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CHINESITERAPIA DECONGESTIVA E ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA NEL LINFEDEMA : ESPERIENZE A CONFRONTO TORINO 4-5 marzo 2011 Aula Magna Cesare Lombroso Via Pietro Giuria 15 – Torino Attività fisica adattata 5000 a.C - Danzatore bendato Immagine rupestre – Grotte del Tassilli (Sahara) [email protected] Attività fisica adattata e linee guida per l’acquisizione di stili di vita attivi Stefania Cazzoli (Torino) MIUR – UST Torino - UNITO Ministero Istruzione Università Ricerca 1

Linfedema torino 4 e 5 marzo cazzoli stefania [modalità compatibilità]

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Page 1: Linfedema torino 4 e 5  marzo   cazzoli stefania [modalità compatibilità]

CHINESITERAPIA DECONGESTIVA E

ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA NEL LINFEDEMA :

ESPERIENZE A CONFRONTO TORINO

4-5 marzo 2011 Aula Magna Cesare Lombroso Via Pietro Giuria 15 – Torino

Attività fisica adattata

5000 a.C - Danzatore bendato Immagine rupestre –Grotte del Tassilli (Sahara)

[email protected]

Attività fisica adattata e linee guida per

l’acquisizione di stili di vita attivi

Stefania Cazzoli (Torino) MIUR – UST Torino - UNITO

Ministero Istruzione Università Ricerca 1

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Attività fisica adattata e

linee guida per l’acquisizione di stili di vita attivi di stili di vita attivi

UN APPROCCIO MULTISISTEMICOALLA SALUTE

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ATTIVITA’ FISICAPerché? (1)

Evidenza scientifica indica i positivi effettiATTIVITA’ FISICA per la PREVENZIONE:

. Malattie cardiovascolari

. Ipertensione

. Ipercolesterolemia. Ipercolesterolemia

. Sindrome metabolica

. Recidive CA mammario

. Osteoporosi

. Ansia e depressione

. Disturbi del sonno (Council of Europe Resolution , 2007; Ministero della salute ITA, 2009)3

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ATTIVITA’ FISICAPerché? (2)

ATTIVITA’ FISICA E LA SALUTE PUBBLICA

L’in-attività fisica è stata identificata come il quarto fattore rischio (6%) della mortalità globale , dopo ipertensione (13%), uso del tabacco (9%), iperglicemia (6%) .iperglicemia (6%) .

Il sovrappeso ed obesità sono responsabili del 5% della mortalità globale.(WHO, Global recommendations on Physical activity for Health, 2010)

L’ in-attività fisica (o perdita dell’attività fisica)è uno dei fattori rischio per le malattie croniche

ed è stimato che causi globalmente 1.9 milioni dei decessi/y . (WHO, 2009)

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ATTIVITA’ FISICAE’....

Ogni movimento del corpo prodotto dai muscoli con dispendio di energia

(Bouchard 1990, WHO 2009)

L’attività fisica è espressione delle componenti:

1. Meccanica (forza, velocità, accelerazione …)

2. Fisiologica (dispendio energetico)

3. Comportamentale(tipo di attività, luogo, uso di attrezzi, …)

4. L’attività fisica … è anche in relazione al contesto culturale e personale in cui si vive

(Malina R.M., Bauchard C., Bar-Or O.,2004)5

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Attività fisica adattata (APA)è l’attività fisica

Adattata a “speciali popolazioni”:. persone con disabilità. persone con patologie croniche. persone con disagio sociale ...

lungo l’arco della vita (IFAPA, 2008)lungo l’arco della vita (IFAPA, 2008)

... Che richiedono adattamenti di tipo:

- Metodologico-didattico (riguarda la didattica, la metodologia di approccio e di lavoro)

- Tecnico (riguarda tecniche e regolamenti)

- Strutturale (Consiglio d’Europa, Carta europea dello sport per tutti, 1987)

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STILI DI VITA ATTIVI PER LA SALUTE

Sono condotte e comportamenti della vita quotidiana che promuovono ottimali livelli di efficienza fisica ottenuti e mantenuti attraverso :

- Educazione alla pratica dell’attività fisica lungo l’arco di tutta la vita, per tutti i cittadini anche in situazione di patologie vita, per tutti i cittadini anche in situazione di patologie croniche (WHO, Global recommendations of PA for health, 2010)

