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Aspetti fiscali ed
amministrativi della
gestione di un circolo
Torino – 14 febbraio 2015 PROF. AVV. GIOVANNI GIRELLI
Prof. Giovanni Girelli
Facoltà di Giurisprudenza – Università degli Studi Roma Tre e Università del Salento - Lecce
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ATTIVITA’ SPORTIVA
DILETTANTISTICA E LEGISLATORE
Norme di carattere civilistico: finalizzate a dare certezza giuridica all’associazionismo sportivo;
Norme tributarie: principalmente finalizzate a sostenere le società e le associazioni sportive dilettantistiche attraverso la possibilità di fruire di agevolazioni fiscali.
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L’ATTIVITA’ SPORTIVA
DILETTANTISTICA E LA SUA
REGOLAMENTAZIONE GIURIDICA
L’attività sportiva dilettantistica in forma
associata può essere esercitata sotto
la forma giuridica di:
Associazione sportiva dilettantistica
(con o senza personalità giuridica);
Società sportiva dilettantistica (società
di capitale o società cooperativa senza
scopo di lucro). *In presenza di determinate condizioni, le associazioni sportive
dilettantistiche possono assumere la qualifica di ONLUS.
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LA COSTITUZIONE DI
ASSOCIAZIONI E SOCIETÀ
SPORTIVE DILETTANTISTICHE
La costituzione può avvenire:
Atto pubblico (obbligatorio se si
intende scegliere la forma delle società
sportive di capitale o delle società
cooperative senza scopo di lucro);
Scrittura privata con firme autenticate;
Scrittura privata registrata.
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LO STATUTO: RILEVANZA AI FINI
DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI
Lo statuto deve contenere, tra le altre, le seguenti clausole (art. 5 d.lgs. 460/1997; art.90 l.289/2002):
Divieto di distribuzione anche indiretta degli utili;
Assenza di fini di lucro;
Nella denominazione è obbligatoria l’indicazione di «sportiva dilettantistica»;
Oggetto sociale con riferimento alla organizzazione di attività sportive dilettantistiche, compresa l’attività didattica;
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LO STATUTO: RILEVANZA AI FINI
DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI (2)
Obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente, in caso di scioglimento, ad altra associazione con finalità analoghe;
Norme sull’ordinamento interno ispirate a principi di democrazia e uguaglianza dei diritti di tutti gli associati (es. diritto di voto, elettività cariche sociali);
Obbligo della redazione ed approvazione annuale di un rendiconto economico e finanziario;
Intrasferibilità della quota o contributo associativo ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte.
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L’ISCRIZIONE AL CONI Per ottenere il riconoscimento dello status
di «associazione o società sportiva» e per poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste per il mondo sportivo è necessaria l’iscrizione nel Registro nazionale tenuto dal CONI (art. 7 l.186/2004).
Il registro è suddiviso in tre sezioni:
Associazioni sportive dilettantistiche senza personalità giuridica;
Associazioni sportive dilettantistiche con personalità giuridica;
Società sportive dilettantistiche. Prof. Giovanni Girelli
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I PRIMI ADEMPIMENTI FISCALI
Registrazione dell’atto costitutivo e
dello statuto presso l’ufficio locale
competente dell’Agenzia delle
Entrate;
Pagamento dell’imposta di registro in
misura fissa (168 euro);
Richiesta di attribuzione del numero
di Partita IVA o del codice fiscale (se
la società intende svolgere solo
attività non commerciali).
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L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE DELLE
A.S.D. Per attività istituzionale si intende l’attività
essenziale per realizzare direttamente gli
scopi primari indicati dalla legge, dall’atto
costitutivo o dallo statuto.Nel nostro caso
significa:
svolgimento di attività sportiva
dilettantistica
senza conseguimento di utili da ripartire
a beneficio dei soci (non ha finalità
lucrative)
Tale attività non può essere fiscalmente
rilevante 9 Prof. Giovanni Girelli
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L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE DELLE
A.S.D. (2)
Rientrano nell’attività istituzionale:
Quote associative e supplementari;
Quote iscrizioni a campionati e gare
(promosse dall’associazione);
Quote Iscrizioni avviamento allo sport
(versate dai soci);
Quote versate dai partecipanti a
manifestazioni sportive (da soci);
Contributi erogati da privati (erogazioni
liberali a titolo di sostegno ASD);
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L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE DELLE
A.S.D. (3)
Contributi erogati da Enti Pubblici per
attività istituzionali (a sostegno
dell’associazione per lo sviluppo delle
proprie finalità);
Vendita, anche a terzi, di prodotti
editoriali ceduti prevalentemente ai
soci;
Somministrazione di alimenti e bevande
a mezzo di distributori automatici senza
alcun provento per l’Associazione;
Raccolta occasionale di fondi.
