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collanasentierid’autore 7 idea Montagna editoria e alpinismo Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi Cadore • Zoldo • Agordino • Schiara

Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi

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Page 1: Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi

collanasentierid’autore 77

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ISBN 9788897299615

€ 25,00 idea Montagnaeditoria e alpinismo

Ferrate nelleDolomiti BellunesiCadore • Zoldo • Agordino • Schiara

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Nato a Parma nel 1978, giornalista, fotografo e au-tore, da anni si dedica a tempo pieno a racconta-re con immagini e parole le mon-tagne italiane. Ha pubblicato articoli su quotidiani e periodici, ha scritto e illustrato guide escursionistiche sulle Dolomiti e sulla Valle d’Aosta e oltre venti libri sull’Appennino Tosco-Emiliano, dove ha percorso quasi ogni sentiero ma anche esplorato, con ramponi e piccozze, i canali e le creste di queste piccole montagne.Sulle Alpi preferisce salire 3000 poco frequen-tati, camminare su piccoli ghiacciai o attraver-sare nel silenzio gruppi montuosi dimenticati.Per Idea Montagna ha pubblicato anche “Ap-pennino di neve e di ghiaccio” (2014) e “Fer-rate nelle Dolomiti Bellunesi” (2015).

Chiunque risalga la valle del fi ume Piave, da Belluno fi no alle por-

te di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversa-

re uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un

ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che aff on-

dano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando

montagne che emanano un fascino grandioso e autentico.

Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si svilup-

pano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri

attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zac-

chi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell’orografi a e

dell’essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici,

seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore

dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi

ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnati-

ve o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e

camini dove la corda fi ssa è soltanto un dispositivo di sicurezza,

quasi secondario.

Page 2: Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi

Prima edizione: luglio 2015ISBN: 978-88-97299-61-5

Idea Montagna Editoria e Alpinismomarchio di Officina Creativa sasVia Guido Rossa, 17 - 35016 Piazzola sul Brenta - Padova - ItalyTel. 049 9601797 - Fax 049 [email protected] - www.ideamontagna.it

Coordinamento generale:Francesco Cappellari

Progetto grafico:Rossella Benetollo

Impaginazione, elaborazione immagini:Denis Perilli

Disegni: Irene Cappellari

English translation: Lynne HemptonÜbersetzung ins Deutsche: Peter Donsbach

Stampa:Litocenter Srl per conto di Idea Montagna Editoria e Alpinismo

Foto di copertina: sulla Ferrata degli Alleghesi

Le fotografie sono dell’autore fuorché dove diversamente specificato

Tutti i diritti riservati.È vietata la riproduzione anche parziale degli scritti, dei disegni e delle fotografie.

Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incom-pletezze. L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. L’autore e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza.

sentierid’autore

Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi

Klettersteige in den Belluneser DolomitenVia Ferratas in the Belluno Dolomites

idea Montagnaeditoria e alpinismo

Con il contributo di Siria

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Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi

Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno e dalle prime elevazioni feltrine fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettaco-

lare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Centinaia di chilometri di sentieri e radi impianti di risalita, valli, vette dove si incontrano pochi turisti e molti escursionisti che ricercano l’essenza primigenia e magnetica di queste “altre” Do-lomiti, ancora in parte esenti dal turismo di massa. La valle di Zoldo, da sempre orgogliosamente separata dal vicino Cadore, rappresenta una sorta di anticamera alle Dolomiti da cartolina con i gruppi del Civetta e del Pelmo, ma nei gruppi minori (San Sebastiano-Tàmer, Prampèr-Mezzodì, Bosconero) è geograficamente e idealmente prossima alle Prealpi bellunesi o alle Dolomiti di Oltrepiave. Queste ultime rappresentano da sempre l’orizzonte dimenticato, la frontiera selvag-gia e silenziosa dei Monti Pallidi, dove ritrovare silenzio, aspri paesaggi, punti d’appoggio essen-ziali, anche in quei gruppi (Cridola, Tudaio), che ricadono nel territorio bellunese e quindi sono descritti in questo libro. Si prende quindi in esame un territorio, ampio, vario e sorprendente, chiuso a sud dai tormentati e verticali torrioni rocciosi della Schiara e a nord dalla maestosa e solitaria catena delle Marmarole. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano su questi gruppi mon-tuosi ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi, della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell’orografia e dell’essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso solo il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cen-ge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.

Andrea Greci

INTRODUCTIONEINFÜHRUNGWer auch immer von Belluno aus ins Tal des Piave und von den ersten Feltriner Erhebungen bis zu den Toren Auronzos aufsteigt, durch