- Politiche dei trasporti che promuovano metodi attivi e sani di spostamento nel contesto ambientale (urbano ed extr aurbano)

- Pratica di attività fisica in ambienti sani (Who, 2010)

... Basati sull’ evidenza scientifica .7

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ATTIVITA’ FISICA: CA mammario e Linfedema (1)

Dall’ evidenza scientifica,

LA PRATICA DELL ’ ATTIVITÀ FISICA RIDUCE

IL RISCHIO DI SVILUPPARE CARCINOMA MAMMARIO

E LE RECIDIVE SECONDARIE

La maggior parte degli studi indicano una riduzione del rischio tra il 20% l’80% del CA mammario nelle donne che praticano l’Attività Fisica

(Fraser GE, Shavlik D, 1997- Dallal CM, Sullivan-Halley J, RossRk, Wang Y, Deapen D, Horn-Ross PL, Reynolds P. Stram Do, Clarke CA, 2007) 8

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ATTIVITA’ FISICA: CA mammario e Linfedema (2)

L’attività fisica fa parte dei fattori fondamentalidella terapia fisica(compressione esterna, esercizio, cura della pelle, massa ggio)del linfedema secondario nella fase cronica.

L’attività fisica ciclica,L’attività fisica ciclica,di bassa intensità ed impattopraticata costantemente induce:. la vasodilatazione,. aumenta il tono venoso grazie alla pompa venosa della

contrazione isotonica dei muscoli,. migliora l'ossigenazione dei tessuti(Wilmore J.H, Costill D.L., 1994, Physical activity Guidelines Advisory Commitee report, USA Departement of health

and human Services, 2008)

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ATTIVITA’ FISICA & CA mammario/Linfedema (2)

Il VOLUME dell’attività fisicaè determinato da:

frequenza, durata e intensitàfrequenza, durata e intensità

(OMS/WHO, 2009; Recommendation and Guide line of American College of Sport Medicine/ American Heart Association, 2007; Strong et al,

2005)

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VOLUME ATTIVITA’ FISICA (1)frequenza/durata/intensità

La letteratura scientifica indica come VOLUME otti male:

- Attività fisica che richieda un dispendio energetic o da 14,3 MET (Uej M. Ueno E. Osei-Hyiaman D. Takahashi H, Kano da 14,3 MET (Uej M. Ueno E. Osei-Hyiaman D. Takahashi H, Kano K, 1998) a 17 MET per ora (Carpenter CL, Ross RK, Paganini –Hill A, Bernstein L. 1999)

- da 4 a 7 ore per settimanali di Attività Fisica vig orosa (Thune I, Brenn T, Lund E, Gard M, 1997)

- Attività Fisica che richiede un dispendio energetic o di almeno 1500 Kcal per settimana (Lee IM, Rexrode KM, Cook NR, Hennekens CH, Burin JE, 2001) 11

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ATTIVITA’ FISICA & Prassi (1)

ATTIVITA’ FISICA

Può essere praticata in contesto :

NON FORMALIZZATONON FORMALIZZATO

nella vita quotidiana

FORMALIZZATO

Pratica sportiva e partecipazione a programmi

di allenamento e/o competitivi presso strutture

(palestre) o associazioni (Federazioni sportive )

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CAMMINARE

• Chiunque, da una condizione di sedentarietà , desideri iniziareun programma di attività fisica , anche molto complesso, deve procedere gradualmente.

• Il cammino rappresenta il primo livello per tutti coloro che desiderano iniziare a dedicarsi alla propria salute.desiderano iniziare a dedicarsi alla propria salute.

• Camminare ogni volta che è possibile, ricordandoci che i benefici maggiori si ottengono con la continuità , il nostro corpo , infatti, risponde alle continue sollecitazioni se mpre meglio, adattandosi a carichi di lavoro sempre più intenso

(OMS/WHO, 2009; Recommendation and Guide line of American College of Sport Medicine/ American Heart Association, 2007; Strong et al, 2005)

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ATTIVITA’ FISICA&

Prassi – Attività Fisica NON FORMALIZZATA e Stli di vita attivi (2)

• Chiunque, da una condizione di sedentarietà, desider i iniziare un programma di attività fisica, anche molto complesso , deve procedere gradualmente.

