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EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI SALUTE
Ordine dei medici Reggio Emilia, 8 marzo 2011
POPULATION
MORBIDITY IN THE COMMUNITY (C.Van Weel)
REPORT SYMPTOMS
CONSIDER MEDICAL CARE
VISIT GP
ALTERNATIVE
MEDICAL CARE
VISIT HOSPITAL
OUT-PATIENT
HOME HEALTH CARE
EMERGENCY DEPARTMENT
HOSPITAL
TEACHING HOSPITAL
Popolazione assistita In M.G.
Popo
lazi
one
assi
stita
di u
n M
.M.G
.
Area delle patologie sconosciute
Area delle patologie
Note
Area del relativo benessere
Rete cure palliative
Medicina di iniziativa
Percorsi della salute
La malattia va trattata con sequenze di azioni predefinite che si collocano lungo una linea retta: diagnosiTerapia guarigione
L’operatore sanitario è l’esperto, lo specialista, il tecnico che sa e che sta in una posizione superiore rispetto al malato che non sa e sta male.
Chi sa “ordina” e prescrive ciò che l’altro deve seguire per ottenere la guarigione. Al paziente è richiesta l’osservanza delle prescrizioni, docilità, dipendenza.Se collaborerà favoriràl’esito della cura.
Si opera per eliminare una malattia che è al centro di ogni considerazione.
Per debellarla sono necessari un sapere specialistico sempre più raffinato e tecniche operative altrettanto sofisticate.
La guarigione ècomunque e sempre possibile purchè si applichino le metodiche appropriate.
Cura tradizionale della malattia da guarire
Comportamenti operativi
Relazione Operatore/paziente
Pensieri guida
L’intervento individualeSITUAZIONIDI CURA
Modelli culturali del curare(A. Dal ponte F.Olivetti Manoukian 2004)
La situazione va gestita attraverso interventi che vengono messi a punto via via in modo processuale: in modo cioè che ogni prestazione sia collegata alla precedente ed alla seguente e sia connessa a quelle svolte da altri con continue verifiche di pertinenza ed adeguatezza rispetto a obiettivi condivisi con il malato e con coloro che sono presenti nel suo contesto di vita.
Intervengono piùoperatori che si trovano sempre in mezzo a relazioni multiple e variegate fra diversi attori che vanno riconosciuti come soggetti attivi e propositivi, che hanno propri desideri ed interessi: accanto ed insieme al paziente ci sono dei famigliari, dei care-giver, operatori di altri servizi con cui va costruita la comunicazione, che non può essere data e certa.E’ molto importante ascoltare anche le emozioni più o meno espresse, cooperare, gestire micro-conflittualitàed offrire tutti i supporti per promuovere autonomie.
Si opera per contenere il deterioramento, per alleviare la sofferenza, per sostenere le risorse esistenti, per endereaccettabili delle condizioni di vita limitate. Nessun intervento è certo del risultato e nessuno èdefinitivo.Le tecniche hanno effetti “discutibili”: si tratta di sperimentare ed accettare che alcune scelte ed alcuni interventi hanno effetti positivi anche se non si sa perché o anche se appaiono impropri.Si opera per il malato e non solo per l’organismo
Cura delle
malattie “croniche”
ed a prognosi infausta
Comportamenti operativi
Relazione Operatore/paziente
Pensieri guida
L’intervento individualeSITUAZIONIDI CURA
Organizzazione per equipe che sostiene un lavoro per processi, con forti coordinamenti piùfunzionali che gerarchici
Vari soggetti: pazienti efaniglie, operatori e servizi pubblici e privati, amministratori locali associazioni di volontariato ed associazioni di famigliari
Gestione del “benessere possibile”.Mantenimento di una situazione relazionale positiva.Monitoraggio vigile
Cura delle malattie “croniche”
ed a prognosi infausta
Divisione di compiti per specializzazioni e livelli gerarchici.Procedure collaudate, controlli di “osservanza”
Singoli portatori di patologia
Eliminazione della malattianel modo piuefficace ricorrendo alle tecnologie piùavanzate e piùefficienti con costante attenzione al miglioramento dei rapporti costi/benefici
Cura tradizionaledella malattia da guarire
Divisione del lavoro
Destinatari/fruitori
Prodotti attesi
L’intervento individualeSITUAZIONI DI CURA
Cura e Morte prevedibili
Cura e Morte “gestite”:
• quando curare / morire• come curare / morire• dove curare / morire
Scelte etiche
Scelte cliniche
MALATTIACRONICO-
DEGENERATIVA FASI DI AGGRAVAMENTO ATTESE E PREVEDIBILI
CURA E MORTE “GESTITE”
SCELTE POSSIBILI:LUOGO, TEMPO, MODO
CASA, CORSIA, T.I., DOMICILIO, HOSPICE
BUONA CURABUONA MORTE
MORTE NATURALE ?!
