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L’organizzazione a razionalità limitata
Parte III - AppendiceNewsVendor Problem
Raffaele Marrese - 2015
La differenza la fanno le persone
Ayes, R. Wheelwright S., Clark K. (1988). Dynamic Manufacturing: Creating the Learning Organization Harvard Business School, Free Press.
Gestione delle scorte
Assunzioni generali• I Decisori sono razionali, o possono essere indotti a
comportarsi razionalmente• I Decisori sono optimizers• Nel Supply Chain Management:– Paradigma dominante: modelizzazione matematica
formale• “Inserisci i dati nel modello (sistema di supporto alle decisioni o
sistema di schedulazione), inserisci la funzione obiettivo, e il modello fornisce la risposta ottimale indicando cosa fare”
Gestione comportamentale delle scorte
• Non normativa– Non “come pensare/risolvere un problema”, ma..
• Descrittiva– Come le persone prendono le decisioni, come risolvono
problemi particolari
• Domanda chiave– Vi sono deviazioni sistematiche dalla scelta ottimale?
Newsvendor problem - famiglia di problemi similari
• Prodotto stagionale o ad alta deperibiltà
– Agende– Calendari– Gadget natalizi
Newsvendor problem
Formalizzazione• Vendi giornali ogni giorno• La domanda di giornali è casuale, con una distribuzione
uniforme nell’intervallo [0,D]• Il prezzo di acquisto è c• Il prezzo di vendita è p (con p>c) per unità• Il valore residuo è zero (l’invenduto viene gettato)
Domanda• Quanti giornali devi acquistare il mattino in modo da
massimizzare il profitto atteso?
Newsvendor problem
Il problema è ben studiato matematicamente:
– Per una domanda uniformemente distribuita, avremo che la quantità ottimale Q* è:
Q* = D(p-c)/p
(va notato che (p-c)/p è il margine)
Newsvendor problem
Cosa avviene in un esperimento in laboratorio con le persone reali?
1. 3 gruppi di buyer dello stesso prodotto, ognuno con un costo c differente (1 ,2 e 3) e lo stesso prezzo di vendita (p= 4) e D=100. Avremo quindi che la quantità ideale è (75, 50 e 25);
2. Ogni sessione equivale a 1 giorno3. Per ogni sessione ogni persona fissa la quantità Q di
unità da acquistare4. Viene poi reso noto il valore della domanda [0,D]5. Torna a 3 per 30 sessioni totali
QUIZ
Newsvendor problem - Pull-to-center-effect
Pull-to center effect – tendenza a decidere un valore secondo un valore medio (atteso) invece che ottimale.
• Osservazione sulle conseguenze della tendenza– Sovrapprovvigionamento su prodotti a basso margine (overstocking)– Sottoapprovvigionamento su prodotti ad alto margine (undestocking)
• Possibili spiegazioni– Bias di ancoraggio (la domanda attesa (50) funge da riferimento
mentale per l’ordine successivo– Stock-out bias – timore di svuotare il magazzino– Regret bias – timore di sovrapprovigionarsi
• Un altro risultato– Demand-chasing bias – inseguimento della
domanda
Newsvendor problem
Ma vi sono anche altri bias che possono intervenire nelle fasi del processo decisionale
• Acquisizione delle informazioni• Processamento delle
informazioni• Gestione del feedback
Focus su autodisciplina
Recenti studi hanno individuato la presenza di• 2 strategie motivazionali e fattori personali (Higgins, 1997)
– Promozione (avanzamento, crescita, successo)• Focalizzazione ad ottenere successo
– Prevenzione (sicurezza, responsabilità)• Focalizzazione ad evitare fallimenti
• Focus su autodisciplina + comportamento manageriale– Promozione (creativo, audace, veloce)– Prevenzione (accurato, preciso, lento)
Impatto del Focus all’autodisciplina sulle scelte
Focus Conseguenze
Promozione Sovrapprovvigionamento (overstock)
Prevenzione Sottoapprovvigionamento (understock)
Newsvendor problem – le scelte in team
Finora abbiamo visto le scelte a livello individuale
Ma cosa capita quando si opera in team?
Fenomeni osservati nel lavoro di gruppo
Tendenza alla amplificazione del fenomeno dei Bias invece che una loro mitigazione.
(es. risky shift)
Riflessività
• Livello cui ogni team riflette collettivamente su:– Obiettivi– Strategie– Processi
• Per pianificare, innescare e perseguire cambiamento
Riflessività Pianificazione
Azione
Risultati convincenti
La curva che ha dato i migliori risultati è quella che deriva da:
• Alta riflessività• Basso focus su
promozione• Alto focus su
prevenzione
Appare controintuitiva(in particolare per il basso
focus su promozione)
Conclusioni
“La probabilità di ridurre i bias nel lavoro di gruppo cresce quando la discussione di essi è ampia” (Kahnemann)
• E’ reale il bisogno di un “linguaggio per discutere i bias”
• La familiarità con tali termini contribuisce a contrastarli
• Alcuni principii generali possono fornire ulteriore aiuto, inclusa la riflessività.