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Dossier Caritas 2010 sulle povertà in Toscana - Diapositive di Simone Borghesi
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Vecchie e nuove povertàVerso quale modello di welfare?
Simone Borghesi(Università degli Studi di Siena)
Presentazione Dossier Caritas 2010Firenze, 22 Ottobre 2010
Struttura della presentazione
• Il piano locale: Dossier Caritas 2010 e nuove povertà
• Il piano globale: globalizzazione e vecchie povertà
• Conclusioni: sostenibilità dello sviluppo, vecchie e nuove povertà
Il Dossier Caritas 2010 e nuove povertà
• Tasso povertà stabile, ma aumenta il numero e la tipologia dei poveri: da home-less a “home-with”
• Maggiore vulnerabilità della famiglia:in Italia fondamento coesione sociale, sostituto delle politiche sociali
• Incremento frequentazione/dipendenza dal CdA: povertà di lungo periodo e disoccupazione di lungo periodo
• Lavoratori a termine: maggior rischio di disoccupazione e minori ammortizzatori sociali
Lavoratori a termine e rischio di povertà
• Probabilità di avere basso reddito nel 2006:membri di famiglie con solo occupati in impieghi atipici (posizioni a termine ed interinali, co-co-coe a progetto, occupazioni a tempo parziale): 47%membri di famiglie con solo occupati tradizionali: 15.5%
Fonte: Brandolini A., Comunicazione del 21/4/2009 al Senato dati: Indagine Banca d’Italia Famiglie e Imprese
Rete protezione sociale italiana: risorse e misure inadeguate
• Trasferimenti sociali per famiglia, disoccupazione, abitazione ed esclusione sociale: Italia = 1.7% PIL
• quota più bassa della UE esclusa Lituania, 1/3 della media UE (Eurostat, 2008)
• Il sistema italiano di imposte e trasferimenti riduce disuguaglianza del 29% in Italia rispetto al 37% nella UE-15 (Immervoll et al., 2006, Baldini et al. 2007)
Globalizzazione e vecchie povertà: l’evidenza empirica
Ampio consenso sul trend decrescente nel tasso di povertà
(<1$/giorno da 83.9% nel 1820 a 23.7% nel 1992)
1981-2005: -25% (World Bank)Tuttavia:• Riduzione povertà globale molto più
limitata (-10%) se escludiamo Cina• Numero poveri ↑ (1.4 miliardi sotto
1.25$/giorno)
Evoluzione nel tempo della povertà(<2$ al giorno)
Fonte: Borghesi S., Vercelli A. “Global Sustainability”, (2008), Palgrave-Macmillan, New York.
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POVERTY
Evoluzione nel tempo della povertà estrema(<1$ al giorno)
Fonte: Borghesi S., Vercelli A. “Global Sustainability”, (2008), Palgrave-Macmillan, New York.
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EXTREME POVERTY
Tasso di povertà globale con diverse soglie di povertà
Numero poveri versus tasso di povertà
• Numero crescente poveri + minore diffusione della povertà incrementa l’isolamento dei poveri dal resto della società → frustrazione e rabbia →violenza e conflitti sociali (banlieu) →insicurezza sociale → ↓ coesione sociale
• Processo tanto più accentuato, quanto maggiore è il livello della disuguaglianza nella società e minore la mobilità sociale
• Numero poveri costantemente elevato non solo eticamente inaccettabile, ma anche economicamente indesiderabile e socialmente insostenibile nel lungo periodo
Sviluppo sostenibile e povertà
• Sostenibilità ambientale e sociale: estendere il principio di equità inter-generazionale a quella intra-generazionale (Brundtland Commission)
• Povertà, come l’ambiente, problema globale (interdipendenza da inquinamento transfrontaliero, da migrazione poveri) →necessità intervento sia globale che locale
• L’intervento globale: Millennium DevelopmentGoal come Protocollo di Kyoto?