestiali o la liberazione. Tuttavia, il bhakti-yogi, è indifferente a tali processi, Bg. 8.23-27). In conclusione, Krishna dichiara che Suo devoto, il bhakti-yogi, non è spoglio dei risultati degli altri sistemi di avanzamento spirituale. Al momento della morte, egli ritorna a Krishna nel mondo trascendentale, Bg. 8.28). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 8 Testo 6 yam yam vapi smaran bhavam tyajaty davanti a kalevaram tam tam evaiti kaunteya sada tad-bhava-bhavitah yam yam - qualunque cosa che; va - già sia; api - anche; smaran - ricordando; bhavam - natura; tyajati - abbandona; davanti a - alla fine; kalevaram - questo corpo; tam tam - simile; eva - certamente; eti - ottiene; kaunteya - Oh figlio di Kunti; sada - sempre; tat - quello; bhava - stato di esistenza; bhavitah - ricordando. Traduzione: chiunque sia lo stato di esistenza che uno ricordi quando abbandona il suo corpo, quello stato raggiungerà, senza dubbio. L'idea chiave di questo verso è" lo yogi non deve utilizzare solamente il suo tempo umano nella gratificazione dei sensi." Mediti lo studente su questo luogo comune. Perché? Perché la morte può arrivare in qualunque momento. E come ci dice il verso," quello stato raggiungerà...", di accordo con lo stato di esistenza che uno ricordi quando abbandona il corpo. Pertanto, uno deve essere cosciente delle attività della sua mente e del suo corpo. SEZIONE 3 Nidra-yoga V Dopo avere eseguito i quattro processi di Nidra Yoga anteriori, ora prenda coscienza di sé stesso. Prenda coscienza della sua" coscienza." Analizzi che anteriormente avemmo coscienza del corpo fisico, della respirazione, delle ossa, della circolazione sanguinea, e questa coscienza l'abbiamo ottenuta come se fossimo un osservatore che vedi tutto questo. Ora possiamo farci di nuovo la classica domanda: Chi Sono Io? Domandarci: Sono queste ossa?, Sono la respirazione?, Sono il sangue? No. Allora, Chi Sono Io? Prenda coscienza che uno è l'osservatore, e mediti in quale l'origine è di questa coscienza che osserva tutto. Mediti in che la coscienza è uguale all'anima. Mediti in che questa anima-coscienza sta situata nel cuore. Mediti in come passa il sangue per il cuore e è" carica" con questa anima-coscienza, e dopo è sparsa per tutto il corpo attraverso le arterie e vene. Meditiamo in che se una parte del nostro corpo non riceve sangue, non avremo percezione di quella parte. Meditiamo sul fatto che se non mette sangue alla mano destra, allora questo si addormenta." Mediti che quando noi prendevamo coscienza della nostra mano destra era perché lì stava presente il nostro coscienza-anima. Così possiamo meditare più profondamente è che tutto questo corpo fisico ha vita dovuto al nostra presenza nella forma di coscienza-anima in come. Mediti in che se la nostra anima-coscienza non è presente, allora la materia non ha vita. Mediti ora in cui siamo Anime Spirituali che possiamo dare vita alla materia. Noi diamo vita al cuore poiché stiamo nel centro di lui. Mediti in come vita diamo alle facoltà sensoriali, alle influenze fisiche e psicologiche del cervello, all'intelligenza, alla discriminazione, al codice genetico; mediti come è che dovuto al nostra presenza come anime spirituali tutta la materia ha vita e movimento. Ora mediti in Quali Sono I Desideri Dell'Anima? CHE COSA CERCHIAMO DENTRO QUESTO CORPO MATERIALE? Mediti in che L'Anima È Eterna. Mediti in che L'Anima Questa Piena Di Conoscenza E Prosperità. In cui L'Anima non Può trovare la Sua Posizione Costituzionale Dentro il Corpo Fisico. Mediti in che Il Corpo Fisico È Solamente Temporaneo E L'Anima È la Nostra Identità Reale E Naturale.

Per quel motivo dimenticare questa relazione è simile a quando il sangue non arriva ad alcuni parti del corpo - perdiamo la coscienza di chi siamo e perché stiamo qui. È necessario allora, recuperare quella connessione con la Verità Assoluta, svegliare la nostra coscienza addormentata nel grembo di" Maya", la strega dell'illusione e la paura. Ed ora il nostro ultimo esercizio per fortificare i muscoli che controllano gli occhi. TECNICA Senti Lei. La mano sinistra sopra al ginocchio sinistro. Col braccio destro allungato, descriva un circolo completo. Cominci il circolo dalla destra. Il pugno deve essere chiuso ed il pollice diretto verso l'alto. Gli occhi sono fissi nel pollice destro. Ripeta l'esercizio cinque volte in direzione delle lancette dell'orologio e cinque volte in direzione contraria. Ripeta l'esercizio con la mano sinistra. Benefici: Rilassa, ricarica e rivitalizza il nervo ottico. PASSO DI PAPERO. Metta Lei coccoloni. Collochi le mani sulle ginocchia ed inizio a camminare in quella posizione. Tenti di farlo nella punta dei piedi e dopo con le piante dei piedi nel suolo. Non si affatichi praticando l'esercizio. (Vedere disegno in pagina seguente) BENEFICI: Migliora la circolazione del sangue nelle gambe. Allevia la stipsi. In questo caso si raccomanda prendere due bicchieri di acqua e praticare l'esercizio per un minuto, ripetendo l'esercizio fino a che faccia effetto e sparisca la stipsi. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. La visione del poeta è" vedere l'infinito in un granello di sabbia e l'eternità in un istante." Dello stesso modo, una persona che comprende le parole del Sig. Krishna nel Bhagavad-gita, può vedere la trascendenza fino a nei fatti giornalieri di questo mondo materiale. Un caso concreto: Un articolo recente represse che ogni anno 20 milioni di nordamericani soffrono ferite causate per lo sport. Una percentuale molto alta di questi incidenti li soffrono persone di 35 anni ed ancora maggiori chi non vogliono riconoscere che i suoi corpi sono invecchiati. Un medico prominente osservò che queste persone soffrono di" un caso acuto di ingenuità." Orbene, un medico può allegare che come chiunque che pensi che il suo corpo di cinquanta anni di età può muoversi in un recinto di tennis, lo faceva quando aveva venti anni, soffre di ingenuità, ma nel Gita, il Sig. Krishna ci dice che un uomo vecchio è ancora giovane interiormente e che anche chiunque che non possa apprezzare la sua psicologia interna, soffre di ingenuità. In altre parole, Krishna parla di un corpo che invecchia esteriormente ed un Io eterno dentro quello corpo che rimane sempre giovane. Ed Egli descrive che mentre il corpo esterno sta cambiando l'infanzia alla gioventù e dopo alla vecchiaia, l'Io interno rimane ugualmente. , Tutti i giorni vediamo come le madri riconoscono in uomini completamente cresciuti ai suoi propri figli a chi qualche volta ebbero sulle sue gonne. Come Krishna spiega, l'Io interno, atma, vivrà eternamente, ma il corpo deve invecchiare, ammalare e morire, e fino a che non noi autorrealicemos, otterremo sempre di più corpi che devono invecchiare, ammalare e morire. Allora, perché i nostri saggi medici non ci dicono come possiamo maneggiare questa ferita tanto critica, la morte? Potrebbe essere un la risposta, e è che essi non sanno come curarla. Realmente, tanti pazienti come medici mostrano un acuto caso di" semplicioneria mentale" quando non vedono che il corpo deve invecchiare, ammalare e morire. Se dimenticano completamente l'Io interno e falliscono in prepararlo per la morte e la prossima vita, allora oramai non esiste nessuna espressione distinta a quella di semplicioneria mentale. La vita umana è adeguata per l'autorrealización. E questa non si riesce esercitando i nostri corpi o dandoloro riposo addizionale. Dobbiamo analizzare la nostra situazione, scoprire le differenze tra il corpo e l'Io interno e trovare la formula che offrono le Scritture per il momento della morte. Benché l'atteggiamento di oggi sia di" semplicioneria mentale" dobbiamo ottenere la serenità sufficiente per guardare in avanti, verso la nostra morte e più in là. Per la maggioranza di noi la vera malattia è che stiamo ignorando l'Io interno e la vita prossima. Vecchiaia significa un po' più che essere semplicemente un esperto in baseball e tennis. Vecchiaia vuole dire che moriamo. Cosicché, prima di avere troppi anni, dobbiamo cominciare con un programma che ci metta spiritualmente in forma. Dobbiamo sforzarci duramente per l'autorrealización. E questo ci porta ora" un altro granello di sabbia." Dalla decade scorsa, la morte si è trasformata di moda in un tema. Non è oramai un tabù, ed in realtà, la gente parla della morte come se non avesse paura e fosse pienamente illuminata circa il suo significato. Legge best sellers come" Vita dopo la Vita", cammina come una pecora del gregge a corsi sulla morte ed il processo di morire. Ma, a che cosa conduce tutto questo? Qualcuno è arrivato a comprendere come sarà realmente la sua propria morte? Non sembra che così sia. Gli investigatori del processo della morte possono riunire grandi volumi con informazione scientifica sulle esperienze fisiologiche e mentali di gente moribonda, e fino a possono tentare di aiutare il paziente ad accettare la morte di un modo" più facile", ma possono dirci che cosa è realmente la morte? Circa questo, il Bhagavad-gita ci dice che" morte" vuole dire che l'anima abbandona il corpo. Se quella spiegazione tanto semplice non è sufficiente, possiamo osservare i fatti della vita giornaliera. In un funerale qualcuno si lamenta": Mio marito è andato via." Che cosa è quello che è andato via? In altre parole, e tutti lo sappiamo, l'Io interno ha lasciato al corpo. Il cadavere può stare nella bara, ma la vera persona è andata via già. Sfortunatamente dimentichiamo molto presto questa verità, possibilmente dopo avere visitato un psicologo che si specializza in" Terapia Aflictiva." Ma nostri così chiamate esperti non possono spiegare il processo della morte con dire semplicemente": Questo passa a tutto il mondo", o" Ancora hai la tua propria vita per viverla." Dopo tutto, che cosa ha passato alla persona che ha lasciato il suo corpo? Il Gita dice": ci non sono Mai nascita né morte per l'anima. Né essendo stato una volta, smette di essere mai. L'anima è sempre innaciente, eterno, esistente, immortale, e primordiale. Non lo è ammazzato quando si ammazza al corpo." Quando uno abbandona un corpo, semplicemente ottiene un altro. E che classe di corpo otterremo? Questo dipenderà dal nostro stato mentale quando abbandoniamo questo corpo. Le letterature Vediche dell'India descrivono 8.400.000 specie differenti di vita, dagli acquatici più inferiori e piante, fino agli insetti, i rettili, gli uccelli, le bestie e compreso gli esseri umani. Dopo la morte, accettiamo un corpo in chiunque delle specie descritte. E se facciamo cose che sono grandi equivoci davanti agli occhi di Dio: ammazzare superfluamente altri esseri viventi o dimenticarci dell'autorrealización, certamente non otterremo un corpo superiore.

Cosicché non possiamo ignorare semplicemente i segni della vecchiaia e la morte che vediamo giornalmente attorno a noi. Dobbiamo vedere oltre le investigazioni facili e superficiali. Caro amico: vogliamo vedere le cose realmente sono come, dobbiamo guardare verso il Bhagavad-gita ed acquisire la vera visione trascendentale. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. L'illusione materiale è chiamata" Maya." Questo vuole dire irrealtà, delusione, dimenticanza," quello che "non è." Sotto l'influenza di lei, l'uomo pensa che egli può essere felice dentro il mondo materiale temporale. "È per l'illusione, maya, che l'anima, jiva, è rinchiusa. Uno dovrebbe sapere che la natura è illusione e che il Sig. Poderoso è l'artefice dell'illusione." Il potere di Maya è tale che benché un uomo stia soffrendo miserie óctuples, egli si crederà felice. La causa della sofferenza e dell'impotenza dell'uomo è questa illusione sotto il cui influenza si dimentica della sua natura divina. Quando il jiva si identifica col corpo, egli sviluppa migliaia di desideri e tenta di soddisfarli. La natura del mondo materiale è tale che quanto più tratta il jiva di sfruttare la situazione materiale, più si complica nelle reti della sua energia illusoria. Agendo sotto l'influenza di Maya, il jiva si sottomette a sé stesso alla legge del Karma, causa ed effetto; azione e reazione. Della sua origine, Bhagavan Krishna dice": Questa, la Mia energia divina, Maya, consiste nelle tre modalità della natura materiale e è molto difficile da superare" (Bg.7.14). Le Proibizioni aggiungono": Benché questa energia sia falsa o temporaneo, la fonte di Maya è il mago Supremo, la Personalità di Dio, che è Mahesvara, il Controllore Supremo." In sintesi, Maya è un inganno, un trucco, un miraggio che stordisce le persone facendoloro pensare che l'eternità e la felicità risiedono nelle attività del mondo materiale, il quale è realmente temporaneo e miserabile. Ancora un uomo accuratamente educato o intelligente può essere basso l'incantesimo di questa illusione, il Bhagavad-gita definisce tale persona come un mayayapahrta-jñana," quell'il cui conoscenza è stata rubata per Maya", Bg. 7.15). La sostanza della letteratura Vedica è la liberazione di tutte le creature degli artigli di questa energia. "Essere estratto di questa illusione, la quale ha dominato in qualche modo la razza umana, è la meta di ogni sforzo." Secondo il Bhagavad-gita, è molto difficile per il jiva liberarsi dello schiavitú di Maya. "Questa la Mia energia divina, consistente nelle tre modalità della natura materiale, è molto difficile da superare. Ma quelli che a Me si sono arresi, possono attraversarla facilmente" (Bg.7.14). Le Proibizioni descrivono quattro forme differenti per mezze delle quali Maya complica alle anime in questo mondo. Quando l'anima attraverso la pratica dello yoga perfetto trascende l'influenza dei quattro tipi di Maya, allora l'Ananda-maya spirituale eterno gli darà rifugio in suo violetto immortale. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI ED IL SUO LAVORO. "Ogni atto realizzato in qualunque tempo, posto ed età, porta come conseguenza la cosa buona e la cosa brutta in una ricompensa esatta ed adeguata." - Pancatantra - Tutto il mondo, senza importare la sua posizione nella vita, deve realizzare qualche lavoro. Ancora per un yogi è molto difficile astenersi da essere attivo, e neanche è desiderabile, perché la natura stessa dell'anima è essere occupata. Ed ovviamente, in questo mondo siamo sempre interessati in ottenere per esempio qualche beneficio del lavoro che stiamo eseguendo, in come gode dei risultati del lavoro. Deve comprendersi che il proposito della vita di un yogi è differente di quella di un materialista. Egli non è interessato solamente nel suo benessere materiale immediato, ma sta pensando anche alle necessità spirituali della sua famiglia, la sua nazione, e le altre entità viventi, in termini dei benefici, tanti presenti come futuri. Oggigiorno, l'uomo corrente deve lavorare in condizioni molto sfavorevoli: fabbriche rumorose ed oscure, in un ambiente inquinato, tra colleghi di cattivo genio, o deve fare qualche lavoro col quale non può identificarsi o al quale non lo trova nessuna utilità. Ovviamente che alcuni classi di lavoro sono socialmente necessarie, ma in un'investigazione si scoprì che solamente il cinque percento di tutti gli uomini intervistati si sentiva soddisfatto col suo lavoro. Pertanto, benché i materialisti lottino molto duramente per godere dei frutti del suo lavoro, dimenticandosi di godere del lavoro stesso, sembrasse che essi soffrano in proporzione diretta alla quantità di lavoro che stiano realizzando. Questo è perché essi ignorano le leggi della natura, e, pertanto, volontaria o involontariamente, causano sofferenza a questa e le altre entità viventi, compreso ai suoi compagni. La frase Biblico" occhio per occhio e dente per dente", illustra la legge del karma, la quale impone una brutta azione per una brutta azione ed una buona reazione per una buona azione. Nei tempi Vedici, il lavoro di tutte le persone era benefico per la società intera. La gente seguiva le istruzioni dei consiglieri spirituali e delle scritture Vediche. Pertanto, vivendo la gente in armonia con Dio e la natura, il lavoro era una fonte di piacere per il lavoratore e per la società in generale. Se qualcuno era artista, architetto, operaio, agricoltore, uomo d'affari, professore o compreso polizia, tutte le attività contribuivano al benessere completo di tutta la popolazione, ed una percentuale dei risultati si usava per fini spirituali e, di quello modo, tutti gli individui ricevevano aiuto per autorrealizarse. Come dice la Scrittura Vedica": pertanto, uno deve agire come un tema di dovere, senza attaccarsi ai frutti delle attività perché lavorando senza attaccamento uno raggiunge al Supremo" (Bg.3.19). Cosicché tutto il mondo, senza importare la sua posizione, comprendeva che il suo lavoro era tanto importante come benefico per la società, ed allora si sentiva soddisfatto. Che cosa dire della cultura Vedica, 5.000 anni fa, se quando guardiamo la società occidentale pre-industriale, possiamo vedere che, in generale, il lavoro era eseguito con molto più curato ed attenzione. Gli artigiani erano realmente orgogliosi del suo lavoro; gli artisti ed i musicisti glorificavano a Dio e la natura in termini positivi. Sfortunatamente, le cose si giudicano oggi solo per il suo valore commerciale, senza importare se il prodotto inquina o distrugge la mente degli uomini, i suoi corpi o l'ecosistema. Pertanto, la lavoratrice corrente sente un vuoto nella sua vita giornaliera perché egli capisce che non è stimato per il lavoro specifico che sta realizzando, bensì per il denaro che sia capace di produrre per riempire la tasca del suo impresario. Quasi con ogni sicurezza il suo lavoro è diretto verso qualche prodotto inutile o dannoso per il quale si è creato una domanda artificiale attraverso la pubblicità e la propaganda. O una persona opprime solamente fattorini e fa complicati calcoli di computo, si dedica ai numeri astratti o a fare qualunque altra classe di lavoro monotono; forse la cosa unica che deve fare è sedersi e sperare che arrivi l'ora di uscita. Tutta quell'insoddisfazione che la gente sperimenta la piena di frustrazione. Pertanto,

vediamo che prende rifugio nel gioco o in distinti tipi di intossicazione e prostituzione, arrotolandosi così sempre di più nella vita materialista. Per questa ragione, lo yogi deve trovare una classe di lavoro che sia necessario eseguire e che sia benefico per lui, per la sua famiglia e per la società in generale e col quale possa avere una vita onesta e dedicare i frutti del suo lavoro per illuminare ad altri. Tra più vicino stia il suo lavoro degli ideali spirituali, molto meglio per lui. Se lo yogi può dedicare direttamente la sua energia ad istruire ad altri circa la vita spirituale, questa sarà la cosa migliore per lui. Ma se per una ragione o altra gli è impossibile fare questo, deve dedicare almeno i frutti del suo lavoro, tanto quanto lui sia possibile, per aiutare a quelli che hanno accettato la carta di Maestri Spirituali. Di questa maniera egli sentirà che il suo lavoro ha qualche beneficio pratico accampamento per la società. Più ancora, lo Yogi è convinto che di tutte le classi di lavoro prospero, il lavoro di benessere spirituale è il beneficio più elevato. Alleviare alcuni necessità corporali temporali, (tali come aprire ospedali o fare carità ai poveri, non è arrivare realmente al punto di partenza del problema, il quale è che tanto egli come l'altra gente devono essere portati verso la sua natura spirituale eterna, e questo finirà d'un colpo coi suoi problemi per tutte. In realtà, aiutando semplicemente le persone a soddisfare le sue necessità materiali può essere a volte un errore, perché senza la conoscenza spirituale la cosa più sicura è che ritornino alle sue abitudini peccaminose anteriori, e pertanto, avranno garantito un futuro oscuro per loro stessi ed i suoi seguaci. Distribuendo conoscenza dell'io, lo Yogi può vedere che la gente perde interesse nelle attività peccaminose, e questa stessa gente lavorerà allora in favore della società. Quando realizza questa classe di lavoro, il desiderio interno dello Yogi di aiutare gli altri si soddisfa immediatamente in grado sommo, ed in forma simultanea il suo proprio avanzamento verso la meta della vita riceve un impulso sostanziale, perché come Krishna dice": Quelli che insegnano ad altri circa Me, sono molto cari per Me (Bg.18.69). In questo aspetto, è consigliato allo studente consultare il capitolo 12 del Bhagavad-gita, nel quale Krishna parla circa i differenti livelli di lavoro che devono essere eseguiti di accordo con l'avanzamento spirituale. Pertanto, lo yogi deve essere sicuro che chiunque sia la sua inclinazione esterna, di una forma o un'altra può occuparsi in un lavoro mediante il quale il Supremo sia soddisfatto, la società sia beneficata e le sue proprie necessità spirituali e materiali siano risolte. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE. FERTILIZZANTI ED INSETTICIDI ARTIFICIALI. Attualmente tutti i campi del mondo sono trattati con prodotti velenosi (fertilizzanti) pesticidi, etc.. Questi veleni sono mantenuti nel corpo degli animali che mangiano piante ed erbe. Per esempio, i campi sono fumigati con l'insetticida DDT, un veleno molto poderoso del quale gli scienziati dicono che può causare cancro, sterilità, e serie malattie del fegato. Il DDT ed i pesticidi come questo sono mantenuti nell'animale ed una volta immagazzinati sono difficili da eliminare. Quando le vacche mangiano erba, la maggior parte dei veleni che hanno ingerito rimangono nei suoi corpi; e quando lei mangia carne, il DDT e gli altri prodotti chimici che si sono accumulati durante la vita dell'animale entrano anche nel suo corpo. Mangiando al termine di questa catena alimentare, gli umano si trasformano fatalmente nei consumatori finali di pesticidi ed altri veleni, raggiungendo un'alta concentrazione di essi. In realtà, la carne trattiene 13 volte più la quantità da DDT che i vegetali, frutte ed ortaggi. Esperimenti realizzati nell'Università dello Stato dell'Iowa, mostrano che la maggiore quantità di DDT negli esseri umani proviene dalla carne. DROGHE, ANIMALI, MALATTIE, PAURA ED ORMONI PERFEZIONI. Ma l'avvelenamento della carne non ferma lì. La carne è preparata con molti prodotti chimici per aumentare il suo volume, migliorare il suo colore, etc. Per produrre maggiore quantità di carne a minore prezzo, gli animali sono obbligati a mangiare, ingrassati, ed iniettati con ormoni per stimolare la sua crescita e sviluppo. È dato loro stimolanti per l'appetito, antibiotici, sedativi e miscugli alimentari chimica. Molti di questi elementi causano cancro e, in realtà, molti animali sono morti a causa delle droghe prima di essere sacrificati. Un altro pericolo che affronta la persona che mangia carne è che l'animale si infetta frequentemente con malattie che non sono scoperte o che sono ignorate dagli ispettori, gli empacadores o i macellai. A volte, se l'animale ha cancro o un tumore di qualunque classe nel corpo, la parte cancerosa è rimossa ed il resto del corpo è spacciato agli empacadores di carne. O qualcosa peggio, la parte o parti cancerose sono incorporate a prodotti tali come i cani caldo e marcato eufemísticamente come" carni fredde." In una regione dove ispezionano regolarmente, trovarono è da poco che più di 25.000 teste di bestiame avevano cancro negli occhi. Gli scienziati hanno trovato che il fegato di un animale malato, quando si dà come alimento i pesci, può causare cancro. Un medico famoso, il dottore I. H. Kellogs (Vegetariano), una volta che era seduto di fronte ad un cibo vegetariano affermò": Che buono è potere mangiare senza affannarsi perché o dove sarà morto." Evolvendo le fattorie in fabbriche di animali, molti animali non vedono la luce del giorno, le sue vite passano tra reticolati ed una crudele scala periferia che culmina nella sua morte brutale. Un buon esempio è l'aumento delle proprietà di polli. Di accordo con un articolo della Tribuna di Chicago, le uova sono covate in un piano alto e dopo i pulcini sono stimolati, impasticcati e forzati a mangiare. Mangiando voracemente nelle sue piccole gabbie dove non possono esercitarsi mai né mai prendere aria fresca. Crescendo sono cambiati ad un altro piano durante un certo periodo di tempo, e così li vanno scendendo ad altri livelli, fino a che arrivano all'ultimo dove sono sacrificati. Tali pratiche antinaturali non squilibrano solo la chimica del corpo dei polli, ma distruggono le sue abitudini naturali e quelli degli uomini. In anticipo al suo sacrificio, come durante questo atto, ogni animale battuto per la paura soffre drastici cambiamenti biochimichi, endocrini, nel suo corpo. Il risultato è che si liberano innumerabili tossine nella corrente sanguineo e passano finalmente alla carne dell'animale morto. L'Enciclopedia Britannica appoggia il fatto che i Chimici velenosi, tali come l'acido urico, si filtrano nei tessuti dell'animale. Come il corpo umano soffre cambiamenti intensi, perfino malattie, durante gli accessi di ira o paura, allo stesso modo gli animali soffrono cambiamenti biologici in situazioni di pericolo. Il livello ormonale dell'animale, quello di adrenalina, aumenta specialmente drasticamente quando vedi che ci sono altri animali che stanno morendo intorno a suo, ed ovviamente comincia a lottare febbrilmente per la sua propria vita. La gran quantità di paura che fa che gli ormoni siano liberati nel torrente sanguineo, sono quelle che finalmente assorbe il corpo della persona che mangia carne dove possono causare stati mentali simili a quelli nei quali si prodursi per la prima volta. Di accordo con l'Istituto Americano di Nutrizione": La carne degli animali morti è piena di sangue tossico ed altri prodotti di disfatto simili." Putrefazione.

Non appena l'animale è sacrificato, il contenuto proteico dei suoi muscoli comincia ad indurirsi, e gli enzimi si rovinano a loro stesse", il contrario della decomposizione nelle piante che hanno pareti cellulari forti ed un sistema circolatorio semplice. Oltre ad un grado eccessivamente rapido di decomposizione e putrefazione, poco dopo della morte dell'animale, le sostanze velenose si liberano nel suo sistema. Non è facile immaginare i cambiamenti che si succedono nel cadavere da quando si ammazza l'animale fino a che la carne si è invecchiata, il tempo l'aggiunge sapore, o fino a che finalmente l'imbarcano, la tagliano ed imballano, ed arriva finalmente allo sfortunato consumatore. La carne passa molto lentamente per il sistema digestivo umano, il quale, come già abbiamo visto, non è progettato per mangiare carne. La carne prende vicino a cinque giorni per uscire dal sistema digestivo, a differenza del cibo vegetariano, e per questo tempo gli elementi causanti della malattia che si trovano nel prodotto in decomposizione, sono stati in contatto costante con gli organi della digestione e, pertanto, hanno creato una situazione velenosa che distrugge il tratto digestivo. La carne cruda che sta già in decomposizione, può inquinare le mani che la tocchino come qualunque altra cosa che abbia contatto con lei. Gli ufficiali pubblici Britannici di salute seguirono un rastrello di avvelenamento che li condusse ad un mattatoio e dovettero notare le casalinghe" devono trattare la carne come se fosse l'equivalente all'escremento dei maiali." Frequentemente i batteri velenosi non sono distrutti benché la carne sia cucinata; specialmente se la carne è stata arrosta o fatta alla griglia, continua ancora essendo una gran fonte di batteri. Ed ora, dimentichiamo l'abitudine spiacevole di mangiare carne, e passiamo alla nostra ricetta vegetariana PURÈ DI PAPI CON YOGHURT. 2 libbre di papi, 1 Cucchiaiata di Sale, 2 Tazze di Yoghurt naturale, 1 Cucchiaiata di cumino macinato, 1 Cucchiaiata di coriandolo. Lavi le patate e li tagli per la metà. Li bolla in una pentola con acqua. Quando le patate siano soffici li sgoccioli e li schiacci. Aggreghi le spezie e lo yoghurt. Mescoli bene. SRILA PRABHUPADA, LO YOGI PIÙ FAMOSO IN L'ATTUALE ERA MODERNO

Lezione 10 Con questa nuova lezione desideriamo ricordargli l'importanza di comprendere questi insegnamenti con una mente aperta e flessibile. Facendo domande intelligenti e praticare con pazienza, è sicuro che lei continuerà avanzando rapida e naturalmente. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. LA CONOSCENZA PIÙ CONFIDENZIALE. Nella cosa esposta anteriormente nel Bhagavad-gita, la conoscenza relativa alla differenza basilare tra l'anima ed il corpo si è descritta come" confidenziale." Orbene, nel Capitolo Nono, si spiega lo Scheggia-vidya, o" il re della conoscenza", e" Scheggia-ghuyam," la conoscenza più confidenziale", cioè la conoscenza corrispondente all'eterna funzione costituzionale o attività originale dell'anima. Quell'eterna funzione costituzionale, sanatana-dharma, si descrive attraverso il Gita, e nel capitolo nono in questione, come" Bhakti" o il servizio devozionale trascendentale a Krishna, la Suprema Personalità di Dio (Purusottama). Al principio del capitolo, Krishna dice che ora Egli impartirà" la saggezza più segreta", la quale allevierà ad Arjuna il cui fede ferma in Krishna lo qualifica per ricevere questi insegnamenti, di tutte le miserie, Bg. 9.13). Krishna spiega dopo che tutta la creazione cosmica poggia dentro Lui. Ancora così, benché Egli sia la fonte ed il controllore dell'universo, Egli rimane trascendentale ed appartato di lei, Bg. 9.4-10). Subito, Krishna descrive agli ignoranti (mudhas) chi ignorano la Sua supremazia trascendentale e ridicolizzano la sua forma personale apparentemente umana, e li contrasta con le grandi anime (mahatmas) chi stanno informate della Sua divinità e chi l'adorano con devozione, Bg. 9.11-14). Quindi Krishna descrive i differenti tipi di adoratori: gli adoratori del Bramino impersonale, dei semidei e della forma universale, ed Egli si descrive a Sé Stesso come il vero ed ultimo oggetto di adorazione (15-21), il protettore di Suoi devoti, Bg. 9.22, ed il beneficiario ultimo di tutti i sacrifici ai semidei, Bg. 9.23-24). Altri adoratori raggiungono le dimore dei suoi oggetti di adorazione, ma" quelli che mi adorano, vivranno con me", Bg. 9.25). Nei versi finali del Capitolo Nono, Krishna parla circa Suoi devoti. Facendolo a Lui, obietto di tutte le azioni, offerte ed austerità, Suo devoto si libera della legatura del karma e lo raggiunge Lo nella Sua dimora eterna, Bg. 9.26-28). Benché imparziale, Krishna favorisce a quelli che lo servono con amore, Bg. 9.29). Perfino, se un devoto commette le azioni più abominevoli, egli deve essere considerato come un santo, poiché egli sta" debitamente reddito"; lo stesso processo del servizio devozionale l'eleverà alla corretta ed ultima perfezione, Bg. 9.30-31). È più, se ancora le persone considerate come quelle di più bassa classe possono raggiungere Krishna cercando la Sua protezione, che cosa dire di quelli nati due volte, i brahmanas? , Bg. 9.32-33). In conclusione, Krishna dichiara che quello che è completamente Suo devoto, lo raggiunge Lo. "occupa sempre la tua mente in pensare a Me e trasformati in Mio devoto; offrimi riverisci ed adorami. Essendo completamente assorto in Me, sicuramente tu me verrai", Bg. 9.34). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 6, Testo 2 yam sannyasam iti prahur yogam tam viddhi pandava na hy asannyasta-sankalpo yogi bhavati kascana yam - che, sannyasam - rinuncia, iti - così, prahuh - dicono, yogam - vincolarsi col Supremo, tam - quello, viddhi - devi sapere, pandava - Oh figlio di Pandu, na - mai, hi - certamente, asannyasta - senza abbandonare, sankalpan - la propria soddisfazione, yogi - un trascendentalista mistico, bhavati - si converte, kascana - chiunque. Traduzione: Quello che si denomina rinuncia è la stessa cosa che lo yoga, cioè vincolarsi col Supremo, perché nessuno può trasformarsi in yogi, a meno che rinunci al desiderio di gratificazione dei sensi. L'idea chiave di questo verso è" lo yogi non deve vivere solamente per gratificare i suoi sensi." Mediti specialmente lo studente su questo significato. Uno può rinunciare ad un'attività quando trova un'attività superiore. Quando lo yogi rinuncia a gratificare i suoi sensi, rinuncia non è differente di yoga, e questo è vincolarsi col Supremo, finalmente egli può sviluppare un'attività ed un piacere superiori. Mediti lo studente circa l'importanza della condizione di rinunciare alla gratificazione dei sensi (piacere inferiore), per vincolarsi (yoga, con l'Essere Supremo o Dio) piacere superiore o spirituale. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. PRANAYAMA. Prana significa" aria"," Yama" significa" controllo." Pranayama è una parte del sistema Astanga-yoga, utilizzato per controllare il sistema respiratorio. Questo processo è importante per il controllo dei sensi e per il progresso nella realizzazione spirituale. Nel corpo ci sono dieci classi differenti di aria, i quali circondano l'anima pura. Le arie sostengono le attività dei sensi. Pertanto, quando le arie sono controllati, anche i sensi e la mente lo stanno. Le dieci arie sono le seguenti: A. - Primari. Arie" grossolane." 1. Prana: l'aria che entra per il naso. 2. Aggiusta: l'aria intestinale che permette l'evacuazione e le attività dell'Addome. 3. Samoana: l'aria dentro lo stomaco. 4. Udhana: l'aria per inghiottire, passa attraverso la gola. 5. Vyana: l'aria che passa attraverso il corpo. B. - Secondari: Arie" sottili." 6. Naga: l'aria per aprire la bocca e gli occhi. 7. Krkara: l'aria che creda l'appetito, e che aiuta a vomitare. 8. Kurma: l'aria per contrarre i muscoli. 9. Devadatta: l'aria per sbadigliare e rilassarsi. 10. Dhananjaya: l'aria per conservare l'equilibrio. Il controllo delle arie comincia col Pranayama, o controllo dell'aria che passa attraverso il naso. TECNICHE:

Senti Lei in posizione di Loto. Lo faccia comodamente tutto. Già seduto in posizione di Loto, o in SIDDHASANA, appoggi le sue mani sulle ginocchia in una maniera rilassata. Anche può essere disteso. Chiuda soavemente gli occhi e mantenga la colonna vertebrale retta, senza tensione. Prenda ora coscienza di tutto il suo corpo fisico. Quindi prenda coscienza che il suo corpo fisico è completamente quieto. Non faccia da ora in poi più movimenti non necessari. Incominci a prendere coscienza della sua respirazione entrando ed uscendo attraverso il suo naso. Ora inizio a contare la sua respirazione da 1 a 20. Pratichi naturalmente il più possibile senza sforzo. Ora porti lentamente la mano destra al suo viso. Col pollice copra la fossa destra del suo naso ed il dito mezzo ed indice appoggiati nel cipiglio. Mantenga le dita anulare e piccolino a distanza sulla fossa sinistra del suo naso. Inali soave e profondamente per il lato sinistro del suo naso. Ora copra la sua fossa sinistra con le due dita e levante il pollice destro. Esali molto soavemente per la sua fossa destra. Ora, inali per la sua fossa destra ed esali per la sua fossa sinistra. Quando inali per la sinistra, copra la sua fossa destra col pollice, e quando esali per la destra, copra la fossa sinistra con le due dita. Ripeta tutto il processo per cinque volte, alternando un ed un'altra fossa nasale. Ora, senza smettere di fare l'esercizio, prenda coscienza della sua respirazione passando attraverso la gola dove esiste un'aria (udhana) che controlla l'entrata ed uscita della respirazione. Cominci a contrarre questa parte come se a partire da quello punto stesse respirando. Quando inali, contragga, e quando esali, espanda. Prenda coscienza che la sua respirazione comincia nella gola. Ora sospenda gli esercizi e prenda coscienza della respirazione nel naso entrando ed uscendo. Prendere unicamente coscienza della respirazione è la finalità di questi esercizi, col fine di ottenere equilibrio mentale. Vogliamo ricordargli che lei può fare tutti i giorni gli esercizi insegnati in questa sezione. Gli esercizi di respirazione non devono eccedere i quindici minuti. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. VARNASRAMA-DHARMA. C'è una parola che abbiamo ascoltato varie volte: Varnashrama dharma. Oggi tenteremo di spiegarla. I seguaci della volontà di Dio, come fu insegnata per il Sig. Krishna nel Bhagavad-gita, sono generalmente conosciuti come indù. Questa parola" indù" che data solo di fa poco tempo, è un nome dato per i Maomettani a quelli seguaci del varnashrama-dharma chi normalmente riunivano nel fiume Indù, in India. "Indù" si convertì in" Indù" per una brutta pronuncia, in modo che" Indù" è una designazione vuota e carente di significato speciale. Il principio delle quattro ordine sociali e le quattro ordine spirituali fu creato originalmente per Dio Stesso, come è rivelato nel Bhagavad-gita, 4.13, e è chiamato appropriatamente varnashrama-dharma. Essenzialmente, le quattro ordine della vita chiamato" varna" è sistemate scientificamente per il progresso materiale della società, e le quattro ordine spirituale chiamato" ashrama" è designato per il progresso naturale dell'autorrealización. Entrambi i sistemi, il varna e l'ashrama, stanno inter-relacionados ed ognuno dipende dall'altro. Il proposito di questo piano creato per il Sig. Stesso è accelerare le qualità trascendentali dell'individuo, in modo che gradualmente possa realizzare la sua identificazione spirituale ed agire in modo che possa liberarsi delle legature materiali della vita condizionata. È un sistema per mezzo del quale l'essere umano civilizzato può portare a termine il suo missione exitosamente, la quale deve essere distinta delle propensioni naturali dell'animale che sono il mangiare, il dormire, l'accoppiarsi ed il difendersi. Vita Tranquilla, Vita spirituale Il sistema varna di quattro caste: Brahmana, ksatriya, vaisya e sudra, è perfettamente organizzati in termini materiali per permettere alla gente vivere pacificamente e dedicarsi alla vita spirituale mentre si è occupato in attività normali. In ogni società esiste sempre una classe interessata nei commerci e l'agricoltura. Di accordo col capitolo 18 del Bhagavad-gita, i doveri dei vaisyas sono la" agricoltura, la protezione delle vacche ed il commercio." La classe" sudra" d'altra parte, realizza il lavoro o serve alle altre classi. I ksatriyas è gli amministratori e protettivi, o poliziotti. "L'eroismo, il potere, la determinazione, la destrezza, il valore nella battaglia, la generosità e la leadership sono le qualità di lavoro per i ksatriya" (Bg.18.43) I Brahmanas costituisce la classe intelligente ed impartiscono conoscenza spirituale e guidano all'umanità verso l'autorrealización. Sia che uno accetti o non li nominare di Brahmana, ksatriya, vaisya e sudra, esiste sempre naturalmente in ogni società una classe intelligente interessata nella conoscenza superiore o spirituale e nella filosofia. Esiste anche una classe interessata nell'amministrazione e nel governo degli altri. Una classe interessata nello sviluppo economico, nei commerci e nell'ottenimento di denaro. E finalmente, esiste un'altra classe di uomini che non sono tanto intelligenti, né hanno spirito militare, e neanche hanno capacità per lo sviluppo economico, ma semplicemente tentano di servire alle altre classi per ottenere il suo sostentamento. Guardando la storia della società, vedremo che queste caratteristiche sono costanti. Questo sistema è esistito da tempo immemorabile, e continuerà per tempo immemorabile. Non bisogna potere che possa fermarlo. Dovuto alla dipendenza straniera dell'India ed a quelli che non seguono il sistema Varnashrama, detto paese sta ora presenziando alla degradazione dell'ordine naturale e sistema artificialmente un sistema basato nella casta ereditaria. Poiché il sistema di Varnashrama è creato per Dio, esisterà sempre, sia nella sua forma degradata od originale, non potendo essere estinto. È come il sole, una creazione di Dio. Sia che sia coperto per le nuvole o in un cielo sereno, il sole esisterà. Quando il sistema di Varnashrama arriva a degradarsi, appare allora come il sistema di casta ereditaria. Le quattro ordine naturali stanno ancora lì, ma non c'è una vera regolazione per la cooperazione tra le comunità ed ordini sociali. Di accordo col sistema originale dato nel Bhagavad-gita, la casta non è determinata per la nascita, bensì per le qualità. La letteratura Vedica è perfettamente chiara in questo punto. Il Sig. Krishna Stesso usò l'espressione" brahma-bandhu", per significare" relativo ad un Brahmana", per descrivere ad una persona che nasce nella famiglia da un Brahmana, ma che non è qualificato come tale. Questo fu il caso di Asvathama, come si descrive nello Srimad Bhagavatam, 1.7.35. Egli era figlio di un Brahmana, ma aveva ammazzato i cinque figli di Draupadi mentre dormivano, e per quel motivo Krishna disse che egli dovrebbe essere chiamato" brahma-bandhu." Come la magistratura è un carico per una persona qualificata, dello stesso modo il carico di Brahmana si capisce solo per qualificazione. Per la solo nascita uno non può arrivare ad essere un alto giudice della corte, ma una persona qualificata, non importa la sua nascita, è eleggibile per il carico. Analogamente, qualunque uomo che raggiunga le qualità di un Brahmana, benché sia nato in una famiglia di casta bassa deve essere riconosciuto come un vero Brahmana. Esiste un esempio nel Chandogya Upanisad di un discepolo che si avvicinò ad un guru per

essere istruito. Il guru chiese al ragazzo del suo cognome. Per potere rispondere al suo maestro, egli domandò a sua madre. Inquisendo sua madre, il ragazzo ebbe come risposta": Io non so. Io ero domestica nella mia gioventù e lavorava in molti posti. Io non so chi tuo padre" fu. Il ragazzo raccontò la cosa anteriore al saggio, e questo dichiaro": Nessuno bensì un Brahmana parlerebbe tanto veracemente come te l'hai fatto", ed il ragazzo fu accettato per questo come un Brahmana, poiché egli agì come un Brahmana. Analogamente, nel Hari-bhakti-vilasa, che è il letteratura modello per il comportamento regolativo nel servizio devozionale, si dice": come il bronzo può essere trasformato in oro mediante il processo chimico appropriato, allo stesso modo per il processo di iniziazione di un guru genuino qualunque essere umano può essere trasformato in un nato per la seconda volta, in un Brahmana. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. KARMA. Le scienze e filosofia occidentali sostengono comunemente che la legge della causalità governa tutte le azioni ed i differenti avvenimenti nell'universo che non possono esistere azioni o avvenimenti senza le sue cause corrispondenti, almeno nella piattaforma materiale. La letteratura Vedica richiama a questo la Legge di Causa ed Effetto, o Legge del Karma. Le azioni del jiva derivano nella sua trasmigrazione da un corpo materiale ad un altro. In altre parole, il jiva si toglie e si mette corpi, come una persona si mette nuovi paramenti, rifiutando le vecchie. Mentre il jiva trasmigra, egli soffre o gode i risultati delle sue attività passate (Karma). In un senso ogni karma è cattività. Ancora le attività pio, o" buon karma", legano ad una persona alla ruota della trasmigrazione. Se uno vuole trascendere il Samsara, o le nascite e morti ripetuti, uno deve essere libero di ogni karma. Il jiva creda il suo proprio Karma coi suoi desideri particolari di godere di differenti maniere questo mondo. In questo modo, né Bhagavan, né la natura materiale sono responsabili per il karma del jiva; egli fa il suo proprio destino. Secondo le attività del jiva, e scendo la supervisione dal Suprema, semplicemente la natura materiale gli concede un altro corpo affinché porti a termine i suoi desideri. La liberazione della gran catena del karma arriva attraverso la conoscenza. "Come il fuoco converte al legno in cenerino, Oh Arjuna!, dello stesso modo il fuoco della conoscenza converte in cenerino tutte le reazioni (Sarva-karmani, delle attività materiali") Bg. 4.37). Questo" fuoco della conoscenza" si riferisce alla coscienza del jiva della sua propria posizione costituzionale come eterno domestico del Supremo. Quando uno si arrende a Bhagavan, trascende immediatamente tutto il karma passato, presente e futuro. Il jiva non può liberarsi meramente del karma con lasciare le sue attività. Le Proibizioni incorniciano all'anima come eterna ed irrevocabilmente attiva. "È davvero impossibile per l'essere corporificado abbandonare tutte le attività. Nonostante, si dice che quello che rinuncia ai frutti dell'azione, karma-phala-tyagi, è quello che ha rinunciato in realtà." In altre parole, uno deve imparare l'arte di lavorare senza incorrere in karma. Nel Bhagavad-gita, Bhagavan Krishna spiega in dettaglio questa arte del karma-yoga. Riassumendo, quello che esegue le sue attività come sacrificio al Bhagavan Supremo evita il Karma, la cattività dentro il mondo materiale. Questa attività di sacrificio tanto raffinata si chiama akarma, cioè, l'azione senza reazione. Il" Narada Pancaratra" spiega che l'arte di karma-yoga è Hrsikena-seva nam": Servire al Sig. dei sensi coi sensi di uno." È la funzione del guru insegnare ai suoi discepoli questa arte schiva dell'akarma, l'azione senza reazione. SAMSARA. Samsara vuole dire nascite e morti ripetuti, o trasmigrazione. Come risultato del karma, una persona può prendere la sua nascita in una famiglia di ricchi mercanti o in una famiglia di insetti. Il Padma-Purana espresso in dettaglio che ci sono 8.400.000 specie di vita e che il jiva caduto deve prendere nascita in ognuna di esse. Dopo avere evoluto attraverso molte migliaia di nascite, il jiva raggiunge finalmente la forma umana, l'unica opportunità di coltivare l'autorrealización per la sua liberazione ultima del ciclo del Samsara. SAMSARA La Vasta Ruota Della Nascita E La Morte Conduce All'Anima, Sembrando Trovare Ella Suo Violetta Finale In Alcuna Di Le 8.400.000 Specie Di Vita. IN LA CUSPIDE DI LA RUOTA QUESTO LA VITA UMANA, LA QUALE, SE SI USA SAGGIA E PRUDENTEMENTE, PUÒ LIBERARE ALL'ANIMA DI LO SCHIAVITÚ DELLA NASCITA E MORTE RIPETUTI. (Illustrazione) ROTAZIONE DI LA GAMBA. TECNICA: Coricato supino, le gambe allungate e le braccia ai lati del corpo con le palme delle mani nel piano. Le gambe giunte. Levante del suolo la gamba destra, sempre retta, e le faccia girare dieci volte nel senso delle lancette dell'orologio e dopo dieci volte in senso contrario. Esegua lo stesso esercizio con la gamba sinistra. Ripeta simultaneamente l'esercizio con entrambe le gambe ed in entrambi i sensi. Durante l'esercizio tutto il corpo, includendo la testa, devono rimanere nel suolo. Non si affatichi, faccia l'esercizio di accordo con la sua capacità respiratoria. Deve inalare ed esalare in ogni circolo. Benefici: Fortifica i muscoli dell'addome. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI E L'AUSTERITÀ. "Se lei vuole conquistare il mondo facendo un lavoro semplice, allora controlli la mente, la quale sta ballando sempre di fronte al viso dei cinque piaceri ed i dieci sensi." Canakya Pandit. Austerità è una parola magica che c'apre le porte di qualunque successo nella vita. Se vogliamo raggiungere qualcosa di molto grandioso, tanto nelle nostre attività materiali come nelle attività sviluppate durante il tragitto spirituale, dobbiamo essere disposti a trovare ed ad affrontare anche difficoltà ed ostacoli molto grandi. Dovuto a queste difficoltà, la maggior parte della gente non desidera raggiungere grandi obiettivi. In altre parole, austerità significa la serie di difficoltà che una persona assume per raggiungere la gran meta della perfezione nello yoga o l'autorrealización. L'austerità nelle modalità dell'ignoranza e la passione è volere raggiungere mete temporanee tali come la fama (essendo sportivi distaccati) getti del cinema o della canzone, e l'accumulazione di ricchezze materiali e temporali. Naturalmente, un yogi non è interessato in tali mete mondane o materiali. Per esempio: Durante tutta la vita possiamo lavorare molto duramente, come asini, e così ottenere molto denaro. Ma, quando arriviamo al momento della morte, chiamiamo immediatamente il medico e gli diciamo": per favore, il mio caro medico, io sono una persona supremamente ricca, io gli pagherò

quello che lei voglia se lei mi dà un anno più di vita, o forse solo un'ora, un secondo più di vita, per favore." Ma il medico dovrà rispondergli": Con tutto il suo denaro lei non può comprare un solo istante più di vita, perché la morte non sta basso il mio controllo." Un yogi è sempre un saggio, perché egli vedi sempre le cose come esse sono. Per raggiungere la perfezione della nostra vita, l'autorrealización, è inevitabile, l'austerità sincera e naturale. Gli yogis, per esempio, si alzano molto presto, prendono un bagno e dopo si dedicano a meditare. Essi tentano di evitare conversazioni su temi mondani. Neanche utilizzano il suo tempo andando così al cinema né altri programmi chiamate culturali o sportive. Lo yogi segue l'ordine del suo maestro spirituale, e se gli è difficile da eseguire questa ordine, questa difficoltà è accettata dal discepolo come un'austerità naturale. L'austerità prescritta per questa era attuale (Kali-yuga), è la meditazione su quello Farò KRISHNA Maha-mantra; Farò KRISHNA Farò KRISHNA, KRISHNA KRISHNA, Farò Farò, Farò Ramo Farò Ramo, Ramo Ramo Farò Farò. Nella lezione quindici, terza sezione del nostro corso, si daranno le istruzioni basilari su questo processo di meditazione o mantra-yoga. Questa meditazione è un processo purificativo, specificamente prescritto per questa era, per le sue condizioni particolari, per le Proibizioni, perché è molto facile da praticare, dà pace e tranquillità e si esegue allegramente. Uno potrebbe domandarsi allora, dove sta l'austerità? La risposta a questa domanda la troviamo nello Srimad Bhagavatam (Canto II)": Nell'era di Kali tutte le buone qualità degli uomini sono sparite, e l'ipocrisia, la rissa e la brutta fortuna appaiono ovunque. Ancora così, questa era ha un gran vantaggio. Semplicemente per uno cantare quello Farò KRISHNA Maha-mantra, può raggiungere il Destino Supremo della vita." Il segreto è che al principio della vita spirituale, dovuto al nostro attaccamento a cose e risultati materiali o mondani, il processo di yoga può sembrarci amareggio come il fiele, ma alla fine è dolce come il miele. Al contrario di quello che può succederci nelle nostre attività mondane che sono all'inizio molto dolci, ma alla fine sono molto amare. Perciò, caro studente, prosegua senza dubitare, malgrado a volte quello verso lo Yoga possa sembrarci qualcosa di duro ed austero. Ma sappiamo anche che quando sviluppiamo le nostre migliori qualità e perfezioniamo il nostro amore, la vita nello Yoga diventerà molto dolce e rallegri. SEZIONE 7 YOGA E SALUTE. MEDITAZIONE SU LA TRADIZIONE. Dobbiamo domandarci se gli orrori di un mattatoio, o acchiappare gli animali silvestri per usare la sua pelle o la sua carne, o torturare indifesi animali nei laboratori di vivisezione, e molte altre azioni abominevoli che commettiamo contro il regno animale, stanno concordi coi principi di amore e compassione. Per comprendere molte delle storie allegoriche del Bibbia che nascono nella letteratura ebraica, magari possa aiutarci sapere che essi furono influenzati per molto tempo per i metodi egiziani di rappresentazione grafica. Essi utilizzarono simboli, segni e geroglifici. Gli animali furono usati per rappresentare stati di sdoppiamento spirituale, etc. Attraverso tutto il Bibbia abbiamo la stessa classe di simbolismo: l'Agnello di Dio, la colomba della pace, ancora i Quattro Vangeli hanno i suoi simboli: il leone, il bue, l'aquila e l'uomo con testa di angelo. L'astrologia svolse anche un ruolo importante nella vita della gente di quelle epoche; ogni Tagli Reale aveva i suoi astrologi ed indovini. In conseguenza, il Bue, Taurus, ed i Pesci, Pesci, si trovano citati frequentemente, riferendosi all'era astrologica che viveva l'umanità e bene sono potuti essere usati in una maniera mistica ed allegorista. Ma senza importare come interpretiamo le storie Bibliche, una cosa è certo: è completamente contraddittorio il quadro di un Figlio di Dio, santo, divinamente compassionevole, con un coltello nelle Sue mani, tagliando la gola delle Sue amate creature viventi. Fu il Maestro un Vegetariano? Quelli che tentano di seguire un regime di vita vegetariano sono ostacolati frequentemente per la credenza che Gesù Cristo mangiava carne. Ed anche i vegetariani sono accusati di tentare di ottenere una migliore posizione che quella che Egli raggiunse. Ma nessuno che sia convinto che il Vegetarianismo è l'unico mezzo di vita corretto per un Cristiano, può accettare l'idea che il fondatore del Cristianesimo fu una sala da pranzo di carne o ancora di pesce. I Cristiani credono che il Maestro fu più grande di Buddha chi considerava il Vegetarianismo come una parte essenziale della vita pura. Tuttavia, non importa se il Maestro era un vegetariano o no, a lui lo è acclamato come esempio dell'essere umano perfetto. Per noi non c'è alternativa in questo dilemma. Per quel motivo dobbiamo esaminare le ragioni esposte che difendono il punto di vista che il Maestro mangiò carne e vedremo come può dimostrarsi che queste sono false. Tutte le evidenze presentate vengono dai Quattro Vangeli. Possono riassumersi brevemente della seguente maniera: 1, ci sono 19 riferimenti al cibo nei Vangeli ed in più di un'occasione si rappresenta al Maestro dicendo ai discepoli": Hanno qualcosa di mangiare?" , Juan 21.5; Lucas 24,41. Le 19 riferimento sono: Scherzo, Marcos 7.19; Lucas 3.11; 9.l3; Juan 4.34; Brosimos, Lc. 24.41; Brosis, Jn.4.32; 6.27.55; Prosphagion, Jn. 21.5; Trophe, Mt. 3.4; 6.25; l0.l0; 24.45; Lc. 12.23; Jn. 4.8; Phago, Mt. 25.35.42; Lc. 8.55 2, si suppone che il Maestro ed i discepoli abbiano conservato la Pasqua quando celebrarono l'Ultima Cena. 3, si dice che il Maestro mangiò pesce dopo la sua resurrezione. (Lc.24.43). Lo è rappresentato anche come dando pesce ai suoi discepoli per mangiare, Jn. 21.9, dando di mangiare quattro mille persone con sette, o cinque, pezzi di pane e pochi pesci piccoli, Mt. 14.17; 15.36; Mc. 6.41; 8.7; Lc. 9.13; Jn. 6.11). E finalmente si presentano le due occasioni nelle quali si dice che Egli fece un miracolo per aiutare i Suoi discepoli a prendere un'enorme quantità di pesci, Lc. 5.6; Jn.21.11. INTERPRETAZIONE. Primo prendiamo i riferimenti a" mangiare." Se esaminiamo queste 19 riferimento vedremo che nessuna di esse implica che il Maestro mangiò carne. Tali espressioni come" il Mio cibo è fare la volontà di chi mi inviò" e" Lavorare non ferma il cibo che perisce" sono chiaramente metaforiche, ed in nessun caso indicano mangiare carne. Ma, ancora se a qualcuno gli sembra implicito che Egli sanzionò il mangiare carne, quello non è così, perché tutte le parole greche usate, traducono cibo, alimento. Le parole usate sono: Scherzo - alimento, quattro volte,; Brosimos - quello che può essere mangiato, una volta,; Brosis - alimentarsi o l'atto di mangiare, quattro volte,; Prosphagion - qualunque cosa per mangiare, una volta,; Trophe - alimento, nutrizione, sei volte,; Phago - per mangiare, tre volte. Cosicché non disse Egli," Hanno alcuno carne?" , Jn. 21.5, bensì "Hanno voi qualcosa per mangiare?" E quando i Vangeli dicono che i discepoli andarono a comprare cibo, Jn. 4.8, semplicemente si riferiscono ad alimenti. Questo in quanto ai riferimenti su mangiare.

Un punto che indica che l'Ultima Cena non era il Cibo Pascual è l'assenza di qualunque menzione del parola Agnello, o come dice J.A Gleizes," sostituendo il pane ed il vino per il sangue e la carne nel sacrificio divino," il Maestro" annunciava la nuova alleanza tra l'uomo e Dio, una vera riconciliazione con tutte le sue creature." Se il Maestro fosse stato una sala da pranzo di carne, Egli avrebbe menzionato l'agnello e non il Pane, come il simbolo della Divina Passione nella quale l'Agnello di Dio fu morto per i peccati del mondo. E è come tutte le cose indicano che l'Ultima Cena non fu la Pasqua, ma se fu un cibo di amicizia che il Maestro ebbe coi Suoi discepoli. È significativo che ancora il pilastro dell'Ortodossia, il defunto Vescovo Gore disse": Assumeremo che Juan sta nella cosa certa quando egli corregge Marcos circa la natura dell'Ultima Cena. Non fu il cibo Pascual propriamente detta, bensì un cibo di addio coi Suoi discepoli. Né fare il racconto della Cena suggerisce la cerimonia del Cibo Pascual", Un nuovo commento della Scrittura Sacra, Parte III, pagina 235. Di un'altra parte, Decano Farrar, nel suo commento di San Lucas nel Bibbia di Cambridge per Scuole, dice che può essere che l'Ultima Cena" non fosse l'attuale Mangi Pascual Ebrea, bensì una quale si incamminò a rimpiazzarla per una Pasqua di un significato più divino." Punto di vista Etico. Per quelli che credono che il Vegetarianismo è il vero verso vita, l'argomento etico è più forte di qualunque altro. Se leggiamo nei Vangeli che il Maestro fece qualcosa di indegno di qualcuno che fu perfettamente compassionevole, comprenderemmo che i Vangeli danno una falsa versione di Lui, e così quando essi lo rappresentano come tossicodipendente alla crudele pratica di mangiare pesce, sappiamo che sono falsi in quell'aspetto. Questa frase non sta nella nuova versione. Le storie di alimentare alle cinque e le quattro mille persone hanno confuso gli erudito, e le sue spiegazioni stanno lontano da essere soddisfacenti. Gli erudito non li respingono basati nel fondamento morale, bensì nello scienziato. Nei Vangeli c'è un'inconsistenza in queste narrazioni che lancia dubbi circa la sua esattezza. I tre primi Vangeli dicono che l'alimentare le cinque mille persone ebbe luogo nel deserto, Mt. 14.13-21; Mc. 6.30-44; Lc 9.10-17, ma Juan dice che succedè in una montagna e che c'era molta erba nel posto, Juan 6.3.10. Interpretazione Mistica. Alcuni sostengono che realmente la storia si riferisce al Cibo Eucaristico, e è stato trasformata in un" miracolo" per gli Evangelisti, mentre altri l'interpretano misticamente. Tutti gli studenti biblici sono abituati con l'uso del Pane come un simbolo del Corpo di Cristo o la sostanza divina, e noi sappiamo che nella Chiesa Primitiva il" pesce" era soprannome della cosa misteriosa. La parola Greca per Pesce, I-CH-TH-o-S, è formata delle lettere iniziali delle parole" iesos christos theos vos soter" che significa Jesús Cristo Figlio di Dio Salvatore. Si trova come un simbolo Cristiano nelle catacombe e fu una specie di vocabolo misterioso. Per quel motivo è appena ragionevole supporre che il termine pescato sia usato nei Vangeli in un senso mistico. L'interpretazione mistica della Scrittura fu molto usuale nella Chiesa Primitiva ed Origini dice che" mentre ogni passaggio della Scrittura ha un significato spirituale, molti passaggi non hanno un altro significato, e c'è spesso un significato spirituale sotto una finzione letterale." Ed Atanasio ci previene che" se tentiamo di comprendere la Sacra Scrittura alla lettera, incorreremo nella più grande bestemmia tanto quanto attribuire crudeltà o falsità alla Divinità." Questo è precisamente quello che ha fatto l'interpretazione no-mistica dei Vangeli, poiché ci hanno fatto credere che il Maestro chi venne a predicare un Vangelo di amore, fu tanto contraddittorio nella Sua vita che Egli mangiò le creature del Sig. ed incoraggiò ad altri a fare la stessa cosa. Nota": Vegetariano" viene dal Latino" vegeterò" che significa" vivificare." Homo vegetus si applica ad una persona dinamica e Vigorosa. Ed ora la nostra squisita ricetta vegetariana. Ricotta (Curd). 1 gallone di latte intero, 2 Limoni, Tessuto grande e quadrato di 45 x 45. Collochi il latte in una pentola e la metta a cucinare. Quando bolla il latte, faccia attenzione che non si scotti. Mentre il latte bolle, sprema il succo dei due (2) limoni e coli questo succo. Quando bolla il latte, aggreghi il succo di limone. Il latte si taglierà. Tolga il latte del focolare e la lasci che si raffreddi. Allora torni a collocarla dopo sul focolare e le lasci bollire. Questo separerà adeguata ed equilibratamente il latte tagliato del siero. Ora prenda il tessuto e getti il latte tagliato ed il siero al tessuto. Lasci che scivoli per alcuni minuti e dopo leghi il latte tagliato nel tessuto. Appenda questa sacca affinché finisca di sgocciolare; non dimentichi utilizzare una corda o fischia molto forte affinché rimanga ben legato. Differenti preparazioni nelle quali si usa la ricotta, richiedono differenti periodi di tempo di strizzata. La ricotta è la base per differenti preparazioni deliziose. Non ha sostituto. , Lei può utilizzare anche il siero per le sue zuppe, etc.. CECI TENERI IN SALSA DI COCCO E YOGHURT (KABLI CHANA USAL). Tempo di Preparazione: 15 minuti, dopo avere avuto tutti gli ingredienti intelligenti. Tempo di Ammollo: 8 ore. Tempo di Cottura: 2 a 3/4 ore, o 30 a 40 minuti nella pentola a pressione. INGREDIENTI: 1-1/4 tazze di Ceci secchi, 4 - 5 Tazze di acqua, 3-1/2 tazze se utilizza la pentola a pressione, Cucchiaiate di Ghee od olio vegetale, per friggere le spezie, 1-1/2 Cucchiaiate di semi di cumino, 2 Cucchiaiate di semi di coriandolo, 1/2 Cucchiaiata di semi di Minojo, 8 Grani di Pepe Nero, 1 Cucchiaiata di semi di papavero bianco, se si ottengono, o anarcardio punto o mandorle, 1 Tazza di Yoghurt interamente, crema inacidisce o siero di latte raffinato, 1-1/2 a 3 Cucchiaiate di semi di peperoncini verdi freschi, tagliati in pezzi, 1/2 Cucchiaiata di radici di Zenzero fresco, pelate e tagliate in pezzi, 1 Tazza di cocco fresco o un pacchetto di cocco secco, grattato, 1-1/2 a 2 Tazze di Ghee od olio vegetale per friggere, 2 Papi medi per infornare, 1-1/4 Cucchiaiate di semi di Senape Nera, 6 a 8 Foglie secche di curry, 1-1/4 a 1-1/2 cucchiaiate di sale, 1 Cucchiaiata di cúrcuma, opzionale, 2 Cucchiaiate prezzemolo fresco punto o foglie di coriandolo, 6 a 8 Rondelle di limone o lima per adornare. PREPARAZIONE: 1.- Collochi i Ceci in una stoviglia grande, getti le 3 1/2 tazze di acqua e lasci inzuppare durante la notte, più o meno 8 ore, alla temperatura ambiente.

2.- Pre-caldo il forno a 200° F. 3.- Peli le patate e li tagli in cubi piccoli. 4.- Sgoccioli i ceci in un colatoio, li collochi in una casseruola di 3 o 4 stanze, annata quattro o cinque tazze di acqua ed un po' di ghee o di olio vegetale, e lo lasci bollire a fuoco alto. Quindi abbassi il fuoco a mezzo o basso, copra bene con un coperchio e lasci bollire soavemente durante 2 o 3 ore, o fino a che i ceci siano soffici come il burro, ma senza che si spacchino. Se sta utilizzando la pentola a pressione, combini gli stessi ingredienti nella pentola ed usi 3-1/2 tazze di acqua. 5.- Ritiri del fuoco, Riduca la pressione se è necessario, scopra e rimescoli. 6.- Collochi i semi di cumino, di coriandolo, di finocchio, di pepe nero, e di papavero bianco, in un recipiente forte v li tosta per 10 minuti a fuoco lento. Li porti dopo ad un mulino elettrico di caffè e li polverizzi fino a che rimangano in polvere. In un mixer, combini lo Yoghurt, i peperoncini verdi tagliati in pezzi, lo zenzero, la polvere delle spezie appena fatto, 1/2 tazza di acqua ed il cocco. Quindi copra e mescoli a fuoco mezzo durante l minuto, o fino a che gli ingredienti si siano trasformati in una salsa soave. 7.- Caldo a fuoco mezzo, 1-1/2 a 2 tazze di ghee od olio in un recipiente di 10 o 12 pollici, o una casseruola di 3 stanze, fino a che la temperatura raggiunga i 365°F. Collochi accuratamente i cubi di papa nel Ghee od olio bollendo e frítelos fino a che siano tostati e dorati. Li tiri fuori, li sgoccioli e li metta a parte nel forno pre-riscaldato in una refrattaria coperta con tovaglioli di carta. Ritiri tutti i recipienti che trattengano ghee od olio dal posto dove stia cucinando. 8.- Caldo a fuoco mezze 4 cucchiaiate di ghee od olio vegetale in una casseruola di 3 o 4 stanze, durante 30 a 60 secondi. Collochi i semi di senape nera e frítelas fino a che scricchiolino e scoppiettino (30 a 45 secondi). Aggiunga le foglie di curry ed i ceci, utilizzi un cucchiaio striato, dopo versi la salsa di Yoghurt, il sale e la cúrcuma. Riduca il fuoco di mezzo a sotto, rimescoli frequentemente, cucini senza coprire fino a che la salsa abbia diminuito alla metà della quantità originale. Copra i cubi di papa. 9 - prima di offrire al Sig. Krishna, adorni ogni porzione con erbe fresche punto e con rondelle di lima o limone. SRILA PRABHUPADA, IL FAMOSO YOGI CHE CAMBIO LA VITA DI MILIONI.

Lezione 11 Gli ricordiamo che deve leggere attentamente i libri che includiamo e specialmente il Bhagavad-gita il cui riassunto abbiamo fatto nella Prima Sezione di ogni Lezione, ma lo raccomandiamo la lettura di tutto il capitolo che corrisponda ad ogni Lezione. Qualunque dubbio, e gli torniamo a reiterare che qui stiamo sempre per aiutarlo, gliela risolveremo nella misura delle nostre possibilità, limitazioni e capacità. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il Bhagavad-gita è appropriato per darci come un'idea evidente tanto della cosa più generale della cosa più elevata nella religione indù" C. W. Hegel. A proposito, per favore ricordi l'importanza di leggere il capitolo corrispondente al Bhagavad-gita, come si indica in questa sezione, prima di cominciare ogni lezione. L'OPULENZA DELL'ASSOLUTO. Al principio del Capitolo Sette del Bhagavad-gita, Krishna ha spiegato le Sue differenti energie, materia e spirito. Qui nel Capitolo Decimo, Egli spiega ad Arjuna le Sue opulenze specifiche, manifestate nel Suo energie omnipenetrantes. Krishna comincia da affermare che quelli che sono saggi, conoscendolo come quello Sig. Supremo e la fonte originale di tutte le cose, sono liberi di tutte le reazioni peccaminose. Essi si occupano sempre nel servizio devozionale sigaro ed immotivato a Lui, Bg. 10.28). Quindi sono descritte le caratteristiche sublimi di tali devoti sigari, Bg. 10.9). Krishna dissipa l'ignoranza di quelli quale sono Suoi devoti, e li conduce verso Lui, Bg. 10.10-11). I versi dal 8 al 11, conosciuti come catuh-sloki, o i quattro versi, sono tradizionalmente considerati l'essenza degli insegnamenti del Gita. Quelli che conoscono a Krishna come quello Sig. Supremo ed a Lui si arrendono completamente in devozione pura, sono direttamente illuminati per Lui, e mostra loro la strada per finalmente raggiungerlo. Arjuna dichiara enfaticamente che accetta a Krishna come la Suprema Verità Assoluta e la sua totale obbedienza alle istruzioni che gli ha dato, Bg. 10.12-15). Più avanti, in questo magnifico dialogo, Arjuna chiede a Krishna che descriva in dettaglio le Sue opulenze divine," per le quali Tu penetri tutti questi mondi e risiedi in essi." , Bg. 10.16-18). Subito Krishna dà la descrizione delle Sue principali opulenze. Delle luci Egli è il sole radiante, delle estensioni di acqua, Egli è l'oceano e delle cose immobili, i Himalayas. Egli è la saggezza del saggio, la forza del forte, lo splendore della cosa splendida. Tutti i meravigliosi fenomeni che manifestano qualche volta una gran forza, bellezza, grandezza e sublimità, tanto nel mondo materiale come nello spirituale, sono semplicemente manifestazioni frammentarie delle Sue energie ed opulenze divine. In questo modo Krishna, essendo la causa di tutte le cause (karana-karanam), è il Supremo Oggetto di adorazione di tutti gli esseri, Bg. 10.19-41). Nell'ultimo verso di questo capitolo, Krishna dice che più importante della conoscenza delle Sue opulenze separate è la comprensione che queste e tutte le cose esistono poiché Egli entra in essi come la Superalma (Paramatma), per la quale Egli penetra e mantiene a tutti gli universi infiniti, Bg. 10.42). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 2, Testo 59 visaya vinivartante niraharasya dehinah liscio-varjam raso'py asya param drstva nivartate visayah - oggetti Per il piacere dei sensi; vinivartante - si pratica la restrizione di; niraharasya - mediante restrizioni neqativas; dehinah - per la corporificada; liscio-varjam - abbandona il gusto; rasah - lo stesso gusto; api - ancora; asya - suo; param - Il Supremo, un gusto superiore; drstva - sperimentando; nivartate - dà la schiena a. Traduzione: Benché l'anima corporificada si sforzi per rinunciare al piacere dei sensi mediante regolazioni severe, ancora rimane con lo stesso desiderio sensuale. Ma sperimentando al Supremo, egli quale è un gusto superiore, se può dare la schiena al piacere materiale. Le parole chiave di questo verso sono": un gusto superiore." Mediti lo studente su questo luogo comune particolare. In questo verso vediamo come non è possibile rinunciare al piacere dei sensi, neanche mediante disciplina e severe regolazioni. Pertanto, è solo possibile rinunciare al piacere dei sensi, quando si sperimenta" un piacere superiore", il quale può essere solo contrario nella vita spirituale genuina. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. SURYA NAMASKAR, O SALUTO AL SOLE. Questa disciplina è una serie di asanas dinamici, le quali hanno come finalità la sincronizzazione delle distinte correnti nervose che fluiscono durante il nostro corpo. Dentro il corpo fisico esistono due grandi sistemi nervosi ed una serie di ghiandole che prendono gli ordini il movimento e condotta dall'individuo nella sua vita giornaliera. Questi sistemi sono: il simpatico ed il parasimpatico; le ghiandole principali sono: i surrenali, il pancreas, il fegato, la truffa e la tiroide. Mediante la pratica di queste asanas si potrà così così perfettamente il funzionamento di questi organi. Il risultato di questo è che si disporsi di una maggiore quantità di energia tanta fisica come síquica, e, indirettamente, una percezione mentale più chiara. In termini dell'Ayur Proibisce, questi esercizi equilibrano tutte le Doshas. A volte capiamo molto poco alcuni aspetti basilari della nostra esistenza, tali come l'autorrealización. Questo si riflette nel fatto che neanche capiamo molto bene l'aspetto interno del nostro corpo. Possiamo dire che in realtà a noi non ci conosciamo stessi, o che nel meglio dei casi questa conoscenza è superficiale. Lei può incominciare il suo diario processo di yoga con questi esercizi. ASANAS: 1 - PRANAMASANA: Partorisca Lei diritto coi piedi insieme. Collochi le palme giunte di fronte al petto. Rilassi tutto il corpo. Esali lentamente. (Illustrazione) 2 - JASTA UTTANASANA. (Illustrazione) Con totale coscienza di ogni movimento, levante entrambe le braccia al di sopra della testa. Mantenga le braccia separate alla larghezza delle spalle. Pieghi all'indietro la testa e la parte superiore del tronco. Inali alzando le braccia.

3.- PADAJASTASANA. (Illustrazione) Pieghi Lei in avanti fino a che le dita o le mani tocchino il suolo ai lati o di fronte ai piedi. Tenti di toccare le ginocchia con la fronte, ma non si sforzi troppo. Mantenga le gambe rette. Esali piegandosi in avanti. Nella posizione finale tenti di contrarre l'addome per espellere la massima quantità di aria. 4.- ASHUA SANCHALANASANA. (Illustrazione) Allunghi all'indietro la gamba destra tanto quanto possa. Simultaneamente e senza muovere il piede sinistro, pieghi la gamba sinistra, portando all'indietro la testa, inarcata la schiena e lo sguardo diretto verso l'alto. Alla fine del movimento, il peso del corpo deve poggiare nelle due mani, il piede sinistro ed il ginocchio destro. Inali allungando all'indietro la gamba destra. 5.- PARVATASANA. (Illustrazione) Raddrizzi la gamba destra e collochi il piede sinistro vicino al piede destro. Alzi le anche ed abbassi la testa in modo che rimanga tra le braccia; il corpo deve formare due lati di un triangolo. Nella posizione finale devono rimanere destri le braccia e le gambe. In questa posizione tenti di mantenere i talloni in contatto col suolo. Esali quando raddrizzi la gamba sinistra e doppia il tronco. 6.- ASHTANGA NAMASKAR. (Illustrazione) Abbassi il corpo verso il suolo, in modo che nella posizione finale di questa posizione tocchino solo il suolo la punta dei piedi, le ginocchia, il petto, le mani e la mascella. Le anche e l'addome devono essere leggermente separati del suolo. Mantenga l'alito. Non c'è respirazione in questo esercizio. 7.- BHUYANGASANA. Alzi il corpo della vita per sopra allungando le braccia. Pieghi all'indietro la testa. Questa posizione finale si conosce come Bhuyangasana. Inali alzando il corpo. (Illustrazione) 8.- Ripeta la posizione 5a. 9.- Ripeta la posizione 4a. 10.- Ripeta la posizione 3a. 11.- Ripeta la posizione 2a. 12.- Ripeta la posizione 1a. SEZIONE 4 ASPETTI VARI DELLA CONOSCENZA VEDICA. Oggi continueremo con la nostra spiegazione del sistema sociale Vedico. NECESSITÀ DI BRAHMANAS. L'ideale Vedico è che ogni persona sia allenata di accordo con le sue qualità ed inclinazioni particolari. È necessario che in ogni società ci siano specialmente guide, uomini qualificati il cui lavoro non è attaccare mattoni o qualunque altra cosa, bensì semplicemente guidare con intelligenza reale mentre gli altri fanno il suo lavoro di accordo coi suoi desideri. Dove esiste tale guida, il lavoro diventa felice. Krishna è l'autore delle ordine, e pertanto l'esistenza di una classe dirigente è eterna e naturale, ma si ha bisogno di un allenamento. Nella società democratica, l'educazione non stipula l'allenamento dei brahmanas nella sua carta di guide. Benché la necessità di tale brahmanas sia chiara, non esiste un'istituzione per allenare brahmanas adeguati. Uno dei propositi fondamentali dell'ISEV è allenare tale Brahmanas qualificato per il beneficio di tutta la società. Quali sono le caratteristiche di un Brahmana? Che cosa fanno e che cosa non fanno? Primo che tutto, essi non mangiano carne, non si intossicano, non giocano, né hanno vita sessuale illecita. Di questa maniera, essi si trasformano in una classe intellettuale e purificata. Si dice che un vero Brahmana può santificare a tutta la società. Nella concezione delle quattro ordine parti come situate nella forma universale del Sig. Supremo, si dice che i brahmanas è la testa, i ksatriyas è le braccia, i vaisyas è lo stomaco ed i sudras sono le gambe. Della stessa forma il nostro corpo ha bisogno di tutte le parti per il suo mantenimento adeguato; non possiamo dire che la testa non c'è indispensabile. Necessitiamo tutto. Se c'è un corpo senza testa, è un corpo morto. Analogamente, se non ci sono un Brahmana o intellettuale, quello è una società morta. Se qualcuno sta lavorando per la comprensione del Sig. Supremo, egli è un Brahmana. Perché deve essere richiamatolo a prestare servizio militare? Come le braccia sono necessarie per il corpo, allo stesso modo sono necessari le sistemazioni militari, ma non persone con qualità di brahmanas. Dove non esistono disposizioni per la protezione dei brahmanas, quello è una società senza testa, senza cervello: morta. E non può esistere pace in tale società. DEGRADAZIONE ATTUALE. Per causa della mancanza di allenamento della gente nell'era attuale e dovuto alla sua pratica viziosa del sesso illecito, consumo di carne ed intossicazione, il Sig. Caitanya dichiarò che: kalau sudra-sambhava, nell'era di Kali tutto il mondo è un sudra. La cerimonia Vedico chiamato Garbhadhana, nella quale l'uomo e sua moglie fanno voti prima di avere relazione sessuale e dichiarano che si uniscono per avere sesso col fine di produrre un bambino cosciente di Krishna, non si osserva più. Pertanto, a meno che uno si sottometta ad un processo di apprendistato e si qualifichi come un Brahmana, non c'è esigenza giusta per un posto tanto importante ed elevato. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. Oggi vedremo PURUSA e PRAKRTI. La parola PURUSA, si riferisce a Bhagavan, il Sig. Supremo, vuole dire quello predominato ed il disfrutador supremo. "PRAKRTI" vuole dire la natura predominata. Gli esseri viventi, jivas, e l'energia materiale, maya, sono le forme più alte e più basse di PRAKRTI, rispettivamente. Purusa corrisponde al maschile, il disfrutador, e Prakrti corrisponde alla cosa femminile (quello goduto). Chiaro sta, ambedue si compiacciono in questa relazione.

Lo Svetasvatara Upanisad (6-7) descrive l'aspetto PURUSA della Verità Assoluta di questa maniera": lo conosciamo chi è il Sig. Supremo dei signori, il Sovrano dei sovrani." Bhagavan Krishna afferma che": Di tutto quello che è materiale e di tutto quello che è spirituale, voglio che sappia con sicurezza che di entrambi Io Sono l'origine e la dissoluzione." Il Purusa è la Causa di tutte le cause, la fonte energetica di tutte le energie. Ancora quando il jiva ottenga la liberazione, egli non può assumere la posizione del tutto, del Purusa, perché il jiva è una parte eterna frammentata del Purusa. , Srimad Bhagavatam Canto 10, Cap. 87 verso 30. Il Bhagavata Purana (10.87.30) sintetizza la situazione: "Oh, eterno Supremo! Se tutte le entità vivente corporificadas fosse eterno ed omnipenetrantes come Tuo, esse non starebbero basso il Tuo controllo. Ma se le entità viventi sono accettate come energie minute della Sua Signoria, subito esse stanno basso il Tuo controllo Supremo. Per quel motivo la vera liberazione trasporta la resa al Tuo controllo delle entità viventi, e quella resa farà loro felici. Solo in quella posizione esse possono essere controllori. Pertanto, gli uomini con scarsa conoscenza chi difendono la teoria monista che il Supremo e le entità viventi sono uguali in tutti gli aspetti, in realtà stanno deviando loro stessi e deviando gli altri." Dato che suolo il Purusa Supremo è il tutto-predominante, il controllore indipendente ed il disfrutador, Egli è chiamato Asamaurdhva," Il più grande di tutti." Imparando a meditare sul Purusa o Purusottama, l'essere vivente supremo, nelle sue differenti manifestazioni come Narayana, Krishna, Vasudeva e Visnu, il jiva condizionato raggiungesse la purificazione e la liberazione suprema della trasmigrazione. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI E LA VITA SESSUALE. Non c'è malattia tanto distruttiva che la lussuria; né nemico peggiore che la passione; né fuoco come quello dell'ira e nessun senso di felicità come quello della conoscenza." Canakya Pandit Krishna dice nel Bhagavad-gita che le attività sessuali che sono di accordo coi principi religiosi non sono differenti di Lui Stesso. Pertanto, sono assolutamente accettabili e positive. Allo stesso tempo, possiamo vedere che il mondo moderno è arrivato ad un disastro sessuale totale: omosessualità, prostituzione infantile, migliaia di differenti perversioni, aborti, divorzi, e migliaia di cuori e case distrutte. Tutto questo ha provato che la così chiamata rivoluzione sessuale non è più che un gran inganno e, in ultime, un disastro. Tuttavia, i veri sentimenti di amore, i quali tutto il mondo sperimenta dalla precoce infanzia con la relazione materna, fino all'ultimo respiro in forma di sentimenti affettivi per tutti i parenti ed esseri amati, sono basati nell'impulso sessuale, e come si perpetuerebbe l'umanità senza l'impulso sessuale? Pertanto, dobbiamo conoscere quali sono le relazioni necessarie e quali ci portano alla degradazione. Dovuto alla propaganda utilizzata per l'industria, il consumatore del mondo informo questo sperimentando un'ansietà ciascuna volta maggiore per ottenere piacere sessuale, ed una quantità uguale di frustrazione non raggiungendo la cosa sperata. Migliaia e migliaia di donne hanno preso pillole contraccettive, solamente per scoprire dopo che queste sono causanti dell'aumento nella percentuale di cancro, senza menzionare le malattie mentali. E come sottoprodotto di questo, la discordia nelle relazioni tra marito ed ammanetta, e madre e figli. Tuttavia, il Sig. Krishna ci dà l'equilibrio appropriato: Le relazioni sessuali nella società umana, e specialmente per lo yogi, stanno dirette unicamente alla procreazione, ed in questione a figli coscienti di Dio. La cultura Vedica c'offre un processo purificativo e scientifico per mezzo del quale uno può essere sicuro che suo figlio sarà elevato ed un onore per la famiglia. Accettando questo processo di purificazione, lo yogi pratica automaticamente l'autoregolazione e, contemporaneamente, è sicuro di accettare tutte le responsabilità che implica l'educazione appropriata di suo figlio con una base spirituale. In tale atmosfera, il bambino potrà così essere ricevuto nel mondo con affetto a differenza dei genitori chiamate moderne chi durante i primi tre o quattro mesi di gravidanza risolvono se ammazzeranno il bambino o no, o se lo lasceranno vivere per dopo abbandonarlo. È chiaro che le Proibizioni proibiscono rigorosamente l'aborto. Lo Srimad-Bhagavatam descrive come nel momento della concezione l'anima spirituale entra nell'utero della madre attraverso il seme. Così, l'embrione è una persona viva dal primo momento. Danneggiare suo proprio figlio porta severe reazioni": La sola concezione dell'ingiustizia commessa ai parenti, assicura la perdita della terra ed il cielo. Tali picari si trasformano in sporchi vermi." Pancatantra. Il famoso movimento di liberazione femminile incoraggia le donne affinché si associno con tanti uomini come sia loro possibile, e così avere la libertà di scegliere tra la moltitudine. Tuttavia, l'unica libertà che esse hanno guadagnato con questa pratica è quella di potere scegliere la persona a chi pregheranno di ottenere l'appoggio necessario per suo figlio, il governo, i suoi genitori, etc., dopo che sono stati ingravidate ed abbandonate. Od ovviamente, rimane sempre la possibilità di trasformarsi nell'assassina di suo proprio figlio. Questa chiamata libertà è stata la fonte di molti concetti erronei circa il proposito reale della vita umana e per la gente in generale è molto difficile superare tali influenze e trasformare di nuovo in qualcosa di salutare le relazioni sessuali, collocarli nella sua prospettiva reale e proporzione adeguata nella vita umana, lasciando così il tempo e l'energia richiesti a ricerche più alte ed elevate. Lo yogi può controllare solamente i suoi sensi quando capisce che uomini e donne non sono in realtà i suoi corpi se non che sono anime spirituali eterne. Al contrario, se uno si lascia dominare per la visione materiale immediata di": io sono un uomo; ella è una donna" e l'utilizzarla o sfruttarla mi darà un gran piacere, allora stiamo assicurando la nostra degradazione futura. Krishna spiega nel Bhagavad-gita che la lussuria sorge dalla modalità della passione e questo è il nemico più terribile di tutte le entità viventi, perché dovuto alla sua influenza esse diventano irresponsabili trascurano i doveri e mete reali della vita umana. Per quelli che non sono avanzati spiritualmente può essere un po' difficile controllare l'impulso sessuale, ma se tentano di farlo sulla base di una vita moderata e continuano praticando la meditazione e l'autorrealización, è sicuro che raggiungeranno alla fine la vittoria sull'inseguimento dei sensi. Lei sobreentiende che pratiche tali come andare al cinema o leggere pornografia sono molto sfavorevoli per lo Yogi che desidera controllare l'impulso sessuale ed eseguire adeguatamente i suoi doveri. Pertanto, si raccomanda che lo Yogi sia assorto le 24 ore del giorno in attività positive che abbiano relazione con l'avanzamento spirituale, già sia diretta o indirettamente. Riempendo così la sua coscienza con una gran necessità di avanzamento spirituale, egli si libererà gradualmente delle confusioni causate per la propaganda sessuale di questa società moderna artificiale di consumo.

