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PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE DI UN MODELLO DI TRATTAMENTO MULTIMODALE PER DI UN MODELLO DI TRATTAMENTO MULTIMODALE PER I DISTURBI DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE. I DISTURBI DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE. Ruglioni Laura, Manfredi Azzurra, Muratori Pietro, Paziente Antonella, Polidori Lisa, Milone Annarita. IRCCS Fondazione Stella Maris Inserire quadro convegno

condotta dist

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PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE

DI UN MODELLO DI TRATTAMENTO MULTIMODALE PER DI UN MODELLO DI TRATTAMENTO MULTIMODALE PER

I DISTURBI DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE. I DISTURBI DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE.

Ruglioni Laura, Manfredi Azzurra, Muratori Pietro, Paziente Antonella, Polidori Lisa, Milone Annarita.

IRCCS Fondazione Stella Maris

Inserire quadro convegno

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DISTURBI DA DEFICIT DI ATTENZIONE

E DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE

Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD)

Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP)

Disturbo della Condotta (DC)

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ComorbiditComorbiditàà tra ADHD e DOP/DCtra ADHD e DOP/DC

• Lahey e Loeber : modello che descrive la relazione tra ADHD, DOP e DC: tra i bambini con ADHD solo quelli che mostrano una comorbiditàcon DOP svilupperanno un DC e un sottogruppo dei minori con DC evolverà poi in DPA.

• Letteratura internazionale: ADHD influenza sviluppo, decorso e gravità del DC: ragazzi con DC ed ADHD in comorbidità mostrano comportamenti distruttivi ad insorgenza piùprecoce, un’importante aggressività fisica ed un DC più persistente.

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Iperattività/

Impulsività

È in continuo movimento

e agisce come se avesse

“l’argento vivo” addosso

Ha difficoltà a giocare

in modo tranquillo

lascia il proprio posto a sedere

in classe o in altre situazioni

in cui ci si aspetta che resti seduto

difficoltà ad attendere il proprio turno

parla troppo, interrompe gli altrio è invadente

nei loro confronti

"spara" le risposte

Caratteristiche del bambino con ADHD

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è sbadato, si distrae facilmente,perde gli oggetti

non porta a termine le attività

riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto

sembra non ascoltare quando gli si parla direttamente

Disattenzione

ha difficoltà ad organizzarsi, a seguire le istruzioni,

a mantenere l'attenzione nei compiti scolastici e

in altre attività

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Caratteristiche del bambino con Disturbo Oppositivo Provocatorio

Sfida attivamente

o rifiuta le richieste e le regole

degli adulti

Accusa gli altri

per i propri errori

o comportamenti

Offende

Arrabbiato e rancoroso

Suscettibile

o irritato dagli altri

Dispettoso e vendicativo

Litiga con gli adulti

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Caratteristiche del bambino con Disturbo della Condotta

fa il prepotente, minaccia,

intimidisce gli altri

Dà inizio a colluttazioni fisiche

Crudele con le persone e/o con gli animali

Ha usato un’arma che può causare seri danni fisici

Ruba o distruggeproprietà altrui

Appicca il fuocoTrascorre fuori di casa la notte, fugge di casa

Marina la scuola

Mente per ottenere vantaggi

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• E’ uno dei più comuni motivi di consultazione.

• Più precoce è l’insorgenza, più grave è l’outcome.

• È un disturbo grave longitudinalmente connesso con il disturbo antisociale.

• Comporta un alto costo sociale.

• Disturbo tipicamente resistente al trattamento.

• Gli interventi precoci possono interrompere il percorso verso un comportamento antisociale.

DISTURBO DELLA CONDOTTA

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E P I D E M I O L O G I A

• Incidenza in aumento (M.: 6-16%; F.: 2-9%);

• Aumento dell’incidenza in adolescenza anche se l’età media di insorgenza è tra 8 e 10 anni;

• nei maschi il disturbo insorge più precocemente ed è 3-4 volte più frequente;

• Differenze clinica in base al sesso:

MASCHI: aggressività fisica, furto, vandalismo, problemi di disciplina scolastica.

FEMMINE: menzogne, assenze da scuola, fughe, uso di sostanze, condotte sessuali devianti.

