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Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2016) II edizione N. 26 Ott 2016 Siamo anche su https://issuu.com/carminegonnella e https://www.facebook.com/carmine.gonnella e su altri motori di ricerca DALLA PARTE DEI CITTADINI Rubrica a cura del Comm. Giorgio Brignola Maria Panico Donna, moglie., nonna e anche poeta INVISIBILITA'! Vuless' essere invidibile E ghì po' munno cu na bacchetta magica dispenzann'ammor'e cagnanne tanti situazioni! Vulesse ca 'a guerra purtasse dint'e cannune, Sulo caramell'e ciure, pè femmene e ppè criature! E ca, ll'animale fossene rispettate, Nziem'a ll'anziani ca, nc'hanno dato Ll'esperienza e 'a vita! Che bella cosa fosse si sta bacchetta magica Esistesse...è vero? Ma po' penzo 'a natur'e ciert'uommene Trist'e mmalvagia e...mm'addimanne...:" Pecchè esiste chesta 'a vita ncopp'a terra?" Pur nel periodo estivo, i Lettori ci scrivono e il loro interesse è la prova migliore d’aver imboccato la strada giusta per un contatto più personale per chi segue “Britalyca”. Il signor F.E., da oltre venticinque anni nel Regno Unito, è perplesso sui seguiti del “Brexit” che prevede l’Uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. E’ troppo presto per esprimere delle opinioni, anche politiche, sulla vicenda..Aspettiamo l’autunno o, meglio, fine anno, per esprimere le nostre considerazioni; dopo aver esaminati i fatti nel concreto. Il signor G.D. di York ci ha inviato un fax per una conferma. Crede d’averci identificati come vecchi” collaboratori de “La Voce degli Italiani”, storica testata di Brixton. PERSONALMENTE AI POLITICI ITALIANI NON TAGLIEREI LO STIPENDIO MA LA “VITA” (il lettore usi discrizione) Badate bene che un metodo democratic elettorale (art. Cost. 49) dovrebbe prevedere anche l’ incandidabilita’ di coloro che si sono macciati di indegnita’ morale (Art, Cost, 48 IV comma) e una eta’ massima di candidabilita’ equiparanddola all’ eta’ pensionabile di tutti, perche’ la min- ima e’ gia prevista dalla Costituzione. Visto che la politica e’ vocazione, passione e impegno sociale e non una professione, il sistema dovrebbe prevedere anche il ricambio generazionale e quidi due mandati consecutivi ed uno fuori [cg] A pagina 11 Pagina 2 Dall’ Italia e dall’ Estero Giogio Brignola COMUNICATI Premi, riconoscimenti e solidarietà per Amatrice …….Pagina 10 CRONACA Doriana Goracci Pagina 4 Pagina 12 Ottobre 2016 CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella. Siamo picccoli operatori dell’ informazione libera, analizziamo e approfondiamo le tematiche scientemente e con metodo imparziale. Siamo online e il formato cartaceo ha una tiratura limitata. Per una copia solo per la lettura, contattare l’ editore. Il nostro motto: L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm. Giorno Brignola. Cultura e So- cieta’ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione, Mario Ponzi. In re dazione, Alfonso del Guercio ( G.B) Edito e stampato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent La democrazia e’ un principio e chi parla di democrazie compiute lo fa in cattiva fede In Italia, in pochi decenni si e' passato da una democrazia computa ad una tutta da rifare Non sono un antipolitico, ma sono contro la mala politica, quella incapace di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, che limitano la materializzazione del principio egualitarista L’ evoluzione dell specie umana, si completera’ solo quando impareremo a controllare due dei peggiori peggiori istinti, quello al possesso e quello all’ odio verso noi stessi Piu’ di una volta gli egoisti si nasccondono dietro una falsa generosita’ Nolente o volente, la Politica e’ parte integrante della vita sociale di AUTAFORISMO di Carmine Gonnella Per carpire il principio che si nasconde dietro un’ aforisma, occorre individuare la parola chiave In democrazia per violare un principio fondamentale costitutivo per il legislatore e’ semplice, basterebbe non materializzarlo Il vantaggio di non avere denti, e’ quello che la lingua nell’ espimersi incontra meno intoppi Non ho mai pensato di poter saper tutto, ma faccio il possible per approfondire quell poco che gia’ conosco Il capitalismo crea ricchezza non benessere La bestia umana non ha mai conosciuto confini o colore della pelle La carita’ oggi come ieri, non e' altro che lo sfruttamento del cuore e la mente dei poveri La vita si programma per poi viverla SE IL PORCELLUM HA ABOLIVA LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, L' ITALICUM ABOLIRA' ANCHE QUELLA RAPPRESENTATIVA. Con le riforme il nuovo legisla- tore non rappresentera' piu' la Nazione ma se stesso o il partito di povenienza o appartenenza, ergo verra' meno la Democrazia rappresentativa. Come sapiamo l' articolo 67 verra' modificato in:" I membri del Parlamento eserci- tano le loro funzioni senza vin- colo di mandato" , Un particolare questo che negli attuali com- menti o dibattiti televisivi, resta del tutto in sordina. A prima vista potrebbe sembrare una buona riforma, ed e' giusto che il parlamentare non abbia nessun vincolo con il partito di cui fa parte, onde evitare im- posizioni o ricatti vari, ma non si puo' e non si deve allontare (come fa la riforma appunto) ulteriolmente il cittadino da legis- latore [cg] Cultura & Societa A cura di ino Bellinvia Alla paagine 6/7 VARIE CHI SIAMO Ultima pagina Britalyca News Londra FREE Britalyca News Londra “Londra, domenica 9 ottobre: 80° anniversario della Battaglia di Ca- ble Street” Pagina 5 Taglio stipendi parlamentari, Pd compatto dice No alla proposta di legge del M5S Immigrazione, sorpasso dopo anni: più italiani all'estero che stranieri in Italia Pagina 2 Speciale riforme Referendum, parla Annibale Marini (Presidente emerito Corte Costituzionale) "Riforma sbagliata, il Parlamento andrebbe sciolto" Pagine 8/9

Britalyca 26

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Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2016) II edizione N. 26 Ott 2016

Siamo anche su https://issuu.com/carminegonnella e https://www.facebook.com/carmine.gonnella e su altri motori di ricerca

DALLA PARTE DEI CITTADINI Rubrica a cura del Comm. Giorgio Brignola

Maria Panico

Donna, moglie., nonna

e anche poeta

INVISIBILITA'!

Vuless' essere invidibile E ghì po' munno cu na

bacchetta magica dispenzann'ammor'e

cagnanne tanti situazioni!

Vulesse ca 'a guerra purtasse dint'e cannune,

Sulo caramell'e ciure,

pè femmene e ppè criature!

E ca, ll'animale fossene rispettate,

Nziem'a ll'anziani ca, nc'hanno dato

Ll'esperienza e 'a vita!

Che bella cosa fosse si sta bacchetta magica

Esistesse...è vero?

Ma po' penzo 'a natur'e

ciert'uommene Trist'e mmalvagia

e...mm'addimanne...:"

Pecchè esiste chesta 'a vita

ncopp'a terra?"

Pur nel periodo estivo, i Lettori ci scrivono e il loro interesse è la prova migliore d’aver imboccato la strada giusta per un contatto più personale per chi segue “Britalyca”.

Il signor F.E., da oltre venticinque anni nel Regno

Unito, è perplesso sui seguiti

del “Brexit” che prevede

l’Uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

E’ troppo presto per

esprimere delle opinioni, anche politiche, sulla vicenda..Aspettiamo

l’autunno o, meglio, fine anno, per esprimere le

nostre considerazioni; dopo

aver esaminati i fatti nel concreto.

Il signor G.D. di York ci ha inviato un fax per una

conferma. Crede d’averci

identificati come vecchi” collaboratori de “La Voce

degli Italiani”, storica testata di Brixton.

PERSONALMENTE AI POLITICI ITALIANI NON

TAGLIEREI LO STIPENDIO MA LA “VITA”

(il lettore usi discrizione)

Badate bene che un metodo democratic elettorale (art. Cost. 49) dovrebbe prevedere anche l’ incandidabilita’ di coloro che si sono macciati di indegnita’ morale (Art, Cost, 48 IV comma) e una eta’ massima di candidabilita’ equiparanddola all’ eta’ pensionabile di tutti, perche’ la min-ima e’ gia prevista dalla Costituzione. Visto che la politica e’ vocazione, passione e impegno sociale e non una professione, il sistema dovrebbe prevedere anche il ricambio generazionale e quidi due mandati consecutivi ed uno fuori [cg] A pagina 11

Pagina 2

Dall’ Italia e dall’

Estero

Giogio Brignola

COMUNICATI Premi, riconoscimenti e solidarietà per

Amatrice …….Pagina 10

CRONACA

Doriana Goracci Pagina 4

Pagina 12 Ottobre 2016

CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella. Siamo picccoli operatori

dell’ informazione libera, analizziamo e approfondiamo le tematiche scientemente e con metodo imparziale. Siamo online e il

formato cartaceo ha una tiratura limitata. Per una copia solo per la lettura, contattare l’ editore. Il nostro motto:

L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm. Giorno Brignola. Cultura e So-

cieta’ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione, Mario Ponzi. In redazione, Alfonso del

Guercio ( G.B)