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L’ATTIVITÀ COMMERCIALE DELLE
A.S.D.
Può essere solo strumentale o accessoria
rispetto a quella istituzionale e quindi mai
prevalente;
E’ fiscalmente rilevante;
Deve essere prevista dallo statuto.
Vengono considerate attività commerciali:
Proventi da feste, lotterie, etc. non
occasionali;
Proventi pubblicitari e da sponsorizzazioni;
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L’ATTIVITÀ COMMERCIALE DELLE
A.S.D. (2) Proventi da somministrazione di pasti e
bevande, proventi per cessioni diritti a
radio e tv, Proventi per attività didattiche
(verso non soci);
Gestione di impianti sportivi pubblici;
Affitto a terzi di campi ed impianti sportivi
(a non soci non tesserati FIT – R. A.E.
15/05/2010 n. 38/E);
Gestione di bar presso la sede;
Proventi da cessione di diritti sportivi;
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L’ATTIVITÀ COMMERCIALE DELLE
A.S.D. (3)
Organizzazione di viaggi e soggiorni;
Cessioni beni destinati alla vendita
(borse, scarpe, tute, etc.);
Somministrazione di pasti (anche se
rivolti ai soli soci). Dal punto di vista
amministrativo deroga concessa alla
FIT per aperture bar/ristoranti;
Organizzazione di manifestazioni di
spettacolo sportivo a pagamento;
Prestazioni in favore di terzi (compresi
enti locali). 14
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IL REGIME FISCALE DELLE
ASSOCIAZIONI SPORTIVE
DILETTANTISTICHE
Regime «ordinario», ossia quello
previsto per gli enti non commerciali
(art. 143-150 TUIR);
Regime agevolato (disciplinato dalla
l.398/1991 e successive modifiche).
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IL REGIME FISCALE AGEVOLATO
Le agevolazioni riguardano sia la
semplificazione degli adempimenti
contabili che la determinazione del
reddito e degli obblighi ai fini Iva. In
particolare, le agevolazioni prevedono:
l’esonero dall’obbligo di tenuta delle
scritture contabili (libro giornale, libro
degli inventari, registri Iva etc.);
L’esonero dalla redazione dell’inventario
e del bilancio;
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IL REGIME FISCALE AGEVOLATO
(2)
L’esonero dagli obblighi di fatturazione e
registrazione (eccetto che per
sponsorizzazioni, cessione dei diritti TV
e pubblicità);
Un sistema forfetario di determinazione
dell’IVA;
La determinazione forfetaria del reddito
imponibile (sulla base di un coefficiente
di redditività).
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CONDIZIONI DI ACCESSO AL
REGIME AGEVOLATO
Presupposti soggettivi (art.1 l.398/1991):
Assenza dello scopo di lucro;
Svolgimento di attività sportiva
dilettantistica (riconosciuta tale dal
CONI) compresa l’eventuale attività
didattica;
Affiliazione a Federazioni sportive
nazionali o Enti di promozione sportiva.
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CONDIZIONI DI ACCESSO AL
REGIME AGEVOLATO (2)
Presupposto oggettivo:
Per gli enti già esistenti è necessario che nel periodo d’imposta precedente siano stati conseguiti dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a 250.000 euro;
Per gli enti di nuova costituzione, è necessaria la previsione di non conseguire nello stesso anno di costituzione proventi di natura commerciale superiori a 250.000 euro (Risoluzione AE 63E 16 maggio 2006 indica i criteri di calcolo).
