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Roma 15 ottobre 2014 Lorenzo Terranova. integrazione sociosanitaria: effetti della crisi, valori e spunti per proposte federsanita’-Anci. percorso per un tentativo di lettura. quadro di riferimento. temi. il contesto i valori del modello di welfare. della governance del finanziamento - PowerPoint PPT Presentation
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INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA: EFFETTI DELLA CRISI, VALORI E SPUNTI PER PROPOSTE FEDERSANITA’-ANCI
Roma 15 ottobre 2014Lorenzo Terranova
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percorso per un tentativo di lettura
quadro di riferimento temi
il contesto i valori del modello di
welfare
della governance del finanziamento dei diritti dei cittadini
alcuni spunti per costruire una proposta Federsanità-ANCI
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il contesto
Integrazione sociosanitaria: effetti della crisi, valori e spunti per proposte Federsanità-ANCI
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le grandi criticità sul sistema di welfare
le (nuove) povertà
le (maggiori) disuguaglianze
(le difficoltà al)l’accesso
l’invecchiamento demografico
il concetto di famiglia
il progresso tecnologico
l’attuale modello di protezione sociale (sanitaria e sociale) risente di
un’impostazione culturale di un decennio/quindicennio fa, mentre la
struttura dei bisogni nonché i perni su cui si basa si sono radicalmente modificati
oggi la «non autosufficienza» è la 2° causa di impoverimento
di una famiglia
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demografia: speranza di vita alla nascita
1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 201265
67
69
71
73
75
77
79
81
83
85
M F ISTAT, Demo ISTAT, 2014
Negli ultimi 15 anni la speranza di vita è aumentata di 4,1 per gli uomini e 3,0 per
le donne
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demografia: popolazione 85 anni e oltre
19741976
19781980
19821984
19861988
19901992
19941996
19982000
20022004
20062008
20102012
0
20,000
40,000
60,000
80,000
100,000
120,000
140,000
160,000
180,000
200,000
0.000%
0.050%
0.100%
0.150%
0.200%
0.250%
0.300%
0.350%
Chart Title
totale incidenza (%)
tota
le p
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ne 8
5 an
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+
incid
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enni
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pop
olaz
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ISTAT, Demo ISTAT, 2014
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famiglia: numero componenti
1 comp. 2 comp. 3 comp. 4 comp. 5 comp. 6 e + comp.0.0
5.0
10.0
15.0
20.0
25.0
30.0
35.0
Chart Title
1971 1981 1991 2001 2011
numero dei componenti per famiglia
peso
% s
ul to
tale
del
le fa
mig
lie1971 1981 1991 2001 2011
3,3 3,0 2,8 2,6 2,4
ISTAT, Demo ISTAT, 2014
numero medio componenti per
famiglia
il 45% delle famiglie con 1 o 2 componenti ha un’età media
di 65 anni e oltre
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progresso tecnologico
The University of Callifornia (Irvine) (2010)London Science Museum (1870)
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le (nuove) povertà
il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (3 milioni e 230 mila famiglie) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila)
Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila)
Nel 2013
ISTAT, Statistiche Report, 2014
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le (nuove) povertà
Italia Nord Centro Sud0
5
10
15
20
25
30
povertà relativa (% delle famiglie)
2007 2010 2013
+3,5
Italia Nord Centro Sud0
2
4
6
8
10
12
14
povertà assoluta (% delle famiglie)
2007 2010 2013
+3,1
+6,8
+1,5
+1,0+1,0
+3,8
+2,2
i valori indicano la variazione % del 2013 rispetto al 2007 ISTAT, Statistiche Report, 2014
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le (maggiori) diseguaglianze
Il colore più scuro indica una maggiore concentrazione dei redditi misurata dall’indice di
Gini e pertanto una distribuzione disomogenea del reddito
Coefficiente di Gini
Acciari e Mosetti, Quaderni della Banca d’Italia, 2013dati relativi all’anno 2011
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le (maggiori) diseguaglianze
da -12,0% a -8,0%
da -7,9% a -4,0%
da -4,0% a 0,0%
da +0,1% a 4,0%
da +4,1% a 8,0%
da +8,1% a 12,0%
oltre +12,1%Italia = +3,2%
l’incremento delle diseguaglianze è
dovuto principalmente
all’aumento delle persone in povertà
elaborazioni su dati ISTAT
variazione % dell’indice di Gini dal 2007 al 2011
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la difficoltà nell’accesso«… possiamo desumere dai bilanci delle famiglie come le spese odontoiatriche e quelle per l’assistenza sociale agli anziani siano ancora praticamente appannaggio delle sole famiglie dei quintili di consumo più alti, evidenziando aree di potenziale impoverimento. Le famiglie dei quintili di consumo più bassi destinano alle cure odontoiatriche e all’assistenza agli anziani e/o disabili rispettivamente meno del 10% e del 2% dei loro consumi socio-sanitari, quelle dei medio-alti più del 15% e dell’8% rispettivamente.»