Edito e stampato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent

La democrazia e’ un principio e chi parla di democrazie compiute lo fa

in cattiva fede

In Italia, in pochi decenni si e' passato da una democrazia

computa ad una tutta da rifare

Non sono un antipolitico, ma sono contro la mala politica, quella

incapace di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, che limitano la materializzazione del

principio egualitarista

L’ evoluzione dell specie umana, si completera’ solo quando

impareremo a controllare due dei peggiori peggiori istinti, quello al possesso e quello all’ odio verso

noi stessi

Piu’ di una volta gli egoisti si nasccondono dietro una falsa

generosita’

Nolente o volente, la Politica e’ parte integrante della vita sociale di

AUTAFORISMO di Carmine Gonnella Per carpire il principio che si nasconde dietro un’ aforisma, occorre individuare la parola

chiave

In democrazia per violare un

principio fondamentale costitutivo per il legislatore e’ semplice,

basterebbe non materializzarlo

Il vantaggio di non avere denti, e’ quello che la lingua nell’

espimersi incontra meno intoppi

Non ho mai pensato di poter saper tutto, ma faccio il possible per approfondire quell poco che

gia’ conosco

Il capitalismo crea ricchezza non benessere

La bestia umana non ha mai

conosciuto confini o colore della pelle

La carita’ oggi come ieri, non e'

altro che lo sfruttamento del cuore e la mente dei poveri

La vita si programma per poi viverla

SE IL PORCELLUM HA

ABOLIVA LA DEMOCRAZIA

PARTECIPATIVA,

L' ITALICUM ABOLIRA'

ANCHE QUELLA

RAPPRESENTATIVA.

Con le riforme il nuovo legisla-tore non rappresentera' piu' la Nazione ma se stesso o il partito di povenienza o appartenenza, ergo verra' meno la Democrazia rappresentativa. Come sapiamo l' articolo 67 verra' modificato in:" I membri del Parlamento eserci-tano le loro funzioni senza vin-colo di mandato" , Un particolare questo che negli attuali com-menti o dibattiti televisivi, resta del tutto in sordina. A prima vista potrebbe sembrare una buona riforma, ed e' giusto che il parlamentare non abbia nessun vincolo con il partito di cui fa parte, onde evitare im-posizioni o ricatti vari, ma non si puo' e non si deve allontare (come fa la riforma appunto) ulteriolmente il cittadino da legis-latore [cg]

Cultura & Societa

A cura di ino Bellinvia

Alla paagine 6/7

VARIE CHI SIAMO

Ultima pagina

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Londra

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Britalyca News Londra

“Londra, domenica 9 ottobre: 80°

anniversario della Battaglia di Ca-

ble Street”

Pagina 5

Taglio stipendi parlamentari,

Pd compatto dice No alla proposta di

legge del M5S

Immigrazione, sorpasso dopo

anni: più italiani all'estero che

stranieri in Italia

Pagina 2

Speciale riforme

Referendum,

parla Annibale

Marini (Presidente emerito

Corte Costituzionale) "Riforma sbagliata,

il Parlamento andrebbe sciolto"

Pagine 8/9

Page 2: Britalyca 26

Pagina 2 Ottobre 2016

l dato consolidato Istat segnala un ribaltamento

del trend. Il ritratto multiet-nico del paese nel Dossier statistico del centro studi Idos. Gli immigrati sono

l'8,3% della popolazione, contribuiscono al sistema pensioni con oltre 10 mil-iardi di contributi e sono

determinanti in diversi set-tori, dall'assistenza alle famiglie all'agricoltura.

Oltre mezzo milione di im-prese

ROMA - Nel 2015, per la prima volta dopo molti anni, il numero di cittadini italiani residenti all'estero ha superato quello dei cittadini stranieri residenti in Italia. E' quanto emerge dal Dossier Statistico Immi-grazione 2016, realizzato dal Centro studi Idos e della rivista Confronti, in collaborazione con l'Unar (Ufficio nazionale antidis-criminazioni) e presentato oggi a Roma. Secondo i dati Istat citati nel dossier, sono infatti 5 milioni e 26 mila gli stranieri residenti nel nostro Paese nel 2015 contro i 5 milioni e 200mila italiani che, in base ai dati delle anagrafi consolari, risiedono fuori dalla madrepatria. Nel 2014, gli italiani all'estero e gli stranieri in I t a l i a s i e q u i v a l e v a n o .

Immigrazione, sorpasso dopo anni: più italiani

all'estero che stranieri in Italia

crofono per opporsi alle legge infatti non sono entrate

nel merito. Così nei vari interventi ognuno ha dato

spazio alla fantasia. C’è stato ad esempio il deputato

dem Alan Ferrariche ha elencato i risparmi che il

governo ha ottenuto con la riforma della Pubblica

amministrazione e di conseguenza i taglia alle parte-

cipate e la semplificazione della vita dei cittadini con

meno burocrazia. “Non è questo il modo per ridare

dignità alla politica”. Mistero su quale sia la corre-

lazione con il suo stipendio da parlamentare e sul

perché non lo possa dimezzare. Per il collegaMarco

Miccoli quella dei grillini è tutta strategia per nas-

condere i cattivi risultati: “E’ un tema che aiuta molto

a nascondere l’assenza totale di risultati ottenuti dal

M5s. Il dibattito di oggi si trasforma, per motivi elet-

torali, nella sagra della demagogia e del populismo

più inconcludente”. Anche qui non pervenute le

ragioni sul perché non può rinunciare a metà dello

stipendio. Per la deputataGiuditta Pini vale la pena

(addirittura) ritirare fuori tristemente celebri frasi:

“Una volta in quest’aula si disse che si poteva trasfor-

mare la camera in un bivacco di manipoli”, come

appunto disse Mussolini, “ora la si vuole trasformare

in una platea per uno show, ma noi non lo consen-

tiremo”. La vicepresidente della CameraMorani ha

firmato l’intervento più scivoloso della serie azzar-

dando un “ma allora voi”: “Cari deputati M5s, volete

tagliarvi lo stipendio? Fatelo da domani, a prescin-

dere da questo voto, passando dai 10mila euro che

intascate oggi al mese al tetto dei 2.500 che predicava

francescanamente il vostro leader Grillo ai tempi

dello Tsunami tour”. I 5 stelle però, come non fanno

altro che ripetere da mesi (molto spesso anche per

nascondere grane interne) restituiscono eccome e con

quei soldi hanno creato un fondo per la piccola e

media impresa. La Morani ha chiuso lanciando lo

slogan per il referendum: “Ci farà risparmiare 500

milioni l’anno”. In sua difesa anche la deputata Stella

Bianchi: “Questa proposta ha un solo effetto: il taglio

di credibilità della politica. Noi lavoriamo per resti-

tuire fiducia ai cittadini, per miglio-

rare le istituzioni e il loro funziona-

mento, i 5 Stelle per screditare gli

eletti. E’ un gioco molto peri-

coloso”.

L’imbarazzo per i parlamentari si è

fatto ancora più forte dopo che sul

tema è intervenuto a sorpresa anche

il presidente della CeiAngelo

Bagnasco: “La riduzione degli sti-

pendi sarebbe di sicuro un segno

positivo”, ha detto, “anche se non

conosco bene i termini della ques-

tione, ma come principio generale

sicuramente sarebbe un buon seg-

nale. Poi il riavvicinamento degli

italiani alla politica, l’ innamora-

mento, richiede anche altro”. Chissà

se anche questa volta grideranno

all’ingerenza della Chiesa. Intanto il

voto in Aula è previsto per il 25

ottobre, ma il colpo di mano è già

pronto: dalle fila della maggioranza

si prospetta il voto per far tornare il

teso in commissione ed evitare la

figuraccia prima del referendum e in

piena campagna elettorale. Resta

tutto da vedere. Chi gongola per il

momento sono i grillini che dopo

settimane di crisi interne e passi falsi, hanno im-

broccato una strada che per il momento li mette in

buona luce. E quindi battono il chiodo finché

caldo cercando di ottenere il più possibile, eletto-

ralmente parlando. Tanto per capirci lo

stesso Beppe Grillo è sceso a Roma e sarà pre-

sente in Parlamento al momento del voto (se si

farà) o del rinvio (sempre più probabile). Nelle

scorse ore ha invitato gli attivisti a venire in

Aula e sul blog ha lanciato un appello ai democ-

ratici: “Renzi poteva dire ai suoi di votare questa

legge ma non lo ha fatto perché pensa che sarebbe

una vittoria del M5s. Un ragionamento egoista.

Domani può essere il Pace e bene Day, un V

Day all’incontrario. Siate generosi. I cittadini vi

guardano: non deludeteci”. In mattinata era

stato Luigi Di Maio a rivolgersi direttamente al

presidente del Consiglio: “Renzi ci dica chiara-

mente se il Pd voterà oppure no il nostro disegno

di legge. Se vogliono fare proposte ben venga, se

invece vogliono rimandare il testo in commissione

significa affossare tutto e tenersi il malloppo”. La

proposta di legge e il rischio che torni in com-

missione – Il ddl a prima firma Roberta

Lombardi è arrivato in Aula senza relatore, così

come stabilito dall’ufficio di presidenza giovedì

scorso. L’assemblea, dopo la discussione generale

di oggi, è stata aggiornata al 25 ottobre alle 15 con

la proposta fissata al terzo punto dell’ordine del

giorno. L’ipotesi più probabile è che già il 25 sera

la maggioranza chieda una votazione per riman-

dare il testo in commissione ed evitare così la resa

dei conti prima del referendum. I deputati grillini

in commissione Affari costituzionali hanno insis-

tito che se fosse approvato il loro testo, si rispar-

mierebbero “circa 87 milioni di euro“. Una cifra,

hanno detto, che “supera di 30 milioni di euro il

risparmio stimato della riforma Boschi“.

