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laRepubblicadelleDonne
CASA
Tendenza
DESIGN
ILLUSIONISTAIn campagna
34 INTERNIPOST ROMANTICI
Nuovi giardinieri
LE STRANE
SERRE DICAO-PERROT
COSTRUIRERIFUGI IDEALI
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19272
Segue a pagina 14
31 maggio 2008
D
CASA
Dattualit27 Opinione Come riciclare la terra
di Karen R. Polenske
29 Tendenza Materia illusionista
di Leonora Sartori
37 Intervista Come hai fatto, Jos?
di Federico Sarica
43 Extraordinari Appuntamenti
e buone idee
di G. Zoppis e F. Iarlori
50 Privato Punk Lady
di Bruno Ceschel
59 Inchiesta La catena dei
luxury hotel antisolitudine
di Federico Sarica
65 Progetto Avventure in 31 mq
di Kristina Raderschad72 Giardini Lo psico garden di
Cao-Perrot
di Leonora Sartori
81 Architettura Luogo non luogo
di Michele Calzavara
86 Protagonisti (o quasi)
Lho fatto cos
di Leonora Sartori
99 Oggetti cult Belli (per noi)
a cura della redazione di D Casa
109 Arte Un fantastico dj vu
di Dora Carrington
121 New dcor La vita
in un patchworkdi A. Lelli Mami e C. Di Pinto
124 In Provenza Il collage del tempo
e i muri parlanti
di Valentina Capelvenere
135 Mappa ShoppingLos Angeles
di Caterina Lunghi
142 Utile Micro paradiso per W-E
di Giuliana Zoppis
149 Bijoux Lidea ha un valore
di Laura Antonini
50
124
99
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D 14D 14
In copertinaStruttura palafitta nel mezzodella foresta vietnamita.Installazione dalla forma dicapanna minimale dai trattialieni, creata dallartista DaoAnh Khanh, vicino a ChuongDuong, sul Fiume Rosso.Foto Sylvie Lajouanie eAgns Benoit (Ag. Volpe).
155 Interiors Un t con Duchamp
di Margherita Helzel
167 Anniversari Classicosuper nuovo
di Francesca Gentile
DinterniSpazi da vivere con gli occhi
chiusi, tessuti sensuali,
costruzioni temporanee di
piacere domestico
174 Indoor/Outdoor Sonno
Sleep Sommeil
di Beatrice Rossetti
184 SvizzeraPer marinai(e venti) di collina
di Paolo Crespi
192 Fuori/Dentro Cinque storie
in progress
di Arianna Lelli Mami e
Chiara Pinto
200 Francia Paris bizarre
di Julia Mincarelli
208 Architettura estrema
La palafitta di Versailles
di Sylvie Lajouanie
e Agns Benoit
Dutile215 Dossier cucina
218 Cult 5 oggetti unici
di Ottavia Borella
220 Fuoriluogo Avventure
out & indoor
di B.O.
222 Interni Dal new classic
allo sperimentale
di B.O.
234 Outdoors Picnic ovunque
di B.O.
236 Accessori Quotidiano
straordinario
di B.O.
238 Focus Design per gourmet
di B.O.
240 Tecno Aiuti e robot
di Paolo Crespi
242 Guida Aspiranti cuochi
di Federico Iarlori
244 Libri Per lestate
di F. I.
248 Tutti gli indirizzi
200
149121
65
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D 16
Supplemento aD - la Repubblica delle Donnen. 600 del 31 maggio 2008DIRETTORE RESPONSABILE:EZIO MAURO
DIRETTO DA KICCA MENONI
A cura diAmalia Zordan
Art director
Stefania Giarlotta
In redazione
Leonora Sartori,Alessandra Dacrema (segreteria),Alessandra Parodi(grafica e controllo tecnico)
Controllo editoriale
Ivana Fellegara
Redazione D Casa:via De Alessandri 11, 20144 Milanotel. 02.4671.51 fax 02.4671.5382dcasa@repubblica.it
Gruppo Editoriale LEspresso SpAPresidente onorario: Carlo Caracciolo
Consiglio di amministrazione.Presidente: Carlo De BenedettiConsigliere delegato: Marco Benedetto
Consiglieri: Agar Brugiavini,Carlo Caracciolo,Rodolfo De Benedetti,Francesco Dini,Sergio Erede,Mario Greco,Luca Parravicin i Crespi, Alberto Piaser.Direttore generale holding: Fabio Tacciaria.Direttori centrali di gruppo: Sergio Cortese(tecnologie e produzione), Roberto Moro(personale), Alessandro Alacevich (investorrelation), Stefano Mignanego (relazioniesterne),Marco Moroni (sviluppo).
Divisione la Repubblica:via Cristoforo Colombo 149,00147 Roma,tel. 06.4982.1Direttore generale: Carlo OttinoSviluppo supplementi: Giorgio Martelli
Concessionaria per la pubblicit:A. Manzoni & C. S.p.A. Via Nervesa 21,20139 Milano, tel. 02.5749.4803
Stampa: Rotosud, Oricola (AQ);Elcograf, Beverate di Brivio (LC)
Preparazione: Grafotitoli Bassoli s.r.l.,Sesto S. Giovanni (MI); C.P.S., RomaAllestimento: Legatoria Europea, Ariccia(Roma); Legatoria del Sud, Ariccia (Roma)Supplemento al numero odiernoda vendersi esclusivamentecon il quotidiano la RepubblicaRegistrazione Tribunale di Roman. 122 del 18/3/96
D 16
DCASA
Il prossimoD CASAuscir il
13 settembre
2008
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31 MAGGIO 2008 D 27
Sono cresciuta in una fattoria. Il verde degli alberi che
la circondano dovrebbe essere lo stesso degli alberisofferenti che circondano gli stabilimenti di carbonein Cina. Eppure non lo stesso verde. Fra queste due
sfumature sta tutto il mio lavoro: mettere insieme ingegnerichimici, sociologi, economisti e antropologi per stilare piani disviluppo sostenibile. Anzi, di land-recycling, una definizioneche riassume bene ci che faccio da quarantanni: prendereun territorio devastato dallinquinamento e riportarlo a ci cheera, natura. Un compito che mal si abbina a una definizionestandard. Sono uneconomista? Una pianificatrice? Una visio-naria? Forse un po di tutto. La scintilla di passione mi si acce-se tanti anni fa, proprio nella fattoria degli Stati Uniti dove sononata. Con i miei genitori che, per primi, mi incoraggiavano, vi-sta la mia curiosit per la natura, a inventare un lavoro inno-vativo, tagliato su misura per me. Gli ingredienti sono stati
semplici: aiutare, nella cerchia della mia comunit agricola,chi era in difficolt sia economica sia personale. I valori dellavita rurale insieme alla voglia di capire e imparare. Forse glisterminati orizzonti statunitensi mi hanno suggerito che le ri-sposte ai drammatici problemi di inquinamento ambientale,dai distretti del carbone in Cina alla Pianura Padana in Italia,sono di scala ampia. Una citt, da sola, non pu nulla. Perquesto i piani a cui lavoro sono almeno di scala regionale e in-cludono tutto, dalle industrie e i sistemi di filtraggio degli scari-chi industriali al trasporto che, per esempio in Cina (dove allaprofessoressa Polenske stato affidato il rivoluzionamentoenergetico e ambientale di cinque macroregioni industriali fra
le pi inquinate del pianeta), avviene in larga parte ancora con
vecchi trattori guidati da contadini, carichi di carbone. Non vasottovalutata limportanza dei trasporti e il dispendio di energiache comportano, per esempio per le merci. Questo uno deitratti distintivi dei piani che come gruppo del Mit (Massachu-setts Institute of Technology) abbiamo elaborato per vaste areedel Giappone, del Brasile, dellIndia e degli Usa. Questo, a direil vero, anche un tratto distintivo della mia spesa al super-mercato. Vivo a Cambridge, una citt che incentiva molto icomportamenti responsabili sul piano della sostenibilit, dallaraccolta dei rifiuti alluso di lampadine a basso consumo. Aimiei studenti ricordo spesso di spegnere le luci inutili, anchealluniversit. E quando acquisto verdura cerco di evitare gliortaggi e la frutta esotica che qualche camion ha trasportatofin sotto casa mia, privilegiando, invece, i prodotti locali. Dabambina, il verde che mi circondava comprendeva coltivazioni
di ortaggi e frutteti di ogni tipo. Non posso darmi allorto, vivoin citt, ma posso non incentivare il meccanismo che muovetonnellate di merci da una parte allaltra del Paese, attraver-sando spazi verdi che devono tornare a essere di una sfuma-tura brillante, per la salute e il benessere di tutti.
La definizione del mio lavoro esiste dapoco, ma lo faccio da quarantanni.Sono una land-recycling: prendo unterritorio devastato dallinquinamento elo riporto alla natura. Ecco chi mi aiuta
COME
RICICLARELA TERRA
Immagine tratta da The Technology-Energy-Environment-Health Chain in China di Karen Polenske,vincitore di Sloan Industry Studies Best Book Award.
*KAREN R. POLENSKE (1937), economista ed esperta
mondiale di problematiche di pianificazione ambientale e
riconversione di aree fortemente industrializzate. Studia e
progetta dagli anni 60 piani regionali di land-recycling.
Autrice di libri, anche consulente di Cina,Brasile, India.
lopinionedi Karen R. Polenske*
TestoraccoltodaMartinaZambon
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31 MAGGIO 2008
Tendenza
D 29
Materiaillusionista
Se quello che vediamo solo finzione, due sono le possibilit:parlare con gli addetti ai lavori e scoprire i segreti del backstage
o chiudere gli occhi e godersi lo spettacolo fino in fondo.Tendaggi stile ombre cinesi, dcor trompe-loeil,
facciate fotovoltaiche per proiezioni giganti di Leonora Sartori
Scena dal film Gone
Shopping, della
regista esordiente di
Singapore Wee Li Lin,
presentato al Far
East Film Festival
08 di Udine
(www.goneshopping
themovie.com).
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D 30 31 MAGGIO 2008
Foto
diGoedewaagen
Fotografie,
S.
Gio
stra-A
RUP-Ruogu
Tendenza
Che differenza c tra quello chela gente immagina e il mondo incui vive? Che cos la libert?E soprattutto, che cosa nonriusciamo a vedere? A voltebasta una luce per offuscare icontorni della realt. Mostrando
il backstage faccio nascere il sospetto che quelloche vediamo sia solo parziale. Per ApichatpongWeerasethakul, in arte Joe (pi corto), registathailandese (premio della giuria a Cannes 2004per Tropical Malady Syndromes and a Centurypresentato a Venezia nel 2006 statocensurato in patria), sceneggiatore, produttore evideomaker, il problema quella nebbiolina diignoranza che ci impedisce di vedere lorizzonte.Come nel video di Unknown ForcesMuseum, nel corso della mostra Life on Mars,fino a gennaio 09): una tenda nella foschia,circondata dalle luci di un backstagecinematografico. Lo spettatore tipo rimane fissodavanti allo schermo in attesa che succedaqualcosa. Invece niente, lopera proprio quella,metacinematografica. Per Joe/Apichatpong una metafora filmica della sottile dittatura, a suoparere felicemente accettata dalla gente delsuo Paese. Fotografi, architetti, musicisti, artisti,sono in molti ad adottare la tecnica, lanciata da
Dallalto. Unknown
Forces, video di
ApichatpongWeerasethakul, in
mostra a Life onMars (al Carnegie
Museum of Art,
www.cmoa.org).ProiettoreAmbardi Reggiani,
vincitore delpremio Light of the
future 08. Xicui
EntertainmentCentre, edificio con
led fotovoltaici aBeijin, Cina,
degli architetti
Simone Giostra.