• Il cammino rappresenta il primo livello per tutti c oloro che desiderano iniziare a dedicarsi alla propria salute. Camminare ogni volta che è possibile, ricordandoci che i benefici maggiori si ottengono con la continuità, il nostro corpo, infat ti, risponde alle continue sollecitazioni sempre meglio, adattandosi a carichi di lavoro sempre più intenso .

CAMMINARE

• Sfruttare al meglio il tempo a nostra disposizione a nche ad esempio andando in ufficio:andando in ufficio:

• prendendo i mezzi pubblici per andare al lavoro • scendendo una fermata prima della destinazione • passeggiando durante le pause lavorative • utilizzando le scale al posto dell’ascensore • andando a parlare di persona con il collega anziché utilizzare il

telefono o l’e-mail

IN CITTA’

• In vacanza approfittare della possibilità che talvol ta vengono inserite nel pacchetto, sfruttando l’occasione per iniziare u no sport nuovo e usufruendo di tutte le possibilità offerta dall’ani mazione.

NEL TEMPO LIBERO

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ATTIVITA’ FISICA & Prassi – (1)

300 MINUTI A SETTIMANA ATTIVITA’

CARDIOVASCOLARE MODERATA:

. Ballare

. Camminare

. Ginnastica a basso impatto

150 MINUTI A SETTIMANA ATTIVITA’

CARDIOVASCOLARE INTENSA:

. Praticare sport

. Correre

. Ginnastica ad alto impatto

*

impatto impatto

2 GIORNI A SETTIMANA

POTENZIAMENTO MUSCOLARE (arti inferiori, bacino, schiena, addominali, spall e e arti superiori) con carichi sotto massimali (12 ripetizioni tra 65-85% della forza massimale)

*METs 1 MET = 3,5 kcal per kg per min. Il valore è comparato al consumo calorico seduti tranquillamente, l’attività fisica moderata è 3-6 volte superiore (3-6 METs), l’attività fisica vigorosa è oltre 6 volte superiore (>6 METs). (Wilmore J.H, Costill D. L. 1988) (5)

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ATTIVITA’ FISICA&

Prassi (2)

• Misurata con :• - il rilevamento della frequenza cardiaca, circa 60- 65% della

frequenza cardiaca massima in relazione all’età (rilevazione: diretta con cardiofrequenzimetri; ind iretta formula di KARVONEN)

• - contapassi (10. 000 passi al giorno)

300 minuti a settimanaATTIVITA’

CARDIOVASCOLARE MODERATA

• Misurata con :o • Misurata con :

• - il rilevamento della frequenza cardiaca, circa 80- 85% della frequenza cardiaca massima in relazione all’età (rilevazione: diretta con cardiofrequenzimetri; ind iretta formula di KARVONEN)

• - contapassi (10. 000 passi al giorno)

o150 minuti a settimana

ATTIVITA’ CARDIOVASCOLARE

INTENSI

• POSTURA: Retroversione del bacino (tonificazione add ominali e glutei)

• MOBILIZZAZIONE E FLESSIBILITA’: mobilizzare lentament e le varie articolazioni con lo stretching statico (raggiungere la massima escursi one e tenere la posizione per 10-15 secondi) o PNF

• TONIFICAZIONE: Esercitazioni a carico naturale o bas si sovraccarichi dei i maggiori gruppi muscolari (arti inferiori, bacino, schiena, addomin ali, spalle e arti superiori) con 8/12 ripetizioni da incrementare giorno per giorno

+2 giorni a settimanaATTIVITA’TONIFICA-

ZIONE16

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300 minuti a settimanaATTIVITA’ CARDIOVASCOLARE MODERAT A

Intensità ATTIVITA’ FISICA MODERATA Misurata con :

- il rilevamento della frequenza cardiaca , circa 60-65% della frequenza cardiaca massima in relazione all’età (rilevazione: diretta con cardiofrequenzimetri; indir etta formula di KARVONEN)Formula Karvonen:Formula Karvonen:

Freq card target= [( freq card max – freq card rip) X 65/85%] + freq card a rip

- contapassi (10. 000 passi al giorno) (JAMA, 2007; 298(19):2296-2304)