Da ilfattoquotidiano.it

Il Dossier statistico Idos, però, aggiunge la stima sulle presenze effettive, che contemplano anche coloro che pur avendo un per-messo di soggiorno non hanno preso la residenza: con questo criterio, gli immigrati regolari nel nostro Paese sfiorano i 5 milioni e mezzo, ai quali vanno aggiunti 1.150.000 che hanno già acquisito la cittadinanza italiana. Cinque milioni e mezzo di "nuovi italiani" - Nel dettaglio, il rapporto stima che gli stranieri regolarmente in Italia siano 5 mili-oni e 498 mila (ai quali si aggiun-gono 1.150.000 di cittadini di origine straniera che hanno acqui-sito negli anni la cittadinanza ital-iana). Provengono in maggioranza da Romania (22,9%), Albania (9,3%), Marocco (8,7%), Cina (5,4%), Ucraina (4,6%). Il loro apporto, secondo il dossier, è "funzionale dal punto di vista de-mografico". Da anni infatti la popo-lazione in Italia è in diminuzione. "Questa tendenza peggiorerà, trovando tuttavia un parziale tem-peramento nei flussi degli immi-grati - si legge nel Dossier - ; l'Istat ha ipotizzato, a partire dal 2011, una media di ingressi netti dall'estero superiore alle 300mila

unità annue (livello rispetto al quale in questi anni si è rimasti al di sotto), per discendere sotto le 250mila unità dopo il 2020, fino a un livello di 175mila unità nel 2065". Il record in Emilia - Nel 2015 l'Emilia-Romagna si conferma la regione d'Italia con la maggiore incidenza di cittadini immigrati: i residenti sono 533.479, il 12% della popolazione. Gli stranieri residenti registrano un calo nell'ul-timo anno di 3.268 unità (-0,6%), ma il saldo negativo è determinato dal fatto che molti hanno acquisito la cittadinanza italiana. Nel 2015 sono nati nella regione 8.812 bam-bini con entrambi i genitori di origine straniera. La popolazione straniera si distribuisce in tutte le

province con incidenze percentuali sempre superiori alla media nazion-ale dell'8,3%: si va dall'8,5% di Ferrara al 14,2% di Piacenza. La provincia con il maggior numero di stranieri rimane Bologna, con 117.122 residenti, seguita da Modena (91.867) e Reggio Emilia (67.703). Quasi un quinto degli im-migrati che vive in Italia, invece, abita in Lombardia: 1.149.011 resi-denti, ovvero il 22,9% dei 5.026.153 presenti nel nostro Paese. L'inci-denza sul totale della popolazione lombarda è dell'11,5%. Le pensioni degli immigrati.

La presenza degli immigrati, special-mente per quanto riguarda le pen-sioni per invalidità, vecchiaia e su-perstiti (Ivs), fornisce un corposo gettito contributivo (10,9 miliardi di euro nel 2015). I non comunitari titolari di pensione per Ivs gravano solo per lo 0,3% sul totale delle pen-sioni (39.340 su 14.299.048). "Benché sia consistente l'aumento annuale dei nuovi beneficiari, il dif-ferenziale rispetto agli italiani sarà elevato ancora per molti anni e an-drà a beneficio delle casse previden-ziali". E ancora: il bilancio costi-benefici dell'immigrazione per le cassi statali sarebbe pari a 2,2 mil-iardi di euro. Un fiume di denaro inviato a casa.

Il sostegno degli immigrati ai Paesi di origine è evidenziato dalle rimesse. In Italia si è registrato il picco delle rimesse nel 2011, con 7,4 miliardi di euro, scesi a 5,3 mil-iardi nel 2015. "Gli invii sono gestiti solo in un decimo dei casi dalle banche, preferite per le grandi tran-sazioni, mentre negli altri casi prevalgono gli operatori di money transfer". Clamorosa la diminuzione

del flusso monetario verso la Cina: da 2,6 miliardi di euro nel 2011 a 0,6 miliardi nel 2015. I salari degli stranieri. Nel 2015 gli stranieri presenti nell'Ue sono stati il 7,3% degli occupati e il 12,5% dei disoccupati, mentre in Italia l'incidenza è stata del 10,5% tra gli occupati e del 15% tra i disoccupati. Nel periodo 2008-2015 per gli immigrati il tasso di disoccupazione è aumentato di 7,7 punti (per gli italiani di 4,8). Solo il 6,8% degli stranieri lavora nelle professioni qualificate, men-tre il 35,9% svolge professioni non qualificate e un altro 30% lavora come operaio. In media la re-tribuzione netta mensile per gli stranieri è inferiore del 28,1% (979 euro contro i 1.362 degli italiani). E ancora: "In questa lunga fase di crisi, non tutte le collettività hanno tenuto come quella cinese, anche perché caratterizzata da una quota di lavoratori indipendenti pari al 47,5% contro una media del 12,5% tra tutti gli immigrati. I saldi occupazionali rilevati dall'ar-chivio Inail sono stati positivi solo per le collettività maggiormente coinvolte in attività autonome, specie nel commercio (Cina, Egitto, Bangladesh, Pakistan). Ben diversa la situazione dei ma-rocchini, il cui tasso di disoccu-pazione è del 25,4% e quello di occupaz ione de l 44 ,1%" . Nuovi assunti e imprenditori. Gli immigrati nel 2015 hanno comun-que inciso per il 28,9% sui nuovi assunti, "valori che sottolineano la loro funzionalità al mercato occu-pazionale in numerosi comparti e, in particolare, in quello del lavoro presso le famiglie e in agricoltura". Ha continuato a essere positivo anche l'andamento delle imprese a gestione immigrata, aumentate di 26mila unità e arrivate al nu-m e r o d i c i r c a 5 5 0 m i l a . Il lavoro domestico. Nel lavoro domestico è occupata la metà delle donne immigrate, che in di-verse collettività costituiscono la maggioranza (sono 8 su 10 in quella ucraina, mentre appena 2 ogni 10 tra i senegalesi e i bangla-desi). Nel 2015, secondo l'Osser-vatorio sul lavoro domestico dell'Inps, le badanti e le colfsono 886.125, di cui 672.194 con citta-dinanza straniera. Ma, secondo stime, le persone che lavorano in nero uguagliano quelle assicurate. Non solo. In questa fase di crisi anche le donne italiane si sono inserite maggiormente nel com-parto e tra il 2007 e il 2015 sono passate da 140mila a 213.931.

Se fossimo a scuola sarebbe la giornata in cui si

giustificano tutti, della serie “maestra non è colpa

mia ma il compito a casa me l’ha mangiato il cane”.

Il Parlamento davanti alla proposta di legge dei 5

stelle per ridurre le indennità degli eletti a 5mila

euro lordi (e non netti) al mese ha risposto con ar-

rampicate sugli specchi degne di una quinta elemen-

tare il giorno della verifica a sorpresa. “Farsa”,

“demagogia”, “populismo”. E poi ancora: “Usate gli

scranni per fare il vostro show”. Fra tutti ha spiccato

la renzianissima Alessia Morani: “Volete ridurvi lo

stipendio? Tagliatevelo voi da domani”. I colleghi

devono averla considerata una bella scusa e uno

dopo l’altro hanno cominciato a mettere sotto i ri-

flettori le controverse note spese dei grillini. Una

sorta di boomerang considerato che gli eletti M5s

restituiscono metà dello stipendio da quando sono

entrati in Parlamento e la diaria non rendicontata

(pubblicando online i rimborsi spese che ricevono

nel dettaglio). Renato Brunetta l’ha pensata me-

glio di tutti: rilanciare una proposta perché l’inden-

nità sia calcolata sulla base del reddito pregresso,

ovvero pagare di più chi è già ricco e meno chi è

povero. E chi è disoccupato? “In quel caso si farà

ricorso al reddito di cittadinanza“, che per la cro-

naca in Italia non esiste tanto che i 5 stelle hanno

depositato una legge perché venga introdotto per

legge. Oltre alla beffa l’autogol. Sulla scia di Bru-

netta si è messo con orgoglio il viceministro dell’E-

conomia Enrico Zanetti che ha detto no ai “tagli

lineari” e proposto uno stipendio pari a quello che

il parlamentare ha dichiarato in media negli ultimi 3

anni prima di essere eletto.