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D 32 31 MAGGIO 2008
Foto
diL.
Fregoso
Tendenza
Pirandello e sempre efficace, dello strappo nelcielo di carta che svela tragicomici sipari sullenostre debolezze. La band Ok Go, quattromusicisti di Chicago senza grande propensioneper la danza, ha reso i loro scoordinati video-balletti low cost&home madeper Here it goes againcantante, altrettanti per A million waysinvece in giardino), una hit di Youtube con 34milioni di views
con Wanderlustne ha 61.000) a sottolineare che spontaneit eimprovvisazione pagano (i 4 di Chicago sono nelpieno di un supertour mondiale). Spessoinsomma quello che succede dietro le quinte onel making ofsuccede sul palco. Cos mentre in molta musicae in moltissima moda, la facciata ancora ilmomento clou e la sfilata unesibizione che nonaccetta sbavature (anche se nessuna collezionefa il giro del mondo come quelle in cui lemodelle inciampano, mostrando che il re nudoe la modella, grazie a Dio, umana), moltissimidesigner scelgono invece lapproccio delguarda come si fa e i siti dei giovani
emergenti spesso puntano su piccoli video orappresentazioni frame by frame che raccontanocome nascono gli oggetti, dalla scelta deimateriali alla costruzione. Lo fa Philippe Malouin
Illustrazioni
materializzate emobili disegnati da
Front Design(www.frontdesign.se),
in mostra daRossana Orlandi.
Re-Deco Mirror,
specchio fiabescodi Lladr
(www.lladro.com).Gordijnen, Tenda con
effetto di ombracinese della designer
Nienke Sybrandy.
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Tendenza
Smoke and Mirrors,progetto sui
backstage televisivi
della fotografatedesca Kathrin Kur.
Frame del video
Here it goes againdella band Ok Go,
(www.okgo.net).
Consangenious
Furniture di
Sebastian Brajkovicper Lebesque
(www.lebesque.com).
(www.philippemalouin.comsfornato da Eindhoven, che sul suo sito dimostracon un piccolo video come Gracegonfiabile 8 posti, sia solido al punto dapoterci camminare sopra. La giovane designerdi Amsterdam, Nienke Sybrandy(www.nsybrandy.nlin una pagina stile flip book, tutti i modi in cuiusare la sua coperta multifunzionale. Sua anche la meravigliosa tenda in cui lombra di unalbero sembra affondare le radici sul pavimento:una quinta casalinga che copre, ma lascia
intravedere. La fotografa Kathrin Kur ha dedicatola recente serie fotografica Smoke and Mirros(Fumo e specchi) agli studi televisivi, ripresi daangolazioni che rivelano la finzione e laperturadella quarta parete (www.kathrinkur.comlenorme parete a led (fotovoltaici!) disegnata dallostudio di Simone Giostra per la mediateca diBeijing, dove di giorno si riflettono le nuvole e dinotte passano video dalla cromia flou (www.sgp-architects.com). Un gioco senza fine di pannellie quinte che oscillano tra periferia e centro,conscio e inconscio, dittatura e democrazia,verit e televisione e, come in uno specchio, simoltiplicano allinfinito. Designer, musicisti,fotografi e architetti: le avanguardie tagliano la
realt a fette, osservandola con occhiali che nonperdonano, e colgono il lato tragicomico della vita.
31 MAGGIO 2008
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31 MAGGIO 2008 D 37
INTERVISTA Lideatore del Fib, uno dei festivalmusicali pi cult delle ultime estati, ci spiega perch aBenicssim c sempre un mare di folla di Federico Sarica
Pu succedere di fare
un giro nel backstage
con piscina e
trovarci Pj Harvey
che prende il sole in topless, a
bordo vasca. Pu anche
capitare che durante
lesibizione dei Cure, mamma
e pap Smith si godano il
milionesimo concerto delpiccolo Robert (nato nel
59) comodamente seduti a
lato del palco con tanto di
bicchiere di vino. E che dire di
quella volta in cui, mentre gli
organizzatori correvano a
destra e a manca per scovare
la pazza Amy e scaraventarla
on stage
Winehouse era comodamente
seduta in camerino a giocare
a carte? Benicssim, Spagna.
Istantanee dal Fib, il festival
musicale che dal 1995, tutti
gli anni a luglio per quattro
giorni, accende i riflettori su
questangolo di Costa del
Azahar. Jos Moran ne
fondatore e direttore fin dalla
prima edizione, quando
unetichetta discografica, unarivista di musica indipendente
e una sala concerti di Madrid
decisero di unire le forze e
dare vita al festival.
Jos, con quali obiettivi
nato il Festival Internacinal
de Benicssim?
Il Fib nasce con lobiettivo di
declinare su territorio iberico
il concetto originale di
festival, come lo si intende
nella cultura anglosassone
per capirci, quello classico
con il campeggio per il
pubblico e i palchi sempre
attivi. Dal punto di vista
musicale, lidea originaria era
da una parte di portare
finalmente in Spagna quelle
realt musicali che gli
appassionati conoscevanosolo tramite i dischi e le
riviste, dallaltra cercare di
appoggiare e incoraggiare la
scena musicale indie,
indipendente, nazionale,
allora agli albori.
Perch la scelta di
Benicssim come location?
Per un mix di strategia e
casualit. Quando abbiamo
pianificato il Fib a tavolino, la
domanda che ci siamo fatti
stata: perch i giovani
dovrebbero venire in Spagna
a sentire gruppi che possono
sentire altrove? Per il mare.
Una serie di eventi ci ha
quindi portato a scegliere
Benicssim fra le tante localit
balneari papabili, scelta che si
rivelata fortunata per la feliceposizione geografica rispetto a
Madrid, Barcellona, Valencia.
Quanto e come cambiato il
festival da quando nato?
C stato uno sviluppo
notevole in termini di dati di
vendita, di professionalit, di
numero di artisti e di indotto
CO
MEHAI
FATTO,
JOS?
Dallalto. Lideatore del FibJos Moran. Isola galleggiante.A lato, Amy Winehouse.
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D 38 31 MAGGIO 2008
legato al Fib in questi anni.
Ma la cosa fondamentale per
noi, che siamo riusciti a
diventare un catalizzatore
sociale e culturale.
Inizialmente, soprattutto sul
territorio, il festival era molto
discusso e non sempre
accettato. Col tempo siamo
riusciti a diventare un vero e
proprio motore per la regione,
un fenomeno attorno al quale
si sono concentrate molte
risorse creative ed
economiche.
Con quale criterio selezionate
gli artisti che prendono parte
al festival, di anno in anno?
Il Fib stato pensato e
impostato su coordinate
musicali molto precise: il pop,
la parte pi light del rock, e la
musica elettronica che
comunque ha una parte
fondamentale. Poi certo, non
disdegniamo incursioni in altri
generi. Un altro aspetto
irrinunciabile il mix fra star
consolidate e artisti emergenti.
Cerchiamo i nomi grossi per
dare prestigio alla line-up
programma, e per richiamare
il grande pubblico, ma
riteniamo altrettanto
importante dare voce alle
migliori realt emergenti, per
dare quel tocco di freschezza,
sperimentazione e
contemporaneit vitali per la
sopravvivenza e lo sviluppo di
un evento culturale come
questo.
Si diceva del far percepire il
Fib al pubblico come una
vacanza musical-balneare...
Abbiamo da subito riservato
grandissima attenzione agli
aspetti logistici. Sappiamo
bene che dalla riuscita o
meno del modello di ospitalit
dipende la validit dellofferta
musicale. La gente deve
venire, sentirsi a casa e avere
voglia di tornare. Non
dimentichiamolo mai, un
festival un incontro fra due, i
musicisti e il pubblico.
Rendere il soggiorno di
entrambi piacevole e
divertente il nostro scopo.
Siamo soddisfatti ma coscienti
che c ancora molto da fare,
soprattutto dal punto di vista
dellimpatto ambientale.
Approfondiamo questo
aspetto.
Il riciclaggio dei rifiuti e il
risparmio energetico sono due
nostre priorit assolute. Questo
poi un anno particolarmente
importante perch
cercheremo di prendere il
bollino verde in qualit di
festival amico dellambiente
rilasciato da un organismo
europeo apposito, il Green
and Clean. Vogliamo e
dobbiamo adeguarci ai loro
parametri: il nostro obiettivo
primario diventare a tutti
gli effetti un evento
fortemente ecosostenibile.
Cosaltro, oltre alla musica,
trova spazio nellofferta
complessiva del Fib?
La moda, larte, il teatro, la
danza e il cinema. Gran parte
di queste attivit si svolgono
fuori dallarena musicale, nel
centro abitato di Benicssim.
Questo ci permette sia di dare
spazio a realt artistiche
realmente allavanguardia sia
di far sentire tutta la
cittadinanza coinvolta e in
qualche modo beneficiata
dal Fib. Vogliamo che il festival
sia percepito come un evento
aperto, democratico e
popolare. (www.fiberfib.com
In questa pagina, dallalto a sinistra in senso orario. Il francese Yann Tiersen, la cantante
delle Pipettes, panoramica sul pubblico e i due dj britannici di elettronica Unkle. ILMOTIV
OPERCUI
IGIOVANI
ARRIVANOQUI
AVEDERE
GRUPPICHE
POTREBB
EROSENTIRE
ALTROVE?