Spandonaro, Rapporto CEIS-CREA, 2013
«… nel 2013 sono state quasi 680mila persone ad essere aiutate dal Banco Farmaceutico […]. Il 51% è donne e il 57% è italiana. Negli ultimi due anni la presenza di italiani è diventata maggioritaria, modificando un trend storico di prevalenza di utenti stranieri. Più di un assistito su tre è un minore.»
Banco Farmaceutico, 1° Rapporto sulla donazione di farmaci e la povertà sanitaria, 2014
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fino ad alcuni anni fa disponendo di un livello accettabile di finanziamento per il welfare, che era basato su un livello di bisogni sociali «standard» e «meno complessi», le comunità locali (nel senso più esteso) erano determinanti
nell’affrontare quei processi d’impoverimento, di emarginazione, di criticità sociale, nonché le situazioni più complesse su un piano sanitario e sociale
per salvare non solo il sistema di protezione sociale ma i principi di coesione di un Paese avanzato, evitando drammatiche situazioni individuali o collettive, occorre riqualificare il sistema di welfare
politi
che
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la governance
Integrazione sociosanitaria: effetti della crisi, valori e spunti per proposte Federsanità-ANCI
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il modello oggi (in teoria)
ASL
attraverso H/distretto
sanitario
servizi sanitari
Comune
servizi sociali
attraverso forme dirette o
indirette
conferenza di distretto
servizi sociosanitari
attraverso distretto sanitario
così come definito dalla normativa
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il modello oggi (in pratica)
ASL
attraverso H/distretto
sanitario
Comune
attraverso forme dirette o
indirette
conferenza di distretto
attraverso distretto sanitario
serv. sanitari
serv. sociali
serv. sociosa
n.i nuovi bisogni come
devono essere trattati?
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differenti percorsi regionali ASL come ambito privilegiato di integrazione socio-sanitaria (Piemonte,
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria) i Comuni hanno destinato risorse a tal proposito
delega parziale alle ASL che si occupano solo di certi settori mentre altri sono responsabilità dei comuni (anche associati tra loro) (Liguria, Emilia Romagna, Marche)
una netta separazione tra materia sanitaria e sociale (Regioni del Mezzogiorno e del Centro) a scapito dello sviluppo dei servizi socio-sanitari
qual è il recepimento regionale della L. 328/2000?
il DL. 78/2010 conv. in L. 122/2010; il DL. 138/2011 conv. in L. 148/2011; il DL. 95/2012 conv. in L. 135/2012 possono contribuire a costruire un contesto più idoneo a forme efficaci
di integrazione sociosanitarie?