*METs unità di misura del dispendio energetico richiesto da un lavoro. 1 MET = 3,5 kcal per kg per min. Il valore è comparato al consumo calorico seduti tranquillamente,

attività fisica moderata è 3-6 volte superiore (3-6 METs), attività fisica vigorosa è oltre 6 volte superiore (>6 METs) (Wilmore J.H, Costill D. L. 1988) (5)

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150 minuti a settimanaATTIVITA’ CARDIOVASCOLARE INTENSA

Intensità ATTIVITA’ FISICA INTENSA Misurata con :

� - il rilevamento della frequenza cardiaca , circa 80-85% della frequenza cardiaca massima in relazione all’e tà (rilevazione: diretta con cardiofrequenzimetri; ind iretta formula di KARVONEN)KARVONEN)Formula Karvonen:

Freq card target= [( freq card max – freq card rip) X 65/85%] + freq card a rip

� - contapassi (10. 000 passi al giorno)� *METs 1 MET = 3,5 kcal per kg per min. Il valore è comparato al consumo calorico seduti

tranquillamente, l’attività fisica moderata è 3-6 volte superiore (3-6 METs), l’attività fisica vigorosa è oltre 6 volte superiore (>6 METs).(Wilmore J.H, Costill D. L. 1988) (5)

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2 giorni a settimanaATTIVITA’ TONIFICAZIONE

• POSTURA del RACHIDE: Retroversione del bacino (tonificazione addominali e glutei)appaggio plantare a terra arto inferiore

• MOBILIZZAZIONE E FLESSIBILITA’: mobilizzare con esecuzione lenta dei singoli segmenti corporei raggiungendo le massime escursioni dei vari distretti ed articol azioni (stretching statico, le massime escursioni dei vari distretti ed articol azioni (stretching statico, tenendo la posizione per 10-15 secondi) o PNF

• TONIFICAZIONE: Esercitazioni a carico naturale o bassi sovraccarich i (65-85% della forza massimale) dei maggiori gruppi muscolari (arti inferiori, baci no, dorso, addominali, spalle e arti superiori) con 8/12 ripetizioni da incrementare nel tempoIn base allo stato generale di salute ed allenament o della persona

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ATTIVITA’ TONIFICAZIONEe CA mammario/linfedema

Alcuni studi hanno messo in evidenza che programmi di tonificazione con piccoli e crescenti sovraccarichi hanno diminuito l’incidenza della comparsa di linfe demi secondariin donne con esito Ca Mammario,rispetto a gruppi di donne sedentarie.rispetto a gruppi di donne sedentarie.

. Weight Lifting for Women at Risk for Breast Cancer- Related Lymphedema: A Randomized TrialSCHMITZ Kathryn H. ; AHMED Rehana L. ; TROXEL Andrea B. ; CHEVILLE Andrea ; LEWIS-

GRANT Lorita ; SMITH Rebecca ; BRYAN Cathy J. ; WILLIAMS-SMITH Catherine T. ; CHITTAMS Jesse

JAMA, the journal of the American Medical Association 2010, vol. 304, no24, pp. 2699-2705

. Slowly progressive weight lifting may be helpful in breast cancer survivors with lymphedemaBARCLAY Laurie N Engl J Med. 2009, 361:664-673; 710-711

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Considerazioni finali:Considerazioni finali:Considerazioni finali:Considerazioni finali:

Abbiamo analizzato l’attività fisica e

la relazione con prevenzione recidive CaMammario/li nfedema dal punto di vista de:

1. Meccanica (forza, velocità, accelerazione …)

2. Fisiologica (dispendio energetico)

3. Comportamentale(tipo di attività, luogo, uso di attrezzi, interazi one…)

E per quanto riguarda il

... contesto culturale in cui si vive ??