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QUALE TERAPIA PER DCQUALE TERAPIA PER DC

LINEE GUIDA PER JAACAPLINEE GUIDA PER JAACAP (1997, 2001):

“ la pervasività dei sintomi esternalizzanti richiede una modalità terapeutica interpersonale e psicoeducativa. Data la sua frequente cronicità, il DC richiede un trattamento che sia estensivo e che venga monitorato con periodici controlli”

HENGGELER: 4 CARATTERISTICHE PRIMARIEHENGGELER: 4 CARATTERISTICHE PRIMARIE

1) Diminuire i comportamenti disfunzionali individuando e modificando i multipli fattori che li determinano

2) Intervenire nei vari contesti di vita del minore (individuale, familiare, scolastico, sociale, ambientale)

3) Modellarsi sulle caratteristiche del singolo soggetto

4) Lavoro in equipe e continuo contatto con i contesti extraterapeutici (assetto ecologico del trattamento)

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LA POSSIBILITÀ DI FAR CRESCERE UNFAR CRESCERE UN’’IDEAIDEA

• Attivazione di un servizio di trattamento per minori con DC o grave DOP grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione UMANA-MENTE

• utenza annuale: 30 minori

• età 8 -16 anni

• cicli di trattamento: 6 mesi

• frequenza: monosettimanale

• Équipe: 2 NPI , 3 psicologi, 1 assistente sociale, 1 terapista motorio

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AL DI LÀ DELLE NUVOLE

OBIETTIVI :

- riduzione dei comportamenti disfunzionali

- ampliamento delle capacità di adattamento sociale

- valorizzazione dei “punti di forza”

- prevenzione del fallimento e/abbandono scolastico

- inserimento in attività extracurriculari

- indicazione di percorsi terapeutico-riabilitativi al termine del trattamento

- inserimento di terapia farmacologica solo se presente comorbidità psichiatrica

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Progetto Al di là delle nuvole4 ore pomeridiane

(14.00-18.00)

colloqui individuali

colloqui con i genitori

attivitàpsicoeducativa

di gruppo

rilassamento motorio

lavoro in rete con equipe territoriale

Training metacognitivo

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OBIETTIVI TRATTAMENTO INDIVIDUALE

• Stabilire una ALLEANZA TERAPEUTICA: mission impossible : il minore NON CHIEDE di essere aiutato e mantiene modalità oppositorie per lungo tempo.

• Contattare VISSUTI DEPRESSIVI fino a quel momento negati tramite le condotte agite: esperienza nuova per i pazienti, percepita come disorientante. Le sedute diventano un palcoscenico di atti provocatori che hanno la funzione di provare la solidità del legame e la stabilità del contenitore-terapia .

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•Ricerca di un PUNTO BIANCO a cui aggrapparsi: oggetti concreti che rappresentano una parte di sèsu cui investire, credere, riparare, ripartire.

•EFFETTO DESERTO: il ragazzo appare come “ un inconsapevole abitatore di un desolante cimitero”(Alvarez, 1997): nel contesto sociale èfrequente trovare una desolazione di legami e di interessi significativi

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Costruire un modo

nuovo di percepire il

comportamento del

figlio

Gestione regole educative

Ricostruire e

Contestualizzare il

problema del bambino

Ricostruire la storia di

sviluppo del genitore

Obiettivi

Intervento con le

famiglie

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Costruzione dell’alleanza

GenitoreEsperto della sua

storia e del comportamento

del figlio

ConsulenteEsperto in teorie sullo sviluppo di problemi

comportamentali

Co-costruzione di nuovi tentavi di soluzione e di

una nuova teoria esplicativa

perturbazioni

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Difficoltà di applicazione

Scarse capacità di metacognizione e di attenzione al “mondo interno” del bambino

Alti livelli di stress reattivo e legato al proprio ruolo genitoriale

Bisogno di trovare un sollievo immediato e scarsa tolleranza alla frustrazione

Stile comunicativo incoerente e coercitivo

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Obiettivi intervento

psicoeducativo di gruppo

• Acquisizione delle abilità di autogestione

• Acquisizione delle abilità di cogliere in

modo adeguato il punto di vista altrui

• Acquisizione delle abilità nel trovare

soluzioni ai problemi di vita quotidiana

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Perché utilizzare il gruppo

• Il rinforzo sociale prodotto dal gruppo dei pari risulta piùefficace di quello promosso dall’adulto in una situazione diadica ( Lambruschi 2004 , van Manen 2001)