In un’Aula semivuota, con i banchi del centrodestra

deserti (tranne per il fittiano Palese che si è presen-

tato con t-shirt con scritta sulla maglietta le sue

presenze, ovvero il 99 per cento), gli onorevoli

hanno fatto le barricate in difesa del loro stipendio. I

motivi dopo quattro ore di discussione restano an-

cora oscuri. Le argomentazioni accampate dal mi-

Taglio stipendi parlamentari, Pd compatto dice No alla proposta di legge La proposta di legge dei 5 stelle arriva in

Aula a Montecitorio e gli onorevoli fanno le barricate con una lunga serie di giustificazioni che vanno dal "populismo" alle note spese contro-

verse dei grillini (che però sono gli unici a restituire la diaria non rendicontata). Grillo ai deputati dem: "Siate generosi, non deludete i citta-

dinI". A sorpresa è arrivato anche il sostegno del presidente Cei Bagnasco: "La riduzione degli stipendi sarebbe sicuramente un segnale posi-

tivo"

Britalyca News Londra Pagina11 Ottobre 2016 Britalyca News Londra

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Pagina 10 Ottobre 2016 Pagina 3 Ottobre 2016

L’OTTIMISMO L’Italia è ancora in crisi. E’ inutile non ammetterlo. La strategia Renziana, se gioverà, lo farà in tempi lunghi. Il Prodotto Interno Lordo (PIL), forse, si attesterà al +1,5% nella prossima primavera. Questa è la realtà che si percepisce in italia a tutti i livelli produttivi. Ogni altra più ottimistica previsione non ha pregio. La crisi economica è stata angosciosa e riprenderci ci costerà ancora sacrifici. La macchina economica nazionale stenta a ripartire. Mentre tirare avanti resta un’impresa che mette a dura prova anche i più diligenti. La pressione fiscale, soprattutto per i redditi medio/bassi, resta l’incognita più preoccupante anche per l’immediato futuro. Ma non è tutto. La spesa pubblica non è diminuita, però i servizi continuano a essere carenti. Non esiste, infatti, una “cura”sicura per frenare il depauperamento delle risorse nazionali. Certamente non è impoverendo il Popolo italiano che sarà possibile ridurre gli effetti di una crisi che, forse, si poteva evitare. L’italia resta uno dei Paesi UE con una macchina dello Stato a elevato costo e a basso rendimento. Una terapia di sicura ripresa non può essere ancora trovata. Da noi non gioverebbe fare un passo indietro. Sarebbe peggio. I provvedimenti “Salva Italia” non salveranno nessuno. Ci sono, ancora, dei condizionamenti che restano in primo piano ed è più agevole agire sul “mucchio” che coinvolgere i grandi capitali. Insomma, nonostante le

assicurazioni, siamo ancora nelle condizioni di dover rendere conto a una platea ben più estesa di quella definita dai confini nazionali. Chi continua a rischiare sono ancora i “deboli”. Ma non è finita. Prima di termine mandato, l’Esecutivo Renzi varerà altri provvedimenti dei quali faremmo volentieri a meno. L’ottimismo politico, oggi alla ribalta nazionale, non favorisce, in realtà, nessuna concreta ripresa. Insomma, il rischio di recessione rimane. Se, almeno, ci fosse all’orizzonte una nuova classe

politica, potremmo sperare in meglio. Purtroppo, non c’è.

LE PERCENTUALI

A novembre, salvo ripensamenti parlamentari, si dovrebbe tenere

il Referendum Costituzionale

proposto dal Ministro Boschi e appoggiato dall’Esecutivo Renzi.

Rammentiamo, anche per chi voterà dall’estero, che, per il

voto in questione, non è

previsto un“quorum”e si

conterà solo i “si” e i “no” che scaturiranno dalle urne

elettorali.

Se vincesse il “SI”, il nostro

Potere Legislativo andrebbe a essere sostanzialmente

modificato e il “bicameralismo” perfetto

andrebbe in pensione. Con la prevalenza dei “NO”, tutto

resterebbe com’è. Questo in

sintesi. Intanto, sono partiti i primi

sondaggi. Il 44% degli intervistati si è pronunciato

per il” SI”, cioè per la modifica

del nostro Potere Legislativo. Il 38%, invece, s’è espresso

per il “NO”. Vale a dire per non modificare l’attuale

sistema. Il 18% degli intervistati ha ammesso di non

avere, per ora, le idee chiare

in merito. Una percentuale d’indecisi

assai indicativa che, al momento opportuno,

potrebbe spostare il profilo

delle preferenze. L’importante è, però, votare. Avranno

valore i “SI” e i “NO” anche in caso di bassa partecipazione

al Referendum.

Non essendo previsto

“quorum” alcuno, la volontà popolare sarà, comunque,

legittimata. Sulla consultazione, soprattutto per

fornire maggiori informazioni

ai Connazionali d’oltre frontiera, ritorneremo per

provare a illustrare cosa cambierebbe, effettivamente,

in caso di maggioranza dei

“SI”.

CAMBIARE E’DIFFICILE

Da noi si vivono impulsi

contrastanti e, spesso, tra di loro incoerenti. Oltre i

contraddittori. L’Italia resta un

Paese con gravi problemi economici e sociali che, però,

sono vissuti in modo anomalo rispetto a quelli, della

stessa natura, nel resto

d’Europa stellata.,

Ci riferiamo a quella sorta di rapporto umano nel quale la

necessità e le mancanze sono

ridimensionate da una volontà, non sempre coerente di

rivedere precedenti decisioni. Purtroppo, questo concatenarsi

d’eventi ci ha portato nei rivoli del “camaleontismo” che ha

interessato anche parecchi

politici di casa nostra.

L’anno avrà ancora progressi preoccupanti per tutti. Muoverci

a casa nostra sarà meno

agevole che per il passato. Anche l’immigrazione selvaggia

farà ancora la sua parte. Il tempo delle “vacche grasse” è

finito da anni. Per inerzia, più che per convinzione, siamo

andati avanti dilapidando ogni

riserva utilizzabile per le emergenze.

Ancora una volta, manca la

solidarietà e la voglia

d’aggregazione costruttiva. Anche per l’immediato futuro, i

rapporti politici non avranno pregio se disgiunti dalla volontà

di ritrovarci tutti su una stessa

sponda. La politica del “fare” ha senso solo se accompagnata

dalla volontà di riuscirci.

Il tutto tramite un apparato politico rinnovato nei membri e

nelle sue primarie necessità.

Ora non ci rimane che rivedere, ma sul serio, alcune strategie

che Renzi è riuscito solo a segnalare. Verrà il tempo nel

quale saremo chiamati alle urne

con una nuova legge elettorale. Certamente, i cambiamenti per

il Paese ci saranno. Sia a livello interno, che internazionale.

Non ci sono rimaste altre

evenienze: o si ritrova lo spirito

di solidarietà e d’intenti comuni, o la crisi troverà nuovi spazi per

rafforzare i suoi nefandi effetti; anche a livello Comunitario.

Ora le occasioni di

cambiamento ci sono. Sta a noi renderle esecutive.

Anche se, purtroppo, sarà assai complesso. Perché, è

ovvio, cambiare, anche politicamente, è difficile

Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola

KAOS FESTIVAL, PREMIO NARRATIVA A "ZAHARA" DI CETTA BRAN-CATO, PREMIO GIURIA POPOLARE A MARILENA

MONTI. RICONOSCIMENTI E SOLIDARIETÀ AD AMATRICE

Si è conclusa l’edizione di Kaos, il

festival itinerante dell’editoria, della

legalità e dell’identità siciliana, che si è

tenuta al Castello Chiaramonte

di Racalmuto (AG) 28|29 e 30 ottobre

2016. Premi, riconoscimenti

e solidarietà per Amatrice

Ad aprire l’ultima giornata di

domenica 30 ottobre, a Racalmuto, la presenza festosa e colorata dei ragazzi del liceo artistico Catalano di Favara che, proprio di fronte al monumento, si sono confrontati in una gara di creatività en plain arir, disegnando con i gessetti sul selciato come moderni madonnari. La mattina è stata contraddistinta anche con l’itinerario Nei luoghi di Sciascia che da anni traccia un’idea di turismo culturale, non solo come volano economico, ma in veste di

arricchimento emotivo. Con la visita guidata partita dai locali della fondazione Sciascia per arrivare alla scuola - che conserva intatta l’aula dove lo scrittore insegnava –, e concludersi al Circolo Unione. Nel pomeriggio sono stati consegnati i Premi Kaos, a partire da quello intitolato alla memoria dell’editore indipendente Salvatore Coppola. Dopo una breve introduzione curata da Ezio Noto e Piero Carbone, con la menzione “..per aver saputo raccontare in maniera struggente ed intensa una particolare realtà di ragazzi siciliani, trasmettendo il senso della speranza…” il riconoscimento è andato al romanzo Malae Spinae di Maria Letizia Balsamo e Daniele Catalano, uscito per Lupo editore. Il Premio Kaos, istituito in memoria di Rita Atria invece, è stato conferito a Daniela Crimì – preside del liceo Ninni Cassarà – e a Paolo Bianchini e Paola Rota, anime del progetto SOS scuola. Il Premio gesti e parole di legalità, che contraddistingue anche le diverse edizioni di

Kaos, è stato attribuito al giornalista Attilio Bolzoni – con la motivazione “…per la sua capacità di leggere e raccontare il fenomeno mafioso esprimendo il proprio punto di vista in maniera libera e scevra da ogni forma di condizionamento..” e al magistrato Alfonso Giordano. A consegnare il premio a Bolzoni, un altro giornalista che racconta il territorio, Felice Cavallaro che a seguire ha condotto l’incontro Nei luoghi della ragione. Intervistate da Francesco Pira le dirigenti scolastiche di Amatrice, in sala per focalizzare l’attenzione sul sisma che ha sconvolto il loro territorio, ma anche per portare la testimonianza del lavoro e della scuola nella zona “l’abbraccio delle istituzioni” come definito da Patrizia Palanca. Grande attenzione dunque al premio Kaos solidale, consegnato dal sottosegretario del MIUR Davide Faraone alla dottoressa Maria Vincenza Bussi, ex dirigente dell’Istituto Romolo Capranica di Amatrice, Raffaelle Zarbo, dirigente dell’ufficio scolastico di Agrigento ha conferito il premio a Maria Rita Pitoni dirigente dell’I.C. di Amatrice. La preside dell’Istituto comprensivo di Racalmuto intitolato a Sciascia, Rosa Pia Raimondi, ha dato il premio alla dottoressa Patrizia Palanca responsabile del comprensorio scolastico di Acquasanta .

