BIBLIOTECHE IN EUROPA Gasteig fra tradizione e innovazione · BIBLIOTECHE IN EUROPA 18 Biblioteche...

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BIBLIOTECHE IN EUROPA

18 Biblioteche oggi - Marzo 2000

La battaglia politica e culturale, gentili signore e signori, non è solo stata provocata, ma si è sempre trovata nel cuore e nell’animo di questa città.

Thomas Mann

È quasi inevitabile, quando inGermania si parla di Mona-co e di tutto o molto di quan-

to la riguarda, ricorrere a terminisuperlativi e riferirsi ai suoi innu-merevoli primati. La capitale dellabirra e delle feste (a quanto pare sitratta della città europea con il mag-gior numero di feste e festival, fiereed eventi, sacri e profani, popolarie non, rispetto al numero di abi-tanti) è anche promotrice di istitu-zioni ed eventi scientifici, artistici eculturali, con pochi paragoni almondo. Un altro luogo comuneche riguarda Monaco è la sua capa-cità di far convivere e spesso ar-monizzare templi e caratteri dellatradizione con laboratori e tenden-ze dell’avanguardia estrema.Il numero e la qualità dei museimonacensi sono proverbiali. L’ulti-mo nato, Das Kartoffelmuseum (èvero, non è un’invenzione del no-stro Bonvi), è un piccolo gioiellonel genere dei musei agroalimentari

cultura”.2 Non ricordo bene chi, tralo storico Angelo Varni, prorettoredell’Università di Bologna e l’italia-nista Ezio Raimondi, presidente del-l’Istituto per i beni culturali e na-turali della Regione Emilia Roma-gna, abbia garbatamente contestatola scelta del termine “crocevia”,che evoca transiti, punti nei qualiviandanti di passaggio si arrestanoun attimo, poi, una volta indivi-duata quella giusta, scelgono unadirezione. Nessuno ha mai attribui-to a un crocevia o a un nodo fer-roviario capacità attrattive, di perse stesse, dal punto di vista turisti-co o culturale. E Bologna è statasì, nel corso dei secoli, per sua for-tuna, uno snodo cruciale di comu-nicazione veicolare, ma anche unpolo di attrazione artistica e cultu-rale, come tanti scrittori di viaggi,uomini d’arte e di cultura sanno.Tanti che vi son passati, tanti chevi hanno soggiornato a lungo, tantiche, Carducci e Rossini vengonoper primi alla mente, l’hanno elettaa seconda patria. Se pure non ram-mento chi si è dispiaciuto del ter-mine “crocevia”, ricordo benissimoche Ezio Raimondi, citando a uncerto punto Thomas Mann, ha sot-tolineato che il segreto perché unacittà rimanga viva e sia piuttostoun crogiuolo che un crocevia cul-turale sta “semplicemente” nellacapacità di coniugare memoria einnovazione, tradizione e avan-guardia. La città delle torri medie-vali è anche la città delle torri diKenzo Tange nel quartiere fieristi-co, e la città dell’alma mater stu-diorum è stata la prima a offrire aicittadini una rete telematica gratui-ta. Potrebbe essere – questo è sta-to l’auspicio espresso dal sindacoGiorgio Guazzaloca quando hainaugurato i lavori del citato con-vegno – la prima città in Italia adotarsi, nell’ex Sala Borsa, di unamediateca pubblica di livello e di-mensioni europee: sempre che ri-manga vivo, in tutti i soggetti coin-volti, il convincimento che si tratta

Gasteig fra tradizionee innovazione

Nel prestigioso centro culturale di Monacoha sede una biblioteca pubblica che si proponecome modello europeo

di Rino Pensato

e la sua biblioteca è subito diventa-ta una biblioteca specializzata, iper-specializzata, con le sue pubblica-zioni tecnico-scientifiche e i suoi li-bri di cucina e ricettari dedicati altubero più diffuso del mondo.1

Ma vogliamo tornare al discorsoiniziale circa la fisiologica naturaconflittuale del rapporto tra vec-chio e nuovo, rapporto non sem-pre e non così pacifico e armonio-so come sembrerebbe dall’esterno.Il riferimento alla natura di tale rap-porto non soltanto è funzionale alpresente contributo, ma ci ricordache il conflitto fra tradizione e in-novazione vive tuttora, e ancorauna volta, a Monaco, ma anchequi da noi, una fase acuta allaquale cultura e biblioteche non so-no estranee.Ci è capitato, mentre questo pezzoera già stato impostato, esattamen-te in questi termini e dopo che lacitazione iniziale di Thomas Mannera già stata scelta, di presenziarea un convegno bolognese in cuiveniva illustrato, almeno nelle in-tenzioni dei promotori, il senso e ilprogramma delle iniziative previsteper “Bologna 2000. Città europeadella cultura”. Il titolo del conve-gno era “Bologna crocevia della

di un’occasione forse irripetibile eche l’impresa avrà tanto più forticonnotati di modernità e originalitàquanto più si sforzerà di rielabora-re le suggestioni provenienti da re-centi e importanti modelli europeialla luce dell’identità e del tessutoculturale bolognesi. Anche Monaco è stata – ed è – cittàdi transito, tra l’est e l’ovest e tra ilnord e il sud dell’Europa. Ma quelche di Bologna non si può essercerti – e cioè che non finisca peressere solo un transito – è al con-trario – e in senso positivo – certoper Monaco. Monaco, da sempre,a parte i transitori e oceanici flussi

turistici, soprattutto giovanili, chene fanno la prima città turisticadella Germania e una delle primed’Europa, è per moltissime catego-rie di intellettuali, artisti e ricercato-ri una meta imprescindibile, unsoggiorno “obbligato”: per gli stu-diosi di storia delle arti plastiche efigurative, come per quelli di Storiadella scienza e della tecnica, dellamusica e della letteratura tedesca,del cinema e del teatro, della radioe della televisione, e l’elenco po-trebbe estendersi praticamente aquasi tutti i rami del sapere e delleattività umane.Dunque, pare che a Monaco viva-

no molto intensamente – e da tem-po – quella situazione di confrontoe innesto fra tradizione e innova-zione, che Raimondi ha sapiente-mente raccomandato ai bolognesi. Quella del passato che ritorna siconfigura talvolta, per i bavaresi,addirittura come una vera ossessio-ne. Non vogliamo riferirci a eventitragici e ben noti, ma solo ai disse-sti finanziari arrecati al Regno diBaviera da Ludwig II e dalla suamania per i castelli (oggi businessturistico di portata colossale): leforme fantasmatiche di quei disse-sti si sono materializzate agli occhidei monacensi alcuni anni or

