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Archivio Storico Museo Civico di Taverna

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Alcune immagini documentarie

degli studi scientifici realizzati in collaborazione con

l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze

a cura di Caterina Bagnato

Museo Civico di Taverna - Edizioni 2009

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Fase della campionatura sul dipinto raffigurante la Madonna della Purità , realizzata nell’ambito del progetto di studio Scientifico, svolto a Taverna nel biennio 1996-’97 dal Laboratorio di Restauro del Museo Civico di Taverna in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Nella foto la restauratrice Caterina Bagnato ed il tecnico Carlo Lalli.

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Fase di sviluppo delle lastre radiografiche riferite ai dipinti raffiguranti Jaele che uccide Sisara e San Vincenzo Ferrer, entrambi custoditi nel Museo Civico di Taverna e realizzate nell’ambito del progetto di studio Scientifico, svolto a

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Taverna nel biennio 1996-’97 dal Laboratorio di Restauro museale in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Nella foto il fisico Alfredo Aldrovandi (a destra) ed il restauratore Ottavio Ciappi.

Lastra radiografica di un particolare del dipinto raffigurante la Madonna della Purità corrispondente all’iconografia di San Gennaro e San Nicola di Bari. Immagine realizzata in occasione della missione ministeriale dell’O.P.D. di Firenze dal 30 settembre al 4 ottobre 1996 attualmente in archivio presso il Museo Civico di Taverna.

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Lastra radiografica di un particolare del dipinto raffigurante la Madonna della Purità corrispondente all’iconografia di San Gennaro dove è visibile l’ampliamento della mitria modificata nella parte finale.

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Lastra radiografica di un particolare del dipinto raffigurante la Madonna della Purità corrispondente all’iconografia di San Nicola di Bari dove è visibile l’ampliamento della mitria.

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Lastre radiografiche di un particolare del dipinto raffigurante la Madonna della Purità corrispondente all’iconografia di San Nicola di Bari dove è visibile un’importante pentimento riferito alla posizione della mani realizzata nella versione non visibile con un incrocio orizzontale delle dita rispetto a quella visibile.

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Foto generale in infrarosso del dipinto raffigurante Jaele che uccide Sisara che evidenzia il tratto grafico dell’opera.

Lastra radiografica del dipinto raffigurante Jaele che uccide Sisara che evidenzia la costruzione pittorica dell’opera realizzata con un largo impiego di bianco di piombo per le campiture più in luce.

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Particolare radiografico del dipinto raffigurante Jaele che uccide Sisara dove sono visibili piccole cadute di colore localizzate prevalentemente a livello del turbante e del panneggio.

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Particolare radiografico del volto di Jaele in cui è evidente, a livello della decorazione del turbante, la caratteristica tecnico esecutiva, consistente nell’incisione del colore ad olio ancora fresco con una punta rigida.

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Particolari in infrarosso dell’opera Jaele che uccide Sisara in cui si notano la costruzione grafica e l’accenno decorativo dell’anfora, nonchè il piano su cui poggia, non percepibili in condizione di luce visibile.

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Lastra radiografica della sezione superiore del dipinto raffigurante San Martino Vescovo e Santi nella quale è visibile lo stato conservativo dell’opera sottoposta in passato a reiterati interventi di restauro.

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Particolare radiografico del dipinto di San Martino Vescovo e Santi dove sono evidenti lacerazioni della tela, integrata a livello del mento del santo con intarsio a tramatura differente, mentre la linea di degrado che lambisce in verticale il volto di Santa Barbara (a destra), oltre a mostrare i segni di consunzione del film pittorico, per altro diffusi largamente sull’intera opera, evidenzia la mancanza di tela originale reintegrata con la sola colmatura materica degli strati preparatori e pittorici superficiali. Nell’esecuzione dell’opera si evidenzia il pentimento riferito ad un primitivo ampliamento della mitria di San Martino, ridotto nella redazione finale.

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Particolare radiografico della mano destra di San Martino Vescovo dove risulta modificata la posizione delle dita che nella redazione finale si presentano più verticali.

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Particolare radiografico del merletto della manica destra di San Martino Vescovo dove si notano i segni decorativi, incisi sul colore ad olio ancora fresco mediante una punta rigida.

Particolare in infrarosso del risvolto del mantello di San Martino Vescovo in prossimità del pastorale, ove sono percepibili segni decorativi poco visibili nella redazione finale.