Dörfer und Ortschaften wandert, wo die Kultur einer tausendjährigen Geschichte wurzelt und man Berge bewundern kann, die eine großartige und echte Fas-zination ausüben, hat sofort den Eindruck, eine ein-zigartige Naturlandschaft und zugleich bewohntes und lebendiges Terrain zu durchqueren.Auf Hunderten von Kilometern Wanderwegen sind Skilifte selten, Täler und Gipfel, wo man wenige Tou-risten und viele Wanderer antrifft, die den ursprüngli-chen Geist und die Anziehungskraft dieser “anderen”, vom Massentourismus noch weitgehend verschonten Dolomiten suchen. Das Zoldotal, seit jeher stolz vom benachbarten Cadore abgetrennt, bildet vor der Post-kartenkulisse der Civettagruppe und des Monte Pelmo eine Art Vorzimmer der Dolomiten. Eingebettet in we-niger bekannte Berggruppen (San Sebastiano-Tàmer, Prampèr-Mezzodì, Bosconero) gehört Zoldo geogra-fisch und ideell zu den Belluneser Voralpen oder den Dolomiten jenseits des Piave. Letztere stellen seit jeher den vergessenen Horizont, das wilde Grenzgebiet der “Bleichen Berge” dar, wo man zur Ruhe kommt, zer-klüftete Landschaften sowie unerlässliche Stützpunkte vorfindet, die sich auch in den Gebirgsgruppen (Crido-la, Tudaio) auf bellunesischem Gebiet befinden, und folglich in diesem Buch beschrieben werden. Unter die Lupe genommen wird daher ein weitläufiges und abwechslungsreiches Gebiet, das von den zerklüfte-ten, senkrecht aufragenden Felstürmen der Schiara im Süden und der erhabenen, einsamen Gebirgskette der Marmarole im Norden begrenzt wird und so manche Überraschung bereithält. Zu den Wegbeschreibungen zählen nicht nur die Klettersteige in diesen Gebirgs-gruppen, sondern auch die zahlreichen gesicherten Alpensteige, die gewiss weniger bekannt sind als der Costantini-, der Zacchi- oder Alleghesi-Kletterteig, aber dafür die Landschaftsstruktur und das eigentliche We-sen dieser Berge sicher besser widerspiegeln, sowie logische, seit Jahrhunderten von Jägern und Schäfern begangenen Panoramarouten, wo häufig nur das Ge-räusch der eigenen Schritte die Stille stört. Jeder Wan-derer findet seinen Klettersteig, seinen Pfad, egal ob er anspruchsvolle Klettererlebnisse in der senkrechten Wand sucht, oder aber Felsbänder und Kamine erkun-den möchte, wo das Drahtseil eine fast untergeordne-te Rolle spielt.

Ascending the valley of the River Piave from Belluno and the first Feltrine peaks to the gates of Auronzo, it is impossible to not feel that this

is a truly spectacular landscape. Both natural yet inha-bited and “lived in”, the valley’s villages and hamlets have roots running deep into an age-old history, whilst the mountains emanate a grand and authentic fascina-tion. Hundreds of kilometres of paths and ski lifts lead to valleys and peaks which are the haunts of hikers rather than tourists, sought out by those searching for the primal magnetic essence of the “other” Dolomites, an area which has remained, in part, untouched by mass tourism. The Zoldo valley, to this day proudly separate from the nearby Cadore valley, represents something of a “gateway” to the picture-postcord Do-lomites thanks to the Civetta and Pelmo groups, yet its minor groups (San Sebastiano-Tàmer, Prampèr-Mez-zodì, Bosconero) are geographically and ideally close to the Belluno Prealps and the Oltrepiave Dolomites. The latter also represent something of a forgotten ho-rizon, the wild and silent border of the so-called “Pale Alps”. They offer silence, broad landscapes and essen-tial support bases for those groups which fall into the Belluno area (Cridola, Tudaio) and therefore are de-scribed in this book. This guide explores a wide, varied and surprising area, closed to the south by the rugged vertical rocky towers of Schiara and to the north by the majestic and solitary Marmarole range. In additi-on to the ferratas which develop on these mountains, this guide also offers descriptions of the numerous protected paths, which although less famous than their Costantini, Zacchi and Alleghesi counterparts are nonetheless more respectful of the mountain’s true shape and essence. They are logical and scenic routes which have been used for centuries by hunters and farmers and where, more often than not, the only sound breaking the silence is that of your own foot-steps. As such, hikers of all levels will find a ferrata or a protected path which suits them, whether they are looking for a challenging vertical adventure or wish to explore ledges and chimneys where the fixed cables take the secondary role of a mere safety measure.

l Introduzione / Einführung / Introduction

INTRODUZIONE

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Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi l Il territorio / Das Gebiet / The area

Marmolada

Sella

Nuvolau

P.so Falzarego

Croda da Lago

Pelmo

Antelao

Bosconero

Civetta

Col Nudo

Cavallo

Moiazza

La Schiara

Pale di San Martino

Monti del Sole

Cimònega

Vette Feltrine

Spiz di Mezzodì

Tàmer

S. Sebastiano

Cridola

Brentoni

Monfalconi -Spalti di Toro

Marmarole

P.so Staulanza

P.so Duran

P.so della MauriaDOMEGGEDI CADORE

P.so Giau

AGORDO

FALCADE

CANAZEI

ARABBA

CORTINA D’AMPEZZO

SAN VITODI CADORE

CALALZODI CADORE

CLAUTLONGARONE

SEDICO

SAN MARTINODI CASTROZZA

BELLUNO

FELTRE

FORNO DI ZOLDO

ZOLDO ALTO

ALLEGHE

AURONZODI CADORE

SANTO STEFANODI CADORE

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006L’area considerata in questo volume risulta essere relativamente vasta ed eterogenea, comprendendo

montagne e valli che fanno da splendida cornice al corso superiore del fiume Piave e dei suoi principali affluenti di destra orografica. Questo settore delle Dolomiti Orientali è caratterizzato da gruppi montuosi celebrati e ben frequentati, ma anche da aree raramente percorse e tutte da scoprire.Le vie ferrate e i sentieri attrezzati descritti si sviluppano fra i pendii e le pareti dei seguenti gruppi montuosi: Marmarole, Brentoni, Antelao, Cridola, Pelmo, Civetta, Moiazza, Spiz di Mezzodì, Tàmer/San Sebastiano, Bosconero, Cimònega, Vette Feltrine, Schiara.