Nella società Vedica esistono quattro ashramas, od ordini sociali, le quali, oltre al comportamento sociale generale, regolano anche le relazioni tra i membri del sesso opposto. Il brahmacari o studente, non realizza sesso. Quando una persona si sposa, ai 20 o 25 anni per l'uomo ed un po' meno per la donna, entra, pertanto, nel grhastha ashrama, e lui o lei possono avere associazione con la moglie o il marito seguendo le regolazioni del matrimonio, e la vita sessuale si dedica esclusivamente a procreare. I bambini che crescono di questa maniera, potranno capire anche che la meta della vita è la coscienza di Dio. In questo modo, la relazione coniugale può occuparsi nel servizio di Dio. Nella società Vedica, le relazioni extra-matrimoniali sono completamente proibite, e così si protegge all'umanità da molti danni, come bambini indesiderati, educazione interrotta o incompleta, etc. Mediante questo corso stiamo tentando di darloro un'idea completa del sistema sociale Vedico Varnashrama Dharma. SEZIONE 7 LO YOGA E LA SALUTE. "Mangia solo quello che è vantaggioso per te e soddisfa la tua fame. Pensa alla tua digestione così come nella reazione per causare sofferenze non necessarie ad altri, e non arrischiare la tua salute né fisica né spirituale." Pancatantra Oggi prenderemo alcuni suggerimenti riassunti dei testi dell'Ayur Proibisce che ci danno spiegazioni pratiche sulla salute, la nutrizione e la dieta. 1.- Gli alimenti cucinati non devono essere mangiati freddi, perché essi sono molto pesanti e difficili da digerire. 2.- Il riso può essere riscaldato, se questo si fa appropriatamente. Il metodo è aggregare un po' di acqua al riso e collocarlo dentro una pentola più ampia e piena di acqua e fare quello che conosciamo come" bagno di María." Allora si mette a fremere l'acqua della pentola più grande e così il riso si riscalda senza che rimanga scotto o asciugo. 3.- I chapatis, questa preparazione si spiegasse nella Lezione 12 che rimangano del giorno anteriore, possono mangiarsi polverizzandoli. Collochi la polvere in un bicchiere di latte caldo ed aggreghi miele e zucchero. Lasci riposare il miscuglio per dieci minuti e la prenda come faccio colazione. 4.- Anche i chapatis che abbiano più di 24 ore di preparati, può polverizzarsi. Aggreghi a questo polvere miele ed un po' di ghee ed otterrà laddu, questa preparazione si spiegherà nella lezione 13. Può prendersi come kapha, l'alimento più importante dei cibi. 5.- Miele, ghee, olio ed annacqua non devono mischiarsi mai in parti uguali, sia già insieme o in pari. Se uno il miscuglio, deve farlo in proporzioni disuguali per evitare reazioni tossiche. 6.- Alimenti con gusto amaro (tikta liscio) sono un antidoto quando si sono presi molti alimenti dolci. Gli alimenti amari sono di gran aiuto per le persone con disordini nella cappa (disordini dell'energia che controlla le mucosità,) o che soffrano di diabete, artrite, forúnculos, etc. 7.- Il riso ed il latte quando sono presi insieme sono leggeri, ma quando si cucinano insieme diventano molto pesanti per la digestione. 8.- Yoghurt, veccie, lenticchie e ravanelli non devono mangiarsi giornalmente. 9.- Per un appetito debole: un pezzo di ginger (zenzero) inzuppato in limone e sale e preso prima di ogni mangi, gli aprirà l'appetito. 10.- Per aiutare alla digestione prenda un o due cucchiaiate del seguente miscuglio dopo ogni mangi: tosti semi di finocchio o anice fino a che rimangano dorate e li mescoli con succo di limone ed un po' di cúrcuma. Ora, due deliziose preparazioni di riso: RISO CON VECCIE ED ARACHIDE. 1 e 1/2 Cucchiaiate (zuppiera, di Ghee) 1/2 Cucchiaiata (zuppiera, di peperoni grandi) 1/2 Cucchiaiata di pepe nero in polvere, 1/4 Tazza di arachide cruda, 1 e 1/4 Di tazza di riso lavato, 1/2 Cucchiaiata di sale, 1/3 Di libbre di veccie, 2 e 1/8 Di tazze di acqua. Metta il ghee in una padella e lo scaldi a fuoco mezzo o sotto. Aggreghi i peperoni pesti. Quando questi stiano già di colore nero, aggreghi il pepe nero in polvere. Quindi aggreghi l'arachide e mescoli bene fino a che si sia rosolato. Aggreghi il riso lavato e sgocciolato, e continui rimescolando fino a che il riso si attacchi un pochino alla pentola nella base ed ai lati. Aggreghi il sale e le veccie. Continui a rimescolare e dopo aggreghi l'acqua. Lasci bollire in fuoco mezzo-alto, lo copra ed abbassi il fuoco a sotto. Cucini da 15 a 20 minuti lasciando la pentola coperta e senza rimescolare il riso. Dopo 15 a 20 minuti scopra la pentola ed introduca un cucchiaio fino al fondo della pentola. Non rimescoli. Se ancora è umido copra di nuovo la pentola e continui cucinandolo. Quando il cucchiaio esca secca dal riso, questo è pronto e può ritirarsi del fuoco. Lo rimuova un po' nella superficie con una forchetta. Ora l'offra al Sig. e la goda dei suoi parenti ed amici. RISO CON LIMONE (NIMBUBHAT). Tempo di preparazione: 10 minuti. Tempo di cottura: 25 a 35 minuti. Porzioni: quattro. INGREDIENTI: 1 tazza di riso di buona qualità, 2 Tazze di acqua, 1 Cucchiaiata di sale, 2 Cucchiaiate di ghee od olio vegetale, l/2 Tazza di anarcardi pelati, 1/2 Cucchiaiata di urad dal, 1 Cucchiaiata di semi di senape nera, 1/3 Cucchiaiata di cúrcuma, 1/3 Tazza di succo di limone, 2 Cucchiaiate di prezzemolo fresco punto, o foglie di coriandolo, 1/4 Di tazza di cocco grattato, fresco o secco, per adornare. PREPARAZIONE: 1.- Bolla l'acqua in una casseruola grande. Collochi il riso, il sale e mezza cucchiaiata di ghee od olio vegetale e copra bene la casseruola. Riduca il fuoco a sotto e lasci bollire, senza rimescolare, durante 15 a 25 minuti (dipendendo dalla classe di riso) o fino a che il riso stia coposo e tenero e l'acqua si asciughi. Ritiri del fuoco e lasci coperta la casseruola. 2.- Caldo la calza cucchiaiata di ghee od olio vegetale restante in una casseruola di due stanze, a fuoco basso. Collochi gli anarcardi punto e lasci loro friggere fino a che si rosolino. Tiri fuori gli anarcardi e li collochi nella superficie del riso cucinato. Copra nuovamente la pentola del riso. 3.- Collochi i semi di senape e l'urad dal nel ghee caldo e lasci loro fritar fino a che siano scricchiolanti e l'urad dal sia ben dorato. 4.- Versi accuratamente il riso cotto nelle spezie fritte e spruzzi la cúrcuma in polvere, il succo di limone, ed il prezzemolo fresco punto o le foglie di coriandolo. Rimescoli soavemente affinché si mischino tutti gli ingredienti. 5.- Ritiri del caldo e prima di offrire questa preparazione a Krishna, adorni col cocco grattato. Un altro passo più nella nostra strada, un altro gradino più in questa scala della conoscenza Vedica.

Lezione 12 Oggi cominciamo una nuova lezione, un scalino più nel nostro sforzo per provare i frutti della realizzazione spirituale della quale lei ha potuto avere un presentimento che ora sta comprovando. Il Bhagavad-gita descrive della seguente maniera il risultato della meta dell'autorrealización": In quello stato gioioso uno si situa nella felicità trascendentale illimitata e gode di sé stesso attraverso i sensi trascendentali. Stabilito così, uno non si allontana mai dalla verità, ed ottenendo questo, pensa che non c'è maggiore guadagno. Essendo situato in tale posizione, uno non si altera mai, neanche in mezzo alla difficoltà più grande. In realtà, questo è la vera libertà di tutte le miserie che sorgono dal contatto materiale." (Capitolo 6) testo 21. Tuttavia, il Pancatantra fa una saggia avvertenza circa tutti gli sforzi: "Benché nel momento di mangiare, il destino c'offra una gran quantità di piatti deliziosi, nessuno di essi arriverà alla bocca senza l'aiuto della mano." Per questo l'incoraggiamo affinché comprenda il valore dell'autorrealización e continui con costanza per questa strada. SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD GITA. "Il testo del Bhagavad-gita infonde paura reverenziale. La visione della Forma Universale, Capitolo 11, è uguale ad una poesia sublime di Occidente, ma superiore in immagini dettagliate ai canti finali del Dante nella sua visione del Paradiso." Allan Ginsberg. LA FORMA UNIVERSALE. In questo capitolo del Gita Krishna rivela direttamente ad Arjuna il Suo virat-rupa, cioè la" Forma Universale." Per questa rivelazione, Krishna conferma la realizzazione di Arjuna, che Krishna è la causa di tutte le cause e, specificamente, la fonte di tutti gli universi materiali. Il capitolo comincia con la dichiarazione di Arjuna che dopo avere sentito le istruzioni confidenziali di Krishna, nei differenti capitoli anteriori, egli è stato ora liberato dell'illusione. Questo indica che egli ha accettato totalmente a Krishna come la Verità Assoluta e la fonte di tutte le cose, e non mangio un semplice essere umano ordinario o straordinario, Bg. 11.1). Tuttavia, benché Arjuna accetti a Krishna come il Supremo, teme che nel futuro altri non lo facciano. Per quel motivo sollecita a Krishna": Oh il più grande di tutte le personalità, oh Formi Suprema! Benché veda qui davanti a me la Tua vera posizione, nonostante, desidero vedere la maniera in cui sei entrato in questa manifestazione cosmica. Desidero vedere quello Tua" forma, Bg. 11.3). Col fine di stabilire in forma concludente la divinità di Krishna, Arjuna lo sollecita che gli riveli la Sua gigantesca forma dell'universo materiale, Bg. 11.4). Krishna accetta mostrare ad Arjuna la Sua maestosa e terrificante Forma Universale e gli concede la visione divina affinché possa osservarla, Bg. 11.5-8). Poi Krishna rivela la spettacolare forma, Bg. 11.9-49, nella quale Arjuna, stordito e sorpreso, può vedere" le illimitate espansioni dell'universo situate in un posto, benché divise in moltissimi migliaia", Bg. 11.13). Arjuna, coi suoi capelli irsuti, descrive l'estesa e rifulgente forma offrendo discorsi di glorificazione, Bg. 11.14-15). Vedi anche nella forma universale a tutto l'esercito nemico, come ai suoi propri soldati precipitandosi nelle molte bocche di Krishna, e trovando la sua propria distruzione, Bg. 11.26-30). Subito, Arjuna implora urgentemente a Krishna che gli spieghi la gran forma, Bg. 11.31). Come risposta, Krishna informa ad Arjuna che di accordo col Suo piano, quasi tutti i soldati presenti saranno morti nella battaglia. Benché in ultima istanza questo piano fosse eseguito con o senza la partecipazione di Arjuna, questo dovrà agire come un strumento da Krishna nella gran lotta e così potere essere sicuro di raggiungere la vittoria, Bg. 11.32-34). Arjuna, oppresso, glorifica a Krishna come il maestro originale, il rifugio dell'universo, e la causa di tutte le cause, Bg. 11.35-40, supplica a Krishna che gli perdoni per il suo trattamento familiare nel passato, Bg. 11.41-44). Disturbato per la forma universale di Krishna, Arjuna lo prega che ritorni alla Sua forma di quattro braccia, o Narayana, (Bg. 11.45-46). Dopo avere informato ad Arjuna che egli è la prima persona in vedere questa forma universale, Bg. 11.47-48, Krishna ritorna alla Sua forma di quattro braccia e, finalmente, alla Sua forma originale di due braccia, tranquillizzando di questa maniera ad Arjuna": la Tua mente si è ammattita vedendo questo terribile il Mio aspetto. Ora che finisca, devoto Mio, liberati di ogni perturbazione. Con la mente tranquilla tu puoi vedere ora la forma che desideri", Bg. 11.49). Dopo, Krishna spiega che la Sua bella forma di due braccia è inconcepibile, ancora per i semidei, e sta oltre la comprensione che si riesce per lo studio delle Proibizioni, la penitenza, la carità e l'adorazione, Bg. 11.52-53). Krishna conclude il capitolo dichiarando che la Sua forma trascendentale di persona apparentemente umana, può essere compresa direttamente solo per il servizio devozionale sigaro (Bhakti) e che i bhaktas puri chi sono" amichevoli verso tutte le entità viventi", raggiungono la Sua associazione eterna, Bg. 11.54-55). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. BHAGAVAD-GITA, Capitolo 9, Testo 22 ananyas cintayanto mam ipsilon janah paryupasate tesam nityabhiyukltanam yoga-ksemam vahamy aham ananyah - nessun altro; cintayantah - concentrando; mam - in Me; ipsilon - chi; janah - persone; paryupasate - adorano appropriatamente; tesam - suoi; nitya - sempre; abhiyuktanam - fisso nella devozione; yoga-ksemam - necessità; vahami - porto; aham - io. Traduzione: Ma a quelli che mi adorano con devozione, meditando senza deviazione sulla Mia forma trascendentale, Io Stesso porto loro quello che è loro necessario e li preservo quello che possiedono. L'idea chiave di questo verso è" che lo yogi sempre è protetto." Per ogni entità vivente ci sono sempre cibo e rifugio. A volte rompiamo le Leggi di Dio tentando di trovare alimento ed allora il Supremo ci punisce per tali offese, per riformarci. Se uno abbandona la sua falsa posizione indipendente e si arrende alla volontà di Dio, naturalmente arriverà ad essere molto caro per il Sig., e pertanto, non dovrà preoccuparsi per il suo sostentamento. Lei deve meditare sull'onnipotenza e protezione del Supreme. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. NIDRA-YOGA: MEDITARE SU L'ANIMA. Mediante la pratica profonda del Nidra-yoga si arriva finalmente alla comprensione che c'è una forza oltre il corpo fisico, la quale è l'origine o fonte dell'energia materiale. Fino ad ora abbiamo meditato sulle differenti parti del corpo e le diverse manifestazioni delle energie che sostengono il corpo fisico. Ora in questa pratica deve meditare direttamente sull'anima, riuscendo un'interiorizzazione

della nostra coscienza sulla percezione, tanto nel senso grossolano o denso (materiale), come nel sottile o spirituale. L'anima è qualcosa che è situato oltre il concetto materiale e della realtà temporanea. Pertanto, dovremo sviluppare una coscienza percettiva distinta alla quale solitamente maneggiamo. La nostra coscienza ordinaria, attraverso i sensi fisici, ci serve per percepire tutto quello che è materia, ma quando tentiamo di percepire l'anima, primo dobbiamo comprendere la nostra propria coscienza, poiché l'anima si esprime sempre come la coscienza. Possiamo paragonare l'anima ad un immenso sole e la coscienza alla luce diafana del sole. Attraverso tutto il tempo abbiamo creduto essere la luce del sole, ma mediante la conoscenza pratica ci rendiamo conto che siamo il sole e non la luce, benché c'esprimiamo in lei. Noi mangio anime spirituali passiamo per differenti corpi: dell'infanzia alla gioventù, e dopo alla vecchiaia. Continuiamo ad essere gli stessi in corpi che hanno continuato a cambiare. I nostri pensieri, emozioni, desideri e prospettive cambiano in ogni momento, ma il fondo di noi stessi, l'anima spirituale, è completa, innaciente e primordiale. Quando, per esempio, qualcuno muore, parliamo che egli andò via, ma il suo corpo fisico sta ancora presente. Quello che diciamo che andò via è realmente l'anima. TECNICA. Collochi Lei in posizione Chadvasana e rilassi tutto il suo corpo per il processo ordinario di Nidra-yoga. Ora, mediti sulle sue ossa, il suo sistema circolatorio. Mediti circa i differenti componenti del suo corpo, la terra, l'acqua e l'aria entrando ed uscendo. Domandi Lei ora": Chi sono io? Sono io l'osservatore dei miei atti, ma, da dove vengo? Quale è il mio futuro? Il sangue passa per il cuore e è carica con la coscienza, per quel motivo quando alcuno parte del corpo non riceve la circolazione del sangue, come le nostre unghie, o se fermammo artificialmente l'entrata di sangue nella mano, immediatamente per la coscienza in questa parte e quella parte si addormenta o muore. Ma chi sono io realmente? So io quello che faccio, ma, chi è quello che fa? Siamo anime spirituali, possiamo dare vita e movimento alla materia, come a questo corpo. L'anima sta dentro il cuore di ognuno. Lavora nel corpo attraverso l'intelligenza e la mente, la quale rappresenta all'anima in questo mondo materiale. La mente è il leader dei sensi, e li controlla mediante il cervello e la spina dorsale. Compreso il codice genetico è ordinato e selezionato per la mente. Senza" la nostra presenza come anime spirituali" nessuno dei meccanismi del corpo possono funzionare indipendentemente. Mediti su questi fatti e domandi Lei quali sono i desideri dell'anima? Che cosa cerchiamo dentro questo corpo materiale? Le Proibizioni ci dicono che l'anima è eterna, piena di conoscenza e prosperità; ma per una causa o un'altra, si sbaglia cercando l'eternità, la conoscenza e la prosperità in questo corpo materiale, il quale non ha nessuna facilità né possibilità per quello. Per quel motivo, il processo dello Yoga deve risvegliarci dal sonno dell'illusione e dell'identificazione con questo corpo, e rivelarci la condizione originale della nostra anima. Ed ora una cassettiera e stupenda posizione per meditare. TECNICA: Inginocchi Lei e metta le anche sulla parte di dentro ai piedi. Gli alluci dei piedi devono essere uniti. Le ginocchia devono stare giunte ed i talloni separati. I talloni devono rimanere ai lati delle anche. Le palme delle mani sulle ginocchia. La colonna retta. Inali ed esali lentamente. Mantenga la posizione tanto quanto sia possibile. Benefici: Questa posizione allevia le malattie del sistema digestivo, tali come ulcera peptica ed iperacidità. Migliora il funzionamento della digestione e deve praticarsi anche dopo i cibi. Tonifica i muscoli pelvici, egli quale previene le ernie. Serve anche da gran aiuto per facilitare il parto. MOVIMENTO DEL COLLO. VARIANTE I. In piedi, la cosa più rilassata possibile, Muova lentamente in avanti la testa ed all'indietro. Ripeta dieci volte l'esercizio. VARIANTE II. La stessa posizione anteriore. Muova la testa alla destra, tentando di toccare la spalla con l'orecchio, dopo porti un'altra volta la testa al centro e dopo alla sinistra tentando di toccare e così via la spalla con l'orecchio. Ripeta l'esercizio dieci volte. La respirazione si deve impadronire di accordo dei movimenti. Si inala quando la testa va al centro ed emana quando va ai fianchi. VARIANTE III La stessa posizione. Giri a destra la testa e dopo alla sinistra. Ripeta l'esercizio dieci volte. La respirazione si fa inalando in un lato ed esalando nell'altro lato. VARIANTE IV Descriva circoli con la testa tanto grandi come gli sia possibile. Lo ripeta cinque volte nel senso delle lancette dell'orologio e cinque in senso contrario. I movimenti devono essere lenti e soavi. Deve inalarsi iniziando ogni circolo ed emana a partire dalla metà di detto circolo. SRILA PRABHUPADA DETTANDO UNA CONFERENZA DI CONOSCENZA VEDICA AI SUOI DISCEPOLI AMERICANI. (Foto) SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. Oggi analizzeremo un tema molto importante: la posizione della scienza moderna quando tenta di spiegare il fenomeno della vita e la sua espressione come coscienza e la concezione Vedica di fronte a questa ipotesi e di fronte alla vita stessa. Attualmente nelle scienze biologiche predomina l'idea che la vita può essere compresa completamente basso la messa a fuoco della chimica e la fisica. Da questo punto di vista, ogni segno di vita dal funzionamento metabolico delle cellule fino ai fenomeni mentali del pensare, sentire e desiderare, deve essere spiegata come la conseguenza di processi chimici fondamentali e basilari. Coi successi spettacolari della biologia molecolare moderna, questo punto di vista è diventato tanto comune che il biologo James Watson afferma": Ora esiste completa certezza, essenzialmente tra tutti i biochimichi, che le caratteristiche degli organismi vivi saranno tutte comprese in termini delle interazioni coordinate di molecole grandi e piccole. La supposizione basilare nella quale la scienza moderna si basa, è che qualunque cosa reale può essere descritta completamente, per lo meno in principio, per un sistema numerico, e tutti questi fenomeni possono essere descritti per trasformazioni di questi numeri di

accordo con certe regole di calcolo. Questa concezione è riassunta nella scienza della chimica, la quale fa il tentativo di stabilire la base di un intendimento completo della vita. Di accordo con questo punto di vista, un organismo vivente consiste in una combinazione di molti atomi composti di elettroni e nuclei, dei quali si pensa che sono entità che possono essere descritte completamente in termini di variabili numeriche, come per esempio la massa, il carico, l'impulso, il tornio, l'energia, etc. L'organismo si considera nient'altro che la somma totale di questi atomi in interazione, gli alcuni con gli altri, spiegati per la legge di Coulomb, di attrazione e repulsione, o rifiuto elettrico, le forze di Vanno Der Waal, ed altre leggi espresse in termini di cambiamenti in variabili numeriche col passo del tempo, egli quale è la stessa cosa pensare che una torta è la somma degli ingredienti. E questo è molto lontano di essere la verità. Sta la farina, il latte, la vaniglia, lo zucchero, il fuoco. Ed anche l'intelligenza o coscienza che li organizza, secondo un metodo o modo di agire intelligentemente. Vediamo come queste considerazioni si applicano all'intendimento della conoscenza cosciente. L'esempio è dato frequentemente quando descrivendo una luce gialla come un'oscillazione elettromagnetica con una longitudine di onda di 6.000 unità di Angstrom c'è detto niente della coscienza nella sensazione di gialla. Che cosa può spiegare questa conoscenza circa la coscienza? Supponiamo che fossimo capaci di dare una descrizione fisica completa dell'interazione della luce con cellule foto-sensitive nella retina dell'occhio, gli spargimenti susseguenti di ioni attraverso le pareti cellulari di neuroni nel nervo ottico, e lo scarico risultante di certi chimici nelle fessure sinottiche tra neuroni, etc. Nel suo stato perfezionato consisterebbe in un sistema numerico e regole di calcolo, e potrebbe pronosticarsi con gran esattezza cose tali come la variazione di differenti potenziali elettrici nel cervello. Potrebbe pronosticarsi, per esempio, che quando la luce gialla batte la retina, succederà un certo modello di oscillazioni elettriche che possono essere descritte per varie migliaia di numeri, cominciando con 1.26345, 6.87535, 7.9987... Questa prognosi può essere verificata per misure sperimentali. Tuttavia, questo non ci direbbe niente della conoscenza di vedere luce gialla. Per la sua propria natura, tale descrizione non fa nessun riferimento alla conoscenza cosciente, niente affatto provvede un intendimento chiaro del tema. Nel pensiero scientifico moderno, e specialmente nella psicologia del comportamento, il paradigma o esempio della descrizione numerica ha portato alla gente a confondere la conoscenza cosciente col comportamento del corpo fisico. Quindi, la conoscenza cosciente è scorrettamente concorde con la sequenza di reazioni elettrochimiche e movimenti fisici. Possiamo concepire certamente una situazione fisica nella quale i suoni sono prodotti, ma dove non avremmo ragione sarebbe in supporre che la coscienza sia presente in un registratore, per esempio, la quale sta funzionando con un nastro adeguato e programmata in anticipo. Il comportamento misurabile di oggetti, non ci dice, evidentemente, niente di qualunque esperienza della conoscenza cosciente, è qualitativamente qualcosa differente di quegli aspetti della realtà che speriamo di descrivere in termini numerici. Nonostante, non solamente la mia propria coscienza è molto reale, poiché è la funzione in se di tutte le mie esperienze specifiche della realtà, ma devo supporre, con tutta la ragione, che altre entità viventi, o gli esseri umani, sono per lo meno anche coscienti. Benché sia concepibile che un automa possa rispondere, sistematicamente, ad una pagina stampata, sono convinto ancora ma che lei, caro studente, è cosciente di questi discorsi quando li legge. Sebbene, il comportamento di una struttura materiale non può essere concorde con la coscienza, la similitudine tra esseri umani implica che essi condividono la proprietà della conoscenza cosciente. La coscienza è allora per lo meno una caratteristica comune che è sperimentata nel momento, per miliardi di esseri. Questo ci porta alla questione di se la coscienza è associata con alcuno violazione delle leggi di fenomeni materiali che si studiano in fisica e chimica. Se la coscienza è reale e è affettata per il comportamento della materia, allora si deve pensare che anche il comportamento della materia deve essere colpito per la coscienza. Senza dubbio, questa è la regola generale in fisica dove un'entità o aspetto di un'entità, come per esempio il momentum, colpisce un'altra, ed allora si colpisce di giro. Se questa regola si applica alla coscienza, le attività dovrebbero essere osservate in esseri vivi che si differenziano dalle attività pronosticate per le leggi fisiche. È interessante osservare che nella meccanica quantica, la teoria fondamentale della fisica moderna si trova in una situazione tale. Dallo sviluppo di questa teoria in 1.920, una prominente scuola di pensiero iniziata per John Neumann, ha sostenuto certi principi basilari di meccanica quantica, i quali implicano che la coscienza dell'osservatore influisce il corso degli eventi fisici. Citiamo un riassunto di questo punto di vista": Se uno accetta la formazione di meccanica quantica di Neumann è portato o guidato a conclusioni di molta portata e non interamente accettabili... Il risultato di queste considerazioni è che il meccanico cuanto non può dare una descrizione completa del mondo fisico, perché devono esistere sistemi, chiamate" coscienti" per Wigner che stanno oltre i poteri della teoria della descrizione..." Infortunadamente, la natura dell'influenza dell'osservatore non è chiarita in nessun senso per la teoria quantica. Questo non è sorprendente per che se la coscienza non è inerentemente descrivibile per sistemi numerici, qualunque teoria matematica dell'interazione tra coscienza e variabile misurabili, può essere unicamente, nel meglio dei casi, un avvicinamento. Tali metodi non possono, in ultime, toccare la natura della coscienza in se. Per comprendere realmente la coscienza si richiede un avvicinamento che trascenda completamente l'assemblaggio della teoria scientifica moderna. In sintesi, questo metodo è basato nello studio della coscienza attraverso il mezzo della coscienza in sé. Dipende dal principio basilare che la nostra conoscenza cosciente non è meramente un recettore passivo di pensieri e sensazioni materiali, ma è il sintomo diretto di un variopinto regno di entità coscienti, predominate per l'Essere Cosciente Supremo. Attraverso lo sviluppo della relazione tra l'individuo e l'entità cosciente suprema, la vera natura della coscienza può conoscersi per percezione diretta e cosciente. Da un punto di vista generale del metodo empirico scienziato, tale avvicinamento è tanto buono come i risultati che produce mettendolo in pratica. Come abbiamo visto, certamente non è stato escluso di recenti incontri scientifici. Al contrario, provvede una sfida agli studenti delle scienze biologiche. Nel Bhagavad Gita (capitolo 7) testo 5, le entità coscienti sono descritte come segue": oltre a questa natura inferiore, Oh Arjuna, quello delle poderose braccia!, c'è un'energia superiore Mia, la quale consiste in tutte le entità viventi che lottano con la natura materiale e che sostengono l'universo." Questo indica l'estensione delle interazioni tra coscienza e materia, molte delle quali possono essere studiate in forma avvicinata per i metodi sperimentali di fisica e chimica. Lontano da restringere l'impresa scientifica, lo studio più elevato o superiore della coscienza recensito nel Bhagavad-gita, suggerisce opportunità agli scienziati affinché facciano grandi avanzamenti e pratiche molto al di sopra delle concezioni teoriche. 1.- Watson, J.D. Biologia Molecolare del Gene, 2a. edizione, enlo Park, California, U.S.A: W.A Benjamín, Inc. 1.970, p. 67. 2.- Gottfried, K. Meccanica Quantica, New York: l~J.A. Benjamín, 1.° 66, pag. 188 * Espresse nel relazione tempo-spazio e coscienza. SEZIONE 5

PRINCIPALI TEORIE DI L'AUTOREALIZACIÓN. La parola" guna" vuole dire letteralmente" fune." Ci sono tre gunas o funi, chiamate anche le tre modalità della natura materiale, a sapere: SATTVA, la bontà; Schegge, la passione; e TAMAS, l'ignoranza, le quali lo legano ad uno come tre funi forti. Così, a volte il mondo materiale di Maya è chiamato trigunamayi. Il jiva ottiene differenti corpi secondo le" gunas" in cui abbia agito nel passato. A sua volta, ogni corpo l'induce ad agire in una guna predominante. Consideriamo un uomo influenzato per la modalità della bontà, o sattva-guna, (come per esempio un filosofo, un medico o un poeta. Questo uomo vive con un senso della conoscenza, e chiaro sta, della felicità. Egli fa la sua vita gradevole per la coltivazione della conoscenza materiale; egli non fa nessun sforzo per alzarsi spiritualmente. Purché una persona sia affezionata ad un stato avanzato della felicità materiale e lavori solo per migliorare le condizioni materiali, egli non può riuscire la liberazione, benché continui ottenendo corpi nella modalità della bontà. Chiunque sia la sua opulenza materiale, egli deve affrontare le quattro miserie: nascita, vecchiaia, malattia e morte. Il Bhagavad-Gita descrive la modalità della passione, spacca guna, come il prodotto" nato di desideri ed aneliti illimitati." La cosa tipica di questo guna è l'attrazione ed il piacere sessuale. La jiva ansia questo, e riuscendo i suoi desideri fabbrica un duro nodo di attaccamento per la vita materiale. I suoi desideri grossolani si espandono gradualmente verso aneliti più sottili come l'onore, la compiacenza familiare, il denaro, etc. Il jiva deve lavorare molto duro costantemente per acquisire e mantenere queste cose. Secondo l'analisi Vedica, i risultati delle grandi civiltà materialista fioriscono della Scheggia Guna. Infine, il tama-guna o la modalità dell'ignoranza. Condiziona al jiva alla pigrizia, a dormire eccessivamente e, alla dipendenza di intossicanti. "Il risultato di questa modalità è la pazzia." In qualunque momento le azioni del jiva sono influenzate, non solo per una modalità ma anche per una combinazione delle tre modalità. In un momento determinato, Spacchi può dominare su Tamas; in un'altra istanza, sattva può farlo su schegge, etc. Al momento della morte, un jiva nella modalità della bontà trasmigra ad un corpo nei pianeti superiori; un jiva nella modalità della passione trasmigra ad un corpo in un pianeta intermedio come la terra; ed un jiva nella modalità dell'ignoranza trasmigra ad un corpo nelle specie animali. Tutto nel mondo materiale sorge dalle interazioni delle modalità della natura materiale. "I gunas è gli elementi primordiali che si accordano in proporzioni varie per produrre tutti gli oggetti del mondo." Come un burattino, il jiva sembra ballare, ma in realtà egli si impenna di queste tre funi o il tri-guna-mayi. I Costumisti spiegano tutto in termini di gunas, i quali includono i differenti tipi di conoscenza acquisita di religione, la determinazione, gli alimenti che uno mangia e la carità che uno realizza. Il trascendentalista è quello che si alza sulle tre modalità. Una differenza importante tra Bhagavan, l'anima suprema, ed il jiva, l'anima infinitesimale, è che Bhagavan non è mai basso l'influenza delle gunas. In ogni tempo, Egli è il padrone di esse, mentre il jiva cade abbasso la sua influenza. Seguendo i mandati Vedici, il jiva può trascendere gradualmente le tre modalità materiali e raggiungere la sua coscienza trascendentale pura. Di qui che Krishna esorti ad Arjuna nel Bhagavad-Gita affinché si alzi su quelle modalità" e così ritornare al Supremo. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI ED IL GIOCO. "Faccia la cosa corretta, la cosa corretta, la cosa corretta fino al suo ultimo alito di vita; fugga dalla cosa scorretta, benché la cosa corretta lo porti fino alla morte di quell'alito." Pancatantra La società moderna ha fatto all'uomo molto affezionato ai giochi d'azzardo. Esistono migliaia di casinò, lotterie, differenti competenze sportive e molte altre classi di giochi che sono stati introdotti in massa. Nelle grandi città troviamo attualmente un senza numero di macchine elettroniche per giocare con l'oggetto di mantenere dissipata la mente delle persone. Come vedi tutto questo una persona che vuole avanzare spiritualmente? Quale sarà la sua reazione? E, Quale sarà l'effetto di questa classe di attività? Ovviamente che molto pochi guadagnano ed indovinano il numero del premio maggiore, ma perdono il suo denaro in un sonno, spendendo così il suo tempo ed energia in aumentare il suo concetto illusorio di godere un miraggio nel deserto che è quasi sempre irreale, quando non impossibile da raggiungere. Dobbiamo comprendere che questa classe di divertimento ozioso, oltre ad incrementare la propensione di sognare, creda un senso artificiale di competenza benché la meta finale sia tanto insensata come l'attività per mezzo della quale si riesce, specialmente in quello che si riferisce alle macchine elettroniche. Uno si riempie con un fervore inumano per guadagnare, per arrivare al massimo alto, per trasformarsi nel più grande. Se analizziamo la nostra situazione reale, con testa fredda, vedremo invariabilmente che il nostro vero destino in questo mondo è essere battuto costantemente per le leggi crudeli della natura. In realtà, siamo dipendenti e sempre subordinati. Pertanto, avendo il desiderio illusorio di competere con Dio, non appena troviamo qualche risorsa che c'aiuti ad aumentare il nostro falso prestigio lo prendiamo immediatamente in maniera entusiasta. In conseguenza, la mentalità basilare di quelli quale si occupano in sport pigri e nel gioco è in sé stessa erronea. Il gioco produce tale mentalità che il perdente ricorre all'assassinio ed altri crimini quando il senso di un guadagno facile sembra che gli è scappato per tra le dita. Il gioco distrugge anche la veracità e l'integrità, due qualità essenziali nella vita spirituale, perché è basato in una rete di bugie e di verità a metà, tali come che può tirare fuori dispari che il gioco è onesto, e che se guadagna, il denaro lo risolverà tutti i suoi problemi, includendo la nascita, la vecchiaia, la malattia e la morte. La cosa più importante di tutto, è che il gioco è un abuso flagrante del denaro che appartiene a Dio e che è fatto per utilizzarlo nel suo servizio. Guadagnare piace a tutto il mondo, ma alla fine tutti perdono. Perdiamo questo corpo materiale insieme ai possessi e relazioni che ci risultano tanto care. Cosicché quale è l'oggetto di guadagnare se lo perderemo ogni domani? Questo è il principio yoga: Lo yogi non desidera perdere tutto per guadagnare un po' del presente. Egli desidera conoscenza spirituale, forza spirituale, per superare il concetto illusorio di" me" e" mio" che tanto si è generalizzato in questo mondo. Le attività false sono quelli che ci fanno confidare contro ogni speranza che possiamo conquistare le leggi della natura materiale. Quando Krishna dice nel Bhagavad-gita": Delle frodi sono anche il gioco d'azzardo..." (10.36), egli sta affermando che è la cosa suprema tra tutte le attività false. Uno può essere molto ricco o molto povero secondo il suo destino. Lo yogi non vuole immergersi

nell'illusione secondo la quale può cambiare meglio il suo destino con qualcosa. Più ancora, il principio dello yogi è accettare per esempio quello che serva per la sua propria armonia, trovare un mezzo onesto per guadagnarsi da vivere, senza mendicare, prestare o rubare, prenotando la maggior parte della sua energia per attività di autorrealización e benessere umano. Pertanto, accettando il suo destino materiale senza avversione, può formare contemporaneamente il suo destino spirituale, in base alle Scritture rivelate e scendo la guida da un maestro spirituale fededegno. In questo modo, il principio stesso del gioco e dei divertimenti oziosi non attraggono allo yogi chi considera queste attività come una perdita di tempo ed una fonte di ansietà, concezioni sbagliate e relazioni sfortunate. Cosicché seguendo il principio yoga, dobbiamo utilizzare ogni momento delle nostre vite con la maggiore serietà ed ordine. Si dice che tutti i ricchi del mondo non possono recuperare né un momento cattivo consumato. Più che giocare le nostre vite, costruiamo il nostro futuro spirituale con una base solida di conoscenza e disinteresse. Dopo avere raggiunto l'autorrealización potremo dire che abbiamo vinto il premio maggiore", perché avremo conquistato le sofferenze della vecchiaia, la malattia e la morte, avendo superato il concetto corporale della vita. SEZIONE 7 LO YOGA E LA SALUTE. Oggi continuiamo con la serie di piccole, ma importanti indicazioni basilari sull'alimentazione. 11.- Per il cibo fosse di ora, un Bakri Sandwich: Il Bakri è molto facile da preparare, e più facile da offrire ed assaporare. Mescoli una quantità proporzionale di ghee in farina di grano integrale. Si impasta e dopo si entusiasma un po' più grosso di un chapati, e dopo lo cucina su un stampo di acciaio, lo colloca dopo miele e ghee, in parti disuguali, esattamente come lo farebbe in un sandwich. Può fare anche questo ripieno con un po' di lattuga ed olio di oliva. 12.- I cereali vecchi, riso e farine, non sono consigliati. Sono più nutritivi quando sono freschi. 13.- Il sale di mare dovrà aggregarla agli alimenti acidi. 14.- I dolci e gli alimenti dolci, include le farine, il riso, etc., possono essere presi con un po' di ghee per la digestione e l'assimilazione. Il ghee può essere preso nell'alimento o prima di farlo. 15.- Qualunque classe di alimento che si sia cucinato sei ore prima, Lei ritorno difficile da digerire. Così, molto poco di questo alimento deve essere preso. 16.- Il miele non dovrà mai essere cucinato, arrosta, etc., perché facendolo si prodursi un elemento tossico. Per questa ragione, il miele non dovrebbe essere usato in pasticceria. 17. Il manico, la papaya, i banani e le frutte secche (noce) nocciole, arachide, etc., sono le uniche frutte che potrebbero essere prese coi chapatis o altri alimenti pesanti. Le altre frutte possono essere prese separatamente in diete leggere. Ed ora la nostra preparazione vegetariana della quindicina: PANE BASILARE DI GRANO INTERO SENZA LIEVITO. Il più popolare di tutti i pani senza lievito, o chapati, si impadronisce di farina integrale. Pertanto, è ricco in fibra, vitamine B ed E, proteine, ferro, grassi non saturati e carboidrati. Come i pani integrali, anche i chapatis contiene acido fitico, un chimico che regola la quantità di calcio ed altri minerali che il corpo assorbe. Cosicché mentre i conoscitori possono assaggiare i chapatis per il suo gusto raffinato, la sua tessitura ed aroma, i fanatici degli alimenti naturali potranno goderli anche per il suo contenuto nutrizionale. CHAPATIS. 1 tazza di farina integrale, o se no, mescolare 3 parti di crusca per 2 parti di farina, 1/4 Tazza di burro sciolto, Acqua tibia. Mescoli la farina col burro e l'acqua ed Ama Lei ella per dieci minuti. La copra e le lasci riposare per un'ora in un posto freddo o all'ombra. Usi farina nell'area in cui lavora col rullo e faccia dopo con la massa palline di mezzo pollice di diametro (3 a 4 cm). Col rullo appiani la pallina affinché rimanga come una piccola torta di più o meno 10 a 12.5 cms. di diametro. Scaldi ora una casseruola che sia molto pulita, e collochi il chapati nel recipiente. Sia diligente ed osservi che non bruci. Quando incomincino ad apparire bolle, rovesci rapidamente il chapati fino a che tornino ad apparire le bolle. Usando pinzetta, sostenga il chapati sul fuoco. Può collocarlo compreso per molto poco tempo sul focolare e rovesciarlo rapidamente, Collochi il chapati sul lato che innanzitutto si era impiegato nella casseruola. In alcuni secondi il chapati si gonfierà. Rapidamente lo rovesci. Lo metta sul focolare per alcuni pochino secondi, e dopo lo rimuova immediatamente. Gli unga burro in entrambi i lati, usando un pennello di cucina. Copra i chapatis con un straccio pulito affinché conservino il caldo. L'offra immediatamente a Krishna, o lo collochi nelle pieghe dell'asciugamano di carta ed offra al più tardi. Nota: Tenti di stabilire un ritmo nei suoi movimenti affinché possa impastare un chapati mentre l'altro si sta cucinando. Di questa maniera lei farà approssimativamente un chapati ogni due minuti. Buono caro studente, gli auguriamo successo in questo rifugio verso lo yoga e che la sua mente abbia la determinazione per continuare per lui. "La prima o seconda evidenza di un'intelligenza genuina è non fare commerci, ma se li fa, allora deve essere sicuro di farli bene." Pancatantra.

Lezione 13 SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Quando il Bhagavad-gita si conobbe in Europa, fu ricevuto con gran entusiasmo. La ragione per la quale questo libro causò una profonda impressione nella mente degli europei, può spiegarsi per il fatto che istruì, per la prima volta, all'Occidente con un misticismo che esigeva un amore devozionale a Dio che può essere dimostrato nella realtà e non solamente in maniera spirituale." Albert Schweitzer. SERVIZIO DEVOZIONALE. Nei capitoli anteriori, Krishna spiegò le concezioni personale, impersonale ed universale del Supremo, come i differenti sistemi di yoga per raggiungere il Supremo. Nel capitolo 12, Krishna afferma che il bhakti-yoga, il servizio devozionale amoroso, è il più elevato e più conveniente processo di realizzazione spirituale. Anche Egli descrive le caratteristiche sublimi di quelli quali seguono questo perfetto sentiero. Questo capitolo comincia con una domanda di Arjuna. Benché Krishna abbia stabilito previamente l'adorazione della Sua forma personale come il Supremo modo di adorazione, e la devozione a Lui come il sistema di yoga più elevato, Arjuna vuole ora essere sicuro che egli ha compreso completamente tutto. Nel primo retro Arjuna chiede a Krishna che stabilisca che considera il più perfetto, se a quelli che sono correttamente occupati nel servizio devozionale o chi adorano il Bramino non manifestato, la caratteristica impersonale e tutto penetrante di Krishna, Bg. 12.1). Krishna risponde": Io considero come il più perfetto quell'il cui mente è fissa nella mia forma personale, dedicato sempre ad adorarmi con gran fede trascendentale", Bg. 12.2). Krishna dice ad Arjuna che eventualmente gli adoratori della concezione impersonale della Verità Assoluta lo realizzano, ma poiché questo è un processo indiretto, è molto più difficile, Bg. 12.3-5). Egli assicura ad Arjuna che per quelli che sono fissi nel servizio devozionale sigaro se li salva prontamente dall'oceano di nascita e morte, Bg. 12.6-7). Egli istruisce ad Arjuna affinché fissi la sua mente ed intelligenza a Lui e, per questo semplice metodo, raggiungerlo finalmente. Per quelli che non possono fissare spontaneamente la sua attenzione a Lui e senza deviazione, Krishna spiega il processo indiretto per il quale essi possono raggiungere gradualmente questo stato, cominciando con la coltivazione della conoscenza (jñana), passando alla meditazione (ahyana), alla rinuncia dei frutti dell'azione, karma - phala-tyaga, al sacrificio dei frutti del lavoro, sadhana - bhakti, e finalmente all'esecuzione dei principi regolativi v terapeutici del bhakti-yoga (sadhana-bhakti) (Bg. 12.9-12). Nella sezione finale del capitolo, Krishna racconta le qualità e caratteristiche del Suo devoto sigaro, ripetendo alla fine di ogni descrizione che tale devoto" è molto caro per Me." Il devoto sigaro è libero dei desideri materiali, delle dualità della natura materiale e del falso ego; avendo fatto di Krishna la suprema meta della sua vita, il devoto si stabilisce nel suo servizio con determinazione, e la sua mente ed intelligenza stanno in completa armonia con Krishna, Bg. 12.13-2). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 5 Testo 30 io mam pasyati sarvatra sarvam ca mayi pasyati tasyaham na pranasyami sa ca io na pranasyati yah - chiunque che; mam - a Me; pasyati - vedi; sarvatra - da tutte le parti; sarvam - tutte le cose; ca - e; mayi in Me; pasyati - vedi; tasya - suo; aham - Io; na - no; pranasyami - sono perso; sah - egli; ca - anche; io - a Me; na - né; pranasyati - è perso. Traduzione: Per quello che mi vedi da tutte le parti e vedi tutte le cose in Me, Io non sono mai perso, né egli non è mai perso per Me. L'idea chiave di questo verso è" vedere da tutte le parti" a Dio. Mediti specialmente lo studente su questo significato. Perdere a Dio significa non vederlo in ogni evento, in ogni atto, in ogni momento, in ogni posto. Per quel motivo per quello che vedi da tutte le parti a Dio ed in tutte le cose, "Egli" non è mai perso né" egli è perso per Me", dice Krishna. Mediti soprattutto questo ed apra bene gli occhi del suo cuore. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. Oggi vedremo Nidra yoga VII. Meditare su Bramino. Innanzitutto faccia la sua pratica di esercizi di rilassamento e dopo pratichi il Nidra-yoga per quindici minuti. Dedichiamo il nostro tempo alla meditazione sul Cosmo e la nostra posizione in lui. Col suo corpo perfettamente rilassato, prenda coscienza della grandezza dell'universo. Non possiamo concepire la sua grandezza, né possiamo vedere i suoi limiti nel cielo; né neanche sappiamo che cosa c'è oltre il nostro universo. Questo pianeta è uno tra tanti milioni, ed un sole atto-rifulgente illumina questo universo. Noi siamo molto piccoli dentro il nostro corpo, ma il nostro corpo è fatto degli stessi materiali che costituiscono il cosmo. Tutto dentro il cosmo è costituito per atomi; atomi che galleggiano di un stato ad un altro. Sembra che il nostro corpo rimanga stabile, ma ogni cellula sta cambiando costantemente. Il nostro alimento entra al corpo, e l'eccesso esce per mezzo dagli intestini, la respirazione, le mucosità, il sudore, le pelurie ed unghie del nostro corpo, etc. L'unità dell'anima non cambia, ma la combinazione varia costantemente e dentro ogni atomo esiste una circolazione del protone e l'elettrone. Questa energia che mi penetra e penetra tutto questo universo è chiamata in Sanscrito" Bramino." Tutti i corpi manifestati fanno parte di bramino. Molte volte abbiamo ascoltato a filosofi dire che tutto è uguale. Il nostro corpo nasce dalla terra ed a lei ritorniamo, ma questo non risponde il perché noi siamo manifestati, e da dove proviene originalmente la vita. Le Proibizioni dicono che Bramino è perfetto, ma gli esseri viventi imperfetti non comprendono la natura e pensano che tutto questo è solamente un incidente casuale. Ma la perfezione di Bramino potrà solo essere compresa quando usciamo dalla piattaforma mondana e cerchiamo sinceramente la Verità Assoluta. Dentro la manifestazione materiale troviamo la dualità materiale e l'aspetto di relatività di tutte le cose. Ma nel Bhagavad-gita Krishna dice: matra-sparsas il tuo kaunteya sitosna-sukha-duhkha-dah agamapayino nityas tams titksasva Bharata

"Oh figlio di Kunti!, l'apparizione temporanea della felicità e l'afflizione e la sua sparizione a tempo debito, sono come l'apparizione e sparizione delle stazioni dell'inverno e l'estate. Sorgono dalla percezione proveniente dei sensi ed uno devi imparare a tollerarli senza disturbarsi, Oh rampollo di Bharata!" Il Bramino è un mistero, ma come noi siamo parte del Bramino, questo mistero può essere scoperto per il processo dell'autorrealización. Per adesso, mediti semplicemente sull'energia tutto penetrante che sta nell'universo. TECNICA. Studi il testo anteriore e mediti sui differenti punti. Osservi Lei a lei stesso come parte del Bramino. La vera meditazione è basata nella conoscenza e ci proporziona la realizzazione personale. Per questo, studi molto bene le parti filosofiche del corso complementari al tema, e così lei potrà meditare con gran successo. In questa lezione praticheremo un esercizio abbastanza dinamico conoscente come il colpo di ascia. Lo pratichi e ricordi che deve ripetere giornalmente tutti gli esercizi imparati. TECNICA: In posizione in piedi. I piedi separati circa 60 o 70 centimetri. Un i pollici delle mani ed incrocio le mani (una sopra all'altra). Li collochi all'altezza di cavalli. Inali lenta e profondamente. Allo stesso tempo, alzi le braccia completamente rette, al di sopra della testa, fino a che il corpo rimanga completamente verticale. Pieghi ora il tronco ed esali in tre tempi. Simultaneamente, tenti di mettere la testa per tra le gambe. I movimenti devono essere forti e devono coincidere con le esalazioni. Faccia attenzione a non battersi le mani contro il piano. Ripeta l'esercizio dieci volte. Questo esercizio non deve essere praticato da persone che soffrano di vertigine o di pressione arteriale dimissione. Benefici: Finisce con la stanchezza, dunque, stimola la circolazione ed i nervi della spina dorsale. Esercita i muscoli delle anche, la schiena e gli organi addominali. E per gli occhi: Altro eccellente esercizio è fissare la vista al cipiglio, questo si chiama" tatrak." Fermi l'esercizio davanti al minore sintomo di stanchezza, c'è pericolo in farlo volgarmente si crede come. È anche buono vedere la punta del naso. Benefici: Fortifica la vista, previene malattie agli occhi. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. Possono i calcolatori avere coscienza? Gli scrittori di fantascienza tentano frequentemente di risolvere i problemi della vecchiaia e la morte, approfittando dell'idea secondo la quale un essere umano è essenzialmente una macchina complessa. In una scena tipica, medici e tecnici esaminano la testa dell'agonizzante signore Juan Pérez con un escanografo, un strumento altamente sensitivo che registra con ogni dettaglio le connessioni simánticas dei neuroni del suo cervello. Un calcolatore trasforma allora sistematicamente questa informazione in un programma che simula in maniera fedele il modello specifico di attività interna di quello cervello. Quando detto programma passa per un calcolatore appropriato, la personalità reale del signore Pérez sembra rivivere per mezzo della macchina. Sono scappato dalla morte!" dirà allegramente il calcolatore, attraverso un generatore di parole elettronico. Esaminando la stanza con camere di televisione, il computarizado signore Pérez apparirà un po' disorientato nella sua nuova personificazione. Ma quando i vecchi amici l'intervistano," egli" spiega tutti i tratti caratteristici del signore Pérez. Nella storia, il signore Pérez vive di nuovo nella forma di un calcolatore, ora il suo unico problema è evitare di essere cancellato della memoria del calcolatore. Benché questa storia possa sembrare fantastica, alcuni degli scienziati moderni più influenti del mondo prendono sul serio i principi che c'è dietro menzionata la storia. In realtà, gli investigatori della scienza della vita, affermano che un'entità vivente non è più che una macchina complessa costruita con componenti molecolari. Nel campo della filosofia e la psicologia questa affermazione ci porta alla conclusione inevitabile che la mente include solo il funzionamento biofisico del cervello. Di accordo con questo punto di vista, possiamo definire con termini completamente meccanici le parole che applichiamo alla personalità umana, tali come coscienza, percezione, volontà, proposito ed intelligenza. Insieme a questa linea di pensiero ci sono state sempre speculazioni tonte circa la costruzione di macchine che possano esibire questi tratti della personalità. Ma ora le cose sono andate oltre la semplice speculazione. L'arrivo dei moderni calcolatori elettronici ci ha fatto un nuovo campo di investigazione affezionato costruire realmente questa classe di macchine. Questo è il campo dell'investigazione dell'intelligenza artificiale, o" ingegneria conoscitiva", nella quale gli scienziati tendono a pensare che i calcolatori digitali con sufficiente velocità e complessità possono produrre nella realtà tutti gli aspetti della personalità cosciente. Una certa volta, potemmo osservare in un catalogo dell'Università M. I. T. che l'ingegneria conoscitiva implica un avvicinamento alla mente e l'intelligenza, il quale è" qualcosa di differente di quella dei filosofi e psicologi, per quanto l'ingegneria conoscitiva tratta di produrre intelligenza. In questo articolo analizzeremo se è possibile che una macchina possieda un io cosciente che si percepisca come un osservatore ed un artefice. La nostra tesi sarà che mentre i calcolatori possono generare in principio sequenze complesse di comportamento paragonabili a quelle prodotte per gli esseri umani, i calcolatori non possono possedere una conoscenza cosciente senza l'intervento di principi di una natura superiore della conoscente per la scienza moderna. Ironicamente, possiamo basare i nostri fermi argomenti sui concetti stessi che costituiscono il fondamento della ricerca di intelligenza artificiale. In quanto ai calcolatori si riferisce, la deduzione più ragionevole che possiamo fare di questi argomenti è che i calcolatori non possono essere coscienti. Quando si applicano alla macchina del cervello umano, questi argomenti appoggiano un'alternativa: la comprensione non meccanica dell'io cosciente. Per cominciare, facciamo alcuni domande circa un calcolatore ipotetico che possiede intelligenza ed un'autoconocimiento cosciente in un livello umano. Questo calcolatore non deve duplicare la mente di un essere umano particolare, come il nostro signore Pérez, ma deve sperimentare semplicemente una conoscenza di pensieri, sentimenti e percezioni sensoriali uguali alle nostre.

Primo esaminiamo un po' l'organizzazione interna del nostro calcolatore cosciente. Come appartiene alla classe di calcolatore digitale, consiste di un magazziniere di informazione o memoria; un apparato chiamato l'unità centrale di procedimento, CPU, e vari dispositivi per scambiare l'informazione con l'ambiente. La memoria è semplicemente una mezzo passiva utilizzata per registrare grandi quantità di informazione in forma di numeri. Possiamo visualizzare la memoria tipica di un calcolatore come una serie di scatole intestate, ognuna delle quali può conservare un numero. Alcune di queste scatole contengono normalmente numericamente alcune istruzioni codificate che specificano il programma di attività del calcolatore. Altre contengono differenti classi di informazione e le altre conservano i passi intermedi dei calcoli. Questi numeri possono rappresentarsi fisicamente nella memoria come modelli di istruzioni in un" condensatore" in microminiatura, modelli di magnetizzazione in piccoli magneti, e di molte altre forme. Il CPU realizza tutte le attività operazionali del calcolatore, le quali consistono in un numero determinato di operazioni semplici di manipolazione simbolica. Dette operazioni includono in generale i seguenti passi: in primo luogo, di un posto specifico, o" direzione", nella memoria, il CPU ottiene un'istruzione codificata che identifica l'operazione che realizza. Di accordo con questa istruzione, il CPU ottiene informazione addizionale della memoria. Quindi il CPU porta a termine l'operazione per sé stesso. Questo deve includere il" input, lettura di un numero nella memoria mediante un dispositivo esterno, o il" output" (trasmissione di un numero della memoria ad un dispositivo esterno). O l'operazione può includere la trasformazione di un numero di accordo con regole semplici, o il trasloco di un numero di un posto ad un altro nella memoria. In qualsiasi caso, l'ultimo passo dell'operazione implica la selezione di una" direzione" della memoria, dove possa cercarsi la seguente istruzione codificata. L'attività di un calcolatore consiste nient'altro che in passi di questa classe, realizzati uno dietro un altro. I codici di istruzioni conservati nella memoria passiva specificano le operazioni che il CPU esegue. La funzione del CPU è semplicemente eseguirli in sequenza. La costruzione fisica del CPU come quella della memoria, può includere differenti componenti, che vanno da connessioni semiconduttore in microminiatura fino a trasmettitori elettromeccanici. È solamente l'ordinazione logica di questi componenti, e non la sua costituzione fisica questione, quello che determina il funzionamento del CPU. Ora, supponiamo che un calcolatore sta eseguendo un programma. Vediamo che possiamo capire circa i possibili stati di coscienza del calcolatore. Quando realizza il programma, il CPU del calcolatore verificherà solamente un'istruzione in un momento dato, ed i milioni di istruzioni che comprendono il resto del programma esisteranno solo in un registro inattivo nella memoria del calcolatore. Allora, intuitivamente sembra dubbioso che un semplice registro inattivo possa avere qualcosa da vedere con la coscienza. Dove, allora, risiede la coscienza del calcolatore? In un certo momento il CPU sta realizzando solamente un'operazione elementare, per esempio," copiare il numero della scatola 1687002 nella scatola 9994563." Di che maniera possiamo riferire questa attività con la percezione cosciente di pensieri e sentimenti? DEFINENDO LA COSCIENZA. Siamo interessati in comprendere l'esperienza soggettivo accampamento della conoscenza cosciente. Per capire chiaramente la concezione di coscienza, dobbiamo fare qui una piccola pausa per descriverla e stabilire la sua posizione come sottometto di una verifica seria. Per coscienza vogliamo dire la conoscenza di pensieri e sensazioni che percepiamo direttamente e che" sappiamo" che percepiamo. Dato che altre persone sono simili a noi, è naturale supporre che sono analogamente coscienti. Se accettiamo la cosa anteriore, dovremo convenire che la coscienza è un tratto obiettivo della realtà, il quale tende ad essere associato con certe strutture materiali, tali come i corpi degli esseri umani. Ora, quando una persona comune ascolto che un calcolatore può essere cosciente, tende ad interpretare ovviamente questa affermazione nel senso che abbiamo appena descritto. Pertanto, immaginerà che un calcolatore può avere esperienze coscienti soggettive simili alle sue. Certamente, questo è l'idea che ci sono dietro storie come quella che comincia questo articolo. Uno può immaginarsi al computarizado signore Pérez guardando la stanza attraverso le camere di T.V del calcolatore, e sentendo stupore per la sua strana trasformazione. Se il computarizado signore Pérez potesse sentire in realtà tale esperienza soggettiva, allora affronteremmo la situazione descritta nella figura No.1. Di un lato, esisterebbe l'esperienza cosciente del calcolatore: la sua esperienza soggettiva di colori, suoni, pensieri e sentimenti, sarebbero una realtà. Dell'altro lato, esisterebbero le strutture fisiche del calcolatore. Tuttavia, non possiamo correlare direttamente la coscienza col processo fisico reale del calcolatore, né neanche la coscienza con l'esecuzione di operazioni individuali rudimentali. Di accordo con gli investigatori dell'intelligenza artificiale, la coscienza deve corrispondere alle proprietà astratte di più alto livello nella condizione fisica del calcolatore, proprietà descritte per simboli tali come pensieri e sentimenti che si mantengono nella parte superiore della piramide elevata che sono le definizioni astratte. Realmente, queste proprietà astratte sono gli unici tratti immaginabili del nostro calcolatore cosciente che possono avere alcuno relazione diretta col significato di coscienza. L'entità, essendo differente della macchina, ha un certo da potere per comunicarsi con questa e dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: 1.- Possedere sufficienza potere di discriminazione per riconoscere certi modelli astratti ed elevati circa l'organizzazione nell'ordine della materia. 2.- Dovrebbe essere capace di stabilire prima un vincolo tra la coscienza e l'ordine della materia menzionato. Specialmente, deve modificare i contenuti dell'esperienza cosciente di accordo coi cambiamenti che queste proprietà astratte soffrono col passo del tempo e le sistemazioni della materia si trasformano. È chiaro che non c'è posto per un'entità di questa classe nella cornice di quello che succede dentro un calcolatore. Certamente, possiamo concludere che un'entità può corrispondere a comportamenti naturali completamente sconosciuti per la scienza moderna. Questa è la conclusione alla quale dobbiamo arrivare se assumiamo che un calcolatore può essere cosciente. Ovviamente che possiamo evitare questa conclusione se supponiamo che nessun calcolatore arriverà ad essere cosciente, e, in realtà, questo è il caso. Tuttavia, lasciando i calcolatori ad un lato, che cosa possiamo dire della relazione tra la coscienza ed il corpo fisico di un essere

umano? Di un lato, sappiamo che gli esseri umani possiedono coscienza, e dell'altro, la scienza moderna c'insegna che il corpo umano è una macchina complessa composta per componenti molecolari. Possiamo arrivare alla comprensione di una coscienza umana che non abbia bisogno dell'introduzione di un'entità della classe descritta nei punti 1 e 2? Ironicamente, se tentiamo di basare la nostra comprensione sulla teoria scientifica moderna, la risposta è non. La ragione è che tutti gli scienziati moderni cercano di capire che la coscienza umana dipende, diretta o indirettamente, di un'analogia tra il cervello umano ed un calcolatore. In realtà, il modello scientifico di coscienza umana è una macchina cosciente." Il Sanatana-dharma c'insegna che un organismo vivente consiste di un atma in associazione con un corpo fisico composto per energia esterna. Il Bhagavad-gita descrive il corpo fisico come una macchina, o yantra, e l'atma come un passeggero che continua a condurre quella macchina. Quando l'atma è rossa, i suoi sensi naturali sono legati nel sistema fisico informatore-processore del corpo, e, pertanto, percepisce al mondo attraverso i sensi corporali. L'atma è la coscienza reale dell'Io dell'entità vivente ed il corpo è semplicemente un meccanismo simile ad un veicolo senza coscienza. Se riprendiamo i nostri argomenti circa una macchina cosciente, vedremo che l'atma svolge il ruolo specificato nelle affermazioni 1 e 2. L'anima è incidentemente cosciente, e possiede le facoltà sensoriali e l'intelligenza necessarie per interpretare le proprietà astratte dei complessi stati cerebrali. Il Bhagavad-gita spiega: Questo corpo si chiama il campo, ed a quello che conosce questo corpo lo è denominato il conoscitore del campo" atma", Bg. 13.2). La coscienza è presente in tutti i corpi vivi e Dio, o Krishna, è il suo signore: devi comprendere che anche Io sono il conoscitore dentro tutti i corpi, e comprendere a questo corpo ed il suo proprietario, Paramatma, è denominata conoscenza..." , Bg. 13.3) Se consideriamo quello che succede quando una persona legge un libro, possiamo intenderci della pratica la posizione dell'atma come l'osservatore cosciente del corpo. Quando una persona legge, comprende i differenti pensieri ed idee che corrispondono a proprietà astratte del più alto livello e non semplicemente all'inchiostro e la carta. In realtà, nessuna di queste proprietà astratte esiste in realtà nel libro stesso, né neanche immaginiamo che il libro è cosciente di quello che contiene. Come lo mostra la figura 3 per stabilire una correlazione tra il libro, di una parte e la conoscenza cosciente del suo contenuto, dell'altra, deve c'essere una persona cosciente con intelligenza e sensi che possa leggere il libro. In una maniera simile, affinché la conoscenza cosciente sia associata con le proprietà astratte dello stato di una macchina, deve esistere un'entità cosciente che possa leggere detti stati che abbia creato la macchina e chi possa metterla in contatto con un'entità vivente. LA SCIENZA DI LA COSCIENZA. Dato che né la Suprema Personalità né le atmas individuali sono combinazioni di elementi materiali, non è possibile scrutinarli direttamente, attraverso apparati sensori materiali. In base ad informazione materiale, l'unica maniera in cui possiamo dedurre la sua esistenza è con argomenti indiretti come quelli presentati in questo articolo. Tuttavia, di accordo col sanatana-dharma, possiamo osservare direttamente e comprendere tanto la Suprema Persona come agli atmas, se prendiamo vantaggio delle facoltà sensori nativo dell'atma. Pertanto, il sanatana-dharma proporziona i fondamenti per una vera scienza della conoscenza. Come questa scienza si occupa di tutte le potenze dell'atma, si estende necessariamente oltre il dominio del pensiero meccanicista. Quando l'atma è restretto allo stato fisico rosso, può partecipare ad attività personali solo mediante macchine, come il cervello che genera un comportamento per la concatenazione di operazioni impersonali. L'atma non può manifestare tutto il suo potenziale in questa situazione embrutecedora. Ma l'atma può riuscire un grado più elevato di attività, nel quale partecipa direttamente ad una relazione di amore reciproco con la Suprema Persona, Krishna. Poiché tanto l'atma Krishna è come di natura cosciente e personale, questa relazione implica l'uso completo di tutte le facoltà di percezione, pensiero, sentimento ed azione. In effetti, lo scambio reciproco diretto tra l'atma e Krishna definisce la funzione ultima ed il significato della personalità cosciente, così come l'interazione di un elettrone con un campo elettrico si dice che definisce il significato finale di un carico elettrico. Il Sanatana-dharma insegna che la natura vera della conoscenza può essere compresa per l'atma solamente in questo livello di attività cosciente. Pertanto, il sanatana-dharma ci proporziona una spiegazione della natura dell'essere cosciente che ci porta oltre i concetti del mondo meccanicista. Mentre appoggiando l'idea che il corpo è una macchina, questa spiegazione sostiene che l'essenza della personalità cosciente si trova in un'entità che interactúa come questa macchina, ma che è in un tutto distinto di lei. Più ancora, uno può conoscere solo la natura vera di questa entità in un contesto assoluto che trascende completamente il dominio delle macchine. Abbiamo discusso che un avvicinamento strettamente meccanicista della vita, non può spiegare in forma soddisfacente la coscienza. Se vogliamo progredire in questa area, è ovvio che abbiamo bisogno radicalmente di un avvicinamento differente ed abbiamo spiegato in maniera breve come il sanatana-dharma proporziona questa alternativa. Il sanatana-dharma indica la relazione tra la coscienza e le macchine, all'affermare in forma valorosa che la personalità cosciente è irriducibile. Bisogna continuare delucidando il significato fondamentale dell'esistenza personale, aprendo una regione più elevata di attività cosciente, una regione che può essere esplorata per esperienza diretta. "Questa conoscenza è il re dell'educazione, il più segreto di tutti i segreti. È la conoscenza più pura, e poiché dà percezione diretta dell'io mediante l'illuminazione, è la perfezione della religione. È eterno e si esegue allegramente", Bg. 9.2). In contrasto, il visione meccanicista del mondo, la cosa migliore che può proporzionarci è la caricatura sterile osservata nella personalità cosciente riassunta per il computarizado Sig. Pérez. Fig. 1.- Relazione tra la coscienza e le strutture fisiche di un calcolatore ipoteticamente cosciente. Se supponiamo che il calcolatore è cosciente, allora il contenuto della coscienza del calcolatore ed il sistema fisico sono reali. Tuttavia, il contenuto della coscienza può corrispondere unicamente a proprietà astratte di alto livello di quello sistema. Queste proprietà si rappresentano nel quadro per una gerarchia di descrizioni simboliche. Tali proprietà esistono solo in un senso astratto, non sono presenti nella realtà del sistema tangibile del calcolatore. Conoscenza cosciente di pensieri, sentimenti e percezioni.

Fig. 2.- Relazione tra la coscienza e le strutture fisiche del cervello. I contenuti della coscienza e delle strutture fisiche sono reali, ma i contenuti di Costruzione sensoriale, la coscienza possono corrispondere solo a proprietà astratte del più alto livello di quelle strutture. EGO "Pensieri"," sentimenti" e" Percezioni" Costruzione sensoriale elementare Procedimenti matematici sofisticati Operazioni Più elevate Operazioni elementari SISTEMA DEL CALCOLATORE EGO "Pensieri"," Sentimenti" e" Percezioni" Costruzione sensoriale elementare Operazioni ancora più elevate Operazioni elevate Operazioni Neutrali basilari SISTEMA DEL CERVELLO. Conoscenza cosciente della trama e della storia. TRAMA Descrizioni del tema ed i caratteri. Idee basilari ed immagini. Frasi Parole Lettere Inchiostro sulla carta. Fig. 3. - Relazione tra la coscienza e le strutture fisiche del libro. Quando una persona legge un libro, diventa cosciente di proprietà astratte di un livello più elevato che il semplice inchiostro sulla carta, i quali non sono presenti direttamente in queste strutture fisiche. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTOREALIZACIÓN. Oggi vedremo Per-Prakrti ed Apara-Prakrti. Ci sono due classi di Prakrti: Per Prakrti ed Apara Prakrti. Il jiva si chiama per, o superiore, e Prakrti, natura; il jiva sta al di sopra dell'energia inferiore, la materia morta, il quale è chiamato Apara Prakrti. Anche il jiva è chiamato l'energia marginale, perché, benché sia puramente spirituale, egli a volte è basso l'influenza di Apara Prakrti, Maya, ed a volte è basso l'influenza dell'energia spirituale. Bhagavan Krishna descrive le energie del Supreme, della seguente maniera: La terra, l'acqua, il fuoco, l'aria, l'etere, la mente, l'intelligenza e l'ego falso, in complesso tutti questi otto comprendono le Mie energie materiali separate (Prakrti). Oltre a questa natura inferiore, Oh Arjuna, quello delle poderose braccia! c'è un'energia superiore Mia, la quale consiste in tutte le entità viventi che lottano con la natura materiale e che sostengono l'universo", Bg.7.4-5. I jivas sostiene l'universo, perché essi condividono l'energia superiore, Per Prakrti, e lavorano con la materia (Apara Prakrti). I jivas può manipolare la materia per la sua compiacenza. Apara Prakrti in sé stessa (terra) acqua, fuoco, etc., non ha nessuna potenza per generare le manifestazioni innumerabili dentro l'universo. Le attività dell'universo sono il risultato delle azioni dei jivas, i quali muovono la materia inerte. In questo modo, la versione Vedica si opporsi alla concezione dell'universo che opera meccanicamente, senza il tocco spirituale. I jivas può creare molte cose perché essi sono l'energia spirituale superiore, ma in nessun modo essi sono il Purusa Supremo. Per che essi non possono creare la materia del niente, né possono creare vita della materia. Possono manipolare solo quello che hanno ricevuto. Semplicemente il jiva cerca di imitare al Purusa vero, ma questo lo trasporta innumerabili problemi. Nella vita materiale, ogni jiva pensa": Io sono il Purusa, il padrone disfrutador." Questo si chiama illusione, Maya. Il jiva ha un certo grado di potere controllore, ma in tutti i casi questo è limitato. Le letterature Vediche patrocinano affinché il jiva abbandoni i suoi conati di disubbidienza di trasformarsi in Dio volendo manipolare l'energia Apara Prakrti. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI E LE DROGHE. "Il sole che si nasconde e l'uomo ubriaco sono insieme di un rosso acceso. Essi naufragano in una nudità senza speranza; la sua dignità è morta." Panchatantra. Tutte le entità viventi stanno cercando molto ansiosamente la saggezza e la felicità, perché farlo è un impegno naturale, ma tentano anche di superare tutte le limitazioni di questo corpo materiale facendo ogni tipo di sistemazioni artificiali. È naturale che tutto il mondo preferisca la felicità alla sofferenza, dato che in una condizione penoso nessuno può godere della vita. Come un bambino che si mette tutto nella bocca tentando di tirare fuori qualche sapore a tali oggetti, l'uomo tenta di trovare soddisfazione per compiacere i suoi sensi, o la sua mente, e poiché in generale è assorto completamente in attività esterne, non si rende conto che la sua vera identità è quella di un'anima spirituale eterna. A causa della concezione erronea della sua vera identità nella ricerca della compiacenza sensoriale, egli si dedica a differenti pratiche, le quali si descrivono comunemente nelle Proibizioni come appartenenti alla modalità dell'ignoranza. Il principale di queste pratiche è l'intossicazione. Tutte le differenti classi di stimolanti o intossicanti che l'uomo usa per incrementare il piacere materiale causano solo stragi nella coscienza. Per esperienza, sappiamo che ogni tipo di intossicazione è associato

invariabilmente con effetti colaterali perniciosi, tali come malattie, depressione, addizione ed a volte violenza. Poiché questo corpo materiale è destinato a morire, qualunque piacere artificiale che possiamo estrarre per mezzo delle droghe, non può alleviare in nessun modo i nostri desideri interni di felicità. Piuttosto si incrementa il grado di frustrazione dell'entità vivente, contemporaneamente che il suo corpo è distrutto per l'influenza di tali droghe. Di questa maniera, se qualcuno vuole avanzare seriamente per la strada spirituale, lo è raccomandato nelle Scritture Vediche che non si avveleni con nessuna classe di intossicanti. Deve evitare di prendere qualunque stimolante per soave che sia, affinché così la coscienza possa rimanere tanto pura e diafana come sia possibile, e di quella maniera vincolarsi con la conoscenza trascendentale e dedicarsi senza ostacoli alla meditazione. Tutto il mondo sa molto bene che l'intossicazione limita e distorce la visione del mondo materiale. Nessuno riceve consigli di una persona ubriaca. Più ancora, semplicemente una persona intossicata non ha nessuna ispirazione su temi spirituali. Egli si troverà un ed un'altra volta attaccato per l'influenza della modalità dell'ignoranza. Per quel motivo il Bhagavad-gita raccomanda che uno deve controllare i desideri sensoriali, benché esista il desiderio per l'intossicazione. Con la sospensione di tali attività e sperimentando un sapore più elevato con questo processo di Yoga, uno può prendere coscienza, e di quella maniera controllare i sensi. Ogni intossicazione si basa praticamente sulla propaganda e nella moda. Dovuto all'influenza di amici e parenti ed alla propaganda incessante, tutto il mondo, compreso i bambini, è ingannato e quasi forzato affinché cominci a fumare sigarette ed a prendere avvinazzate alcoliche, e quando un giovane arriva all'università, imparerà con ogni sicurezza l'arte di fumare marijuana e di consumare ancora droghe più forti. Questo non è né vantaggioso, né aiuta a risolvere nessun tipo di domanda o problema. Neanche si sperimenta una soddisfazione più elevata per quanto il proposito della vita umana è raggiungere la comprensione spirituale e la perfezione, le quali sono sufficienti per proporzionarci l'informazione necessaria circa il comportamento appropriato in questo mondo. Ma prendendo droghe, uno perde realmente tutte le opportunità, tanto quella di un comportamento sociale corretto come quella di un avanzamento spirituale. Per tutto questo, troviamo che in India gli Yogis né fumano, né bevono, né consumano droga alcuna, compreso neanche prendono tè o caffè. Attualmente la scienza medica moderna utilizza molte droghe nei suoi trattamenti, ma dobbiamo riconoscere che gran parte di dette droghe causa altre malattie sconosciute per l'umanità. Queste malattie sono le reazioni causate per i rimanenti di chimici che sono entrati al nostro corpo nella forma della medicina alopáta, così come per i cibi prodotte artificialmente i cui fonti sono i fertilizzanti artificiali, insetticidi, pesticidi ed i preservativi chimici. Pertanto, uno deve avere molta cautela ingerendo alimenti o medicine. Per quel motivo non mangi cose delle quali non sia sicuro circa la sua qualità, natura e provenienza. Non beva liquidi fermentati, né prenda superfluamente droghe, perché questo gli causerà stragi nella sua salute e nell'equilibrio della sua coscienza, necessarie entrambe per una buon utilizzazione della vita umana. SEZIONE 7 LO YOGA E LA SALUTE. Studieremo ora i principali prodotti del latte, incominciando per una descrizione delle differenti classi di latte. LATTE DI VACCA. Madhura liscio, (sapore dolce. Questa può incrementare qualunque deficienza di dhatu, struttura. Controlla vata, aria, e pitta (bile). È considerata come un amrta (nettare) perché immediatamente si trasforma in liscia, linfa, se si prende sola. A meno che sia presa immediatamente dopo estratta della vacca, dovrà essere bollita per farle più leggera e libero di germi. Se arriva a raffreddarsi è molto difficile da digerire, uno non deve lasciarle riposare in una bottiglia o in un altro recipiente. Pertanto, è preferibile prenderla scaldi. È molto buona per le malattie del cuore ed elimina i veleni ed i tossico. Tutti i ragazzi tra i tre ed i quattordici anni dovrebbero prendere per lo meno latte tre volte al giorno. La donna incinta dovrebbe bere giornalmente latte, come ferma due persone. Quando la donna sta allattando il suo bambino, dovrebbe bere giornalmente due litri, circa sei bicchieri. Le frutte acide, tali come le arance, limoni, pompelmi non vanno molto bene col latte. LATTE DI CAPRA. Kashaya, sapore aspro, e lavana liscio (sapore salato). Questa è molto più leggera del latte di vacca. Ha meno kapha Dosha (mucosità) perché la capra non beve acqua come la vacca egli quale le fa meno nutritiva, ma è molto utile per i bambini che non possono digerire il latte di vacca. Questa contiene anticorpi contro differenti malattie. Può essere usata in febbri, asma, alta pressione arteriale, tubercolosi, e diarrea ed anche quando il latte di vacca non può essere tollerato. LATTE MATERNO. È molto soave. Forma tutti i sette dhatus, elementi strutturali, nell'infante se gli è dato con amore. È anche molto utile per malattie degli occhi. Possono usarsi alcune gocce come un bagno molto effettivo per i disordini visuali. Una madre lattante deve evitare alimenti caldi, aspri, salati o acidi, affinché il suo latte provenga da suo proprio liscia (linfa) e così non faccia male al bambino. Se per alcuno ragione la madre non può produrre sufficiente latte di petto, il latte di capra lessa è il migliore. YOGHURT. Amla liscio (sapore acido). Aumenta l'appetito se si prende prima dei cibi. Prende molto tempo per essere digerito, ed aiuta a formare il sangue, il grasso ed il seme. Fortifica a Jataragni, il fuoco stomacale. Aumenta il kapha, mucosità, e pitta (bile); controlla il vata (aria). Se si prende con altri alimenti non altera le Doshas (energie), ma presa assolo causa definitivamente tumulti. Può mescolarsi con ghee, miele o mung dahl. Una ricetta popolare è mescolare lo yoghurt con banano e lo è spolverato semi di senape pesti. Lo yoghurt aiuta ad alleviare problemi dei seni, e di infiammazioni della vescica e l'uretra. Lo yoghurt senza grasso è buono per l'indigestione e per l'infiammazione del pancreas. Lo yoghurt deve prendersi fresco tra le 24 ore seguenti alla sua preparazione. Non deve prendersi giornalmente yoghurt né nelle stazioni fredde o piovose, né nella notte, servito solo, o se è caldo. Il mangiare yoghurt in eccesso, può produrre edema (ritenzione di acqua), rientro eccessivo nelle mestruazioni, malattie della pelle, anemia, pressione arteriale dimissione, vertigine, sparizione, o febbre.

Ed ora la nostra ricetta vegetariana della quindicina. LADDU. Tazza di burro senza sale, tazze di farina di cece setacciata o farina di grano, tazze di zucchero a velo, 3 Tazza di cocco secco grattato, 1/2 Tazza di noci o mandorle senza sale punte. Sciolga il burro in una casseruola. Aggiunga a poco a poco la farina setacciata, rimescolando costantemente. Continui rimescolando a fuoco mezzo-sotto fino a che la farina si metta orata. Aggreghi il cocco e le noci e rimescoli. Aggiunga gradualmente lo zucchero a velo setacciata e mescoli bene. Se si formano grumi, li rovini con un cucchiaio. Ritiri del fuoco, lasci raffreddare fino a che possa fare palle. Formi palle di 1 pollice. Per variare un po', aggiunga una cucchiaiata di cannella o noce moscada in polvere. Ed ora qualcosa di molto speciale: CEROTTI DI PATATE FRITTE, ANARCARDI, UVETTE E COCCO (GUZERATI ALOO CHIDWA) Serve per 10 porzioni. Ingredienti: 12 once di papi, approssimativamente 2 papi di volume medio, Tazze di ghee od olio vegetale Peperoni verdi, partiti per la metà, con semi e tagliati in strisce molto magre 1 cucchiaiata di cumino in polvere 1 cucchiaiata di paprica o peperone in polvere 1 cucchiaiata di cúrcuma in polvere. 1 cucchiaiata di garam 1 cucchiaiata di sale 1 cucchiaiata di zucchero o zucchero cande in polvere 1-1/2 cucchiaiate di olio o ghee 1/2 tazza di noci" sposi" (noce di anarcardio), anarcardi, partiti in pezzetti o in metà. 1 cucchiaiata di semi di finocchio Cucchiaiate di semi di ajonjolí 1/2 tazza di uvette o ribes. 1/2 tazza di cocco grattato in strisce. Preparazione: 1.- Lavi e peli le patate. Li collochi una per una durante la sua mano e la grattugi con una grattugia manuale per il lato dei vuoti grandi per ottenere strisce magre. Metta le strisce di papa in un colatoio e getti loro annacqua fredda per dieci minuti. Agiti il colatoio per tirare fuori l'eccesso di acqua. Collochi le strisce di papa in asciugamani di carta assorbente affinché si asciughino. 2.- Collochi il burro chiarificato o l'olio in una paila profonda in fuoco alto fino a che la temperatura arrivi a 375°F. Getti piccoli pugni delle strisce di papa e frite per due minuti, o fino a che siano tostate e di colore dorato; li tiri fuori e sgoccioli l'olio, dopo li collochi su più asciugamani di carta assorbente. Dopo avere frigguto tutte le strisce di papi, metta a friggere i peperoni verdi fino a che siano dorati, li tiri fuori, lasci loro sgocciolare e li collochi su asciugamani di carta assorbente. 3.- Mescoli le spezie in polvere, il sale e lo zucchero in un recipiente piccolo. Scaldi cucchiaiata e media di ghee od olio in una casseruola per friggere in fuoco mezzo-pianterreno per minuto e mezzo. Aggiunga gli anarcardi ed i semi di finocchio, rimescoli mentre Lei fritan o per cinque minuti. Collochi i semi di ajonjolí e continui a rimescolare fino a che il miscuglio prenda un colore dorato. Ritiri del fuoco e versi il contenuto attraverso un setaccio o colatoio di maglia fine, posizionato su un recipiente. Può conservare il ghee o l'olio per girarlo ad usare. 4.- Combini tutti gli ingredienti in un'insalatiera grande e rimescoli soavemente per mescolare bene. Serva fresco, caldo, freddo o alla temperatura ambiente. Se lo vuole conservare, lo collochi in un recipiente ben chiuso a temperatura ambiente. Può durargli fino a due settimane. Utilizzi il cocco e le uvette per adornare. Buono caro studente, abbiamo finito un'altra lezione. E ricordi che più studio produce più rapidamente migliori risultati. SIN UN MAESTRO SPIRITUALE GENUINO NON PUÒ RICEVERSI CONOSCENZA TRASCENDENTALE.