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il percorso della governance oggi (1)come arrivare a forme di sistemi di servizi integrati?
principi dell’integrazione
integrazione istituzionale
integrazione professionale
integrazione gestionale
Regione: dipartimento politiche sanitarie/ politiche socialiComune: assessorato ai servizi sociali
assistente sociale, medico, infermiere, psicoterapeuta, …
con modifiche da Brizzi e Cava, L’integrazione sociosanitaria, 2003
integrazione della comunità
UOC, dip. prevenzione, staff progetto integrato …
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il percorso della governance oggi (2)
integrazione istituzionale
integrazione professionale
integrazione gestionale
• valutazioni multidimensionali,• progetti personalizzati, • relazioni
interprofessionali, •…
• programmi integrati sociosanitari• budget• controllo di gestione• accreditamento (forme
diverse contrattuali)•…
con modifiche da Brizzi e Cava, L’integrazione sociosanitaria, 2003
• pianificazione regionale sociosanitaria (PSSR),• piano di zona (PdZ),• programma di attività
territoriali (PAT)
strumenti
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criticità nel processo di integrazione sociosan.
elementi a bassa criticità
elementi ad alta criticità
unicità della direzione
aziendale della ASL
regole chiare per la
determinazione delle quote
Comune e ASL
definizione (sebbene con
diverse criticità) dei LEA
assenza di un sistema
informativo integrato
situazioni borderline
livello FNPS minimo
PAT e PdZ
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due incisi
per l’ICT va ricordato il database dell’INPS che contiene informazioni sulle cronicità invalidanti
fondi ulteriori per forme di assistenza (per esempio: Long Term Care) modello Francia: tassa di scopo modello Germania: giornate di lavoro dedicate
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verso una proposta (1)
bisogno sanitario ASL organizza i servizi
bisogno sociale Comune organizza i servizi
se non si organizza efficacemente quel «qualcosa in più» connesso alla differenza fra gli effettivi bisogni e quelli offerti, il maggior impatto (non solo finanziario) ricadrà sulla ASL e sul Comune
bisogno sociosanitario distretto organizza i servizi
sommatoria bisogni coperti dai servizi
e >
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verso una proposta (2)
occorre una ricomposizione del sistema di offerta (e soddisfazione) dei bisogni dei cittadini
il complesso dei bisogni ha necessità
di risposte coordinate
• la riforma del 1978 cercava di offrire una risposta unitaria• la riforma del 1992 definiva un modello aziendale per la sanità senza che ciò
abbia prodotto un modello corrispettivo nella gestione dei servizi sociali• la riforma del 1999 ha dato una prima spinta alla ricomposizione dei sistema
oggi è un’urgenza introdurre e sollecitare forme di gestione condivise delle responsabilità
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verso una proposta (3): modello aziendale per la gestione dei servizi sociali
premesso che:• il modello aziendale nella sanità ha dato una serie
di risposte positive (in termini di qualità e di miglioramento dell’efficienza)
• è preferibile dotarsi di strumenti che consentano una gestione efficiente dei sistemi di assistenza sociale
• la definizione dei fabbisogni e la loro trasformazione in domanda con la costruzione della relativa offerta richiede un percorso sempre più complesso e attento alle dinamiche evolutive
• le norme sulle unioni di Comuni come momento privilegiato di funzioni e servizi aggregati
norma nazionale che preveda la forma di azienda per i soggetti che erogano
servizi sociali
CONSORZIO o un’AZIENDA PER I SERVIZI ALLA PERSONA (o altra
forma) significa: (i) un trasferimento di
competenze dal Comune, (ii) una funzione di coordinamento fra
diversi Comuni(percorso bottom-up)
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verso una proposta (4): il modello di governance duale
consiglio di sorveglianza
azienda
consiglio di gestione
• funzioni di indirizzo strategico• (alcune) funzioni di controllo
• funzioni di governo• funzioni di monitoraggio e feedback
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verso una proposta (5): la governance duale nel distretto
consiglio di indirizzo e verifica
distretto sanitario sociale
•obiettivi strategici•budget
(ASL+Comune)
consiglio di direzione• funzioni di governo• funzioni di monitoraggio
e feedback
•piano operativo•definizione
strumenti
• funzioni di indirizzo strategico
• (alcune) funzioni di controllo