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LA SCELTA DEL REGIME AGEVOLATO
L’accesso al regime agevolato si ottiene
mediante opzione:
Alla SIAE prima dell’anno solare nel
quale si intende fruire del trattamento di
favore;
All’Agenzia delle Entrate secondo le
disposizioni del DPR 442/1997.
L’esercizio dell’opzione per il regime
agevolato è vincolante per un periodo
di 5 anni, salvo il superamento del
limite dei 250.000 euro.
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GLI OBBLIGHI CONTABILI DELLE
ASSOCIAZIONI SPORTIVE
DILETTANTISTICHE
Libro dei soci;
Libro verbali assemblee;
Inoltre, le associazioni sportive
dilettantistiche che hanno optato per il
regime di cui alla l.398/1991 devono
istituire il registro (c.d. prospetto)
previsto dal D.M. 11 febbraio 1997, in
luogo dei registri tenuti a fini IVA.
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IL REGIME IRES DELLE A.S.D.
Gli enti di tipo associativo, tra cui le associazioni sportive dilettantistiche, sono assoggettati alla disciplina generale degli enti non commerciali (art. 143-150 TUIR).
Ai sensi del terzo comma dell’art. 148 TUIR: «Per le associazioni sportive dilettantistiche, non si considerano
commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonche' le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati».
Ris. AE n. 38/E del 17 maggio 2010
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IL REGIME IRES DELLE A.S.D. (2)
L’art.90 l.289/2002 ha esteso tale regime
anche alle società sportive dilettantistiche
costituite in società di capitali senza fini di
lucro.
Occorre naturalmente che si tratti di
attività direttamente collegate agli scopi
istituzionali, come precisato dall’Agenzia
delle Entrate nella Circolare 21/E del 22
aprile 2003.
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IL REGIME IRES DELLE A.S.D. (3)
Gli enti non commerciali determinano il
reddito in maniera forfetaria, applicando al
totale dei ricavi conseguiti nell’esercizio di
attività commerciali un coefficiente di
redditività variabile a seconda dell’attività
svolta (prestazione di servizi e c.d. altre
attività) e dall’ammontare dei ricavi
conseguiti, ai sensi dell’art. 145 comma 1
lett. a)b) TUIR.
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IL REGIME IRES DELLE A.S.D. (4)
Il regime agevolato disciplinato dalla
l.398/1991 prevede tuttavia un regime
ancora più favorevole:
Le associazioni sportive dilettantistiche
determinano il reddito sempre in maniera
forfetaria, ma applicando ai proventi di
natura commerciale un coefficiente di
redditività molto più basso (3%). Al
reddito così ottenuto vanno aggiunte le
plusvalenze patrimoniali.
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IL REGIME IRES DELLE A.S.D. (5)
Inoltre ai sensi dell’art. 25 l.133/1999 non
concorrono a formare il reddito imponibile:
I proventi derivanti da attività di natura
commerciale, connesse agli scopi
istituzionali, purché legate ad una
manifestazione sportiva (es.
Somministrazione di bevande)*;
Proventi derivanti dalla raccolta fondi
effettuate con qualsiasi modalità.*
* Tali proventi non concorrono a formare il reddito imponibile fino ad
un importo complessivo di 51.645,59 euro per periodo d’imposta e
per un massimo di due eventi all’anno
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IL REGIME IRAP DELLE A.S.D.
Anche le associazioni sportive dilettantistiche sono soggette all’IRAP (ex d.lgs. 446/1997) e devono presentare la relativa dichiarazione.
La base imponibile per le associazioni che
svolgono esclusivamente attività
istituzionale è data dalla somma delle
seguenti voci:
Retribuzioni sostenute per il personale
dipendente e redditi assimilati;
I compensi per prestazioni di lavoro
autonomo occasionale.
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IL REGIME IRAP DELLE A.S.D. (2)
Per le associazioni che svolgono attività
istituzionale e commerciale, la base
imponibile IRAP è calcolata sommando
al reddito ottenuto ai fini IRES le
seguenti voci:
Retribuzioni personale dipendente;
compensi per prestazioni di lavoro
autonomo occasionale;
Interessi passivi.