“La consegna di questo premio alle presidi delle scuole del centro Italia, colpite dal terremoto, vuole essere un segno di solidarietà e vicinanza alle famiglie e alla comunità scolastica che vivono un momento difficile – ha dichiarato Davide Faraone –. Riaprire le scuole è il primo segnale di ritorno alla normalità e lo diventa ancora di più oggi, dopo le notizie di nuove scosse nuovi crolli. Il ministero dell’Istruzione sarà accanto agli studenti e alle loro famiglie” Il sottosegretario Davide Farone ha premiato inoltre anche una dirigente che opera sul territorio locale, la preside dell’Istituto alberghiero Milena Siracusa. Anna Burgio e Alfonsa Butticè hanno ricordato il pittore racalmutese Giovanni Domenico Marchese. Il riconoscimento creato per ricordare la sua figura è andato a Salvino Marrale. Il clou è stato, naturalmente, il Premio alla narrativa Kaos. La giuria popolare si è espressa per un riconoscimento che è andato a Marilena Monti per Isola Emozione. Ad aggiudicarsi il premio Kaos per la narrativa Cetta Brancato per l’opera Zahara. Il direttore artistico Peppe Zambito ha dato l’arrivederci al prossimo anno con queste parole “anche quest’anno una straordinaria mescolanza di emozioni, di parole, di suoni, di immagini per un racconto corale della Sicilia, terra di forti passioni e di bellezze che spesso rimangono sottotraccia. Racalmuto ci ha accolti con incredibile affetto, aprendoci i suoi itinerari culturali. Ringrazio il sindaco Emilio Messana e l’assessore Salvatore Picone” .

Potrete seguire gli eventi di Kaos festival alle pagina

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Pagina 4 Ottobre 2016 Pagina 9 Ottobre 2016

Continua … E ciò spiega l’affermazione di un costituzionalista che, lo dico per opportuna conoscenza, ha pre-sieduto l’associazione dei costituzi-onalisti italiani, ad avviso del quale, riferisco testualmente “la riforma della potestà legislativa nel rap-porto Stato-Regioni è talmente sbi-lanciata a favore del potere centrale da potersi addirittura prospettare la violazione del precitato articolo 5 della Costituzione”. In breve, sono state previste due potestà legislative esclusive: dello Stato in 51 materie e delle Regioni in quindici materie di natura essen-zialmente organizzativa. E va al-tresì evidenziato che materie tipiche di ogni assetto autonomis-tico, quali la tutela della salute ed in particolare il governo del territorio, l’ambiente e il turismo sono state attribuite allo Stato al fine di dettare disposizioni generali e comuni senza tuttavia individuare il titolare della potestà di attuazione. Mentre materie importanti, quali l’industria, l’agricoltura, l’attività mineraria sono rimaste per dimenti-canza i n ce rca d ’ au to re . Due considerazioni conclusive. La prima riguarda l’esclusione dalle modifiche della legge Boschi delle cinque Regioni a statuto speciale con una gravissima contraddizione rispetto alla disciplina applicabile alle Regioni a statuto ordinario. La seconda per confermare, se ci fosse qualche dubbio in proposito, la svolta centralistica derivante dall’introduzione della clausola di supremazione statale, soprannomi-nata clausola vampiro, che attribu-isce allo Stato il potere di interve-nire in qualsiasi materia di compe-tenza legislativa esclusiva delle Regioni “quando lo richieda la tu-tela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero la tutela d e l l ’ i n t e r e s s e n a z i o n a l e ” . Passando ad altro aspetto, anch’esso di merito, della riforma, una delle motivazioni che vengono offerte da Palazzo Chigi e dintorni nelle sue quotidiane esternazioni mediatiche è quella della riforma del Senato con i relativi corollari in termini di: Fine del bicameralismo paritario; risparmio di spesa; riduzione del numero dei parlamen-tari; semplificazione del lavoro leg-islative

Signor Presidente del Consiglio se avesse letto con maggiore attenzi-one la riforma che dice di avere scritto, o, comunque, di aver pen-sato, avrebbe appreso che essa ribadisce espressamente la funzi-one legislativa e di revisione costi-tuzionale anche di questo ramo del Parlamento e ciò esclude che possa scriversi la parola fine a quel bicameralismo paritario che solo l’abolizione del Senato avrebbe consentito di scrivere. Quanto all’affermato risparmio di spesa Ella, Signor Presidente, certamente saprà che ci sono organi, e uno di questi è il Senato, la cui sorte non può dipendere da una sorta di spending-review; fermo restando che non è vero che la riforma del Senato si traduca in un consistente risparmio di spesa, giacchè la spesa per il funzionamento del Senato inteso quale struttura buro-cratico-amministrativa, che è poi l’unica di un certo rilievo, resta sos tanz ia lmente immuta ta . Ed anche immutato resta per i nuovi senatori non elettivi il costo sia per le spese di trasferta e per-manenza a Roma che per l’eser-cizio delle loro funzioni (segretari, assistenti parlamentari, etc.). E, come evidenziato da taluni or-gani di stampa, non è neppure vero che il risparmio sarebbe quello della mancata corresponsione dell’indennità parlamentare ai nuovi senatori. Anche perché, Signor Presidente del Consiglio Lei, che è un uomo di mondo, sa certamente quanto sarà difficile far lavorare a titolo gratuito i futuri senatori, come del resto qual-siasi cittadino della nostra Repub-blica e sa anche che il lavoro gra-tuito non sembra godere delle sim-patie della nostra Carta Costituzi-onale se è vero che l’art. 36 enun-cia il principio che ogni lavoratore ha diritto ad una retribuzione pro-porzionata alla quantità e qualità del lavoro; principio che si applica a tutti coloro che lavorano anche se in stato di privazione della lib-ertà personale. Se, dunque, si voleva risparmiare, si poteva farlo in altro modo che lascio alla capacità e alla fantasia del nostro Ministro dell’Economia con l’invito a non dimenticare, ad esempio, che le navi da guerra sono destinate alla difesa e non ad essere esibite, con relativo con-torno di sommergibili, quale sede impropria e alquanto costosa di riunioni di soli tre, anche se presti-g ios i , uomin i d i governo. Il numero dei deputati è poi rimasto

invariato a 630 membri, mentre il numero dei senatori è stato abbas-sato a 100 che poi è quello dei Paesi con una popolazione di gran lunga superiore al nostro Paese. Se dunque una diminuzione del numero dei parlamentari c’è stata essa non può essere tale da riten-ersi rivoluzionaria, specie consider-ando che il numero complessivo di coloro che vivono nei palazzi del potere e che secondo la raffinata espressione del nostro Presidente del Consiglio dovrebbero an-darsene a casa è di qualche migliaia di persone. Quanto infine ad una migliore qualità del lavoro legislativo, mi limito ad osservare che la riforma prevede almeno otto distinti iter di approvazione legislativa col rischio, non puramente teorico di conflitti procedurali che potrebbero sfociare in vizi di legittimità costituzionale. Sicchè, anche l’auspicata semplifi-cazione è rimasta nella penna dei riformatori. Se poi si vuole far riferimento ad un aumento del numero delle leggi che ci verrebbe consegnato dall’i-potetica (e inesistente) semplifi-cazione del lavoro parlamentare è sufficiente osservare che non ab-biamo bisogno di più leggi ma di buone leggi e cioè di leggi ben fatte e non già di leggi che richiedano per essere comprese più che l’at-tività dell’interprete la palla di vetro di un indovino. E se è vero, come è vero, che il nostro paese ha il primato del nu-mero delle leggi quel che occorre-rebbe sarebbe una drastica delegi-ficazione per la quale non serve certo una abbreviazione dei tempi medi di approvazione delle leggi. Un'altra motivazione della riforma consiste, a quanto è dato compren-dere, nella necessità di riformare la Costituzione in quanto in vigore da un numero considerevole di anni; ignorando che nella più grande democrazia occidentale, quella statunitense, la Costituzione ha una durata secolare. Anche se ciò non esclude la opportunità di una revisione su punti particolari, revi-sione che è ben diversa dalla ri-forma di diverse decine di articoli ( p e r l a p r e c i s i o n e 4 7 ) . E non occorre ricordare come ven-gano continuamente rinnovate solo le Costituzioni dei Paesi di più gracile democrazia Solo per motivi di tempo mi limito ad accennare come il nuovo Senato ha una composizione fon-data non già sulla volontà popo-lare, ma sulla titolarità di un diverso mandato. Da qui una evidente violazione di un altro principio fon-damentale della nostra costituzione sancito dall’art. 1. Anche se poi si fa un inintellegibile e oscuro riferi-mento alla volontà degli elettori che a questo punto diventa una sorta di Araba fenice .