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Veduta esterna del Kulturzentrum am Gasteig, in una foto del 1983

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sono. Ciò è avvenuto quando lametropoli culturale bavarese si èquasi rovinata finanziariamente perportare faticosamente a termine lacostruzione del Centro culturaleGasteig, all’interno del quale, in po-sizione centrale in tutti i sensi, sicolloca la Münchner Stadtbibliothek.La prima idea del Gasteig è del1955, quando l’intellighenzia pro-gressista bavarese lancia l’idea diuna casa della cultura e dell’educa-zione popolare. Nel 1969 vienesviluppato un progetto relativo aspazi e funzioni. Nel 1971 vienebandito un concorso di idee. Nel1976 viene finalmente approvato ilprogetto, la cui costruzione è av-viata nel 1978. Nell’arco di due an-ni, tra il 1984 e il 1985, il Centroculturale apre, un po’ per volta,tutte le sue sezioni. Il 10° anniver-sario del Gasteig (1995) è occasio-ne di celebrazioni e, tanto percambiare, di festeggiamenti. Arri-viamo al 1999: nel generale climamillenaristico, i dirigenti del Gasteige il Kultureferat di Monaco enuncia-no a tutto il mondo (cioè su In-ternet: http://www.muenchen.de/referat/kultur/) la parola d’ordineper il nuovo millennio: “Fine diun’era. Si cambia rotta!” Per quel che riguarda noi, osserva-tori distanti e fruitori occasionalidegli ottimi servizi del Gasteig e dialcuni splendidi eventi, musicali,espositivi o cinematografici iviospitati, possiamo concludere che,se ovviamente Monaco non è lanuova “Atene sull’Isar” (e non sivede come e perché avrebbe potu-to o dovuto esserlo), e se altrettan-to ovviamente il Gasteig non è –non poteva e non doveva esserlo– il Beaubourg tedesco, esso non ènemmeno, come ebbe a definirloAugust Kühn, “un costoso istitutopenale della cultura”.Non sappiamo cosa sarà il Gasteigin futuro. Ma vediamo che, oggicome oggi, la Münchner Stadtbi-bliothek, la sede della gloriosa Mün-chner Philarmoniker, l’Istituto Ri-

chard Strauss, il Conservatorio e laScuola comunale di canto e musi-ca, le tre sale da concerto (la Phi-larmonie, la Carl-Orff Saal e laKleiner Konzertsaal), le sale cine-matografiche, per adulti e ragazzi,l’Università popolare, sono, comeci ha orgogliosamente confermatodi recente Nora Hoelzinger, vice-direttrice della Münchner Stadtbi-bliothek, ben più che una sommadi istituzioni.3

Le attività del Gasteig coprono unarco di giornata che va dalle settedi mattina a mezzanotte. Media-mente 6.000 persone al giorno (2milioni all’anno) fruiscono di unao l’altra delle 1.700 manifestazionie attività che il Gasteig organizzaogni anno. La biblioteca non hauna parte secondaria in tutto que-sto, se è vero che poco meno diun terzo degli eventi fanno capoad essa. Nora Hoelzinger, nel col-loquio cui prima accennavamo,puntualizzava che comunque l’ap-porto specialistico e peculiare piùrilevante della biblioteca alle atti-vità culturali del Gasteig sono leimportanti mostre dedicate soprat-tutto a grandi scrittori. Ebbene, sescorriamo il programma delle ulti-me due, quella su Klaus Mann equella su Thomas Bernhard, allorascopriamo che i due mesi di espo-sizione dedicati al cinquantesimoanniversario della morte del figliosuicida di Thomas Mann sono staticonditi con 48 eventi collaterali, traproiezioni (ben 18), concerti, pre-sentazioni di libri, dibattiti, letture,escursioni “letterarie” nei luoghi“manniani”. Sono 23 gli eventi checorredano la mostra di tre mesi (23febbraio-24 aprile) dedicata all’Au-stria di Thomas Bernhard (“Tho-mas Bernhards Österreich”). La biblioteca ha una parte di rilie-vo nella fitta e densa programma-zione culturale del Gasteig non so-lo, come abbiamo visto, per i nu-meri, ma anche perché i suoieventi sono in larga parte connessida un lato alla sua funzione stori-

ca, di memoria degli ultimi due se-coli della storia di Monaco, conparticolare attenzione alla culturacontemporanea, e dall’altra alle at-tività dei centri “coinquilini”. Sareb-be peraltro riduttivo pensare che lacentralità del ruolo documentario,informativo e culturale della biblio-teca si racchiuda e si concluda nelGasteig. In ambito strettamente bi-bliotecario è noto – e se ne discor-rerà estesamente più avanti – chela Biblioteca di Rosenheimerstrasseè il centro e il motore del piùgrande bacino bibliotecario urbanodell’intera Germania. Ma qui vo-gliamo riferirci a un altro aspetto,per così dire, esogeno, della cen-tralità della Biblioteca municipale,anche riguardo alla vita culturalemonacense a prescindere daGasteig o “senza Gasteig” (l’espres-sione “Kultur ohne Gasteig” è cor-rentemente e ufficialmente adope-rata dai responsabili della ammini-strazione della cultura a Monaco).E ci si imbatte in un altro interes-sante capitolo peculiare della vi-cenda culturale monacense, o, sepreferite, in un altro di quei “pri-mati” di cui i monacensi si vantanoe che si lega strettamente all’esi-stenza stessa della biblioteca, dellasua funzione e delle sue attività. Ed’altra parte l’enfasi posta dai pro-motori delle attività culturali edespositive della biblioteca sulla let-teratura e sugli scrittori, piuttostoche sulla storia o sull’arte, ci obbli-ga a seguire questa pista.Il fatto è che, da lungo tempo or-mai, e sempre più insistentemente,Monaco si propone, agli occhi del-la comunità intellettuale internazio-nale, come “città dei libri e dellaletteratura”, “capitale europea del-l’editoria”.Le credenziali presentate da Mona-co a sostegno di tale primato sonoindubbiamente tante e di tutto ri-spetto.Abbiamo ricordato in altra occasio-ne che “Monaco è il secondo cen-tro librario del mondo per quel