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IL REGIME IRAP DELLE A.S.D.(3)
Le agevolazioni nel pagamento dell’IRAP
consistono quindi:
Nella deducibilità dei contributi per le
assicurazioni obbligatorie contro gli
infortuni sul lavoro;
Nella deducibilità delle spese relative
agli apprendisti e ai disabili;
Nella deducibilità dei compensi, premi,
rimborsi forfetari e indennità di trasferta
corrisposti a sportivi dilettanti.
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IL REGIME IVA DELLE A.S.D.
Disciplina normativa:
DPR 633/1972 (articolo 74)
Legge 398/1991
Per le associazioni sportive dilettantistiche l’IVA ammessa in detrazione è quella relativa agli acquisti effettuati nell’esercizio dell’attività commerciale, purché siano soddisfatte talune condizioni:
Conservare tutti i documenti di acquisto;
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IL REGIME IVA DELLE A.S.D. (2)
che i beni o i servizi acquistati o
importati siano inerenti all’attività di
impresa;
che l’attività commerciale sia gestita
con contabilità separata rispetto a
quella istituzionale;
che la contabilità sia tenuta, anche in
relazione all’attività istituzionale, in
modo trasparente.
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IL REGIME IVA DELLE A.S.D. (3)
La associazioni sportive dilettantistiche che hanno scelto il regime fiscale agevolato di cui alla l.398/1991 determinano l’IVA in modo forfetario, e cioè applicando le seguenti percentuali sui proventi conseguiti:
50% dell’IVA a debito sui proventi conseguiti nell’esercizio di attività commerciali, connesse agli scopi istituzionali (es. Biglietterie).
2/3 (66,67%) dell’IVA a debito per la cessione o concessione di diritti di ripresa televisiva o trasmissione radiofonica.
[90% dell’IVA a debito sulle fatture emesse per sponsorizzazioni – solo fino al 12 dicembre 2014].
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L’IMPOSTA DI REGISTRO
Gli atti costitutivi e di trasformazione
delle società e delle associazioni
sportive dilettantistiche (come quelli
delle Federazioni sportive e degli Enti
di promozione sportiva riconosciuti dal
CONI riguardanti lo svolgimento
dell’attività sportiva) sono assoggettati
all’imposta di registro in misura fissa,
pari a 168 euro.
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IMU e TASI
IMU
Esenzione per immobili in cui non viene svolta attività commerciale:
TASI
La tassa sui servizi indivisibili non è dovuta per gli immobili utilizzati da Enti non commerciali che sono destinati allo svolgimento di attività sportive
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35
IL TRATTAMENTO FISCALE DEI
COMPENSI PAGATI DALLE A.S.D.
Le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari
di spesa, i premi e i compensi erogati dal
CONI, dalle Federazioni sportive nazionali,
dagli Enti di promozione sportiva e dalle
associazioni sportive dilettantistiche
rientrano tutti nella categoria dei «redditi
diversi». (art. 67 comma1 lett. m) TUIR)
Per poter considerare «redditi diversi»
queste somme, occorre necessariamente
che la manifestazione sia a carattere
dilettantistico e che i compensi siano
corrisposti a dilettanti.
36
IL TRATTAMENTO FISCALE DEI
COMPENSI PAGATI DALLE A.S.D.(2)
Tale disciplina si applica anche ai
rapporti qualificabili come collaborazioni
amministrativo-gestionali (SEGRETARIO
DEL CIRCOLO), ossia ai «rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa
di carattere amministrativo-gestionale di
natura non professionale resi in favore di
società e associazioni sportive
dilettantistiche» (art. 67 comma 1 lett. m)
TUIR). Prof. Giovanni Girelli
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37
IL TRATTAMENTO FISCALE DEI
COMPENSI PAGATI DALLE A.S.D. (3)
Il regime agevolato prevede che tali
compensi non subiscono alcuna ritenuta
IRPEF fino all’importo di 7.500 euro. Inoltre,
fino a questa cifra, non concorrono alla
formazione del reddito imponibile ai fini
dell’IRPEF di chi li percepisce.
Per importi superiori, le associazioni sono
invece tenute a trattenere dalle somme
pagate una ritenuta IRPEF del 23%,
maggiorata delle addizionali IRPEF.