Ma il richiamo alla volontà degli elettori può avere un senso non solo se sia comprensibile, ma anche e soprattutto se il Senato che nasce dalla riforma abbia una sua precisa veste istituzionale e non sia un pasticcio difficilmente intellegibile. Occorre anche evi-denziare come la riforma del Senato venga a sommarsi ad una riforma elettorale che porta, non so quanto opportunamente, il nome di Italicum e che finisce per consegnare l’unica Camera elet-tiva, dotata di un effettivo potere, nelle mani del leader del partito vittorioso anche se di pochi voti nella competizione elettorale. Riforma dunque peggiore di altre due leggi elettorali ben impresse nella memoria degli italiani: parlo della legge Acerbo e della legge c.d. truffa. È vero che queste due leggi come l’Italicum sono state giustificate con l’argomento che esse assicurerebbero la govern-abilità che è indubbiamente un valore; ma è un valore che va sempre bilanciato con quello ir-rinunciabile della democrazia che non deve mai essere sacrificata sull’altare di una governabilità che la storia dimostra essere spesso più di forma che di sostanza. Ho infine qualche dubbio che la rigida alternativa tra sì e no pro-pria dell’istituto referendario sia conciliabile con una riforma del tutto disomogenea quale quella oggetto del futuro referendum confermativo. Così, per fare uno fra i tanti esempi, cosa dovrebbe fare il cittadino che è favorevole al nuovo riparto di competenze Stato-regioni e contrario, come ogni persona di buon senso, a quell’au-tentico pasticcio che va sotto il nome di riforma del Senato? La risposta, e non potrebbe essere diversa, è quella di affidare il voto al buon Dio o, per chi non è cre-dente, alla sorte. E il gran parlare di spacchettamento che si è fatto in questi giorni e di disomogeneità del quesito referendario costituis-cono la migliore riprova di una illegittimità lesiva della libera vo-lontà degli elettori e che non può essere sanata dal giudizio della Corte di Cassazione. L’unica norma che mi sentirei di approvare è quella che ha attes-tato la morte di un Organo, il CNEL, mai nato e non certo per colpa della Costituzione e la cui unica funzione effettiva è stata quella di distribuire indennità e stipendi a consiglieri e funzionari. La sola eredità che ci lascia questa riforma è l’amarezza per quelle mancate riforme nel campo della giustizia, del fisco, della previdenza sociale che ci veni-vano insistentemente richieste dall’Europa e che poi erano quelle che maggiormente servivano al nostro paese.

Doriana Goracci.................Cronaca

Sono una blogger in copy left da circa dieci anni e mi piace impegnarmi appena possibile nel giornalismo partecipativo, usando

il cestino come mezzo non per scaricare le notizie inutili ma quelle piccole e preziose e spesso sotto traccia.

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Dal tumore sempre più per-sone guariscono, sempre più persone si ammalano e tante continuano a morire. Ha detto Woody Allen: "Le parole più belle che uno possa desiderare di sentire non sono più 'Ti amo', ma 'Non si preoccupi, è be-nigno!'. Letta la cronaca a chiare lettere del giornal-ista Patrizio Cairoli, nonchè figlio di un signore am-malato di cancro, morto in un assai poco dignitoso pronto soccorso del San Camillo a Roma, ho ripen-sato ai miei genitori morti dello stesso male e lo rac-conto brevemente, senza nessun rancore o verità scientifica, come testimo-nianza. Mio padre si ammalò a 55 anni, appena andato in pensione con 35 anni di lavoro, accadeva nel 1976. Aveva un tumore al fegato con metastasi già al retto, non sapremo mai se finse di non avere capito ma de-cisi io, come figlia più grande di non farlo op-erare, perchè all' epoca non si faceva il trapianto ed era inutile e devastante qualunque operazione. Ri-mase a casa, lunghe mat-tine in cui mia madre an-dava al lavoro a scuola e le

MALATI TERMINALI: CURE PALLIATIVE IN ITALIA anticamera dove abbiamo potuto carezzarlo, parlargli e chissà se ci sentisse. Pregai in tutti i modi che non gli fosse fatta l' autopsia, mi dis-sero che non c'era alcun problema e la fecero lo stesso, la mattina in cui fu riportato a noi per l' ultimo saluto.La storia di mia madre è invece quella di una donna sana ,piena di amore per la vita che una mattina scoprì di avere, facendo la doccia, una nocciolina al seno. Con i punti appena tolti, tra-slocò a Capranica, dove an-cora risiedo: aveva deciso di comprare una casa grande e bellissima in questo paese vicino Roma, ormai da sola perchè il suo amore era volato via nel 1977. Le avevamo in tutti i modi detto di non farla quell' operazione, ma non gli amici medici di oncologia pediatrica dove aveva per tanti anni fatto vo-lontariato. Fu eseguita solo la quadrantectomia, specifi-carono che il tumore era vec-chio e secco...Fresca e puru-lenta diventò subito la ferita all' ascella e fu operata al Policlinico dopo 3 mesi per la seconda volta dal primario, come la prima , che si rifiutò sempre, sgaiattolando come un ladro, di darci qualsivoglia informazione. Aveva un seno in meno, iniziò la chemio por-tata avanti in maniera inec-cepibile all' Ospedale Per-tini sempre a Roma. Nes-suno si immaginava che quella signora elegante e serena, che passeggiava la mattina fino al bar del paese con il suo giornale in mano o un libro, avesse un tumore che entrò presto in metastasi e non le fece fare neanche un secondo Natale con noi. Lei questa volta sapeva benissimo cosa aveva e capì che le rimaneva poco tempo . Nell' ultimo mese (non sa-

mie sorelle si dividevano tra università e lavoretti, io ero già sposata, dovevamo di-mostrargli che malgrado tanta cura e affetto non c' era nessuna emergenza: aveva contratto solo un' epatite vi-rale... Fece presso una clinica privata due tappe di terapia antidolore, nella sec-onda ebbe anche un' emor-ragia. Non avevamo mai usato prima la struttura pri-vata. In quella pulita e costosa clinica di Via Taglia-mento a Roma, "le suorine" dispensavano sorrisi, i due medici erano professori del vicino Policlinico. Quando mio padre divenne grave, molto grave, la clinica ci disse che non aveva posti in quel momento (per farlo morire). Uscii di corsa dalla banca dove lavoravo, raggi-unsi casa dei miei e lo por-tammo al vicino Policlinico Gemelli . Era stato uno spor-tivo da giovane e meno gio-vane, era giunto a pesare forse 40 chili. Dopo circa un' ora (e l' ennesima ultima em-orragia a casa) gli infermieri si guardarono in faccia e lo portarono in una piccola stanza. Mio padre fece a tempo a dirmi nell' ascensore che avremmo dovuto andare subito in ospedale...entrò in coma e morì, dignito-samente, in quella piccola

pevamo quanti ne potevano rimanere) fu seguita dai m ed i c i e i n f e r m ie r e della Casa di Cura Villa Rosa di Viterbo, per malati terminali, a casa. Gli ultimi giorni fu mia sorella a farle iniezioni sempre più frequenti e forti di morfina, ma non c' era altro che prolungasse la sua vita. Ho visto poi tante altre persone, anche sole o con pochi mezzi, che hanno avuto l' assistenza encomia-bile di cliniche per malati ter-minali, strutture pubbliche in cui erano ricoverati, che noi così disabituati a qualcosa che funzioni bene, mi hanno lasciata a bocca aperta. Credo che bisognerebbe maggiormente sapere cosa fare quando ci capita una sciagura come quelle morti annunciate ai nostri cari, a noi stessi, come ricorrere alle cure palliative: "'L' Hos-pice è una struttura sanitaria residenziale dove il paziente in fase terminale, riesce a vivere con dignità gli ultimi giorni della sua esistenza. L'assistenza in Hospice, inte-grata all'assistenza domi-ciliare, è gestita da una Unità Operativa in Cure Palliative ed è completamente gra-tuita". Mi dispiace scrivere queste cose che non sono affatto semplici ma l' approc-cio con il fine vita non può essere un incubo ma un pas-saggio, e sta anche a noi, render lo possibi lmente sereno,umano, dare sollievo e conforto.

