Slide conferenza stampa "No al referendum costituzionale"

Gruppo consiliare Forza Italia, Consiglio regionale del Veneto - [email protected] – 041/2701589

Gruppo consiliare Forza Italia

UN SECCO NO ALLA RIFORMA

COSTITUZIONALEper ragioni di

METODOper ragioni di

MERITO



NO PER IL METODO!

1) Governo non eletto dal popolo

Un Governo nato da accordi politici senza l’avallo delle urne non può spingersi fino a cambiare, con un violento colpo di mano, i connotati della Costituzione



NO PER IL METODO!2) Parlamento illegittimo

Questa riforma non solo è stata voluta da una minoranza al governo grazie ad accordi politici, ma anche votata da un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale (sentenza 1/2014) che ne ha duramente attaccato la composizione a causa di un premio di maggioranza sproporzionato.



NO PER IL METODO!3) Riforma condizionata dai trasformisti

Il Parlamento, anche per effetto delle tante imposizioni autoritarie del governo, ha registrato il record del più alto numero di trasformisti, ben 351 da inizio legislatura fino ad oggi.



NO PER IL MERITO!1) Non è garantita democrazia rappresentativa

La nuova legge elettorale, l’Italicum, consegnerà un premio di maggioranza sproporzionato alla coalizione vincente (più del 50% dei seggi della Camera dei Deputati), senza tener conto delle eventuali diverse sensibilità del popolo votante.



NO PER IL MERITO!

2) Il nuovo Senato è solo un pasticcio

Questa riforma introduce criteri poco chiari per l’elezione del nuovo Senato che sarà composto da consiglieri regionali e sindaci di città non capoluogo.

RENZI DICE CHE IN REALTÀ

COSTI DELLA POLITICA

Il nuovo Senato sarà composto da 100 consiglieri regionali e sindaci. Così si abbatteranno i costi.

I costi del Senato diminuiranno al massimo del 10%. In compenso il Governo Renzi vanta uno tra i più alti numeri di sottosegretari e viceministri della storia, ben 64!



RENZI DICE CHE IN REALTÀ

CENTRALISMO

Eliminando le materie concorrenti tra Stato e Regioni diminuiranno gli inutili costi per i contenziosi.

Verranno trattenute dallo Stato circa 20 competenze ora concorrenti, e il Governo con la «clausola di supremazia» potrà esprimersi comunque anche sulle restanti.





La riforma Boschi attribuisce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato oltre 50 materie, mentre attribuisce alla potestà legislativa esclusiva delle Regioni soltanto 15 materie di contenuto prevalentemente organizzativo.

Vengono tolte alle Regioni, tra le altre, le politiche sociali, la tutela della salute, il governo del territorio, l’ambiente e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali che costituiscono il cuore dell’autonomia legislativa regionale.

REGIONI PRIVATE DI COMPETENZE



Passano dalla competenza concorrente a quella statale:

• il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;

• la previdenza complementare e integrativa;• tutela e sicurezza del lavoro;• il commercio con l'estero; • governo del territorio e ambiente;• l'ordinamento delle professioni;• tutela della salute e politiche sociali;• la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionali

dell'energia.

REGIONI PRIVATE DI COMPETENZE



ALLA

RIFORMA COSTITUZIONALE

PREFERIAMO

L’AUTONOMIA

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