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38
IL TRATTAMENTO FISCALE DEI
COMPENSI PAGATI DALLE A.S.D.(4)
Tale ritenuta si effettua:
A titolo d’imposta, se la somma
corrisposta è compresa fra 7.501 e
28.158,28 euro;
A titolo d’acconto, se superiore a
28.158,28 euro.
*Inoltre non vanno assoggettate a ritenuta IRPEF le
indennità chilometriche e i rimborsi spese documentate
per vitto, alloggio, viaggio e trasporto, sostenute dallo
sportivo dilettante per prestazioni effettuate fuori dal
Comune di residenza. Prof. Giovanni Girelli
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39
I BENEFICI FISCALI DEI
FINANZIAMENTI RICEVUTI DALLE
A.S.D.
Le società e gli enti che operano nel settore dilettantistico hanno la necessità di ricorrere a finanziamenti che possono provenire sia da persone fisiche che da persone giuridiche.
Due sono le principali forme di finanziamento:
La raccolta dei fondi;
Le sponsorizzazioni. Prof. Giovanni Girelli
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LA RACCOLTA DEI FONDI
Le associazioni che hanno scelto il regime
agevolato usufruiscono di vantaggi per la
raccolta dei fondi. Tali fondi, che gli enti si
assicurano attraverso raccolte pubbliche,
non concorrono a formare il reddito delle
ASD, e pertanto sono esenti da imposte.
Per fruire di tale agevolazione ai sensi
dell’art. 25 l.133/1999 è però necessario:
Che i fondi raccolti non superino l’importo
di 51.645,69 euro;
Che il numero di eventi pubblici
attraverso cui tali fondi vengono raccolti
non sia superiore a 2. 40
41
LE SPONSORIZZAZIONI
La sponsorizzazione è l’accordo con il quale
una parte (sponsor), per avere notorietà
pubblica, eroga mezzi economici all’altra
parte (sponsorizzato), che si impegna ad
effettuare determinate prestazioni per far
sì che si realizzi questo ritorno di
immagine (pubblicità).
È quindi un contratto consensuale:
Atipico, seppur libero nella forma;
A prestazioni corrispettive;
A carattere oneroso. Prof. Giovanni Girelli
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42
LE SPONSORIZZAZIONI (2)
Gli aspetti fiscali delle sponsorizzazioni sono rilevanti soprattutto per il soggetto erogante (sponsor).
Occorre tenere presente il seguente quadro normativo:
Art.108 comma 2 TUIR (come modificato dall’art. 1 legge 244/2007);
Risoluzione Ministeriale 09/204 del 17 Giugno 1992;
Art. 90 comma 8 l.289/2002.
Circolare AE 21E del 4 Aprile 2003;
Circolare AE 34 del 13 Luglio 2009.
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43
LE SPONSORIZZAZIONI (3)
Il corrispettivo in denaro o in natura a favore
delle a.s.d., di importo non superiore a
200.000 euro, costituisce, per il soggetto
erogante, spesa di pubblicità, volta alla
promozione dell’immagine o dei prodotti
di quest’ultimo mediante una specifica
attività del beneficiario, ai sensi dell’art.
108 co 2 TUIR.
Costi di sponsorizzazione riconducibili
alle «spese di pubblicità» e non alle
«spese di rappresentanza».
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LE SPONSORIZZAZIONI (4)
Giurisprudenza:
Cassazione n.9567 del 23 aprile 2007;
CTP Lecce n.53 del 12 febbraio 2012;
CTP Mantova n.114 e 191 del 2013.
Per la qualificazione dei costi di sponsorizzazione come “spese di rappresentanza”:
Cassazione n.8679 del 15 aprile 2011;
Cassazione n.3433 del 5 marzo 2012.
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LE DONAZIONI A FAVORE DELLE
A.S.D. Le erogazioni liberali in denaro effettuate
da persone fisiche in favore delle
associazioni sportive dilettantistiche danno
diritto ad una detrazione dall’IRPEF del
19%.
La detrazione va calcolata su un importo
complessivo non superiore a 1.500 euro
per ogni periodo d’imposta (art. 15 lett. i
ter) TUIR).
Il versamento della donazione deve
essere eseguito tramite Banca o Posta.
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DETRAZIONE IRPEF PER
ISCRIZIONE ALLE A.S.D.
