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● ● ● 6 F ACCIA TE M&T maggi o· agost o 2006 L’ARGOMENTO La F A CC I A T A c ome me zzo d i c omun i c a z i on e

La facciata mediatica

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Page 1: La facciata mediatica

! ! ! 6 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006

L ’ARGOMENTO

La FAC C I ATAcome mezzo di comunicazione

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ed i tor i a l e

Quando torniamo a casa, dopo aver visitato una città d’arte,capita spesso di trattenere la piacevole atmosfera dei luo-

ghi visitati, anche senza il ricordo preciso delle singole faccia-te delle chiese o dei palazzi. Anche chi non è particolarmente inte-

ressato all’aspetto architettonico degli edifici sente di aver fre-quentato uno spazio urbano riconoscibile, bello e gradevole da vivere.

In questi casi l’architettura svolge una funzione fondamentale nella fe-lice costruzione di uno spazio urbano in cui convivono armoniosamente i di-versi aspetti del vivere: abitare, lavorare, divertirsi, acquistare, ecc. Porre maggiore attenzione alle facciate non significa esaminarne i dettaglitecnici, ma riuscire a cogliere l’essenza di un linguaggio architettonico an-che senza conoscerne esattamente l’origine, perché da sempre l’architetturacomunica con la città innanzitutto con le facciate sulle quali è scritta lastoria stessa dello spazio urbano. Nella società contemporanea, quella digi-tale e dell’informazione per intenderci, i prospetti di alcuni grandi edificiportano all’estremo questa funzione comunicativa, diventano addirittura mega-schermi che possono veicolare messaggi, informazioni o eventi inglobando nel-la loro architettura elementi multimediali e proponendosi come un nuovo orga-nismo interattivo. Nelle grandi metropoli l’architettura della comunicazionesembra avere il sopravvento su quella spaziale, anche perché le strade, inquanto spazio pubblico, sono sempre più utilizzate come veicolo di comunica-zione del messaggio pubblicitario. In questo numero trovate alcuni esempi eclatanti di utilizzo della faccia-ta come strumento di comunicazione. Sono realizzazioni spettacolari, da am-mirare, ma sulle quali bisogna anche riflettere. I progressi della tec-nologia dei materiali consentono di coprire spazi immensi, ma il rischioè quello di considerare gli spazi pubblici una sorta di terra di nes-suno, in vendita al miglior offerente. Un rischio particolarmentepresente in Italia dove spesso le amministrazioni pubbliche non

brillano per efficienza e cura del territorio. Lo spazio deve es-sere tutelato come si fa nelle maggiori città europee dove ci

sono strutture pubbliche che si occupano esclusivamented’arredo urbano e che valutano ogni elemento prima di au-

torizzarlo.

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Facciate che comunicano:il nuovo volto delle metropoli

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C’ERA UNA VOLTA IL CARTELLONE PUBBLICITARIO.

OGGI SONO GLI EDIFICI STESSI A LANCIARE

MESSAGGI PUBBLICITARI E NON SOLO.

GRAZIE ALLE POSSIBILITÀ OFFERTE DAI NUOVI

MATERIALI, DAI SUPPORTI INFORMATICI E DALLE

SORGENTI LUMINOSE DI ULTIMA GENERAZIONE,

SI POSSONO PROGETTARE FACCIATE, DEFINITE

“MEDIATICHE”, CHE SONO MOLTO PIÙ DI UN

SEMPLICE SUPPORTO PER UN’AFFISSIONE.

SI TRATTA DI VERI E PROPRI MEZZI DI

COMUNICAZIONE CHE STANNO RIMETTENDO IN

DISCUSSIONE IL CONCETTO STESSO DI EDIFICIO.

UN MUSEO, UN PALAZZO D’UFFICI, UN

GRATTACIELO, OGGI POSSONO DIVENTARE

PRODUTTORI DI INFORMAZIONI, IN LINEA CON

L’EVOLUZIONE DELLA METROPOLI MODERNA.

I PROGETTI CHE DOCUMENTIAMO IN QUESTE

PAGINE TESTIMONIANO NON SOLO DI NUOVE

POSSIBILITÀ CREATIVE OFFERTE DALL’EVOLUZIONE

TECNOLOGICA, MA ANCHE DI UNA RISPOSTA

EFFICACE ALLE CONTINUE ESIGENZE DI

TRASFORMAZIONE DELLE GRANDI CITTÀ.