PERILMARE
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QUANDO ERAVAMO BEATLES
Gli scatti di puro rockn roll anni60-90 della fotografa LindaMcCartney, nonch prima moglie diPaul, bassista dei Beatles: ritrattidelle rockstar e scene dispensierata vita quotidiana stilehippy. James Hyman Gallery,
Londra, fino al 19 luglio(www.jameshymangallery.com
TUTTO IN UN SETCostumi, disegni, fotografie,
modelli di scenografie. Collaboratorsche celebra i lavori deimigliori set designer teatralidel panorama inglese. Traquesti Simon Banham conlinstallazione GenevaQuarantine. Victoria &Albert Museum, fino al31/08 (www.vam.ac.uk
COME PESCI
NEL MARE in un vecchiopalazzo sullesponde delfiume Meguro, a
Tokyo, lufficioprogettato dallostudio Nendo.La dialettica tra privacy e condivisione allorigine delle linee fluttuanti delle paretidivisorie. Cos, persone, piante e mobiliappaiono e scompaiono come in mezzoalle onde (www.nendo.jp
31 MAGGIO 2008 D 43
1
969PaulMcCartney
Extraordinari
Riedizioni dautore, vele fotovoltaiche, vasi stile giungla, tappeti boreali e rifugi perguardare ciliegi. Appuntamenti, mostre e buone idee di Giuliana Zoppis e Federico Iarlori31/05
LA SEDIA
SECONDO NELSON
Questanno il celebre designeramericano George Nelson,scomparso nel 1986, avrebbe
compiuto cento anni. Vitraripropone uno dei suoi progettipi conosciuti, la Pretzel Chairin una pregiata edizionelimitata. Dal 13/09 presso ilVitra Design Museum(www.design-museum.de
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FORESTA X CASA
Suggestioni verdi di forestapluviale tradotte in polietilene eacciaio. leffetto Missed Tree
la collezione di vasi disegnatida Jean-Marie Massaud perSerralunga, in occasione delSalone del Mobile, nellanuova finitura laccata ebicolore che divideil vaso in due porzioni(www.serralunga.com
ITALIA-FINLANDIA (A/R)
Un confronto artistico tra fotografi italianie finlandesi e una personale di CarmeloNicosia sono protagonisti delle duemostre organizzate da Fotografia Italianaarte contemporanea per festeggiarei suoi primi cinque anni. Milano,corso Porta Nuova 34, fino al 19/6(www.fotografiaitaliana.com
ITALIA-INDIA (SOLA ANDATA)
Sar la Vacca Sacra, icona della religioneinduista, la protagonista della mostrapersonale di Toni Meneguzzo, fotografocon la passione per i viaggi. Tra folklore espiritualit. Trieste, dal 27/6 al 31/7(www.torbardena.com
DORMO OVUNQUE
Accogliente e pratica lanuova poltrona-letto Huggydisegnata da Brit Leissler perLago. Senza meccanismidifficili o nascosti, il materasso,avvolto come la cialda di uncono gelato, si estrae dalla basein legno e pu subito essereutilizzato come letto (www.lago.it
D 44 31 MAGGIO 2008
FotodiM.
Hohteri
Extraordinari
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IL VERDE IN TESTALe linee dellarchitettura prendonoin prestito le forme della natura,mutuandone anche gli usi e lefunzioni. In Green Carpetcome in molti altri progetti ideatidallo studio Nap Architects di Tokyo,lopera delluomo si nascondemimetizzandosi nellambientenaturale (www.nakam.info
INTO THE WILD (CARPET)Il tappeto bicolore Luces del Norte
dagli spagnoli Herme Ciscar & Mnica Garcae prodotto dal marchio Alpujarrena, si ispiraalleffetto cromatico cangiante delle auroreboreali, grazie allutilizzo di un colore diversoper ciascuno dei due estremi. realizzatoin pura lana ed disponibile in 220 colori(www.hermeymonica.com
ECOVELE DI CEMENTOA 30 km da Kuala Lumpur e dalle famosePetronas Twin Towers, saranno realizzate letorri bioclimatiche ed ecocompatibiliprogettate dallo Studio Nicoletti per lanuova zona residenziale Precinct 4. Data lavicinanza di un bacino acquatico, risultata vincente la scelta della metaforamarina (www.manfredinicoletti.it
BARBICAN FLUOUna collezione di piatti in porcellana percelebrare il meglio dellarchitettura brutalistainglese del dopoguerra, dal Toast-Rack alTrinity Square, dal Barbican al Brunswick. lidea del marchio People Will Always NeedPlates lanciato nel 2004 dal designer RobinFarquhar e dalla ceramista Hannah Dipper(www.peoplewillalwaysneedplates.co.uk
31 MAGGIO 2008
Extraordinari
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CAMBIO DI STAGIONE
Gli stickers 3D in legnodisegnati dallo studiotedesco Tashide sonounidea semplice eoriginale per dare piprofondit alle pareti eun tocco natural look agli
interni. Leffetto diventaquasi reale se alcontrasto luce/ombra siaggiunge un soffio divento (www.tashide.com
NELLA VALLE DEI CILIEGI
Il Palazzo del Ciliegio della Valle delJerte il progetto grazie al quale lo
studio di architettura di MadridAmid (cero9) ha ottenuto ilprimo premio nel concorso
pubblico indetto dal ministerodella Cultura e del Turismo.Una struttura monumentale chenasce per la Festa del Ciliegio,ma diventa anche un vero puntodi riferimento per la popolazionedella valle (www.cero9.com
D 48 31 MAGGIO 2008
FotodiJ.
French
V&AImages
Extraordinari
PAROLE COME FIORI
Tre grafici per visualizzare la struttura
linguistica del romanzo di Kerouac Sullastrada. il risultato del progetto Writingwithout words della communicationdesigner Stefanie Posavec. In mostraalle Sheffields Galleries fino al 15/6(www.sheffieldgalleries.org.uk
EST VS OVEST
A Londra, unesposizioneillustra la forte influenzadella Guerra freddasulla cultura popolareattraverso moda, arte,
cinema e design. DaGiacometti a Picasso, da Le Corbusier
a Kubrick, un affascinante viaggio nel trentennioche ha detto addio alla guerra e ha salutatolalba dellera consumistica. Dal 27 settembre,Victoria & Albert Museum (www.vam.ac.uk
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D 51
PRIVATO Scrittrice,stilista, blogger ecoolhunter dal gustogotico: Nathalie Hambroha il talento di capirequello che ci piacernel prossimo futurodi Bruno Ceschel Foto Emma Hardy
A destra. Nathalie
Hambro,scrittrice
e trendsetter.
A sinistra. La cucina
della casa densa
di ritagli,foto e
strumenti da chef.
PunkLady
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D 52
La donna che mi accoglienella buia entrata dellappar-tamento al terzo piano diuna casa vittoriana, affaccia-ta su una delle bellissime
piazze giardino, nel quartiere londinesedi Pimlico (zona incastonata tra il quar-tiere chic di Chelsea e il centralissimoWestminster), porta jeans attillati e unasemplice camicia di taglio sartoriale,uniforme minimal degli addetti ai lavori
nel mondo della moda. Ha il fisicoasciutto, tipico delle persone dominatedalladrenalina, unet indecifrabile,lunghi capelli corvini, tatuaggi, un ros-setto acceso e le unghie blu che ri-mandano a quello stile gotico tantoamato dallarte contemporanea.La donna Nathalie Hambro, di origi-ne francese, ma inglese dadozione:anglofila fin da ragazza, si trasferita aLondra ventenne e, rinnegando la sua
Dallalto in senso
orario. Giaguaro diceramica nel salotto
gotico/dark di
Nathalie. La salacon in vista il libroThe art of Handbag,
pubblicato per ArtBooks International.
Angolo dello studio,
con una sediavintage in cuoio.
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D 54 31 MAGGIO 2008
Nota per le sue rubriche su Vogue Sunday Times Magazineallinizio degli anni 80 fu tra le prime inglesi a scrivere di cucina multietnica
e a scoprire il fascino di feticci degli accessori al femminile
Nathalie alle prese
con il laptop per
aggiornare il suo
sito/blog in cui
inserisce consigli di
stile e racconti delle
sue storie damore
(www.fullofchic.com).
madre patria, alcuni anni fa ha rinun-ciato alla cittadinanza francese perquella britannica. Definire chi e checosa fa non affatto semplice. Prima diincontrarla ho spulciato il suo sito, letto ipost del suo blog e articoli sul suo contonellarchivio dei maggiori quotidiani in-glesi. Da questa indagine ne uscito unquadro alquanto confuso: ha scritto unlibro di ricette, uno su borsette e uno suLondra, ha un sito molto popolare dovedisserta un po su tutto, ha disegnatouna collezione dalta moda (con pezzicome il famoso abito da sera compostoda filtri di caff dorati, ora parte dellacollezione del V&A Museum) e una perDebenhams, lUpim inglese, e, ancora,un lunch box, diventato oggetto di cul-to, e una linea di gioielli. Il mio proble-ma, ma forse anche il mio punto di for-za, che mi annoio facilmente, dicesorseggiando del t giapponese (le suedue culture culinarie preferite sono lagiapponese, per la semplice comples-sit, e quella italiana, per la rassicu-rante bont). Mi appassiono a qual-che cosa, ci metto lanima e poi, quan-do raggiungo il successo, cerco qual-che cosa di nuovo. Usando un termineche Nathalie odia (non provate a defini-re fusionnon si pu non definirla una trendsetterche anticipa e impone le mode. stata
una dei primi designer dinterni neglianni 70, diventando poi la regina dellostile attraverso le sue rubriche sul li-festyle (altro termine che odia) su Vo-gue Sunday Times Magaz ine scritto un libro di cucina multietnica nel1981, quando ancora gli inglesi si ac-contentavano di mangiare fish & chips,e ha disegnato borse e gioielli-sculturenegli anni 80, anticipando lattuale os-sessione (nonch business miliardario)per gli accessori. Appena per le massesi appropriano delle sue creazioni, lei leabbandona senza rimpianti. Alla basedi questa sua volubilit c un po disnobismo intellettuale, ma anche anti-conformismo e genialit tipici delleavanguardie culturali. La sua casa nonpu non rispecchiare questo suo tra-sformismo, ci vive da quasi ventanni eciclicamente la rinnova completamente.Lappartamento, nel suo stato attuale da3 anni, ha come chiave stilistica lac-ciaio satinato, di tipo industriale, che utilizzato in modo esteso sia nei mobili,da lei stessa disegnati, sia negli oggettidisseminati ovunque (dalle lame per se-ga circolare ai normografi che decoranoporte e caminetti). La sua collezione dikimono geometrici degli anni 30 e 40(scelti in base alle loro geometrie e aitessuti impiegati) scandisce un corri-doio, quella di calici colorati dantiqua-
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D 56 31 MAGGIO 2008
Il lampadario dellacucina compostoda una collezionedi calici coloratidantiquariato.Molti mobili eoggetti ideati da leisono dacciaio
satinato. In basso,frammenti dipezzi antichi, ciotoledco mescolatea recipientidantiquario.
riato diventa il lampadario della cucina,e poi ci sono le opere darte dei suoiamici, le sue borsette, e i molti libri dar-te. Tutto in un rincorrersi di materiali ecolori. Ma il vero cuore pulsante dellacasa di Nathalie un MacBook adagia-
to sul lungo tavolo spoglio nel salone,feticcio della sua nuova ossessione: In-ternet. Al computer Nathalie passa oree ore, aggiornando il suo sito Full ofChic (www.fullofchic.comironicamente - ascicura -, dove raccon-ta i suoi amori, in uno spazio aperto atutti. Notando la mia bicicletta alluscita,Nathalie confessa entusiasta il suo tra-volgente progetto: la prossima estateattraversar lEuropa in sella a una bici-cletta, trainata da una nuova passione.