Sono detraibili, nella misura del 19% e per
un importo in ogni caso non superiore a
210 euro, i costi sostenuti per l’iscrizione
annuale e per l’abbonamento dei minori (di
età compresa fra i 5 ed i 18 anni) ad
attività sportive dilettantistiche organizzate
dalle associazioni sportive (art. 15 comma
1 lett. i quinquies) TUIR).
Il beneficio fiscale ammonta pertanto a 40
euro.
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DETRAZIONE IRPEF PER
ISCRIZIONE ALLE A.S.D.(2)
Per poter beneficiare di tale agevolazione il
pagamento deve risultare da bollettino
bancario, ovvero da fattura o quietanza di
pagamento. In tali documenti è necessario
indicare:
Dati completi dell’associazione;
Causale del pagamento e importo pagato;
Attività sportiva esercitata;
Dati anagrafici del dilettante minore e
codice fiscale del soggetto pagante
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LE VERIFICHE FISCALI NEI
CONFRONTI DELLE A.S.D.
L’attività di verifica fiscale nei confronti delle
associazioni sportive dilettantistiche sarà
indirizzata ad analizzare la regolare
applicazione:
Dello statuto sociale, redatto in ossequio
alla normativa di cui al d.lgs. 460/1997 e
all’art.90 l.289/2002;
Degli adempimenti fiscali di cui alla
normativa agevolata ex art. 148 TUIR art. 4
dpr 633/1972;
Della normativa di cui alla l.398/1991;
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LE VERIFICHE FISCALI NEI
CONFRONTI DELLE A.S.D. (2)
Dei criteri di redazione e approvazione
del rendiconto annuale;
Del registro CONI e del modello EAS;
Dei contratti di sponsorizzazione;
Della tracciabilità dei pagamenti bancari
posti in essere dalle ASD per importi
superiori a 1.000 euro (art.25
l.133/1999; D.M. 433/1999).
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LE VERIFICHE FISCALI NEI
CONFRONTI DELLE A.S.D.(3)
Al termine della verifica fiscale, in caso di
violazioni alla normativa sulla fiscalità di
vantaggio, sarà emesso e notificato da
parte degli organi di controllo al legale
rappresentante dell’associazione sportiva
dilettantistica:
Processo verbale di constatazione;
Avviso di accertamento di cui all’art.39
comma 2 lett. d) dpr 600/1973.
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LE VERIFICHE FISCALI NEI
CONFRONTI DELLE A.S.D. (4)
L’avviso di accertamento determina:
Per le «associazioni sportive
dilettantistiche» il disconoscimento della
natura associativa e sportiva
dilettantistica dell’ente e riqualificazione
della stessa quale società commerciale;
Per le «società sportive dilettantistiche»
il disconoscimento della spettanza delle
agevolazioni fiscali sportive e
accertamento della natura commerciale
delle attività.
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LA VERIFICA FISCALE La verifica si fonda sulla ricostruzione del
volume di affari e dei ricavi generati
dall’impresa. Essa si articola in tre momenti:
Accesso: vengono svolte attività di
ricerca ed acquisizione dei libri, registri,
scritture e documenti che saranno oggetto
di successiva analisi;
Ispezione: attività di verificazione,
rilevazione ed acquisizione di dati,
informazioni, notizie necessarie ai fini
dell’accertamento;
Verifica e redazione del P.V.C.
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LA VERIFICA FISCALE (2)
Durante la fase di verifica, l’a.s.d. ha, tra gli
altri, il diritto:
Di accertare l’identità dei funzionari dell’AF;
Di ricevere copia della lettera di incarico
rilasciata dal direttore dell’Ufficio e delle
eventuale autorizzazione del Procuratore
della Repubblica;
Di conoscere i motivi e l’oggetto della
verifica;
Di farsi assistere da un professionista
abilitato alla difesa dinanzi gli organi di
giustizia tributaria; 53
LA VERIFICA FISCALE (3)
Di rilasciare dichiarazioni che devono
essere verbalizzate;
Di ricevere un esemplare del processo
verbale di constatazione da
sottoscrivere dopo attenta lettura con
verbalizzazione delle proprie
osservazioni;
Di pretendere che l’ufficio, salvo casi di
particolare urgenza, non emani l’avviso
di accertamento prima della scadenza
dei 60 giorni dal rilascio del PVC.
