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1 Giurisprudenza Eurounitaria e contrasto alle frodi nelle transazioni internazionali di merci - Sent. CGE C-131/13 - Sent. CGE C-131/13 -Sent. CGE C-105/14 -Sent. CGE C-105/14 Treviso 16 ottobre 2015 Treviso 16 ottobre 2015

Dott. luca pizzocaro 16.10.2015

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Giurisprudenza Eurounitaria e contrasto alle frodi nelle

transazioni internazionali di merci

- Sent. CGE C-131/13- Sent. CGE C-131/13-Sent. CGE C-105/14-Sent. CGE C-105/14

Treviso 16 ottobre 2015Treviso 16 ottobre 2015

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LE FRODI IVA: ITA +/- 50 mld di euro

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I requisiti delle cessioni intracomunitarie

1. Acquisizione della proprietà o di altro diritto reale sul bene

2. Soggettività passiva del cedente e del cessionario

3. Onerosità dell’operazione 4. Effettiva movimentazione fisica dei beni

dall’Italia ad altro Stato membro

E’ sempre necessaria la contemporanea presenza di tutti i requisiti indicati

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13

NL - ITALMODA società olandese – commercio

calzature

NL

DITA

Nessun versamento IVA

Autorità fiscale OLANDESE:-Nega diritto all’esenzione per le cessioni (ITA)-Nega il diritto alla detrazione su imposta pagata a monte (NL)-Nega il diritto al rimborso dell’imposta versata per merci (D)

Materiale informatico

Materiale informatico

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13ITALMODA NL

D

ITA

Corte d’Appello di Amsterdam annulla gli accertamenti fiscali perché:

-La frode era avvenuta in Italia e non nei paesi bassi-Italmoda aveva rispettato tutte le condizioni formali per il diritto di esenzione

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13ITALMODA NL

DITA

CORTE SUPREMA OLANDESE investita del ricorso rileva che:

Durante il periodo d’imposta interessato MANCA nel diritto Olandese una norma che subordina il diritto di esenzione/detrazione alla condizione di non aver partecipato ad una frode IVA

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13ITALMODA NL

DITA

CORTE SUPREMA OLANDESE: QUESTIONI PREGIUDIZIALI

1) Se le autorità possono negare, in forza del diritto dell’Unione, l’esenzione dall’IVA ... in assenza di norma interna2) l’esenzione, la detrazione o il rimborso summenzionati debbano essere negati anche se l’evasione dell’IVA ha avuto luogo in uno Stato membro diverso ... E anche se tale soggetto passivo, nello Stato membro di spedizione, ha soddisfatto tutte le condizioni (formali) imposte dalla normativa nazionale per poter invocare l’esenzione

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13

LA CORTE - Sulla prima questione

42. Anche nell’ipotesi in cui il diritto nazionale non contempli alcuna disposizione che preveda un siffatto rifiuto … la CORTE ricorda che la lotta contro l’evasione, l’elusione fiscale e gli eventuali abusi costituisce un obiettivo riconosciuto ed incoraggiato dalla sesta direttiva (v., in particolare, sentenze Halifax … Kittel e Recolta Recycling … nonché Mahagében e Dávid). 43. …la Corte ha più volte sottolineato che i singoli non possono avvalersi fraudolentemente o abusivamente delle norme del diritto dell’Unione… 44. …giurisprudenza costante vertente sul diritto a detrazione dell’IVA previsto dalla sesta direttiva, che spetta alle autorità e ai giudici nazionali negare il beneficio di tale diritto se è dimostrato, alla luce di elementi oggettivi, che quest’ultimo è invocato fraudolentemente o abusivamente.

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13

LA CORTE - Sulla prima questione

53. …Spetta, di conseguenza, al giudice del rinvio accertare se nel diritto olandese esistano, …, norme di diritto, quali una disposizione o un principio generale che vietino l’abuso del diritto ovvero se esistano altre disposizioni sull’evasione o sull’elusione fiscale che possano essere interpretate conformemente ai criteri del diritto dell’Unione in materia di lotta contro l’evasione fiscale; 54. Se si accertasse, tuttavia, … che … il diritto nazionale non contempla norme del genere … non se ne potrebbe tuttavia dedurre che alle autorità e ai giudici nazionali sia impedito, … di negare il vantaggio derivante da un diritto previsto dalla sesta direttiva nell’ipotesi di una frode. 57. Così, nei limiti in cui fatti abusivi o fraudolenti non possono fondare un diritto previsto dall’ordinamento giuridico dell’Unione, il diniego di un vantaggio previsto, nel caso di specie, dalla sesta direttiva non equivale a imporre un obbligo a carico del singolo.