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Lastra radiografica del dipinto raffigurante San Vincenzo Ferrer nella quale sono visibili i segni di primitiva redazione dell’opera, differenti rispetto alla realizzazione finale, a livello della spalla sinistra e delle dita della mano destra; mentre il libro appare modificato in prossimità dell’angolo superiore destro. Un’inconsueta stesura disomogenea a base di materiale radiopaco, contorna il profilo della testa del santo domenicano

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Particolare radiografico del dipinto raffigurante San Vincenzo Ferrer che evidenzia le minuscole e diffuse mancanze a livello degli impasti di colore maggiormente radiopachi.

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Particolare radiografico del dipinto raffigurante San Vincenzo Ferrer che, oltre ad evidenziare mancanze a livello delle stesure pittoriche, con maggiore uso di bianco di piombo, mostra il pentimento dell’angolo destro del libro e delle dita del santo. L’opera, in condizioni diretta di luce visibile, non mostra i lembi di chiusura del mantello invece riscontrabili nella lastra radiografica.

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Lastra radiografica della sezione inferiore del dipinto raffigurante Trinità e Sante Martiri, cornice pittorica dell’icona della Madonna delle Grazie. L’opera realizzata su di un’unica porzione di tela, ritagliata al centro, al fine di consentire l’esposizione della predetta icona, presenta segni di degrado, consistenti in lacerazioni della tela e vaste lacune diffuse sulla superficie pittorica.

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Particolare radiografico di Santa Maria Maddalena dal dipinto raffigurante Trinità e Sante Martiri. Oltre alle lacune sono evidenti particolari addensamenti di colore, sopra la spalla destra della santa che, nel visibile, sono occultati da successivi rifacimenti occorsi in sede di restauro.

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Particolare radiografico di Santa Caterina d’Alessandria dal dipinto raffigurante Trinità e Sante Martiri. Si nota l’abrasione del colore insieme a diffuse lacune mancanza. Evidenti i pentimenti nell’esecuzione della mano destra della santa.

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Lastra radiografica del dipinto raffigurante i Santi Pietro e Paolo. A causa di gravi danni l’opera è stata recuperata sotto forma di frammento che presenta ampie mancanze di tela originale e vaste lacune perdita visibili nell’immagine soprastante. Nel registro inferiore del dipinto è chiara la rivelazione di un’immagine sottostante, capovolta rispetto all’originale visibile, raffigurante un santo a mezzo busto. Lo studio mette in evidenza il riutilizzo di una tela già dipinta.

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Particolare radiografico della lastra capovolta realizzata sul dipinto raffigurante i Santi Pietro e Paolo nel quale si delinea nettamente l’immagine sottostante, identificabile con un ignoto santo vescovo. La tesi che indica il dipinto di Mattia Preti come studio preparatorio per gli affreschi eseguiti nella cupola di San Biagio a Modena, trova rafforzata conferma nell’impiego per tale scopo, di un supporto tessile già utilizzato.

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Immagini in infrarosso del dipinto raffigurante il Battesimo di Cristo (Cat.13). Evidenti le abrasioni del colore e i segni di costruzione grafico pittorica dell’opera.

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Immagini in infrarosso del dipinto raffigurante il Battesimo di Cristo (Cat.13) nelle quali i profili maggiormente scuri evidenziano i margini della costruzione iconografica dell’opera.

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Particolari in infrarosso dell’autoritratto di Mattia Preti dal dipinto raffigurante la Predica di San Giovanni Battista (Cat.18), raffiguranti il volto e la mano destra dell’artista ove risultano evidenti i tratti del disegno preparatorio definito, per le zone maggiormente in ombra, da un fitto tratteggio.

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Particolare in infrarosso del paesaggio, dal dipinto raffigurante la Predica di San Giovanni Battista (Cat.18), nel quale risultano evidenti segni sottostanti di probabili pentimenti.

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Immagine fotografica del paesaggio visibile dal quartiere natale di Mattia Preti. Il profilo delle montagne e della vallata che porta al mare, trova riscontro con il particolare dipinto dal Preti nell’opera raffigurante la Predica di San Giovanni Battista (Cat.18).

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Lastra radiografica del registro superiore del dipinto raffigurante la Trinità (Cat.21). L’opera mostra evidenti segni del pesante degrado, documentato già alla fine del secolo XVIII, consistente nell’indebolimento delle cuciture del supporto tessile, ed in quel contesto ricongiunte e stuccate.

Particolare della cucitura centrale dove si discrimina la diversa tessitura delle due porzioni di tela congiunte che presuppone un’originale costruzione del supporto con tre porzioni di tessuto, differente per costruzione e dimensione.

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Particolare radiografico del volto di Cristo morto dal dipinto raffigurante la Trinità (Cat.21). L’immagine mostra chiaramente l’esistenza di una redazione iconografica del volto, posto di profilo rispetto all’attuale impostazione frontale, probabile pentimento o rifacimento successivo.

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