Das in diesem Band berücksichtigte Areal ist relativ groß und abwechslungsreich, umfasst Berge und Täler,

die einen großartigen Rahmen für den Oberlauf des Piave und seiner wichtigsten Nebenflüsse. Kennzeichnend für diesen Teil der östlichen Dolomiten sind berühmte und stark besuchte Gebirgsgruppen sowie selten aufgesuchte Regionen, wo es noch viel zu entdecken gibt. Die beschriebenen Kletter- und Alpensteige verlaufen an den Hängen und Wänden folgender Gebirgsgruppen: Marmarole, Brentoni, Antelao, Cridola, Pelmo, Civetta, Moiazza, Spiz di Mezzodì, Tàmer/San Sebastiano, Bosconero, Cimònega, Feltriner Alpen, Schiara.

The area covered by this guidebook is relatively large and diverse, made up of mountains and valleys which form

a spectacular frame around the upper course of the River Piave and its main tributaries. This section of the Eastern Dolomites is characterised both by famous and popular mountain groups as well as areas which are rarely visited and are waiting to be discovered.The via ferratas and protected paths described in this guide develop on the slopes and faces of the following mountain groups: Marmarole, Brentoni, Antelao, Cridola, Pelmo, Civetta, Moiazza, Spiz di Mezzodì, Tàmer/San Sebastiano, Bosconero, Cimònega, Vette Feltrine and Schiara.

IL TERRITORIO

Das GEbIET

THE aREa

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Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi

• Giovanni Angelini 236020 • Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol 239021 • Bosconero - Viaz de le Ponte 245022 • Piz de Sagron - Passo del Comedon - L’Intaiada 255023 • Vajont - Ferrata della Memoria 261024 • La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti 269• Dolomiti Bellunesi 278025 • La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti 281• Die Belluneser Dolomiten / The Belluno Dolomites 290026 • La Schiara - Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano 293E01 • Antelao - Sentiero Bortolo De Lorenzo 300E02 • Civetta - Vant delle Nevere 302E03 • Pelmo - Sentiero Flaibani 304E04 • Cima Nord di San Sebastiano - Cengia del Sasso di Caleda 306E05 • Vette Feltrine - Sentiero delle Laste 308E06 • Vette Feltrine - Cenge del Sasso Scarnia 310E07 • Cimònega - Val Caorame 312E08 • Cimònega - Busa del Cadinel 314E09 • Monte Pizzocco - Sentiero dello Scalon 316E10 • Monti del Sole - Valle Soffia 318

• INTRODUZIONE / EINLEITUNG / INTRODUCTION 4• IL TERRITORIO / DAS GEBIET / THE AREA 6• LE DOLOMITI BELLUNESI / DIE BELLUNESER DOLOMITEN / THE BELLUNO DOLOMITES 10 Acqua elemento comune / Gemeingut Wasser / Water: the common element 10 Salendo verso l’alto / In höheren Regionen / Ascending upwards 12 Una storia lunga oltre 250 milioni di anni / 250 Millionen Jahre Erdgeschichte / A history of over 250 million years 18 Le meraviglie naturali / Naturwunder / Natural Wonders 22• COME ARRIVARE / ANREISE / GETTING THERE 28• NOTA / HINWEIS / NOTE 28 • RINGRAZIAMENTI / DANKSAGUNG / ACKNOWLEDGEMENTS 28• INFORMAZIONI UTILI / NÜTZLICHE HINWEISE / USEFUL INFORMATION 30• PUNTI D’APPOGGIO / STÜTZPUNKTE / ACCOMMODATION 32• 10 REGOLE E CONSIGLI / 10 REGELN UND TIPPS / 10 RULES AND TIPS 44• SCALA DELLE DIFFICOLTà / SCHWIERIGKEITSGRADE / GRADING SySTEM 46001 • Marmarole - Corno Del Doge - Cengia del Doge 51002 • Marmarole - Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi 59• L’Alta Via N. 5 70003 • Marmarole - Cimon del Froppa - Forcella Marmarole 73004 • Marmarole - Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci 81• Höhenweg Nr. 5 / Alta Via N. 5 90005 • Marmarole - Cimon del Froppa - Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa 93006 • Marmarole - Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà 103007 • Brentoni - Monte Tudaio - Sentiero dei Mede 111• Monte Tudaio 116008 • Antelao - Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin 119• Giovanna Zangrandi 128009 • Antelao - Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato 131010 • Centro Cadore - Domegge - Ferrate Sportive 139011 • Centro Cadore - Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo 145012 • Cridola - Cresta del Miaron - Sentiero Olivato 151013 • Civetta - Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta 161• La Grande Civetta / Sagenhafte Civetta / La Grande Civetta 170014 • Civetta - Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle 175015 • Civetta - Ferrata degli Alleghesi 187016 • Civetta - Ferrata Tissi 199017 • Civetta - Passo del Tenente (Via Normale) 207018 • Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini 217019 • Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora ‘l Sass e Sentiero del Belvedere 229