Lezione 14 Questa è la grandezza della cosa grande a chi gioielli di saggezza decorano; nonostante i danni e gli ostacoli, anche essi possono vedere fino al fine di quello che intraprendono." Pancatantra Una lezione più vuole dire più un passo in questo bello verso la conoscenza Vedica. Cosicché avanti, senza affievolire né dubitare che alla fine c'aspetta la Verità Assoluta e la totale comprensione di lei. Come gli promettemmo, insieme a questa lezione lei riceve un breve esame, affinché possiamo sapere quale il suo avanzamento è stato. Cosicché per favore risponda tutte le domande e c'invia le risposte non appena gli sia possibile. SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD-GITA. "Nelle mattine, do un bagno al mio intelletto con la filosofia stupenda e cosmogonica del Bhagavad-gita che se paragoniamo col nostro mondo moderno e la sua letteratura, questi risultano meschino e triviale" Henry David Thoreau. LA NATURA, IL DISFRUTADOR E LA COSCIENZA. Il Capitolo Tredici del Bhagavad-gita si riferisce alla distinzione ed interrelazione tra il corpo, l'anima e la Superalma (Paramatma). Il corpo è chiamato Ksetra, o il campo delle attività dell'anima, e consta di 24 elementi materiali. L'anima che risiede dentro il corpo si chiama ksetra-jña, o" il conoscitore del campo di attività." I sintomi di vita, ed in ultima istanza, tutti i movimenti dentro il mondo materiale, si devono all'interazione dell'anima con la materia. Oltre il Ksetra-jña, o il conoscitore individuale del corpo, l'anima, sta il Supremo Ksetra jña, la Superalma, che è il supremo conoscitore dentro tutti i corpi. Benché la Superalma esista come unità, appare separatamente in tutti i corpi, come il sole appare simultaneamente per riflessione in molti differenti depositi di acqua. Egli accompagna eternamente all'anima individuale come il testimone residente, l'autorità ed il sostentamento. Di questi due" conoscitori del campo" di attività, il jiva, l'anima individuale infinitesimale, è fallibile, essendo soggetta all'influenza inquinante o illusoria della materia, mentre la Superalma è infallibile, essendo immune all'influenza della materia. Questo Capitolo conclude che quello che può comprendere analiticamente tutta la manifestazione materiale come una combinazione dell'anima con gli elementi materiali chi possa vedere, oltre essi, all'anima Suprema, la Superalma, arriva ad essere eleggibile per la liberazione del mondo materiale e così ritornare al mondo spirituale. Al principio di questo capitolo, Arjuna inquisisce circa i sei aspetti principali: prakrti, la natura materiale, Purusa, il disfrutador, ksetra, il campo, ksetra-jña, il conoscitore del campo, jñana, la conoscenza, e jñaya, il fine della conoscenza, (Bg. 13.1). Krishna definisce rispettivamente il ksetra e ksetra-jña come il corpo e l'anima, Bg. 13.2). Poi dice che Egli è il conoscitore dentro tutti i corpi, e definisce la conoscenza come la comprensione di questi tre aspetti, il corpo, l'anima individuale e la Superalma, Bg. 13.3). Dopo, Egli enumera i 24 elementi materiali che costituiscono il campo di attività, rappresentato per il corpo, Bg. 13.4-7). Subito enumera gli aspetti che costituiscono il processo della conoscenza, non essendo differente questo processo dell'avanzamento spirituale per il quale l'anima corporificada è liberato della legatura della materia, Bg. 13.8-12). Poi Krishna descrive il jñeya (" la cosa conoscibile" che è la Superalma, la quale esiste nella cosa mobile ed immobile. La Superalma è un benché multiplo; è il sostentamento di tutti gli esseri viventi, è trascendentale alle modalità della natura (padrone delle modalità), e sta oltre la portata dei sensi materiali, Bg. 13.13-19). Poi Krishna descrive la Prakrti, la natura materiale che consta delle tre modalità, ed il Purusa, l'entità vivente. Egli parla circa la causa e natura dell'intreccio materiale del jiva, Bg. 13.20-24). Nei due versi seguenti, Egli menziona i differenti sentieri per la realizzazione della Superalma: dhyana, sankhya, karma-yoga ed il sentiero di ricevere la conoscenza delle autorità, Bg. 13.25-26). Nei versi finali, Krishna dettaglia il tema essenziale del capitolo: l'interrelazione tra la materia, l'anima e la Superalma. Tutte le azioni, Egli dice, si devono alla combinazione del ksetra ed il ksetra-jña, il corpo e l'anima, oltre i quali sta la Superalma. L'anima e la Superalma sono eterne e trascendentali al corpo, Bg. 13.27-34). In conclusione, Krishna dichiara che quello che ha conoscenza che capisce la differenza tra il corpo e l'anima, e chi comprende il processo della liberazione dell'anima del corpo," raggiunge la meta suprema", Bg. 13.35). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 15 mamaivamso jiva-loke jiva-bhutah sanatanah manah sasthanindriyani prakrti-sthani karsati poppa - Mio; eva - certamente; amsah - particelle frammentarie; jiva-loke - mondo di vita condizionata; jiva-bhutah - le entità viventi condizionate; sanatanah - eterna; manah - menzioni; sasthani - sei; indriyani - sensi; prakrti - natura materiale; sthani - situate; karsati - lottando arduamente. Traduzione: Le entità viventi di questo mondo condizionato sono le Mie eterne parti frammentarie. Dovuto alla vita condizionata, esse stanno lottando molto arduamente coi sei sensi, quelli che includono la mente. L'idea chiave di questo verso è amsah che significa" parti frammentarie." Come parti del Tutto - Supremo, il nostro dovere è rendergli servizio, come l'obbligo della mano è prestare servizio al corpo. Questa è la chiave per liberarci del karsati, o della lotta ardua per l'esistenza. Mediti accuratamente su questo punto. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. NIDRA-YOGA VIII: MEDITAZIONE IN IL PARAMATMA. Oggi meditiamo sull'origine di tutta la manifestazione cosmica. La Coscienza Suprema lo controlla tutto, perfino a noi stessi, perché non siamo indipendenti come si crede comunemente. In realtà, la nostra coscienza è tanto minuscola che è limitata per il corpo materiale. Siamo solo coscienti del nostro proprio corpo, ma non del corpo del nostro vicino. Qualcosa che è tanto piccolo non può essere indipendente.

Dentro l'universo esiste una legge invariabile, conosciuta come la legge del Karma. Questa legge è amministrata dal Legislatore Supremo conosciuto come Paramatma o Superalma. Egli è seduto nel cuore di tutte le entità viventi, osservando le sue attività e desideri, e concedendogli i risultati buoni e brutti delle sue azioni. Se l'entità vivente lo merita, anche il Paramatma può soddisfare i suoi desideri. Sotto la legge del karma, soffriamo e godiamo in questa vita di accordo delle nostre attività previe, siano già di questa vita o di vite anteriori. Come e dove è situata la Superalma? Quale è la sua relazione con l'Ogni penetrante Bramino? Krishna spiega nel Bhagavad-gita": è richiamato Bramino all'indistruttibile e trascendentale entità vivente, ed alla sua natura eterna lo è chiamato l'io. L'azione toccante allo sviluppo di questi corpi materiali si chiama Karma cioè le attività fruitivas." Si conosce alla natura fisica come perpetuamente mutabile. L'universo è la forma cosmica del Sig. Supremo ed Io sono quello Sig. al che si rappresenta come la Superalma che abita nel cuore di ogni essere corporificado", Bg. 8.3.4). "Ed Io sono il fondamento del Bramino impersonale, la quale è la posizione costituzionale della felicità ultima, essendo immortale, imperituro ed eterno", Bg. 12.27). "Io sono situato nel cuore di tutti, e di Me vengono la memoria, la conoscenza e la dimenticanza..." , Bg. 15.15). Pertanto, Krishna differenzia tra l'entità vivente, il karma, la natura fisica e l'universo, e dichiara che Egli è il Sig. di tutte questi energie, come il Bramino impersonale, nel suo carattere di Paramatma. Per una migliore comprensione può consultare la Sezione Leva della Lezione 6. La Superalma è un'espansione plenaria della Suprema Personalità (Bhagavan). A differenza delle anime condizionate che stanno anche nel mondo materiale, la Superalma non è mai condizionata o scendo il controllo dalla legge del karma, l'illusione o l'ignoranza. E, al contrario di quello che espongono alcuni yogis e svamis cattivo informati, la minuta entità vivente non si trasforma mai in Superalma. La sua posizione eterna è quella di essere domestico del Sig. Supremo. Quando l'entità vivente è desiderosa di raggiungere la perfezione e liberarsi delle catene dell'esistenza materiale, il Paramatma, nella sua carta di permisor ed osservatore delle azioni dell'entità vivente, porta a detta entità vivente fino ad un maestro spirituale fededegno chi gli darà istruzioni per arrendersi alla Superalma. Gli yogis mistici dirige frequentemente la sua meditazione verso la Superalma che è seduta nel cuore. Nel decorso della meditazione nelle Sue qualità, sviluppano gradualmente otto differenti classi di siddhis o perfezioni mistiche che sono: Incoraggiare-Siddhi: Potere tornarse tanto piccolo come un atomo. LAGHIMA-Siddhi: Potere tornarse tanto leggero come una piuma. PRAKTI-Siddhi: Trasportare un oggetto materiale a qualunque posto. MAHIMA-Siddhi - Tornarse tanto pesante come una montagna. ISITA-Siddhi: Manifestare un pianeta. VASITA-Siddhi: Controllare gli elementi materiali. PRAKAMIA-Siddhi: Soddisfare tutti i suoi desideri. KAMAVASAYITA Siddhi: Potere prendere qualunque forma. Tuttavia, tutte questi perfezioni mistiche sono considerate trappole nella vita spirituale, perché lontano da liberarci degli attaccamenti materiali, esse ci schiavizzano ancora più ed aumentano il nostro intreccio materiale. La perfezione vera della meditazione nella Superalma è arrivare a liberarci di tutti gli aneliti per ottenere piacere materiale e sviluppare una gran attrazione per l'associazione col Sig. Supremo nella piattaforma del servizio trascendentale sigaro. TECNICA. Primo realizzi tutti gli esercizi per il rilassamento di gambe e braccia, ed il Surya namaskar; dopo pratichi il Nidra-yoga. Ora mediti accuratamente sulle differenti qualità del Paramatma. Il Paramatma è la forma di Dio che è situata nel cuore di tutti e perfino si trova dentro ogni atomo che controlla e mantiene tutto l'universo. In realtà, né un filamento di foraggio in questo mondo materiale si muove senza il suo consenso. Ma nonostante essere il Sig. Supremo di questo e tutti gli altri universi, Egli è completamente libero di tutti gli attaccamenti. Può trovare un oggetto migliore di meditazione? Di seguito un esercizio che può essere praticato per tutti, specialmente per bambini e giovani in crescita: TECNICA: In posizione in piedi. I piedi insieme ed il corpo completamente verticale. Porti le mani alla schiena con le dita intrecciate e li collochi all'altezza delle anche. In questa posizione, doppio il tronco in avanti. Simultaneamente allunghi le braccia verso l'alto, e tenti di guardare sempre in avanti. Mantenga questa posizione un momento, e collochi il corpo nella posizione iniziale. Inali ritornando alla posizione eretta ed esali abbassando il tronco. Ripeta l'esercizio dieci volte. BENEFICI: Questo esercizio fortifica i muscoli che legano le scapole e la colonna. Sviluppa il petto ed il collo. SEZIONE 4 ASPETTI VARI DELLA CONOSCENZA VEDICA. IL CORPO SOCIALE. Idraulici, Banchieri, Professori di secondaria, Generali; la lista di occupazioni è interminabile. Ma la nostra complessa società ha bisogno della cooperazione di tutti. Le relazioni tra le innumerevoli classi di lavoratori sono difficili da capire, ma il compito è più facile quando riconosciamo che tutte le occupazioni cadono dentro quattro classi generali: 1. La classe intellettuale; 2. - La classe militare e governante; 3. Il classe commerciante e 4. - La classe operaio. La classe intellettuale può essere comparata con la testa del corpo sociale, e è quella che proporziona guida pratica e direzione spirituale. La classe militare e governante che organizza e protegge i cittadini, può essere comparata con le braccia. Il classe commerciante che soddisfa le necessità economiche di tutti, può essere comparata con lo stomaco. E la classe operaio, la quale sostiene tutta la struttura, può essere comparata con le gambe. In un corpo sociale salutare, tutte le classi lavorano in una coordinazione perfetta.

Il fatto che tutte le società contengono alcuno versione dei quattro gruppi sopra menzionati, suggerisce che essi sono una caratteristica della legge naturale, ordinati per il designer supremo ed il controllore dell'universo. Questo si conferma nel Bhagavad-gita, dove il Sig. dichiara che Egli stesso ha creato le quattro ordine sociali. Questo non è sorprendente; Dio, avendo fatto tante sistemazioni naturali per sostenere l'esistenza dell'uomo sulla terra, non poteva trascurare l'ordinamento sociale in maniera appropriata. Idealmente, ogni organizzazione umana deve essere capace di soddisfare tutte le necessità di una vita comoda, senza avere un'economia in rovine o un conflitto sociale. Tuttavia, questo è solo possibile quando si dà enfasi nella vita ad un proposito più elevato come è l'autorrealización, la quale culmina con la comprensione della nostra entità come domestici del Sig. Supremo. Quando la gente capisca che non è questo corpo altro che l'anima dentro lui, potrà in forma nativo minimizzare le sue esigenze materiali superficiali. In caso contrario, si preoccuperanno solo per i suoi desideri egoisti essendo vittime dell'ambizione distruttiva, e così le quattro classi sociali smetteranno di cooperare. La mancanza di conoscenza spirituale è la causa principale dei difetti nei sistemi sociali dell'attualità: il capitalismo ed il comunismo. Come il capitalismo promuove una mentalità di consumo, fomentando desideri materiali illimitati, si creda una competenza costante tra gli individui e gruppi per la ricchezza, il potere ed il prestigio. Questo provoca un'atmosfera di sfiducia, insoddisfazione, disuguaglianza, invidia e paura, i quali portano a volte ad esplosioni di violenza, come riposi, proteste ed ammutinamenti. Dovuto a pressioni economiche, la maggioranza delle persone si vedono forzate a svolgere mestieri che sono contrari alle sue abilità naturali e molti milioni soffrono l'angoscia di neanche avere impiego. Il comunismo tenta che tutto il mondo cooperi di una maniera non spirituale nel servizio di un stato secolare, ma questa cooperazione è forzata crudelmente per una polizia onnipotente appartenente all'apparato dello stato. Gli scioperi dei lavoratori polacchi dimostrano in forma chiara che il comunismo non ha potuto raggiungere la sua meta di un servizio incondizionato lo stato. Anche il comunismo si sbaglia tentando di eliminare della società al classe commerciante. Questo è un impossibile, e rimane provato con la crescita di enormi imprese private di mercato nero dentro le proprie frontiere comuniste. Quello che tanto ai capitalisti come ai comunisti fa loro mancanza è una classe di leader intellettuali che comprendano chiaramente come organizzare la società in base all'autorrealización e non nelle mete materiali. Tali professori si chiamano Brahmanas. È importante notare che l'assolo nascita in una famiglia di Brahmanas non qualifica una persona per occupare la posizione di Brahmana. Solamente qualcuno che domini completamente la scienza dell'autorrealización e che sia un esempio vivente di qualità tali come l'onestà, la semplicità e la bontà, può trasformarsi in un Brahmana. Dato che tale brahmanas non ha la tendenza a sfruttare gli altri, la gente cerca volontariamente il suo consiglio ed il valore dei suoi insegnamenti. Uno dei principali compiti di un Brahmana è educare i giovani affinché occupino la posizione sociale che stia più di accordo con le sue abilità naturali ed il suo talento. Per lo studio diligente delle caratteristiche fisiche e psicólogicas di un individuo, un Brahmana può aiutarlo a scegliere la corsa che più soddisfazione personale può dargli. Pertanto, gli studenti si trasformerebbero in esperti nei campi scelti e la società si farebbe bene avendo cittadini ben allenati e produttivi. Primo che tutto, i brahmanas aiuta tutti a riuscire un bilancio appropriato tra le mete materiali e spirituali della vita. Insegnano che il lavoro è infine l'azione dell'anima attraverso il corpo. L'attività naturale dell'anima è il servizio trascendentale al Sig. Supremo; quindi, i Brahmanas mostra a tutti i membri delle quattro ordine sociali come realizzare il suo lavoro come un'offerta al Sig. Krishna. Questa è la piattaforma reale dell'uguaglianza sociale e la cooperazione. Oltre alle quattro varnas: Sudras: Operai, Vaisya: Commercianti e fattori, Ksatriyas: Amministratori e Soldati, Brahmanas: Intellettuali e Sacerdoti. Esistono anche quattro ashramas, od ordini spirituali che sono: Brahmacari: studente. Grihastha: uomo di casa. Vanaprastha: vita di ritiro. Sannyasi: vita di rinunciatario. Una persona è brahmacari tra i 5 ed i 25 anni, e vive sotto l'attenzione del guru, essendo istruito per brahmanas. Dopo, può sposarsi ed entrare nell'ordine di Grihastha o uomo di casa durante 20 o 25 anni della sua vita, badando alla sua famiglia e delle necessità materiali della società. Se è un brahmana-grihastha, lavora come Sacerdote. Attorno ai 50 anni, e durante più o meno altri 25 anni, può trasformarsi in un vanaprastha, preparandosi gradualmente per la rinuncia in compagnia di sua moglie, e mettendo i commerci a cura dei suoi figli. Nella parte finale della vita, la persona deve prendere sannyasi che è la rinuncia totale a tutti gli obblighi materiali includendo la famiglia, lasciando a sua moglie basso la protezione dei figli. In questa tappa, la persona viaggia ed istruisce spiritualmente alla società. In questo sistema sociale trascendentale, tutte le quattro classi e le quattro ordine spirituali condividono nel suo lavoro la stessa meta finale: l'autorrealización e la coscienza di Dio, ed in conseguenza, tutti sono sicuri di avanzare spiritualmente. L'ATTUALE DEGRADAZIONE. Dovuto alla mancanza di allenamento della gente in questa era ed alla pratica di vizi tali come il sesso illecito, il mangiare carne e l'intossicazione, il Sig. Caitanya dichiarò": Kalau sudra-sambhava, nell'era di Kali tutto il mondo è un sudra." La cerimonia Vedico chiamato Garbhadhana-samskara, nel quale il marito e la moglie fanno voti prima di avere relazioni sessuali e dichiarano che essi uniscono sessualmente per procreare un bambino cosciente di Dio, non si osserva da molto tempo. La relazione illecita è tanto generalizzata che nessuno può sapere se uno nasce da un Brahmana o di qualunque altra persona. Con l'estinzione dei varnas ed ashramas originali, tutto il mondo è arrivato ad un stato deplorevole, essendo governato da uomini indesiderati ed indesiderabili che non hanno nessun allenamento nelle ordine religiose, politiche o sociali. Nell'istituzione di Varnashrama è un allenamento regolare nei principi per le differenti classi di uomini. Come ora abbiamo bisogno di ingegneri e dottori ed esistono i posti per il suo adeguato allenamento in istituzioni scientifiche, allo stesso modo sono necessarie le ordine sociali. Questa era la situazione delle originali epoche Vediche. I doveri sono descritti e l'allenamento deve essere dato. Senza allenamento, uno non può reclamare, per esempio, che per il fatto di essere nato in una famiglia brahmana o di ksatriyas, benché si agisca come sudra, si è per quel motivo un Brahmana o un ksatriya. Tali richiami hanno degradato il sistema e l'hanno portato al caos, abbandonando ogni speranza di pace e prosperità. Il risultato è che esiste ovunque sudras; un ksatriya dovrebbe stare nel palazzo presidenziale, conducendo l'esercito nella battaglia, ma ci

sono lì uomini senza allenamento alcuno e senza intelligenza che sono meno che sudras. Quando non c'è disposizione per allenare le ordine naturali, troviamo che la leadership è inefectivo e corrotto. Nel sistema Vedico, poiché esisteva l'adeguata educazione, la società era pacifica e strutturata di tale maniera che tutte le persone in generale potessero sviluppare coscienza di Dio. Quella è la vera società umana dove si progredisce verso la realizzazione spirituale. Krishna consiglia nel Bhagavad-gita che uno deve rimanere nel suo proprio lavoro: "È migliore dedicarsi alla propria occupazione di uno, benché chissà si esegua imperfettamente che accettare l'occupazione di altra ed eseguirla perfettamente. Le reazioni peccaminose non colpiscono mai i doveri prescritti che vanno di accordo alla natura di uno", Bg.18.47. Lavorare di accordo con la nostra natura e col proposito di servire al Sig., l'abilita ad uno per raggiungere la perfezione mediante quello lavoro, non importa quanto abominevole o piacevole possa essere. Uno deve portare a termine il suo lavoro, benché in ciò trovi alcuno difficoltà. Certamente, se un uomo esegue il suo lavoro con costanza, ma non serve a Dio mediante lo stesso, sarà dominato per quello costante lavoro empio. Il significato assoluto di ogni attività è che uno offra i frutti a Dio. Questa arte di lavorare in servizio devozionale può essere imparata e per quel motivo è che i brahmanas deve essere presenti. Un gran devoto del Sig. Krishna, il bambino Prahlada Maharaja, diceva ai suoi condiscepoli": Quello che si richiede è che cambiamo la nostra coscienza e smettiamo di pensare che sono il supremo disfrutador, signore di tutto quello che faccio e nel suo posto desideriamo arrivare ad essere i sinceri domestici del vero disfrutador, la Suprema Personalità di Dio, Krishna." Questo amoroso servizio trascendentale, è un cambiamento di coscienza che può essere perfettamente raggiunto sotto un'azzeccata guida, mentre lavoriamo nel nostro dovere occupazionale. Di accordo col Sig. Caitanya, tutto il mondo deve arrendersi a Dio. Poiché le ordine del varna sono naturali poiché sono create per Dio, esse hanno solamente significato quando si usano per il servizio devozionale a Dio. LE DIVISIONI IN IL CORPO SOCIALE SONO SIMILI AL NOSTRO PROPRIO CORPO. IL CORPO SOCIALE DEVE AVERE UNA TESTA CHE LO DIRIGA, DUE BRACCIA PER PROTEGGERLO, UN STOMACO PER ALIMENTARLO E DUE GAMBE PER SOSTENERLO. (Illustrazione) SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. BRAHMA - SIVA - VISNU Ci sono molti concetti contemporanei erronei sulla" Trinidad Indù" di Brahma, Siva e Visnu. Generalmente i dizionari definiscono a Brahma come al" membro capo della trinidad indù" (Vedere dizionario di Inglese Webster's New World Dictionary of the English Languaje), ed altre fonti li descrivono come un triunvirato Supremo, essendo questi tre dei uguali. Il termine la Trinidad dimostra un tentativo per applicare la teologia Cristiana alla Letteratura Vedica, allo stile dei primi missionari Cristiani. Il pioniere indologista Sri William Jones, fece una volta questo commento: "Nativi molto fidati mi hanno assicurato che uno o due missionari sono stati tanto rozzi nel suo zelo per convertire i pagani, incitando agli indù dicendoli che essi erano ora quasi Cristiani per che Brahma, Siva e Visnu non erano altri che la" Trinidad Battezza", un giudizio nel quale possiamo domandarci solo se sono la pazzia, l'ignoranza o l'empietà quelle che predominano." In ogni modo, le Proibizioni non appoggiano queste teorie diffuse. Tutte questi tre personalità stanno classificate come Guna-Avataras, cioè, controllori della natura materiale. Brahma creda l'universo materiale e controlla la modalità della passione; Visnu mantiene l'universo e controlla la modalità della bontà; e Siva distrugge l'universo e controlla la modalità dell'ignoranza. Brahma, un jiva molto poderoso, è la prima entità vivente che nasce nell'universo. La sua vita si prolunga per la durata intera dell'universo, e quando l'universo è annichilito, egli muore. In paragone con gli umano, la durata di Brahma è davvero lunga: Secondo calcoli umani, mille ere sommate sono la durata di un giorno di Brahma, e la stessa è la durata della sua notte. Quando il giorno di Brahma si manifesta, questa moltitudine di entità entrano in esistenza, ed all'arrivo della notte di Brahma, sono tutte annichilite, Bg. 8.17-18). , Per maggiore riferimento consulti la Sezione 4 della Lezione 5. Il Brahma-Samhita paragona a Brahma con un gioiello il cui brillo solo riflessa luce del sole. Brahma creda il cosmo basso la direzione ed ispirazione di Bhagavan, la Suprema Personalità di Dio. Siva sta a carico della distruzione dell'universo nel momento dell'annichilazione. Egli sta a carico di pula-guna, la modalità dell'ignoranza, ma non dobbiamo concludere che egli è ignorante. Uno dei suoi nomi è Asutosa, il quale indica che a lui lo è compiaciuto facilmente. Siva accetta adoratori di tra gli esseri più caduti, includendo i fantasmi ed i demoni, chi l'adorano per ottenere benedizioni materiali, le quali sono facili da ottenere. Lo Srimad-Bhagavatam (12.13.16) afferma": Vaisna vanam Yatha Sambhuh"" Siva è il più grande Vaisnava, devoto di Visnu." Nel Padma-Purana, Siva fa questa osservazione a sua moglie": il Mio caro Parvati, sono differenti metodi di adorazione, e di tutti, l'adorazione alla Persona Suprema (Bhaqavan) è considerata la più alta. Ma ancora più eccelso che l'adorazione al Supremo è l'adorazione di Suoi devota." Visnu è un'espansione di Bhagavan Krishna, la fonte di tutte le incarnazioni. Ci sono molte espansioni di Visnu, e tutte sono la stessa Persona Supremo Bhagavan. Un'espansione di Visnu, mantiene l'universo e controlla la Sattva-guna, o la modalità della bontà. Dei tre Guna-Avataras, Visnu è l'unico che può concedere la liberazione del Samsara, Harim Viña Naiva Srtim Taranti. Per quel motivo è incerto considerare che la devozione a Brahma o Siva può provvedere benefici incommensurabili, poiché dalle piattaforme di TAMAS e Spacca uno difficilmente può comprendere la Verità Assoluta. La modalità della bontà serve come un trampolino dal quale possono trascendersi tutte le modalità ed ottenere la relazione pura col trascendentale supremo, Bhagavan. Poiché Brahma e Siva sono espansioni di Visnu, possiamo apprezzare l'osservazione di Louis Renou": in realtà, nello stretto senso della parola, l'Induismo come religione può essere riassunto come Visnuismo." SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI ED IL MOVIMENTO DI" DIRITTO A VIVERE."

Alla cosa molto, di questo corso è rimasto chiaro per lei, caro studente, che qualunque classe di violenza atto-animata e non sanzionata religiosamente è incompatibile con la vita spirituale, e l'aborto non è l'eccezione. Anticipando la conclusione del seguente articolo, possiamo informarlo che lo Yogi vedi l'aborto come l'aperto assassinio di un essere umano. In poche parole, se stiamo a livello di coscienza di Dio, saremo benedetti con tutte le buone qualificazioni e respingeremo automaticamente qualunque classe di atto violento. Solamente in 1.959, nei diritti umani delle Nazioni Unite, i politici presentarono il seguente messaggio audace": Il bambino, in ragione della sua immaturità fisica e mentale, ha bisogno di protezione ed attenzione, includendo difesa legale adattata dopo ed anche prima della sua nascita." Da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti legalizzò l'aborto in 1.973, si sono informati di undici milioni di aborti praticati in America. Si stima che si sono realizzati 60 milioni in tutto il mondo. La prestigiosa rivista" Newsweek" afferma che nell'Unione Sovietica ogni donna pratica una media di sei aborti durante la sua vita. Pertanto, nella decade scorsa, il numero di vittime in embrione sommò cientos di milioni di morti. Nella società civilizzata, l'assassinio di un essere umano è stato proibito tradizionalmente, tanto per i codici religiosi come per i legali. Le eccezioni più comuni sono state la pena capitale ed il diritto delle forze armate e la polizia per ammazzare nel corso delle sue attività legali. Tuttavia, si considera in generale che gli esseri umani hanno il diritto inviolabile alla vita. Ma, si suppone che un bambino non nato è un essere umano? Il Dr. Bernard Nathanson scrive nel suo libro" L'Aborto in America"": Parlando nel senso medico stretto, sappiamo che esiste un'entità indipendente, biologicamente iniziata, dal momento in cui lo sperma si unisce con l'ovulo, possiamo discernere che la sua presenza ed attività cominciano con la sua introduzione." Abbonda l'evidenza scientifica circa questa conclusione. Strumenti sensibili possono captare il suono del cuore di li bevi non nati, come di onde cerebrali elettriche nel primo trimestre della gravidanza quando si realizzano la maggioranza degli aborti. Nonostante tutto, in 1.973, la Corte Suprema di Gli Stati Uniti legiferò che un feto non è" una persona legale" con diritto a vivere alla difesa della Costituzione. Di questa maniera, la Corte aumentò il diritto dello stato per privare della vita ad un essere umano per ragioni sociali. Siamo entrati, dunque, in un'area confusa nella quale il diritto a vivere è soggetto a cambiare secondo il criterio giudiziale e legislativo. Alcuni hanno paragonato l'aborto con gli effetti sanguinanti degli stati totalitari: le esecuzioni in massa di Stalin, l'assassinio di sei milioni di Ebrei di Hitler. Ma la filosofia attuale dell'aborto sembra avere più somiglianza con la dottrina nazi circa l'eutanasia, o con l'assassinio inmisericordioso. Per il supposto benessere della società, ancora i Tedeschi puri con certi difetti fisici o sociologici furono assassinati da medici professionali per ragioni apparentemente umane, razionali e scientifiche. Si considera l'aborto come una politica simile all'eutanasia di bambini no-nati? Alcuni dicono che sì. Ci sono segni che i governi estenderanno molto pronto la politica dell'eutanasia ad altri esseri umani. Il Comitato Nazionale per il Diritto a Vivere informa che": alcuni dottori e squadre di investigazione hanno proposto che non si considerino persone ai neonati fino a che compiano un mese o più." Allora si interrogerebbe al bambino e si deciderebbe se gli è lasciato vivere o no. Gli anziano sono un altro obiettivo simile a chi li è supposti che sono un gran peso economico per la società. Una volta che si risolvesse che è giustificabile socialmente ammazzare un altro essere umano, dove potremo fermarci? FATTI O MITI? Sfortunatamente, alcune delle giustificazioni sociali in favore dell'aborto non resistono un'analisi razionale. Si è detto molto circa il" fatto" della busta popolazione sta esaurendo le risorse della terra, in questione gli alimenti. Ma di accordo con Herman Kahn, esperto del" Hudson Research Institute", la terra può resistere una popolazione 5 volte superiore all'attuale di 4 miliardi. È interessante notare che l'India, con una popolazione di 650 milioni, sta esportando ora un'eccedenza di grani. Senza dubbio, alcuni parti del mondo stanno avendo fame nera, ma in fondo questo si deve ad una brutta amministrazione umana. L'affermazione secondo la quale l'aumento di popolazione deriva in un aumento automatico dal crimine ed altri problemi sociali, neanche è certo. In Gran Bretagna, per esempio, vivono 50 milioni di persone in un'area più piccola di California e tuttavia. ha un totale di assassini annuale minorenne di quello dei Ángeles. Nel densamente popolato Giappone l'assassinio è quasi sconosciuto. Alcuni allegano che la prevenzione di gravidanze dovute alla violazione è una buona giustificazione per l'aborto. Ma un studio realizzato in Minnesota per dieci anni, mostrò che non ci fu una sola gravidanza in 3.500 casi di violazione. Cosicché l'argomento della violazione è il più debole per razionalizzare milioni di aborti. È l'aborto la soluzione al problema dei" bambini non desiderati"?. È possibile che la madre non ami il bambino, ma c'erano recentemente 800.000 compagni sperando di potere adottare un bambino. Solo 100.000 poterono farlo perché il numero di aborti causò scarsità di bambini disponibili per l'adozione. Che cosa possiamo dire circa il diritto che ha la donna di fare col suo corpo quello che voglia, secondo il grido di battaglia del movimento di liberazione femminile? Tale diritto non esiste per nessuno, neanche per le donne. Per esempio, una donna non può iniettare legalmente Lei eroina nel suo corpo, non può suicidarsi, né può utilizzarlo nella prostituzione, Della stessa forma, ella non ha il diritto indisputabile di ammazzare un beve inesistente dentro il suo corpo. In qualche modo, il bebè non è il corpo della donna bensì un'entità separata e con diritto a vivere. Con molto poche eccezioni, neanche gli animali ammazzano le sue bimbe. Finalmente, evidenza scienziata dimostra che l'aborto lontano da essere una tecnica medica sicura, implica molti rischi pericolose comprese emorragie, epatite a causa delle trasfusioni di sangue, sterilità, infezioni e profonde cicatrici psicologiche. In donne che praticano l'aborto nella sua prima gravidanza, le perdite nel primo trimestre in gravidanze posteriori è 3 volte più frequente di quelle che non sono falliti. Le perdite nel secondo trimestre aumentano in 10 volte. La nascita prematura, una delle maggiori cause del ritardo mentale, si incrementano anche in un alto grado. Nel frattempo, l'aborto clinico continua come un commercio normale, producendo enormi guadagni ai quali lo praticano. Si è informato di salari fino a di US $200.000 annuali, per gli abortisti. Alcuni anni fa si approvarono leggi in molti stati, per mezzo delle quali le cliniche di aborti dovevano dimostrare con prove di laboratorio che i suoi clienti erano realmente incinta. In alcuni cliniche si

scoprì che per lo meno il 20 percento delle donne che andavano a fallire non stavano incinta, ma i suoi pagamenti aiutavano a che l'aborto continuasse essendo un commercio lucroso. Gli avvisi delle cliniche affermano avere" delicate alternative per gravidanze non desiderate." Ma, che tanto delicate sono queste pratiche nella realtà? Il metodo più comune è la suzione. Un tubo vuoto con un potere di suzione 28 volte più alto di quello di un aspirapolvere casalingo, rompe il bebè in pezzi e li assorbe tirandoli fuori dall'utero. Quando la gravidanza è più anticipato, si taglia in pezzi al bebè con un coltello chirurgico e si fa una raschiatura. In un film recente, appare una donna stanca per la colpa domandando al dottore se il suo bebè fallito era stato un bambino o una bambina. Il dottore risponde in un tono professionale e senza la minore emozione": Come posso saperlo?, quando uscì era rotto." Un'altra tecnica comune è iniettare una soluzione salina nel sacco amniótico, bruciando così il feto e causandogli la morte. Quindi si induce la madre affinché dia a luce un" dolce di mela" morto, chiamato così per il colore della sua pelle rosso acceso dovuto alle scottature. NON C'È FUGA. Non fa molto tempo, gli abortisti responsabili per queste morti sarebbero stati puniti come criminali. Ma ora le leggi umane hanno cambiato e gli abortisti si sono trasformati in persone rispettabili, in uomini d'affari che fino a pagano imposte. In contraddizione a distorta l'idea moderna che l'embrione è un tessuto senza vita individuale, lo Srimad-Bhagavatam, l'essenza di tutta la conoscenza Vedica, afferma": Sotto la supervisione del Sig. Supremo e di accordo col suo lavoro previo, l'entità vivente, l'anima, che risiede nella cellula dello spermatozoide, entra nell'utero femminile per acquisire un tipo specifico di corpo" (Srimad-Bhagavatam 3.31.1). Questa dichiarazione autoritativa risolve la domanda cruciale di quando comincia la vita nell'utero. Più enfaticamente, la vita comincia nel momento stesso della concezione, il momento nel quale lo sperma, portando l'anima, entra nell'ovulo. Un altro punto importante che bisogna notare è che il diritto alla vita è determinato per la legge divina, non per le nostre decisioni capricciose. È la legge del karma, lavorando sotto la supervisione del Sig. Supremo, quella che determina quando lo spirito dell'anima individuale entrerà nell'utero umano. Una prova di questo è che la concezione succede frequentemente nonostante le numerose misure contraccettive. Anche a volte una donna sterile o un uomo impotente possono concepire un figlio. In conseguenza, se attraverso un aborto violento tentiamo di negare ad un'anima la sua nascita umana meritata per la legge del karma, stiamo sfidando la volontà di Dio nel più terribile delle maniere. Per quella stessa legge del karma, chiunque che distrugga un feto in sviluppo dovrà soffrire una punizione severa dopo la morte. "Di quello che semini, raccoglierai", dice il Bibbia, e le letterature Vediche confermano che tanto la persona che si fa l'aborto come quello che lo realizza, sono obbligati al momento della sua morte ad entrare in un utero dove loro stessi saranno vittime dello stesso atto indesiderabile. L'aborto è una trasgressione grave alle leggi della natura di Dio. Cosicché quelli che siano molto ansiosi di godere il piacere sessuale, ma vogliono evitare la responsabilità di allevare figli, devono considerare con molto giudizio le rigorose conseguenze dell'aborto. A differenza delle leggi della Corte Suprema, le leggi della natura e di Dio si realizzano sempre strettamente. IL PROBLEMA REALE E LA SOLUZIONE Dietro la crisi dell'aborto si nasconde un problema ancora più profondo: l'enorme aumento recente nel numero di gravidanze non desiderate. Questa è l'altra crisi, una crisi tanto severa che milioni di Americani sono ricorsi all'assassinio di feti come l'unica soluzione apparente. Lanci Morrow scrisse è da poco in una casa editrice del Rivista" Time"": Senza l'aborto legale e facile, molte vite in progresso si rovineranno senza speranza"; i bambini indesiderati crescono senza amore, colpiti e criminali. Siamo completamente di accordo con che devono rettificarsi queste condizioni sociali. Ma, che persona sana, che comprenda che il feto è un essere vivo dal momento della concezione, può considerare l'aborto come una soluzione valida per le gravidanze indesiderate? Sembra che fossimo acchiappati nella rete di un dilemma crudele: l'orrore dell'aborto, o la miseria di vite distrutte, case rotte e masse di bambini non desiderati. Ma la verità è che le crisi dell'aborto ed i bambini indesiderati, come le malattie veneree, l'abuso ai bambini ed il divorzio, sono sorti dalla vita sessuale illecita e senza restrizioni. Le scritture Vediche permettono il sesso con un unico proposito: procreare bambini coscienti di Dio. Pertanto, il sesso; solo per piacere, è una violazione alle leggi di Dio, ed una società di trafficanti di sesso, deve soffrire la sua punizione nella forma di aborti, pornografia e malattie veneree, abuso sessuale di bambini, etc. La società Americana questo sentendo la reazione agonizzante al suo proprio ateismo, e le discussioni circa se lo stato deve aiutare o non a pagare gli aborti, è uguale ad una chiacchierata senza oggetto in una barca che affonda. Ignorando le regolazioni che governano il sesso, spiegate nelle scritture, siamo discesi al livello dagli animali. Che cosa di buono ha" una discussione ragionevole" circa ammazzare bambini? Ammazzando più di un milione di bambini nel ventre ciascuno anno, gli americani stanno commettendo l'assassinio massiccio più grande della storia moderna ed ora stanno tentando di decidere come la cosa giusta fare e moralmente. No; la moralità circa questo tema è come fermare il sesso illecito. Tutto il mondo, dai dirigenti della nazione fino all'ultimo cittadino, devono comprendere il proposito divino di amministrare il sesso: procreare bambini coscienti di Dio. Qualcosa più, tutti i governanti dovrebbero praticare questo principio nelle sue proprie vite e propagarlo vigorosamente a tutta la società. Sfortunatamente, nostri così chiamate leader non hanno la forza morale per vivere di accordo con le leggi di Dio. Pertanto, non possono preoccuparsi per fare compiere queste leggi dentro la società. Le leggi di Dio presentate nelle Scritture Rivelate, sono fatte per assicurare la pace e la prosperità, ed infine, per guidare i cittadini verso la conoscenza di Dio. Ma il commercio nefasto dei nostri leader atei è perpetuare la filosofia del piacere sensoriale senza restrizioni. Come si spiega nel Bhagavad-gita": Gli atei credono che la gratificazione dei sensi fino al fine dei suoi giorni sia la necessità primaria della civiltà umana. Pertanto, la sua ansietà non avrà fine." SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE. Oggi continueremo nella spiegazione dei principali prodotti lattei. BUTTERMILK.

Amla e Kashaya liscio. Il Butter milk fresco è il più apprezzato alimento nell'Ayur-proibizione. Può essere fatto giornalmente con uguali quantità di yoghurt ed annacqua, le quali si battono fino a che sorga una piccola schiuma sulla superficie, allora si tira fuori questa schiuma. Quello che rimane è quello che chiamiamo butter-milk. Se è rimasto molto grosso, allora aggreghiamo 25 percento più di acqua per fare la cosa più fine. Può aggregarsi anche più acqua se lo yoghurt che si sta usando è molto aspro. Il Butter-milk è il migliore alimento per la digestione. Aiuto all'ignizione di Jataragni, il fuoco della digestione ed incrementa le encimas digestive, inoltre controlla vata-aria e kapha-mucosità. Il Butter-milk aiuta nelle seguenti situazioni: allevia l'edema, le malattie dell'addome (colica) colite, ulcere, indigestione, etc., emorroidi, diarrea, malattie della milza e del fegato, cistite (infiammazione della vescica), anemia, rimuove le tossine del sistema circolatorio; controlla e diminuisce il colesterolo e l'eccesso di obesità. Questo Butter-milk ha risultati opposti allo yoghurt: deve essere preso giornalmente dopo ogni mangi, essendo il più importante quella del pomeriggio. È un gran associato per la funzione digestiva. Lo yoghurt ed il Butter-milk non devono essere presi insieme nello stesso cibo. Il Butter-milk non deve essere dato a bambini minori di cinque anni. BURRO. È astringente e rinfrescante. Il burro dà forza e peso al corpo, formando grasso. Deve essere dolce e non salata. Controlla vata, pitta e Kapha (aria) bile, mucosità. Consumandola con moderazione c'aiuta a migliorare le seguenti condizioni: residui del sangue, preso con zucchero cande, tubercolosi, malattie degli occhi, disordini intestinali, foruncoli. GHEE. Ha sapore dolce e rinfresca il corpo. Controlla tutte le Doshas (energie). Il ghee fatto con latte di vacca, incrementa la longevità, la memoria, il discernimento e l'intelligenza. Il ghee produce energia e ritarda il processo distruttivo dei tessuti del corpo. Incrementa la fertilità del seme e dell'ovulo. Incrementa la voce e fortifica la gola. È buono per i bambini e le persone di età avanzata. Prendere ghee aiuta a formare i sette dhatus (elementi strutturali del corpo) e proporziona anche qualunque cosa che sia loro necessaria. Controlla vata e pitta, aria e bile, e è il migliore alimento per resistere l'eccesso di bile. È utile nelle seguenti situazioni: intossicazione, eruzioni, tagliate, scottature, forúnculos, morbillo, herpes, ulcere, febbri, malattie del petto ed insalubrità in generale. Il ghee ha una qualità speciale, perché stimola il fuoco della digestione a mo' di combustibile. Il ghee ha la proprietà di trovare quali i difetti sono in Jataragni (fuoco della digestione), oscillandolo. Trattiene anche i valori nutritivi dal latte, provenendo da lei; con cinque libbre di latte si prodursi due once di ghee. Quello ghee trattiene il valore dal latte, senza ricaricare il fuoco digestivo. Se si consuma cinque libbre di latte, il processo digestivo sarà completamente perturbato e dissestato, ma un o due cucchiai di ghee danno ignizione ed aiutano al processo della digestione, la quale è la funzione più importante per prevenire le malattie. Il ghee deve consumarsi fresco. Quando ha passato molto tempo dopo la sua elaborazione, si trasforma in una tossina molto poderosa che è usata in medicina. Aiuto a resistere le seguenti situazioni: l'obesità, l'epilessia, la vertigine, mal di testa e dita, e disordini visuali. Quando si mischia con acqua e si dà in piccole gocce, aiuta nelle anomalie degli occhi e gli uditi. Si dice che il ghee vecchio è tanto poderoso che può rivivere ad un uomo in stato di virgola. Ora spieghiamo 3 delle nostre squisite ricette vegetariane che utilizzano differenti forme del latte come ingrediente basilare: SANDESH. Ricotta ottenuta a partire da 1/2 gallone di latte, 1 Cucchiaiata di acqua di rose, opzionale, 1 e 1/4 Tazze di zucchero, non più di una parte di zucchero per quattro parti di ricotta, 1/4 di Tazza di latte in polvere. Lasci che la ricotta appenda per 4 a 5 ore. La tiri fuori dal tessuto, preferibilmente deve usarsi mussolina, ed ama Lei ella su una superficie soave fino a che la ricotta rimanga ben soave ed unta. Ora mescoli la ricotta, lo zucchero ed il latte in polvere con l'acqua di rose in una stoviglia piccola e la collochi a fuoco lento. Sia molto diligente affinché non si scotti. In caso che la sua stufa non abbia fuoco basso, collochi sotto un coperchio. Rimescoli costantemente fino a che il cagliato inizio a staccarsi della stoviglia e non sia tanto appiccicosa. La tiri fuori dalla stoviglia ed ami di nuovo. Ora faccia piccole palline e dopo li offra, ed a dilettarsi col suo sapore dolce e penetrante. Se vuole una variazione del Sandesh, annata un seme di Cardamon durante la cottura, e la ritiri quando il Sandesh si sia raffreddato. LATTE SOLIDIFICATO (KHOA) Quando si bolle il latte fresco fino a che quasi tutta l'acqua si è volatilizzata, la pasta cremosa che si forma si chiama Khoa. Questa pasta cremosa è la base per preparare il dolce soave di latte che conosciamo come Burfi, squisite torte di latte solido che chiamiamo pera, e molti altri dolci di latte. Il latte condensato può sembrare semplice, ma ha i suoi trucchi. Il latte attraversa vari processi: primo si bolle fino a che formi una schiuma; dopo si lascia bollire a fuoco alto, dopo a fuoco mezzo e dopo a fuoco basso. Nell'ultimo passo, deve rimescolarsi il latte condensato, che già starà appiccicosa, in maniera ritmica, continua e vigorosa, per evitare che si scotti. Con un po' di pazienza e di pratica, si trasformerà in un esperto preparando turni di cremoso Khoa. Porzione: 10 a 12 Once. Tempo di preparazione: più o meno mezz'ora. Ingredienti: 8 Tazze di latte intero. 1.- Collochi la metà del latte in una pentola di sei stanze e le lasci bollire in fuoco alto una volta affinché gli esca schiuma. Per prevenire che il latte si attacchi, rimescoli costantemente con un cucchiaio o spatola di legno. Se è necessario, riduca un po' il fuoco affinché il latte non si sparga, ma continui bollendo durante 12 o 15 minuti.

2.- Aggiunga il latte restante e continui rimescolando fino a che bolla nuovamente. Non smetta di rimescolare e lasci bollire altri 12 o 15 minuti. 3.- Riduca il caldo a fuoco mezzo e lasci bollire il latte fino a che ispessisca ed acquisisca consistenza di crema grossa. 4.- Riduca un'altra volta il fuoco a mezzo alto e continui cucinando il latte, rimescolando vigorosa, costante, ritmica ed accuratamente. Rimescoli fino a che il latte si diminuisca ad una pasta grossa che possa togliersi delle pareti della pentola. Il volume deve essere vicino a 1/6 della quantità con la quale incominciò. 5.- Ritiri la pentola del fuoco, collochi la Khoa in una fonte e le lasci raffreddare. Con la temperatura ambiente si andrà indurendo fino a formare una specie di torta di latte dolce. Torte Di Latte Solido (Pera) Porzioni: 12 pezzi. Tempo di preparazione: 3/4 di ora approssimativamente. Ingredienti: 5 a 6 Once di Khoa, 4 a 5 Cucchiaiate di Zucchero, 1/2 Cucchiaiata di cardamomo in polvere. 1 pizzico di ghee, burro chiarificato, o burro dolce, 1-1/2 Cucchiaiate di pistacchi pelati, tagliati in pezzi magri. 1.- Mescoli bene la Khoa, lo zucchero, ed il cardamomo in polvere. Collochi il miscuglio in un recipiente di circa 10 pollice, preferibilmente in pentola con aderente, a fuoco mezzo. Rimescoli costantemente. Cucini fino a che il miscuglio sia grossa ed asciuga. Ritiri del fuoco e lasci raffreddare fino a che sia fermo, un po' tibia e lei possa manipolare comodamente la preparazione. 2.- Unga di burro un vassoio. Collochi la Khoa condita in una superficie pulita ed ami fino a che diventi soave e cremosa. La tessitura deve essere egli sufficientemente firmi come affinché possa tagliarsi. Se la massa è molto sciolta o umida, aggiunga un po' di latte in polvere scremata extra-fine. Se la massa è molto grossa, gli spruzzi un po' di latte. 3.- Divida la massa di Pera e faccia circa 12 palle. Li collochi in stampi decorativi o ama Lei esse come se fosse a preparare panzerotti e pressi il pollice nel centro di ognuna per formare un piccolo buco, collochi i pistacchi tagliati in ognuna delle porzioni. Quando abbia lista chiunque di queste tre squisite preparazioni, l'offra al Sig. Supremo Sri Krishna, e la goda in compagnia dei suoi parenti o amici. Perciò, caro studente, abbiamo concluso più una lezione. Fino alla prossima! Speriamo che per lei sia tanto piacevole ricevere queste lezioni come per noi è insegnarli. L'Amore Spirituale Permette L'Associazione Intima Con La Suprema Personalità Di Dio

Lezione 15 Abbiamo avanzato oltre la metà del corso e come è il nostro proposito speriamo che l'abbiano servito questi insegnamenti. Perciò avanti, caro studente, proseguiamo sempre. SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il Bhagavad-gita è stato sempre la mia fonte di allegria. Ogni volta che sono incapace di percepire una linea argentata nell'orizzonte, apro il Gita ed incontro un verso che mi dà una nuova speranza." Mahatma Gandhi LE TRE QUALITÀ DI LA NATURA MATERIALE Come si spiegò nel capitolo tredici, la jiva è ingarbugliata nel mondo materiale dovuto all'associazione con le modalità della natura. In questo capitolo, Krishna spiega che cosa sono le modalità della natura, come agiscono, come legano e come può uno liberarsi della sua influenza. Al principio del capitolo, Krishna dichiara ad Arjuna che Egli gli rivelerà nuovamente questa Suprema saggezza, il meglio di tutte le conoscenze per il cui comprensione uno può raggiungere" la natura trascendentale" ed essere liberato della ripetizione di nascita e morte, Bg. 14.1-2). Krishna spiega che tutti gli esseri viventi prendono nascita dentro questo mondo quando Egli li colloca nella natura materiale. Per quel motivo Egli è" il padre che apporta il seme" di tutte le differenti specie di vita, Bg. 14.3-4). La natura materiale consta di tre modalità: Sattva (bontà), Schegge, passione, e Tamas (ignoranza). Queste modalità condizionano all'entità vivente che prende nascita nel mondo materiale, Bg. 14.5). Krishna definisce e spiega le caratteristiche generali ed i sintomi delle modalità e come esse condizionano e legano alla jiva. Descrive anche il destino delle differenti jivas dopo la morte, Bg. 14.6-18). Uno può trascendere l'influenza delle tre modalità e raggiungere Krishna comprendendo il lavoro delle tre modalità e capire che Krishna è trascendentale ad esse, Bg. 14.19). Quando uno trascende le modalità, riesce a liberarsi delle miserie della nascita, la vecchiaia e la morte, e può godere ancora del" nettare in questa vita", Bg. 14.20). Poi Arjuna fa a Krishna tre domande": Quali sono i sintomi di quello che è trascendentale alle modalità della natura? Come si comporta?, e Come trascende le modalità? , Bg. 14.21). Krishna risponde alle due primi domande nei versi 22 al 25. In essenza, una persona che ha trasceso le modalità della natura che capisce che suo proprio essere è spirituale e trascendentale alla materia, non è colpito per le azioni e reazioni del mondo materiale. Egli questo libero di tutte le dualità materiali, tali come piacere e dolore, onore e disonore, e non si occupa in attività fruitivas. Come risposta alla terza domanda, Krishna dice che uno trascende le modalità per la pratica del Bhakti-yoga (servizio devozionale). E trascendendo le modalità, raggiunge il livello del Bramino, la posizione spirituale preliminare, caratterizzata per la liberazione dell'inquinamento materiale, Bg. 14.26). Nel verso finale del capitolo, Krishna dichiara che Egli è la base o la fonte del Bramino, Bg. 14.27). Per quel motivo, quando uno ha raggiunto il livello del Bramino, quando si è liberato dell'inquinamento delle modalità della natura, si qualifica per occuparsi nel servizio devozionale di Parabrahman, il Bramino Supremo, Krishna. SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA Bhagavad-gita, Capitolo 14 Testo 27 bramino o hipratisthaham amrta ayavvayasya ca sasvata già ca dharmasya sukha yaikantilasya ca bramino - della brahmajyoti impersonale; hi - certamente; pratistha - il fondamento; aham - Io Sono; amrtasya - dell'imperituro; avyayasya - immortale; ca - anche; sasvatasva - della cosa eterna; ca - e; dharmasya - della posizione costituzionale; sukhasya la felicità; aikantikasya - ultima; ca - anche. Traduzione: Ed Io Sono il fondamento del Bramino impersonale, la quale è la posizione costituzionale della felicità ultima, essendo immortale, imperituro ed eterno. Pertanto, dobbiamo dirigere solamente la nostra attenzione verso l'Essere Supremo, poiché illuminazione spirituale significa la ricerca della fonte originale di ogni esistenza. Mediti con chiarezza su questo punto. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE PRANAYAMA II La meta dello yoga è controllare la mente e fissarla ad un solo punto: il Paramatma, o il Supremo nel nostro cuore"; Per quello che ha conquistato già la mente, la Superalma è raggiunta, perché egli è riuscito la tranquillità. Per un uomo tale, la felicità e la sfortuna, il caldo ed il freddo, l'onore ed il disonore, sono tutti la stessa cosa", Bg. 6.7). Il Hatha - Yoga è un processo completo e sistematico per raggiungere la meditazione nel Paramatma. Continuiamo a studiare il tema che iniziamo nella Lezione 10, Terza Sezione. I movimenti del corpo sono innanzitutto generati nel cuore, e tutte le attività del corpo sono realizzati per i sensi, i quali sono spinti per i dieci differenti tipi di aria dentro il corpo. Questo è quello che affermano le Proibizioni. Ricordi che le arie furono descritte nella Lezione 10, 3a. Sezione. La respirazione corretta è una dei supporti della buona salute. Le città inquinate originano malattie nuove e perturbano l'abilità di rilassamento ed il bilancio mentale. L'aria pura è necessaria, ed il Sig. Supremo somministrò sufficiente, ma la nostra negligenza nella cosa spirituale e la mancanza di conoscenza hanno fatto che le persone distruggano la sua buona salute fumando sigarette ed inquinare l'aria di differenti forme. Il sistema Hatha-yoga lavora di tale maniera che lei controlla la mente controllando le arie; quando le arie sono controllati, anche la mente lo sta, e viceversa. LA TECNICA DEL PRANAYAMA E LA SUA META. Per controllare le arie, la cosa più importante è controllare il Prana, l'aria della vita. Questo processo si chiama PRANAYAMA. Per cominciare, uno pratica la respirazione profonda e fermamente, come l'abbiamo imparato nelle lezioni anteriori. Quindi continui

controllando l'aria che entra e quello che esce, inalando ed esalando alternatamente attraverso le due fosse nasali; questi processi sono conosciuti come PURVAKA, inalazione, e RECAKA (esalazione). La velocità della respirazione si va riducendo gradualmente, fino a che uno riesce il KUMBHAKA, o l'interruzione dell'alito. I periodi durante i quali uno può mantenere la respirazione si prolungano anche. Questo sistema si spiega negli Yoga-Sutras di Patanjali ed in altri testi, come il Hatha-yoga Dipika e nello Srimad-Bhagavatam, dove dice: "Mentre fissa continuamente il suo sguardo sulla punta del naso, un yogi erudito pratica gli esercizi di respirazione attraverso una tecnica conosciuta come PURVAKA, RECAKA e KUMBHAKA, controllando l'inalazione e l'esalazione, e dopo interrompendoli. Di questa maniera, lo yogi si restringe degli attaccamenti materiali ed abbandona tutti i desideri mentali. Non appena la mente è sconfitta per i desideri lussuriosi e si inclina verso i sentimenti di gratificazione sensoriale, lo yogi la porta di giro e la rinchiude nel centro del suo cuore", S. B. Canto 7 Cap.15,Textos 32 e 33. Con questa pratica, gli yogis prolunga la durata della vita per molti anni. Il Hatha - Yoga o Astanga-yoga è altamente tecnico e, quando si è avanzato molto, implica una conoscenza profonda dei centri vitali del corpo, i cakras ed il cervello, purifica i 72.000 Nadis (nervi) che escono del plesso solare, permettendo per la cosa conseguente che la Kundalini, forza vitale, si alzi del cakra (centro vitale) più basso ai più elevati, fino a che arrivi al Brahma randra, di dove l'anima, dopo molti anni di meditazione e pratica, esce e raggiunge qualunque pianeta spirituale o materiale il quale lo yogi abbia aspirato. Il Hatha-yoga consiste tradizionalmente di otto sentieri, e per quel motivo lo è chiamato anche Astanga-yoga,: 1.- Yama: controllo dei sensi, 2. - Niyama: Compimento stretto di regole e regolazioni. 3.- Asana: Pratica delle differenti posizioni. 4.- Pranayama: Controllo della respirazione. 5.- Pratyahara: Ritirare i sensi degli oggetti dei sensi. 6.- Dharana: Concentrazione della mente. 7.- Dhyana: Meditazione. 8.- SAMADHI: autorrealización. E deve essere praticata in un posto appartato senza perturbazioni sensuali. Per lo meno, in un principio, uno deve lavorare sotto la guida personale come un maestro esperto. HATHA-YOGA E BHAKTI-YOGA. Possiamo vedere che degli otto sentieri, abbiamo praticato sistematicamente solo il numero 3 e ricevuto un'introduzione al numero 4. In generale, per raggiungere l'autorrealización attraverso l'Astanga-yoga, si necessitano molti, molti anni. In realtà, questo sentiero di Yoga era raccomandato in Satya-Yuga, quando la gente viveva in media 100.000 anni. Nel nostro caso, non dobbiamo continuare con questo difficile tipo di controllo delle arie, il quale è impossibile da imparare senza una pratica intensa sotto una guida personale. Nel Bhagavad-gita, perfino Arjuna a chi Krishna selezionò come il discepolo adatto per ricevere i suoi insegnamenti elevati, presentò riparazioni dopo avere ascoltato la spiegazione del Hatha-yoga": Oh Madhusudana (Krishna)! il sistema di yoga che Tu hai riassunto mi sembra impráctico ed insopportabile, perché la mente è inquieta ed instabile." (Bg.6.33). Pertanto, per raggiungere la meta dello yoga-samadhi o meditazione nel Supremo, le Scritture Vediche raccomandano un altro processo per questa era, chiamata il canto del Santo Nome ed il servizio al Supremo, o Bhakti-yoga. Krishna dice nel Bhagavad-gita": E di tutti gli yogis, quello che si rifugia in Me con gran fede, adorandomi con amoroso servizio trascendentale, è quello che è più intimamente unito con me in yoga e è il più elevato di tutti." (Bg.6.47). E per controllare la mente inquieta che è una necessità primordiale, Krishna raccomanda": Occupa sempre la tua mente in pensare a Me e trasformati in Mio devoto; offrimi riverisci ed adorami. Essendo completamente assorto in Me, sicuramente me verrai", Bg. 9.34). In conseguenza, nel nostro corso continueremo istruendolo circa la pratica ed i benefici del servizio devozionale, bhakti-yoga, alla Suprema Personalità, e la meditazione nel Suo Nome, con l'intendimento che le Asanas ed il Pranayama, a parte migliorare la salute e calmare la mente, sono mezzi di preparazione per meditare su Dio. Nella nostra Lezione 6, 3a. Sezione, gli presentiamo il Canto del mantra Farò Krishna, il quale speriamo, abbia praticato durante tutto il corso. Oggi, per favore, legga di nuovo quella sezione. Gli daremo una spiegazione più dettagliata nella prossima lezione affinché lei possa assaggiare abbondantemente il nettare spirituale per il quale siamo sempre ansiosi. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. "Come non può applaudirsi con una sola mano, neanche possiamo riuscire quello che abbiamo deciso di fare un sforzo." Pancatantra. TANTRA-YOGA. - Può il sesso essere Yoga?. Da quando il libro Siddhartha di Hermann Hesse catturò la fantasia degli Occidentali, indubbiamente ha causato un impatto di pensiero ed azione, specialmente tra la gente giovane. Benché il libro non dica niente nuovo, sembra offrire la cosa migliore di entrambi i mondi, l'orientale e l'occidentale. In essenza, promette che uno può dare redine sciolta ai suoi sensi al più alti ed il più basso limite di piacere, e che di questa maniera uno può arrivare alla superconciencia. Chiaro sta che il piacere materiale più elevato è il sesso, ed i metodi spirituali genuini prescrivono astinenza totale o una regolazione molto stretta. Cosicché questo nuovo movimento od onda può apparire come un'alternativa piacevole per la gente che prende superficialmente le cose e solamente vuole guadagni senza nessuna perdita o, come lo dice un proverbio bengalese, il tipo di gente che vuole solamente la parte posteriore della vacca, la parte che dà latte, e non la parte parte anteriore, la parte che deve essere alimentata. Molti delle così chiamate leader spirituali che sono stati in qualche modo inclusi in questa onda o movimento, si richiamano a se stessi" tántricos", e richiamano" Tantra-yoga" al suo processo dubbioso. Essi sostengono che detto processo è una forma genuina di controllare la mente attraverso l'esaurimento sessuale, o esercizio sessuale chiamato" tantra" che suppostamente è basato nella letteratura Vedica.

Come seguace della letteratura Vedica, l'ISEV vuole chiarire questa pratica erronea ed abominevole, per evitare che le persone serie siano sfruttate da questi imbroglioni astuti. Primo che tutto, lanciamo un'occhiata al parola" tantra." In sé" Tantra" vuole dire," un sistema stretto di yoga, di comandamenti, regolazioni e regole." Ci sono quattro livelli progressivi di" tantra": 1," Tantra" per gente che sta nella modalità della natura di oscurità ed ignoranza; 2," Tantra" per quelle persone che si trovano nella modalità della passione; 3," Tantra" per chi stanno nella modalità della bontà; e 4," Tantra" Vaisnavas che sono per devoti del Sig. e che quindi hanno trasceso le modalità di questo mondo materiale. Il cercatore Occidentale considera che questa letteratura Vedica è nascosta nel mistero, e finché non conosce in buona fede un guru, un precettore spirituale genuino, egli rimarrà in illusione. La sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ha dissipato questo mistero attraverso l'insegnamento della letteratura Vedica, puramente e senza commenti divergenti. "Non ho segreti", diceva Srila Prabhupada, darò loro "tutto come è." Generalmente, i così chiamati guru mantengono un atteggiamento di mistero in quanto a loro stessi, qualcosa come": Io so qualcosa che "non dico", egli quale mantiene sempre ai seguaci cercando a tentoni risposte. Srila Prabhupada non fu mai così. Egli ripartì il tesoro della letteratura Vedica. Ci sono tre tipi di letteratura su Vaisnava-tantra: Il Narada-Pancaratra, Il Pancaratra ed Il Vaikhanasa. Questi c'offrono regole e regolazioni che liberano la mente degli attaccamenti materiali, e fissano la coscienza alle forme, nomi, qualità e passatempi del Sig. Krishna. Questi tantra descrivono come un Vaisnava, un yogi che è affezionato al Sig. Supremo, deve così così la sua vita: come deve usare i conti o japas per cantare mantras spirituali, come deve adorare le forme rivelate del Sig. attraverso le Divinità, e molte altre tecniche di concezione circa Dio. Il Vaikhanasa ed altri" tantra" pancarátricos sono molto rigorosi, e per fare progresso spirituale uno deve seguire puntualmente le sue regolazioni. I membri della Società Internazionale per la Coscienza di Krishna, per esempio, seguono il Narada-Pañcaratra. Essenzialmente, tutte le regole e regolazioni del Narada Pancaratra sono spiegate per Srila Rupa Gosvami nel suo libro "Il Nettare della Devozione." Ci sono sessanta quattro punti principali, dei quali cinque sono molto importanti: 1, accettare un maestro spirituale fededegno. 2, adorare le Divinità. 3, studiare lo Srimad Bhagavatam e lo Srimad Bhagavad-gita. 4, cantare il Maha-mantra: Farò KRISHNA, Farò KRISHNA, KRISHNA KRISHNA, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò Farò, insieme ad altre persone ed individualmente, cioè a voce bassa quando si cantano i conti, japas o ronde, e 5, Vivere in un posto sacro come Mathura-Vrndavana, il posto dove il Sig. Krishna nacque e godè dei suoi passatempi infantili. Per seguire appropriatamente questi modelli uno deve ricevere iniziazione formale da parte di un maestro spirituale genuino e seguire strettamente i quattro principi basilari: non fare sesso illecito, non intossicarsi, non partecipare a giochi d'azzardo e non mangiare carne, uova né pesce. I" tantra" rapidamente Vaisnavas elimina l'idea illusoria che il corpo fisico è l'io. In molto breve tempo la yogi devozionale scopre che egli stesso è un'anima spirituale pura, felice ed eterna, e così si immerge con molto entusiasmo nell'oceano del servizio amoroso al Sig. Supremo. Gradualmente tutti gli ostacoli spariscono ed incomincia a sperimentare gusto sentendo e cantare i Nomi del Sig. Supremo. Questo gusto più alto sorpassa tutti i piaceri materiali, e le circostanze fisiche e mentali non possono distrarrlo. Questo piacere si sviluppa in devozione pura (bhava-bhakti), nel quale lo yogi sperimenta ogni emozione in grado massimo in relazione col Sig. Supremo. Quando le onde di" bhava" sbattono nel cuore, la yogi devozionale sperimenta amore puro per la Suprema Personalità di Dio, e questa è la perfezione più elevata della vita. Per quelle persone che sono affezionate alla modalità mondana della bontà si descrive il processo di" Karma-Kanda" o gratificazione dei sensi, cocktail con qualche aspetto di avanzamento spirituale. Questo ramo della letteratura Vedica offre cerimonie di matrimonio, di nascita, funebri e cerimonie di adorazione a differenti semidei per ottenere successo materiale. Di accordo con questi" tantra", se uno si invischia e compromette nella vita familiare, deve obbedire a tutte le regolazioni delle Sacre Scritture, e se non commette nessun peccato per 100 nascite umane, ritornerà al mondo spirituale, in poche parole: ritornerà a casa, ritornerà al Supremo. Questo è un processo lento, ed arrischiare più una nascita nella vita materiale è assolutamente insicuro, poiché i sensi sono tanto forti che in qualunque momento possono fare che uno cometa mancanze e rovini così l'opportunità per la liberazione definitiva. I" tantra" per chi si trovano nella modalità della passione offrono metodi di rettifica di peccati anteriori attraverso sacrifici costosi e difficili, o attraverso peregrinazioni lunghe a posti sacri. Ancora quando uno realizzi tutti questi riti, ancora può avere il desiderio nel cuore di continuare a peccare. E benché questo processo di adorare divinità minori possa promuoverlo a pianeti più elevati e superhumanos, rapidamente uno spende il suo buon karma e presto o tardi cade in pianeti inferiori e deve cominciare nuovamente. È un processo lento e senza nessun beneficio duraturo. Per quelle persone che si trovano nella modalità dell'ignoranza, quelli che invidiano a Krishna o che sono troppo impazienti seguendo una strada spirituale, o quelli che vogliono poteri magici, ricchezza e pronta liberazione, esiste il processo chiamato Sig.-vidya. , Questo è il codice yoga che falsi guru hanno pervertito al livello di sessualità grossolana e è quello che gli Occidentali sono arrivati a conoscere come" Tantra". Se uno difetto in seguire le regole e regolazioni di sri-vidya, sperimenta non un risultato rapido di poteri mistici bensì piuttosto una caduta precipitosa e di rovina totale, ed in molti casi malattie severe e malati terminali come la pazzia e fino alla morte repentina. Per avere durante il tragitto successo tántrico, lo yogi tenta di compiacere la Divinità dell'energia illusoria distruttiva, Kali, o Durga. Ed il processo è raramente portato a capo fino al fine. L'aspirante deve controllare completamente i suoi organi fisici attraverso la pratica di posizioni sedute e digiuni dati nel processo di Hatha-yoga, e questo non è più che il principio. Lo yogi deve meditare di accordo a regole molto strette. KALI LA DIVINITÀ DI L'ENERGIA DISTRUTTIVA, PUÒ PORTARE A SEVERE ED INCURABILI MALATTIE, PAZZIE, O LA MORTE SUBITANEA PER QUELLI QUALI UTILIZZANO IN MANIERA IGNORANTE IL" TANTRA." (Illustrazione)

Lo yogi deve essere seduto sopra ad una pelle di cervo, foraggio" Kusa" ed un tessuto di cotone, fissando i suoi occhi alla punta del naso. Inoltre, egli deve rinunciare ad ogni intossicazione, Gioco d'azzardo, consumo di qualunque tipo di carne e praticare strettamente il celibato. La restrizione dell'impulso sessuale è la cosa più importante se uno desidera perfezionare il così chiamato Yoga del Sesso. Contrario a quello presentato per la pubblicità attuale, il piacere fisico non è il vero obiettivo del" Hatha-yoga." Quando lo Yogi ottiene un controllo completo di tutti i suoi organi esterni ed interni, deve incominciare a pulire la sua mente di tutte le attrazioni e rifiuti verso le cose materiali. Non deve amare né odiare nessuno né niente. Ora il guru gli consiglierà di realizzare austerità costanti che unicamente provano la tolleranza dello yogi in quanto al freddo ed al caldo. Se lo yogi passa questi prove calmadamente, allora può seguire il processo, che continuerà più difficile e spossante. In primo luogo, egli deve cucinare carne e mangiarla senza nessun condimento o maturazione ed anche senza dispiacere o ripugnanza, dato che è probabile che sia stato vegetariano. Deve andare dopo ad un crematorio dove deve cercare tra le ceneri quella parte del corpo umano che non si scotta. Questo è un pezzo di grasso cilindrico di più o meno 5 cms. da lontano e 3 a 4 cms. di largo che sta situato esattamente dietro l'ombelico. Non si consuma nel fuoco, ma risplende con una luce verdastra, atemorizante e misteriosa. Lo yogi deve dire i mantras appropriati, e senza retrocedere o pensarlo molto, deve mangiarlo. Dopo, in un momento determinato per il guru, il" yogi" deve cucinare un pesce morto ed ugualmente mangerà il pesce senza nessun fastidio. Quindi egli deve prendere vino senza che si veda colpito per l'effetto dello stesso. Tutto questo prepara i suoi nervi ed emozioni e lo fa completamente indifferente alle ansietà e necessità del corpo. Quindi deve ammazzare cinque animali e fare una specie di sedile con le sue teste. Dopo che lo yogi si siede su esse, il guru invoca gli spiriti degli animali, e questi attaccano la mente dello yogi. Se egli rimane saggio, può proseguire alla prossima tappa, il sesso. Sotto la supervisione del maestro spirituale, lo yogi porta a termine una specie di atto sessuale con una yogini (yogi femminile) chi è stato chiamata ed allenata nelle arti della carne. Durante la relazione sessuale il" yogi" deve controllare la sua mente e stringere i muscoli dello stomaco col fine di non perdere il suo liquido seminale e tirare fuori il liquido o flusso dalla donna. Il" yogi" conserva il miscuglio di questi due liquidi nella base della sua spina dorsale. Lì eventualmente infiammerà il" Animo", o" potere del serpente" che salirà per la sua spina dorsale attraverso il nervo" susuma" e tirerà fuori l'anima dal" yogi" della situazione o posto nel cuore, e dopo, fosse del corpo, entrerà nella luce chiara e bianca. , Con le sue menti decrepite, gli imbroglioni di oggi hanno frainteso questa disciplina tanto stretta e l'hanno rimpiazzata per un" passaggio" economico per entrare in orge. Ora lo yogi si siede per meditare ed incomincia col sistema di" scheggia-yoga." Egli eleva la forza del" Kundalini" per la spina dorsale a sei centri, o cakras, di potere psichico. Le Divinità che abitano in ognuno dei sei" cakras" o centri psichici gli offrono poteri materiali e piaceri di inconcepibile dimensione. Questi sono tutti trucchi di Kali, Durga, per distrarre allo yogi del successo. Perciò, se la forza del" Kundalini" arriva al centro localizzato tra i suoi occhi, ajma, lo yogi può prepararsi allora per lasciare il suo corpo. Ora deve fare quello che si chiama" la lingua lunga." Col dente affilato di una capra, lo yogi si taglia il séptum o la corda o carnecita sotto alla lingua. Giorno dopo giorno egli deve tagliare il séptum un ed un'altra volta con l'obiettivo che la lingua possa estendersi sempre di più. Quando la ferita si cura, lo yogi deve tagliare di nuovo e sempre di più profondo. Alla cosa ultima deve essere capace di allungare la sua lingua fino alla metà del suo naso, e dopo fino agli occhi. Questo deve continuare fino a quando possa allungare la lingua fino a davanti suo. Dopo, attraverso la forza del" Kundalini", lo yogi eleva l'anima vivente fino alla gola ed introduce la" lingua lunga" nel passaggio posnasal. Questo evita che l'anima passi alla bocca, naso, occhi o uditi. Attraverso il fuoco mistico si apre un canale nella parte superiore del cranio, il quale si frattura, e l'anima entra alla luce chiara e bianca. Una volta che si trova in questa luce, se lo yogi commette l'errore di pensare che è diventato Dio, dimenticherà completamente tutta la sua lotta col corpo e cadrà immediatamente in una forma inferiore di vita come quella da un germe o una pietra. Lo Srimad-Bhagavatam (10.2.32) lo nota così": Per la sua intelligenza impura, lo yogi che si trasforma in uno con Dio, cade finalmente di nuovo al mondo materiale, senza importare che tanto severe siano stati le austerità realizzate." Ora abbiamo lanciato un'occhiata in dettaglio al vero verso il" tantra." I seguaci dei" tantra" Vaisnavas suggerisce che per il progresso spirituale genuino, non è necessario passare per tutti questi problemi. Invece si può cantare Farò KRISHNA, Farò KRISHNA, KRISHNA KRISHNA, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò Farò, e la vita comincerà ad essere felice, semplice e sublime. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'ATTO-REALIZZAZIONE CONCLUSIONE DI LA LETTERATURA VEDICA. La parola Siddhanta vuole dire" conclusione." Potremmo domandare se la letteratura Vedica ha realmente un Siddhanta. C'è qualche tema comprensivo che unisce a tutti i libri? Se il proposito è alla fine uno, perché appaiono i Costumisti per presentare molte filosofie differenti? Perché enfatizzano tante forme differenti di adorazione e meditazione? Danno i Costumisti stessi una storia degna di fiducia della letteratura Vedica? Generalmente, gli erudito basano le sue risposte a queste domande sull'ordine storico nel quale essi credono che apparissero i libri. Di questa maniera è risultato la teoria che il Rg Proibisce apparve prima che gli Upanisad ed i Puranas. Col passo di cientos e migliaia di anni l'atteggiamento della gente cambiò e suppostamente si svilupparono filosofie e sette differenti. Molti erudito concludono che attorno all'anno 200 sorse A.C. il monoteismo. Da questo punto di vista la letteratura Vedica appare come Se non provenisse da un piano maestro singolare. La letteratura Vedica ha, tuttavia, la sua propria versione del Siddhanta Vedico e la storia. Per comprendere la versione Vedica, dobbiamo solo lasciare che le Scritture parlino per loro stesse. IL SIDDHANTA VÈDIC0. Dove dobbiamo cercare il Siddhanta Vedico?, o esiste una sola opera che abbrevi e chiarifichi le differenti stirpi tematiche e le sue posizioni e conclusioni relative? Chiaro sta che tale compendio delle Proibizioni dovrebbe essere autoritativo ed accettabile a tutte le scuole filosofiche. E chiaramente, di tutte le opere, il Bhagavad-gita è quello che meglio soddisfa queste qualificazioni. Per questa

sola ragione, il Gita si è trasformato nell'opera più conosciuta e frequentemente tradotta di tutte le scritture Vediche. Questo è un punto nel quale tutti gli erudito ed acharyas Vedici sono di accordo. Sankara descrisse al Gita come un riassunto dell'essenza di tutti gli insegnamenti Vedici. Ramanuja mise la chiave di tutta la sua filosofia, nel suo Gita-Bhasya (commento sul Bhagavad-gita). Sridhara Swami dichiarò": Il Gita, il quale fluì della bocca di Loto di Padmanabha Stesso (Bhagavan Krishna) deve essere ben assimilato; quale è l'uso della molteplicità di altre scritture? "Thomas Hopkins osservò": La grandezza e continua importanza del Gita riposa nel suo successo in riuscire una complessa sintesi di multi-propositi." Il commentatore prominente del Gita, la Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, scrive che il Gita è" l'essenza della conoscenza Vedica. Perché il Gita è parlato per la Suprema Personalità di Dio, uno non deve leggere un'altra letteratura Vedica." Egli aggrega che se uno è tanto fortunato di leggere il Gita senza interpretazione animata, sorpassa tutti gli studi di saggezza e quello delle scritture Vediche. È anche di questa gran opera che Louis Renou scrive": Per quasi tutto il mondo il Bhagavad-gita è per eccellenza" il libro. Ananda K. Coomerswami descrive al Gita come un compendio di tutta la dottrina Vedica che può essere trovato nelle Proibizioni, Brahmanas ed Upanisad anteriori, essendo così la base di tutti gli sviluppi posteriori. Può essere considerato come l'asse di tutta la filosofia Indù. Duecento anni fa le traduzioni incominciarono ad apparire in Occidente, e tra altri, Emmanuel Kant, Henry David Thoreau, Ralf Waldo Emerson ed Aldous Huxley, hanno accettato il Gita come la sua introduzione alla saggezza Vedica. Nei suoi settecento versi, il Bhagavad-Gita trattiene i temi principali dalla filosofia Vedica. Se uno legge il Gita con l'atteggiamento appropriato, può ottenere conoscenza Vedica attraverso il processo naturale di Sabda. Nel Gita, Arjuna, il discepolo che aveva il coraggio turbato, accetta a Krishna come il suo maestro spirituale. Egli è un guerriero, ed il suo dialogo con Krishna prende posto giusto prima di una colossale battaglia che andava a cominciare nel campo di Kuruksetra. Vedendo i suoi amici e parenti nell'altro lato, all'improvviso Arjuna perde il suo desiderio di lottare e si confonde circa il suo dovere. Bhagavan Krishna comincia allora ad istruirlo, in consonanza con la totalità della conoscenza Vedica. In realtà, spesso Krishna fa allusione e perfino cita i Costumisti come il Vedanta-Sutra. Se usiamo il Bhagavad-gita come una guida per il Siddhanta di tutti i Costumisti - se questo è come dice Sankara" il riassunto dell'essenza", potremmo fare la seguente domanda: Quale è l'essenza del Bhagavad-gita? Realmente non è una domanda difficile. Perché Krishna afferma ripetutamente che lo Yogi più elevato è quello che si dà esclusivamente in amorosa devozione a Bhagavan, la Suprema Personalità di Dio. Krishna afferma che questa dottrina di amore e devozione per il Supremo è" la parte più confidenziale di tutte le scritture Vediche." Alla fine Krishna conclude che Arjuna deve abbandonare tutti gli altri Dharmas e semplicemente arrendersi a. "Io ti libererò di ogni reazione peccaminosa, "non temere", Bg. 18.66). I sei Gosvamis famosi di Vrindavan scrisse molti libri per proteggere il Siddhanta dalla tradizione Vaisnava. (Foto) Lo studente non deve confondere al Krishna del Bhagavad-gita col" dio sectáreo, rurale", male interpretato per molti erudito. Del Krishna del Bhagavad-gita, Hopkins scrive": Krishna è stato rivelato come quello Sig. Supremo, nel Bhagavad-gita, concorde col Bramino ed i Purusa Vedici e con la forma universale di Visnu. Egli è il culmine di tutte le forme religiose delle Proibizioni." Ainslee Impeci commenta": attraverso il Gita sta la supposizione che trascendendo e completare le discipline del lavoro e la conoscenza, si riesce la devozione per Krishna come quello Sig. Supremo. Arrendendosi a, gli uomini trovano la meta finale che essi cercano, la realizzazione di suo vero Io. È questa enfasi nella devozione quello che ha fatto che il Gita sia la scrittura che simpatizza più direttamente col cuore del paese Indù." Quando ritorniamo alla storia della raccolta dei Costumisti, potremo vedere come i grandi temi del Bhagavad-gita risuonano armoniosamente attraverso la letteratura Vedica. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI, IL DEBOLE E FORTE IL Come la posizione del forte è proteggere ai più deboli, di uguale maniera, il dovere del quale hanno la conoscenza è insegnare ed istruire l'ignorante. Per esempio, se abbiamo un dolore di dente andiamo immediatamente dove il dentista. Egli sta in una posizione superiore per la sua conoscenza circa trattare e badare a questa classe di problemi; pertanto, c'arrendiamo alla sua conoscenza ed autorità. Un altro esempio: quando saliamo ad un aeroplano e ci sediamo, abbiamo fede assoluta in cui il pilota sa molto bene come maneggiare l'aeroplano, dato che nelle sue mani sta la vita di tutti i passeggeri. A nessuno gli sarei successo chiedere al suo amico Pedro che maneggiasse l'aeroplano affinché il pilota potesse sedersi coi passeggeri e chiacchierare un momento con essi, perché? Perché sappiamo intrinsecamente che certe persone sono qualificate per una classe di lavoro ed altre per un altro. È un fatto accertabile che in qualunque situazione, alcuni sono più alti ed altri più bassi, alcuni più forti ed altri più deboli. Se stiamo sviluppando una certa classe di forza, il nostro dovere è usarla per proteggere ai più deboli. Srila Prabhupada spiega che l'uomo ha fondamentalmente tre potenze o forze. La potenza sessuale, per generare figli coscienti di Dio, la potenza fisica, per la difesa dei deboli; e la potenza spirituale per liberare anime cadute. Come siamo sempre più deboli di alcuni e più forti di altri, allora dobbiamo utilizzare appropriatamente qualunque forza che ci sia stati concessa, non ferma sfruttare ai deboli, né per sentire invidia dei più forti. Nella letteratura Vedica esiste una storia che narra questa situazione di maniera molto bella: C'era una volta un domestico che puliva il palazzo, e stanco di pulire si presentò davanti al re e si lamentò di questa maniera": il Mio caro Re, sto servendoti fedelmente durante tutti questi giorni. Sto lavorando molto duramente, ma la cosa unica che ottengo come pago è quanto basta per vivere semplicemente, mentre posso vedere che il Primo Ministro si sta servendo anche e sta lavorando molto duramente, ma egli non sta lavorando più affezionato di me, egli non sta dando più del suo tempo che io, né pulisce il palazzo come me. Per quel motivo non posso comprendere perché egli questi pagando più a lui che ad io." Il Re rispose": pensi Tu che sei uguale al Primo Ministro?" Ed il domestico replicò": Sì, a lui mi sento ugualmente, sento che ho le stesse capacità." Ed il Re gli rispose": Buono, facciamo una prova." E chiese ad un altro domestico che andasse per favore a portargli un elefante, e disse al primo domestico": Vedi e verifica quanto pesa questo elefante." Il domestico uscì dal palazzo e fu per tutta la città, tentando di trovare una

bilancia adeguata per potere pesare l'elefante. Dopo molte ore e già molto stanco, ritornò dove il Re e gli disse": lo sento molto, ma non potei sapere il peso di questo elefante, perché non trovai nel paese una bilancia il sufficientemente grande come per pesarlo." Sentendo tale risposta, il Re chiamò il suo Primo Ministro e gli disse": il Mio amante Primo Ministro, voglio che mi verifichi il peso di questo elefante, potresti farlo?" Il Primo Ministro assentì ed uscì con l'elefante, e dopo di un mezz'ora ritornò con l'animale e disse": L'elefante pesa 1500 chili." Il domestico rimase perplesso ed immediatamente domandò al Primo Ministro": il Mio egregio signore, io non potei pesare questo elefante. Per favore mi dica come potè verificare il suo peso." Il Primo Ministro gli rispose": Ah, questo non fu molto difficile. Primo lo portai ad un lago e lo misi in una gran scialuppa. Quindi misurai la profondità alla quale la scialuppa si era immersa dovuto al peso dell'elefante, e quando tirai fuori l'elefante riempii la scialuppa con pesi fino a che affondò fino alla stessa altezza che l'aveva affondato l'elefante. Di questa maniera, senza ostacolate alcuna, potei sapere il suo peso." Il domestico, comprendendo, diventò molto umile, e senza dire una parola, ritornò alle sue attività domestiche di pulirlo il palazzo, e verso molto bene, perché sapeva farlo. Possiamo capire con questa storia che ci sono definitivamente differenti capacità tra le differenti persone in questo mondo, e che in realtà tutti stanno servendo, ma alcuni persone hanno grandi o speciali responsabilità ed altri li hanno piccole, secondo la sua intelligenza, le sue capacità e le sue differenti abilità particolari. Nel diario vivere possiamo vedere che una persona che ha molto denaro nelle sue mani e non questo moralmente qualificata, semplicemente spenderà il denaro in prostituzione ed intossicazione, ed in tante altre attività illecite. Pertanto, perché dovrebbe egli avere denaro? Il sistema Vedico raccomanda che ognuno abbia solamente quello che possa aiutarlo nell'avanzamento spirituale. Se qualcuno non è qualificato, non dovrebbe essere permessogli che maneggiasse i fondi della nazione e di quella maniera fargli la strada affinché si trasformi in un malvivente e debba soffrire nel futuro la reazione karmica. È molto importante comprendere questo luogo comune. Tanto se siamo interessati nel benessere comune, come se in un momento dato dovessimo esercitare una funzione amministrativa. Tanto in uno come in un altro caso, è necessaria quella comprensione dei valori superiori della vita, e la preparazione in funzione di quelli valori. SEZIONE 7 LO YOGA E LA SALUTE. Oggi studieremo il valore nutritivo degli zuccheri: ZUCCHERA: Lo zucchero raffinato non fu compreso nell'Ayur-proibizione, per la semplice ragione che questo non si conosceva nella sua epoca. Questo tipo di zucchero arrivò dall'India durante l'invasione Musulmana. Un professore di Ayur-proibizione ci diceva che è tossico fino ad un certo grado. Gli zuccheri naturali tali come lo zucchero proveniente del succo di canna, melassa, gur, zucchero in pietra e miele, sono utilizzati e descritti nell'Ayur-proibizione. Discuteremo tutti questi elementi, molto nutritivi per la costruzione del corpo. Essi non devono essere presi per una malattia relazionata con kapha (malattia biliosa). ZUCCHERO ED IL SUCCO DI CANNA. Madhura liscio (gusto dolce). Lo zucchero deve essere preso con lo stomaco vuoto. Controlla vata (aria) ed incrementa kapha (mucosità), (Eccetto se è preso dopo il cibo, nel qual caso incrementa vata. La canna deve essere masticata coi denti per estrarre il succo. L'eccesso di Doshas è raccolto nelle fibre masticate e di questa maniera sono sloggiate del corpo. Forma eccessiva orina e la canna gialla è sempre migliore che la canna rossa. Quando il succo si bolle, evapora acqua ed appare qui quello che si conosce come melassa. MELASSA NERA. Questa rovina le Doshas e è difficile da digerire. Può causare lombrichi nello stomaco. Agisce come un lassativo e è molto utile per il disordine del rene e purifica l'orina. Quando la melassa si ripulisce sotto il sole, le particelle nere sono rimosse e si trasforma in Gur. GUR, melassa marrone o gialla, Questa aiuto ad eliminare la costipazione. Forma kapha e dhatus. Se è preso in eccesso, spegne completamente il fuoco della digestione. , Le grandi quantità di zucchero danneggiano a Jataragni. MELASSA GRANULATA Questa aiuto a controllare i residui del sangue, rakta pitta. Controlla vata (aria). Molto buono per calmare la sete, la nausea e le nausee. Ed ora due squisite ricette di uno dei dolci Vedici più popolari: La HALAVA. HALAVA Di Noci Ed Uvette (Suji Halava). Tempo di preparazione: 30 minuti. Porzioni: da 4 a 6. Ingredienti: 2-1/2 tazze di acqua, o 1 tazza di acqua e 1-1/2 di latte; 1-1/8 Tazze di miele, o 1 tazza di zucchero e due cucchiaiate di miele, 1 Dozzina di strisce di zafferano spagnolo di buona qualità, opzionale,; 1 Cucchiaiata di semi di cardamomo, non molto polverizzate; 1/4 Cucchiaiata di noce moscada in polvere; 1/8 Cucchiaiata di chiodo in polvere; 1/8 Cucchiaiata di cannella in polvere; 2 Cucchiaiate di uve uvette; 1/2 Tazza di ghee (burro chiarificato); 1 Tazza di semola, fecola o farina di yucca, anche conoscente come Maizena; 1/4 Tazza di noci punto; 2 Cucchiaiate di cocco secco o fresco, grattato. 1.- In una casseruola di 3/4, combini l'acqua o il miscuglio di latte ed annacqua, con una tazza di zucchero o miele, lo zafferano, il cardamomo e le spezie in polvere. Lasci bollire a fuoco alto per tre minuti. Quindi ritiri del fuoco ed annata le uve uvette. 2.- In un'altra casseruola calda il ghee a fuoco mezzo-pianterreno per due minuti. Aggiunga la semola o la fecola e lasci che si frigga durante circa 15 o 20 minuti, o fino a che diventi ben dorata. Dopo, senza smettere di rimescolare, gli getti accuratamente lo sciroppo preparato nel punto anteriore e le noci. Lasci bollire a fuoco lento fino a che la farina assorba tutto il liquido. , Il tempo di cottura varia un po' dipendendo dalla farina che stia usando.