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che riguarda la pubblicazione dinuovi titoli per anno, precedutosolo da New York.”Al sopraggiungere e al sopravveni-re dei nuovi media, anche editoria-li, Monaco si è immediatamente at-trezzata e posizionata ai livelli piùalti per produzione, raccolta, docu-mentazione e ricerca: fra i testimo-ni eccellenti possiamo citare l’In-stitut für Urheber-und Medienrecht,il Medienforum e il Medienzen-trum, istituti pubblici di ricerca, do-cumentazione e raccolta sui nuovimedia elettronici. Le credenziali bibliotecarie in sen-so stretto sono innumerevoli e dialtissimo livello: le punte di dia-mante di questa autentica “monta-gna di libri” sono, come è noto, laBayerische Staatsbibliothek, la Uni-versitätsbibliothek, la Biblioteca delDeutsches Museum, la Internatio-nale Jugendbibliothek, la JuristischeBibliothek im Rathaus, Monacensia.Literaturarchiv und Bibliothek, con isuoi 115.000 documenti a stampasulla storia di Monaco e i 325.000documenti che costituiscono il suoarchivio letterario.4

Per quanto riguarda le librerie, lepossibilità di scelta sono veramen-te infinite e, come si suol dire, pertutti i gusti. Dai due grandi book-store di Hugendubel (eredi dellaprima Hugendubel di Salvatorplatzdel 1890) dove, ripartiti in cinquepiani, si possono trovare esposti130.000 titoli, mentre numerosissi-me e comode “nicchie” per la con-sultazione e la lettura si aprono neipianerottoli della grande scala achiocciola posta al centro del ne-gozio; alle due librerie interamentededicate a prodotti editoriali, vec-chi e nuovi media, del terzo mon-do; alle bellissime antiquarie diTurkenstrasse e Adalbertstrasse aSchwabing; alla grande libreria in-ternazionale (edizioni da 25 paesi)della Stazione centrale; alle 6 libre-rie straniere (2 inglesi, una france-se, una russa, una ispano-america-na, una italiana); fino alla cu-

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riosa Dichtung & Wahrheit. GuteBücher, gute Weine, di cui potetetrovare una più dettagliata descri-zione nella scheda di p. 28 insiemealla descrizione di Baal (dalla com-media di Brecht), la più nota – ebella – osteria con libri di Monaco.Monacensia, con il suo archivioletterario è il più evidente e direttotramite fra la Münchner Stadtbi-bliothek, della quale è sezione spe-ciale staccata, e il tessuto letterarioistituzionale di Monaco, ricco e va-riegato, al quale parimenti attingee con il quale parimenti la biblio-teca collabora e coopera, a livellodocumentario e culturale.Punta di diamante del sistema è laStiftung Buch-, Medien- und Litera-turhaus, che ospita, tra l’altro, ilDeutsches Bucharchiv e il Medien-forum, come dire, ancora una vol-ta, memoria e innovazione, tradi-zione e avanguardia.La Casa della letteratura, aperta nelgiugno del 1997 in Salvatorplatz, èil frutto dello sforzo comune degliamministratori, degli editori e dellelibrerie locali, per dotare Monacodi una fondazione per il libro e laletteratura che si proponesse intermini diversi, nuovi e più avan-zati, rispetto alle organizzazioni si-milari presenti a Berlino, Amburgo,Francoforte, Stoccarda e Vienna. Innanzitutto, quella di Monaco of-fre, come le altre, un programmapubblico di eventi quali conferen-ze, letture, dibattiti, conversazioni,convegni, mostre, ma, a differenzae quasi in contrasto con le altre, laCasa bavarese è molto più apertaagli altri professionisti del libro eagli altri protagonisti della vita let-teraria come librerie, editori, bi-blioteche.Il primo segnale di novità è rintrac-ciabile nello statuto stesso dellafondazione, laddove afferma che“proposito della fondazione è l’a-vanzamento della letteratura, dellacultura e dell’arte, in rapporto ai li-bri e agli altri media”. I classici“vecchi” media, i libri e i periodici

per tutti, sono naturalmente ancoraal centro delle attività della Casa ein particolare del Deutsches Buch-archiv, ma i nuovi media elettronicisi sono rapidamente conquistati unruolo e un posto di rilievo e dignitàassoluti, difficilmente riscontrabili,in effetti, nelle attività delle società

letterarie che la tradizione culturaleeuropea ci ha trasmesso.La breve descrizione delle due se-zioni istituzionali preminenti dellaFondazione servirà a chiarire comela realtà dei fatti abbia confermatoe rispettato, in questi primi due annidi vita, il proposito statutario.

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Una sala di lettura della Münchner Stadtbibliothek subito dopo l’apertura (1984)

Il Deutsches Bucharchiv, nato nelgennaio 1948, ha operato per 50anni come centro di informazionee documentazione per tutto ciòche riguarda il mondo e le profes-sioni del libro e dei periodici.Trasferito dal giugno 1997 nellaCasa della letteratura, il DBA ha

tutto quello che dal 1945 a oggi èstato pubblicato in Germania sul-l’oggetto libro: Wir haben alleszum Thema “Büchermachen”!La sua biblioteca raccoglie e indiciz-za, come ricordato, tutta la letteratu-ra secondaria in lingua tedesca sullibro e le industrie correlate. Sono

altresì acquisiti gli studi sulla lettera-tura tedesca del dopoguerra. La rac-colta conta attualmente circa 26.000libri, 160 periodici correnti e 5.000documenti di letteratura grigia. L’istituto assiste, in loco, per telefo-no, via e-mail, anche grazie a unaben fornita reference cross-sectioncollocata nella sala di lettura, chiun-que sia interessato al lavoro edito-riale, al commercio librario e all’in-dustria e alle professioni del libro ingenerale. La sua collana di strumentidi consultazione “Buchwissenschaft-liche Beiträge aus dem DeutschenBucharchiv”, conta già 60 titoli.Il Medienforum si propone, soprat-tutto ai giovani, come centro di di-scussione, attività e organizzazioneper quanti sono interessati, con in-tenti formativi e professionali, al-l’“arte” e alla “cultura” dei nuovi media.Le attività del Forum si articolanoin quattro sezioni:– Medientheorie: le sua finalità so-no l’informazione e la discussionesui nuovi media, attraverso l’orga-nizzazione di simposi, conferenze,workshop;– Netzkommunikation: questa se-zione si occupa della diffusionedei contenuti “artistici” e culturalidi Internet, del lavoro di progetta-zione di Internet nella sua globa-lità, sviluppa progetti e workshopsulla comunicazione via Internet esull’“Internet publishing”;– Medienateliers München: la se-zione funge da agenzia di interme-diazione fra gli operatori prove-nienti da studi (o atelier) multime-diali e il mondo della produzione;si occupa altresì della diffusione edella presentazione di progetti;– Electronic publishing: nella quar-ta sezione vengono presentate pub-blicazioni elettroniche, si elaboranoallestimenti e progetti sui temi del-la produzione e della distribuzionedei media elettronici.Dopo questa escursione in casadell’ultima nata tra le creature do-cumentarie della città dei libri, sipuò tornare a Gasteig, alla sua