INDICE / INHaLT / INDEX

l Indice / Inhalt / Index

La Val di Zoldo dalla Via Normale alla Civetta

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Gesamte Höhendifferenz im Aufstieg: 1700 m

Höhendifferenz auf gesichertem Steig: 300 m

Schwierigkeitsgrad: III 2

Ausrichtung: unterschiedlich

Zeiten:- Aufstieg 8 Std- Abstieg 2,30 Std- Gesamtgehzeit 10,30 Std

Dislivello tot. salita: 1700 m

Dislivello sent. attr.: 300 m

Difficoltà: III 2

Esposizione: variabile

Tempi: - salita 8 h- discesa 2,30 h- complessivo 10,30 h

Punti d’appoggio: Biv. Musatti, Biv. Voltolina

FORCELLA VANEDELStrada Sanmarchi

Forcella Croda Rotta Croda Rotta

Scalette

Meduce di Dentro

Forcella del Mescol

Forcella Vanedel

002Pagina precedente: verso Forcella Croda Rotta

Total height gain: 1700 m

Total height gain on wire: 300 m

Difficulty: III 2

Aspect: variable

Time:- ascent 8 h- descent 2,30 h- total 10,30 h

Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi

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The long and steep paths to the northern slopes of the Marmarole transport the hiker from the gentle wooded landscapes of the Val d’Ansei to the harsh and isolat-ed Dolomitic landscape of almost undiscovered peaks in just a few hours. The path (complete with a short protected section) which leads to the panoramic shelf and Bivacco Musatti is only the beginning of a tiring yet exciting journey on the Strada Sanmarchi. Given the aspect, this route is not usually possible until July.

ACCESSFrom Auronzo ascend the Val d’Ansiei towards Misuri-na. Just after Palus San Marco turn left (signs for Riser-va Naturale Orientata di Somadida) onto a small road which reaches Ponte degli Alberi in a few metres. This can also be reached from Cortina, following the same SS 48 in the opposite direction along the Val d’Ansiei, passing over Passo Tre Croci.

APPROACHFrom the car park at Ponte degli Alberi (1134 m) cross a bridge and continue on a wide dirt road. Ignore a turn-ing on the left and continue straight on to reach another crossroads in a few moments. Keep left here (signs) and continue to reach the Riserva di Somadida Visitor Cen-tre, managed by the Corpo Forestale police department (fountain). Just beyond this, path 279 (signs for Bivacco Musatti) branches off from a more inviting path which continues through the magnificent Somadida forest, ascending steeply through the pines. Continue through dwarf pines and chopped trees to reach the first protect-ed section (cable, 1 h 30), which leads over a steep but juggy cliff. Just afterwards a second protected section leads easily up smooth slabs and rock steps entwined with numerous tree roots (also useful as holds). The path then becomes less obvious and poorly marked. Don’t be tempted by possible routes leading left into the woods and instead keep right (staying fairly close to the rock faces above) through progressively sparse vegetation. Skirt the rocky buttresses of Mescol and exit onto the meadows which lead to the magnificent grassy shelf and Bivacco Musatti.

Die langen und steilen Zustiegswege zu den Nord-hängen der Marmarole-Gruppe führen in wenigen Stunden von den sanften Waldlandschaften des An-seitales in die wilde und einsame Dolomitenlandschaft mit ihren fast unbekannten Gipfeln. Der Weg (kurze Drahtseilpassage), der zum Aussichtspunkt des Mu-satti-Biwaks hinaufführt, ist nur der Anfang einer be-schwerlichen, aber lohnenden “Reise” auf der Strada Sanmarchi, die aufgrund ihrer Ausgesetztheit oft nicht vor Juli begehbar ist.

ANFAHRTVon Auronzo aus fährt man das Ansieital aufwärts nach Misurina. Kurz hinter Palus San Marco biegt man, der Ausschilderung in Richtung Naturschutzgebiet Orienta-ta di Somadida folgend, nach links ab und kommt auf eine Straße, die nach wenigen Metern an der Brücke Ponte degli Alberi (1134 m) endet Der Ausgangspunkt ist auch von Cortina aus erreichbar, indem man den Tre Croci-Pass (Passo Tre Croci) überquert und der Land-straße 48 des Ansieitals in umgekehrter Richtung folgt.

ZUGANGVom Parkplatz Ponte degli Alberi (1134 m) überquert man die Brücke auf einer Forststraße. Gleich zu Beginn lässt man einen nach links abgehen-den Fahrweg außer Acht, geht geradeaus weiter und kommt wenig später zu einer weiteren Weggabelung. Diesmal hält man sich links (Ausschilderung) und gelangt kurz darauf zum Besucherzentrum des Natur-schutsgebietes Somadida (Quelle), das unter die Zu-ständigkeit des Forstamtes fällt. Kurz darauf trennt sich der Weg Nr. 279 (Wegweiser zum Bivacco Musatti) von einer einladenden Wegspur, die in die herrliche Foresta di Somadida eintaucht und zwischen Fichten sogleich sehr steil ansteigt. Weiter durch Böschungen, Latschen und gefällte Bäu-me kommt man zu einem Drahtseilsteig (1,30 Std.), auf dem ein kleiner, steil abfallender, aber sehr griffiger Vorsprung überwunden wird. Wenig später werden von zahlreichen Wurzeln (bieten zusätzlichen Halt) durch-setzte glatte Platten und Felsstufen auf einem weiteren Drahtseilsteig problemlos bewältigt.