• Il gruppo favorisce l’apprendimento dal vivo delle abilitàrelazionali interpersonali e delle competenze sociali

( Lambruschi 2004 , van Manen 2001)

• Effetti maggiormente positivi con gruppi omogenei di ragazzi con problemi di comportamento rispetto a gruppi misti nei quali erano presenti sia ragazzi con problemi del comportamento sia senza tali problematiche ( Mager et al. 2004)

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OSTACOLI

• Difficoltà ad accettare le proposte degli operatori

• Attacco/svalutazione dei compiti assegnati

• Difficoltà di instaurare una forma di collaborazione

• Iniziale alleanza tra i membri del gruppo nelle

situazioni di crisi

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INTERVENTO PER LE DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE

TRAINING TRAINING

METACOGNITIVOMETACOGNITIVO

sia individuale che

in piccolo gruppo

INCONTRI INCONTRI

PERIODICI PERIODICI

CON GLI CON GLI

INSEGNANTIINSEGNANTI

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1. potenziare le capacità attentive, di controllo e di

autoregolazione

2. migliorare le abilità e le conoscenze metacognitive

di lettura, incrementare la capacità di comprensione

del testo, sviluppare strategie di studio funzionali

3. sostenere la motivazione e prevenire l’insuccesso

IL TRAINING METACOGNITIVO:IL TRAINING METACOGNITIVO:

O B I E T T I V I:O B I E T T I V I:

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… E A SCUOLA?

- organizzazione di alcuni tipi di rinforzo e di contratti

comportamentali

- registrazione e analisi funzionale del sintomo (antecedenti ed

eventuali conseguenze rinforzanti)

- incontri periodici con gli insegnanti

- impostazione di intervento “ad hoc”,

personalizzato e flessibile (Henggeler et

al.1998)

- organizzazione della classe, di

strutturazione delle lezioni e di gestione

diretta degli agiti più aggressivi del

ragazzo

- mediazione che favorisca la collaborazione con la famiglia e

introduca e faciliti la comprensione degli stati interni dei

bambini (Lambruschi et al, 2004)

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RISULTATI CAMPIONE TOTALE DOPO SEI MESI DI TRATTAMENTO

CBCL scale principali

30

35

40

45

50

55

60

65

70

75

totale int est

punti T

pre-trattamento

post-trattamento

sig 0,001** 0,039* 0,011*

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CBCL scale secondarie

05

1015202530354045505560657075

ritiro

som

atico

ansia

/dep

p. soc

iali

p. p

ensie

ro

p. atte

ntivi

p, d

e linqu

enzia

lip. a

ggres

sività

pu

nti

Tpre-trattamento

post-trattamento

0,051ns 0,426ns 0,045* 0,012* 0,102ns 0,001** 0,003** 0,007**

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YSR scale principali

20

25

30

35

40

45

50

55

60

65

70

totale int est

pu

nti

T

pre-trattamento

post-trattamento

0,129ns 0,015* 0,525ns

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YSR scale secondarie

0

10

20

30

40

50

60

70

rit

som

ansia

/dep

p so

ciali

p pen

sip

atte

ntp

delin

quep a

ggre

s

pu

nti

T pre-trattamento

post-trattamento

0,085ns 0,055ns 0,32ns 0,113ns 0,536ns 0,448ns 0,282ns 0,147ns

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MOAS totale

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

totale

pu

nti

T pre-trattamento

post-trattamento

Moas sottoscale

0123456789

10

ag

gre

ss

ivit

àv

erb

ale

ag

g.

Fis

ica

co

ntr

oo

gg

ett

i

ag

g.

Fis

ica

au

tod

ire

tta

ag

g.

Fis

ica

co

ntr

o g

lia

ltri

pu

nti

T

pre-trattamento

post-trattamento

0,000 ** 0,001** 0,000** 0,006** 0,000**

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CBCL scale secondarie

0

10

20

30

40

50

60

70

80

ritso

ma

ansia

/dep

p so

cp

pens

p at

ten

p de

linp

aggre

s

pu

nti

T pre-trattamento

post-trattamento

0,419ns 0,899ns 0,074ns 0,344ns 0,328ns 0,439ns 0,122ns 0,056ns

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