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In principio furono i grandi
hotel di lusso del secolo
scorso. Poi ci fu Las Vegas,
gli alberghi seriali e masto-
dontici. Seguiti, forse per rea-
zione a una simile spersona-
lizzazione, dai boutique hotel:
alberghi in genere da non pi
di duecento stanze, molto inti-
mi, connotati da un forte con-
tenuto di design. Adesso pare
che si stia entrando in una
nuova fase: il lusso generazio-
nale, fatto su misura a uso e
consumo del cliente. Meglio
se vip. Lidea di lusso che
abbiamo noi trenta/quaran-
tenni diversa da quella che
avevano i nostri genitori. Per
quanto mi riguarda, vorreimettere a punto e lanciare le-
quivalente del Four Seasons
di questa generazione. Per
mio padre quel posto era il
massimo, io ho bisogno di
stare in un hotel dove esco
dalla camera e, in qualche
modo, percepisco dellener-
gia. Sam Nazarian ha le idee
chiare, quando si tratta di
spendere due parole su SLS,
la nuova catena di alberghi di
lusso che sta lanciando negli
Stati Uniti. Sam Nazarian,
trentaduenne imprenditore
americano, stato definito dal
magazine Business Week
Emperor of Cool; possiede
quattro night-club e due risto-
ranti giapponesi di nome Kat-
suya nella sola Los Angeles,
svariati hotel in giro per il
mondo e una casa di produ-
zione cinematografica. Il tutto
sotto linsegna della sua SBE
Entertainment Group Holding.
SLS Hotels un progetto tut-
tora in rampa di lancio, al
quale Sam si dedica ormai da
quattro anni. Abbiamo lavo-
rato per costruire prima ilbrand degli hotel, metodo che
nel campo alberghiero non
cos diffuso. Di solito si fa il
contrario, ma siccome ho gi
lanciato ventidue hotel nella
mia vita, so che se costruisci
prima lhotel e poi il brand,
31 MAGGIO 2008 D 59
LA CATENA DEI
LUXURY HOTELANTISOLITUDINE
INCONTRIInventareprima il brande lattrazione,poi ledificio.Lesperimentodi Sam Nazarian,che trattagli alberghicome fosseroabiti-couturedi Federico Sarica
In alto. S. Nazarian e P. Starck;
lesterno del Foxtail Restaurant
a Santa Monica; interno dellHyde
Lounge di Beverly Hills.
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D 60 31 MAGGIO 2008
ROCKSTAR & TRAVEL AGENCYParlando di alberghi, sono notevolmente cambiate le cose
anche allinterno dello star system musicale.
Sono lontani i tempi delle groupies e delle camere sfasciate,
ha dichiarato recentemente al New York Times Jennifer
Chiara, agente di viaggio delle rockstar. Caff biologico,
acqua naturale e stanze nella parte pi silenziosa dellalbergo.
Sono le richieste pi diffuse tra i miei clienti. E se un tempo
gli albergatori tremavano allidea di ospitare una band,
oggi farebbero di tutto per soddisfare le loro esigenze.
LHotel Rivington, nel Lower east Side, a New York, ha appena
due anni ed stato pensato per essere, come afferma il suo
general manager Jeffrey Felshaw, un rock and roll mini bar
con tanto di uscita sul retro in caso di paparazzi. La musica
un grande business, va trattata come tale. Ci teniamo
a stringere partnership con etichette e management, e
facciamo di tutto per soddisfare le loro richieste, affermaTony Fant, presidente delSoho Grand e del Tribeca Grand di
New York. E le richieste delle rockstar, finiti i tempi degli
ingressi in moto nelle lobbies, hanno assunto forme pi
salutari. Si va dalla propria palestra di casa montata in
camera, fatta da Taylor Hawkins dei Foo Fighters, agli schermi
piatti da 33 pollici da collegare alliPod, che spopolano fra
personaggi come James Blunt, Fergie e Ludacriss.
E che dire del 60 Thompson di New York che, a seguito di una
visita di Lenny Kravitz in cui ha richiesto di avere il suo cuoco
in cucina, ha ridisegnato questultima in base alle richieste
dello chef per la prossima visita della rockstar?
IL DREAM TEAMLO CHEF JORGE ANDRES, IL DESIGNER MURRAY MOSS,LO STILISTA PASCAL HUMBERT E, SU TUTTI, STARCK
lespansione limitata. Quello
che volevamo fare, e penso
che stiamo centrando lobiet-
tivo, era avere un marchio ri-
conosciuto e riconoscibile
ovunque, che potesse andare
in qualche modo oltre al luo-
go fisico. Per costruire un
marchio con la M maiuscola,
Nazarian ha voluto il meglio
dei partner possibili accanto a
s, un vero e proprio dream
team
partner ci sono Jorge Andres,
il miglior chef spagnolo e pro-
babilmente del mondo, Mur-
ray Moss al cui studio affi-
dato tutto il design del retail
SLS, lo stilista francese Pa-
scal Humbert che ha dise-
gnato le divise, Tecnogym,
lindustria italiana leader nel
settore fitness, Cassina per gli
arredi e, su tutti, Philippe
Starck. Al quale Nazarian
riuscito addirittura a far firma-
re un contratto in esclusiva di
quindici anni per tutto il Nord
America. Lavoriamo insieme
da cinque anni, una perso-
na fantastica, racconta Na-
zarian a proposito di Starck,
ora uno dei miei migliori
amici, ma allinizio mi ha rifi-
lato una serie di no incredibi-
le. Non stato facile n con-
tattarlo n convincerlo a veni-
re a lavorare a Los Angeles. Il
primo progetto che gli ho pro-
posto stato il ristorante giap-
ponese Katsuya, ma lui era
scettico, diceva ora non pos-
so, sono a Parigi, poi a Lon-
dra, poi a New York, poi devo
andare in Cina e blablabla.Infine si convinto che la no-
stra partnership poteva esse-
re eccitante e prolifica. Si
fatto pregare ma alla fine non
solo ha detto s, ma addirittu-
ra ha riscritto la sua agenda
dei prossimi anni in base ai
nostri progetti comuni. Quindi
abbiamo fatto il primo risto-
rante, poi un secondo, poi
abbiamo lavorato su un hotel
Dallalto. La zona Lounge &Dancefloor del Foxtail di SantaMonica; lesterno dellSLSHotel di Beverly Hills; la diningroom dellhotel KatsuyaBrentwood di Los Angeles.
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a Miami. E a quel punto ab-
biamo firmato il contratto.
Aprir a settembre a Beverly
Hills il primo hotel SLS; avr
trecento camere e sar la rea-
lizzazione pratica di quella
che, per Nazarian, la defini-
zione di lusso contempora-
nea: Stile, unicit, servizi ed
efficienza. Sar un luogo dove
la sinergia del gruppo SBE
esprimer il suo massimo. Il
cliente avr tutto ci di cui
necessita per divertirsi, ripo-
sarsi e lavorare. Tutto a porta-
ta di mano e contemporanea-
mente tutto ben distinto e se-
parato. Ristorante nuovissi-
mo con piscina sul tetto, fir-
mati naturalmente Starck,
nuovo sushi bar Katsuya nella
lobby. Lobby nella quale tro-
ver anche posto quello che
abbiamo chiamato Bazaar,
ci tiene ad aggiungere Naza-
rian, una sorta di mercato
aperto con quattro diversecucine al suo interno e un ne-
gozio dove ogni singolo ogget-
to, disegnato da Moss per
SLS, sar in vendita. Ma il ve-
ro valore aggiunto sar quello
di non far mai sentire solo il
cliente durante il suo soggior-
no. Oggi, in un qualsiasi hotel
di lusso di una qualsiasi capi-
tale del mondo, per quanto il
livello sia alto il cliente, appe-
na varca la porta e si ritrova
in strada, solo. Questo da
noi non succeder.
Lattenzione maniacale per il
cliente, meglio se vip. Questa
sembra essere la nuova os-
sessione, il livello due del fe-
nomeno boutique hotel. La
nuova parola d'ordine sembra
essere, costruiamo i nostri
servizi a seconda delle loro
esigenze. Come ti dicevo pri-
ma, la nostra compagnia SBE
possiede gi diversi night-club
e ristoranti a Los Angeles, tutti
frequentati da un certo tipo di
clientela, da Paris Hilton a
Tom Hanks, a molti altri,
continua Sam. Abbiamo un
elenco di quattrocento clienti
molto speciali di cui monito-
riamo e studiamo comporta-
menti, gusti, abitudini. Parlia-
mo con loro, coi loro uffici
stampa, coi loro assistenti.
Cerchiamo un dialogo per im-
parare, cos da non farci mai
trovare impreparati. Che cosa
gli piace e che cosa no,
quando il loro compleanno,
in quali zone del mondo viag-
giano di pi, a che ora di soli-
to arrivano in hotel, se preferi-
scono fare il check in tradizio-
nale o in camera. Questo no-
stro file, oltre a essere in con-
tinuo aggiornamento, si-
multaneamente condiviso da
tutte le strutture SBE in giro
per il mondo. La tecnologiasar un tratto comune degli
hotel SLS che ci permetter
di non lasciare mai il cliente
da solo. Dormi da noi, lavori
da noi, mangi da noi e poi
puoi uscire e andare a ballare
nel nostro night. E tutto que-
sto senza dover fare un mee-
ting nella stessa stanza dove
magari altri ospiti stanno be-
vendo il t.
EVITIAMO QUELLO CHE SUCCEDE SEMPRE IN UNQUALSIASI HOTEL DI LUSSO: IL CLIENTE, APPENA VARCALA PORTA E SI RITROVA IN STRADA, SOLO. DA NOI NO
In alto da sinistra. Interno
del Katsuya Brentwood e il Bar
dellHyde Lounge di Beverly
Hills. Qui a fianco. Tavolo del
Katsuya Restaurant, Hollywood.
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31 MAGGIO 2008 D 65
AVVENTUREIN 31 MQ
PROGETTO Togliendo volumi in modo selettivo, come si facon una pietra preziosa, Yasuhiro Yamashita ha trasformato una
minuscola casa di Tokyo in unabitazione piena di respiroproduzione e testo di Kristina Raderschad Foto Christian Schaulin
Lesterno diReflectionof mineralhouseprogettata
dallAtelierTekuto. Lafacciata haununicafinestra.Ledificio di 31 mqcalpestabili.
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D 66 31 MAGGIO 2008
Man mano
che si sale
lungo la
scala
pieghevole
dacciaio, si
avverte una
maggior
leggerezza.
Yuka e Susumu Kama-ta non se ne intende-vano molto di archi-tettura, quando si so-
no imbarcati nellambiziosoprogetto di costruire una ca-sa. Ma cera una cosa di cuierano assolutamente certi:doveva risultare quanto pigrande e spettacolare possibi-le. stata la Crystal BrickHouse, realizzata interamentecon blocchi di vetro, ad attira-re lattenzione dei coniugi Ka-
mata su Yasuhiro Yamashita esul suo Atelier Tekuto. I clientiavevano due elementi fissi eirrinunciabili in testa: un par-cheggio coperto per la loroautomobile nella zona dellin-gresso e degli interni spaziosi,inondati da quanta pi lucepossibile. Non era impresa fa-cile considerando che il terre-no misurava 45 mq e si trova-va a un incrocio, incuneatofra gli edifici vicini. Ma Yasu-hiro Yamashita riuscito a ge-
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D 68 31 MAGGIO 2008
stire lincarico con abilit. Il
suo progetto Reflection of
mineral ha trasformato quel-
le che sembravano condizioni
negative - il dover sottrarre lo
spazio per il parcheggio da
una superficie gi angusta e
le difficolt legate agli edifici
circostanti - in elementi positi-
vi. Lattenta rimozione di alcu-
ni volumi e linclinazione e la
rottura di alcune superfici
hanno permesso alla casa di
svelare la sua bellezza e com-
plessit spaziale. Avvicinan-
dosi, si scorge inizialmente
una sola finestra, realizzata
sulla facciata. Sembra un
enorme peep-show, e rende
ancora pi sorprendente la
zona interna, una volta entra-
ti. Dallingresso, dove stato
Al pianosuperiore,
una parete
a specchio
permette
di accedere
al bagno
e raddoppia
la luce in
camera.