I lunghi e ripidi sentieri d’accesso ai versanti set-tentrionali delle Marmarole conducono in poche ore l’escursionista dai dolci e boscosi paesaggi della Val d’Ansei al severo e solitario paesaggio dolomitico di cime quasi sconosciute. Il sentiero (con un breve tratto attrezzato) che conduce al panoramico ripiano che ospita il Bivacco Musatti è solo l’inizio di un “viaggio” faticoso ma emo-zionante sulla Strada Sanmarchi. Quest’ultima, data l’esposizione, è sovente non percorribile fino a luglio.

ACCESSODa Auronzo si sale verso Misurina lungo la Val d’Ansiei. Poco dopo Palus San Marco si devia a sinistra (cartelli per la Riserva Naturale Orientata di Somadida) e si segue una stradina che si conclu-de dopo pochi metri in prossimità del Ponte degli Alberi. Il punto di partenza può essere raggiunto

anche da Cortina, percorrendo in senso opposto la stessa statale 48 della Val d’Ansei, valicando il Passo Tre Croci.

AVVICINAMENTODal parcheggio del Ponte degli Alberi (1134 m) si supera il ponte e si prosegue su un’ampia sterra-ta. Ignorato subito un bivio a sinistra con un’altra carrareccia si continua diritto fino a raggiungere, dopo pochi metri, un altro crocevia. Questa volta si mantiene la sinistra (cartelli) e in breve si rag-giunge il Centro Visite della Riserva di Somadida, di pertinenza del Corpo Forestale (fonte). Poco dopo il sentiero 279 (cartelli per il Bivacco Mu-satti) si distacca da una traccia più invitante che prosegue nella magnifica foresta di Somadida, co-minciando a salire subito molto ripido tra gli abeti. Proseguendo tra cespugli di pino mugo e alberi abbattuti, si arriva a un primo tratto attrezzato con un cavo (1,30 h), che permette di superare un bre-ve risalto ripido ma ricco di appigli. Subito dopo

La Croda dei Toni al tramonto dal Bivacco Musatti

Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi

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ROUTEFrom Musatti bear right and follow signs for Bivacco Voltolina (waymarked 280, signs, on the left there is an-other path which leads towards Bivacco Tiziano). Lose a few metres of height and move onto the rear side of the Mescol rock faces, then bear right to confront a steep slope of grass, scree and small rocks. A short protect-ed section (cable) leads up a small rock gully to reach a narrow grassy ledge. A narrow path (equipped with fixed wires in the most exposed and slippery sections) skirts the steep rock faces above. This is followed by a series of slabs which are steep in places (cable) and lead to the final short but exposed traverse to Forcella del Mescol (2424 m, 3 h 50) overlooking the Vanedel basin below. Follow the path down some small switchbacks to descend through grass and scree to a steep and slippery rock cliff (cable). On reaching the base of the basin (2174 m), littered with large boulders, cross the desolate and fascinating rocky expanse and continue on almost level ground (paying close attention to waymarks) to reach its western edge. A section of easy path leads to the base of a leaning slab. Climb this along one of two cracks

Bei unzureichender Wegmarkierung verliert sich die Wegspur ein wenig, und man muss sich ziemlich nahe unter den aufragenden Wänden rechts halten, ohne die nach links in den Wald führenden Wege zu beachten, während die Vegetation allmählich verschwindet. Die Felsmauern des Mescol streifend, kommt man auf das wundervolle Grasplateau mit dem Musatti-Biwak (2111 m, 3 Std.).

DIE TOURVom Musatti-Biwak schwenkt man nach links und folgt den Hinweisen in Richtung Bivacco Voltolina (Weg Nr. 280, Wegweiser, links führt ein Weg zum Bivacco Tizia-no). Unter Höhenverlust quert man im Schutz der Mes-colwände und wendet sich nach rechts, wo man eine steile Schrofe in Angriff nimmt. Auf einem kurzen Drahtseilsteig durchsteigt man eine kleine Felsschlucht, bevor man zu einem Grasabsatz kommt. Eine schwache Wegspur (an ausgesetzten und rutschigen Stellen mit Fixseilen gesichert) führt er-neut an den seitlich aufragenden Steilwänden entlang. Eine Reihe z.T. steiler Platten (Drahtseil), kündigen die letzte, zwar kurze, aber dafür exponierte Querung zur Mescolscharte an (2424 m, 3,50 Std.), die unten in der Vanedel-Senke auftaucht. In Serpentinen führt der Weg auf abfallenden Gras- und Schutthängen zu einer relativ steilen und rutschigen Felspassage (Drahtseil). An der tiefsten Stelle der mit enormen Felsen übersä-ten Senke (2174 m) überquert man diese faszinierende, praktisch eben verlaufende Felsöde (Markierungen be-achten!) und erreicht den westlichsten Punkt. Eine leich-te Wegstrecke führt zum Einstieg in eine Wand, die mit Hilfe einer Reihe von kleinen, nie zu steilen Eisenleitern durch eine der Felsspalten bewältigt wird. Schließlich kommt man auf einen von der Croda Rotta beherrsch-ten Absatz und erreicht auf sehr gut begehbarem Pfad die gleichnamige Panoramascharte. (2569 m, 6 Std.). Auf tückischem Schutt quert man nach links (ohne Si-cherungen) und weiter über Schrägplatten (Drahtseil) bis zu einem zweiten, kleineren Sattel. Eine weitere kurze, aber exponierte Querung führt schließlich zu einer dritten und letzten Scharte (Ausblick auf Corno del Doge und Sorapis). Der steile Abstieg über das relativ trittfeste Geröllfeld führt zu einem Geröllkes-sel, von wo aus man über Fels- und Schutt (Drahtseil, Altschneefelder) erneut diagonal zu einem Nebengrat