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LA VERIFICA FISCALE (4)
Tuttavia l’associazione sportiva
dilettantistica ha, tra gli altri, l’obbligo:
Di consentire l’accesso ai locali ove
viene esercitata l’attività;
Di consegnare tutta la documentazione
necessaria (statuto, iscrizione al CONI,
libro soci, rendiconto economico etc.);
Di custodire la documentazione
esaminata dagli agenti dell’AF.
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IL PROCESSO VERBALE DI
CONSTATAZIONE
Il PVC è «atto che si inserisce
nell’attività istruttoria dell’AF con
funzione di documentazione delle
ispezioni e delle rilevazioni eseguite.
Pertanto non può essere attribuita allo
stesso una funzione di accertamento in
senso lato, non potendo incidere nella
sfera patrimoniale del contribuente»
(Cass. 28/4/98 n°4312).
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IL PROCESSO VERBALE DI
CONSTATAZIONE (2)
Il PVC ha natura giuridica di atto
pubblico (Cass. 12/2/2006 n°2949);
Atto pubblico: art. 2700 c.c.;
Limiti alla piena prova del PVC
(Cass.17/12/94 n°10855;
Cass.2/11/2005 n°21265).
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L‘AVVISO DI ACCERTAMENTO
Al termine della verifica fiscale, l’Agenzia
delle Entrate provvederà a notificare al
legale rappresentante dell’associazione
sportiva dilettantistica un avviso di
accertamento «induttivo» di cui all’art. 39
comma 2 lett. d) DPR 600/1973.
Si tratta di un metodo di accertamento
che prevede la ricostruzione
«extracontabile» del reddito presunto da
ascrivere all’ASD.
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L‘AVVISO DI ACCERTAMENTO (2)
Casistica delle contestazioni più significative
elevate nei confronti delle associazioni
sportive dilettantistiche:
Irregolarità dello statuto (in violazione d.lgs.
460/1997 e art.90 l.289/2002);
Omessa iscrizione nel registro CONI;
Omessa pubblicità dei verbali assembleari;
Omesso invio Modello EAS;
Superamento del limite dei 250.000 euro
per le associazioni in regime di l.398/1991;
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L‘AVVISO DI ACCERTAMENTO (3)
Omessa redazione del rendiconto;
Superamento delle soglie di esenzione
di 7500 euro per indennità sportive e
mancato assoggettamento a ritenuta;
Omesso/insufficiente versamento IVA e
IRES;
Constatazione svolgimento attività
commerciale (attività reale) e
disconoscimento della natura
associativa.
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LA PROPOSTA DI LEGGE N°1680
DEL 10 OTTOBRE 2013
Gli art. 7-11 della Proposta propongono una
serie di interventi sulla normativa fiscale
delle associazioni e società sportive
dilettantistiche:
L’elevazione da 250 a 350.000 euro del
limite dei ricavi per accedere al regime
agevolato di cui alla l.398/1991;
L’elevazione da 7.500 a 10.000 euro della
quota esente dei compensi sportivi ex art.
67 TUIR;
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LA PROPOSTA DI LEGGE N°1680
DEL 10 OTTOBRE 2013 (2)
L’esonero dall’EAS per le associazioni
e società sportive;
L’elevazione da 200 a 400.000 euro del
limite fino al quale gli importi corrisposti
alle ASD sono qualificati come «spese
di pubblicità»;
L’aumento da 1.500 a 3.000 euro del
limite per la detrazione fiscale del 19%
sulle donazione alle ASD;
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LA PROPOSTA DI LEGGE N°1680
DEL 10 OTTOBRE 2013 (3)
L’estensione della detrazione IRPEF per
l’attività sportiva dei ragazzi fra i 5 ed i 18
anni anche ai soggetti over 60;
L’aumento del limite dei ricavi
decommercializzati nel corso di 2 eventi
annui, portandolo dagli attuali 51.645
euro ad un limite che dovrà essere
definito con apposito decreto (e che per il
primo anno dovrà essere almeno il
doppio).
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