3.- Quando la Halava sia soave e soffice, ritiri il recipiente del fuoco, annata due cucchiaiate di miele e la collochi in una stoviglia decorativa. L'adorni col cocco grattato e l'offra al Sig. Krishna. Nota. - Un pizzico di sale quando va via avendo appena preparato la Halava, aiuta a perfezionare il suo sapore. È questione di gusti. HALAVA Di Semola E Di Farina Di Cece, Suji Halava II. Tempo di preparazione: 30 minuti. Porzioni: da 4 a 6. Ingredienti: 2-1/4 tazze di latte; 1 Tazza di zucchero o miele; 1 Cucchiaiata di semi di Cardamomo in polvere; 1/4 Tazza di uve uvette; 1/2 Tazza di ghee; 1 o 2 Foglie di canna fistola; 3/4 Cucchiaiata di semi di Finocchio; 1/4 Tazza di farina di cece, setacciata; 1 Tazza di semola, fecola o Maizena; 1/3 Tazza di Mandorle o noci punto; 1/3 Cucchiaiata di pepe nero, un po' punto. 1.- Combini il latte, lo zucchero o il miele ed il cardamomo in una casseruola di 1/4 e la metta a fuoco mezzo-alto. Rimescoli fino a che bolla. Quindi abbassi un po' il fuoco e lasci bollire durante 3 o 4 minuti. Ritiri del fuoco ed annata le uve uvette. 2.- In una casseruola di 3/4, quelle che non si attaccano sono ideali, collochi il ghee a fuoco mezzo-sotto, per due minuti. Aggreghi le foglie di canafístula ed i semi di finocchio, rimescoli e frite fino a che i semi diventino dorate. Aggiunga lentamente la farina di cece e la semola o la maizena, lasci friggere senza smettere di rimescolare, fino a che il ghee assorba tutti gli ingredienti e si mettano di colore dorato, più o meno 15 o 20 minuti. 3.- Mentre continua rimescolando, aggreghi Non lo sciroppo preparato nel punto. 1, fino a che il liquido si assorba e la Halava sia soave e soffice. Ora collochi in piatti decorativi, spruzzi le noci o mandorle punto ed i grani di pepe, ed offra a Krishna. L'ALLEGRIA DEL CANTO CONGREGAZIONALE DEL MAHA-MANTRA FARÒ KRISHNA È INCOMPARABILE E È LA MEDITAZIONE RACCOMANDATA PER LA NOSTRA ERA ATTUALE.

Lezione 16 SRILA PRABHUPADA. SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il Bhagavad-gita è uno dei riassunti più chiari e ricchi della filosofia perenne che qualche volta si sia compilato. Questo fatto spiega il valore duraturo del libro, non ferma solo gli indù, bensì per tutta l'umanità." Aldous Huxley LO YOGA DI LA PERSONA SUPREMA. Nei capitoli anteriori, Krishna ha raccomandato il Bhakti-yoga come il metodo più conveniente mediante il quale Arjuna può liberarsi degli intrecci del mondo materiale. Il principio basilare del Bhakti-yoga è il disinteresse delle attività materiali e l'attaccamento al servizio devozionale trascendentale di Krishna. Il capitolo quindici comincia descrivendo come rompere l'attaccamento al mondo materiale, e così raggiungere il mondo spirituale, e finisce con l'enfatica dichiarazione di Krishna che Egli, essendo la Suprema Personalità di Dio (Purusottama), è l'essenza delle Scritture Vediche. Quello che capisce questo, si occupa nel Bhakti-yoga (servizio devozionale a Lui). Al principio del capitolo si confronta al mondo materiale, il suo attività fruitiva, karma, ed i risultati arruffoni, con un albero baniano complessamente intrecciato. Le parti dell'albero, la radice, i rami, i rametti, le foglie, i frutti, etc., si confrontano con l'attività fruitiva, la pietà, l'empietà, i sensi, gli oggetti dei sensi, i risultati delle attività fruitivas, gli inni Vedici per l'elevazione, i differenti sistemi planetari, e così via. Per l'esecuzione delle attività fruitivas, basate nei desideri della gratificazione sensoriale, l'ingarbugliato jiva è forzata a sbagliare di ramo in ramo, cioè, di corpo in corpo, di pianeta in pianeta, in questo albero del mondo materiale. In questo modo, Krishna dichiara che" quello che conosce questo albero è il conoscitore delle Proibizioni." In altre parole, il proposito ultimo della conoscenza Vedica è comprendere questo ingarbugliato albero del mondo materiale e districarsi d'un colpo da lui per tutte, Bg. 15.1-2). Dopo, Krishna descrive la maniera di districarsi e raggiungere così il mondo spirituale. "Usando l'arma il disinteresse, con determinazione, uno può abbattere questo albero baniano. Facendo quello, uno deve cercare quello posto del quale, essendo andato una volta, non si ritorna mai, e lì arrendersi a quella Suprema Personalità di Dio di chi tutto ha cominciato ed in chi tutto rimane da tempo immemorabile." Subito Krishna descrive il processo di resa e fa una breve descrizione del mondo spirituale, Bg. 15.3-6). Nei seguenti versi, Krishna descrive le entità viventi condizionate nel mondo materiale e come esse stanno trasmigrando di un corpo ad un altro. Di accordo con la sua mentalità, la legato jiva sviluppa un tipo particolare di corpo materiale grossolano, equipaggiato con alcuni sensi particolari, coi quali gode alcuni oggetti determinati. Krishna assicura che gli stupidi non possono imparare questo processo di trasmigrazione, ma i saggi se possono, Bg. 15.7-11). Nel resto del capitolo, Krishna discute la Sua propria natura trascendentale. Egli enumera alcune delle Sue manifestazioni nel mondo materiale, per mezzo delle quali mantiene tutta la creazione cosmica. Egli è la fonte del sole, della luna e del fuoco; Egli è la forza dei pianeti che galleggiano nella sua orbita; Egli è la forza digestiva in ogni corpo; Egli è la Superalma nei cuori di tutti gli esseri viventi; ed Egli è la fonte ed ultimo obiettivo delle Proibizioni, Bg. 15.12-15). Krishna spiega che ci sono due classi di esseri": i fallibili", le anime condizionate del mondo materiale, ed i" infallibili", le anime liberate del mondo spirituale. Egli Stesso sta oltre tutte esse e è il sostentamento tanto del mondo materiale come dello spirituale, Bg. 15.16-17). Pertanto," mi è celebrato, tanto nel mondo come nelle Proibizioni, come quella Persona Suprema (Purusottama)", Bg. 15.18). Chiunque che l'accetti come tale, si trasformerà nel" conoscitore di tutto", ed in conseguenza, si dedicherà al Suo servizio devozionale, Bg. 15.19). Krishna conclude dichiarando che la conoscenza della Sua importanza Suprema e la resa al Suo servizio è l'essenza delle scritture Vediche. Tale comprensione lo porta ad uno alla saggezza e la perfezione. SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA Bhagavad-gita, Capitolo 9 Testo 4 maya tatam idam sarvam jagad avyakta murtina mat-sthani sarva bhutani na caham tesv avasthitah maya - per Me; tatam - penetrato; idam - questo; sarvam - tutto; jagat - l'universo; avyakta murtina - mediante la forma non manifesta; mat-sthani - situate in Me; sarva-bhutani - tutte le entità viventi; na - no; ca - anche; aham - Io; tesu - in essi; avasthitah - reddito. Traduzione: Nella Mia forma non manifesta Io penetro tutto questo universo. Tutti gli esseri stanno in Me, ma Io non sto in essi. L'idea chiave di questo verso è": l'onnipotenza del Sig.." In questi giorni è di moda che la gente aspiri alla posizione di Dio, dicendo che tutto è Dio e che Dio è tutto, ovviamente che si aggiungono in quella categoria. Ma in questo verso il Sig. Krishna chiarisce questa idea con fatti contundenti: Tutte le entità viventi stanno in Dio, poiché Egli, in un senso, è tutto penetrante, ma Egli mantiene un'entità separata e distinta, e pertanto, Egli non sta in essi. Cosicché a differenza dell'opinione popolare, lo yoga non è fatto per trasformarci in Dio, bensì per purificarci di tale maniera che possiamo arrivare a Dio. E questo arrivare a Dio significa che sviluppiamo un amore tanto puro per Lui che Egli si siede obbligato a rivelarsi a. Lei deve meditare accuratamente su questo punto. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. Meditazione per l'era moderna - Il Mantra Farò Krishna ed il Mantra Panca Tattva. Il canto è una forma di meditazione basato in ascoltare le vibrazioni sonore trascendentali. Il nostro intreccio nei temi materiali comincia nel suono materiale. Tutti i giorni ascoltiamo suoni materiali nella radio e la televisione, di parenti ed amici, e di accordo con quello che sentiamo, pensiamo così, desideriamo, sentiamo ed agiamo. Pertanto, rimaniamo nella sfera materiale dell'esistenza, prendendo un corpo dietro altro e soffrendo le miserie della nascita, la morte, la vecchiaia e la malattia. Srila Prabhupada afferma": c'è Anche suono nel mondo spirituale, e se c'avviciniamo a quello suono, allora la nostra vita spirituale comincerà."

L'entità vivente nella vita materiale è come un uomo che sogna. Ella accetta le situazioni di felicità e sfortuna del suo sonno come una realtà ultima. Sogna di trovare un tesoro, ma nella realtà non è neanche ricco. Sogna di essere attaccato da una tigre, ma non sta in un pericolo reale. E quando sveglia, si rende conto della sua situazione. Della stessa forma, qualcuno che canta il suono trascendentale del Nome di Krishna si sveglia gradualmente della condizione addormentata nella vita materiale verso una posizione spirituale originale. Il suono spirituale ha qualità speciali. Quando ascoltiamo il suono" annacqua" ricordiamo il suo sapore e le sue qualità. Ma come c'è una differenza tra il suono materiale e l'oggetto, il suono" annacqua" non può calmare la nostra sete. Tuttavia, il suono" Krishna" è assoluto e vibra nella piattaforma spirituale, e quindi, non è differente di Krishna. Come Egli è onnipotente, le Sue energie trascendentali si manifestano col suono del Suo Nome. La vibrazione" Farò KRISHNA" ha il potere di purificare la mente e la coscienza. Come tutte le entità viventi sono relazionate eternamente con Krishna, il canto dei Suoi Nomi si confronta frequentemente alla chiamata naturale da un bambino a sua madre. Le 16 parole Sanscrite Farò Krishna, Farò Krishna, Krishna Krishna, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò Farò, costituiscono un mantra o formula sonora trascendentale. Questo poderoso mantra conosciuto come Maha-Mantra, è stato raccomandato per grandi autorità morali come il metodo più facile e denaro contante per raggiungere l'autorrealización nella presente era. La parola" Mantra" significa" quello che libera la mente", man: menzioni; tra: quello che libera la mente delle illusioni materiali e le ansietà. Questo canto purifica allo stesso modo la mente come una medicina prescritta per una malattia del corpo lo va restaurando a poco a poco fino alla sua condizione naturale salutare. Qualcuno che si dedica a questa pratica, conoscente mantra di meditazione, sviluppa come gradualmente un controllo mentale e raggiunge un elevato controllo dei sensi. In questo stato puro di coscienza spirituale, libero di ubriachezza prodotta per la tensione, la confusione, la depressione ed i sentimenti di invidia ed odio, uno sperimenta vera pace mentale, e può concentrare sul Paramatma, o Krishna, attraverso il Suo Nome. Quando i Salmi judeocristianos, il Rosario Cattolico, i discorsi Islamici ad Allah e certe tecniche di meditazione Buddista, si esprimono in forma di canti, sono anche metodi di canto dei Nomi di Dio. Ma il Mantra di Farò Krishna è la manifestazione sonora di Dio più poderosa. Nelle Proibizioni, questo mantra si descrive come quello che abbraccia tutte le qualità trascendentali e le energie di Dio. Man mano che uno avanza nelle tecniche della meditazione e sperimenta il risveglio dell'amore puro per Dio, tutti i residui della coscienza materialmente condizionata si dissolvono, e le qualità originali e naturali dell'anima: eternità, conoscenza e prosperità, si manifestano nella sua totalità, egli quale è la meta dell'autorrealización. Il Mantra Panca-Tattva. Dopo avere imparato circa il Mantra Farò KRISHNA, oggi vedremo un nuovo Mantra, il Mantra Panca-Tattva, il quale serve da preparazione per la nostra meditazione in quello Farò Krishna ed aumenta il suo effetto. Il Mantra Panca-Tattva è come segue: (Jaya) sri-krishna-caitanya prabhu nityananda sri-advaita gadadhara srivasadi-gaura-bhakta-vrinda. Dobbiamo cantare questo Mantra prima di cantare Farò KRISHNA, ed ogni tanto durante il canto. Questo Mantra può essere cantato prima e dopo ogni meditazione. Il Mantra Panca-Tattva invoca la benedizione spirituale di tutti i cinque Tattvas: Sri Caitanya Mahaprabhu, Nityananda Prabhu, Sri Advaita, Gadadhara e Srivasa. Caitanya Mahaprabhu è il Sig. Krishna Stesso Chi apparve 500 anni fa in Nadia, India, col fine di propagare il processo dell'autorrealización per questa era di Kali (Kali-Yuga). Descriveremo la Sua vita ed insegnamenti nella seguente Sezione. Per essere la principale incarnazione per questa era, lo è chiamato Yuga-Avatara ed Egli è il primo dei cinque Tattvas del Panca-Tattva (" le cinque verità". Il secondo Tattva è Nityananda Prabhu chi è la prima espansione del Sig. come il Maestro Spirituale originale e Chi incarnò insieme al Sig. per aiutarlo nella Sua missione. Il terzo Tattva è Sri Advaita, la manifestazione di Maha-Visnu, l'aspetto del Sig. addetto della creazione del cosmo materiale. Il quarto Tattva è Gadadhara, l'incarnazione della potenza di piacere interna del Sig. Supremo. Il quinto Tattva è Srivasa che rappresenta l'energia del Sig. che, essendo un'entità vivente pura, è affezionata al servizio devozionale immacolato del Sig.. Quando cantiamo il Mantra Panca-Tattva, stiamo invocando tutte le benedizioni affinché c'aiutino ad avanzare nella vita spirituale. Il Signore CAITANYA E le Sue 4 Espansioni Apparvero In NADIA, Bengala, Indiana, 500 Anni fa Per Liberare A Le Anime Ignoranti E Peccaminose Di Questa Era Di KALI ( foto. La gente che non ha esperienza personale nel processo dello Yoga, a volte dubbio che realmente la meditazione possa fare sorgere quella connessione con la trascendenza e portarci al mondo spirituale. Al rispetto racconteremo loro un'antica storia. C'era una volta un Yogi che non aveva denaro per comprare alimenti che desiderava offrire a Krishna, ma si occupava tutti i giorni in meditare su Lui. Durante la sua meditazione, cucinava differenti preparazioni per offrirli al Sig.. Di questa maniera, tutti i giorni, egli cucinava mentalmente sulle rive del Fiume Gange distinte preparazioni e li offriva. Tuttavia, la sua meditazione era tanto forte che un giorno incominciando un po' l'offerta dopo la cosa abituata, volle sapere se il riso dolce che aveva preparato durante la sua meditazione, già era freddo, poiché sempre il riso dolce deve essere offerto freddo. Cosicché nella sua meditazione, toccò la pentola dove si trovava il riso dolce, e si scottò il dito; egli si spaventò tanto che svegliò della sua meditazione, e guardando le sue dita si diede conto che sì si era scottato. In quello momento, nel mondo spirituale, il Sig. Narayana sorrideva molto compiaciuto, poiché stando nel cuore dell'entità vivente, Egli lo sa tutto. Quando Srimati Laksmi devi, la Dea della Fortuna e la Consorte eterna del Sig., domandò al Sig. Narayana perché sorrideva, Egli non rispose. Invece di rispondere inviò due messaggeri ai bordi del Gange affinché raccogliessero in un aeroplano allo Yogi e lo portassero di giro al regno di Dio. Lo Yogi raggiunse per la semplice meditazione il successo completo nella vita spirituale.

Questo è solamente un piccolo esempio dei risultati che possiamo ottenere quando prendiamo seriamente il processo della meditazione. Se assorbiamo completamente le nostre menti nella vibrazione sonora del Maha-Mantra Farò KRISHNA, possiamo purificare a poco a poco la nostra coscienza e la nostra anima di tutte i coperte materiali nelle quali è profondamente avvolta. Ma, se rimaniamo solo dubbiosi, allora né raggiungeremo il successo nella piattaforma spirituale né la felicità materiale. Invece di guardare verso la luce reale che è l'anima, staremo cercando freneticamente la luce nell'oscurità degli elementi grossolani materiali. Vedremo in questa lezione la" asana invertita" più famosa, conoscente come" Sarvangasana": TECNICA: Corichi Lei supino, i piedi insieme, le braccia allungate e le palme delle mani nel piano. Utilizzando le braccia come leve, levante le gambe e la schiena ad una posizione verticale. Pieghi i gomiti ed usi le braccia come sopporti. Pressi la schiena con le palme delle mani col fine che questa rimanga retta. Allunghi le gambe ed il tronco, fino a che formino un angolo retto col collo. Il mento deve pressare sullo sterno. Incominci a praticarla durante alcuni secondi. Quando si stanchi della posizione, collochi lentamente la schiena nel piano e dopo le gambe. Un movimento brusco, può essere pericoloso per la colonna. SARVANGASANA (illustrazione) BENEFICI: Questa asana stimola la ghiandola tiroide e migliora l'equilibrio del sistema circolatorio, quello di riproduzione, il digestivo, il nervoso ed il ghiandolare. Corregge la crescita scorretta del corpo ed aiuto alla soluzione di molti problemi psicologici, perché porta al cervello una gran quantità di sangue fresco. Allevia l'asma e la bronchite. Cura le emorroidi. Migliora il funzionamento delle gambe, l'addome, la colonna vertebrale ed il collo. Elimina il grasso della vita. Cura il diabete e la leucorrea. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. VITA ED INSEGNAMENTI DI SRI CAITANYA, LA TRASFORMAZIONE DORATA. Nell'ultima parte del secolo XV, apparve in Bengal Occidentale, India, il riformatore politico, culturale e religioso più straordinario. SRI CAITANYA MAHAPRABHU IN HARI-NAMA SANKIRTANA. (Foto). Cinquecento anni prima di Gandhi, questa personalità eccellente inaugurò un movimento massiccio della no-violenza e di disubbidienza civile contro il governo Musulmano invasore. Egli spianò le restrizioni asfissianti del sistema ereditario di casto e fece possibile che la gente di qualunque condizione potesse trascendere le barriere sociali e raggiungesse la piattaforma più elevata di illuminazione spirituale. Facendo questo, Egli ruppe l'influenza dominatore che l'orgogliosa elite intellettuale esercitava nella vita religiosa dell'India. Ignorando ogni tipo di rituali e formule antiquate, introdusse un movimento spirituale rivoluzionario, il quale, dovuto al suo interesse universale, è conosciuto ora in tutto il mondo. Il nome di questo riformatore poderoso fu Sri Krishna Caitanya Mahaprabhu, il fondatore del movimento moderno conosciuto comunemente come Farò Krishna. Le scritture Vediche dell'India predissero la Sua apparizione per molto tempo, e fu come in 1.486 succedè la sua nascita, in Mayapur, un distretto della città di Navadvipa. I grandi santi ed erudito si resero conto molto pronto che Egli non era un essere umano ordinario, bensì un'incarnazione della Suprema Personalità di Dio, il Sig. Krishna Stesso che appariva come un gran devoto del Sig.. Benché nascesse in una famiglia aristocratica da Brahmanas, Sri Caitanya si mostrò sempre impaziente con le funzioni religioso ritualísticas. Quando arrivò alla Sua gioventù, cominciò a svolgere la Sua missione divina, permettendo a tutte le persone, da tutte le parti, l'accesso all'esperienza reale dell'amore a Dio, per mezzo del quale uno può sentire l'estasi spirituale più elevata. Il risveglio di coscienza che insegnò Sri Caitanya può riuscirsi col Sankirtana, il canto dei Sacri Nomi del Sig. nel Mantra Farò KRISHNA. Quando viaggiava per l'India, moltitudini di cientos di migliaia di persone a Lui si univano per realizzare canti massicci. Sri Caitanya li recitava frequentemente un verso Sanscrito che descriveva l'essenza dei Suoi insegnamenti: "In questa era di Kali, non c'è un'altra alternativa, non c'è un'altra alternativa, non c'è un'altra alternativa per il progresso spirituale, bensì cantare il Santo Nome, cantare il Santo Nome, cantare il Sacro Nome del Sig.." (Brhan-Naradiya-Purana) Ogni volta che affrontava l'opposizione politica, sociale o filosofica, l'estatico movimento di Sankirtana del Sig. Caitanya usciva vittorioso. Una certa volta, quando l'informarono che il governo tentava di rovinare il Suo movimento di Sankirtana, Sri Caitanya organizzò immediatamente la dimostrazione pacifica di disubbidienza civile più grande realizzata in India fino a quell'epoca. In un pomeriggio fermo in anticipo, Sri Caitanya e cento mille dei Suoi seguaci apparvero sorpresivamente per strade di Navadvipa e si divisero in molti gruppi ben ordinati e cominciarono a cantare e ballare. Man mano che andavano per tutta la città, il suono del Mantra Farò KRISHNA risuonava come un ruggito provocatorio. Finalmente, arrivarono ai quartieri del governo dove il Sig. Caitanya si riunì con Chand Kazi, il governatore di Nadia, e lo convinse affinché si unisse al Suo movimento di Sankirtana. A partire da quello giorno, Chand Kazi promise anche proteggere e promuovere il canto Farò KRISHNA. Anche il Sig. Caitanya affrontò rivali filosofici, dei quali i Mayavadis fu il più forte. Questo era un gruppo elitario di filosofi che si era esteso per tutta l'India, tergiversando il significato delle scritture Vediche, in un vano sforzo per dimostrare che Dio non ha personalità né forma. Il Sig. Caitanya confutò l'interpretazione dei Mayavadis, spiegando con logica perfetta che le scritture Vediche devono essere compreso direttamente. Dimostrò che le spiegazioni nascoste coprivano solo il significato vero delle Proibizioni. Egli insegnò": Le entità viventi sono tutte persone individuali, ed esse sono parti e porzioni del Tutto Supremo. Se le parti e porzioni sono persone individuali, la fonte di dove provengono, non può essere impersonale. Egli è la Persona Suprema tra tutte le persone relative." Mentre visitava Benares, centro della scuola di filosofia impersonalista, il Sig. Caitanya fu sfidato per Prakasananda Sarasvati, l'erudita Mayavadi più importante e leader di più di 60.000 Vedantistas. Sri Caitanya lo sconfisse in un dibattito pubblico ed in una delle conversioni religiose massicce più sorprendenti di tutti i tempi, Prakasananda Sarasvati insieme a tutti i suoi seguaci si arrese al Sig. Caitanya e cominciarono a cantare i Sacri Nomi di Krishna con gran entusiasmo.

Benché appartenesse alla casta più elevata, il Sig. Caitanya diceva ogni volta che tali designazioni erano solamente esterne, e si comportava di accordo con questo insegnamento. Senza importargli le convenzioni sociali dell'epoca, Egli arrivava alle case di devote di caste inferiori e prendeva i Suoi alimenti con essi. In realtà, Egli consegnò i Suoi insegnamenti più confidenziali circa l'amore a Dio, a Ramananda Riga, membro di una casta inferiore. Un altro dei discepoli del Sig., Haridasa Thakura, era nato Musulmano e, pertanto, era considerato un esiliato per la società Indù. Tuttavia, Sri Caitanya l'esaltò alla posizione di Namacarya, cioè il Maestro Spirituale del Sacro Nome di Krishna. Di questa maniera, il Sig. Caitanya sedette le basi di una religione universale per tutta l'umanità; un processo scientifico di svegliare spirituale che si sta divertendo ora per tutto il mondo. SEZIONE 5 DIFFERENTI FILOSOFIE DI L'ATTO-REALIZZAZIONE. LA STORIA VEDICA. Abbiamo segnalato già che non c'è un riconoscimento empirico e preciso sulla tradizione orale della letteratura Vedica. Moriz Winternitz conclude": La letteratura Vedica si estende A.C." tuttavia da un passato sconosciuto fino ai 50, generalmente si ammette che in realtà gli insegnamenti erano antichi e furono scritti secoli dopo la sua reale composizione. Un trattamento storico della filosofia Indù non è stato sviluppato dai grandi pensatori Indù stessi. Questo si deve a che gli acharyas Vedici non vede più la necessità di un'investigazione a fondo, poiché le scritture verificano la storia basilare della sua origine della seguente maniera: 1, La tradizione orale cominciò simultaneamente con la creazione del cosmo, quando l'Essere Supremo parlò la conoscenza Vedica alla prima entità vivente, Brahma, 2, Vyasadeva, una poderosa incarnazione di Bhagavan, redasse le Proibizioni al principio del millennio di Kali, circa cinque mille anni fa. Lo Srimad-Bhagavatam (1.4.17-25) descrive al saggio Vyasadeva della seguente maniera: Il gran saggio chi stava completamente qualificato nella conoscenza, potè percepire attraverso la sua visione trascendentale il deterioramento di tutta la cosa materiale dovuto all'influenza dell'era di Kali-Yuga. Potè vedere anche che, in generale, alla gente senza fede gli sarebbe accorciata la durata della vita e sarebbe impaziente dovuto alla mancanza di bontà.... Egli vide che i sacrifici menzionati nelle Proibizioni erano mezzi per i quali le occupazioni delle genti potrebbero essere purificate. E per semplificare il processo divise l'unica Proibizione in quattro per potere espanderli tra gli uomini... I fatti storici e le storie autentiche che si menzionano nei Puranas furono chiamate la quinta Proibizione. Dopo che le Proibizioni furono divise in quattro, Paila Risi si trasformò nel professore del Rg-proibizione, Jaimini si fece il professore del Sama-proibizione, e Vaisampayana glorificò solo lo Yajur Proibisce. A Sumantu Maneggiai Angira gli fu incaricato l'Atharva Proibisce.... A Romaharsana gli furono confidati i Puranas e gli archivi storici. Tutti questi saggi eruditi, a sua volta, consegnarono le Proibizioni ai suoi molti discepoli, ed ai discepoli dei suoi discepoli, e così i rispettivi seguaci delle Proibizioni li ricevono fino ad oggi. Pertanto, il gran saggio Vyasadeva pubblicò le Proibizioni affinché così potessero essere assimilati dagli uomini di poca capacità intellettuale. Dovuto alla Sua compassione, il gran saggio pensò che questa era la cosa indovinata e che così aiuterebbe gli uomini a riuscire la meta ultima della vita. Di questa maniera, egli redasse la gran narrazione storica chiamata il Mahabharata per le donne, i sudras e gli amici delle due volte nati. Secondo questa versione, i costumisti non sono il lavoro di molte mani attraverso migliaia di anni. Chiaro sta che gli investigatori Occidentali non sono di accordo con questa relazione perché contraddice il nostro concetto attuale delle civiltà antiche, ma i seguaci delle Proibizioni accettano le dichiarazioni dei costumisti come corrette. Chiunque sia la versione che uno accetti, una domanda significativa persiste. Perché sembra che essi mettano di rilievo i differenti aspetti della Verità Assoluta? Avendo questa domanda in mente, nella prossima lezione guarderemo le differenti parti delle Proibizioni Stessi. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI ED I SUOI DOVERI SOCIALI. Lo yogi deve tentare sempre di fare bene a quelli che stanno intorno a suo. Nel Bhagavad-gita si dice che quello che un gran uomo fa, l'uomo comune tratta di imitarlo. C'è anche un detto popolare": dimmi con chi cammini e ti dirò chi sei." In altre parole, lo Yogi è sempre interessato in influenzare i suoi parenti ed amici col suo atteggiamento spirituale positivo e farà loro comprendere che c'è un proposito più elevato in questa vita. Pertanto, egli ira al suo lavoro, si riferirà coi suoi amici, educherà i suoi figli e frequenterà altre persone, avendo sempre l'intenzione di dimostrarloro col suo esempio i benefici della vita spirituale. In questo modo, egli tenterà di essere materialmente l'esempio perfetto di qualcuno che è stabilito ed avanzato spiritualmente. Per esperienza propria, la raccomandazione più importante per i nostri studenti, in termini di compiere i suoi doveri la società, è che insegnino ad altri circa il processo di Yoga come l'hanno imparato in queste lezioni, già sia parlando con essi o somministrandoloro letteratura sul tema. A questo rispetto, i nostri libri" L'India Misteriosa" e" Il Bhagavad-gita" sono istruzioni basilari molto adeguate con le quali potrà dare alla gente una buona idea sul valore del processo di Yoga. Tutti gli studenti possono sollecitarci più volumi di questi libri e dopo distribuirli ai suoi amici, parenti, vicini, etc. In questo modo, lo Yogi compie i suoi doveri sociali facendo il bene alla società. Certamente l'atteggiamento mentale è molto importante. Se qualcuno è molto assorto nella sua pratica di Yoga, definitivamente sarà capace di aiutare per mezzo della sua istruzione alla gente, nei suoi problemi ed inquietudini. Nel passato abbiamo sperimentato molte volte che gente drogata, con tendenze al suicidio o frustrata in questo mondo materiale, acquisiscono nuove speranze e forza, semplicemente per praticare Yoga. Questo è molto prezioso per la società perché nessuno può essere felice solo per lottare molto duro per le cose materiali. Contribuisce anche a migliorare la relazione con altre persone, per mostrarloro e consigliarloro la pratica del canto del Mantra Farò KRISHNA, perché questo può purificare la mente e farloro comprendere che in realtà non siamo questo corpo, egli quale è l'intendimento basilare per qualunque avanzamento spirituale. Pertanto, dobbiamo usare la nostra intelligenza per capire i valori progressivi della vita e dare la conoscenza ad altre persone. Nel capitolo 18 del Bhagavad-gita Krishna dice a questo rispetto che "la più cara di tutte le entità viventi in questo mondo è quella che illumina gli altri." Chiaro sta che illuminazione non vuole dire insegnare qualche corso su tecnica di calcolatrici, o letteratura classica, o illuminazione per fotografia.

Un'altra maniera di portare a termine il dovere sociale di uno come yogi è distribuendo cibo ed informazione sul Vegetarianismo, come ha imparato già attraverso le lezioni, specificamente nelle sezioni dello yogi e la sua salute. Lei si è reso conto che ci sono piatti vegetariani molto saporiti e salutari, i quali, quando sono preparati ed offerti con la coscienza corretta, hanno un gran effetto purificatore per quelli quale stanno mangiandolo. Questo cibo, chiamato PRASADAM, può essere distribuita ad amici, vicini ed a molte altre persone; può essere anche preparata e data ai poveri, la gente in ospedali, alla gente degli ancianatos, negli orfanotrofi ed in tanti altri posti di beneficenza. Così, uno può aiutare a risolvere il problema della fame tanto materiale come spirituale. Un'altra maniera di portare a termine i suoi doveri sociali come yogi, è organizzando riunioni nella sua casa, invitando gli amici e leggendoloro i libri sacri, tentando di insegnarloro l'importanza della realizzazione spirituale. In casi speciali, lei può mettersi in contatto col nostro centro e sollecitare professori con esperienza speciale affinché visitino la sua casa o città, e programmare così conferenze, se lei ha riunito un gruppo di persone interessate. Poiché lo yogi davvero avanzato sempre questo pensando di fare bene gli altri, naturalmente egli deve molte cose fare e non sarà mai noioso. Le persone di mente egoista che lavorano solo molto cinque pesetas per accumulare grandi fortune, si trovano a loro stesse in una posizione molto pietosa per essere affezionate a proteggere i suoi propri ego falsi e quelli dei suoi parenti, senza un proposito più elevato nella vita. Lei non deve ammattirsi. Descriviamo solo semplicemente un po' di quello che lei già deve stare cosciente. La pratica dello yoga ci fa conoscere le miserie di questo mondo e contemporaneamente c'offre una soluzione pratica situandoci nella conoscenza trascendentale. Come Krishna dice nel Bhagavad-gita, "quello che è moderato nelle sue abitudini di mangiare, dormire, lavorare e svagarsi, può superare tutte le sofferenze materiali per praticare il sistema di Yoga." Così allora, caro amico, essere yogi significa anche insegnare ad altri circa lo yoga e non allontanarsi dal mondo. Perché come noi riceviamo questi insegnamenti e lei li riceve di noi, può cominciare anche ad insegnarli ad altre persone che, lo sappiano o no, hanno bisogno anche di questa conoscenza. SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE. COMPIACERE A DIO ATTRAVERSO IL VEGETARIANISMO. Caro studente, oggi analizzeremo alcuni temi importanti relazionati con la dieta vegetariana. Come lei deve saperlo, il Vegetarianismo sale dietro a cientos di anni. Gli Indù e Buddisti furono conosciuti come i suoi più forti difensori, benché troviamo anche grandi santi appartenenti ad altre religioni e tradizioni culturali, tanto nel passato come al presente che lo difesero e praticarono; tuttavia, gli yogis ed i grandi spiritualisti insegnano che da solo il Vegetarianismo non offre una risposta completa a questo tema della dieta. Come esseri umani dobbiamo essere coscienti di tutto quello che facciamo, ed una delle cose che realizziamo con più regolarità è l'atto di mangiare. Pertanto, dobbiamo sapere che cosa è quello che mangiamo, come fu preparato, da dove viene, chi lo preparò, quando dobbiamo mangiarlo, e finalmente, a chi devo ringraziare per gli alimenti che mangio. Tra i vegetariani più stretti stanno i conigli e le scimmie. Ovviamente che il nostro proposito non è imitarli perché essi non hanno comprensione spirituale. Pertanto, la tradizione Vedica insegna che lo yogi deve eseguire yajña, o sacrificio, e solamente allora può prendere i rimanenti del sacrificio come il suo alimento. Nel Bhagavad-gita (3.13) si dice": I devoti del Sig. si liberano di ogni tipo di peccati perché mangiano alimenti che si offrono in primo luogo in sacrificio, yajña sista. Gli altri chi preparano alimenti per il piacere dei suoi propri sensi, in realtà mangiano solamente peccato." Ma, quale è l'obiettivo del sacrificio o yajña? Il sacrificio è una cerimonia mediante la quale uno diventa cosciente della realtà spirituale ed offre qualcosa per il piacere di una personalità superiore. Ma, quale è quella realtà più elevata con la quale stiamo tentando di convenire in relazione col nostro processo di mangiare? La letteratura Vedica dice, Jivo jivasya jiva nam, un'entità vivente mantiene il suo corpo alimentandosi di corpi di altre entità viventi. Ogni essere vivo ha una certa classe di alimenti che sono appropriati per il suo corpo e situazione particolare. Non abbiamo visto mai un coniglio mangiandosi ad una vacca, né ad una vacca mangiandosi ad un coniglio, poiché tutte le entità viventi richiedono di una certa classe di alimenti per mantenere il suo corpo. Ma a differenza degli esseri vivi con corpi inferiori, l'essere umano ha l'opportunità ed il dovere di discriminare ogni cucia che fa o che mangia. Vita umana significa l'abilità di discernere intelligentemente tra quello che è utile ed a chi quello che non lo è, per prendere solo quello che è necessario, conoscendo appartiene tutto. Della stessa forma in cui un uomo sano respinge l'idea del cannibalismo, un yogi o qualunque essere umano elevato respingono di natura l'idea di mangiare carne, pesce o uova, perché tali alimenti degradano spiritualmente l'uomo e lo predispongono a malattie y/o disordini mentali e fisici. La carne, il pesce e le uova si considera che stanno nella modalità dell'ignoranza e che aumentano l'ignoranza della quale li consuma. Pertanto, quelli che ingeriscono prodotti come la carne animale, sono anche tossicodipendenti all'alcool, le droghe e la sigaretta, e non offrirebbero mai i suoi alimenti affinché Dio li prendesse. In tale stato mentale, essi aumentano il suo intreccio karmico che risulta in reazioni peccaminose. Mangiando quegli alimenti inquinati, essi stanno incorrendo in più peccato e, quindi, sono squalificati per seguire il sentiero dello yoga. Alcuni possono proporre che come dobbiamo evitare il consumo di alimenti inquinati, è migliore digiunare. Benché il digiuno si menzioni nelle scritture Vediche, mai si deve fare per ragioni ulteriori, tali come motivi politici, o per ricevere adulazione falsa degli altri. Quella classe di digiuno sta anche nelle modalità della passione e l'ignoranza per che ha come fine mete materiali. Quello che segue le istruzioni Vediche, digiuna solamente come è raccomandato nelle scritture, e né più né meno di quello che necessita, come l'abbiamo imparato nelle nostre sezioni corrispondenti all'Ayur-proibizione. Se una persona mangia molto, allora il suo apparato digestivo dovrà lavorare in eccesso e dormirà più della cosa necessaria. Non sarà questo un sonno riparatore perché starà sognando costantemente dovuto all'attività dei suoi organi interni. Non solo quello, ma sarà insonnolito tutto il giorno. Cosicché il digiuno in sé stesso non è una risposta alla questione di come mangiare; neanche lo è il mangiare molto poco, perché il risultato è la debolezza tanta fisica come mentale, né il mangiare in eccesso, perché i sensi devono essere pronti e vigile per la vita spirituale. Quale è allora la forma appropriata in cui possiamo mantenere salutare il nostro corpo e contemporaneamente non violare i principi religiosi?

LA VERA SCIENZA DI LA NUTRIZIONE. Fino a questo momento non si è potuto fabbricare in un laboratorio né un banano o mela, né una goccia di latte, né un grano piccolo di riso o grano, non importa che tanto sofisticati siano i calcolatori o il macchinario. Certe macchine sono utili per processare gli alimenti, ma produrre è un'altra cosa. Una domanda ovvia è: Da dove vengono i nostri alimenti giornalieri? Approfittiamo giornalmente delle meraviglie che il mondo c'offre per soddisfare le nostre necessità basilari. Esiste una forza intelligente dietro queste sistemazioni. Abbiamo visto già che nessuna macchina può produrre tali articoli di prima necessità, e l'uomo ha dimostrato che è completamente incapace di maneggiare i temi del mondo. Neanche è un argomento molto ragionevole dire che tutto si prodursi per una casualità senza ordine né concerto. Che persona saggia potrà credere nella" gran esplosione" senza causa che tenta di spiegare l'origine dell'universo? Esiste un'intelligenza suprema dietro queste sistemazioni intricate della natura. Così come quando parliamo di intelligenza pensiamo automaticamente ad una persona che la possiede, quando parliamo dell'intelligenza che regola il cosmo, pensiamo che appartiene alla persona supremamente intelligente: Dio o Krishna. Per le sistemazioni del Supremo, ogni entità vivente riceve la sua quota destinata di alimenti e così può mantenere la sua vita. Tuttavia, come ogni membro della specie umana è dotato con un'abilità per ricevere informazione circa la mano Suprema che sta dietro il sistema universale, è anche il suo dovere riconoscere la sua dipendenza e dare riconoscimento a quello da quale dipende. Questo è simile a ringraziare per il suo anfitrione dopo avere cenato sontuosamente nella sua casa. Qualcuno può arguire che dovuto al mio lavoro diventai creditore a venire alla casa e questo mi qualificò per prendere gli alimenti. Di uguale maniera, i materialisti affermano che è per il suo proprio sforzo che guadagnano denaro e possono comprare gli alimenti richiesti per la sua manutenzione. Ma qualcuno solamente poco intelligente può negare il piano, o la benedizione se lo preferisce, del Supremo. E lontano da negare la carta del Suprema, lo yogi sarà felice di potere glorificarlo in ogni azione, cominciando dal processo di mangiare. Allora, questo è il processo di yajña, o sacrificio: si preparano gli alimenti per la soddisfazione del Suprema, gli sono offerti, e si accettano i rimanenti come una povertà del Sig.." Krishna dice nel Bhagavad-gita (9.26)": Se qualcuno mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, frutta o annacqua, Io l'accetterò." Di accordo con le norme della cultura Vedica, solamente le cose che possono offrirsi al Sig., devono fare parte della dieta di un essere umano civilizzato. Nella prossima lezione gli indicheremo come fare a Krishna un'offerta fededegna nella sua casa. Ed ora la nostra deliziosa ricetta della quindicina: CREMA DI MANICO. 4 a 5 manici maturi ma duri, 1 Tazza di zucchero a velo, 1-1/2 Tazze di crema battuta. Lavi bene i manici e li tagli in piccoli pezzi, ma non li peli. Bolla in poca acqua per 25 minuti, o fino a che siano teneri. Li coli in un setaccio molto fine. Lasci raffreddare la polpa e dopo aggreghi la crema e lo zucchero a velo. Rimescoli soave e lentamente. Una volta che tutto sia uniforme, collochi in platicos profondi e refrigeri.

Lezione 17 Come quando lei apre le tende nella mattina e l'oscurità della notte si dissolve immediatamente per la presenza della luce del sole, allo stesso modo, quando lei riceve conoscenza spirituale sigaro di una fonte corretta, l'oscurità dell'ignoranza non può rimanere. Ora, finché può vedere e sentire, deve mantenere aperta la finestra della conoscenza trascendentale. È per il suo proprio beneficio e l'abiliterà affinché faccia la cosa migliore per gli altri. SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD-GITA. "La presente traduzione e commento è un'altra manifestazione dell'importanza permanente contemporanea del Bhagavad-gita. Svami Bhaktivedanta ci porta ad Occidente una salutare avvertenza che la nostra cultura unilaterale ed altamente funzionale sta affrontando una crisi che può finire in autodistruzione per quanto non ha la profondità interna di una coscienza metafisica autentica." Thomas Merton. LA NATURA DIVINA E DEMONIACA In questo capitolo. Krishna descrive e paragona due classi di qualità ed a quelli quali li possiedono. La natura divina o trascendentale (daivia), situata nella modalità della bontà, conduce l'individuo al progresso spirituale. Le qualità demoniache (asuria), nella modalità della passione e l'ignoranza, al contrario, pregiudicano il progresso spirituale e conducono alla più bassa nascita e la posteriore cattività materiale. Quelli che possiedono qualità divine portano una vita regolata, reggendosi nell'autorità delle Scritture e raggiungendo la perfezione. Ma quelli che possiedono qualità demoniache agiscono capricciosamente, senza sottomettersi alle scritture, e sono legati per le modalità della natura materiale. Krishna enuncia 23 qualità trascendentali nate dell'atmosfera divina, Bg. 16.1-3). Queste qualità, come si menzionò previamente, sono auspiciosas per il progresso nel sentiero della liberazione del mondo materiale. Poi Krishna presenta ad Arjuna un riassunto delle qualità demoniache (arroganza) orgoglio, ira, vanità, rudezza ed ignoranza. Krishna dice che le qualità trascendentali conducono alla liberazione, mentre le demoniache, conducono alla cattività. Egli assicura ad Arjuna che non deve preoccuparsi, poiché è nato con qualità trascendentali. In questo modo, Krishna incoraggia ad Arjuna, indicandolo che la sua partecipazione nella battaglia non è demoniaca, poiché egli non sta agendo sotto l'influenza dall'ira, del falso prestigio né della rudezza. Di accordo coi mandati delle Scritture che dirigono per il suo ordine sociale, ksatriya, litigare in una guerra religiosa è un'attività divina, mentre astenersi da farlo è demoniaco, ed irreligioso, Bg. 16.4-5). Di seguito, Krishna le qualità demoniache. Essenzialmente, i demoniaci sono atei e materialista che violano i mandati delle Scritture che guidano il comportamento umano, tanto sociale come spiritualmente. Tali persone concepiscono il mondo senza nessun fondamento né proposito, e quindi, si inclinano verso le attività capricciose e distruttive. Per essi la meta ultima della vita è la gratificazione sensoriale. Sono attratti per oggetti non permanenti e materiali. Legati per innumerabili desideri materiali, ottengono il denaro per qualunque mezzo. Sono vanitosi, lussuriosi ed audaci, e non c'è fine per la sua ansietà, Bg. 16.6-18). Tali persone demoniache prendono nascita in varie specie di vita inferiori e sono intrepidi al più abominevole tipo di esistenza, di dove non possono avvicinarsi mai a Krishna, Bg. 16.19-20). Ogni uomo saggio, cosciente di Krishna, deve abbandonare la lussuria, l'ira e l'avidità che sono le vie che lo portano all'inferno. Scappando da esse uno può alzarsi all'autorrealización ed il" supremo destino", Bg. 16.21-22). Krishna conclude dicendo che quello che vive capricciosamente senza seguire le regolazioni delle Scritture, date per promuovere una persona alla realizzazione spirituale, non raggiunge la perfezione né la felicità, mentre quello che comprende le regolazioni delle Scritture Vediche e guida la sua vita di accordo con esse, è gradualmente elevato alla perfezione spirituale (23-24). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA Bhagavad-gita, Capitolo 9 Testo 26 patram puspam phalam toyam io io bhaktya prayacchati tad aham bhakty-upahrtam asnami prayatatmanah; patram - una foglia; puspam - un fiore; phalam - una frutta; toyam - acqua; yah - chiunque che; io - a Me; bhaktya - con devozione; prayacchati - offre; tat - quello; aham - Io; bhaktiupahrtam - offerto con devozione; asnami - accetto: prayata-atmanah - di quell'in coscienza pura. Traduzione: Se qualcuno mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, frutta o annacqua, Io l'accetterò. L'idea chiave in questo verso è" con amore e devozione." Durante tutto il giorno stiamo offrendo differenti cose agli altri, ma finché esiste un motivo personale non possiamo parlare di amore. Ma Krishna, Dio, sta interessato unicamente al nostro amore incondizionato. Non è ma questo amore è l'unica cosa che può attrarrlo, ma Egli permette che lo conquistiamo attraverso l'amore puro. Egli non necessita niente materiale, ma Egli desidera il nostro amore. Mediti sulla differenza tra l'amore puro e quello che chiamiamo amore in questo mondo materiale. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. MANTRA YOGA AVANZATO. "Tenti di salvare la sua anima finché il suo corpo sta salutare e basso controllo, e la morte sia distante. Nel momento della morte, che cosa potrà fare"?. Canakya Pandit. Caro Studente, lei ha cantato ora già il Maha Mantra Farò Krishna per un periodo di un mese. Studiamo un po' più profondamente la natura del Maha Mantra Farò Krishna. Il Sig. Caitanya Mahaprabhu, l'espansione del Sig. Krishna, raccomandò che uno deve cantare il Maha Mantra le 24 ore del giorno col fine di purificare e perfezionare la vita. Egli disse che si deve cantare il Sacro Nome del Sig. in un stato mentale umile, risentendo più basso del fieno o paglia della strada. Uno deve essere più tollerante di un albero. Essere sempre libero dell'ego falso ed offrire sempre i nostri rispetti agli altri. In questo stato umile, uno può cantare costantemente il Sacro Nome di Dio. Cantare il Sacro Nome di

Krishna fa costantemente che uno si vada staccando dei sentimenti materiali, e si concentri sempre di più sulla natura spirituale, entrando in samadhi, o trance, quando la mente sia fissa senza nessuna deviazione nel Sacro Nome del Sig.. A volte le chiamate Yogis fabbrica la sua propria versione di perfezione, ed ovviamente si considerano loro stessi come la cuspide di tale perfezione. Pertanto, si rifiutano di sottomettersi a qualunque processo purificativo o a realizzare qualunque tipo di austerità. Benché essi siano in un corpo materiale ed affezionati completamente alle domande ed i piaceri del suo corpo (il quale, per il passo del tempo) si sta scomporsi continuamente, si considerano in un modo o nell'altro anime liberate e vedono gli altri come esseri molto inferiori. Questo è comparato nella letteratura Vedica come quello che chiude gli occhi per evitare di vedere una situazione pericolosa, e dopo afferma audacemente che non c'è pericolo. Se crediamo che siamo esseri perfetti in questo mondo materiale, nonostante la costante forza di attrazione e repulsione che fluisce attraverso la nostra mente, è allora come se chiudessimo gli occhi alla realtà circostante. Nessuna macchinazione ci salverà nel momento della morte. Dato che siamo minuscole anime spirituali, dobbiamo svegliare alla nostra dipendenza reale, la nostra dipendenza di Krishna o Dio, ed abbandonare la nostra dipendenza falsa, la nostra dipendenza della materia. Il migliore metodo in questa era per raggiungere simultaneamente tutte questi mete, è vincolarci alla Suprema Verità Assoluta, la fonte suprema della conoscenza, attraverso la vibrazione dei Suoi Santi Nomi: Farò Krishna, Farò Krishna, Krishna Krishna, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò Farò. Nel Bhakti-yoga, lo yoga della devozione, il canto è il mezzo di purificazione, e nello stato perfetto del bhakti-yoga, il fine è il canto puro. Pertanto, il Bhakti-yoga, come il Sacro Nome del Sig., è anche un processo assoluto, tanto per i mezzi come per il fine. Non ci sono regole difficili né specifiche per cantare i Nomi del Sig.. Uno può cantare in qualunque momento ed in qualunque posto, e questo lo purificherà la mente e gli ricorderà la sua relazione con Dio. In questa era non si raccomanda che abbandoniamo artificialmente il lavoro o la vita familiare. Cantando, purificheremo in maniera automatica qualunque situazione, dando per scontata qualunque attività peccaminosa. Il canto è una dichiarazione aperta della nostra dipendenza di Dio, ed ammettendolo, Dio farà le sistemazioni necessarie nella nostra vita affinché possiamo superare tutti gli ostacoli. C'è una storia che enfatizza specificamente il canto del Maha Mantra Farò Krishna come una possesso invaluable: Il gran Acharya Vaisnava, Sanatana Gosvami stava vivendo nella cittadina sacra di Vrndavana in India. Poiché Sanatana era un devoto sigaro del Sig., la gente abituava donargli alcune dei suoi possessi materiali per raggiungere la sua propria purificazione. Una certa volta, un uomo molto ricco gli regalò una pietra di tocco che poteva trasformare in oro qualunque cosa. Ma come Sanatana era assorto nelle sue attività spirituali, non prestò la minore attenzione a questa pietra preziosa e la lasciò semplicemente vicino al deposito di spazzatura. Un uomo molto materialista ascoltò che Sanatana aveva in suo potere una cosa che era molto preziosa ed avvicinandosi a Sanatana gli chiese che gli desse in carità la cosa più preziosa che avesse. Come Sanatana conosceva la mentalità dell'uomo, gli segnalò la pietra di tocco che era facile vicino al deposito di spazzatura. Spaventato di allegria, l'uomo raccolse immediatamente la pietra, gli diede i grazie a Sanatana offrendogli discorsi e riverenze e si allontanò molto rapido. Allora trasformò molte cose in oro e godè aumentando la sua ricchezza. Tuttavia, al giorno dopo cominciò a riflettere circa che se questa era la cosa più preziosa, allora, perché Sanatana l'aveva lasciata vicino al netturbino? Gli fu successo che questo santo doveva avere qualcosa di ancora più prezioso. Cosicché al giorno dopo ritornò alla dimora di Sanatana Gosvami e gli offrì di nuovo le sue più rispettose riverenze. Sanatana domandò all'uomo che voleva, e questo gli rispose": Mio caro Sig., gli sono molto grato perché lei mi ha dato l'oggetto più prezioso. Ma c'è qualcosa che voglio sapere. Se questa pietra di tocco è la cosa più preziosa, perché l'aveva conservata vicino al netturbino? Per favore mi dica la cosa gran saggio. Sarà possibile che lei abbia qualcosa di più prezioso? Sanatana gli rispose": Sì, il mio egregio signore. Comparato con quello che io ho, quella pietra di tocco è insignificante." Allora l'uomo disse": il Mio egregio signore, lei mi ha consegnato senza alcun dubbio questa pietra di tocco che è preziosa. Posso essere tanto audace di chiedergli che mi consegni la cosa più preziosa di lei abbia?" Sanatana gli rispose": lo farò, ma con una condizione." L'uomo domandò curiosamente": Con che condizione? Farò qualunque cosa." Sanatana gli disse": la Mia condizione è che getti nel fiume quella pietra di tocco." Con una fede totale nel gran saggio, l'uomo lanciò al fiume la pietra di tocco senza nessuna vacillazione. Quindi chiese umilmente a Sanatana che gli consegnasse il suo possesso più prezioso. E Sanatana l'iniziò immediatamente nel canto di Farò Krishna, Farò Krishna, Krishna Krishna, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò Farò. In altre parole, Sanatana rivelò all'uomo che non c'era nient'altro prezioso che quello verso l'autorrealización. Il gran Brahmana politico, Canakya Pandit, comprendeva che l'autorrealización è la benedizione più elevata della vita umana. Una volta affermò che non dovevamo spendere né un solo momento delle nostre vite, perché né tutto l'oro del mondo può comprarci scioccamente un solo momento consumato. L'uomo lavora giorno e notte sotto la concezione sbagliata che per quello lavoro guadagna denaro, e con quello denaro si mantiene egli e la sua famiglia. Pertanto, finisce per utilizzare la sua intelligenza umana per perfezionare attività che sono già realizzate dagli animali con meno problemi. Occupati sempre in guadagnare denaro, dimentichiamo il valore reale della vita umana: l'autorrealización. Ma il canto del Mantra Farò Krishna è tanto gradevole ed effettivo che ci permette di occuparci completamente nell'autorrealización senza cambiare maniera drastica il nostro modo di vita, e contemporaneamente ci sveglia a poco a poco all'importanza di sviluppare coscienza spirituale. In realtà, nessun processo è tanto poderoso come il Mantra Farò Krishna, per trasformare la nostra sciupata coscienza materialista in coscienza pura di domestici eterni, parti e porzioni del Sig.. Allo stesso tempo, ci rendiamo conto della cosa inutile che è dirigere le nostre energie verso il progresso materiale, il quale, dopo tutto, è solamente temporaneo ed alla lunga inutile. In quanto alla sua propria pratica, caro studente, lo raccomandiamo che aumenti il suo canto del Mantra Farò Krishna. Se si sente abbastanza preparato e determinato, lei può meditare sul mantra Farò giornalmente Krishna, per lo meno per mezz'ora. Alcuni persone dicono che non hanno tempo per questa classe di meditazione, ma in realtà uno deve disporre di tempo per lei dato che, nel senso pratico, il canto del Mantra Farò Krishna c'acutizza la mente e così possiamo compiere più rapido i nostri compiti materiali. Nei monasteri ed ashramas del Movimento Farò Krishna, dove si allena ai Bhakti-yogis molto strettamente bassi la guida di un maestro spirituale, gli studenti promettono cantare giornalmente per lo meno 16 ronde di Japa del Maha Manta Farò Krishna. Questo prende più o meno 2 ore. Ovviamente che questo è un compromesso e non crediamo che lei debba compromettersi in forma

prematura. Quello che lei sé deve promettere è che canta ogni giorno un numero determinato di ronde, il massimo che possa senza su sforzo, e mantenere quella promessa. Lei sperimenterà a poco a poco gli effetti purificativi del canto del Maha Mantra Farò Krishna. Praticheremo ora un'asana semplice che ci farà avanzare ancora più nella conoscenza del nostro corpo: TECNICA: Senti Lei nella posizione dell'esercizio della Lezione Dodici. Inalando, alzi le braccia fino a che rimangano completamente retti sulla testa. Esali e pieghi in avanti il tronco, mantenendo il tronco e le braccia allungate in una stessa linea retta. Arrivando al piano, le palme delle mani e la fronte riposano su lui. Mantenga l'aria un momento ed esali dopo. Inali nuovamente, mentre porta le braccia ed il tronco allungati, fino alla posizione iniziale. Ripeta l'esercizio dieci volte. Possono mantenersi anche il tronco e le palme delle mani nel piano fino a quando lei lo consideri piacevole. In questo caso, la respirazione è profonda. BENEFICI: Tonifica i muscoli pelvici, regola il funzionamento delle ghiandole surrenali e rilassa il nervo sciatico. Aiuto a curare la sciatica ed a controllare l'ira. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. TRASMIGRAZIONE. C'è un luogo comune che ha richiamato sempre l'attenzione di tutti i trascendentalistas. Se il nostro corpo cambia costantemente ed alcune cellule sono rimpiazzate per altre, se tutto nel mio corpo cambia e continuo io ad essere lo stesso, dove sto io realmente? Chi sono io? Gli scienziati dicono che ogni sette anni tutte le cellule dei nostri corpi cambiano, perfino le cellule del cervello. Ancora così, esiste qualcosa che è permanente. Lei può vedere unicamente nel quadro la trasmigrazione i corpi cangianti, ma in realtà lei non ha visto ancora la vera persona. I corpi stanno cambiando sempre, questo è ovvio, ma lei non ha visto ancora la persona più importante di questo quadro. Questa persona è la scintilla cosciente nel corpo. In altre parole, questa persona è realmente lei. In qualunque posto o circostanza il suo corpo sta cambiando. Nel passato lei aveva il corpo da un bambino, dopo lei prende il corpo di una persona giovane, e dopo avrà quello di una persona di età avanzata. Il cambiamento è graduale, ma continuo. In ogni momento, migliaia e milioni di complesse reazioni biochimiche stanno succedendo nel suo corpo, ed anche migliaia e milioni di cellule stanno nascendo, crescendo, dividendosi e morendo, essendo rimpiazzato a sua volta per altre notizie. Esattamente come l'acqua di un fiume che è sempre differente, lei non può mantenere sempre il suo corpo uguale. Fino alla sua mente sta cambiando anche per il momento in momento. E la sua intelligenza sta, a sua volta, cambiando anche, facendolo sempre di più maturo. Fino a qui abbiamo parlato del suo corpo, la sua mente e la sua intelligenza. Ora, chi è lei? Lei non è il corpo. Non si tratta di un significato enigmatico né di una credenza dogmatica. Piuttosto, è un'esperienza scientifica che uno può comprendere facilmente. Per favore consideri accuratamente questo. La sua mente ed intelligenza stanno cambiando ad ogni istante. Menzioniamo già che ogni cellula del suo corpo cresce, invecchia, muore e è rimpiazzata. Ma, che cosa è quello che rimane dentro lei? Questa qualcosa è la coscienza dentro il corpo. Se lei pensa circa questo, sarà sempre di accordo circa la differenza tra lei, le sue esperienze ed il mezzo che lo circonda, lei e le sue mani, piedi, occhi, testa, fino alla differenza tra lei ed i suoi pensieri attuali. Neanche ricordiamo i pensieri del paragrafo anteriore, ma ancora stiamo leggendo lo stesso articolo. Ora, lei sta ancora leggendo. Non lei come" il corpo" o lei come" la mente", perché il corpo e la mente di fa alcuni momenti non esistono oramai, ma lei continua ad essere l'osservatore che sta leggendo; lei è la coscienza. Malgrado il suo corpo e la sua mente cambino, quella coscienza individuale è permanente. Il contenuto della coscienza può cambiare, ma la funzione della coscienza non cambia mai. Dentro il corpo dal bambino più piccolo, ella è presente. Man mano che il bambino continua a maturare, cambia il suo corpo con quello di un uomo giovane, e dopo per quello di un anziano. Di uguale maniera che una persona cambia i suoi vestiti ma rimane essendo la stessa, la coscienza individuale cambia un corpo ad un altro, ma continua sempre ad essere la stessa persona, lo stesso osservatore cosciente. "Come una persona si mette nuovi paramenti rifiutando le vecchie, in forma simile, l'anima accetta nuovi corpi materiali, abbandonando i vecchi ed inutili." , Bg. 2.22). Ma, che cosa succede nel momento della morte? Un corpo morto significa che non c'è più coscienza presenti. Penserebbe lei che la coscienza individuale non esiste oramai più? Ricordi che attraverso tutta la nostra vita, il nostro corpo sta cambiando costantemente, ma la coscienza rimane. Ma nel momento della morte non sta oramai, andò via. Ma, dove sta? da dove venne ed a dove andò via? È possibile che al momento della morte quella coscienza individuale continui ad esistere? Se è così, a dove va? Può questa scintilla di vita individuale, questa coscienza individuale, passare ad un altro corpo, prendere nascita un ed un'altra volta come in un ciclo? E se è così, ha fine questo ciclo? Non sono solamente gli studiosi della scienza Vedica quelli che sono giunti alla conclusione della reincarnazione, l'anima eterna dentro il corpo temporaneo. Il famoso scrittore e versifica W. Goethe scrisse": Io sono tanto sicuro, come che lei può vedermi ora che ho vissuto mille volte nel passato e che ritornerò mille volte nel futuro." Anche alcuni filosofi Cristiani, come Origini, sono difensori distaccati della reincarnazione. Il concetto Cristiano di resurrezione non potrebbe essere ben abile senza il concetto della reincarnazione. Consideriamo l'impossibilità di resuscitare il corpo di una persona che si è scomporsi durante migliaia e migliaia di anni. Vediamo un appuntamento del Bibbia a questo rispetto": Quello che è fatto di carne e sangue non può condividere il regno di Dio, e quello che è mortale non può possedere l'immortalità." , I Corinzi 16:50.

Il processo di Yoga o meditazione gli faciliterà la comprensione diretta o percezione dell'io o anima. Identificandoci con l'anima spirituale, parte e porzione del Supremo, smettiamo di identificarci col corpo fisico temporale. Pertanto, ci liberiamo del ciclo di nascita e morte, e mai più ritorniamo a questo miserabile mondo materiale e potremo ritornare a casa, di giro a Dio. SEZIONE 5 LE PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'ATTO-REALIZZAZIONE. LE QUATTRO PROIBIZIONI. Oggi continueremo analizzando le Proibizioni. La parola Proibisce significa" Conoscere", vite: conoscere, e denota la" Conoscenza Divina." Le Proibizioni sono inni principalmente cantati per sacerdoti per lodare ai dei. Per molti anni questi inni non furono scritti, ma si trasmettevano oralmente di maestro a discepolo. Il Rg Proibisce, o Proibisce delle Lodi, consta di 1.017 inni ordinati in dieci libri. La maggioranza dei versi sono lodi al dio del fuoco, Agni, ed Indra, il dio della pioggia e dei cieli. Il suo uso è limitato a chi stanno allenati nelle discipline della vita spirituale. Conosciuto come" La Proibizione dei Sacrifici", lo Yajur Proibisce contiene istruzioni per eseguire sacrifici. Il Sama Proibisce è" La Proibizione dei Canti" e consta di 1.549 versi, anche molti dei quali appaiono in differenti contesti, dentro il Rg Proibisce. In questione il Sama Proibisce loda la bibita celestiale, soma. L'Atharva Proibisce contiene canti e riti, comunemente utilizzati per il sollievo di malattie. Ancora quando i rituali Vedici sono intrinsecamente complicati, molti erudito li prendono con incantesimi selvaggi. Tentando di correggere questo punto di vista, Ainslee Impeci scrive": Proibisci significa" inni." Questi non sono, pertanto, le effusioni spirituali del cuore degli uomini primitivi nel principio della storia, come si è suggerito a volte, bensì i risultati di un sistema religioso altamente sviluppato." Generalmente, la gente è attratta per la sezione Karma-kanda delle Proibizioni, la quale tratta principalmente di attività fruitivas per l'elevazione ai pianeti celestiali. È confermato che se uno desidera tale opulenza materiale, deve eseguire i sacrifici Vedici. Ignoranti della vera conclusione del siddhanta Vedico, molta gente ha pensato che le parti del Karma-kanda sono gli essenziali. Le quattro Proibizioni fomentano la soddisfazione dei desideri materiali attraverso l'adorazione ai semidei. Per esempio, quello che desideri sesso deve adorare al dio dei cieli, Indra; quello che desideri buona progenie, deve adorare ai grandi progenitori chiamato Prajapatis; Quello che desideri buona fortuna, deve adorare a Durgadevi, e quello che desideri potere, deve adorare ad Agni, il dio del fuoco. Quello che aspiri ad avere denaro, deve adorare ai Vasus, e quello che desideri un corpo forte, deve adorare la terra. In qualsiasi caso, la letteratura Vedica descrive ai semidei, non mangio immaginari, bensì come agenti autorizzati della Volontà Suprema chi amministrano i temi universali. Le funzioni della natura non vanno alla deriva; per ogni aspetto c'è una personalità incaricata. Indra, per esempio, distribuisce la pioggia e Varuna governa sugli oceani. Uno deve notare, tuttavia, che nessuno di quelli dei, si numerano come 33 milioni, è simile con Bhagavan, il Supremo. Generalmente gli inni di sacrificio offerti ai semidei finiscono con le parole OM TAT SAT. Il Rg Proibisce (1.2.22.20) afferma, Om tad Visnoh paramam padam sada pasyanti surayah": I Semidei stanno guardando sempre verso la dimora Suprema di Visnu." Il Bhagavad-gita (17.23) lo conferma: Om tat sad iti nirdeso brahmanas tri-vidhah smrtah brahmanas tena proibisci ca yajñas ca vihitah puro "Dall'inizio della creazione le tre sillabe, Om tat Sat, sono stati usate per indicare la Suprema Verità Assoluta (Bramino), ed erano intonate per i brahmanas mentre cantavano gli inni Vedici durante i sacrifici per la soddisfazione del Suprema." SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO; LO YOGI E LA COMPASSIONE. "La qualità di un uomo si conosce per lo sforzo sincero che egli fa per raggiungere una meta" - Srila Sridhar Swami Maharaj "Il frutto delle azioni buone o brutte di ogni stato anteriore, noi ritornano senza nessun sforzo, portate per il destino" - Pancatantra. In una delle antiche scritture dell'India è un verso che dice": Se uno è sfortunato vedendo la sofferenza degli esseri viventi, e felice vedendo la felicità di altri, allora i suoi principi religiosi sono apprezzati come imperituri per persone esaltate chi sono considerate pie, benevolenti e compassionevoli" (Srimad-Bhagavatam 6.10.9). Dobbiamo comprendere che esiste sempre dualità in questo mondo. Troviamo deboli e forti, e è sempre la responsabilità del forte proteggere al debole invece di pensare in come sfruttarlo. I concetti moderni ed i movimenti di liberazione hanno proposto falsamente che l'uguaglianza può essere raggiunta tra tutti gli esseri viventi: Uguaglianza tra gli uomini, uguaglianza tra uomo e donna, uguaglianza tra le classi più alte e le classi più basse; ma se studiamo scientificamente l'essere umano, troviamo che non c'è un solo essere umano uguale ad un altro. Ogni persona ha capacità e qualità individuali. Alcuni sono intelligenti, alcuni sono forti ed alcuni non sono benedetti con quelle qualità. Pertanto, compassione non significa solo sentirsi afflitto per la gente che si trova in situazioni sfortunate, ma la vera compassione significa che quello che deve qualità ha usarli per proteggere a quelli che dipendono da quella qualità o che non l'hanno. Di questa maniera, le relazioni umane saranno basate in amore e fiducia più che in lotta per l'esistenza e la paura costante di essere sfruttati. Chiaro sta che la compassione si estende dagli esseri umani fino agli animali, ed a tutti gli esseri viventi. Solo quelli che sono crudeli di cuore godono vedendo di fronte ai suoi occhi che qualche animale è torturato o che è tagliato in pezzi. Le Scritture Vediche affermano che qualunque persona che patrocini il massacro di animali, o che sia relazionata con lei, già sia mangiando carne, trasportandola, cucinandola, servendola, o di qualunque altra maniera, perderà la qualità della compassione ed imparerà a godere della sofferenza degli altri, già sia diretta o indirettamente, per cui dovrà soffrire la quantità corrispondente di reazioni peccaminose. La società moderna considera che il mangiare carne è una necessità inevitabile della vita. Relazionato con la cosa anteriore, sta il fatto delle persone che producono cinema, film per T.V ed altri spettacoli, nei quali la massima attrazione è la brutalità e la violenza. Si pubblicano anche innumerabili riviste, giornali e storielle il cui principale interesse è la violazione, l'assassinio, il furto e molte altre attività crudeli. I critichi di cinema Gene Siskel e Frank Ebert dissero circa questi film": La decapitazione è frequente, gli spari e le pugnalate che sono dati ai corpi femminili si sono trasformate in una routine grottesca. È come se fossi chiesto all'udienza che si identifichi con gli attaccanti, e questo è realmente quello che ci disturba."

Quello che è ancora più spaventoso è il numero di aborti che si portano a termine nel mondo: 60 milioni per anno. Questo ci mostra che quelli che devono dare suppostamente protezione ai bambini, hanno perso la compassione nei suoi cuori a tale punto che non lo pensano due volte per assassinare crudelmente i suoi figli. Ad un livello più elevato, vediamo come i politici inviano alla gente alla guerra, e diventano responsabili per la perdita di tante vite, e tutto dovuto ad un male abile o a qualche desiderio egoista; inoltre spendono milioni e milioni di dollari all'anno per assicurare la sua partecipazione in questa violenza collettiva. Ci sono attualmente alcune 50.000 sezioni esplosive nucleari nella terra e nella metà del mondo, gli scienziati stanno addetti di fabbricare tecnologia per la guerra. Comunque, dobbiamo comprendere che morire nella guerra o in un embrione fallito, è una reazione karmica per avere assassinato in questa vita o in una vita passata. Allora, dello stesso modo, non possiamo avere pace se ammazziamo animali. Per quel motivo, lo yogi considera che la compassione è una degli aspetti più importanti per sviluppare i più sottili sentimenti spirituali, i quali possono essere solo raggiunti per qualcuno che perfezioni una fratellanza spirituale verso tutte le entità viventi comprendendo che abbiamo un padre comune. A questo rispetto le Scritture Vediche ci narrano una bella storia di come la compassione si sveglia automaticamente in qualcuno che pratica il processo di Yoga. Fa molte migliaia di anni, il gran sacro Narada, dopo avere visitato al Sig. Supremo nel mondo spirituale, si diresse alla confluenza dei tre fiumi sacri dell'India per lavarsi. Narada Maneggiai vide che un cervo giaceva nel suolo, attraversato per una freccia. Il cervo aveva le zampe rotta e si stava ritorcendo di dolore. Un po' più avanti, vide un cinghiale attraversato anche per una freccia. Le sue zampe anche erano rotte, e si ritorceva di dolore. Quando camminò un po' più, vide un coniglio che anche stava ferito. Narada Maneggiai sentì un dispiacere molto profondo vedendo a quelle entità viventi soffrire di quella maniera. Avanzando un po' più, il saggio vide un cacciatore che era nascosto dietro un albero. Il cacciatore portava frecce ed era pronto per ammazzare più animali. Il suo corpo era nerastro, ed aveva occhi rossicci ed un aspetto feroce. Era come se il sovrintendente della morte Yamaraja, fosse lì fermo con archi e frecce nelle mani. Quando Narada Maneggiai lasciò quello verso il bosco e si avvicinò al cacciatore, tutti gli animali lo videro ed immediatamente fuggirono. Quindi, il cacciatore volle punire a Narada con un linguaggio ingiurioso, ma, dovuto all'influenza spirituale del santo, non potè proferire né una sola bestemmia. Il cacciatore disse a Narada": Oh Gosvami! Oh gran persona sacra! Perché me è venuto lasciando la strada che attraversa il bosco? Ora, con assolo vederlo, tutti gli animali che stava cacciando sono andati via." "Abbandonai la strada e te sono venuto, per risolvere un dubbio che c'è nella mia mente", rispose Narada. Si stava domandando se tutti i cinghiali ed altri animali che stanno a mezzo ammazzarti appartengono." "Sì, quello che dici è certo", rispose il cacciatore. Narada Maneggiai gli domandò allora": perché non li ammazzasti completamente? Perché li feristi solo, oltrepassando con frecce i suoi corpi?" Il cacciatore rispose": la Mia cara persona sacra, mi chiamo Mrigari, il nemico degli animali. Mio padre mi insegnò ad ammazzarli di quella maniera. Quando vedo soffrire gli animali che lascio agonizzanti, sento un gran piacere." Devo una cosa chiederti "", gli disse Narada Maneggiai il cacciatore. Questo interruppe": lei Può portarsi qualunque animale o alcuno altra cosa che desideri. Ho molte pelli per dargli, se lei li volesse. Posso dargli una pelle di cervo o di tigre." Narada Maneggiai gli rispose": non voglio nessuna delle pelli. Solo desiderio di sollecitarti una cosa a mo' di carità. Ti chiedo che da questo giorno d'ora in poi scacchi matti agli animali completamente, senza lasciarli a mezzo ammazzare." Il cacciatore rispose": Mio caro Sig., che cosa sta chiedendomi? Che cosa c'è di brutto con gli animali che giacciono lì feriti? Marcirebbe, per favore, spiegarmelo?" Narada Maneggiai gli rispose": Se lasci agli animali soffrendo così stai causandoloro apposta dolore. Quindi, dovrai soffrire per compensarlo." Narada Maneggiai continuò": il Mio caro cacciatore, la tua occupazione è quello di ammazzare animali. Quella è solo una leggera offesa della tua parte. Ma quando coscientemente causi loro un dolore non necessario lasciandoli a mezzo ammazzare, incorri in peccati molto grandi. Tutti gli animali ai quali hai ammazzato ed ai che hai causato loro una sofferenza non necessaria, ti ammazzeranno nella tua seguente vita, uno dietro un altro, e vita dietro vita." Così, dunque, per associarsi col gran saggio Narada Maneggiai, il cacciatore si convinse della cosa peccaminosa della sua attività, e sentì qualcosa di paura dovuto alle sue offese. Quindi il cacciatore ammise che era convinto della sua attività peccaminosa, e disse": mi insegnarono questo commercio dalla mia prima infanzia. Ora mi domando come posso liberarmi di questa quantità illimitata di attività peccaminose?. Mio caro Sig., per favore, mi dica come posso liberarmi delle reazioni della mia vita peccaminosa?. Ora sono completamente dedito a lei e cado ai suoi piedi di Loto. Per favore, mi liberi delle reazioni peccaminose." Narada Maneggiai assicurò al cacciatore": Se ascolti le mie istruzioni, troverò la maniera che possa liberarti." Il cacciatore disse allora": Mio caro Sig., farò quello che lei mi dica." Narada l'ordinò immediatamente": Primo che tutto, rompe il tuo arco. Quindi ti dirò che più devi fare." "Se" rompo il mio arco, allegò il cacciatore," come mantengo"?, "Non ti preoccupare", disse Narada," io ti provvedrò di cibo tutti i giorni." Una volta che Narada Maneggiò gli assicurò quello, questo ruppe il suo arco, cadde immediatamente ai piedi da Loto del santo e si arrese completamente. Dopo questo, Narada Maneggiai l'alzò e gli diede istruzioni per l'avanzamento spirituale. Egli gli consigliò": Ritorna a casa tua e distribuisce le tue ricchezze tra le persone sacre. Lascia la tua casa ed insieme a tua moglie vedi al fiume. Lì devi costruire costantemente una capanna e canto il Maha Mantra Farò Krishna. Io invierò loro due mangi tutti i giorni. Potranno prendere tanto quanto vogliano." Il saggio Narada fece che i tre animali che erano feriti ritornassero in sé. In effetti, questi si alzarono e fuggirono velocemente. Quando il cacciatore vide fuggire agli animali, rimase pieno di stupore. Offrì le sue rispettose riverenze al saggio Narada e ritornò a casa sua. Dietro questo, Narada Maneggiai proseguì verso il suo destino. Dopo che il cacciatore ritornò a casa sua, seguì strettamente le istruzioni del suo maestro spirituale, Narada. Le notizie che il cacciatore si era trasformato in yogi si diffusero per tutto il villaggio. In realtà, tutti i campagnoli gli portarono regali e li presentarono all'antico cacciatore. Un giorno, mentre Narada Maneggiai parlava col suo amico Parvata Maneggiai, chiese a questo che l'accompagnasse a vedere al suo discepolo il cacciatore. Quando i santi saggi arrivarono al posto dove stava il discepolo, questo li vide da lontano. Con gran vivacità, si mise a correre verso il suo maestro spirituale, ma non potè lanciarsi al suolo ed offrirgli riverisci per che c'erano formiche che andavano di un lato ad un altro ai suoi piedi. Vedendo queste formiche, il cacciatore li separò con un pezzo di tessuto. Dopo avere

sgombrato così il suolo, si lanciò quanto lungo era per offrire le sue riverenze. Narada Maneggiai disse": il Mio caro cacciatore, quello comportamento non è in assoluto sorprendente. Un uomo che prende quello verso lo Yoga si trasforma automaticamente in un essere pacifico e compassionevole. Egli è il meglio dei cavalieri. Oh cacciatore!, buone qualità tali come quella non violenza e la compassione, le quali hai sviluppato, non sono molto sorprendenti, perché quelli che sono affezionati allo yoga, non sentono mai l'inclinazione a causare dolore ad altri per invidia." Di questa narrazione possiamo comprendere che non deve infliggersi sofferenza a nessuna entità vivente, se può evitarsi in qualche modo. Al contrario, uno deve pensare sempre come fare bene gli altri, aiutandoli ad avanzare spiritualmente. Questa è la conclusione delle Scritture rivelate, dei grandi santi e yogis, e può essere rivelato nel cuore di uno se percorre sinceramente il rifugio verso lo yoga. SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE. COMPIACERE A DIO ATTRAVERSO IL VEGETARIANISMO - II - L'OFFERTA. C'è un altro piano molto intelligente dietro lo yajña (sacrificio). Dato che dobbiamo ammazzare per mangiare, dobbiamo trovare un processo per mezzo del quale resistiamo i risultati di tale violenza. Come l'entità vivente è tanta nella forma di vegetale come nella forma animale, la violenza che si commette contro detti esseri è normalmente peccaminosa. Allora, che cosa possiamo fare? "Se qualcuno mi offre con amore e devozione un fiore, una frutta, una foglia o acqua, Io l'accetterò." Dio è il Supremo Creatore di ognuno di noi, ed anche il Supremo Controllore di tutte le azioni e reazioni, buone o peccaminose. Se un yogi, dopo di avere preparato e condito molto bene il suo alimento, lo presenta al Sig. in un piatto speciale nel posto di meditazione dove ha il suo altare, possiamo considerare che ha realizzato in maniera semplice un yajña o sacrificio. Lo yogi deve fare tutto con molto curato ed attenzione, ed essere cosciente della ragione che c'è dietro tutto questo. Si ha bisogno solo di poche sistemazioni. Lei può fare un altare con una fotografia di Krishna ed un posto per collocare il piatto del Sig.. Non deve provare gli alimenti, neanche annusarli, con l'intenzione di compiacersi a lei stesso. Primo deve offrirli al Sig.. L'offerta si impadronisce nell'altare di un piatto che utilizzerà solo con questo proposito. Deve collocare il piatto nell'altare, inclinare di fronte la sua testa fino al suolo dell'altare, e cantare il seguente mantra: sarira abidya-jal, jodendriya tahe kal, jiva phele visaya-sagore ta"ra madhye juhwa ati, lobhamoy sadurmati, ta"ke grugno kathina samsare krsna baro doyamoy, koribare jihwa jay, swa-prasad anna dilo thai sei annamrta pao, radha-krsna-guna gao, preme dako caitanya-nitai Questo mantra significhi: "Oh Sig.! Questo mondo materiale è un posto di ignoranza, ed i sensi costituiscono una rete di strade che ci conducono verso la morte. Siamo caduti nel vasto oceano dall'attrazione sensoriale, e di tutti i sensi, quello della lingua è il più vorace e difficile da controllare; è molto difficile controllare la lingua in questo mondo materiale. Ma Tu il mio caro Krishna, sei molto buono con noi e ci hai dato questo magnifico prasadam, alimento spirituale, per aiutarci a controllare la lingua. Prendiamo dunque questo Krishna-prasada alla nostra intera soddisfazione, e nel processo glorifichiamo alle Sue Signorie Sri Sri Radha e Krishna, ed amorevolmente invochiamo l'aiuto del Sig. Caitanya e Prabhu Nityananda." Quando lo yogi prende solamente qualche liquido, egli può pronunciare Sri Visnu, tre volte. Sri Visnu, Sri Visnu, Sri Visnu. Dopo questa offerta, uno può togliere il piatto dell'altare, e dopo distribuire l'alimento spirituale, prasada o povertà di Dio, purificando a tutti quelli che lo mangiano. Gli ricordiamo anche che né la carne, né le uova né il pesce, possono essere offerti nell'altare in questo sacrificio. Neanche si raccomanda offrire cipolle né agli. Se Dio desiderasse questi alimenti, Egli l'avrebbe espresso nelle scritture rivelate. Ma Egli dice chiaramente quali sono gli alimenti che preferisce: vegetali, grani, frutte, latte ed i suoi prodotti derivati, e lo Yogi coopera col Sig. offrendo ed accettando a cambiamento gli alimenti che stanno nella lista delle preferenze del Sig.. Pertanto, realizzando lo yajña nella forma di offerta di alimenti vegetariani, il Sig. esonera allo yogi da qualunque reazione peccaminosa, il quale nasce come un risultato dell'assassinio commesso. Questo è appena naturale, perché tutte le cose fatte in maniera favorevole nel servizio del Sig. sono completamente spirituali e, in conseguenza, sono sprovviste di qualunque reazione peccaminosa. Se lei prepara gradevoli alimenti vegetariani, come si è raccomandato, li offra sempre davanti ad un ritratto del Sig. Krishna che lei può trovare nei libri del corso. Chiedendogli anche aiuto per il suo avanzamento spirituale, nella sua presente vita, così come la purificazione del corpo e della mente. Di questa maniera, questo alimento crea fini tessuti cerebrali, i quali l'aiutano a pensare più chiaramente ed a mantenere la mente libera di attaccamenti materiali. Dio non ha bisogno di questa offerta perché Egli è atto-soddisfatto, ma per essere l'Amico Supremo di tutte le entità viventi, come il Proprietario Supremo ed il Disfrutador di tutti i sacrifici, la nostra offerta umile lo compiace, ci permette di avanzare spiritualmente e c'aiuta a perfezionare i nostri sentimenti amorosi verso Lui. Il Sig. è onnipresente e è desideroso di accettare la nostra offerta, se è preparata ed offerta con lo spirito appropriato. Ascoltando la vibrazione sonora pronunciata al momento dell'offerta, il Sig. prende gli alimenti e li benedice toccandoli. Egli sarà soddisfatto con un'offerta adeguata, e sarà ancora più compiaciuto per l'amore puro di che si sia impadronito. Ed ora la nostra ricetta vegetariana quindicennale: Panzerotti Di Cavolfiore E Veccie (Gobi-Mattar Samosa). Porzioni: 30 Panzerotti. Tempo di Preparazione: 1-1/2 ore. Ingredienti Ripieno: 1 cavolfiore piccolo; 1/2 Bilancia di Veccia;. 1/8 di tazza di Ghee od olio vegetale; 1/2 Cucchiaiata, zuppiera, di seme di cumino; 1/2 Cucchiaiata, zuppiera, di sale; 1 Cucchiaiata di paprica; 1/4 di cucchiaiata di marinatura; 1/4 di cucchiaiata di cannella; 1/4 Cucchiaiata, zuppiera, di cumino in polvere; 1/2 Cucchiaiata, zuppiera, di coriandolo polvere o macinato. Ingredienti massa: 2 tazze di farina bianca; 3/4 Tazza di acqua tibia; 4 Cucchiaiate, ghiotte, di solidi di ghee o burro. Abbastanza Ghee per friggere.