LE FACCIATE MEDIATICHE, INFATTI, POSSONO

SERVIRE PER RECUPERARE VECCHI EDIFICI DI

GRANDI PERIFERIE INDUSTRIALI CHE SI STANNO

RICONVERTENDO, MA SONO PRESENTI ANCHE IN

PIENO CENTRO, OPPURE IN COSTRUZIONI NUOVE,

CHE PUNTANO AD ESSERE SIMBOLI DELLA CITTÀ

FUTURA. QUESTI PROGETTI, INOLTRE,

CONTRIBUISCONO A DEFINIRE IL VOLTO NOTTURNO

DELLE METROPOLI CHE, CON LA LUCE ARTIFICIALE,

SI TRASFORMANO IN UNA CITTÀ DIVERSA,

FRUIBILE SENZA LIMITI TEMPORALI.

GLI SCENARI URBANI IMMAGINATI GIÀ VENT’ANNI

FA IN FILM DI FANTASCIENZA COME “BLADE

RUNNER” STANNO DIVENTANDO REALTÀ.

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L ’ARGOMENTO

a facciata “spots” ha trasformato un grande ed ifi-cio d i uffici situato ne lla storica Potsdamer Platz d iBerlino. A lla facciata preesistente è stato ancorato

un dopp io involucro composto da un panne llo vetrato eda una superficie luminosa a bassa risoluzione integratane ll’intercaped ine esterna. La matrice è formata da 1800lampade fluorescenti, circolari e lineari. O gni lampada,de lla potenza d i 40Watt, costituisce un p ixe l per com-posizioni grafiche . Sulla vetrata esterna è app licato an-che un film adesivo colorato che filtra la luce deg li ap-parecchi accesi. Le lampade sono controllate da un com-puter che consente la realizzazione d i g iochi d i luce e d iopere d i visual art, oppure d i messagg i pubb licitari. Il lu-ned ì è il g iorno riservato alla proiezione d i messagg icommerciali che finanziano le installazioni artistiche pro-poste neg li altri g iorni de lla settimana. Il progetto d i fac-ciata multimed iale “spots” è stato realizzato dallo stud iorealities:united , autore d i un progetto analogo per laKunsthaus d i Graz in Austria.

" NELLA PAGINE PRECEDENTI ALCUNEREALIZZAZIONI DI ARTE VISUALE SULLA FACCIATA“SPOTS” IN POTSDAMER PLATZ A BERLINO.

" SOTTO ALCUNE DELLE 1.800 LAMPADEFLUORESCENTI UTILIZZATE NELLA FACCIATA.

" QUI A DESTRAGLI AUTORI DEL PROGETTO, DA SINISTRAJAN EDLER, JOHN DEKRON, TIM EDLERDELLO STUDIO REALITIES:UNITED.

Lampade usate

come PIXELL

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er un hotel della catena Habitat in co-struzione a Barcellona, l’architetto EnricRuiz-Geli ha progettato una facciata ri-

coperta da una maglia di 6.500 dispositivi,ognuno dei quali comprendente una cellula fo-tovoltaica, una batteria, un microprocessore etre led. Il dispositivo sarà programmato in mo-do da riflettere le condizioni atmosferiche del-la stagione in corso. I microprocessori, in basealla quantità di energia solare ricevuta duran-

te il giorno, accenderanno LED di diver-si colori. In pratica, l’architetto punta ariprodurre le variazioni cromatiche chesi verificano nelle foglie degli alberi inun bosco al cambio di stagione. D i gior-no la maglia funziona come facciata in-telligente, filtrando la luce solare e ridu-cendo il consumo energetico. L’iniziodei lavori è previsto per settembre2006 e la conclusione nel 2008.

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" IN ALTO IMMAGINI IN RENDERING DELLA MAGLIALUMINOSA CHE AVVOLGERÀL’HOTEL HABITAT A HOSPITALET(BARCELLONA). " A SINISTRA UNO SPACCATODELL’EDIFICIO DI 10 PIANI PROGETTATODA ENRIC RUIZ-GELI. " A DESTRA LA COPERTURA ESTERNA SI INSPIRA ALLA STRUTTURA E AI COLORIDELLE FOGLIE DEGLI ALBERI.

Tecnologia in dialogo

con la NATURA

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L ’ARGOMENTO

i può ident ificare un percorso che vadalle insegne luminose , che hannoanimato il centro de lle metropo li in-

dustriali fin dag li anni C inquanta alle at-tuali facciate med iat iche . È un percorso scand ito dall’evo luzionetecno log ica, che è d iventato esp losivocon le sperimentazioni de i grand i archi-tett i. Ecco alcune tappe possib ili d i que-sto viagg io .

