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Da oltre vent'anni gli agronomi italiani stanno elaborando basi teoriche e fondamenti metodologici atti a rispondere a scala territoriale alle sfide poste all’agricoltura. Obiettivi quali l'incremento delle produzioni per alimentare la crescente popolazione mondiale, lo sviluppo di sistemi produttivi rispondenti alle nuove condizioni climatiche, o la necessità di ampliare i servizi agroecosistemici non sono raggiungibili attraverso meri incrementi dell’intensificazione colturale. L'agronomia territoriale propone una (rinnovata) sintesi degli aspetti tecnico-agronomici con nozioni di zootecnica, scienze forestali, geografia, scienze ambientali oltre che di questioni sociali, economiche e di tutela degli elementi culturali e paesaggistici. Tale approccio converge con recenti proposte di organizzazioni internazionali (es. FAO) o di comunità scientifiche (es. Global Land Project) volte al perseguimento di conoscenze per comprendere e innovare i sistemi territoriali, siano essi principalmente agricoli o in cui l’agricoltura sia una delle componenti del sistema. Obiettivo di questo intervento è proporre un quadro per una valutazione comparata di alcuni casi di studio italiani e francesi di agronomia territoriale. La comparazione di obiettivi, metodi, scale di azione e risultati ci permetterà di discutere il contributo di quest’area dell’agronomia alla valutazione dei servizi ecosistemici per la formulazione di idonee pratiche e politiche agricole.
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Materiali e metodi Risultati
AGRONOMIA TERRITORIALE: UNA PROSPETTIVA DI STUDIO COMPARATO DEI SISTEMI PRODUTTIVI
Elisa Marraccini1 Davide Rizzo2 Benoît Marc3 Lardon Sylvie2 Enrico Bonari1
1 Istituto di Scienze della Vita- Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Autore corrispondente: [email protected] INRA, UMR 1273 Métafort, Saint-Genes-Champanelle (France)3 INRA, UMR Aster, Mirecourt (France)
XLIII° Convegno della Società Italiana di Agronomia – PISA 17-19 Settembre 2014
Introduzione
Da oltre vent'anni gli agronomi italiani stanno elaborando basi teoriche e
metodologiche atte a rispondere a scala territoriale alle sfide poste si sistemi agricoli
(Cavazza, 1996; Benoît, Rizzo et al., 2012). Obiettivi quali l'incremento delle produzioni
per la crescente popolazione mondiale, lo sviluppo di sistemi produttivi adattati alle
nuove condizioni climatiche, o la necessità di ampliare i servizi agro-ecosistemici non
sono raggiungibili attraverso meri incrementi dell’intensificazione colturale.
L'agronomia territoriale propone una rinnovata sintesi degli aspetti tecnico-agronomici
con nozioni di altre discipline oltre che di questioni sociali, economiche e di tutela degli
elementi culturali e paesaggistici. Tale interesse interdisciplinare si riflette anche nelle
pubblicazioni che negli ultimi trent’anni si sono occupate di tematiche territoriali (Fig.
1). Obiettivo di questo lavoro è proporre un quadro per una valutazione comparata di
alcuni casi di studio italiani e francesi di agronomia territoriale.
Bibliografia: Benoît M, Rizzo D et al. (2012) Landscape Ecol 10:1385-1394 • Cavazza L (1996) Riv Agron 30:310-319 • Marraccini et al. (2010) XI ESA Congress, 556-557
• Rizzo D et al. (2014a) XIII ESA Congress, 321-322 • Rizzo D et al. (2014b) Biomass & Bioenergy 66:348-363.
Conclusioni
Il cambiamento di scala appare importante per coniugare dati e informazioni chevanno dall’azienda ad aree di gestione più ampie (bacini idrologici, bacini diapprovvigionamento, aree omogenee per le caratteristiche agro-ecologiche). In terminidi supporto alle decisioni, è importante raggiungere una sintesi cartografica semplicedi dati eterogenei e complessi. Un passaggio metodologico comune è stato coniugare idati sulla configurazione spaziale delle pratiche agricole con le variabili ambientali (Fig.2) che ha permesso di superare la discontinuità spaziale del dato agronomico.
In sintesi, la chiave dell'approccio agronomico territoriale è considerare gli aspettispaziali delle pratiche agricole in relazione alle variabili ambientali. Questo permette dicaptare la dimensione socio-tecnica del decision-making, generalmente assente negliapprocci multiscalari.
Fig. 1. Occorrenze e
orientamento disciplinare
degli articoli contenenti la
parola-chiave “landscape”.
Database Scopus 1990-2012
La valutazione dei fattori che influenzano la diversità di performance agro-ambientali ha richiesto un approccio su tre scale: (1) l’agroecoregione per la zonizzazione agro-ambientale, (2) L’azienda agricola per la valutazione delle performance agro-ambientali,(3) il territorio per la correlazione tra le performances e i fattori tra cui I più
significativi sono risultati l’uso del suolo, la dimensione degliappezzamenti e la lunghezza delle rotazioni.
L’obiettivo di modellizzare la potenziale localizzazione del miscanto ha richiesto un approccio su tre scale: (1) il campo, per le sue caratteristiche specifiche (forma, suolo, etc.), (2) l’azienda, per fattori gestionali (accessibilità, distanza dal centro
aziendale, etc.), (3) il territorio, che mette in relazione la logistica aziendale con le
caratteristiche spaziali del bacino di approvvigionamento.
L’obiettivo di fornire alla locale autorità di bacino una cartografia di sintesi delle dinamiche agricole ha richiesto un approccio temporo-spaziale: (1) i bacini elementari sono stati caratterizzati in funzione delle principali
sequenze di uso del suolo su un periodo di 30 anni, (2) i bacini con dinamiche simili sono stati in seguito raggruppati, (3) per ogni gruppo è stata stimata il rischio potenziale di inquinamento da
nitrati associato alle specifiche sequenze colturali.
Fig. 2.
Modello teorico
dell’agronomia
territoriale.
Benoit, Rizzo et al., 2012
Rizzo et al., 2014b
Rizzo et al., 2014a
Marraccini et al., 2010
Sistemi collinari misti, cerealicoli e cerealicolo-zootecnici
Sistemi di colture industriali, vitivinicoli e cerealicolo-zootecnici
Sistemi cerealicolo-zootecnici e industriali di pianura