un altro tratto attrezzato consente di salire senza difficoltà placche levigate e gradini rocciosi attor-niati da numerose radici (utili anche queste come appigli). La traccia si fa in seguito meno evidente, i segnavia insufficienti e, non facendosi attrarre da alcuni segni di passaggio che piegano a sinistra nel bosco, si mantiene la destra (mantenendosi abbastanza vicini alle soprastanti pareti) mentre la vegetazione si fa progressivamente più rada. Lam-bendo le bastionate rocciose del Mescol si esce sui prati che precedono il magnifico ripiano erboso che ospita il Bivacco Musatti (2111 m, 3 h).

ITINERARIODal Musatti si seguono, piegando a destra, le in-dicazioni per il Bivacco Voltolina (segnavia 280, cartelli, a sinistra un’altra traccia si dirige verso il Bi-vacco Tiziano). Perdendo qualche metro di quota si transita proprio a ridosso delle pareti del Mescol per poi piegare a destra e affrontare un ripidissimo

pendio di erba, ghiaia e roccette. Un breve tratto attrezzato (cavo) permette di risalire una piccola forra rocciosa che precede una stretta terrazza er-bosa. Un’esile traccia (attrezzata con corde fisse nei tratti più esposti e scivolosi) permette nuova-mente di costeggiare le ripide pareti soprastanti. Una serie di placche, a tratti ripide (cavo), prece-dono l’ultimo breve ma esposto traverso che con-duce alla Forcella del Mescol (2424 m, 3,50 h), che si affaccia sulla sottostante conca del Vanedel. Tracciando alcuni piccoli tornanti, il sentiero scen-de tra erba e detriti fino a un salto roccioso (cavo) piuttosto ripido e scivoloso. Raggiunto il fondo della conca (2174 m), ricoperta di enormi massi, si attraversa questa desolata e affascinante distesa rocciosa, con andamento quasi pianeggiante (pre-stare attenzione ai segnavia), fino a raggiungerne l’estremità occidentale. Un tratto di facile sentiero porta ai piedi di una parete appoggiata che si su-pera, lungo una delle due fenditure, grazie all’aiu-

226

279

280

226

Croda Rotta

Cima Vanedel

Mescol

CampanileS. Marco

Forc. Vanedel

Forc. Croda Rotta

Biv.Musatti

Forc. del Mescol

Me

du

c e d

i De n t r o

Pontedegli Alberi

Val d’Ansiei

Il Bivacco Musatti con i Cadini sullo sfondo Cristallo e Croda Rotta dall’omonima forcella

Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi

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Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi

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with help from a series of small iron rungs at a good gradient. Exit onto a shelf dominated by Croda Rotta above and follow a good path to reach the eponymous scenic saddle (2569 m, 6 h). Traverse left, continue ini-tially on unstable loose terrain (with no protection) then on leaning slabs (cable) to reach a second, smaller sad-dle. Another short but exposed traverse leads to a third and final saddle (with a view over Corno del Doge and Sorapis). A steep descent on fairly stable scree leads to a small basin. Ascend diagonally over rocks and scree (ca-ble, residual snow late into the season) to reach a small ridge leading down from Cima Vanedel. Continue over grass and scree to reach a steep descent down polished slabs; the steel cables can sometimes represent the only handhold. On reaching the narrow Forcella Vanedel (2372 m, a possible but difficult escape route leads right on a barely visible path, descending over unstable scree to reach the base of the Val del Fogo), climb a steep equipped section (ladder and wires) then descend over flakes and rocks with intermittent protection. This is nev-er too challenging but can be treacherous when wet or icy. Reach a small grassy bowl and move around a final rock spur (the furthest extension of Croda de Marchi), initially along the path then over an easy ledge and a series of exposed slabs. These are devoid of holds and require almost exclusive use of the steel cable. Continue along a good path to reach the junction (2000 m, 8 h) with the path leading to Bivacco Voltolina.

