L’approccio Ferreiro-Teberosky

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L’approccio Ferreiro-Teberosky. Collegio Docenti del 24/09/2012. 4. LE SCELTE EDUCATIVE 4.1 Il quadro culturale - PowerPoint PPT Presentation

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L’approccio Ferreiro-Teberosky

Collegio Docenti del 24/09/2012

IL NOSTRO POF

4. LE SCELTE EDUCATIVE

4.1 Il quadro culturale

(…) Il Collegio ha definito i riferimenti teorici della propria azione educativa attraverso la rielaborazione dei contributi offerti dalla teoria della complessità della conoscenza, dalla pedagogia, dalla psicologia, dalle neuroscienze, dalle scienze cognitive e dagli studi sui disturbi specifici e a-specifici dell'apprendimento.

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IL NOSTRO POF (…)Le “Linee guida” dei processi di insegnamento-apprendimento che caratterizzano attualmente il nostro Circolo e la loro costante revisione sono l'espressione di questo impegno collegiale continuo nel tempo. Il Collegio nella propria impostazione metodologico-didattica è impegnato a fare riferimento a tali curricoli e ai relativi materiali operativi che i gruppi di lavoro ad hoc hanno in parte già prodotto. Sullo sfondo di tali sintesi teoriche e operative è comunque sempre presente la consapevolezza che la professione docente si muove all’interno di uno scenario “complesso”. Pagina 7

IL NOSTRO POF

4.2 Gli orientamenti educativiTutte le persone che operano nel nostro Circolo sono impegnate ad agire affinché ogni alunno: sia valorizzato per i saperi, i linguaggi, le

competenze con i quali entra all’interno della scuola

sia protagonista del proprio processo di sviluppo e di apprendimento

impari ad amare la scuola conquisti il piacere della lettura e della

scrittura maturi la curiosità, l’interesse e il gusto

per la ricerca culturale Pagina 8

IL NOSTRO POF (…)

4.2 Gli orientamenti educativiTutte le persone che operano nel nostro Circolo sono impegnate ad agire affinché ogni alunno: sia valorizzato per i saperi, i linguaggi, le

competenze con i quali entra all’interno della scuola

sia protagonista del proprio processo di sviluppo e di apprendimento

impari ad amare la scuola conquisti il piacere della lettura e della

scrittura maturi la curiosità, l’interesse e il gusto

per la ricerca culturale Pagina 8

IL NOSTRO POF (…)

4.2 Gli orientamenti educativiTutte le persone che operano nel nostro Circolo sono impegnate ad agire affinché ogni alunno: sia valorizzato per i saperi, i linguaggi, le

competenze con i quali entra all’interno della scuola

sia protagonista del proprio processo di sviluppo e di apprendimento

impari ad amare la scuola conquisti il piacere della lettura e della

scrittura maturi la curiosità, l’interesse e il gusto

per la ricerca culturale Pagina 8

IL NOSTRO POF (…)

6.I PERCORSI DEGLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA

 1. Alunni italofoni e non italofoni

 All’interno del quadro culturale precedentemente illustrato, occorre esplicitare i percorsi di insegnamento-apprendimento che si realizzano per tutti gli alunni italofoni: in campo linguistico il processo di apprendimento della letto-scrittura fa riferimento agli orientamenti teorici degli studi di Emilia Ferreiro e Ana Teberosky, collaboratrici di Jean Piaget. Pagina 30

IL NOSTRO POF

(…). Secondo questa impostazione, i bambini vengono accolti a scuola con tutte le loro ipotesi e competenze sulla lingua scritta. Attraverso stimoli linguistici, esperienze pratiche della vita scolastica quotidiana, tentativi di scrittura, confronti tra modelli di adulti e bambini, si arriva all’acquisizione del codice linguistico convenzionale.

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9. LA CONTINUITÀ

Le nostre scuole sono attente a proporre offerte educative che rispondano, nella loro specificità, alle diverse fasi dello sviluppo cognitivo.A questo fine è preziosa la formazione comune che vede impegnati gli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola elementare: in questo modo è possibile condividere i saperi sul bambino, sui processi di apprendimento-insegnamento e rafforzare l’attenzione sui processi cognitivi e sociali che caratterizzano la sua crescita.