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13

LA CORTE - Sulla prima questione

58. Pertanto, si tratta …, dell’impossibilità per il soggetto passivo di avvalersi di un diritto previsto dalla sesta direttiva, di cui i criteri obiettivi per la concessione non sono soddisfatti a causa o di una frode 59. Orbene, in una siffatta ipotesi, non può essere richiesta un’autorizzazione espressa affinché le autorità e i giudici nazionali possano negare un vantaggio previsto dal sistema comune dell’IVA, poiché tale conseguenza deve essere considerata inerente a detto sistema. 60. Pertanto, contrariamente a quanto sostenuto dall’Italmoda, “un soggetto passivo che ha creato le condizioni relative all’ottenimento di un diritto esclusivamente tramite la partecipazione a operazioni fraudolente non può manifestamente avvalersi dei principi di tutela del legittimo affidamento o di certezza del diritto al fine di opporsi al diniego della concessione del diritto di cui trattasi”.

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13

LA CORTE - Sulla prima questione

62. si deve rispondere alla prima questione dichiarando che “la sesta direttiva deve essere interpretata nel senso che spetta alle autorità e ai giudici nazionali opporre a un soggetto passivo, nell’ambito di una cessione intracomunitaria, il diniego del beneficio dei diritti a detrazione, a esenzione o a rimborso dell’IVA, anche in assenza di disposizioni di diritto nazionale”.

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C-163/13 e C-164/13

LA CORTE - Sulla seconda questione

“ evasione dell’IVA commessa in uno Stato membro diverso …soggetto passivo interessato ha rispettato le condizioni formali” 65. non sussiste alcuna ragione oggettiva che consenta di concludere che il diniego di un diritto previsto dalla sesta direttiva (in caso di abuso o frode) non varrebbe per il solo fatto che la catena di cessioni rientranti in una frode si estende a due o a più Stati membri 68. Peraltro, qualsiasi interpretazione diversa da quella sopra accolta non sarebbe conforme all’obiettivo di lotta contro l’evasione fiscale, come riconosciuto e supportato dalla sesta direttiva (v., in particolare, sentenza Tanoarch).

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C-163/13 e C-164/13

LA CORTE - Sulla seconda questione

69. si deve rispondere alla seconda questione dichiarando che la sesta direttiva deve essere interpretata nel senso che un soggetto passivo, che sapeva o avrebbe dovuto sapere di partecipare …a un’evasione dell’IVA commessa nell’ambito di una catena di cessioni, può vedersi rifiutare il beneficio di tali diritti, nonostante il fatto che detta evasione sia stata commessa in uno Stato membro diverso da quello in cui tale beneficio è stato richiesto e che lo stesso soggetto passivo abbia, in quest’ultimo Stato membro, rispettato le condizioni formali previste dalla normativa nazionale per poter beneficiare di tali diritti. 

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C-163/13 e C-164/13

LA CORTE - Sulla seconda questione

69. si deve rispondere alla seconda questione dichiarando che la sesta direttiva deve essere interpretata nel senso che un soggetto passivo, che sapeva o avrebbe dovuto sapere di partecipare …a un’evasione dell’IVA commessa nell’ambito di una catena di cessioni, può vedersi rifiutare il beneficio di tali diritti, nonostante il fatto che detta evasione sia stata commessa in uno Stato membro diverso da quello in cui tale beneficio è stato richiesto e che lo stesso soggetto passivo abbia, in quest’ultimo Stato membro, rispettato le condizioni formali previste dalla normativa nazionale per poter beneficiare di tali diritti. 

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Corte Giustizia UE, Sez. I, Sent. 18 dicembre 2014, cause riunite C-131/13,

C-163/13 e C-164/13

QUESTIONI INTERPRETATIVE che emergono dalla sentenza ITALMODA: 1. Principio c.d. antiabuso e il principio del contrasto alle frodi è insito nel diritto dell’Unione Europea. Dunque tali principi vanno applicati anche in assenza di norma interna, senza che si possa invocare la lesione dei principi di tutela del legittimo affidamento o di certezza del diritto 2. Ciò sembrerebbe avere come corollario la rilevabilità d’Ufficio della frode o dell’abuso del diritto. La sentenza Italmoda in più punti cita l’obbligo imposto all’Autorità fiscale e ai giudici nazionali di applicare i principi comunitari.

