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Convegno 20 03_2015_bsva

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Perché si è scelta la SPAGNA:A. medesimi problemi economici dell’ITALIA nel

periodo post-crisi;B. alti tassi di disoccupazione;C. appartenenza al medesimo modello di

FLEXICURITY (Modello Mediterraneo);D. maggior rapidità di intervento rispetto all’ITALIA

con la Riforma introdotta con il Real Decreto-ley 3/2012, de 10 de febrero;

E. introduzione di un contratto a «tutele progressive»

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IL MODELLO SPAGNOLO

SINTESI - il sistema aveva: bassa flessibilità ed un livello medio di

sicurezza, nonché un regime fiscale variegato e di difficile inquadramento.

Scarse politiche e partecipazione a Life Long Learning.

Elevato utilizzo del lavoro non a tempo indeterminato, quale reazione alla rigidità del sistema.

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IL MODELLO SPAGNOLOPRE-RIFORMA

La Spagna si presentava, quindi, come un paese con un elevata “segmentazione contrattuale”, cioè con un mercato del lavoro in cui vi è una netta differenza di trattamento tra insider ed outsider, con estrema difficoltà per questi ultimi ad entrare ed a raggiungere un livello accettabile di protezione, rappresentato da un contratto di lavoro a tempo indeterminato, principale strumento di protezione.

Netta differenza tra i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato (assoggettato a rigide regole di risoluzione ed a corpose misure di protezione in caso di licenziamento) e lavoratori non lo hanno e che passano attraverso numerosi contratti a tempo determinato prima di raggiungere l'ambita «stabilizzazione».

IL MODELLO SPAGNOLOPRE-RIFORMA

Dei quattro percorsi verso la Flexicurity indicati dalla Commissione Europea la Spagna ha, quindi, scelto di:intervenire introducendo un contratto a tempo indeterminato sin dall'inizio del rapporto, assoggettato ad un progressivo cumulo di tutele;

affiancare misure volte ad assicurare un apprendimento permanente e politiche attive del mercato del lavoro;

SPAGNA: IL PERCORSO SEGUITO

La riforma, sulla base delle riscontrate debolezze sul fronte della flessibilità e della sicurezza, ha modificato in misura significativa il modello precedente, nella speranza di riuscire ad intaccare il tasso di disoccupazione (uno tra i più elevati nella UE 26,2% nel periodo ante riforma), soprattutto con riferimento alla popolazione più giovane (48,7%).

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SPAGNA: IL PERCORSO SEGUITO

INTERVENTI PER FAVORIRE LA FLESSIBILITA’la riduzione dell’indennità per licenziamento senza giusta

causa passata da 45 a 33 giorni per anno di impiego e sino ad un massimo di 24 mesi (non più 42 come in precedenza);

la revisione delle indennità dovute per il licenziamento per motivi economici (derivanti da risultati dell’impresa negativi, emergenti da perdite attuali - o anche soltanto previste - o dalla diminuzione per almeno 9 mesi consecutivi del fatturato o delle vendite), ridotta a 20 giorni per ogni anno di anzianità, sino ad un massimo di 12 mesi;

SPAGNA: IL PERCORSO SEGUITO

INTERVENTI PER FAVORIRE LA FLESSIBILITA’la possibilità di adattare le condizioni di lavoro alle

specifiche esigenze aziendali, grazie alla riconosciuta supremazia dei contratti aziendali sulle diverse previsioni contenute nei contratti di livello superiore, con facoltà per l’azienda di svincolarsi dalla disciplina dettata da quest’ultimo (il c.d. «descuelgue») in un numero notevole di materie ;

l’eliminazione del sistema di classificazione dei lavoratori per categorie professionali, rendendo così più agevole la modifica delle mansioni e consentendo di realizzare una maggiore mobilità interna tra gli stessi.

SPAGNA: IL PERCORSO SEGUITO

INTERVENTI PER FAVORIRE LA SICUREZZA

L’introduzione, ai fini della realizzazione di percorsi di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, di un vero e proprio diritto soggettivo alla formazione a favore dei lavoratori con almeno un anno di anzianità e che hanno diritto a 20 ore annuali di permesso retribuito per realizzare attività formative all’interno della stessa impresa – laddove possibile – e relazionate con il lavoro che in essa si svolge.

SPAGNA: IL PERCORSO SEGUITO

SPAGNA: I RISULTATI OTTENUTI

2008 2009 2010 2011 2012 2013

SPAGNA - 0,1 - 6,5 - 2,2 - 1,9 - 4,2 - 3

ITALIA 0,3 - 1,6 - 0.7 0,3 -0,3 - 2

UE 27 1 - 1,8 - 0,7 0,3 - 0,2 - 0,3

CRESCITA OCCUPAZIONALEvariazione annuale in percentuale sul totale della popolazione occupata

ITALIA: I DATI ATTUALI

2008 2009 2010 2011 2012 2013

SPAGNA 68,5% 64% 62,8% 62% 59,6% 58,6%

ITALIA 62,8% 63% 61,7% 61,1% 61% 59,8%

UE 27 69,9% 70,3% 69% 68,6% 68,5% 68,5%

TASSO DI OCCUPAZIONE

ITALIA: I DATI ATTUALI

TASSO DI OCCUPAZIONE

ITALIA: I DATI ATTUALI

2008 2009 2010 2011 2012 2013

SPAGNA 11,3% 17,9% 19,9% 21,4% 24,8% 26,1%

ITALIA 6,1% 6,7% 7,8% 8,4% 10,7% 12,2%

UE 27 7% 8,9% 9,6% 9,6% 10,4% 10,8%

TASSO DI DISOCCUPAZIONE

ITALIA: I DATI ATTUALI

TASSO DI DISOCCUPAZIONE