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IL NOSTRO POF

Ne sono un esempio i percorsi formativi sulle ipotesi di letto-scrittura (Emilia Ferreiro e Ana Teberoski) e di educazione scientifica (Maria Arcà e Paolo Guidoni): queste sono le radici che legano la nostra opera “educativa” quotidiana.

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L’APPROCCIO FERREIRO-TEBEROSKY

La lettoscrittura "L'apprendimento della lettura e

della scrittura non può ridursi ad un insieme di

tecniche percettivo-motorie né alla volontà o alla

motivazione, ma si rifà ad un'acquisizione

concettuale. La natura dell'acquisizione che

rende il lettore principiante per la prima volta

partecipe del mondo culturale della scrittura è

stata a lungo trattata nell'ambito di ipotesi molto

generali.

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Per interpretare in modo convenzionale i testi

scritti - come fanno gli adulti alfabetizzati - pare

essere essenziale accedere alla comprensione

delle regole di rappresentazione del sistema

alfabetico che permettono di produrre un testo

scritto. E questa attività si lega alla scuola ed al

processo di alfabetizzazione.“ dalla prefazione di H. Sinclair al testo di E. Ferreiro e A. Teberosky , La costruzione della lingua scritta nel bambino ( Ed. Giunti , 1979 )

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Le ricerche della Ferreiro e della Teberosky interpretano le teorie personali dei bambini sulla lingua scritta come un processo che si attua per

tappe evolutive - al di là delle ipotesi che esistano due tipi di apprendimento, uno "spontaneo" acquisito tramite le interazioni sociali ed i contesti di esperienza, ed uno "convenzionale" di carattere scolastico.

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La lettoscrittura: conflitto cognitivo come valore per l’evoluzione. E' stato dimostrato che lo sviluppo avviene

attraverso la soluzione di molti problemi cognitivi

che mettono progressivamente in crisi le ipotesi già costruite. Il percorso cognitivo di un bambino in età prescolare è costituito da una continua

revisione dei modi di concettualizzare la lingua

ed ogni cambiamento è preceduto da un conflitto

cognitivo da superare.

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Per questo motivo una stessa informazione può essere assimilata o ignorata in un determinato momento dello sviluppo, ma può diventare fonte di conflitto in un altro momento. Il risultato dipende dal tipo di sistema concettuale in base al quale egli analizza l'informazione.

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La lettoscrittura: conoscenze pregresse

Già precedente all'ingresso nella scuola ed all'insegnamento sistematico il bambino è esposto ad una massiccia stimolazione sulla corrispondenza suono- segno, finalizzata a fissare le regole associative di trasposizione. L'insegnamento, nel momento in cui si propone di trasmettere al bambino gli strumenti tecnici per realizzare la lettura e la scrittura, deve tener conto delle conoscenze pregresse e delle singole strategie di apprendimento da lui attivate spontaneamente.

L’APPROCCIO FERREIRO-TEBEROSKYLa lettoscrittura: stabilizzare

Occorre stabilizzare un'ipotesi costruttiva che guidi il bambino nella produzione autonoma di significato e nella compiuta realizzazione della corrispondenza tra suono e segno, verificando quando le condizioni di dipendenza dallo stimolo sono ancora essenziali e quando si può parlare di attività spontanea anche indipendentemente da tali stimoli.

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La lettoscrittura: i pre-requisti • Quali sono le conoscenze preliminari

( prerequisiti ) che il bambino deve possedere per accedere al linguaggio scritto?

• Cosa e quando insegnare al bambino

considerando le sue conoscenze precedenti ed il suo ruolo attivo nell'apprendimento?

I prerequisiti alle abilità di lettoscrittura sono parte di complessi processi cognitivi.

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La lettoscrittura: cosa e quando insegnare

Per quanto riguarda la concettualizzazione della lingua scritta i risultati di diverse ricerche permettono di stabilire una progressione

regolare nelle soluzioni che i bambini adottano per scoprire la natura della scrittura. L'ordine di progressione dei comportamenti non implica tuttavia un ritmo determinato. In questo, come in altri campi dello sviluppo cognitivo, si riscontrano grandi differenze individuali.

