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Terzo numero... S.P.R.I.Te. in 10 mosse - Tommaso Dionigi Pag. 2 Un benvenuto alle matricole e non solo … - Alessandro Nicotra Pag. 5 Intervista doppia: Margara e Zavattaro - Monia Mosconi Pag. 7 Effective Java & XML - Luca Benini Pag. 15 Falso allunaggio sulle Twin Towers - Filippo Venturi Pag. 23 Il linguaggio AutoIt - Elvis Ciotti Pag. 27 Aforismi e citazioni Pag. 32 “La Sentinella” di Fredric Brown Pag. 34 Edizione autunnale di S.P.R.I.Te. Magazine. Ce l’abbiamo fatta! Un nuovo anno è iniziato ed il primo pensiero non può che essere dedicato ai più di 100 nuovi studenti che si sono iscritti al primo anno. Benvenuti! Per voi questo giornalino è una novità quindi è doverosa una piccola introduzione. Il progetto dell’Associazione S.P.R.I.Te. che prende il nome di “S.P.R.I.Te. Magazine” nasce dalla volontà di creare un canale di comunicazione all’interno del Corso di Laurea in Scienze dell’Informazione e non solo, dando la possibilità a chiunque lo desideri, di esprimere la propria opinione sui più svariati temi e di dare visibilità a progetti, idee, proposte di lavoro eccetera. Chi può scrivere su “S.P.R.I.Te. Magazine”? Tutti. Studenti, docenti, simpatizzanti… Per contattarci non dovete far altro che mandare una mail a [email protected] Non siate timidi… Fatevi avanti! STUDENTI POLO ROMAGNOLO INFORMATICA E TECNOLOGIE S.P.R.I.TE. MAGAZINE NUMERO III ANNO 2006 S.P.R.I.Te. Magazine Sommario

SPRITe magazine n.3

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Page 1: SPRITe magazine n.3

Terzo numero...

S.P.R.I.Te. in 10 mosse - Tommaso Dionigi Pag. 2

Un benvenuto alle matricole e non solo … - Alessandro Nicotra Pag. 5

Intervista doppia: Margara e Zavattaro - Monia Mosconi Pag. 7

Effective Java & XML - Luca Benini Pag. 15

Falso allunaggio sulle Twin Towers - Filippo Venturi Pag. 23

Il linguaggio AutoIt - Elvis Ciotti Pag. 27

Aforismi e citazioni Pag. 32

“La Sentinella” di Fredric Brown Pag. 34

Edizione autunnale di S.P.R.I.Te. Magazine. Ce l’abbiamo fatta!

Un nuovo anno è iniziato ed il primo pensiero non può che essere

dedicato ai più di 100 nuovi studenti che si sono iscritti al primo anno.

Benvenuti!

Per voi questo giornalino è una novità quindi è doverosa una piccola

introduzione. Il progetto dell’Associazione S.P.R.I.Te. che prende il

nome di “S.P.R.I.Te. Magazine” nasce dalla volontà di creare un canale

di comunicazione all’interno del Corso di Laurea in Scienze

dell’Informazione e non solo, dando la possibilità a chiunque lo

desideri, di esprimere la propria opinione sui più svariati temi e di

dare visibilità a progetti, idee, proposte di lavoro eccetera.

Chi può scrivere su “S.P.R.I.Te. Magazine”? Tutti. Studenti, docenti, simpatizzanti… Per

contattarci non dovete far altro che mandare una mail a [email protected]

Non siate timidi… Fatevi avanti!

S T U D E N T I P O L O R O M A G N O L O

I N F O R M A T I C A E T E C N O L O G I E

S.P.R.I.TE.

MAGAZINE

NUMERO III

ANNO 2006

S.P.R.I.Te. Magazine

Sommario

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S.P.R.I.Te. in 10 mosse

di Tommaso Dionigi <[email protected]>

Questo articolo ha lo scopo di presentare, senza descrizioni eccessivamente prolisse, le attività

che l’Associazione S.P.R.I.Te. ha in programma per il periodo ottobre 2006 – giugno 2007 e più

in generale ciò di cui si occupa durante l’anno.

Matricoleeee… questo è principalmente dedicato a voi!

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S.p.r.i.Te. Magazine

S.P.R.I.Te. Welcome!

Primi di ottobre. Benvenuto alle matricole, tesseramento

gratuito, presentazione delle nuove attività S.P.R.I.Te., vendita

e regalo di magliette, felpe e gadget vari, il tutto accompagnato

da un ricco buffet offerto gratuitamente dall’Associazione.

Che altro dire?! In fondo lo avete visto da poco…

Cineforum

Proiezioni gratuite presso il cine-teatro San Biagio a Cesena. Quest’anno

abbiamo deciso di realizzare l’iniziativa in collaborazione con

l’Associazione Studentesca SPAZI, aumentando di conseguenza il

numero di proiezioni a 10.

Tutti i lunedì. Inizio ore 21.

Per informazioni e calendario :

http://sprite.csr.unibo.it/cineforum06

Festa delle Matricole

In collaborazione con tutte le principali Associazioni

studentesche di Cesena. Il primo appuntamento festoso

dell’anno. Vidia Club, mai meno di 1000 studenti. Lo scopo?

Divertirsi insieme e devolvere l’intero utile della serata in

beneficenza. La festa è da poco passata… speriamo vi sia

piaciuta!

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Pagina 3

NUMERO III

Security Day & Linux Day

Evento che riprende la ricorrenza nazionale della giornata dedicata al

sistema operativo Linux. Il Linux day è ormai tradizionalmente

preceduto dal Security day, giornata dedicata a talk sulla sicurezza

informatica. Due giorni di interventi di diversi livelli di difficoltà da parte

di esperti del settore. Possibilità di ritirare gratuitamente copie di

distribuzioni Linux. L’ultima giornata si conclude con l’installation party,

momento nel quale i meno esperti possono chiedere l’aiuto dello staff per

l’installazione di Linux sul proprio PC.

27 e 28 ottobre 2006 presso la sededel C.d.L. in Scienze

dell’Informazione

http://sprite.csr.unibo.it/blog/progetti/linux-day/linux-day2006

Martedì universitari

Un’occasione, con cadenza settimanale, per incontrarsi la sera, bere qualcosa e conoscere gli altri

studenti della Città. Troppo spesso ci si è lamentati perché Cesena non offre un “punto di

ritrovo” per gli studenti universitari… Questa è la nostra risposta. In collaborazione con le

principali Associazioni studentesche di Cesena. Prezzi agevolati per tutti gli studenti.

Stiamo lavorando alla nuova edizione del “Martedì universitario” … a breve avrete nostre notizie

in merito!

Festa di carnevale

Mese di Febbraio. Carnevale. Martedì grasso. Quale migliore occasione per fare una festa?! Vidia

Club. Ovviamente sempre a scopo benefico. Lo scorso anno questa festa ha visto più di 1400

presenze… Stiamo già pensando a come rendere “particolare” la nuova edizione di questa festa…

Presto ci saranno novità!

S.P.R.I.Te. Magazine

Giornale dell’Associazione. Spazio a pensieri liberi di chiunque sia interessato a

scrivervi. Uscita (circa) bimestrale. Lo state leggendo… non aggiungo altro.

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S.p.r.i.Te. Magazine

Convenzioni

Da un accordo stipulato con oltre 80 attività commerciali di Cesena nasce il “libretto delle

convezioni”. Prezzi agevolati semplicemente mostrando la tessera dell’Associazione. Sconti dal

10 al 30 per cento.

http://sprite.csr.unibo.it/blog/wp-content/files/File/2006_convenzioni.pdf

Raduno universitario.

Aprile. La prima festa universitaria organizzata dalle Associazioni studentesche di Cesena. Nel

2007 sarà alla sua VIII edizione…

Sala Alfa-Albatros

Uno dei progetti di cui siamo più orgogliosi. Questo è il secondo anno da

cui ci occupiamo della gestione della Sala Studio Multimediale Alfa-

Albatros (in via Chiaramonti 46 a Cesena).

Vi lavorano più di venti studenti universitari garantendo un orario di

apertura molto ampio (lun-ven 9-23, sab 9-16, dom 16-23).

Ogni anno nel mese di maggio si rinnovano le selezioni per il personale.

Sei hai bisogno di dispense, fotocopie, rilegature, informazioni, o vuoi collaborare con noi…

vienici a trovare o consulta il nostro sito:

http://sprite.csr.unibo.it

Associazione studentesca S.p.r.i.Te.

Via sacchi 3, presso la sede del C.d.L. in Scienze dell’Informazione.

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Pagina 5

NUMERO III

La festa di benvenuto delle matricole

rappresenta una preziosa opportunità per

avvicinarsi alla vita da studenti, utile anche

per conoscere le principali caratteristiche del

divertimento universitario!

Anno Accademico 2006 -2007. Si comincia

una nuova stagione universitaria soprattutto

per le matricole… spaesate e di fronte ad una

“nuova vita”… Come affrontare un esame che

terrorizza? Quali sono i luoghi di culto dello

studio universitario? E quelli del

divertimento notturno…? A queste e ad altre

curiose ma altrettanto realistiche domande

hanno provato a dare una risposta le

Associazioni Studentesche Analysis,

A.ST.I.CE., MyS.T.A., Spazi e S.P.R.I.Te delle

facoltà del Polo Didattico-Scientifico di

Cesena – Università di Bologna nel corso

della festa di benvenuto alle matricole, che si

è svolta lunedì 17 ottobre dalle 22.30 presso i

locali del Vidia Club di San Vittore (Cesena).