LE RICHIESTEDELLA COPPIA: UNA CASASCENOGRAFICA,
INONDATA DI LUCE.IN UN TERRENO DI
SOLI 45 MQ, STRETTOTRA I VICINI,
A UN INCROCIO
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D 70 31 MAGGIO 2008
Dallingresso,dove statoinserito unbagno per gliospiti, siscende incamera daletto. Sopra, lacucina illuminata daun cuneovetrato.
inserito un box che fa da ba-gno per gli ospiti, si scende
nella camera da letto, dove la
luce del sole sembra filtrare
dal nulla per illuminare il lo-
cale dallalto - attraverso un
pannello di vetro opaco, inse-
rito nella zona compresa fra la
facciata e la casa adiacente.
Man mano che si sale lungo
la delicata scala pieghevole in
acciaio, si avverte una sensa-
zione di sempre maggior leg-gerezza: accanto al blocco
cucina del primo piano si
scorge un cuneo vetrato nella
facciata, mentre sopra la gal-
leria ricavata al secondo pia-
no, la casa sembra aprirsi
verso il cielo grazie a una fi-
nestra triangolare. Una parete
a specchio contribuisce ad al-
largare lo spazio e permette di
accedere al bagno.
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D 72 22 FEBBRAIO 2003
Lo psico gardendi Cao-PerrotGIARDINI Enormi fusi sulla scogliera, nascondigli segreti,prati come ondee megaparchi in Cina: Andy, Xavier e gli spazi multisensoriali di Leonora Sartori
Un giardino non una vetrina o una stanza dariempire. pi simile al mare, una sostanza viva,profumata e intensa, in cui immergersi e uscirediversi da prima. Qualche traccia resta sempre.Sar che vengo dalla campagna e non posso pen-sare al verde come a qualcosa da osservare con
distacco. Per me, cresciuto in una famiglia di contadini, diventa-re landscape designerre che ha a che fare con la terra e ti resta sotto le unghie, con losporco, gli odori e le pagliuzze che si infilano tra i capelli. XavierPerrot ha 28 anni ed la met europea dello studio Cao-Perrot.Incontr Andy Cao nel 2000 a Chaumont, il famoso festival fran-cese di giardini sulla Loira. Xavier era uno studente di provinciacon un corso triennale in landscape design in tasca, mentreAndy era un artista vietno-americano trentacinquen-ne diventato famoso nel 1998 per il Glass GardenLos Angeles. Pochi mesi dopo lavoravano insieme,come solo la tecnologia permette, uno dalla Califor-
In questa pagina.Dallalto. Red Box,
evento realizzato pressolaccademia americanaa Roma. Nella paginaa fianco. Dallalto.Cocoons,San Francisco,2003. Tre enormi sfereschiacciate disegnatedallarchitetto WilliamMassie. Avvolte da oltre8 km di tela colorata,ruotano su se stessegrazie al vento,sullascogliera della citt diEmeryville,in California.Disegno per il progettodel Guangming CentralPark,Shenzhen,Cina.
FotodiS.
Jerrom
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31 MAGGIO 2008 D 75
nia, laltro dalla Francia, incontrandosi solo due o tre volte lan-no. Il segreto? Una sintonia sorprendente (intervistati separata-mente, rispondono alle domande in modo identico, stesse cita-zioni, stessi riferimenti, accento orientale uno, erre moscia lal-tro). Qual leffetto dei vostri interventi? Creare total environ-ments, cio giardini cinque-sensi simili a dipinti, che funzioninoda terapie di benessere. Come gli enormi fusi colorati che si av-vitano sulla scogliera, il prato di onde meditative, il giardino sur-realista di vetro blu, con massaggi, musica e incensi, e gli aran-ceti che spuntano dal lago senza un perch. La prima cosa cheabbiamo cercato di fare insieme stato disimparare tutto quelloche avevamo studiato. Dimenticare le regole, gli stili, le lezionidegli architetti e dei paesaggisti. Ricominciare da zero, mesco-lando tradizione vietnamita e romanticismo parigino. Abbando-nati i dogmi da cosa avete preso ispirazione? Dallo spirito di av-ventura di stilisti come Rei Kawakubo o Yohji Yamamoto, dalle-clettismo del perfume designer Serge Lutens, dalla poesia ipnoti-ca di Louise Gluck. Lidea per il Lullubay Garden, a Sonoma inCalifornia, nata invece guardando il film Dreamsin cui un personaggio entra in un quadro di VanGogh. Andy e Xavier hanno fatto lo stesso: un di-pinto tridimensionale in cui camminare ispirato alpittore giapponese Katsushika Hokusa, un giardinodi onde costruito da 200 lunghi tappeti di nylon co-lorato intrecciati da pazientissime mani vietnamite,
Il primo passo: disimpararele lezioni degli architetti e le regole dei
paesaggisti. Ripartire da zero,mescolando tradizione vietnamita e
romanticismo parigino
In questa pagina.Dallalto. Jardin desHesprides,Montreal,2006. Installazione per ilfestival Jardins de Mtische si svolge nonlontano dal fiume SanLorenzo. Renderingpreparatori del progettoper il Guangming CentralPark,Cina. Nella paginaaccanto,dallalto.Il surreale KerpunsGarden,in Bretagna,Francia, 2004,constriscie di lavanda e unmanto di onde derba inmovimento. Scenedal matrimonio dellastilista Kim Nguyen conlattore Bill Blocknellisola di Nantucket(Massachusetts, Usa).
FotodiL.
Tanguay,Y.Maltais,
M.
Laverdire,
S.
Jerrom,
C.
More
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31 MAGGIO 2008
FotodiS.
Jerrom
il tutto delimitato con reti da pescache modulano i riflessi della luce, avolte invisibili, a volte abbaglianti. Ce-rano anche musicisti francesi a suona-
re ninananne vietnamite. Poi bisognava togliersi le scarpe. Comeentrare in un tempio. Perch il total environmentsocchi, ma per tutti i sensi: naso, gusto, piedi, equilibrio, immagi-nazione. Nellinstallazione per il Jardine des Hesprides a Mon-treal cera una lanterna oversize dove nascondersi, suoni, incen-si orientali, papaveri himalayani, aranceti, zafferano iraniano eprofumo di mare. Il giardino totale di Cao-Perrot un paesaggiomentale tradotto nella natura. Psico garden,che costruzioni, perch il landscape artistun arredatore dinterni. Non sposta vasi insomma, non comprasdraio dautore, ma disegna linconscio di ognuno di noi e vi-sualizza storie damore. Quali sono gli errori pi comuni neigiardini della gente? Non ci sono errori, solo un gusto poco raf-finato. Esistono i trend addictedstatus symbol del gardening trendyMcMansion (case dallarchitettura simile ai McDonalds) in Cali-fornia cos come in Vietnam, alberi di banano in Bretagna, per-golati con gnomi, anfore finto romane e fontane pirotecniche sti-le Las Vegas. Noi ci teniamo lontani dai simbolismi codificati daaltri. Ci che finto non dovrebbe stare nei giardini, sono luoghivivi. Il prossimo progetto il megaparco di Guangming, nuovacitt in veloce costruzione (si prevede che sia ultimata tra dueanni) dellarea di Shenzhen, in Cina: 240 ettari di parco (2/3 di
Central Park a New York, ndrlando noto e ingoto, contemporaneit e tradizione. Seminiamoindizi, esche per la mente. Solo attraverso la conoscenza si creavera meraviglia. Lignoranza non accende nessuna sinapsi.
Dallalto. InstallazioneCloud (Nuvola)al Fairchild Tropical
Botanical Garden,Miami, 2007. Altrirendering per il Centralpark della citt diGuangming in Cina.Installazione LullubayGarden, per ilCornerstone Festivalnella valle di Sonoma inCalifornia, 2004. I lavoridi Cao-Perrot, insiemead altri paesaggisticontemporanei, sono nellibroAvant Gardeners,Thames & Hudson.
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31 MAGGIO 2008 D 81
Non solo collega
una riva allaltra. Il
ponte riunisce
presso di s, terra
e cielo, i divini e i
mortali. A chi non capitato,
almeno una volta nella vita, di
citare le parole del filosofo
Martin Heidegger per fare col-
po su amici e amanti calcan-
do passerelle sospese sul vuo-
to. Soprattutto negli anni in
cui ci si imbeveva di genius
loci, perch il ponte, diceva
Martin, prima che una qual-
siasi infrastruttura, un luo-
go. Luogo pieno di oscillazio-
ni, a volte, come la prima volta
LUOGONONLUOGOARCHITETTURA Passeggiare in una struttura sospesae sexy (grazie ai calcoli). Non arte, sono ponti di Michele Calzavara
Il Webb Bridge, dello studio
Denton Corker Marshall
nellarea portuale di Melbourne.
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D 82 31 MAGGIO 2008
del Millennium Bridge, che a
filo del Tamigi ci ha traghettato
nel Duemila andando in riso-
nanza anche con questo nuo-
vo secolo traballante, oltre che
con i passi dei pedoni. Certo,
oscillante, ma sempre meno
del ponte sul Tacoma Narrow,
Washington. Questo, verso le
11 del mattino del 7 novem-
bre 1940, a forza di dimenarsi
sotto lazione di un vento a 65
km orari croll dopo unora di
spettacolari torsioni. Errori di
calcolo, allora, nonostante gli
ingegneri fossero assoluta-
mente sicuri del fatto loro. Ma
il calcolo, si sa, non tutto:
Secondo alcuni autorevoli te-
sti di tecnica aeronautica, il
calabrone non pu volare, a
causa della forma e del peso
del proprio corpo in rapporto
alla superficie alare. Ma il ca-
labrone non lo sa e perci
continua a volare, diceva Igor
Sikorsky, pioniere dellaviazio-
ne. Oggi che uningegneria so-
fisticata produce calcoli ad
hoc per unimmaginifica con-
temporaneit, quelle deforma-
zioni diventano poetiche me-
tafore, anche dellinstabilit: i
Wilkinson Eyre Architects han-
no sicuramente pensato a
quelle forze nel Tensegrity
Bridge, passerella sospesa tra
le gallerie del National Buil-
ding Museum di Washington,
avvolta in un reticolo di tubi di
vetro tenuti insieme da cavi in
tensione, chiaramente ispirata
ai tavolini che Theodore Wad-
dell disegnava per Cassina nel
72. Ma qui ne hanno fatto
Sopra, unamorbida S si snoda
sopra il torrente
Areuse, opera diLaurent Geninasca
e BernardDelefortrie (studio
GD Architectes
di Neuchtel).