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biblioteca, per verificare, riassu-mendone struttura, organizzazionee attività, se e quanto essa condivi-da della ennesima alleanza fra tra-dizione e innovazione che la Casadella letteratura propone in manie-ra molto avanzata e coraggiosa, eproprio riguardo a oggetti che allebiblioteche sono sempre apparte-nuti (i libri) o che sono destinatisempre più ad affiancarli e addirit-tura – in certi settori e per determi-nate funzioni – a soppiantarli (inuovi media elettronici).Il Kulturzentrum am Gasteig, daimonacensi chiamato semplicemen-te Gasteig, così come il suo model-lo dichiarato, il Centro nazionaled’arte e cultura Georges Pompi-dou, è semplicemente Beaubourg,ha sede in una struttura di piastrel-le in cotto scuro e vetro. In realtà,a dispetto di Kühn e di chi associal’immagine piuttosto tetra del-l’esterno all’idea di un “bunker del-la cultura”, l’interno del Gasteig èrelativamente luminoso, con unpozzo centrale tutto a vetri, che ir-radia luce negli ambienti circostan-ti, a cominciare dalla biblioteca. E, proprio in curiosa contrapposi-zione con quest’idea di bunker,l’ideologia e la sensazione che sirespirano, in tutto il Gasteig e nellabiblioteca in particolare, sono diuna straordinaria apertura e inter-comunicabilità culturale e ambien-tale. Tanto che veramente la bi-blioteca si vanta e si sforza di esse-re un po’ il collante, il centro e lamemoria storica, diremmo oggi lacentralina che alimenta la macchi-na Gasteig, anche se il rapportoprivilegiato – e dichiaratamenteprivilegiato – è quello con l’Uni-versità popolare, una tra le più stra-ordinarie istituzioni del genere rin-tracciabili sul pianeta.La Münchner Stadtbibliotkhek diMonaco, nata nel 1843, si trasferi-sce nel 1983 nel centro culturale diGasteig, per essere aperta al pub-blico l’anno successivo.L’unità centrale ha un patrimonio

di circa 1.200.000 unità.A grandi linee, i servizi e le raccol-te al pubblico della biblioteca sisviluppano su 4 piani e 8 livelli:ogni piano è diviso, attraverso unapiccola rampa di scale, in due se-zioni, con contenuti disciplinari,modalità di uso e livelli di specia-lizzazione diversi – articolazioneleggibile nella pianta riprodottanella pagina a fianco.Ogni livello dispone di almeno uninfopoint (12 complessivamente intutta la biblioteca) e di una posta-zione OPAC (18 in tutto), e ognipiano dispone di almeno un servi-zio di fotocopiatura (7 in tutto). Ilquarto piano è destinato agli ufficidirezionali, amministrativi e tecniciinterni. Al piano terra (livello 0, corrispon-dente al piano terra di Gasteig, main pratica “sotterraneo” rispetto allabiblioteca, in quanto l’ingresso del-la stessa si trova al primo piano diGasteig, raggiungibile con rampedi scale, ascensori, scale mobili) sitrovano i settori più “gettonati”: bi-blioteca musicale, livello 0.1 e, li-vello 0.2, letteratura tedesca, fictione letteratura di consumo, film invideocassette e dvd. Nella bibliote-ca musicale trovano collocazione i185.000 stampati, con una dellepiù ricche collezioni europee dispartiti di ogni genere, e i 50.000documenti audiovisuali (musicas-sette e cd, videocassette e dvd mu-sicali) per il prestito e l’ascolto insede. Per quest’ultimo sono dispo-nibili 7 cabine individuali audiovi-deo e posti di ascolto di gruppoper complessive 50 persone.È interessante la scelta, a quantopare in fase sperimentale e nongeneralizzata, di collocare gli au-diovisivi di natura non musicale (ei filmati non-fiction) all’internodelle relative sezioni: così ci è ca-pitato di trovare il teatro di Piran-dello ed Eduardo, e addirittura i filmdi Pasolini, così come le cassettecon letture di poeti italiani, nellasezione di letteratura italiana, e

Shakespeare in love nella sezionededicata al teatro elisabettiano.L’ingresso della biblioteca è al pri-mo piano di Gasteig (livello 1.1della piantina). Qui si concentratutto quanto, cose e persone, intro-duce alla biblioteca, informa sullabiblioteca e i servizi, indirizza eguida. La vasta hall, che ospita an-che grandi mostre bibliografiche(almeno 5-6 ogni anno), offre unimpressionante dispiegamento dibanconi, computer, addetti, sche-dari tradizionali, espositori girevolidi materiale informativo (numero-so, capillare, chiaro e completoquello prodotto dalla biblioteca ead essa relativo), che vi dà la pia-cevole sensazione di ... non esseresoli. Due piccole osservazioni: 1) ibanconi sono veramente moltobassi, in modo tale che l’operatorenon vi guarderà mai dall’alto inbasso; 2) gli stessi banconi hannouna rientranza, in modo da con-sentire ai portatori di handicap fisi-ci di accostarsi al massimo, con lacarrozzina, all’operatore e poterparlare a distanza ravvicinata e sen-za disagi di nessun tipo. I cataloghia schede, quattro postazioni OPAC,un chiosco Internet autogestito dailettori per l’informazione rapida etutte le bibliografie (ca. 10.000 vo-lumi), completano la dotazionedella hall. Qui si trova anche unodei due banconi per la distribuzio-ne (se ne trova un altro al livello2.1, nella Sala di lettura generale)degli 800.000 volumi collocati amagazzino, trasportati, facilmente ecelermente (20 minuti di attesamassima) in ceste metalliche anti-rovescio su semplici binari checorrono lungo tutte le superficiorizzontali (a terra e a soffitto) everticali (pareti) disposte lungo ilpercorso più breve e funzionaledai depositi ai banconi. Nella hallè infine collocato il Flohmarkt li-brario, riservato a quella parte dilibri di scarto ancora in buonecondizioni. Al livello 1.2, corri-spondente e comunicante in oriz-