È stata (per chi c’era…) un'occasione per

brindare all'inizio dell'attività didattica/

ricreativa ma anche per orientare i giovani

studenti al mondo delle serate universitarie

che seguiranno durante l’anno, al di fuori

delle noiose ore di lezioni.

Ad accogliere i nuovi iscritti era presente

tutto l’equipaggio delle associazioni che ha

brindato e augurato, alle matricole una felice

carriera universitaria, agli altri un Anno

Accademico pieno di soddisfazioni. E chi

meglio degli universitari "anziani", con un po'

d’esperienza sulle spalle, poteva accogliere i

nuovi iscritti…? Inoltre per matricole assieme

alla prevendita un drink in omaggio, in cambio

un bel timbro recante la dicitura “IO SONO

UNA MATRICOLA”, giusto per stabilire i

ruoli… e non tralasciare lo spirito goliardico…

Un approccio simpatico, ma al contempo

efficace!

Nel locale trasformato ad hoc per la serata, un

intreccio di luci e colori, poneva in risalto il bel

cartello con il logo delle festa, posto in alto

esattamente al centro della pista da ballo e

contornato di lucine rosse che creavano un

Un Benvenuto alle matricole e non solo …

17 ottobre – Festa delle Matricole 2006

di Alessandro Nicotra <[email protected]>

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S.p.r.i.Te. Magazine

gran bella atmosfera!

Anche il bar degli shortini (mini-cockatil

serviti in bicchierino), personalizzato per

l’occasione dalle sapienti mani dello staff della

festa, era ricco di novità: i nomi degli shortini

adattati con nomi tipici del mondo

accademico… Per usare un gioco di parole:

“Ogni matricola mostrando il proprio badge,

poteva sostenere un esame e rischiare di

prendere un 18 o un 30 lode, che registrerà

con lo statino”.

Nel corso della festa non è mancata la musica

live: i Perfect Mind, si sono esibiti, infatti, in

un concerto ricco anche di cover famose ed

hanno infuocato la sala aprendo la pista ai dj -

set che in seguito hanno esaltato la platea con

musica d’ottimi livelli.

La festa di benvenuto alle matricole è stata

organizzata dalle Associazioni in

collaborazione con la cooperativa Cyber 2000,

ed ha avuto come scopo principale la

socializzazione tra gli studenti, senza però

tralasciare la sensibilità sociale degli studenti.

L’intero utile, infatti, sarà devoluto in

beneficenza al Progetto dell'ospedale Bufalini

di Cesena: "Pediatria a misura di bambino".

Questa iniziativa è la conferma del grande

interesse delle Associazioni Studentesche di

Cesena nei confronti del sociale; da diversi

anni vengono, infatti, organizzate feste e

incontri a fine benefico e a favore di: borse di

studio, una scuola per bambini in Africa, LILA,

l'Aquilone di Iqbal, AVSI, Emergency, etc.

La Festa delle Matricole 2006 si spera abbia

raggiunto quindi il suo scopo: la creazione di

un primo momento (con circa 1200 presenze!)

d’incontro, di conoscenza, di socializzazione,

anche per significare che nello studio

l'impegno e la costanza necessari per

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NUMERO III

LUCIANO MARGARA

Nome e cognome? Luciano Margara

Titolo di studio? Dottorato in

Informatica

Materia d’insegnamento? Algoritmi

e Strutture Dati e Sicurezza.

Qual è il suo ambito di ricerca? Ho

fatto ricerca in diversi settori tra i quali:

sistemi dinamici complessi, teoria del caos,

complessità computazionale e, recentemente,

Bioinformatica.

Com’è arrivato fino a qui? Mi sono

Laureato a Pisa nel 1991, ho vinto un

concorso di ricercatore a Bologna nel 1995,

quello di associato a Bologna nel 2000, e

quello da ordinario qui a Cesena nel 2005.

Luogo preferito per le vacanze?

Mare.

Qual è il suo piatto preferito?

Melanzane alla parmigiana.

INTERVISTA DOPPIA

Luciano Margara - Gianluigi Zavattaro

A cura di Monia Mosconi <[email protected]>

Cosa fa nel tempo libero? Nel tempo

libero, che tipicamente non ce né mai molto,

faccio molto sport in particolare, beach volley,

taekwondo, calcio, basket.

Se vincesse un milione di euro?

Cosa farebbe? Con un milione di euro non ti

cambierebbe la vita, non puoi smettere di

lavorare… me la prenderei un po’ più comoda,

nel senso che starei un po’ più tranquillo con le

spese generali, forse cambiare casa….se fossero

100 miliardi potrei sbizzarrirmi un po’ di più..

Cosa ne pensa del Corso di Laureal?

L’università italiana in generale sta un po’

calando le braghe, abbassando il livello di

difficoltà intendo, e questo a lungo termine

sarà sicuramente una cosa negativa. Il nostro

Corso di Laurea, è un buon Corso di Laurea nel

panorama italiano con una qualità diciamo

medio/alta, non lo vedo peggiore di altri corsi

più blasonati. Stiamo cercando di migliorarlo

ancora e abbiamo fatto diverso lavoro in

questa direzione, per cui sono abbastanza

soddisfatto.

E degli studenti di oggi? Molto spesso

viene fatta loro una critica, ovvero quella di

essere demotivati e di qualità decrescente ogni

anno. Non so se questa analisi corrisponda alla

realtà, ma credo che se un peggioramento c’è

realmente stato ci si debba anche chiedere se

lo stesso peggioramento non sia presente

anche nel corpo insegnante, di ogni ordine e

grado…..

Che rapporto ha con i suoi studenti?

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S.p.r.i.Te. Magazine

Credo di aver un buon rapporto con i miei

studenti, credo che sia reciproco nel senso che

ho quasi sempre feedback positivo, per cui

direi che…secondo me il rapporto è molto

buono. Però bisogna chiederlo anche a loro.

Ma non chiedetelo a milanisti e juventini ….

Quali materie mancano nel nostro

Corso di Laurea? Nel nostro Corso di

Laurea, non credo che ci siano delle lacune

specifiche, l’informatica è una disciplina

molto giovane, per cui non è molto

standardizzata, quindi chiedere che materie

manchino è un po’ forviante, le materie di

base ci sono tutte, ovviamente la mancanza di

una disciplina piuttosto che di un altra

dipende dal fatto che non siamo tantissimi

docenti per cui dal punto di vista didattico è

una cosa limitata, però non noto delle grosse

mancanze…

Quali strutture mancano nel nostro

Corso di Laurea? Fra i Corsi di Laurea in

cui sono stato, diciamo che è uno dei più

dotati dal punto di vista delle strutture, non

credo che ci si possa lamentare, sia dal punto

di vista delle aule, sia dal punto di vista dei

laboratori…credo non ci sia niente da dire.

Se si dovesse immatricolare, quale

facoltà sceglierebbe? In Italia o

all’estero? se mi dovessi immatricolare

nuovamente, non so se rifarei informatica,

forse cercherei qualche Corso di Laurea, che

permetta di fare un lavoro più remunerativo,

anche a scapito del piacere personale, per cui,

potrei tentare di fare il notaio, l’avvocato,

anche se sono molto contento del lavoro che

faccio, per la questione estero o no…non so…

ho studiato e lavorato anche all’estero per cui

diciamo che se per estero intendiamo Hawaii

potrei anche immatricolarmi all’estero.. se per

estero intendiamo gli Stati Uniti, non penso

che vorrei crescere i miei figli là…è uno stile di

vita troppo competitivo, però il mio passato

all’estero lo ricordo molto volentieri.

Perché? l’immatricolazione è una cosa

che ti condiziona tutta l’esistenza, se uno fa

legge, può fare l’avvocato, se uno fa

informatica, può fare l’informatico.. secondo

me all’inizio, quando hai 18 anni non è molto

chiaro di ciò che puoi fare. Secondo me la

grande scelta è tra ciò che ti piace e ciò che ti

permette di far soldi. Beato chi può soddisfare

entrambe le esigenze. …io ho scelto quello che

mi piaceva, adesso probabilmente sceglierei

quella che mi fa fare i soldi!

Differenza fra le facoltà italiane e

quelle all’estero? mah la differenza

nell’ambito dell’informatica la vedo

sostanzialmente fra facoltà europee e facoltà

statunitensi, li c’è una differenza dal punto di

vista della qualità soprattutto nel valore che il

titolo ti dà, negli stati uniti, se ti laurei in una

buona facoltà trovi subito un buon lavoro,

nella facoltà italiane invece come nel resto

d’Europa, la situazione è abbastanza peggiore

rispetto agli Stati Uniti. In questo momento

l’informatica Italiana non è per nulla indietro

rispetto agli altri stati Europa, anzi ! è un po’

indietro rispetto gli Stati Uniti… quello si.