TRA LE SPONDEDEL TORRENTE
AREUSE, INSVIZZERA, UNASCATOLA DI ESILILAMELLE DABETE,LEGGERMENTECURVA, COSTRUITAALTROVE E CALATADALLALTO. PERNON DISTURBARE
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D 84 31 MAGGIO 2008
uno spettacolo interattivo disuoni e di luci sotto il peso dei
visitatori. Poi, chiss se pen-savano anche a quei dondoliiprogettando il ritorto Bridgeof Aspiration, tra la RoyalBallet School e la Royal OperaHouse di Londra, e non solo aun ginnico movimento di dan-za cristallizzato sopra i pas-santi di Floral Street. Metaforalegata al luogo, questa, comequella del Webb Bridge, a cuii progettisti australiani DentonCorker Marshall danno formanellarea portuale di Melbour-ne, come parte di un pi este-
so programma di arte pubbli-ca. Lartista Robert Owen, concui hanno collaborato, qui im-maginava una trappola per leanguille tipica dei Koori (gli in-digeni australiani dello Stato diVictoria). Poi lidea si tradot-ta in una ragnatela metallicache potrebbe anche essereuna rete da pesca, ma inve-
ce un sinuoso ponte pedonalee ciclabile (anche se i ciclisti
sembra che si lamentino unpo) lungo 80 metri, necessaria coprire, tra una curva e lal-tra, il dislivello tra la sezione diponte esistente e lo sbarcosulla banchina. Ma quandoun luogo parla, lapproccio picostruttivo ascoltarlo piutto-sto che intrattenere una con-versazione, sostengono Lau-rent Geninasca e Bernard De-lefortrie dello studio GD Archi-tectes di Neuchtel. E loro,quel luogo tra le sponde deltorrente Areuse nella Svizzera
occidentale, lhanno ascoltatoe trattato bene, con una sca-tola diafana di esili lamelle diabete, leggermente curva co-me una S appena accennata,costruita altrove per non di-sturbare, trasportata in elicot-tero e posata dallalto con mil-limetrica delicatezza. Non ce-ra altro modo, in verit, troppo
lontane le vie asfaltate, tropposmilze le vie dacqua. Vie che
permetterebbero ben altr islanci, quello del Living Bridgedelluniversit di Limerick, inIrlanda, nervosa struttura chesi immerge in unarea protettae sfuma nel paesaggio bosco-so alle sue estremit, o i 170metri del Nescio Bridge sulRijn Kanaal, vicino ad Amster-dam, liscia cerniera per pedo-ni e ciclisti che ricuce il terre-no conquistato al mare. ilponte pi lungo dOlanda, maqui i numeri interessano poco,perch lo spazio della pura
estensione matematica noncontiene spazi e posti. In essonon troveremo mai dei luoghi,cio delle cose del tipo delponte, commenta ancoraHeiddegger. Sar per questoche di avere il ponte piesteso del mondo, sullostretto di Messina per esem-pio, non ci importa granch.
IL LIVINGBRIDGE,
DELLUNIVERSITDI LIMERICK,IN IRLANDA,
UNASTRUTTURA
NERVOSA CHESI IMMERGE IN
UNAREAPROTETTA ESFUMA NELPAESAGGIO
Progetti dellostudio WilkinsonEyre Architects.
Sopra, il NescioBridge sul RijnKanaal, Olanda,qui accanto,la TensegrityBridge, aWashington.A sinistra, ilLiving Bridgea Limerick, inIrlanda.
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Konstantin Grcic, nato nel 1965, dopo aver studiato alRoyal College of Art di Londra e aver collaborato con JasperMorrison, fonda il suo studio a Monaco nel 1991. Al Salonedel Mobile di questanno ha presentato nuovi progetti conFlos, Plunk e Cassina (www.konstantin-grcic.com .Un ambito del design che ti piacerebbe investigare?Vorrei provare il textile design e confrontarmi con materialimorbidi, e non rigidi come legno o plastica. Un giorno mipiacerebbe anche disegnare unautomobile: unconcentrato di conoscenze davanguardia dove simescolano ingegneria, design, textile, cromia e meccanica.I designer: inventori o perfezionatori di ci che c gi?Il nostro lavoro non crea quasi mai, ma semprelevoluzione di un progetto precedente. Nel caso del mioultimo progetto, la sedia a sbalzo Mytotratta dellevoluzione della sedia plastica. Niente di nuovoinsomma, ma un perfezionare attraverso conoscenze einformazioni contemporanee e attuali. Solo unmiglioramento lento, ma inarrestabile.I tuoi progetti nascono a colori o in bianco e nero?Disegno a colori, ma lavorando con grandi aziende la scelta
cromatica sempre molto delicata, e arriva alla fine delprocesso spesso vincolata a tendenze di mercato.
KonstantinGrcic conla poltroncinaa pozzettoKanu perCassina.
PROTAGONISTI (O QUASI)I professionisti che giocano con
minimalismo e tecnologia,quelli alla loro prima volta, con poetici
progetti sottosopra. I gruppi, per cuilavorare e vivere la stessa cosa, e i
solitari che disegnano dialoghiinteriori. Tra i tanti designer presenti
al Salone del Mobile, ne abbiamoavvicinato qualcuno per voi
di Leonora Sartori
Foto Alistair Taylor Young
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31 MAGGIO 2008D 88 D 89
Guillaume Delvigne e Ionna Vautrin,classe 79, hanno studiato a lcole deDesign Nantes Atlantique. Assistentirispettivamente di Marc Newson eRonan & Erwan Bouroullec, oggi fanno
parte del design collectiveSalone hanno presentato la collezionein vetro OvertureForma o funzione?Sono due aspetti inseparabili. Studiamomolto il lato plastico di un oggetto,perch possa rispondere allo scopo percui stato pensato. Cerchiamo peranche una storia da fargli raccontare eunanima, che lo distingua dagli altri.Progettate a colori o in bianco e nero?Il colore parte importantissima dei
nostri oggetti che spesso nasconocolorati fin dai primi schizzi. Nelprogetto per la Fabbrica del vapore diMilano, la tonalit scura del vetro vuolericordare il fumo grigio dei camini.
Progetti e maestri per il confronto?Ettore Sottsass, Bruno Munari eAndrea Branzi. Per il nostro ultimolavoro, abbiamo preso ispirazione dallefoto di fabbriche dei fotografi tedeschiBernd e Hilla Becher.Cosa immaginate nel futuro del design?I designer dovrebbero essere pi attentialla sostenibilit dei loro progetti.Bisognerebbe pensare a oggettidisegnati cos bene, che la gente nonse ne vorrebbe pi separare.
La designerolandeseIneke Hanscon la sediadi legnocolorata Flyper Arco.
GuillaumeDelvigne e IonnaVautrin conOverture,collezione divasi in vetro perIndustreal.
Ineke Hans, nata nel 66, dopo aver lavoratoda Londra per Habitat, tornata inOlanda e ha fondato lo studio InekeHans/Arnhem. Al Salone di questanno, hapresentato due sedute con Arco e Cappellini(www.inekehans.comFonti di ispirazione?Il comportamento della gente quando non sisente osservata, o quando le cose nonvanno come dovrebbero: momenti di rottura,in cui dobbiamo adattarci velocemente alcambiamento.Pieno o vuoto?Il pieno, quando sembra vuoto.Hand made o serialit industriale?Entrambi, ma quando si imbocca una delledue strade, importante avere il coraggio dispingersi fino allestremo.Tradizione o innovazione?
Le tecniche tradizionali o il gusto r tropossono essere ottimi punti di partenza perinventare. Lunico errore trattare latradizione in modo tradizionale, megliomescolarla con la contemporaneit, conmetodi sperimentali o materiali tecnici.Cosa immagini nel futuro del design?Anche se sono una designer, credo che ilmondo sia troppo pieno di oggetti. Cerco perdi apportare nelle cose che faccio una certadose di innovazione, nella tecnica utilizzatama anche nella scelta dei materiali o nellafunzionalit. Lideale sarebbe riuscire adavere un prodotto bilanciato sotto tutti questipunti di vista. Allora sarebbe perfetto.
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Nati entrambi nel 76 a Tel-Aviv,Yael Mer e Shay Alkalay hanno studiatoa Londra e Milano per poi fondareinsieme lo studio Raw-Edges. Erano alSalone con Establied & Sons e Arco(www.raw-edges.comIl vostro rapporto con i colori?Non restiamo mai indifferenti, sfogliandoil catalogo dei colori Pantone o quando ciregalano uno stock di nuovi pennarelli!I colori sono musica visuale. incredibilequanto diverse combinazioni osfumature cromatiche possanoinfluenzare il nostro stato danimo.La vostra paura pi grande?Che tutti questi megatelevisori Lcd ultra-piatti e gli home theatre facciano
chiudere le sale cinematografiche.Finirebbe la magia. Adoriamo i film eabbiamo sempre la sensazione di nonguardarne abbastanza. Sono una formadarte superiore che unisce al megliotesti, recitazione, musica,immaginazione, umorismo, ritmo e moltoaltro ancora. Per noi, una fontedispirazione fenomenale.Il luogo pi interessante dove lavorare?Londra, una citt megaglobalizzata dovecontinuano a succedere un sacco dicose. un mix di culture diverse, saporie punti di vista. Insomma se davveroil mondo sta diventando un grandevillaggio, allora Londra di sicuro il luogodove andare per prendere ispirazione,assaggiare quello che succede etornarsene a casa contenti.Forma o funzione?La funzionalit ci che distingue ildesign dallarte. Il grado di funzionalit diun oggetto per un confine mobile e cipiace molto giocare su questo limite.
Shay Alkalay eYael Mer di Raw-Edges Studio conStack, cassettieradisegnata daShay perEstablied&Sons.
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D 92 31 MAGGIO 2008
Oki Sato nato in Canada nel 77 e si laureato inarchitettura alluniversit di Tokyo. Dal 2002 ha fondato lostudio Nendo in Giappone, che ha una sedeanche a Milano. Questanno ha curato lallestimento per LexusL-finesse con il tema Elastic diamond e ha disegnato perCappellini, De Padova e Guzzini (www.nendo.jpQual il fine dei tuoi lavori?Cerco di dare alla gente la possibilit di sperimentare piccolieureka quotidiani. La nostra vita piena di momentistupefacenti, di cui ci dimentichiamo per molto in fretta.Io cerco di conservarli, custodirli e trasformarli conlimmaginazione fino a farli diventare tavoli, sedie o installazioni.Semplicit o complessit?Quello che disegno sempre facile e di immediatacomprensione. Non ricerco un minimalismo freddo, ma dotatodi una certa dose di ironia, simpatia e funzionalit.Vuoto o pieno?Amo il vuoto, lo spazio libero, riempito per di una storia o diuna personalit.Il tuo approccio al lavoro?Sono assolutamente pigro. Amo perdere tempo e immaginare.Inizio sempre disegnando a mano. Poi uso il computer per
realizzare loggetto tridimensionalmente. I miei collaboratori e ioabbiamo creato una collezione che si chiama 1%, al limite traartigianato e industriale. Produciamo solo cento pezzi peroggetto, cos chi compra possiede l1% della collezione. Nendoin giapponese significa creta. Cos le nostre idee sono duttili,versatili, flessibili e spaziano in campi diversi.
Ilaria Marelli e iltavolo Accordodisegnato per Fiam,vincitore del premio
Young & Design 08.
Oki Sato dellostudio Nendo elallestimentoper Lexus construtture mobiliispirate aldiamante.