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ATTIVITA’ FISICA (AF) PRATICATA DA DONNE DIANA (N=34) IN RIFERIMENTO ALL’ETA’ E TIPOLOGIA/INTENSITA’

0-3 3-6 6-11 11-14 14-19 19-26 26-35 oltre

5

1 12 10 2 2 3 7 9 8

2 6 9 21 20 13 3 1 1

3 2 3 2 2 5 12 14 7

4 1 2

6

0 15 14 10 10 14 15 12 20

0

5

AF: 0=NESSUNA; 1=RICREATIVIVA; 2=SCOLASTICA; 3=AMATO RIALE; 4=AGONISTICA (livello regionale); 5=AGONISTICA (livello nazional e); 6=AGONISTICA (livello internazionale); 22

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CONCLUSIONI e CONSIDERAZIONI PER IL FUTURO

La pratica dell’ attività fisica come pratica di uno stile di attivosi basa su un’ampia evidenzia scientifica per le c omponenti:

1. Meccanica

2. Fisiologica

3. Comportamentale

Le componenti personali e culturali necessitano di Le componenti personali e culturali necessitano di implementazione attraverso le azioni di:

• Informazione• Formazione• Supporto strutturale

e accompagnamento a medio-lungo termine attraverso continuo tutoraggio e un approccio multisistemico

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Bibliografia

1. Bouchard , Bouchard, Bar-Or (1990) Growth, Maturation and Physical Activity, Human Kinetics, Champaign-Il

2. OMS/WHO, 20093. Cazzoli S., Cecchin S., Griseri G., Scaglia R. (2008) Health in Physical Education Teacher

Education curricula and best practices: an Investigation of status of art in the last three years (2004-2007) in Italian secondary school, European College of Sport Science, ISBN 978 972 735 156 5

4. Recommendation and Guide line of American College of Sport Medicine/ American Heart Association, 2007; Strong et al, 2005

5. Wilmore J.H, Costill D. L. (1988) Training for sport and activity. The Physiological Basis of Conditioning Process, 3rd edition, Human Kinetics, Champaign-Il pp350-354

6. www.ministerosalute.it consultazione 03/02/20096. www.ministerosalute.it consultazione 03/02/20097.Weight Lifting for Women at Risk for Breast Cancer-Related Lymphedema: A Randomized

Trial SCHMITZ Kathryn H. ; AHMED Rehana L. ; TROXEL Andrea B. ; CHEVILLE Andrea ; LEWIS-GRANT Lorita ; SMITH Rebecca ; BRYAN Cathy J. ; WILLIAMS-SMITH Catherine T. ; CHITTAMS Jesse, JAMA, the journal of the American Medical Association 2010, vol. 304, no24, pp. 2699-2705

.8. Slowly progressive weight lifting may be helpful in breast cancer survivors with lymphedema BARCLAY Laurie N Engl J Med. 2009, 361:664-673; 710-711

9. Cazzoli S The physical activity and health: the world health organization global recommendation (2010-2013), FIEP Europe (In press)

10. Cazzoli S. , Mano MP Physical activity and prevention breast cancer, European College Sport Science (In revision)

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• Alcuni sport aiutano la circolazione venosa (ed anche quella arteriosa), mentre altri, pur attivandola, favoriscono picchi di ipertensione e sbalzi di pressione non salutari, specie in presenza di iniziale insufficienza venosa.Nell'ambito dell'invito a svolgere un'attività motoria, la pratica di uno sport deve essere incoraggiata , purché lo sport praticato sia appropriato."Fare sport" è un aspetto della vita sociale tipico degli ultimi 20 anni, conseguenza del benessere sociale raggiunto (tempo libero), ma anche della necessità di attivare il fisico (sedentarietà).Lo sport fa bene perché induce ad una attività regolare, ordinata, cadenzata, controllata , purché non portato all'eccesso.Durante l'attività sportiva aumenta la portata cardiaca ed il flusso di tutta la circolazione del corpo. Le vene reagiscono attivandosi: vasodilatazione ed aumento del tono venoso . Migliora l'ossigenazione dei tessuti perché tutti i più piccoli capillari vengono messi in moto. L'esercizio prolungato provoca la turgescenza delle vane superficiali, tipiche degli atleti di alto livello. Queste vene sono "normali", ma nei pazienti predisposti possono essere indotte ad una dilatazione eccessiva (specie nelle gambe).

Gli sport "buoni"Lo sport ideale, per favorire la circolazione venosa degli arti inferiori, deve essere caratterizzato da movimenti ritmici della caviglia con appoggio plant are completo, contrazioni muscolari dinamiche (piuttosto che isometriche), accompagnato da respir azione regolare e profonda.Si tratta in genere di uno sport "dinamico", in cui alla contrazione dei muscoli consegue uno spostamento armonico del corpo, in contrasto con gl i sport "statici", in cui la contrazione dei muscoli avviene in una posizione fissa senza movimentoIn ogni caso l'allenamento è importante specie per chi svolge vita sedentaria, per consentire alla muscolatura scheletrica di riattivarsi ed alla pare te venosa di adattarsi alla distensione.