DESCENTIgnore path 280 which continues towards Corno del Doge and Rifugio Vandelli (see route n. 001) and turn right, following a small stream bed. Keep bearing north-west to reach the rock cliff which forms the divider between the upper and lower Val Grande. A few doz-en metres of cable lead down a gully. Continue along the base of the north-western face of Corno, pass in front of a large cave and continue to reach the fork with path 226 from Val di San Vito. Turn right (signs) and overcome a small landslide, then undulate through pro-gressively denser vegetation. A short ascent through an unusual beech forest leads down a small rock cliff, then continue along a good path, descending small switch-backs in a dense forest. The path becomes somewhat lost near to a small tributary of Rio di San Vito: don’t be tempted to follow the stream bed and keep right,

des Hauptkamms der Cima Vanedel aufsteigt. Über Gras und Geröll kommt man zu einem Abstieg über glatte Felsplatten, wo Stahlseile den einzigen Halt bie-ten. Ist die beengte Vanedelscharte erreicht (2372 m, 7 Std.), ist rechts ein anspruchsvoller Notabstieg über eine leicht zu übersehende Wegspur möglich, die über ein abschüssiges Geröllfeld zum Talboden (Val del Fogo) hinabführt. Weiter ist eine kurze Steilpassage mit Leitern und Seilen zu bewältigen, wonach man einen langen Weg über ei-nen mäßig abfallenden Steig vor sich hat. Dieser Steig ist teilweise gesichert und an keiner Stelle wirklich anspruchsvoll, verläuft allerdings über Platten und Fels, die bei Regen oder Vereisung tückisch sein können. An einer Grasmulde umgeht man den letzten Felsausläufer der Croda de Marchi zunächst auf einem Weg, später auf einem leicht begehbaren Band und schließlich über einige ausgesetzte, praktisch griff- und trittlose Platten, wo man sich ausschließlich dem Stahl-seil anvertrauen muss. Auf halber Berghöhe gelangt man zuletzt mühelos zur Gabelung mit der Wegspur zum Bivacco Voltolina.

ABSTIEGStatt den Weg Nr. 280 in Richtung Corno del Doge und Rifugio Vandelli (siehe Tour Nr. 001) einzuschlagen, biegt man links ab und folgt anfänglich einem Bachlauf. In zunehmend nordwestlicher Richtung kommt man zu einem felsigen Aufstieg, der die Val Grande teilt. Ca. 20-30 Meter Drahtseil gewährleisten den sicheren Abstieg über eine Felsrinne. Weiter geht es an der Nordostwand des Corno entlang, auf halber Berghöhe an einer gro-ßen Höhle vorbei, bis zu der Gabelung, wo der 226er Weg vom San Vito-Tal kreuzt. Hier wendet man sich nach rechts (Ausschilderung), überwindet einen kleinen Hang und wandert nun in dichter werdender Vegetation auf und ab. Ein kurzer Steig durch einen außergewöhnlichen Bu-chenwald überwindet einen kleinen Felsvorsprung, wonach sich der bequem und mühelos begehbare Weg in dichtem Wald hinabschlängelt. In der Nähe eines kleinen Nebenarms des Rio di San Vito verläuft sich die Pfadspur: Hier sollte man sich nicht vom Bachlauf ab-lenken lassen und sich rechts halten. Man überquert den Wasserlauf und durchwandert auf ebenem Weg das letzte Stück Mischwald, bis man den

to di una serie di piccole scale in ferro, mai troppo ripide. Usciti su un ripiano dominato dalla Croda Rotta, su ottima traccia si raggiunge l’omonima pa-noramica forcella (2569 m, 6 h). Traversando a si-nistra, si prosegue prima su infido terreno detritico (privo di assicurazione) e poi su placche inclinate (cavo) fino a raggiungere una seconda più piccola sella. Un altro breve ma esposto traverso conduce infine a una terza e ultima forcella (vista sul Cor-no del Doge e sul Sorapis). Una ripida discesa su ghiaione (abbastanza stabile) conduce a una pic-cola conca detritica da dove si risale in diagonale tra rocce e sfasciumi (cavo, nevai fino a stagione avanzata) fino a una crestina che scende dalla dor-sale della Cima Vanedel. Tra erba e ghiaie si arri-va a una ripida discesa su placche levigate, dove i cavi d’acciaio risultano essere l’unico appoggio per gli arti superiori. Raggiunta l’angusta Forcella Vanedel (2372 m, 7 h, possibile impegnativa via di fuga a destra su una traccia appena visibile che scende su instabile ghiaione fino alla base della

Val del Fogo), si affronta un breve tratto di ripida salita attrezzata (scala e corde) per poi compiere, in moderata discesa, un lungo spostamento su la-ste e roccette, a tratti attrezzate, mai impegnative ma insidiose in caso di terreno bagnato o ghiac-ciato. Giunti a una piccola conca erbosa si aggira un ultimo sperone roccioso (estrema propaggine della Croda De Marchi) inizialmente su sentiero, poi superando una facile cengia e infine alcune placche esposte, quasi prive di appigli, dove oc-corre affidarsi quasi unicamente al cavo d’acciaio. Su comodo sentiero a mezza costa si giunge infine senza difficoltà al bivio (2000 m, 8 h) con la traccia che sale al Bivacco Voltolina.