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Precedenti Interni

 Con la sentenza n. 5655 del 2015, la Corte di Cassazione ha chiarito che l’elusione può essere rilevata d’ufficio. Il rango comunitario e costituzionale del principio di divieto dell’abuso del diritto comporta la sua applicazione d’ufficio da parte del giudice tributario, a prescindere da qualsiasi allegazione, al riguardo, ad opera delle parti in causa, senza che ciò integri vizio di extrapetizione.

 Corte Costituzionale con sentenza n. 132/2015 ha riconosciuto un limite (processuale) alla rilevabilità d’ufficio dell’abuso del diritto .. “il rilievo d’ufficio del giudice è in ogni caso subordinato all’avvenuta instaurazione del previo contraddittorio tra le parti, a pena di nullità della sentenza ai sensi dell’art. 101, secondo comma, cod. proc. civ., norma applicabile anche al processo tributario in virtù del rinvio di cui all’art. 1, co 2, del D. Lgs. 546/92

Corte Cass. n. 20358/2015 pubblicata il 09.10.2015 decisa il 22.07.2015… “l’Agenzia ha invocato il fenomeno del diritto (rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del processo, e comunque afferente ad un atto che nel processo assume rilevanza e che si assume adottato a processo pendente proprio per influenzarne le sorti)”.

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NUOVO art. 10-bis della L. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente)

Comma 9: “L'amministrazione finanziaria ha l'onere di dimostrare la sussistenza della condotta abusiva, non rilevabile d'ufficio, in relazione agli elementi di cui ai commi 1 e 2. Il contribuente ha l'onere di dimostrare l'esistenza delle ragioni extrafiscali di cui al comma 3”. Comma 13: “Le operazioni abusive non danno luogo a fatti punibili ai sensi delle leggi penali tributarie. Resta ferma l’applicazione delle sanzioni amministrative tributarie”.

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Sent. CGE n. 105-14 – incompatibilità della c.d. legge Cirielli (prescrizione penale) con il

TFUE

 47. Qualora il giudice nazionale dovesse concludere che dall’applicazione delle disposizioni nazionali in materia di interruzione della prescrizione consegue, in un numero considerevole di casi, l’impunità penale a fronte di fatti costitutivi di una frode grave, perché tali fatti risulteranno generalmente prescritti prima che la sanzione penale prevista dalla legge possa essere inflitta con decisione giudiziaria definitiva, si dovrebbe constatare che le misure previste dal diritto nazionale per combattere contro la frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell’Unione non possono essere considerate effettive e dissuasive, il che sarebbe in contrasto con l’articolo 325, paragrafo 1, TFUE

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Sent. CGE n. 105-14 – incompatibilità della c.d. legge Cirielli (prescrizione penale) con il

TFUE

 L’articolo 325 TFUE :

«1. L’Unione e gli Stati membri combattono contro la frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell’Unione stessa mediante misure adottate a norma del presente articolo, che siano dissuasive e tali da permettere una protezione efficace negli Stati membri e nelle istituzioni, organi e organismi dell’Unione.

2. Gli Stati membri adottano, per combattere contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione, le stesse misure che adottano per combattere contro la frode che lede i loro interessi finanziari.

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Sent. CGE n. 105-14 – incompatibilità della c.d. legge Cirielli (prescrizione penale) con il

TFUE

 48. «il giudice nazionale dovrà verificare se le disposizioni nazionali di cui trattasi si applichino ai casi di frode in materia di IVA allo stesso modo che ai casi di frode lesivi dei soli interessi finanziari della Repubblica Italiana, come richiesto dall’articolo 325, paragrafo 2, TFUE. Orbene, come osservato dalla Commissione europea nell’udienza dinanzi alla Corte, e con riserva di verifica da parte del giudice nazionale, il diritto nazionale (Italiano) non prevede, in particolare, alcun termine assoluto di prescrizione per quel che riguarda il reato di associazione allo scopo di commettere delitti in materia di accise sui prodotti del tabacco». Corte di Cassazione: in attesa del deposito della prima sentenza della Corte di Cassazione penale (sez. III) che la stampa specializzata ha preannunciato essere conforme a CGE.