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Pagina 9

NUMERO III

In che cosa dovrebbe migliorare il

nostro Corso di Laurea? è solo un anno

che sono qua, quindi è un giudizio un po’

affrettato, però secondo me non ha una cosa

in particolare su cui migliorare, il corpo

docente, lo vedo abbastanza impegnato e fa

il massimo che può fare, o almeno ciò è vero

per la stragrande maggioranza dei

componenti, per cui se si parla di

miglioramento forse un miglioramento

generalizzato, non vedo una cosa in

particolare che va cambiata. Ho

l’impressione che si presenti all’esterno in

modo non adeguato… avremmo bisogno di

una politica di marketing un po’ migliore per

poter riuscire a trovare gli studenti che

veramente vogliono fare informatica,

secondo me la gente non ha molto idea di

che cos’è l’informatica, la confonde con la

patente europea del computer, però su

questo fronte ci stiamo muovendo per cui

cerchiamo di fare un po’ più orientamento

per avere più studenti convinti e di qualità.

Cosa ne pensa della nuova

riforma universitaria che mira a

diminuire il numero di corsi

aumentando il numero di crediti e di

conseguenza aumentare la varietà dei

contenuti di essi? ma io credo che

qualunque governo si avvicendi al potere (sia

di destra che di sinistra) pensi di essere

l’esecutivo del secolo per cui si sente di dover

fare la riforma del secolo, per cui fa

l’ennesima riforma, che non crea altro che

difficoltà, per quanto mi riguarda si poteva

rimanere con l’ordinamento che avevamo 15

anni fa che non sarebbe cambiato nulla, le

persone sono sempre le stesse e questi continui

cambiamenti non fanno altro che mettere in

difficoltà sia noi che gli studenti che continuano

ad avere esami cambiati nel nome e nel

contenuto. E credo che questi continui

cambiamenti di tipo estetico e non sostanziale

(nomi dei corsi, numero di crediti, mutazioni)

che continuiamo a subire da anni, non siano

altro che un danno, per cui ogni riforma che

viene fuori secondo me, è una brutta riforma, e

tipicamente sono fatte da persone che non

sanno cosa sia l’università, per cui sono molto

critico verso le riforme, direi che è ora di

smettere con queste riforme, tenere lo statuto

che abbiamo, e cercare di organizzarlo e

portarlo in una fase non più transitoria ma

definitiva in modo tale che gli studenti sappiano

cosa vanno a fare, sappiano i contenuti. Poi il

singolo docente terrà aggiornato i contenuti,

abbiamo una crescita tumorale in cui ogni volta

si cambiano le regole e non si capisce più

niente, per cui sono contrario alle riforme.

Cosa ne pensa dell’associazione

S.p.r.i.Te.? Non ho elementi per dare un

giudizio, è da poco che sono qua e questa

intervista forse è il primo contatto diretto con

l’associazione che ho e mi riservo di dare un

giudizio successivamente.

E del giornalino? ne ho vista una sola

copia, ho letto gli articoli, penso che

potenzialmente potrebbe essere uno strumento

comunicativo con una funzione ragionevole, ma

anche qui non posso dare un giudizio

approfondito, mi dovrei basare solo su quel

numero, per cui mi astengo per il momento.

Si faccia una domanda nel nostro

Corso di Laurea, e si dia una risposta.

Come mai nel nostro corso di Laurea si

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S.p.r.i.Te. Magazine

Intervista doppia

GIANLUIGI ZAVATTARO

Nome e cognome? Gianluigi Zavattaro

Titolo di studio? Sono laureato in

Scienze dell’Informazione vecchio

ordinamento a Bologna, poi ho fatto il

dottorato in Informatica.

Materia d’insegnamento?

Informatica teorica, Linguaggi di

programmazione.

Qual è il suo ambito di ricerca?

Provengo dall’area dei linguaggi di

programmazione, in particolare mi occupo di

linguaggi per la programmazione di sistemi

concorrenti distribuiti. Studio i modelli di

coordinazione, un particolare approccio per

sviluppare applicazioni distribuite, e piu’ di

recente ho iniziato a studiare i nuovi linguaggi

per lo sviluppo di applicazioni basate su “web

services”.

Com’è arrivato fino a qui? (studi,

insegnamento….) mi sono laureato nel 1994,

ho fatto un dottorato fino al 2000 durante il

quale ho trascorso diversi mesi all’estero in

Olanda, presso un centro di ricerca che si

chiama CWI, dove ho approfondito alcuni

aspetti legati ai linguaggi di programmazione

concorrenti. Sono stato ricercatore dal 2000 al

2005, e dal 2005 sono professore associato

presso il corso di studi di Cesena; come

attivita’ didattica ho insegnato nel corso di

programmazione al primo anno di informatica

e ho tenuto anche corsi, al di fuori delle facoltà

scientifiche, di introduzione generale

all’informatica come ad esempio presso il corso

di scienze della comunicazione dove ho

insegnato l’”ABC” dell’informatica, oppure

presso il corso di scienze della formazione

primaria.

Luogo preferito per le vacanze? Sono

appassionato della montagna, dove mi piace

fare camminate e semplici arrampicate. Però,

per soddisfare anche esigenze famigliari,

bisogna sempre che organizzi anche un po’ di

villeggiatura al mare; in questo caso preferisco

evitare i momenti ed i luoghi particolarmente

affollati…quindi, al di fuori di agosto, va bene

anche il mare.

Qual è il suo piatto preferito?

Essendo di origini Bolognesi chiaramente amo

lasagne e tortellini... ma lo “stracotto al barolo”

di mia suocera occupa forse il primo posto

nella classifica dei miei piatti preferiti.

Cosa fa nel tempo libero? Uno degli

hobby che sono riuscito a mantenere è la

musica, suono il basso elettrico in un

gruppetto rock, quindi ogni tanto mi diletto in

questo…qualche seratina qua e la…ma niente

di eccessivamente impegnativo.

Se vincesse un milione di euro?

Cosa farebbe? Tante cose mi passano per la

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NUMERO III

testa….ma nulla di specifico…in una

trasmissione televisiva, recentemente, un

ricercatore universitario per convincere che

era la persona giusta per ricevere una grossa

quantita’ di denaro, diceva che avrebbe usato

tutti i soldi in ricerca scientifica. Forse

qualcuno di questi soldi li userei anche io,

ma non tutti; gli altri li userei eventualmente

per rendere più tranquilla l’esistenza in

famiglia, chiedere a mia moglie se vuole

lavorar meno, fare qualche viaggio in più per

rilassarsi tutti insieme.

Cosa ne pensa del Corso di

Laurea? Secondo me ha delle forti

potenzialità, in quanto è un po’ diverso dagli

altri corsi di informatica in giro per l’Italia:

ha una forte componente di docenti anche di

discipline non prettamente informatiche. Ci

sono docenti di matematica, che si occupano

di vari aspetti della matematica vicino

all’informatica (come ricerca operativa o

calcolo numerico), c’è un forte gruppo di

ingegneri informatici (che non sempre si ha

all’interno di un Corso di laurea presso la

facoltà di scienze), quindi essendo arrivato

da poco, da circa un anno e mezzo, qua a

Cesena, mi stimola molto questa peculiarità

del corso di laurea; mi piacerebbe riuscire a

far fruttare queste caratteristiche un po’

diverse.

E degli studenti di oggi? Arrivando

qua a Cesena ho iniziato a insegnare alla

laurea specialistica, invece da ricercatore ho

sempre insegnato al primo anno. Noto una

grande differenza tra le matricole che ho

incontrato nelle precedenti esperienze e gli

studenti della specialistica. Penso sia dovuto

al fatto che, nell’arco degli anni vengono in

qualche modo filtrati gli studenti: nella

specialistica ci sono solamente quelli più

motivati mentre al primo anno vedo un po’ di

disorientamento iniziale, gli studenti un po’ si

perdono, perché c’è forse una concezione

dell’informatica nelle superiori che è diversa dal

concetto di informatica come disciplina

scientifica; si pensa infatti all’informatica come

un insieme di strumenti e tecnologie (la rete

internet, i vari dispositivi elettronici con una

forte componente informatica) che questi

ragazzi vedono e pensano di studiare venendo

ad informatica; questo non è del tutto vero,

perché cerchiamo di insegnare i concetti

fondamentali, quello che ci sta dietro a questi

strumenti. Più o meno la mia valutazione è

questa: mi sto trovando molto bene con gli

studenti specialistici, mi trovavo bene anche

con le matricole, ma notavo queste difficoltà

che i ragazzi avevano.

Che rapporto ha con i suoi studenti?

Cerco di tenere un rapporto abbastanza di

dialogo, non solamente unidirezionale da

docente a studenti…e per questo cerco sempre

di diminuire quelle distanze che ci possono

essere storicamente tra professore e studente.

Spero di aver successo in questo mio tentativo.

Quali materie mancano nel nostro

Corso di Laurea? … si sta discutendo molto

nel consiglio di Corso di Laurea di come

migliorare la proposta formativa, sono stato

abbastanza attivo a partire da questa primavera

all’interno di questo gruppo di docenti, e stiamo

pensando a come migliorare le cose, e quindi ci

stiamo anche chiedendo quali corsi mancano

per cercare di introdurli… e la mia personale

visione è che sulla triennale si potrebbe cercare

di aggiungere qualcosa in più. In particolare,

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Pagina 12

S.p.r.i.Te. Magazine

nel mio settore dei linguaggi di

programmazione, noto la carenza di un corso

sui paradigmi di programmazione, in

particolare object orientation. Già da diverso

tempo si dice che non c’è un corso

fondamentale triennale dove si insegnano

queste cose e, se tutto va bene, dal prossimo

anno verra’ introfotto come risultato di queste

discussioni che sono partite da questa

primavera. Per quanto riguarda gli aspetti

matematici, secondo me, corsi con una

maggiore componente di logica matematica

possono aiutare per capire meglio i linguaggi

di programmazione, ad esempio, anche

quando insegno nel corso di informatica

teorica vari concetti che richiedono alcuni tipi

di dimostrazioni diverse dalle dimostrazioni

classiche viste in analisi, noto che gli studenti

hanno alcune difficoltà in quanto appaiono

carenti le basi logiche. Una esperienza simile

l’ho avuta insegnando nel corso di linguaggi:

quando si parla di “type system” (cosa

importantissima per i linguaggi di

programmazione), conoscere un po’ più di

logica matematica aiuterebbe gli studenti.