Tagli il cavolfiore in pezzi piccoli. Caldo il ghee ed aggreghi il seme di cumino. Frigga ora il cavolfiore tagliato nel ghee e specie in fuoco mezzo fino a che il cavolfiore stia blandita, ma non lasci che si rosoli. Aggreghi già le veccie cucinate e brandisci. Aggreghi sale e tutte le altre specie o condimenti. Cucini fino a che tutto il vegetale o i legumi siano molto soavi e possano essere peste facilmente e dopo continui fino a che la pasta sia ben secca ed un po' oscura nel suo colore. MASSA: Tagli i solidi del ghee o il burro e li aggreghi alla farina bianca. Mescoli con le mani fino a che abbia una massa di buona consistenza. Lentamente aggreghi l'acqua tiepida. Mescoli molto bene e dopo ami, fino a che la massa sia ben soave, per lo meno dieci minuti. Quindi incominci a fare palline che abbiano più o meno 2.5 cms. di diametro. Con un rullo incominci ad appianare le palline affinché rimangano come tortille di 10 cms. di diametro. Li tagli per la metà. Collochi le calze lune nella mano sinistra, lasciando il bordo arrotondato verso le punte delle dita. (Fig.1, Sul bordo retto) cioè quello che si è tagliato, unga acqua col dito. Tiri l'angolo superiore per sotto rovesciando un po' fino a che si ottenga la forma di cono. Pressi fermamente nella cucitura affinché rimanga bollato. , Fig. 2). Riempia 2/3 parti del cono col ripieno, Fig. 3, e dopo chiuda il bordo superiore avendo bagnato prima i lati con un po' di acqua affinché rimanga ben bollato. Pizzichi, rovesci e pieghi il bordo bollato in pieghe successivi per formare un bordo ondulato, Fig. 4). Ogni Samosa deve avere approssimativamente prima da 10 a 12 dei doblecillos descritti. L'obiettivo finale è avere una Samosa con forma uniformi e triangolare o di ventaglio. Queste Samosas deve essere molto bollate affinché non scoppino quando si stiano friggendo nel ghee. Ora può procedere a scaldare il ghee. Fredda le Samosas fino a che siano dorate e fette biscottate. Per sapere se già sono pronte, batta soavemente con un cucchiaio o alcune tenaglie, e se suona vuoto, allora già stanno. Rimangono assolutamente deliziose. SRILA SRIDAR MAHARAJA, IL GRAN MAESTRO CHE INSEGNA GLI ASPETTI PIÙ SOTTILI E TRASCENDENTALI DELL'AMORE SPIRITUALE DELLA CONOSCENZA VEDICA.

Lezione 18 Incominciamo una nuova lezione che speriamo colmi le sue più elevate aspirazioni spirituali. Ricordi che il temi oggetto di questo Corso non sono altri che la saggezza Vedica millenaria dell'India che sta completamente intatta. Studi questi insegnamenti, li pratichi secondo le sue possibilità, ma sforzi Lei sempre. SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD-GITA. Possiamo vedere il Bhagavad-gita come il principale sostentatore letterario dell'enorme civiltà religiosa dell'India, la cultura sopravvissuto più antico del mondo." Thomas Merton. CAPITOLO DICIASSETTE. LE DIVISIONI DI LA FEDE. Nel capitolo quattordici Krishna spiegò ad Arjuna che è necessario per trascendere le tre modalità della natura materiale eseguire il servizio devozionale, bhakti-yoga, a Lui. Krishna conclude il capitolo quindici dichiarando che la Sua Divinità Suprema e l'adorazione a Lui sono l'essenza confidenziale della conoscenza Vedica. Dopo, nel capitolo sedici, Egli afferma che per essere elevato spiritualmente, uno deve agire di accordo con le regolazioni delle Scritture Vediche. Cominciando il capitolo diciassette, Arjuna inquisisce circa la posizione di quella quale confeziona alcuni metodi di adorazione di accordo con la sua propria immaginazione, ignorando le regolazioni delle Scritture. Questa classe di fede si trova nella modalità della bontà, passione o ignoranza? , Bg. 17.1, domanda Arjuna. Come risposta, Krishna spiega che ci sono tre classi di fede che corrispondono alle tre modalità della natura e si sviluppano a partire da esse, Bg. 17.2-6). Quindi descrive queste modalità su quattro aspetti: l'alimento, il sacrificio (yajña), l'austerità, tapasya, e la carità, danneggia. Il sacrificio, la penitenza e l'austerità nelle modalità più basse, ignoranza e passione, sono eseguite per beneficio proprio, temporale e materiale, tali come il risultato di ricchezze, onore e potere. Tuttavia, le stesse attività portate a capo nella bontà, sono eseguite di accordo al dovere ed i principi regolativi, senza intenzioni fruitivas e col proposito di purificarsi ed alzarsi, Bg. 17.7-22). Nei versi finale Krishna spiega in essenza che gli atti di sacrificio, austerità e carità devono essere eseguiti solamente per la Sua soddisfazione. Relativamente al tradizionale sistema Vedico di sacrificio, spiega anche che le parole Om Tat Sat che indicano la Suprema Verità Assoluta, sono pronunciate per i brahmanas per compiacere al Supremo. Krishna dichiara che il sacrificio, la penitenza e la carità, quando sono eseguite per la Sua soddisfazione, arrivano ad essere un mezzo per l'avanzamento spirituale. Atti portati a capo senza fede nel Supremo e con violazione delle Scritture, nella passione o ignoranza, producono solamente risultati materiali non permanenti e per quel motivo sono inutili. Tuttavia, l'adorazione o la fede nella modalità della bontà, basata nei principi regolativi ed eseguita per dovere, purifica il cuore di chi la realizza e conduce alla fede pura e la devozione per Krishna. Detta fede si conosce come "Nirguna" o che trascende le modalità della natura, Bg. 17.23-28). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA Bhagavad-gita, Capitolo 2 Testo 69 già nisa sarva-bhutanam tasyam jagarti samyami yasyam jagrati bhutani sa nisa pasyato muneh già - che; nisa - è notte; sarva - tutte; bhutanam - delle entità viventi; tasyam - in quello; jagarti - sveglia; samyami - l'atto-controllato; yasyam - nel che; jagrati - svegliano; bhutani - tutti gli esseri; sa - quello è; nisa - notte; pasyatah - per l'introspettivo; muneh - saggio. Traduzione: Quello che è notte per tutti gli esseri, è il momento di svegliare per l'atto-controllato, ed il momento di svegliare per tutti gli esseri, è notte per il saggio introspettivo. Una parola importante usata in questo testo è" samyami", o atto-controllato. Se uno controlla i suoi sensi, potrà rendersi conto che la maggioranza delle entità viventi in questo mondo è occupate perseguendo obiettivi vani, guidati per il suo sensi descontrolados. Tuttavia, il saggio atto-controllato, comprendendo che tale ricerca finisce solamente in frustrazione, riceve la sua ispirazione di un'altra fonte chiamata la pratica dell'autorrealización o Yoga. Ma, benché egli sia occupato in una ricerca superiore, invece di vantarsi, sente compassione per le anime che vanno in direzione sbagliata e, pertanto, utilizza tutto il suo potere per illuminarli. Quindi, egli è la bienqueriente umile di tutte le entità viventi. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE COME DIRIGERE LA MENTE? Caro studente, nella lezione di oggi, tenteremo di spiegare alcuni punti relazionati col fenomeno conosciuto come" viaggio astrale." Molte persone desiderano utilizzare il processo di Yoga per fortificare i poteri mentali, ed a volte includono il" viaggio astrale" come un beneficio secondario. Per comprendere questo fenomeno tanto edito, dobbiamo capire in primo luogo il sintomo fondamentale della vita, la coscienza, come la sua posizione fisica e metafisica in relazione col corpo materiale. Dovuto alla natura delle coperte sottili dell'anima, mente, intelligenza ed ego falso, gli scienziati moderni non hanno potuto comprenderli completamente, né neanche discernere un elemento di un altro. Essi hanno potuto solo presentare generalizzazioni tali come l'inconscio, l'inconscio, il preconsciente, etc., e le sue spiegazioni vaghe non si avvicinano in nessun momento alle definizioni delle Proibizioni. Ovviamente sarebbe sbagliato pensare che le coperte sottili della coscienza possono costituire la coscienza pura o la realtà spirituale. No. Esse sono materiali, e tutta la cosa materiale è, di natura, relativo, temporale e limitato. Sono certamente più malleabili che gli elementi grossolani ed offrono all'anima maggiore" libertà" che le sue controparti, ma non possiamo dimenticare che, dopo tutto, sono le coperte o impedimenti per raggiungere la nostra coscienza puro originale. Facendo un esame diligente, vediamo che il più grossolano dei tre elementi sottili, la mente, ha tre funzioni: pensiero, sentimento e volontà. La mente può riflettere sul corso di un'azione (pensiero), può assorbire impressioni mediante gli organi sensoriali (sentimento), e può sviluppare un desiderio da dirigere il corpo fisico affinché agisca da una forma determinata, volontà.

La carta della mente è accettare o respingere le differenti alternative che si presentano costantemente nel mondo. Superiore alla mente è l'intelligenza il cui mestiere è dirigere le divagazioni della mente. Per esempio, supponiamo che abbiamo appena mangiato in forma abbondante. Quando ci portano il dolce che si vede delizioso, la mente pensa": deve stare riquísimo." Sperimenta anche il desiderio": Sì, volesse provarlo, me lo mangerò tutto." Dopo di preparare il corpo per cominciare a mangiare, la mente dirà": Sì, produce una sensazione molto gradevole nella mia lingua." Allora l'intelligenza agisce e porta alla mente per un'altra rotta": Se mi mangio tutto il dolce, dopo sento male." Di questa maniera, l'intelligenza, essendo superiore alla mente, può dirigerla in differenti direzioni. In conseguenza, esercitare l'intelligenza significa dirigere la mente verso un ideale più elevato. Finalmente, l'ego falso è un punto immaginario di contatto, tra l'anima, che è puramente spirituale, e la natura materiale. Diciamo immaginario perché l'anima che è spirituale, non si mette mai in contatto reale con la materia. Ma poiché l'anima desidera avere di sé stessa una designazione materiale specifica, immagina la sua identità in termini del corpo grossolano che la copre. Pertanto, ahankara, o ego falso, è il più sottile delle coperte della coscienza pura. Per questo è che diciamo che nel momento della morte del corpo grossolano, o in realtà quando il corpo non serve oramai da stanza per l'anima, l'anima si stacca dagli elementi grossolani e, guidata per la coperta sottile dei tre elementi prima menzionati, cerca un corpo grossolano nuovo basato nella sua propria concezione materiale e temporale. Ovviamente questo non significa che nel momento della morte l'anima condizionata ordinaria scelga il suo prossimo corpo, ma di accordo col corpo sottile che ha sviluppato, è guidata per forze superiori all'interno dell'utero di sua seguente madre, dove si svilupperà in un corpo che sia l'appropriato. Il sonno è lo stato nel quale l'anima, circondata per la coperta sottile della mente, l'intelligenza e l'ego falso, si stacca temporaneamente dalla coperta degli elementi grossolani e vaga in forma involontaria per la piattaforma sottile. Allora il viaggio astrale è lo stesso processo, ma la sua esecuzione è un po' più diretta. Ovviamente che nella piattaforma sottile, l'anima non ha il peso del corpo fisico, né neanche può soddisfare i desideri della mente. Tuttavia, il fenomeno del viaggio astrale è tanto attraente perché dà all'anima una dimostrazione della libertà che può raggiungersi nella piattaforma spirituale pura. La sua mente può pensare all'India, per esempio, ed in un istante stare lì. Allo stesso modo, un viaggio nella piattaforma astrale, mentale, è istantaneo. Ma in ultima istanza, in un senso materiale, il viaggio astrale non proporziona una soluzione permanente alla ricerca di libertà dell'anima. Nel meglio dei casi, è solo un sollievo temporaneo dell'importuna carica del corpo fisico, come il riposo che ci proporzionano le ferie di fine di anno, dopo le difficoltà che abbiamo passato nel lavoro durante tutto l'anno. Per quel motivo, questi tipi di pratiche non sono raccomandati per Krishna Chi notaci nel Bhagavad-gita (8.16)": Oh figlio di Kunti! dal pianeta più elevato del mondo materiale, fino al più basso, tutti sono posti di miseria dove succedono la nascita e la morte ripetuti; ma quello che raggiunge la Mia dimora non gira mai a nascere." Allora, quale è la forma di abbandonare questo mondo materiale di oscurità, e raggiungere la dimora di Krishna? "Oh figlio di Pritha! per quello che mi ricorda senza deviazione, dovuto alla sua consacrazione costante nel servizio devozionale, Io Sono molto facile da ottenere" (Bg.8.14). La risposta è molto semplice: dobbiamo occuparci in quello processo per mezzo del quale nostro essere intero, dalla mente verso il basso, fino al corpo fisico materiale, e verso l'alto, fino all'ego, possa purificarsi e dedicare al servizio spirituale. Questo è Yoga, o Bhakti Yoga, l'accettazione di essere un domestico eterno, parte e porzione della Persona Suprema. Questo significa che la mente, in realtà tanto difficile da controllare, può occuparsi in: 1, pensare: circa il Supremo, della nostra relazione con Lui, di come compiacerlo, e circa chi siamo e quale la nostra natura vera è; 2, Sentire: il piacere che causa cantare il mantra Farò Krishna, il piacere di eseguire un servizio al Supremo, il piacere di provare gli alimenti offerti al Supremi; e 3, Volontà: il desiderio di avanzare nella conoscenza spirituale, di superare le nostre brutte abitudini, di insegnare ad altri la strada sacra, etc. LA PIÙ ALTA MEDITAZIONE È SU L'AMOROSO SIGNORE SUPREMO SRI KRISHNA E LA SUA POTENZA INTERNO SRIMATI RADHARANI. (illustrazione) La nostra intelligenza può occuparsi in dirigere alla mente lontano dalle attrazioni materiali e verso la grazia del Nome e la Forma del Supremo. E l'ego può essere purificato se sviluppiamo la nostra coscienza pura da domestici eterni del Sig.; allora potremo sperimentare il nostro vero ego, o la nostra vera identità. L'ego è falso se l'anima lo concepisce come appartenente alla materia, come la mente e l'intelligenza sono false quando si impiegano per aumentare la nostra gratificazione materiale dei sensi. Ma l'anima possiede eternamente: menzioni, intelligenza ed ego. È solo questione di purificarli, utilizzandoli nelle sue attività eterne per il servizio del Supremo. Può domandarsi lei: E che cosa passa col corpo? Il corpo è materiale, possiamo occuparlo in un'attività spirituale? Questo non è difficile, perché la materia si spiritualizza al contatto dello spirito, come il ferro può acquisire le proprietà del fuoco quando si mette in contatto con lui. In altre parole, quando usiamo il corpo in attività yogisticas, questo si spiritualizza a poco a poco, quello che significa che non ci spingerà più in tante direzioni, ma si trasformerà in un attrezzo pratico ed utensile per realizzare il nostro servizio devozionale. Nel corpo grossolano e nel sottile esistono sei agenti che c'impellono ad agire: la mente, l'ira, le parole, la lingua, lo stomaco ed i genitale. Quando qualcuno sta in coscienza materiale, è spinto costantemente per la natura materiale attraverso questi sei agenti. Ma quando uno spiritualizza la mente ed il corpo per mezzi dello yoga, questi sei agenti urgenti si vanno calmando ed alla fine sono conquistati, ed in quello momento, le parole, la mente ed il corpo, benché sia ostensibilmente materiale, possono stare affezionato cento percento al servizio del Supremo. In paragone con tutta la cosa anteriore, il viaggio nella piattaforma materiale sottile è semplicemente un'altra classe di inferno. È come una goccia di acqua nel deserto, mentre il processo del servizio devozionale, quando si prende senza riserve, è come un oceano illimitato di piacere spirituale per l'anima. Questo è quello che l'aspetta a chi pratichi con ogni sincerità quello verso lo yoga. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. ESPERIENZA EXTRASENSORIALE.

Lo Yoga si chiama anche" La scienza della mente." Se la mente non è controllata, ci porta attraverso innumerabili esperienze materiali e ci fa soffrire la nascita, la vecchiaia, la malattia e la morte; pertanto, possiamo considerarla come un nemico. Tuttavia, quella stessa mente, se è controllata per la pratica dello Yoga, ci porta di ritorno al mondo spirituale. Discutiamo oggi il fenomeno della mente: L'esperienza extrasensoriale. Le Scritture Vediche spiegano come l'anima spirituale condizionata è circondata per due classi di corpo: il corpo sottile che consiste nell'ego, l'intelligenza e la mente; ed il corpo grossolano, compreso per terra, acqua, fuoco, aria ed etere. A volte abbiamo sentito parlare di persone che in stato di gran commozione o pena, o abbasso anestesia, hanno visto o sentito quello che succede col suo corpo, ma con la sensazione di stare galleggiando sopra della scena. Tali esperienze possono spiegarsi facilmente attraverso la conoscenza Vedica: il corpo sottile abbandona il corpo grossolano, perché questo ultimo ha sofferto tanti tumulti che si è trasformato in una" casa scomoda", e galleggia su lui sperando di potere ritornare quando detti tumulti finiscano. Che cosa dire degli stati di commozione o dolore. È molto comune che in sonni il corpo sottile viaggi fuori del corpo fisico, dato che il corpo sottile può andare dove voglia per il potere della mente. Non ci troviamo a volte in posti distanti quando sogniamo? Non abbiamo realizzato attività impossibili per il nostro corpo grossolano, come volare? L'anima portata per il corpo sottile, può lasciare il corpo fisico per un breve periodo di tempo, come un autista abbandona il suo carro, lasciando funzionandolo e dopo ritorna. La morte significa che il corpo sottile abbandona d'un colpo per tutti il corpo fisico e mai più ritorna. Nella maggioranza dei casi, il corpo sottile guidato per i desideri della mente, accetta immediatamente un altro corpo grossolano, di accordo con la legge del karma, e prende un'altra nascita. Tuttavia, le Proibizioni spiegano anche che un'entità vivente (jiva) che lascia il suo corpo grossolano in una delle seguenti circostanze: a)-suicidio, b, - in un stato molto intossicato; o c, - in un incidente molto violento, non riceve immediatamente un nuovo corpo materiale grossolano. Succede la stessa cosa quando la persona è molto affezionata al suo corpo o la casa dove ha vissuto, etc. Allora l'entità vivente si trasformerà in un fantasma per un tempo, e farà la ronda per i posti, o rimarrà vicino alle persone che conobbe nel passato. Dovendo rimanere in tale situazione per molto tempo, l'entità vivente condizionata soffre innumerevoli sofferenze e frustrazioni, perché conserva i suoi desideri grossolani di godere e non ha oramai un corpo grossolano per soddisfarli. Pertanto, i fantasmi cercano frequentemente sfruttare i corpi di persone di mente o carattere debole o ammalo per potere godere. Particolarmente, quando stanno mezze dormite, questi esseri sottili possono entrare più facilmente in un corpo e controllare temporaneamente i suoi movimenti, idee mentali e perfino possono parlare. Cosicché tanto le persone deboli come quelli molto affezionate al suo corpo fisico anteriore, o inclinate a cercare questo tipo di relazione, come è il caso dei medium, percepiscono a volte la presenza di questi esseri spettrali come voci interne che danno loro ordini o suggerimenti affinché realizzino o non certe azioni. Quando questi esseri sono presenti, possono causare seri tumulti fisici e mentali. In generale, gli stati mentali che i psicologi analizzano come schizofrenia, catatonia, paranoia, ed altre alterazioni gravi, sono prima il risultato patetico delle situazioni menzionate. Sfortunatamente la gente tonta che è incapace di distinguere tra la natura spirituale vera e la natura materiale, nella sua forma grossolana e sottile, considerano frequentemente che queste entità spettrali sono divine, esseri perfetti che possiedono tutte le qualità della trascendenza. Pertanto, si trasformano a volte in medium ed insegnano alla gente ad adorare queste entità, sotto il nome di spiritismo, per motivi materiali superflui. Ma questi adoratori confusi, per la legge del karma, stanno semplicemente preparando la sua futura esistenza spettrale dopo la sua morte, e riceveranno un corpo grossolano solo dopo molti patimenti e frustrazioni. Il processo del Bhakti-yoga e la meditazione nel Supremo può aiutarci a sviluppare maggiore forza ed una mente più pura e serena, egli quale ci libererà della debolezza e l'influenza di questi esseri spettrali. Le Proibizioni raccomandano certi mantras molto poderosi ed effettivi che possono aiutarci in questo senso. Questi mantras deve cantarsi o recitare a voce alta, specialmente in caso di necessità urgente, ed invocano la protezione di una delle incarnazioni di Sri Visnu, conoscente come Sri Nrisimhadeva. Il mantra si chiama Sri Nrisimha Pranam e si canta così: namas tu narasimhaya prahladahlada-dayine hiranyakasipor vaksah-sila-tanka-nakhalaye ito nrsimhah parato nrsimhoyato yato vami tato nrsimhah bahir nrsimho hrdaye nrsimho nrsimham adim saranam prapadye tava kara-kamala-incagli nakham adbhuta-srngam dalita-hiranyakasipu-tanu-bhrngam kesava dhrta narahari-rupa jayajagadisa farò "Offro le mie riverenze al Sig. NRSIMHA DEVA Chi sta sempre dando prosperità a Suoi devota come PRAHLADA MAHARAJA, e cesellando i cuori di demoni come HIRANYA KASIPU. Il devoto vedi sempre da tutte le parti al Sig. NRSIMHA. Il Sig. NRSIMHA sta nel suo cuore e fosse di tutte le cose. Pertanto, permítasenos prendere rifugio nel Sig. NRSIMHA. Oh il mio Sig. NRSIMHA, le tue mani sono tanto belle come i fiori di Loto, ma con le Tue lunghe unghie hai lacerato la vespa di HIRANYAKASIPU. A Te Sig. dell'Universo, ti offro le mie più umili riverenze." Raccomandiamo che se alcuno persona si sente disturbata in qualche momento, per queste entità incorporee, canti questi mantras prima di dormire nella notte e nel momento stesso della perturbazione. Anche questi Mantras serve innanzitutto da protezione tipo di contrarietà, perché invocano il carattere protettivo del Sig. Supremo che protegge a Suo devoto come un leone ai suoi cuccioli. Ci saranno presentati molti ostacoli materiali, ma tecniche semplici come questi mantras, e la nostra determinazione infrangibile, ci proteggeranno sempre più di quello che uno possa immaginare. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'ATTO-REALIZZAZIONE. LE PAROLE OM TAT SAT Al principio ed alla fine di ognuna delle nostre lezioni, utilizziamo queste tre parole. Tenteremo ora di spiegarloro la cosa più chiara e semplicemente possibile. Le tre parole Om Tat Sat indica la Verità Assoluta, il Supremo, Bhagavan (Visnu). Queste parole sono pronunciate per assicurare la perfezione del sacrificio. Alcuni erudito si sorprendono il trovare che i Puranas descrive al Sig. Visnu, o il Sig. Krishna, come

l'aspetto più elevato della Verità Assoluta, quando suppostamente le Proibizioni non danno importanza a questo punto. E, conseguentemente, molti erudito concludono che Visnu crebbe in popolarità col divenire dei secoli. Ma in realtà le Proibizioni danno importanza alle parole Om Tat Sat, Om Tad Visnoh. Ogni volta che qualcuno adora ad un Semidio, Indra o Varuna o qualunque altro, offre anche riverenze a Visnu per un buon risultato. Krishna afferma nel Bhagavad-gita che i benefici dei Semidei sono realmente" concessi per Me." Perché le quattro Proibizioni trattano principalmente di elevazioni materiali, e come Visnu è il Sig. della liberazione dell'illusione materiale, la maggioranza dei sacrifici sono per i Semidei e non ferma Visnu. Ma recitando Om ed Om Tad Visnoh, ancora i seguaci del Karma-kanda riconoscono a Visnu come l'ultimo benefattore. Nel Bhagavad-gita Krishna critica i seguaci delle quattro Proibizioni chi non conoscono il proposito fondamentale del sacrificio: yam imam puspitam vacam pravadanty avipascitah proibizione-vada-ratah partha nanyad astiti vadinah kamatmanah svarga-per janma-karma-phala-pradam kriya-visesa-bahulam bhogaisvarya-gatim prati Gli uomini di poca conoscenza sono molto affezionati alle parole fiorite delle Proibizioni, le quali raccomandano diverso attività fruitivas per l'elevazione ai pianeti celestiali che risultano in buon nascita, potere e così via. Essendo desiderosi della gratificazione dei sensi e di vita opulenta, essi dicono che non c'è nient'altro che quello. Il Siddhanta Vedico stabilito nel Bhagavad-gita corrisponde a quello delle quattro Proibizioni, benché nelle Proibizioni questo non sia tanto attentamente sviluppato. Tuttavia, ci sono molti riferimenti nelle quattro Proibizioni alla Supremazia del Bhagavan Supremo. L'Atharva Proibisce fa la seguente affermazione": La Suprema Persona desiderò creare entità viventi, e così Narayana creó tutte le entità viventi. Di Narayana, nacque Brahma. Narayana creó a tutti i Prajapatis, i patriarchi. Narayana creó ad Indra." Anche: io bramino vidadhati purvam io vai vedams ca gapayati sma krsnah": Fu Krishna che istruì a Brahma nella conoscenza Vedica nel principio, e chi divulgò la conoscenza Vedica nel passato." Le Proibizioni specificano: brahmanya devaki-putrah": Il figlio di Devaki, Krishna, è la Suprema Personalità." Troviamo" anche: Al principio della creazione, stava solo la Suprema Personalità, Narayana." Non esisteva Brahma, né Siva, né il fuoco, né la luna, né getti nel cielo, né il sole. Stava solo Krishna Chi creda tutto e gode tutto." Bhaqavan Krishna valuta le quattro Proibizioni di questa maniera: traigunya-visaya proibisce nistraigunyo bhavarjuna nirdvandvo nitya~sattva stho nirvoga-ksema atmavan "Le Proibizioni trattano principalmente il tema delle tre modalità della natura materiale. Alzati al di sopra di queste modalità, Oh Arjuna! so trascendentale a tutte esse. So libero di tutte le dualità e di ogni ansietà per guadagno e sicurezza, e stabilisciti nell'Io", Bg. 2.45). Ancora quando la sezione del karma kanda delle Proibizioni danno istruzioni per una ricchezza materiale, le Proibizioni furono realmente fatte per l'elevazione ad una vita trascendentale. Quando le attività di Karma kanda (gratificazione dei sensi) terminano, si offre l'opportunità per la realizzazione spirituale nella forma degli Upanisad. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI COME C0MERCIANTE. "Hai solo un boccone? dà la metà al bisognoso, qualche volta qualcuno ha posseduto la ricchezza che la sua anima tanto ambiva"?. Pancatantra. Naturalmente, tutti i commercianti in questo mondo hanno la gran responsabilità di distribuire le merci nella società, e devono assicurarsi che esistano sempre le forniture necessarie. Essi devono mantenere continuamente la produzione affinché l'umanità sia pienamente provvista. Nella società Vedica i commercianti sono conosciuti come Vaisyas. Oltre a comprare e vendere, i Vaisyas è responsabile per la protezione delle vacche, questo è il suo dovere molto importante, e la produzione della terra. La vacca è specialmente importante per la società umana, perché è una fonte di latte, come una madre è una fonte di latte per suo figlio. Il latte è un alimento miracoloso della natura, non solo perché può trasformare in articoli utili e deliziosi per offrirli a Krishna e per la nutrizione umana, bensì perché la crema di latte si batte per dare burro e dopo fare il ghee (burro chiarificato) che forma una parte essenziale di tutti i sacrifici Vedici; pertanto a volte al latte se la conosce come il liquido della religiosità. Perfino per il semplice mantenimento della società umana, è molto importante che si protegga ai tori e le vacche, perché con l'aiuto del toro si coltiva la terra e possono produrrsi i vegetali ed i grani, e col latte che dà la vacca, possono prepararsi quantità illimitata di alimenti. In realtà, la società Vedica è il più oscillata ecologicamente, e riconosce che la vacca è la parte più importante in detto bilancio. Come ora si ammette che interferendo con lo sviluppo proprio della natura l'umanità è la più danneggiata, allo stesso modo il massacro di vacche e tori, invece di permetterloro che compiano il suo ciclo normale di vita, è il danno più grande che può essere causato a tutto il pianeta. In realtà, il costante stato di guerra in cui viviamo, è uno dei sottoprodotti di questo massacro. In un senso immediato, dopo la nostra nascita, dobbiamo prendere almeno latte materno durante i sei primi mesi di vita e dopo si cambia per il latte di vacca durante altri 78 anni. Per quel motivo si considera la vacca come una delle nostre madri. E come nessuna persona saggia taglierebbe la gola a sua propria madre, neanche nessuno dovrebbe considerare la possibilità di sgozzare la vacca per consumare la sua carne (la quale) come abbiamo visto in lezioni anteriori, ha dimostrato essere uno degli alimenti più abominevoli e velenosi. In conseguenza se qualcuno si domanda perché nella società Vedica si adora la vacca, è perché ci proporziona un servizio prezioso, tanto per la manutenzione del corpo, come per la conservazione dei principi religiosi. Pertanto, il dovere del Vaisya di proteggere la vacca è il più importante dovere che garantisce la prosperità materiale e spirituale di tutta la Società. Poiché ora adoriamo al denaro invece di Dio, i Vaisyas di oggigiorno si considerano solo di successo se riescono ad accumulare grandi quantità dell'oggetto della sua adorazione, per qualunque mezzo possibile, sia questo legale o illegale. Allora egli realizza attività dannose e distruttive, semplicemente per aumentare il suo conto bancario. Questo si conosce nelle Proibizioni come ugra-karma, o attività terribili che attentano agli interessi umani. Ovviamente che nella società Vedica esiste la competenza tra i Vaisyas, ma in forma di incentivo salutare per offrire buoni prodotti a prezzo ridotto. Ma in questa società atea, il commerciante fa qualunque

cosa per ottenere denaro perché la competenza è a "morte." Lo sfruttamento sta da tutte le parti. Chi può dire onestamente che non si è sentito sfruttato? Il capo sfrutta i suoi lavoratori affinché questi producano oggetti inutili, dopo contratta ad un'agenzia di pubblicità affinché insieme possano sfruttare il pubblico con la sua propaganda suggestiva e portarlo a comprare cose non necessarie. La società Vedica include la competenza, ma non basata nello sfruttamento bensì nella cooperazione mutua, come il corpo umano richiede della cooperazione di tutti i suoi organi e membri per funzionare adeguatamente. La natura del Vaisya è ottenere guadagni comprando merci e vendendoli ad un prezzo più alto. Ma nella società Vedica questo non si fa disordinatamente, ma si commercia con articoli che sono necessari per la sussistenza e l'avanzamento spirituale, come con altri che hanno valore intrinseco e decorativo: frutte e vegetali, grani, prodotti lattei, vacche, terre, metalli e pietre preziose, articoli per la casa, attrezzi, etc. I Ksatriyas assicura che i Vaisyas compia correttamente i suoi doveri. Nessuno di questi temi richiede di un'industria massiccia e distruttiva, né di un sfruttamento indebito della terra. Al contrario, possono usare per il miglioramento la società senza effetti colaterali dannosi, e se il Vaisya usa il 50 percento dei suoi guadagni disponibili nel servizio dei professori religiosi della società, allora tutte le sue attività mercantili si purificheranno dato che sono stati utilizzate nel servizio al Supremo. Così, mentre il Vaisya è occupato nelle sue attività di marketing, è cosciente del fatto che per lo meno il 50 percento dei suoi guadagni si usano per spiritualizzare alla società e risentirà soddisfatto di provvedere la cosa necessaria per la conservazione di detta società e contribuire, contemporaneamente, col miglioramento spirituale di lei. Di questa maniera, non c'è incompatibilità alcuna tra i commerci e lo Yoga. SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE. MALATTIE CAUSATE PER LA CARNE. Gli eschimesi il cui dieta sta basata quasi esclusivamente in carne e grasso animale hanno una media di vita di solo 27 anni e mezzo. I Kirageses, una tribù nomade della Russia Orientale, a fatica sorpassano i quaranta. D'altra parte, investigazioni antropologiche su culture non carnivore, hanno provato la salute eccellente, vigore e longevità che godevano tribù tali come i Honzas del Pakistan, i Qtomi del Messico e gli Indi del Sud-oriente degli Stati Uniti. Tra questa gente il ciclo di vita può arrivare a 110 anni. Le statistiche mondiali circa la salute, dimostrano che le nazioni che consumano più carne hanno una percentuale superiore in malattie del cuore e cancro. Mentre le culture vegetariane hanno una diminuzione significativa in queste malattie. Vedremo ora alcuni malattie prodotte per il consumo della carne: 1.- Cancro: Il risultato di un studio recente di 50.000 vegetariani, Avventisti del Settimo Giorno, commosse il campo dell'investigazione, rivelando un'incidenza abbastanza inferiore rispetto al livello nazionale degli Stati Uniti. Si trovò anche un aumento marcato nella media di vita su quello stesso livello nazionale, in questi studi si aggiunse un taglio trasversale della popolazione in termini di età, sesso ed occupazione. Studi fatti in un altro gruppo religioso, i Mormoni dello Stato della California che benché non sia completamente vegetariano, mangia molta minore quantità di carne che la livello media, mostrò un'incidenza di cancro 50 percento più bassa del livello nazionale. Studi di gruppi che praticano discipline religiose Orientali, come il movimento di Farò Krishna, i quali sono vegetariani stretti, non mangiano carne, pesce né uova, dimostrarono un indice di cancro 80-85 percento, sotto la norma nazionale. 2.- Malattie relazionate coi reni: Goccia ed Artrite. Tra i prodotti di rifiuto più importanti che contiene la carne e coi quali più deve combattere il suo consumatore, sono la úrea e l'acido urico. Per esempio, una bistecca ha approssimativamente 14 grammi di acido urico, azoti composti, per libbra. Un medico americano analizzò l'orina di sale da pranzo di carne e di vegetariani, e trovò che i reni dei primi devono lavorare tre volte più che quelli dei secondi per potere eliminare gli azoti velenosi che si ingerisce attraverso la carne. Durante la gioventù, il corpo può maneggiare questo peso senza evidenza di malattia o danno. Ma come i reni si consumano in forma prematura dovuto al gran sforzo, diventano deficienti per realizzare adeguatamente il suo importante lavoro. Col risultato che le malattie renali siano tanto frequenti. Quando i reni non possono sopportare più lo sforzo eccessivo di una dieta a base di carne, l'acido che non può essere eliminato si deposita in differenti parti del corpo. Pertanto, è assorbito per i muscoli, così come una spugna assorbe acqua, dopo si indurisce e formano vetri. Quando questo succede nelle congiunture, il risultato sono le malattie tanto dolorose conoscenti come goccia, artrite e reumatismo. Quando l'acido urico passa ai nervi, dà luogo alla nevrite e la nevralgia. Attualmente, molti medici consigliano ai pazienti che soffrono queste malattie, di sospendere completamente il consumo di carne o per lo meno ridurrlo drasticamente. 3.- Malattie del cuore. Uno degli argomenti più semplici in favore di una dieta senza carne è la relazione indiscutibile tra mangiare carne e le malattie del cuore. Negli Stati Uniti, il maggiore consumatore di carne nel mondo, una di due persone muoiono per alcuno disturbo cardiaco relazionato con pressione arteriale dimissione. Vale la pena annotare qui che queste malattie sono praticamente sconosciute in società dove si consuma poca carne. Una relazione dell'Associazione Medica Americana presentato in 1.961, affermò": Una dieta vegetariana può prevenire nel 90-97 percento dei casi, tutte le malattie del cuore, tali come trombosi coronaria ed ostruzione coronaria." Perché è la carne tanto pericolosa per il sistema circolatorio? Il grasso animale, come il colesterolo, non si elimina attraverso le pareti delle vene delle sale da pranzo di carne. Dovuto alla continua accumulazione di questa materia, la capacità reale delle vene, si diminuisce col passo degli anni, permettendo sempre meno il passo del sangue per tutto il corpo. Questa condizione pericolosa si conosce come arteriosclerosi, e fa che il cuore si sforzi troppo perché deve bombardare con più difficoltà affinché il sangue circoli attraverso le vene ed arterie difettose ed interrotte. Questo posto vacante in pressione arteriale dimissione ed attacchi di cuore. Alcuni scienziati dell'Università di Harvard scoprirono è da poco che la pressione arteriale dei vegetariani tende ad essere abbastanza più bassa che quella delle sale da pranzo di carne. Durante la guerra della Corea, si interrogarono 200 cadaveri di soldati Americani, con 22 anni di età media. In quasi il 80 percento dei casi, le sue arterie erano indurite ed interrotte, dovuto all'accumulazione di

sottoprodotti della carne, mentre i corpi dei Coreani della stessa età, non avevano quella classe di problemi. I Coreani sono essenzialmente vegetariani. Ora si riconosce che le malattie del cuore sono Non la causa. 1 di morti in America e ha raggiunto proporzioni di epidemia. Di accordo con relazioni dell'Associazione Cardiaca Americana, si restringe sempre di più ai pazienti il consumo di carne, o li è stati eliminati completamente, perché si è dimostrato che esiste un limite nella quantità di carne che il cuore può tollerare; I dottori hanno cominciato ad accettare che le diete vegetariane per il suo contenuto di fibra e sufficienza proteica, può ridurre il livello di colesterolo. Il Dr. U.D. Register, Capo del Dipartimento di Nutrizione dell'Università della California in Collina Linda, ha descritto esperimenti secondo i quali una dieta ricca in fagioli e veccie può ridurre il colesterolo, benché le persone mangino grandi quantità di burro. 4. Eliminazione Difettosa. Dato che il nostro sistema nervoso fu progettato per una dieta vegetariana, l'eliminazione deficiente è una conseguenza del consumo di carne ed una fonte costante di preoccupazione per le sale da pranzo di carne. La carne per il suo basso contenuto di fibra si muove molto lentamente per il tratto digestivo umano, quattro volte più lentamente che i grani ed i cibi vegetariani, causando malattie e stipsi cronica, che ora sono parte permanente della nostra società carnivora. Molte investigazioni recenti hanno dimostrato conclusivamente che un'eliminazione efficiente ha bisogno di un certo volume e fibra che proporziona loro solo una dieta vegetariana. Vegetali, grani e frutte, in contrasto con la carne, mantengono la sua umidità e volume per passare in forma rapida, attraverso il tratto digestivo. Pertanto, i vegetariani ricevono quantità appropriate di fibra naturale nella sua dieta, e si avvantaggiano delle caratteristiche preventive di malattie che queste sostanze possiedono. Di accordo con investigazioni recenti, la fibra naturale aiuto ad ostacolare l'appendicite, cancro nel cólon, malattie del cuore ed obesità. Così, caro studente, speriamo che attraverso questo corso lei sia diventato molto favorevole al vegetarianismo, fino ad osiamo pensare che ha abbandonato già completamente la carne. Tuttavia, se fino ad ora la sua dieta si è basata sulla carne, tenti di cambiarla gradualmente fino al giorno che sia un vegetariano stretto, ed in conseguenza, questo seguendo un modello più appropriato per l'essere umano. Ed ora un'asana eccellente: la posizione del Serpente o Bhujangasana. Coricato bocca-sotto, appoggi le palme delle mani sotto alle spalle, Fig. 1). Mentre inspira profondamente, alzi in primo luogo lentamente la testa e di seguito la parte superiore del corpo, fig. 2, fino a che solo la vita a partire dall'ombelico e le gambe tocchino il piano, Fig. 3). Mantenga la posizione per un minuto e dopo discenda pausadamente. Può ripetere questo esercizio fino a sei volte. Benefici: Mantiene la flessibilità della colonna e con ciò la nostra gioventù. I muscoli della schiena si fortificano come gli addominali. Previene la costipazione. Aumenta il caldo corporale e stimola l'appetito. È molto utile per la donna perché agisce come un tonificante dall'utero ed ovaie, evitando numerose malattie. BHUJANGASANA (Illustrazione) Ed ora la deliziosa ricetta della quindicina. BASTONCINI DI PANE. 2 tazze di farina integrale, o mescolare una di crusca per 2 parti di farina di trigo);1/2 Tazza di farina di grano; 1 Cucchiaiata di sale; 1 e 1/2 Cucchiaiate ghiotte di semi di ajonjolí. Abbastanza Ghee per friggere. Mescoli le farine, il sale ed i semi. Mescoli con le mani fino a che la farina abbia molto buona consistenza. Incominci ad aggregare lentamente acqua ed a fare una massa umida, ma soave che non rimanga bagnata. Ami per 5 o 10 minuti fino a che sia perfettamente soave. Divida questa massa in dodici parti. Ora faccia piccoli cilindri con ogni pezzetto che non siano più lunghi di 12.5 cms. e di una larghezza da 3 a 4 cms. Caldo il ghee a fuoco mezzo ed inizio a friggere i bastoncini, vari contemporaneamente, senza congestionare la paila. Devono essere completamente coperti per il ghee affinché si friggano uniformemente. Speri che si rosolino e che battendoli suonino soavemente vuoti. Li tiri fuori e lasci loro asciugare in tovaglioli. Sono deliziosi con burro o soli. Possono conservarsi da due a tre giorni. LA META DELL'AMORE SPIRITUALE È ARRIVARE A LA DIMORA DEL SIGNORE IN IL MONDO SPIRITUALE.

Lezione 19 SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD GITA. "Il Bhagavad-gita, come i Vangeli, c'insegna a vivere con la coscienza di una verità interna che eccede la comprensione del nostro pensiero e che non è soggetta al nostro controllo. Seguendo l'affanno del potere, siamo schiavi del nostro proprio appetito. Obbedendo a quella verità interna, riusciamo ad essere liberi." Thomas Merton CAPITOLO DICIOTTO. LA PERFEZIONE DI LA RINUNCIA - I Come questo Capitolo è molto molto, poiché riassume tutto il contenuto del Bhagavad-gita, l'abbiamo diviso in due parti. Il Capitolo diciotto del Bhagavad-gita è tanto una sinossi, come la conclusione di tutti gli insegnamenti del Gita. Poiché il Gita fa enfasi nella rinuncia delle attività materiali, e l'occupazione nell'elevazione spirituale, Arjuna chiede a Krishna che gli spieghi definitivamente il proposito della rinuncia, tyaga, e dell'ordine della vita rinunciatario (sannyasa) (Bg. 18.1). Come risposta, Krishna reitera che la rinuncia non significa abbandonare tutte le attività, poiché questo è impossibile per l'anima corporificada. Significa piuttosto abbandonare attività fruitivas, e nel suo posto, eseguire i doveri prescritti senza attaccamento per i suoi risultati. Per quelli che non siano rinunciatario, i frutti dell'azione, desiderabili, indesiderabili ed il miscuglio di ambedue, si accumulano dopo la morte, mentre per il rinunciatario non ci sono tali risultati per soffrire o godere. Di questa maniera, un saggio rinunciatario si libera delle legature del karma, Bg. 18.2-12). Krishna spiega dopo come uno può agire senza reazioni materiali. Egli cita la filosofia Sankhya, la quale presenta cinque fattori che contribuiscono all'esecuzione di tutte le azioni; questi fattori sono: il posto dell'azione, l'esecutore, i sensi, lo sforzo personale e la Superalma. Quello che crede essere il fattore esclusivo nelle azioni, senza considerare gli altri fattori, specialmente la Superalma, la causa finale, sta in ignoranza ed arriva ad essere complicato per i frutti del suo lavoro. Ma quando uno agisce di accordo alla direzione del Superalma, senza desideri personali, le sue azioni non l'impongono reazioni materiali. In questo modo Krishna indica ad Arjuna che se agisce di accordo con le Sue istruzioni, non sarà il vero esecutore, né soffrirà le conseguenze di ammazzare nel campo di battaglia, Bg. 18.13-18). Le tre modalità della natura predominano in differenti aspetti della psicologia ed il comportamento umano. La conoscenza, l'azione, i lavoratori, l'intelligenza, la determinazione e la felicità, ognuna sono di tre classi, di accordo a come siano regolate per le tre modalità. Krishna li analizza in una maniera sistematica, Bg. 18.19-40). Di accordo con le modalità materiali che si sia assunto, uno si adatta ad una delle quattro divisioni occupazionali della società umana: Brahmanas, educatori e predicatori, Ksatriyas, governanti e guerrieri, Vaisyas (fattori) industriali e commercianti, e Sudras (operai). Krishna enumera le rispettive qualità e doveri di ognuna delle quattro divisioni sociali (varnas) e spiega che per aderire ai quattro doveri prescritti della nostra propria divisione occupazionale, e per offrire i risultati del nostro lavoro al Sig., uno può raggiungere la perfezione. Per lavorare di accordo col suo dovere sociale, il quale è determinato per le modalità della natura, l'anima condizionata può, in ultima istanza, trascendere le modalità. Per quel motivo, la cosa più conveniente per Arjuna è agire di accordo coi principi di un Ksatriya e lottare nella battaglia per la soddisfazione di Krishna, Bg. 18.41-48). Krishna conclude che uno può raggiungere la più elevata perfezione della rinuncia mediante il controllo della mente e per il completo disinteresse delle cose ed i piaceri materiali, Bg. 18.49). Subito Krishna spiega lo stato che segue alla rinuncia: raggiungere il Bramino, lo stato preliminare della trascendenza. Questo stato, basato nella conoscenza spirituale, si caratterizza per la fortuna che deriva dalla liberazione dei desideri materiali e della dualità. "In questo stato", dice Krishna," si raggiunge il servizio puro Mi", Bg. 18.50-54). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 5 Testo 18 vidya-vinaya-sampanne brahmane gavi hastini suni caiva svapake ca, panditah sama-darsinah vidya - educazione; vinaya - mansuetudine; sampanne - completamente provvisto; brahmane - nel brahmana; gavi - nella vacca; hastini - nell'elefante; suni - nel cane; ca - e; eva - certamente; svapake - nel comeperros, il paria,; ca - rispettivamente; panditah - quelli che sono molto saggi; samadarsinah - vedono con visione uguale. Traduzione: Il saggio umile, in virtù della conoscenza vera, vedi con visione di uguaglianza ad un brahmana tranquillo ed erudito, ad una vacca, ad un elefante, ad un cane ed un comeperros (paria). Questa è la prova vera per una persona di conoscenza. La conoscenza non significa l'accumulazione di gran quantità di fatti relativi al mondo materiale. La conoscenza reale, come si indica in questo verso, significa vedere la scintilla spirituale, atma, dentro ogni corpo e sapere che è parte e porzione dello Spirito Supremo, Paramatma. Pertanto, invece di trovare differenze tra tutte le entità viventi, esse siano uomini, animali o qualunque altra cosa, sulla base dei suoi corpi temporanei ed esterni, la persona di conoscenza vera si fa amica di tutti perché li vedi come sono e vedi anche la presenza della Superalma nei suoi cuori. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE IL MANTRA PER TROVARE IL GURU FEDEDEGNO. "Come una scialuppa di legno è adatta per attraversare l'oceano, allo stesso modo il guru è necessario per attraversare il mare di questa vita. Ma un lato della scialuppa è il rovescio dell'altro; Quelli che stanno seduti in fondo della scialuppa periranno, mentre quelli che stanno nella parte superiore staranno a salvo. Così, quelli che sono umili ai piedi del guru potranno scappare, ma quelli che si alzano orgogliosamente al di sopra del guru, periranno." Canakya Pandit.

Attualmente il parola guru si applica in maniera vaga per riferirsi a qualunque persona che istruisce ad altri, in un o un'altra classe di yoga o meditazione, senza importare la meta ultima di questa pratica. Ma dobbiamo capire che il parola Guru significa realmente" Maestro Spirituale." Perché il Guru è chi istruisce i suoi discepoli in come controllare i suoi sensi ed alzarsi a poco a poco della vita condizionata alla coscienza spirituale. Esaminando con attenzione potremo concludere che il principio di un maestro autorizzato deve trovarsi in ogni classe sociale, perché ci sono sempre una ricerca di conoscenza ed il maestro che deve impartirlo. Il Guru originale è Krishna Stesso, l'oratore del Bhagavad-gita. Qualunque altro guru fededegno che viene dopo il Sig. Krishna non può contraddire in nessun modo le istruzioni del Sig. Krishna nel Bhagavad-gita ed altre Scritture Rivelate. Questo è chiamato il sistema Param-per e è progettato per proteggere la Conoscenza Assoluta dalla speculazione mentale. Prima di accettare una persona come il nostro Guru, dobbiamo assicurarci che realmente stia insegnando di accordo con le istruzioni del Bhagavad-gita. Allora per voi, cari studenti di Yoga, chi sono venuti praticando lo Yoga e la Meditazione sotto la guida della nostra Scuola Superiore di Studi Vedici, speriamo e confidiamo che nel suo avanzamento spirituale potranno trovare il suo proprio Maestro Spirituale non appena sia possibile, per potere progredire ancora più durante questa vita. Specificamente, le Proibizioni raccomandano la meditazione nel seguente mantra: om ajñana-timirandhasya jñanañjana salakaya caksur unmilitam yena tasmai sri-gurave namah Egli quale vuole dire: "Nacqui nell'ignoranza più oscura ed il mio Maestro Spirituale aprì i miei occhi con la torcia della conoscenza. Io gli offro le mie più rispettose riverenze." È dovere del Maestro Spirituale illuminare i suoi discepoli, e è dovere del discepolo cercare il Maestro Spirituale e chiedergli che l'illumini. È di somma importanza comprendere la necessità di avvicinarsi ad un Guru fededegno se uno vuole realmente avanzare nella vita spirituale. Come c'è molto difficile avvicinarci per i nostri mezzi ad un uomo molto ricco o famoso, così pure l'entità vivente condizionata non è qualificata per avvicinarsi alla Verità Assoluta Suprema, o Dio. È solamente per l'intervento misericordioso del rappresentante della Persona Suprema, il Maestro Spirituale, che è permesso occuparsi nel servizio dell'a uno Sig. e, pertanto, qualificarsi in forma graduale per associarsi col Sig.. Che classe di persona è qualificata per lavorare come Maestro Spirituale? Forse quella persona tanto simpatica? o esistono alcuni qualificazioni tangibili che deve dimostrare? Di accordo con le Scritture Vediche, il Maestro Spirituale deve c'essere ricevuta istruzione del suo proprio Maestro Spirituale che deve apparire nella successione discipular di maestri, la quale cominciò con Krishna Stesso, e deve essere molto esperto nella Verità Assoluta. In conseguenza, nel comportamento del maestro spirituale, non possiamo trovare la minore orma di attaccamento al piacere materiale o rifiuto alla sofferenza. Le Scritture Vediche ci dicono che le entità viventi di questa era sono in generale sfortunate, pigre, ingannate e perturbate. Pertanto, nonostante la sua posizione miserabile, non possono vedere la necessità di imparare di un maestro spirituale fededegno, o se riescono a vedere tale necessità, finiscono per essere ingannate da un Guru falso e portate ad un vicolo cieco. O a volte possono evitare queste due trappole e mettersi in contatto con un rappresentante genuino del Sig. ed ammettere la sua posizione esaltata, ma dovuto alla sua consumata testardaggine, si rifiutano di arrendersi ed a seguire i suoi insegnamenti. Cosicché sembra che il compito più difficile di questa era sia convincere alle anime condizionate della necessità di avvicinarsi al rappresentante del Sig. ed ascoltare di lui. In realtà, si dice nelle letterature Vediche che l'entità vivente sta vagando per tutto l'universo, a volte nei pianeti più elevati ed altre nei più bassi. Di quelli milioni di entità viventi, solo una può essere la sufficientemente fortunata, per la grazia del Sig. Supremo, come affinché possa avvicinarsi ad un rappresentante del Sig.. Di questa maniera, per la povertà del Sig. Krishna uno riceve un Guru, e per la povertà del Guru uno riceve a Krishna. È tanto importante il Maestro Spirituale che è impossibile raggiungere la perfezione nella vita spirituale senza la sua attenzione e buoni desideri. Il procedimento corretto è avvicinarsi al Maestro Spirituale con domande sottomesse e con un atteggiamento di servizio. Dovuto alla sua posizione esaltata di connessione intima col Sig. Supremo, il Maestro Spirituale può benedire il discepolo sincero con un progresso spirituale rapida. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. I 24 Ingredienti Cosmici. Nella Lezione 5a, Quarta Sezione, si descrive leggermente il come Visnu manifesto la creazione cosmica, con l'aiuto di Brahma, il dio creativo. In questa lezione presenteremo un schema degli ingredienti che compongono la creazione cosmica. L'anima spirituale e gli ingredienti cosmici derivano spiritualmente da Visnu. Brahma creda i corpi e le forme materiali a partire da ingredienti materiali, affinché tra l'anima spirituale (atma). L'atma, avendo dimenticato il Paramatma (Superalma), identifica il suo corpo materiale e le sue interazioni con la natura esterna": si identifica col campo delle attività" e con le situazioni spiacevoli o piacevoli causate per questo. Pertanto, essendo illuso, sperimenta felicità e tristezza. Il Paramatma l'accompagna in tutti i corpi. Per maggiore informazione a questo rispetto, può leggere il suo Bhagavad-gita, Capitolo Sette, Testo Quattro, e Capitolo Tredici, Testi Sei Sette. (Vedere grafica pagina seguente) SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'ATTO-REALIZZAZIONE. In questa Lezione continueremo analizzando i differenti testi basilari della letteratura Vedica. GLI UPANISADS. Gli Upanisads è una collezione di 108 Tesi Filosofiche. La parola O-pa-né-sat significa" sedersi accerchia" e si riferisce al discepolo seduto di fianco al suo Guru, col proposito di ricevere la saggezza Vedica trascendentale. Così, gli Upanisads segna il principio della vita trascendentale. La principale contribuzione degli Upanisads è che stabiliscono la cosa assoluta come immateriale. Gli Upanisads descrive a Bramino come la realtà eterna e non manifestata, della quale germogliano e nella quale riposano tutte le manifestazioni. Essendo inconcepibile

per i sensi materiali, Bramino è descritto come nirguna, senza qualità, e rupa, senza forma. Nelle parole di Brhad-Aranyaka Upanisad (3.9 26), Bramino" è incomprensibile, dato che non è compreso." Così, la saggezza degli Upanisads supera chiaramente le parti del Karma-kanda delle quattro Proibizioni," perché il proposito della religione non è solamente l'ottenimento di felicità terrena né celestiale, mediante sacrifici offerti correttamente ai dei, se non anche la liberazione, come risultato della vera conoscenza, del rinascimento per assorbimento nel Bramino." Ancora quando gli Upanisads enfatizza la meditazione sul Bramino impersonale, essi non contraddicono il Siddhanta abbreviato nel Bhagavad-gita; gli Upanisads non nega che la Verità Assoluta ha personalità. Negando che Dio ha una personalità materiale, gli Upanisads affermano la Personalità Spirituale di Dio. Per esempio, lo Svetasvatara Upanisad (3.19) spiega chiaramente che la Verità Assoluta non ha gambe né mani materiali, ma ha mani spirituali con le quali Egli accetta tutto quello che gli è offerto, e che, analogamente, Bhagavan non ha occhi materiali, ma ha occhi spirituali che lo vedono tutto. Ancora quando Egli non ha uditi materiali, sente tutto e, possedendo tutti i sensi spirituali perfetti, conosce il passato, il presente ed il futuro. Esistono molti inni Vedici simili che descrivono alla Verità Suprema Assoluta come una persona oltre il mondo materiale. Per esempio, il Hayasirsa Pancaratra spiega che ancora quando ogni Upanisad presenta in primo luogo il Bramino Supremo come impersonale, alla fine la forma personale di Bhagavan emerge. Come l'Isa Upanisad indica, la Verità Assoluta Suprema è eternamente tanto impersonale come personale. L'invocazione del Brhad-Aranyaka Upanisad afferma," che Egli, l'essere Supremo, è il tutto nell'universo. Di Lui tutto viene." Lo Sveta svatara Upanisad afferma (3.8)" Io conosco al gran Purusa chi è luminoso come il sole, e sta oltre l'oscurità." L'aitareya Upanisad (1.12) descrive al Supremo Controllore come la causa energetica di ogni creazione": Egli creó questi mondi...." Il Prasna Upanisad (6.3) lo corrobora. Il Katha-Upanisad afferma": Egli è eterno tra gli eterni, la coscienza tra tutte le coscienze, Egli consegna i frutti delle attività a tutti i jivas." Oltre alla realizzazione del Bramino e Bhagavan, anche gli Upanisads parla circa la localizzazione della forma intermedia, Il Paramatma (Superalma). Il Mundaka, Svetasvatara ed il Katha Upanisads affermano che dentro il cuore di ogni entità vivente risiedono la jiva atomica individuale e la Superalma, il Paramatma. Essi sono come due uccelli situati nell'albero del corpo: Uno degli uccelli, la jiva individuale, sta mangiando il frutto dell'albero (godendo dei sensi), e l'altro sta osservando solo (Paramatma). La dimenticanza del jiva della sua relazione col Paramatma gli fa cambiare la sua posizione un albero ad un altro, il processo della trasmigrazione. Ambedue, il Katha e Svetasvatara Upanisads, danno un commento più ampio: ancora quando i due uccelli stanno nello stesso albero, l'uccello che sta mangiando è completamente assorto, come disfrutador dei frutti dell'albero. Se, di un o un'altra maniera, egli rovescia il viso verso il suo amico chi è il Sig., e riconosce le sue glorie, si libera subito di ogni ansietà. Attraverso gli Upanisads vediamo che la jiva individuale ed il Paramatma, la Superalma, mantengono la sua individualità separata, ancora quando essi riescano una classe di unità quando il jiva accetta agire di accordo col desiderio del Paramatma. Chiunque sia il caso, né il Paramatma Supremo né la jiva individuale perdono la sua individualità. Questo è importante, perché come vedremo più avanti, il concetto di Bhakti, sul quale si fa enfasi nel Bhagavad-gita, si perde se il jiva diventa uno col Bramino Supremo in tutti gli aspetti. Nel Bhakti si sviluppa una relazione amorosa tra la jiva individuale e la Persona Suprema, Bhagavan. In nessun momento deve uno confondere il jiva col Purusa Supremo. Se uno confonde questo o tenta di fonderli in uno, perde il siddhanta (conclusione) essenziale della letteratura Vedica. Descrivendo la qualità antimaterial (nirgunatva, dell'Assoluto) gli Upanisads prepara la strada per un intendimento appropriato della personalità trascendentale (Bhagavan) chi possiede tutte le opulenze spirituali e è l'ultimo obiettivo di ogni meditazione e bhakti (devozione). SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO LO YOGI ED IL DENARO. "Il denaro causa pena per ottenerlo e per conservarlo; causa pena per spenderlo, per perderlo e per dissiparlo: il maledetto problema non finisce" mai. Pancatantra. Al denaro in India lo è chiamato LAKSMI. Laksmi è il nome della Dea della Fortuna. In questo mondo siamo molto attratti per la Dea della Fortuna nella forma di denaro, perché con questo possiamo acquisire le cose che dobbiamo per gratificare i nostri sensi. Come succede con tutto in questo mondo materiale, il denaro è buono o cattivo dipendendo dall'uso che gli sia dato. Può essere la causa della nostra distruzione ed anche della nostra liberazione, come il fuoco serve per scaldare la nostra casa o per bruciarla. Al denaro lo è schivato tradizionalmente nella vita spirituale perché è considerato come il causante della degradazione; ma di accordo con la filosofia Vaisnava più elevato, qualunque cosa che si usa per propagare le glorie del Sig. ed insegnare alla gente quello verso l'illuminazione non deve produrrci paura e, in realtà, è benvenuta. È una questione di motivazione. Se uno è il sufficientemente puro ed esperto nella scienza dell'autorrealización, può acquisire milioni di pesi per propagare le glorie di Krishna tra migliaia e migliaia di persone che rimarrebbero altrimenti nell'ignoranza, e non utilizzerebbe né una moneta per il suo proprio piacere sensoriale. Ripetiamo che è una questione di motivazione. E questa motivazione è basata nella coscienza. A questo rispetto, le Proibizioni dividono la coscienza in cinque livelli a sapere: Primo sta ANNAMAYA, o dipendenza esclusiva negli alimenti per conservare l'esistenza, il caso dei bambini piccoli. Pertanto, si è soddisfatto con solo avere sufficienza cibo. Si percepisce al Supremo nella forma di alimento, e quello è il limite della realizzazione del Sig.. Quindi segue PRANAMAYA, o lo sforzo unico per soddisfare le necessità corporali e mantenersi vivo. Pertanto, si percepisce al Supremo nella forma dei sintomi vitali e lì finisce la sua comprensione. Questo è quello che succede con gli animali ed anche con alcuni esseri umani. Il seguente livello è JNANAMAYA, nel quale uno diventa cosciente del processo di pensare, sentire e desiderare. In questo punto uno si sforza per creare una situazione analoga con la mente e, pertanto, piace di filosofare, leggere, o si dedica all'altruismo mondano e la religione. Questo è il limite di realizzazione del Suprema ferma più del 99 percento della società umana.

Al di sopra di JNANAMAYA sta VIJNANAMAYA, in questo livello la mente dell'entità vivente ed i sintomi vitali si distinguono dell'entità vivente in sé stessa, ed uno comincia a comprendere la sua identità come un spirito eterno. Questo è l'inizio di una percezione spirituale della Suprema Verità Assoluta. Finalmente sta ANANDAMAYA, o l'esistenza completamente benedetta. In questo, il più elevato stato di coscienza, uno comprende la sua relazione specifica col Suprema ed agisce in tutta quella capacità, benché ancora possieda un corpo materiale. Questo livello è il culmine dell'evoluzione della coscienza e qui si riesce la soddisfazione completa e la conoscenza nell'esistenza eterna. Ed ora ritorniamo al nostro tema originale": Lo Yogi ed il denaro." Dipendendo dallo stato di coscienza che si tenga, uno utilizzerà il suo denaro per acquisire alimenti, o proteggersi a sé stesso e potere mantenere i suoi sintomi vitali, o può creare una situazione felice per la mente, o liberarsi dell'intreccio materiale compiacendo al Supremo. Alcuni persone possono arguire che": il Mio servizio a Dio consiste in mantenere alla mia famiglia", ma questo non è accettato per la conoscenza anteriore delle Proibizioni. Se in questa forma umana, la quale è la nostra opportunità per raggiungere il più elevato livello di coscienza, dedichiamo il nostro denaro vinto duramente a chiunque dei primi tre obiettivi menzionati nell'ultimo paragrafo, senza sforzarci per arrivare alla meta più alta, staremo sprecando il regalo più prezioso. Se qualcuno c'offre un milione di pesi e preferiamo vivere per strada come un ubriaco, staremo utilizzando appropriatamente i nostri fondi? Allo stesso modo, se non sviluppiamo un'attrazione per la meta più elevata dalla vita, ed invece rimaniamo dominati per le illusioni del mondo, tali come": sto tentando Solo di vivere con quello che ho" o" voglio solo aiutare il bisognoso", staremo male spendendo un Don molto prezioso. Ovviamente che la Yogi cosciente di Dio vuole rimanere vivo, ma non considera che questo sia un fine in sé stesso, bensì piuttosto, un veicolo per arrivare alla meta suprema, cioè, per fare agli altri coscienti di Dio. Desidererà anche aiutare i bisognosi, ma egli comprende quale la necessità reale è - l'elevazione della coscienza - e la proporziona nella forma di conoscenza ed alimento spirituale. Il problema coi tre livelli più bassi di coscienza poggia in che questi rappresentano differenti livelli di legature. Se uno spende il suo denaro e si preoccupa solo per questo, la cosa unica che sta facendo è aumentare il suo intreccio materiale. I lacci possono dare l'illusione di libertà, ma in realtà sono solo legature perché dirigono l'energia verso concetti o aspetti illusori di se stessi. Il corpo e la mente possono fare certe domande, ma queste non hanno niente a che vedere con l'anima, o l'io vero. MOLTI YOGIS HA CONSTRUÍDO BEGLI TEMPII CON LE DONAZIONI CHE RICEVERONO. QUESTI BEGLI POSTI DI ADORAZIONE CONGREGAZIONALE PUÒ TROVARLI IN TUTTA L'INDIANA. (Foto). Pertanto, considerare che la meta più elevata della vita è soddisfare tutte questi domande - e spendere il denaro in questo impegno - è la forma più grossolana di illusione e, in ultimo termine, un'offesa al Sig. Supremo. D'altra parte, rivivere il nostro interesse nell'autorrealización e la coscienza di Dio, e spendere il nostro denaro comprendendo che appartiene a Dio e che, in conseguenza, deve essere consumato nel suo servizio e ferma la sua compiacenza, è l'uso corretto di Laksmi, la Dea della Fortuna, e è l'unica maniera di assicurare la nostra libertà finale dell'ignoranza ed il desiderio. SEZIONE 7 YOGA E MEDITAZIONE. DIETA PER UN PIANETA SPIRITUALE. Quando il Sig. Krishna parla nel Bhagavad-gita, Egli chiarisce il proposito finale del vegetarianismo": Se qualcuno mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, frutta o annacqua, Io l'accetterò", Bg. 9.26). In sé stesso, il vegetarianismo significa no-violenza, protezione degli animali, ma offrire alimenti vegetariani al Sig. Krishna e dopo accettarli come la Sua povertà (prasada), significa molto più, e è Bhakti Yoga, cioè arrivare ad essere coscienti della Suprema Personalità di Dio. Quando si accorda il vegetarianismo col canto dei Nomi del Sig. Supremo Farò KRISHNA, Farò KRISHNA, KRISHNA KRISHNA, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò Farò questo si trasforma in qualcosa più che un semplice principio etico o razionale: questa forma di vita umana si trasforma nel mezzo più semplice e più piacevole per raggiungere la realizzazione spirituale. Nella Coscienza di Krishna, la ragione spirituale per il vegetarianismo include tutte le altre ragioni, etiche, sentimentali, nutrizionali, economiche, mediche, così come un biglietto di 1.000 pesi include quelli di 200, di 100 o di 50. Unicamente gli alimenti più freschi, più succulenti, più nutritivi e più sensibilmente gradevoli sono preparati ed offerti a Krishna. Dobbiamo analizzare accuratamente i molti vantaggi di mangiare Krishna Prasada, o avere una mente stretta e spiritualmente vegetariana, ed esaminare anche le obiezioni più importanti al vegetarianismo. Possiamo definire un" vegetariano stretto" come quella persona che si astiene completamente da mangiare carne, uova e pesce. Alcuni vegetariani, chiamato" vegans" si astiene non solo da mangiare carne, ma anche di prendere latte, perché hanno paura dei pesticidi e del colesterolo. Tuttavia, le frutte, i grani ed i vegetali non contengono colesterolo, cosicché un vegetariano può prendere un litro di latte e mangiare alcune once di formaggio ogni giorno, senza raggiungere la cima massima di colesterolo permesso. Senza prendere latte, uno è obbligato a consumare quantità di alghe, soia, semi di ajonjolí o pastiglie per ottenere la quantità essenziale di vitamina B-12 e calcio. In quanto ai pesticidi, praticamente qualunque cosa che mangiamo trattiene qualcosa da essi, dovuto all'uso generalizzato di fertilizzanti chimici. I chiamate ovo-vegetariani non possono essere accettati come vegetariani stretti, perché mangiano uova, i quali sono - dopo tutto - carne, con una coperta di calcio, prodotti in massa sotto condizioni ingiustificabili data la quantità di fonti di proteine. Ma il termine allatto, bevitore di latte, vegetariano è accettabile. Prendere latte di vacche che più tardi saranno assassinate non è in nessun modo accettare l'assassinio di vacche, e se noi avessimo l'opportunità, chiuderemmo immediatamente tutti i mattatoi. OBIEZIONI DI I NO-VEGETARIANI. Una delle più forti obiezioni dei no-vegetariani contro il vegetarianismo è il che i vegetariani devono ammazzare piante e che anche questa è violenza, ma non è ammissibile paragonare pienamente gli animali coscienti, come le vacche, coi vegetali, che hanno una coscienza molto bassa. Inoltre, realmente noi dobbiamo mangiare piante, frutte, grani, etc., perché le vitamine e minerali che si trovano in questa classe di alimenti sono essenziali per mantenere insieme il corpo e l'anima. Certamente, le piante sono tanto vive come le vacche; recenti esperimenti hanno dimostrato che le piante sentono, ed il Bhagavad-gita, l'essenza di tutti gli insegnamenti

Vedici, conferma che tutte le forme di vita contengono anime spirituali, qualitativamente uguaglia alcune ad altre. Ma, ad ogni modo, dobbiamo mangiare qualcosa, ed anche le Proibizioni dicono": Jivo-jivasya jivanam: Nella lotta per l'esistenza un'entità vivente è alimento di un'altra." Così, da un punto di vista umano, il problema di scegliere una dieta non risiede nel fatto di non ammazzare, perché questo è un proposito impossibile, poiché è necessario alimentarsi, bensì quello di causare la minore sofferenza e contemporaneamente soddisfare le necessità nutrizionali del corpo. Una dieta ben oscillata di frutte, grani, vegetali e prodotti lattei, soddisfa questa necessità. In Scritture il Bhagavad-gita, si raccomanda come questa classe di dieta come la più appropriata per l'uomo. Un'altra obiezione molto comune al vegetarianismo è": Gesù Cristo mangiava carne, cosicché, perché noi no? Ma i Cristiani Vegetariani dimostrano che nella Grecia antica, della quale si tradursi il Nuovo Testamento, non appoggiavano l'argomento che Cristo mangiava carne. Per esempio, parole greche come" brosimos"," prosphagion" e" trophe", quelle che significano solamente "alimento" o "nutrizione", furono tradotte vagamente come" carne", eccetto nel Nuovo Bibbia Inglese. Ed i vegetariani Cristiani affermano che nei testi dove si dice che a Cristo gli offrirono pesce ed un favo di miele, Egli accettò" questo", in singolare. "Questo" significa il favo di miele. Nell'Antico Testamento c'è un verso che pronostica questo del giovane Cristo": Egli mangerà burro e miele, dato che saprà respingere la cosa brutta e scegliere la cosa buona" (Isaia 7:15). Il significato di questo è che altrimenti mangiare lo condurrebbe ad una mentalità brutale, e questo non può essere accettato nel carattere di Cristo. PERCENTUALI COMPARATIVE DI PROTEINE. Le sale da pranzo di carne argomentano": Ma la carne è perfetta e è già completa in proteine; per ottenerli non devo spendere ore comprando, cucinando e combinando i vegetali corretti." Primo che tutto, la carne non è" pura" o" perfetta" in proteine, quando più un 25-30 percento è di proteina. La proteina netta utilizzata (NPU) la quantità realmente digerita ed assorbita per il corpo, è 67 percento comparata col 82 percento del latte, il 70 percento del formaggio, il 67 percento dei ceci ed il 60 percento del grano intero. Al dispiacere gli alimenti prima menzionati, sicuramente contengano meno proteine che la carne, ma poiché il suo NPU è alto, semplicemente mangiando più di essi o combinandoli uno trova le proteine RDA, la quantità minima giornaliera permessa. Per esempio, il latte è solo il 4 o 5 percento di proteina, ma con due tazze si ottengono vicino al 40 percento della quantità di proteina utilizzato RDA che è di 43.1 grammi. Un cubo di due pollici di formaggio produce vicino al 30 percento. Per completare, la combinazione corretta di alimenti è di buonsenso e tanto naturale come il pane ed il burro, ed evita facilmente deficienze dietetiche. Più ancora, il valore alimentare complementare aumenta combinando gli alimenti (vedere quadro). Per esempio, il NPU del riso è solo 60 percento e quello dei grani soli il 40 percento e si incrementa al 43 percento quando si mangiano insieme, e combinare latte con pane di grano intero aumenta il suo NPU al 13 percento. Inoltre, le proteine non sono tutte. Nutriente essenziali, tali come il ferro, il potassio, il magnesio, il calcio e vitamine essenziali tali come la C, l'A, la riboflavina, la niacina ed il complesso B, sono quasi completamente assenti delle carni. In questo modo, gli alimenti vegetariani sono assolutamente necessari per mantenere una buona salute. Quale è, allora, la ragione per ammazzare animali per mangiarli, specialmente nei paesi Americani ed Europei che sono ricchi in alimenti vegetariani? Ancora se qualcuno insiste nel mangiare animali, egli deve sperare fino a che muoiano naturalmente. Conoscitori che possono obiettare che tale carne deve essere molto dura, devono ricordare che i corpi morti stanno molto lontano da essere freschi, dato che deve aspettare fino a due settimane affinché il" rigore mortis" sparisca. Questo scienziato ed interessante articolo lo continueremo più avanti. (Vedere grafica pagina seguente). Impareremo ora la HALASAN o posizione dell'Aratro. Corichi Lei di spalle e rilassi respirandosi tranquilla e profondamente. Di seguito, mantenendo le braccia durante il corpo e le palme contro il suolo, levanti lentamente ambedue gambe on-line retta, fino a formare il perpendicolare contro il piano. Incominci ora ad alzare le anche piegando un po' le gambe. Separi tutta la schiena dal suolo fino a che i piedi tocchino terra ma là della sua testa. Allunghi le gambe la cosa più possibile e conservi le braccia allungate come nell'inizio dell'esercizio. Una variante, è portare in avanti le braccia allungandoli fino a toccare i piedi con le mani, o può collocare le mani vicino alla nuca con le braccia arcuate. Respiri lentamente per il naso. Ritornando alla posizione iniziale lo faccia con lentezza e senza alzare la testa. La HALASANA (Illustrazione) BENEFICI: Previene i mali del fegato, la milza e l'obesità. Dà gran flessibilità alla colonna e fortifica i muscoli dell'addome. Ristabilisce della stanchezza dandoci nuova energia. Corregge le deviazioni della colonna nei bambini. Evita la formazione di grasso nella vita ed anche. Spariscono i mal di testa o emicranie; cura il diabete, fortifica il collo, torace e gambe. Ed ora la nostra ricetta della quindicina. PARATHA. 1-1/2 tazze di farina integrale, o parti di crusca per quella di farina,; 1/2 Tazza di farina bianca; 1/4 Tazza di Ghee o burro chiarificato; Acqua. Mescoli il burro o il Ghee con la farina integrale. Continui ad aggregare l'annacqua fino a che abbia più o meno una consistenza soffice. Collochi questa massa in una stoviglia. La copra e le lasci riposare per mezz'ora. Quindi ami Lei ella per 10 minuti. Ora faccia palle grandi di più o meno 5 cms. di largo o diametro, usando la farina bianca di grano affinché non si attacchi la massa; prenda un rullo di impastare e gli metta anche un po' di farina. Continui ad appianare le palline fino a che gli rimangano come torte di 20 cms. di diametro. Queste devono rimanere ben rotonde, piane ed uguali. Sparga il burro sciolto sulle parathas che ha appena fatto e li pieghi per la metà. Gli unga burro e li pieghi in stanze affinché rimangano come una stanza di luna. Quindi prenda il rullo e li appiani di nuovo. Quindi continui a collocare le Parathas una per un'in una casseruola, facendogli frequentemente il giro. Ogni volta che rovesci le Parathas, getta loro una cucchiaiata di ghee sulla superficie, aiutando col cucchiaio affinché il ghee li penetri. Stringa ogni tanto i bordi per assicurarsi che rimangano ben cucinate. Cucini ogni Paratha fino a che zoppo colore rossiccio e sia tostata.

Lezione 20 SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD-GITA. "I significati o spiegazioni di Swami Bhaktivedanta sul Bhagavad-gita sono trasparenti e squisitamente dettagliate - questa classe di esposizione è presentata per la prima volta alla gente Occidentale ordinaria - è un deposito di antichità, esperienza, devozione, conoscenza, erudizione, vecchia saggezza indù, sincerità, giubilo e dolce discernimento trascendentale." Allen Ginsberg CAPITOLO DICIOTTO. Conclusione. La Perfezione della Rinuncia - II Poi Krishna impartisce ad Arjuna la conclusione decisiva di tutto il Suo insegnamento; il dovere ultimo del jiva è arrendersi a, con devozione ed amore puro trascendentale. Solo mediante la devozione può essere compreso Krishna, la Suprema Verità Assoluta, la Suprema Personalità di Dio. Per comprendere a Krishna, uno può entrare nel Regno di Dio, Bg. 18.55). Agendo abbasso sempre la Sua Suprema protezione, sempre cosciente di Lui, Suo devoto trascende tutti gli ostacoli della vita condizionata e per la Sua grazia raggiunge il Regno Spirituale, Bg. 18.56-58). Krishna previene ad Arjuna che se egli non osserva le Sue istruzioni divine, e scendo l'influenza dall'illusione schiva il suo dovere, ancora così si vedrà obbligato a litigare per la sua condizione di Ksatriya, Bg. 18.59-60). Comprendendo a Krishna come la Superalma nel cuore, il Controllore Supremo e Direttore delle erranti entità viventi, Arjuna dovesse arrendersi totalmente ed in questo modo avere pace trascendentale e raggiungere la Dimora Eterna, Bg. 18.61-62). Dopo avere istruito ad Arjuna affinché rifletta su questo tema molto confidenziale, per esempio, arrendersi a Krishna nella forma della Superalma, (Bg. 18.63, Krishna lo manifesta la parte più confidenziale della conoscenza, la suprema istruzione, l'essenza e conclusione del Gita: uno deve abbandonare tutti i processi religiosi e doveri (karma-yoga) jñana-yoga, dhyana-yoga, il doveri socio religiosi o delle ordine sociali, il risultato del Bramino e Paramatma, eccetera, e semplicemente arrendersi a Krishna come il Suo devoto sigaro in eterno ed amoroso servizio trascendentale, l'eterno e supremo dharma. "Pensa sempre a Me e trasformati in Mio devoto. Adorami ed offrimi le tue riverenze. Così senza dubbio me verrai. Io ti prometto questo perché tu sei il Mio amico molto caro. Abbandona tutte le varietà di religione e solamente a Me arrenditi. Io ti libererò di ogni reazione peccaminosa. Non temere. , Bg. 18.64-66). Nel verso seguente, Krishna stabilisce le qualificazioni per comprendere il Gita: Egli che l'ascolta deve essere austero, devoto, senza invidia ed occupato nel servizio di Krishna, Bg. 18.67). Quello che impartisce questi insegnamenti di Krishna, è il domestico più caro di Krishna e raggiunge la devozione pura per Lui, Bg. 18.68-69). Quello che studia il Gita" mi adora con la sua intelligenza", e quello che ascolta i Suoi insegnamenti con fede si libera di tutti i peccati, Bg. 18.70-71) Nel punto culminante della narrazione del dilemma di Arjuna, Krishna gli domanda": hai sentito distintamente questo con la tua mente? E, si dissolsero già le tue illusioni ed ignoranza?" Arjuna rispondi confidenzialmente": il Mio caro Krishna, Oh infallibile! Ora la mia illusione è andata via. Per la tua povertà ho recuperato la mia memoria, ed ora sono fermo e libero del dubbio e preparato per agire di accordo con le Tue istruzioni", Bg. 18.72-75). In un breve epilogo, Sanjaya, chi sta narrando tutta la conversazione a Dhritarastra, si rallegra in estasi avendo ascoltato il dialogo sacro. Le sue pelurie sono irsute di allegria e conclude": dovunque stia Krishna, il maestro di tutti i mistico, e dovunque stia Arjuna, l'arciere supremo, certamente lì staranno anche l'opulenza, la vittoria, il potere straordinario e la moralità. Quella è la mia opinione", Bg. 18.74-78). "PENSA SEMPRE A ME E TRASFORMATI IN MIO DEVOTO. ADORAMI ED OFFRIMI LE TUE RIVERENZE. COSÌ, SENZA DUBITA TUO ME VERRAI. IO TI PROMETTO QUESTO PERCHÉ SEI IL MIO AMICO" MOLTO CARO. (Foto) SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Srimad-Bhagavatam, Canto 3, Capitolo 25,Verso 19 na yujyamanaya bhaktya bhagavaty akhilatmani sadrso" sti sivah pantha yoginam brahma-siddhaye na - no; yujyamanaya - essendo eseguito; bhaktya - servizio devozionale; bhagavati - in direzione alla Suprema Personalità di Dio; akhila-atmani - la Superalma; sadrsah - come; asti - così è; sivah - auspiciosa; panthah - strada; yoginam - degli yogis; brahmasiddhaye - per la perfezione dell'autorrealización. Traduzione: La perfezione nell'autorrealización non può essere ottenuta per qualunque classe di yogi, se egli non è occupato nel servizio devozionale del Sig. Supremo, il quale è l'unico strada auspicioso. L'idea chiave di questo verso è" annunciare il vero senso del processo di Yoga." Lo Yoga non è un complicato sviluppo ginnico, né un sistema per respirare meglio, né un atteggiamento caritatevole mondano, né il risultato di una speculazione mentale. Questo è stato stabilito per il Supremo, personalmente o attraverso le Sue incarnazioni. La superiorità del servizio devozionale, bhakti-yoga, è che è diretto a compiacere il creatore originale e precettore di tutte le strade, cioè, il Sig. Sri Krishna. La meta di tutti i sentieri è armonizzare con la volontà del Suprema, ed il servizio devozionale c'insegna questa arte in forma presa diretto. Mediti accuratamente su questi punti. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. MEDITAZIONE - TILAKA. La seguente meditazione è fatta affinché lo Yogi possa proteggere e spiritualizzare il suo corpo attraverso una meditazione chiamato TILAKA. Questa cerimonia deve realizzarsi tutti i giorni dopo essersi avuto ricoperto. Il processo della Tilaka-meditazione è praticato per tutti gli yogis dell'India. Generalmente, essi prendono della rivera dei Fiumi Sacro Gange o Yamuna una creta molto fine e gialla

che mischiata con acqua si applica in differenti parti del corpo. Ma poiché questa creta non si ottiene facilmente in Occidente, possiamo fare solamente la stessa cosa con acqua, toccando il nostro corpo nelle differenti parti. Di mattina, dopo c'avere lavati e vestirci con vestiti puliti, dobbiamo sederci nella nostra sedia, cuscino o posto di meditazione, e collocare di fronte una piccola stoviglia con acqua di noi. Applicando l'acqua, deve tentare di farlo di tale modo che si formi una V con un rombo sotto a questo, vedere illustrazione. Mentre si applica le differenti marche di acqua nelle distinte parti del corpo, (metta dentro l'acqua il terzo dito della sua mano destra ogni volta che faccia una marca, devono cantarsi i corrispondenti mantras in Sanscrito. Di questa maniera possiamo prendere coscienza che realmente questo corpo ci fu dato per il Sig. e che per essere Egli il padrone, è l'unico che può proteggerci nel nostro servizio. Più ancora, il corpo deve essere utilizzato nel servizio di Dio. Mentre si applica il Tilaka nel centro della fronte, uno deve cantare: Om Kesavaya Namah; dopo nello stomaco, sopra all'ombelico: Om Narayanaya Namah; dopo si applica il Tilaka nel suo petto dicendo: Om Madhavaya Namah; il quarto passo è applicare il Tilaka nella sua gola dicendo: Om Govindaya Namah; il quinto posto di applicare il Tilaka è il lato destro dell'addome dicendo: Om Visnave Namah; il sesto passo è quello di applicare il Tilaka nel braccio destro, col terzo dito della mano sinistra ovviamente, dicendo: Om Madhusudanaya Namah; dopo sale alla spalla destra ed applicando il Tilaka si dice: Om Trivikramanaya Namah; dopo l'ottavo passo è applicare il Tilaka nel lato sinistro dell'addome dove dice: Om Vamanaya Namah; e dopo nel braccio sinistro dove dice: Om Sridharaya Namah; dopo deve passare alla spalla sinistra dicendo: Om Hrsikesaya Namah; dopo nella parte superiore della schiena, vicino alla nuca, e dice: Om Padmanabaya Namah; e per la parte inferiore della schiena si canta: Om Damodaraya Namah; finalmente si lavano le mani e passano per la parte superiore della testa nella regione del brahma-randhra, il piccolo vuoto reddito nella testa, per il quale gli yogis può abbandonare il corpo al momento della morte, e si canta: Om Vasudevaya Namah. Questi differenti nomi indicano differenti espansioni del Supremo Visnu, e cantandoloro uno invoca auspiciosa spiritualità e si protegge anche il corpo da qualunque danno materiale. Come quello Sig. è situato nel cuore di ognuno, il corpo è in realtà il Suo tempio. Segnandolo con Tilaka si sveglia la coscienza che gli elementi materiali che compongono il corpo sono proporzionati per Dio; che il corpo l'alberga, e che il corpo ha vita perché il Sig. gliela ha data, e questa vita può essere ritirata in qualunque momento per Lui. Pertanto, ci corrisponde dedicare per esempio questo corpo ad attività che compiacciano a Dio, al Suo servizio. Precisamente per queste ragioni gli Yogis di tutto il mondo realizza questa meditazione Tilaka. Occupandosi completamente nella pratica dello Yoga che consiste nelle attività devozionali, e nello studio personale e meditazione, lo yogi si libera a poco a poco dell'invidia ed altre qualità negative. La sua coscienza trasformata si manifesta anche nelle sue relazioni interpersonali, perché tratterà gli altri con compassione ed apprezzerà in realtà le sue buone qualità. Di questa maniera, lo yogi dimostra un comportamento ideale verso le altre persone ed a cambiamento sarà apprezzato per le sue qualità signorili. Abbiamo menzionato l'invidia come una delle principali qualità negative, perché è la nostra invidia del Sig. Supremo quello che ci ha attratti a questo mondo materiale. Originalmente eravamo occupati in un servizio amoroso sigaro al Supremo, e questo amore puro sta ancora presente nei nostri cuori, ma dovuto al nostro desiderio di godere indipendentemente del Sig., il nostro amore originale rimane coperto e è rimpiazzato per sentimenti di invidia per il Supremo e per altre entità viventi. Non c'è senso in invidiare o criticare superfluamente ad altre entità viventi. In realtà, questo è il primo sintomo della vita condizionata, ed in reciprocità, l'avanzamento nella vita spirituale significa che uno ha superato il desiderio di criticare ad altri. A questo rispetto, c'è una storia molto illustrativa: Una volta un brahmana che seguiva molto strettamente i precetti religiosi, credè all'improvviso che si fosse trasformato in una persona molto avanzata. Nel suo vicinato viveva una prostituta che soddisfaceva molti uomini tutti i giorni e non stava per niente interessata nella vita spirituale. Il Brahmana si disturbò molto per la classe di vita che portava questa prostituta e tentò di fare che prendesse coscienza di quella vita tanto peccaminosa. Allora, ogni volta che veniva un uomo a visitarla, il brahmana metteva di fronte una pietra della sua casa, così attraverso il tempo, si incominciò a formare una gran pila di pietre davanti alla casa della prostituta, ed il brahmana, a sua volta, era invecchiato. Quando arrivò il momento di morire, succedè qualcosa di molto interessante: il brahmana nonostante c'essere seguiti principi religiosi molto stretti, stava pensando sempre agli uomini che visitavano la prostituta, e tentò di mostrargli la sua collera mettendo quella gran pila di pietre davanti alla sua porta per mostrargli la sua posizione caduta. Era tanto assorto in questo tema che nel momento di morire stava pensando solo alla prostituta, e così dovette nascere quasi di nuovo in una situazione infernale come se avesse vissuto la vita della prostituta. Mentre quando arrivò il momento della morte dalla prostituta, ella stava pensando a tutte le pietre che c'era davanti alla sua porta, e cominciò a riflettere": Oh che caduto sono" ho perso deplorevolmente tutta la mia vita. Che cosa posso fare? Come potrò riuscire che il Sig. Supremo mi perdoni per la vita degradata che ho portato? Che cosa farò?" Di questa maniera la prostituta cominciò a lamentarsi sinceramente per la vita che aveva portato e si pentì davanti al Sig., e pertanto ella fu assolta dei suoi peccati e ricevè l'opportunità di prendere nascita in una famiglia molto spirituale e religiosa ed alla fine ritornò a Dio. Questa storia ci mostra che il Sig. si sente compiaciuto con un atteggiamento umile e pentito, e non per una posizione di" me sono più avanzato e santo che tu", o per alcuni principi pseudo-religiosi. Il servizio più elevato di uno può realizzare è ispirare gli altri affinché avanzino nella vita spirituale. Se uno non ha comprensione spirituale, ma desidera istruire ad altri circa i principi religiosi per ottenere reputazione di un uomo molto sacro, le sue istruzioni saranno di dubbioso valore ed il suo proprio avanzamento sarà fermato. Non esistono formule per ricevere la grazia del Suprema. A Lui lo conquistiamo solo con la devozione amorosa pura. Tuttavia, finché siamo basso l'influenza dell'identificazione corporale, non potremo riuscire la purezza necessaria per vedere al Sig. faccia a faccia. In conseguenza, questa meditazione Tilaka c'aiuterà a superare l'identificazione con le pene ed i piaceri del corpo, ricordandoci chi il proprietario ultimo è del corpo ed a che tipo di attività dobbiamo dedicarlo. Meditazione Del TILAKA (Illustrazione) SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA.