La designer italiana Ilaria Marelli nel2004 fonda il laboratorio di idee IlariaMarelli Studio. Fa parte del Consiglioitaliano del design. Al Salone hapresentato progetti con Fiam eCappellini (www.ilariamarelli.comVantaggi e svantaggi di esseregiovane + designer + italiana?
Litalianit allestero percepita comeun valore in s, ma la realt non unitaria: le diversit regionali sono tantee vivere tra il polo culturale di Milano equello mobiliero della Brianza puessere molto diverso da lavorare aSassuolo, tra i grandi gruppi ceramici,o a Venezia circondati dalla cultura delvetro e dellarte. Essere giovani inItalia spesso considerato sinonimo diinesperto, quindi tendo a glissarelet, e dopo dieci anni di lavoro midefinisco una professionista e basta.A mano o industriale?Il mondo industriale del made in Italy ancora fatto di tanta manualit:i rivestimenti si cuciono e rifinisconoa mano, le saldature si spazzolanoa mano cos nasce la qualit chealtri ci invidiano.Colori o monocromia?Mi piace lavorare tono su tono, condue colori a contrasto. Preferiscogiocare con delicatezza, pochi colorialla volta, in modo da valorizzarela forma delloggetto piuttosto chesopraffarlo in un arcobaleno.
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Le svedesi di Front design erano a Milano conSwarovski, Coin, Moooi e allo spazioRossana Orlandi (www.frontdesign.seConsigli per designer esordienti?Si dovrebbe puntare su collaborazioni aperte econsapevoli tra diverse forme di creativit.Il dialogo tra conoscenze professionali provenientida campi lontani motore di invenzionistraordinarie. Un altro settore da sondare linterattivit tra consumatori e prodotti.Che rapporto avete con il vostro Paese?Potremmo lavorare ovunque nel mondo, perch sesiamo tutte e quattro insieme ci diamo forza ediventiamo invincibili. La Svezia rimane un luogo riccodi opportunit lavorative per quattro giovani donne.Le vostre fonti di ispirazione?La scienza, la moda, ma anche la nostra vitasentimentale (Charlotte von der Lancken, la quartaFront, non nella foto perch aspetta un bambino, ndr
Nata in Spagna, Patricia Urquiola,dopo aver collaborato con AchilleCastiglioni e Vico Magistretti, apreuno studio a Milano nel 98. AlSalone di questanno ha presentatonuovi prodotti con Rosenthal,Panasonic, Moroso, Emu, Kartell,De Padova, Agape e Artelano(www.patriciaurquiola.com
Qual la tua relazione con i colori?Dopo aver letto il libro di DavidBatchelor Cromofobiapaura del colore e penso alle forme.Handmade o serialit?Lindustrial design si basa sullaserialit. La cosa piinteressante trovare soluzioni industriali pertecniche artigianali. I prodotti fattia mano sono ideali per i giovaniche non hanno ancora accesso allagrande industria produttiva.Cosa manca nel design?Strumenti per vivere meglio e avereuna vita pipiacevole. auspicabile
poi una maggiore attenzione al ciclodi vita dei prodotti e ai rifiuti.
31 MAGGIO 2008
PatriciaUrquiola nellospazio Morosocon la poltronaper esterniTropicalia.
Le Front Design(Anna Lindgren,Katja Svstrm,Sofia Lagerkvist)con le lampadeGlowper Coin.
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D 96 31 MAGGIO 2008
Mathieu Lehanneur, designerparigino nato nel 74, insegnaallcole des Beaux Arts de St-Etienne. Nei suoi lavori mescolanatura e tecnologia. Questannoera a Milano per un giro di
ricognizione. Lanno prossimo,chiss. Intanto alla Artists SpaceGallery di New York sono inmostra le sue curiose vasche perpesci (Local River, fino al 21/06,con Anthony van den Bossche,www.mathieulehanneur.com
Il Paese da tenere docchio?
Mi aspetto una rinascita degliStati Uniti. Il livello del designnon allaltezza del progressotecnologico e ingegneristico.Sembra che i designer statunitensiservano solo a confezionareinvenzioni tecnologiche. Quando
anche il design americano avr lasua rivoluzione, sar una boccatadaria fresca per tutto il mondo.Quali sono le cose che ti
piacciono?
Soggetti che non hanno nulla a
che fare con il design: un librosul vapore illustrato a fine 800,un trattato sulluso del drappeggionella scultura, le manifestazionidellinvisibile nellarte.Artigianale o industriale?
Credo molto nella produzioneindustriale. Lartigiano non punulla di fronte alla magicaperfezione della serialit e allepossibilit tecniche e riproduttivedella tecnologia industriale dioggi. Basta guardare una bottigliadi acqua minerale per capire:meravigliosa!
Acrobatismi
di Mathieu
Lehanneur,
durante
il Salone del
Mobile 2008.
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D 99
Belli (per noi)OGGETTI CULT Esili e in abito scuro, oppure avvolgenti esoffici. Ipercolorati, rasta o con la pancetta: gli oggetti del Salonedel Mobile, scelti per personalit a cura della redazione di D Casa
MOON SAFARI
Tropico, corpo luminoso a
sistema modulare di Giulio
Iacchetti per Foscarini
(prototipo). Una lanternacontemporanea. Diffonde
una luce morbida, calda,
tracciando ombre delicate.
Ricorda lattrazione per lAsia
anni Cinquanta, ma la struttura
in materiale plastico innovativo.
LEGGEREZZA ESTENSIBILE
Light, tavolo estensibile
in noce di Matthew Hilton
per De La Espada (a
partire da 4.140 euro).
Futuro o passato? Geometria
o antropomorfismo?
Nellincertezza tra categorie
lontane tra loro, ci si pu
incontrare a questo tavolo.
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D 100
LUCE DA SERA
Torch Light, lampade a
sospensione singola omultipla di Sylvain Willenz
per Established & Sons(a partire da 110 euro).Rigorosamente in nero,
come una black tie da seratagalante. Talmente forti dapoter stagliarsi da sole in una
stanza. Senza nientaltro.
TRAIN DE VIA
Divani Intersection diPhilippe Nigro & Les
Compagnons du Devoirnellambito di aide projet
VIA 2008 (prototipo). Mega
Lego morbidi che sfumanouno nellaltro come acquarelli.
Assemblare sedute facilecome abbinare un vestito.
RELAX TRA I FILI
Tropicalia, seduta di PatriciaUrquiola per Moroso, in
acciaio e intreccio di fili incuoio (1.645 euro).Un pomeriggio destate, in
giardino, pensando al boomdegli anni Sessanta. Accoglienza
lenta e confortevole. Graziealla tecnologia da XXI secolo.
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D 102
CONVERGENZE
Appendiabiti smontabile
in legno Bastone, di
Camille Blin (Ecal) per
CoinCasaDesign (prototipo).
La prova, ancora sperimentale,
che le rette parallele,
allinfinito, si uniscono. Resta
per un cruccio: vista
la funzione, verr nascosto
dagli abiti. Peccato.
METAMORFOSI VERDI
Collezione di vasi in
materiale sintetico Bloom
my buddydi Niels van Eijk e
Miriam van Der Lubbe (95
euro). Afro-reggae, damigella
cotonata, new punkesplosivo: questo progetto
off white mostra il lato quasi
incompatibile con la parola
(seria) design: lironia.
COMFORT ALLO SCANNER
Divano Club per interni ed
esterni, design Prospero
Rasulo, Zanotta, in acciaio
e incordatura in filo PVC
(2.700 euro). Vince una
sfida quasi impossibile.
Rendere invisibile un
divano (diversamente, chi lo
vorrebbe in un giardino?).
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D 104 22 FEBBRAIO 2003
BOING BOING
Type 1227, riedizione della
prima lampada Anglepoise,
di Kenneth Grange (155
euro). Per gli appassionati
dei maestri, quando questinon erano conosciuti come
tali e abitavano con dignit
gli interni no-brand dei
comuni mortali di allora (il
design del 34). La silhouette
antica, il gusto nuovissimo.
PETALO X PETALO
Collezione di piatti 16dishes
disegnati da Ichiro Iwasaki
per Guzzini in occasione
delliniziativa Foodesign
Guzzini Made in Japan
(prototipo). Leffetto di una
goccia in uno stagno, o lo
sfoglio mama non mama
di una margherita. Mai vista
tanta poesia in un piatto.
MINITRONO
PoltronaJ.J. di Antonio
Citterio per B&B Italia, in
legno di frassino e pellicciadi Mongolia (a partire da
3.460 euro). Compromesso
geniale tra eleganza spartana
svedese e pigrizia chic
mediterranea. Seduti
insieme, decenni di design
made in Italy e rigore nordico
(abilmente decantati).
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D 106 31 MAGGIO 2008
QUELLO CHE SERVE
Libri, scaffale in frassino
laccato del belga Michal
Bihain per Swedese (550
euro). Dalla presenza sottile,appena accennata, edelegante, come un film muto.Pu essere una micro-libreria, una scala, una bellapresenza in ambienti cheaspettano una funzione duso.
SUPPLEMENTARI (TEMPI)
Two-timer, doppio orologioda parete di Sam Hecht
(Industrial Facility) per
Established & Sons (da 210
euro). Per lanimo diviso indue di chi sta qui mavorrebbe essere altrove.Citazione (appena accennata)a Salvador Dal. Arancioenergetico, per giorni veloci.
MISTER BUG
Poltrona imbottita Bugdi
Paola Navone per Poliform,
a partire da 1.337 euro.
come certi uomini con lapancia. Solidi, benvestiti,gentili. Cos viene voglia dirilassarsi e di stargli accanto.E come loro, si scopre chequesta poltrona pu adattarsiperfettamente a qualunquecontesto e compagnia.
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31MAGGIO
2008
D109
UN FANTASTICO DJ VUARTE Elina Brotherus, finlandese, scatta foto lente, con il banco ottico. Sono omaggiai capolavori di Claude Lorrain, Caspar David Friedrich, Bonnard, Degas di Dora Carrington
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Courtesy gb agency Paris
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31 MAGGIO 2008 D 121
La vita in un
patchworkNEW DECORAttimi quotidiani, catturati in collage di stoffe e ricami. Le storiemorbide dellartista Laura McCafferty di Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto
Qui a sinistra,
Laura davanti
alla parete
tappezzata con
i suoi quilt.
Sopra, dettaglio
di Crufts Misfits
opera di tessuto
e ricamo.
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D 122
Quilt contemporanei,eredi della tradizione folk Usa,
che raccontano istantimetropolitani. O di provincia
Altri lavori di Laura.
Sopra, da sinistra,
Dancing on a Saturdayafternoon Wellys in
wales, Poppy in her
living room (sotto).
Laura McCafferty, artista
britannica con atelier a
Nottingham, sa cogliere
lessenza delle cose in
un gesto, un particolare. Po-
trebbe essere una fila di perso-
ne dallaria annoiata sedute in
metropolitana o lorlo di un ve-
stito. Coppie anziane che balla-
no o una stanza in disordine. In
ogni caso il suo sguardo verti-
cale e penetrante. E lo fa con
una tecnica antica che impli-
ca il ricamo e luso di pezzi di
tessuto. Una sorta di quilt
temporaneo, erede della tradi-
zione folk americana, grandi af-
freschi popolari in cui venivano
raccontate storie di famiglia.