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zontale con la hall (1.1) e in verti-cale con la letteratura tedesca(0.2), si trovano le letterature stra-niere e la Sala didattica e per pic-cole conferenze (132 posti).Al secondo piano si trovano le duegrandi sale di lettura, corredatedalle 33.000 opere di consultazionenon bibliografiche, dalle postazioniInternet e banche dati, dalle 12 ca-bine individuali di lavoro, dall’e-sposizione delle 350 riviste di inte-resse generale, dallo studio di pro-duzione multimediale. Alcune ope-re di consultazione sono duplicateai banconi di informazione di inte-resse specialistico nelle divisioni ascaffale aperto. Le bibliografie sipossono trovare invece, come ri-cordato, solo in Sala cataloghi, die-tro l’information desk principale,nella sala di ingresso. Le 260.000 opere a scaffale aperto,tutte disponibili per il prestito, adeccezione, ovviamente, delle operedi consultazione, sono classificatesecondo un sistema denominatoASB (Allgemeine Systematik fürBibliotheken) che è comunementeusato nelle biblioteche pubblichetedesche. Alcune di queste classisono specialmente adattate agliaspetti regionali, ad esempio la let-teratura su Monaco, qui e a Mona-censia, e alle collezioni speciali,come la Juristische Bibliothek, nelPalazzo comunale, o, in sede cen-trale, la raccolta filatelica e quellamusicale. Le collezioni compren-dono un grande numero di mediain lingue diverse dal tedesco, sele-zionate non in base ad astratti pa-rametri di rilevanza culturale, masecondo i parametri propri di unabiblioteca di comunità: la maggiorparte dei media in lingue diversedal tedesco sono indirizzati aglistranieri che vivono a Monaco. Ilfocus è sulle seguenti lingue: ingle-se, francese, italiano, spagnolo, gre-co, turco, polacco e croato. I me-dia includono fiction, saggisti-

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Piantina della Müncher Stadtbibliothek ➤

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possono essere compresi più di 5cd e 3 videocassette. Tra gli oggettiesclusi dal prestito, i soliti, importaricordare che il limite cronologicoè di 100 anni; è più interessantesegnalare – siamo sul terreno dellevariabili più controverse per quan-to riguarda le biblioteche italiane –che la data di discrimine per la fo-tocopiatura dei documenti a stam-pa è fissata al 1890. Diversi sononaturalmente i criteri di prestitodelle biblioteche specializzate,dentro e fuori Gasteig (la bibliote-ca musicale, quella filatelica, lagiuridica e Monacensia). Conside-rata la larghezza di vedute della bi-blioteca riguardo al numero di og-getti che si possono “portare a ca-sa” e l’offerta di servizi e attività al-tamente qualificati e avanzati, cisembra di poter dire che il costo di26 marchi (l’equivalente di due se-rate al cinema o di una pizza aBologna) possa essere consideratoun contributo minimo.Si può dire, in sintesi, che sono apagamento servizi o attività che ri-chiedano movimentazione di docu-menti e servizi veramente aggiunti-vi o privilegiati. Tanto che, ad e-sempio, mentre la consultazione insede dei materiali a scaffale aperto,delle opere di consultazione, l’usodi OPAC e delle postazioni Inter-net, l’assistenza e i servizi informa-tivi, anche i più specializzati, lapartecipazione a manifestazioni edeventi è naturalmente gratuita, edè consentita anche ai non iscritti eai visitatori occasionali, l’accesso aidocumenti di deposito, che vannocomunque movimentati — e per ilprestito e per la consultazione insede —, è soggetto al possessodella tessera. Il prestito, infatti, ri-guarda non solo la collezione ascaffale aperto, escluse le opere diconsultazione, ma anche i materialia deposito, incluse le opere diconsultazione ivi trasferite ed e-scluse le opere che abbiano alme-no un secolo di vita. Viceversa, laconsultazione, la visione e l’ascolto

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ca, materiali audiovisivi, giornali, eriviste.Al piano 2.2 si trova anche, annes-sa alla sezione dedicata a Storia-Geografia-Viaggi-Materiale carto-grafico, la sezione locale (Allge-meines München), che integra, conil suo prevalente interesse contem-poraneo, e con le sue funzioni in-formativo-documentarie correnti,Monacensia, la grande raccoltaesaustiva dedicata alla storia e agliautori locali, dislocata in Hilde-brandhaus.Al piano 3.1 hanno sede la grandebiblioteca filatelica, una delle pri-me tre al mondo, con i suoi 40.000titoli tra monografie, cataloghi eperiodici e la Sala di lettura degli80 quotidiani regionali, nazionali estranieri.Al piano 3.2 si trova la Sala di con-sultazione delle 1.000 riviste scien-tifiche e specialistiche.Per riassumere, i periodici sonocosì localizzati:– al piano 2.1 si trovano le 350 ri-viste di interesse generale;– al piano 3.1 gli 80 quotidiani (lo-cali, regionali, nazionali e stranie-ri);– al piano 3.2 le 1.000 riviste scien-tifiche;– le bibliografie periodiche si tro-vano insieme alle bibliografie (pia-no 1.1);– le riviste musicali, quelle filateli-che e quelle di interesse esclusiva-mente locale si trovano nelle ri-spettive sezioni specializzate (0.1,2.2, 3.1).In quanto alle modalità d’uso, i fa-scicoli correnti si possono consul-tare nelle relative sale di lettura deiperiodici; dopo la rilegatura, le ul-time tre annate si possono trovarenella Sala di lettura generale al 2°piano, dal quarto anno i volumi ri-legati sono trasferiti nei depositi,da dove possono essere richiestiper essere consultati nella Sala dilettura generale.La biblioteca per ragazzi con entra-ta separata comprende 48.000 tito-

li, dei quali 2.000 in lingua stranie-ra, 6.000 media diversi e 1.300 gio-chi disponibili al prestito.La Münchner Stadtbibliothek è isti-tuzionalmente riservata ai residentia Monaco e nell’area metropolita-na. Ad essi sono assimilati, conpermessi speciali e dietro presenta-zione di valida documentazione,utenti che per ragioni di studio odi lavoro prendono domicilio aMonaco per lungo tempo. I resi-denti sono iscritti alla biblioteca atutti gli effetti e possono richiedereuna library card. Il costo annualedella tessera è di 28 marchi, 8 mar-chi per un mese. Essa è gratuitaper i cittadini al di sotto dei 18 an-ni. Tariffe dimezzate e riduzioni dialtro genere sono previste per altrecategorie, come studenti (al di so-pra dei 18 anni), anziani, pensio-nati, invalidi, categorie socialmenteed economicamente svantaggiateecc. I visitatori non residenti pos-sono ottenere una carta tempora-nea, tre mesi per 8 marchi, presen-tando una documentazione valida.Tale carta autorizza l’utente alla so-la consultazione dei documenti peri quali è richiesta la tessera. I titolari “a tutti gli effetti” della li-brary card possono invece utiliz-zarla:– per ottenere in prestito libri e al-tri media;– per rinnovare i prestiti;– per ordinare libri dai depositi;– per riservare cabine per l’uso diaudiovideo e cabine studio indivi-duali attrezzate;– per farsi riservare l’uso di mate-riale richiesto in lettura; tale privi-legio decade dopo due giorni dimancato utilizzo, salvo che l’utentenon comunichi espressamente esi-genze diverse.Il possesso della carta consente diprendere in prestito per un mese,prorogabile anche telefonicamente,dalla Biblioteca centrale e da quel-le di quartiere, fino a 20 documen-ti per volta (5 soltanto il primogiorno d’iscrizione), tra i quali non