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verso una proposta (6): la governance duale
consiglio di indirizzo e verifica
distretto sanitario sociale
consiglio di direzione
• delegato della ASL• delegato del Comune/dei Comuni• rappresentante dei pazienti/cittadini• rappresentante delle associazioni di
volontariato• …
• direttore del distretto• direttore dell’azienda dei servizi sociali
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le tendenze nel lungo periodo
il distretto diventa il luogo di governo unitario dei bisogni dei
cittadini
modello olistico
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finanziamento
Integrazione sociosanitaria: effetti della crisi, valori e spunti per proposte Federsanità-ANCI
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quadro attuale della spesa per la protezione sociale
voce 2009 2012 D (2012/2009)
sanità 102.644 102.791 +147 +0,1%
previdenza 290.437 313.949 +23.512 +8,1%
assistenza (pensioni) 25.819 23.995 -1.824 -7,1%
assistenza (sociale) 13.790 14.253 +463 +3,4%
totale 432.690 454.988 +22.298 +5,2%
ISTAT, Annuario Statistico Italiano 2014
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alcune considerazioni (1)
1. l’Italia spende per il welfare (sanità, previdenza, assistenza) meno rispetto a molti altri Paesi dell’UE
(avendo ancora un ampio grado di copertura in termini di prestazioni)
OLADANAUSGERFRASVEUKITA
SPAPORGREPOL
02,000
4,0006,000
8,000
10,000
12,000
14,000
16,000
18,000
20,000
Spesa per sanità, previdenza e assistenza (in € procapite a PPA) (2012)
sanitaria pubblica protezione sociale pubblicaISTAT, Noi Italia, 2014
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alcune considerazioni (2)
2. in confronto ad altri Paesi, l’Italia ha la spesa per l’assistenza sociale più «centralizzata» assistenza «cash»
centralizzata (pensioni invalidità, …)
assistenza «servizi» decentrata GER
FRA
UK
ITA
0.0%20.0%
40.0%60.0%
80.0%
100.0%
120.0%
140.0%
160.0%
180.0%
Rapporto fra spesa per assistenza sociale dei Comuni e delle Amminis-
trazioni centrali
elaborazioni da AAVV, Il Welfare e la Long Term Care in Europa, 2014
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cosa può fare il nuovo distretto integrato
incrementare l’efficienza nelle prestazioni sociosanitarie governare una parte dei fondi per la assistenza sociale,
ma rafforzando il vincolo della spendibilità e controllando l’evoluzione
migliorare le tipologie dell’offerta sulla base della conoscenza della domanda
monitorare la formazione di fabbisogni emergenti al fine di qualificare l’offerta
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i diritti
Integrazione sociosanitaria: effetti della crisi, valori e spunti per proposte Federsanità-ANCI
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integrazione della comunità nei processi di governo del territorio
la visione della L. 833
Comitato di Gestione come sintesi mediata dei fabbisogni della comunità
le leggi di programmazione percepivano e recepivano
l’importanza dell’integrazione
le leggi finanziarie negavano de facto l’integrazione
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ruolo del cittadino nella governance del distretto integrato
all’identificazione dei reali bisogni del territorio
per la qualità della progettazione degli interventi di carattere sociosanitario
come strumento per la valorizzazione delle risorse del territorio
per introdurre logiche della prevenzione
come forme innovative di collaborazione
per un’integrazione delle reti
la partecipazione dei cittadini è importante:
è nel distretto che si può recuperare tale ruolo
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modalità partecipative: premesse
Giarelli, Centralità della persona e partecipazione dei cittadini nei processi di integrazione sociosanitaria, 2012
1° questione: i soggetti sociali titolati
2° questione: gli strumenti partecipativi
3° questione: le tipologie di partecipazione
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modelli partecipativi (a livello di distretto)
soggetti titolati strumenti partecipavi
famiglia rappresentanti del 3°
settore rappresentanti sociali
(consulte) organizzazioni
professionali
questionari di customers’ satisfaction
tavoli di concertazione …
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modalità partecipative
informativa consultiva cooptativ
a negoziale coge-stionale
auto-gestionale
Giarelli, Centralità della persona e partecipazione dei cittadini nei processi di integrazione sociosanitaria, 2012
le tipologie di partecipazione
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