questo articolo è stato pubblicato su Agoravox Italia

al link http://www.agoravox.it/Malati-

terminali-cure-palliative.html

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Pagina 8 Ottobre 2016 Pagina 5 Ottobre 2016

sottolineo incostituzionali, dal nos-tro supremo organo di garanzia: e precisamente dalla Corte costituzi-onale con la già citata sentenza n. 1 del 2014. Cosa si fa in casi simili? La ris-posta è fin troppo ovvia. Come lo stesso Presidente emerito della Repubblica ben sa o dovrebbe sapere e comunque non è ammis-sibile che non sappia un Parla-mento in questi casi avrebbe dovuto essere sciolto per indire nuove elezioni sulla base di leggi conformi a Costituzione. E invece cosa fa questo Parla-mento? Si cura poco o niente della sentenza della Corte e si mette disinvoltamente non solo a fare riforme ma a riformare la stessa Costituzione in allegra compagnia non solo di un Presidente del Con-siglio (non parlamentare) ma anche, quel che è più grave, del padre dei padri di questa riforma e cioè di quel Presidente della Re-pubblica che il Parlamento avrebbe dovuto, ripeto, ancora una volta, sciogliere. Aspetto di conoscere se ci sono e quali sono i precedenti giurispru-denziali o dottrinali di questa singo-lare vicenda che compromette la stessa serietà della Corte le cui sentenze finirebbero, caro Presi-dente emerito della Repubblica, per considerarsi rese sempre in nome del Popolo italiano ma sostanzialmente ioci causa. È vero che un brillante giurista, nominato giudice costituzionale dal nonno di questa riforma, in una recente intervista ci ha detto che il Parlamento nonostante l’incosti-tuzionalità delle sue leggi elettive avrebbe potuto procedere a delib-erare ogni genere di riforma e anche quelle costituzionali. Ma qualche dubbio è legittimo ed anzi doveroso sulla fondatezza di questa opinione il cui valore dato il

rapporto del giudice con il presi-dente emerito è affettivo più ancora che giuridico costituzionale ed è comunque smentita dalla Corte Costituzionale la quale richiamando il principio di continuità dello Stato fa corretto riferimento a quegli atti che tale principio verrebbero a com-promettere e non alle riforme costi-tuzionali. Passo ad un altro e non meno im-portante aspetto di questa riforma. Sono sicuro che il presidente Renzi, che pur dice di aver letto centinaia di libri del collega Zagrebelski, con-fondendo le enciclopedie con un testo universitario, non ha invece sentito parlare di Piero Calaman-drei. Se così è, e sono sicuro che così è, provvedo subito a colmare questa deplorevole lacuna: si è trat-tato di uno dei più grandi giuristi del nostro paese e di un giurista che è stato sempre onorato e continua ad essere onorato come uno dei più alti spiriti democratici. E desidero ri-cordarLe, Signor Presidente del Consiglio, che proprio Calamandrei riferendosi a quell’Assemblea cos-tituente da cui è nata la nostra Re-pubblica ebbe ad affermare: “Quando l’Assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzi-one i banchi del Governo dovranno essere vuoti”. E mi permetto di aggiungere che un signore, chiamato Alcide De Gasperi, facendo proprio l’insegna-mento di Calamandrei; intervenne una sola volta nella discussione in sede di Assemblea: quando venne in considerazione l’art. 7 della Costi-tuzione. E tutto questo perché si pensava correttamente e legittima-mente che la Costituzione non dovesse essere un affare del gov-erno essendo destinata a durare ben oltre la vita dei singoli governi, esprimendo i principi fondanti una comunità.

Quando, poi, il Presidente Renzi chiama a raccolta il Governo per orientare, o meglio condizionare, il voto referendario degli Italiani, di-mentica che il Governo che pre-siede è un Governo della Repub-blica e non può né deve diventare

un governo di una parte soltanto della Repubblica. Anche perché Ella Signor Presidente, sa bene e lo sanno anche tutti i cittadini ital-iani, che il governo, quel governo che viene impropriamente e illegit-timamente da lei chiamato a parte-cipare alla campagna referendaria dispone di mezzi, di vario genere, di cui non dispongono i comuni mortali i quali dunque si trovano svantaggiati in una competizione in cui la c.d. parità delle armi dovrebbe rappresentare una re-gola assoluta e inderogabile, prima ancora che giuridica, di natura morale. Passo ad un altro ordine di consid-erazioni anch’esse estranee al merito della riforma. Si è detto e ripetuto, con una terminologia in verità da concorso di reginette di bellezza, che la nostra Costituzi-one è la più bella del mondo e per giustificare la riforma che di quella Costituzione cancellava decine di articoli si sono dette due cose. La prima è che quella bellezza riguarderebbe solo taluni articoli e non altri che, essendo meno belli, potrebbero essere cancellati, igno-rando in tal modo il nesso che lega gli uni agli altri. La seconda, leg-germente comica, riguarda gli stessi padri costituenti (quelli veri) che nel varare la Costituzione sarebbero stati consapevoli, sec-ondo i nostri più recenti riformatori, della sua inadeguatezza e avreb-bero perciò predisposto un pro-c e d i m e n t o d i r e v i s i o n e . In tal modo, tuttavia, si è dimenti-cato che la revisione è un procedi-mento comune ad ogni legge e non esclusivo della Costituzione. L’unica legge che non contempla un procedimento di revisione è quella poco recente nota sotto il nome di XII tavole della quale può forse in questa sede prescindersi. Quanto al merito della riforma por-rei al primo posto l’incidenza della riforma sulle autonomie locali. Ed in proposito devo dire che ho già parlato nelle pagine che prece-dono del nesso tra le singole norme della Costituzione. E di questo nesso quanto ora dirò offre una diretta e testuale conferma. È noto che tra i principi fondamen-tali contenuti nella prima parte della Costituzione figura quello risultante dall’art. 5 ai sensi del quale la Repubblica riconosce e tutela le autonomie locali. Non ho, dunque, bisogno alcuno di chiarire che il rapporto Stato-Regioni è collegato essenzialmente anche se non esclusivamente al capitolo delle autonomie locali……. Continua a 9

solidarietà proletaria si è stretta

attorno a tutti gli abitanti di Cable

Street, della città di Londra, ed alla

classe lavoratrice britannica che

lotta contro le catene coloniali del

Fondo Monetario Internazionale

(FMI), del capitale, e della Nato;

contro le politiche di austerità del

governo Tory e dei suoi sostenitori

che gettano la Gran Bretagna

sempre più in povertà.

In Italia l’attacco ai diritti della

classe lavoratrice si manifesta oggi

con la volontà di cancellare la

democrazia e la libertà dei

lavoratori, come durante il

fascismo, con riforme del lavoro

che creano il contratto a “tutele

crescenti”, che attaccano il diritto

allo studio e la qualità formativa

della scuola italiana con la

contestata riforma “Buona

Scuola”, o con il progetto di

riforma costituzionale del Partito

Democratico di Matteo Renzi,

attraverso il referendum del

prossimo 4 dicembre (il Partito

Comunista invita a votare per il

“no”. Una riforma costituzionale

voluta dall’UE, dalla BCE, e

dall’FMI, con Renzi come

esecutore).

Il 9 ottobre a Cable Street,

abbiamo ricordato tutti i resistenti

anti-fascisti morti col coraggio e la

dignità dei grandi partigiani

comunisti, per il diritto dei popoli

di scegliere il percorso di sviluppo

dei loro Paesi, contro la guerra

imperialista e lo sfruttamento

capitalista.

Il Partito Comunista in Gran

Bretagna, con la cellula Sezione

Pietro Secchia, invita il popolo a

lottare e ad alzare la sua bandiera,

mobilitandosi per condannare ogni

violenza fascista ed imperialista

nel Mondo perché non ci può

essere libertà e democrazia

all’interno del capitalismo: anti-

fascismo è anti-capitalismo!

Comunicato ,Alain Fissore.

Domenica 9 ottobre, il

Partito Comunista in Gran

Bretagna, sezione Pietro Secchia,

ha partecipato alla

commemorazione dell’80°

anniversario dello storico evento di

Resistenza anti-fascista conosciuto

Referendum, parla Annibale Marini (Presidente emerito Corte Costituzionale)

ideologico di repressione sociale e

politica del capitalismo, ci ricordano

che la battaglia di Cable Street non è

solo una ricorrenza, ma un vero e

proprio atto di protagonismo

popolare contro i poteri forti del

capitalismo internazionale.

Lo scorso 9 ottobre, la nostra

come la “Battaglia di Cable

Street”. La solidarietà

internazionalista che unisce

lavoratori e ceti popolari in tutto il

Mondo, e la sempre più

contemporanea lotta contro le

barbarie del fascismo, prodotto

“Londra, domenica 9 ottobre: 80° anniversario della Battaglia

di Cable Street”

Britalyca News Londra Britalyca News Londra

Comincerò parlando di due as-petti della riforma costituzionale sui quali, pur con talune eccezi-

oni, il silenzio è assordante nonostante il notevole interesse

che rivestono.

Quanto al primo di essi dico subito che la c.d. riforma costi-tuzionale Renzi-Boschi o Boschi-Renzi (secondo quanto più a ciascuno aggrada), oltre ad essere una pessima riforma, è stata singolarmente deliberata da un Parlamento eletto sulla base di leggi dichiarate costituzional-mente illegittime dalla Corte cos-tituzionale con la nota, per non dire notissima, sentenza n. 1 del 2014. Quindi riforma pessima e priva della necessaria legittimazi-one parlamentare. E ciò spiega come uno dei padri riformatori, che poi è una madre riformatrice, e precisamente l’On. Boschi, abbia di recente affermato, a quanto è stato riportato dalla stampa periodica, che se fosse toccato a lei scrivere la riforma l’avrebbe scritto in modo diverso. E dato il modo in cui la riforma è stata scritta c’è da crederci e confidare che l’On. Madre rifor-matrice non approverà in sede di referendum una riforma che ha dichiarato di non aver scritto e comunque di non condividere. In caso contrario, qualche dubbio sulla coerenza dell’onorevole madre riformatrice diventerebbe più che legittimo doveroso. Si è detto e ribadisco, a costo di dare un dispiacere ai genitori e soprattutto al nonno di questa riforma, che il primo, in ordine logico e sistematico, problema che essa pone è quello di essere stata deliberata da un Parla-mento le cui leggi elettive. sono state dichiarate incostituzionali,

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Pagina 6 Ottobre 2016 Pagina 7 Ottobre 2016

importanti notizie

biografiche della persona che

si vuole ricordare, deceduta

da almeno dieci anni. Con i

loro docenti hanno intanto

segnalato al Circolo filatelico

i nomi di alcuni cittadini da

proporre in seguito al

Comune, per far dedicare

loro una via (Preside Ettore

Panetti, Mons. Paolo

Ladiana; Ispettore Francesco

Resta).Scuole, docenti e

classi che quest’anno

partecipano alla

manifestazione. Scuola

Secondaria di I Grado

“Alessandro Manzoni”.