DISCESAIgnorato il sentiero 280 che prosegue verso il Cor-no del Doge e il Rifugio Vandelli (vedi Itinerario n. 001), si va a destra, seguendo inizialmente il letto di un piccolo torrente. Piegando progressiva-mente a nord-ovest si raggiunge il salto roccioso

Controluce sul Corno del Doge, prima di iniziare la discesa verso la Forcella Vanedel

Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi

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crossing the steam and then continuing on fairly lev-el ground to cross a final section of mixed woodland to reach the gravel road from Ponte degli Alberi. Turn right (waymarked 226) and cross through the wonder-ful Foresta di Somadida to reach the Ponte degli Aceri crossroads. Ignore paths leading left towards Rio di San Vito and keep right (waymarked 226) to return to the Visitor Centre. Continue easily to the car park (10 h 30).

MAPTabacco n. 016, Dolomiti del Centro Cadore, 1:25.000

Forstweg betritt, der von der Brücke Ponte degli Alberi kommt. Nach rechts (Weg Nr. 226) durchquert man den wunderschönen Somadidawald bis zur Wegkreuzung Ponte degli Aceri. Ohne die nach links in Richtung des Rio di San Vito abzweigenden Wegspuren zu beachten, hält man sich rechts (Weg Nr. 226), und kommt so zu-nächst zum Besucherzentrum des Naturschutzgebietes und von dort zum Ausgangspunkt zurück. (10,30 Std.).

KARTENTabacco n. 016, Dolomiti del Centro Cadore, 1:25.000

Sotto: Pala Meduce e Cima del VanedelPagine successive: ultime luci sui Cadini

che divide la parte superiore della Val Grande da quella inferiore. Qualche decina di metri di cavo permettono di scendere in sicurezza un canalino. Continuando a camminare a mezza costa alla base della parete nord-orientale del Corno, si transita davanti a una grande caverna giungendo al bivio con il sentiero 226 proveniente dalla Val di San Vito. Voltando a destra (cartelli) si supera una pic-cola frana e si compiono alcuni saliscendi tra una vegetazione sempre più fitta. Una breve salita, in un’insolita faggeta, permette di superare un pic-colo risalto roccioso, poi il sentiero si fa comodo e agevole, scendendo con piccoli tornanti in un fitto bosco. In prossimità di un affluente del Rio di San Vito la traccia tende a perdersi: non facendosi attrarre dal letto del torrente si mantiene la destra,

si guada il corso d’acqua e poi, con andamento pressoché pianeggiante, si attraversa un’ultima porzione di bosco misto fino a mettere piede sulla sterrata proveniente dal Ponte degli Alberi. Voltando a destra (segnavia 226) si attraversa la magnifica Foresta di Somadida fino a raggiungere il crocevia del Ponte degli Aceri. Ignorando le trac-ce che piegano a sinistra verso il Rio di San Vito, si mantiene la destra (segnavia 226) fino a fare ritorno al Centro Visite della Riserva e da qui al punto di partenza (10,30 h).

CARTOGRAFIATabacco n. 016, Dolomiti del Centro Cadore, 1:25.000

Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi

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Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi Sentieri d’autore l Ferrata

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Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi Sentieri d’autore l FerrataSentieri d’autore l Ferrate dell’Alto Garda

“Qui basta allontanarsi anche di poco dal fondo valle per essere in pace e ritrovarsi nella montagna vera, primitiva e incorrotta…”. Nel 1973, Toni Sanmarchi, infaticabile esploratore delle montagne del Cadore e ideatore dell’Alta Via N. 5, descriveva così le Marmarole “presentando” il tracciato stesso dell’Alta Via. Ancora oggi compiere la traversata di questo gruppo rappresenta un viaggio tra valloni severi, conche silenziose, creste dove i camosci sono più numerosi degli escursionisti. Il percorso dell’Alta Via che attraversa questo gruppo rappresenta senz’altro il cuore simbolico di questo entusiasmante trekking in 7 tappe, che da San Candido conduce a Pieve di Cadore toccando i gruppi del Popera, della Croda dei Toni, dell’Antelao e delle già citate Marmarole. Qui il sentiero che collega il Bivacco Voltolina con il Bivacco Tiziano è intitolato proprio a Sanmarchi. Lo stesso Bivacco Tiziano è testimone di una storia singolare: nel 1899 fu eretto infatti, dalla Sezione di Venezia del Cai, un vero e proprio rifugio intitolato a Tiziano. La scarsa frequentazione costrinse in un primo momento ad aprire la struttura solo saltuariamente e infine comportò il suo declassamento a bivacco nel 1961. A fianco del vecchio edificio in pietra della fine del XIX secolo, fu eretta una struttura in lamiera che ancora oggi funge da punto d’appoggio per chi percorre l’Alta Via o la traversata del gruppo. A Tiziano Vecellio (1490 c.-1576), maestro indiscusso della pittura veneta e rinascimentale, è però intitolato non soltanto questo bivacco situato in Val Longa, ma soprattutto l’intero trekking a tappe, non solo perché esso si conclude a Pieve di Cadore, sua città natale, ma anche perché da sempre l’attenzione dell’artista per il paesaggio e il colore sono stati giustamente messi in relazione con le sue origini cadorine, con le montagne ammirate per anni, con le tonalità delle rocce, dei boschi, dei prati, delle albe e dei tramonti osservate tante volte dall’artista.

Sopra: il segnavia dell’Alta Via N. 5 Pagina successiva: nel cuore delle Marmarole

L’ALTA VIA N. 5