La legalità può sembrare una parola complicata e i suoi principi difficili da concretizzare. Essa...

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La legalità può sembrare una parola complicata e i suoi principi difficili da concretizzare. Essa è essenzialmente l'insieme di regole che se eseguite correttamente portano ad una buona convivenza civile. Ciò può accadere in qualunque proporzione, che si tratti di singoli individui, famiglie o addirittura nazioni. Al contrario l'illegalità è il non rispetto delle leggi, che può manifestarsi in tante sfaccettature.Nell'epoca moderna l'uomo ha una predilezione per tutto ciò ke è illegale e ciò si riscontra maggiormente nella società che è ormai cambiata in confronto agli anni passati, perdendo molti valori: alcune delle conseguenze sono la violenza e le violazione dei diritti altrui.

"La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine.Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni"

Giovanni Falcone

Carlo Alberto Dalla Chiesa

Piersanti Mattarella

Pio La Torre

Boris Giuliano

Don Peppino Puglisi

Giuseppe Impastato

•Il Procuratore Pietro Scaglione•Il Tenente Colonnello Giuseppe Calderone•Il Giornalista Mario Francese•Il Politico Michele Reina•Il Giudice Cesare Terranova•Il capitano dei Carabinieri Emanuele Basile•Il Poliziotto Calogero Zucchetto•Il Giudice Rocco Chimici•I Commissari Beppe Montana e Ninni Cassarà

La Strage di Capaci (chiamato in siciliano "l'attentatuni") fu un attentato mafioso in cui il 23 maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci (ma in territorio del comune di Isola delle Femmine) e a pochi chilometri da Palermo, persero la vita il giudice antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anch'ella magistrato, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.

La Strage di via d'Amelio fu un attentato di stampo mafioso operato il pomeriggio del 19 luglio 1992 a Palermo in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e la sua scorta. L'attentato segue di pochi mesi quello contro l'altro giudice Giovanni Falcone, segnando uno dei momenti più tragici nella lotta alla mafia.

Carlo Alberto Dalla Chiesa stava uscendo dalla prefettura a bordo di una A112 bianca, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, per andare a cenare in un ristorante di Mondello. La A112 era seguita da un'Alfetta guidata dall'agente di scorta Domenico Russo. Alle ore 21,15, mentre passavano da via Isidoro Carini, una motocicletta, guidata da un killer che aveva alle sue spalle il mafioso Pino Greco, affiancò l'Alfetta di Russo e Greco lo uccise con un fucile AK-47.

Salvatore Riina, meglio conosciuto come Totò Riina, (Corleone, 16 novembre 1930), è un criminale italiano, componente dei vertici di Cosa Nostra, detenuto dal 1993. Veniva chiamato anche Zù Totò oppure Totò u Curtu, per via della sua bassa statura.

Bernardo Provenzano , detto Binnu u tratturi (Bernardo il trattore, per la violenza con cui falciava le vite dei suoi nemici) e Zù Binu, (Corleone, 31 gennaio 1933) è un criminale italiano, ritenuto uno dei capi della mafia siciliana o Cosa nostra. Arrestato l'11 aprile 2006, Provenzano era ricercato sin dal 9 maggio 1963, con una latitanza record di oltre quarant'anni.

Luciano Leggio (meglio conosciuto come Liggio), detto Lucianeddu, (Corleone, 6 gennaio 1925 – Nuoro, 15 novembre 1993) è stato un criminale italiano, legato alla mafia e detto anche “La primula rossa di Corleone”.

Tommaso Buscetta, detto anche il Boss dei due mondi e don Masino (Palermo, 13 luglio 1928 – New York, 2 aprile 2000), è stato un criminale italiano, membro di Cosa Nostra e, successivamente, importante collaboratore di giustizia.

Leoluca Bagarella

Salvatore Lo Piccolo, detto "il Barone" (Palermo, 20 luglio 1942), è un criminale italiano, esponente di spicco di Cosa Nostra.

Clan dei Casalesi

Seguendo il corso sulla legalità, abbiamo avuto modo di conoscere le diverse forme di organizzazioni criminali che si

oppongono alla “cultura delle regole”dello STATO.Abbiamo quindi conosciuto gli uomini “d’onore” che quelli

del “disonore”; i primi ,FALCONE , BORSELLINO, DALLA CHIESA , LA TORRE , ecc…, hanno combattuto e pagato con la loro stessa vita le diverse organizzazioni mafiose , i

secondi sono stati coloro che hanno eseguito e programmato stragi e vittime.

Noi ci siamo resi conto che nella presente e futura società dobbiamo vivere nella legalità e non dobbiamo accettare

nemmeno il più insignificante atteggiamento o comportamento che danneggi la libertà o la dignità dell’altro………

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