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di tutto ciò che è direttamente ac-cessibile al pubblico, opere di con-sultazione, scaffale aperto, periodi-ci, audio e video, sono liberi e ac-cessibili a tutti.Occorre dire che l’introduzione del-la tessera a pagamento, sia pure abasso costo, insieme a uno specifi-co programma automatizzato di ri-cerca sull’utenza, attivo solo dal1996, ha portato la biblioteca a unamisurazione e a un controllo effetti-vo non solo dell’uso esterno, delprestito a domicilio, dei documenti,cosa che avviene comunque, graziea un locale sistema automatizzatodi prestito, sin dal 1976. Il controllo dell’utilizzo della tesse-ra aiuta la biblioteca a individuarei lettori forti, i cosiddetti utenti atti-vi, da quelli medi e da quelli de-boli e occasionali; le statistiche, intal modo, non sono numeri, ma in-dicatori di tendenza, che aiutano labiblioteca a gestire al meglio losviluppo del patrimonio documen-tario in un sistema bibliotecariocomplesso, dalla selezione agli ac-quisti, allo scarto, alla relegazionenei depositi. A tutto questo provvede appuntoun “Dipartimento centrale per lacostruzione del patrimonio e gliacquisti”, che a tale scopo si avva-le, tra le altre cose, anche ai finidella minimizzazione dei tempi diaggiornamento delle raccolte, dellasupervisione, altamente specialisti-ca, di sei consulenti (tre per le“scienze umane” e tre per “lescienze e la tecnologia”), e di unprogramma automatizzato ad hoc,l’EDV (Elektronische Datenverar-beitung) - Erwerbungsprogramm,del 1993.5

La forte delega alle procedure au-tomatizzate a livello di acquisizio-ne, gestione del bilancio, cataloga-zione, consente una enfatizzazionedelle competenze specialistiche (insenso biblioteconomico-bibliografi-co e disciplinare) del personaletecnico, che opera con una visionedipartimentale, nella quale si di-

spiegano le loro competenze pro-fessionali e disciplinari, a partiredalla selezione del materiale da ac-quistare, centralizzata sotto la su-pervisione dei sei consulenti, iquali seguono non solo l’evoluzio-ne e la produzione disciplinare,ma anche l’offerta e l’evoluzionedel mercato, a livello di contenutie di supporti.L’altissima qualità del lavoro com-petente e specialistico è resa ancorpiù necessaria dalla fissazione, daparte della biblioteca, di un indicerelativamente basso di incrementoannuo della raccolta, che, conside-rando uno spettro che va dalleopere di divulgazione a quellespecialistiche, dai classici ai nuovimedia, si colloca intorno ai 10.000-12.000 nuovi titoli (titoli, non do-cumenti) per anno. A fronte di questo tasso di incre-mento, la pratica dello scarto, in-torno al quale Nora Hoelzinger hapreferito non fornire numeri e cifre(fermo restando che il patrimoniocomplessivo del sistema biblioteca-rio urbano risulta sceso dai3.031.388 del 1997 ai 2.977.346 del1998), porta all’eliminazione dagliscaffali aperti dei documenti obso-leti per data (cinque anni media-mente) o quelli ai quali gli utentinon sono più del tutto interessati.Di questi vengono archiviati soloquei libri che potrebbero essere diun certo interesse in futuro, adesempio manuali o dizionari, e li-bri che recano un contributo di ri-lievo, di qualità, prevedibilmenteestesa nel tempo, alla conoscenzae allo studio di un determinato ar-gomento (più o meno quel tipo diopera che gli inglesi chiamanostandard work). Gli altri libri scartati dagli scaffaliaperti, finché sono ancora in buo-ne condizioni, sono posti in vendi-ta (a un prezzo che va dai 3 ai 10marchi) nel Flohmarkt (“mercatodelle pulci”) della biblioteca. Lamaggior parte di essi sono romanzio saggi obsoleti, che potrebbero

ancora interessare i lettori, ma chenon rientrano nella politica genera-le di conservazione e sviluppo del-la raccolta della biblioteca. Identicasorte tocca anche ai libri donati dailettori, ma già presenti nelle raccol-te della biblioteca. Il ricavato vienereinvestito in progetti culturali divario genere.A questo punto, dopo essere rien-trati in biblioteca per descrivernebrevemente servizi e funzioni, bi-sogna, per avere una visione com-plessiva del suo ruolo nella vitaculturale metropolitana, tornare adoccuparsi delle sue “estensioni”,quelle culturali, interne al Gasteig,e quelle propriamente biblioteca-rie, esterne al Gasteig (bibliotechedecentrate, biblioteche per catego-rie speciali ecc.). La Münchner Stadtbibliothek è sta-ta un attivo fattore di vita culturalesin dall’inizio, proprio per il suoruolo all’interno del grande sistemabibliotecario municipale e per lasua posizione nell’enorme centroculturale del Gasteig. Ma certamen-te dal 1984 a oggi la biblioteca hasviluppato fortemente il suo pro-gramma di manifestazioni, che an-novera ormai circa 550 eventi l’an-no, di cui circa 160 dedicate abambini e ragazzi: il numero salerispettivamente a 1.700 e 900 com-prendendo le biblioteche decentra-te, attestazione di una naturale ten-denza delle sedi decentrate a privi-legiare il lavoro sulle fasce di etàminori. La specialità della bibliote-ca, come già ricordato, sono legrandi mostre sugli scrittori, ac-compagnate da conferenze, letture,proiezioni, concerti. E infatti risultaproprio dalla natura polivalentedelle iniziative prima rammentate6

la necessità, per la biblioteca, dicooperare con le altre istituzionipresenti nel Gasteig, con l’Universitàpopolare, ma anche con le istitu-zioni musicali. Questa cooperazio-ne fa sì che il Gasteig sia ben piùche una somma di istituzioni e chela biblioteca si trovi a essere ➤