Quali strutture mancano nel nostro

Corso di Laurea? Come strutture, mi

sembra che sia molto ricco il nostro Corso di

Laurea. Provengo da una realtà diversa;

quando ero ricercatore, ho insegnato al corso

di laurea a Bologna, dove ci sono molte meno

strutture, meno spazi soprattutto per gli

studenti. Qui a Cesena i laboratori sono molto

più ricchi, più attrezzati, ben seguiti, ci sono

più spazi per studiare: sale studio, per

incontrarsi. Le stesse associazioni che ci sono,

non sono presenti nel corso di laurea a

Bologna, quindi non mi viene in mente nulla

di specifico da indicare come carenze di

strutture.

Se si dovesse immatricolare, quale

facoltà sceglierebbe? In Italia o

all’estero? Immatricolarsi, fare il primo anno

di università subito all’estero sarebbe un po’

troppo eccessivo. Secondo me la triennale si

può fare in Italia trovando proposte molto

interessanti. Personalmente, quando mi sono

iscritto all’università ero interessato a facoltà

scientifiche ed ero indeciso su matematica,

fisica e scienze dell’informazione, ed ho optato

per scienze dell’informazione. Oggi come oggi

dovrei rivalutare bene le proposte attuali di

matematica e fisica, che non conosco

benissimo, per decidere. Per quanto riguarda

studi specialistici, potrebbe diventare

interessante iniziare a guardarsi anche al di

fuori dei confini italiani, o eventualmente per

un dottorato. Io ho fatto tutto in Italia, ed ho

fatto solo parte del dottorato anche all’estero.

Forse fare tutto il dottorato all’estero, potrebbe

diventare utile.

Perché? È legato all’esperienza

personale, i mesi vissuti all’estero sono stati

utili per incontrare modi di fare ricerca diversi

da quello che avevo visto con i docenti che mi

seguivano a Bologna, ambienti diversi, modi di

lavorare diversi, e sicuramente vedere come

funzionano queste cose all’estero è utile.

Differenza fra le facoltà italiane e

Page 13: SPRITe magazine n.3

Pagina 13

NUMERO III

quelle all’estero? Didattica all’estero

sinceramente non l’ho mai seguita da vicino,

quindi non riesco a dare una valutazione

dettagliata. Una differenza che noto

guardando i colleghi docenti stranieri è che

questi solitamente hanno un minor carico

didattico. Ad esempio io tengo due corsi

fondamentali, mentre all’estero ne tengono

solitamente al massimo uno, piu’

eventualmente un corso complementare. Un

altro aspetto è poter aver più tempo e risorse

da investire sulla didattica, quindi

insegnando meno corsi, e mettere a

disposizione degli studenti più persone (i

cosiddetti tutor, o esercitatori), che di solito

all’estero sono più stabili rispetto ai tutor che

abbiamo qui in Italia, cioè rimangono gli

stessi per più anni, e che permettono al

docente di impostare il corso con del

materiale aggiuntivo, con esercitazioni fatte

con maggior attenzione. Inoltre all’estero i

docenti ed i tutor seguono classi di studenti

di numero inferiore rispetto alle nostre classi

di 100 studenti. Quando si hanno poche

decine di studenti, si riescono a seguire

meglio. Ecco, le differenze come docente che

noto sono queste: i miei colleghi all’estero,

hanno meno corsi, e più risorse per poter

seguire più attentamente gli studenti.

In che cosa dovrebbe migliorare il

nostro Corso di Laurea? La risposta a

questa domanda un po’ legata alla risposta

che ho dato prima. Finora, ho avuto più

tempo per ragionare sulla proposta

triennale, e ho detto quello che secondo me

può essere fatto: la preparazione nella mia

area dei linguaggi di programmazione,

bisognerebbe provare ad anticipare alla

triennale qualcosa che al momento insegno

nella specialistica, nel corso di linguaggi; penso

sia utile una maggior componente di

matematica spinta verso la logica (corso che

potrebbe essere tenuto da un docente di

matematica o anche da un informatico). Non

vedo altri problemi; al momento è secondo me

quello che manca.

Cosa ne pensa della nuova riforma

universitaria che mira a diminuire il

numero di corsi aumentando il numero

di crediti e di conseguenza aumentare la

varietà dei contenuti di essi? In realtà

questa proposta, secondo me, è rivolta a Corsi

di Laurea, come ho avuto occasione di

conoscere facendo supplenze per le facoltà

diverse dalle facoltà scientifiche, dove i corsi

sono al massimo da tre crediti. Le suddette

triennali arrivano ad avere una quantità di

prove d’esame esagerata, supera notevolmente i

30, quindi la riforma chiederà a questi corsi di

laurea di ripensare parecchio alla propria

struttura. Invece per le facoltà scientifiche, in

particolare informatica, la novita’ non dovrebbe

richiedere rivoluzioni; adesso il numero di

esame per la triennale supera 20, però non di

tanto, e sei crediti per un corso non è

considerato un numero di crediti sbagliato.

Forse, per la specialistica, qualcosa è da

rivedere, perché quasi tutti corsi sono da sei

crediti. Quindi bisognerà in qualche modo

provare a concentrarsi su corsi attualmente

separati in complementari diversi, e se questi

hanno un nucleo comune, provare ad

unificarli, oppure pensare ad una prova

comune d’esame. Questo esercizio di vedere se

ci sono sovrapposizione è inoltre un esercizio

molto utile che noi docenti stiamo già facendo

da questa primavera in poi, per vedere,

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Pagina 14

S.p.r.i.Te. Magazine

appunto, se e’ necessario o utile accorpare

corsi .

Cosa ne pensa dell’associazione

S.p.r.i.Te.? Essendo da poco tempo qua a

Cesena, non ho avuto modo di interagire più

di tanto con l’associazione; da commenti che

ho sentito da parte di studenti e altre persone

con cui collaboro, tutor dei miei corsi, che

sono qui a Cesena da più tempo, le valutazioni

sono positive. L’associazione offre un servizio

utile agli studenti, un supporto soprattutto

alle matricole, che permette loro di iniziare a

capire la vita dello studente universitario più

velocemente. Vedere qualcuno con più

esperienza, li può aiutare. L’associazione

S.p.r.i.Te. fa parte anche delle cose in più che

noto qua a Cesena, rispetto ad altri corsi di

laurea dove ho avuto modo di lavorare in

precedenza.

E del giornalino? Hemm…quanti

numeri sono usciti prima? Due…questo è il

terzo…non ho avuto modo di leggerli, non

posso valutare, però ho sentito commenti,

sempre indiretti, sul fatto che sono stati messi

nero su bianco dei commenti, che erano

rimasti sempre un po’ nell’aria, da parte di

studenti nei confronti del corso di Laurea.

Questo può essere utile per confrontarsi più

approfonditamente, anche perché solo

recentemente sono entrati più numerosi nel

Consiglio di Laurea. Nel mio primo anno da

professore a Cesena, gli studenti erano meno

presenti nei consigli. So che il problema è

stato che i rappresentanti erano fuori sede, e

per un po’ di tempo si sono impegnati in altro;

naturalmente per noi docenti diventa difficile

interagire con gli studenti, perché il luogo

principe sono i consigli e ci dovrebbero essere

i rappresentanti. Se mancano questi non

riusciamo a confrontarsi. Il giornalino e

l’associazione sono una cosa in più e ben

venga.

Si faccia una domanda nel nostro

Corso di Laurea, e si dia una risposta.

Che ci chiediamo? Che cosa possiamo fare per

far capire un po meglio cos’è l’informatica nei

licei e negli istituti superiori? Quello che si può

provare a fare e che siamo partiti da

quest’anno a fare, è presentare una sorta di

seminario di concetti di informatica negli

istituti superiori invece che andare a fare

pubblicità che è una cosa nemmeno apprezzata

dai docenti delle superiori. Penso sia utile

andare a raccontare che dietro all’informatica

ci sono dei concetti, c’è un modo di ragionare,

che non emerge dagli strumenti e tecnologie

informatiche che si vedono in giro per il

mondo. Mi auspico che questo genere di lavoro

invogli anche gli studenti più legati alle

discipline concettuali, come matematica e

fisica, ad iscriversi anche ad informatica, cosa

che al momento sta venendo meno. Ci sono

sempre più iscritti negli ultimi anni a

matematica e fisica e altre discipline di questo

genere, mentre l’informatica è più o meno

stabile, o qualche anno è capitato di perdere

qualche studente, e spesso appunto mancano

tra gli iscritti quelli con il voto di diploma alto,

che rappresentano ragazzi più portati a

ragionare ad un superiore livello di astrazione.