Ma Laura vive nel presente e il
suo stile volutamente pi
sporco quasi ready made, e
proprio per questo vibrante, im-
mediato. Lo spaesamento di
fronte a soggetti inusuali come
lamericano medio con il cap-
pellino da basket di ordinanza
pronto ad addentare un gigan-
tesco hamburger o coppie di
anziani che ballano contrasta
deliziosamente con questa tec-
nica lieve e affascinante, in cui
convivono un forte segno grafi-
co e una sensibilit estrema
per la composizione e il gioco
dei colori, decisi, carichi di pat-
tern ridondanti, troppo reali per
esserlo davvero. In questa con-
traddizione, il suo approccio
riesce a dare una lettura intima
e critica della quotidianit.
(www.galanthusgallery.com)
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IL COLLAGE DELTEMPO E I MURI
PARLANTI
In questa pagina,
lingresso con
una foto diFranois Halard
che ritrae unparticolare di
Villa Malaparte e
il grandelampadario
teatrale. A lato,
Michelle eYves Halard.
IN PROVENZATessuti vintage, colori emotivi, tappeti
Aubusson e luci teatrali. La casa dei ricordi deisignori Halard di Valentina Capelvenere Foto Franois Halard
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Una casa che parla eche ascolta, comeuna persona. Per-ch senza emozioni
non sar mai vera. Figuriamo-ci interessante. I muri devo-no celare un disordine allegroe creativo, che comunica. Do-ve ogni pezzo esiste solo nel-linsieme che lo circonda. Co-me nella vita. Parola di Mi-chelle Halard, designer di tes-suti, arredatrice e madre delfotografo dinterni FranoisHalard (Vogue Vanity Fa irADYves ha ristrutturato una resi-denza del XVIII secolo in Pro-venza, a pochi chilometri daAvignone. Labbiamo com-prata 7 anni fa per stare ac-canto a nostro figlio che ne haunaltra vicino ad Arles. Pianopiano, si trasformata. Ora sche ci assomiglia, raccontaMichelle. Mio marito ha scel-to i colori e dipinto i muri.
Sopra, un close-up dello studio
di Michelle. A lato, la libreria
con in alto i giocattoli da
collezione di Yves e per terra
il tappeto Aubusson.
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31 MAGGIO 2008 D 129
un artista, sua madre era unascultrice, eclettica e di talen-to, e lui cresciuto tra le ope-re darte. Ha un senso istinti-vo per le armonie cromatiche.Complementare al mio mododi trasformare una passione,quella per i tessuti. Come inun patchwork infinito. Larre-damento una conseguenzaspontanea, capitato inmodo naturale, il risultato delnostro vivere insieme. Stratifi-cazione parlante di quello chesiamo. Esattamente come ilcarattere, le abitudini, le rela-zioni. E dove pezzi antichi,come i tappeti Aubusson e ilampadari comprati nei fleamarket, s i mixano con gl iscatti sospesi e ipercontem-
poranei di Franois. La miafoto preferita quella nellin-gresso che ritrae il divano diVilla Malaparte a Capri. Inperfetto contrasto con il lam-padario depoca, una luceteatrale trovata a Parigi in unmercatino delle pulci. A me-t tra la capitale francese, do-ve lavora, e la campagna do-ve abita stabilmente il marito,Michelle non cerca oggettiemozionali, li trova. unaquestione di incontri. Mi piac-ciono le belle cose e le stoffesono una piacevole mania. Ledisegno, le colleziono, le usoper decorare. Sono sui divani,sui letti, sui muri e tra i cusci-ni. Come in biblioteca, lastanza del cuore, dove ritro-
A lato, la
camera degli
ospiti con
il baldacchino
ricoperto da
tessuti vintage.
Sotto, il bagno
con il paravento
che Michelle
ha ereditato
dalla madre.
LE STOFFE SONO LA MIAMANIA. LE DISEGNO,
LE COLLEZIONO,LE USOPER DECORARE.
SONO SU DIVANI,LETTI,MURI,TRA I CUSCINI,
OVUNQUE
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D 130 31 MAGGIO 2008
varsi e rilassarsi. Ho 80 anni
e quando ho bisogno di quie-
te questo il luogo delezione
dove scoprire un vecchio li-
bro, talmente vecchio da di-
ventare una novit. Sopra
lenorme libreria di legno ci
sono i giocattoli antichi che
Yves colleziona. Tra luno e
laltro si intravedono specchi
per riflettere la luce. I collezio-
nisti amano mettere a con-
fronto oggetti che provengono
da mondi lontani. Creano lu-
nit dai frammenti, elaboran-
do una nuova dimensione.
Ogni spazio lunione di que-
sti stimoli superficialmente di-
stanti. Tranne uno: la sala da
pranzo. Lunica stanza che
mantiene intatti elementi ori-
ginali dellepoca neoclassica e
che ricorda quello che un
tempo era la casa. Ci sono le
modanature e la mensola del
camino in marmo italiano. I
flash di colore, invece, sono
made in Halard. E si ripetono
nella stanza degli ospiti: te-
stiera, baldacchino e coprilet-
La sala da pranzo lunicastanza con elementi originalidel XVIII secolo, come lemodanature neoclassichee la mensola del camino inmarmo italiano.
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to sono decorati con i tessuti
da collezione di Michelle. Sui
muri, invece, sono incorniciati
quadri che raffigurano Marie-
Antoinette, altra passione di
famiglia. Il bagno, infine, vo-
lutamente minimale. Ele-
mento portante, il paravento.
Riscalda e ricorda. Era di
mia madre. C un luogo che
Michelle non condivide con
nessuno: lo studio. Lavoro
da sempre e ne sono felice. Il
mio atelier disordinato e in-
dispensabile. Disegnare sti-
mola lintelletto, sospende il
tempo, non mi fa sentire gli
anni. Per questo non si fer-
ma un istante. Non perde una
stagione e continua a fare ri-
cerca. La verit che la
campagna non mi piace. Ser-
ve la macchina per fare qua-
lunque cosa. A Parigi s che
vita. Tutto a portata di mano,
veloce. Sar, le signore non
mentono, certo. Eppure sen-
tendo parlare la sua casa,
non sembra davvero. (Mana-
gement Artists Syndication)
Sopra, una sedia da esternosu un tappeto. Sotto, un angolo
del giardino dove Michelle e
Yves pranzano con gli ospiti
e lingresso della casa.
HO 80 ANNI E AMOSTARE IN BIBLIOTECA.QUI TROVO SEMPRE
UN LIBRO COS
VECCHIO DASEMBRARE NUOVO
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*Giorna
lis
tafree
lance,
vive
tra
Milano,
Los
Ange
lese
New
York-
Illus
traz
ione
diE
.Leon
i
Los AngelesMAPPA SHOPPING
In coda con Tom Hanks per un panino,dal parrucchiere di Lindsay Lohan, nellangolo
di spiaggia pi bello e solitario.E poi un club super segreto, un negozio
di musica e film vintage, ristoranti ecenter mall ignoti alle solite guide
di Caterina Lunghi*
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D 136 31 MAGGIO 2008
HOLLYWOOD PARTY
Hotel Roosevelt: 7000
Hollywood Blvd.,
tel. +1.323.466.7000,
www.hollywoodroosevelt.co.
Storico hotel di Hollywood,
oggi pi che mai in auge. Ci
si ritrova al Tropicana Bar per
un mojito a bordo piscina e si
tira tardi allesclusivo clubTeddys, rifugio dorato delle
celebrities. Comunicante con
lalbergo anche il diner 25
comfort food e drink 24 ore
su 24, 7 giorni su 7 (uno dei
rari posti a LA aperti tutta la
notte, la vita si spegne alle 2).
FAMOSI TRA UN ATTIMO
Pedestrian, www.pedestrianmusic.org. Gruppo
alternative/indie/rock, punta di diamante
dellesuberante panorama musicale della citt.
Uniscono Pink Floyd e Led Zeppelin, hanno allattivo
tre album e un quarto in arrivo a giugno. Dal The
Roxy Hotel Cafe
ma si sono esibiti anche in Canada ed Europa.
STRADA E VILLA DA OSCAR
Mulholland Drive + Chemosphere.
Immortalata nellomonimo film di David
Lynch, la Mulholland Drive una stradalunghissima che attraversa le colline
fino quasi a Malibu. Di giorno offre una
vista sconfinata su LA e sulla Valley, di
notte affascina per silenzio e pace
surreali. Qui si nascondono grandi attori
in case spettacolari. Al 776 della
tortuosa traversa Torreyson Drive spunta
come un UFO la Chemosphere di John
Lautner, gioiello architettonico
protagonista di Omicidio a luci rosse
De Palma con Melanie Griffith.
EMPIRE RECORDS & BOOKS
Counterpoint, 5911 Franklin Ave.,
tel. +1.323.957.7965,
www.counterpointrecordsandbooks.com.
Fornitissimo negozio di musica e libri usati. Pile
di romanzi, manuali di architettura e saggi di
cinema, vinili, cd, cassette, qualche dvd: si
scovano chicche per pochi dollari. Si trova nel
Franklin Village, lisolato pi giovane e vivace.
Los Angeles
8/3/2019 D Casa 2008-05-31 nr 600
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UN HOT DOG DA URLO
Pinks, 709 N. La Brea Ave.,
tel. +1.323.931.4223,
www.pinkshollywood.com
Probabilmente il pi famoso
chiosco di hod dog degli Usa,
istituzione di Los Angeles dal 39.
Bambini, manager, attori, cantanti:
piace a tutti, coda perenne. Da
comprare a 10 dollari il cappellino
con la scritta fucsia Pinks. Aperto
tutti i giorni dalle 9.30 alle 2,
venerd e sabato fino alle 3.
ESPERIENZA BLACK
La Louisanne, 5812 Overhill Drive,
tel. +1.323.293.5073,
www.lalouisannela.com.Club nero,
non si trova in nessuna guida. Soul
e jazz, coreografie di luci rosa e
tulle appese al soffitto, personaggi
della middle-working class con
fedora o coppola, occhiali da sole,
completo gessato, catene doro.
Cucina creola con pollo fritto, riso e
fagioli rossi, Long Island Ice Tea per
sentirsi pi euforici e divertirsi con
la cantante Alana Falana.
ARTE INTORNO ALLARTE
BCAM, LACMA, 5905
Wilshire Blvd,
www.lacma.org. Firmato da
Renzo Piano, il Broad
Contemporary Art Museum
il nuovissimo padiglione
del LACMA. Accoglie la
collezione del filantropoEli Broad, dalle sculture di
Serra alle opere di Ed
Ruscha e Cindy Sherman.
Nel parco svettano le palme
di Robert Irwin e i lampioni
di Chris Burden. Piano
riuscito a fare un miracolo
per LA: ha cancellato
dalla toponomastica della
citt una strada e demolito
un parcheggio.
IL COIFFEUR DI KATE HUDSON (E MOLTE ALTRE)
Neil George Salon: 9320 Civic Center, tel. +1.323.275.2808,
www.neilgeorgesalon.com. In tre anni questo parrucchiere di Beverly
Hills ha conqu
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