non solo topograficamente al centrodell’edificio di Rosenheimerstrasse.Oltre alle grandi mostre vanno al-meno rammentate le settimane ogiornate di letture per adulti da par-te di autori, soprattutto stranieri, te-nute in due o più lingue, allo scopodi favorire lo scambio e l’integrazio-ne fra le diverse comunità etniche elinguistiche e anche per incoraggia-re i monacensi alla comprensionedelle culture dei numerosi gruppi distranieri che rappresentano una pre-senza forte e incisiva nella vita so-ciale e culturale di Monaco.Se in generale tutte le iniziative ar-ricchiscono la vita culturale dellacittà, ai dirigenti della bibliotecapiace ricordare in particolare comequelle per bambini e ragazzi, leletture ad alta voce, le letture effet-tuate dagli autori, giochi e quiz let-terari, gare o concorsi di scritturacreativa, o eventi speciali come “iragazzi intervistano gli autori mo-nacensi”, rechino un importantecontributo alla promozione dellalettura, persuadendo i bambini aleggere e a sentirsi “legati” alla lo-ro biblioteca.A tutto quanto fin qui descritto, at-tività istituzionali ed eventi, prov-vede uno staff di 135 persone soloal Gasteig (550 per l’intero sistemaurbano), dei quali 39 bibliotecari(o specialisti dell’informazione) e93 assistenti tecnici o assistenti bi-bliotecari, 3 (tre!) amministrativi. Iservizi non tecnici sono svolti daalcune decine di persone legate dacontratti di formazione lavoro, oprelevate da liste predisposte daorganizzazioni sociali, con fortepresenza di stranieri.Se la Münchner Stadtbibliothek insé è un’istituzione di tutto rispetto,assolutamente a livello delle piùefficaci biblioteche europee delsuo tipo, la valutazione torna a pe-scare tra i superlativi se si esce dalGasteig e si seguono i rami e leproiezioni della biblioteca nel restodella città.Alle due raccolte specialistiche in-

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D ichtung & Wahreit. Gute Bücher,gute Weine (Burgstrasse 2) è una

eno-libreria, che offre, su due piani, de-liziosamente arredati e scaffalati intera-mente in legno: una notevole selezionedi editori tedeschi minori e, diremmonoi, di tendenza (editori piccoli, colti eraffinati, per intenderci), con larga rap-presentanza di edizioni tedesche di au-tori italiani; una ricca scelta di libri digastronomia, soprattutto tedeschi, fran-cesi e italiani; una ricchissima selezionedi videocassette a tema (tutti i principalifilm, dalle origini a oggi, aventi per og-getto o con forti riferimenti di cibo e alvino); una saletta, arredata con un beltavolone rustico in legno e comodepoltroncine per la degustazione, a scel-ta o combinata, dei libri e dei vini, ri-gorosamente italiani, che possono esse-

re acquistati – e consumati – sul postoo essere ordinati per la consegna a do-micilio.

Baal è invece una bellissima “osteria mitpasta” (Kreittmayrstrasse 26), che pren-de il nome dal famoso poeta ubriaconedi Brecht, aperta dall’ora di colazione atarda notte, dove un pubblico quasiesclusivamente giovanile può bere oconsumare i suoi pasti circondato dauna raccolta di circa 2.000 libri, a scaffa-le (belle scaffalature, vecchie, di legnoscuro) aperto, ovviamente. La consulta-zione, a differenza della consumazione,è assolutamente libera, tanto libera cheil tasso di sottrazioni non autorizzate siattesta sui 100-200 libri l’anno, con-tinuamente rimpiazzati dal generosoproprietario.

Bere e sapere a Monaco: due curiosiluoghi di incontro fra... culture

La saletta di lettura e degustazione della eno-libreria “Dichtung & Wahreit”

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terne, musicale e filatelica, si af-fiancano, all’esterno, il Richard-Strauss-Institut (20.000 volumi),Monacensia (115.000 volumi), laJuristische Bibliothek (52.000 volu-mi), delle quali “Biblioteche oggi”già in altra occasione ha avuto mo-do di occuparsi (cfr. nota 4).Ma è il livello di base, sono poi le 26biblioteche decentrate, le bibliotechemobili e le biblioteche per categoriespeciali, con i loro servizi e le loroattività e i loro numeri, che trasfor-mano la Münchner Stadtbibliotheknel più grande sistema bibliotecariocomunale della Germania.Il patrimonio complessivo arrivaintanto ad attestarsi intorno ai 3milioni di documenti. Al milione e duecentomila volumidella biblioteca centrale e ai circa190.000 delle tre specializzate van-no aggiunti i 420.000 volumi pre-senti nelle 9 biblioteche dell’areanord della città, i 425.000 delle 8biblioteche dell’area est, i 450.000delle 9 dell’area sud; la forbice pa-trimoniale va dalle 35.000 unità,per le più piccole, alle 85.000 perle più grandi. Il numero dei prestiti è salito dai9.538.582 del 1997 ai 10.106.797 del1998, con un incremento netto del6%, a dispetto del ridimensionamen-to del patrimonio, pari all’1,8% inmeno tra il 1998 e il 1997 (2.977.346del 1998 contro i 3.031.388 del 1997e i 3.085.000 del 1996).I servizi speciali, tutti ovviamentegratuiti, consistono in 7 biblioteched’ospedale (Krankenhausbiblio-theken), in altrettante bibliotechein case di riposo (Altenheim-bibliotheken), con una dotazionecomplessiva di 65.000 volumi, enel servizio mobile di consegna li-bri a domicilio (Mobiler Bücher-hausdienst), che comprende ancheun servizio di aiuto nella lettura enell’utilizzo degli altri media. DueBücherbus, provvisti di 6.000 do-cumenti diversi, raggiungono, con24 fermate, le zone della cittàsprovviste o distanti dalle bibliote-

che di quartiere. A questi vannoaggiunti tre Bücherbus junior che,con 74 fermate, raggiungono 100scuole cittadine. Complessivamentele Fahrbibliotheken portano in giroper la città circa 170.000 documen-ti l’anno.