Probabilmente può essere utile far capire a

questi ragazzi che anche ad informatica c’è

qualcosa di concettuale e di interessanti, e non

solo l’utilizzo di strumenti e tecnologie.

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NUMERO III

INTRO

“Come on, you apes! You wanta live forever?”

Robert A. Heinlein

Trascendendo dagli aspetti teorici alla base dello standard XML, possiamo tranquillamente

asserire che è una modalità per la specifica e lo spostamento temporale o spaziale di

informazioni strutturate. Uno degli usi, che a mio parere è direttamente sulla sottile linea di

confine che divide l’uso dall’abuso, è l’impiego di XML come un Flat File DB, come un sostituito,

spesso inferiore, dei più noti Flat File, come ad esempio il Berkely DB [1].

Supponiamo di voler memorizzare delle informazioni relative a cantanti, potremmo impiegare

un file XML simile a cantanti.xml.

Analogamente se volessimo memorizzare delle informazioni relative a uno scambio di messaggi

impiegheremo un file xml simile a messaggi.xml.

Come è evidente xml è in grado, per quello che vogliamo prendere in considerazione ora, di

effettuare lo store di informazioni, ma in generale questo è solo un dei reagenti necessari. E’

necessario disporre di un linguaggio di programmazione che offra le API necessarie per accedere

allo store. In questo periodo va molto di moda utilizzare Java per l’impiego della tecnologia XML

[2].

Effective Java & XML

di Luca Benini <[email protected]>

1-http://www.sleepycat.com/

2-L’autore dopo aver lavorato con XML in Perl/C++/C e Java è convinto che Java presenti il peggior supporto possibile a XML, se

confrontato con quello offerto direttamente o indirettamente dagli 3 linguaggi (in ordine di adeguatezza a XML).

<cantanti>

<cantante>

<nome>Eros</nomecognome>Ramazzotti</cognome>

<sesso>M</sesso>

</cantante>

<cantante>

<nome>Carmen</nome>

<cognome>Consoli</cognome>

<sesso>F</sesso>

</cantante>

</cantanti>

cantanti.xml

Page 16: SPRITe magazine n.3

Pagina 16

S.p.r.i.Te. Magazine

Dati i dati che vogliamo modellare, è abbastanza intuitivo iniziare impiegato due classi Java similmente strutturate:

Ovviamente arricchiti con i rispettivi Getter e Setter. Avremmo quindi tutta una serie di metodi (che tool come Eclipse possono generare automaticamente) nella forma String getXxxx() e setXxxxx(String value).

Inseriamo tutto nel caldero in un package ad hoc (xmldata nel nostro caso)

public class Nota {

private String from;

private String to;

private String message;

Nota.java

<note>

<nota>

<from>Persona A</from>

<to>Persona B</to>

<message>Vieni stasera?</message>

</nota>

<nota>

<from>Persona B</from>

<to>Persona A</to>

<message>Si</message>

</nota>

</note>

Messaggi.xml

public class Cantante{

private String nome;

private String cognome;

private String sesso;

}

Cantante.java

Page 17: SPRITe magazine n.3

Pagina 17

NUMERO III

Riflessione

“If you want in on the Discordian Society then declare yourself what you wish

do what you like and tell us about it

or if you prefer don't.”

La riflessione è un aspetto presente in un gran numero di linguaggi anche se tende a prendere

nomi diversi in contesti diversi. A grandi linee si può dire che il supporto alla riflessione

consente a un programma di ispezionarsi ed operare su se stesso[3], in realtà ciò vuol dire

veramente poco, e le definizioni derivanti dal mondo Object Oriented sono ancora più fuorvianti:

“… Secondo l'approccio classico di Maes e Ferber, un sistema riflessivo è strutturato in due o

più livelli, che costituiscono una torre riflessiva. Le entità (gli oggetti) del livello base

realizzano le funzionalità fondamentali del sistema. Questo livello è quello "tradizionale", che

riceve input dall'esterno (per esempio dall'utente), lo elabora, e produce output. Le azioni delle

entità situate nei livelli superiori (meta-oggetti), invece, non operano sui dati del sistema (p.es.

l'input dell'utente), bensì sugli oggetti dei livelli inferiori. Essi osservano la struttura o il

comportamento degli oggetti sottostanti e potenzialmente intervengono per modificarlo. Sulla

base di questa idea di fondo, Maes, Ferber e altri definirono un modello teorico per la

riflessione nei sistemi a oggetti che costituisce ancora oggi un punto di riferimento importante

in quest'area, benché implementazioni dell'idea di reflection come quella che si trova in Java

siano tipicamente più limitate e semplificate dal punto di vista semantico…”[4]

Un approccio più chiaro può essere trovato nei linguaggi di scripting, in particolare ci

concentremo sull’aspetto che impiegheremo in questo articolo: la possibilità di invocare metodi

(e quindi anche costruttori) utilizzando una stringa contente il loro nome.

Per chi è avvezzo ai linguaggi di scripting, andremo a utilizzare l’equivalente java della funzione eval in Perl o del seguente blocco php:

<?php

function test() { print "Hello World\n"; }

$a="test";

$a(); ?>

Test.php

3-http://nicchia.ingce.unibo.it/oop/web/21-riflessione.html

4-http://it.wikipedia.org/wiki/Riflessione_(informatica)

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S.p.r.i.Te. Magazine

Per ottenere un handle alla riflessione impiegheremo il metodo getClass() che ogni oggetto in

Java eredita da Object. Questo metodo restituisce un oggetto di tipo Class (ma guarda un po’)

che contiene le meta informazioni (informazioni sulle informazioni) riguardanti la classe.

Trascendendo la presentazione dettagliata di Class che può essere trovata nella documentazione

SUN ci concentriamo esclusivamente su

Method getMethod(String name,

Class[] parameterTypes)

Che fornendogli un nome e un array di oggetti Class per ogni parametro ci fornisce un oggetto

Method. Sempre dalla documentazione SUN veniamo a sapere che Method presenta un metodo

(e la mente vacilla…)

Object invoke(Object obj, Object[] args)

Che ci permette di invocare il metodo appena selezionato, considerando come oggetto di

riferimento obj e passandogli gli argomenti args.

Abbiamo visto come (bè più o meno, i dettagli vengono dopo…) invocare un metodo di un class

attraverso un oggetto Method a partire da un oggetto Class ottenuto con il metodo getClass() di

un oggetto.

Il problema di questo approccio (oltre alla difficoltà da affrontare per non cadere nel ridicolo) è

che è necessario avere un’oggetto su cui chiamare getClass(), in realtà Java permette di ottenere

un Class anche a partire dal nome (inteso come String) della classe, con il metodo statico

Class.forName(String CompleteClassName

Dove CompleteClassName oltre a essere case sensitive richiede l’esplicitazione completa del

package (es xmlutil.Cantante).

Riassumendo possiamo creare oggetti di classi avendone il nome solo a runtime, e su questi

oggetti possiamo chiamare metodi conoscendono solo a runtime il nome.

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Pagina 19

NUMERO III

IL CODICE

“…Strong typing is for people with weak memories”

Real Programmer Definition

Riassumiamo un attimo quello che vogliamo fare…

A partire da un file xml contenente tanti “record” vogliamo ottenere una collezione (useremo

un’ArrayList) della classe corretta con i campi corretti. Tutto questo senza doverci preoccupare

del tipo memorizzato e senza scrivere tanto codice… Questo devo funzionare:

ArrayList cantanti = Utils.XMLLoader("cantanti.xml");

ArrayList note = Utils.XMLLoader("note.xml");

Dovremo quindi:

Caricare il documento xml a partire dal nome del file:

public static Document parseFile(String filename)

{

DocumentBuilderFactory dbf=

DocumentBuilderFactory.newInstance();

dbf.setIgnoringElementContentWhitespace(true);

DocumentBuilder db;

try {

db = dbf.newDocumentBuilder();

return db.parse(filename);

} catch (Exception e) {

// TODO Auto-generated catch block

e.printStackTrace();

}

return null;

}

Dato un documento XML ottenere il nome della classe memorizzata (il tag di apertura del

record)

private static String classNameFromXml(Document doc)

{

Element root = doc.getDocumentElement();

NodeList nl = root.getChildNodes();

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Pagina 20

S.p.r.i.Te. Magazine

for(int i=0;i<nl.getLength();i++)

{

if(nl.item(i).getNodeType() !=Node.TEXT_NODE )

{

return asJavaClassName(nl.item(i).getNodeName());

}

}

return null;

}

E in fine costruire il nome del metodo (getXXX) da invocare

private static String asJavaSetter(String name)

{

String a = asJavaClassName(name);

return "set" + a;

}

Dove asJavaClassName porta la stringa allo stile CamelCase:

private static String asJavaClassName(String name)

{

name=name.toLowerCase();

String first = name.substring(0,1);

first=first.toUpperCase();

String second = name.substring(1);

return first + second;

}

A questo punto….

public static ArrayList XMLLoader(String filename)

{

ArrayList output = new ArrayList();

Class[] Sc = {String.class};

Class c;

String gname;

String[] arg = new String[1];