Docente referente: Longo

Maria Teresa. Docenti

collaboratori: Doriana Cito

(classe 2^I), Carmela

Colosimo (classe 1^ F),

Maria Loredana D’Addario

(classe 1^ A), Maria D’Auria

(classi 1^ B e 1^I), Carmela

De Bari (classi 1^ E e 2^ E),

Marina Del Mastro (classe

1^ L), Maria Natalina

Lattanzi (classi 2^ C e 2^L),

Maria Teresa Longo (classe

1^ G), Daniela Montemurro

(classe 2^ F), Francesca

Scarano (classi: 2^ A, 2^ G,

2^ B). Scuola Secondaria di l

Grado "Niccolò Andria".

Docente referente: Rospo

Il Circolo Filatelico “Antonio

Rospo”, associato alla

Federazione fra le Società

Filateliche Italiane e iscritto

alla Consulta delle

Associazioni di Massafra,

organizza per il 14° anno

consecutivo la “Giornata della

Filatelia”, alla quale

partecipano con apposite

ricerche gli alunni delle scuole

cittadine. E’ offerta una nuova

occasione ai ragazzi per

continuare a fare cultura con i

francobolli che sono un

importante veicolo di

trasmissione dei valori e della

cultura di ogni popolo, e non

sola testimonianza del nostro

passato. Nel corso degli anni

sono stati tanti i temi proposti

e tutti ben apprezzati. Il tema

di quest’anno è incentrato su

“Massafra: vie personaggi”

come riportato sull’invito,

stampato presso la

“Tecnografica” di Piergianni

Ardito a cura di Negozi

Conforti. All’interno riportato

tutto il programma della

manifestazione che si terrà

(inaugurazione ore 10.30)

nell’Auditorium della Scuola

Secondaria I grado "A.

Manzoni", messa a

disposizione dal dirigente

scolastico dott. prof. Stefano

Collaborazione: Federazione

fra le Società Filateliche

Italiane, Poste Italiane,

Antonio Dellisanti Editore e

Associazioni “Agorà”,

“Sorriso Francescano” e

ATO Puglia Onlus. Come in

passato indispensabile è la

collaborazione dei docenti e

dei dirigenti scolastici.

Saranno presenti i dirigenti

prof. dott. Stefano Milda

(Istituto Comprensivo “De

Amicis-Manzoni” - I.I.S.S.

“De Ruggieri”), prof.

Vincenzo Greco (Istituto

Comprensivo “Pascoli-

Andria”), prof. Nicola

Latorrata (Istituto

Comprensivo “S. Giovanni

Bosco) e prof. Francesco

Raguso (I.I.S.S.”Mondelli” e

dell’I.I.S.S. “Amaldi”.

Questi i nomi dei docenti

delle varie scuole e le classi

degli alunni che hanno

Milda. Organizza il Circolo

Filatelico “Antonio Rospo”,

associato alla Federazione fra

le Società Filateliche Italiane

e iscritto alla Consulta delle

Associazioni di Massafra.

Patrocinio Comune di

Massafra e Consulta delle

Associazioni.

dell’assessore alla Pubblica

Istruzione Maria Rosaria

Gugliemi, dell’assessore alle

Politiche Giovanili Michele

Bommino, del presidente

della Consulta delle

Associazioni Pino Presicci e

del dirigente Scolastico

dell’Istituto Comprensivo "De

Amicis-Manzoni” e

dell’I.I.S.S. "D. De Ruggieri"

Stefano Milda.

Seguirà la consegna del diploma alle

scuole e ai docenti. Agli alunni delle

classi partecipanti sarà consegnato

del materiale filatelico, omaggio

della FSFI (Federazione fra le

Società Filateliche Italiane. Da

ricordare che nella stessa

giornata funzionerà nel

Padiglione «Lazzaro» un

ufficio filatelico temporaneo

(ore 9.00-13.00), coordinato

dalla dott. Eleonora Giase

(referente della Filatelia di

Poste Italiane per le Filiali di

Taranto, Brindisi e Lecce) e

con impiegati postali

Antonio Fiorente e Rosaria

Oliva che apporranno

l’annullo filatelico (riporta

uno scorcio di Via La Terra)

sulla cartolina filatelica, che

riporta invece, in piccolo, le

foto delle personalità cui

sono intitolate le scuole

partecipanti alla

manifestazione. Autore del

bozzetto dell’annullo e della

cartolina filatelica è Nicola

Fabio Assi

Le collezioni degli alunni

saranno esposte nei giorni 11

-12 novembre nel Padiglione

“Lazzaro” (ore 9.00-13.00;

15.00-17.00). In esposizione

anche le collezioni “Padre

Pio”, di Francesco Maria

Rospo, e “Guglielmo

Marconi”, di Rocco

Silvestri. All’organizzazione

della manifestazione, oltre a

quanti già citati, partecipano

tutti i membri del direttivo del

Circolo Filatelico “A.

Rospo” (Presidente: Nino

Bellinvia. Vice Presidente:

Francesco Maria Rospo.

Segretario: Nicola Fabio

Assi. Consiglieri: Rocco

Silvestri, Franco Rospo,

Franco Latina e Piero

Caragnano. Delegati: Vito

Antonio Tocci, addetto

filatelia religiosa, mostre,

annulli; Antonio Carriero,

delegato responsabile

filatelia a Mottola; Michele

Giovinazzi, addetto settore

numismatica; Paolo Albano,

addetto storia postale

Nelle foto: il Francobollo dedicato a

Massafra e il logo del Circolo

Filatelico “A. Rospo”.Copertina

dell’invito.Collage fotografico con i

dirigenti scolastici Stefano Milda,

Francesco Raguso. Vincenzo Greco,

Nicola Latorrata.La cartolina

filatelica con le personalità cui sono

intitolate le scuole partecipanti alla

m a n i f e s t a z i o n e . N o m i d e l l e

personal i tà . Nicco lò Andria;

Alessandro Manzoni; San Giovanni

Bosco; Edoardo Amaldi; Cenzino

Mondelli; Domenico De Ruggieri.

CULTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia

L’11 novembre a Massafra nell’Auditorium Scuola Secondaria di I

Grado “Alessandro Manzoni”

GIORNATA DELLA FILATELIA 2016 “VIE E PERSONAGGI”

preparato importanti

ricerche sull’argomento

“Massafra: vie e

personaggi”. Gli alunni,

infatti, hanno portato a

termine approfondite

ricerche sui personaggi cui

sono intitolate le vie dove

abitano (personaggi diversi

sui francobolli)

conoscendone così la vita e i

motivi per cui sono state

intitolate loro le vie. Una

bella lezione di

toponomastica che ha fatto

scoprire loro anche come

ogni cittadino può fare

proposta d’intitolazione di

un qualsiasi luogo pubblico

o aperto al pubblico alla

Commissione comunale

competente, o direttamente

dalla Giunta, proposta di

denominazione che deve

essere accompagnata da una

relazione che illustri le più

Britalyca News Londra Britalyca News Londra

Irma. Docenti collaboratori:

Calabrese Rossella,

Cantoro Paola, D’Auria

Domenica, Ranaldi Maria

Rosaria, Speranza

Floriana. Classi 3^ A, 3^ B,

3 ^ C, 3^ D, 3^ E, 3^ G. I. C.

“S. G. Bosco” Scuola

Secondaria di I Grado.

Docente referente: Nasuto

Angelo (classi 2^ A e 3^ B).

Docente collaboratore:

Gabriele Iacono (classi: 1^ A

e 2^ A). I.I.S.S. "D. De

Ruggieri". Docenti referenti:

Pagliari Maria Carmela,

Lorè Pasqua. Classi 3^ E, 4^

E, 5^ E del Liceo Classico;

3^ D e 5^ D del Liceo

Scientifico. I.I.S.S. "C.

Mondelli". Docente

referente: Mastrangelo

Maria; docente

collaboratrice: Sanarico

Maria. Classe 2^ B. Sede

aggregata: I.I.S.S. "Amaldi".

Docenti referenti: Ottaviani

Beatrice (V^ B) e Tagliente

Maria Rosa (IV^ C).

Alla manifestazione,

coordinata da Nino

Bellinvia, presidente del

Circolo Filatelico “A.

Rospo”, sono attesi gli

interventi del sindaco

Fabrizio Quarto, del presidente

del Consiglio Comunale

Maurizio Baccaro,