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La lettoscrittura: le tappe evolutive

L'attenzione è rivolta soprattutto alle tappe

evolutive del processo di appropriazione del

sistema culturale e convenzionale del linguaggio

scritto. In particolare due aree di studi si sono occupate delle conoscenze sviluppate dal bambino prescolare: una riguarda la concettualizzazione della lingua scritta, l'altra la dimensione metalinguistica, ovvero la consapevolezza posseduta sulla lingua.

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La lettoscrittura: le fasi

Le fasi cruciali del processo di alfabetizzazione sono quelle che precedono la scoperta del codice alfabetico cioè della corrispondenza convenzionale tra gli aspetti sonori del parlato e i segni grafici dello scritto.

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FASE PRE-SILLABICA

Progressiva differenziazione della scrittura dal disegno

Nessuna ricerca di corrispondenza segni-suoni

Scrittura soggettiva

Regole della “QUANTITA’ MINIMA” e della “VARIETA’ DEI SEGNI”

Parola scritta usata come DISEGNO

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FASE SILLABICA

corrispondenza suono (sillaba) –segno (lettera)

“stadio sillabico non convenzionale”

“stadio sillabico convenzionale”

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FASE SILLABICO-ALFABETICA

Progressivo passaggio dall’ipotesi sillabica a quella alfabetica

Coccinella

Corrispondenza tra fonema a grafema.

(conflitto tra l’ipotesi sillabica e l’esigenza della quantità minima di grafismi abbandono dell’ipotesi sillabica)

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FASE ALFABETICA

Sistematica e convenzionale corrispondenzatra fonema e grafema

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«La vita di un bambino è un foglio di carta su cui ogni passante lascia un segno»

Antico proverbio cinese

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… Il segno lasciato dalla scuola avviene attraverso la predisposizione di contesti per emozionare cognitivamente.

CHE COSA ?

Giochi

metalinguistici

Sviluppare capacità narrative

Riflettere sulla lingua

scritta

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L’APPROCCIO FERREIRO-TEBEROSKY

Giochi fonologici per la discriminazione dei suoni;Scansione del ritmo in riferimento alla lunghezza dei nomi;Giochi di discriminazione e analisi del suono del nome;Giochi con oggetti e nomi riferiti ad oggetti;Trasformazione delle parole in belle, cattive, grandi…;Giochi con le rime;Invenzione di poesie.

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Narrazione libera di storie;Narrazione «creativa» : le storie matte;Drammatizzazione (interpretazione dei punti di vista);Ascolto e riesposizione di storie;Ricerca di elementi comuni (strutturali, connettivi, causali);Realizzazione di libri

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Scritture spontanee;Attività volte a promuovere curiosità ed interesse verso il mondo dei simboli;Conversazioni per sollecitare la scoperta e l’uso delle funzioni della lingua scritta;Utilizzare etichette con immagine –simbolo-parolaContrassegnare oggetti con i loro nomi;Cartellone delle regole;Menù; . /..

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. /..Scrittura titoli e slogan associati a immagini;Tombole, giochi;Lettura come anticipazione di significato;Scritture collettive;Giocare al maestro scrivano»;ecc.

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Si impara attraverso la costruzione da parte dei soggetti di ipotesi interpretative della realtà.Proporre situazioni di apprendimento significative e aperte, in modo da consentire ai soggetti di mettere in atto e confrontare le proprie conoscenze pregresse per arrivare progressivamente ad una conoscenza socialmente condivisa.

Lilia Teruggi, Percorsi di lingua scritta, ed. Junior, 2007.

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L’insegnante ha un nuovo ruolo, quello di « predisporre situazioni autentiche e significative di insegnamento/ apprendimento, che partano dalle conoscenze ed esperienze pregresse dei discenti, fornendo loro i materiali e gli strumenti culturali e tecnico-disciplinari necessari e promuovendo l’interscambio e il confronto dei punti di vista, esperienze e attività di diversa natura, con l’obiettivo di portare gli alunni ad un livello superiore di conoscenze e competenze».