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Pagina 21

NUMERO III

Document doc = parseFile(filename); // Carico il document

String ClassName=classNameFromXml(doc); // La classe su cui operare

String TagName=ClassName.toLowerCase(); // Quindi il tag da cercare

ClassName = "xmldata." +ClassName; // Ci vuole anche il package

try {

c = Class.forName(ClassName); // Prendo la Class della classe

Element root = doc.getDocumentElement();

NodeList nl = root.getElementsByTagName(TagName);

for(int i=0;i<nl.getLength();i++)

{

NodeList nl2 = nl.item(i).getChildNodes();

Object o = c.newInstance(); // Creo l’oggeto

for(int j=0;j<nl2.getLength();j++)

{

if(nl2.item(j).getNodeType() !=Node.TEXT_NODE )

{

// Il nome del setter dipende dal tag…

gname= asJavaSetter(nl2.item(j).getNodeName());

// Gli argomenti sono il valore del nodo

// …. Come array

arg[0]= nl2.item(j).getFirstChild().getNodeValue();

//Invochiamo…

c.getMethod(gname,Sc).invoke(o,arg);

}

}

// Aggiungiamo alla lista…

output.add(o);

}

return output;

} catch (Exception e) {

e.printStackTrace();

}

return null;

}

}

La maggior parte del codice è legata alla difficoltà di manipolare le stringhe in Java, e per fortuna

che ci siamo limitati ai setter… il brutto del CamelCase è che non è tanto facilmente ottenibile

(impossibile) con il codice…

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S.p.r.i.Te. Magazine

Conclusioni

"Sugar, spice and everything nice…”

The Powerpuff Girls

Una sola classe (che potete tranquillamente usare anche senza capire…), vi permette di

dimenticarvi completamente le problematiche legate all’uso di xml con Flat File: chiamate

XMLLoader e magicamente eccovi gli oggetti già allocati e già opportunamente impostati.

Generazione Automatica dei getter e setter in Eclipse

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NUMERO III

Arrivo, mi siedo al computer, penso. Scriverò

qualcosa di interessante, almeno spero, per

voi e per me. Farò una panoramica su uno dei

tanti argomenti che mi hanno interessato e

affascinato, negli ultimi anni, e trarrò, in

conclusione, gli insegnamenti che ho appreso

e che potrebbero far riflettere anche voi.

Non potendo scrivere un poema, sarò

stringato e chiaro, per quanto possibile.

Bene. Cominciamo.

Da diversi anni va diffondendosi un

fenomeno sociale che, se inizialmente

coinvolgeva sporadici ricercatori di quel

Santo Graal che rappresenta una ipotesi di

complotto suggestiva. Preferibilmente di

livello mondiale. Oggigiorno trova tanti

seguaci, grazie anche all’avidità dei media.

Purtroppo, dopo calcio e gossip, i media

hanno scovato un nuovo terreno fertile per

raccogliere soldi (nel caso di libri o riviste) e

audience (nel caso di trasmissioni tv), ossia

amplificare le farneticazioni di tanti

complottisti. Dico purtroppo perché questo

terreno è insidioso. Ma come ha avuto origine

questa nuova moda in Italia? Provo a fare una

ipotesi. La mia ipotesi.

Il fenomeno, inizialmente di nicchia, ha tratto

notevole spinta da quel successo mondiale

che rappresenta “Il codice da Vinci” di Dan

Brown. Sia chiaro, il romanzo l’ho letto e

apprezzato: al di là della scrittura fin troppo

semplice, è molto suggestivo, infarcito di

piccole lezioncine artistico\storiche, il tutto

ricoperto da falsi storici e ipotesi balorde a

profusione, necessari per realizzare la trama,

nonché il punto di forza, del romanzo.

Ricordo ancora con stupore la puntata di

Matrix in cui Mentana aveva per ospite un

insolito Sgarbi, in versione critico d’arte

preparato, anziché nella solita veste di playboy

consumato e polemico. In quella puntata

venivano analizzate e smontate le ipotesi

(quelle sopracitate, quelle balorde, si.) di

Brown.

Cos’è successo poi? Nei mesi successivi sono

sbucate nuove puntate di Matrix, Porta a

porta, RaiNews, ecc… per finire con Report

(che, aimhè, ha perso molta della mia

considerazione, trasmettendo un video sull’11

settembre, datato e impreciso, presentandolo

Falso allunaggio sulle Twin Towers

di Filippo Venturi <[email protected]>

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S.p.r.i.Te. Magazine

come il “terrore delle televisioni pubbliche”,

perché mai trasmesso prima), dedicate ad

altre ipotesi suggestive, come il falso

allunaggio nel 1969, gli attentati “approvati”

dagli Stati Uniti nel 2001, ecc…

Teniamo presente però che questo fenomeno,

proprio negli States, è largamente diffuso e

che sono tanti i ciarlatani, spesso anche autori

di libri, che hanno fatto i soldi sulla pelle delle

persone più influenzabili. Volendo, possiamo

dedicare un minuto di silenzio agli scrittori di

avvistamenti UFO, un tempo monopolisti del

settore, ormai scavalcati dai nuovi complotti

alla moda.

Le fondamenta di una ipotesi di complotto

sono spesso deboli.

Quando si pensa all’11 settembre 2001 è facile

trovare qualcuno ricordare con soddisfazione

Pearl Harbor (1941) e affermare, secondo

alcune teorie di allora, che anche Roosevelt

(Presidente USA) non avesse fatto nulla per

evitare l’attacco giapponese, per avere così un

motivo per entrare in guerra. Certo l’analogia

può sorprendere. La storia si ripete, no? Però

è fin troppo superficiale come approccio. In

fondo non siamo in un’aula di tribunale

americana. Il precedente (comunque da

verificare) non fa legge.

Qualche altra ipotesi, sempre relativa al WTC,

sostiene che il crollo delle torri sia stato

troppo verticale per non essere una

demolizione controllata. Forse che le torri

sarebbero dovute cadere come tronchi

d’albero?

Un’altra ipotesi si basa su una frase male

interpretata e mal tradotta di Larry Silverstein

(locatario del WTC), il quale avrebbe ordinato

ai pompieri, dopo aver saputo dagli stessi che

difficilmente sarebbero riusciti a spegnere

l’incendio nel WTC7, “pull it!”… cos’è

successo? Ognuno ha interpretato la frase a

piacere: i complottisti l’hanno intesa come

“demolitelo!” e gli altri come l’ordine di

ritirare gli uomini dall’edificio. Cerchiamo di

essere realisti: che senso ha ordinare la

demolizione controllata di un edificio ai

pompieri!? E soprattutto com’è possibile

prepararla nel giro di

un paio d’ore?

Quando l’operazione

richiede settimane,

se non mesi, di

studio.

Purtroppo lo spazio è

limitato e non posso

continuare con altri

esempi, spero

soltanto di aver reso

la superficialità di

tante ipotesi relative all’11/09, talvolta si

raggiunge il fatidico livello “mi ha detto mio

cuGGino…”.

Un’altra vicenda che ho seguito da vicino è il

falso allunaggio del 1969. Il sospetto, in questo

caso, è che l’uomo non abbia mai messo piede

sulla luna e che in realtà abbiano girato in

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NUMERO III

studio le immagini di Neil Armstrong e soci.

Su cosa si basano tali affermazioni? Su

anomalie da quattro soldi. Basti pensare che la

maggior parte si riferiscono alle manipolazioni

evidenti delle foto, ma… colpo di scena, le

manipolazioni sono ammesse senza problemi

dalla NASA, al fine di ottenere foto

esteticamente migliori, meno scure, più

equilibrate e dritte. L’ammissione non sarebbe

stata necessaria, dato che le foto originali,

bruttine e dilettantistiche (ricordiamo però

che gli astronauti avevano l’obiettivo sul petto,

perciò le inquadrature erano molto

approssimative), sono disponibili nel sito della

NASA.

Un altro cavallo di battaglia

è che in tante foto non si

vedono le stelle sullo

sfondo… che dire? Io non

sono un esperto di

fotografia, ma so comunque

che non era possibile

fotografare in modo ben

visibile sia le stelle che la

superficie lunare. Nel primo

caso si sarebbe sovraesposto il suolo lunare

(ossia sarebbe parso come una macchia

bianca) e nel secondo caso si sarebbe

rinunciato alle stelle (per evitare la

sovraesposizione si chiude il diaframma

dell’obiettivo in modo da far entrare poca luce,

al punto di rendere invisibili le stelle sullo

sfondo).

Per spazzare via ogni dubbio sarebbe

necessario verificare la presenza di rifiuti sulla

luna, lasciati nelle varie missioni, e per far ciò

avremmo bisogno di telescopi abbastanza

potenti (no, il telescopio Hubble non lo è, non

riesce nemmeno a "vedere" il modulo lunare,

ossia l'oggetto più grosso lasciato dall'uomo),

ma è già scritto che qualcuno scatterà in piedi

e dirà "no ragazzi, quegli oggetti sono stati

lasciati con dei robottini... muniti di stivali per

lasciare pure le impronte!".

Il problema è che chi vuole vedere un

complotto lo vedrà anche avendo sotto gli

occhi prove schiaccianti che lo

smentiscono.

Che altro dire, i due casi fin

qui citati sono forse i più

famosi, seguono a ruota gli

avvistamenti e i rapimenti

alieni, nonché gli alieni ospiti

dell’Area 51, le scie chimiche

(una volta ironizzai sul fatto

che avessero lo scopo di

risolvere il problema della

sovrappopolazione mondiale e

incredibilmente qualcuno avvalorò questa

teoria…).