1. Il prospetto su PICCADILLY CIRCUS aLondra è un’immag ine simbo lica d i que l-la che può essere considerata l’antenatade lla facciata med iat ica. I panne lli lumi-nosi, o ltre a sfruttare l’impatto emozio-nale de lla luce , consentonoanche effett i come scritte inmovimento e immag ini d ina-miche .

2. La ce lebre TORRE DEIVENTI d i Yokohama (1986)de ll’architetto Toyo Ito è ungrande progetto anticipato-

re de l concetto d i facciata med iatica. L’i-dea è que lla d i utilizzare la luce artificialecontrollata de l computer per rendere g lied ifici sensib ili alle variazioni climatiche eamb ientali (luce , vento, temperatura).

3. Jean Nouve l, uno de i grand i nomi de l-l’architettura contemporanea, ha realiz-zato d iversi ed ifici con facciate che im-p iegano materiali, colori e automatismi,per ottenere effetti visivi particolari. N e l-l’INSTITUTE DU MONDE ARABE a Pari-gi (1987) ha utilizzato 240 d iaframmid’acciaio azionati da fotoce llule e lettri-che controllate da un e laboratore centra-le per modulare l’ingresso de lla luce al-l’interno de ll’ed ificio.

4. N e l PALAZZO DELLA FONDAZIONECARTIER sempre a Parigi (1994), Nouve lha ottenuto un g ioco d i riflessi con tre fi-le paralle le d i prospetti d i vetro, ind ipen-denti e alternativamente bucati.

5.6. N e lla TORRE AGBARd i Barcellona (2005) Nouve lha rea lizzato con F erm inVazquez una facciata a dop-p ia “pe lle” , che , oltre a co-stituire uno scudo isolante

sia dal caldo che dal freddo, è pensataanche per creare particolari effetti visivi.4.400 finestre in cristallo trasparente , siaprono sul muro d ip into in quaranta to-nalità d iverse dalla terra d i Siena al gri-g io, dall’azzurro chiaro al verde . Questo

Dalle insegne luminose ai notiziari in diretta

L’EVOLUZIONE DELLA FACCIATA MEDIATICA

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fa sì che il colore de ll’ed ificio camb i con ilpassare de lle ore de l g iorno.

7.8. L’informazione è uno de i contenutiinnovativi de lla facciata med iatica, ed ènaturale che compaia in ed ifici d i grand igrupp i ed itoriali, come il grattacie lo THECONDÈ NAST BUILDING (1999) ne llace leberrima Times Square d i New York.L’ed ificio d i Fox & Fowle è rivestito d i ledche compongono immag ini e testi, comu-nicando news, quotazioni d i borsa, mes-sagg i pubb licitari e altro. Per costruire su questo ed ificio la sua in-segna alta oltre 36 metri, Nasdaq ha pa-gato 37 milioni d i dollari e ogni anno l’af-fitto de llo spazio pubb licitario costa al

mercato de i titoli tecnolog ici due milionid i dollari.

9. Un altro esemp io molto noto riguardaun proget to d i Renzo Pianocomp letato ne l 2000. Si trattade ll’ed ificio de lla società d i te le-comunicazioni KPN TELECOMOFFICE TOWER a Rotterdam.La facciata utilizza 900 lampadequadrate a 24 Volts, che la tra-sformano in un megaschermo d iquasi 3.000 mq ., in grado d ipro iet tare immag ini in movi-mento , an imaz ion i graf iche ,messagg i visivi, informazioni su-g li eventi in corso.

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L ’ARGOMENTO

ra g li architetti che hanno realizzatofacciate med iatiche non mancano i no-mi italiani, come que llo d i G ianni Ra-

naulo che , g ià ne l 1996 realizzò un progettoper la tour Montparnasse , un grattacie lo altop iù d i 200 metri ne l cuore d i Parig i. L'intervento consiste ne lla creazione d i ane llivirtuali d i nebb ia artificiale – d i 200 metri d id iametro, 8 metri d i altezza e 60 centimetri d ispessore – ottenuti con un processo d i nebu-lizzazione de ll’acqua. Sug li ane lli vengonoproiettate immag ini pubb licitarie e multime-d iali (anche via internet), con la possib ilità d iricevere e inviare messagg i in tempo reale intutto il mondo. Ranaulo è il teorico de lla “ lighting architectu-re” , ne l dup lice significato d i architettura d i