CamminareCamminare é la forma migliore di attivazione della p ompa venosa, avendo tutti i caratteri positivi sopr a descritti. La velocità e la modalità della marcia p ossono essere regolate in base all'esigenza, senza sovraccaricare il cuore a la respirazione. Può esser e di conseguenza l'attività ideale anche per un cardiopatico, od in età avanzata. L'uso di una calzat ura adeguata è fondamantale.

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Camminare nell'acquaL'acqua aggiunge un elemento di compressione estern a molto salutare. Il risultato è un "massaggio" costante e delicato, ad una temperatura più bassa, con la richiesta di un "lavoro" maggiore ai muscoli , ma eseguito più lentamente. Altro vantaggio è legato a l minor peso, nell'acqua, del corpo sulle articolazi oni, che a parità di lavoro, subiscono un carico minore, per cui questo tipo di attività motoria è utile ne l recupero delle lesioni articolari. La ginnastica in acqua (acquagym) sfrutta lo stesso principio.

CorrereE' il gradino successivo nella classifica della att ività ideale. Qui un ruolo chiave è giocato dalle c alzature (che devono proteggere il piede assorbendo il micro trauma sul terreno) e dal buonsenso (che deve (che devono proteggere il piede assorbendo il micro trauma sul terreno) e dal buonsenso (che deve suggerire il giusto grado di intensità). La velocit à e la durata dell'esercizio si devono adattare al s ingolo individuo; la costanza dell'esercizio è più important e della intensità di questo.

Nuotare Ai benefici effetti dell'acqua, già citati, il nuot o aggiunge il fatto di attivare la muscolatura di t utto il corpo, in maniera dinamica e con movimenti morbidi, in una posizione orizzontale che elimina il peso del sangue sulle gambe.

La bicicletta Attiva in modo energico la circolazione venosa delle gambe, è divertente, e consente gli spostamenti. L a sua versione "domiciliare"(cyclette) in genere giac e in cantina dopo le prime settimane di entusiasmo. Questa attività sportiva non è adatta a chi soffre di incontinenza della piccola safena o presenta vari ci importanti del polpaccio, a meno di non indossare a deguate calze elastiche.

Sci di fondo Al contrario dello sci di discesa, lo sci di fondo crea un buon movimento delle articolazioni della gam ba, accompagnato da una respirazione profonda, in ambien te salutare. 26

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• Golf E' il tipico sport di élite che è consentito a tutt e le età, poiché costringe a lunghe passeggiate.

Danza Il ballo tradizionale è molto popolare soprattutto p er le generazioni non più giovanissime. La danza è un ottimo esercizio sotto tutti gli aspetti, in partico lare perché armonico, divertente ed alla portata di tutti.

Gli sport meno indicati Come accennato, si tratta di attività sportive prev alentemente statiche che sovraccaricano il sistema venoso degli arti inferiori bloccando la respirazion e (a diaframma chiuso) come il sollevamento di pesi , il venoso degli arti inferiori bloccando la respirazion e (a diaframma chiuso) come il sollevamento di pesi , il canottaggio; il tennis, la palla a volo, il calcio anch'essi bloccano il diaframma in maniera intermit tente e ripetuta, ma in più bloccano le articolazioni creand o accelerazione e rallentamento della colonna di sangue, sottoponendo le valvole ad un duro lavoro. Questi sport non devono essere considerati "nocivi" in assoluto, soprattutto se praticati con entusismo . Sono solo possibilmente dannosi se eseguiti in maniera esagerata e senza allenamento.

Le competizioni Con la diffusione delle attività sportive si sono d iffuse anche le competizioni, come stimolo a ottener e prestazioni sempre migliori ed a mantenere uno stato di forma costante. In alcuni casi però la tendenza ad esagerare può rivelarsi negativa, rendendo dannose attività altrimenti ottimali. Tipico è l'esempio de lla corsa (maratona), del tennis, del calcetto.