POSTI SACRI - I Nella quarta sezione delle seguenti due lezioni, lo porteremo con noi ad un viaggio per l'India. La cultura Vedica viene dall'India e è una cultura viva. Noi orgullece contarloro che abbiamo le nostre proprie agevolazioni nei principali posti sacri dell'India. In questi due capitoli conteremo loro circa i posti sacri, il suo significato e storia. Speriamo che nel futuro lei possa andare personalmente, come uno dei nostri studenti, visitare i nostri centri ed approfittare dell'opportunità per fare studi più profondi che aumentino la sua realizzazione spirituale. La prima fermata è Bombay. A Bombay abbiamo costruito un enorme centro progettato in maniera specifica per sistemare ed istruire gli occidentali culturale e spiritualmente circa le scienze Vediche. Questa è la sede dell'Istituto Bhaktivedanta dove si studiano ed analizzano le differenti scienze Vediche, e si preparano varie pubblicazioni per i membri dell'Istituto attorno al mondo. L'enorme tempio di marmo di Juhu Beach, la terra di Farò Krishna, Juhu 400 054, fu costruito sotto la guida personale del fondatore della Società Internazionale per la Coscienza di Krishna, la Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Egli vide il suo sonno di stabilire una casa internazionale di ospiti ed un tempio, convertito in realtà in 1.976. Oggi troviamo un ampio e bello tempio di marmo e due case di ospiti di sette piani, con tutte le comodità che possiamo desiderare in nostra prima fermata in India. Bombay è una gran città cosmopolita e sicuramente non è un posto tranquillo. Tuttavia, nel tempio di Radha Rasabihari potremo trovare sufficiente pace e tranquillità per acquisire armonia interna con lo studio delle scritture rivelate. La seguente fermata durante la nostra visita ai posti sacri dell'India è Delhi. Arrivando da Delhi, dobbiamo prendere un treno fino alla stazione Mathura. Sono più o meno 75 chilometri. Di lì possiamo prendere un taxi o un autobus fino a Vrndavana, la terra di Krishna che sta solo a 10 miglia di Mathura. Durante il tragitto a Vrndavana, vedremo tempii e santuari costruiti per devoti, in memoria dei passatempi di Krishna Che apparve 5.000 anni fa in questo stesso posto. Per migliaia di anni le scritture Vediche hanno glorificato la terra sacra di Vrndavana. Allo stesso modo in che Krishna apparve trascendentalmente in questo mondo, la Sua dimora appare anche con questa stessa natura trascendentale. Benché sembri essere situata in India, ha tutte le qualità trascendentali del mondo spirituale: eternità, prosperità e conoscenza. Krishna, nella Sua povertà senza causa, discende da tempo in tempo per liberare alle anime cadute di questo mondo e portarli di ritorno alla Sua dimora, oltre la nascita e la morte. Il Krishna del Bhagavad-gita, il quale abbiamo studiato in questo corso, ed il Krishna di Vrndavana sono un e la stessa persona. Non è l'immaginazione di un autore, bensì la realtà vera, la Persona Suprema, Chi apparve per ristabilire la vita spirituale, dando le istruzioni necessarie a tutta la gente di questo mondo attraverso le Sue parole personali parlate ad Arjuna. Anche i passatempi di Krishna sono stati descritti in quella letteratura bella e famosa che è lo Srimad Bhagavatam, o la" Bella Istoria della Personalità di Dio." In 18.000 versi, lo Srimad Bhagavatam spiega le potenze specifiche del Sig. Supremo che culmina nel Decimo Canto, il quale descrive i passatempi più intimi manifestati per il Sig. Krishna in Vrndavana. Nella Sua gioventù, Krishna non abbandonò mai l'estesa area di Vrndavana, e si capisce che Egli è presente lì eternamente. In Vrndavana esistono 12" boschi" principali e 121 secondari, in realtà non significa che siano posti di densa vegetazione. Vrajanath, il bisnipote di Krishna, con l'aiuto di Maharaja Pariksit e sua madre Uttara, stabilì 160 posti dove Krishna realizzò i Suoi passatempi, e le Divinità di Radha Madan Mohan, Radha Govinda, Radha Gopinath, i Divinità reggenti di Doji, Adideva, Kesava, Govinda e le Divinità protettive di Bhutesvara, Chaklesvara, Nandisvara, Kamesvara e Gopesvara. Vrndavana è anche il posto di molti passatempi eccellenti relazionati col Sig. Brahma il creatore, il Sig. Indra, Siva, Narada Maneggiai, e molti altri. Per aiutarci nella nostra visita a Vrndavana, il Krishna Balarama Mandir nel Bhaktivedanta Swami Marga, sarà compiaciuto di proporzionarci una guida speciale chiamato" Cintamani-Dhama, una guida di Vrndavana" con la quale potremo localizzare e visitare tutti i posti dei passatempi di Krishna. Anche il Krishna Balarama Mandir ha una scuola per Studi Avanzati di Yoga, e lì troveremo alloggio e guida. La gradevole casa di ospiti ed il tempio, furono costruiti per Srila Prabhupada con l'unico proposito di aiutare gli Occidentali affinché si assorbano nella modalità del Bhakti-yoga, la modalità della coscienza di Krishna. Egli stesso passò i suoi ultimi giorni in Vrndavana, ed il Samadhi, sepoltura, del fondatore del movimento mondiale di Bhakti-yoga si trova lì. Caitanya Mahaprabhu visitò Vrndavana 500 anni fa, viaggiando attorno a tutta l'area e scoprendo molti posti di pellegrinaggio. Precisamente fu basso i Suoi ordini che i sei Gosvamis, i Suoi discepoli intimi, rimasero lì per costruire tempii e stabilire i differenti posti dei passatempi di Krishna. Dobbiamo assicurarci di visitare i principali tempii del centro della città. Esistono anche altri posti speciali come Radha-Kunda, Syama-Kunda, Govardhan ed alcuni più che sono situati nella periferia di Vrndavana. IL RADHA-KUNDA: IL POSTO PIÙ SACRO IN VRINDAVANA, INDIANA. (Foto) TEMPIO IN ELLORA, INDIANA, SCOLPITO IN UNA SOLA PIETRA. È L'UNICO IN IL MONDO. (Foto) RADHA-GOVINDA: LE DIVINITÀ ORIGINALI DI SRILA RUPA GOSWAMI. (Foto). Le storie circa Krishna sono tanto belle perché dimostrano la relazione trascendentale amorosa tra il Sig. Supremo ed i Suoi soci o devoti eterni. Ci sono innumerabili di queste storie e possono essere comprese sotto la guida di un devoto esperto che comprenda la modalità di questo posto sacro, cioè che capisca il servizio eterno a Krishna. È eccitante vedere che in Vrndavana praticamente ciascuna casa è un tempio, e pertanto, ci sono 5.000 tempii nella città. Nel momento delle cerimonie chiamato aratikas che si realizzano nei tempii, potremo sentire campane suonando dappertutto, e la gente correndo di qui per là, per assistere ai programmi dei differenti tempii, e cantare i Sacri Nomi e ballare nell'estasi della vita spirituale. Di tutti i posti sacri del mondo, Vrndavana è il più esaltato per che la Suprema Personalità di Dio Stesso apparve in questi paraggi. Di questa maniera abbiamo visitato i posti speciali dei passatempi di Krishna in Vrndavana. Quando lasciamo Vrndavana, potremo fermare in Mathura e visitare il posto dove Krishna nacque ed oltre ad altri tempii importanti. Abbiamo visitato con lei nostri primi posti sacri dell'India. Nella prossima lezione andremo a Bengal e Sridam Mayapur, dove continuarono i passatempi di Krishna 4.500 anni dopo la sua apparizione in Vrndavana.

SEZIONE 5 Principali Filosofie Di L'AUTORREALIZACIÓN IL VEDANTA SUTRA. Il Vedanta Sutra consta di codici che rivelano il metodo di intendimento della conoscenza Vedica e è la forma più concisa di questa conoscenza. Di accordo col Vayu e Skanda Puranas" un sutra è un codice che esprime l'essenza di ogni conoscenza in un minimo di parole. Questo deve essere applicabile universalmente e senza mancanze nella sua presentazione linguistica." Gli erudito conoscono il Vedanta Sutra per una varietà di nomi, includendo (1) Brahma Sutra, (2, Sariraka, (3, Vyasa Sutra, (4, Badarayana Sutra, (5, Uttara-Mimamsa e, 6, Vedanta-Darsana. Ci sono quattro capitoli (Adhyayas, nel Vedanta Sutra e quattro divisioni) padas, in ogni capitolo. Cosicché, il Vedanta Sutra è conosciuto come Sodasa-Pada perché questo contiene sei divisioni di codici. Il tema di ogni divisione è completamente descritto in termini di cinque differenti materie esposte, adhika rane, le quali sono chiamate tecnicamente pratijña, hetu, udajarana, upanaya e niga sgorga. Ogni tema deve essere spiegato necessariamente con riferimento al Pratijña o una dichiarazione solenne del proposito del trattato. Al principio del Vedanta-Sutra, c'è una dichiarazione solenne del proposito, athato brahma-jijñasa": Ora è il momento per inquisire circa la Verità Assoluta." Le ragioni (hetu) devono essere espresse, gli esempi (udaharana) devono essere dati in termini di vari fattori, il tema (upanaya) deve essere portato gradualmente più vicino per capirlo, e finalmente questo deve essere appoggiato per appuntamenti autorizzati, nigamana, dei Costumisti Vedici. Di accordo al gran Lessicografo Hemacandra, anche conoscente come Kosakara, il Vedanta trattiene il significato dagli Upanisads che sono per se stessi parti delle porzioni del Brahmana delle Proibizioni. Come il Professore Apte descrive nel suo dizionario, la parte del Brahmana provvede le regole per l'impiego degli inni dei differenti sacrifici e dà spiegazioni dettagliate dell'origine degli inni. , D'altra parte, la parte del mantra contiene gli inni. Così, Hemacandra disse che il Vedanta Sutra forma il supplemento delle Proibizioni. Come la parola" Proibisce" significa" conoscenza" e" alce" significa" il fine" il Vedanta proporziona comprensione appropriata dell'ultimo proposito delle Proibizioni. Possiamo notare di nuovo che gli Upanisads, i quali sono in se stessi parti della porzione Brahmana delle Proibizioni, appoggiano la conoscenza data nei Codici del Vedanta-Sutra. Le Storie (Itihasas) Le storie o Itihasas sono letterature Vediche supplementari; esse includono il Mahabharata ed i Puranas. Come i rituali Vedici sono difficili da capire ed il Vedanta Sutra è abbreviato ed altamente filosofico, le storie offrono conoscenza Vedica nella forma di storie ed incidenti storici. Il Chandogya Upanisad si riferisce al Mahabharata ed i Puranas come la Quinta Proibizione. Gli acharyas Vedici considera le storie dei Puranas come reali, non solo di questo pianeta, bensì di molti altri dentro l'universo. Indubbiamente, alcuni dei dati storici presi di altri pianeti non vanno di accordo con la vita in questo, per esempio, i lasso di vita favolosamente lunghi, o l'abilità di volare senza aiuto meccanica. Ma non c'è ragione per considerare i Puranas come addizioni posteriori. Quello che non possa essere comprensibile non è necessariamente inauténtico. Impeci scrive": I Puranas stava descrivendo il suo intendimento dell'universo, dove la cosa soprannaturale era comune e le nascite miracolose erano ordinarie." I seguaci dei Puranas sostengono che considerando le situazioni dei differenti pianeti e le differenze in tempo e circostanze, uno non deve trovare le Puranas difficili da capire. In altre parole," è tempo che gli erudito abbandonino i suoi pregiudizi e diano ai Puranas il suo dovuto luogo come una fonte della storia antica dell'India." Difensori dei Puranas sostengono che il gran saggio Sri Vyasadeva ed i grandi acharyas (maestri) tali come Sukadeva, Suta, Maitreya, e più recentemente, Ramanuja e Madhva, accettarono i Puranas come letteratura Vedica autenticazione. I Puranas tratta principalmente delle attività sovraumane di Bhagavan e le Sue differenti incarnazioni in differenti ere. Narrano anche le attività dei saggi e devoti di Bhagavan. Ancora quando non c'è un curriculum cronologico stretto per queste storie, gli acharyas Vedici non li considera immaginarie. Gli storiografi moderni cercano in vani una chiave per il suo intendimento, ed infine, già frustrati, offrono finalmente teorie circa le sue raccolte. Il Mahabharata, la storia del" Gran Regno di Bharatavarsa", descrive la storia dell'antico impero del mondo. Abbracciando circa 100.000 versi, il Mahabharata è il poema più allungo nel mondo della letteratura, e la tradizione Vedica conferma che questo fu il lavoro di Vyasadeva. Questa epopea racconta come i Pi Pandavas abbatte alla demoniaca dinastia dei Kurus. I Kurus strappò disonestamente ai fratelli Pandavas il suo diritto al trono, li esiliarono nel bosco ed al suo ritorno negarono loro la sua terra. Il lavoro si incentra negli eventi della battaglia di 18 giorni tra i figli di Kuru ed i suoi cugini, i figli di Pandu. A volte chiamato la" Proibizione Krishna", il Mahabharata dà importanza a Bhagavan Krishna, specialmente nella sua sezione principale, il Bhagavad-gita. C'è 18 Puranas principali: sei composti per gente nella modalità dell'ignoranza, sei per quelli nella modalità della passione e sei per quelli nella modalità della bontà. Di tutti i Puranas, il Bhagavata Purana è in primo luogo l'e il più conosciuto e letto in tutto il mondo. Il Bhagavata Purana, anche Srimad Bhagavatam, è considerato come il commento più diretto del Vedanta-Sutra, poiché Vyasadeva è l'autore di ambedue. Come tema principale, il Bhagavatam descrive a Bhagavan Krishna ed i suoi soci e devoti. Anche gli altri Puranas descrive i differenti metodi per i quali uno può adorare i Semidei, ma il Bhagavatam tratta solamente del Bhagavan Supremo. La retro iniziale, janmady asya yatah, corrisponde al primo verso del Vedanta Sutra ed indica che Vyasadeva sta scrivendo direttamente circa la Verità Assoluta, la fonte di tutte le emanazioni. Come questo si incentra nell'adorazione della Suprema Personalità di Dio, Bhagavan Sri Krishna, si può dire che lo Srimad Bhagavatam trascende le sezioni del Karma-Kanda delle Proibizioni che trattano di sacrifici per guadagni materiali, le sezioni del Jñana-Kanda che trattano inquietudini filosofiche, e le sezioni dell'Upadana-Kanda che trattano dell'adorazione dei Semidei. Lo Srimad Bhagavatam (1.2.6) descrive il sentiero più elevato di questa maniera": La suprema occupazione, dharma, per tutta l'umanità, è quello mediante la quale gli uomini possono arrivare a prestare servizio amoroso e trascendentale al Sig.. Affinché detto servizio devozionale soddisfaccia all'io completamente, deve essere libero di motivazioni ed essere ininterrotto."

A volte il sentiero del Bhakti indicato in questo verso è oggetto di critici perché sembra essere destinato a quelli quale non possono dedicarsi ad una filosofia più elevata. Ma di accordo con lo stesso Bhagavatam (1.2.12), il bhakti vero deve basarsi sulla comprensione di tutta la letteratura Vedica. In altre parole, il bhakti deve svilupparsi in compimento dalla filosofia Vedanta": Il saggio o studente sincero ed inquisitivo, ben equipaggiato con conoscenza e disinteresse, arriva a comprendere quella Verità Assoluta per prestare servizio devozionale in termini di quello che ha imparato nel Vedanta-Sutri." Come George Hart scrive": Il Bhagavata Purana sta tra i migliori lavori di devozione che si sono iscritti, essendo simile, nella mia opinione, solamente per altri lavori in lingua Indù." Tuttavia, uno deve capire lo Srimad-Bhagavatam alla luce della filosofia Vedanta. Il Vedanta-Sutra spiega la Verità Assoluta attraverso una logica ed argomento sullo stessi. Generalmente, i recitanti professionali dello Srimad-Bhagavatam trattano della sezione del Liscio-lilla che descrive la famosa danza di Krishna con le donzelle di Vrndavana. Questa sezione, (Canto 10, Capitoli 29 a 35, presa fuori del contesto diventa realmente un ostacolo per il nostro intendimento di Bhagavan Krishna ed il Siddhanta Vedico. Lo Srimad-Bhagavatam comincia dove il Bhagavad-gita finisce. Il Bhagavad-gita afferma che se uno sa circa le apparizioni ed attività trascendentali di Bhagavan Krishna, può liberarsi del ciclo di nascita e morte. Lo Srimad Bhagavatam comincia col riconoscimento di Bhagavan Krishna come la causa di tutte le cause; dopo continua narrando i passatempi di Krishna dalla Sua apparizione fino alla Sua sparizione. Così, lo Srimad-Bhagavatam è chiamato lo studio di post-grado del Bhagavad-gita. Lo Srimad-Bhagavatam si incentra in Bhagavan Krishna come nella conclusione Vedica. Come solamente Bhagavan Krishna esibisce i tratti completi di Dio, gli è confermato come la fonte di tutte le incarnazioni, compresa l'espansione di Visnu. ete camsa-kalah pumsah krsnas il tuo bhagavan svayam: Bhagavan Krishna è il summum bonum. Questo è il tema predominante del Bhagavatam. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI E LA MORTE. "Un uomo nasce solo e muore solo; egli sperimenta suolo le conseguenze di suoi buone o cattive azioni; e va solo all'inferno o il cielo." Canakya Pandit Benché gli scienziati moderni tentino di controllare la morte inevitabile attraverso la sperimentazione con droghe ed investigando in laboratori da dove proviene la vita, benché si costruiscano migliaia e migliaia di ospedali per controllare le malattie, benché si sviluppino costantemente nuovo formule gerentológicas e metodi di chirurgia plastica, dobbiamo ammettere che ancora il tasso di mortalità è del cento percento. Benché la società moderna abbia sviluppato con successo nuove forme di arte, scienza, e mezzi di scambio culturale e di espressione, ancora dobbiamo trovare la soluzione al fattore terrificante ed invincibile della morte. In realtà, ci siamo trasformati in esperti scoprendo nuove forme per accelerare la morte inevitabile. Gli scienziati riconoscono che qualcosa mancanza nel corpo morto che era presente nel vivo. Solo un momento prima, il corpo si muoveva, parlavo, pensavo! vivevo! Se essi potessero isolare quell'elemento ed iniettarlo nel corpo morto, la vita potrebbe prolungarsi indefinitamente. Ma tutti i suoi tentativi per arrivare a quello punto sono vani, perché come il Bhagavad-gita afferma": quell'elemento è immateriale e, pertanto, non può percepirsi con strumenti umani." Come Yogis possiamo comprendere perfettamente che una volta che l'atma, l'elemento spirituale, abbandona il corpo, non esiste la più remota possibilità di restituirgli la vita. In altre parole, il momento della morte non è nient'altro che l'uscita dell'anima di un corpo inutile. Come ci togliamo paramenti vecchi e ci mettiamo vestiti nuovi, allo stesso modo al momento della morte usciamo da un corpo inutile che è stato usato fino al massimo, ed entriamo in uno nuovo, come un corpo giovane cambia ad un corpo adulto ed eventualmente ad un corpo anziano. Tuttavia, l'io interno rimane essendo lo stesso. Questo prova la capacità dell'anima per accettare corpi differenti. Allo stesso modo, al momento della morte l'anima entra in un altro corpo, condizionato per il Karma delle sue attività e desideri anteriori. L'esperienza della morte è la più drammatica che dobbiamo soffrire, perché soffrire morte e nascita è contraria alla nostra natura costituzionale. Più ancora, in realtà apparteniamo al mondo immortale, spirituale, libero delle angosce della nascita e la morte, la vecchiaia e la malattia. Pertanto, non bisogna meravigliarsi per il nostro desiderio intenso di liberarci della morte. Ma, finché tentiamo di farlo con un atteggiamento provocatorio, sfidando le insuperabili leggi della natura, quelli tentativi ci porteranno solo al fallimento. Il metodo scientifico per conquistare la morte è dato nel Bhagavad-gita, dove Krishna dice che lo stato della mente nel momento di morire determina il corpo nuovo che uno riceve. E dopo dice che chi voglia che sia capace di pensare a Lui al momento della morte, mediante la perfezione dello Yoga, può raggiungerlo immediatamente nel mondo spirituale. Per quel motivo lo Yogi non teme alla morte, perché durante tutta la sua vita si è preparato per la morte, considerando che questa può venire in qualunque momento. Se uno muore affezionato a cose materiali, è soggetto a ricevere un'altra volta un corpo materiale affinché così continui soddisfacendo i suoi desideri materiali. Ma se al contrario, egli glieli sistema per purificare la sua mente, specificamente col canto del mantra Farò Krishna, e ha coscienza spirituale al momento di morire, egli sarà protetto per l'energia divina e, in conseguenza, liberato degli artigli materiali. C'è una storia affascinante nello Srimad-Bhagavatam che illustra l'importanza di quello momento decisivo che è la morte: C'era una volta un giovane chiamato Ajamila chi era stato allenato nel principio del servizio devozionale o Yoga, durante tutta la sua vita. Ajamila andava giornalmente al bosco ad ottenere fiori e frutte per il tempio. Un giorno, Ajamila vide ad un uomo di classe bassa abbracciando una domestica. Benché tentasse di cancellare quella scena della sua mente, non fu capace, e risolse che di una forma o un'altra tenterebbe di trovarsi con la donna nella prima opportunità. In primo luogo, la portò a casa sua come domestica. Il suo attaccamento aumentò con la sua associazione ed abbandonò molto pronto a sua casta moglie e la sua famiglia per dedicarsi a guadagnare denaro per compiacerla, quello che non era facile. Pertanto, Ajamila realizzò ogni tipo di attività peccaminose per aumentare i suoi guadagni. Così abbandonò il suo allenamento di Yoga e si degradò al livello di un mondano chiunque, attaccato completamente ai piaceri mondani. Nel corso della sua vita non si preoccupò per quello che era corretto o scorretto ed ebbe molti figli. Nonostante la sua posizione miserabile ebbe un bambino più che molto pronto si trasformò in suo preferito. Per fortuna, lo chiamò" Narayana" che è un nome

Sanscrito del Sig. Supremo e che significa" il posto di cappotto e riposo di tutte le entità viventi." Pertanto, stava tutto il giorno pronunciando inavvertitamente un nome del Sig., benché egli pensasse solo a suo figlio viziato, Narayana. Arrivò il momento della morte. Giacendo nel suo letto, vide tre creature orribili, i messaggeri della morte che venivano a trascinarlo alla corte di Yamaraja, dove gli uomini peccatore sono giudicati di accordo con le sue attività e si decide che cosa punizione e nascita seguenti avranno. Nella sua ansietà, Ajamila cominciò a chiamare suo figlio:! Narayana! Narayana!, e stava per essere strappato del suo corpo, quando all'improvviso apparvero quattro persone magnifichi ed efulgentes, i messaggeri del Sig. Visnu, e fermarono i messaggeri della morte. Questi obiettarono l'interferenza, citando codici religiosi e ripetendo dettagli della vita peccaminosa di Ajamila. Ma i messaggeri del Sig. Visnu, più poderosi dello stesso Sig. della morte, Yamaraja, insisterono": Egli cantò il nome del Sig. nel momento della sua morte, pertanto rimane assolto di tutti i suoi delitti." "Ma, - dissero i messaggeri della morte - egli non stava richiamando al Sig. Narayana. Stava pensando a suo figlio chi si chiama così" per coincidenza. I messaggeri del Sig. risposero": non importa, il nome del Sig. è assoluto." Dopo, i due gruppi di messaggeri sparirono, ed Ajamila che era stato cosciente di tutto quello successo, recuperò i suoi sensi e si rese immediatamente conto dei suoi delitti, e delle punizioni che l'aspettavano, ed anche della povertà del Sig. Supremo esimendolo dal suo destino. Quindi, con una determinazione rinnovata, si dedicò al servizio devozionale del Sig. in un posto sacro, reddito sulle rive del Gange e si perfezionò a poco a poco per mezzo dei processi Yógicos. Allora i quattro messaggeri del Sig. che l'avevano salvato, a lui si avvicinarono di nuovo. Quando Ajamila li riconobbe, immediatamente offrì loro i suoi rispetti e riverenze. Non appena li vide, abbandonò il suo corpo materiale nel bordo del Fiume Sacro ed assunse immediatamente la sua forma originale spirituale che è l'appropriata per associarsi col Sig.. Ajamila salì ad un aeroplano dorato e fu direttamente al regno del Sig., al mondo spirituale. Questa narrazione non è fatta per incoraggiare allo Yogi a che si dedichi alle attività peccaminose durante la sua vita, ma illustra la potenza di cantare il nome del Sig., e la protezione che può ottenere lo yogi sincero nel momento della morte. La morte, allora, si trasforma in un'esperienza liberadora invece di qualcosa di terrificante. Un gran poeta Vaisnava scrisse: "Male ragionano quelli che dicono che i Vaisnavas muore, quando continuano vivendo nel suono. I Vaisnavas muore per vivere, e vivono per propagare il Santo Nome." C'è un altro esempio che mostra la differenza tra quello che significa la morte per un Yogi e per un materialista. Il gatto acchiappa un topo e lo porta nei suoi denti, pertanto, per il topo la bocca del gatto è la morte personificata. Allo stesso modo, il gatto porta ai suoi gattini nella bocca di un posto ad un altro, ed essi si sentono molto sicuri afferrati per quelli denti. Analogamente, la morte cattura il materialista senza coscienza, e lo spezza senza povertà gli attaccamenti ottenuti. Pertanto, per i materialisti la morte è il suo peggiore nemico. D'altra parte, allo Yogi gli arriva anche la morte, ma egli la vedi come se fossero le mani del Sig. che venissero per lui per portarlo a svolgere il suo seguente servizio, dovunque il Sig. lo porti. Egli non è affezionato né a quello che lo circonda, né alle sue posizioni, molto meno al suo corpo fisico, perché egli sa che la sua identità vera è essere anima spirituale eterna, domestico del Supremo. Cosicché la morte è un tema insignificante per lo Yogi ed in ultima istanza, un'opportunità per aumentare il suo servizio al Supremo. In conseguenza, il sentiero dello Yoga ci permette di superare la gran paura, della morte, ed eseguire compiutamente i nostri doveri in questo mondo, raggiungendo la dimora suprema in questa vita presente. SEZIONE 7 LO YOGA E LA SALUTE. DIETA PER UN PIANETA SPIRITUALE. Seconda Parte. Molta gente è vegetariana per ragioni etiche, pensando che non è del tutto possibile perdonare come" dominio dell'uomo" l'assassinio di quattro miliardi di animali ogni anno. Alcuni altri non dubitano di prendere vegetarianismo se essi visitano un mattatoio o se loro stessi devono ammazzare gli animali che dopo si mangiano. Eufemismi tali come" sirloin"," petto" o" costoletta" non nasconderanno per più tempo l'orrore della macelleria di vacche, ed i compratori non staranno più di accordo in collocare nelle sue bocche pezzi di corpi di vacche. Queste visite sono repulsive per tutte le sale da pranzo di carne. Alcuni penseranno": Allora che cosa? Chi mi punisce? Il governo non arresta nessuno per ammazzare vacche." Ma essi si sbagliano: Karma Istantaneo, Sprechi Insani. Si è provato scientificamente che la dieta nordamericana ricca in carne è la causa di molte malattie. Alcuni esempi: Alcuni investigatori hanno trovato che la carne fritta produce cancerogeni, agenti causanti del cancro. Il latte di petto delle donne no-vegetariane trattiene dieci volte più pesticidi che quella dalle vegetariane. Molti nordamericani, quelli che sono più ricchi, mangiano specialmente quasi due volte più delle proteine che necessitano, e questo tende quasi sempre a collocare il calcio fosse delle ossa ed ad ubicarlo nel torrente sanguineo. Questo processo può produrre la perdita di forza delle ossa e la sua debilitazione attorno ai quaranta anni. Evidenze che vincolano la dieta nordamericana col cancro ed altre malattie, hanno fatto che il Senato degli Stati Uniti chieda un aumento nel consumo degli alimenti vegetariani nella dieta nazionale. Sodio, nitrato, ormoni ed antibiotici, dadi ad animali in grandi quantità per ingrassarli e tranquillizzarli, sono passati al consumatore e molti investigatori pensano che sono la causa primordiale di malattie. Ovviamente, tutti questi fattori non sono la causa originale delle malattie, ma sono loro stessi manifestazioni di cause sottili, come violazioni delle leggi della natura. Gli esseri umani sono fatti per mangiare alimenti vegetariani, ma quando i suoi appetiti incontrollabili li portano a mangiare carne devono soffrire del Karma, il quale è condiviso per tutti quelli che partecipano alla macelleria: dagli allevatori ai macellai, i compratori, i cuochi ed i consumatori. Questa è la vera connessione tra la dieta e la malattia": Karma istantaneo." Si manifesta immediatamente, come nel caso del botulismo, un avvelenamento mortale, o più tardi, come nel caso della debilitazione delle ossa; può manifestarsi individualmente, come nel caso infernale di un cancro, o collettivamente, come nella macelleria massiccia della peste bubbonica. Ma non c'è in qualsiasi caso fuga alle reazioni del karma. Mietiamo quello che seminiamo in questa vita o nella prossima, perché la natura ha la sua giustizia al di sopra di qualunque stato.

Il Bhagavad-gita rivela come il vegetarianismo stretto, quando si integra col Bhakti-yoga, può resistere il karma. I devoti sono liberati delle reazioni del karma perché essi primo offrono tutti i suoi alimenti al Sig., mentre altri chi preparano unicamente i suoi alimenti per la gratificazione personale dei suoi sensi, mangiano solo peccato." , Bg. 3.13, in altre parole, chiunque che offre i suoi alimenti di accordo coi principi del Bhakti-yoga, si converte trascendentale a tutte le reazioni del Karma, mentre quello che respinge fare questo incorre in un cattivo karma. Più ancora, quando si agisce senza karma può unire la sua coscienza a quella di Dio ed arrivare a conoscere la Sua presenza personale ad ogni passo. Questo è il vero beneficio del prasada (cibo offerto). Economicamente, la dieta no-vegetariana ha prodotto una tragedia. Da 1.950 fino a 1.970, la produzione di grani negli Stati Uniti aumentò in un 50 percento. Ma, come fu distribuito quello grano? Realmente, all'allevamento gli è dato il 85 percento del mais commestibile, orzo, drena, saggina e la soia che non si esportò e che fu prodotta negli Stati Uniti. Inoltre, i Nordamericani danno quasi agli animali la metà del grano che loro stessi mangiano. Una gran parte della terra degli Stati Uniti si usa attualmente per alzare bestiame, terra preziosa che potrebbe essere usata per coltivare grani. Molta gente è di accordo con che sprecare il cibo è un peccato. Tuttavia, tutto questo sforzo ed energia producono solamente vicino ad una libbra di proteina di carne per sedici libbre di grani; unicamente quello che si spreca, potrebbe coprire il 90 percento del deficit mondiale di proteine annuali. In America Centrale, dove il 70 percento dei bambini stanno affamati, il 50 percento della terra è utilizzato per" coltivazioni effettive", coltivazioni tali come iris che crescono rapido, lasciano molti guadagni, ma sono di molto poco uso per la sopravvivenza umana. Mentre le multinazionali utilizzano le migliori terre per le sue" coltivazioni effettive", caffè, tè, tabacco, cibi esotici, la gente del paese è forzata ad utilizzare le terre pendenti ed erose, nelle quali è molto difficile coltivare. Fondo per lo sviluppo sono stati affezionati ad irrigare il deserto del Senegal affinché le compagnie multinazionali possano coltivare melanzane e manici, per portarli via aerea ai migliori ristoranti dell'Europa. In Haiti, una delle terre più ricche del mondo, la maggioranza dei contadini completamente impoveriti lottano per sopravvivere tentando di coltivare alimenti nelle pendenze di fino a 45° delle montagne. Essi dicono che sono esiliati dalla sua nascita. Queste terre appartengono ora ad un'elite arricchita; il bestiame è portato per firme americane per la sua bimba e dopo è re-esportato a ristoranti di hamburger. Il risultato di questo sistema è una produzione massiccia di carne. "Il grano dell'uomo povero è convertito in sifone per alimentare la vacca dell'uomo ricco", dice il direttore di un gruppo di Consiglieri di Proteine delle Nazioni Unite. Man mano che la domanda per la carne aumenta, le nazioni ricche stanno comprando sempre di più grani per alimentare i maiali ed il bestiame. Le provviste di grano una volta utilizzate per alimentare la gente, sono spacciate al migliore offerente ed innumerevoli esseri umani sono condannati all'inanizione. "Il ricco può competere per il cibo dell'uomo povero, ma il povero non può farlo" D'altra parte, per ogni libera di grano che una vacca mangia, produce una macchia di latte, una stanza di gallone, del quale si tira fuori formaggio, burro e yoghurt. Questi alimenti suppliscono tutti i nutriente essenziali per una dieta umana, quando sono combinati intelligentemente con grani, frutte e vegetali. Esistono per lo meno 40 classi di vegetali, nove classi di grani, venti classi di frutte, venti classi di fagioli e veccie e venti classi di noci disponibili nel mercato, oltre ai prodotti lattei. Quale è allora, la necessità di tutta quella violenza e disubbidienza alle leggi più elevate dell'umanità, della natura di Dio? CAMPI RELATIVI PER ACRO DI PROTEINA UTILE PROVENIENTE DI VARIE FONTI ALIMENTARI. (Grafico) Citeremo subito alcuni frasi di celebri personalità che furono vegetariani": Realmente l'uomo è il Re delle bestie, perché la sua brutalità eccede quella di quelli. Noi viviamo della morte di altri. Siamo cimiteri! Da molto piccolo rinunci a mangiare carne, ed arriverà il tempo quando gli uomini vedano l'assassinio di animali dello stesso modo in cui guardano ora l'assassinio di uomini." Leonardo Dà Vinci. Mentre siamo tombe viventi, come possiamo aspettare una condizione di vita ideale sulla terra"?. Leone Tolstoy. "Gli animali sono i miei amici... ed io non mi mangio ai miei amici. Questo è tremendo, non suolo la sofferenza e la morte degli animali, bensì l'uomo sopprimendo in lui stesso, superfluamente, la sua più elevata capacità spirituale: quella della simpatia e pietà verso le creature viventi, giustamente come a sé stesso, e violando i suoi propri sentimenti si trasforma in un essere crudele." George Bernard Shaw. "La pace mondiale, o qualunque altra classe di pace, dipende nella sua maggiore parte dall'atteggiamento mentale. Il vegetarianismo può darci l'atteggiamento mentale corretto per la pace... ci porta verso una migliore, più giusta e più pacifica comunità di nazioni." Unu, Primo Ministro di Burma. "È il mio punto di vista che la forma vegetariana di vita, unicamente per il suo effetto fisico nel temperamento umano, sarebbe l'influenza più vantaggiosa per l'umanità." Albert Einstein. ALCUNI VEGETARIANI FAMOSI Albert Einstein, Platone, Leone Tolstoy, Guidoslitta Dylan, Luisa May Alcorr, Susan St. James, Henry David Thoreau, Socrate, il Papa Alejandro, Ovidio, Sir Isaac Newton, H.G Wells, Pitágoras, Ralph Waldo Emerson, Benjamín Franklin, Richard Wagner, Candice Bergen, Mahatma Gandhi, Rabindranath Tagore, Horace Greely, Leonardo Dà Vinci, Clemente di Alessandria, Buddha, Dick Gregory, John Wesly, Voltaire, Jean Jacques Rousseau, John Milton, Chiacchiera Darwin, Generale William Booth, Plutarco, Paul Newman, Seneca, Albert Schweitzer, Percy Bysshe Shelley, Dr. J.H. Kellog, San Francisco, Clint Walker, Upton Sinclair, James Coburn, George Bernard Shaw, Dalai Lecchi. Cantiamo Farò Krishna, a vivere come vegetariani stretti ed essere felici in questa vita e nella prossima! Vedremo ora una posizione di rotazione per la colonna: ARDHA-MATSYENDRASANA. Senti Lei con le gambe allungate, giunte ed in avanti. Pieghi la gamba destra mantenendola vicino alla sinistra e collocando il piede destro sotto la coscia sinistra, di tale maniera che il tallone tocchi il perineo. Ora raccogliendo la sua gamba sinistra verso il suo petto,

le faccia passare al di sopra della gamba destra ed appoggi la pianta del piede sinistro sul suolo, di fianco alla coscia destra. Di seguito, girando a sinistra un po' le spalle di destra, faccia passare il suo braccio destro per il viso esterno della gamba sinistra fino a che la sua mano destra prenda il piede sinistro. Applicando così un movimento di rotazione alla colonna. Di seguito, faccia lo stesso esercizio girando verso l'altro lato. È molto probabile che non ottenga farlo i primi giorni, non si scoraggi, ruoti il tronco fino a dove raggiunga ed in poco tempo sarà riuscito il successo. ARDHA-MATSYENDRASANA (Illustrazione) BENEFICI: Corregge le deviazioni della colonna, benefica il sistema nervoso, il fegato, pancreas, milza, intestini e reni. Cura la lombaggine ed i reumatismi muscolari della schiena. Previene contro la dispepsia e la costipazione. Ed ora la nostra squisita ricetta vegetariana: KITRI Ingredienti: 1 tazza di Riso, 1 Tazza di dahl urad, o dahl mung o veccie partite, 1 Cucchiaiata di sale, 1 Cucchiaiata di colore, 2 Papriche punto, 1/2 Cavolfiore o cavolo cappuccio, 2 Tazze di fagioli, l Papa piccola, l/4 Tazza di burro, 5 Tazze di acqua, 2.5 cms di zenzero fresco, 1 Cucchiaiata di seme di anice, l/2 Cucchiaiata di asafetida, 2 Cucchiaiate di cumini macinati. Lavi completamente il riso ed il dahl. Li collochi in una pentola grande con coperchio ed annata l'acqua. Bolla. Aggiunga il sale e le spezie. Tagli il cavolfiore in fette grandi, o tagli il cavolo in pezzi grandi. Tagli la patata in pezzi di 4 cms; rimuova le fibre dei fagioli e li parta in pezzi di 5 cms. Aggiunga immediatamente le verdure o dopo che il Kitri si sia lasciato bollire a fuoco mezzo, coperto, per mezz'ora, affinché le verdure siano più tenere. Rimescoli un o due volte, ma non molto frequentemente. Rimescolando troppo, il Kitri rimane molto spesso. Cucini a fuoco mezzo fino a che stia ben lesso e le verdure siano molto tenere. Aggiunga il burro e rimescoli leggermente. Offra a Krishna. Buono caro studente, vogliamo ricordargli che se non ha inviato il suo esame debitamente sbrigato, lo faccia con la maggiore brevità possibile. Siamo molto interessati in sapere quanto ha avanzato nel sentiero dello Yoga. Fino alla prossima! Questa Colonna Fu CONSTRUÍDA Per HELIODORUS, L'Ambasciatore Della Grecia In L'Indiana, In L'Anno 113 Prima di Cristo, In La Città Di BESNAGAR In L'Indiana. L'ISCRIZIONE IN LA COLONNA DICE CHE HELIODORUS SI TRASFORMÒ IN UN SEGUACE DI GLI INSEGNAMENTI DI SRI KRISHNA.

Lezione 21 Pronto termineremo il corso e la nostra maggiore soddisfazione sarà sapere se gli è stato davvero utile. Aspettiamo le sue lettere con commenti e suggerimenti. Gli commentiamo anche che a partire dal secondo anno offriamo un Corso Avanzato di questi insegnamenti. Opportunamente l'informeremo. L'invitiamo anche a che si avvicini alle nostre sedi centrali, ed abbiamo così l'opportunità di sviluppare una relazione più personale. Ed ora, cominciamo con questa nuova lezione. SEZIONE 1 STUDIO DI UN CAPITOLO DEL BHAGAVAD-GITA. "Questo poema esige il rispetto più elevato." Immanuel Kant RIFLESSIONI FINALI. Parte-I Capitoli 1-5. Sappiamo che la migliore maniera di analizzare e comprendere una conoscenza ricevuta, è fare domande circa detta conoscenza. Lei terminò ora già i 18 (diciotto) capitoli del Bhagavad-gita, e le ultime tre lezioni saranno utilizzate per riflettere sugli aspetti più importanti di quello prezioso libro. Gli daremo in primo luogo le domande, ed anche le risposte, ma per risolvere le domande lei utilizzerà la cosa studiata prima di aiutarsi con le risposte date. Ora perché, caro studente, incominceremo con le riflessioni finali. DOMANDI E RISPOSTE. , Per maggiori spiegazioni, consulti il testo o testi, sono i suoi significati, che si indicano alla fine di ogni risposta. CAPITOLO UNO. P-1 - Perché Arjuna decise di non litigare nella battaglia di Kuruksetra? R. - Quando Krishna, a domanda di Arjuna, situa la quadriga di questo tra i due eserciti, Arjuna vedi i suoi parenti ed amici, riuniti nelle truppe di entrambi i bandi. Notando lo spirito militare, e presentendo la moria imminente, Arjuna si sente spaventato per il dolore e la compassione, e decide di non litigare, ignorando il proposito elevato della battaglia, Krishna desidera che le armate demoniache siano annichilite. Arjuna analizza tutta la situazione in termini dei suoi propri interessi. E così, egli decide che non è interessato in riuscire una vittoria militare e guadagnare un regno in cambio della vita dei suoi amici e familiari e la prosperità della società, Bg. 1.21-46). CAPITOLO DUE. P-1 - Che cosa vuole dire Krishna quando dice ad Arjuna": parlando parole dotte ti lamenti per quello che non è degno di lamento?" R. - Krishna sta insinuando che l'anima (essere) è eterna, e non il corpo materiale. La compassione di Arjuna per i suoi parenti era male focalizzata, causata esclusivamente per il suo desiderio di benessere corporale temporale. Identificando il corpo materiale esterno con l'essere, Arjuna aveva dimenticato che l'essere reale, l'anima, essendo spirituale ed eterna, non può ammazzarsi, come il corpo materiale e temporale può ammazzarsi. Pertanto, il lamento di Arjuna per la morte dei soldati oppositore era dovuto all'illusione, Bg. 2.11). P-2 - Che cosa è quello che distingue la natura dall'anima di quella del corpo? R. - L'Anima, o Essere, non ha principio, è eterna ed immutabile, non può essere distrutta né trasformata per nessun mezzo materiale. Essendo trascendentale ed atomica, l'anima non può essere percepita, avanscoperta, misura o catturata per i sensi materiali. Ogni anima è un'entità spirituale, individuale, differente ed eternamente cosciente, Bg. 2.11-30). P-3 - Che cosa è la trasmigrazione? R. - "Trasmigrazione significa il cambiamento di corpo. Quando l'anima è situata dentro un corpo materiale temporale, ella essendo eterna ed immutabile si esalta dell'infanzia alla maturità e dopo alla vecchiaia. Ancora durante il ciclo di vita di un corpo particolare, l'anima sta, pertanto, trasmigrando. Quando il corpo materiale, attraverso la malattia, vecchiaia ed altre circostanze, diventa inabitabile per l'anima, questa l'abbandona ed entra in un nuovo corpo dentro il ventre di una madre e nasce." All'anima che gli trasmigri è concesso un nuovo corpo, di accordo col suo karma, o attività previe, (Bg. 2.13-22). P-4 - Come descrive Krishna ad una persona in" Coscienza trascendentale?" R. - Tale persona, completamente cosciente della sua identità spirituale e differenziazione della materia, non è interessata nel piacere materiale. Così egli controlla i suoi sensi esterni. Coi sensi controllati e con la mente ed intelligenza fissi nel Supremo, egli non è colpito per le dualità materiali tali come la felicità ed il dolore, la perdita ed il guadagno. Tale persona, alla fine del suo presente corpo, raggiunge il mondo spirituale, Bg. 2.54-72). CAPITOLO TRE. P-1 - Può uno riuscire la liberazione delle reazioni del karma astenendosi dall'attività? R. - No. L'anima è attiva di natura, e per quel motivo, non può rimanere mai inattiva. Nello stato condizionato dell'esistenza materiale, le modalità della natura materiale forzano all'anima corporificada ad agire abbasso il suo controllo. Uno può essere liberato delle reazioni del karma, occupandosi in" lavori devozionali" o karma yoga, Bg. 3.4-8). P-2 - Che cosa è Karma Yoga? R. - Nel suo stato condizionato, il jiva o anima esegue attività centrate e dirette verso la gratificazione corporale. Sotto la legge del karma, ella deve soffrire o godere le reazioni delle attività pie o empie che esegua per gratificare i suoi sensi. Queste reazioni karmice lo forzano a prendere ripetute nascite in questo mondo materiale, Karma Yoga è" l'arte di lavorare" mediante il quale l'anima può scappare da questo intreccio materiale. In" Karma Yoga" uno esegue attività di accordo con gli insegnamenti delle Scritture Vediche o quelli che concordino con la versione Vedica. Tali attività purificano ed elevano a chi li eseguano, alla piattaforma di realizzare attività per la soddisfazione di Visnu (Krishna). Le attività disinteressate, realizzate nel servizio del Supremo, non lasciano reazioni materiali e, pertanto, uno si libera della legatura della materia, Bg. 3.3 e 3.9-35. P-3 - A chi chiama Krishna" il cacciatorpediniere della conoscenza e l'autorrealización?" R. - A Kama, o lussuria che è il desiderio per la gratificazione materiale dei sensi e spinge al jiva, condizionandolo a tentare di godere e sfruttare gli oggetti materiali. Nella pratica della gratificazione dei sensi, il jiva animato realizza attività peccaminose, le quali l'avvolgono in ripetute nascite e morti. Tra più assorto materialmente Lei torne, più si dimentica della sua posizione come entità

vivente trascendentale. Così, capendo la natura trascendentale dell'anima, uno deve conquistare la lussuria o kama mediante il controllo dei sensi, come Krishna istruisce ad Arjuna, Bg. 3.36-43). CAPITOLO QUATTRO. P-1 - Quale è il proposito della venuta di Krishna al mondo materiale? R. - Mentre il jiva condizionato è forzato a prendere un corpo materiale sotto la supervisione della legge del karma, Krishna discende al mondo materiale nella Sua propria forma eterna e trascendentale, per il Suo desiderio indipendente. Egli appare nel mondo materiale come un'incarnazione o espansione quando questa diventa necessaria per ristabilire i principi della religione. Krishna afferma che quello che capisce la natura della Sua apparizione ed attività, raggiunge il mondo spirituale, Bg. 4.4-9). P-2 - Come lo libera ad uno la conoscenza trascendentale? R. - La" Conoscenza Trascendentale", o l'intendimento che l'essere non è materiale bensì eterno e trascendentale alla materia, lo libera ad una delle reazioni karmice, perché quando uno si situa in questa conoscenza smette di eseguire attività fruitivas diretti verso la gratificazione materiale dei sensi. Uno capisce che la gratificazione dei sensi è solamente illusoria e produce un piacere temporaneo. Nell'assenza di attività fruitivas per la gratificazione dei sensi, non ci sono reazioni karmice che possano legarci, Bg. 4.18-24, 36-42). P-3 - Perché e come può uno avvicinarsi al Maestro Spirituale? Quale è il criterio di un Guru genuino? R. - Stando la conoscenza trascendentale oltre il limite della percezione materiale dei sensi e della speculazione empirica, uno deve avvicinarsi ad un Maestro Spirituale o Guru, cioè quello che ha realizzato la verità in una linea di successione discipular originato in Dio Stesso. Il discepolo si avvicina ad un Guru genuino, con un atteggiamento sottomesso, sempre preparato per rendergli servizio amoroso ed ansioso per esporre umili inquietudini, col proposito di avanzare spiritualmente. Quando lo studente si qualifica di questa maniera, il Guru l'impartisce conoscenza trascendentale, Bg. 4.34). CAPITOLO CINQUE. P-1 - Quali sono le caratteristiche del lavoratore devozionale (karma-yogi)? Quali sono le sue realizzazioni, la sua forma di agire, ed il suo destino finale? R. - La persona che agisce in Karma-yoga non si identifica con le azioni del suo corpo, mente e sensi, perché capisce che la sua azione reale è trascendentale al corpo materiale; sa inoltre che egli e tutto quello che possiede appartiene a Krishna. E così, egli consegna il suo corpo, sensi mente ed intelletto al Suo servizio. Agendo da questa maniera tanto disaffezionata, e non ferma una gratificazione personale dei sensi, egli non è colpito per le reazioni del lavoro. Suo proprio lavoro l'eleva alla posizione di totale illuminazione in relazione col suo essere e l'Essere Supremo (Krishna) ed egli procede così senza deviazione nel sentiero della liberazione. P-2 - Quali sono le caratteristiche della persona autorrealizada, il" saggio umile", la" persona liberata", il" mistico perfetto", il" Bramino realizzato" o" persona cosciente di Krishna"? R. - L'anima autorrealizada non è illuso per la falsa identificazione del corpo materiale con suo vero essere. Egli si capisce a sé stesso come una parte frammentaria di Dio. La sua mente è stabile perché egli non si disturba per le perdite e guadagni di cose materiali. Fisso nella conoscenza trascendentale, egli vedi tutti gli esseri con una visione di uguaglianza e lavora per il suo essenziale benessere spirituale. Non è attratto per il piacere materiale dei sensi. Egli gode del piacere interno, concentrandosi sul Supremo, Bg. 5.18-28). P-3 - La persona autorrealizada, dice Krishna ad Arjuna," si affanna sempre in procurare il benessere di tutti gli esseri coscienti." Quale è la natura di tale attività benefattore? R. - Conoscendo la temporalità del corpo materiale e l'eternità del vero essere, la persona autorrealizada vedi l'attività orientata verso il benessere corporale come insufficiente. Attribuendo la sofferenza ad una mancanza di coscienza di Dio (Krishna), egli lavora per impartire coscienza di Dio a tutti gli altri, Bg. 5. 25). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 18, Testo 66 sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja aham tvam sarva-papebhyo moksayisyami ma sucah sarva-dharman - tutte le varietà di religión ; parityajya - abbandonando; mam - a Me; ekam - solamente; saranam - resa; vraja - vedi; aham - Io; tvam - a te; sarva - di tutte; papebhyah - di reazioni peccaminose; moksayisyami-libererò; ma - no; sucah - temi. Traduzione": Abbandona tutte le varietà di religione e solamente a Me arrenditi. Io ti libererò di ogni reazione peccaminosa. "Non temere." Questo verso è stato preso come la conclusione ultima e decisiva del Bhagavad-gita, perché se uno segue questa istruzione semplice e respinge tutte le altre istruzioni religiose, la sua vita sarà di successo. Invece, se uno esegue tutti i rituali di questo o quella religione, ma non segue questa istruzione, la sua vita sarà un fallimento. Tutti stiamo devoti a qualcosa o qualcuno, e la parola" rendere" appare anche in questo verso. Ma la frase che qualifica, mam ekam (" a Me solamente", sta lì per spiegare esattamente a chi dobbiamo renderci. Se prendiamo con ogni sincerità questa istruzione, allora saremo liberi di tutto il nostro cattivo karma, ed il nostro sentiero di ritorno al Sig. si rasserenerà. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. LE DIECI OFFESE CONTRO IL CANTO DEL SACRO NOME DEL SIGNORE. La vita spirituale non è né molto comoda né facile da portare a termine. Necessariamente uno deve essere una persona molto seria e determinata. La vita spirituale è comparata col camminare sul filo di un coltello. Quando incominciamo a meditare reguladamente, dovremo continuare ad imparare più dello stato mentale di un yogi. I grandi yogis nel passato riunì specificamente dieci punti importanti che uno deve osservare accuratamente col fine di avere successo nel processo di meditazione, di uguale maniera come la coscienza del padre e la madre nel momento della concezione di un figlio determina la classe di figlio che nasce. Dello stesso modo e dipendendo dalla nostra coscienza quando stiamo meditando, abbiamo un certo risultato. Poiché il Mantra Farò KRISHNA è molto poderoso per che ci porta direttamente al livello di associazione con l'Energia Suprema, dobbiamo informarci dei doveri propri e della

comprensione necessarie. La prima offesa è: Bestemmiare AI Devoti Che hanno Dedicato le Sue Vite A Propagare Il Sacro Nome Del Signore. Logicamente, uno deve essere molto diligente di non offendere nessuna persona nel mondo. Ma uno deve avere più curato con quelle persone che hanno rinunciato all'attaccamento materiale e che hanno dedicato le sue vite in attività offerte al Sig., ed il Sig. sicuramente non accetterà offese contro le persone che dedicano le sue vite a servirlo intimamente. La seconda offesa è: Negare La Supremazia Del Signore Supremo E Pensare Che ci sono Molti Dei Differenti. A volte i filosofi panteisti presentano la Verità Assoluta dicendo che non importa a chi si adori finché acquisiamo realizzazione spirituale. Anche questo si considera un ostacolo nel progresso spirituale. Benché tutto sia considerato un frammento dell'Assoluto, non vuole dire in nessun momento che possiamo arrivare al Supremo negando la sua relazione personale e prendendo rifugio in alcuno espansione senza importanza. Possono avere molti nomi nel mondo per Dio, ma Dio è solo uno; come il sole non appartiene né alla Cina, né alla Russia, né agli Stati Uniti, né alla Francia, né alla Colombia, di quello stesso modo Dio non appartiene ad una nazionalità specifica, né ad un certo gruppo. Dio è quella persona inalterabile, onnipotente, centro di todo.La terza offesa è: Pensare Che Il Maestro Spirituale È Una Persona Ordinaria E Che Per Tale Motivo non c'è Necessità Di Seguire le Sue Istruzioni. Questo ostacolo è molto importante per quelle persone che hanno accettato già un maestro spirituale e hanno preso iniziazione. Agli studenti che stanno cominciando a praticare lo Yoga, li raccomandiamo che prendano coscienza delle sue necessità e comprensioni personali, quale il desiderio è del Supremo, ed agiscano di accordo col Suo desiderio. Se qualcuno non fa questo, si sta sbagliando. Tutte le sistemazioni in questo mondo devono essere pianificate ed ordinati strettamente; così pure, per il processo di Yoga, ci sono regole strette ed ordini. Lo raccomandiamo che se realmente desidera avanzare spiritualmente, deve essere molto stretto con sé stesso e così, a poco a poco, dominerà i suoi sensi. La quarta offesa è: Bestemmiare Contro Le Letterature Vediche O Quelli Che Concordino Con La Versione Vedica. Le Scritture Vediche sono le più antiche sulla terra, e ci danno informazione sul mondo spirituale. Esse presentano a Dio come una persona chi sta dandoci la conoscenza perfetta sulla nostra vita, la reincarnazione, la legge del karma, il processo dello Yoga, e tanti altri temi di importanza per la vita umana. Allora, se uno nega queste informazioni senza nessuna ragione, non può considerare si unisca persona molto intelligente. Abbiamo visto chiaramente che in Occidente si sono presentati molte versioni speculative sulla vita spirituale, e nessuno è stato capace di dare un sistema tanto logico e tanto pratico come il sistema di Yoga presentato per Krishna. Quindi, uno non deve negare queste scritture. La quinta offesa è: Considerare Immaginarie Le Glorie Del Cantare Farò KRISHNA. Quando uno non è un devoto molto avanzato nel processo di Yoga, non può capire la potenza che viene dal cantare il mantra Farò KRISHNA. Quindi, non è raccomandabile interpretare questo processo nello stato neofita. La sesta offesa è: Dargli Alcuno Interpretazione Al Sacro Nome Del Signore. È confermato nelle Scritture Vediche che quando uno medita sul mantra Farò KRISHNA, si purifica delle attività peccaminose, ma se qualcuno arrivasse a pensare che come sta praticando meditazione, può continuare a peccare e che dopo purifica cantando il mantra Farò KRISHNA, questo diminuirà abbastanza la potenza della sua meditazione. La Settima offesa è: Commettere Attività Peccaminose Fidandosi Di Il Sacro Nome Del Signore. Quando un bambino commette qualche errore o mancanza, il padre l'istruisce bene affinché lo non giri a commetterlo, e finalmente, il padre lo perdona. Ma se il bambino commette di nuovo la stessa mancanza, il padre lo punirà. Cantare Farò KRISHNA è simile ad un atteggiamento di confessione e di pentimento, e cantando, uno può purificarsi e liberare delle reazioni peccaminose, dovuto alla povertà del Sig.. Ma uno non deve tentare di ingannare a Krishna. Se uno pensa che può eseguire qualunque attività illecita e che dopo si libererà delle reazioni peccaminose cantando il Mantra Farò KRISHNA, uno cadrà dal processo di Yoga. Pertanto, lo Yogi deve essere molto diligente e cosciente che a Dio non può essere ingannatolo in nessun momento, perché Egli lo sa tutto. L'ottava offesa è: Considerare Che Cantare Farà KRISHNA È Una Di Le Actividades RITUALÍSTICAS AUSPICIOSAS Che si Presentano In Le Proibizioni Come Attività FRUITIVAS (Karma-KANDA). Troviamo tanti gruppi che presentano tanto differenti strade di adorazione per tanti propositi differenti che se questi processi non ci portano al livello del Servizio Devozionale sigaro al Sig. Supremo, non possiamo paragonarli col cantare del Maha-Mantra Farò KRISHNA che è specificamente insegnato come il processo di autorrealización per l'era di Kali-Yuga. Come si dice": Uno deve giudicare un albero per i suoi frutti." Egualmente, uno deve giudicare i risultati della sua meditazione, se realmente uno sta facendo avanzamento spirituale. La nona offesa è: Istruire A Gli Infedeli Su Le Glorie Del Cantare Farò KRISHNA. Quando istruiamo ad alcuni persone sul processo della meditazione chi non stanno interessate ed al contrario, manifestano un atteggiamento avverso, parlando contro la vita spirituale, uno non deve presentare i poteri e benefici del Maha-Mantra Farò KRISHNA, perché ascoltando queste offese, si colpisce anche la coscienza dello Yogi. La decima offesa è: non Avere Completa Fede In Il Canto Di I Sacri Nomi E Mantenere Attaccamenti Materiali, Perfino Dopo avere Compreso Tante Istruzioni Su Il Tema. Le cose materiali che siano completamente necessarie per mantenersi non sono un ostacolo, ma se uno è realmente assorto in cose materiali per la gratificazione dei sensi, mentre si canta il mantra Farò Krishna, si creda necessariamente un ostacolo per l'autorrealización spirituale. Questi dieci punti uno deve capirli sempre di più accurata e prontamente, poiché molti di essi si riferiscono coi concetti previ dei nostri giudizi inconsci e con le brutte interpretazioni che chiariremo meditando profondamente sui nostri desideri personali e, finalmente, attraverso la pratica della meditazione costante, senza deviare della vera meta della meditazione. A volte la gente non ha fede nel potere supremo della Suprema Personalità di Dio, ma realmente, finché non comprendiamo che c'è un Creatore Supremo, come possiamo spiegarci che esista la creazione nella quale viviamo, o il perché esistiamo? Indubbiamente questa creazione materiale è perfetta, e è una creazione del Sig.. Ed in realtà tutti stiamo in una prigione, recuperandoci di tutte le attività peccaminose che abbiamo realizzato per non seguire le leggi del Sig. Supremo. In questo modo, il Sig. ci dà di nuovo un'opportunità per arrivarlui. Noi abbiamo creduto avere il diritto di sfruttare alla natura e le altre entità viventi (schiavitú) manipolazione, etc., per unicamente incrementare il nostro egoismo e la nostra gratificazione sensoriale. Cosicché, benché ci siamo sbagliati durante il tragitto, dobbiamo capire che questa creazione meravigliosa non ha potuto essere creata per qualche incidente o coincidenza o per un'esplosione strana, come a volte tentano di spiegarlo alcuni scienziati moderni. Una volta, un ateo visitò Isaac Newton chi aveva costruito nella sua casa un piccolo modello dell'universo con le differenti sfere che corrispondevano ai pianeti. Il modellino era appeso nel soffitto di uno delle sue stanze, e quando l'amico ateo vide questo meraviglioso modello, domandò con sorpresa": Chi realizzò il modello tanto incredibile che hai in questa stanza?" Il mio caro amico,

neanche io posso comprenderlo. L'altro giorno quando entrai in questa stanza, all'improvviso lo trovai così posto. Apparve per sé stesso; che cosa pensi? E l'amico ateo rispose": il Mio caro Isaac, tu non puoi convincermi di questo ragionamento; deve avere un creatore dietro questo modello; è tutto tanto meraviglioso...." Ma lo scientifico Newton rispose": No, realmente gli chiedo che mi creda; all'improvviso stava lì; neanche io potevo comprenderlo." E l'amico ateo disse": stai offendendo la mia intelligenza. Stai tentando di dirmi che così, all'improvviso, in questa stanza apparve questo modello dell'universo senza che nessuno l'abbia messo lì"?. E Newton rispose": Sì, il mio caro amico, e tu stai offendendo la mia intelligenza tentando di dirmi che tutto questo universo nacque per incidente, senza avere un creatore." A volte la gente dice che Dio è presente, ma non hanno una soluzione pratica per spiegare l'esistenza del mondo e neanche possono capire la base di vivere pacifica ed armonicamente in questo pianeta. Pensano semplicemente di portare una vita dove tutto, diretta o indirettamente giri attorno al sesso, poiché hanno distrutto i valori essenziali e reali della vita umana, tali come la morale, la sincerità, etc., e così ci troviamo sempre di più in un disastro totale, tanto individuale come sociale. Quindi, se vogliamo ascoltare qualunque persona, primo dobbiamo investigare le sue qualità. In questo senso, c'è una piccola storia bengalese che ci dà un buon esempio: Una volta aveva un sciacallo che andò al paese ed all'improvviso cadde nella pentola da una persona che stava tiñendo vestiti. Quando lo sciacallo potè uscire, era diventato azzurro con la tintura. Lo sciacallo ritornò presto alla selva dove tutti gli animali lo riceverono con gran sorpresa, poiché prima non avevano visto mai un animale tanto strano. Gli animali vennero a domandargli chi era e da dove veniva. Dopo, lo sciacallo comprese che si era trasformato in qualcuno molto speciale e questione per avere ora un colore azzurro. Quindi, quando gli animali gli chiesero della sua origine, egli rispose che era stato inviato per Dio, e disse": Io sono uno che porta il messaggio di Dio." Tutti gli animali nella selva erano felici perché avevano un messaggero di Dio con essi e domandarono allo sciacallo se potevano adorarlo, e lo sciacallo, senza esitazione, rispose affermativamente. Quindi gli animali fecero un gran trono e misero sopra allo sciacallo ed incominciarono a portargli mangi speciali, frutte, fiori e squisiti manicaretti e regali per glorificarlo. Lo sciacallo era molto felice godendo nella sua falsa posizione di tutte questi adorazioni. Ma un giorno vennero altri sciacalli a quello bosco e, come è la sua natura, quando un sciacallo incomincia ad ululare gli altri non possono controllarsi e devono ululare anche. Cosicché lo sciacallo azzurro incominciò ad ululare quando ascoltò gli altri sciacalli. Allora le tigri, elefanti, uccelli, bisce, conigli, etc., che stavano guardandolo, all'improvviso si resero conto che chi stava di fronte di essi erano né più né meno che un sciacallo ordinario dipinto di azzurro e che li aveva ingannati a tutti; l'ululato rivelò che lo sciacallo azzurro non era divino né aveva nessuna qualità speciale e che semplicemente era un sciacallo. La morale della favola di questa storia è che molte volte qualcuno si presenta come una personalità molto avanzata, cosicché noi non dobbiamo lasciarci deviare per imitazioni ordinarie e superficiali di sanità o saggezza, perché sono ingannatori che tentano di approfittarsi degli esseri umani ingenui. Il vero giudizio può concludersi quando si vede quanto disaffezionati stanno queste persone delle cose materiali. Sono interessati in intossicazione materiale? Sono interessati in vita sessuale? Sono interessati in fama e vanità personale? O sono realmente interessati nella vero autorrealización e stanno dedicando la sua vita al beneficio degli altri? Di questa maniera noi dobbiamo determinare se qualcuno vuole sfidare la posizione di Dio, come si vede comunemente oggigiorno. Molti leader accettano a Dio come il Creatore Supremo, ma una volta che vedono che la gente dipende da essi, vogliono immediatamente prendere la posizione di Dio e dimenticano la posizione originale. Questa è la tendenza ingannatrice. Realmente se a tutti fossi chiesto loro che seguissero l'autorità di Dio, non avrebbe frainteso né problemi essenziali come quelli è oggigiorno, poiché l'autorità di Dio protegge tutti, dato che tutti siamo figli di Dio, siamo bianchi, neri, gialli, uomini, donne, bambini, vecchi, etc. Non dovremmo avere paura finché si sta in questa coscienza e si seguano le ordine supreme. SRILA BHAKTISIDDHANTA SARASVATI THAKUR. SOTTO IL SUO ORDINE IL MESSAGGIO DI KRISHNA FU DISTRIBUITO PER SRILA PRABHUPADA ATTORNO AL MONDO. (Foto) SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. POSTI SACRI - II La nostra seguente fermata durante questo viaggio trascendentale all'India, è Calcutta. Lì prenderemo un treno verso Krishna Nagari, e dopo un taxi o autobus a Sridam Mayapur. Sridam Mayapur ha un significato straordinario per tutti quelli quale cercano la Verità Spirituale in questa era di Kali: lo stesso Sig. Krishna che apparve 5.000 anni prima in Vrndavana, discese da nuovo 500 anni fa nello Yoga-pitha, il Suo posto di nascita in Sridam Mayapur, come fu vaticinato nelle Scritture Vediche: krsna varnam tvisakrsnam sangopangastra-parsadam yajña sankirtanah-prayair yajanti hi sumedhasah "In questa era di Kali, quelli che sono intelligenti eseguono il canto congregazionale del Mantra Farò Krishna, adorando alla Suprema Personalità di Dio che appare in questa era per descrivere sempre le glorie di Krishna. Questa incarnazione è di carnagione dorata e è associata con le Sue espansioni plenarie e personali, come con Suoi devoti ed associati" (Srimad-Bhagavatam) Canto 1, Capitolo 5, testo 32. Il Sig. Caitanya è l'incarnazione del Sig. Krishna Chi venne a portare lo Yuga dharma, o processo specifico di autorrealización per una yuga particolare, per le anime condizionate di questa era. La sua vita ed insegnamenti sono straordinari e sono stati descritte in differenti pubblicazioni preparate per i sei Gosvamis di Vrndavana chi furono i principali seguaci di Caitanya Mahaprabhu. In questi libri troveremo una guida tecnica di come potremo praticare vita spirituale in questa epoca, se viviamo in Occidente, in un ashrama di città, in una proprietà, o in India in un posto sacro. Qui, in Sridam Mayapur, Caitanya cominciò il Suo movimento trascendentale di Sankirtana, il canto congregazionale del Santo Nome per purificare a tutto il mondo dell'influenza di questa età oscura. Una volta all'anno, più di mille visitatori arrivano al nostro centro internazionale per il festival dell'apparizione del Sig. Caitanya, insieme a circa 200.000 pellegrini dell'India, per celebrare questa occasione tanto auspiciosa. Il festival si realizza in Marzo ed Aprile, e vogliamo incoraggiare tutti gli studenti del nostro Istituto Superiore di Studi Vedici che chiedano tutta l'informazione necessaria affinché a noi si uniscano in queste celebrazioni.

Nell'area di Navadvipa, del quale Sridham Mayapur è il centro, abbondano, come in Vrndavan, i tempii e posti dove il Sig. Caitanya ed i Suoi soci realizzarono numerosi passatempi. Mayapur è situato sulle rive del famoso Fiume Gange che attraversa tutta la l'India, dai Himalayas fino a sboccare nel mare, vicino a Calcutta. In questo Fiume si lava la gente per purificarsi di tutte le sue attività peccaminose. Il Gange si trova coi Fiumi Sarasvati e Yamuna in Prayag (Allahabad), dove si celebra il Kumbhamela, un festival al che accorre yogis di tutto il mondo. Qui in Mayapur, il Gange è molto bello ed i devoti si lavano regolarmente nelle sue acque. Le agevolazioni del Mayapur Chandrodaya Mandir (tempio) sono multipli ed includono una scuola di Primaria. Il progetto del tempio di Mayapur è costruire qui stesso una città spirituale Vedica. Architetti ed ingegneri di molti paesi stanno studiando piani e design di strutture che permetteranno di sistemare un flusso continuo di visitatori di tutto il mondo. Le costruzioni si alzano per il cielo, e tutto si incentra attorno al messaggio supremo che può aiutare al mondo a salvarsi dall'esistenza materiale delineando la sua vita in maniera spirituale. La città è destinata a dare capacità a 50.000 membri. Stanno progettate università, ospedali, librerie, il tempio più grande di tutta la l'India. Nonostante tante attività, l'atmosfera di Mayapur è tanto pacifica che uno può assorbirsi completamente nella vibrazione del nome di Krishna e sperimentare una profonda meditazione. Dopo avere visitato Mayapur, possiamo andare alla città sacra di Jagannath Puri dove il Sig. Caitanya visse l'ultima parte della Sua vita e dove troveremo molti posti nei quali realizzò i Suoi passatempi. Jagannath Puri è la città dove si porta a termine una volta all'anno il famoso festival di Ratha-Yatra, al quale assistono fino a cinque milioni di persone. Vicino a Jagannath Puri, in Bhuvanesvara," ISKCON" sta costruendo un tempio speciale per tutti quelli quale desiderino visitare lo stato di Orissa. Se abbiamo tempo, possiamo andare anche al Sud dall'India e visitare molti altri posti sacri. Ma di accordo con le grandi autorità spirituali, Vrndavana e Mayapur sono i posti sacri più importanti di tutta l'India, e se lei li ha visti, può dire certamente che ha visto i posti più sacri della terra, e che ha toccato la polvere dei posti ai quali aspirano fino ai semidei dei pianeti più elevati. Abbiamo finito il nostro viaggio, ed un'altra volta desideriamo che lei abbia un'opportunità nella vita di visitare personalmente questi centri, affinché possa approfondire le sue convinzioni e nella sua coscienza spirituale. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTOREALIZACIÓN. GLI INSEGNAMENTI DI GLI ACARYAS. Un Acharya è un maestro della conoscenza Vedica. Egli impartisce gli insegnamenti dei Costumisti ed egli stesso li vive di accordo con la Verità Assoluta. Per secoli gli acharyas ha guidato il destino della cultura Vedica. La gente in generale si fida delle istruzioni dei maestri Vedici, perché essi apportano esempi perfetti nelle sue proprie azioni. Compreso, l'attenzione del parampara vedico, la continuazione della conoscenza vedica, è stato sempre fiducioso agli stessi; pertanto, essi sono rappresentanti personali di questa conoscenza. Ancora quando un Acharya parli di accordo col tempo e le circostanze, egli sostiene la conclusione originale, o siddhanta, della letteratura Vedica. MADHVA. Come Ramanuja, Madhva, D.C. 1.239-1.319, appartenne alla tradizione Vaisnava e si dedicò a combattere la filosofia impersonale di Sankara. Il di Madhvacarya stabilisce un tipo di filosofia vedanta chiamato suddhadvaita (dualismo puro). Nei suoi insegnamenti Madhva descrive tre entità: il Sig. Supremo, il jiva ed il mondo materiale. Ancora più enfaticamente che Ramanuja, Madhva sostenne che Dio ed i jivas sono eternamente distinti. Mentre Sankara ha descritto al Sig. come la causa materiale del cosmo, Madhva accettò il significato diretto degli Smrti-costumisti e sostenne che il Sig. è trascendentale al mondo materiale, il quale è il prodotto della sua energia inferiore, apara - prakrti. In altre parole, Dio è distinto della Sua creazione materiale. Allo stesso tempo, anche i jivas è distinto della materia, dato che essi sono l'energia superiore e spirituale del Sig.. MADHVA (Foto) Madhva sostenne che ancora quando i jivas è superiore alla materia, essi sono distinti del Sig. e sono i suoi servitori. Mentre il Sig. è indipendente, i jivas è completamente dipendente di Lui. Madhva insegnò che il Sig. creda, mantiene ed annichilisce il cosmo, e contemporaneamente, nella Sua forma originale eterna come Bhagavan Krishna, il Sig. rimane superiore alla materia manifesta ed inmanifiesta. Compreso, Madhva spiegò che ogni persona modella il suo proprio karma, e che attraverso il Bhakti uno può eliminarlo del tutto e ritornare alla sua posizione originale di servire al Sig. nel mondo spirituale eterno. CAITANYA. Alla fine del secolo XVI, con la venuta di Krishna Caitanya, in Bengal, il filosofia teista di Ramanuja e Madhva del Vaisnavismo, adorazione a Visnu, o Bhagavan, arrivò al suo climax. La filosofia di Caitanya di Acintya-bhedabheda-tattva completò la progressione al teismo devozionale. Ramanuja fu di accordo con Sankara in cui l'Assoluto è solamente uno, ma egli non fu di accordo affermando la varietà individuale dentro quell'unità. Madhva aveva sottolineato la dualità eterna del Suprema ed il jiva. Egli aveva mantenuto che la sua dualità perdura ancora dopo la liberazione. Caitanya, invece, specificò che il Supremo ed i Jivas sono inconcepibili e simultaneamente uno e differenti, Acintya-bheda-bheda tattva. Egli si opporsi fortemente alla filosofia di Sankara per la sua sfida al Siddhanta di Vyasadeva. Respingendo l'impersonalismo, Caitanya dice che questo offusca i significati della letteratura Vedica. Egli spiegò il significato diretto dei costumisti come devozione, bhakti, a Bhagavan Krishna. Così, Caitanya fece già una contribuzione senza precedenti. Qui si stabilisce la possibilità di una relazione devozionale tra Dio e l'uomo. Rupa Gosvami, uno dei Suoi primi discepoli, descrisse il regalo unico di Caitanya": Oh l'incarnazione più magnanima. Tu sei Krishna Stesso apparendo come quello Sig. Sri Krishna Caitanya Mahaprabhu... Tu stai distribuendo ampiamente amore puro a Krishna. Noi offriamo rispettose riverenze davanti a Te." Sappiamo più circa Krishna Caitanya che dei primi acharyas, grazie a risorse biografiche tali come lo Sri-Caitanya-Caritamrta, 1616 D.C., scritto per Krishna Dasa Kaviraja Gosvami. Caitanya, 1486-1534 D.C., nacque in Navadvipa, Bengal. Prese l'ordine di

rinunciatario, Sannyasa, all'età dei 24 anni. Il suo maestro spirituale, Isvara Puri, fu un discepolo di Madhavendra Puri chi veniva della linea di Madhva. I seguaci immediati di Caitanya, i sei Gosvamis: Rupa, Sanatana, Jiva, Gopala Bhatta, Raghunatha Bhatta e Raghunatha dasa, redassero numerose letterature in Sanscrite e documentarono così il sistema filosofico di Caitanya di accordo con l'evidenza Vedica. Lo stesso Caitanya scrisse solo otto (8) versi, in estasi per devozione a Krishna. I suoi discepoli capirono a Caitanya come a Bhagavan Krishna Stesso apparendo nella forma di devota. CAITANYA (Foto). Alcuni osservatori hanno fatto carichi su Caitanya, dovuto all'introduzione dell'elemento erotico dentro la filosofia Bhakti. Quello che realmente Caitanya insegnò fu che la psicologia originale e pura del sesso esiste nella persona della Verità Assoluta, Krishna. Lo scambio puro di piacere tra il Bhagavan Supremo ed i Suoi servitori liberati è caratteristico della relazione spirituale più elevata. Questo scambio non è corrotto per il sesso mondano e neanche può essere capito da una persona che sia ancora affettata per il desiderio materiale. Quando i jivas condizionati tenta di capire i passatempi amorosi di Bhagavan Krishna, essi fraintendono a Bhagavan Krishna prendendolo come un mondano" Dio di amore." Lo stesso Sannyasi evitò come strettamente le donne ed i temi mondani. Caitanya segnalò che la relazione dei Jivas con Bhagavan KRISHNA è eternamente pura e trascendentale. La sua personalità manifestò desiderio coniugale per Krishna. Più avanti, Caitanya insegnò che questa disposizione coniugale è una delle cinque relazioni originale tra i Jivas e Bhagavan. Finalmente, dal punto di vista di Caitanya, chiunque può raggiungere devozione trascendentale verso Dio se si assorbe a sé stesso nel canto dei Suoi Santi Nomi. Ricordi che nella Lezione 16, Sezione 4, sono più riferimenti su Sri Caitanya Mahaprabhu. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI COME ISTRUTTORE DI GLI ALTRI. Nella Lezione 15, 3a. Sezione, enumeriamo gli otto processi dello Yoga Mistico, e nella Lezione 14, 3a. Sezione, gli otto poteri mistici che si capiscono attraverso il Hatha-yoga. Per favore ripassi quelle lezioni. Uno può essere più poderoso di qualunque materialista, attraverso lo Yoga. Tuttavia, la meta dello Yoga non è essere più felice manipolando questo mondo, ma piuttosto uno deve percorrere il suo sentiero fino all'atmosfera spirituale, oltre le coperte di questo mondo materiale. Pertanto, le perfezioni mistiche sono in realtà un ostacolo per riuscire la perfezione dello Yoga. Molte volte nel passato ebbe grande Yogis che allontanarono dalla sua strada, attratti per il piacere temporaneo che offrivano loro i siddhis mistici. Inoltre, è molto, molto difficile da restringere artificialmente i sensi (pratyahara), perché essi devono essere occupati in alcuno attività. O noi usiamo i sensi in attività spirituali, come si abitua nel Bhakti-yoga, ascoltare, cantare, ricordare al Supremo, etc., o essi cercheranno alcuno distrazione materiale. A questo rispetto, esiste una storia circa Visvamitra Maneggiai, un gran Yogi che arrivò ad essere tanto poderoso per mezzo delle perfezioni mistiche che le entità superiori dell'universo arrivarono a temerlo. Dovuto alle grandi austerità di quello Maneggiai ed ai suoi voti stretti, il Re del Cielo, Indra, ebbe paura di perdere la sua posizione, e decise di interrompere la meditazione di Visvamitra. Indra inviò una bella cortigiana celestiale, chiamato Menaka, affinché lo distraesse. Ascoltando le campanule che Menaka portava nella sua caviglia e che suonavano mentre ella ballava davanti suo, Visvamitra Maneggiai svegliò della sua meditazione e sentì un desiderio urgente di unirsi con la bella cortigiana. Di questa unione nacque una bella bambina, chiamato Sakuntala, ma quella è un'altra storia... In qualche modo, Visvamitra Maneggiai deviò per qualche tempo della sua pratica di meditazione, dovuto alla sua propria debolezza ed al difetto inerente dello Yoga mistico. A mo' di contrasto, esiste anche una storia circa un gran devoto santo, bhakti yogi, chiamato Haridasa Thakura che non cedè alla tentazione materiale. Haridasa era nato in una famiglia Musulmana, ma si fece seguace stretto del Sig. Caitanya chi fece popolare il canto di quello Krishna che si consideravano allora i nomi indù di Dio, Farò. Haridasa Thakura era un devoto tanto esaltato che meditava sul canto di Farò Krishna durante quasi 23 ore ed aveva fatto voti di recitare il Santo Nomini per lo meno 300.000 volte al giorno. Un proprietario terriero molto ricco risentì invidioso della posizione spirituale tanto esaltata di Haridasa Thakura, e decise di inviargli una bella prostituta affinché l'allontanasse dalla sua meditazione. Haridasa Thakura viveva come un mendicante umile in una grotta nella periferia del paese. Nella notte, la donna gli fu avvicinato e lo manifestò il suo desiderio di unirsi a. CAITANYA MAHAPRABHU (Foto). Anche io volessi stare con "te", gli rispose Haridasa chi era un uomo giovane dopo tutto. "Ma non ho finito ancora la mia meditazione giornaliera. Cosicché per favore, siediti e tanto pronto ci finisca possiamo divertire. La prostituta si sedette ubbidientemente di fronte a Haridasa ed ascoltò il suo canto di Farò Krishna, Farò Krishna, Krishna Krishna, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò Farò. Ma all'alba rimase dormita. Quando si svegliò, Haridasa gli promise scusandosi: lo sento tanto, ma ho appena finito la mia meditazione. Per favore, ritorna questa notte e sé ci divertiremo" allora. Tardi nella notte, la prostituta ritornò e gli fu offerto di nuovo. Ma di nuovo ricevè la stessa spiegazione e di nuovo rimase dormita mentre ascoltava il canto di Haridasa. La stessa cosa succedè per tre notti seguite. Alla quarta notte, la donna Lei dió conta della posizione meritoria di Haridasa, e cadde imbarazzata ai suoi piedi, pregandolo che la perdonasse. Gli confessò la ragione del suo comportamento, e chi l'aveva inviata. Haridasa gli rispose che egli lo sapeva già e gli disse anche che aveva deciso di andare via di quello posto, ma che dopo decise rimanere alcune notti più per liberarla. Allora la donna chiese a Haridasa che l'iniziasse nel canto di quello Farò Krishna, perché ella si era purificata ascoltandolo. Haridasa l'ordinò che rimanesse nella grotta e che adorasse l'albero sacro di Tulasi. Gli disse che tutte le sue necessità sarebbero soddisfatte. Haridasa abbandonò la grotta e si diresse ad un'altra città. Che cosa dobbiamo imparare di queste due storie? O, che cosa aveva Haridasa Thakura che non aveva Visvamitra Maneggiai? I due erano grandi rinunciatari, e grandi spiritualisti, ma l'uno cadde e l'altro no. Più ancora, come possiamo applicare nella pratica queste narrazioni? Primo che tutto sta il significato della devozione o attaccamento spirituale. Questo è un punto molto importante, e può riassumersi così: Haridasa Thakura era affezionato al Sig., e questa sola qualità gli infondeva tutte le altre qualità secondarie, tali come tolleranza,

compassione e rinuncia. D'altra parte, Visvamitra Maneggiai non aveva questa qualità di devozione pura, pertanto, quando gli fu presentato il pericolo confidò più nelle sue proprie qualità che nel Sig., e per quel motivo non si salvò. Tuttavia, Haridasa dipendeva dal Sig. del cento percento e così fu invulnerabile alle tentazioni meschine dell'energia illusoria. L'applicazione pratica alle nostre vite, e ritorniamo di nuovo al nostro tema originale, è che dobbiamo diventare anche immuni agli attacchi di Maya (illusione), affinché possiamo essere un esempio perfetto per la società. Lo Yogi insegna di due maniere: per la legge e per l'esempio. Le due devono stare giunte. La prima è inutile senza il secondo. Ma se non si abitua con la legge, almeno bisogna insegnare con l'esempio. Se lei pensa circa tutto questo, chi è il più qualificato per insegnare alla società che un Yogi? Che vita è tanto pura, tanto immacolata che possa servire da esempio agli altri? Tradizionalmente nella società Vedica, insegnare è mestiere delle persone più elevate: i brahmanas. Può arguirsi che anche qualunque persona che abbia conoscenza preziosa o attitudini speciali può insegnare agli altri, ma, che importanza ha questo, se la sua vita non è cento percento esemplare? E come succede con tutto, dobbiamo accettare la cosa buona insieme alla cosa brutta, allora, perché facciamo un'eccezione in questo caso? La risposta di accordo con la versione Vedica è questo: quelli che stanno a cura di un'altra persona per ricevere educazione, specialmente i bambini ed i giovani, stanno in una situazione molto vulnerabile e suscettibile. Ascoltare ad altri ed accettare le sue istruzioni, è una forma di arrendersi a. Benché uno stia imparando in forma superficiale Geografia o Istoria, per esempio, in ultimo termine è la coscienza del Professore quella che sta impressionando la coscienza dell'alunno. Se il professore porta una vita irrestricta di gratificazione dei sensi, questo si rifletterà nella sua coscienza, nel suo viso, nei suoi pensieri, etc. Ogni cucia che dica, ancora il suo stesso tono di voce, sarà un specchio del suo stato inquinato. E questo sarà trasmesso al quale l'ascoltano. L'educazione significa crescita, e la crescita maturità di coscienza. La termine" crescita" indica in generale che il corpo, la conoscenza e la coscienza, maturano. Ma ancora se il corpo rimane piccolo, come nel caso dei nani, o se la conoscenza è debole, come nel caso delle persone di lento apprendistato, se la coscienza matura, si dice che si è cresciuto." In conseguenza, l'educazione significa maturità di coscienza e l'istruzione significa avere influenza sulla coscienza degli altri. La" brutta influenza" piace a nessuno, ma se si continua ricevendo istruzione di gente povera di spirito, certamente che si sta ricevendo una" brutta influenza." Questa classe di professori insegnano circa la cosa relativa e la cosa temporanea come se quello fosse tutto quello che esiste e la sua vita personale si riflette in tutte le sue attività e pronto questa sarà assorbita dagli studenti. La coscienza materialista è come una malattia, e se uno si è curato di quella malattia può soffrire una ricaduta per il contatto vicino con una persona completamente malata, un materialista per esempio. Ed una delle forme più intime di contatto umano è la relazione tra il professore e l'alunno. Pertanto, deve avere molto curato di non ricevere nessuna classe di istruzione di una persona che sia assorta nel mondo materiale. Abbiamo usato l'esempio il professore e l'alunno come la dimostrazione classica di impartire e ricevere istruzione, e ci siamo concentrati sugli effetti negativi di ricevere istruzione della persona sbagliata. Ma" lo yogi come istruttore" ha un'applicazione più ampia del semplice salone di classe. Migliaia di uomini si ricordano per le sue attività esemplari, e molto pochi di questi uomini furono maestri o professori. La natura umana è tale che gli uomini cerchiamo sempre un buon esempio per seguire. Abbiamo la speranza che i nostri leader ci salvino delle calamità che i nostri vicini siano pacifici e solvibili, e che i nostri sacerdoti c'insegnino un comportamento religioso adeguato. Pertanto, quello che arriva ad essere un Yogi, ha la responsabilità di stabilire un esempio perfetto per la società. Con le sue parole e fatti lo Yogi annuncia agli altri che la gratificazione di questo corpo temporaneo è degradante ed inutile che la vita umana è fatta per l'autorrealización e non ferma lavorare come un asino, e che qualunque sforzo che non sia relazionato col Supremo, aumenta solo l'ubriachezza materiale. Ovviamente che alcuni persone guarderanno con sdegno allo Yogi, perché questo propugna per un livello superiore di comportamento umano. Cosicché lo Yogi deve agire in quella piattaforma elevata, perché altrimenti screditerà tanto il concetto come il messaggio dell'autorrealización. E se egli dà un buon esempio, gli altri si sentiranno ispirati per raggiungere il suo livello. E questo è il regalo più grande di un Yogi può dare alla società: la sicurezza che attraverso la cultura dello Yoga e l'autorrealización, tutti i problemi individuali o collettivi, possono risolversi. SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE INGRAVIDO ED ATTENZIONI DAL BAMBINO. L'Ayur-proibizione contiene un ramo di medicina per l'ostetricia ed un'altra per la pediatria. Questo richiederebbe un prendo a parte per completare e studiare con profondità questo tema. Per adesso ci limiteremo a discutere la dieta ed il comportamento appropriato della madre. Se qualche studente è interessato in un'informazione più ampia, può dirigersi ai nostri uffici dell'ISEV. Di seguito troverà alcuni suggerimenti per la madre, relazionate con certe regolazioni che devono seguirsi durante e dopo la gravidanza. Questa informazione sarà di gran utilità per quelle persone che sono confuse, dovuto alla gran quantità di informazione contraddittoria. La regola principale è che tanto se è malata come se gode di buona salute, la carta della madre è enfatizzare quello che è migliore per lo sviluppo dal bambino. In realtà, la madre deve sacrificare il suo proprio interesse in favore della crescita e sviluppo dal bambino. Questa è la maniera Vedica di vedere le funzioni materne. Le Proibizioni considerano la vacca come nostra seconda madre, perché ella sacrifica il suo latte per il benessere della società umana. Durante i primi tre mesi di gravidanza, la cosa più importante è evitare qualunque classe di malattia o incidente. Se arrivano a succedere, consultino un medico con la maggiore brevità possibile. Entrando al quarto mese, la donna sente frequentemente desideri di mangiare alimenti che siano amari e piccanti. Questi desideri devono essere controllati. In questa epoca devono ingerirsi alimenti abbondanti in madhur-lisci. Questi includono il latte, burro, formaggio, riso con latte, grani e frutte. Il latte è tanto raccomandabile che possono prendersi da quattro a sei bicchieri al giorno.