Reccommendations for EOLC in the ICU:the Ethics Committee of SCCM (Soc. Crit. Care Med.)
R. Truog et. al. Crit Care Med 2001, 29:2332-2348
Hospice AREA NORD2008
Equipe infermieristica oncologica SID Reggio
Consulenza palliativistica inter‐pares MMG
2005
2008
Hospice Madonna dell’Uliveto responsabilità clinico terapeutica affidata a TEAM MMG
2001
FIMMG promuove formazione MMG e Servizio Infermieristico Domiciliare
Inizia la formazione AUSL‐ASMN‐Hospice
‘97/’98
AMTAD (no profit) a Guastalla1989
STORIA delle Cure palliative nella realtà di RE
AssociazioniMalati oncologici ealtre patologiecroniche
Villa Verde Lungodegenza
ASPCase Protette
Ass. socialiOSA
Madonnadell’Uliveto
H. A.Nord
MMG PLS
SID
Az. Osp. ASMNIRCCS
Pres.Osp. Az.USL
Mammella
Collo utero
Colon retto
Volontariato Privato accreditato
Servizisociali
HospiceDip. Cure Primarie
Ospedali Screeningoncologici
Rete delle Cure Palliative e di Fine Vita
Percorso di cura del paziente oncologico
NODI DELLA RETE
Diagnosi
MMG
Infermiera
2° O
pinion
Assi
sten
te
soci
ale
Farmacia
Hospice
Paziente
Degenza Osp.
Day Hospital
MMGA.D.I.
M. d
i C.
assi
sten
zial
e
PROGNOSI
LA RETE DELLE CURE PALLIATIVE PER I MALATI IN FASE AVANZATA DI MALATTIA nell’AUSL di RE
durata del percorso di cura
Lutto
RICERCA MACONDO
Reggio Emilia, 8 marzo 2011
Medici e infermieri esperti Curriculum formativo ed esperienza lavorativa Sono individuati in ogni Dip. Cure Primarie e Nucleo C. Pr.Si attivano per la consulenza territoriale ed ospedaliera
Supporto inter paresalle cure palliative e di fine vita
2°livello
Medici e infermieri responsabili clinico‐assistenziali della presa in cura dei pazienti in fase avanzata di malattia (oncologica e non) nei diversi contesti di cura
gestione dei pazienti in fase avanzata di malattia
1°livello
professionistifunzionilivelli
LA RETE TERRITORIALE DELLE CURE PALLIATIVE nell’AUSL di RE
RICERCA MACONDO
Nel biennio 2006/07, quanti professionisti hanno partecipato a initerventi di formazione in Cure Palliative e in gestione del dolore cronico oncologico ?
Totale professionisti operatori partecipanti in regione nel biennio : 5157.
Modena (502 )
Piacenza (119 )Parma (60 )
Reggio Emilia(1672 )
Forlì (95 )
Rimini (191 )
Cesena (200 )
Ravenna(410 )
Ferrara (395 )
Bologna (1309 )
Imola (204 )
PERCORSO TERRITORIALE
Chi fa che cosa e dove
Criteri
Modalità
Strumenti
Responsabilità
Fasi
1. segnalazione/accoglienza2. valutazione 3. erogazione dell’assistenza c.pall.4. erogazione assistenza fine vita5. termine dell’assistenza: gestione
ultimi giorni e decesso
LA RETE TERRITORIALE DELLE CURE PALLIATIVE nell’AUSL di RE
MontecchioScandiano Reggio Guastalla Correggio
Casa Madonna dell’Uliveto
Coordinatore Team
Team Medico MMG
equipe territoriali
LA RETE TERRITORIALE DELLE CURE PALLIATIVE nell’AUSL di RE
Hospice area nord
Team Medico MMG
Castelnovo Monti
direzione e gestione infermieristica
2° OPINION
Coordinatore Team
Sede N.C.P.
Ass. Domiciliare Integrata
STRUMENTI DI LAVORO
• Criteri di ingresso in:
- cure palliative
- di fine vita
PAI condiviso
Strumenti di informazione ed educazione al paziente e alla famiglia
• cartella clinico assistenziale
• Riunione Equipe
MMG
Infermieri cure palliative
2nd opinion interpares
As. sociale
ROAD
Psicologa
MCA
EQUIPE TERRITORIALI
Coordinatore inter pares
del Distretto
RICERCA MACONDO
Questionario Operatori, Sezione Conclusioni: Quali sono secondo lei i principali fattori di miglioramento dell’azione degli operatori nell’ambito della Rete di Cure Palliative?
Sinossi: rango delle risposte suggerite
67Cultura professionale (credenze valori) degli operatori
158Formazione degli operatori in Cure Palliative e terapia del dolore
310Realizzazione della Rete delle Cure Palliative.