La compressione L'uso di gambaletti compressivi può essere utile ag li sportivi che presentano varici o tendenza alle va rici, specie se praticano sport non favorevoli alla loro situazione (ciclismo, tennis, palla a volo). Alcuni studi inoltre mostrano una migliore eliminazione della sta nchezza con l'uso di calze durante e dopo lo sforzo. 27

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• Titre du document / Document title• Weight Lifting for Women at Risk for Breast Cancer- Related Lymphedema: A Randomized Trial• Auteur(s) / Author(s)• SCHMITZ Kathryn H. (1) ; AHMED Rehana L. (2) ; TROXEL Andrea B. (1) ; CHEVILLE Andrea (3 4) ; LEWIS-

GRANT Lorita (1) ; SMITH Rebecca (4) ; BRYAN Cathy J. (1) ; WILLIAMS-SMITH Catherine T. (1) ; CHITTAMS Jesse(1) ; Affiliation(s) du ou des auteurs / Author(s) Affili ation(s)

• (1) Center for Clinical Epidemiology and Biostatistics, University of Pennsylvania School of Medicine and Abramson Cancer Center, Philadelphia, ETATS-UNIS(2) Department of Dermatology, University of Minnesota Medical School, Minneapolis, ETATS-UNIS(3) Physical Medicine and Rehabilitation, Mayo Clinic, Rochester, Minnesota, ETATS-UNIS(4) Department of Physical Medicine and Rehabilitation, University of Pennsylvania School of Medicine, Philadelphia, ETATS-UNISRésumé / Abstract

• Context Clinical guidelines for breast cancer survivors without lymphedema advise against upper body exercise, • Context Clinical guidelines for breast cancer survivors without lymphedema advise against upper body exercise, preventing them from obtaining established health benefits of weight lifting. Objective To evaluate lymphedema onset after a 1-year weight lifting intervention vs no exercise (control) among survivors at risk for breast cancer-related lymphedema (BCRL). Design, Setting, and Participants A randomized controlled equivalence trial (Physical Activity and Lymphedema trial) in the Philadelphia metropolitan area of 154 breast cancer survivors 1 to 5 years postunilateral breast cancer, with at least 2 lymph nodes removed and without clinical signs of BCRL at study entry. Participants were recruited between October 1, 2005, and February 2007, with data collection ending in August 2008. Intervention Weight lifting intervention included a gym membership and 13 weeks of supervised instruction, with the remaining 9 months unsupervised, vs no exercise. Main Outcome Measures Incident BCRL determined by increased arm swelling during 12 months (≥5% increase in interlimb difference). Clinician-defined BCRL onset was also evaluated. Equivalence margin was defined as doubling of lyphedema incidence. Results A total of 134 participants completed follow-up measures at 1 year. The proportion of women who experienced incident BCRL onset was 11 % (8 of 72) in the weight lifting intervention group and 17% (13 of 75) in the control group (cumulative incidence difference [CID], -6.0%; 95% confidence interval [CI], -17.2% to 5.2%; P for equivalence=.04).

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Among women with 5 or more lymph nodes removed, the proportion who experienced incident BCRL onset was 7% (3 of 45) in the weight lifting intervention group and 22% (11 of 49) in the control group (CID, -15.0%; 95% CI, -18.6% to -11.4%; P for equivalence=.003). Clinician-defined BCRL onset occurred in 1 woman in the weight lifting intervention group and 3 women in the control group (1.5% vs 4.4%, P for equivalence=.12). Conclusion In breast cancer survivors at risk for lymphedema, a program of slowly progressive weight lifting compared with no exercise did not result in increased incidence of lymphedema.Revue / Journal Title

JAMA, the journal of the American Medical Association ISSN 0098-7484 Source / Source2010, vol. 304, no24, pp. 2699-2705 [7 page(s) (article)] (40 ref.)Langue / LanguageAnglais

Editeur / Publisher• American Medical Association, Chicago, IL, ETATS-UNIS (1960) (Revue)

Mots-clés anglais / English Keywords• Lymphatic vessel disease• ; Cardiovascular disease• ; Breast disease• ; Breast disease• ; Mammary gland diseases• ; Surgery• ; Human• ; Cancer• ; Lifting• ; Treatment• ; Medicine• ; Randomization• ; Clinical trial• ; Mammary gland• ; Adult• ; Lymphedema• ; Female• ; Breast cancer• ; Woman

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