Per concludere cito anche un complotto fresco

fresco, che in Italia però non ha ancora trovato

pubblicità (chissà che in occasione di un

anniversario…), ossia che dietro la fine di New

Orleans ci sia lo zampino di Bush e dei suoi

compagni di merenda.

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Pagina 26

S.p.r.i.Te. Magazine

Un fatto curioso che ho notato è che, salvo

coloro che si specializzano in un argomento in

particolare, tutti i complottisti abbracciano

ogni teoria di complotto (Massimo Mazzucco

di luogocomune.net docet), senza mai

accettare alcun rapporto o spiegazione

ufficiale.

Non lo trovate strano?

A me vengono in mente tre possibili

spiegazioni: 1) il complottista è vittima di una

nuova forma di paranoia; 2) a certi individui

piace pensare di saperla più lunga di tante

altre persone; 3) dormo poco la notte e non

colgo cose evidenti agli altri.

Va anche detto che chi vive in modo passivo

questi argomenti ricorda più facilmente

qualche ipotesi clamorosa e a suo modo

affascinante, magari letta di sfuggita su

qualche rivista o quotidiano… e che ogni

eventuale risposta da fonti ufficiali, basata su

Io ovviamente non possiedo la verità assoluta,

continuerò ad ascoltare più di una campana,

cercherò di verificare le fonti delle notizie ed

eviterò di prendere troppo sul serio i blog dei

“tuttologi della domenica”, come Beppe Grillo

(ho visto alcuni suoi post su Tronchetti

Provera, e non solo, di una banalità

disarmante, dove lo sfottò passa per

informazione).

A questo punto, se fumassi e fossimo negli

anni ‘50, spegnerei la mia sigaretta, sfoggerei

uno sguardo severo e saluterei con un doppio

augurio. Così.

Buona notte, e buona fortuna.

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Pagina 27

NUMERO III

AutoIt (versione 3.1.1 -

http://

www.autoitscript.com/

autoit3/) è un semplice e

potentissimo linguaggio di

script per automatizzare le operazioni

eseguite in windows. E’ gratuito e comprende

funzioni per gestire mouse e tastiera, creare

finestre con i controlli (bottoni, menu, spider,

caselle di testo, pulsanti radio e checkbox…),

manipolare files, processi, registro di sistema.

Comprende una vasta libreria di funzioni

matematiche, manipolazione di stringhe e

array. Supporta strutture di controllo (if-then

-else, While, For …), funzioni, costanti globali

e inclusione di librerie. E’ possibile compilare

lo script in un comodo file eseguibile di pochi

Kb che non necessita di nessun file o dll

esterna.

L’ultima versione di AutoIt comprende al suo

interno l’editor SciTe

(http://www.scintilla.org), anch’esso

gratuito, con vari plugin per AutoIt.

L’editor autocompleta i nomi delle funzioni e

variabili già inserite, presenta strumenti

Il linguaggio AutoIt

di Elvis Ciotti <[email protected]>

grafici per creare interfaccie GUI, offre un

sistema di debug per il codice e altri tantissimi

utili tools.

Con l’ambiente descritto riusciamo a creare in

poco tempo programmi di vario tipo molto utili

e facilmente ridistribuibili, da semplici script di

gestione file a mini-gestionali.

In questo articolo costruiamo – attraverso un

breve tutorial - una semplice (per motivi di

spazio sul giornalino!) applicazione che si

interfaccia con una pagina php online e

permette di inserire e gestire news in un sito

web.

Prima di iniziare qualche nozione sulla sintassi

del linguaggio rispetto ai linguaggi che già

conosciamo:

Le variabili devono essere precedute dal

simbolo del dollaro ($), le righe di commento

precedute da punto e virgola, non serve punto e

virgola alla fine di ogni riga, le stringhe sono

delimitate da doppi apici, per concatenare due

stringhe usare l’operatore ‘&’.

1 - creazione interfaccia grafica.

Creiamo un file con estensione AU3 e apriamolo con SciTe. Dal menu Tools scegliamo GUI

Builder’e disegniamo più o meno il form che vedete nella prima figura nella pagina successiva.

Una volta fatto, clicchiamo su Exit per vedere inserito il codice nel nostro script.

Page 28: SPRITe magazine n.3

Pagina 28

S.p.r.i.Te. Magazine

Il codice creato dal tool crea la finestra e i controlli disegnati attraverso le funzioni GuiCreate

(vedi manuale), assegnati eventualmente ad una variabile per essere poi gestiti successivamente.

Copio il codice qui sotto. Come vedete ho assegnato variabili solo a aree di testo (Edit) o bottoni

(Button) con nomi significativi in modo da poterli poi richiamare e gestire successivamente.

GuiCreate("Gestione news sito", 420, 301,-1, -1)

GuiCtrlCreateGroup("Inserisci news", 10, 20, 210, 190)

$testo_news = GuiCtrlCreateEdit("", 20, 40, 190, 90)

$data_news = GuiCtrlCreateDate("Date4", 20, 140, 190, 20)

$bott_inserisci = GuiCtrlCreateButton("Inserisci", 20, 170, 60, 30)

GuiCtrlCreateGroup("Cancella news", 10, 220, 210, 50)

$id_delete = GuiCtrlCreateInput("", 100, 240, 50, 20)

GuiCtrlCreateLabel("Inserisci id:", 25, 244, 65, 20)

$bott_cancella = GuiCtrlCreateButton("ok", 170, 240, 30, 20)

GuiCtrlCreateGroup("News inserite", 230, 20, 180, 250)

$text_elenco_news_inserite = GuiCtrlCreateEdit("", 240, 40, 160, 200)

$bott_ricarica = GuiCtrlCreateButton("Ricarica dal sito", 265, 244, 90, 20)

2 – come associare funzioni ai pulsanti

Avrete notato che dopo il codice sopra riportato viene inserito un ciclo While in cui viene

chiamata la funzione GuiGetMsg(), che restituisce l’identificativo del pulsante premuto. Qui

dentro è possibile associare le funzioni dei vari pulsanti attraverso il Select… Case sui vari

controlli.

Toolbar strumenti

Page 29: SPRITe magazine n.3

Pagina 29

NUMERO III

While 1

$msg = GuiGetMsg()

Select

Case $msg = $GUI_EVENT_CLOSE

ExitLoop

Case Else

;;;

EndSelect

WEnd

Esempio:

Case $msg = $bott_inserisci

[… codice eseguito quando si clicca sul bottone ‘Inserisci’]

3 - Creazione pagina php.

La comunicazione fra il nostro script e php avviene di nascosto con il metodo GET.

In pratica per inserire la news chiamiamo pagina.php?insert=<valore dell’area di testo> e per

vedere le news inserite scarichiamo via http il contenuto di pagina.php (che restituisce l’elenco

delle news) e lo inseriamo nella area di testo a destra.

Per semplicità manteniamo l’elenco delle news su un file di testo, piuttosto che in un database.

<?

//pagina.php

$file_news = "news.txt";

if ($HTTP_GET_VARS[insert])

{

$f = fopen($file_news,"a"); //apro file news in append

fwrite($f, $HTTP_GET_VARS[insert]."<br><br>"); //scrivo news sul file

fclose($f);

}

else

// stampo il contenuto del file delle news

print stripslashes(implode("", file($file_news)));

?>

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Pagina 30

S.p.r.i.Te. Magazine

4 - Funzioni associate al pulsante “inserisci”

L’azione da associare al pulsante ‘inserisci’ (cioè dopo Case $msg = $bott_inserisci) è la

seguente:

$news_inserita = StringStripWS (GUICtrlRead ( $testo_news), 7 )

$news_inserita = StringReplace ( $news_inserita, "&" , "&amp;")

$news_inserita = StringReplace ( $news_inserita, "<" , "&lt;")

$news_inserita = StringReplace ( $news_inserita, ">" , "&gt;"$news_inserita = StringReplace ( $news_inserita, "?" , "\?")

$news_inserita = StringReplace ( $news_inserita, "€" , "&euro;")

$news_inserita = StringReplace ( $news_inserita, "°" , "&deg;")

$news_inserita = StringReplace ( $news_inserita, @CR , "<br>")

$news_inserita = $news_inserita & " - " & GUICtrlRead($data_news)

If $news_inserita <> "" Then

InetGet ("http://www.sito.it/pagina.php?insert=" & $news_inserita, "down.tmp", 1 )

MsgBox(0,"","inserimento ok", 2);

Else

MsgBox(0,"","Testo non inserito");

EndIf

Cioè prendiamo il testo dall’area di testo (funzione GUICtrlRead), ed elaboriamo la stringa

(doppi spazi, codifica per passare il testo nella URL per la pagina php), aggiungiamo la data letta

dal relativo controllo, poi chiamiamo via http (funzione InetGet) la pagina php passando nella

URL la stringa elaborata.

5- Funzione associata al pulsante ‘Ricarica dal sito’

Nel relativo Case (Case $msg = $bott_ricarica) dobbiamo semplicemente scaricare il file e

caricare il suo contenuto nell’area di testo a destra (funzione GUICtrlSetData ).