luce e architettura leggera, in grado d i “rifareil look” a costruzioni d i grand i d imensioni sen-za interventi strutturali. Tra i progetti d i Ranaulo ci sono anche le Vir-tual Tower per Piazza Garibald i a Napoli ne l2000. Si tratta d i un med ia build ing rivestitoda lastre d i vetro posizionate a circa un metrodalla facciata. Durante il g iorno la facciata hauna funzione d i controllo climatico e d i notted iventa uno schermo, sul quale una cinquanti-na d i proiettori trasmettono immag ini conti-nue . A ltro progetto d i Ranaulo è il LiquidSquare per Caserta de l 2001 dove l’architettopropone un megaschermo translucido sullafacciata d i un ed ificio de l centro cittad ino.

ALCUNI PROGETTI DI GIANNI RANAULO,TEORICO DELLA LIGHTING ARCHITECTURE." IN ALTO UN PROGETTO DI FACCIATAMEDIATICA PER NAPOLI. " A SINISTRA LO SPAZIO WINDREALIZZATO ALL’AEROPORTO DIFIUMICINO (ROMA) NEL 2002. IL VISITATORE ENTRA IN UNA REALTÀVIRTUALE COSTITUITA DA IMMAGINIRIFLESSE SU MURI DI VETRO. " SOTTO IL PROGETTO DIMEGASCHERMO DA COLLOCARE NEL CENTRO DI CASERTA.

I progettisti

ITALIANI

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" SOTTO E A LATOIL PROGETTO DI GIANCARLOMARZORATI.

er la nuova sede milanese d i una de llesocietà simbolo de l settore informaticoin Italia è stato indetto un concorso d i

idee , patrocinato dalla rivista “L’Arca” . Il temad i partenza era que llo d i realizzare un nuovoinvolucro, una nuova pe lle per avvolgere l'in-tero comp lesso, una vecchia sede de ll’azien-da energetica municipale . Il progetto vincitore è risultato que llo d i Dan-te O . Benini e Partners, basato su d i una pe l-le in vetro, che riattualizza e protegge le fac-ciate storiche . In p iù viene dato amp io spazio a so luzionicon un forte impatto comunicat ivo , come lasequenza d i fruste d i acciaio inox/ t itanio mi-croforato , sulle quali scor-rono immag ini e not izie ,legg ib ili dalla ferrovia an-t istante . Ino l tre , su l l ’ in-gresso principale i proget-t ist i hanno d isegnato unp iano aggettante d i co-pertura, pensato come unenorme monitor, sul qualevengono pro iettat i in con-t inuazione programmi TVo immag ini d i event i d i in-teresse pubb lico .

Il progetto di Giancarlo MarzoratiA l concorso sono stat i in-vitat i altri important i stud id i arch i t e t tura , tra cu ique llo d i G iancarlo Mar-zorat i, che ha propostospecchiature in vetro concaratteri mo lto d iversifica-t i tra d i loro , pur costruen-do una tessitura organicae riconoscib ile . Le specchiature d ivengo-no trasparent i, consenten-do d i riconoscere le trac-

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Il concorso per la nuova

sede di FASTWEBce qualificant i de ll’ed ificio esi-stente e , viceversa, si trasforma-no in una pe lle so lida (che na-sconde) co lorata e luminosa, ingrado d i suscitare emozioni mu-tevo li in rapporto alla “vita pul-sante de ll’ed ificio” . Co lori e lucid i grande impatto accentuano ilsuo carattere g iovane e intra-prendente . La pe lle che avvolgeintegralmente il manufatto formaanche e lementi d i copertura chesi trasformano p lasticamente inporticati. Sulla schermatura omogenea si in-

nestano po ide lle “varia-zioni sul te-ma” , che articolano i pro-spetti in un panorama mu-tevole di forme e colori. Ilrisultato finale è un’imma-gine della facciata che co-munica, in modo diretto eimmediato, caratteri qualil’innovazione e l’avanguar-dia tecnologica, tipici del-l’azienda di cui si rinnova lasede.

" SOPRA IL PROGETTO DI DAN-TE O. BENINI E PARTNERS, RI-SULTATO VINCITORE DEL CON-CORSO DI IDEE INDETTO PER LANUOVA SEDE DI FASTWEB A MI-LANO