Lilia Teruggi, op.cit.,

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• Valorizzare le conoscenze possedute dai bambini;

• Essere per loro una guida rassicurante («Ce la puoi fare…» , «Vai avanti!», «Provaci!»;

• Offrire atteggiamenti di «ascolto»;• Incrementare autostima e fiducia;• Rendere il bambino consapevole;• Essere un insegnante meno protagonista e più

facilitatore.

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Per allestire un contesto adeguato è necessario:• Predisporre un ambiente ricco di stimoli e

situazioni di apprendimento emotivamente forti;• Accettare l’errore (tappa provvisoria verso la

convenzionalità) e qualsiasi scrittura spontanea;• Stimolare il confronto fra pari (favorire il conflitto

socio-cognitivo);• Offrire molteplici possibilità di sperimentare

le proprie ipotesi.

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L’approccio Ferreiro-Teberosky è un modello, non un metodo, quindi l’attenzione è sui processi e sulla qualità delle interazioni, perché la lettura e la scrittura sono maggiormente connesse allo sviluppo cognitivo che non a quello neuro-motorio.

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA (essenziali)TESTI GENERALI

Reffieuna Antonella , Come funziona l’apprendimento, Erickson, Trento, 2012.Stella Giacomo, Sviluppo cognitivo, Bruno Mondadori, Milano, 2000.Zamponi Ersilia, Draghi locopei, Einaudi, Torino, 1986

L’APPROCCIO FERREIRO-TEBEROSKY  LETTOSCRITTURA

Ferreiro Emilia, Teberosky Ana, La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti, Firenze, 1985. (su file)Ferreiro Emilia, Alfabetizzazione. Teoria e pratica. Raffaello Cortina Editore, Milano 2003.Scalisi T.G., Pelagaggi D., Fanini S., Apprendere la lingua scritta: le abilità di base, Carocci, Roma, 2003Pascucci Marina, Come scrivono i bambini, Carocci, Roma, 2005.

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Stella Giacomo, Biancardi Andrea, Le difficoltà di lettura e scrittura, Omega Edizioni, 1994.AA.VV., La dislessia raccontata agli insegnanti 2, Prima elementare: prove d’ingresso e proposte di lavoro, (a cura dell’Associazione, Italiana Dislessia, LibriLiberi, Firenze, 2003.Malfermoni Bepi, Educare alla parola. Scritti sull’educazione linguistica, Bergamo, 2002.Pieri Maria Pia , Pozzo Graziella, Educare alla lettura, pratiche in L1e L2/LS, Carocci, Roma, 2008.

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RELAZIONE EDUCATIVA e GRUPPO- CLASSE

Gordon Thomas , Insegnanti efficaci, Giunti, Firenze- Milano, 1991 Gordon Thomas, Né con le buone. Né con le cattive, Ed. Meridiana, Bari, 2001.Marinangeli Luciana, Parlare con Pinocchio, Bompiani, Milano, 1996.Francescato D., Putton A. Cudini, S., Star bene insieme a scuola. Strategie per un’educazione socio-affettiva dalla materna alla media inferiore, Carocci, Roma 2001.

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‘DISCUTENDO S’IMPARA’

Pontecorvo Clotilde ( a cura di), DAP Discorso e apprendimento. Progetto Interuniversitario COFIN, Edizioni Infantiae.Org, 2005.(su file).Pontecorvo Clotilde, Ajello A.M., Zucchermaglio C., Discutendo s’impara, Carocci, Roma, 2004.Vallario Dora, Il cerchio per parlare le parole. La conoscenza come conquista. Un’insegnante di scuola dell’infanzia racconta, Edizioni Junior, Bergamo, 2009. 

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. MATERIALI DIDATTICI

http://www.itisff.it/z_main/formazione/didattica_efficace.htmlLo Duca Maria G. , Esperimenti grammaticali, Carocci, Roma, 2004.Calliari Paola, Degasperi Mara (a cura di), I bambini insegnano la grammatica, IPRASE Trentino, Trento 2004 (su file)Zamponi Ersilia, Draghi locopei, Einaudi, Torino, 1986

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. GRAZIE PER L’ATTENZIONE…

. a cura di M.M. Magnetti

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