Durante tutta la gravidanza, la donna non deve mangiare nessun alimento acido o che stia senza maturare. Gli alimenti senza maturare producono pitta, o residui nel sangue che dopo porta alla toximia. Egualmente il sale deve evitarsi. Tuttavia, esistono alimenti con sali naturali, per esempio, gli spinaci, le foglie di barbabietola, il sedano, le bietole, etc., che se devono sfruttarsi, poiché hanno un grado alto di vitamine, ferro e calcio. Una zuppa fatta con spinaci, crescioni, prezzemolo o coriandolo fresco, è molto raccomandabile, dunque, oltre ad avere un gran potere alimentare, serve anche come diuretico, aiutando ad evitare la ritenzione di acqua, la quale è molto comune nelle gravidanze, ed il corpo assorbe più facilmente il ferro che necessita. Durante la gravidanza devono evitarsi ad ogni costa le liti ed il pianto, perché solamente questo perturba le doshas vata e pitta, provocando un effetto negativo nel bebè che si sta sviluppando nell'utero. Si suggerisce che non faccia camminate suola di sera, poiché può essere influenzata per i bhutas o fantasmi chi si sentono molto attratti per il feto. Deve evitarsi l'attività sessuale durante la gravidanza e l'allattamento. Durante la gravidanza, possono produrrsi malattie vaginali e possibilmente danneggiare il bambino; devono evitarsi anche durante l'allattamento, perché la madre si debilita e si peggiora la qualità del latte. Finalmente, l'Ayur-proibizione raccomanda che la madre sia specialmente pia durante la gravidanza che si dedichi con molto più amore al canto dei Sacri Nomi del Sig. per potere avere un buon parto e per potere allevare il bambino nella forma più devozionale, per farlo un vero figlio di Dio che possa riuscire a trascendere tutte le sofferenze di questo mondo materiale. Immediatamente dopo il parto, il primo cibo deve essere nutritivo, ma facile da digerire. L'Ayur-proibizione raccomanda il Kittrie fatto con semi di fenogreco (alholva) o anche tè di fenogreco con miele. Questi semi aiutano a che la vagina si contrarsi dopo il parto. Alla mattina seguente, la colazione deve essere una ricco halavah fatto con farina integrale, ghee, mandorle e zucchero cruda, zucchero di canna o panela. La farina di grano si abbrustolisce nel ghee. In una pentola a parte si mettono a bollire acqua, mandorle e gur, melasa giallo e non sfortuna. Quando la farina è pronta è aggregato l'acqua al grano e si va facendo l'halavah. Questo piatto deve preparare si ferma per lo meno la colazione per un mese. Questo restituisce alla madre le forze ed energie perse e ricostituisce i muscoli ed il sangue perso. Anche ella ha bisogno di alimenti ricchi in kapha che l'aiuteranno a produrre più latte. Durante i primi tre mesi dopo il parto, la madre deve essere diligente e non ingerire alimenti aspri né acidi, i quali potrebbero produrre infiammazioni. La dieta durante i primi mesi dopo il parto dovrebbe essere simile che durante la gravidanza. La madre deve evitare alimenti che la raffreddino o che lo producano una brutta digestione e, invece, ingerire ogni tipo di alimenti che producano latte per alimentare il bambino neonato, perché il latte è il suo meglio alimento. La lista di alcuni di questi alimenti nutritivi sono: - Latte di vacca pura, quattro o sei bicchieri giornalieri, - Riso con latte e zucchero (chewda) - Zucca, girasole e seme di ajonjolí - Meloni piccoli, molto dolci - Asparagi - Cocco verde. Si raccomanda anche la zuppa di ceci verdi con semi di granata perché proporziona energia e controlla la flatulenza tanto nella gravidanza come dopo il parto. Insieme alla dieta prima menzionata, la madre deve prendere una laddu speciale per 45 giorni dopo il parto. Questo Laddu si prepara con gomma di acacia, una resina che si conosce nei negozi indù e vegetariani col nome di" guggul." Questa preparazione aiuta a che lo spazio creato nella pelvi della madre ritorni nuovamente alla cosa normale, riempendo i vuoti prodotti lì nascendo il bambino. La gomma di acacia si frigge nel ghee fino a che diventi come fragile, e dopo si unisce un po' di zenzero, farina integrale e si cucina a fuoco basso nel ghee ed il gur. Deve prendersi con latte. Ed ora le nostre deliziose ricette vegetariane: DAHI. Parti uguali di Yoghurt e succo di frutte. Zucchero. Mescoli lo Yoghurt ed il succo di frutte e dopo aggiunga lo zucchero nelle seguenti proporzioni: 1/3 di Tazza di Zucchero per due tazze di liquido. È una bibita molto rinfrescante quando fa caldo. Peperoni Verdi Cucinati In Salsa Cremosa Di YOGURT, Bada Mirch Dahi Karhi. Tempo di preparazione: Approssimativamente un'ora. Ingredienti per condire la pasta: 1/2 cucchiaiata di semi di coriandolo; 1 Cucchiaiata di semi di cumino; 4 Grani di pepe nero; 3 Cucchiaiate di cocco secco o fresco, in polvere; 1/4 a 1 Peperone verde piccolo; 1/2 Cucchiaiata di radici di Zenzero fresche, pelate e punto. 6 cucchiaiate di acqua. Ingredienti per il Chaunce ed i vegetali: 1 cucchiaiata di semi di senape nera; 1/2 Cucchiaiata di Urad dal, pelato e partito; 8 a 10 Foglie fresche o asciughi di Curry, o foglie di Nim,; 2-1/2 Cucchiaiate di ghee, burro chiarificato, od olio vegetale; 2 Peperoni verdi o rossi di volume medio Ingredienti per la salsa Karhi: 2-1/2 tazze di yoghurt completo o siero di burro spesso; 1 1/2 Tazze di acqua o siero; 3-1/2 Cucchiaiate di farina di cece; 1-1/4 Cucchiaiata di sale; 1-1/4 Cucchiaiata di Cúrcuma Preparazione del condimento per la pasta: Mescoli i semi di coriandolo, di cumino, i grani di pepe nero ed il cocco, in un frullatore e risentimento fino a che tutto rimanga ridotto ad una polvere grossa. Aggiunga il peperone, lo zenzero e l'acqua. Quindi copra e lasci che gli ingredienti si mischino durante tre o quattro minuti, o fino a che si formi una pasta soave. Collochi a parte. Preparazione del chaunce, i vegetali e la salsa Karhi. 1.- Lavi, ritiri il cuore ed i semi dei peperoni, e li tagli in dischi magri. 2.- Setacci la farina di cece in un recipiente di 1-1/2 stanze. Aggiunga un po' di acqua o siero fino a formare una pasta molto soave. Aggreghi l'acqua restante, lo yoghurt, il sale, la cúrcuma, e la pasta sazonadora. Batta rapidamente fino a che tutti gli ingredienti rimangano ben mischiati. 3.- In una paila di 10 o 12 pollici, caldo il ghee o l'olio vegetale, a caldo mezzo alto. Aggiunga i semi di senape nera e l'urad dal, e frigga fino a che i semi siano scricchiolanti.

Aggreghi le foglie di Curry ed i peperoni tagliati. Ora rimescoli e frigga fino a che i vegetali siano mezzo tenero e qualcosa dorati. 4.- Versi la salsa dello Yoghurt (punto 2) e mentre rimescola costantemente, lasci che il miscuglio bolla. Riduca il fuoco a mezzo o mezzo-sotto e lasci bollire durante 12 o 15 minuti, o fino a che i vegetali siano teneri e la salsa spessa. 5.- Ritiri del fuoco, copra bene. Mantenga la cosa calda fino a che l'offra al Sig. Krishna. VARIAZIONE. Segua le istruzioni della ricetta anteriore, ma invece dei peperoni, utilizzi 3/4 di libbra di melanzane e li tagli in cubi di 1/2 pollice, aumenti il ghee a 3-1/2 cucchiaiate affinché possa dorarli un po' e cucinarli parzialmente. In questa opportunità, impareremo la TRIKONASANA, o la posizione del Triangolo, molto semplice e vantaggiosa. TRIKONASANA (Illustrazione). In piedi, con le gambe separate, circa 90 centimetri tra sé, alzi le braccia allungate fino a formare una sola linea con le spalle, le palme verso il basso. Pieghi Lei verso il fianco sinistro lentamente, fino a toccare il piede sinistro con la mano dello stesso lato senza piegare le ginocchia. Può piegare leggermente la testa. Il braccio destro rimane lifting verso l'alto, o se vuole, può farlo abbassare seguendo lo stesso tragitto, fino a formare una parallela col suolo. Mantenga la posizione per circa cinque secondi e dopo faccia la stessa cosa verso il lato destro. Lo pratichi quattro volte per ogni lato. BENEFICI: Tonifica i nervi spinali, aumenta l'appetito, previene la costipazione e dà elasticità al corpo. Le ossa e muscolosa delle anche migliorano. Aiuto a dissolvere le tossine accumulate nell'organismo. Gli auguriamo molti successi in questo rifugio verso lo Yoga. SRILA RUPA GOSWAMI, SEGUACE DI SRI CAITANYA MAHAPRABHU, SCRISSE LETTERATURA CONFIDENZIALE CIRCA LA VITA SPIRITUALE DI GLI YOGIS PERFETTI.

Lezione 22 SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Porto con me il Bhagavad-gita a dove voglia che vada." George Harrison, Artista Riflessioni Finali - II - Capitoli 6 al 9. , Al principio di questa e delle due seguenti lezioni, gli suggeriamo che provi la sua conoscenza del Bhagavad-gita. CAPITOLO SESTO. P.1 - Nella pratica dello Yoga, quale è il proposito di controllare la mente? R. - L'anima è acchiappata per la materia, per l'attrazione condizionata verso la natura materiale. La mente non controllata intensifica la legatura materiale dell'anima. Il proposito dello yoga è controllare la mente, con l'intelligenza, e portarla lontano dall'attaccamento degli oggetti materiali dei sensi. Krishna consiglia ad Arjuna, alla fine del capitolo sesto ed anche più avanti che controlli la mente concentrandola sul servizio devozionale a Lui (Bhakti Yoga) (Bg. 6.5-7,26 e 36. P.2 - Che cosa è Dhyana-yoga? Come si esegue? R. - Dhyana significa" meditazione." Dhyana Yoga è tecnicamente conosciuto come astanga-yoga, o lo strada óctuple. È un sistema meccanico per controllare la mente ed i sensi attraverso la ritenzione dell'aria o respirazione, concentrazione della mente, e così via. Questo culmina in Samadhi, o assorbimento mentale nel Supremo, specificamente nel Paramatma che è la forma di Krishna dentro il cuore. In un posto appartato, il Dhyana-yogi si siede in un tipo di sedile questione, assume la posizione appropriata per meditare e fissa la vista alla punta del naso con gli occhi semicerrados. Dopo, con la mente senza agitazione e dominata, sprovvisto di ogni paura e completamente libero di vita sessuale, lo Yogi medita sul Paramatma, facendo di Lui" l'ultimo proposito della vita", Bg. 6.10-19,31). P.3 - Perché Arjuna respinge il sistema di meditazione descritto per Krishna? R. - Arjuna dice": Il sistema di Yoga che Tu hai riassunto mi sembra impráctico ed insopportabile, perché la mente è inquieta ed instabile." I requisiti di Dhyana-yoga (lasciare la casa) trovare un posto completamente appartato, controllare e così via la mente in forma meccanica, sembrano ad Arjuna molto difficili per sé stesso o qualunque uomo ordinario, Bg. 6.33-34). P.4 - Concludendo il capitolo, che sistema di Yoga raccomandò Krishna ad Arjuna come il migliore? Perché? R. - Krishna dice": E di tutti gli Yogis, quello che si rifugia sempre in Me, con gran fede, adorandomi con amoroso servizio trascendentale, è quello che è più intimamente unito con me in Yoga e è il più elevato di tutti." Pertanto, Krishna esalta il Bhakti-yoga, il sentiero devozionale, perché Bhakti, devozione a Krishna, è, di accordo col Gita, il Sanatana-Dharma, la posizione costituzionale eterna, dell'entità vivente, Bg. 6.47). CAPITOLO SETTIMO. P.1 - Quali sono le due energie basilari di Krishna e quale è la sua interrelazione? Quale è la relazione di Krishna con queste due energie? R. - L'energia" inferiore" di Krishna, materia o apara-prakrti, consiste di otto elementi materiali grossolani e sottili: terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza ed ego falso. Questo è il" insieme" della natura del mondo materiale. L'energia" superiore" di Krishna, spirito o ferma - prakrti, comprende le jivas, le entità viventi, chi qualitativamente sono uno con Lui. Ma per l'influenza della natura materiale, le jivas si identifica con la materia, e tentando di dominarla e goderla. Quando si liberano di questa influenza, le jivas raggiunge il mukti, o liberazione. E, finalmente, Krishna è l'origine e controllore di entrambe le energie, Bg. 7.4-7). P.2 - Quali sono le quattro classi di" malvage" che non si arrendono a Krishna e le quattro classi di uomini che sì lo fanno? R. - Le quattro classi di malvagi sono: 1, I mudhas, o grossolanamente i tonti che sono come bestie di carico che lavorano molto arduamente senza chiedersi dei valori superiori della vita. 2, i naradhamas, o quelli che seguono i principi regolativi della vita sociale e politica, ma che non seguono principi religiosi. 3, i mayayapahrtajñanis, o quelli che sono molto educati o eruditi, ma sono illusi per Maya, e 4, Gli asuram bhavam asritas, o quelli che sono apertamente atei. Le quattro classi di uomini pi sono quelli che si avvicinano al Sig. Supremo perché: 1, sono angosciati, 2, hanno bisogno di denaro, 3, sono inquisitivi, y/o 4, stanno cercando la conoscenza della Verità Assoluta, Bg. 7.15-18). P-3 - Perché Krishna critica a quelli che adorano i semidei? R. - Quegli i cui menti sono distorte per i desideri, adorano i semidei per guadagnare benedizioni materiali. Tali adoratori cercano guadagni temporanei e limitati, sono uomini di poca intelligenza. Essi non sanno, dichiara Krishna, che Egli è la fonte della sua fede nei semidei, così come il vero benefattore dei favori che ricevono dei semidei, Bg. 7.20-23). CAPITOLO OTTO. P.1 - Quale è l'importanza del momento della morte per il jiva corporificado? R. - Il momento della morte determina la sua seguente nascita che dipende dello stato di coscienza del Jiva. "Chiunque sia lo stato di esistenza che uno ricordi quando abbandona il suo corpo, quello stato raggiungerà senza dubbio" (Bg.8.6). P-2 - Che cosa consiglia Krishna ad Arjuna rispetto al momento della morte? Quale sarà il risultato seguendo questo consiglio? R. - Krishna dice ad Arjuna che quello che abbandona il corpo ricordandolo a Lui, raggiunge la Sua dimora. Perché la qualità della nostra coscienza morendo, è influita per i nostri desideri ed attività durante la vita. Krishna istruisce ad Arjuna nella pratica di ricordarlo a Lui mentre esegue i suoi doveri prescritti. Per questo ricordo, uno è sicuro di raggiungere il pianeta della divina Suprema Personalità, Bg. 8.5,7.8). P.3 - Di accordo a Krishna, come dovrebbe Arjuna meditare su Lui? R. - Krishna dice ad Arjuna": deve meditare sulla persona suprema come Quello che lo conosce tutto, come Quello che è il più vecchio. Chi è il controllore, più piccolo della cosa più piccola, quello che lo mantiene tutto Che sta oltre ogni concetto materiale, quello che è inconcepibile, e Chi è sempre una persona. Egli è luminoso come il sole ed essendo trascendentale, sta oltre la natura materiale", Bg. 8.9).

P.4 - Quale è la natura del mondo spirituale? Come può riuscirsi? R. - Oltre il mondo materiale, il quale sopporta un ciclo perpetuo di creazione e distruzione, sta il mondo spirituale eterno, il quale è" trascendentale" a questa materia manifesta e non manifesta, e non è mai annichilito. Questo" destino elevato" si riesce, dice Krishna, con" devozione pura." Una volta questa è ottenuta, non si ritorna mai al mondo materiale, Bg. 8.17-22). CAPITOLO NOVE. P.1 - Come descrive Krishna la Sua relazione con la Sua creazione, l'universo cosmico? R. - Krishna è la fonte, il giostratore e controllore dell'universo. In un ciclo perpetuo di creazione e distruzione, Egli manifesta il mondo materiale, e dopo un lungo periodo, l'assorbe nuovamente dentro la Sua natura. La creazione cosmica, quando è manifestata, riposa dentro Lui, mentre simultaneamente penetra l'universo attraverso le Sue diverse potenze. Anche se Egli mantiene potenze ed energie, Egli rimane trascendentale, separato ed indipendente nella Sua forma personale. Tutte le attività materiali, tali come l'incarnazione degli esseri viventi, sono determinate per la natura materiale, le quali agiscono abbasso la Sua direzione Suprema, Bg. 9.4-10). P.2 - Chi sono i" stupidi" e chi" le grandi anime?" R. - Gli stupidi sono quelle persone che, ignoranti della natura trascendentale e dominio supremo di Krishna, si prendono gioco della Sua forma simile all'umana. Tali persone sono" attratte per punti di vista demoniaci ed atei." Questo è che essi considerano la forma personale di Krishna come materiale e, pertanto, subordinata ed inferiore alla Sua immagine impersonale del Bramino tutto penetrante. Le grandi anime sono quelli che sono completamente coscienti di Krishna come" La Suprema Personalità di Dio" e che l'adorano con ogni devozione, Bg. 9.11-14). P.3 - Che cosa consiglia Krishna ad Arjuna per liberarsi della reazione karmica? R. - Arjuna si libererà di tutte le reazioni provocate per i fatti buoni o empi del passato, facendo di Krishna l'oggetto e beneficiario di tutte le azioni, offerte ed austerità. Benché Krishna sia neutrale, dice: "chiunque che gli renda tale servizio con devozione, è il Mio amico, sta in Me e Me Sono anche un amico per lui", Bg. 9.26-29). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 6, Testo 47 yoginam api sarvesam mad-gatenantaratmana sraddhavan bhajate io mam sa io yuktatamo matah yoginam - di tutti gli yogis; api - anche; sarvesam - tutti i tipi di; mat-gatena - rifugiandosi in Me; antah-atmana - sempre pensando a Me dentro sé; sraddhavan - con piena fede; bhajate - rende amoroso servizio trascendentale; yah - quello che; mam - Io, il Sig. Supremo,; sah - egli; io - Mio; yuktatamah - il più grande degli yogis; matah - lo è considerato. Traduzione: E di tutti gli Yogis, quello che si rifugia sempre in Me con gran fede, adorandomi con amoroso servizio trascendentale, è quello che è più intimamente unito con me in yoga e è il più elevato di tutti. In questo verso, Sri Krishna presenta la perfezione dello Yoga: essere unito a Lui in servizio puro amoroso. Come l'abbiamo menzionato, esistono molte mete che possono raggiungersi attraverso lo Yoga, e non tutte esse sono spirituali. Come mediante l'educazione universitaria possono riuscirsi distinte mete, alcuni più benefiche di altre, attraverso lo yoga possono raggiungere differenti obiettivo. Ed in questo verso il Sig. Krishna sta esprimendo quale il risultato più elevato è del processo di yoga. Il sistema di Yoga ha come ultimo obiettivo soddisfare a Dio, e dato che Egli è una persona, la Suprema Persona indipendente, è solo soddisfatto con amore e nient'altro che con amore. Questa è la maniera di misurare il nostro successo nello yoga: la quantità di amore a Dio che abbiamo sviluppato. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. MEDITANDO SU LA GRANDEZZA DEL SIGNORE. Deve meditare sulla Persona Suprema come Quello che lo conosce tutto che è il più vecchio Che è il controllore, più piccolo della cosa più piccola, quello che lo mantiene tutto Che sta oltre ogni concetto materiale, quello che è inconcepibile, e Chi è sempre una persona. Egli è luminoso come il sole, ed essendo trascendentale, sta oltre questa natura materiale." , Bg. 8.9). Con molta frequenza la gente non ha fede nel potere supremo della Personalità di Dio. Ma se neghiamo ancora la possibilità teorica di un Creatore Supremo, è molto difficile arrivare da una spiegazione plausibile e scienziata dell'esistenza della creazione, o, per il caso, del proposito e fonte della nostra propria esistenza. "La Personalità di Dio è perfetta e completa, e poiché Egli è completamente perfetto, tutte le emanazioni che sorgono da Lui, tali come questo mondo fenomenico, sono perfettamente equipaggiate come totalità complete. Tutto quello che la totalità completa produce è anche completo in sé stesso. Poiché Egli è la totalità completa, benché di Lui emanino tante unità complete, rimane come il residuo completo" (Invocazione dello Sri Isopanisad). Uno potrebbe credere che le sofferenze dell'umanità siano un'evidenza di imperfezione, ma la filosofia Vedica considera questo mondo come un riformatorio, un riformatorio, fatto per rettificare il nostro falso senso di indipendenza, e, contemporaneamente, ci permette di manipolare i nostri instancabili desideri di godere la materia. Sfortunatamente, gli scienziati moderni sono solo capaci di interrompere il bilancio delicato della natura, egli quale prova che sanno molto poco o niente circa le sue intricate sistemazioni. Ma essi sono esperti in utilizzare l'intelligenza che Dio diede loro per tentare di trovare la maniera di evadere le leggi di Dio, egli come, essendo in realtà impossibile, solo posto vacante in reazioni peccaminose, facendo che il pianeta sia inabitabile per la maggioranza delle forme viventi. Essi passano ore interminabili tentando di dimostrare che la creazione non ha Creatore. A volte si concedono tra loro stessi "premi", per le sue teorie, come nel caso della" Gran Esplosione." Quando stanno bene, negano a Dio, ma frequentemente li ascoltiamo pregare quando, dovuto alla sua propria sciocchezza, ci hanno portato ad una situazione senza speranze. Lo Sri Isopanisad dice che gli atei sono i" assassini dell'anima", e per ignorare all'anima e la benevolenza suprema del Sig., dovranno essere trascinati ad una situazione orribile nel momento della sua morte e nascere di nuovo in

alcuno forma bassa di vita, solo per aspettare milioni di anni fino a riuscire una nascita umana, e tutto questo sotto la mano poderosa dello stesso Creatore che essi pretesero negare. Alcuni persone possono arrivare alla piattaforma di credere nell'esistenza di Dio, ma possono avere dubbi circa chi Dio è. Dopo tutto, esiste tanta gente presentando le sue proprie idee circa Dio, ed alcuni fino a si dichiarano loro stessi Dio, perché, che migliore modo di fare famosi che essendo Dio? Le qualità di Dio sono scritte, e chiunque reclami essere Dio deve passare la prova. Più ancora, quando il Sig. appare in persona, deve essere riconoscibile facilmente per i Suoi sintomi, affinché nessuno abbia dubbi al riguardo. Dobbiamo notare anche che anche i sintomi dei devoti di Dio sono descritti; pertanto, se qualcuno dice essere religioso, non può essere accettato a meno che riempia quelli requisiti. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. Può la fede essere ragionevole? La nostra società moderna, con la sua enfasi nella scienza e la tecnologia, deve cercare certamente le sue radici più nella ragione che nella fede; dopo tutto, significa "credenza indiscutibile" e sembra essere in disaccordo col" metodo scientifico." Se vogliamo essere sicuri delle nostre conclusioni, è più saggio basarci solo in quello che possiamo osservare, misurare e verificare con le nostre proprie percezioni sensoriali. Ma benché questo fatto sembri razionale, ha un gran difetto inerente: la nostra percezione sensoriale è limitata ed imperfetta, cosicché benché siamo molto diligenti per ridurre gli errori che possiamo commettere nelle nostre osservazioni, potremo solo osservare un livello limitato del fenomeno. Più ancora, perfino a questo livello siamo forzati ad ammettere la nostra dipendenza della credenza, o per essere più chiari, della fede. Come persone inquisitive, cerchiamo scoprire più qualcosa circa noi stessi e del mondo che ci circonda. Decidiamo di accettare come evidenzia solo quello che possiamo percepire direttamente coi nostri sensi. Ma la domanda è, quanto possiamo credere ai nostri sensi? Quanta fede possiamo avere in essi? Per esempio, possiamo ascoltare le seguenti frasi," Difficilmente posso credere quello che vedono i miei occhi", o" quasi non posso credere quello che sento." Pertanto, la nostra decisione di accettare la percezione sensoriale come evidenzia è in sé stessa una classe di fede. Il fallimento di questa classe di fede è doppio. Primo che tutto, come già lo vedemmo, i nostri sensi sono imperfetti. Le nostre osservazioni non saranno mai del tutto complete, un punto che è stato appoggiato scientificamente per il famoso principio di incertezza, relatività, di Heisenberg. E le conclusioni ottenute in base a quelle percezioni imperfette, saranno ovviamente imperfette. Tuttavia, il secondo fallimento è più serio; esiste una gran varietà di cose che non possiamo percepire coi nostri sensi. Per esempio, possiamo ascoltare solo una certa classe di suoni. Ancora con strumenti sofisticati, siamo incapaci di percepire tutta la gamma di suoni, e sarebbe vanità pensare che oltre quella gamma non può esistere suono alcuno. Prendiamo un esempio più: qualcosa che nessuno può percepire è" il passato." Qualunque cosa successa prima della nostra nascita o prima che avessero incominciato le nostre osservazioni, è impossibile conoscerla attraverso la percezione sensoriale presa diretto. Ma affermare che non c'è storia, solo perché non possiamo percepirla, sarebbe assurdo. Crediamo fermamente che ci fosse un passato, benché non l'abbiamo sperimentato. Cosicché la necessità ci spinge a capire le basi della nostra" ricerca della natura delle cose" per abbracciare certe cose, almeno quando stanno oltre la nostra propria percezione sensoriale. Ovviamente in questo punto siamo un po' meno sicuri delle cose, perché ora c'è chiesto solo non avere fede nelle nostre proprie percezioni sensoriali, ma anche ascoltare e credere in evidenze date per altri. Per esempio, per acquisire conoscenza circa l'antica civiltà Greca, non possiamo accorrere a fonti contemporanee. Tutto quello che possiamo fare è esaminare alcuni edifici in rovine. Cosicché per trovare qualcosa circa gli eventi successi due mille anni fa, dobbiamo accorrere agli scritti di qualcuno che abbia vissuto in quell'epoca ed abbia avuto la previsione sufficiente per scriverlo. Allora dovremo decidere se quelli scritti sono probatori o fittizi. Siamo entrati così in un campo abbastanza complesso e, tuttavia, siamo disposti ad accettare tale evidenza. Inoltre, li chiamiamo" libri di storia" e spendiamo il nostro prezioso tempo studiandoli e tentando chissà di imparare qualcosa di essi. Per comprendere i limiti della nostra percezione sensoriale, consideriamo il caso ipotetico di un aborigeno che arriva alla città da New York. Esaminando per la prima volta le enormi e complesse metropoli, l'aborigeno si domanderà trasognato come sorse. Ma a lui gli sarà molto difficile da rispondere questa domanda in base alla sua percezione sensoriale presa diretto. Egli può credere che detta città non fu costruita solo per gli uomini e può supporre che fu creata direttamente per qualche spirito poderoso, o che stette sempre lì, come le montagne, o, forse, si sentirà confuso e spaventato. D'altra parte, un Europeo che arrivi da New York, non avrà difficoltà in capire dal primo momento che la città fu dietro costruito cientos di anni per innumerabili architetti ed artigiani. Benché l'Europeo non abbia visto come si costruiva la città, né si sia trovato con nessuno degli architetti o artigiani, nessuno potrà convincere l'uomo che la città fu costruito altrimenti. Il suo pensiero è completamente razionale, ma dovrà ammettere che, strettamente parlando, questa è una classe di fede, sebbene, è una fede razionale. Tuttavia, la fede dell'aborigeno deve essere qualificata come una fede irrazionale. Pertanto, vediamo che la due parole" fede" e" ragione" non sono opposte, come a volte possiamo supporre, ma sono concetti interrelati. Ci sentiremo sicuri avendo credenze razionali, come la certezza che la città di New York fu costruita da uomini intelligenti, ma dobbiamo essere molto cauti con le credenze irrazionali o le credenze basate solamente nella superstizione. Supponiamo ora che dopo essere arrivato all'aeroporto John F. Kennedy, il nostro Europeo si trova con un uomo di aspetto selvaggio che gli consegna un libro nel quale si proporsi la dottrina che la città di New York non fu costruita di nessuna delle maniere prima menzionate, ma cento anni ci fu dietro un'esplosione nella regione della Baia di Hudson, e quando il fumo si disperse, la città completa con grattacielo, sotterranei e sistemi telefonici apparve in quello posto. Benché l'Europeo non stia in capacità di provare attraverso la percezione sensoriale presa diretto che questa dottrina è falsa, perché non osservò personalmente la costruzione della città, giungerà alla conclusione che l'uomo è pazzo.

Orbene, abbiamo imparato dell'osservazione scientifica che la struttura fisica di una cellula viva è più complessa di tutta la città di New York, con tutto e linee telefoniche, circuiti elettrici, negozio di idraulico, etc., e che il corpo umano ha più di 30 trilioni di quelle cellule. Più ancora, a differenza della città di New York, il corpo umano lavora uniformemente e con precisione sorprendente. Quello che è più incredibile è che queste cellule hanno l'abilità di rigenerarsi loro stesse - un concetto che possono concepire neanche gli addetti di costruire una città, benché comprendiamo che sentono una certa invidia. Se andassimo a concludere che anche il corpo umano fu pianificato e costruito per persona o persone di intelligenza abbastanza avanzata, allora diremmo che abbiamo quello che può chiamarsi una fede razionale. Ma le chiamate scientifiche che propongono che il corpo umano sorse originalmente da una combinazione casuale di molecole sistemate in azione per un'esplosione tremenda, possono essere solo comparati col fanatico selvaggio che assicura che la città di New York sorse da un'esplosione nella Baia di Hudson. Neanche si può dire che questa ipotesi è una fede irrazionale, semplicemente è una pazzia. Pertanto, la conclusione basilare del teismo, secondo la quale questo universo altamente complesso è stato concepito e costruito per un'entità intelligente superiore; in realtà, un'entità che possiede un genio oltre la nostra immaginazione, è in tutta razionale. Benché possiamo dire che questa è una conclusione basata nella fede, è anche certo che è una fede razionale. In questo punto, qualcuno può dire che benché verificassimo oltre il dubbio ragionevole che la città di New York fu progettata e costruita per uomini intelligenti, non possiamo usare lo stesso metodo per verificare la nostra conclusione che l'universo fu progettato e creato per una Entità Suprema. Possiamo rispondere che, in primo luogo, nessuno si è preso il lavoro di verificare che la città fu costruita di questa maniera perché è un fatto che non necessita in realtà nessuna verifica. Ma se qualcuno per qualche motivo vuole constatare questo fatto, può consultare gli archivi della città, o ai cittadini più anziani che furono testimoni della sua costruzione. Se egli vuole avere fede nell'autenticità delle parole delle persone o negli archivi della città, allora rimarrà soddisfatto oltre una dubita ragionevole. Allo stesso modo, l'esistenza di Dio può provarsi con differenti argomenti. Quello che passa è che nessuno si prende il lavoro di cercarli. Scegliamo invece accettare la pseudo-razionalità degli scienziati moderni ed i filosofi chi respingono la fede in Dio, tacciandola di irrazionale. Ma con la pratica scientifica dello yoga, specialmente del bhakti-yoga, possiamo verificare l'esistenza di Dio, come attraverso gli esperimenti possiamo constatare le leggi fisiche. La difficoltà radica semplicemente nei nostri scarsi desideri di realizzare l'esperimento. La nostra società moderna ci ha condotti verso la supposizione che Dio non esiste; o che se esiste, la Sua esistenza non è di un'importanza fondamentale per lo sviluppo della nostra civiltà. Come le chiamate razionalista, abbiamo trovato impossibile prendere sul serio ad una Entità che non può percepirsi direttamente coi nostri sensi, perché accettare tale Entità richiederebbe un compromesso di fede. Ma in realtà, qualunque conclusione alla quale arriviamo ancora domanda che abbiamo fede, se si tratta della fede secondo la quale le nostre percezioni sensoriali sono necessarie. In conseguenza, il compito reale è discriminare tra la fede razionale e la fede irrazionale. Come possiamo avere una fede ragionevole in cui questo universo e tutto quello che contiene, compresi noi, sono la creazione di un'intelligenza eminente, poderosa e di una Entità esperta, è non solo tonto bensì in estremo pericoloso pensare che questo Essere non ha oramai importanza per la nostra esistenza e la nostra civiltà. Invece di questo, sembra chiaro che dobbiamo dedicare un sforzo sufficiente al compito di comprendere meglio chi questo Essere è, quale la natura è della Sua esistenza, come arrivò a creare questo universo, ed a noi, quale è l'interesse permanente che ha per le Sue creazioni, quale la nostra relazione è con Lui, quali i nostri obblighi sono con Egli, ed un'altra moltitudine di domande importanti che sorgono naturalmente dalla Sua esistenza. Lo spazio non ci permette di esaminare in questo momento le risposte a tutte questi domande, ma desideriamo che ricordi la storia di Isaac Newton che raccontiamo nella Lezione 21 Sezione 3, circa il modello dell'universo dello scienziato; è anche buono tenere in conto che tutte le case, macchine, pitture e simili, sono creazioni di persone, come allora l'universo può essere una creazione senza creatore? La natura è tanto la madre che dà gli ingredienti per tutti i corpi, le marche da bollo come gli immobili, e noi, gli esseri viventi, siamo i figli. Benché noi non conosciamo il padre, possiamo assumere che Egli deve esistere. E le Proibizioni c'informano su nostro padre e come potremo trovarlo, lasciando il nostro egoismo e sottomettendoci alla sua volontà che è l'unica forma di vivere in armonia in questo mondo. Studiando seriamente i libri compresi in questo corso, lo studente si metterà in contatto con le conclusioni delle millenarie Scritture Vediche, la letteratura più antica del mondo. Questo gli assicurerà una base ampia di conoscenza mediante la quale sarà abilitato per separare la verità dalla fantasia e, eventualmente, potrà dedicarsi alla prima con una fede infrangibile. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'ATTO-REALIZZAZIONE. SANKARA. Sankara (788-820) D.C., era un Sivaista, seguace di Siva, nato in una famiglia di brahamanas Ortodossi nel Sud dell'India. Quando era ancora un bambino, diventò asceta e, come sembra, compilò i suoi due principali lavori, Vivekacudamani e Sarirakabhasya. Egli viaggiò ampiamente per l'India e morì nei Himalayas all'età di 32 anni. SANKARA (Foto, Nel tempo in che Sankara apparve) il Buddismo aveva ricevuto la protezione dell'Imperatore dell'India, Asoka, e, pertanto, si era divertito per tutta la l'India. Sankara tentò di riformare e purificare la vita religiosa riaffermando l'autorità delle Scritture Vediche, le quali Buddha aveva respinto completamente. L'interpretazione di Sankara della letteratura Vedica, è conosciuta come advaita-vedanta, non dualista, perché afferma che il jiva è identico con Dio. Ancora quando ci sono molti appuntamenti dei Costumisti che descrivono la Verità Assoluta come la Persona Suprema ed ai jivas come le Sue subordinate parti eterne, Sankara insegnò che i jivas è in se stessi la Verità Assoluta (parabrahman) e che non ci sono infine varietà, individualità, o personalità nell'esistenza spirituale. Egli insegnò che la supposta individualità tanto dell'Essere Supremo come del Jiva è falsa.

Negando la pluralità dei jivas, Sankara si differenziò da tutte le Scuole Vediche Ortodosse. Più avanti, Sankara sostenne che le domande circa l'origine del cosmo sono impossibili da rispondere e che la natura di Maya è inspiegabile. RAMANUJA (Foto) BUDDHA (Foto) Per rispondere ai versi Vedici che descrivono l'Isvara, la Suprema Persona, come la causa di tutte le cause, Sankara sviluppò una teoria di due aspetti circa il Bramino. Per lui, c'erano due aspetti del Bramino: il Bramino impersonale sigaro ed il Bramino manifestato nell'universo come quello Sig.. Col proposito di giungere a questa conclusione, Sankara reinterpretò o respinse la maggioranza dello smrti Vedico, e contraddisse molto enfaticamente il Bhagavad-gita ed i Puranas uguagliando al jiva con Bhagavan. Apparentemente, Sankara accettò l'autorità del Bhagavad-gita, ma le sue interpretazioni dei versi erano opposte al chiaro siddhanta del Gita. Pertanto, la filosofia di Sankara è considerata a volte una sistemazione tra il teismo e l'ateismo. Poiché fosse stato impossibile ristabilire il concezione teista della letteratura Vedica giusto dopo il completo ateismo Buddista. Sankara fece una sistemazione logica per stringere il tempo e le circostanze. Le sue interpretazioni si assomigliano al Buddismo, ma egli appoggiò la sua causa sull'autorità della letteratura Vedica. Sankara visse solo 32 anni, ma la sua filosofia prevalse ed il Buddismo cedè in tutti i posti dell'India per dove viaggiò. Per un lungo periodo, il Sariraka-bhasya fu per molti l'interpretazione definitiva del Vedanta, e per alcuni erudito continua ancora essendo egli, (specialmente Radhakrishnam e Moore nel suo libro" A Source Book in India Philosophy". Troy Organ esprime un altro punto di vista: Sfortunatamente "questa linea di pensiero è stata appoggiata da molti filosofi Occidentali che hanno affermato che la Vedanta no-duale è l'immagine vera e lo sviluppo supremo dell'induismo. Questa affermazione deve sparire come una maniera di supplica speciale di una forma nobile e temeraria dell'induismo contemporaneo." RAMANUJA. Ramanuja, 1017-1137 D.C., fu un brahmana del Sud di India che insegnò e viaggiò estesamente. Per un po', fu il sacerdote principale del tempio Vaisnava di Sri Ranga, nel Sud dell'India. Questo tempio è localizzato su un'isola nella confluenza dei fiumi Kaveri e Kolirana, vicino a Tricinapalli, nel distretto di Tanjora. Ramanuja scrisse tre commenti principali: Vedartha-Sangraha, sulle Proibizioni, Sri-bhasya, sul Vedanta-sutra, e Bhagavad-gita-bhasya, sul Bhagavad-gita. È più conosciuto per la sua vigorosa presentazione del Vaisnavismo (adorazione di Visnu) e per la sua opposizione al monismo impersonale di Sankara. Ramanuja espose il Visistadvaita, o no-dualismo qualificato. Egli insegnò che c'è una differenza tra il Parabrahman, il Bramino Supremo, ed i Jivas, eternamente anime frammentarie. Non accettando l'eliminazione di Sankara della relazione amorosa, bhakti, tra il Supremo ed i Jivas, tentò di esporre le contraddizioni filosofiche di Sankara e la sua sfida al Siddhanta Vedico. D'altra parte, Ramanuja accettò le affermazioni Vediche relative all'unità qualitativa del Suprema ed i Jivas; così egli presentò la sua filosofia di unità qualitativa, dando ragioni logiche per dimostrare che l'Assoluto include tanto quello che sta cambiando, il mondo materiale ed i jivas acchiappati nel samsara, come quello che è immutabile, il Sig. Trascendentale. In forma di analogia Ramanuja espresse la relazione tra il corpo e l'anima: come il jiva controlla il suo corpo, Dio controlla il mondo materiale ed i jivas dentro questo; come il corpo è un strumento per il jiva, il cosmo materiale è un strumento per Dio. Dopo la liberazione, l'essere esiste eternamente in un corpo spirituale; mentre l'anima sperimenta aconteceres, il corpo materiale semplicemente determina la classe di esperienze per le quali l'anima attraversa. Anche Ramanuja descrisse che il corpo ed anima non possono essere separate, ancora materialmente ogni corpo vivente ha un io (atma), o per il suo karma tutto io ha un certo tipo di corpo. Dopo la liberazione, l'io esiste anche eternamente in un corpo spirituale. L'anima sperimenta, ma il corpo no, ancora quando il corpo determina la classe di esperienze per le quali l'anima attraversa. Per l'analogia della relazione inseparabile tra il corpo ed anima, il Sig. Supremo è concepito come ambedue, la Superalma ed il cosmo. Di questa maniera, aderendo ai principi Vedici, Ramanuja spiegò il vario mondo materiale come parte della Verità Assoluta. L'eterna ed immutabile natura dell'Assoluto, questo è, del Sig. Supremo, non contraddice il suo mantenimento del mondo materiale cangiante. Ramanuja insegnò che attraverso la Grazia di Dio il jiva può trascendere il mondo materiale e raggiungere la dimora eterna di Visnu. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI CHE SI PREPARA PER LA RINUNCIA. Nel sistema Vedico esistono quattro ordini spirituali di vita. La prima si chiama brahmacari, o studente celibe. Il brahmacari dedica tutta la sua energia a studiare le scritture Vediche ed a servire il Maestro Spirituale, inoltre riceve allenamento per guadagnarsi più tardi da vivere. Detto allenamento comincia a cinque anni e finisce ai 25, Vedere Lezione 6a. Sezione 6a.). Dopo questo si entra in generale all'ordine di grhasta, o vita di sposata. In questo livello si acquisiscono responsabilità familiari e di lavoro. Il dovere del grhasta è aiutare agli altri ordini spirituali, e così può dedicare la sua vita ad azioni caritatevoli ed i sacrifici. Il grhasta ha permesso di gratificare i sensi, ma deve essere molto diligente e restretto, Lezione 7a. Sezione 6a.). Dopo, più o meno a 50 anni, si entra nell'ordine di vita vanaprastha. In questo momento, uno si ritira gradualmente dei commerci e le responsabilità sociali. Si lasciano i commerci a cura dei figli maggiori, si viaggia ai posti sacri di pellegrinaggio e si eseguono austerità. In questo livello, il vanaprastha lascia da parte l'attività sessuale e si prepara a poco a poco per l'ordine di rinuncia totale, o sannyasa. Questa ordine sarà discussa nella lezione 23. Il processo di Vanaprastha non è molto comune nella società moderna. Benché le persone di età avanzata siano obbligate a ritirarsi dei commerci, in generale la sua vita si trasforma in qualcosa senza proposito, esente di una meta significativa. Non avendo la comprensione Vedica basilare, spendono già il suo tempo sia in sforzi tonti (giocando lettere) pescando, etc., o ricordando il suo passato, o temendo semplicemente essere abbandonato per la sua famiglia. Ed appare sempre davanti alle sue menti il miraggio di quell'orrore sconosciuto nella forma della morte. Quello che è la morte e come preparare ella si fermi, è un mistero, perché hanno passato tutta la sua vita perseguendo mete illusorie di gratificazione dei sensi, e la sua condizione corporale non permette loro ora

oramai quelli capricci. Sono stati allenate per raggiungere mete sbagliate e questo diventa molto penoso nella vecchiaia. Esse non hanno fomentato nessun proposito più elevato della soddisfazione temporanea dei sensi, e dato che questi hanno perso vitalità, le sue vite si trasformano improvvisamente in qualcosa vuoto ed insensato. Per queste persone il presente è miserabile dovuto alla sua condizione instabile, ed il futuro sconosciuto promette essere ancora peggio. In questo stato di cose, gli anziano della nostra società attuale si trasformano frequentemente in dipendenti di qualche farmaco per smussare la sua mente ed i suoi sensi, e dimenticare così la sua terribile condizione. L'ideale Vedico di civiltà è abbastanza differente alla descrizione anteriore. Primo che tutto, nella società Vedica le persone non sprecano la sua energia vitale durante la vita cercando in vano il piacere sensuale. Piuttosto, conservano questa energia e la dirigono allo sviluppo dell'amore a Dio. Di questa maniera, gli anziano si mantengono forti di mente e corpo. Come comprendono dall'infanzia che il disinteresse della cosa materiale è liberazione, davanti all'imminenza della vecchiaia che li esime dai commerci e gli obblighi sociali, vedono a quella vecchiaia come una gran opportunità per riannodare il lavoro che cominciarono nella vita di studenti: l'autorrealización. Quindi, le pratiche della vita di Vanaprastha si prendono con vigore ed entusiasmo, sicuri di raggiungere la meta suprema dopo avere abbandonato questo corpo. Dato che sanno che il corpo e l'io sono differenti, accolgono la morte come un'esperienza liberadora, e non lo temono come se si trattasse di un atto-annichilazione. Più ancora, mentre rimangono nella casa, sono trattate con rispetto e venerazione per i suoi parenti dovuto alla sua conoscenza spirituale ed esperienza, i quali non sono soggetti al cambiamento del tempo e la moda. Quando un materialista vedi il risultato ultimo delle sue attività, sintetizzato nella frustrazione e gli acciacchi di un parente sull'orlo della morte, la sua reazione naturale è trasportare tale problema in un ancianato. Contrario a questo, la visione spirituale di un Vanaprastha anziano si trasforma in una fonte di ispirazione per il resto della sua famiglia. Ed il suo rispetto per lui aumenta quando abbandona tutte le comodità e si dedica a viaggiare ai posti sacri di pellegrinaggio, dipendendo totalmente dalla povertà di Dio per la sua sopravvivenza. Di questa maniera, l'ordine di Vanaprastha significa un ritorno ai valori spirituali e l'assorbimento completo nelle pratiche spirituali. Per il materialista il piacere dei risultati del suo arduo lavoro rappresenta il tutto ed il fine ultimo di tutto, ma nella società Vedica il livello di restrizione del piacere sensuale, grhastha, è solo un'interruzione temporanea dell'impegno principale della vita umana che è l'autorrealización. In conseguenza, l'ordine di Vanaprastha significa un rinascimento delle pratiche spirituali che preparano gradualmente l'uomo all'ordine di sannyasa, o la rinuncia totale, la quale, come già dicemmo, sarà discussa nella Lezione 23. SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE. Il seguente articolo c'aiuterà a comprendere perché la" nascita" è una delle quattro sofferenze basilari in questo mondo materiale. VITA INTRAUTERINA. Spesso immaginiamo che il ventre materno è un posto molto gradevole, una confortevole e calda casa, dove senza il nostro sforzo ci si provvede di alimento e rifugio. Alcuni dicono perfino che attraverso la nostra vita adulta, inconsciamente desideriamo ritornare a quella protezione e sicurezza," galleggiando senza essere perturbati nel caldo, oscuro e quieto mondo di intimità senza parallelo, uniti con nostra amata madre." Tuttavia, mediante il metodo scientifico di ascoltare la letteratura Vedica, otteniamo informazione reale circa la concezione dell'essere umano, la sua condizione prenatale e la sua nascita. Contrariamente a quello che molti hanno immaginato, la vita intrauterina è una delle esperienze umane più dolorose e miserabili. Lo Srimad-Bhagavatam, un classico spirituale di cinque mille anni fa che contiene l'essenza della conoscenza Vedica, c'offre la seguente descrizione dell'esperienza dell'entità vivente dal momento della concezione fino alla sua nascita": Sotto la supervisione del Sig. Supremo, e di accordo coi risultati del suo lavoro, l'entità vivente, l'anima, è forzata ad entrare nel ventre di una donna, attraverso la particella seminale di un uomo, per assumere una lezione privata di corpo. Nella prima notte, l'ovulo ed il seme si mischiano, e nella quinta notte il miscuglio si fermenta trasformandosi in una bolla. Nella decima notte si sviluppa in forma di prugna; dopo quello, si trasforma gradualmente in una massa di carne. Nel decorso di un mese si è formato la testa, ed alla fine dei due mesi prendono forma le mani, i piedi ed altri membri. Al capo di tre mesi appaiono le unghie le dita delle mani e dei piedi, la peluria del corpo, le ossa e la pelle, così come gli organi riproduttori ed altre aperture nel corpo, a sapere: gli occhi, le fosse nasali, gli uditi, la bocca e l'ano. A partire dai quattro mesi della data della concezione incominciano ad esistere i sette ingredienti essenziali del corpo, la linfa, il sangue, la carne, il grasso, le ossa, il midollo ed il seme. Alla fine dei cinque mesi si sente la fame, la sete, ed alla fine dei sei mesi, il feto comincia a muoversi nell'addome, sul lato destro se è maschio e sul lato sinistro se è femmina." La vera esperienza del feto, tuttavia, non può conoscersi per una semplice osservazione medica. Per questa informazione dobbiamo ricorrere alle Scritture Vediche, le quali ci danno conoscenza diretta degli eventi oltre la nostra esperienza normale. Il Bhagavatam continua": Derivando la sua nutrizione dagli alimenti ed avvinazzate che la madre prenda, il feto cresce e rimane in quella dimora abominevole di escremento ed orina, un posto che alimenta ogni tipo di vermi. Morso un ed un'altra volta in tutto il suo corpo per questi vermi affamati, il bambino soffre una terribile agonia dovuto alla sua gran sensibilità. In questo modo, momento dietro momento, egli Lei ritorno incosciente. Quando la madre mangia alimenti amari, piccanti, molto salati o molto acidi, il corpo dal bambino soffre costantemente dolori che gli sono quasi intollerabili." Posizionato dentro l'amnios e coperto esteriormente per gli intestini, il bambino rimane reclinato ad un lato dell'addome, la sua testa inclinata verso il suo stomaco, e la sua schiena e collo incurvati. Un adulto sarebbe incapace di sopportare simile confino difficoltoso. Il dolore dal bambino sta oltre la nostra concezione, ma poiché la sua coscienza non si è sviluppata, egli è capace di tollerarlo. Già adulti, abbiamo dimenticato tutta questa sofferenza e ci siamo mantenuti assorti in tentare di essere felici nella vita materiale. La vita intrauterina può sembrarci qualcosa di molto remoto, perché nessuno ci ha contato prima circa la sua vera natura, e non ci ha importato mai forse molto. La sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada scrisse a questo rispetto": Viviamo in una

civiltà sfortunata, perché in lei questi temi non si discutono chiaramente per fare capire le persone in generali le condizioni precarie dell'esistenza materiale." Alla fine dei sette mesi nel ventre, il bambino rimane esattamente come un uccello in una gabbia, incapace di muoversi liberamente e soffrendo senza nessun sollievo. In questo momento, se l'anima è fortunata, ottiene una sorprendente facilità: può ricordare tutti i problemi delle sue cento vite passate. La visione dei suoi tentativi inutili di essere felice l'affligge frequentemente. Mentre sta nel ventre, l'entità vivente comprende che è entrato superfluamente nel mondo materiale. In questa paurosa situazione, egli prega con le mani giunte pregando al Sig. Chi l'ha messo lì. A volte una donna nei dolori del parto si promette a sé stessa che mai più rimarrà incinta per non soffrire di nuovi tanto forti dolori. O un uomo nel tavolo di operazioni può promettere agire da tale forma che mai più debba ammalarsi e sottomettersi ad una nuova chirurgia. Analogamente, il bambino, profondamente pentito, prega al Sig. e gli promette che mai più commetterà attività peccaminose per non essere forzato ad entrare in un altro ventre. Il bambino dice così": Prendo rifugio ai piedi di loto del Sig. Krishna, la Suprema Personalità di Dio, Chi appare nelle sue differenti forme eterne. Io l'anima pura, sembrando essere legato per le mie attività, sto nell'utero di mia madre per le sistemazioni dell'energia illusoria di Sig.. Offro le mie rispettose obbedienze al Sig. Supremo Chi sta anche qui con me, ma non è colpito e Chi è immutabile ed illimitato, ma può essere percepito per il cuore pentito." Il bambino nel ventre, pregando a causa della sua completa confusione e pentimento si rende conto che non è indipendente né è il supremo disfrutador. Egli prende rifugio nel Sig. Supremo, comprendendo che il Sig. nel suo cuore è il Maestro Supremo e che egli è il Suo subordinato. Per la grazia di Dio, il bambino nel ventre può capire la sua vera relazione col Sig. Supremo, comprendendo che è stato posizionato in questa terribile situazione dovuto alla sua dimenticanza di Dio. Egli vuole uscire, ma comprende che può farlo solo per la povertà del Sig. Supremo e così chiede le benedizioni del Sig.. Tuttavia, dopo nove mesi di stare nell'utero, il bambino fa una petizione straordinaria al Sig.": Benché stia vivendo in questa condizione terribile, non voglio uscire dal ventre di mia madre e cadere di nuovo nel pozzo oscuro dalla vita materiale." Il bambino si rende in anticipo conto che il trauma della nascita distruggerà la sua conoscenza chiara delle miserie della vita materiale ed i suoi ricordi del Sig. Krishna. Se egli dimentica la prova a che fu sommesso nell'utero ed assume un'altra volta la posizione falsa di un disfrutador, la cosa migliore per lui sarebbe non nascere. Nonostante essere morso, bruciato ed essere circondato di sangue ed orina, per lo meno nell'utero può ricordare a Krishna. Il pensiero delle sue miserie future fa che non voglia nascere, ma ovviamente, non può vivere molto tempo in quello posto. Mentre loda al Sig., il vento che aiuta al parto lo spinge in avanti col suo viso verso il basso. Spinto improvvisamente verso il basso per il vento, il bambino esce con gran difficoltà, carente di respirazione e privato della sua memoria dovuto alla forte agonia. Piange pietosamente, avendo perso la sua conoscenza superiore nella difficile prova della nascita. Non dovremmo prendere alla leggera questa relazione circa la vita nel ventre. Uno può dire": Io non posso ricordare simile dolore nel ventre. Non sto soffrendo ora, cosicché perché preoccuparmi? Inoltre, "non mi importa." Di accordo con questa maniera di pensare, l'ignoranza è prosperità temporanea. Benché ora non abbiamo nessuna idea della sofferenza nel ventre, o non lo ricordiamo, leggendo scritture tali come lo Srimad Bhagavatam ed il Bhagavad-gita, possiamo capire la condizione che si sperimenta lì, ed imparare ad agire da tale modo che non dobbiamo soffrire nuovamente questo processo. Del Bhagavad-gita impariamo che come anime individuali, non siamo mai creati ma siamo eterni, parti frammentarie del Sig. Supremo. Utilizzando erroneamente la nostra piccola indipendenza, desideriamo essere supremi e siamo allora lanciati al mondo materiale. Vaghiamo di un corpo ad un altro di accordo coi nostri desideri materiali, per ognuna delle differenti specie di vita, fino a che finalmente evolviamo alla forma di vita umana. Tutto questo succede sotto la supervisione del Sig. Supremo. Come Sri Krishna dichiara nel Bhagavad-gita (18.61)":! Oh Arjuna! il Sig. Supremo questo reddito nel cuore di tutti e dirige il vagare di tutte le entità viventi...." Se dopo avere raggiunto la forma umana di vita non utilizziamo l'opportunità per l'autorrealización, saremo nuovamente forzati ad entrare in un ventre e sottometterci lì a ripetute torture. Per quel motivo, dovremmo riflettere accuratamente": Che cosa possiamo fare per finire con tali miserie ed evitare il ciclo della ripetuta nascita, vecchiaia, malattia e morte"?. La ripetuta accettazione della vita materiale, si deve alla continua dimenticanza della nostra vera identità come eterni domestici amorosi del Sig. Supremo, Krishna. Per quel motivo, rivivere la nostra relazione con Krishna è cruciale, ed il mezzo più efficace per riuscirlo è cantare: Farò Krishna, Farò Krishna, Krishna Krishna, Farò Farò, Farò Ramo, Farò Ramo, Ramo Ramo, Farò, Farò. Il Sig. Sri Caitanya Mahaprabhu, un'incarnazione del Sig. Krishna chi apparve 500 anni fa in Bengal, India, raccomandò che tutto il mondo deve accettare questo gran Canto della Liberazione per svegliare la sua coscienza di Krishna che si trova dormita. Dobbiamo seguire anche le istruzioni date per il Sig. Krishna nel Bhagavad-gita, 9.27 - 28,": Tutto quello che faccia, tutto quello che mangi, tutto quello che offra e regala, così come tutte le austerità che esegua, devi farli come un'offerta a Me." "In questo modo tu ti libererai di tutti i risultati, buoni e brutti, dell'azione, e me verrai." Per semplicemente cantare Farò Krishna ed agire da questa maniera, l'anima condizionata pulita la sua mente della falsa nozione che può godere separatamente di questo mondo materiale di Krishna. Egli si arrende graduale e completamente al Sig. Supremo, ed alla fine della sua vita, gli è assicurato la liberazione delle miserie delle nascite e morti ripetuti. Krishna non parla solo il Bhagavad-gita per la nostra guida ma si manifesta anche internamente come la Superalma dentro i nostri cuori, ed esternamente come il Maestro Spirituale originale, per istruirci su come evitare le ripetute miserie dell'esistenza materiale. Se uno è ansioso di uscire dall'intreccio materiale, Krishna lo dirigerà da dentro il cuore rispetto a come avvicinarsi al maestro spirituale genuino. Per seguire le istruzioni di un maestro spirituale, uno può perfezionare il servizio devozionale ed essere trasferito al mondo spirituale il quale è completamente libero di nascita e morte. Tutti siamo anime spirituali eterne, ma finché rimaniamo nell'esistenza materiale condizionata, la morte e la nascita sono grandi pericoli per noi. Dobbiamo pregare al Sig. come il bambino nel ventre, per comprendere la nostra eterna relazione con Krishna, la Suprema Personalità di Dio. Ma non dobbiamo sperare fino a che sia troppo tardi. Preparare si ferma la prossima vita è una proposta per esseri umani intelligenti; una proposta che dobbiamo meditare seguendo le autorità spirituali, finché siamo ancora salutari in questo lasso di vita.

Ora impareremo a capofitto la SIRSHASANA, o la fermata., Questa è conosciuta come" la regina delle asanas." Inginocchi su un copriletto o nel suolo tappetato. Intrecci le dita delle sue mani e li appoggi sul suolo. Metta la testa in terra in modo che le dita intrecciate servano da appoggio all'occipite. Ora, appoggiandosi sui piedi, elevi le anche e dopo i piedi, piegando le ginocchia fino a riuscire a mantenere l'equilibrio sulla testa. Ottenuto questo, extendienda le gambe fino a riuscire il verticale. Mantenga la posizione il tempo che gli sia possibile senza molto sforzo. Respiri normalmente per il naso. Scenda lentamente e con attenzione, piegando in primo luogo le gambe. Ritorni alla posizione di conficcati come al principio. Appoggi la testa circa secondi sulle sue mani impugnate, una sopra all'altra, fino a che la circolazione nella testa si regolarizzi. Poi mantenga Lei in piedi fino a sentire normalizzata tutta la circolazione. Al principio può aiutarsi appoggiandosi contro la parete. A poco a poco continuerà ad ottenere l'equilibrio. Non lo tenti più di tre volte per giorno. BENEFICI: Sono enormi. I Hatha-Yogis dice che stando invecchiamo in piedi, ma stando ringiovaniamo a capofitto. È un riposo per il cuore. Il cervello si irriga con abbondante sangue fresco. Miglioramento con questo la vista, gli uditi, la dentatura, gola e naso, fortifica la memoria, incrementa l'intelletto. Cura le malattie del fegato, la milza, i polmoni, le coliche, la sordità, il diabete e la costipazione, etc. La sterilità sparisce. Non devono praticarla le donne nei suoi periodi mestruali o essendo incinta. Ed ora, la deliziosa ricetta vegetariana della quindicina. UPMA. 1 e 1/2 Tazze di fecola conosciuta come maizena o vita crema; 1 e 1/2 Tazze di fagioli, veccie e cavolo cappuccio verde; 2 Cucchiaiate di sale; 1/2 Cucchiaiata di cumino in seme; 1 Peperone grande partito; 2 Tazze di acqua; 1/4 di tazza di burro; 1 Cucchiaiata ghiotta di ghee. Metta la fecola dentro una casseruola secca e pulita, e la collochi a fuoco mezzo; rimescoli continuamente fino a che si rosoli. Quando sia ben dorata, la tolga del fuoco e collochi il contenuto in una stoviglia. Caldo il burro. Faccia ora la masala scaldando una cucchiaiata di ghee con una cucchiaiata intera di cumino in seme; essendo dorati i cumini, aggreghi il peperone partito e cucini fino a che stia ogni doratura. Ora aggreghi i legumi. Lasci cucinare per alcuni minuti. quindi aggiunga le due tazze di acqua. Lasci bollire e cucini fino a che i legumi siano pronte. Aggreghi le due cucchiaiate di sale. Aggreghi la fecola, rimescolando mentre la versa. Quindi l'acqua si va evaporando e rimarrà intelligente quando le bolle del bollore esplodano in secche, ed abbia buona consistenza. Che Dio stia con lei.

Lezione 23 Pratichi molto questi insegnamenti, li divulghi ed insieme daremo un nuovo e meravigliosa alba all'umanità che tanto lo necessita. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il Bhagavad-gita chiarisce che il problema basilare dell'uomo è la sua negativa endemica a vivere per una volontà differente della propria. Perché sforzandosi per vivere unicamente per la sua propria volontà individuale, invece di ritornare si liberi, l'uomo è schiavizzato per forze ancora più esterne ed illusorie che quelli delle sue proprie fantasie passeggere." Thomas Merton. Riflessioni Finali - Capitoli 10 - 14. Continuiamo con la nostra serie di domande e risposte. Come lo fece prima, assicuri Lei di rispondere ogni domanda di forma completa come gli sia possibile, prima di consultare la risposta che si è dato in queste lezioni. CAPITOLO DIECI. P-1 - A chi illumina Krishna? R. - A quelli che lo conoscono come la fonte di tutto e che a Lui si arrendono con devozione pura. A quelli che sono molto devoti - dice Krishna ad Arjuna -" Io do loro l'intelligenza mediante la quale possono venirme. Per compassione verso essi, Io, abitando dentro i suoi cuori, distruggo con la rifulgente lampada della conoscenza l'oscurità nata dell'ignoranza", Bg. 10.8-11). P-2 - Quale è la lezione che Arjuna impara circa le rivelazioni delle opulenze divine di Krishna? R. - Presentando ad Arjuna una piccola indicazione delle sue opulenze specifiche come Lui la manifesta nelle Sue energie tutto penetranti, Krishna mostra che ogni fenomeno meraviglioso che manifesti un grandioso potere, bellezza, grandezza e sublimità, tanto nel mondo spirituale come nel materiale, è solamente una manifestazione frammentaria delle Sue energie ed opulenze divine. Come la Suprema Causa di tutte le cause, pertanto, Krishna è l'oggetto supremo di adorazione per tutti gli esseri, Bg. 10. 19 - 41). P-3 - Dopo che Krishna rivela le Sue opulenze, quale è il Suo insegnamento per Arjuna? R. - Krishna dice": Ma, che necessità è, Arjuna, di tutta questa conoscenza dettagliata? Con un assolo frammento di Me stesso Io penetro e sostengo questo universo intero." In altre parole, più importante della conoscenza delle Sue opulenze separate è l'intendimento che queste e tutte le cose esistono per la presenza di Krishna dentro esse come Paramatma (superalma), per mezzo della quale Egli penetra e sostiene l'universo intero, Bg. 10.42). CAPITOLO UNDICI. P-1 - Quale è la forma universale (visva-rupa) rivelata per Krishna ad Arjuna? R. - La forma universale è una visione colossale, aterrorizante, ma temporale del potere ed opulenza di Krishna nella Sua forma dell'universo cosmico, e si manifesta nella Sua forma distruttiva come il tempo. In questa visione spettacolare Arjuna potè vedere le espansioni illimitate dell'universo situate in un posto, benché divise in molti, molte migliaia, Bg. 11.9 - 4.9). P-2 - Perché Arjuna chiede a Krishna che riveli la Sua forma universale? R. - Anche se egli stesso accetta a Krishna come la Verità Assoluta e la fonte di tutto, Arjuna teme che nel futuro altri possano considerarlo come una persona ordinaria. Pertanto, per stabilire la Sua divinità, egli chiede a Krishna che gli riveli la Sua forma universale per mostrare come Egli controlla l'universo, benché rimanga indipendente di Lui. Arjuna preghi": Oh il più grande di tutte le personalità! Oh formi suprema! Benché veda qui davanti a me la Tua vera posizione, nonostante, desidero vedere la maniera in cui sei entrato in questa manifestazione cosmica. Desidero vedere quello Tua" forma, Bg. 11.1-3). P-3 - Dopo che Egli ritorna alla Sua forma originale con due braccia, che qualificazioni cita Krishna come necessarie per vedere e capire la Sua forma simile all'umana? R. - Krishna afferma": il Mio caro Arjuna, solo mediante il servizio devozionale indiviso è possibile comprendermi come Sono, come sto in te, e così vedermi direttamente. Solo di questa maniera puoi entrare nei misteri della Mia comprensione, Oh conquistatore dei nemici." Krishna afferma più avanti che, pertanto, qualcuno che si occupi nel suo servizio devozionale sigaro," sicuramente me viene", Bg. 11.54-55). CAPITOLO DODICI. P-1 - Che cosa dice Krishna in risposta alla domanda di Arjuna circa la posizione relativa del devoto dedito nel servizio di Krishna (bhakti) comparato con quelli che adorano Bramino, la forma impersonale di Krishna? R. - Krishna risponde ad Arjuna": Io considero come il più perfetto quell'il cui mente è fissa nella Mia forma personale, dedicato sempre ad adorarmi con gran fede trascendentale." Ma," per quelli quali menti sono affezionate all'aspetto non manifestato ed impersonale del Supremo, l'avanzamento è molto penoso...." Benché gli impersonalistas col tempo lo raggiunga, la sua strada - non essendo diretto - è più difficile. Per il devoto che ha fissato la sua mente a Krishna, adorandolo con amore e servizio devozionale sigaro, Krishna è" Chi la cosa salva prontamente dell'oceano della nascita e la morte", Bg. 12.1-8). P-2 - Come descrive Krishna al devoto che è molto caro per Lui? R. - È quello devoto che è libero di desideri, dualità e possessi materiali, libero del falso ego, ansietà ed invidia. Detta persona è" un amico molto buono verso tutte le entità viventi, uguale verso gli amici ed i nemici, ed equanime tanto nella felicità come nell'afflizione", egli si dà al servizio devozionale con mente ed intelligenza fissi in Krishna, Bg. 12.13-20). CAPITOLO TREDICI. P-1 - Quali sono i tre temi discussi in questo capitolo e quale è la sua relazione? R. - Il capitolo tredici ci chiarisce che cosa è il corpo materiale, l'anima e la Superalma (Paramatma), e le sue relazioni. Il corpo è composto di 24 elementi materiali grossolani e sottili. Questo è il ksetra o" campo" di attività per l'anima chi è il ksetra-jña, o il" conoscitore del campo." Il corpo materiale è animato per la presenza dell'anima spirituale. Oltre l'anima sta la Superalma, un'espansione localizzata di Krishna, la quale appare simultaneamente in tutti i corpi, accompagnando all'anima individuale come il residente sostentatore, testimone e guida. La Superalma è trascendentale alle modalità della natura e è il conoscitore supremo in tutti i corpi, Bg. 13.1-7, 13-35).

P-2 - Quale è il risultato di capire questi tre aspetti e le sue relazioni? R. - Per un intendimento analitico del corpo, l'anima e la Superalma, la Jiva rossa può capire, ed eseguire, il processo della liberazione del corpo e ritornare al mondo spirituale, Bg. 13.24-35). CAPITOLO QUATTORDICI. P-1 - Quali sono le modalità della natura materiale? e Quali sono gli effetti caratteristici di ognuna delle tre modalità nel jiva condizionato? R. - L'entità vivente è di natura trascendentale, ma quando è condizionata per il mondo materiale, agisce sotto l'incantesimo dalla natura, la quale è amministrata per tre qualità o" modalità" (gunas): La modalità della bontà (sattva-guna), la modalità della passione (scheggia-guna) e la modalità dell'ignoranza (pula-guna). Queste tre forze condizionante - agendo individuale o collettivamente - hanno influenza sulla natura psicologica condizionata del jiva e le sue differenti attività. La modalità della bontà illumina e guida verso l'atto-conoscenza ed alla felicità. La modalità della passione, caratterizzata per le attività fruitivas causato per il desiderio intenso di piacere materiale, produce come risultato una serie di frustrazioni. Quegli influenzati per la modalità dell'ignoranza si caratterizzano per l'indolenza, la pigrizia e la pazzia, Bg. 14. 6-18). P-2 - Come può il jiva condizionato trascendere l'influenza delle modalità? R. - "Quello che è occupato completamente nel servizio devozionale, senza cadere in nessuna circostanza, subito trascende le modalità della natura materiale e così arriva alla piattaforma del Bramino." Essendo la conoscenza (jñana) un componente della devozione (bhakti), il servizio devozionale, bhakti-yoga, l'illumina ad uno con la conoscenza del lavoro delle modalità della natura e ci conduce all'intendimento della nostra reale posizione eterna trascendentale alle modalità. Con questa comprensione, uno trascende l'influenza condizionata delle modalità, Bg. 14.19-26). P-3 - Quale è la" piattaforma del Bramino" e che cosa c'è oltre questa? R. - "Bramino" significa" spirituale." La piattaforma del Bramino è la posizione preliminare raggiunta per il jiva, quando si è liberato del suo condizionamento materiale, dovuto all'influenza delle modalità della natura. Una persona nella piattaforma del Bramino, con una completa comprensione della sua posizione trascendentale, non è colpita per le dualità materiali. Ella non si occupa in attività materiali. Oltre la piattaforma del Bramino sta Krishna Stesso Chi dice": Io Sono la base del Bramino impersonale." Dopo avere raggiunto la piattaforma del Bramino, il jiva liberato si qualifica per dedicarsi al servizio devozionale di parabrahman, il Bramino Supremo, Krishna, Bg. 14.22-27). SEZIONE 2 IL VERSO DI LA QUINDICINA. Bhagavad-gita, Capitolo 8, Testo 5 alce-kale ca mam eva smaran muktva kalevaram yah prayati sa mad-bhavam yati nasty atra samsayah alce-kale - alla fine della vita; ca - anche; mam - a Me; eva - certamente; smaran - ricordando; muktva - abbandonando; kalevaram - il corpo; yah - quello che; prayati - va; sah - egli; madbhavam - la Mia natura; yati - raggiunge; na - no; astihay atra - qui; samsayah - dubita. Traduzione: E chiunque che al momento della morte abbandona il suo corpo ricordandomi solamente, immediatamente raggiunge la Mia natura. Di questo non c'è dubbio. La morte è inevitabile finché abbiamo questi corpi materiali. E se nel momento della morte, fissiamo la nostra coscienza a qualcosa materiale, la prossima nascita sarà anche inevitabile. Ma in questo verso, Krishna ci rivela la formula che ostacola che torniamo a nascere, benché la morte di questo corpo sia sicura. Al momento della morte dobbiamo fissare unicamente la nostra coscienza a Lui. Quale sarà il risultato? Raggiungere immediatamente la Sua natura. In altre parole, ritorniamo alla nostra natura spirituale originale, nel regno spirituale, dove potremo godere eternamente di Krishna in una modalità di servizio amoroso. Ma fissare la nostra mente di questa maniera al momento della morte significa una pratica costante che deve cominciare ora. Di un'altra forma, saranno garantiti, per le leggi della natura, le nostre sofferenze nel ciclo di vita e morte. È che una persona intelligente si sbaglierà prendendo la decisione appropriata? SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. TUTTO È AUSPICIOSO AD INCLINAZIONE, DELLO YOGA. La vita dello Yogi è di pratica stretta dei principi regolativi, benché a volte le circostanze esterne c'invitino o ci tentino a rompere questi principi, sulla base di" vivere nel mondo moderno." Potremo essere criticati o perfino i nostri amici e parenti possono allontanarsi se respingiamo occuparci in pratiche che sono fonte giornaliera di" comodità" o" piacere" per essi. O noi stessi possiamo cedere alle esigenze dei sensi. O possiamo praticare i principi, ma considerandoli inadeguati per il mondo di oggi, o come un impedimento per raggiungere altri piaceri, dato che seguendo detti principi siamo forzati a restringere la nostra attività sociale. Ma esistono molto buone ragioni per rimanere fissi nei nostri voti: la cosa in primo luogo e principale è che non sentiremo mai attrazione spirituale a meno che diminuisca la nostra attrazione verso l'energia materiale inferiore. Le regolazioni dello Yoga assicurano che il nostro intreccio materiale sia minimo. In conseguenza, i nostri sensi spirituali si svegliano. Egli secondo è che abbiamo bisogno di una gran determinazione per avanzare lentamente, ma in maniera costante nel sentiero della purificazione, e questa determinazione sarà incrementata considerevolmente per l'osservanza dei voti dello Yogi: non intossicarsi, non avere sesso illecito, non praticare giochi d'azzardo e non mangiare carne. In realtà, la determinazione svolge durante il tragitto un ruolo molto importante dello Yoga, perché senza lei, come possiamo lottare con la nostra mente volubile?