A conclusione di un tale trionfo dinumeri qualcuno potrà sorprender-si nel leggere le conclusioni a cuisiamo giunti. La grandezza – e la grande moder-nità del modello bibliotecario pub-blico monacense – non sta nei nu-meri, che pure sono di tutto rispet-to. E nemmeno nella puntualità,nella prontezza e nell’atteggiamen-to attivo e di ricerca con cui lenuove tecnologie e i nuovi mediavengono accolti, assimilati e tratta-ti: tutte cose comunque vere e ve-rificabili nella quantità e varietà di

nuove istituzioni, di raccolta, dielaborazione, di ricerca, che intor-no ad essi sorgono, a livello pub-blico e privato, a Schwabing (l’uni-versità “accademica”) come a Ga-steig (la Volkshochschule, l’univer-sità popolare). Il segreto del successo e dell’effica-cia dell’azione culturale e docu-mentaria delle istituzioni monacen-si sta, semplicemente, nella parolaNatürlichkeit: quella naturalezzagrazie alla quale, come qualcunoha scritto, “in questa città è possi-bile ammirare ciò che altrove sipuò solo immaginare, dove i bam-bini apprendono cos’è la culturafin dai primi anni di vita”.7

La naturalezza con cui il nuovoviene accolto e si integra nel “vec-chio” sta nella congenita, genetica,ereditaria necessità (e capacità) deimonacensi di vivere quotidia- ➤

namente quella “battaglia culturale”(fra memoria e innovazione, tradi-zione e avanguardia) che ThomasMann sentiva come tessuto connet-tivo “del cuore e dell’anima di que-sta città”. D’altra parte siamo nella città delDeutsches Museum, il cui fine, colpassare del tempo, e con la suaprogressiva internazionalizzazione,non è più quello – o non è piùsoltanto quello – dichiarato alla na-

scita, di mostrare l’eccellenza ger-manica nelle scienze, bensì di mo-strare come la scienza e il progres-so traggano alimento dalla conti-nuità e dalla unità, sincronica ediacronica, dei saperi.8

In parole povere la grande istitu-zione documentaria che ha sedenel Gasteig era semplicemente, nel1984 la vecchia (1843) Bibliotecacomunale di Monaco che si trasferi-va, senza drammi e senza esaltazio-

ni o aspettative rigeneratrici, in ungrande centro culturale. Sembrò naturale che proprio perciòessa per prima si trasformasse an-che in un istituto culturale moltoattivo, presente e centrale, rispettoal Gasteig e alle sue istituzioni daun lato, rispetto alla vita letteraria,editoriale e libraria di Monaco (fuo-ri Gasteig) dall’altro: la MünchnerStadtbibliothek diventa, per qualcu-no, un centro culturale polivalente.Se contemporaneamente si affer-mavano, in Germania e nel mon-do, i nuovi media e le nuove tec-nologie, e tutto questo trovava eco,come ricordato, nella sempre pun-tuale nascita, a Monaco e alGasteig, di movimenti e istituzionicollegati, ne discendeva natural-mente che la biblioteca diventasseipso facto la grande mediateca diMonaco.Se il ruolo dell’informazione, inuna biblioteca-mediateca-centroculturale di questo tipo, assumevaun ruolo assolutamente preminen-te, allora voleva dire che la Mün-chner Stadtbibliothek poteva ancheessere definita e chiamata – comeavvenne e avviene – infoteca. Bi-blio-, media-, info-, comunque, sa-remmo tentati di dire: teca, scatola,contenitore, luogo ove riporre co-se, oggetti, perché vengano conser-vati, possibilmente in ordine. Oggi, poi, che queste antiche sca-tole sono diventate scatole magichee possono conservare non solo co-se reali, fisiche, ma anche cose vir-tuali, idee, informazioni, immaginifisicamente distanti migliaia di chi-lometri, la ricetta bavarese sembrafunzionare ancor meglio. Quel che sembra importare, a chigoverna il Gasteig e la MünchnerStadtbibliothek, è, semplicemente,oggi come ieri, essere nel mondo,esserci anche, in molti settori, “allagrande”, come piace a molti mona-censi, ma senza perdere il sensodell’identità: se il Gasteig non èmai diventato il Beaubourg e laMünchner Stadtbibliothek non di-

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venterà mai la Chicago Public Li-brary o la New York Public Library,non importa.Le basterà continuare a essere, co-me è, presente e attiva, socialmen-te, culturalmente e tecnologica-mente in ogni luogo e in ogni mo-mento in cui i monacensi si aspet-tano di trovarla. Credo che questo significhi rispettoe fiducia dei cittadini nei confrontidelle istituzioni, nella fattispecie labiblioteca; credo che ci si riferiscaa questo quando si parla, nel mon-do anglosassone, di “legame” fortee sentito tra comunità e biblioteca. A Monaco il legame si avverte,nettissimo, al Gasteig come a For-stenried, periferia sud della città, aimargini di una foresta, parco natu-rale protetto, dove i ragazzi spessoe volentieri, nella bella stagione, sirecano in bicicletta, percorrendo leininterrotte – e rispettatissime – pi-ste ciclabili che attraversano Mona-

co in lungo e in largo. Spesso evolentieri il percorso di questi ra-gazzi prende avvio dalla bibliotecadi quartiere e si conclude nell’anti-ca foresta (un chilometro di stra-da), perché poche cose piaccionoai monacensi come mangiare-beree leggere all’aperto: è, anzi sono,quasi manie collettive, sono tradi-zione, sono identità. �

Note

1 Cfr. Das Kartoffelmuseum, Munchen,Stiftung Otto Eckart, 1999.2 Il convegno, che ha visto la parteci-pazione, tra gli altri, di Giorgio Guaz-zaloca, Ezio Raimondi, Angelo Varni,Umberto Eco, Antonio Calabrò, EnzoBiagi, Marina Deserti, Vasco Errani,Vittorio Prodi, Fabio Roversi Monaco,Giancarlo Sangalli, Luca Cordero diMontezemolo, Bruno Filetti, AdrianoTurrini, si è tenuto nella Sala delloStabat Mater, presso la Biblioteca co-munale dell’Archiginnasio di Bologna,

il 21 gennaio 2000.3 Colgo l’occasione per ringraziaremolto caldamente la signora NoraHoelzinger per tutte le informazionifornitemi nel colloquio diretto al Ga-steig, e per quelle puntualmente invia-temi per posta elettronica e ordinaria.4 Cfr. RINO PENSATO, Biblioteche e me-moria della città. Il caso esemplare diMonaco di Baviera, “Biblioteche og-gi”, 14 (1996), 9, p. 18-25.5 Cfr. Die Münchner Stadtbibliothek,München, Münchner Stadtbibliothek,1996.6 Per consultare i programmi mensili eannuali e i programmi in dettagliodelle grandi manifestazioni cfr. il sitoInternet della biblioteca all’indirizzo<www.muenchen.de/stadtbibliothek>.7 SUSANNE RICK, Monaco, Modena,Zanfi editore, 1990, p. 95.8 Cfr. a questo proposito RINO PEN-SATO, Una biblioteca speciale per unpubblico generale. La vocazione poli-tecnica della Biblioteca del DeutschesMuseum di Monaco, “Biblioteche og-gi”, 11 (1993), 4, p. 49-52.

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