111Competenze degli Operatori nel riconoscere e trattare il dolore cronico oncologico
212Forme di coordinamento Cure Primarie‐Ospedale nel percorso dei pazienti oncologici
811Pianificazione di auditclinici/assistenziali
411Adattamento locale e implementazione di Linee Guida su terapia del dolore
MEDINFQuesito MEDINFQuesito
91Monitoraggio del dolore attraverso scale
52Coordinamento medico‐infermiere
144Servizi di documentazione ai pazienti oncologici e ai loro familiari
136Coordinamento tra Cure Primarie e Servizi farmaceutici delle Aziende Sanitarie
103Collaborazione Dipartimento Cure Primarie col COSD
75Strumenti di comunicazione (cartelle integrate reti informatiche)
119Informatizzazione documentazione clinica dell'ADI e del MMG
129Cultura (credenze e valori) degli utenti
Infermieri (Totale Regionale 527) Medici (Totale Regionale 1662)
PROCEDURE FORMALIZZATE nella relazione fra nodi di rete
1. COMUNICAZIONE CATTIVA NOTIZIA
2. ATTIVAZIONE PSICOLOGA
3. VALUTAZIONE E GESTIONE DOLORE ONCOLOGICO
4. ATTIVAZIONE ADI CURE PALLIATIVE
5. ATTIVAZIONE CONSULENTE INTER PARES
6. INGRESSO E DIMISSIONE HOSPICE
7. INTER PARES: PROFILO DI COMPETENZA e PERCORSO FORMATIVO
8. KIT FARMACI PER GESTIONE URGENZE
STRUMENTI (PROTOCOLLI, PROCEDURE)
indicatori rilevati periodicamente dal sistema informativo
Indicatori (18):
1. di struttura
2. di processo
3. di esito che valutano:- la qualità organizzativa- la qualità percepita- la qualità tecnica
26,4deceduti per patologia oncologica/56
1481deceduti per patologia oncologica#
26totale p.l. Hospice della provincia
13,31256,79114Hospice Area Nord di Guastalla**
17,30396,39312Hospice Madonna dell'Uliveto di Albinea*
Degenza media
Tasso utilizzo
N. Posti letto
anno: 2009
Standard 3: 20 ‐ 25 giorni
Standard 2: >85%
Standard 1: >= 1 pl ogni 56 deceduti per patol. oncologica
HOSPICES
100402100159100243Totale complessivo
3,98165,6692,887Patologia non oncologica
96,0238694,3415097,12236Patologia oncologica
% di colonna
N% di
colonnaN
% di colonna
N
080505 ‐HOSPICE
GUASTALLA
080504 ‐ HOSPICE MADONNA
DELL'ULIVETO DI ALBINEA
Totale
Presidio
Patologia Principale
RICOVERI IN HOSPICES anno 2009
148148,70721Totale
12237,704613‐Castelnovo né Monti
20248,009712‐Scandiano
15049,307411‐Correggio
24153,5012910‐Guastalla
60050,2030109‐Reggio Emilia
16644,607408‐Montecchio Emilia
Totale decessi
% Totale assistenza domiciliare
Totale assistenza domiciliare
Distribuzione per livello di assistenza e distretto di residenza
anno: 2009
Distribuzione per distretto e ultimo livello registrato
Numero pazienti ADIONCO deceduti per tumore*/totale deceduti per tumore
ASSISTENZA DOMICILIARE
Assistenza domiciliare attivazione interpares
13,117 12910GUASTALLA
2,72742 CORREGGIO
68,951742MONTECCHIO
7635 46oncologoCASTELNUOVO MONTI
13,413 973SCANDIANO
21%633018REGGIO EMILIA
% visitevisiteadi oncologiche
numero palliativisti
distretti
ANNO 2009
• Continuità ospedale territorio
• Copertura del bisogno
• Disomogeneità fra distretti
• Tempo a disposizione dei medici
• Segnalazione tardiva dei casi
CRITICITA’
obiettivi 2011: TERRITORIOA) Potenziamento della rete distrettuale:
1. coordinatore di distretto medici interpares
2. nuovi medici interpares
3. infermieri semi-dedicati
B) Implementazione della scheda clinico-assistenziale integrata con strumenti di gestione delle cure palliative(dolore, consapevolezza, autonomia, ultime 12 ore di vita, STAS e POS per qualità delle cure)
C) Continuità fra Dipartimenti Cure Primarie e Dipartimenti Internistici e DH oncologici- segnalazione precoce dei casi- confronto sulle inappropriatezze
D) revisione della copertura oraria dei servizi infermieristici domiciliari
E) percorsi di formazione-intervento con i professionisti deidipartimenti internistici e delle case protette
F) sviluppo della consulenza ospedaliera in cure palliative
obiettivi 2011: TERRITORIO
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