Un'altra ragione importante per seguire con la pratica dei voti è la motivazione ultima che devono avere tutte le nostre azioni: compiacere al Sig. Supremo col nostro sforzo. Così semplice. In realtà, la realizzazione dello Yogi dipende da questo punto vitale; potremo riuscire chiunque dei nostri obiettivi se il Sig. Supremo è soddisfatto col nostro impegno. Non siamo gli artefici delle attività. Siamo un fattore che contribuisce, ma la sanzione finale viene dal Supremo. Pertanto, se ci sforziamo sinceramente a piacere al Sig. in tutte le nostre attività, possiamo essere sicuri del successo. A questo rispetto esiste una storia: Ci fu una volta un'incarnazione di Krishna chiamato RAMACANDRA chi costruì un ponte di pietra attraverso il mare, dall'India fino all'Isola della Ceylon o Sri Lanka. In questo lavoro ricevè aiuto di una razza di scimmie intelligenti e molto forti comandata per il famoso Hanuman. Questi tagliavano pietre molto pesanti e li andavano tirando al mare. Hanuman osservò che c'era un piccolo ragno che stava contribuendo anche in questo lavoro, ma portava solo alcuni particelle piccole di sabbia, ed andava e veniva tirandoli anche al mare. Quando Hanuman vide questo piccolo ragno, l'ordinò in voce di comando": stiamo costruendo il ponte del Sig. Ramacandra. Fatti prima ad un lato che sia calpestata!. Tuttavia, il Sig. Ramacandra stava ascoltando a Hanuman, e sentendosi furioso, gli disse": Hanuman, questo piccolo ragno non ha la stessa abilità fisica che tu ed i tuoi soldati, ma sta lavorando con la stessa determinazione che tutti voi e fino al limite delle sue capacità. Pertanto, il suo servizio è tanto importante per Me come lo è il tuo per favore ricorda questo"!. Questo è un punto importante perché segna il limite tra il materialista e lo spiritualista: il primo crede che il suo proprio sforzo è il fattore decisivo in qualunque risultato, mentre il secondo comprende che il Sig. Supremo ha l'ultima parola, e, quindi. lavora per la Sua soddisfazione e dipende da Lui per i suoi risultati. Così, la sua propria abilità, o la carenza di questa, non è mai un ostacolo. La stessa cosa è valido per il nostro potere di determinazione": A quelli quali sono costantemente devoti e mi adorano con amore estatico, Io do loro l'intelligenza mediante la quale possono venirme", Bg. 10.10). Il nostro avanzamento dipende dalla povertà divina, e non delle nostre limitate capacità. Non possiamo superare questa vasta energia materiale, il quale è come un oceano, per mezzo dei nostri propri sforzi: Come marcirebbe Dio Chi possiede e controlla tutto l'universo, essere interessato nei nostri infimi talenti materiali? Egli è interessato è nel nostro desiderio per raggiungerlo che si manifesta attraverso la nostra devozione e determinazione. Dio aiuta a quelli che si aiutano a se stessi, come lo dice il Bhagavad-gita":... per essi, quelli che si arrendono a Krishna, Io (Krishna) Sono chi la salva prontamente dell'oceano della nascita e la morte", Bg. 12.6-7). Lo Yogi, per raggiungere la meta corretta, deve scegliere anche l'associazione corretta. Accettiamo che gli umano sono" animali sociali", e la meta originale di questo corso è aiutarlo a comprendere obiettivo innato della vita umana: l'autorrealización. Come tale, sarà più facile per lei realizzare lo sforzo e la determinazione necessari per la sua vita spirituale, se si associa con amici che pensino come lei e con persone che siano completamente affezionate a questa strada. Questo si chiama sat-sanga. E può essere sicuro che il maestro spirituale ed i suoi rappresentanti gli daranno sempre un buon consiglio. Se lei si fa amico dei devoto e è ricettivo all'informazione spirituale, starà ben reddito nella vita spirituale. Lo yoga significa diventare molto caro per il Sig. dandosi al Suo servizio. Quelle grandi anime che si occupano totalmente nel servizio devozionale, sono basso la protezione della natura divina, Bg. 9.13). Pertanto, per lo yogi tutto è auspicioso, tanto nella cosa materiale come nella cosa spirituale, e perfino le persone che lo circondano avanzano anche. Tutto il mondo vuole avere una situazione felice e prospera nella vita, ma, chi ha avuto realmente successo? Benché ci giriamo ricchi o famosi, etc., quanto tempo dura? Seguendo il sentiero dello Yoga, le benedizioni del Sig. ci porteranno oltre le limitazioni del poderoso fattore tempo, e chiunque benedizioni o doni che riceviamo saranno eterni. Questo è il nostro beneficio reale. Inoltre, potremo aiutare ad altri a trascendere l'influenza allucinante dell'energia materiale. Per questo, il Sig. rovescerà tutte le Sue benedizioni su quelle quali si trasforma in un predicatore tanto fededegno e determinato. Sfidiamo a chiunque a che trovi una strada migliore verso la felicità. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA. PREDIZIONI PER L'ERA DI L'IPOCRISIA. Una conferenza basata nello Srimad-Bhagavatam di Krishna, Dvaipana Vyasa, data nell'Angeles per la Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, durante l'estate di 1.974. tatas canudinam dharmah satyam saucam ksama daya kalena balina spacca nanksyaty ayur balam smrtih Il "mio caro Re, ogni giorno la religione, la veracità, la pulizia, il perdono, la povertà, la durata della vita, la forza corporale e la memoria diminuiranno sempre di più per la grandiosa forza del tempo" (Srimad-Bhagavatam 12.2.1). Questa descrizione di Kali-yuga, la presente era di rissa ed ipocrisia, è data nello Srimad Bhagavatam, Canto Numero Dodici. Lo Srimad-Bhagavatam fu scritto 5.000 anni fa, quando questa "era" andava a cominciare, e molte cose che passerebbero nel futuro furono parlate lì. Pertanto, noi accettiamo lo Srimad-Bhagavatam come costumista, o scrittura rivelata. Il compilatore del costumista, il costumista-kara, deve essere una persona liberata in modo che possa scoprire il passato, il presente ed il futuro. Nello Srimad-Bhagavatam si menzionano l'apparizione del Sig. Buddha e l'apparizione del Sig. Kalki. , Il Sig. Kalki apparirà alla fine di Kali-Yuga. Si menziona anche l'apparizione del Sig. Caitanya. Benché il Bhagavatam fosse scritto 5.000 anni fa, lo scrittore conosceva il passato, presente e futuro (Tri-kalajña). Sukadeva Gosvami descrive lì i sintomi principali di questa era. Egli dice: tatas canudinam, col progresso di questa era (Kali-Yuga), dharma, i principi religiosi,; satyam, la veracità,; saucam, la pulizia,; ksama, il perdono,; daya, la povertà,; ayur, la durata della vita,; balam, la forza corporale,; smrti, la memoria, diminuiranno gradualmente fino ad arrivare a niente o quasi niente. Esiste altri yugas a parte Kali-Yuga. Durante il Satya-Yuga, il quale durò 1.728.000 anni, gli esseri umani vivevano fino a 100.000 anni. La durata dell'era seguente, Finta Yuga, fu di 1.296.000 anni, e la gente di quell'era viveva diecimila, 10.000, anni. In altre parole, la durata della vita fu ridotte dieci volte. Nel seguente era, Dvapara-Yuga, il tempo di vita fu di nuove ridotte dieci volte e la

gente viveva 1.000 anni, e la durata dell'era Dvapara-Yuga fu di 864.000 anni. Quindi nel seguente era, Kali-Yuga, possiamo vivere massimo 100 anni e l'era durerà 432.000 anni. Noi non stiamo vivendo 100 anni, ma ancora così, il limite è di 100 anni. Cosicché vediamo: partendo di 100 anni, la media di durata della vita ha diminuito circa i 70 anni. E questa diminuirà eventualmente fino al punto che terminando l'era, se un uomo vive 20 o 30 anni, sarà considerato un uomo molto vecchio. Un altro sintomo predetto per Kali-Yuga nello Srimad-Bhagavatam è la diminuzione della memoria (smrti). Vediamo oggigiorno che la gente non ha una memoria molto acuta. Dimentichiamo facilmente; possiamo sentire qualcosa a giornaliero ed ancora così lo dimentichiamo. Della stessa forma, la forza corporale (balam) sta diminuendo. Tutti voi possono capire questo, perché sanno che i suoi genitori o nonni furono più forti. La forza sta diminuendo, la memoria sta diminuendo, la durata della vita sta diminuendo, e tutto questo si predice nello Srimad-Bhagavatam. Un altro sintomo di Kali-Yuga è la diminuzione della religione in questa era. La pratica religiosa è sparita quasi. Nessuno è interessato nella religione. I tempii e chiese stanno essendo chiuse. A Londra c'è cientos di chiese vuote; nessuno va lì. E non solo alle chiese Cristiane, in India anche; ad eccezione di alcuni tempii importanti, i tempii piccoli, ordinari, stanno chiudendoli. Cosicché anche dharma, o la religione, sta diminuendo. La veracità e la pulizia, stanno sparendo anche. Tradizionalmente se qualcuno faceva qualcosa di brutto, l'altra persona gli perdonava. Per esempio, Arjuna fu torturato dai suoi nemici, ed ancora così, nella battaglia di Kuruksetra egli disse": Krishna mi lasci andare, io non voglio ammazzare." Questo è perdonare. Ma ora, la gente si sta ammazzando ancora per una piccola offesa. Questo sta succedendo. C'è neanche povertà (daya). Ancora se lei vede che qualcuno sta essendo assassinato davanti suo, a lei non gli interesserà. Queste cose stanno succedendo già. Cosicché religione, veracità, pulizia, perdono, povertà, durata della vita, forza corporale e memoria: queste otto cose diminuiranno, diminuiranno, diminuiranno; quando lei veda quelli sintomi, saprà che l'era di Kali sta avanzando. Un altro sintomo è vittam eva kalav nrnam janmacara aunodayah: in Kali-Yuga le qualità e posizione sociale dell'uomo saranno calcolate di accordo con la quantità della sua opulenza (Srimad-Bhagavatam 12.2.2). Anteriormente la posizione dell'uomo era calcolata di accordo con la sua comprensione spirituale. Per esempio, un brahmana era rispettato poiché egli sapeva e conosceva il Bramino, ed era cosciente dello Spirito Supremo. Ma ora in Kali-Yuga non è realmente Brahmanas, perché la gente sta prendendo solamente il titolo di Brahmana per janma, per diritto di nascita. Nel passato c'era anche quello diritto di nascita, ma era riconosciuto in realtà di accordo col suo comportamento. Se un uomo nasceva in una famiglia da Brahmanas o Ksatriyas, impiegata o militare, egli doveva comportarsi come Brahmana o Ksatriya. Ed era dovere del Re curare che nessuno si rappresentasse falsamente a sé stesso. In altre parole, il rispetto si concedeva di accordo con la cultura e l'educazione. Ma oggigiorno, vittam eva kalav nrnam: se lei ottiene denaro di un o un'altra maniera, allora tutto l'ottiene. Lei può essere un uomo di terza, quarto o decima classe, ma se lei ottiene denaro di un o allora un'altra maniera sarà molto rispettata come una persona di prima classe; non c'è obiezione per la sua cultura, educazione o conoscenza. Questo è Kali-Yuga. Un altro sintomo di Kali-Yuga: dharma-nyaya-vyavasthayam kara nam balam eva hi": I principi religiosi e la giustizia saranno determinate per la forza del potere" (Srimad-Bhagavatam 12.2.2). Se lei ha alcuno influenza, allora tutto si inclinerà al suo favore. Lei può essere la persona più irreligiosa, ma se lei può subornare un sacerdote, egli certificherà che lei è religioso. Allora, il carattere sarà deciso per il denaro, non per una vera qualificazione. La cosa prossima è dampatye bhirucir hetur mayaiva vyavaha rike": I matrimoni saranno realizzati di accordo con sentimenti temporanei, e per essere un di successo uomo d'affari, uno dovrà ingannare" (Srimad-Bhagavatam 12.2.3). La relazione tra marito ed ammanetta dipenderà da abhiruci, il piacersi tra sé. Se alla donna gli piace un ragazzo ed al ragazzo gli piace la ragazza, allora essi pensano," sta bene, casémonos ora." Nessuno sa mai quale il futuro sarà della ragazza ed il ragazzo. Sei mesi dopo il matrimonio viene il divorzio. Questo si deve a che il matrimonio si realizzò solo sulla base di un'attrazione superficiale e non di un profondo intendimento. In India il matrimonio si realizzava dopo un calcolo astrologico mediante il quale poteva determinarsi se il compagno sarebbe felice nella sua vita in comune. Quando il matrimonio è santificato di questa maniera, l'uomo e la donna vivono pacificamente e praticano la cultura spirituale. Si aiutano tra sé, vivono felicemente ed avanzano nella vita spirituale. Ed alla fine essi vanno di nuovi a casa, restituita al Supremo. Questo è il sistema. Non che una donna ed un ragazzo già cresciuti si uniscano, e se a lui gli piaccia ella, ed a lei gli piace egli si sposano, ed egli o ella va dopo, e tornano a sposare con altro o un'altra. Questa classe di matrimonio non è autorizzata. Piacersi per un momento significa che all'altro momento non esiste oramai lo stesso sentimento, bensì tutto il contrario. Questo è un fatto. Cosicché un matrimonio basato in un'attrazione mutua non ha valore né rimarrà. I seguenti sintomi di questa era sono stritve pumstve ca hi ratir vipratve sutram eva hi: un marito ed una moglie saranno uniti finché c'è attrazione sessuale, ed i Brahmanas, santi intellettuali, saranno conosciuti solamente perché usano un cordone sacro", Srimad-Bhagavatam 12.23. Ai Brahmanas è dato loro un cordone sacro, ed ora essi pensano": ora io ho un cordone sacro, cosicché sono già un brahmana. Io posso agire come un candala (mangiare-cani), ma quello non interessa." Questo sta succedendo. Uno non capisce che, come Brahmana, ha una gran responsabilità. Semplicemente perché ha il cordone sacro di due centesimi, crede essere un brahmana. Un altro sintomo di Kali-Yuga è avrttya nyaya daurbalyam panditye vacah": Quelli che non abbiano denaro non potranno ottenere giustizia, e chiunque che possa ingannare abilmente con le sue parole, sarà considerato un professionista" (Srimad-Bhagavatam 12.2.4). Se lei non ha denaro non potrà mai allora ottenere giustizia nella corte. Questo è Kali-Yuga. Attualmente i giudici delle alte corti stanno accettando subornazioni per dargli una sentenza favorevole. Ma se lei non ha denaro, allora non vada alla corte. E panditye capalam vacah: Se un uomo può parlare abilmente, non interessa quello che egli dica, e nessuno deve capirlo, allora egli è un pandita, è un erudito. Una classe di confusione": aban gulakslena bugavad tugalad kulela gundalas. Così, se lei continua parlando, nessuno lo capirà, ma la gente dirà," guarda la cosa intelligente che egli" è. Questo sta passando realmente. Ci sono tanti picari

scrivendo libri, ma se lei chiede ad uno di essi che gli spieghi quello che ha capito, egli dirà": Oh questo è inspiegabile." Queste cose stanno succedendo già. Lo Srimad-Bhagavatam dice dopo: anadhyataivasadhutye sadhutve dambha eva il tuo svikara eva codvahe snanam eva prasadhanam "La mancanza di ricchezza sarà considerata come disonore, mentre una persona orgogliosa che possa dare un spettacolo sarà presa come pia. Il matrimonio sarà basato in una sistemazione arbitraria, e semplicemente prendere una doccia sarà considerato come una pulizia ed arredamento appropriato per il corpo" (Srimad-Bhagavatam 12.2.5). Un altro sintomo è duri vary-ayanam tirtham lavanyam kesa-dharanam: L'andare ad un fiume lontano si considera come un pellegrinaggio appropriato ed un uomo penserà che è bello perché ha il suo capello lungo" (Srimad-Bhagavatam 12.2.6). Vediamo quanto pefectamente il Bhagavatam predisse il futuro": In Kali-Yuga, un uomo penserà che è bello per mantenere molto" i suoi capelli. Questo l'abbiamo sperimentato in tutti i paesi. Chi poteva immaginare che alla gente gli andava ad interessare conservare i capelli lunghi? Ed il Bhagavatam l'afferma: kesa-dharanam: kesa significa" capello lungo" e dharanam significa" conservare." Un altro sintomo è duri varyaya nam tirtham: la gente penserà che il posto di pellegrinaggio deve essere molto lontano. Per esempio, il Gange fluisce attraverso Calcutta, ma a nessuno gli interessa prendere un bagno nel Gange di Calcutta; essi preferiscono andare a Hardwar. Questo è lo stesso Gange. Il Gange viene da Hardwar fino alla Baia da Bengal. Ma la gente preferisce sopportare una navigazione difficoltosa per andare a Hardwar e prendere lì il bagno, perché questo si è trasformato in un tirtha, un posto di pellegrinaggio. Ogni religione ha un tirtha. I Musulmani hanno la Mecca e Medina, i Cristiani hanno Betlemme ed il Gólgota. Analogamente, anche gli Indù credono che debbano viaggiare molto lontano per trovare un tirtha. Ma realmente tirthi-kurvanti tirthani: un tirtha è un posto dove ci sono persone sacre. Quello è un tirtha. I seguenti sintomi saranno: udaram~bharata svarthah satyatve dharstyam eva hi daksyami kutumba-bharanam yaso"ethe dharma-sevanam "Il proposito della vita consisterà in riempire lo stomaco e l'astuzia sarà l'equivalente alla conclusione della verità. Se un uomo può mantenere almeno i membri della sua propria famiglia, sarà onorato come molto esperto, e la religiosità sarà misurata per la reputazione delle persone rispetto ai suoi risultati materiali" (Srimad-Bhagavatam 12.2.6). Cosicché, se in qualche modo qualcuno può mangiare molto opulentamente, egli penserà che tutti i suoi interessi sono soddisfatti. La gente sarà molto affamata, senza niente mangiare, e pertanto, se essi possono mangiare molto opulentamente per un giorno, questa sarà la soddisfazione dei suoi desideri. Il seguente sintomo è satyatya dharstyam eva hi; chiunque sia esperto in parole ingannevoli sarà considerato molto onesto. Un altro sintomo: dhaksyam kutumba bharanam: uno sarà considerato molto esperto se può mantenere alla sua famiglia: sua moglie ed i suoi figli. In altre parole, la vita diventerà molto difficile. In effetti, già è diventato molto difficile. Mantenere una moglie e due figli è ora un gran problema. Pertanto, nessuno vuole sposarsi. Il seguente verso descrive quello che passerà quando tutta la gente sia stata colpita per queste caratteristiche di Kali-Yuga. evam prajabhir dustabhir akirne ksiti-mandale brahma-vit-ksatra-sudranam io bali bhavita nrpah Non interessa se uno è un brahmana, un erudito ed intellettuale puro, o un ksatriya, un amministratore o soldato, o un vaisya, un commerciante o agricoltore, o un sudra, un lavoratore, o un candala (mangiare-cani). Se uno è poderoso ottenendo voti, occuperà la presidenza o una posizione privilegiata. Comunemente il sistema era che solo un ksatriya poteva occupare il trono reale, non un brahmana, un vaisya o un sudra. Ma ora in Kali-Yuga non esiste tale cosa come ksatriya o brahmana. Ora abbiamo democrazia. Chiunque che possa ottenere i suoi voti per furto o trappola, può occupare il posto di leader. Egli può essere l'astuto numero uno, ma gli sarà data la posizione presidenziale più suprema ed esaltata. Il Bhagavatam descrive a questi leader nel seguente verso: praja hi lubdhai rajanyair nirghrnair dasyv-dharmabhih acchinna-dare-dravina yasyanti giri-kananam "I cittadini saranno oppressi per villani con maschera di governanti, di tale maniera che lasceranno le sue mogli e proprietà, ed andranno ai campi e boschi" (Srimad-Bhagavatam 12.2.8). Cosicché l'uomo che acquisisca una posizione nel governo mediante voti, è in generale lubdhai rajanyaih: un uomo avido. Nirghrnair dasyv: i suoi commerci stanno rubando al pubblico. E realmente noi vediamo che ogni anno gli uomini del governo stanno esigendo imposte più alte, ed il denaro che ricevono il si spartiscono tra loro stessi, mentre la condizione dei cittadini rimane ugualmente. Ogni governo sta facendo questo. Gradualmente tutta la gente si sentirà tanto disgustata che acchinna-darà dravinah: essi vogliono abbandonare alla sua famiglia, ammanetta e denaro, per andare ai boschi. Questo l'abbiamo visto anche. Cosicché, kalav dosa-nidhe spacca: i difetti di questa era sono come un oceano. Se lei fosse messo nell'Oceano Pacifico, lei non saprebbe come salvare la sua vita. Ancora se fosse un nuotatore esperto, non sarebbe possibile per lei attraversare l'Oceano Pacifico. In maniera simile, Kali-Yuga si descrive nel Bhagavatam come un oceano di difetti. È infettato con tante anomalie che non sembra avere uscita. Ma c'è una medicina: kirtanad eva krsnasya mukta - sangah param vrajet. Il Bhagavatam spiega che se lei canta il nome di Krishna - il mantra Farò Krishna, sarà alleviato dell'infezione di questo Kali-Yuga. Non c'è un'altra maniera, non c'è un'altra maniera, non c'è un'altra maniera. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTOREALIZACIÓN. IMPERSONALISMO CONTRO TEISMO. Di accordo con gli Acharyas Vaisnavas, la Verità Assoluta sarebbe incompleta se non avesse personalità. Il Vedanta-Sutra propone athato brahma jijñasa, cioè, "ora è il momento di inquisire circa la Verità Assoluta." Il Vedanta-Sutra definisce alla Verità Assoluta come quello di dove tutto deriva. Così gli Acharyas Vaisnavas conclude che la Verità Assoluta, la quale è fonte della varietà cosmica, le entità viventi, i pianeti, lo spazio, il tempo, etc., deve avere anche le stesse qualità di quello che deriva dalla Verità Assoluta Stessa. Una di queste qualità è la Personalità e l'Individualità. In altre parole, la Verità Assoluta o il Tutto Completo, om purnam, deve possedere tutte le qualità delle sue parti. I Vaisnavas accetta così i tre aspetti della Verità Assoluta: 1, come Bramino, 2, Paramatma e

3, Bhagavan. Tuttavia, Sankara presentò l'aspetto della Verità Assoluta nell'aspetto di Bramino Impersonale, escludendo gli aspetti di Paramatma e Bhagavan. Egli sostenne che l'esistenza eterna non ha forma, sensi, attività né coscienza individuale. Trascurò i riferimenti Vedici su una relazione spirituale positiva tra l'anima (jiva) liberata ed il Bramino Supremo, Paramesvara. Alcuni seguaci di Sripada Sankaracarya sostengono che un spiritualistico neofita può pensare alla Verità Assoluta come una persona affinché gli risulti più facile meditare, ma essi pensano in qualche modo finalmente che il Bramino non ha forma. Per Sankara ed i suoi seguaci, il mondo empirico è un'illusione e solamente il Bramino è la verità. Sankara considerò "nirguna", senza qualità, al Bramino come l'unica realtà. Ma perfino negli Upanisads, i quali danno molta importanza al Bramino Impersonale, si parla circa la forma spirituale, il nome e la personalità della Verità Assoluta. Nel Bhagavad-gita, Bhagavan Krishna afferma che Egli è la fonte di tutta l'esistenza materiale e spirituale, e che anche il Bramino proviene da Lui, Bg. 10.8; 14.27). I seguaci di Sankara, sankarites, interpretano l'Aham, o Io del Bhagavad-gita, con riferimento al Bramino impersonale. Ma i Teisti Vaisnavas sostiene che Aham si riferisce direttamente alla persona Bhagavan. In altre parole, Aham ha un significato specifico e non è un termine vago soggetto ad interpretazione. Mentre i seguaci Vaisnavas del Vedanta accetta il metodo filosofico chiamato mukhya-vrtti, o spiegazione per il significato diretto, i filosofi sankarites utilizza il metodo chiamato gauna-vrtti, la spiegazione per il metodo indiretto. Mukhya-vrtti significa la definizione esatta come di dizionario, invece il Gauna-vrtti, quando è male applicato, si trasforma in un gioco vano di parole. I Vaisnavas afferma enfaticamente che se uno accetta l'autorità Vedica basata nei suoi propri termini, come derivata di Narayana Stesso, non ci sarà spazio per interpretazioni capricciose o metodi indiretti. Essi considerano i Costumisti Vedici come apauruseya o che stanno oltre i quattro difetti del mondo materiale condizionato: l'imperfezione dei sensi, l'illusione, l'errore e l'inganno. Ma Sankara fa capire audacemente che in alcuni dei codici dei Costumisti Vedici, Vyasadeva dà segni di una comprensione povera in logica e grammatica. Su questa base, egli cambiò prefissi e suffissi nel codice originale col fine fare la cosa compatibile col suo commento Sariraka-bhasya. I suoi successori vogliono negare la sofferenza materiale fondendosi col Bramino ed estinguendo la sua esistenza individuale. Così, di accordo coi Teisti Vaisnavas, gli Shankaritas nega al jiva l'opportunità di godere i vari piaceri trascendentali ed eterni nel mondo spirituale. Per Shankara, dopo che uno si libera dei desideri materiali e realizza la sua identità spirituale, può fondersi nel Bramino. Di accordo coi Teisti Vaisnavas, il jiva non può mantenersi fuso eternamente col Bramino. Aruhya krcchrena param padam tatah patanty adho nadrta-yusmad-an ghrayah: malgrado mediante severe austerità i filosofi impersonalistas riesca la liberazione delle attività materiali e si promuovono al Bramino, li devono girare a scendere un'altra volta al mondo materiale, poiché hanno avuto una conoscenza imperfetta della Verità Assoluta. I Vaisnavas afferma che poiché l'identità personale del jiva è eterna, deve accettare relazioni personali, nascita dietro nascita in differenti corpi materiali, o trascendere la vita materiale e ristabilirsi nella sua relazione personale ed eterna col Supremo Bhagavan. In altre parole, i Vaisnavas dice che moksa non è possibile fosse della relazione personale col Supremo Bramino. I teisti sostengono che benché il jiva sia spirituale, non è identico in tutti gli aspetti con l'ogni penetrante ed onnisciente Parabrahman. Essi sostengono che benché tutti i jivas sia Bramino, Bhagavan è l'Eterno Principale tra tutta la cosa eterna, nityo nityanam, e che Egli sta oltre la cosa fallibile e della cosa infallibile. Questa è la filosofia di acintya-bheda-bheda-tattva, simultaneamente uno e differente. Per i teisti, i jivas è uno in qualità col Bramino Supremo, ma la Sua quantità è infinita e quella di essi è infinitesimale. I teisti affermano che la letteratura Vedica stabilisce una distinzione molto chiara tra i jivas ed il Supremo chi sono uno in qualità ma non in quantità. I Vaisnavas paragona la jiva individuale con un anello di oro, il quale è uguale, ma a sua volta differente dell'origine dell'oro, la miniera. I teisti insegnano che Bhagavan Krishna dichiara eternità ed individualità spirituale nel Bhagavad-gita quando Egli dice ad Arjuna": non ci fu mai un tempo in che Io non esistessi, né tu, né tutti questi re; né nel futuro nessuno di noi smetterà di esistere", Bg. 2.12). I Vaisnavas conferma che la felicità o ananda non possono esistere fuori di una relazione specifica, perfino spiritualmente parlando, perché non è possibile abbracciare l'energia, né servire alla luce. Il Vedanta-Sutra (1.1.12) dice: Anandamayo bhyasat che indica che la Verità Assoluta è felice (ananda, nello scambio amoroso con le sue parti e porzioni) i jivas. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. LO YOGI COME RINUNCIATARIO. L'Ordine di Rinunciatario si chiama Sannyasa, e è il quarto e la più elevata delle ordine spirituali di vita nella società Vedica. Dopo il livello di Vanaprastha, dopo di viaggiare per i posti sacri insieme a sua moglie, lo yogi la lascia a cura dei suoi figli maggiori. Non è che egli possa abbandonarla. Di accordo con la civiltà Vedica, la donna non è mai indipendente. Ella sta nelle mani del padre fino a che contrae matrimonio e suo marito si fa carico di lei. Quando i figli sono cresciuti, è tempo che il marito prenda sannyasa, ed allora i suoi figli devono occuparsi di lei. Il sannyasi, o qualcuno che è entrato nell'ordine di sannyasa, abbandona tutte le sue relazioni familiari e viaggia di paese in paese, o di città in città, predicando il messaggio del Sig.. Questa ordine di Sannyasa dovrebbe essere accettata da tanta gente come fosse possibile, perché è tanto di gran beneficio per il sannyasi stesso come per la società in generale. Nell'epoca attuale dipendiamo dai mezzi massicci di comunicazione per sapere quello che succede nel mondo. Ma nella Società Vedica la gente dipende principalmente dai predicatori chi portano notizie dei paraggi ed illuminano con la sua conoscenza spirituale. Quando un Sannyasi arriva ad un villaggio, tutti i contadini si riuniscono immediatamente per presentargli i suoi rispetti ed ascoltarlo con gran attenzione, mentre l'invitato erudito parla circa le glorie di Dio e ricorda loro l'importanza dell'elevazione spirituale. Sannyasa significa che si lasciano da parte tutti i motivi di esaltazione personale e si lavora solo per il benessere spirituale degli altri. Il Sannyasi promette servire al Supremo col suo corpo, la sua mente e le sue parole. Col suo corpo viaggia di paese in paese, predicando le glorie del Sig.. Con la sua mente pensa sempre al Sig. e nella forma di occupare gli altri nel servizio al Supremo, e con le sue parole parla circa la filosofia della coscienza di Dio. Si dice che un Sannyasi non ha vita privata perché tutta la sua energia è affezionata al benessere pubblico. Egli non proietta mai o spende il suo tempo in ottenere denaro per la sua propria manutenzione, né neanche l'accumula per sé stesso. Non ha la responsabilità di mantenere alla sua famiglia e, pertanto, qualunque donazione che la

riceva utilizza per glorificare a Krishna, già sia imprimendo letteratura circa Lui, distribuendo alimenti che gli siano stati offerti o costruendo tempii per la Sua adorazione. L'ordine di sannyasa è di gran beneficio per la società, perché la gente in generale deve cercare ed essere guidata per un'autorità spirituale esperta e pura. Il sannyasi è molto erudito nelle scritture, e così può istruire già tutti in base all'autorità Vedica stabilita. Egli è un modello di purezza e rinuncia perché è completamente disaffezionato della gratificazione materiale dei sensi. Non ha aspirazioni di prestigio materiale, perché è considerato" morto" socialmente. Di questa maniera, egli è libero per parlare alle persone in forma onesta e diretta, siano già cittadini ordinari o governanti. Un'altra parola che si usa per descrivere ad un sannyasi è sadhu, o persona sacra. Sadhu, significa anche" tagliare", perché il dovere di un sannyasi è tagliare gli attaccamenti materiali della gente, per mezzo di un esempio perfetto e di una predica molto energica. In conseguenza, il sannyasi è considerato il maestro spirituale di tutta la società. Benché come studenti di questo corso voi non possono seguire immediatamente l'esempio del Sannyasi Vedico, devono aspirare di tutte maniera a raggiungere il suo livello di conoscenza e disinteresse. Deve notarsi che il processo di yoga non richiede che lei lasci fisicamente la sua casa e diventi un predicatore viaggiante. Queste cose devono compiersi in spirito nella condizione attuale, perché la conoscenza più elevata è sapere a chi appartengono tutte le cose, ed il disinteresse essenziale è utilizzarli nel servizio di quello Proprietario Supremo. Quindi, possiamo cominciare il nostro allenamento per l'ordine sannyasa in qualunque condizione della nostra vita. Le quattro ordine e caste del varnashrama-dharma sono progettate per perfezionare la società umana. Di accordo con le norme materiali, i ricchi sono grandi. Ma nella vita spirituale le persone più avanzate servono gli altri e li conducono alla coscienza di Krishna. Nella coscienza di Krishna, la persona più avanzata abbandona tutto, mentre nella vita materiale il più avanzato è avaro, vizioso ed un pericolo per tutta l'umanità. La democrazia che realmente necessitiamo è la democrazia della coscienza spirituale: la comprensione che tutto appartiene a Dio e che ogni entità vivente è una creatura amata di Krishna. Qualunque uomo può utilizzare le sue abilità nel lavoro per servire a Krishna. SEZIONE 7 LO YOGA E LA SALUTE. VEGETARIANISMO, CONCLUSIONE. Oggi continueremo con la nostra analisi del perché i vegetariani sono più salutari di quelli che si alimentano con carne. La carne non è un alimento appropriato per gli esseri umani. È certo che ha un alto da potere proteico, ma contemporaneamente ha un'alta capacità tossica. Allora, dove sta il guadagno? Il Bhagavad-gita 17.8 calca un tipo speciale di alimentazione dicendo": Gli alimenti nella modalità della bontà, satvika, incrementano la durata della vita, purificano l'esistenza propria e danno forza, salute, felicità e soddisfazione. Tali alimenti nutritivi sono dolci, sugosi, deliziosi ed ingrassano." Il proposito dell'alimento è incrementare la durata della vita, purificare la mente ed aumentare la forza corporale. Questo è il suo unico proposito. Le grandi autorità nel passato, conoscendo il beneficio reale della società umana in generale, selezionarono quegli alimenti che aiuterebbero meglio alla salute ed aumenterebbero la durata della vita, tali come i prodotti lattei, lo zucchero, il riso, il grano, le frutte, le frutte secche (noci) arachide, mandorle, etc., le foglie, tuberi ed altri vegetali e grani. Questi alimenti sono loro molto cari a quelli nella modalità della bontà. Alcuni altri alimenti tali come il mais tostato e la melassa, benché non siano molto appetitosi in sé, possono diventare gradevoli quando si mischiano con latte o altri alimenti. Stanno allora nella modalità della bontà perché tutti questi alimenti sono puri di natura. Sono molto distinti agli alimenti intoccabili come la carne ed il liquore. Prima gli alimenti unti che si menzionarono non hanno relazione alcuna col grasso animale che si ottiene nei mattatoi. Il grasso animale si ottiene in forma di latte, la quale è la più meravigliosa di tutti gli alimenti. Il latte, il burro, il formaggio, lo yoghurt ed altri prodotti simili, provvedono grasso animale di tale forma che elimina la necessità di ammazzare creature innocenti. Il metodo civilizzato di ottenere il grasso necessario è mediante il latte; ammazzare gli animali è infrahumano. Non è sorprendente conoscere che innumerabili studi scientifici hanno concluso che i vegetariani sono più salutari dei consumatori di carne. Essere vegetariano non è solamente una maniera di alimentarsi; è anche una forma di comprendere il mondo, le nostre necessità proprie e naturali e è anche un'accettazione delle leggi di Dio. Le proteine sono ampiamente disponibili nei piselli, il dhal, il grano integrale, etc. Ottenendo proteine in questo modo, evitiamo la quantità di tossine contenute nella carne, il pesce e le uova, le quali diminuiscono il ciclo di vita e producono malattie ed indisposizioni non necessarie. In multiple opportunità si è dimostrato scientificamente mangiare carne è inadeguato e dannoso per l'essere umano. E d'altra parte, si è verificato che il vegetarianismo è più benefico. Benché questo non sia in sé stesso un tema spirituale, per lo meno ci proporziona l'aiuto di una mente calmata, la quale è molto importante per lo yoga. Esiste un concetto generalizzato, molto sbagliato per certo, secondo il quale essere vegetariano è mangiare lattuga, carota, una che un'altra frutta, egli quale finalmente produrrebbe una persona pallida, anemica e debole. Questo concetto non poteva stare più lontano dalla realtà. Si è studiato scientifica e profondamente che i vegetariani sono più forti, agili, hanno maggiore resistenza e capacità mentale che quelli che consumano carne. Come esempio pratico degli straordinari risultati del cibo vegetariano, sta quello che quegli animali di maggiore forza fisica e beneficio diretto o indiretto per l'uomo, sono eminentemente vegetariani: il cavallo, il bue, il bufalo, l'elefante, conosciuti tutti essi per la sua capacità e forza. Possiamo dedurre facilmente che i vegetariani sono più sani di quelli che consumano carne, hanno maggiore resistenza ed energia, poiché i suoi corpi non devono spendere tremende quantità di energie tentando di resistere le tossine provenienti della carne; dette tossine sono molto numerose ed i nutriente sono più difficili da assimilare. Pertanto, il corpo deve lavorare più cinque pesetas per sopravvivere, togliendo l'essere umano gran parte della sua energia, alla quale deve essere datogli un uso più nobile ed elevato. Un'altra domanda frequente rispetto alla dieta vegetariana è questo: Sono sufficienti i nutriente della dieta vegetariana per mantenere la vita umana?

Questa è una delle inquietudini più correnti delle persone che pensano di seguire una dieta vegetariana. Niente dovrebbe preoccuparli, nonostante le differenti campagne edite per i grandi mattatoi e differenti propagande educative che lodano le bontà della carne, le uova o il pesce. Una dieta vegetariana adeguatamente oscillata provvede di maggiore quantità di nutriente che una dieta basata nella carne. Siamo stati condizionati a credere che carne significa buona alimentazione, e che il resto degli alimenti sono solo un complemento di lei. A metà della decade dei cinquanta le proteine della carne animale erano state classificate come di" prima classe", e quelle dei vegetali come di" seconda classe." Ma questo è stato, fortunatamente, confutato, perché si è provato che le proteine provenienti di prodotti vegetali sono altrettanto effettive e nutritive che quelle della carne. La differenza sta in che le proteine provenienti dei vegetali non sono inquinanti all'essere umano, e sono, per ragione di indole fisiologico, appropriate per lui. Le sostanze basilari che necessitiamo consistono negli otto aminoacidi essenziali. La carne era stata considerata l'elemento centrale della dieta perché contiene gli otto aminoacidi. Ma dobbiamo comprendere che non solamente la carne è l'unica fonte nutrizionale completa; per esempio: il latte e molte classi di grani sono anche fonti nutrizionali complete, cioè, che provvedono degli otto aminoacidi essenziali in una corretta proporzione ed inoltre, senza questi tossico. La dieta vegetariana consiste di alimenti" innocenti" che si ottengono senza violenza e si cucinano o preparano semplicemente. In generale, non bisogna invecchiarli o curarli. Anche i prodotti vegetariani rendono più che quelli della carne perché sono più facili da ottenere. Per esempio, l'uomo potrebbe consumare direttamente il grano che semina, invece di darsilo ad un animale che presto o tardi sarebbe portato al mattatoio per approfittare della sua carne. Quanta fame del mondo si eliminerebbe se si applicasse la dieta vegetariana? A questo rispetto dobbiamo annotare che la carne degli animali no-vegetariani, come le tigri, non si usa quasi mai per il consumo umano, e si dimostra cosicché i vegetali ed i grani sono la dieta umana vera. I mattatoi evocano la natura animale dell'uomo, mentre l'agricoltura e la protezione delle vacche fanno la cosa pertinente con la sua natura più elevata. In realtà si dice che molte delle guerre recenti si devono, per la legge del karma, al massacro irrestricta di animali che è tanto comune nella società moderna. Non vogliamo suggerire che il vegetarianismo sia da solo un sinonimo di vita spirituale. Ma se osiamo dire che un stile di cibo a base di carne ostacola la possibilità dell'avanzamento spirituale. La violenza non necessaria nella forma di massacro di animali, già sia quello che ammazza l'animale, o lo trasporta, la cosa breve, lo cucina, lo serve o lo consuma, porta tanto enorme peso di karma negativo al suo esecutore che come parte della sua punizione si vede incapace di comprendere verità spirituali semplici o di coltivare qualche interesse per l'autorrealización. D'altra parte, il vegetarianismo può trasformarsi nella porta dell'avanzamento spirituale, per quanto c'avvicina ai piani di Dio per l'umanità di questa terra. Vedremo ora un altro asana che esige un po' più di elasticità, ma è molto vantaggiosa. PASCHIMOTHANASANA. Corichi Lei di spalle e rilassi respirandosi tranquillamente. Inspirando, alzi la testa ed il tronco, fino a raggiungere la posizione di seduto, da lì inizio ad esalare mentre si inclina in avanti e senza piegare le ginocchia prenda gli alluci dei suoi piedi con l'indice, annullare e pollice, o semplicemente prenda la pianta dei piedi ed inclinandosi un po' più tocco coi gomiti nel piano e situi il viso tra le ginocchia o polpacci. Atto seguito e mentre si ispira profondamente di nuovo, alzi il torso ed a poco a poco torni a coricarsi di spalle. BENEFICI: Stimola la peristalsis degli intestini, cura la costipazione, il diabete e l'espermatorrea. Fortifica i tendini delle ginocchia, dà gran elasticità alla colonna e le gambe, tonifica i nervi epigastrici, la prostata, la vescica e nervi lombari. Stimola la funzione delle viscere addominali, reni, fegato, pancreas, etc. Riduce l'obesità. Un'altra asana molto raccomandata per i Hatha-yogis e molto semplice: MATSYASANA. Seduto in loto (padmasana) o altrimenti con le gambe allungate e giunte in avanti, appoggi in avanti le palme delle mani con le dita di fianco alle natiche e nella stessa linea. Di seguito, getti Lei all'indietro appoggiandosi sui gomiti, primo su uno e dopo sull'altro. A partire da qui, tiri indietro la testa lasciandole appendere ed abbassi lentamente fino ad appoggiare la parte superiore della testa sul piano e bombardando il tronco verso l'alto la cosa più possibile. I gomiti non sostengono oramai il corpo, ma tutto il peso ricade sulla testa, questo allunga all'indietro la gola ed il collo si irriga beneficamente. Respiri tranquillamente per il naso. Mantenga la posizione senza costringersi molto. Benefici: Pulita la ghiandola tiroide, le tonsille ed adenoidi. È un eccellente esercizio contro raffreddori e tonsillite purulente. Fortifica la vita, schiena e collo. Le ghiandole pituitarie, endocrina e pineale che si trovano nel cervello, risultano stimolate e tonificate. È raccomandabile eseguirla dopo il Halasana. Ed ora la nostra ricetta vegetariana della quindicina: KOFTA, 6 porzioni, PALLINE 2 cavolfiori medi; 2 Papi; 1-1/2 Cucchiaiate di cumini interi; 1-1/2 Cucchiaiate di sale; 1/2 Tazza di farina di cece o di grano; 1 Pizzico di pepe. Abbastanza Ghee per friggere. 2 foglie di Alloro; 1/2 Cucchiaiata di Origano; 1 Cucchiaiata ghiotta di ghee SALSA 10 pomodori; 1/2 Cucchiaiata di cumino in seme; 1/2 Cucchiaiata di peperoni pesti, 1/2 Cucchiaiata di coriandolo intero in seme; 1/4 di cucchiaiata di pepe; 1 Cucchiaiata di sale; 2 Foglie di Alloro; 1/2 Cucchiaiata di origano; 2 Cucchiaiate, ghiotte, di ghee. Macini i cavolfiori e le patate senza cucinare, e tiri fuori l'eccesso di acqua. Aggreghi tutti i condimenti e sufficiente farina di cece o di grano affinché gli ingredienti siano consistenti facendo le palline di 2.5 cms. di diametro. Frigga queste palline di Kofta in ghee a fuoco mezzo. Sgoccioli le palline in tovaglioli e li conservi. SALSA Metta i semi di cumino a tostare, nel forno o in una padella, e gli aggreghi i peperoni pesti. Quando siano dorati, aggreghi il pepe. Tagli tre pomodori e li aggreghi. Bolla questi ingredienti a fuoco lento per 10 minuti. Nel frattempo, mescoli bene gli altri 7 pomodori

fino a farloro purè e li aggreghi alla salsa con le foglie di alloro ed origano. Aggreghi il sale. Cucini di calza ad un'ora. La salsa di pomodoro si può fare dall'inizio e le palline possono continuare a fare mentre la salsa si sta cucinando a fuoco lento. YOGA È UNA FILOSOFIA PER TUTTA LA VITA

Lezione 24 Durante il periodo di studio attraverso queste lezioni, il nostro maggiore anelito è stato il potere essere spiritualmente utile offrendo qui risposte a tante domande che ci facciamo come esseri umani. Aspettiamo i suoi commenti sul corso, perché anche noi impariamo ogni giorno. Notai o ci visiti nella sede dell'ISEV più vicino alla sua casa. SEZIONE 1 STUDIO DEL BHAGAVAD-GITA. "Il Bhagavad-gita come È, è un'esperienza profonda, poderosamente concepita e splendidamente spiegata. Occuperà un posto importante nella vita etica ed intellettuale dell'uomo moderno per molto tempo." Dr. S. Sukla, Università di Georgetown, Washington, D.C. Riflessioni Finali - IV - Capitoli 15 al 18. CAPITOLO QUINDICI. P-1 - Che cosa spiega Krishna circa le dinamiche di trasmigrazione? R. - Krishna spiega ad Arjuna che la nostra coscienza nel momento della morte, la quale è stata modellata durante la vita, determina il tipo di corpo materiale che uno avrà nella prossima vita. "L'entità vivente nel mondo materiale porta i suoi differenti concetti di vita di un corpo ad un altro, come l'aria trasporta gli aromi." Cosicché uno presa una classe di corpo e di nuovo cambia questo con un altro. Assumendo un nuovo corpo equipaggiato con un insieme particolare di sensi, si prosegue a godere un insieme particolare di oggetti dei sensi. Krishna spiega più avanti che gli stupidi non possono capire il processo della trasmigrazione, mentre il saggio sé può, Bg.15. 8 -11). P-2 - Quale è" la parte più confidenziale delle Scritture Vediche?" R. - Ci sono due classi di esseri. I" fallibili", le anime condizionate nel mondo materiale, ed i" infallibili", le anime liberate nel mondo spirituale. Oltre queste due classi, tuttavia, sta Krishna Stesso, Chi mantiene tanto il mondo materiale come lo spirituale. Cosicché Egli è celebrato" tanto nel mondo come nelle Proibizioni, come quella Persona Suprema." Quindi, quello che capisce questo, è il conoscitore di tutto e si dà al servizio devozionale a Krishna. Questa conoscenza è" la parte più confidenziale delle Scritture Vediche." Krishna dice": Chiunque che comprenda questo diventerà saggio ed i suoi sforzi conosceranno la perfezione" (15.16-20). CAPITOLO SEDICI. P-1 - Quale è la differenza tra chi possiedono di qualità" divine" e quelli che possiedono qualità" demoniache?" R. - I santi, o quelli di qualità divine, sono quelli che vivono in maniera regolata, accettando l'autorità delle Scritture. Tali persone riescono la liberazione del mondo materiale. D'altra parte, quelli che possiedono qualità demoniache sono quelli che portano una vita senza regolazioni, agendo capricciosamente per la gratificazione dai sensi e trascurando i consigli delle Scritture. Tali persone sono dominate sempre di più per la natura materiale (Bg.16.5) 23-24. P-2 - Quali sono le qualità" trascendentali" divine? R. - La Suprema Personalità di Dio disse: Oh figlio di Bharata! L'assenza di paura, la purificazione dell'esistenza propria, la coltivazione della conoscenza spirituale, la carità, l'atto-controllo, l'esecuzione di sacrifici, lo studio delle Proibizioni, l'austerità e la semplicità, la no-violenza, la veracità, l'essere libero di ira, la rinuncia, la tranquillità, l'avversione a cercare difetti negli altri, la compassione e l'assenza di avidità; la mansuetudine, la modestia e la ferma determinazione; il vigore, l'indulgenza, la forza, la pulizia, la carenza di invidia e la passione per l'onore queste qualità trascendentali appartengono agli uomini pi dotati con la natura divina", Bg.16. 1-3). P-3 - Quali sono le caratteristiche di quelli quali possiedono natura demoniache e quale è il suo destino? R. - I demoniaci sono atei e materialista. Concepiscono al mondo come qualcosa senza fondamento né proposito ed agiscono capricciosa e distruttivamente. La meta ultima delle sue vite è la gratificazione dei sensi e sono assorti in oggetti temporanei. Essendo legati per innumerabili desideri materiali, ottengono denaro per qualunque mezzo. Sono vanitosi, lussuriosi, compiacenti ed impudici. Non c'è fine per la sua ansietà. Tali persone demoniache prendono nascite in specie basse di vita e finalmente" si immergono fino al più abominevole tipo di esistenza." Non si potranno mai avvicinare a Krishna (Bg.16.6-18). CAPITOLO DICIASSETTE. P-1 - Quali sono le tre classi di alimento, sacrificio, austerità e carità in ognuna delle tre modalità della natura, bontà, passione ed ignoranza? R. - Vedere Capitolo 17, versi 7 al 22. P-2 - Quale è la differenza tra la fede nelle modalità inferiori della natura materiale, passione ed ignoranza, e la fede nella modalità della bontà? R. - Quando attività tali come sacrifici, penitenze ed austerità sono realizzate con fede nella modalità dell'ignoranza e la passione, dette attività sono orientate ad ottenere benefici materiali tali come ricchezza, potere ed onore. Tali atti, giustiziati senza nessuna fede nel Supremo e trascurando le Scritture, trasportano solamente risultati materiali non permanenti e, pertanto, inutili. D'altra parte, atti di fede eseguiti nella modalità della bontà sono realizzati di accordo coi doveri e le regolazioni delle Scritture, senza egoismo o intenzioni fruitivas. Questi atti sono eseguiti per la soddisfazione del Supremo e, quindi, purificano ed elevano a chi li realizza, e gradualmente lo portano alla piattaforma di fede e devozione pura per Krishna. Tale Krishna-Bhakti, devozione pura per Krishna, è fede trascendentale e sta oltre le modalità della natura (Bg.17.23-28). CAPITOLO DICIOTTO. P-1 - Quali sono le tre classi di conoscenza, azione, lavoro, intelligenza e felicità in ognuna delle tre modalità della natura materiale? R. - Vedere Capitolo 18, versi 19 al 40. P-2 - Quali sono le quattro ordine sociali e quali sono le qualità rispettive di accordo con le sue modalità di lavoro? Come raggiunge una persona la perfezione agendo nel suo ordine sociale questione?

R. - Di accordo con la modalità materiale che si è assunto, uno si adatta naturalmente ad una delle quattro divisioni occupazionali fondamentali della società umana: brahmanas, professori o predicatori, ksatriyas, governatori e guerrieri, vaisyas, agricoltori, mercanti, e sudras (lavoratori artigianali). Krishna enumera le qualità di queste ordine come segue: calma, atto-controllo, austerità, purezza, tolleranza, onestà, saggezza, conoscenza e religiosità, sono le qualità per le quali lavora un brahmana. Eroismo, potere, determinazione, abilità, coraggio nella battaglia, generosità e leadership, sono le qualità del lavoro dei ksatriyas. Agricoltura, protezione delle vacche ed i commerci, sono le qualità del lavoro dei vaisyas. E per i sudras è il lavoro e servizio verso gli altri. Lavorando di accordo coi suoi rispettivi lavori sociali, l'anima condizionata può trascendere infine le modalità e raggiungere la perfezione spirituale offrendo il risultato del suo lavoro a Dio, Bg.18. 41-48). P-3 - Che cosa dice Krishna ad Arjuna circa l'unica strada per capirlo e quale è il risultato di tale intendimento? R. - Krishna dice": può comprendersi alla Suprema Personalità come Lui è, unicamente per mezzo del servizio devozionale. E quando uno ha piena coscienza del Sig. Supremo mediante tale devozione, può entrare nella sua dimora" (Bg.18.55). P-4 - Quale è la conclusione finale che Arjuna riceve circa queste istruzioni? R. - Krishna dice": Abbandona tutte le varietà di religione e solamente a Me arrenditi. Io ti libererò di ogni reazione peccaminosa. "Non temere." Pertanto, Krishna istruisce ad Arjuna affinché abbandoni ogni processo e doveri religiosi, karma-yoga, jñana-yoga, dhyana-yoga, i doveri socio-religiosi delle ordine sociali, sforzo per riuscire il Bramino e Paramatma, e così via, e semplicemente a Lui si arrenda e si arrenda come il Suo devoto sigaro, in servizio eterno e trascendentale, il dharma eterno e supremo. Anche Krishna descrive la natura di quella devozione pura: "Pensa sempre a Me e trasformati in Mio devoto. Adorami ed offrimi le tue riverenze. Così senza dubbio me verrai" (Bg.18.65-66). P-5 - Alla fine del dialogo, che cosa domanda Krishna e come risponde Arjuna la domanda? R. - ", Krishna dice, Oh Arjuna, il conquistatore della ricchezza! Hai sentito distintamente questo con la tua mente? E, si dissolsero già le tue illusioni ed ignoranza?." Arjuna disse": il Mio caro Krishna, Oh infallibile!, ora la mia illusione è andata via. Per la Tua povertà ho recuperato la mia memoria, ed ora sono fermo e libero del dubbio e preparato per agire di accordo con le Tue istruzioni" (Bg.18.72-73). (Parole finali). Il Bhagavad-gita è il libro filosofico, metafisico e spirituale più profondo del mondo. Sicuramente durante lo sviluppo del Corso lei ha avuto molte opportunità e motivi per riconoscere questo. Il Bhagavad-gita non è un libro comune, senza paragone con qualunque altra opera letteraria passata o presente. In realtà, lei può leggere il Bhagavad-gita un ed un'altra volta, ed ogni volta troverà nuova illuminazione ed una costante fonte di ispirazione e rassicura. Come noi, nella nostra qualità di istruttori di questo corso, siamo studenti ed apprendisti costanti della filosofia del Bhagavad-gita; lei anche studente non si separi come mai da lui. Lo mantenga sempre con lei, lo studi e riferisca Lei ai suoi insegnamenti. In questo modo il suo progresso fortemente nella vita spirituale sarà garantito. E gli ripetiamo il nostro suggerimento della prima lezione. È una buona idea rileggere ora l'Introduzione del Bhagavad-gita come È. SEZIONE 2 Il Verso Di La Quindicina Bhagavad-gita, Capitolo 4, Testo 34 tad viddhi pranipatena pariprasnena sevaya upadeksyanti tu jñanam jñaninas tattva-darsinah tat - quella conoscenza di differenti sacrifici; viddhi - tentare di comprendere; pranipatena - avvicinandosi ad un maestro spirituale; pariprasnena - per mezzo di domande sottomesse; sevaya - per rendere servizio; upadeksyanti - iniziano; tu - a te; jñanam - conoscenza; jñaninah - l'autorrealizado; tattva - verità; darsinah - i veggenti. Traduzione: tratta di imparare la verità avvicinandoti ad un maestro spirituale, inquisisce solamente sommessamente di lui e rendigli servizio. L'anima autorrealizada può impartirti la conoscenza perché ha visto la verità. L'idea chiave di questo verso è l'importanza di avvicinarsi e di accettare un maestro spirituale. Se qualcuno vuole capire la Verità Assoluta deve comprendere che capire tale Verità Assoluta non è qualcosa di facile. In realtà la Suprema Persona è molto difficile da raggiungere, ma per mezzo di un maestro spirituale fededegno è molto semplice arrivare al Sig.. Non è dovuto alle qualificazioni del discepolo, bensì alla relazione intima che esiste tra il Sig. ed il Suo devoto sigaro. E, come avvicinarsi al maestro spirituale? Questo verso ci dà la chiave: pariprasnena, per domande sottomesse, e sevaya, per rendere servizio. Dimostriamo il nostro interesse nei temi spirituali facendo domande importanti al guru, e con atteggiamento sottomesso e ricettivo, rendendogli servizio umile abbasso le sue istruzioni. Questo non c'assicura ottenere la guida futura e la buona volontà del maestro spirituale, i primi due fattori fondamentali nel nostro progressivo avanzamento spirituale. SEZIONE 3 YOGA E MEDITAZIONE. MEDITAZIONI FINALI. Stimati Studenti: Dopo questo grandioso tempo di avere meditato insieme, innanzitutto volessimo esprimere le nostre gratitudini per la pazienza e la consacrazione nella pratica dello Yoga, in un'era dove praticamente tutta la propaganda sta contro i principi di pazienza, tolleranza, pulizia e ricerca spirituale. Speriamo che abbia goduto di questo corso e che realmente sia riuscito ad ottenere pratiche esperienze che l'avranno aiutato ad aprire un orizzonte completamente nuovo nella sua vita. Le entità viventi stanno soffrendo della nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte, ed ancora così, sono assorte in curare il suo fragile corpo materiale, senza preoccuparsi molto per l'Io reale. Ma se qualcuno riesce ad astrarsisi nell'avanzamento spirituale, l'eterna preoccupazione per il suo corpo cesserà gradualmente e si potrà qualificarsi a sé stesso per trascendere i piani fisici e mentali dell'esistenza. Come anime condizionate abbiamo tendenza ai quattro difetti: i nostri sensi sono imperfetti, abbiamo inclinazione a vivere in illusione, commettiamo errori e siamo propensi ad ingannare gli altri. Ma se siamo vincolati con una potenza spirituale, benché abbiamo tutte quelle imperfezioni, potremo superarli gradualmente e raggiungere la piattaforma della perfezione. Questo è il beneficio

di essere guidati per le Scritture Vediche, i quali non sono il prodotto delle anime condizionate, se non che derivano dall'alito della Suprema Personalità di Dio, Sri Krishna. Un altro beneficio che si ottiene per seguire le Scritture Vediche è che il nostro carattere personale si purifica e fortifica fino al punto che vorremo aiutare ad altri affinché si liberino della condizione dell'esistenza materiale. Un esempio molto chiaro sulla classe di forza che uno può arrivare a sviluppare, c'è dato nella storia del Re Sibi. Fa molte migliaia di anni, il Re Sibi era il sovrano di tutto il mondo e nel suo regno tutto si impadroniva di accordo delle Scritture Vediche, e perfino fino agli animali erano protetti perfettamente. Un giorno venne al palazzo del Re un popcorn, la quale gli disse": il Mio caro Re Sibi, per favore proteggimi, un'aquila molto grande sta perseguendomi e sono molto paurosa di perdere la vita." Secondo le Scritture Vediche, è l'obbligo di un Re Vedico proteggere a chiunque che si rifugia in lui. In quello momento l'aquila apparve nel palazzo del Re e gli disse": per favore il Mio caro Re Sibi, mi restituisce quello popcorn poiché sto perseguendola per molto tempo e è il cibo adeguato per me; guardi bene, anche io sono un cittadino del suo paese, cosicché gli chiedo che mi consegni questo popcorn per potere alimentarmi." Il Re Sibi si trovò in una posizione molto difficile, perché da una parte non poteva togliere la protezione al popcorn e d'altra parte doveva soddisfare i desideri dell'aquila. Quindi, egli decise che darebbe all'aquila carne del suo proprio corpo, equivalente al peso del popcorn. Il Re fece portare una bilancia e mise alla colomba in un piatto della bilancia e nell'altro lato incominciò a mettere sufficiente carne del suo corpo, cercando che la bilancia si equilibrasse col peso della colomba, ma la colomba ciascuna volta si fece sempre di più importuna, tanto, che tutto il Re Sibi dovette mettere nel lato della bilancia dove stava collocando la carne del suo corpo. Il Re era pronto a sacrificare la sua vita per compiere i suoi doveri di giustizia, tali come la protezione a tutti i suoi cittadini. In questo momento l'aquila e la colomba rivelarono le sue forme vere, perché in realtà erano Indra ed Agni, i grandi semidei del cielo e del fuoco che erano venuti ad esaminare le qualità del Re per dimostrare la sua grandezza come una lezione per la posterità. Quindi essi curarono le sue ferite e gli diedero tutte le sue benedizioni. Tempo dopo, Sibi si trasformò in socio del Dio della Legge nel suo pianeta particolare. Questa storia dimostrazione in maniera significativa che per eseguire i suoi doveri, perfino davanti a qualunque avversità, una persona può ottenere un beneficio permanente. IL RE ERA DISPOSTO A SACRIFIFICARSE PER MANTENERE LA SUA PROMESSA DI PROTEZIONE. (Illustrazione). Quindi, uno può avere buone intenzioni di fare bene ad altri, ma queste intenzioni devono essere basate nelle Scritture Vediche affinché abbiano un valore tangibile, tanto per il beneficiario come per il benefattore. In realtà, il nostro dovere è occuparci come domestici di Dio ed informare gli altri circa la Sua identità reale. Altrimenti, le buone intenzioni, benché siano promesse materiali, finiranno nel niente e schiavizzeranno ancora più la persona con l'energia materiale, fino a che dimentichi il proposito reale della vita umana. In realtà, non esiste qualcosa che sia un beneficio materiale duraturo poiché la materia è in sé stesso temporale ed effimera. Il beneficio vero è aiutare qualcuno a che si stacchi dell'esistenza materiale. In conseguenza, le nostre intenzioni di aiutare gli altri devono incentrarsi nel desiderio di aiutarli ad avanzare spiritualmente. C'è un altro punto a questo rispetto: avanzare fermamente nel sentiero spirituale significa resistere le onde dell'energia materiale, nella forma di lussuria, ira e brama, le quali minacciano superarci continuamente, e dipendere solo dal Sig. Supremo. Questo in realtà precisa di una ferma determinazione. A volte c'impressiona la quantità enorme di determinazione che si deve per realizzare una gran impresa, come scalare una montagna enorme, o guadagnare milioni di pesi, etc. Ma, immaginiamo quanto più si richiede per conquistare l'energia materiale. Lei può conquistare una montagna o un nemico, ma il successo nella vita spirituale significa conquistare il tormento del desiderio materiale. E quello se che necessita di una classe di determinazione che chiede associazione e guida appropriata per mantenerla. E questo ci porta ad un altro punto. Uno dei benefici di essere stato studente di questo Corso di Yoga è che automaticamente si è convertito lei in un membro onorario del nostro Istituto. L'I.S.E.V è un ramo della Società Internazionale per la Coscienza di Krishna in Colombia. Qui nella nostra Colombia Sociedad porta a termine vari programmi culturali tali come deliberi, distribuzione di letteratura trascendentale, festival, preparazione di alimento spirituale (prasada, in posti pubblici) presentazione di musica devozionale, analisi astrologiche Vediche, meditazioni nel campo durante le fine settimana coi suoi membri, peregrinazioni a posti sacri in India e molti altri programmi. Tutti questi programmi sono per lei, caro studente, e la nostra Società è una porta aperta per il suo progresso spirituale. Lei può visitare chiunque dei nostri centri e prendere parte a qualunque programma che sia del suo interesse o nel quale creda che possa apportare per il suo beneficio e quello degli altri. Prendendo contatto col nostro Istituto staremo facendogli sapere opportunamente su qualunque attività che sviluppiamo nel futuro. Egualmente, se lei lo stima conveniente, può fare le sistemazioni necessarie per avere una riunione nella sua casa coi suoi vicini ed amici, e noi con molto piacere invieremo alcuni dei nostri istruttori. Col suo aiuto potremo convincere a molti altri affinché si uniscano a questo sforzo tanto importante di purificare la coscienza dell'umanità attraverso l'introduzione dei principi della virtù, l'atto-controllo, la tolleranza e l'autorrealización. Vogliamo chiarirgli che in queste 24 lezioni lei non ha ricevuto tutta la conoscenza che implica il processo di Yoga; è impossibile abbracciarlo nella sua totalità, poiché le Scritture delle quali noi siamo venuti imparando questa conoscenza sono innumerabili. Semplicemente noi abbiamo tentato di riunire gli aspetti più importanti del processo di Yoga e se lei desidera continuare col processo spirituale, sviluppando una vita molto meglio attraverso la pratica dallo Yoga, con molti più dettagli, regolazioni ed esercizi, deve mettersi in contatto con le nostre sedi e sollecitare informazione sui corsi avanzati che si detteranno periodicamente oltre ad altri rami della conoscenza. Ringraziamo per lui la sua partecipazione per tutto questo tempo e gli inviamo i nostri più caldi desideri fraterni affinché tutti possiamo rimanere sempre uniti nella forza di portare una vita migliore, perché solamente con la forza spirituale possiamo essere Yogis autentici e forti, per salvare tutti quegli esseri umani che si sentono condizionati e che per la spinta della stessa struttura sociale, ogni giorno si degradano più. È la nostra responsabilità salvare il mondo. Non dimentichi mai questa consegna: Ritorni Lei Un YOGI Ed Aiuti A Salvare Il Mondo. FARÒ KRISHNA. SEZIONE 4 DIFFERENTI ASPETTI DELLA CONOSCENZA VEDICA.

IL PROPOSITO DI TUTTE LE RELIGIONI. Consideriamo ora la definizione Vedica della Persona Suprema, come il proposito uniforme che esiste dietro tutte le religioni che c'è nel mondo. , Preso di una lettura data per la Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada nella città di New York. Il Sig. dice che il Proposito di tutte le istruzioni Vediche è raggiungere la meta più elevata della vita: Ritornare a Dio. La finalità di ognuna delle Scritture dei differenti paesi - non solo il Bhagavad-gita, bensì qualunque scrittura - è semplicemente portarci di giro a Dio. Prendiamo come esempio a chiunque dei grandi riformatori religiosi, o acharyas, di qualunque paese. Nel nostro paese abbiamo Gesù, ma possiamo pensare anche a Buddha. Indubbiamente Buddha apparve in India, ma dopo la sua filosofia si estese per tutta l'Asia. Quindi possiamo menzionare a Srila Vyasadeva, ed anche Maometto. Possiamo prendere qualunque rappresentante del Sig. e, nessuno di essi ci dirà che dobbiamo fare i migliori piani per per vivere pacificamente in questo mondo materiale. Questo è un fattore comune. Possono esistere alcuni differenze nelle istruzioni delle Scritture di accordo col paese, il clima e la situazione, ma il principio più importante è lo stesso: non siamo fatti per rimanere in questo mondo materiale. La nostra casa vera sta nel mondo spirituale. Tutto il mondo accetta questo. Pertanto, Krishna dice: yogi param sthanam upaiti cadyam. Il principale obiettivo della vita per lo Yogi è raggiungere il regno spirituale. Questa è l'ambizione più elevata di un Yogi, di un trascendentalista. Al principio del Capitolo Nono del Bhagavad-gita, la Personalità di Dio, Krishna, questo parlando: Sri-bhagavan uvaca. Abbiamo descritto varie volte il termine Bhagavan. "Bhaga" significa" opulenza" e" vanno" significa" quello che possiede." In conseguenza, Bhagavan vuole dire" quello che possiede opulenza." Tutte le cose hanno la sua definizione. Cosicché nelle Scritture Vediche troviamo la definizione di Dio. Ma nelle letterature Vediche troviamo la definizione perfetta di quello che significa Dio. Quello che facciamo capire col parola Dio, si descrive in un: Bhagavan o" quello che possiede opulenza." Quali sono le opulenze? La letteratura Vedica dice: aisvaryasya samagrasya viryasya vasasah sriyah jñana vairagyayos caiva sannam bhaga itingina Bhaga - questi sono le opulenze; aisvaryasya - ricchezza; viryasya - forza; yasasah - fama; sriyah - bellezza; jñana - conoscenza; vairagya - rinuncia. Quando uno trova tutte questi opulenze in una sola personalità, questo è Dio. Quella è la descrizione di Dio. Voi hanno molti uomini ricchi nella città di New York, ma nessuno può dire che è il più ricco di tutti che possiede tutte le ricchezze del mondo. Nessuno può dirlo. Ma se lei trova qualcuno che abbia tutte le ricchezze del mondo in realtà o dell'universo, Egli è Dio. Nel Bhagavad-gita troviamo il seguente verso: bhoktaram yajña-tapasam sarva-loka-mahesvaram suhrdam sarva-bhutanam jñatva mam santim rcchati bhoktaram yajña-tapasam: Il Sig. Krishna dice che Egli è i disfrutador supremi di ogni tipo di attività. Sarva-loka mahesvaram: Egli è il proprietario di tutti i pianeti. Loka significa" pianeti." Noi siamo proprietari di un pezzo di terra e risentiamo molto orgogliosi di esserlo. Ma Dio dice": Io Sono il proprietario di tutti i pianeti." E suhrdam sarva-bhutanam: Egli è l'amico di tutte le entità viventi. Jñatva mam santim rcchati: quando una persona comprenda che Dio è il proprietario di tutto che Dio è l'amico di tutti e che Dio è il disfrutador di tutto, la sua mente diventa molto pacifica. Questa è la formula della pace. Lei non può essere tranquillo finché pensa": Io sono il padrone", perché realmente lei non è il padrone. Lei non può reclamare nessuna proprietà. Prendiamo l'esempio di questa terra americana. Si può dire che durante cientos di anni gli indi furono i proprietari di questo paese. Ora voi sono i proprietari. E dopo quattrocento o mille anni qualcuno più verrà e ci saranno allora altri proprietari. Cosicché in realtà non siamo i padroni di questa terra. La terra sta qui, noi venimmo qui e reclamiamo falsamente," Io Sono il proprietario." Pertanto, l'Isopanisad afferma: isavasyam idam sarvam": Tutto appartiene a Dio" Tutto appartiene a Dio, niente mi appartiene. Questo è il fatto: Dio è il più opulento. Possiamo trovare ora, specialmente in India che esistono dozzine di" incarnazioni di Dio." Ma se qualcuno domanda": È lei il proprietario di tutto"?, gli risponderanno che quello è una domanda molto difficile da rispondere. Questo è l'ostacolo, come lei può capire chi Dio è. Dio deve essere il padrone di tutto. E deve essere più poderoso di tutti. Quando Krishna era presente qui nella terra, nessuno potè conquistarlo. Non c'è un solo esempio nel quale Krishna sia stato sconfitto. Egli apparteneva ad una famiglia Ksatriya, e si identificò a Sé Stesso come un Ksatriya. I Ksatriyas è fatto per proteggere i poveri ed i deboli. Quindi, Egli è il più poderoso. In quanto alla Sua opulenza, troviamo nello Srimad Bhagavatam che Egli si espanse 16.108 volte; ed in ognuna delle Sue espansioni Egli ebbe moglie e palazzo. Questi fatti non possono essere realizzati da una persona comune neanche per un gran yogi mistico. Questo si sente registrato nello Srimad-Bhagavatam e, in conseguenza, tutti i grandi acharyas, i grandi erudito dell'India, hanno accettato che Krishna è Dio, Bhagavan. Il Bhagavad-gita fu scritto per Srila Vyasadeva, dopo che fu parlato per il Sig. Krishna. Che cosa disse il Sig.? idam tuo tu guhvatamam pravaksyarny anasuyave jñanam vijñana-sahitam yaj jñatva mosvase subhat Il "mio caro Arjuna, ora Io ti impartirò la conoscenza ma confidenziale. Idam tuo tu guhyatamam. Guhyatamam significa" più confidenziale." Ci sono differenti gradi di conoscenza. Ma il Sig. disse": Ora ti spiego la parte più confidenziale della conoscenza." Pravaksyamy anasuyave. Anasuyave, è la parola utilizzata e significa" qualcuno che non ha invidia." Per esempio, quando il Sig. dice" Io sono il proprietario di tutti i pianeti", qualcuno puoi dire": Oh! Krishna sta reclamando la proprietà di tutto. Come è quello?" Questo è perché nel mondo materiale sempre siamo invidiosi. Se qualcuno è migliore che noi in qualche modo, sentiamo invidia": Oh! come ha progredito." L'invidia è la malattia del mondo materiale. Cosicché siamo anche invidiosi di Dio. Quando Dio dice": Io sono il proprietario", semplicemente non gli crediamo. Per questo si usa la parola anasuyave. Arjuna sta ascoltando al Sig. Krishna senza invidia alcuna. Sta accettando esattamente quello che Krishna gli dice. Questa è la forma di comprendere. Non possiamo capire a Dio attraverso la nostra speculazione mentale. Dobbiamo solo ascoltare delle fonti autoritative ed accettare. Non c'è un'altra maniera di capire a Dio. Cosicché Dio dice": Perché non sei invidioso, ti parlerò circa la parte più confidenziale della conoscenza." iñaram vijñana-sahitam. Vijñana-sahitam significa che questa conoscenza non è teorica bensì scientifico. Non dobbiamo pensare che qualunque conoscenza

ottenuta attraverso il Bhagavad-gita è sentimentalismo o fanatismo. No, questo è vijñana, scienza. Yaj jñatva: se lei diventa esperto in questa conoscenza, il risultato sarà moksyase subhat. Asubha significa inauspicioso. La nostra esistenza in questo mondo materiale è asubha: inauspiciosa e sempre miserabile. Ma moksyase significa che lei sarà liberato di questa esistenza materiale, se comprende questa conoscenza. SEZIONE 5 PRINCIPALI FILOSOFIE DI L'AUTORREALIZACIÓN. LA SOCIETÀ TEOCRATÍCA. Il sociologo Pitirim Sorokin descrive alla società Varnashrama col termine di una" Cultura Ideazionale." Questo significa la cultura i cui punti di vista primari sono metafisici e non materiali o sensuali. Il primo mantra dello Sri Isopanisad ci dà l'idea basilare di questa cultura": Il Sig. possiede e controlla tutta la cosa incoraggiata ed inanimato che c'è nell'universo. Per quel motivo uno deve accettare solamente le cose che necessita per sé stesso, le quali stanno prenotate come la sua quota, e non deve accettare altre cose sapendo bene a chi appartengono." Questi sono i principi di isavasya che significano Persona Assoluta o Bhagavan, e di accordo con questo punto di vista, i jivas non è in assoluto padroni di niente. La comunità o neanche la società composta di jivas può dichiarare niente come proprietà particolare o comunale di esse. E come lo stesso Sri Isopanisad spiega: La natura questa organizzata di tale maniera che può fornire di sufficienti elementi a tutte le specie per la sua esistenza. Per il suo atteggiamento semplice e naturale gli animali accettano automaticamente questo tipo di regolazioni, nelle sue attività proprie di mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Ma gli esseri umani hanno la propensione di possedere e godere cose che di natura non sono destinate ad essi. Per quel motivo le Proibizioni insistono all'uomo affinché si incammini verso le sue attività proprie e naturali. Il Varnashrama dharma vuole dire che per la sistemazione divina tutti soddisfacciamo puntualmente le nostre necessità alcuna, se viviamo una vita naturale e sana. Houston Smith spiegava che" le religioni devono essere socialmente attive per mantenersi aggiornate, ma non devono deviare dell'importanza religioso originale, se esse vogliono rimanere realmente religiose." Di accordo con la concezione di Isavasya, tanto le necessità materiali le aspirazioni spirituali o trascendentali si realizzano come perfettamente in una società centrata in Dio. Nell'epoca dei Rajarsis Vedici (Re Sacri), non esistevano i problemi della fame e la disoccupazione, né neanche un'industrializzazione oppressiva che creasse necessità artificiali. La meta della società isavasya non era solo una vita materiale pacifica bensì un'opportunità completa per raggiungere la liberazione del Samsara, nascita e morte ripetuti. Le Proibizioni descrivono i quattro propositi: religione (dharma), sviluppo economico (artha), gratificazione sensoriale, kama, e liberazione (moksa). Una società non si considera civilizzata se non persegue queste mete in una maniera regolata. Lo Srimad-Bhagavatam (4.22.34) chiarisce questo concetto": Quelli che hanno il forte desiderio di attraversare l'oceano dell'oscurità, non devono associarsi con la modalità dell'ignoranza (tamas), perché gli attività edonisti, lo svolgimento economico, la gratificazione regolata dei sensi, e finalmente la liberazione sono i più grandi ostacoli nella realizzazione dei principi religiosi. La letteratura Vedica descrive le attività di mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi come qualcosa di comune tra gli esseri umani e gli animali, ma Dharma è la prerogativa degli esseri umani." NON IMPORTA COME SIA L'ATTIVITÀ DI UNO; SE DIO QUESTO IN IL CENTRO UNO SARÀ DI SUCCESSO. (Illustrazione) Quelli che hanno desideri di guadagno materiale, eseguono attività pie e partecipano a funzioni religiose raccomandate nelle Proibizioni. Chiedere un beneficio materiale a Dio non è Bhakti puro, ma è un fatto comune. Le Proibizioni enfatizzano che deve riconoscersi a Bhagavan come il proprietario Supremo, ed artha o lo svolgimento economico come il fine della religione nel contesto materiale. Il guadagno materiale è necessario per incrementare la gratificazione dei sensi (kama). La liberazione della vita materiale, moksa, diventa qualcosa attrattiva quando uno è deluso della felicità temporanea che produce la gratificazione dei sensi. Delle quattro attività, la liberazione è considerata come il più importante. In conseguenza, dobbiamo tentare di capire il significato reale di liberazione o moksa. Gli esercizi di Hatha-yoga e Prana-yama che abbiamo presentato loro in questo Corso sono ancora solo per facilitargli il contatto coi veri principi eterni della liberazione, attraverso il bhakti, la meta ultima della vita. Per comprendere questo luogo comune nella sua totalità, uno ha bisogno molto fortemente di disinteresse ed una determinazione. SEZIONE 6 LO YOGI E LA SUA RELAZIONE CON IL MONDO. IL VERO DOVERE DELLO YOGI. Per comprendere il vero dovere dello Yogi, è necessario studiare questo Corso ed i libri che vengono con lui da maniera diligente ed estesa. Gli abbiamo dato alcune suggerimenti del sistema completo per occupare tutta la sua energia disponibile nel servizio al Supremo durante le 24 ore del giorno. E come questo messaggio è a prova di tempo, siamo sicuri che lei otterrà risultati brillanti, come già li avrà sperimentati, seguendo paziente ed accuratamente le pratiche descritte. Non possiamo sperare che realizzeremo qualcosa di sostanziale in un solo giorno, come dice il detto: Roma non si costruì in un giorno, ma dobbiamo continuare con pazienza e costanza compiendo i nostri doveri di yogi, e come membri di una società, dipendendo completamente dalla povertà di Krishna per ottenere i risultati. Dobbiamo lottare sempre con gli attaccamenti materiali, dato che è naturale che in questo mondo di materia essi sorgano in noi. Ma non dobbiamo lasciare che ostacolino il nostro progresso e visione spirituali. A questo rispetto c'è una storia molto grafica. Tradizionalmente in India, quando gli Yogis sta nell'ashrama usano solo la versione indostana un" short." C'era una volta un Yogi che aveva due di questi abbigliamenti. Lavava una nel fiume ed usava quella che era secca. Egli non aveva problemi materiali ed era profondamente assorto nella sua meditazione. Ma una volta venne un topo e si mangiò uno degli abbigliamenti. Quando lo Yogi finì di meditare ed andò a cambiare vestiti, si rese conto che uno dei suoi pantaloni o" caupinas" era stato distrutto dal topo. Egli non sapeva che fare, ed andò al villaggio più vicino. Lì chiese consiglio ad un negoziante che era il suo amico. Il negoziante chi stava inclinato molto favorevolmente verso lo Yogi, gli disse," non c'è nessun problema, ti darò un nuovo abbigliamento ed inoltre ti

regalerò questo gatto per che se hai un gatto, egli non lasciasse che nessun topo venga e si mangi il tuo caupinas." Lo Yogi era molto felice con la sistemazione del negoziante e ritornò alla sua piccola casetta nel bosco. Quando incominciò a meditare un'altra volta, il gatto venne e cominciò a sfregare la sua testa nella gamba dello Yogi ed a miagolare continuamente. Lo yogi dovette smettere di meditare. E sentendosi molto disturbato, ritornò dove il negoziante e gli disse": Io egregio signore, sono molto disturbato. Questo gatto mi causa problemi e perturba la mia meditazione. Che cosa devo fare"?. Il negoziante gli spiegò intelligentemente quello che passava": Questo succede perché il gatto ha fame e devi dargli qualcosa di latte. Ma poiché mi stai simpatico, ti donerò una vacca. Se hai una vacca, ti darà latte e così potrai alimentare il gatto. Non ti creerà più problemi." Molto Contento per la soluzione del negoziante, lo Yogi ritornò col gatto e la vacca. Una volta si era seduta a meditare, la vacca, che stava con dolori dovuto alla pressione del latte abbondante delle sue mammelle, incominciò a fare molto rumore e, finalmente, investì allo Yogi, chi stava assorto nella sua meditazione. Lo Yogi non seppe che fare, e ritornò di nuovo con la vacca ed il gatto dove il negoziante, pensando di restituirsili di nuovo al suo padrone. Ma il negoziante disse": Io Caro Yogi, posso vedere che hai un problema, ma so che cosa può aiutarsi, poiché conosco la soluzione adeguata per te. Devi sposarti. Ti darò a mia figlia in matrimonio e lei baderà alla vacca, la mungerà, darà il latte al gatto e così il gatto si mangerà i topi e non ci saranno più problemi. Ed anche ella baderà a te." Convinto per il negoziante, lo Yogi si sposò e ritornò con sua moglie alla sua casa. Avvicinandosi alla casa, egli pensava," finalmente potrò meditare su pace." Quando sua moglie arrivò sul bordo del fiume e scorse la casetta di paglia, gli domandò": Mio caro marito, dove sta la mia casa? Dove stanno le mie pentole? Dove sta il mio letto? E dove c'è denaro per comprare tutte questi cose che necessito? Come è che speri che io viva qui con te? Non hai niente sistemato. E quale è il tuo lavoro? Io non posso vivere così." Di questa maniera, la moglie incominciò a gridare appena allo yogi sposato. Completamente frustrato nel suo sforzo per trovare la pace, lo Yogi ritornò dove il negoziante con tutto quello che questo gli aveva dato, e gli disse": il Mio egregio signore, c'è stato qui un malinteso. Per favore, riceva di nuovo i regali che mi ha dato in forma di gatto, vaca ed ammanetta. Preferisco vivere con una sola del mio caupinas"!. Di questa storia si stacca come le cose materiali possono trasformarsi a volte in fonte di perturbazione, o di ostacolo per la nostra vita spirituale, perfino se li accettiamo con un atteggiamento di aiuto per le nostre pratiche spirituali. L'energia materiale, per la sua stessa natura, sta confondendo alle entità viventi condizionate, chi devono riferirsi con questa energia solo quando sia necessario. Dobbiamo analizzare sempre i nostri motivi personali per vedere se stiamo desiderando un oggetto particolare per la nostra gratificazione dei sensi o se in realtà c'aiuta nella nostra meditazione. Questa è una chiave importante nel progresso spirituale: Dobbiamo imparare l'arte di utilizzare le cose materiali (includendo il corpo, nel servizio al Supremo) più che nel servizio ai nostri sensi. Una volta che abbiamo dominato questa arte, staremo nella via corretta verso la perfezione spirituale. E se abbiamo alcuno difficoltà, non dobbiamo essere acchiappati tentando di eliminarla con una soluzione che è peggiore che il problema originale. Sorgono molte complicazioni, e nella società Occidentale abbiamo la tendenza a cercare soluzioni complicate. Ma dobbiamo conservare la nostra visione semplice e chiara, e questo è solo possibile se siamo ben appoggiati nella conoscenza spirituale. Potremo solo così essere sicuri che seguiamo" il sentiero" e che agiamo da conformità con le Scritture Vediche. La chiave per rimanere nel sentiero è sviluppare una regolarità stretta nella nostra pratica di meditazione. La maggiore complicazione che può sorgere con la nostra meditazione è che smettiamo di farla, o che la facciamo sporadicamente. Avremo molte scuse per pensare che sta bene se la posponiamo, o se la facciamo più tardi, etc. Se questo succede, dobbiamo capire che siamo caduti un'altra volta negli artigli dall'energia illusoria che è il più indesiderabile per quello quale desidera fare un progresso spirituale continuo. La nostra meditazione e studi devono trasformarsi in un'abitudine come mangiare o dormire. Dopo avere finito questo Corso non c'è ragione per non ritornare alla Prima Lezione e tornare a studiare tutto il materiale. Troveremo molte cose nuove che sicuramente passiamo per alto. Questo è perché la conoscenza Vedica è eterna e contiene significati infiniti, i quali ci sono rivelati man mano che la nostra coscienza si purifica. Di una forma o un'altra dobbiamo riuscire avere piacere per le attività spirituali, l'avanzamento spirituale ed il piacere spirituale. Tuttavia, questo non è artificiale, ma consiste semplicemente in svegliare le emozioni spirituali che sono addormentate in noi. Questo si riesce meglio se c'associamo con persone che perseguano le stesse mete e si alimentano del desiderio di insegnare ad altri circa questa sacra strada. Devono mantenersi in mente questi due fattori: per l'associazione appropriata manteniamo la nostra crescita spirituale e per insegnare agli altri, noi avanziamo. Questo spirito di aiuto ad altri farà che si sviluppi in noi buone qualità, tali come la compassione, la tolleranza, la costanza, l'equanimità, etc. SEZIONE 7 LO YOGI E LA SALUTE. CONVERTA LEI IN YOGI ED AIUTI A SALVARE IL MONDO. Il famoso filosofo Arthur Schopenhauer disse una volta": Quando un amico orientale mi chiese che gli desse una definizione breve dell'Europa, dovetti rispondergli": l'Europa è la parte del mondo impazzita per l'incredibile illusione che l'uomo fu creato del niente, e che la sua vita presente è la sua prima apparizione tra gli esseri vivi." D'altra parte, le Proibizioni descrivono la bellezza e complessità della creazione di Dio: il cosmo materiale. Dio ha creato il sistema Varnashrama per sicurezza ed armonia dei Suoi figli in tutto l'universo. Anche il sistema Ayur-vedico è creato per Dio per il benessere fisico dell'uomo e è un studio profondo della struttura del corpo umano fisico, l'ISEV ha pubblicato un testo più profondo sull'Ayur-proibizione per chi possa interessargli. L'astrologia Vedica è un sistema scientifico per mezzo del quale uno può capire i dettagli della sua attuale situazione karmica e che solo per la povertà del Sig. si libererà del suo intreccio presente. L'ecologia Vedica c'insegna come soddisfare ampiamente le necessità basilari della vita (vita semplice) pensiero elevato, utilizzando l'opulenza e l'abbondanza della natura senza trasgredire le sue leggi. La cultura Vedica c'insegna a dirigere le nostre abilità creative, siano già l'arte, la musica, la cucina, la danza, il dramma, l'architettura, lo scrivere, etc., per glorificare cioè a Quello che è il più degno di glorificarsi, la Suprema Personalità di Dio. Di questa maniera, la cultura Vedica combina una vasta ricchezza di conoscenza, arti, scienze ed occupazioni, ed insegna all'umanità ad usarli per la sua

propria elevazione, centralizzata nella comprensione basilare dell'eternità dell'anima e la sua relazione con Dio, il creatore dei mondi spirituale e materiale. Più che compiacere i capricci della mente ad ogni istante, come la psicologia moderna ci consiglia di fare, la psicologia Vedica c'insegna a controllare la mente inquieta ed ad allenarla affinché possa fare attenzione ad una coscienza più elevata. Allo stesso modo, il sistema Vedico di organizzazione sociale è fatto per il benessere fisico e spirituale di tutto il mondo. Così, la cultura Vedica ci proporziona un sistema perfetto e completo per educare l'uomo affinché ritorni alla sua vita eterna nel regno di Dio e mentre sta qui, affinché evviva felice e degnamente in questo pianeta. Stiamo cercando una soluzione alle nostre miserie durante molte, molte vite. Finalmente, cominciamo a capire che nessuna sistemazione materiale risolverà i nostri problemi. La soluzione arriva quando sviluppiamo coscienza spirituale. Ma contemporaneamente, stiamo in questo mondo materiale e dobbiamo maneggiare le sue complessità per acquisire l'energia sufficiente e potere dedicarci allo Yoga. Allora, che cosa fare? Non possiamo ignorare il mondo, ma neanche è" posto per un cavaliere." La soluzione è nella letteratura e la cultura Vediche: Utilizzare le abilità date per Dio per glorificarlo ad ogni istante, in conseguenza ci staccheremo a poco a poco di questo mondo temporaneo e c'attaccheremo al mondo spirituale, affinché possiamo ritornare a questo ultimo nel momento della morte. E così questa vita avrà successo ed anche il seguente. Più ancora, possiamo educare ad altri circa la vera identità del proposito della vita umana, della sua relazione con Dio, dell'identità di Dio, etc. Sforzandoci di questa maniera, raggiungeremo rapidamente livella sempre di più avanzati nel sentiero spirituale, e non avremo meglio ricompensa che la felicità di una coscienza elevata. Quindi, la vita spirituale è piena, completa e riempie di ricompensa in sé stessa. È stato un piacere per noi gli Istruttori l'avere aiutato per questo tempo che ha appena passato. Sarebbe per noi una specie di frustrazione il sapere che, terminando questo Corso, lei ha abbandonato i suoi studi e pratiche di Yoga e ritornato a, per dirlo così, un stile di vita meno spirituale. Per favore ricordi che staremo sempre qui per aiutarlo ed incoraggiarlo a che continui col suo processo di Yoga. Qualunque cosa che non abbia risposta nei libri che gli abbiamo inviato, può farcela sapere che faremo il nostro meglio sforzo per proporzionargli una risposta soddisfacente. E se noi non possiamo, troveremo qualcuno autorizzato che lo faccia. Partecipando sinceramente a questo corso, lei si è unito alla nostra famiglia mondiale di apprendisti dello Yoga. Staremo sempre vicino a lei, ed il Paramatma che sta nel suo cuore lo guiderà anche. Cosicché ha tutte le agevolazioni per avanzare. Se desidera aumentare la sua consacrazione, può considerare la possibilità di avvicinarsi ad uno dei maestri spirituali della nostra Società e chiedere iniziazione formale. Questo si trasformerà in un laccio eterno, una relazione eterna, nella quale il maestro spirituale promette guidare il suo discepolo faceva Dio. Pertanto, esiste un'opportunità molto ampia affinché lei cerchi la guida in un maestro spirituale ed assicuri così la sua liberazione di questa coscienza materiale e la sua entrata alla dimora spirituale, in relazione diretta col Sig. Krishna, la Suprema Personalità di Dio. Con questa nota abbiamo finito il nostro Corso, ma prima la nostra deliziosa ricetta quindicennale. PAPI, CAVOLFIORE E YOGURT. 1 cavolfiore piccolo; 4 Papi; Ghee sufficiente per friggere; 1 Tazza di yoghurt naturale; 1 Cucchiaiata di cúrcuma; 1-1/2 Cucchiaiate di sale; 1-1/2 Cucchiaiate di 3 zenzero. Parta i cavolfiori in pezzi e le patate in rondelle, e lavi. Frite nel Ghee fino a che prendano un colore dorato. Ritiri del fuoco e sgoccioli. Mescoli lo yoghurt coi condimenti e dopo versi sulle patate ed il cavolfiore. Rimescoli soavemente fino a che tutti gli ingredienti siano ben mischiati. Può offrire già al Sig. Supremo e godere di questa semplice, ma deliziosa preparazione. Buono, caro studente, sempre avanti in questo sentiero eterno dello Yoga, per il quale né il cielo è limite. Siamo arrivati alla fine di questo Corso, ma speriamo che sia il principio di una relazione duratura e vantaggiosa. È stato un piacere essere stato in contatto con lei, e speriamo di continuare a servirlo. Nel frattempo, ricordi il nostro lemma": Converta Lei in Yogi ed aiuti a salvare il mondo." FARÒ KRISHNA. "LA SUPREMA PERSONALITÀ DI DIO È KRISHNA. EGLI HA UN CORPO ETERNO, FELICE E SPIRITUALE. Egli È Origine Di Tutto, Egli non Ha Nessuna Altra Origine, Ed Egli È La Causa Primordiale Di Tutte Le Cause", Il Brahma-samhita, 5.1.