InetGet ("http://www.sito.it/pagina.php", "down.dat", 1 )

$file = FileOpen("down.dat", 0)

$news_from_sito=""

While 1

$news_from_sito = $news_from_sito & FileRead($file, 1)

If @error = -1 Then ExitLoop

Page 31: SPRITe magazine n.3

Pagina 31

NUMERO III

Wend

$news_from_sito = StringReplace ( $news_from_sito, "<br>" , @CRLF)

GUICtrlSetData ($text_elenco_news_inserite, $news_from_sito )

6 - completamento e creazione eseguibile

Il meccanismo della cancellazione avviene in modo simile all’inserimento, cioè passando come

parametro l’identificativo della news da cancellare, poi la

pagina php si preoccuperà di cancellarla effettivamente.

Il programmino può essere poi ampliato per esempio

inserendo una password per l’utilizzo e per il passaggio di

parametri alla pagina php.

Cliccando col tasto destro sul file au3 e scegliendo

“Compile Script” viene generato in pochi Kb l’eseguibile

funzionante, forte, eh ?

Conclusioni

Le potenzialità e semplicità di AutoIt lo rende, in alcuni casi, più comodo di altri linguaggi e

relativi ambienti di sviluppo.

Consultate il sito di AutoIt, il suo forum e provate a utilizzarlo… sono sicuro che prima o poi vi

tornino utili le sue funzionalità. Date un’occhiata anche al sito dell’editor SciTe, supporta molti

linguaggi con relativi tools ed è un software veramente valido che sicuramente apprezzerete.

Se volete il codice completo del piccolo esempio fatto o maggiori informazioni non esitate a

contattarmi.

Page 32: SPRITe magazine n.3

Pagina 32

S.p.r.i.Te. Magazine

Buon lavoro, programmatori !

INFORMATICA

Hardware: la parte di un computer che

puoi prendere a calci .[Jeff Pesis]

I computer sono incredibilmente veloci,

accurati e stupidi. Gli uomini sono

incredibilmente lenti, inaccurati e

intelligenti. Insieme sono una potenza che

supera l'immaginazione. [Albert Einstein]

I computer sono inutili, possono dare solo

risposte. [Pablo Ricasso]

Il computer non è una macchina

intelligente che aiuta le persone stupide, anzi

è una macchina stupida che funziona solo

nelle mani delle persone intelligenti.

[Umberto Eco]

Il testing non può mai rivelare l'assenza di

bug. [Edsger Wybe Dijkstra]

L'ingegnere quantistico Seth Lloyd è

convinto che l'universo sia un gigantesco

computer. Speriamo non faccia girare

Windows. (Quantum mechanic Seth Lloyd

says the universe is one giant, hackable

computer. Let's hope it's not running

Windows). [Kevin Kelly]

La disumanità del computer sta nel fatto

che, una volta programmato e messo in

funzione, si comporta in maniera

perfettamente onesta. [Isaac Asimov]

Aforismi e citazioni in libertà

tratte da wikiquote <http://it.wikiquote.org>

Mai fidarsi di un computer che non è

possibile gettare dalla finestra. [Steve

Wozniack]

Non ho paura dei computer, ma della loro

eventuale mancanza. [Isaac Asimov]

Pensare? Perché pensare! Abbiamo i

computer che lo fanno per noi. [Jean

Rostand]

Un computer ti fa fare più errori e più

velocemente di qualunque altra invenzione

dell'uomo - con l'eccezione forse delle armi da

fuoco e della tequila. [Mitch Ratcliffe]

Computer: cretino ad alta velocità in

dotazione, spesso, a cretini molto lenti.

[Stefano Benni]

Una delle principali cause della caduta

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Pagina 33

NUMERO III

CITAZIONI VARIE

Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di

più e in quella settimana pioverà a dirotto.

[Woody Allen]

Il mio unico rimpianto è quello di non essere

un altro. [Woody Allen]

.Non tutto ciò che viene affrontato può

essere cambiato, ma niente può essere

cambiato finché non viene affrontato. [J. A.

Baldwin]

La banca ha fiducia in te, dicono gli slogan.

Ma poi ti chiedono i documenti per accettare

i tuoi soldi e ti prestano una biro legata a una

catenella... [Beppe grillo]

Non è che ho paura di morire. Solo che non

voglio esserci quando accadrà. [Woody

Allen]

Per anni ci hanno abituato che un politico se

aspettivo un po' diventava un pregiudicato,

ma mai il contrario, che prendi un

pregiudicato, aspetti un po' e diventa

politico...[Beppe Grillo]

La tecnologia non tiene lontano l'uomo dai

grandi problemi della natura, ma lo

costringe a studiarli più approfonditamente.

[A. de Saint-Exupéry ]

Occorre persuadere molta gente che anche lo

studio è un mestiere, e molto faticoso, con

un suo speciale tirocinio, oltre che

intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un

processo di adattamento, è un abito

acquisito con lo sforzo, la noia e anche la

sofferenza. [Antonio Gramsci]

Il successo porta cattivi consigli. Induce

persone intelligenti a credere di non poter

sbagliare ed è una guida inaffidabile per il

futuro. [Bill Gates]

Il ragionamento matematico può essere

considerato piuttosto schematicamente come

l'esercizio di una combinazione di due

capacità, che possiamo chiamare intuizione e

ingegnosità. [A. Touring]

Non ho mai incontrato un uomo così

ignorante dal quale non abbia potuto

imparare qualcosa. [Galileo Galilei]

Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è

dovuto più ad un'attenzione paziente che a

qualsiasi altro talento. [Isaac Newton]

I matematici sono come i francesi: se si parla

con loro, traducono nella loro lingua, e

diventa subito qualcosa di diverso. [J. W. Von

Goethe]

Quando ti trovi in un'altra cultura, sei

costretto a riesaminare la tua.[J. A. Baldwin]

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Pagina 34

S.p.r.i.Te. Magazine

Era bagnato fradicio e coperto di fango e

aveva fame freddo ed era lontano 50mila

anni-luce da casa. Un sole straniero dava

una gelida luce azzurra e la gravità doppia

di quella cui era abituato, faceva d'ogni

movimento un'agonia di fatica. Ma dopo

decine di migliaia d'anni, quest'angolo di

guerra non era cambiato. Era comodo per

quelli dell'aviazione, con le loro astronavi

tirate a lucido e le loro superarmi; ma

quando si arriva al dunque, tocca ancora al

soldato di terra, alla fanteria, prendere la

posizione e tenerla, col sangue, palmo a

palmo. Come questo fottuto pianeta di una

stella mai sentita nominare finché non ce lo

avevano mandato. E adesso era suolo sacro

perché c'era arrivato anche il nemico.

Il nemico, l'unica altra razza intelligente

della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti

mostri. Il primo contatto era avvenuto

vicino al centro della galassia, dopo la lenta

e difficile colonizzazione di qualche migliaio

di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli

avevano cominciato a sparare senza

nemmeno tentare un accordo, una

soluzione pacifica. E adesso, pianeta per

pianeta, bisognava combattere, coi denti e

con le unghie.

Era bagnato fradicio e coperto di fango e

aveva fame, freddo e il giorno era livido e

spazzato da un vento violento che gli faceva

“La Sentinella” di Fredric Brown

male agli occhi. Ma i nemici tentavano di

infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava

all'erta, il fucile pronto.

Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a

combattere su un mondo straniero e a

chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare

a casa la pelle.

E allora vide uno di loro strisciare verso di lui.

Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise

quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro

facevano, poi non si mosse più.

Il verso, la vista del cadavere lo fecero

rabbrividire. Molti, col passare del tempo,

s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma

lui no.

Erano creature troppo schifose, con solo due

braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco

nauseante e senza squame…

Fredric Brown

Page 35: SPRITe magazine n.3

Pagina 35

NUMERO III

Postfazione al racconto

di Venturi Filippo

“La Sentinella” (Sentry, 1954) di Fredric

Brown (Usa, 1906-1972), è un racconto

brevissimo che non raggiunge le 1800 battute

(meno di una cartella), un formato narrativo

caro a Brown, che pur non ottenendo la

notorietà di Isaac Asimov, Ray Bradbury o

Philip K. Dick, è riuscito a lasciare una chiara

impronta nel campo letterario fantascientifico

(genere sottovalutato, per troppo tempo

ritenuto di serie B, ma in realtà il più prolifico

in quanto a spunti di riflessione).

Brown, sfruttando la sua buona capacità di

sintesi, riesce con poche pennellate a

rappresentare le sofferenze del protagonista, i

cui sentimenti di solitudine e sofferenza

raggiungono il lettore, creando una sorta di

empatia.

Al termine del racconto è facile raccogliere la

critica marcata dell’autore sulla guerra, tema

sempre attuale, purtroppo, e soprattutto

sull’incapacità delle persone di abbandonare il

proprio (unico) punto di vista.

Il momento in cui il lettore capisce la “presa in

giro” di Brown, prova un vago senso di

tradimento e la consapevolezza che… a volte il

nemico siamo noi.

Page 36: SPRITe magazine n.3

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Hanno collaborato a questo numero:

Articoli:

Tommaso Dionigi

Alessandro Nicotra

Monia Mosconi

Luca Benini

Filippo Venturi

Elvis Ciotti

Interviste:

Prof. Luciano Margara

Prof. Gianluigi Zavattaro

Impaginazione e grafica: Elvis Ciotti, Tommaso Dionigi

Articolo introduttivo : Tommaso Dionigi

Foto in copertina: Filippo de Santis

Associazione

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